caratterizzati dalla tecnica in opera listata con blocchetti di

peperino. Contemporaneamente gli ambienti sotterranei S vennero, ove possibile, resi accessibili e riutilizzati. Il primo intervento edilizio identificabile è la costruzione di una a casa-torre al di sopra del vicolo cieco su cui prospettavano i n magazzini di età domizianea. Successivamente sorsero P intorno alla casa-torre gli edifici alti e stretti che avrebbero costituito il nucleo originario del rinascimentale palazzo a

Specchi. o

Al primo piano del Palazzo, che ospita la Biblioteca l Centrale dei Ragazzi, si possono osservare resti di o muratura medioevali. In un ambiente si conservano anche tracce di affresco policromo della stessa epoca; sono a l

raffigurati festoni, drappi e motivi vegetali stilizzati. l a

R e g o l a

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E d i f i c i

R Indirizzo: Via San Paolo alla , 16 o

Rione VII - Regola m Tel. 06.6710.3819

www..roma.it/monumentiantichi a n i

Testo di: Ersilia Maria Loreti Coordinamento redazionale: Gianleonardo Latini C O M U N E D I R O M A Progetto grafico: ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI Alessandro Ciancio SOVRAINTENDENZA AI BENI CULTURALI Il complesso edilizio di proprietà comunale, che per le necessità di approvvigionamento d'acqua e per altezza. Sull'area aperta e lastricata - probabilmente aprivano sulla corte lastricata furono interessati da un prospetta su via di S. Paolo alla Regola tra la via del l'attrazione costituita dalla Basilica di S. Pietro e dal provvista di loggia con arco ribassato sul lato NE - violento incendio, del quale è possibile leggere le tracce Conservatorio e la Chiesa della SS. Trinità dei sulla riva opposta. Questa zona dell'abitato conobbe prospettava un'abitazione di almeno due piani a SE e sul sulle murature. La completa ristrutturazione del fabbricato Pellegrini ed ha il suo fulcro nel rinascimentale Palazzo pertanto una notevole continuità di vita, un costante lato opposto NO si aprivano ambienti disposti su due piani, portò all'interno della corte stessa con un riporto di circa tre Specchi, fu oggetto negli anni 1978-82 di un radicale riutilizzo delle strutture antiche - spesso individuabili sotto utilizzati come magazzini al piano terreno. I vani del piano metri di spessore e al riempimento con conseguente intervento di restauro. le fabbriche più recenti - e la sopravvivenza di numerosi superiore, i soli attualmente visitabili, si presentano coperti abbandono degli ambienti al piano terreno prospettanti Un'attenta analisi delle strutture ha consentito assi viari di età romana; il tracciato costituito da via di S. da volte a crociera e dovevano essere destinati ad sull'area. Consistenti opere murarie rinforzarono le l'individuazione di quattro piani di fabbrica di età Paolo alla Regola - via Capodiferro - - via di abitazione, come quelli sovrastanti i magazzini domizianei, strutture più antiche danneggiate, le porte e le finestre degli romana - due dei quali attualmente sotterranei - sui Monserrato ricalca, ad esempio, il percorso che correva che mostrano un rifacimento di età severiana con ambienti al piano inferiore vennero tamponate, mentre le quali vennero impostate le murature di età medievale. parallelamente al fiume, collegando la zona del Circo pavimenti a mosaico geometrico bianco e nero. Contigua, a finestre dei primi piani vennero trasformate in porte, L'area faceva parte in antico del , zona - attuale Ghetto - al Tarentum, santuario destinato NO dell'insieme di ambienti ora descritti, è una seconda più comunicanti con il nuovo livello della corte. Una in extra-urbana compresa tra il Tevere e le propaggini del al culto di Dite e Proserpina, localizzato presso ampia corte che presenta sulla parete NO resti di intonaco laterizio venne posta a rinforzare l'arco della loggia Campidoglio, del Quirinale e del Pincio, in età Vittorio Emanuele. Anche la via dei Pettinari, ortogonale a con decorazione a finto marmo; l'area comunicava con severiana sul lato NE del cortile, dal quale una scala saliva repubblicana libera da edifici e destinata ad via di S. Paolo alla Regola, riprende il tracciato di un asse l'esterno attraverso un passaggio voltato a SE accessibile al piano superiore. La consistente trasformazione sin qui esercitazioni militari e sportive. Con la viario antico, collegato con il ponte di Agrippa sul sito ai carri e su di essa si apriva a NO un vasto ambiente descritta non interessò gli ambienti contigui, si possono riorganizzazione territoriale della città in età augustea, dell'attuale . coperto da tre volte a crociera, a sua volta collegato ad una però notare in tutto il complesso una serie di piccoli tutta l’area del Campo Marzio entrò a far parte della terza corte. interventi ascrivibili comunque al IV secolo e forse legati ad regione IX (Circus Flaminius). In epoca imperiale - I resti di età romana - Età domizianea (fine I sec. d.C.): I occasionali variazioni d'uso. Ad esempio, nel settore NO questa zona fu interessata da grandi interventi di resti più antichi individuati nei sotterranei di palazzo - Dall'età costantiniana (prima metà IV sec. d.C.) al VI sec.: della seconda corte venne ricavato un piccolo vano edilizia pubblica e si arricchì di numerosi splendidi Specchi - ben due piani al di sotto dell'attuale livello Tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C. gli edifici che si occupato da due vaschette, utilizzate per il lavaggio o la monumenti. Nel Medioevo, mentre ampi settori della stradale - sono attribuibili ad età domizianea. Si tratta di una tintura di tessuti (fullonica); tale vano fu presto città antica venivano abbandonati, la popolazione si serie di ambienti destinati a magazzini, aperti su un vicolo abbandonato e riempito da uno strato alluvionale derivante concentrò nell'ansa del Tevere, l'antico Campo Marzio, cieco parallelo al Tevere; resti di edifici analoghi vennero con ogni probabilità da una piena del Tevere. Al V secolo si alla luce in più occasioni nella zona circostante, a riprova data un successivo, notevole accumulo di gusci di frutti di del fatto che tutta l'area era occupata sul finire del I sec. d.C. mare, di un tipo probabilmente proveniente dalle coste da horrea di almeno due piani di altezza, costruiti su laziali, testimonianza dei gusti alimentari dell'epoca, differenti livelli digradanti verso le sponde del fiume e nonché dell'assoluto degrado dell'ambiente. Al VI secolo disposti lungo vicoli ad esso paralleli; i due ambienti in inoltrato può essere datata l'ultima testimonianza di laterizio del piano terreno, messi in luce sotto palazzo frequentazione dell'area in età tardoantica; si tratta di uno Specchi, avevano il pavimento in terra battuta e le porte scarico individuato all'interno del grande cortile ormai sormontate da lucernari di areazione, mentre ampie interrato, quasi esclusivamente composto da denti di finestre si aprivano al primo piano, probabilmente destinato maiale, risultante dall’attività in zona di una bottega ad abitazione. specializzata nella lavorazione di carne suina.

- Età severiana (fine II - inizi III sec. d.C.): Il complesso di - Gli interventi di età medievale: Lo scavo non ha restituito magazzini di età domizianea fu oggetto in età severiana di tracce di frequentazione del sito in età altomedievale (VII- una radicale ristrutturazione, particolarmente evidente in Xsec.). Solamente a partire dall'XI secolo questa zona del una serie di ambienti prospicienti via di S. Paolo alla Campo Marzio conobbe un intenso rinnovamento Regola. In quest'epoca l'insieme di horrea più antichi venne urbanistico che interessò i nostri edifici. Partendo da un trasformato: mentre alcuni vani conservarono la loro livello del terreno di poco inferiore a quello attuale, si originaria funzione di magazzini, altri, destinati ad procedette alla ripresa ed al consolidamento delle strutture abitazioni o ad uffici, vennero organizzati intorno a piccole antiche - ormai interrate -, utilizzate come fondazioni per le corti; le nuove fabbriche giunsero fino a quattro piani di costruzioni medievali; gli interventi di quest'epoca sono