Pdf: Monitoraggio Cinipide Sardegna
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Relazione sulle attività svolte negli anni 2009-2015 nell’ambito della lotta biologica al Cinipide del Castagno Agenzia Laore Sardegna Servizio Sostenibilità delle attività agricole SUT - Sportello Unico Territoriale per l'area del Mandrolisai Sorgono C.so IV Novembre, Sorgono Tel. 0784 60275, fax 0784 621011 MONITORAGGIO E AZIONI DI LOTTA BIOLOGICA CONTRO il CINIPIDE DEL CASTAGNO La Barbagia di Belvì, e più precisamente i territori dei comuni di Aritzo, Belvì, Desulo e Tonara, comprendono circa 1300 ettari di castagneti in purezza, sono sicuramente gli unici, o comunque di gran lunga i più importanti comprensori di coltivazione del castagno da frutto della Sardegna. Figura 1 - Germoglio di castagno con galle sulle foglie Nella primavera del 2007, durante i sopralluoghi effettuati per le ordinarie verifiche dei lavori di ricostituzione degli impianti castanicoli, i tecnici dell’ Agenzia Laore di Sorgono hanno riscontrato in alcune aree del territorio di Aritzo, per la prima volta in Sardegna, i segni inequivocabili * della presenza dell’imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus. I rilievi immediatamente eseguiti su tutte le zone castanicole di quel territorio hanno permesso di individuare l’effettiva estensione dell’areale di infestazione e i livelli raggiunti. Così, due località dell’agro di Aritzo (Sant’Antonio e Geratzia) risultavano, nella primavera del 2007, colpite dall’infestazione. Il focolaio più grave si registrava in Geratzia, ove si era manifestata una colonizzazione massiccia di diverse piante e una diffusione ancorché sporadica su un’area di circa 30 Ha. Livelli di infestazione inferiori e più circoscritti (intorno ai 10 Ha) erano stati invece accertati nella seconda località. In quella primavera, non mostravano invece segni evidenti della presenza del parassita i castagneti di Belvì, Desulo e Tonara. In questa situazione, proprio in ragione della ridotta entità delle superfici colpite, l’introduzione del cinipide si ritiene di fatto possa essere avvenuta non più di 2 - 3 anni addietro. Come primo atto operativo, l’allora ERSAT ha provveduto a darne tempestiva comunicazione ai servizi regionali competenti, inviando un’informativa al Servizio Fitosanitario Regionale; ma, nel contempo, ha anche provveduto, attraverso incontri divulgativi, a informare gli operatori del settore del possibile rischio fitosanitario e a suggerire loro misure di prevenzione per ritardarne per quanto possibile la diffusione. * (Comparsa di galle, ossia di escrescenze tondeggianti dalla superficie liscia, indotte dall’azione trofica delle larve, su germogli, nervature fogliari e infiorescenze). Agli inizi della primavera del 2008, è ripresa l’attività di monitoraggio della diffusione dell’insetto sul territorio della Barbagia di Belvì. Ai primi del mese di maggio si aveva già una situazione abbastanza chiara della rapida espansione del Dryocosmus. Infatti, in virtù di uno straordinario potenziale riproduttivo e a causa dell’assenza di antagonisti naturali, il parassita risultava ormai insediato, seppur in misura limitata, quanto meno su metà del territorio di Aritzo e di Belvì, nel 30- 40 % del territorio di Desulo, mentre una presenza più localizzata, pressoché interessante il 20% del territorio, si era invece osservata nell’agro di Tonara. Intanto, anche i tecnici dell’Agenzia Laore dell’area Ogliastra lo segnalavano nell’agro di Lanusei, Arzana, Ilbono e Seui. Alla fine della primavera, il SUT di Sorgono ha interessato, con un proprio programma di lavoro, l’Amministrazione Provinciale di Nuoro affinché finanziasse un intervento triennale di lotta biologica al cinipide, quale unica strategia possibile per contenerne lo sviluppo, vista la mancanza di metodi di contenimento alternativi Figura 2 - Adulti di Torymus sinensis realmente efficaci (le caratteristiche colturali del castagno rendono improponibile e scarsamente efficace la lotta chimica). Questo tipo di lotta, già sperimentato con successo in altre parti del mondo e in Italia in Piemonte, prevede l’introduzione dell’insetto antagonista Torymus sinensis, un imenottero torimide, e ha come obiettivo l’instaurazione di un equilibrio biologico tra il parassita e questo suo antagonista nel medio periodo, che porti la popolazione del cinipide sotto la soglia di tolleranza. Negli ultimi mesi dell’anno, l’amministrazione provinciale, con particolare sollecitudine e mostrando grande sensibilità al problema, dopo aver approvato il nostro programma di lavoro, ha messo a disposizione i finanziamenti necessari. A questo punto, dal mese di marzo del 2009 sono iniziati i rilevamenti per l’individuazione del luogo più idoneo (sito di lancio) nel quale rilasciare e quindi realizzare i primi nuclei di insediamento e diffusione dell’antagonista torimide, tenendo comunque ben presente la notevole rilevanza che questa scelta avrebbe assunto per la buona riuscita dell’intervento. In sintesi, gli aspetti presi in esame per la scelta del sito sono stati i seguenti: a) Presenza di un elevato tasso di infestazione delle piante; b) Alberi di castagno dimensioni contenute, per facilitare il successivo prelievo delle galle per il monitoraggio dell’attacco del parassitoide. c) Generale assenza di vento e posizione centrale del sito rispetto ad una vasta area castanicola. d) Importanza economica del sito castanicolo. Successivamente, in base allo stato vegetativo della pianta, è stato anche individuato il momento ottimale in cui effettuare il lancio. Infatti, partendo dal presupposto che il parassitoide preferisce deporre le uova durante le prime fase di germogliamento delle gemme colpite dal cinipide, in prossimità di tale periodo, in tre castagneti, siti in località diverse, per quasi un mese, a cadenza settimanale, sono stati effettuati campionamenti di gemme allo scopo di monitorare l’andamento dello stadio fenologico. Fatte le dovute valutazioni, la scelta del sito è ricaduta in località Geratzia, luogo in cui è stato rilevato per la prima volta il cinipide. Il giorno 24 aprile del 2009, tutte le condizioni ottimali ricercate per il lancio si sono evidenziate in quel luogo. E così, quella Figura 3 – Rilascio di Torymus sinensis in un castagneto mattina si è proceduto al lancio di 100 coppie di Torymus sinensis, coppie fornite dal Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle risorse agroforestali dell’Università di Torino, costituendo, per la seconda volta in Italia, il primo nucleo di insediamento del parassitoide in Sardegna. Hanno partecipato alla fase di lancio, oltre ai tecnici dell’Agenzia Laore di Sorgono, un ricercatore del Di.Va.PRA, Il CNR di Sassari, Il Consorzio Agroforestale della Barbagia di Belvi, L’Associazione Castanicola di Aritzo, L’Amministrazione comunale di Aritzo, un rappresentante della Provincia di Nuoro, il corpo barracellare di Aritzo. Per la castanicoltura, è stata davvero una giornata importante. In quest’anno è stato anche realizzato un monitoraggio continuo, iniziato nel mese di marzo e terminato nel mese di ottobre, che ha permesso di individuare la presenza del cinipide su quasi tutto il territorio di Aritzo e di Belvi, e su circa il 70-80% del territorio di Desulo e di Tonara. Nelle aree limitrofe dei paesi prima indicati, anch’esse monitorate, ancora nel 2009 non viene invece segnalato. Nella primavera del 2010 sono proseguiti i controlli, che ne hanno fatto rilevare la presenza su quasi tutto il territorio castanicolo dei comuni di Aritzo, Belvì, Desulo e Tonara. Mentre, per la prima volta, è stato rilevato nell’agro di Gadoni, in una sola località, denominata “Telarazzu”, confinante con l’agro di Aritzo. Gli studi e le ricerche in proposito, tutti dicono della straordinaria capacità di espansione di questo insetto esotico nei Paesi in cui è stato introdotto, e questi dati lo stanno a dimostrare. Anzi, si può dire che la sua diffusione, in Barbagia, si è manifestata in maniera ancor più veloce del previsto. Praticamente, dalla prima segnalazione, avvenuta come si è detto in agro di Aritzo nel 2007, al 2010, l’insetto è riuscito a colonizzare tutti gli areali castanicoli dei quattro comuni ove è più Figura 4 – Raccolta invernale delle galle per il controllo dell' insediamento del Thorimus diffusa in Sardegna la coltivazione del castagno. Alla fine di aprile, precisamente la mattina del 26, dopo aver individuato un nuovo idoneo sito di lancio, sono state liberate altre 150 coppie di T. sinensis, per accelerarne il naturale processo di diffusione. Questa volta la scelta del luogo è ricaduta sul territorio di Tonara, al confine con Belvì, in località “Pale’e Carbile”. Oltre ai parametri descritti precedentemente, si è anche tenuto conto del fatto che, in questa località, opera un’azienda agricola specializzata nella produzione di marroni, che ha subito nell’anno precedente, proprio a causa dell’attacco del cinipide, una diminuzione del 30-40% del prodotto. Ancora prima di questi eventi, tra gennaio e febbraio, nel sito di Geratzia sono state raccolte migliaia di galle formatesi nella primavera del 2009, al fine di osservare gli eventuali sfarfallamenti del parassitoide. I risultati sono stati davvero incoraggianti, giacché diverse coppie del torimide hanno superato l’inverno, documentando così con certezza l’avvenuto insediamento e la sincronizzazione dei cicli biologici del torimide e del cinipide in relazione allo sviluppo vegetativo del castagno. L’adattamento di questo limitatore naturale all’ambiente di Geratzia rappresenta un primo passo, un passo fondamentale, per il controllo biologico del cinipide nel territorio della Barbagia. Nel 2011, il monitoraggio