Il Tao Della Mistica Le Vie Della Contemplazione Tra Oriente E Occidente

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Il Tao Della Mistica Le Vie Della Contemplazione Tra Oriente E Occidente I edizione digitale: luglio 2013 I edizione: maggio 2013 © 1993 Yves Raguin, S.J. © 1998 Ricci Institute for Chinese Studies, Taipei, Taiwan © 2013 Fazi Editore srl Via Isonzo 42, Roma Tutti i diritti riservati ISBN: 978-88-7625-300-3 www.fazieditore.it www.campodeifiori.eu www.facebook.com/fazieditorepaginafan @FaziEditore www.youtube.com/EditoreFazi Google plus Fazi Editore III Sommario Introduzione di Maciej Bielawski 7 Nota del traduttore 17 Parte prima 21 Parte seconda 141 Parte terza 257 Conclusione 421 Bibliografia 433 Caratteri Cinesi 468 IV Yves Raguin IL TAO DELLA MISTICA LE VIE DELLA CONTEMPLAZIONE TRA ORIENTE E OCCIDENTE introduzione di Maciej Bielawski traduzione di Riccardo Larini consulenza sinologica e glossario a cura di Matteo Nicolini-Zani V VI INTRODUZIONE Yves Raguin (1912-1998): un gesuita francese e la tradizione spirituale cinese di Maciej Bielawski Yves Raguin nasce il 9 novembre 1912 a Sainte-Catherine- de-Fierbois, vicino a Chinon, terzo di sei figli di una famiglia di proprietari terrieri. In età matura racconta di essere stato, all’età di otto anni, per la prima volta consapevole della presenza di Dio in sé, esperienza che condizionò in seguito ogni scelta della sua vita. Conclusi gli studi al Collège Saint- Joseph di Poitiers, all’età di diciotto anni Raguin entra nel noviziato dei gesuiti a Laval e dopo dodici anni, nel 1942, è ordinato sacerdote. Durante i suoi studi di teologia a Fourvière (Lione) e a Parigi, è influenzato dal pensiero di Henri de Lubac, Jean Daniélou, madre Maria dell’Assunzione, Édouard Duperray, Jules Monchanin, Jules Lebreton, tutte personalità del mondo cattolico che a quell’epoca dimostravano notevoli aperture teologiche e si interessavano anche ad altre tradizioni religiose. Nell’aria c’era già il fascino per l’Estremo Oriente. Durante i suoi studi, Raguin incontra Vincent Tsu, un gesuita cinese, e altri giovani compatrioti, parecchi dei quali entreranno poi a loro volta nella Compagnia di Gesù. È in tale contesto che nel giovane religioso francese prende forma e si rafforza il proposito di diventare missionario in Cina, ruolo a cui rimarrà fedele per tutta la vita. Inizia quindi a studiare cinese all’Istituto di Lingue Orientali con l’idea di compilare un dizionario cinese-francese. Nel 1946 Raguin è mandato negli Stati Uniti, a Harvard, dove aveva inviato la sua tesi di dottorato, e studia con un eminente nippologo e sinologo, Serge Elisseeff (1889-1975). Non riesce 7 Il Tao della Mistica però a concludere gli studi: venuto a conoscenza dell’avanzata dell’esercito comunista verso il sud della Cina e temendo che, se avesse atteso ancora, non gli sarebbe stato più possibile entrare, nella primavera del 1949 lascia Harvard e parte per l’Asia. Il 30 aprile 1949 arriva a Shanghai, che a quel tempo contava circa sei milioni di abitanti, di cui circa cinquantamila cristiani, con le loro parrocchie, ospedali, collegi e persino l’Università “Aurora”, aperta a tutte le confessioni religiose, dove c’erano le facoltà di Diritto, Medicina, Lettere e Scienze. Ci lavoravano 5.788 preti, di cui 2.698 cinesi, e 905 seminaristi che si preparavano al sacerdozio. L’attività dei gesuiti si concentrava nella zona di Zikawei, dove a gettare le basi era stato l’ormai mitico marchigiano Matteo Ricci (1552-1610). La missione gesuita vera e propria era stata però inaugurata solo nel 1842 e ora includeva la sede centrale, il Collegio di Sant’Ignazio, il piccolo e il grande seminario, l’osservatorio meteorologico, due orfanotrofi e una facoltà di Teologia. Raguin arriva nel bel mezzo di una fiorente attività, ma non immagina che gli toccherà assistere alla distruzione quasi totale della missione. A poco più di tre settimane dal suo arrivo, Shanghai è occupata dalle truppe maoiste. Per circa un anno e mezzo la situazione si mantiene relativamente tranquilla. Il nuovo governo sembra appoggiare la libertà religiosa e proteggere i luoghi di culto. Raguin, dunque, si immerge nella cultura cinese e approfondisce la conoscenza della lingua. Oltre al lavoro pastorale legato alle attività dei gesuiti nella zona, inizia a insegnare francese e inglese all’Università “Aurora”. Revisiona anche la traduzione in cinese del Petit Larousse e in collaborazione con Jean Lefeuvre traduce i quattro vangeli e due libri di Daniel Rop: Gesù nel suo tempo e Storia della 8 Introduzione Chiesa del Cristo. Tutto questo si svolge in un clima spirituale intenso e favorevole ai cristiani del luogo, che culmina con la nomina di monsignor Ignatius Kung Pin-mei a vescovo di Shanghai. Kung era stato allievo al collegio gesuita di Sant’Ignazio e ora era il primo vescovo cinese della città. Le celebrazioni da lui presiedute attirarono migliaia di fedeli. L’atmosfera politica cambia radicalmente a partire dal 1951. Le istituzioni cattoliche sono sequestrate dallo Stato o dai “cattolici patrioti”, una parte della chiesa locale scesa a compromessi con il governo cinese. Gli ostacoli iniziali si trasformano gradualmente in vera e propria persecuzione: arresti di massa, torture, deportazioni in campi di lavoro, espulsioni ed esecuzioni. Più di sessanta gesuiti cinesi di Shanghai sono imprigionati e quelli di provenienza straniera, circa cinquecento, vengono espulsi dal paese. In breve la secolare attività dei gesuiti in Cina è praticamente annientata. Raguin è espulso nell’agosto del 1953. Il sogno del missionario finiva con un Requiem. Ma questa fine, paradossalmente, si rivelerà per Raguin un nuovo inizio. Nell’autunno del 1953 Raguin si stabilisce nella Residenza Loyola di Taichung, a Taiwan, cioè nella “casa degli scrittori”, sede di un’équipe di trenta gesuiti (in parte cinesi, in parte di varie nazionalità) che lavorava a un dizionario multilingue. L’idea era partita dall’ungherese Eugène Zsamar, secondo cui l’opera avrebbe dovuto contenere circa sedicimila caratteri cinesi tradotti in francese, inglese, spagnolo, ungherese e latino, con spiegazioni di tipo storico, culturale e religioso. Nel giro di pochi mesi dal suo arrivo, Raguin diventa il direttore dell’intera impresa del dizionario, che si protrarrà per decenni. Allo stesso tempo si impegna nel lavoro missionario sull’isola. In quel periodo a Taiwan si registravano numerose conversioni al cattolicesimo, circa seimila all’anno, e Raguin contribuì 9 Il Tao della Mistica notevolmente al loro aumento attraverso la predicazione, i battesimi e l’aiuto offerto in vari modi alle nuove comunità di fedeli. Sei anni dopo, nel 1959, Yves Raguin è mandato in Vietnam per insegnare nelle università di Saigon (oggi Ho Chi Minh) e di Da Lat, dove per anni tiene corsi in francese sulla storia della Cina e sul buddhismo. Il soggiorno in Vietnam e i numerosi viaggi compiuti in questo periodo tra Cambogia, Filippine, Macao, Corea e Hong Kong, dove si occupa degli esercizi e della direzione spirituale, insieme alla riflessione storica che approfondisce per i suoi corsi universitari, fanno di lui uno dei più competenti e profondi conoscitori dell’Estremo Oriente. Nell’insegnare il buddhismo egli sottolinea sempre più l’aspetto indiano, nella convinzione che questa tradizione religiosa non possa essere compresa a pieno al di fuori del suo sfondo hindu. Vale la pena di ricordare che per questo corso il gesuita francese compose un dizionario di tremila termini buddhisti. Per lui la spiritualità, la missione, la filologia e la storia formano un tutt’uno. Nel 1964 Raguin torna alla residenza di Taiwan e due anni più tardi fonda l’Istituto Ricci, che nel 1969 viene trasferito da Taichung a Taipei. Il lavoro dell’Istituto era incentrato sul dizionario cinese che col passare del tempo assunse il nome di “Dizionario Ricci” (sempre in onore di Matteo Ricci). In precedenza, nel 1976, era uscito Le Petit Ricci, contenente settemila caratteri con cinquantamila significati. L’edizione, per così dire “completa”, chiamata Le Grand Ricci, occupò altri decenni di lavoro. Il dizionario, portato a compimento dal successore di Raguin, Benoît Vermander, è uscito nel 2002 in 7 volumi, 9.000 pagine, 15.000 caratteri e 300.000 significati (cfr. <www.grandricci.org>), senza dubbio un autentico monumento culturale. 10 Introduzione Pur risiedendo principalmente a Tapei e dirigendo i lavori dell’Istituto Ricci, Raguin continua a insegnare nelle università, a svolgere il lavoro pastorale, a viaggiare in Asia, in Europa e nell’America del Nord, e a tenere conferenze e a partecipare a simposi in diversi centri. Fissa le sue riflessioni sulla carta scrivendo articoli e libri. Col tempo diviene un autore di fama, tradotto e apprezzato in molti paesi. Alcuni dei suoi libri appartengono ormai ai classici della spiritualità contemporanea. Nella vasta produzione letteraria di Raguin, dilazionata nell’arco di quasi un cinquantennio, si possono evidenziare almeno quattro grandi cerchi tematici, che si intersecano creando un unico opus, coerentemente unificato dalla persona dell’autore, di cui rispecchia la vita, le esperienze e la spiritualità. Nel primo cerchio si trovano gli scritti storici e filologici, caratterizzati dal tono accademico e specialistico, come ad esempio Leçons sur le Taoïsme (1981), Leçons sur le Bouddhisme (1982), e soprattutto il suo importante contributo alla creazione del grande dizionario della lingua cinese. È ovvio che sono i suoi studi di base, i cui frutti hanno continuamente fecondato il suo pensiero e informato gli altri suoi scritti. D’altra parte, le stesse opere strettamente storiche e filologiche sono segnate da un forte interesse spirituale e una particolare attenzione alla dimensione interiore. Si potrebbe dire che in lui la grammatica e la contemplazione vanno di pari passo. Il secondo cerchio riguarda il tema della missione. Qui si collocano il volume Théologie missionnaire de l’Ancient Testament (1947), edito ancora prima della sua partenza per la Cina, e Spiritualité missionnaire (1971), vari articoli da lui pubblicati per quasi tutta la vita in Asia su riviste teologiche e 11 Il Tao della Mistica in seguito ripresi e incorporati nei suoi libri.
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