I Progetti Di Ernesto Basile Per Le Sedi Della Cassa Di Risparmio Di Palermo E Messina: Una Svolta Ideologica

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I Progetti Di Ernesto Basile Per Le Sedi Della Cassa Di Risparmio Di Palermo E Messina: Una Svolta Ideologica 45 I PROGETTI DI ERNESTO BASILE PER LE SEDI DELLA CASSA DI RISPARMIO DI PALERMO E MESSINA: UNA SVOLTA IDEOLOGICA Nunzia Donato* Il decreto istitutivo della Cassa Centrale di luppo sociale dell’isola. Nel 1873, undici anni dopo Risparmio Vittorio Emanuele II per le province sici- l’inaugurazione, la Cassa lasciò i locali della Zecca liane venne firmato il 21 ottobre 1861 dal generale per trovare più adeguata sede presso il vicino palaz- Ignazio Genova Di Pettinengo, luogotenente genera- zo delle Reali Finanze, costruito nel 1840 in luogo le del re nelle province siciliane dopo la loro annes- delle vecchie carceri della Vicaria, su progetto di sione al Regno d’Italia a seguito del plebiscito del 4 Emanuele Palazzotto7. «Ma presto, con l’estendersi novembre 18601. Un nuovo decreto luogotenziale, il dei servizi, diventa indilazionabile la necessità di tra- 14 novembre 1861, provvide ad eleggere i primi cin- sferire gli uffici in sede più idonea»8, tanto che venne que amministratori della Cassa, nelle persone del acquistato, l’1 febbraio 1887, parte del convento dei senatore Romualdo Trigona principe di S. Elia, con il Padri Mercedari Scalzi, prospettante lungo la via dei ruolo di presidente, e dei deputati Francesco Crispi e Cartari, nel rione dei Lattarini9. Domenico Peranni, del commerciante Paolo Briuccia Nel dicembre 1885 era già stato redatto dall’ingegne- e del professore Giovanni Bruno, quali consiglieri2. re Felice Giarrusso, progettista interno all’Ufficio Domenica 19 gennaio 1862 ebbe luogo la cerimonia Tecnico del Comune, la seconda variante del Piano di inaugurazione della Cassa di Risparmio, la quale Regolatore di Risanamento della città di Palermo, aprì gli sportelli al pubblico soltanto il 16 febbraio, con le indicazioni specifiche di quelli che l’ammini- nell’unica saletta ad essa destinata nel palazzo della strazione comunale considerava provvedimenti Regia Zecca, in piazza Marina3. All’avvenimento urgenti da adottare a seguito delle disamine effettua- venne dato grande risalto, soprattutto dal Giornale te dagli assessori all’Igiene e ai Lavori Pubblici10. Officiale di Sicilia che, nel numero del primo febbra- Nella planimetria sinottica del progetto Giarrusso io 1862, pubblicò il Catechesimo per le Casse di [fig. 1] erano, tra gli altri, chiaramente indicati gli Risparmio, redatto dal direttore Giovanni Bruno, nel interventi di demolizione da eseguire per la creazio- quale venivano illustrati le finalità dell’istituzione e i ne di una piazza nel rione dei Lattarini e quelli per il vantaggi sociali derivanti dalla sua fondazione. Da taglio della nuova arteria di collegamento tra la sta- parte degli organi dirigenti si volle immediatamente zione ferroviaria e la via Ingham, la quale avrebbe rendere noto che la Cassa mirava a stimolare il lambito ad occidente il quartiere, tagliando trasver- risparmio nelle classi più modeste, nascendo «per salmente le vie Divisi, teatro S. Cecilia e la discesa dei accogliere i piccoli risparmi, e non per offrire al ricco Giudici11. un luogo sicuro per depositare i suoi capitali, e tro- Per l’operazione di bonifica dell’isolato in cui ricade- varvi frutto»4. Se la natura di ente morale dell’istitu- va il convento dell’Immacolata Concezione, erano to consentiva di devolvere quote degli utili annuali prescritte sia la demolizione della chiesa e dei corpi in opere di beneficenza o in interventi di pubblica di fabbrica annessi lungo il fianco occidentale, sia la utilità, parimenti la sua politica economica «non successiva costruzione di un volume che potesse fun- intendeva certo agevolare il risparmio stagnante di gere da fondale per lo spazio urbano di nuova defi- categorie privilegiate non disposte a correre rischi nizione. L’apertura di piazza Borsa12 venne confer- propri»5, quanto piuttosto a creare «un luogo desti- mata dal Piano Parziale di Risanamento, pertinente il nato a ricevere e far fruttare quel poco che può met- rione Lattarini, e reso attuativo dal Regio Decreto del tere da parte chi vive sulle braccia»6. La Cassa di 3 marzo 189313. Nella decisione da parte della Cassa Risparmio dichiarava, così apertamente, il proprio di Risparmio di acquisire alcuni immobili lungo la credo progressista e l’impegno a sostegno dello svi- via dei Cartari, per trasferirvi la propria sede, non Lexicon - n. 8/2009 46 dovettero essere ininfluenti le scelte operate dal ovest l’isolato e della stecca edilizia settecentesca Comune in materia urbanistica relativamente alla parallela al fronte occidentale di quest’ultimo. Il riqualificazione di quella stessa area. Analogamente, vuoto così ricavato avrebbe seguito un perimetro ret- risulta lecito ritenere che la presenza nel novero dei tangolare, pressoché regolare, in linea con quelle che consiglieri della Cassa del cavaliere Paolo Briuccia erano state le direttive del piano elaborato da (quinquennio 1861-1865), che nel 1854 aveva acqui- Giarrusso. Ernesto Basile era consapevole del fatto stato il palazzo del principe di Cattolica, compreso che l’edificio da lui progettato per la sede della Cassa nell’isolato delimitato da piazza Borsa e dalle vie di Risparmio avrebbe dominato le fabbriche circo- Calascibetta, Paternostro e dei Cartari [fig. 2], possa stanti, se non per imponenza volumetrica, certamen- avere orientato il direttivo dell’istituto ad investire in te per l’autorevolezza dell’ente che era chiamato a un comparto urbano di cui si conoscevano bene i vin- rappresentare. Il programma doveva essere eviden- coli proprietari, ma soprattutto i futuri sviluppi edi- te, ma nè il progettista, nè la committenza miravano lizi. Acquisiti i locali del convento e adattatili alle a che ciò avvenisse attraverso una ostentata monu- nuove esigenze, la Cassa Vittorio Emanuele, nel giu- mentalità, avendo la banca finalità operative diffe- gno 1891, aprì al pubblico la nuova sede della renti da quelli di un comune istituto di credito. Direzione generale. Sarebbero, però, trascorsi altri Diversa era l’utenza, diversi gli obiettivi e, di conse- ventun’anni prima che il definitivo ampliamento sor- guenza, la politica dell’immagine15. Orientata a fare gesse, con «rassicurante e composta rappresentativi- emergere queste peculiarità era, quindi, la scelta ope- tà di quotidiana modernità»14, rivolto verso la piazza rata da Basile, così come guidata da un connubbio che avrebbe contribuito a definire spazialmente. I ideologico era stata l’assegnazione dell’incarico da lavori di sventramento del tessuto edilizio dell’area parte del Consiglio di amministrazione della Cassa dei Cartari ebbero inizio soltanto nel 1895, con la ad un progettista ed accademico del Regno di orien- totale demolizione della chiesa dell’Immacolata, l’eli- tamento modernista. Non sembra irrilevante che il minazione dei fabbricati che chiudevano a sud e a più antico istituto di credito dell’isola, il Banco di Fig. 1. Felice Giarrusso, planimetria del Piano di Risanamento della Fig. 2. Palermo. Planimetria, particolare del rione Lattarini, 1982 città di Palermo con l’indicazione degli edifici di cui si prevede la (Comune di Palermo, Ufficio del Centro Storico). demolizione (grigio chiaro) e di quelli da costruire (grigio scuro), parti- colare, 1885 (da S.M. Inzerillo, Urbanistica e società …, cit., p. 34). 47 Sicilia, per le proprie sedi si sia invece rivolto ad primo riferimento temporale certo risale al luglio architetti come Antonio Zanca (sedi di Caltanissetta 1908, data apposta su una tavola in cui è raffigurata del 1919-1926 e di Ragusa Ibla del 1932)16 o Francesco la prima versione del prospetto verso piazza Borsa, Palazzotto (sede di Palermo non realizzata, primo in scala 1:100, con le indicazioni relative alle altezze ventennio del Novecento), esponenti di quel filone dei piani, alle quote delle cornici, allo sviluppo alti- culturale eclettico siciliano di indirizzo classicistico, metrico del prospetto18. Si tratta di un disegno [fig. 3] guidato da Giuseppe Damiani Almeyda. in cui appaiono già integralmente definiti sia la logi- Gli studi attuali fissano le date del 1907 e del 1908 per ca compositiva che la componente “simbolica” del i progetti di Basile relativi alle sedi della Cassa, progetto. Benché Basile avesse, quindi, fin dall’inizio rispettivamente di Palermo e di Messina, basandosi chiara la struttura compositiva del progetto, in realtà prevalentemente sulla testimonianza che ne dà lavorò alla definizione dei dettagli fino al 1913. Pur l’elenco redatto dallo stesso architetto in cui, in suc- volendo escludere dagli elaborati pertinenti gli ele- cessione cronologica, sono registrate tutte le opere menti di arredo (lampadari, appliques, leggii, transen- progettate dallo stesso. Al numero progressivo 77 e ne), che potrebbero essere stati definiti anche dopo il all’anno 1907 corrisponde il palazzo della Cassa completamento dell’edificio, è certo che egli studiò la Centrale di Risparmio a Palermo, ma è probabile che soluzione finale per la decorazione del muro d’attico tale data faccia riferimento al conferimento dell’inca- fino al novembre 191119 [fig. 4] e che, comunque, la rico17. L’ipotesi qui avanzata, supportata da notizie costruzione dell’edificio palermitano venne iniziata indiziarie e confortata dall’analisi comparata delle soltanto «nel 1909 con la posa della prima pietra e di due opere, è di datare come successivo il progetto un cofanetto contenente alcuni esemplari di monete e palermitano rispetto a quello per Messina. Infatti, una pergamena con le firme degli amministratori»20. riconoscendo in quest’ultimo l’utilizzo di sintagmi Di contro, l’Ufficio Studi della Cassa
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