“ALLEGATO 6”

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia

2) Codice di accreditamento: NZ00042

3) Albo e classe di iscrizione: Nazionale 1°

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

I CARE V

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: Assistenza Area di intervento: Anziani; Disabili; Pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale Codice: A 01; A 06; A 08

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il territorio entro il quale si realizza il progetto attiene particolarmente all’Alta , una delle 3 macro realtà territoriali che compongono la provincia di , (Arianese, Valle del Calore, Alta Irpinia) ed è connotato dalla presenza di ampie fasce di disagio sociale piuttosto marcato. L’ambito territoriale della Provincia di Avellino comprende 118 comuni per una superficie totale di 2.831,66 Kmq ed una popolazione complessiva di 423.506 abitanti di cui 207.660 maschi (49,03%) e 215.846 femmine (50,97%). Rapporto maschi/femmine = 0,96%. (Fonte dati: demoISTAT al 01.01.2017).

Il vasto territorio coincide con quello di competenza della Azienda Sanitaria Locale Avellino e si compone di due comprensori con caratteristiche diverse. Il territorio che si estende ad est della provincia, di circa 1968 Kmq, a confine con le Regioni Puglia e Basilicata, a cavallo dell’Appennino Campano, sul quale insistono n. 54 piccoli Comuni, è per la quasi totalità collinare e montuoso (ben tre comunità montane), penalizzato da una insufficiente dinamica dei collegamenti interni che ha indotto un forte senso di appartenenza territoriale. Esistono infatti almeno 3 realtà territoriali scarsamente integrate fra loro che sono: l’Arianese, la Valle del Calore e l’Alta Irpinia. Questo comprensorio è caratterizzato inoltre: a) da un ridotto numero di abitanti con densità abitativa di circa 85 abitanti/Kmq. (si va da un massimo di circa 140,19 ab/Kmq nella Valle del Calore ad un minimo di circa 60,27 ab/Kmq nel comprensorio territoriale dell’Alta Irpinia); b) da una popolazione con notevole presenza di anziani con prevalenza degli over 65 sugli under 15 (25.000 abitanti); c) da una difficile viabilità interna con segregazione di fatto di alcune zone rispetto ad altre. È costante il calo demografico dovuto all’invecchiamento della popolazione e alla ripresa del fenomeno dell’emigrazione per motivi di lavoro.

L’altra parte di territorio, ad ovest della provincia, di circa 863 Kmq, ha una densità di popolazione notevolmente superiore alla precedente, pari a 318,89 abitanti per Kmq e si estende nello spazio geografico definito la “Conca” di Avellino, un’ampia ed irregolare depressione posta tra le masse rilevate dell’Appennino e dell’Antiappennino campani. Il massiccio del Partenio a ovest e i monti di a sud chiudono e dividono la Conca rispetto al beneventano e alla piana campana. Il massiccio del Terminio la separa ad est e a sud-est dalla piana di e rilievi minori ne orlano il lato nord-est delineando il passaggio verso la Puglia. I Comuni serviti in questa parte del territorio sono 64. (Fonte dati: Atto Aziendale Asl Avellino del 25.09.2017).

I tempi di percorrenza con l’utilizzo della rete stradale sono relativamente lunghi ad eccezione dei paesi che si trovano nelle vicinanze delle tre grandi arterie che attraversano il territorio ad est della provincia: - l’autostrada NAPOLI - BARI che da ovest verso est tocca i Comuni di Mirabella, , e . - La statale Ofantina bis (Contursi - Avellino) che tocca i Comuni di , , , , . - La statale Ofantina che partendo dai confini della Puglia si svolge lungo il letto del fiume e tocca i comuni di e Monteverde, per poi ricongiungersi all’altezza di Lioni con la precedente arteria. Le comunicazioni attraverso la rete ferroviaria sono praticamente inesistenti. Il collegamento con autolinee regionali è assicurato in gran parte dei Comuni, con una frequenza di corse talvolta ridotta, per cui per i collegamenti fra i diversi paesi e quindi con le strutture sociali, sanitarie, ospedaliere e territoriali bisogna ricorrere all’uso di mezzi privati di organizzazioni di volontariato presenti sul territorio.

Distanze chilometriche e tempi di percorrenza (il più rapido) tra i Comuni sedi di Presidio Ospedaliero e di SPS ed il capoluogo sede della A O. Moscati (sito internet Michelin) Distanze chilometriche tra i vari Presidi della ASL Avellino Comuni da … a … Distanza Tempo - Avellino 14 Km 00h 18minuti Solofra - Ariano 61 Km 00h 58minuti Solofra – S. Angelo dei Lombardi 53 Km 1h 3minuti Solofra - 89 Km 1h 19minuti Ariano - Avellino 55 Km 00h 54minuti Ariano – S. Angelo dei Lombardi 35 Km 00h 51minuti Ariano - Bisaccia 44 Km 00h 59minuti S. Angelo dei Lombardi - Bisaccia 25 Km 00h 35minuti S. Angelo dei Lombardi - Avellino 47 Km 00h 59minuti Bisaccia - Avellino 84 Km 1h 19minuti (Fonte dati: https://www.viamichelin.it).

La distribuzione della popolazione per classi di età è alquanto disomogenea, la percentuale di soggetti con età > 65 anni oscilla tra circa il 25% della zona dell’Alta Irpinia (20,87 dell’ex

Distretto di Montella ed il 28,96 di Calitri.) sino a circa il 15% della zona di Avellino (17,2% del Distretto di Avellino ed il 13 % del Montorese). Il rapporto Prometeo evidenzia come il territorio dell’ASL Avellino sia tra quelli con rapporto anziani/giovani (indice di vecchiaia: 125,0) spostato verso la popolazione anziana, lievemente superiore rispetto alla media nazionale (indice di vecchiaia: 118) e praticamente ribaltato rispetto alla media campana (indice di vecchiaia: 64). Il tasso di natalità è di 10 per 1000 abitanti, inferiore a quello regionale che è di 11,3 per 1000 abitanti (da 9,23 per mille del Distretto di a 8,5 per mille del Baianese).

(Fonte dati: Atto Aziendale Asl Avellino del 25.09.2017).

Popolazione e servizi socio-sanitari presenti sul territorio in cifre:

Popolazione residente (01.01.2017) n. 423.506 Popolazione straniera residente (01.01.2017) n. 13.590 Kmq 2.831,66 Densità abit./kmq 149,5 Comuni n. 118 Distretti Sanitari e Ambiti Territoriali Sociali n. 6 (coincidenti con gli ambiti distrettuali)

Comuni afferenti ad ogni Ambito Territoriale Sociale e Distretto Sanitario

Popolazione DISTRETTO SANITARIO 01 di Comuni Residente (Presidi sanitari distrettuali di 22.572 Ariano Irpino , Vallata e 2423 Bonito Grottaminarda) 1404 1791

AMBITO TERRITORIALE A01 1110 Comune Capofila: Ariano Irpino 2950 3136 3731 3483 Gesualdo 676 Greci 8076 Grottaminarda 1173 1934 7637 Mirabella Eclano 417 3663 2407 761 1610 815 Sant'Angelo all'Esca 1139 1215 3083 2357 967 2686 Vallata 1352 1648 1088 Popolazione Comuni Residente DISTRETTO SANITARIO 02 di 3051 Contrada 5363

12288 AMBITO TERRITORIALE A02 11780 Monteforte Irpino Comune Capofila: Monteforte 2123 Ospedaletto d'Alpinolo Irpino 713 Sant'Angelo a Scala 1589 Popolazione Comuni Residente 1901 1731 Aquilonia DISTRETTO SANITARIO 03 di 3160 Sant’Angelo dei Lombardi 3811 Bisaccia (Presidi sanitari distrettuali di 315 Montella e Calitri) 2364 Calabritto

4630 Calitri AMBITO TERRITORIALE A03 Comune Capofila: Lioni 3476 Caposele 975 2014 1351 Conza della 1698

2304 Lacedonia 6155 Lioni 7714 Montella 783 Monteverde 1268 4155 Nusco 843 1507 Sant'Andrea di Conza 4203 Sant'Angelo dei Lombardi 811 1516 2111 1003 Popolazione Comuni Residente 4166 54561 Avellino 2418 9578 DISTRETTO SANITARIO 04 di 497 Avellino 1860 (Presidi sanitari distrettuali di 2263 Altavilla e Cervinara) 351 1553 AMBITO TERRITORIALE A04 2959 Prata di Principato Ultra Comune Capofila: Avellino 3807 2362 3591 4899 San Martino Valle Caudina 533 874 Tufo Popolazione Comuni Residente 4040 10998 Atripalda 1122 Candida DISTRETTO SANITARIO 05 di 1589 Atripalda 2602 (Presidi sanitari distrettuali di 2264 e Montoro) 1563 3188 AMBITO TERRITORIALE A05 3326 Comune Capofila: Atripalda 1322 2853 5312 Montemiletto 19740 Montoro 664 2347

751 1172 2497 San Michele di 1547 1406 1218 2186 6951 Serino 12485 Solofra 611 1286 2543 3256 Popolazione Comuni Residente 7831 4751 Baiano DISTRETTO SANITARIO 06 di 1838 Baiano 3456 Lauro (Presidio sanitario distrettuale di 1693 Lauro) 1676

5330 AMBITO TERRITORIALE A06 1823 Comune Capofila: Mugnano del Cardinale 1876 1936 2894 3703 1548 (Fonte dati: demoISTAT al 01.01.2017).

Servizi Sanitari presenti sul territorio Presidi Ospedalieri di cui: n. 3 per complessivi n. p.l. 418 - P.O. Ariano Irpino: n. 137 p.l. - P.O. Solofra: n. 104 p.l. + n. 18 p.l. Psichiatria - P.O. Sant’Angelo dei Lombardi: n. 66 p.l. + 8 p.l. SPDC + n. 111 p.l. di Riabilitazione non gestiti direttamente dalla ASL. Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) di n. 1 per complessivi n. 57 p.l. cui: - Hospice di Bisaccia n. 10 p.l. - RSA disabili n. 20 p.l. - SIRE n. 18 p.l. - UCCP – OdC - SUAP n. 9 p.l. Hospice Solofra n. 1 per complessivi n. 12 p.l. RSA Anziani (pubblica) Nusco n. 1 per complessivi n. 48 p. l. Centro per l’Autismo (Sant’Angelo dei (in via di implementazione) Lombardi) Centro Assistenza Diabetologica (Lioni) (in via di implementazione)

Servizio NAD (Sant’Angelo dei Lombardi) (in via di implementazione) Centri Alzheimer n. 1 SAUT postazioni n. 15 STIE postazioni n. 15 Consultori n. 12 Ambulatori vaccinali n. 16 Case di Cura n. 7 per complessivi 630 p.l. Laboratori n. 38 Radiologie n. 6 Strutture Accreditate e provvisoriamente Cardiologie n. 2 accreditate Centri Antidiabetici n. 3 Centri di Dialisi n. 9 Strutture di Riabilitazione: Art. 26 n. 11 Art. 44 n. 10 RSA n. 2

(Fonte dati: Atto Aziendale Asl Avellino del 25.09.2017).

Servizi Socio-sanitari presenti sul territorio

I Servizi e gli interventi presenti sul territorio sono programmati ed attuati a partire dalla stesura annuale del “Piano Sociale di Zona” da parte dei 6 ambiti sociali dove attualmente risultano attive le seguenti strutture/servizi:

STRUTTURE AMBITO A01

Tipologia di Tipologia di Nome struttura Tipologia di utenza Sede Ente gestita

Centro Centro prima 1 Pubblico socio- Famiglie, minori Ariano Irpino infanzia educativo Ariano (Media superiore), Montecalvo (Media superiore Centro ascolto Centro 2 Pubblico Disabili e Scuola elementare), Bonito nelle scuole ascolto (Medie ed elementari), Vallata (Medie ed elementari) Antenna Grottaminarda (tutti e 5 i Comuni) - Antenna Centro Grottaminarda (7 su 8 tranne Comuni - 3 Pubblico socio- Minori Paternopoli) - Antenna Ludoteche educativo Vallata (7 su 8 tranne Carife) - Antenna Ariano (tutti e 8 i Comuni) San Nicola Baronia, Trevico, Vallata, Carife, nei 5 Comuni Centri sociali Centro Antenna di Grottaminarda, 4 polivalenti per Pubblico socio- Anziani Paternopoli, Zungoli, anziani educativo Villanova, Ariano, Savignano, Montecalvo, Casalbore Centro Centro diurno Comune d Ariano I. sede del 5 Privato socio- Disabili socio - educativo Centro "Mainieri" educativo Casa di riposo Casa di 6 Privato Anziani, disabili Grottaminarda "Padre Pio" riposo Casa di riposo Casa di 7 Privato Anziani Sturno "Paradiso verde" riposo Casa di 8 Istituto Capezzuti Pubblico Anziani Ariano Irpino riposo Casa di riposo Casa di 9 Privato Anziani Savignano "Don Orione" riposo 1 Casa Pia casa Privato Minori Ariano Irpino 0 famiglia 1 I figli della carità Casa di Privato Anziani Mirabella 1 (suore) riposo 1 Casa di riposo Casa di Privato Anziani Paternopoli 2 Cepas onlus riposo 1 Casa Collina verde Privato Minori Mirabella 3 famiglia

STRUTTURE AMBITO A02

Centro Sociale Centro 1 Pubblico Donne, minori, anziani Mercogliano "Campanello" polivalente Centro Centro "Papa 2 Privato polivalente Ultra 65enni Summonte Giovanni Paolo II" per anziani Centro Centro Sociale 3 Privato polivalente Ultra 65enni Monteforte Irpino "Fenestrelle" per anziani Comunità "Ven. Padre educativa di 4 Privato Minori tra 0-18 anni Monteforte Irpino Antonio Vincenzo tipo Gallo" familiare Comunità 5 "Koinon" Privato dell'ASL Disabili psichici Mercogliano AV2

Comunità educativa di Minori allontanati 0- 6 "Punto e a capo" Privato Mercogliano tipo 18 anni familiare

STRUTTURE AMBITO A03 Centro Sant'Angelo dei Lombardi, Centri prima 1 Pubblico socio- Famiglie, minori Caposele, Bisaccia, Calitri, infanzia educativo Nusco Centro di Centro Lioni, , 2 aggregazione per Pubblico socio- Anziani Aquilonia, Castelfranci, anziani educativo Teora Casa di 3 La casa di Nora Privato Donne Lioni accoglienza Bisaccia, Aquilonia, Centri socio- Centro Lacedonia, Andretta, Calitri, 4 educativi semi- Pubblico socio- Disabili caposele, Torella dei residenziali educativo Lombardi, Calabritto, Centri di Centro Calitri, Nusco, Andretta, 5 aggregazione Pubblico socio- Giovani Guardia dei Lombardi, Lioni giovanile educativo Casa di 6 Casa di riposo Privato Anziani Lacedonia riposo Casa di 7 Casa di riposo Privato Anziani Sant'Angelo dei Lombardi riposo Centro di 8 A.I.A.S. Pubblico Disabili Calitri, Nusco riabilitazione

STRUTTURE AMBITO A04

Ente Morale Casa di 1 Pubblico Anziani Avellino "Alfonso Rubilli" riposo Ente Morale Casa di 2 Pubblico Anziani Avellino "Alfonso Rubilli" riposo Ente Morale Casa di 3 Privato Anziani Avellino "Il Roseto" riposo Casa di riposo Casa 4 Privato Anziani Avellino Althaea protetta Centro Auser (Associazione per Centro di Anziani, famiglie, 5 l'autogestione dei Privato Avellino ascolto minori servizi e la solidarietà) (Onlus) Centro diurno S. Centro 6 Privato Anziani Avellino Maria Rincoronata diurno Cooperativa Irpina Centro 7 Privato Anziani Avellino Assistenza Anziani polivalente Società San Centro 8 Privato Anziani Avellino Vincenzo De Paoli diurno Centro italiano Centro di 9 Privato Famiglie, donne Avellino femminile ascolto Cooperativa 1 Centro di "Insieme per gli Privato Disabili Avellino 0 riabilitazione handicappati" Cooperativa Centro 1 sociale Privato socio- Persone svantaggiate Avellino 1 "L'approdo" educativo Associazione 1 Centro di Irpinia Pianeta Privato Disabili Avellino 2 ascolto Autismo 1 Centro di Onlus Larus Privato Disabili Avellino 3 ascolto Struttura Centro sociale 1 polivalente Samantha Della Pubblico Tutti Avellino 4 sede di Porta associazioni

ed attività di vario genere Associazione 1 Centro di Irpina "Noi con Privato Disabili Avellino 5 ascolto loro" 1 Cooperativa Centro Privato Minori, disabili Avellino 6 sociale "Spes" diurno 1 Opera sul C.H.I.R.S. Privato Disabili Avellino 7 territorio Associazione di 1 volontariato "Don Casa di Privato Persone svantaggiate Avellino 8 Tonino Bello" accoglienza (Caritas) 1 Casa "Arcobaleno" Privato Minori Prata Principato Ultra 9 alloggio 2 Centro di "Casa sulla roccia" Privato Dipendenze Prata Principato Ultra 0 ascolto 2 Centro Acli project onlus Privato Minori, disabili Avellino 1 diurno Centro di ascolto 2 Centro di Associazione "La Pubblico Dipendenze Avellino 2 ascolto casa nel sole"

2 Centro diurno Centro Minori disabili, disabili Pubblico Avellino 3 (Cooperativa diurno psichici sociale Assocasa) Casa affido 2 (Associazione di Pubblico Casa affido Minori Avellino 4 volontariato la Zattera) Centro socio- educativo Centro 2 (Associazione Pubblico socio- Disabili Avellino 5 Italiana Persone educativo Down) Comunità 2 educativa di Comunità "Oasi" Privato Minori tra 10 -16 anni Roccabascerana 6 tipo familiare Centro 2 Centro Sociale per Privato polivalente Ultra 65enni Grottolella 7 Anziani per anziani Centro Sociale Centro 2 "Anziani non Privato polivalente Ultra 65enni Altavilla Irpina 8 anziani" per anziani Centro Sociale Centro 2 della terza età Privato polivalente Ultra 65enni S.Martino Valle Caudina 9 "Melina Pignatelli per anziani Della Leonessa" Centro 3 Centro Sociale Privato polivalente Ultra 65enni Pietrastornina 0 "Petrastrumilia" per anziani Comunità che offre sostegno ai 3 Giovani disagiati, "Casa nel sole" Privato giovani S.Martino Valle Caudina 1 tossicodipendenti disagiati e alle loro famiglie Casa 3 Casa Mare s.r.l Privato protetta per Ultra 65enni Grottolella 2 anziani

STRUTTURE AMBITO A05 Atripalda, Volturara, Comuni - Albero dei Centro socio- Montemiletto, Solofra, Pubblic 1 Famiglie, minori piccoli o educativo Manocalzati, Venticano e Pietradefusi.

Centro socio- Montoro Inferiore, Atripalda, Pubblic 2 Centro socio-educativo Minori o educativo Montemarano, Solofra Centro socio- Montoro Inf., Atripalda, Pubblic 3 Centri aggregativi Minori o educativo Montemiletto, Montemarano Centri di aggregazione Centro socio- Comuni appartenenti Pubblic 4 Anziani sociale o educativo all'ambito A5 Centro socio- Atripalda, Solofra; Montoro Pubblic 5 Centro socio-educativi Disabili o educativo Inferiore, Montemiletto Pubblic Centro di o 6 Casa di Adele Disabili Psichici Atripalda e Riabilitazione Privato Pubblic 7 Centro Diurno Centro Diurno Disabili Psichici Solofra o Centro socio- Centro Socio-Educativo educativo Pubblic 8 Minori Montoro Inferiore Semiresidenziale o semi- residenziale

STRUTTURE AMBITO A06 A.G.E.S.C.I. Associazione di Centro 1 Privato Minori e giovani Avella volontariato - Convento accoglienza Frati Minori Confraternita di Centro Minori, anziani, 2 Privato Avella Misericordia accoglienza disabili Volley-Ball Primavera Centro di 3 Privato Minori Avella Associazione Onlus aggregazione Pueri Cantores Centro di 4 Privato Minori Baiano Associazione musicale aggregazione Associazione Sportiva Basket Campo Minori, giovani, 5 Privato Baiano Associazione sportiva sportivo disabili no profit Vivere Baiano Centro di Minori, giovani, 6 Privato Baiano Associazione Onlus aggregazione anziani Fondazione Geria Centro di Minori, anziani, 7 Privato Baiano Fondazione Onlus formazione disabili Caritas Parrocchiale Centro Minori, anziani, 8 Associazione di Privato Baiano accoglienza disabili volontariato Circolo delle Donne Centro Donne 9 Privato Baiano Associazione aggregativo (Pari opportunità) Centro Polivalente Pubblic Centro 1 Anziani Baiano 0 Anziani o polivalente Piccola Opera della 1 Redenzione - Scuola Privato Casa famiglia Minori Domicella 1 Apostolica Sacro Cuore Minori, giovani, Punto Alfa Centro di 1 Privato anziani, disabili, Pago del Vallo di Lauro 2 Cooperativa Sociale ascolto immigrati

Centro di 1 Filo Bianco Onlus Privato Malattie terminali Quadrelle 3 ascolto Sirilandia 1 Privato Asilo nido Minori Sirignano 4 Circolo Acli Caritas Parrocchiale Minori, giovani, Centro 1 Associazione di Privato anziani, immigrati, Sperone 5 accoglienza volontariato disabili Proloco F. Sodano Centro 1 Associazione Socio Privato Minori e giovani Sperone 6 aggregativo culturale Proloco Avella Centro 1 Associazione di Privato Minori e giovani Avella 7 aggregativo volontariato (Fonte: Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali)

Per quanto riguarda invece l’area dell’emergenza extra-ospedaliera -Servizio di Emergenza 118 nel territorio di riferimento sono presenti i seguenti punti PSAUT e STIE: N° Interventi COMUNE effettuati Anno 2015 ARIANO IRPINO 1.226 ATRIPALDA 2.196 AVELLA 1.673 AVELLINO 1 e 2 6.496 CALITRI 382 CERVINARA 1.207 GROTTAMINARDA 1.557 LAURO 635 MONTELLA 938 MONTEMILETTO 1.380 BISACCIA 477 SANT’ANGELO DEI LOMBARDI 681 SOLOFRA 1.560 VALLATA 856 SERINO 1.287 LUOGOSANO 216 FONTANAROSA 281 MONTECALVO 247 SAVIGNANO 136 ZUNGOLI 91 S. NICOLA BARONIA 160 FRIGENTO 329 MONTEVERDE 44 CONZA DELLA CAMPANIA 97 TEORA 41 CAPOSELE 108 CALABRITTO 106 LIONI 281

NUSCO 223 6 SOSTITUTI 106 CMR 1045 TOTALI 26062 (Fonte: A.O. Moscati C.O. 118 Avellino) Per quanto riguarda invece l’area dell’emergenza extra-ospedaliera -Servizio di Emergenza 118 inerente l’annualità 2016, non è possibile declinare i dati per singola postazione ma il numero complessivo degli interventi effettuati nel territorio di riferimento nei suddetti punti PSAUT e STIE, ammonta complessivamente a 27.155 interventi.

Nel territorio provinciale insistono anche 3 Istituti di Pena che sono:

Presenze Istituti di Pena Uomini Donne Totale di cui stranieri Avellino 517 24 541 59 Ariano Irpino 302 0 302 34 Uomini Sant’Angelo dei Lombardi 161 0 161 16 Uomini Totale 913 30 1293 129 U. 73 D. (Fonte: Ministero della Giustizia: Ufficio per lo sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo Automatizzato – Sezione Statistica alla data del 31 ottobre 2017)

Infine, una particolarità che interessa tutto il territorio nazionale e quindi anche il nostro ambito provinciale è la presenza di persone immigrate Richiedenti Asilo e/o Rifugiati. Nell’ambito territoriale della provincia di Avellino, a luglio 2017 risultano finanziati ben 14 Progetti aderenti alla rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di cui 12 per la categoria ordinaria e 2 per i Minori non Accompagnati, per un totale di 456 migranti, così ripartiti:

Ente locale titolare del progetto Numero Posti Tipologia progetto Azienda Speciale Consortile per la gestione associata delle politiche sociali nei comuni 60 Ordinari dell’ambito territoriale A1 Bisaccia 40 Ordinari Chianche 25 Ordinari Conza della Campania 42 Ordinari Lacedonia 16 Minori non accompagnati Marzano di Nola 10 Ordinari Petruro Irpino 20 Ordinari Roccabascerana 30 Ordinari Santa Paolina 20 Ordinari Sant’Andrea di Conza 28 Minori non accompagnati Sant’Angelo a Scala 45 Ordinari Sant’Angelo dei Lombardi 65 Ordinari Torrioni 15 Ordinari Villamaina 40 Ordinari Tot. 456

(Fonte: SPRAR - Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Dati al mese di luglio 2017.)

Il Centro di Accoglienza SPRAR sito nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi, è gestito dalla Confraternita di Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi, la quale intende attivare una sperimentazione di azioni che, grazie anche al supporto dei volontari del Servizio Civile senz’altro contribuirà alla crescita integrata e condivisa in un impianto ideologico di scambio tra il destinatario dell’intervento e gli stakeholder progettuali così come meglio descritto nei successivi punti.

Il territorio dove operiamo con le nostre associazioni e dove vogliamo che il progetto trovi maggiore attuazione e ricaduta comprende i seguenti 6 comuni:

Castelfranci Sant’Angelo dei Lombardi Conza della Campania Teora Nusco Torella dei lombardi

Così da servire e presidiare l’intero territorio dell’Alta Irpinia coincidente interamente con l’ambito sociale A03.

Caratteristiche demografiche del territorio di riferimento del progetto

A completamento delle descrizioni del contesto territoriale di riferimento riportiamo anche le caratteristiche demografiche e dati riferiti ai destinatari delle azioni progettuali, riguardanti in particolare le aree di intervento del progetto nelle locali sedi delle Misericordie che aderiscono al progetto:

PROGETTO EFFETTUATO IN RETE CON:

1. Misericordia di Castelfranci 2. Misericordia di Nusco 3. Misericordia di Conza della Campania 4. Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi 5. Misericordia di Teora 6. Misericordia di Torella dei Lombardi

CASTELFRANCI

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in Popolazione anziana anziana che fascia età fascia età Comune residente residente vive sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Castelfranci 2014 213 298 43 166 108 121 105 177 (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana assistita anziana che anziana che assistita anziana che presso i servizi usufruisce usufruisce del Comune presso i usufruisce del sociali di del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Castelfranci 16 7 9 0 0 0 0 0 0 (Fonte: Misericordia di Castelfranci)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F 5 0 4 0 0 Castelfranci 6 2 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Castelfranci 96 55 0 0 (Fonte: Misericordia di Castelfranci)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Castelfranci Ambito A03 2 0 0 (Fonte: Misericordia di Castelfranci)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Castelfranci 1 1 2 (Fonte: Misericordia di Castelfranci)

NUSCO

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in fascia Popolazione anziana anziana che vive fascia età età Comune residente residente sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Nusco 4155 427 564 97 327 212 202 215 362 (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana assistita anziana che anziana che assistita anziana che presso i servizi usufruisce usufruisce del presso i usufruisce del Comune sociali di del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Nusco 29 10 19 7 13 4 8 0 0 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia” Ambito A3)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F 4 0 0 0 0 Nusco 17 12 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia” Ambito A3)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Nusco 293 0 19 218 (Fonte: Misericordia di Nusco)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Nusco Ambito A3 7 0 0 (Fonte: Consorzio dei servizi sociali "Alta Irpinia" Ambito A3)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Nusco 1 6 0 (Fonte: Istituto Comprensivo “J.F. Kennedy” di Nusco)

CONZA DELLA CAMPANIA

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in fascia Popolazione anziana anziana che vive fascia età età Comune residente residente sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Conza della 1351 161 209 37 118 70 69 91 140 Campan ia (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana anziana che anziana che assistita anziana che assistita presso usufruisce usufruisce del Comune presso i usufruisce del i servizi sociali del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI di competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Conza della 55 23 32 0 0 0 0 0 0 Campania (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F Conza della 3 0 3 0 0 4 6 Campania (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Conza della 107 0 0 98 Campania (Fonte: Misericordia di Conza della Campania)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Conza della Ambito A03 1 0 0 Campania (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Conza della 0 1 0 Campania (Fonte: Misericordia di Conza della Campania)

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in Popolazione anziana anziana che fascia età fascia età Comune residente residente vive sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Sant’Angelo 4203 428 525 84 265 200 292 228 333 dei Lombardi (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana anziana che anziana che assistita anziana che assistita presso usufruisce usufruisce del Comune presso i usufruisce del i servizi sociali del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI di competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Sant’Angelo 47 18 29 0 0 0 0 0 0 dei Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F Sant’Angelo 19 0 9 0 0 21 16 dei Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Sant’Angelo dei 666 1033 867 2 Lombardi (Fonte: Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Sant’Angelo dei Ambito A03 3 Misericordia 1 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Sant’Angelo dei 2 1 1 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”) Comune Nr. Immigrati presenti Numero nazionalità Tipologia beneficiari nella rete SPRAR Sant’Angelo dei 65 8 Uomini Lombardi (Fonte: Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi)

TEORA

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in fascia Popolazione anziana anziana che vive fascia età età Comune residente residente sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Teora 1516 213 219 40 100 91 86 122 133 (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana anziana che anziana che assistita anziana che assistita presso usufruisce usufruisce del Comune presso i usufruisce del i servizi sociali del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI di competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Teora 91 40 51 2 2 1 2 0 0 (Fonte: Misericordia di Teora)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F 5 7 0 5 0 Teora 13 9 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Teora 190 120 0 230 (Fonte: Misericordia di Teora)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Teora Ambito A3 3 0 0 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Teora 1 0 2 (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia” e I.C. Iannaccone di Lioni con sez. associata di Teora)

TORELLA DEI LOMBARDI

Popolazione Popolazione Popolazione in Popolazione in Popolazione anziana anziana che fascia età fascia età Comune residente residente vive sola 65-74 anni 75 anni e oltre (over 65) M+F M F M F M F M F Torella dei 2111 222 291 50 151 98 124 124 167 Lombardi (Fonte: Demo Istat)

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione anziana Popolazione anziana anziana che anziana che assistita anziana che assistita presso usufruisce usufruisce del Comune presso i usufruisce del i servizi sociali del servizio servizio di servizi sociali servizio ADI di competenza SAD telesoccorso di competenza M+F M F M F M F M F Torella dei 19 7 12 2 6 1 1 0 0 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

N° disabili N° disabili N° disabili che N° disabili in carico N° disabili Popolazione che usufruiscono dei servizi di che presso i che disabile usufruiscono trasporto/accompagnamento usufruiscono Comune servizi usufruiscono residente del servizio presso i servizio sociali di dei centri sociali di del SAD ADI competenza aggregativi competenza M F Torella dei 11 3 2 1 1 13 20 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Servizi di Servizi sanitari Servizi sanitari Servizi sanitari di Comune accompagnamento d’emergenza con d’emergenza senza accompagnamento dializzati medico a bordo medico a bordo Torella dei 98 115 2 8 Lombardi (Fonte: Misericordia di Torella dei Lombardi)

Alunni disabili Enti di terzo Alunni disabili Comune Ente pubblico assistiti settore assisiti Torella dei Ambito A3 3 0 0 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Alunni disabili con Alunni disabili con Alunni disabili con difficoltà Comune difficoltà motoria di grave difficoltà psico-motoria psico-motoria di media entità entità di lieve entità Torella dei 1 2 0 Lombardi (Fonte: Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”)

Contesto territoriale di riferimento del progetto

L’obiettivo del progetto è quello di implementare le attività di supporto alla integrazione e socializzazione degli anziani, disabili e portatori di patologie invalidanti, incrementare le risorse utilizzabili per un quadro più completo di opportunità da offrire agli stessi. Il progetto, in linea con quanto sancito nell’Atto Aziendale della ASL Avellino, vuole offrire un concreto supporto ai servizi sanitari ed in particolare alla rete dell’emergenza-urgenza territoriale (118, Continuità Assistenziale, etc). L’attività di accompagnamento si rende necessaria al fine di concorrere al superamento delle difficoltà nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana ed a favorire l’integrazione dei singoli soggetti nei relativi contesti di inserimento. Il Progetto si allinea agli obiettivi che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce.

Destinatari del progetto I destinatari del progetto sono gli anziani, disabili e pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale residenti o temporaneamente presenti nel territorio della Alta Irpinia. In via del tutto sperimentale, la presente idea progettuale vede come destinatari anche i richiedenti asilo e rifugiati presenti presso il centro SPRAR del comune di Sant’Angelo dei Lombardi.

Inoltre, la rete ha previsto l’elaborazione di questo progetto di Servizio Civile, già alla quinta annualità, per dare maggiore forza alle azione intraprese con tutto il comparto delle Politiche Socio-Sanitarie (questa attività progettuale è infatti concertata sia con l’Asl e sia con gli Uffici di Piano degli Ambiti Sociali interessati) negli anni passati, in questo secondo momento infatti si organizza la fase di realizzazione del progetto e relativamente alle risorse raccolte nel punto precedente, si definisce quanto segue: - i bisogni emergenti; - gli obiettivi da raggiungere con tale progetto di Servizio Civile; - il numero dei ragazzi in SCV necessari per la tipologia di progetto; - le risorse umane ed economiche da destinare; - le azioni da intraprendere; - le attività da sviluppare; - il programma di formazione generale e specifica; - la metodologia di verifica e monitoraggio; - la definizione dell’equipe che insieme al progettista ha elaborato e seguito il progetto.

Le nostre Misericordie, attraverso questo progetto vogliono personalizzare il più possibile l’assistenza ed ampliare la capacità di dare una risposta più ampia e qualitativamente migliore alla popolazione. In sostanza attivare un welfare di comunità.

In particolare per quanto attiene l’Area Anziani gli interventi e i servizi realizzati saranno a favore dei seguenti destinatari:

Persone Anziane ultra 65 del territorio 285 Persone Anziane non ultra 65 ma SOLE del 285 territorio

Persone Anziane residenti in aree rurali del 285 territorio

In particolare per quanto attiene l’Area Disabili gli interventi e i servizi realizzati saranno a favore dei seguenti destinatari:

Persone Disabili del territorio 190 Persone Disabili che necessitano di terapie 190 riabilitative c/o strutture sanitarie del territorio Persone Disabili che necessitano del servizio 190 trasporto scolastico del territorio

In particolare per quanto attiene l’Area dei pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale gli interventi e i servizi realizzati saranno a favore dei seguenti destinatari:

Pazienti che necessitano di trasporti sanitari 950 ordinari da e per strutture ospedaliere Pazienti che necessitano trasporti sanitari 1950 extraospedalieri (118) per strutture ospedaliere Pazienti sottoposti a trattamento dialitico 72

In particolare per quanto attiene l’Area Immigrati gli interventi e i servizi realizzati saranno a favore dei seguenti destinatari:

Richiedenti asilo e rifugiati 65

Beneficiari del progetto

Ad una prima analisi possiamo affermare che, in linea generale, i beneficiari del progetto possono essere considerati TUTTI: famiglie, vicini, istituzioni etc. Infatti, attraverso questo progetto si garantirà a tutte le persone un insieme di servizi socio- sanitari atti a rispondere ad una serie di bisogni, che causa il continuo taglio delle risorse pubbliche tendono costantemente ad aumentare. Rispetto alle peculiarità di questo progetto i beneficiari saranno: • Le famiglie degli anziani, disabili e pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale che usufruiranno degli interventi e dei servizi realizzati e che quindi potranno contare su una rete di sostegno nella cura dei loro familiari; • I Cittadini o le persone che si trovano temporaneamente nel territorio di interesse del progetto che potranno contare su un sistema integrato di interventi e servizi socio- sanitari adeguato, efficiente e su tempi di svolgimento dei servizi più rapidi il tutto a costo 0; • I Volontari del Servizio Civile Nazionale che, mediante la partecipazione a questo progetto, riceveranno una formazione e un’esperienza spendibile “professionalmente” nel mondo del lavoro.

• Le Istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Regioni, ASL, Ambiti di Zona) che, con l’apporto di questo progetto, vedranno i loro servizi integrati e pertanto si attuerà uno dei principi alla base della P.A. cioè efficienza, efficacia ed economicità, con un notevole risparmio di risorse senza andare a carico di nessuno.

7) Obiettivi del progetto:

Premessa Per la stesura della presente voce si è tenuto conto del contesto territoriale (punto 6 del formulario), ovvero della situazione di partenza sulla quale il progetto andrà ad incidere. Con il progetto abbiamo voluto evidenziare la rilevanza esistente tra il contesto territoriale e contestuale su cui il progetto va ad incidere indicando quale obiettivo generale la personalizzazione dell’assistenza e la capacità di dare una risposta più ampia e qualitativamente migliore alla popolazione attraverso servizi e interventi mirati che favoriscono tale mission.

Attraverso il presente progetto di Servizio Civile, collocato nel contesto del più ampio dell’insieme di attività che quotidianamente la rete eroga, le Misericordie si pongono quindi obiettivi coerenti con le politiche e le raccomandazioni del Ministero della Salute, della Regione Campania (Piano Sociale Regionale 2016-2018), recepiti anche nella recente elaborazione degli obiettivi dei 6 Piani di Zona presenti sul territorio e nel Piano delle Performance e Atto Aziendale dell’Azienda Sanitaria Locale Avellino.

Nelle tabelle che seguono sono rappresentati gli obiettivi generali e specifici del progetto con indicazione dei principali indicatori individuati per il loro perseguimento:

Obiettivo 1 Conoscere più da vicino il territorio e la popolazione residente per dare risposte più appropriate Bisogno/ L’obiettivo 1, si propone non tanto di aumentare le prestazioni criticità/ socio-sanitarie o di massimizzare e velocizzare l’erogazione dei servizi, bensì: attraverso la conoscenza vera delle persone potenzialità di e dei loro contesti, assieme alla migliore comprensione dei miglioramento: bisogni e delle difficoltà, individuare anche le risorse e programmare e realizzare risposte appropriate CON le persone. Non più solo la famiglia come “target”, ma tutto il contesto che incide sulla qualità di vita delle persone e può contenere risposte molto più appropriate di quelle fornite dalle istituzioni socio-sanitarie. La necessità di lavorare attivamente alla conoscenza dei contesti deriva anche alla consapevolezza, ormai acquisita, in merito alle difficoltà delle persone di riconoscere e di portare i propri o altrui problemi all’attenzione di enti o servizi. Tra i fattori che determinano la difficoltà di accesso ai servizi per le persone più fragili (ad es. anziani o diversamente abili o portatori di qualche disagio) citiamo ad

esempio la complessità morfologica del territorio aggravata dalla carenza dei mezzi di trasporto pubblici; le condizioni di persone anziane sole, che, per problemi di mobilità, rinunciano ad accessi e percorsi di cura; l’impossibilità dei congiunti di supplire a questi inconvenienti di trasporto in modo autonomo interno al nucleo familiare; le caratteristiche comportamentali di chiusura. Più in generale, è riconosciuto che le determinanti nella capacità di accesso alle prestazioni socio-sanitarie risiedono più nei livelli di istruzione e di condizione economica che nella qualità dell’offerta di servizi. La rete si attiva quindi per funzionare da “lente di ingrandimento” rispetto alle reali condizioni di vita e di salute della popolazione, tutelare e promuovere il diritto alla salute di tutti i cittadini, per ri-conoscere e tradurre le domande e i bisogni inespressi. Molte volte poi le persone non sanno a quali risorse sociosanitarie hanno diritto di accedere o hanno difficoltà a “spendere” le risorse a loro disposizione (per esempio: l’utilizzo dell’assegno di accompagnamento per l’acquisizione di assistenza familiare/badanti). Ciò vale in particolare per le persone sole che non possono contare sul sostegno di reti familiari. Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori 1. 1. conoscere ed essere - essere quotidianamente - orario quotidiano di conosciuti: presenti nell’area (sedi) apertura sedi, per almeno 5 realizzare il massimo di - proseguire nella giorni alla settimana conoscenza delle persone residenti conoscenza attiva (con - inserimento n. 50 nuovi nel contesto e monitoraggio dei particolare attenzione alle contatti nel database in bisogni sociosanitari e delle risorse persone a rischio di sede registrazione attività reclusione per motivi di nel database su base salute o indigenza quotidiana economica) - presenza report trimestrale - migliorare il attività monitoraggio delle - realizzazione di almeno 3 attività sviluppando una iniziative di visibilità aggiornata reportistica e (feste, incontri, “giornate una casistica di contesto della salute”, - essere meglio conosciuti volantinaggio, ecc.) (e riconoscibili) dagli abitanti dell’area 1.2. conoscere i soggetti con - portare alla luce le - presenza dei report annuali maggiore fragilità sociosanitaria: situazioni di bisogno non di analisi dei dati socio- individuare le persone conosciute sanitari “fragili”/forti utilizzatori di risorse - assicurare e migliorare la - presenza report delle sanitarie e assistenziali/persone presa in carico delle azioni di conoscenza soggette a ricoveri ripetuti e situazioni complesse proattiva, visite e recidive a causa di patologie a valutazioni effettuate lungo termine (diabete, malattie - presa in carico di tutte le respiratorie e cardiovascolari) situazioni complesse conosciute, emerse o scoperte 1.3. promuovere equità - assicurare e migliorare la - presa in carico di tutte le nell’accesso alle prestazioni (più presa in carico delle situazioni complesse qualità per cittadini più situazioni complesse (la conosciute, emerse o vulnerabili) misericordia come scoperte “difensore dei più - presenza report delle fragili”) azioni di conoscenza - documentare con studi di proattiva, visite e caso le situazioni di valutazioni effettuate abbandono o difficoltà di

accesso ai diritti di - presenza relazioni “casi assistenza difficili” - migliorare la conoscenza - presenza di materiale dei cittadini in merito ai informativo adeguato diritti ed ai servizi presenti sul territorio 1.4. utilizzare e implementare il - migliorare la circolazione - registrazione attività nel sistema informativo cercando di e la condivisione delle database su base migliorarlo per renderlo più informazioni quotidiana “sensibile” al reale lavoro svolto - conoscere e saper usare - presenza report trimestrale gli strumenti informatici attività di registrazione delle attività - descrivere e quantificare il carico di lavoro svolto a beneficio di persone residenti

Obiettivo 2 Contrastare l’istituzionalizzazione, l’esclusione e elevare il livello di qualità della vita quotidiana di persone a più alta fragilità (per una vita attiva e indipendente) Bisogno/ Conoscere da vicino la popolazione ha lo scopo fondamentale criticità/ di consentire di individuare (là dove essi si manifestano) stati di fragilità socio-sanitaria e attivare azioni preventive che potenzialità di evitino il precipitare di situazioni (ricoveri impropri e miglioramento: istituzionalizzazioni), perseguendo parallelamente: - l’ottimizzazione degli interventi di assistenza per la permanenza nel proprio domicilio - il contrasto al rischio di reclusione (e solitudine) di coloro che per motivi di salute e/o economici non riescono ad uscire autonomamente dal proprio alloggio (o struttura) - il miglioramento della qualità della vita e la “messa in sicurezza”, attivando tutte le azioni e risorse necessarie a sostenere la capacità delle persone di vivere a casa propria in libertà, seguendo i propri ritmi di vita, con la consapevolezza di non essere soli e la sicurezza di essere adeguatamente accompagnati e/o sostenuti da una rete coordinata di persone (famiglia, amici, vicinato, volontari, operatori pubblici e privati, negozianti etc.). Le fasce di età sottoposte a particolare attenzione sono: “nuclei fragili” con disabili (a rischio di istituzionalizzazione), la popolazione anziana ultra 75enne e la fascia dei soggetti 45-55enni ad alto rischio di isolamento, abbandono e deterioramento della condizione psicofisica ed abitativa, progressivo impoverimento della rete affettiva di sostegno, deriva sociale, situazione economica al limite della sopravvivenza, ecc. Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori 2.1. garantire i percorsi di - aumentare le possibilità di - almeno 30 piani riconoscimento e ottenimento dei rimanere a casa propria individuali di intervento benefici, degli strumenti, delle (senza rimanervi isolati o attivati per ciascuna delle risorse e degli interventi necessari a reclusi) anche in sedi supportare la permanenza a condizioni di fragilità - reportistica: domicilio - su base pluriennale: n. certificazioni di contribuire alla riduzione invalidità dei tassi di n. assegni di istituzionalizzazione, accompagnamento ospedalizzazione e n. “badanti” individuate ricovero “improprio”

- report tassi di ospedalizzazione e ricoveri 2.2. diminuire la solitudine e/o la - consentire ad un maggior - almeno 30 piani permanenza forzata nel proprio numero di persone di individuali di intervento domicilio (casa propria o casa vivere a casa propria in attivati per ciascuna delle protetta) da parte di persone libertà, seguendo i propri sedi anziane con gradi diversi di ritmi di vita, - reportistica: disabilità (anche attraverso adeguatamente n. interventi Banco interventi congiunti degli Enti accompagnati e/o alimentare coinvolti) sostenuti da una rete n. interventi Misericordie coordinata di persone - n. interventi di (con sviluppo delle miglioramento delle partnership in essere) condizioni abitative - n interventi Residenza Anziani (Vedi Partenariato) 2.3. contrastare l’esclusione e la - aumentare la - partecipazione ghettizzazione di alcune fasce di partecipazione alle continuativa di “nuovi” popolazione ad alta fragilità attività abitanti per ogni area attivando tutte le risorse e le azioni - favorire l’auto- (report periodici) che permettano di uscire dal organizzazione e l’auto- - partecipazione alle proprio alloggio (o struttura) e gestione di attività iniziative promosse in garantire la partecipazione alla - promuovere e sostenere collaborazione con enti e vita sociale partnership partner 2.4 assicurare interventi socio- - potenziare gli interventi - n. interventi di assistenza sanitari da realizzare in favore di di assistenza sociale allo sociale effettuati; anziani disabili e pazienti affetti da scopo di favorirne le - n. di persone che accedono patologie temporaneamente e/o capacità residue e di ai centri e alle strutture sul permanentemente invalidanti e/o in migliorarne la qualità territorio; fase terminale della vita; - n. trasporto effettuati; - potenziare il numero dei - n. relazioni stabilite frequentanti i centri per - n. di ore erogate di evitare forme di assistenza domiciliare; isolamento e di ghettizzazione; - potenziare il servizio di trasporto istituendo quello “a chiamata”; - migliorare il servizio di assistenza domiciliare dalle attuali 2 ore a 3 ore giornaliere; - raggiungere le persone anziane che vivono nelle zone rurali e informandole dei vari servizi e/o interventi che possono essere richiesti. - migliorare il servizio trasporto scolastico in favore dei disabili; 2.5 Garantire un servizio di - potenziare il servizio di - n. interventi sanitari trasporto integrato con la rete dei trasporto sanitario ordinari effettuati; servizi socio-sanitari del ordinario (più che mai - n. interventi sanitari territorio che coniughi qualità e indispensabile vista la emergenza flessibilità operativa, per venire recente riconversione extraospedaliera (118) incontro alle nuove e sempre più degli ospedali di effettuati; svariate richieste delle famiglie al Sant'Angelo dei - n. trasporti dialitici cui interno si trovano persone con Lombardi e Bisaccia); effettuati

esigenze di mobilità di carattere - potenziare il servizio di - n. relazioni stabilite socio-sanitario; trasporto sanitario extraospedaliero in emergenza (118); - attivare il servizio di trasporto per pazienti sottoposti a trattamento dialitico; - far fronte alla domanda di servizi di emergenza sanitaria, legata alle caratteristiche umane, demografiche ed infrastrutturali del territorio d'interesse.

Obiettivo 3 Promuovere e favorire la collaborazione tra le diverse istituzioni e i diversi soggetti (istituzionali e non) che agiscono sulla stessa persona/ famiglia/ territorio Bisogno/ Non di rado succede che servizi, enti ed organismi con criticità/ competenze diverse intervengano sullo stesso individuo/nucleo familiare all’insaputa degli altri attori potenzialità di competenti. La collaborazione è ancora troppo spesso lasciata miglioramento: al caso. Singoli enti “scoprono” in corso d’opera che altri enti sono intervenuti o stanno intervenendo sul caso. Ciò crea discontinuità, inefficacia dell’intervento, confusione nei destinatari. Questa mancanza di coordinamento e di comunicazione o, peggio ancora, il “rimbalzo tra le competenze” (cosa è “mio”, cosa è “tuo”) si registra anche sul piano degli interventi complessivi sulle aree (es. interventi manutentivi). È quindi cruciale lavorare al coordinamento tra tutti i soggetti, le istituzioni e gli enti che a vario titolo intervengono sui singoli casi come nelle singole aree. Oltre agli operatori degli enti istituzionalmente coinvolti, si aggiungono le cooperative sociali, i volontari delle associazioni presenti sui territori e anche molte persone comuni che da “utenti” sono diventati risorse. I volontari di varie provenienze frequentano in gruppo territoriale tecnico, ma sono soprattutto disponibili alle richieste che possono arrivare e sono diventati a loro volta “antenne”, “sensibili segnalatori” di situazioni problematiche. Più in generale, le azioni progettuali nel suo complesso mirano strategicamente a contribuire ad un “cambiamento di cultura” rispetto a temi quali l’invecchiamento, la marginalità sociale, la devianza ecc., anche attraverso la collaborazione con altri enti, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva. Proprio grazie al loro radicamento quotidiano nella vita delle aree, offrono un contesto e un’occasione privilegiata, anche per altri enti e istituzioni, di trovare interlocutori reali sul territorio. Ciò contribuisce a rendere l’azione delle Misericordie un terreno di sperimentazione continua, un laboratorio intelligente, incubatore di “azioni esemplari”, pratiche e stili innovativi di lavoro nella comunità, con la comunità. Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori

3.1. coinvolgere tutti gli operatori - migliorare la Verbali riunioni di a vario titolo coinvolti nel progetto comunicazione e la coordinamento (settimanale) I CARE per la discussione condivisione - con i responsabili delle congiunta e la condivisione di - migliorare la condivisione diverse Aree di intervento responsabilità intorno a situazioni inter-enti e il “lavoro di (Sociale e Sanitaria) specifiche, iniziative, progetti rete” (settimanale) - conoscenza diretta di tutti i casi segnalati come complessi dai servizi sociali e sanitari competenti Verbali riunioni mensili di coordinamento sui “casi” con i servizi Sociali dei Comuni interessati 3.2. sensibilizzare la cittadinanza - favorire la partecipazione - conoscenza di tutti gli e la società civile, organizzata e di tutti i soggetti del esercizi pubblici (almeno non, promuovendo la conoscenza territorio ad una “rete di un contatto) del progetto I CARE e la attenzione”, in particolare - conoscenza di tutti i gruppi condivisione di priorità e obiettivi rispetto alla popolazione auto organizzati di cittadini fragile presenti sul territorio (almeno un contatto); - conoscenza di tutte le attività parrocchiali e/o caritative messe in atto dalla Chiesa Locale (almeno 7 contatti) 3.3. promuovere e implementare - aumentare la Partecipazione di almeno 20 forme di collaborazione partecipazione delle persone per ogni sede alle nell’ambito delle singole sedi di persone di ogni età e iniziative promosse (anche servizio condizione ad iniziative quelle realizzate in ed attività nei propri collaborazione con i contesti di vita partner) 3.4. promuovere e implementare - “imparare facendo”, Elaborazione di almeno 7 forme di valutazione condivisa migliorare la capacità di interventi di ricerca, con dei processi e degli esiti verificare e valutare valutazione qualitativa e dell’intervento processi ed esiti degli quantitativa degli interventi, interventi definiti

Obiettivo 4 Essere una comunità attiva e partecipata Bisogno/ Molte persone, soprattutto se anziane, si trovano sole ed in criticità/ situazione di difficoltà ad avere e mantenere relazioni all’interno della comunità. La solitudine compromette l’umore, la mancanza potenzialità di d’aiuto crea difficoltà nell’affrontare autonomamente i piccoli, miglioramento: grandi problemi della vita di ogni giorno. Ma nel volontariato si conoscono quotidianamente anche molte persone che aiutano quanti ne hanno bisogno con sostegni quotidiani che vanno da quelli economici, al cibo, all’accompagnamento, all’aiuto psicologico. Soprattutto si riscontra una genuina disponibilità a lavorare insieme, a pensare alle soluzioni dei problemi e a progettare un percorso per poi cercare di realizzarlo. È pertanto obiettivo della RETE l’aumento della qualità delle prestazioni socio-sanitarie (in termini di appropriatezza, tempi di risposta, integrazione e capacità di lettura della complessità, ecc.) ma rimane indicatore fondamentale (sine qua non) anche e soprattutto il grado di coinvolgimento e di “capacitazione” delle persone residenti: la misura in cui diventano protagonisti, acquisiscono maggiori “capacità di controllare la propria salute” (questo è il significato e lo scopo delle strategie di promozione

della salute, come indicato già nel 1984 dalla Carta di Ottawa), alzano e fanno sentire la propria voce, si relazionano tra loro, usano gli spazi come punto di riferimento per ottenere risposte, ma anche per organizzare risposte. Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori 4.1. promozione della salute - sensibilizzare sulle - almeno 2 iniziative attraverso attività di problematiche di salute più formative con familiari formazione e informazione rilevanti e/o caregiver per ogni per sensibilizzare sulle - promuovere l’adozione di corretti sede problematiche di salute più stili di vita, di prevenzione e rilevanti attenzione alla cura della persona 4.2. costruire comunità - sostenere la frequentazione e - apertura quotidiana ed solidale: l’utilizzo delle sedi da parte della utilizzo delle sedi promuovere e/o facilitare popolazione residente di ogni età (almeno 5 giorni a iniziative di auto- e mutuo aiuto e condizione settimana) 4.3. costruire comunità attiva: - sostenere/promuovere/stimolare - report delle azioni di promuovere, facilitare la creazione di gruppi di abitanti, sostegno o avvio di l’autoorganizzazione e l’auto- di auto mutuo aiuto e per lo almeno 1 gruppo di gestione di attività svolgimento di attività di comune abitanti a tema (es. interesse (con la massima gruppi cucina e pranzi attenzione a sostenere e collettivi / azioni di valorizzare l’auto- cura e manutenzione organizzazione e l’auto-gestione del verde e degli spazi delle attività) comuni / attività motoria / giornalino di paese / teatro / laboratori artistici / laboratorio audiovisivi / modellismo / musica ecc.)

Obiettivo 5 Migliorare l’integrazione e la mediazione sociale dei Sperimentale migranti presenti nella comunità di Sant’Angelo dei Lombardi

Bisogno/ La motivazione principale è favorire processi d’integrazione reali criticità/ nel sistema dell’emergenza immigrazione e abbattere ogni forma di intolleranza attraverso i principi di solidarietà e rispetto. Il potenzialità di contesto di riferimento è il Comune di Sant’Angelo dei miglioramento: Lombardi, ma riflette lo status quo dell’intero paese Italia. S’intende costruire un legame concreto tra l’immigrato e la comunità ospitante al fine di favorire rispondere all’esigenza di efficacia ed efficienza richieste nelle gestioni del centro e delle emergenze. Il progetto intende sviluppare una differenziazione dei bisogni procedendo su due differenti parametri: età/sesso, natura/forme di esternazione del bisogno da parte del destinatario diretto. S’intende prendere in carico la persona nelle sue azioni e nel suo percorso attraverso il supporto personalizzato per ciascun ospite del centro per rispondere alla necessità di differenziazione e diversificazione della domanda. In tal senso la capacità sviluppata nel destinatario risponde a una crescita comune e condivisa che potenzia e fortifica l’intera comunità. L’interazione

diretta, inoltre, tra soggetti ed enti differenti sia pubblici sia privati è una risposta diretta alla scarsa conoscenza dei problemi preposti e alla latente presenza di comunità tra immigrati e italiani. In base alle motivazioni saranno differenziati i percorsi progettuali, gli obiettivi preposti e le analisi dei risultati attesi. La necessità cui s’intende rispondere è la differenziazione del destinatario e la sua crescita nel centro, per favorire un processo d’integrazione concreto che miri alla stabilizzazione dell’immigrato e alla crescita della comunità di riferimento. L’obiettivo è sviluppare la cosiddetta "accoglienza integrata", ovvero la fornitura ai destinatari del progetto, di una serie di servizi sia strutturali sia accessori. In tal senso s’intende fornire all’immigrato risposte rispetto a un coinvolgimento passivo finora attuato, attraverso servizi tesi a favorire la piena integrazione sociale e civile nella comunità di riferimento. Il progetto mira a rispondere alla problematica dell’indifferenza e della condivisone: potenziare un senso di comunità partecipata in cui l’immigrato diventa soggetto d’interazione diretta nella società ospitante. L’idea progettuale sviluppa un concetto di condivisione attraverso strumenti di partecipazione al lavoro e di princìpi sussidiarietà orizzontale in risposta alla problematica della diffidenza e dell’isolamento realizzato da un mero assistenzialismo cooptato nell’accoglienza.

Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori

- aumentare il numero immigrati - aumento di immigrati accolti dallo sportello di ascolto e accolti dallo sportello accoglienza; di ascolto e 5.1. aumento capacità di - organizzare l’operatività della accoglienza fino ad un prima accoglienza e ascolto struttura della sede di progetto ed numero pari a n. 50; efficientizzazione del suo grado - aumento del grado di di ricettività/front office. operatività della struttura della sede di progetto ed efficientizzazione del suo grado di ricettività/front office; - richieste di viveri e vestiario da - aumento della capacità parte degli immigrati accolti di offerta di viveri e dallo sportello di ascolto e vestiario agli immigrati 5.2. aumento capacità di accoglienza in gravi condizioni di accolti dallo sportello prima assistenza ed accesso ai disagio economico e di di ascolto e servizi primari indigenza; accoglienza in gravi - richieste di formazione condizioni di disagio linguistica di primo e di secondo economico e di livello da parte degli immigrati indigenza fino a accolti dallo sportello di ascolto e coprire le richieste di accoglienza; aiuto di almeno il 50%. - indice di conoscenza della lingua - aumento dei corsi di italiana e capacità di formazione linguistica comunicazione e comprensione. di primo e di secondo livello destinati agli

immigrati richiesti ed erogati dallo sportello di ascolto e accoglienza in, fino a coprire le richieste di alfabetizzazione di almeno il 50%; - trasmettere a tutti gli immigrati che prendono parte ai corsi di formazione linguistica un livello di conoscenza della lingua italiana tale almeno da permettere a ciascuno di loro una capacità di comunicazione e comprensione autonoma.

Elenco degli obiettivi generali dal punto di vista della promozione della cultura del volontario in termini di benefici a favore della collettività, del contesto territoriale e settoriale, delle opportunità di crescita dei volontari

Obiettivo generale per i Volontari è quello di migliorare l’ospedalizzazione e/o la condizione di bisogno per imparare ad accogliere il disagio. - La valorizzazione delle risorse umane del servizio civile, attraverso lo sviluppo di un approccio relazionale basato soprattutto sulla disponibilità all’ascolto e sulla corretta informazione sui servizi e sulle prestazioni nell’ambito delle strutture ospedaliere e ambulatoriali, risulterà proficua anche per i volontari che acquisiranno attraverso un processo continuo di formazione, una preparazione professionale e personale finalizzata alla conoscenza delle attività socio-assistenziali in ambito sanitario e sociale e all’acquisizione e sviluppo di capacità relazionali soprattutto con i pazienti. - Essi affiancheranno l’attività dei professionisti in particolar modo in quei momenti in cui potranno sperimentarsi nelle proprie capacità umane e relazionali, e fare esperienza nel mondo del lavoro e in particolare in un sistema (la rete pubblico-privato sociale- cittadinanza) dove la “care”, il prendersi cura del malato, della sua sofferenza e della sua malattia, costituisce l’obiettivo primario. Obiettivo generale per i destinatari - Il progetto che si intende realizzare, ha come obiettivo quello di migliorare la qualità assistenziale favorendo lo sviluppo di un clima di accoglienza nei confronti del disagio. - Migliorando l’accoglienza del disagio sarà possibile migliorare la qualità dei servizi e l’umanizzazione delle prestazioni in un clima sereno e accogliente dando supporto alle persone anziani, ai disabili e alle persone disorientate al momento dell’ingresso nelle strutture socio-sanitarie, offrendo loro la possibilità di orientarsi con maggiore facilità rispetto alle procedure da svolgere e ai luoghi da raggiungere per usufruire delle prestazioni o del ricovero.

Obiettivo generale per i beneficiari - Le famiglie potranno contare su una rete di sostegno nella cura dei loro familiari;

- I Cittadini o le persone che si trovano temporaneamente nel territorio di interesse potranno contare su un sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari adeguato, efficiente e su tempi di svolgimento dei servizi più rapidi il tutto a costo 0; - Le Istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Regioni, ASL, Ambiti di Zona) che, con l’apporto di questo progetto, vedranno i loro servizi integrati e pertanto si attuerà uno dei principi alla base della P.A. cioè efficienza, efficacia ed economicità, con un notevole risparmio di risorse senza andare a carico di nessuno.

Il progetto di servizio civile “I CARE V” è focalizzato, nell’ottica del “Promuovere e realizzare una nuova cultura", sulla valorizzazione del volontario come risorsa umana e sulla utilità sociale del mettere in contatto, in un ambiente protetto e preparato, due realtà - giovani e anziani/diversamente abili - altrimenti difficilmente avvicinabili.

Vanno quindi in questa direzione gli interventi del progetto: • Rispondere alla domanda dei giovani di poter realizzare un’esperienza di volontariato sociale, arricchente e qualificante, offrendo loro la possibilità di investire un anno del proprio tempo in un ambiente lavorativo altamente professionalizzato e proponendo un’esperienza in seguito spendibile nel mondo del lavoro; • Dare al mondo dei “normali” una concreta opportunità di conoscenza della realtà semi-sconosciuta dei diversamente abili, anziani e persone bisognose mettendo a disposizione una struttura di supporto adeguata, capace di favorire e guidare il positivo contatto fra questi due mondi.

Descrizione degli obiettivi che si prevede di conseguire in termini di miglioramento o acquisizione di capacità competenze e abilità dei volontari di servizio civile nonché di opportunità loro offerte:

Le abilità e competenze che il volontario acquisirà sono soprattutto di carattere umano e relazionale: • Migliorare la capacità di ascolto e il rapporto interpersonale con le persone in difficoltà; • Diventare parte attiva di un processo assistenziale; • Essere capace, con adeguato affiancamento agli operatori, di guidare l’utente in merito ai diritti alle prestazioni alle modalità d’accesso ad esse attraverso attività di informazione e consulenza e in determinati casi di supporto nel disbrigo di pratiche; • Fornire al volontario abilità utili al futuro percorso umano e professionale con particolare riguardo alla capacità di operare all’interno di gruppi e di organizzazione complesse; • Migliorare la capacità di fornire informazioni ai pazienti e di comprendere il significato della valutazione quale strumento metodologico per qualificare il progetto; • Migliorare il rispetto e la valorizzazione delle diversità culturali;

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

La complessità e l’eterogeneità delle attività messe in campo per il raggiungimento degli obiettivi trova la sua ragion d’essere nella stessa filosofia di fondo del progetto.

A partire dalle criticità presenti nel territorio avellinese, i volontari si propongono di “andare ad abitare” nei paesi per innescare processi di trasmissione delle conoscenze, di valorizzare i saperi tanto formali quanto informali, taciti e nascosti, di favorire una condivisione di problemi e di compartecipazione alle scelte (negoziazione), di promuovere riconoscimento e acquisizione sostanziale di capacità, apprendimento per tutti gli attori in gioco. I processi di integrazione fanno leva su questi strumenti di negoziazione e di partecipazione. Ma l’integrazione (uno strumento, non un fine in sé!) ha un senso se punta sì a incentivare l’attivazione degli “utenti”, mettendo però al centro le persone stesse e il loro ambiente di vita: la persona e il suo territorio sono il punto di convergenza che spinge gli interventi, i settori, le competenze, e dunque le politiche a integrarsi tra loro.

L’attività fondamentale di tutto il personale (pubblico, privato sociale, volontariato – incluso volontari di servizio civile) si svolge a domicilio delle persone residenti, negli spazi comuni interni ed esterni, nei luoghi (ricreatori, oratori, associazioni sportive, scuole di ogni ordine e grado) frequentati dai residenti. Le sedi di attuazione hanno la duplice funzione di “servizio” e di luogo utilizzabile dagli stessi residenti come centro per attività proposte da noi e/o scelte da loro. Le Misericordie hanno la funzione di garante della realizzazione dell’insieme di interventi proposti, mantiene la comunicazione tra tutti gli attori interni ed esterni, garantisce alla popolazione residente risposte appropriate da parte dei servizi socio-sanitarie; Le sedi sono aperte generalmente da lunedì a venerdì in orario diurno e vengono utilizzate per attività programmate (dal personale oppure dagli stessi abitanti residenti) negli orari ritenuti opportuni: tutto l’arco della settimana, inclusi sabato e domenica e sere. L’orario in cui si svolgono le attività si differenzia in base alle caratteristiche della popolazione residente: in caso di presenza di disabili minori consistenti l’attività di aggregazione si concentra in orari extra-scolastici, anche serali oppure festivi. Nelle sedi si cucina per tre o per quindici, si risponde al telefono, si riciclano vestiti, mobìlio, si discute e confronta, si trova chi può fare, si misura la pressione, si fanno caffè, ginnastica dolce, riunioni, doposcuola, accoglienza, fotografie, etc. In maniere talvolta imprevedibili, bisogni incontrano offerte, domande moltiplicano risposte, voci trovano ascolto. La sede costituisce un luogo di esposizione, di visibilità dei giovani in servizio civile, che qui sono chiamati a rispondere a un numero di questioni molto più ampio, spesso non attinenti alla propria professionalità: implica cioè una complessificazione delle competenze. Ma c’è anche, in questa idea di spazio non protetto, non separato, non orientato a “regole” definite e precise, un forte orientamento alle relazioni, all’improvvisazione e sperimentazione di pratiche d’uso diverse, con un’esposizione al rischio che costituisce un elemento cruciale per favorire condizioni di “scoperta” e di apprendimento. La quantità e la qualità delle cose che si fanno ogni giorno è difficilmente riassumibile. Un database ad hoc pensato, proverà a fornire la stima annua di alcune tra le tipologie di interventi e di azioni di cui si rendono protagonisti i destinatari e beneficiari delle azioni progettuali che saranno sempre affiancati dai volontari del servizio civile e da altre figure coinvolte nel lavoro sul territorio.

Le attività di “sostegno alla persona” sono quelle che vedono il maggiore coinvolgimento dei volontari di Servizio Civile e consistono in accompagnamenti di vario genere, sostegno nel disbrigo pratiche di carattere amministrativo, consegna spesa e farmaci, coinvolgimento in attività ricreative e di socializzazione.

Altre tipologie di attività anche se considerate “minori” sono invece di grandissima importanza per le persone che vi prendono parte: ad es. l’organizzazione di alcune feste/eventi in collaborazione con gli enti e le istituzioni (anche partner); la realizzazione di attività di socializzazione, pranzi insieme, uscite in gruppo, ecc.

Oltre agli obiettivi specificamente socio-sanitari, e oltre alle innumerevoli iniziative di aggregazione e animazione, alle azioni contro la reclusione delle persone anziane e disabili in casa propria o nelle case di riposo, riteniamo in ogni caso che l’insieme delle attività proposte non possano prescindere dall’obiettivo di suscitare attivazione, attori, attori collettivi, democrazia; di lavorare per favorire condizioni di appropriazione, ovvero affinché tanto gli operatori quanto, soprattutto, “destinatari” ed abitanti possano sentire ed utilizzare il territorio come proprio; e dunque concepire il lavoro territoriale come finalizzato, almeno in prospettiva, a promuovere “contesti collettivi di appartenenza e di azione”, appartenenze larghe e variegate, formazioni sociali organizzate (qualunque nome o statuto si voglia dare loro) che possano coagulare e coordinare le azioni di singoli cittadini rafforzandone il peso e il potere contrattuale nel rapporto con amministrazioni e servizi.

Nello schema che segue, per ogni obiettivo generale e specifico indicato alla voce 7 (di cui si riprende, per facilità di lettura, l’elencazione) descriviamo, a titolo esemplificativo e senza pretesa di esaustività, le azioni e le attività perseguite da tutte le sedi di progetto.

Obiettivo 1 Conoscere più da vicino il territorio e la popolazione residente per dare risposte più appropriate Obiettivi specifici Azioni/Attività 1. 1. conoscere ed essere 1.1.1 conoscenza attiva (conoscere): conosciuti: ❖ presenza e accoglienza libera presso le sedi di attuazione realizzare il massimo di di progetto dislocate su tutto il territorio provinciale; conoscenza delle persone residenti ❖ conoscenza in occasione della frequentazione delle case, nel contesto e monitoraggio dei dei luoghi del paese, delle attività. bisogni sociosanitari e delle risorse 1.1.2 azioni di visibilità (farsi conoscere): ❖ promozione di iniziative visibilità degli operatori, della sede e delle attività (feste, incontri, “giornate della salute”, ecc.); ❖ azioni di diffusione/informazione di zona (es. volantinaggio); ❖ conoscenza “porta a porta” nei condomini; ❖ costruzione di mappe degli stabili con residenti in carico ai servizi, per individuare condomini “ad alto carico” a cui si assegna un “operatore sentinella” (interfaccia con i residenti cui è attribuito il compito di chiamare in causa i servizi specialistici competenti);

1.1.3 monitoraggio delle attività di zona ❖ registrazione di tutti gli accessi e prestazioni erogate nel database; ❖ report informatici

1.2. conoscere i soggetti con 1.2.1 conoscenza per problemi di salute maggiore fragilità sociosanitaria: ❖ analisi delle priorità di salute più rilevanti sulla base delle individuare le persone banche dati socio-sanitarie (ospedaliere, dati di consumo “fragili”/forti utilizzatori di risorse e di spesa di prestazioni, farmaci ecc.); sanitarie e assistenziali/persone ❖ individuazione e conoscenza proattiva di pazienti ad alto soggette a ricoveri ripetuti e carico assistenziale e elevata spesa sanitaria; recidive a causa di patologie a ❖ visite domiciliari allo scopo di stilare bilanci di salute; lungo termine (diabete, malattie ❖ conoscenza attiva gruppi a rischio visite alle persone respiratorie e cardiovascolari) ricoverate in ospedale;

1.2.2 presa in carico ❖ rivalutazioni clinico-assistenziale per individuare iter diagnostico-terapeutico, socioassistenziale, abitativo e familiare-relazionale; ❖ visite domiciliari congiunte (Medico di Distretto, Medico di Medicina Generale, volontari); ❖ progetti individuali situazioni complesse (Piano Assistenziale Individualizzato)

1.3. promuovere equità 1.3.1. individuazione delle persone con elevata difficoltà nell’accesso alle prestazioni (più nell’accesso a prestazioni qualità per cittadini più vulnerabili) 1.3.2. accompagnamento delle situazioni complesse di competenza di vari servizi ❖ organizzazione percorsi; ❖ accompagnamento a visite; ❖ aiuto e sostegno nell’ottenimento e nell’utilizzo di risorse finanziarie e umane;

1.3.3. fornire informazione e formazione per le persone, le famiglie e i caregiver in merito ai diritti ed ai servizi presenti sul territorio ❖ conoscenza aggiornata dell’offerta esistente; ❖ reperimento materiale informativo; ❖ produzione materiale informativo ad hoc.

1.4. utilizzare e implementare il 1.4.1 utilizzare/ottimizzare gli strumenti vigenti sistema informativo cercando di ❖ implementazione di database elettronico per la migliorarlo per renderlo più registrazione informatica delle prestazioni sanitarie e “sensibile” al reale lavoro svolto socio assistenziali; ❖ “affinamento” degli strumenti di rilevazione per renderlo più capace di registrare la qualità e quantità del lavoro svolto;

1.4.2. registrare le attività ❖ inserimento dati di attività su base giornaliera; ❖ creazione e invio della reportistica trimestrale ai coordinatori progettuali; ❖ reportistica quali-quantitativa, focalizzata sulle attività, sui risultati di salute, sulle criticità ❖ compilazione di questionari nel quadro dell’attività di ricerca condotta dall’ Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi Superiori (Milano).

Obiettivo 2 Contrastare l’istituzionalizzazione, l’esclusione e elevare il livello di qualità della vita quotidiana di persone a più alta fragilità (per una vita attiva e indipendente) Obiettivi specifici Azioni/Attività 2.1. garantire i percorsi di 2.1.1. percorsi di accompagnamento per l’espletamento di riconoscimento e ottenimento dei tutte le pratiche per l’ottenimento di benefici, certificazioni benefici, degli strumenti, delle (es. invalidità, assegni di accompagnamento, esenzioni ecc.) risorse e degli interventi necessari a o ausili (es. protesi, deambulatori, carrozzine) spettanti supportare la permanenza a 2.1.2. costruzione reti di supporto per persone anziane o domicilio adulte fragili ❖ attivazione di badantato, loro gestione e supervisione; ❖ individuazione di personale addestrato all’utilizzo degli ausili;

2.1.3. costruzione reti di supporto per nuclei fragili con figli ❖ azioni di sostegno alla genitorialità; ❖ azioni di contrasto alla dispersione scolastica. 2.2. diminuire la solitudine e/o la 2.2.1. supporto e sostegno negli atti della vita quotidiana a permanenza forzata nel proprio domicilio e fuori dal domicilio domicilio (casa propria o casa Assicurare visite, compagnia, accompagnamenti, aiuto spese protetta) da parte di persone ecc. a persone a rischio di esclusione/ isolamento anziane con gradi diversi di 2.2.2 azioni di supporto e sostegno negli atti della vita disabilità (anche attraverso quotidiana interventi congiunti degli Enti ❖ trasporti e accompagnamenti; coinvolti) ❖ banco alimentare; ❖ accompagnamento all’ottenimento cambi alloggio, installazione di ausili dentro casa. A titolo esemplificativo: reperimento montascale, traslochi al piano terra di persone con problemi di mobilità e abitanti nei piani altri senza ascensore, predisposizione di servizi igienici a misura di disabile, installazione doppi passamano sulle scale degli edifici. 2.3. contrastare l’esclusione e la 2.3.1. sostegno alla partecipazione ad attività di ghettizzazione di alcune fasce di socializzazione di varia natura popolazione ad alta fragilità (partecipazione ad attività culturali nei paesi, feste, ecc.) attivando tutte le risorse e le azioni organizzata in proprio o in partnership che permettano di uscire dal 2.3.2. organizzazione di uscite periodiche con gruppi di proprio alloggio (o struttura) e persone (anziani, disabili, giovani, ragazzi, ecc.) residenti, es. garantire la partecipazione alla gite ed uscite settimanali in Regione e zone limitrofe: una vita sociale volta a settimana volontari, operatori o altri accompagnatori portano in gita alcuni abitanti, in prevalenza (ma non tutti) anziani. I mezzi a disposizione per le gite hanno nove posti, a volte se si è in tanti si utilizzano anche pulmini. Le mete vengono proposte, discusse e decise da chi partecipa: abitanti, referenti e/o volontari, in relazione alla stagione e/o alle offerte del territorio. 2.3.3. sviluppare e sostenere l’attività nelle case di riposo e la partecipazione degli ospiti alla vita sociale cittadina. 2.4 assicurare interventi socio- 2.4.1. attrezzare ogni sede con almeno: sanitari da realizzare in favore di a) 1 autovettura; anziani disabili e pazienti affetti da b) 1 autoveicolo attrezzato per trasporto disabili; patologie temporaneamente e/o c) 1 ambulanza tipo b; permanentemente invalidanti e/o in d) 1 carrozzina; fase terminale 2.4.2. informare gli utenti degli ausili a loro disposizione e predisporre e rendere visibili l’accesso agli ausili a disposizione degli utenti non autosufficienti. 2.5 Garantire un servizio di 2.5.1. costituzione di equipaggi integrati ed equipe sia per trasporto integrato con la rete dei i servizi di emergenza (118) sia per i servizi di trasporto servizi socio-sanitari del ordinario; territorio che coniughi qualità e ❖ aggiornamento e formazione periodica degli equipaggi; flessibilità operativa, per venire ❖ svolgimento delle attività in base ai protocolli incontro alle nuove e sempre più dell’associazione; svariate richieste delle famiglie al ❖ svolgere riunioni trimestrali con i referenti cui interno si trovano persone con dell’associazione al fine di poter relazionale sui servizi esigenze di mobilità di carattere svolti e manifestare eventuali problemi. socio-sanitario; ❖ rapportarsi a tutti i soggetti coinvolti (C.O.118 – ASL – PZS, Medici, Ass. Sociali etc.).

Obiettivo 3 Promuovere e favorire la collaborazione tra le diverse istituzioni e i diversi soggetti (istituzionali e non) che agiscono sulla stessa persona/ famiglia/ territorio

Obiettivi specifici Azioni/Attività 3.1. coinvolgere tutti gli operatori 3.1.1. azioni di integrazione infra-aziendale a vario titolo coinvolti nel progetto ❖ riunioni periodiche di coordinamento; I CARE per la discussione ❖ comunicazione con/da parte dei servizi istituzionali per la congiunta e la condivisione di condivisione delle segnalazioni e/o delle prese in carico; responsabilità intorno a situazioni ❖ conoscenza diretta dei casi multiproblematici conosciuti specifiche, iniziative, progetti dai servizi istituzionali. 3.1.2. azioni di integrazione inter-enti ❖ riunioni periodiche di coordinamento; ❖ - lavoro in rete con gli enti pubblici per la rilevazione di particolari fragilità: persone senza lavoro, con elevati tassi di morosità, con le utenze interrotte, ecc., tutti fattori di elevato “rischio” anche dal punto di vista della salute; ❖ costituzione di équipe di lavoro interdisciplinari guidate da un case manager per ogni persona e/o nucleo che presenti problematiche complesse di pertinenze di più servizi/enti; ❖ incontri periodici della cabina di regia presente in ogni sede tra referenti progettuali, volontari, giovani in servizio civile, rappresentanti degli enti, delle scuole, dell’associazionismo e terzo settore, di tutti i soggetti attivi del territorio. 3.2. sensibilizzare la cittadinanza 3.2.1. costituzione di una “rete di attenzione” nel paese e la società civile, organizzata e ❖ azioni di diffusione/informazione di paese (es. non, promuovendo la conoscenza volantinaggio); del progetto I CARE e la ❖ contatto e sensibilizzazione delle istituzioni presenti (es. condivisione di priorità e obiettivi scuole, parrocchie, centri sportivi ecc.), degli enti profit e non profit, delle associazioni, degli esercizi pubblici a carattere rionale; ❖ “giornate aperte” e “giornate in piazza” (iniziative pubbliche, all’aperto, di forte visibilità) dei servizi. 3.3. promuovere e implementare 3.3.1. promozione di iniziative comuni a carattere rionale forme di collaborazione e cittadino con tutti i soggetti attivi del territorio nell’ambito delle singole sedi di 3.3.2. promozione e collaborazione alle iniziative di servizio carattere culturale, ludico, ricreativo, educative promosse nell’ambito delle partnership in essere 3.4. promuovere e implementare 3.4. promuovere ricerca congiunta forme di valutazione condivisa ❖ elaborazione di interventi di ricerca su temi legati alle dei processi e degli esiti attività delle Misericordie; dell’intervento ❖ elaborazione di interventi di valutazione qualitativa e quantitativa degli interventi.

Obiettivo 4 Essere una comunità attiva e partecipata Obiettivi specifici Azioni/Attività 4.1. promozione della salute 4.1.1. attività di formazione e informazione per; informare attraverso attività di persone, familiari e caregiver sulle buone pratiche di cura e formazione e informazione assistenza e sulle opportunità assistenziali esistenti; per sensibilizzare sulle 4.1.2. gruppi di auto-aiuto per familiari e caregiver delle persone problematiche di salute più affette da patologie disabilitanti rilevanti 4.1.3. incontri periodici di educazione sanitaria rivolti alla popolazione 4.2. costruire comunità 4.2. promozione di iniziative di comunità solidale: ❖ scambi informali tra residenti promuovere e/o facilitare ❖ iniziative di assistenza non strutturata iniziative di auto- e mutuo aiuto ❖ servizi di prossimità svolti da residenti a altri residenti a titolo gratuito (la “banca del tempo”, ecc.) ❖ possibilità di svolgere periodi di servizio civile presso sedi della Confederazione per attività istituzionali dell'Ente (ad

esempio: servizio di assistenza socio/sanitaria presso Musei Vaticani a Roma, servizio di assistenza nella giornata mondiale dei poveri, etc.) seguendo la procedura prevista dall’UNSC.

4.3. costruire comunità attiva: 4.3.1. garantire apertura ed utilizzo delle sedi e degli spazi promuovere, facilitare Le sedi hanno la duplice funzione di “servizio” e di luogo l’autoorganizzazione e l’auto- utilizzabile dagli stessi residenti come centro per attività proposte gestione di attività dagli operatori e/o scelte da loro. Le sedi sono aperte generalmente da lunedì a venerdì in orario diurno e vengono utilizzate per attività programmate (dal personale oppure dagli stessi abitanti residenti) negli orari ritenuti opportuni: tutto l’arco della settimana, inclusi sabato e domenica e sere. Per le fasce giovanili le attività di aggregazione si concentrano in orari extra-scolastici, anche serali oppure festivi (con particolare attenzione prevenzione della dispersione e dell’abbandono scolastico ed alle situazioni di disagio familiare). 4.3.2 promuovere iniziative di sostegno scolastico ed altre attività con le scuole: ❖ attività di doposcuola o aiuto compiti individuale ❖ organizzazione di attività, momenti di incontro e di festa finalizzate alla promozione del benessere e della salute rivolta a bambini ed adolescenti in particolare disabili. 4.3.2. organizzare iniziative ludiche, ricreative, culturali volte a promuovere momenti di aggregazione per i residenti e a richiamare persone anche dai comuni limitrofi. Ad es. organizzazione di tornei sportivi (carte, bocce, pallavolo/basket), pedalate non competitive, ecc.; 4.3.3. promuovere e/o sostenere iniziative di protagonismo dei cittadini ❖ riqualificazione e manutenzione dei giardini e delle parti comuni in collaborazione con le realtà del terzo settore presenti sul territorio;

Obiettivo 5 Migliorare l’integrazione e la mediazione sociale dei Sperimentale migranti presenti nella comunità di Sant’Angelo dei Lombardi

Obiettivi specifici Azioni/Attività

5.1.1. Accoglienza dei migranti: vengono predisposti spazi e momenti di ascolto e accoglienza degli immigrati e delle loro problematicità da parte del personale dell’Ente e dai volontari, 5.1. aumento capacità di con particolare attenzione a coloro che manifestano disagio e prima accoglienza e ascolto sofferenza. L’utente viene accolto da almeno 2 operatori in una sala d’attesa e dopo le presentazioni reciproche, viene invitato ad accomodarsi in una stanza adeguata per un ascolto sereno e riservato. All'utente migrante che viene ascoltato nel Centro

viene chiesto di compilare la scheda di presenza; anche questa operazione viene effettuata con la presenza di due operatori esperti in mediazione culturale e facilitazione 5.1.2. Presa in carico dei migranti: il personale formato all’ascolto dei soggetti migranti compila la scheda di ascolto allo scopo di comprendere e valutare i bisogni espressi della persona immigrata in termini di necessità: lavorativa, sanitaria, scolastica, abitativa, legale, ecc. Viene svolta l'attività di mediazione legale e culturale sui seguenti aspetti: ricerca lavoro, consulenza legale per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, integrazione di tipo sanitario, integrazione scolastica, ricerca alloggio. Vengono attivate le sinergie con i servizi del territorio attivi per l'affidamento della persona immigrata ai servizi socio – sanitari presenti sul territorio (Asl, scuola, questura, ecc.). 5.2.1. gestione e calendarizzazione dell'attività di distribuzione pacchi alimentari e vestiario: vengono raccolte le domande di attribuzione del pacco alimentare e del vestiario raccolto dalle 5.2. aumento capacità di Misericordie della RETE e viene creato l'elenco dei beneficiari del prima assistenza ed accesso ai servizi primari servizio. Viene definito un punto di distribuzione, un magazzino per la raccolta e l’immagazzinamento degli alimenti ed il vestiario donati e forniti dal Banco Alimentare, nonché, grazie agli accordi con le altre Misericordie facenti parte della RETE. Viene definito il calendario di distribuzione con la definizione dei turni di consegna al quale ogni migrante è tenuto a uniformarsi.

5.3. aumento capacità di 5.3.1. progettazione ed erogazione del Corso di Italiano di autonomia sociale ed primo livello economica - Definizione del programma didattico da sottoporre ai migranti con argomenti, orario di svolgimento, materiale didattico da utilizzare, ecc; - Selezione dei migranti che vogliono partecipare al corso di italiano di primo livello; - Predisposizione di un servizio di tutoraggio che accompagni i migranti nel corso delle lezioni del corso erogazione del corso di formazione secondo la programmazione didattica definita.

5.3.2. progettazione ed erogazione del Corso di Italiano di secondo livello - Definizione del programma didattico da sottoporre ai migranti con argomenti, orario di svolgimento, materiale didattico da utilizzare, ecc; - Selezione dei migranti che vogliono partecipare al corso di italiano di secondo livello; - Predisposizione di un servizio di tutoraggio che accompagni i migranti nel corso delle lezioni del corso erogazione del corso di formazione secondo la programmazione didattica definita.

______

Gli OBIETTIVI e le AZIONI ad essi collegati possono essere evidenziate nel seguente diagramma di Gantt:

Obiettivi/ Mese Azioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1.1 1.2 1.3 1.4 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 3.1 3.2 3.3 3.4 4.1 4.2 4.3 5.1 5.2 5.3

______AZIONI DI SISTEMA DESTINATE AI GIOVANI DI SERVIZIO CIVILE

1 – Accoglienza ed inserimento nella struttura organizzativa dell’associazione: Al giovane saranno fornite le informazioni necessarie per conoscere e muoversi all’interno della struttura organizzativa ed operativa dell’associazione in modo tale da poter svolgere le proprie mansioni in sinergia con gli altri operatori;

2 – Orientamento e formazione: Al giovane saranno fornite, sia al momento dell’entrata in servizio, sia nel corso delle attività le nozioni conoscitive e pratiche relative al servizio prestato, secondo le modalità previste dal progetto formativo specifico.

3 – Svolgimento del servizio: I giovani in servizio civile svolgeranno le mansioni previste e successivamente descritte secondo i turni e gli orari stabiliti, nel rispetto del regolamento e delle indicazioni dell’ente e sempre coadiuvati dagli OLP. Per gli spostamenti esterni i giovani utilizzeranno gli automezzi dell’associazione.

4–Monitoraggio e debriefing: I giovani parteciperanno alle riunioni di debriefing inerenti il servizio svolto e costituiranno parte attiva del processo di monitoraggio delle attività.

Le AZIONI DI SISTEMA possono essere evidenziate nel seguente diagramma di Gantt:

Attività Mese

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 A X B X X X X C X X X X X X X X X X X X D X X X A – Accoglienza e inserimento B – Orientamento e formazione C – Svolgimento del servizio D – Monitoraggio

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Per il raggiungimento degli obiettivi risulta fondamentale la costituzione di un gruppo di progetto che condivida filosofia, finalità ed obiettivi specifici, azioni e modalità di intervento, nonché momenti di confronto e verifica dell’andamento generale. Le risorse umane impiegate nella declinazione di quanto presentato prevedono:

Per l’espletamento di tutte le attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi: l’identificazione di un facilitatore di progetto a livello provinciale (con funzioni di coordinamento sociosanitario o affini) per la gestione ed il coordinamento delle attività e delle risorse, per proporre verifiche sul campo e garantire eventuali interventi correttivi in itinere, che operi in stretta correlazione e con funzioni di raccordo con gli OLP e con il responsabile locale di ente accreditato.

Per l’espletamento delle attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi:

Conoscere più da vicino il territorio e la popolazione residente per Obiettivo 1 dare risposte più appropriate Contrastare l’istituzionalizzazione, l’esclusione e elevare il livello Obiettivo 2 di qualità della vita quotidiana di persone a più alta fragilità (per una vita attiva e indipendente)

❖ la consulenza di personale delle Misericordie coinvolte con competenza nell’estrazione ed elaborazione di dati socio-sanitari (ospedalieri, sociali, dati di consumo e di spesa di prestazioni, farmaci ecc.) e nell’elaborazione di strumenti informatici di raccolta dati ad hoc (database, access, schede, ecc.); ❖ la presenza attiva dei confratelli volontari delle Misericordie aderenti alla rete referenti presso i servizi territoriali (PZS, equipe multidisciplinari di integrazione socio sanitaria) che garantiscono l’analisi dei bisogni dei soggetti presi in carico, la realizzazione degli interventi di prevenzione e di cura, l’armonizzazione degli interventi propri del progetto in tutte le fasi del programma terapeutico e riabilitativo nonché la continuità degli interventi. ❖ la presenza attiva delle professionalità del Servizio Sociale degli Ambiti Sociali (assistenti sociali, personale dei servizi domiciliari); ❖ la presenza attiva delle professionalità del Servizio Sanitario dell’Azienda Sanitaria Locale Avellino (personale medico, psicologi, infermieri, assistenti sociali, educatori ed operatori socio sanitari specializzati e di volta in volta le figure specialistiche richieste (medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, ecc);

Per l’espletamento delle attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi:

Promuovere e favorire la collaborazione tra le diverse istituzioni e Obiettivo 3 i diversi soggetti (istituzionali e non) che agiscono sulla stessa persona/ famiglia/ territorio Obiettivo 4 Essere una comunità attiva e partecipata oltre agli operatori degli enti istituzionalmente coinvolti, si aggiungono: ❖ i volontari delle associazioni che collaborano attivamente nell’ambito di progetti di supporto alla persona in cura, di auto-mutuo-aiuto, di sostegno alle famiglie, di informazione e sensibilizzazione della popolazione generale: oltre alle associazioni e enti partner, sono molto attive ad es. la Caritas, le Pubbliche Assistenze, la Croce Rossa italiana; ❖ le figure (organizzative e operative) di riferimento dei partner attivi nell’ambito di specifiche attività (ad es. comunicazione, addetti stampa etc.); ❖ volontari singoli abitanti delle aree, che rappresentano risorse umane cruciali impegnate nel raggiungimento degli obiettivi sopra esposti. ❖ Questi ultimi, “emersi” attraverso la frequentazione assidua delle sedi per piacere proprio (voglia di socializzazione), oppure perché rivoltisi per propri problemi, nel corso del tempo sono diventati risorse preziose di attività di auto-aiuto: da “utenti” passivi sono diventati “protagonisti” attivi delle azioni dispiegate.

Per l’espletamento delle attività finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo sperimentale:

Obiettivo 5 Migliorare l’integrazione e la mediazione sociale dei migranti sperimentale presenti nella comunità di Sant’Angelo dei Lombardi oltre agli operatori degli enti istituzionalmente coinvolti, si aggiungono: ❖ i volontari, dipendenti e operatori delle associazioni e degli enti che collaborano attivamente nell’ambito del progetto SPRAR, ovvero: Associazione di Volontariato Galea, la Caritas, la Cooperativa Sociale il Germoglio a r.l. e la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi; ❖ le figure (organizzative e operative) di riferimento del progetto SPRAR attivi nell’ambito di azioni/attività (ad es. mediazione linguistica e culturale, sostegno psicologico, integrazione etc.); ❖ volontari singoli appartenenti alla comunità di Sant’Angelo dei Lombardi, che rappresentano risorse umane cruciali impegnate nel raggiungimento degli obiettivi sopra esposti. ❖ Questi ultimi, “emersi” attraverso la frequentazione assidua delle sedi per piacere proprio (voglia di socializzazione), oppure perché rivoltisi per propri problemi, nel corso del tempo sono diventati risorse preziose di attività di auto-aiuto: da “utenti” passivi sono diventati “protagonisti” attivi delle azioni dispiegate.

L’organigramma delle risorse umane DIRETTAMENTE impiegate dalle Misericordie è così composto:

Equipe di coordinamento con funzioni di coordinamento, direzione e monitoraggio delle attività svolte:

Risorse Umane Numero Rapporto con l’ente Coordinatore di Progetto 3 Volontario Responsabili di sede punto accoglienza 6 Volontari Sociologo 2 Volontario Assistente Sociale 3 Volontario Psicologo 3 Volontario Geriatra 3 Volontario Infermiere Professionale 3 Volontario Medico 3 Volontario Giornalista Pubblicista 2 Volontario

Staff di progetto organizzati in turni

Risorse Umane Numero Rapporto con l’ente Dirigenti della Misericordia 6 Volontario Formatori (Formazione Generale e 18 Volontario Specifica) Volontari (Socc. - Bar. - Aut. - Ass.) 150 Volontario Infermieri Professionali 18 Volontario Medici 7 Volontario Resp. Centro Anziani 3 Volontario Medico 3 Volontario Giovani in Servizio Civile 44 Volontari SCN

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il progetto secondo gli obiettivi specifici enunciati intende favorire lo sviluppo di attività di sostegno all’assistenza socio-sanitaria, in alcune aree di particolare interesse che prevedono l’impiego di volontari con compiti di informazione, di prima accoglienza e di accompagnamento delle persone appartenenti alle fasce più deboli (anziani, disabili, pazienti…). Essi affiancheranno il personale volontario delle Misericordie con lo scopo di migliorare la “Care”. Il progetto trova spazio presso i 6 punti di accoglienza pronti a ricevere l’utente al suo ingresso e a seguirlo lungo il percorso di assegnazione ad una prestazione di assistenza (Assistenza domiciliare, trasporto ordinario e/o in emergenza, trasporto scolastico di alunni disabili, ricoveri etc. …..)

Inoltre, in via del tutto sperimentale, il progetto prevede di istituire una sorta di “filiale” di un punto di accoglienza direttamente presso il Centro SPRAR di Sant’Angelo dei Lombardi così da poter erogare assistenza diretta ai beneficiari

I risultati attesi sono quelli di un aumento dello standard dei servizi erogati in presenza di volontari ben preparati e formati al compito affidato. Inoltre questa attività consentirà attraverso l’osservazione e i suggerimenti che si svilupperanno nei momenti di verifica e di confronto tra Operatori Locali di Progetto e Volontari, un migliore approccio ai bisogni degli utenti.

Il ruolo e le attività dei volontari e delle volontarie si articolano funzionalmente agli obiettivi di cui al paragrafo 7) della presente scheda di progetto ed in particolare partecipano a molte delle azioni/attività descritte in dettaglio al paragrafo 8.1., apportando un valore aggiunto al lavoro degli operatori. In linea generale, i volontari: - andranno a coinvolgere la popolazione mediante l’attivazione di attività quali ad es. feste, momenti di condivisione e di socializzazione, di ascolto reciproco o di attività ludico-ricreative che coinvolgano nello stesso momento anziani, bambini, giovani ed adulti; - aiuteranno a riconoscere i problemi ed ad identificare i bisogni (tramite l’ascolto attivo e fornendo informazioni adeguate su misura per ogni persona) ed inoltre garantiranno l’accesso ai servizi tramite un servizio di accompagnamento; - opereranno per favorire l’integrazione e la valorizzazione, promuovendo l’accoglienza, partecipando alla gestione di spazi di aggregazione ed alla realizzazione di attività mirate. A titolo esemplificativo: sostegno a domicilio e accompagnamento fuori dal domicilio di persone anziane, persone con disabilità, ragazzi e ragazze, doposcuola o aiuti didattici individuali, corsi di italiano per ragazzi e ragazze extracomunitari/ie, organizzazione di gite settimanali, iniziative volte all’aggregazione di inquilini per l’autogestione del loro habitat/condominio. Ove disponibili, creazione di spazi verdi realmente usufruibili dalle persone per incontrarsi, conoscersi, comunicare, progettare per poi fare assieme qualcosa per aumentare il benessere della comunità; - parteciperanno e contribuiranno alle iniziative di documentazione, analisi, raccolta di dati, informazione, con lo scopo di documentare le attività e le modalità di lavoro, anche in forme innovative (es. laboratori di arti visive, produzione di filmati, sotto la regia di professionisti).

Incidere sugli “stili di vita” delle persone “a rischio” non è una mera operazione di “propaganda” ma si traduce in una serie di azioni concrete. In questi anni di esperienza abbiamo imparato che il contributo dei volontari e delle volontarie è tanto più prezioso quanto i loro referenti (OLP) e tutto il personale dei servizi a contatto con loro, riesce a valorizzare inclinazioni, competenze, passioni dei singoli, a dare spazio ad iniziative autonome proposte direttamente da loro. Il valore aggiuntivo (e non suppletivo) del volontariato si dispiega al meglio laddove è più lontano dal lavoro ordinario del servizio. Non sono “prestatori/prestatrici d’opera” inquadrati in binari preformati, ma protagonisti di interventi in campo sociosanitario. Si costituisce così un terreno di azione e apprendimento che valorizza appieno lo spirito del servizio civile. Dai report dei volontari sulla loro esperienza si evince che il grado più alto di soddisfazione dell’esperienza si verifica laddove è stato dato spazio alla loro individualità e dove, di conseguenza, l’esperienza ha portato ad un arricchimento del loro bagaglio culturale, li ha resi cittadini e cittadine più consapevoli delle problematiche socio- sanitarie, gli ha aperto gli occhi su mondi spesso sconosciuti ed invisibili. Concepiamo il servizio civile nelle Misericordie come azione impegnativa volta a far crescere nei ragazzi e nelle ragazze il senso civico, la consapevolezza dei doveri del servizio pubblico nei confronti della cittadinanza e dei diritti della stessa a delle risposte di qualità.

Nello schema che segue, per ogni obiettivo indicato al paragrafo 7 (riprendendo, per facilità di lettura, l’elencazione sintetica dei soli obiettivi generali, fermi restando tuttavia i singoli obiettivi specifici così come riportati ai paragrafi 7 e 8.1); quindi, per ogni azione/attività indicata al par. 8.1, descriviamo il ruolo e le attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Conoscere più da vicino il territorio e la popolazione residente per dare Obiettivo 1 risposte più appropriate Azioni/Attività Ruolo ed attività previste per i volontari 1.1.1 conoscenza attiva (conoscere): - essere quotidianamente ❖ presenza e accoglienza libera presso le sedi di presenti/reperibili, concordando la attuazione di progetto dislocate su tutto il propria presenza nelle sedi per territorio provinciale; consentirne l’apertura quotidiana, per ❖ conoscenza in occasione della frequentazione almeno 5 giorni alla settimana, delle case, dei luoghi del paese, delle attività. contribuendo a creare nelle sedi un clima 1.1.2 azioni di visibilità (farsi conoscere): accogliente per tutti, sereno, di ascolto ❖ promozione di iniziative visibilità degli operatori, delle persone e tra le persone; della sede e delle attività (feste, incontri, - proseguire nella conoscenza attiva (con “giornate della salute”, ecc.); particolare attenzione alle persone a ❖ azioni di diffusione/informazione di zona (es. rischio di reclusione per motivi di salute volantinaggio); o indigenza economica); ❖ conoscenza “porta a porta” nei condomini; - contribuire a migliorare il monitoraggio ❖ costruzione di mappe degli stabili con residenti in delle attività sviluppando una aggiornata carico ai servizi, per individuare condomini “ad reportistica e una casistica di area; alto carico” a cui si assegna un “operatore - ideare e portare avanti iniziative per sentinella” (interfaccia con i residenti cui è essere meglio conosciuti (e riconoscibili) attribuito il compito di chiamare in causa i servizi dagli abitanti dell’area; specialistici competenti); - contribuire all’inserimento di nuovi 1.1.3 monitoraggio delle attività di zona contatti nel database in ogni area; ❖ registrazione di tutti gli accessi e prestazioni - contribuire alla registrazione di attività erogate nel database; nel database su base quotidiana; ❖ report informatici. - contribuire alla realizzazione dei report trimestrali attività; - contribuire all’ideazione e realizzazione di iniziative di visibilità delle attività di area (feste, incontri, “giornate della salute”, volantinaggio, ecc.). 1.2.1 conoscenza per problemi di salute - contribuire a portare alla luce le ❖ analisi delle priorità di salute più rilevanti sulla situazioni di bisogno non conosciute; base delle banche dati socio-sanitarie - contribuire alla presa in carico delle (ospedaliere, dati di consumo e di spesa di situazioni complesse attraverso azioni di prestazioni, farmaci ecc.); supporto alla persona di carattere sociale; ❖ individuazione e conoscenza proattiva di pazienti - contribuire alla realizzazione e alla ad alto carico assistenziale e elevata spesa registrazione delle azioni di conoscenza sanitaria; proattiva, visite e valutazioni effettuate; ❖ visite domiciliari allo scopo di stilare bilanci di - partecipazione a tutte le riunioni salute; (compatibilmente con gli orari di ❖ conoscenza attiva gruppi a rischio visite alle servizio); persone ricoverate in ospedale; - disponibilità alle richieste di 1.2.2 presa in carico collaborazione su singole ❖ rivalutazioni clinico-assistenziale per individuare situazioni/iniziative; iter diagnostico-terapeutico, socioassistenziale, - disponibilità a svolgere ruolo di abitativo e familiare-relazionale; monitoraggio, di “antenne”, “sensibili ❖ visite domiciliari congiunte (Medico di Distretto, segnalatori” di situazioni problematiche. Medico di Medicina Generale, volontari); ❖ progetti individuali situazioni complesse (Piano Assistenziale Individualizzato); 1.3.1. individuazione delle persone con - contribuire all’emersione e elevata difficoltà nell’accesso a prestazioni documentazione di situazioni di 1.3.2. accompagnamento delle situazioni complesse abbandono o difficoltà di accesso ai diritti di competenza di vari servizi di assistenza; ❖ organizzazione percorsi; - contribuire alla presa in carico delle ❖ accompagnamento a visite; situazioni complesse (la misericordia ❖ aiuto e sostegno nell’ottenimento e nell’utilizzo come “difensore dei più fragili”) di risorse finanziarie e umane;

1.3.3. fornire informazione e formazione per le attraverso azioni di supporto alla persona persone, le famiglie e i caregiver in merito ai diritti di carattere sociale; ed ai servizi presenti sul territorio - partecipazione a tutte le riunioni ❖ conoscenza aggiornata dell’offerta esistente; (compatibilmente con gli orari di ❖ reperimento materiale informativo; servizio); ❖ produzione materiale informativo ad hoc. - disponibilità alle richieste di collaborazione su singole situazioni/iniziative; - disponibilità a svolgere ruolo di monitoraggio, di “antenne”, “sensibili segnalatori” di situazioni problematiche; - contribuire alla diffusione della conoscenza dei cittadini in merito ai diritti ed ai servizi presenti sul territorio; - contribuire al reperimento, alla creazione, all’esposizione e diffusione di materiale informativo adeguato. 1.4.1 utilizzare/ottimizzare gli strumenti vigenti - imparare a conoscere e saper usare gli ❖ implementazione di database elettronico per la strumenti informatici di registrazione registrazione informatica delle prestazioni delle attività; sanitarie e socio assistenziali; - contribuire alla registrazione attività nel ❖ “affinamento” degli strumenti di rilevazione per database su base quotidiana renderlo più capace di registrare la qualità e - contribuire all’elaborazione dei report di quantità del lavoro svolto; attività. 1.4.2. registrare le attività - Compilare i questionari nel quadro ❖ inserimento dati di attività su base giornaliera; dell’attività di ricerca condotta dall’ ❖ creazione e invio della reportistica trimestrale ai Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi coordinatori progettuali; Superiori (Milano). ❖ reportistica quali-quantitativa, focalizzata sulle attività, sui risultati di salute, sulle criticità;

Contrastare l’istituzionalizzazione, l’esclusione e elevare il livello di Obiettivo 2 qualità della vita quotidiana di persone a più alta fragilità (per una vita attiva e indipendente) Azioni/Attività Ruolo ed attività previste per i volontari 2.1.1. percorsi di accompagnamento per - il ruolo del volontario è affine a quello di l’espletamento di tutte le pratiche per l’ottenimento un “amico”, di un “vicino di casa”, che si di benefici, certificazioni (es. invalidità, assegni di reca a casa della persona, creando accompagnamento, esenzioni ecc.) o ausili (es. gradualmente un rapporto di fiducia; protesi, deambulatori, carrozzine) spettanti accompagnando la persona per piccole 2.1.2. costruzione reti di supporto per persone commissioni, alle attività organizzate o anziane o adulte fragili ad altre occasioni di svago (passeggiata, ❖ attivazione di badantato, loro gestione e caffè, ecc.) supervisione; Ai volontari si richiede di: ❖ individuazione di personale addestrato - contribuire alla presa in carico delle all’utilizzo degli ausili; situazioni complesse attraverso azioni di 2.1.3. costruzione reti di supporto per nuclei supporto alla persona/alla famiglia di fragili con figli carattere sociale, per aumentare le ❖ azioni di sostegno alla genitorialità; possibilità di rimanere a casa propria ❖ azioni di contrasto alla dispersione scolastica. (senza rimanervi isolati o reclusi) anche 2.2.1. supporto e sostegno negli atti della vita in condizioni di fragilità, o attraverso quotidiana a domicilio e fuori dal domicilio interventi di sostegno a nuclei familiari Assicurare visite, compagnia, accompagnamenti, fragili; aiuto spese ecc. a persone a rischio di esclusione/ - partecipare a tutte le riunioni isolamento (compatibilmente con gli orari di 2.2.2 azioni di supporto e sostegno negli atti della servizio); vita quotidiana - disponibilità alle richieste di ❖ trasporti e accompagnamenti; collaborazione su singole ❖ banco alimentare; situazioni/iniziative;

❖ accompagnamento all’ottenimento cambi - disponibilità a svolgere ruolo di alloggio, installazione di ausili dentro casa. A monitoraggio, di “antenne”, “sensibili titolo esemplificativo: reperimento montascale, segnalatori” di situazioni problematiche; traslochi al piano terra di persone con problemi di - i volontari avranno anche un ruolo di mobilità e abitanti nei piani altri senza ascensore, animatori ricreativi e culturali nel corso predisposizione di servizi igienici a misura di delle attività organizzate. disabile, installazione doppi passamano sulle scale degli edifici. L’inserimento dei volontari avviene attraverso: - una valutazione da parte degli operatori volontari (ad es.. delle persone anziane che necessitano di accompagnamenti e compagnia); - l’organizzazione di alcuni incontri di presentazione dei ragazzi alle persone da seguire a casa o da accompagnare ad attività o in altre realtà del territorio, per consentire la partecipazione occasionale o continuativa ad attività di socializzazione di varia natura (incluse piccole gite, partecipazione ad attività culturali nella comune, feste, ecc.). - l’organizzazione di incontri periodici per riflettere sull’andamento delle relazioni reciproche e per promuovere nuove iniziative congiunte. 2.3.1. sostegno alla partecipazione ad attività di - il ruolo dei volontari sarà definito sulla socializzazione di varia natura base delle singole attività/iniziative, ma (partecipazione ad attività culturali nei paesi, feste, in linea di massima contribuiranno ecc.) organizzata in proprio o in partnership all’organizzazione assumendo un ruolo di 2.3.2. organizzazione di uscite periodiche con animatori, attivatori di partecipazione e gruppi di persone (anziani, disabili, giovani, ragazzi, collaboratori nell’organizzazione: dalla ecc.) residenti, es. gite ed uscite settimanali in promozione e contatto delle persone Regione e zone limitrofe: una volta a settimana interessate, all’organizzazione volontari, operatori o altri accompagnatori portano in dell’accompagnamento, al trasporto delle gita alcuni abitanti, in prevalenza (ma non tutti) persone nell’ambito delle iniziative anziani. concordate; I mezzi a disposizione per le gite hanno nove posti, a - per quanto riguarda l’organizzazione di volte se si è in tanti si utilizzano anche pulmini. Le uscite periodiche, con l’inserimento dei mete vengono proposte, discusse e decise da chi ragazzi del servizio civile in supporto agli partecipa: abitanti, referenti e/o volontari, in operatori/volontari già presenti si pensa relazione alla stagione e/o alle offerte del territorio. di poter implementare le possibilità di 2.3.3. sviluppare e sostenere l’attività nelle case di organizzare, in base alla stagione, riposo e la partecipazione degli ospiti alla vita sociale giornate o mezze giornate di svago con cittadina. pranzo e attività socializzanti rivolte a giovani e/o anziani residenti. 2.4.1. attrezzare ogni sede con almeno: - supportare i volontari dell’associazione a) 1 autovettura; nell’equipaggio previa formazione b) 1 autoveicolo attrezzato per trasporto disabili; (continua). c) 1 ambulanza tipo b; - contribuire all’allestimento delle sedi; d) 1 carrozzina; - partecipare ai momenti di confronto 2.4.2. informare gli utenti degli ausili a loro anche al fine di migliorare l’erogazione di disposizione e predisporre e rendere visibili l’accesso prestazioni e servizi socio-sanitari; agli ausili a disposizione degli utenti non - coadiuvare e partecipare attivamente autosufficienti. all’erogazione dei servizi secondo i 2.5.1. costituzione di equipaggi integrati ed equipe protocolli dell’associazione (previa sia per i servizi di emergenza (118) sia per i servizi di formazione continua); trasporto ordinario; - prendere parte alle riunioni al fine di poter verificare insieme ai volontari

❖ aggiornamento e formazione periodica degli l’adeguatezza delle attrezzature, equipaggi; modulistica etc. alle esigenze degli utenti; ❖ svolgimento delle attività in base ai protocolli - coadiuvare i volontari dell’associazione dell’associazione; nel rapportarsi a tutti i soggetti coinvolti ❖ svolgere riunioni trimestrali con i referenti al fine di poter verificare insieme i dell’associazione al fine di poter relazionale sui risultati raggiunti e/o problemi servizi svolti e manifestare eventuali problemi. riscontrati; ❖ rapportarsi a tutti i soggetti coinvolti (C.O.118 – - partecipare alle attività di aggiornamento ASL – PZS, Medici, Ass. Sociali etc.). e formazione periodica (anche indiretta: convegni scientifici, seminari formativi/informativi, etc.).

Obiettivo 3 Promuovere e favorire la collaborazione tra le diverse istituzioni e i diversi soggetti (istituzionali e non) che agiscono sulla stessa persona/ famiglia/ territorio Azioni/Attività Ruolo ed attività previste per i volontari 3.1.1. azioni di integrazione infra-aziendale - partecipazione dei volontari a tutte le ❖ riunioni periodiche di coordinamento; riunioni (compatibilmente con l’orario di ❖ comunicazione con/da parte dei servizi servizio); istituzionali per la condivisione delle - disponibilità alle richieste di segnalazioni e/o delle prese in carico; collaborazione su singole ❖ conoscenza diretta dei casi multiproblematici situazioni/iniziative; conosciuti dai servizi istituzionali. - disponibilità a svolgere ruolo di 3.1.2. azioni di integrazione inter-enti monitoraggio, di “antenne”, “sensibili ❖ riunioni periodiche di coordinamento; segnalatori” di situazioni problematiche; ❖ lavoro in rete con gli enti pubblici per la - contributo alla realizzazione di report e rilevazione di particolari fragilità: persone senza verbali. lavoro, con elevati tassi di morosità, con le utenze interrotte, ecc., tutti fattori di elevato “rischio” anche dal punto di vista della salute; ❖ costituzione di équipe di lavoro interdisciplinari guidate da un case manager per ogni persona e/o nucleo che presenti problematiche complesse di pertinenze di più servizi/enti; ❖ incontri periodici della cabina di regia presente in ogni sede tra referenti progettuali, volontari, giovani in servizio civile, rappresentanti degli enti, delle scuole, dell’associazionismo e terzo settore, di tutti i soggetti attivi del territorio. 3.2.1. costituzione di una “rete di attenzione” nel - contribuire al contatto ed alla conoscenza paese delle associazioni, dei circoli, degli ❖ azioni di diffusione/informazione di paese (es. esercizi pubblici del territorio; volantinaggio); - contribuire all’ideazione e realizzazione ❖ contatto e sensibilizzazione delle istituzioni di iniziative di informazione nel quartiere presenti (es. scuole, parrocchie, centri sportivi per favorire la partecipazione di tutti i ecc.), degli enti profit e non profit, delle soggetti del territorio ad una “rete di associazioni, degli esercizi pubblici a carattere attenzione” nel quartiere, in particolare rionale; rispetto alla popolazione fragile. ❖ “giornate aperte” e “giornate in piazza” (iniziative pubbliche, all’aperto, di forte visibilità) dei servizi. 3.3.1. promozione di iniziative comuni a carattere - contribuire a promuovere e rendere rionale e cittadino con tutti i soggetti attivi del possibile la partecipazione delle persone territorio di ogni età e condizione ad iniziative ed 3.3.2. promozione e collaborazione alle iniziative attività nei propri contesti di vita; di carattere culturale, ludico, ricreativo, educative - contribuire a rendere possibile la promosse nell’ambito delle partnership in essere partecipazione delle persone alle iniziative promosse in collaborazione con i partner e con gli enti istituzionali.

3.4. promuovere ricerca congiunta - contribuire con la propria esperienza e ❖ elaborazione di interventi di ricerca su temi legati con la propria “visione” alla realizzazione alle attività delle Misericordie; di interventi di valutazione qualitativa e ❖ elaborazione di interventi di valutazione quantitativa degli interventi. qualitativa e quantitativa degli interventi.

Obiettivo 4 Essere una comunità attiva e partecipata Azioni/Attività Ruolo ed attività previste per i volontari 4.1.1. attività di formazione e informazione per; i volontari sono chiamati a contribuire informare persone, familiari e caregiver sulle buone all’ideazione, alla realizzazione ed al pratiche di cura e assistenza e sulle opportunità sostengo di: assistenziali esistenti; - iniziative ludico ricreative volte a 4.1.2. gruppi di auto-aiuto per familiari e caregiver promuovere momenti di aggregazione delle persone affette da patologie disabilitanti per i residenti e non solo (momenti di 4.1.3. incontri periodici di educazione sanitaria rivolti festa e di incontro, tornei di vario alla popolazione genere, manifestazioni ricreative, 4.2. promozione di iniziative di comunità sportive, ecc.); ❖ scambi informali tra residenti ❖ iniziative di assistenza non strutturata a) attività auto-organizzate ed autogestite ❖ servizi di prossimità svolti da residenti a altri (pranzi collettivi, cucinare e pranzare residenti a titolo gratuito (la “banca del tempo”, insieme, cura degli spazi esterni dei ecc.). complessi residenziali, piccole 4.3.1. garantire apertura ed utilizzo delle sedi e esposizioni di lavori di abitanti, ecc.); degli spazi b) altri esempi di attività nelle sedi Le sedi hanno la duplice funzione di “servizio” e di realizzate con la collaborazione di luogo utilizzabile dagli stessi residenti come centro operatori e volontari, dell’educativa di per attività proposte dagli operatori e/o scelte da loro. strada: doposcuola/aiuto compiti, Le sedi sono aperte generalmente da lunedì a venerdì internet point, laboratorio di giochi e in orario diurno e vengono utilizzate per attività modellismo, feste di compleanno dei programmate (dal personale oppure dagli stessi bambini; abitanti residenti) negli orari ritenuti opportuni: tutto c) Possibilità di svolgere periodi di l’arco della settimana, inclusi sabato e domenica e servizio civile presso sedi della sere. Confederazione per attività istituzionali Per le fasce giovanili le attività di aggregazione si dell'Ente (ad esempio: servizio di concentrano in orari extra-scolastici, anche serali assistenza socio/sanitaria presso Musei oppure festivi (con particolare attenzione Vaticani a Roma, servizio di assistenza prevenzione della dispersione e dell’abbandono nella giornata mondiale dei poveri, etc.) scolastico ed alle situazioni di disagio familiare). seguendo la procedura prevista 4.3.2 promuovere iniziative di sostegno scolastico dall’UNSC. ed altre attività con le scuole: ❖ attività di doposcuola o aiuto compiti individuale - per portare avanti le attività di ❖ organizzazione di attività, momenti di incontro e socializzazione che coinvolgano di festa finalizzate alla promozione del benessere persone con gravi difficoltà motorie i e della salute rivolta a bambini ed adolescenti in volontari, oltre ad occuparsi della particolare disabili. preparazione e conduzione delle 4.3.2. organizzare iniziative ludiche, ricreative, attività, si impegnano ad aiutare le culturali volte a promuovere momenti di persone nel tragitto tra il loro aggregazione per i residenti e a richiamare persone appartamento e la sede. anche dai comuni limitrofi. Ad es. organizzazione di tornei sportivi (carte, bocce, pallavolo/basket), L’affiancamento dei volontari alle attività pedalate non competitive, ecc.; educative/informative di carattere sanitario- 4.3.3. promuovere e/o sostenere iniziative di assistenziale, ma anche nell’organizzazione protagonismo dei cittadini di attività culturali, ludiche, ricreative, ❖ riqualificazione e manutenzione dei giardini e sportive eccetera, ha innanzitutto il senso di delle parti comuni in collaborazione con le realtà dare supporto alla realizzazione delle del terzo settore presenti sul territorio; iniziative stesse e di facilitarne la fruizione da parte delle persone. Il ruolo dei volontari sarà di partecipazione alle riunioni organizzative e di

coordinamento, di aiuto nell’ideazione, nella promozione delle iniziative proposte presso le sedi e di accompagnamento (anche dal proprio domicilio alla sede) delle persone interessate.

Attenzione particolare viene inoltre posta alla promozione di azioni di contrasto alla dispersione scolastica, attività di aggregazione e socializzazione dei minori residenti, in particolare di quelli a rischio di marginalità.

Si sottolinea che in ogni filone di attività, ed in questo in modo particolare, è molto apprezzata ed incoraggiata l’iniziativa libera e personale di ciascun/a volontario/a, in base ai propri interessi ed alle proprie competenze/capacità, in ogni fase delle attività stesse: dall’ideazione, alla promozione/diffusione (realizzazione materiali, ecc), alla realizzazione, fino alla valutazione degli esiti.

Obiettivo 5 Migliorare l’integrazione e la mediazione sociale dei migranti presenti sperimentale nella comunità di Sant’Angelo dei Lombardi

Azioni/Attività Ruolo ed attività previste per i volontari

5.1.1. Accoglienza dei migranti: vengono predisposti spazi e momenti di ascolto e accoglienza degli immigrati e delle loro problematicità da parte del I volontari del SC verranno gradualmente personale dell’Ente e dai volontari, con particolare inseriti nella realtà dello sportello attenzione a coloro che manifestano disagio e informativo. Il loro apporto è di supporto a sofferenza. L’utente viene accolto da almeno 2 quello degli operatori. operatori in una sala d’attesa e dopo le presentazioni In particolare, durante il primo mese di reciproche, viene invitato ad accomodarsi in una servizio, trascorreranno un periodo di stanza adeguata per un ascolto sereno e riservato. osservazione, ambientamento e All'utente migrante che viene ascoltato nel Centro acquisizione degli strumenti minimi per viene chiesto di compilare la scheda di presenza; operare (scheda di ascolto, analisi dei anche questa operazione viene effettuata con la bisogni). presenza di due operatori esperti in mediazione Quasi al termine del secondo mese, quando culturale e facilitazione. ormai si sono appropriati degli strumenti di base per poter esplicare la loro attività, i 5.1.2. Presa in carico dei migranti: il personale volontari assumeranno diversi compiti, in formato all’ascolto dei soggetti migranti compila la particolare saranno preposti all’accoglienza scheda di ascolto allo scopo di comprendere e

valutare i bisogni espressi della persona immigrata in degli utenti ed alla compilazione della termini di necessità: lavorativa, sanitaria, scolastica, scheda. abitativa, legale, ecc. Viene svolta l'attività di Per ogni utente che si presenta per la prima mediazione legale e culturale sui seguenti aspetti: volta, compilano e conservano una scheda ricerca lavoro, consulenza legale per il personale dalla quale sarà poi possibile rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, rilevare i dati, la storia e i bisogni integrazione di tipo sanitario, integrazione dell’utente e della sua famiglia, per poter in futuro intervenire con maggiore scolastica, ricerca alloggio. Vengono attivate le tempestività e prontezza. sinergie con i servizi del territorio attivi per l'affidamento della persona immigrata ai servizi Successivamente i volontari prenderanno socio – sanitari presenti sul territorio (Asl, scuola, parte a tutte le attività a lato descritte dello questura, ecc.). sportello informativo per immigrati collaborando in base alle competenze acquisite, nell’ambito della progettazione dei piani individuali di presa in carico degli utenti, e nell’ambito della promozione delle attività degli sportelli informativi per immigrati, all’interno della comunità civile ed ecclesiale. 5.2.1. gestione e calendarizzazione dell'attività di distribuzione pacchi alimentari e vestiario: vengono raccolte le domande di attribuzione del pacco I volontari in Servizio si occuperanno di coadiuvare gli operatori nella raccolta delle alimentare e del vestiario raccolto dalle Misericordie domande e gli immigrati nella della RETE e viene creato l'elenco dei beneficiari del compilazione dei moduli di domanda volti servizio. Viene definito un punto di distribuzione, un ad accedere ai benefici della distribuzione magazzino per la raccolta e l’immagazzinamento dei pacchi alimentari e vestiario. degli alimenti ed il vestiario donati e forniti dal Banco Alimentare, nonché, grazie agli accordi con le altre Misericordie facenti parte della RETE. Viene definito il calendario di distribuzione con la definizione dei turni di consegna al quale ogni migrante è tenuto a uniformarsi.

5.3.1. progettazione ed erogazione del Corso di I volontari in Servizio civile si occuperanno Italiano di primo livello del tutoraggio dei migranti che partecipano - Definizione del programma didattico da sottoporre al corso di alfabetizzazione primaria, ai migranti con argomenti, orario di svolgimento, tenendo il registro di presenza dei migranti, materiale didattico da utilizzare, ecc; monitorando il rapporto tra docente e - Selezione dei migranti che vogliono partecipare al discenti immigrati. corso di italiano di primo livello; - Predisposizione di un servizio di tutoraggio che I volontari in Servizio civile si occuperanno accompagni i migranti nel corso delle lezioni del del tutoraggio dei migranti che partecipano corso erogazione del corso di formazione secondo la al corso di alfabetizzazione di secondo programmazione didattica definita. livello, tenendo il registro di presenza dei 5.3.2. progettazione ed erogazione del Corso di migranti, monitorando il rapporto tra Italiano di secondo livello docente e discenti immigrati. - Definizione del programma didattico da sottoporre ai migranti con argomenti, orario di svolgimento, materiale didattico da utilizzare, ecc; - Selezione dei migranti che vogliono partecipare al corso di italiano di secondo livello; - Predisposizione di un servizio di tutoraggio che accompagni i migranti nel corso delle lezioni del

corso erogazione del corso di formazione secondo la programmazione didattica definita.

Per la realizzazione delle azioni saranno messi in atto i seguenti processi operativi utilizzando strumenti adeguati secondo le necessità gestionali del progetto e i tempi di realizzazione:

PROCESSI OPERATIVI STRUMENTI OPERATIVI ▪ Riunioni d’equipe Pianificazione del lavoro settimanale; ▪ Riunioni sul caso Verifica del lavoro settimanale sul ▪ Riunioni sul progetto raggiungimento degli obiettivi; ▪ Briefing Attestazione lavoro svolto calendario ▪ Incontri formativi presenze; ▪ Monitoraggio delle attività Verifica mensile sul raggiungimento degli obiettivi e lavoro svolto; .

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 46

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 46

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

In ragione del servizio svolto ai volontari si richiede di essere disponibili: ✓ Alla flessibilità oraria nell’ambito del monte ore prestabilito; ✓ Al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione provinciali, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile); ✓ Al lavoro di gruppo e di équipe; ✓ Allo svolgimento di servizi socio-sanitari che comportano il rapporto interpersonale (in particolare con persone appartenenti a categorie sociali deboli). ✓ Possibilità di svolgere periodi di servizio civile presso sedi della Confederazione per attività istituzionali dell'Ente (ad esempio: servizio di assistenza socio/sanitaria presso Musei Vaticani a Roma, servizio di assistenza nella giornata mondiale dei poveri, etc.) seguendo la procedura prevista dall’UNSC.

Inoltre, i volontari durante il periodo di servizio hanno: ✓ Obbligo di frequenza a tutte le attività di formazione proposte; ✓ Obbligo di indossare l’uniforme di servizio, il tesserino di riconoscimento e i dispositivi di protezione individuali del caso; ✓ Rispetto delle regole interne dell’associazione attuatrice e degli enti co-promotori del progetto; ✓ Rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro; ✓ Rispetto degli orari e dei turni di servizio; ✓ Segreto rispetto alle informazioni personali dell'individuo evitandone la divulgazione; ✓ Presenza decorosa, responsabile e puntuale.

I volontari dovranno dimostrare buone capacità relazionali, poiché gran parte del servizio verrà svolto a favore di utenti con notevoli problematiche.

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Nominativi dei Responsabili Locali di Sede di Cod. Nominativi degli Operatori Locali di Progetto vol. Ente Accreditato N. attuazione Comune Indirizzo ident. per Cognome e Data di Cognome e Data di del progetto sede C.F. C.F. sede nome nascita nome nascita

Di Lauri Misericordia Via Domenico D’ARGENIO 1 di Castelfranci Conciliazione, 8 Torinese GIUSEPPE Castelfranci snc Imperiale Gerardo

Brullo Stefania Misericordia Via San Meluzio D’ARGENIO 2 Nusco 10 di Nusco Rocco, 1 Emiliana GIUSEPPE Recupero Sara

Misericordia Di Pietro Sant’Angelo di Via Angelo Alessandro D’ARGENIO 3 dei 8 Sant’Angelo Criscuoli, snc Fuschetto GIUSEPPE Lombardi dei Lombardi Valentina

Misericordia Lucido di Gabriele Conza della Via L. Da D’ARGENIO 4 Sant’Angelo 8 Ettore Campania Vinci, 10 GIUSEPPE dei Lombardi Vespasiano 5 Antonio

Misericordia Largo Europa Donatiello D’ARGENIO 5 di Teora Area Asilo, 6 Antonio GIUSEPPE Teora snc Zarra Denise

Misericordia Coretta di Torella dei Via Appia, Walter D’ARGENIO 6 6 Torella dei Lombardi snc Fiorillo GIUSEPPE Lombardi Felisia

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Sarà prevista un’attività di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale attraverso i principali social network (Facebook, Twitter, Instagram, siti Web). Tutte le notizie verranno pubblicate sulla pagina profilo della Confederazione Nazionale ed in quella delle Misericordie e delle Associazioni ed Enti del territorio dove si svolgerà l’attività. In questo modo si potrà raggiungere il maggior numero di persone.

La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.

ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Il progetto assicura una permanente azione di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale attraverso: • Il Sito Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia: www.misericordie.it • La Rivista periodica “Giallo Ciano”; • La diffusione di materiali informativi e promozionali quali dispense, pieghevoli, poster, etc.

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Prima dell’avvio del progetto • Promozione del servizio civile nazionale e delle opportunità che il progetto offre alla comunità in occasione di feste e ricorrenze promosse delle associazioni (6 ore); • Promozione del servizio civile nazionale e delle opportunità che il progetto offre alla comunità in occasione di eventi pubblici: punto informazione ad inizio anno scolastico nelle scuole superiori del territorio, punto informazione nelle sedi universitarie della Campania in occasione dell’apertura dell’anno accademico (6 ore); • Interviste e articoli sui giornali, radio, e Tv locali; • Realizzazione di una rubrica radiofonica trasmessa su “Radio Volontaria” e dedicata interamente alle attività e agli obiettivi progetto (6 ore); Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 18

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Organizzazione di incontri sui seguenti punti: • Sensibilizzazione ai temi del sevizio civile nazionale e delle opportunità che il progetto offre alla comunità (2 ore); • Illustrazione dell’esperienze di giovani dei precedenti bandi (buone pratiche) (3 ore); • Presentazione del progetto e delle opportunità che lo stesso offre alla comunità (3 ore);

Totale complessivo ore di sensibilizzazione: 26 ore

Per tutte le attività di promozione e sensibilizzazione a livello locale sarà istituito un ufficio stampa e pubbliche relazioni coordinato da giornalisti pubblicisti messi a disposizione da

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parte degli enti partner IL MATTINO e IL NUOVO MILLENNIO (vedi Protocolli d’intesa allegati al progetto).

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al proprio sistema di selezione verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

si

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al proprio sistema di monitoraggio verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

si

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Il possesso dei seguenti requisiti sarà ritenuto titolo preferenziale: - Altre esperienze di volontariato svolte; - Diploma di Scuola Secondaria Superiore; - Patente di Guida di tipo B.

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23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Per la realizzazione del progetto si prevede di destinare risorse finanziarie aggiuntive, legate all’attività svolta ed agli obiettivi da conseguire. In particolare si possono fin d’ora individuare le spese necessarie per i volontari per vestiario (divise estate-inverno), protezione degli stessi nel caso di attività che possano comportare, per la particolarità del servizio, contatti con agenti patogeni (guanti monouso, mascherine, etc), vitto (nel caso di permanenza in servizio per situazioni particolari), pubblicazioni di depliants, organizzazione convegni, mostre, etc. Materiale di consumo quali utenze telefoniche per i 6 punti di accesso, carburante degli automezzi. Costi mantenimento piattaforma FAD per la formazione a distanza. Si prevede di destinare una quota pro capite di € 500,00 per ogni volontario in servizio. Il totale delle risorse investite ammonta perciò ad € 22.000,00. Inoltre, grazie al partenariato con la Tipografia “Le Ali di Carta” è stato previsto l’apporto di € 6.000,00 in materiale e attività per la comunicazione (vedi partenariato allegato al progetto).

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

• TIPOGRAFIA “LE ALI DI CARTA” Soc. Coop. Sociale il Germoglio a r.l. – partner profit con apporto di risorse economiche: C.F.: 02530100649; • IL MATTINO – testata giornalistica a tiratura nazionale – partner monitoraggio e diffusione attività attraverso messa a disposizione di 1 addetto stampa e attrezzature: C.F.: 05317851003; • Associazione di Promozione Sociale “GIOV@NI IRPINI” – partner per organizzazione di attività ludico-ricreative: C.F.: 91010080645; • “CONSORZIO TEKFORM” Agenzia Formativa accreditata Regione Campania Form. Prof. – erogazione e certificazione della formazione – comunicazione con 1 addetto stampa e attività di verifica soddisfazione destinatari attività progettuali: C.F.: 96013730633; • “CONSORZIO EUBEO” Consorzio Universitario della Federico II - Ente di formazione e ricerca – supporto al monitoraggio, comunicazione con 1 addetto stampa e attività di verifica soddisfazione destinatari attività progettuali: C.F.: 06706520639; • IL NUOVO MILLENNIO ECHI DI TEORA - periodico di cultura e informazione - partner monitoraggio e diffusione attività attraverso messa a disposizione di 1 addetto stampa e attrezzature: C.F.: 02629050648 • CASA PER ANZIANI – partner monitoraggio, mappatura bisogni, uso locali e materiale di consumo (ausili ortopetici, garze, guanti, etc): C.F.: 02629050648; • Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi Superiori, con sede in Milano 20123 Largo Gemelli, 1 - partita IVA/codice fiscale 00862520152. Nell'ambito dell'attività che l'Istituto ha avviato con le indagini condotte per il "Rapporto Giovani – analisi longitudinale sulla condizione giovanile dei Millennials" (i nati fra il 1980 e il 2000) - un vero e proprio Osservatorio che si propone di fornire dati, analisi e notizie che possano esplorare a fondo la loro realtà, l'Istituto ha sottoscritto con Confederazione una convenzione per realizzare 58

una ricerca sull'impegno dei giovani volontari, in servizio civile e non, attraverso due questionari somministrati online a partire dal 22 maggio p.v. con l’obiettivo di una conoscenza generale dei giovani in rapporto con le Misericordie e delle loro motivazioni e gratificazioni – intende avvalersi dell’Osservatorio Giovani per realizzare: 1. un confronto sui due questionari già dal Centro predisposti (per giovani in servizio civile e giovani volontari non in servizio civile); 2. una interpretazione/lettura dei dati raccolti attraverso la somministrazione dei questionari, in comparazione con altri studi condotti dall’Istituto Toniolo. • SDIPI SISTEMI SRL, P.IVA 04531330480, con sede Scandicci, aderisce al progetto e contribuirà alla sua realizzazione con le seguenti attività: A) sperimentazione di soluzioni innovative per la promozione del progetti SCN, implementando applicativi e tools per costituire una web community dei volontari SCN, dove potranno confrontarsi e partecipare a discussioni inerenti i temi più rilevanti che emergeranno dalle attività svolte; B) gestione in modo continuativo della piattaforma di Confederazione contenente le informazioni tematiche utili ai potenziali candidati al SCN; C) realizzazione di un sistema informativo telematico di gestione delle risorse umane finalizzate ad accrescere l’efficacia ed efficienza delle azioni realizzate dai giovani volontari del SCN.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

I volontari che partecipano al progetto si avvarranno di tutta la strumentazione normalmente in uso al personale volontario, necessaria al funzionamento dei servizi tra cui automezzi aziendali postazioni dotate di personal computer materiali di consumo necessari ad assicurare l’operatività dei volontari coinvolti nel progetto. I Giovani in Servizio Civile, potranno inoltre avvalersi del supporto dal punto di vista professionale degli operatori esperti in servizio all’interno delle strutture sedi del progetto.

Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto evidenziandone la adeguatezza rispetto agli obiettivi prevedendo tutto ciò che serve per la realizzazione del progetto

Per i 6 punti di accoglienza:

1. N. 6 COMPUTER E ATTREZZATURE INFORMATICHE completo di video, stampanti e programmi operativi; 2. N. 6 LINEE TELEFONICHE 3. N. 6 FAX 4. N. 6 AUTO per servizi sociali 5. N. 6 AUTOAMBULANZE allestite di tipo B; 6. N. 12 CARROZZINE; 7. N. 6 AUTOVEICOLI ATTREZZATI PER IL TRASPORTO DISABILI; 8. N. 6 SEDI LOCALI DI PROGETTO ATTREZZATE (Acqua-luce e riscaldamento compreso). 9. Materiale da consumo: Cancelleria: carta, inchiostro, penne, cartucce, toner, benzina, manutenzione mezzi, utenze, aggiornamenti dei software.

Per i volontari in servizio civile:

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1. N. 44 kit di dispositivi di protezione individuale previsti dalle norme in materia di sicurezza sul lavoro; 2. N. 44 uniformi complete estive; 3. N. 44 uniformi complete invernali; 4. Materiale da consumo: guanti in lattice, mascherine, occhiali di protezione etc.

Locali ed attrezzature:

1. SITO WEB 2. ALTRE ATTREZZATURE (lavagne luminose – proiettori - notebook) 3. FOTOCOPIATRICE 4. N. 2 AULE PER LA FORMAZIONE E AULA MAGNA 5. UFFICIO DI SERVIZIO CIVILE DEL COORDINAMENTO 6. N. 1 TV + DECODER 7. NR. 1 PIATTAFORMA FAD

Mezzi di Trasporto:

1. N. 6 pulmini per trasporto disabili; 2. N. 6 autovetture; 3. N. 6 ambulanze tipo B;

Per Formazione:

1. N. 44 dispense; 2. N. 3 Manichini BLS 3. N. 3 Simulatore DAE; 4. N. 3 Defibrillatore semiautomatico;

Infine, sono previste pubblicazioni di depliants, l’organizzazione di convegni, mostre, etc.. che richiederanno l’apporto di altre attrezzature che al momento non possono essere definite.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

27) Eventuali tirocini riconosciuti:

28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

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Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia in cui si riporta la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio. La Misericordia rilascerà, su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge, una certificazione del servizio svolto durante l’anno di Servizio Civile.

A tutti i volontari verrà rilasciato un attestato che farà riferimento alla formazione generale e specifica ricevuta, e alle esperienze professionali e di impegno sociale maturate durante il servizio civile volontario.

La società STEA CONSULTING SRL, in virtù della partecipazione e del superamento delle prove intermedie e finali previste nei corsi relativi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 36-37 D.Legs 81/08) in ambito di Formazione Specifica rilascerà idoneo attestato valevole ai fini curriculari e spendibile in ambito lavorativo.

Il CENTRO DI FORMAZIONE MISERICORDIE IRPINE, in virtù della partecipazione e del superamento del test finale previsto nel corso di BLSD debitamente accreditato presso la Regione Campania, ai sensi della normativa regionale in vigore (D.D. n. 79 del 17/11/2016) in ambito di Formazione Specifica rilascerà idoneo attestato valevole ai fini curriculari e spendibile in ambito lavorativo.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi

30) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente con formatori dell’ente; nella erogazione della formazione generale è previsto l’impiego di esperti in compresenza con formatori accreditati secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee Guida per la formazione generale dei volontari.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

si

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32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Si rimanda, al riguardo, al sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile in sede di accreditamento.

33) Contenuti della formazione:

Si rimanda, al riguardo, al sistema di formazione accreditato verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile in sede di adeguamento alle nuove linee guida

34) Durata:

42 ore da effettuarsi tutte entro 180 giorni (così come dichiarato in fase di adeguamento di accreditamento del sistema di formazione)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi

36) Modalità di attuazione:

Il percorso formativo specifico sarà realizzato in proprio, presso l’ente, con formatori dell’ente con l’obiettivo di sviluppare nei volontari le diverse competenze e capacità utili per la realizzazione efficace del progetto. Il percorso si realizzerà attraverso 9 moduli per complessive 72 ore (come indicato rispettivamente alle voci 40 e 41).

Per quello che concerne la parte teorica, la formazione sarà svolta attraverso lezioni frontali di aula da parte di uno o più docenti, supportate da sussidi audiovisivi ed informatici e distribuzione di dispense e testi attinenti ai contenuti della formazione svolta. I contenuti verranno proposti attraverso modalità di apprendimento attivo. Verrà dato ampio spazio ai lavori di gruppo, alle esercitazioni, alle attivazioni esperienziali. La parte pratica sarà invece affrontata attraverso esercitazioni e simulazioni sia individuali che di gruppo, sotto la supervisione del docente formatore. Ognuno dei partecipanti verrà agevolato nel riconoscimento delle personali modalità di Sapere, Saper fare e Saper Essere, e nella formulazione di possibili applicazioni degli apprendimenti del corso e nell'individuazione di successivi sviluppi professionali. Formazione a distanza per un totale di 6 ore per la parte di formazione e in formazione sui rischi connessi all’impiego dei Volontari in Progetti di Servizio Civile. A livello metodologico e operativo il lavoro di formazione degli operatori sarà essenzialmente partecipativo, caratterizzato da una logica alternanza tra fasi teoriche e di esposizione dei contenuti e momenti in cui i partecipanti saranno chiamati giocare un ruolo attivo, attraverso l’utilizzo creativo di strumenti di counseling espressivo. Tutti i corsi prevedono un test finale che sarà discusso in aula con tutti i volontari. 62

I risultati finali di ogni singolo test verranno registrati e conservati all’interno del fascicolo personale di ogni volontario. Tutti i moduli formativi prevedono un registro sul quale sono annotate le presenze degli allievi volontari con firma del docente formatore ed argomento trattato.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

I Formatori in base piano didattico elaborato saranno:

Nr. Nome Cognome Luogo di nascita Data di nascita (Comune e Provincia) 1 Nicola De Rosa Avellino (Av) 20/03/1963 2 Raffaella Festa Avellino (Av) 03/03/1982 3 Valentina De Angelis Avellino (Av) 17/09/1987 4 Lucrezia Celli Avellino (Av) 03/02/1985 5 Giovanni Cipriano Avellino (Av) 29/08/1985 6 Antonio Francese Salerno (Sa) 27/11/1984 7 Orazio Corvino Baiano (Av) 25/02/1955 8 Angela D’Amore Avellino (Av) 15/10/1977 9 Barbara Riccio Atripalda (Av) 07/05/1979 10 Gabriele Lucido Sant’Angelo dei Lombardi (Av) 26/11/1959 11 Gaetano Porcelli Sant’Angelo dei Lombardi (Av) 30/06/1962 12 Cosimo Conte Grottolella (Av) 01/01/1963 13 Carmela Cardellicchio Calabritto (Av) 06/07/1956

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Area di intervento del Nome e Titoli di studio Competenze Esperienze (formative progetto/attività Cognome e non nell’area/attività) 1° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Azione Formativa Gabriele Ragioniere e Perito Ex Coordinatore Ruolo: Governatore, Propedeutica all’avvio Ettore Commerciale Provinciale dal 2001 a oggi, presso delle attività Lucido Misericordie, Misericordia Governatore, Sant’Angelo dei Formatore Lombardi; Ruolo: Coordinatore Provinciale Misericordie, dal 2006 a oggi, presso Misericordie Avellino Zona 26; Ruolo: Formatore, dal 2004 a 2011 oggi, presso Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi;

Raffaella Laurea in Scienze Esperta in politiche Ruolo: Assistenza Festa Internazionali e giovanili ed Tecnica al Servizio Diplomatiche Europee – project politiche Sociali e management – Giovanili dal orientamento - 04/07/2013 al formazione 31/12/2014 e 20/11/2012 al

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19/05/2013 e 10/11/2011 al 09/11/2012, presso la struttura: Provincia di Avellino; Ruolo: Formatore/trainer, dal maggio 2011 al dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al 12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni; 2° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Attività: Orazio Laure in Medicina e Dirigente medico Ruolo: Dirigente 1.1.1. conoscenza Corvino Chirurgia con Responsabile dell’ Medico dal 1990 al attiva Specializzazione in U.O. Riabilitazione 1995 presso la struttura: Neurofisiopatologia Asl Av; A.O. Moscati U.O. Docente Università Nefrologia e Dialisi; 1.1.2. azioni di Federico II in visibilità Emergenze Ruolo: Dirigente Extraospedaliere Medico dal 1995 al 1.1.3. monitoraggio - organizzazione 1998 presso la struttura: attività di servizi ASL Commissione territoriali/domi Medica Invalidità ciliari; Civile; - implementazion Attività: e di percorsi Ruolo: Docente dal 1.2.1. conoscenza per sanitari 2003 al 2004 presso la problemi di salute complessi; struttura: Università - gestione di Federico II; 1.2.2. presa in carico progettualità innovative Ruolo: Dirigente Attività: nell’ambito Medico dal 2008 a 1.3.1.individuazione della oggi presso la struttura: “fragili” prevenzione e Centro Medico Legale della Avellino; 1.3.2.accompagnamen promozione della salute. to situazioni complesse

1.3.3. informazione / Ruolo: Infermiere, dal formazione Giovanni Scienze Formatore e Tutor 2008 ad Oggi presso la Cipriano Infermieristiche in corsi sanitari struttura: Fondazione Don Carlo Gnocchi;

Attività: 1.4.1 utilizzare e Ruolo: Formatore dal migliorare gli Barbara Laurea in Psicologia Docente, 2011 a oggi presso la strumenti Riccio Clinica e di Psicoterapeuta, struttura: Istituti Comunità CTU, Formatore, Scolastici; informativi Esperta in Couseling Ruolo: Psicologa e Psicoterapeuta dal 2004 1.4.2. registrare le al 2010 presso la attività struttura:Istituto di Ortofonologia;

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Ruolo: Assistenza Raffaella Laurea in Scienze Docente: Tecnica al Servizio Festa Internazionali e - implementazione politiche Sociali e Diplomatiche e valutazione Giovanili dal progettualità 04/07/2013 al innovative 31/12/2014 e - esperta 20/11/2012 al reportistica dati e 19/05/2013 e casistica 10/11/2011 al - sviluppo database 09/11/2012, presso la informatico e struttura: Provincia di schede Avellino; - project Ruolo: management Formatore/trainer, dal - orientamento maggio 2011 al - formazione dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al 12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni; 3° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Formazione e in Nicola De Geometra Esperto in Sicurezza formazione sui rischi Rosa nei luoghi di lavoro connessi al SCN e antincendio.

. 4° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Attività: Lucrezia Assistente Sociale Docente Ruolo: Assistente 2.1.1. percorsi di Celli Formazione Sociale Specialista, dal accompagnamento Professionale 23/03/2014 a oggi presso la struttura Cooperativa Sociale 2.1.2. reti supporto per “Un Posto nel Mondo”; persone anziane / adulte Ruolo: Docente, dal fragili 22/08/2011 a 24/08/2011 presso la 2.1.3. reti supporto per struttura Casa di famiglie Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi;

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Attività: 2.2.1. supporto e Ruolo: Supporto sostegno a vita Educativo ed quotidiana Integrazione Scolastica dal 18/11/2008 a

06/06/2009, presso la 2.2.2. sinergie con altri struttura: Cooperativa enti e partner Sociale “Il Sorriso”;

Attività: 2.3.1 sostegno alla Angela Laurea in Programmazioni e Ruolo: Direttore dal vita attiva D’Amore Sociologia pianificazioni 15/03/2006 a Oggi, elaborazione dati, presso la struttura: CSV 2.3.2. attività nelle campionature, Avellino; case indagini e ricerche sociologiche Ruolo: Responsabile di riposo della Certificazione di Qualità dal 2012 a oggi, presso la struttura: CSV Avellino;

Ruolo: Sociologo dal Attività: 2009 a oggi, presso la 2.4.1 allestimento sedi struttura: P.A. Rita Gagliardi di Solofra; 2.4.2 informare gli utenti Ruolo: Formatore dal 2011 a oggi presso la Attività: struttura: Istituti 2.5.1 costituzione di Scolastici; equipaggi integrati ed equipe Ruolo: Psicologa e Barbara Laurea in Psicologia Docente, Psicoterapeuta dal 2004 Riccio Clinica e di Psicoterapeuta, al 2010 presso la Comunità CTU, Formatore, struttura:Istituto di Esperta in Ortofonologia; Couseling Ruolo: Dirigente Medico dal 1990 al 1995 presso la struttura: A.O. Moscati U.O. Nefrologia e Dialisi;

Ruolo: Dirigente Medico dal 1995 al Orazio Laurea in Medicina Dirigente medico 1998 presso la struttura: Corvino e Chirurgia con Responsabile dell’ ASL Commissione Specializzazione in U.O. Riabilitazione Medica Invalidità Neurofisiopatologia Asl Av; Civile; Docente Università Federico II in Ruolo: Docente dal Emergenze 2003 al 2004 presso la Extraospedaliere struttura: Università - organizzazione Federico II; di servizi territoriali/domi Ruolo: Dirigente ciliari; Medico dal 2008 a - implementazion oggi presso la struttura: e di percorsi Centro Medico Legale sanitari Avellino; complessi; - gestione di Ruolo: Medico progettualità Continuità 66

innovative Assistenziale dal 1996 nell’ambito presso la struttura: ASL della Avellino; prevenzione e della promozione della salute. Ruolo: Direttore Sanitario e Cosimo Laurea in Medicina Responsabile Responsabile Conte e Chirurgia Medico del Servizio Riabilitazione C.M.R. e STIR c/o Psicomotoria dal 2002 Azienda Moscati di presso la struttura: RSA Avellino, Docente Geriatrico; in corsi di pronto soccorso aziendale. Ruolo: Responsabile Medico Sanitario dal 2004 presso la struttura: Misericordia di Avellino e del gruppo Donatori di Sangue Fratres Avellino;

Ruolo: Formatore corsi soccorritore primo e secondo livello dal 2004 presso la struttura: Misericordie Coordinamento Avellino;

Ruolo: Infermiere con funzioni di Caposala f.f. Pronto Soccorso, Gaetano Infermiere Istruttore BLS-D dal 1998 a oggi presso Porcelli Professionale la struttura: Ospedale “G. Criscuoli” ASL Avellino;

Ruolo: Istruttore corsi IRC in BLSD, PSTI, PBLSD dal 2005 a oggi presso la struttura: IRC, AISACE, Accademia Irpina Emergenze;

Ruolo: Formatore dell’Asl Avellino in corsi ECM rivolti ad Infermieri e medici dipendenti e convenzionati ASL, dal 2008 a oggi presso la struttura: ASL Avellino;

Ruolo: Docente in corsi di primo soccorso, dal 2004 a oggi presso la struttura: Associazione di Volontariato, CRI, ANPAS, Misericordie;

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5° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Attività: Barbara Laurea in Psicologia Docente, Ruolo: Formatore dal 3.1.1. integrazione Riccio Clinica e di Psicoterapeuta, 2011 a oggi presso la infraaziendale Comunità CTU, Formatore, struttura: Istituti Esperta in Scolastici; Couseling 3.1.2.integrazione Ruolo: Psicologa e inter-enti Psicoterapeuta dal 2004 al 2010 presso la 3.2.1. costituzione di struttura: Istituto di una “rete di Ortofonologia; attenzione” nel paese

Antonio Laurea in Psicologia Psicologo di Centro Ruolo: Psicologo del Francese di Ascolto, Esperto Centro Ascolto Caritas in Causeling e di Pagani dal 2015 a Attività: Docente. oggi; 3.3.1. promozione di Ruolo: Docente iniziative comunali/ dell’insegnamento di cittadine Psicologia dei gruppi e delle comunità e 3.3.2. promozione e dell’insegnamento di collaborazione alle Couseling di coppia e iniziative della famiglia dal 2015 a oggi presso il CIDI di Salerno Scuola di 3.4. promuovere Couseling sestosenso; ricerca congiunta Ruolo: Docente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Istituto Teologico Salernitano;

Gabriele Ragioniere e Perito Ex Coordinatore Ruolo: Governatore, Ettore Commerciale Provinciale dal 2001 a oggi, presso Lucido Misericordie, Misericordia Governatore, Sant’Angelo dei Formatore Lombardi; Ruolo: Coordinatore Provinciale Misericordie, dal 2006 a oggi, presso Misericordie Avellino Zona 26; Ruolo: Formatore, dal 2004 a 2011 oggi, presso Misericordia di

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Sant’Angelo dei Lombardi;

Raffaella Laurea in Scienze Esperta in politiche Festa Internazionali e giovanili ed Ruolo: Assistenza Diplomatiche Europee – project Tecnica al Servizio management – politiche Sociali e orientamento - Giovanili dal formazione 04/07/2013 al 31/12/2014 e 20/11/2012 al 19/05/2013 e 10/11/2011 al 09/11/2012, presso la struttura: Provincia di Avellino; Ruolo: Formatore/trainer, dal maggio 2011 al dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al 12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni; 6° Modulo Form. Spec. – Voce 40 Attività: Giovanni Scienze Formatore e Tutor Ruolo: Infermiere, dal 4.1.1. formazione e Cipriano Infermieristiche in corsi sanitari 2008 ad Oggi presso la Informazione struttura: Fondazione Don Carlo Gnocchi;

4.1.2. gruppi di auto- aiuto per familiari e Barbara Laurea in Psicologia Docente, Ruolo: Formatore dal caregivers Riccio Clinica e di Psicoterapeuta, 2011 a oggi presso la Comunità CTU, Formatore, struttura: Istituti 4.1.3. educazione Esperta in Scolastici; sanitaria Couseling della popolazione Ruolo: Psicologa e Psicoterapeuta dal 2004 al 2010 presso la 4.2. promozione di struttura: Istituto di iniziative di comunità Ortofonologia; (automutuo aiuto) Lucrezia Assistente Sociale Docente Ruolo: Assistente Celli Formazione Sociale Specialista, dal Attività: Professionale 23/03/2014 a oggi 4.3.1. apertura ed presso la struttura utilizzo Cooperativa Sociale sedi e spazi “Un Posto nel Mondo”;

Ruolo: Docente, dal 4.3.2 sostegno 22/08/2011 a scolastico e 24/08/2011 presso la attività con le scuole struttura Casa di Reclusione di 4.3.2. comunità attiva Sant’Angelo dei (iniziative ricreative, Lombardi; culturali, ambientali) Ruolo: Supporto Educativo ed 4.3.3. iniziative di Integrazione Scolastica protagonismo cittad. dal 18/11/2008 a 69

06/06/2009, presso la struttura: Cooperativa Sociale “Il Sorriso”;

Angela Laurea in Programmazioni e Ruolo: Direttore dal

D’Amore Sociologia pianificazioni 15/03/2006 a Oggi, elaborazione dati, presso la struttura: CSV campionature, Avellino; indagini e ricerche sociologiche Ruolo: Responsabile della Certificazione di Qualità dal 2012 a oggi, presso la struttura: CSV Avellino;

Ruolo: Sociologo dal 2009 a oggi, presso la struttura: P.A. Rita Gagliardi di Solofra;

Ruolo: Governatore, Gabriele Ragioniere e Perito Ex Coordinatore dal 2001 a oggi, presso Ettore Commerciale Provinciale Misericordia Lucido Misericordie, Sant’Angelo dei Governatore, Lombardi; Formatore Ruolo: Coordinatore Provinciale Misericordie, dal 2006 a oggi, presso Misericordie Avellino Zona 26; Ruolo: Formatore, dal 2004 a 2011 oggi, presso Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi;

Ruolo: Assistenza Raffaella Laurea in Scienze Esperta in politiche Tecnica al Servizio Festa Internazionali e giovanili ed politiche Sociali e Diplomatiche Europee – project Giovanili dal management – 04/07/2013 al orientamento – 31/12/2014 e formazione 20/11/2012 al 19/05/2013 e 10/11/2011 al 09/11/2012, presso la struttura: Provincia di Avellino; Ruolo: Formatore/trainer, dal maggio 2011 al dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al 12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni;

Ruolo: Valentina Laurea in Scienze Esperta nei processi Formatore/trainer, dal De dell’Educazione di formazione e luglio 2013 a oggi Angelis orientamento presso la struttura: Cooperativa Sociale “Il Germoglio”; 70

Ruolo: Resp. Biblioteca, dal 02/09/2013 al 02/03/2014 presso la struttura: CSV Irpinia Solidale; 7° Modulo Form. Spec. – Voce 40 “Bilancio di competenze” Raffaella Laurea in Scienze Esperta in politiche Ruolo: Assistenza Festa Internazionali e giovanili ed Tecnica al Servizio Diplomatiche Europee – project politiche Sociali e management – Giovanili dal orientamento – 04/07/2013 al formazione 31/12/2014 e 20/11/2012 al 19/05/2013 e 10/11/2011 al 09/11/2012, presso la struttura: Provincia di Avellino; Ruolo: Formatore/trainer, dal maggio 2011 al dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al 12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni;

Valentina Laurea in Scienze Esperta nei processi Ruolo: De dell’Educazione di formazione e Formatore/trainer, dal Angelis orientamento luglio 2013 a oggi presso la struttura: Cooperativa Sociale “Il Germoglio”; Ruolo: Resp. Biblioteca, dal 02/09/2013 al 02/03/2014 presso la struttura: CSV Irpinia Solidale; 8° Modulo Form. Spec. – Voce 40 “Valutazione conclusiva” Raffaella Laurea in Scienze Esperta in politiche Ruolo: Assistenza Festa Internazionali e giovanili ed Tecnica al Servizio Diplomatiche Europee – project politiche Sociali e management – Giovanili dal orientamento – 04/07/2013 al formazione 31/12/2014 e 20/11/2012 al 19/05/2013 e 10/11/2011 al 09/11/2012, presso la struttura: Provincia di Avellino; Ruolo: Formatore/trainer, dal maggio 2011 al dicembre 2012 presso la struttura: Forum Nazionale dei Giovani; Ruolo: Formatore, dal 06/10/2011 al

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12/10/2011 presso la struttura: Comune di Lioni;

Valentina Laurea in Scienze Esperta nei processi Ruolo: De dell’Educazione di formazione e Formatore/trainer, dal Angelis orientamento luglio 2013 a oggi presso la struttura: Cooperativa Sociale “Il Germoglio”; Ruolo: Resp. Biblioteca, dal 02/09/2013 al 02/03/2014 presso la struttura: CSV Irpinia Solidale; 9° Modulo Form. Spec. – Voce 40 “Corso BLS-D” Carmela Laurea in Medicina Istruttore BLS-D Ruolo: Medico presso il Cardellicc e Chirurgia punto SAUT 118 ASL hio Servizio di Avellino; Emerganza Urgenza Territoriale Ruolo: Istruttore corsi IRC in BLSD, PSTI, PBLSD dal 2005 a oggi presso la struttura: IRC, AISACE, Centro Misericordie Irpine;

Ruolo: Formatore dell’Asl Avellino in corsi ECM rivolti ad Infermieri e medici dipendenti e convenzionati ASL, dal 2008 a oggi presso la struttura: ASL Avellino;

Ruolo: Docente in corsi di primo soccorso, dal 2004 a oggi presso la struttura: Associazione di Volontariato, CRI, ANPAS, Misericordie;

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Il progetto prevede che nell’esperienza annuale di sevizio civile sia pianificato un percorso di formazione che si propone di sostenere il ruolo dei volontari in modo adeguato attraverso l’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito del progetto scelto rispetto allo specifico settore d’impiego. Il progetto prevede quindi una serie di incontri mensili di formazione specifica.

Ogni incontro è strutturato in tre momenti principali: ✓ una fase iniziale di apertura, molto importante per porre le basi della relazione con e tra i partecipanti e definire gli obiettivi del lavoro di gruppo, ✓ una fase intermedia in cui vengono presentati e sviluppati i contenuti specifici della formazione,

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✓ una fase finale in cui, attraverso uno scambio reciproco (formatori-volontari- olp) è possibile valutare il raggiungimento degli obiettivi.

La metodologia didattica attuata sarà interattiva. Gli interventi formativi si articoleranno in: ✓ lezioni didattiche, ✓ role-playing, ✓ analisi della comunicazione per mezzo di simulazioni in aula, ✓ lavori di gruppo, ✓ giochi ed esercitazioni psicosociali; ✓ Fad.

Ogni volta, alla conclusione di questi incontri, il volontario approfondirà nella sede di attuazione del progetto, assieme all’OLP, l’argomento trattato (confronto verbale/scheda scritta/…..); inoltre, verrà affiancato da un operatore esperto nelle attività specifiche previste e potrà usufruire di altri momenti di formazione, differenti e specifici per ogni sede.

Ogni incontro sarà registrato su apposite schede per ciascun volontario/registro di formazione specifica.

La formazione specifica è effettuata in proprio, con il ricorso a personale dell'ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti precedenti e successivi. I formatori specifici sono affiancati dai formatori generali al fine di garantire la continuità del sistema formativo nel suo complesso e per una coerenza nelle metodologie e negli approcci cognitivi scelti. La finalità della formazione specifica sarà costruita in relazione alla tipologia di impiego dei volontari per permettere di confrontarsi con ruoli, funzioni e mansioni all’interno del progetto.

Sono previste le seguenti fasi: 1) Fase della conoscenza del volontario: - lettura del suo curriculum; - esplicitazione degli obiettivi del progetto; - organizzazione del lavoro e presentazione regolamento; - organizzazione turni e orari di servizio; - individuazione motivazione e esperienze precedenti; - consegna documentazione composta da: • questionario di inserimento; • questionario di verifica finale del servizio; • procedure di inserimento utilizzate per l’ingresso; • programma del corso formativo ; • linee attuative per un itinerario di formazione ; • informazioni sul servizio. 2) Fase di conoscenza della struttura e degli operatori in servizio: attraverso formazione frontale e formazione di gruppo con i coordinatori delle figure professionali presenti; - accompagnamento in visita delle strutture, degli spazi e dei luoghi disponibili, degli ambienti degli utenti; 73

- presentazione e conoscenza reciproca dei giovani volontari presenti in servizio; - presentazione figure di riferimento per lo svolgimento delle mansioni: medico, infermieri professionali, fisioterapisti, animatrici etc.; - presentazione e conoscenza graduale degli utenti suddivisi per tipologia, patologia, bisogni, comportamenti; - presentazione e conoscenza degli operatori e dei volontari; - percorsi formativi, questionari intermedi e finali da effettuarsi durante il periodo di servizio. 3) Fase di inserimento: - itinerario di conoscenza delle figure dell’anziano, disabile (aspetti cognitivi, comportamentali e affettivi, aspetti psicologici relativi alla comunicazione interpersonale e alla relazione di aiuto); - presentazione di una giornata tipo dell’anziano; - presentazione di una giornata tipo del disabile; - il ruolo del volontario in servizio civile nella collaborazione della gestione degli ospiti; - presentazione delle attività e degli interventi specifici sugli utenti da parte di: medici, infermieri, fisioterapisti, animatori etc.; - mansioni da svolgere durante il servizio e collaborazione con le figure operanti nell’associazione, in particolare nella gestione dell’emergenza extraospedaliera; - il rispetto della privacy degli utenti come responsabilità e dovere; - compilazione e restituzione del questionario conoscitivo. 4) Fase di verifica intermedia durante il servizio: - l’importanza del lavorare in gruppo (collaborazione, confronto, fiducia, responsabilità reciproca); - valutazione svolgimento attività programmate; - il rapporto con le figure professionali presenti (il rispetto del ruolo e della definizione degli interventi); - il rapporto con gli utenti (anziani e disabili): dal primo approccio a una conoscenza più approfondita; - discussione e raccolta di suggerimenti e proposte; - compilazione questionario di verifica intermedia. 5) Fase di verifica finale del servizio: - verifica finale del servizio svolto; - discussione circa le scelte future; - elementi distintivi di cambiamento avvenuti maturati durante l’esperienza in servizio civile; - organizzazione festa finale con gli utenti per i saluti al termine del servizio.

Il modulo formativo inerente la formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile verrà realizzato attraverso una piattaforma e-learning (FAD)

Tutti i corsi prevedono un test finale che sarà discusso in aula con tutti i volontari. I risultati finali di ogni singolo test verranno registrati e conservati all’interno del fascicolo personale di ogni volontario. Tutti i moduli formativi prevedono un registro sul quale sono annotate le presenze degli allievi volontari con firma del docente formatore ed argomento trattato.

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40) Contenuti della formazione:

La formazione specifica, ha l’obiettivo di fornire al volontario le conoscenze e le competenze necessarie a svolgere in maniera positiva ed efficace le attività previste nel progetto e descritte alla voce 8.

MODULI CONTENUTO FORMATORE N. Modulo 1: Presentazione ed introduzione del progetto, Gabriele Ettore 5 ore “Azione Formativa degli obiettivi, dei contenuti e della stessa Lucido Propedeutica all’avvio metodologia del percorso formativo. Verrà Raffaella Festa delle attività” dato spazio a tutti i volontari coinvolti per poter rilevare e valorizzare le conoscenze e le esperienze di ognuno, facilitando la consapevolezza delle proprie capacità individuali (di base, operative, relazionali) e la loro possibilità di trasformarsi in risorse per il gruppo, attraverso il riconoscimento reciproco. L’abbinamento di questi elementi renderà possibile un lavoro di orientamento che svilupperà l’incontro tra le aspettative e le motivazioni dei diversi soggetti e gli obiettivi della formazione, favorendo così la possibilità di una adesione al progetto e di una partecipazione attiva di ognuno dei volontari. Il lavoro di orientamento si avvarrà della supervisione e del coordinamento del responsabile della formazione. Verrà inoltre fatta una presentazione dell’ente Misericordia e dei bisogni emergenti nel territorio in cui si attueranno le azioni progettuali. Modulo 2: - La crisi dello stato sociale. Quale via per Orazio Corvino 10 ore “Conoscere le persone affrontarla?; Giovanni Cipriano e i territori. - La rilevanza strategica di esperienze di Barbara Riccio Principi e strumenti innovazione del sistema di Welfare a Raffaella Festa per la pro attività” livello “micro”; - Percorsi di conoscenza e mappatura dei contesti locali: vedere le problematiche e le risorse; - Strumenti di analisi e di documentazione per la conoscenza e la proattività Modulo 3: FAD: Nicola De Rosa 6 ore “Formazione e Sarà realizzato un percorso informativo informazione sui rischi (conforme all’art. 36 del D.Lgs 81/08) su una connessi all’impiego piattaforma e-learning, in materia di sicurezza dei volontari in progetti nei luoghi di lavoro in ordine all’inquadramento di servizio civile” normativo e agli adempimenti di cui al d.lgs. 81/2008 e s.m.i. per gli operatori del servizio sanitario, per quelli del servizio sociale, con specifico aggiornamento alla luce delle recenti disposizioni attuative in materia. I Contenuti del Corso saranno: 1. Concetti di rischio; 2. Danno; 3. Prevenzione; 4. Protezione; 75

5. Organizzazione della prevenzione aziendale; 6. Diritti, Doveri, e sanzioni per i vari soggetti aziendali; 7. Organi di vigilanza, controllo e assistenza. Modulo 4°: - Il contrasto all’istituzionalizzazione di Lucrezia Celli 10 ore “La fragilità anziani e minori (case di riposo ed Angela D’Amore sociosanitaria e i istituti); Barbara Riccio percorsi complessi. - Rete dei servizi e risorse; Orazio Corvino Cosimo Conte Presa in carico e - Il sostegno alle famiglie e ai caregiver per Gaetano Porcelli innovazione nei le buone pratiche nell’assistenza; servizi sociosanitari” - Il sostegno alla genitorialità in casi di fragilità familiare; - Lavorare per la “malattia” (“riparare pezzi malfunzionanti”) oppure intervenire per produrre SALUTE? La questione della sostenibilità qualitativa e quantitativa del sistema socio-sanitario attuale; - Il progetto di salute individuale e lo strumento del Budget di Salute. Modulo 5°: - Processi e percorsi per l’integrazione tra i Barbara Riccio 10 ore “L’integrazione e il servizi di un Ente, tra Enti diversi, tra Enti Antonio Francese lavoro di rete. pubblici e Terzo settore; Gabriele Lucido Problemi, esperienze - Esperienze di partnership e progetti Raffaella Festa e opportunità” integrati.

Modulo 6°: - Lavorare per o lavorare con?; Giovanni Cipriano 15 ore “Da “utenti” a - Valorizzare capacità, saperi e Barbara Riccio “cittadini”. competenze delle persone; Lucrezia Celli Il protagonismo - Politiche ed esperienze di progettazione Angela D’Amore Gabriele Lucido delle persone” partecipata a livello locale. Raffaella Festa Valentina De Angelis Modulo 7°: Nell’ambito dell’offerta formativa specifica Raffaella Festa 5 ore “Bilancio di per i volontari in servizio civile sarà Valentina De Angelis competenze” strutturato, nell’ultimo mese di servizio, un incontro sul bilancio delle competenze e sulle opportunità legate al loro futuro professionale. Pertanto si è pensato di articolare la giornata di formazione affrontando le seguenti tematiche: - Bilancio delle competenze acquisite; - Costruzione curriculum vitae; - Esperienze ex volontari già inseriti in ambiti lavorativi; - Mappa delle opportunità. Modulo 8°: Lo scopo dell’incontro è quello di favorire Raffaella Festa 5 ore “Valutazione un momento in cui sia possibile rivalutare Valentina De Angelis conclusiva” l’esperienza vissuta esaminando in modo obiettivo la propria crescita personale e

professionale. Modulo 9°: “Corso Il corso verterà sui seguenti contenuti: Carmela Cardellicchio 6 ore BLS-D” 1) Valutare l’assenza dello stato di coscienza; 2) Ottenere la pervietà delle vie aeree con il sollevamento del mento; 3) Esplorare il cavo orale e asportare corpi estranei visibili; 4) Eseguire la posizione laterale di sicurezza; 76

5) Valutare la presenza di attività respiratoria; 6) Eseguire le tecniche di respirazione bocca-bocca e bocca-maschera; 7) Riconoscere i segni della presenza di circolo; 8) Ricercare il punto per eseguire il massaggio cardiaco esterno; 9) Eseguire la manovra di Heimlich e i colpi dorsali nel soggetto cosciente con ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

41) Durata:

72 ore

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si richiama al riguardo il sistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in sede di accreditamento

Data: 29/11/2017

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente

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