COMUNE PEZZAZE Archivio Storico
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COMUNE PEZZAZE Archivio storico Inventario Comune (1718-1950) versione provvisoria SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA per la Lombardia REGIONE LOMBARDIA Culture, identità e autonomia della Lombardia COMUNITA’ MONTANA VALLE TROMPIA Sistema dei Beni Culturali e Ambientali Sistema Archivistico COMUNE PEZZAZE provincia di Brescia Cooperativa A.R.C.A . Gardone Val Trompia (Bs) Comune Pezzaze Intervento di riordinamento ed inventariazione dell’archivio storico Comune (1718-1950) 2 Ambiente Ricerca Cultura Arte via XX Settembre, 11 25063 Gardone Val Trompia, Bs. tel. 030.8911581 fax 030.5100309 e-mail: [email protected] sito web: www.cooperativaarca.it Équipe di lavoro Coop. A.R.C.A.: Patrizia Alberti. Giuliana Boniotti. Lucia Signori. Per la redazione dell’inventario è stato impiegato il software “Sesamo” versione 3.2 e 4.1 ambiente Windows - Regione Lombardia - Culture, identità e autonomia della Lombardia. Finito di stampare settembre 2009 presso il Centro stampa elettronico A.R.C.A. Gli operatori ringraziano per la collaborazione: Luisa Bezzi e Nadia di Santo, Soprintendenza Archivistica per la regione Lombardia; Roberto Grassi e Mirella Mancini, Regione Lombardia - Culture, identità e autonomia della Lombardia; Graziella Pedretti Direzione Area Cultura Comunià Montana di Valle Trompia, Massimo Galeri, coordinatore Sistema Archivistico - Sistema dei Beni Culturali e Ambientali della Comunità Montana di Valle Trompia ed il personale del Comune di Pezzaze. 3 Sommario p.6 Note di storia istituzionale p.7 Bibliografia p.8 Descrizione complesso documentario comunale p.10 Modello scheda descrittiva unità fascicolare p.11 Carteggio 1898-1950 p.20 Cat. I Amministrazione - Elettori p.56 Cat. II Opere Pie e Beneficenza - Spedalità - Opere Pie-Statuti e Regolamenti p.93 Cat. III Polizia urbana e rurale p.103 Cat. IV Sanità ed igiene - Ufficio Sanitario Comunale p.146 Cat. V Finanze - Imposte e tasse comunali - Esattoria - Affittanza boschi cedui, montagne pascolive - Compra vendita di immobili - Taglio e vendita di piante - Enfiteusi - Molini - Costruzione, manutenzione, affittanza di proprietà p.233 Cat. VI Governo - Elettori p.264 Cat. VII Grazia, Giustizia e Culto p.290 Cat. VIII Leva e truppe - Liste di leva - Soccorsi alle famiglie dei militari - Mobilitazione civile generale - Incetta bovini e razionamento - Raccolta rame - Presenti alle bandiere - Polizze Pensioni - Rivista quadrupedi e veicoli p.360 Cat. IX Istruzione pubblica - Registri Giornali - Sussidi p.384 Cat. X Lavori Pubblici, Poste, Telegrafi, Telefoni - Acquedotti e Lavatoi - Bonifica - Fognature - Manutenzione Strade - Trasporti - Edificio Scolastico p.409 Cat. XI Agricoltura, Industria e Commercio - Commercio ambulante - Libretti di lavoro - Miniere - Bestiame - Censimento Agricolo, Industriale e Commerciale - Previdenza Sociale, Disoccupazione - Annona p.464 Cat. XII Stato Civile, Censimento, Statistica 4 - Censimento - Movimento Popolazione p.490 Cat. XIII Esteri p.502 Cat. XIV Oggetti diversi p.509 Cat. XV Sicurezza pubblica - Registri - Denunce di infortunio - Protezione antiaerea, sfollandi p.534 Serie particolari 1718-1967 p.535 Serie Protocolli p.535 Serie Deliberazioni p.553 Serie Conti consuntivi p.571 Serie Stato Civile-Popolazione p.574 Serie Volumi 5 Comune di Pezzaze Note di storia istituzionale Situato nell’alta Valle Trompia, è costituito da varie frazioni (Aiale, Avano, Eto, Lavone, Mondaro, Monte, Pezzaze, Pezzazole, S. Apollonio, Savenone) dislocate dal fondovalle fino alle pendici del monte Guglielmo e, attraverso il valico del Colle S. Zeno, ai confini con la Valle Camonica; le sue origini come vicinia sono da ricercare ancora tra la fine del secolo XIII e l’inizio del XIV, periodo a cui risalgono i primi statuti del Comune, datati 1318, ma giunti a noi nella versione tradotta in italiano del 1529 e considerati i più antichi della Valle Trompia. Nell’estimo visconteo del 1385 Pezzaze risulta quindi appartenere alla Valle Trompia e nel 1493 contava 1040 anime; all’inizio del secolo XVII il numero degli abitanti era di 1900, riuniti in 300 fuochi (famiglie). La principale fonte di sostentamento per gli abitanti delle terre di Pezzaze è sempre stata, sin dai tempi più antichi, legata alle miniere: sia con l’attività estrattiva del minerale di siderite, sia con i forni per la fusione del minerale estratto da cui viene ricavato il ferro, sia con le fucine per la lavorazione del ferro: esistevano ben “cinque fucine grosse” che producevano attrezzi per gli artigiani e per l’agricoltura, in quantità tali da rifornire anche i paesi limitrofi. E’ anche vero che la ricerca delle vene del ferro nei “medoli” non era l’unica attività economica, infatti era alternata, specialmente nella stagione estiva, con quella agricola e soprattutto con l’allevamento del bestiame tanto che il mestiere del mandriano veniva tramandato di padre in figlio; non ultima, infine, la raccolta della legna e la produzione del carbone vegetale con i “poiacc”, tipici forni costruiti appositamente per trasformare la legna in carbone. Per quanto riguarda l’organizzazione istituzionale, nel 1645, tra i magistrati e ufficiali del comune vi erano 12 consoli, 2 cavalieri sopra le vettovaglie, 2 notai, 2 giusdicenti, 2 estimatori, un camparo e un massaro generale. Nella relazione del 1765 si afferma che la vicinia generale nominava 21 persone alle quali era affidati la facoltà di creare il governo e il potere deliberativo. Nel corso del secolo XVII, numerosi sono i fattori di crisi, sia a causa dei problemi legati al mercato minerario, sia per le carestie e le susseguenti epidemie di peste, sia per la crescente criminalità diffusasi nella valle. Anche nel secolo successivo i problemi legati all’attività mineraria non mancano poiché i comuni della bassa valle vogliono far gravare il pagamento delle decime sulle miniere solamente sui comuni nei quali si esercita l’attività estrattiva; inoltre le frequenti alluvioni del Mella provocano allagamenti e crolli nelle miniere con danni di grave entità tanto che nel 1758 Venezia concede alla Valtrompia sei anni di esenzioni contributive. Nonostante questi problemi, nel 1767 il comune di Pezzaze, a testimonianza dell’importanza della sua storia e della disponibilità di risorse incaricò don Pietro Voltolino di Iseo di riordinare l’archivio comunale e di redigere il regesto dei documenti dal 1300 al 1760 sotto il titolo di Annali. L’organizzazione istituzionale rimase pressoché inalterata fino alla caduta della Repubblica di Venezia, quando, con l’avvento del regime franco-napoleonico, i comuni, come organi di autogoverno locali furono aboliti e prevalse una politica amministrativa accentratrice; nel giro di pochi anni il Comune passò dal cantone del Mella (1797) al distretto delle Miniere (legge del 2 maggio 1798) in cui rimase incluso anche per la legge del 12 ottobre dello stesso anno; nel 1801 passò al distretto I di Brescia e quindi al cantone VI di Bovegno del distretto I di Brescia (1805); secondo la legge del 1802 i comuni vennero distinti in tre classi a seconda della consistenza numerica e nel 1805 Pezzaze fu classificato comune di terza classe con 1347 abitanti. Dal 1810 al 1816, sotto il denominativo di Pezzaze vennero concentrati i comuni di Pezzoro e Irma e il comune fu inserito nel cantone VIII di Bovegno; dal 1816 fu incluso nel distretto VII di Bovegno fino al 1853 quando il distretto di Bovegno fu soppresso ed il comune venne unito al distretto di Gardone. Nel 1859, in seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna e in base al nuovo compartimento territoriale, Pezzaze fu incluso nel mandamento VIII di Bovegno: in questo periodo il comune era retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri mentre in seguito, con il 1865, anno di promulgazione della legge sull’ordinamento comunale, cambia la struttura organizzativa del comune, per cui esiste un sindaco, una giunta e consiglio comunale in cui il sindaco è nel contempo rappresentante del governo locale e ufficiale del Governo in quanto nominato dai prefetti. Con la fine del dominio veneto e i primi decenni dell’Ottocento l’attività estrattiva conosce un periodo di decadenza per l’impoverimento delle vene e per la pesante carestia del 1816 tanto da portare alla chiusura di diverse miniere del paese. Segue un lungo periodo di abbandono, lamentato anche da Giuseppe Zanardelli nel 1857, che si protrae fino alla fine del secolo, quando, tra il 1885 e il 1887 la “Società degli Alti Forni e 6 Acciaierie di Terni” acquista, tra gli altri, il forno di Pezzaze e anche le due miniere Regina Zoie e Valle della Megua; nel 1886 viene iniziato lo scavo della galleria Stese che raggiunge una lunghezza di 488 metri. Nel 1924 il comune risulta incluso nel circondario di Brescia della provincia di Brescia. La legge fascista del 1926 introduce una magistratura unica, il podestà, di nomina regia, che sostituisce gli organi elettivi (sindaco, giunta e consiglio). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Pezzaze veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Con la Costituzione repubblicana approvata nel 1947 si fissano i principi inerenti al nuovo ordinamento di Comuni e Province, attribuendo un valore determinante al principio dell’autonomia locale. All’epoca della grande espansione industriale, nei primi decenni del Novecento, l’attività estrattiva è nuovamente abbandonata e solamente nel 1955 i fratelli Marzoli inizieranno la riattrezzatura della miniera Stese che però chiuderà definitivamente