Irpinia: Castello di Taurasi

Dopo l’apertura straordinaria in agosto del castello di Taurasi a (), appartenuto al principe madrigalista Carlo Gesualdo, se ne prevede la conclusione dei lavori di restauro per il mese di novembre.

Il Palazzo Marchionale di Taurasi è chiuso alla cittadinanza da secoli. Resta uno degli edifici più rilevanti per fattura tra le emergenze architettoniche d’Irpinia. Partito da un primo insediamento – costituito da due dongioni – il palazzo Marchionale si è ampliato con il passar del tempo. Il castello è appartenuto al principe Carlo Gesualdo, che pare vi abbia celebrato le sue seconde nozze con Eleonora d’Este.

La redazione del progetto ha registrato la collaborazione dell’ingegner Ferdinando Chiaradonna, responsabile unico del procedimento, del presidente della comunità montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio e dell’amministrazione comunale di Taurasi. La progettazione è stata affidata al professor Massimo Pica Ciamarra – che si è aggiudicato l’intera fase progettuale del programma “Villaggi delle tradizioni”. Hanno partecipato alla fase di redazione del progetto circa quaranta tecnici, tra architetti ed ingegneri, molti dei quali irpini. Il progetto definitivo è stato approvato: dalla comunità montana Terminio Cervialto in data 17 maggio 2003; dal Comune di Taurasi in data 12 luglio 2003. Il parere di conformità antincendio è stato emesso dal comando provinciale dei vigili del fuoco il 24 giugno 2003. La Sovrintendenza si è espressa in maniera favorevole il 6 giugno 2003.

Lo studio di fattibilità commissionato dalla Provincia di Avellino ha indicato il castello di Taurasi quale sede per l’enoteca dei vini d’Irpinia. E’ questa la destinazione d’uso cui si è attenuto l’intervento di riqualificazione dell’edificio. Il restauro del castello di Taurasi, si prepara altresì ad essere al centro di un nuovo sviluppo legato alla terra e alle sue eccellenze, alle risorse culturali e alle bellezze paesaggistiche. Fa parte di un progetto di sviluppo regionale in cui, insieme agli altri borghi medievali di , Quaglietta e , tutti trasformati in luoghi pronti ad accogliere nuovi flussi turistici, si intende produrre un’offerta turistica in grado di mostrare le bellezze dell’Irpinia.

Il castello sarà attrezzato per ospitare l’enoteca regionale dei vini d’Irpinia, ma, più in generale, si accinge a diventare centro di promozione delle produzioni tipiche d’eccellenza d’Irpinia. Al primo piano, sono previsti spazi capaci di accogliere un centro studi, ricerche e formazione sul vino e sull’enoturismo. Al secondo piano, una sala per convegni e spazi espositivi che possono ospitare un museo del vino e della cultura locale. Allestimenti museali, anche attraverso l’impiego di supporti multimediali, completeranno la gamma dei servizi ospitati.