Gestione E Conservazione Della Fauna Minore Esperienze E Tecniche Di Gestione Per Le Specie D’Interesse Conservazionistico E Dei Loro Habitat
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Gestione e conservazione della fauna minore Esperienze e tecniche di gestione per le specie d’interesse conservazionistico e dei loro habitat Autori: Massimiliano Biasioli, Sara Genovese e Alessandro Monti Con la supervisione scientifica di: Giuseppe Bogliani Disegni di: Matteo Gagliardone Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo di: “Dedico questo libro ai miei genitori Sandro e Lalla che, pur credendo poco ai folletti, mi hanno sempre appoggiato e “compreso” trasmettendomi fiducia, grinta e la consapevolezza che tutto con l’impegno e la dedizione è realizzabile..persino i sogni” Massimiliano Biasioli “Ringrazio i miei genitori e i miei nonni ai quali sto piano piano trasmettendo la passione per questi piccoli animali e che mi hanno supportato fin dall’inizio di questa avventura” Sara Genovese “Desidero ringraziare il Dott. Tonino Zarbo per i preziosi insegnamenti durante gli anni di scuola superiore e per l’interesse che mi ha trasmesso per gli aspetti scientifico-naturalistici” Alessandro Monti Autori: Massimiliano Biasioli [email protected] - www.skuanature.com Sara Genovese [email protected] - www.skuanature.com Alessandro Monti [email protected] - www.studiotuga.it Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani [email protected] Hanno inoltre collaborato: Francesco Occhiuto, Carlo Galliani, Francesco Grazioli, David Bianco, Scherini Roberto, Emanuele Biggi, Matteo Gagliardone, Sébastien Puechmaille Disegni: Matteo Gagliardone [email protected] Coordinamento generale ed editoriale: Massimiliano Biasioli Progetto grafico e impaginazione: Massimiliano Biasioli La presente pubblicazione si inserisce tra le attività 2010-2011 del Parco del Lura per l’Anno internazionale della Biodiversità (2010), l’Anno internazio- nale dei Pipistrelli (2011-2012) e l’Anno internazionale delle Foreste (2011). Questo manuale è stato realizzato nell’ambito del Bando Cariplo del 2008 “Promuovere la so- stenibilità a livello locale. Tutelare e valorizzare la biodiversità”, come azione del progetto redatto da Biasioli Massimiliano, Alessandro Monti e Francesco Occhiuto del Parco del Lura, intitolato:“Interventi finalizzati alla conservazione e valorizzazione della biodiversità nel Parco del Lura come progetto strategico per la rete ecologica dell’alta pianura lombarda. Un progetto pilota di gestione attiva degli habitat”. Contributi fotografici non nominati In copertina: panorama (M. Biasioli), Orecchione sardo (D. Nill), Ghiozzo etrusco (G. Radi), Gambero di fiume (G. Radi), Licena delle paludi (C. Galliani), Toporagno d’acqua (F. Grazioli), Pelobate fosco (R. Sindaco). Foto sezioni: pag. 2 - Ferro di cavallo maggiore con piccolo (N. Destefano), pag. 12 - Mustiolo (F: Grazioli), sezione chirotteri - Myotis myotis (D. Nill), sezione altri mammiferi - Topo quercino (P. Paolucci), sezione anfibi - Salamandrina settentrionale (F. Pupin), sezione rettili - Vipera dell’Orsini (F. Pupin), sezione pesci - Luccio (A. Piccinini), sezione crostacei - Granchio di fiume (C. Pia), sezione insetti - Cervo volante (N. Destefano), sezione comunicazione - area attrezzata (M. Biasioli), sezione interventi gestionali - Gambero della Luisiana (G. Radi). Stampa: Tipolitografia BG - Rovello Porro (CO) - www.tipolitobg.com Copyright 2011 - Proprietà letteraria riservata - stampato in Italia Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in qualsiasi forma senza il consenso scritto degli autori o dell’Ente Parco. PRESENTAZIONE Il Parco del Lura è un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS). È quindi una realtà voluta dalle amministrazioni comunali consorziate che hanno recepito in modo sinergico una domanda di salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione del territorio, armonizzate con le tradizionali attività agricole, proveniente dalla stessa popolazione che, da secoli, abita e lavora queste terre. Accanto all’imprescindibile attività volta a sollecitare gli Enti competenti al migliora- mento della qualità delle acque del torrente e degli aspetti ecosistemici, l’impegno del Consorzio Parco del Lura è orientato alla conservazione degli ambienti e della biodiver- sità, alla protezione della struttura tradizionale degli ambienti rurali, nonché a far cono- scere a tutti la sua ricchezza naturalistica e paesaggistica, incrementandone la fruibilità. Una vera e propria sfida per riuscire a dare risposte che, nel rispetto dell’Ambiente, rie- scano a soddisfare in modo sinergico le esigenze delle attività produttive del territorio. Il Consorzio Parco del Lura intende divenire una realtà sempre più viva e vitale, capa- ce di far riscoprire, anche in un’area fortemente antropizzata, una terra ricca di storia, cultura e natura, un patrimonio “a due passi da casa”, un’eredità preziosa che abbiamo il dovere di conservare e rendere ancora migliore. Per questo il Consorzio sta dando un notevole impulso a progetti di carattere sistemico attivando azioni di riqualificazione ambientale, di tutela e conservazione della biodiversità e una moltitudine di attività finalizzate a utilizzare l’ambiente protetto come laboratorio cercando di coinvolgere il più possibile i cittadini nella rivalutazione delle valenze territoriali. Nel nostro territorio, infatti, è possibile trovare esempi di eccellenza che vanno dai cen- tri visita realizzati per conoscere gli ecosistemi naturali, arricchire e utilizzare al meglio il Parco locale, a una rete di percorsi ciclocampestri articolata e quanto mai varia, a strutture tradizionali e a specie animali e vegetali di interesse che si rifugiano in questo polmone verde. Mi auguro che la lettura di questo manuale sia un invito, agli amministratori e ai tecnici del settore, a considerare le aree naturali quali tasselli unici e indispensabili nel mosaico complesso delle pianificazioni territoriali, e possa invogliare a frequentare e vivere il Parco. Giuseppe Cairoli Presidente del Consorzio Parco del Lura 4 PRESENTAZIONE Una lunga tradizione per una moderna filantropia La Fondazione Cariplo rappresenta la continuazione storica della Cassa di Risparmio del- le Provincie Lombarde, istituita a Milano il 12 giugno 1823 per favorire la formazione del risparmio familiare nell’area lombarda, al tempo fiorente regione dell’impero asburgico. La sua nascita risale invece al 1991, in seguito al processo di ristrutturazione del sistema creditizio italiano dettato dalla legge “Amato-Carli”, che ha condotto le Casse di Rispar- mio a separare l’attività di credito dall’attività di beneficenza, costituendo le Fondazioni. L’attività filantropica svolta fino a quel momento dalle Casse di Risparmio è così divenuta missione istituzionale delle Fondazioni. Dal 1991 ad oggi la Fondazione Cariplo ha percorso un lungo cammino di modernizzazio- ne, che le ha consentito di collocarsi tra i principali organismi filantropici del mondo sia per consistenza del patrimonio, sia per quantità e qualità dei progetti finanziati e promossi. La Fondazione è oggi un ente con precise strategie di intervento, dotata di personale gio- vane e specializzato e di strutture e strumenti che soddisfano i requisiti di una moderna filantropia. La sua azione si indirizza in particolare alle organizzazioni del Terzo Settore. In vent’anni di attività, Fondazione Cariplo ha concesso contributi per oltre due miliardi di euro, a favore di oltre ventimila progetti realizzati da enti nonprofit nei quattro settori di intervento: Ambiente, Arte e Cultura, Ricerca Scientifica e trasferimento tecnologico, Servizi alla persona. La missione istituzionale La Fondazione si pone come obiettivo la sussidiarietà, senza però sostituirsi ad altri sog- getti, pubblici o privati, e senza agire esclusivamente in loro supporto; al contrario, vuole essere un “soggetto anticipatore”, in grado di trovare nuove soluzioni ai problemi di cui gli altri attori sociali non possono o non riescono a farsi carico. Il ruolo di Fondazione Cariplo è quindi quello di “corpo intermedio” della società, un soggetto tra il pubblico e il privato capace di rispondere ai bisogni irrisolti promuovendo lo sviluppo della comunità lombarda attraverso l’innovazione e la diffusione delle migliori pratiche. I principali obiettivi La Fondazione si pone tre obiettivi fondamentali: 1) favorire lo sviluppo delle realtà territoriali, sostenendo soprattutto attività innovative che accrescano il capitale umano della comunità. La Fondazione, a questo scopo, privi- legia il finanziamento di singoli progetti, anziché il generico sostegno di organizzazioni; solo così, infatti, si può valutare adeguatamente il carattere innovativo di un’attività. 2) sostenere la creazione e la crescita di soggetti sociali autonomi ed efficienti, che possa- no farsi carico dei bisogni della comunità. La Fondazione non è in grado, da sola, di risol- vere i problemi (le limitate risorse glielo impedirebbero). Ciò che può fare è contribuire al sostegno di organizzazioni, che siano capaci, successivamente, di procedere in autonomia, raccogliendo finanziamenti altrove o reggendosi sul mercato. 3) contribuire alla soluzione dei problemi della collettività svolgendo il ruolo di “cataliz- zatore” degli attori interessati. L’essere un soggetto neutrale e privo di un interesse proprio consente alla Fondazione di convocare attorno a tavoli progettuali tutti gli attori coinvolti nella soluzione di un problema, mediando tra le diverse parti e fornendo risposte che ten- gano conto dei molteplici punti di vista. La Fondazione presta particolare attenzione alle realtà che operano non individualmente, ma in sinergia, per mezzo di