La Valle Del Lambro Da Monza a Merone
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La valle del Lambro da Monza a Merone Troppe volte, attratti come siamo da ciò che è lontano, Possibilmente esotico e fuori dalla nostra esperienza quotidiana, siamo portati a trascurare ciò che abbiamo a portata di mano e di vista, per poi trovarci, tra la sorpresa e l'incredulità, ad ammirare uno scorcio, un panorama, un angolo di natura dietro casa, che, chissà perché, non avevamo mai notato. La Brianza è certamente terra di industrie, di artigianato di prestigio internazionale, di terziario avanzato, ma, e ce lo dimentichiamo troppo spesso, è anche una terra che presenta elementi naturali e umani ricchi di attrattiva e di fascino; certo, si tratta di un fascino tutto particolare, molto discreto, ben intonato, insomma, con il carattere degli stessi brianzoli, dediti al lavoro, anche troppo secondo alcuni, ma poco propensi all'esaltazione di sé e dei propri meriti. Paradossalmente, questa Brianza che lavora, che produce come poche altre zone d'Europa, fa fatica a darsi un'immagine che vada al di là della fabbrica e della pur alta qualità dei suoi prodotti; eppure, FP molto andrebbe fatto per - valorizzare questa terra così ricca di storia, di cultura e, anche se può sembrare strano, di natura, Il Lambro di angoli verdi risparmiati dalla cementificazione e salvaguardati dalla saggezza dei nostri antenati e dei nostri amministratori. Chi, per varie ragioni, ha in visita un amico un conoscente che non è della zona, dopo essere stato a Milano, di solito non pensa alle tante possibilità che la Brianza offre in questo senso, tanto più nella bella stagione; come se non vi fossero tra le nostre colline, i nostri dolci laghi prealpini, le nostre città, occasioni per passare una bella serata tra spunti culturali La Valle del Lambro da Monza a Merone – (perché no?) e delizie gastronomiche. 1 Pag. Ed è proprio sulla scorta di queste considerazioni, nel tentativo di proporre all'attenzione di tutti, vicini e lontani, brianzoli e non, luoghi noti o ancora da scoprire, ma tutti ricchi di varie possibilità di fruizione, ambientale, culturale e gastronomica, e tutti inseriti in un paesaggio profondamente modellato dalla presenza plurimillenaria dell'uomo, eppure ancora capace di riservare la sorpresa di ambienti in cui ritrovare un contatto con la natura, con la tradizione, con la storia. La Brianza Situata a nord-est di Milano, compresa in longitudine tra l'Adda e il Seveso, ed estesa in latitudine da Monza a Canzo, la Brianza è da sempre famosa per la laboriosità dei suoi abitanti, per l'industria del mobile e per essere stata, a partire dal Seicento, il "polmone verde" di Milano, sede di soggiorni e di vacanze per numerose famiglie della nobiltà e della borghesia milanese e monzese, che qui costruirono splendide dimore. La Brianza, che fu terra di gelsi, di bachi da seta e di filande, di granoturco e di polenta, è ora una zona tra le più produttive d'Italia e d'Europa, con una FP fisionomia economica - complessa ed articolata, per la sovrapposizione di nuove attività a quelle più antiche, in alcuni casi La Brianza fra Casatenovo ed Usmate ormai quasi abbandonate. Eppure, nonostante questo proliferare di industrie e laboratori artigianali, con l'inevitabile corollario di capannoni e di infrastrutture, nonostante la grande espansione urbanistica degli ultimi quarant'anni, la Brianza significa ancora, per fortuna, aree verdi, paesi a misura d'uomo, angoli di natura miracolosamente preservati dall'invadenza del cemento e dell'inquinamento, osterie e ristoranti che ancora conservano il sapore contadino di una volta, o che hanno saputo adeguarsi La Valle del Lambro da Monza a Merone – ai tempi con intelligenza e nel rispetto della tradizione. 2 Pag. Qua e là, se si sa guardare con occhi attenti e se si è disposti a scoprire anche ciò che ci è vicino, si potranno incontrare o ritrovare luoghi e ambienti che sanno ancora aprirei il cuore allo stupore e alla meraviglia, luoghi e ambienti di quella “Brianza letteraria” cantata già dal Parini e amata, in tempi a noi più vicini, da scrittori della grandezza di Gadda e Santucci. La valle del Lambro da Monza a Merone Con questo itinerario entriamo in una zona particolarmente problematica della Brianza, che alterna aree altamente urbanizzate, fino a toccare l'area metropolitana milanese, ad altre che presentano ancora quelle caratteristiche ambientali e paesaggistiche che hanno fatto di queste aree collinari la sede preferita di soggiorno e di residenza per molte famiglie dell'alta società milanese, nel Settecento e nell'Ottocento, ma anche ai giorni nostri. Tutta questa fascia, prima pianeggiante nella zona di Monza, poi via via sempre più movimentata da colline moreniche che non superano mai i 350 metri, è attraversata dal fiume FP Lambro, che a pieno titolo - può essere considerato il fiume della Brianza. Nasce sui monti del triangolo Il Lambro a Monza lariano e, dopo essere disceso fino al Pian d'Erba, inizia a serpeggiare tra le colline della Brianza centrale, riservando ancora qualche scorcio incantevole, benché fortemente segnato, in molti suoi tratti, dall'opera dell'uomo. Lungo il suo corso, si possono riscoprire incredibilmente angoli di Brianza che si sono conservati quasi intatti, ma occorre cercarli con attenzione, perché sono altrettanto numerose le tracce e le ferite inferte al territorio dalle attività umane che qui, soprattutto negli ultimi duecento La Valle del Lambro da Monza a Merone – anni, sono state particolarmente intense e concentrate. Cave, discariche, 3 industrie, in alcuni casi abbandonate a se stesse, sono realtà tutt'altro Pag. che rare, mentre l'inquinamento, di cui il Lambro è stato per decenni un simbolo a livello nazionale, sembra negli ultimi anni assai meno grave di un tempo non lontano, tanto che è in atto un certo ripopolamento ittico e dopo molti anni si possono nuovamente vedere i pescatori lungo le rive del fiume. Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito le normative più severe, la sensibilità della popolazione e l'attenzione degli enti pubblici, nonché l'istituzione del Parco Regionale della Valle del Lambro che, pur con qualche inevitabile fatica, sta cercando di concretizzare la sfida di un parco naturale in una delle zone più caratterizzate industrialmente, ma ancora ricca di valori ambientali e naturalistici, oltre che culturali e storici. Indice: Geografia Storia Aspetti caratteristici: FP • Le cascine e i nuclei rurali - • Le chiese • Le ville • La gastronomia Aspetti Naturalistici: • Il Parco Regionale della Valle del Lambro • Geologia, flora e fauna del parco • Il Lambro, resurrezione di un fiume • Itinerario archeologico industriale La Valle del Lambro da Monza a Merone – 4 Pag. Geografia I ritrovamenti di fossili avvenuti nelle nostre terre testimoniano che nell'antica era terziaria tutta la zona della Brianza, e anche la Pianura Padana, era lambita dal mare Adriatico. Dopo il ritiro delle acque, durante il periodo delle glaciazioni, la formazione del grande ghiacciaio di Lecco e i successivi depositi morenici diedero origine all'attuale conformazione della zona, ricca di corsi d'acqua e di bacini. Ed è proprio il corso del Lambro, che scorre per 130 chilometri lungo la valle disposta in direzione nord-sud, il simbolo e la base dell'economia di queste terre. Per le sue caratteristiche il Lambro si può definire un fiume prealpino, con una direzione regolare, una portata modesta, che subisce variazioni a seconda delle stagioni. Nasce alle pendici del Monte Forcella, in località Pian del Rancio nel comune di Magreglio (CO), dalla sorgente Menaresta a una quota di 944 metri. Piccoli torrenti laterali alimentano il suo FP corso montano, quando ancora è - chiamato Lambrone, prima che si immetta nel lago di Pusiano. All'uscita anche le acque del lago di Alserio confluiscono nei suoi argini, quando inizia il percorso collinare. Arricchito dalle acque di altri torrenti che vi affluiscono principalmente dal lato sinistro, come la Bevera di Molteno, quella di Briosco e quella di Veduggio, la Roggia Brovada e il Pegorino di Canonica, il fiume lambisce numerosi comuni. In questo vivace tratto collinare, circoscrivibile tra Erba e Lesmo, il fiume scorre in una valle naturale di chiara origine morenica, dai caratteristici affioramenti rocciosi. Alcuni ritrovamenti fanno supporre che il fiume generasse un altro piccolo lago, nei pressi del centro abitato di Agliate, di cui oggi però La Valle del Lambro da Monza a Merone – non rimane nessuna traccia visibile. Con l'attraversamento della città di 5 Monza, il fiume inizia . il suo percorso lungo la pianura milanese Pag. raggiungendo le città di Melegnano e Sant' Angelo Lodigiano. Nei pressi di San Colombano, a Corte Sant' Andrea, il fiume si immette nel Po. Una parte del territorio attraversato dal Lambro, quella tra Erba e Monza, che si snoda per 25 chilometri e si estende per più di 6.000 ettari, è tutelata dal Parco Regionale della Valle del Lambro, istituito nel 1983. In esso sono racchiuse realtà naturalistiche e paesaggistiche differenti e nei suoi confini sono compresi i due bacini lacustri di Pusiano e Alserio, rogge sorgive, zone umide, zone boschive, piccoli torrenti e aree urbanizzate, tutte interessate dall'attività di salvaguardia e di recupero svolta dal Parco Regionale della Valle del Lambro. Storia I ritrovamenti più antichi della zona, e i più meridionali del genere, sono rappresentati dai massi cuppelliformi della Brovada e di Riverio, chiara indicazione di un antichissimo insediamento umano. Alla seguente età del ferro, qui ancora basata su un'economia pastorale ed agricola, a cui risalgono gli utensili in legno, pietra e metallo rinvenuti in alcune località tra cui Monza. Le scarse testimonianze successive, come la spada in bronzo ritrovata nella torbiera di Renate e oggi conservata al Museo Archeologico di Como, FP testimoniano il susseguirsi di diversi - abitanti sul territorio. Ma il crescente attrito tra le genti stanziate nel nord Italia e Romani portò Roma a concedere nel 49 a.C.