De Nuevo, Sino Que Mañana Partirá Vuestro Cunado, Que Cierto Nos Ha De Dexar Solos

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De Nuevo, Sino Que Mañana Partirá Vuestro Cunado, Que Cierto Nos Ha De Dexar Solos GLI OLCADI E GLI ANDOSINI DUE POPOLI SCONOSCIUTI 44I todo; y así no quiero deciros más; ni de ayer acá se ofrece cosa -de nuevo, sino que mañana partirá vuestro cunado, que cierto nos ha de dexar solos. A toda vuestra gente me encomiendo mu­ cho y guárdeos Dios como deseo. DeBrusselas, postrero de Agos­ to 1606.—A Isabel.—(Sobrescrito:) Al Duque de Lerma. 310. Duque: Estando este correo para partir, llegó el que traia la nueva del parto de la Reyna, con que quedamos contentísimos. Bendito sea Dios que tan bien lo ha hecho. Yo os do}^ la nora­ buena como á quien se le debe, por lo que servís y queréis á mi hermano, y recibo la que me dais de muy buena gana, porque he olgado mucho con la nueva sobrina, aunque estoy cierta que ninguna llegará á mi nuera, y que así no desprivará. A vuestra •carta aguardo á responder con otro, por no detener este correo y hacello más despacio. A toda vuestra gente me encomendad mucho y guelgo de que los tengáis ay todos; y guárdeos Dios como deseo. De Bruselas á 12 de Setiembre ióoó.—A Isabel.— (Sobrescrito:) Al Duque de Lerma. FIN DE LAS CARTAS A. RODRÍGUEZ VILLA. II GLI OLCADI E GLI ANDOSINI DUE POPOLI SCONOSCIUTI Non pochi sonó i punti interrogativi, non poche sonó le incer- tezze che lo studioso dell' antica geografía ibérica ha dinnanzi a sé, allorché de ve concretare qualche cosa di definitivo intorno alie varié e piü controverse questioni. Vi sonó problemi che fatal­ mente sembrano insolubili per sempre, benché si abbia sempre in 442 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA. cuore la doíce speranza che 1' erudito e 1' archeologo concorde­ mente riusciranno col tempo strappare dagli dagli avanzi informí e dispersi il segreto d1 un nome. Altrove (i) giá notammo le notizie monche ed imperfette, le contraddizioni, gíi errori della nostra tradizione storico-geografica circa la Spagna del ni sec. a. C. I pochi ed íncerti dati di cui sí puó disporre sonó ondeggianti (2), sicché non sempre, anzi di rado, si puó giungere ad un risultato razionale ed accettabile che sia d' accordo con tutto ció che si possiede su quella data que- stione. Senza dubbio le deviazioni di alcunl nomi (deviazioni che possono anche essere avvenute anteriormente a Livio), le varieta di alcuni nomi speciali della lingua ibérica (varieta resa piü mar- cata della diversa grafía deí Greci e dei Latini (3)), 1' ignoranza geográfica degli antichi scrittori e molte altre cause, ci hanno condotto a quel confusionismo lagrimevole che tutti devono ri- provare. Ala la ricerca sottile e difficile in mezzo al pelago delle ipotesi piü strane ed assurde ha la virtü di attrarre e sedurre le giovani menti e di spingerle ardimentose con un ultimo sforzo al di la della barriera tenebrosa del tempo. A noi quindi sia permesso,. dopo aver dedicati parecchi anni agli studi della penisola ibé­ rica, di parlare qui di due popoli conosciuti e solo ricordati e% passant nei migliori repertori geografici di cui disponiamo. Polibio (111, 13, 5) nel 221 a. C. parlandoci delle spedizioni in­ terne di Annibale prima di muovere all' assedio di Sagunto ri- corda gli Olcadi e la loro capitale Althsea (áspix^evoi SI xpóq 'Ax9aíav TÍjv ¡iapuTáT7|v aÚTtSv (degli Olcadi) TtoA'.v y.x-zzaonxordhíurszi ediz. del Büt- tner Wobst). (i) In BOLETÍN, tomo XLVI, cuaderno v (Mayo), 1905, e in Rivista di Storia antica N. S. anno x, fase. 1 (Novembre 1905), p. 3 e seqq. Cfr. E. Hübner, BOLETÍN, t, xxxvi (1900), p. 402 e seqq. (2) Uckert, Geographie der Griechen und Rdme?\ vol. 11, 1.1, pag. 412. (3) E. Hübner, Monumento, Lingitae, Jbericae, Berolini, 1893; pag. 106. GLI OLCADI E GLI ANDOSINI DUE POPÓLE SCONOSCIUTI 443 Tito Livio nel passo corrispondente (xxi, 5> 3)> ricorda puré gli Olcadi, ma nel darci il no me della loro capitale ci tramanda il nome Cartala (i): Cartalam urbem opulentam, caputgentis eius (degli Olcadi) expugnat diripitque. Ora, come é noto dopo gli studi profondi e sagaci del Nissene del Peter, in tesí genérale é lecito afíermare che Livio in. questa parte dell'opera sua dipende strettamente da Polibio. La conse- guenza lógica di ció sarebbe pertanto di trovare nel passo citato di Livio il nome Altkaea. E íacile convenire, e nessuno per quello che ci risulta V ha mai affermato, che Livio non s? é preso il gusto d' inventare un nome e di porlo arbitrariamente al posto di quelli che eglt trovava nella sua fonte principale. Ció non si potra mai ragionevolmente so- stenere mancandosi assolutamente non solo di prove, ma anche di indizi che ci autorizzino a tentare una taje dimostrazione. E non é neppure il caso di pensare ad un errore del copista che avrebbe scambiato Cartala per Altkaea. Le differenze fone- tiche e morfologiche dei due nomi sonó troppo grandi per accet- tare poi un tentativo de ravvicinamento che noi credíamo asso­ lutamente impossibile (2). Né la Cartala di Livio ha che vedere con la K&prsXlct^ di Stra- bone (m, pag. 159), perché, tanto in Polibio quanto in Livio, allorché si parla della spedizione di Annibale contro gli Olcadi si ha T impressione che si tratti di una spedizione fatta nell' in­ terno della SpagTta, mentre Kap-<xklaq doveva essere non lungi della costa ch' é vicina alia foce dell' Ebro, come si puó ricavare della descrizione straboniana. Livio del resto dice chiaramente (1) Nelle ínlgliori edízioni di Livio troviamo accettata ia lezione Car- tala invece dell' altra Cartela. Cosi f atino iníatti il Weissenborn (nella piccola e nella grande sua ediziofie di Livio), il Madvig, il Luchs ed altri. Alcuni vecchi editori ci danno Cartela, cheé accettata dallo Smith, Dic- tionary ofGreek and Román Geography, vol. r, pag- 112. Cfr, nota seguente. (2) P. Smith (nel Díctionary etc., vol. i, pag. 528) ravvicina Althaea con Carteia. Dice che se «the latter word has lost a guttural at the beginning, the forms are etymological equivalents, Carthaea^Calthaea, one form as we have seen of Cartela*. Cfr. CelJarius vol 1, p. 90; Weaseling, Itinerario Antonini, p. 404; Becker in Rrsch and Grubers Encyclopedie. 444 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA. che gil Oicadi abitavano ultra Hiberum. Ardita e arbitraria sa- rebbe 1' ipotesi di chi basandosi su un supposto grossolano errore geográfico di Livio volesse sostenere ch' egü confuse una cittá indígena capitale degli Oicadi con la Cartela (El Rocadillo) ch' era sul mare presso 1' odierno stretto di Gibilterra. Noi non ve- diamo come si potrebbe venire a questa conclusione; percíó ci sembra giustissima 1' affermazione dell' Hübner circa la diversitá della capitale degli Oicadi dalla Cartela posta nello stretto di Ga- des (i). Ma 1' avere accettata in Livio la legione Cartela spinse giá il Doujatius (2) a quel rawicinamento; anzi egü per essere conseguente nel suo errore non esitava di porre gli Oicadi nello stretto di Gades e cercava la ragione di quella spedizione d' An- nibale, non giá, come tutti crediamo, nell' interesse di assicurare i confini della provincia cartaginese di Spagna e nel cercare pre- testi per attaccare Sagunto, ma nientemeno nel bisogno di oc- cupare gli sbocchi del Mediterráneo! Come se i Cartaginés! giá non 1' avessero! Non sappiamo quanti potranno accettare 1' opinione artificiosa di C. Müller (3), che tímidamente affaccia 1' ipotesi che la cittá degli Oicadi avesse il doppio nome di Cartela-Altkaea. A noi sembra assai piü verisimile e piü accettabile il pensare che, dopo la campagna di Annibale, la capitale degli Oicadi, in seguito alia dispersione degli abitantie al saccheggio dei vincitori, perdesse il suo nome antico (che ben potrebbe essere 1' AXOaía di Polibio) e che sulle sue rovine, e nelle sue vicinanze, sorgesse poi col tempo una nuova cittá col nome di Cartala. Ció senza dubbio non sembrerá strano, essendo abbastanza comune nell* antichitá il sorgere di un nuovo nome in seguito ad una riedificazione. Ne verrebbe di conseguenza il creciere, e tutto ció che fin chi s' é esposto non contraddice, anzi ci incoraggia a supporlo, che Livio (1) E. Hübner, Encyclopaedie Pauly-Wissova, vol. 2, parte 2.a, co- Ion na 1693. (2) Ch. Drakemborch ediz. di Livio, tomus vi, p. 27, nota 4 (come commento a Livio xxi, 5, 4). Contro 1'opinione. del Doujatius sta del resto anche l'incertezza della lezione di Livio. I piü iniatti preferiscono, come sopra s' é detto, Curíala invece di Carteia. (3) C. Müller, Strabonis Geographia. Parisiis, 1883, vol. 1, parte La, p. ni. Siguiente GLI OLCADI E GLI ANDOSINI DUE POPOLI SCONOSCIUTI 445 neí passo citato fece uso di una fon te diversa da Poíibio (i). -Questa fonte- sarebbe senza dubbio una fonte secondaría, quasi certo annalistica. Ció ammesso, la diversitá del nome potrebbe, secondo noi, spiegarsi cosi: Poíibio ci tramando AXOak, perché tale doveva es- sere il nome ch' egli trovó nelle sue fonti, ch' erano contempo- ranee quasi agli avvenimenti ch' espone va. Livío, pur avendo sotto gli occhi P opera di Poíibio, sía che in molte delle sue fonti annalistiche (per lo piü deií' época si-llana e graccana, cíoé pos- teriori a Poíibio) trovasse concordemente il nome di Cartala, sia che veramente per opera dei Cartaginés! invasori, o si fosse cam­ bíate il nome alia citta indigena di Aithaea, o che nelle sue vici- nanze e rovine fondassero una nuova citta chiamata poí da essi Cartala (P impronta púnica (2) del nome rafforza una tale ipo- tesi) credette opportuno allontanarsi deila sua fonte principale e tramandarci Cartala, Senza dubbio Livio deve avere avute delle serie e fortí ragíoni per discostarsi in quel passo dalla sua fonte, ch' egli segué sempre da vicino e spesso anche ad litteram.
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