VERDE E BLU La Terra Dei Principi Di Trabia
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Verso il 2020 Piano Strategico della comunità di Trabia e San Nicola l’Arena TRATEGIA PER UNA CRESCITA S VERDE E BLU La Terra dei Principi di Trabia diventa turistica e più sostenibile Vol II STRATEGIA DI ORIENTAMENTO DELLO SVILUPPO LOCALE Trabia, febbraio 2014 Il progettista Il Sindaco Arch. Nicola Mendolia Dott. Francesco Bondì INDICE Vol I: Scenari di riferimento Vol II: Strategia di orientamento dello sviluppo locale Vol III: Piano di azione Vol II 4. La visione prospettica di orientamento dello sviluppo locale 3 4.1 STRATEGIA PER UNA CRESCITA VERDE E BLU: 4 La Terra dei Principi di Trabia diventa turistica e più sostenibile 4.2 Quattro linee strategiche integrate di azione: 16 LS_1. Diventare una destinazione turistica e diversificare l’offerta 17 LS_2. Integrare e innovare il sistema produttivo locale 56 LS_3. Accrescere la sostenibilità energetica e ambientale 79 LS_4. Competenze e cittadinanza 96 4.3 Coerenza tra la strategia del piano e il documento di indirizzo per l’avvio 106 della pianificazione strategica comunale 1 4 La visione prospettica di orientamento dello sviluppo locale 2 4. La visione prospettica di orientamento dello sviluppo locale All’ingresso di Trabia, provenendo da Termini Imerese, all’inizio del corso principale della città, dedicato al suo più insigne cittadino, il patriota Giuseppe La Masa, si trova, seminascosta da un albero di ulivo su un vecchio muro intonacato, una vecchia insegna di Trabia, arrugginita dal trascorrere degli anni. E’ una insegna del Touring Club Italiano che indicava al visitatore l’ingresso in una località turistica (balneare). E’ un’insegna scolorita: come l’immagine di Trabia come località turistica. All’altro estremo del Corso, sulla parete dell’imponente Porta Palermo, si trova l’epigrafe del Principe Ottavio II Lanza, Principe di Trabia e fondatore della città nel 1635, che con senso di ospitalità invitava i passanti ad entrare benevolmente nel suo territorio: IMPAVIDUS SUBEAS HOS HOSPES AMICE PENATES TUTA HUC TE SEDES OSPITUMQUE VOCAT INSIDIAE PROCUL HINC FUGIUNT FRAUDESQUE DOLIQUE ALMA FIDES PIETAS RELIGIOQUE SEDENT PRESIDET HIC AGER, VIGILI LEO LUMINE SIGNAT QUEM DUCE DE BAVARO LANCEA DUCTA DOMUS SONTIBUS IMMITIS MITISQUE INSONTIBUS IDEM HIS FAVET AST ILLOS ORE PREMENTE FUGAT “Senza paura entra in questo territorio ospite amico, ti invita qui una sede ed un’ospitalità sicura, lontano da qui fuggono le insidie, le frodi e gli inganni, vi risiedono la sacra fede, la pietà e la religione, un leone dal vigile sguardo protegge questo territorio e la casa dei Lanza dalla Bavaria, crudele con i criminali e mite con gli innocenti, a questi è favorevole, mentre gli altri li mette in fuga” Questa porta è stata restaurata nel 2008 e recuperata alla sua forma iniziale. Essa rappresenta non solo la storia del paese ma anche l’orgoglio della comunità che, con il suo restauro ha, simbolicamente, recuperato le proprie radici. Queste due tabelle sintetizzano la condizione attuale di Trabia: una territorio il cui turismo è sbiadito, arrugginito, in crisi, ma una comunità che rimane ospitale e guarda con orgoglio al suo passato ed al suo patrimonio per il suo riscatto. 3 4.1 STRATEGIA PER UNA CRESCITA VERDE E BLU: La Terra dei principi di Trabia diventa turistica e più sostenibile "1039 chilometri di coste - 440 sul mare Tirreno, 312 sul mare d'Africa, 287 sullo Ionio: ma questa grande isola del Mediterraneo, nel suo modo di essere, nella sua vita, sembra tutta rivolta all'interno, aggrappata agli altipiani e alle montagne, intenta a sottrarsi al mare e ad escluderlo dietro un sipario di alture o di mura, per darsi l'illusione quanto più possibile completa che il mare non esista (se non come idea calata in metafora nelle messi di ogni anno), che la Sicilia non è un'isola. Che è come nascondere la testa nella sabbia: a non vedere il mare, e che così il mare non ci veda. Ma il mare ci vede. “ (Leonardo Sciascia – Rapporto sulle coste siciliane, 1968) Queste parole di Leonardo Sciascia, scritte cinquant’anni fa, sembrano descrivere l’attuale condizione di Trabia, che tanto rappresenta la Sicilia, nella sua storia e nella sua attualità, nei suoi valori e nei suoi disastri contemporanei. Trabia, territorio costiero, disteso su oltre 8 km di litorale, una costa bella, il castello dei Lanza proteso su una roccia a picco sul mare a sua difesa, una storia segnata da due importanti tonnare, tra le quali, forse, la più antica di Sicilia, sembra, oggi, aver perso la sua risorsa primaria: il mare. Il passaggio della ferrovia ha diviso la città di Trabia dal mare, allontanandola dalla tonnara e dal castello dei Lanza, ma, soprattutto, l’assenza di un governo del territorio lungimirante ha consentito la completa edificazione della fascia costiera: un muro di case, letteralmente piantate sulla spiaggia tra gli anni ’60 e ’80 del XX secolo, separa dal mare chi percorre la litoranea. Si è “lasciato fare” per favorire la crescita turistica del territorio, ma l’attuale crollo delle presenze turistiche è il monito più evidente del fallimento di quella visione dello sviluppo locale. La necessità di migliorare la fruizione del mare e di valorizzarne le potenzialità economiche è uno dei temi che più sono emersi dalle attività di ascolto e durante gli incontri con gli operatori turistici locali. Il mare continua ad essere una potenziale risorsa per il territorio, ma bisogna “uscire la testa dalla sabbia”, riferendoci alla metafora di Sciascia, rifiutandone il fatalismo, ovvero bisogna definire una nuova strategia di sviluppo locale, realmente centrata sul turismo, con una prospettiva diversa da quella degli ultimi decenni del XX secolo. 4 Trabia ha superato la soglia dei 10.000 abitanti e continua a crescere, attraendo nuovi residenti. Eppure, le attività di analisi e di ascolto del territorio definiscono uno scenario caratterizzato da una situazione di profonda crisi, sia economica che sociale, che non dipende solo da fattori contingenti ed esterni, la “crisi” economica italiana degli ultimi anni, ma che si presenta come strutturale nel sistema locale. Il basso indice di imprenditorialità rispetto ai Comuni costieri contermini, la crisi dei settori tradizionali, il crollo delle presenze turistiche, sono chiari indicatori della situazione di stallo in cui si trova oggi il sistema produttivo locale. I dati sul disagio sociale a Trabia non fanno altro che confermare quanto rilevato. La comunità locale non è però inerme: durante gli incontri con gli operatori culturali ed economici sono state rilevate forze ed energie nuove: ci sono giovani che si impegnano per il proprio paese e sono propositivi; l’associazionismo è vivace; ci sono imprenditori che hanno investito nel territorio con successo e che dimostrano che le potenzialità di sviluppo del territorio esistono e sono concretamente raggiungibili. Il territorio presenta tanti punti di forza che potrebbero costituire importanti risorse per una nuova stagione di sviluppo turistico, un turismo integrato nel territorio e sostenibile, che possa fare DIVENTARE Trabia una destinazione realmente turistica. Durante la fase di ascolto ed incontro con gli operatori locali sono stati colti diversi segnali favorevoli in questa direzione. Nel quadro della evidente crisi delle presenze turistiche dell’ultimo decennio, a fronte della debolezza della ricettività alberghiera, che sconta comunque dei fattori contingenti che potrebbero essere risolti positivamente nel breve periodo, cominciano ad emergere alcune nuove iniziative di ospitalità complementare e di qualità, con risultati interessanti, così come interessanti sembrano essere i successi della banchettistica, che sfruttano come scenario per gli eventi le qualità del paesaggio e del patrimonio culturale del territorio, come il paesaggio collinare dell’uliveto e i castelli costieri. Un dato molto confortante, per certi versi inatteso date le condizioni di degrado insediativo che caratterizza tutto il litorale, è la buona qualità delle acque del mare, che, in base ai parametri ambientali del D.Lgs. 116/2008, attuazione della Direttiva 2006/7/CE per la gestione della qualità delle acque di balneazione, rientrano addirittura nella classificazione di “eccellente” per tutti gli otto punti di campionamento ambientale eseguiti mensilmente per la stagione balneare. Tale dato, certificabile dai dati pubblicati dal Ministero della Salute, è di fondamentale importanza per inquadrare positivamente il rilancio di Trabia come meta turistica balneare. La realizzazione della rete fognaria della fascia costiera è stata provvidenziale. L’imminente esecuzione dei lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore di C.da Piani-Giardini, 5 dimensionato per oltre 20.000 abitanti, includendo la depurazione dei reflui urbani sia dei centri abitati che delle zone di villeggiatura, non potrà che amplificare tale buona condizione ambientale, che rappresenta un punto di forza per la competitività del territorio, nel quadro di una strategia di rilancio turistico. La presenza della Posidonia Oceanica, spesso indicata come fattore negativo per il turismo, è invece un altro chiaro indicatore della buona qualità complessiva dell’ambiente marino, nonostante lo scempio della costa perpetrato nei decenni precedenti. Il fatto ancora più interessante che emerge dall’analisi dei dati sulla qualità delle acque dei Comuni limitrofi, è che l’indicatore (FIB) del litorale di Trabia è paragonabile o migliore dei nostri vicini, soprattutto delle zone più turistiche del golfo Medie FIB (Monitoraggio 2014) dei principali comuni turistici limitrofi Enterococchi E. coli 50 Le analisi sono espresse in cfu/100ml o equivalente. Sono inclusi i soli punti di 45 campionamento con qualità dell'acqua 43 "Eccellente" Fonte dati: © 2014 Portale Acque · Testata di 40 proprietà del Ministero della Salute 35 32 30 29 25 24 22 22 20 20 19 18 18 18 15 15 15 13 10 5 0 Santa Flavia Altavilla Milicia Trabia Termini Imerese Compofelice di Roccella Lascari Cefalù Nostra elaborazione sui dati Min. Salute sulla qualità delle acque, 2014 E’ noto come il settore della nautica sia uno degli ambiti di potenziale sviluppo turistico ancora non completamente attuato in Sicilia, soprattutto per le potenziali ricadute nel territorio.