10 e N.85 Dicembre 2012 LA ZONAZIONE VITICOLA DELLE COLLINE DI RAVENNA E FORLI’-CESENA LA ZONAZIONE VITICOLA DELLE COLLINE DI RAVENNA

La zonazione viticola delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena

Sede Legale ed Amministrativa Via dell’Arrigoni, 120 - 47522 Cesena (FC) Tel. 0547.313514 - Fax 0547.317246 E-mail: [email protected] - www.crpv.it 2012 N. 85 - Dicembre Periodico bimestrale edito dal C.R.P.V. soc. coop. - via dell’Arrigoni, 120 - 47522 Cesena (FC) - tel. 0547.313511 - “Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Forlì” - Autorizzazione Trib. di Forlì n. 586 del 4/06/1981 - Dir. responsabile: dr. Alvaro Crociani - Prezzo di copertina dr. responsabile: 586 del 4/06/1981 - Dir. n. di Forlì Trib. Autorizzazione - DCB Forlì” comma 1, 27/02/2004 n°46) art.1, in L. 353/2003 (conv. - D.L. Abbonamento Postale in - Sped. Italiane s.p.a. “Poste 0547.313511 - 120 - 47522 Cesena (FC) tel. - via dell’Arrigoni, coop. soc. bimestrale edito dal C.R.P.V. Periodico NOTIZIARIO TECNICO 3

Gentile Lettore, si conclude con questo numero la programmazione 2012 del “Notiziario tecnico” edito dal Centro Ricerche Produzioni Vegetali con l’obiettivo di fornire informazioni puntuali ed esausti- ve sulle più recenti acquisizioni della Ricerca e della Sperimentazione. Ringraziandovi ancora una volta per l’attenzione dimostrata si da appuntamento al 2013 con nuove pubblicazioni di sicuro interesse. Le singole copie sono acquistabili presso il CRPV, al prezzo di copertina di 0 10,00 (+ spese postali), tramite bollettino postale (n.10394476) o bonifico bancario e direttamente in occasio- ne delle iniziative organizzate dallo stesso Crpv. L’abbonamento ha i seguenti costi: • 0 10,00 in Emilia-Romagna; • 0 30,00 fuori regione. Il pagamento si effettua utilizzando un bollettino di conto corrente postale, specificando la causale del versamento e l’indirizzo presso cui si desidera ricevere la corrispondenza. Per i funzionari dei Servizi regionali e i soggetti espressione della base sociale del Crpv l’abbo- namento è gratuito. Le copie arretrate della rivista, se disponibili, potranno essere richieste al prezzo di 0 16,00 (comprensivo delle spese di spedizione postale).

NOTIZIARIO TECNICO 5

LA ZONAZIONE VITICOLA DELLE COLLINE DI RAVENNA E FORLÌ-CESENA 6 NOTIZIARIO TECNICO

Autori

Testi a cura di: Maurizio Zamboni2, Carla Scotti3, Giovanni Nigro1, Stefano Raimondi3, Marco Simoni4

Unità Operative:

CRPV 1 - Dott. Giovanni Nigro: attività di coordinamento, scelta dei siti sperimentali, rilievi agronomici e divulgazione dei risultati. - P.A. Gabriele Vespignani: scelta dei siti sperimentali, rilievi agronomici, rilievi per curve di ma- turazione, raccolta delle uve;

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI PIACENZA 2 - Prof. Maurizio Zamboni: responsabile scientifico

ITER 3 - Dott. Carla Scotti, Dott. Stefano Raimondi: elaborazione dati e realizzazione Carta delle Terre della zonazione viticola; - Dott. Carla Scotti, Dott. Stefano Raimondi, Dott. Filippo Sarti, Paolo Morelli: rilevamento pedologico e scelta dei siti sperimentali per la zonazione viticola; - Dott Stefano Raimondi: elaborazione GIS delle cartografie pedologiche

ASTRA Innovazione e sviluppo 4 - Dott. Marco Simoni, Dott. Lorena Castellari, attività enologica: realizzazione analisi chimiche e sensoriali ed elaborazioni dati - Dott. Paolo Piscolla, P.A. Nicola Graziani, attività enologica: microvinificazioni, analisi dei vini e dei mosti;

ARPA Dott. Lucio Botarelli, Dott. Gabriele Antolini: climatologia ed elaborazione carte climatiche

Fotografie Archivio CRPV Archivio I.TER Archivio del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna

Si ringraziano la Dott. Marina Guermandi, la Dott. Nazaria Marchi e la Dott. Paola Tarocco del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna per il contributo tecnico scientifico nella realizzazione della Carta dei suoli della collina romagnola finalizzata al progetto di zonazione viticola. NOTIZIARIO TECNICO 7

Si ringraziano inoltre le aziende vitivinicole che hanno consentito la rilevazione dei dati nei vigneti studio:

Siti collina Ravenna Az. Biffi (Marzeno) Az. Casetta (Campiano) Az. Ghetti (San Giorgio in Cepparano) Az. La Berta (Castelraniero) Az. La Zerbina (Marzeno) Az. Naldi (Tebano) Az. Sabbiona (Oriolo dei Fichi) Az. Spinetta (S.Lucia) Az. Vignoli (Serraglio)

Siti collina Forlì-Cesena Az. Alvisi (Carpineta) Az. Azdora dei Guidi (Marsignano di Predappio) Az. Bertaccini (Terra del Sole) Az. Cantina San Lorenzo (San Lorenzo in Scanno) Az. Comandini (Collinello di Bertinoro) Az. Coop. San Giuseppe (Sadurano) Az. Delorenzi Delio (loc. Miniera - Bertinoro) Az. Drei Dona’ (Massa di Vecchiazzano) Az. Gardini Maurizio (Dovadola) Az. Il Glicine (S. Tommaso) Az. Tenuta Godenza (Massa di Vecchiazzano) Az. Zavalloni (Madonna dell’Ulivo)

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Indice

Premessa … …………………………………………………………………………………………… pag 11 Introduzione …………………………………………………………………………………………… pag 12 La zonazione viticola … …………………………………………………………………………… pag 12 La viticoltura nella Provincia di Ravenna… …………………………………………………… pag 13 Tecniche colturali…………………………………………………………………………………… pag 15 La viticoltura nella Provincia di Forlì-Cesena…………………………………………………… pag 16 Tecniche colturali…………………………………………………………………………………… pag 18 Aspetti metodologici ………………………………………………………………………………… pag 19 Lo studio del clima ………………………………………………………………………………… pag 20 Lo studio dei suoli… ……………………………………………………………………………… pag 20 Scelta dei “vigneti-studio”… ……………………………………………………………………… pag 21 Studi pedologici realizzati nei “vigneti-studio”… ……………………………………………… pag 21 Studi viti-vinicoli realizzati nei “vigneti-studio”………………………………………………… pag 22 Elaborazione dei dati… …………………………………………………………………………… pag 23 Il clima del territorio della collina romagnola… ……………………………………………… pag 25 Mappe climatiche…………………………………………………………………………………… pag 26 Variabilità climatica del territorio collinare romagnolo… …………………………………… pag 32 Carta delle Terre della zonazione viticola… …………………………………………………… pag 31 Terre rappresentative dei “vigneti-studio”……………………………………………………… pag 35 Terre scarsamente calcaree del margine appenninico… ……………………………………… pag 36 Terre calcaree del basso Appennino localmente associate a calanchi… …………………… pag 39 Terre calcaree del basso Appennino con versanti strutturalmente stabili…………………… pag 42 Terre calcaree del basso Appennino con versanti a franapoggio e reggipoggio… ………… pag 45 Terre calcaree del basso Appennino con locali fenomeni franosi… ………………………… pag 48 Sangiovese… …………………………………………………………………………………………pag 50 Interazione del Sangiovese con gli ambienti delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena… ………pag 51 Clima e fattori climatici……………………………………………………………………………pag 51 I suoli… ……………………………………………………………………………………………pag 51 Caratteristiche chimiche e sensoriali dei vini……………………………………………………pag 54 Le Terre del Sangiovese della collina di Ravenna e Forlì-Cesena… ………………………………pag 60 Vocazionalità delle Terre del Sangiovese della collina di Ravenna e Forlì-Cesena… ………pag 64 Albana… ………………………………………………………………………………………………pag 65 Interazione dell’Albana con gli ambienti delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena………………pag 66 Clima e fattori climatici……………………………………………………………………………pag 66 I suoli… ……………………………………………………………………………………………pag 67 Caratteristiche chimiche e sensoriali dei vini……………………………………………………pag 68 Le Terre dell’Albana della collina di Ravenna e Forlì-Cesena… …………………………………pag 72 Vocazionalità delle Terre dell’Albana della collina di Ravenna e Forlì-Cesena………………pag 76 Conclusioni… …………………………………………………………………………………………pag 77 Glossario… ……………………………………………………………………………………………pag 79 Bibliografia… …………………………………………………………………………………………pag 84

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Premessa

Giovanni Nigro Centro Ricerche Produzioni Vegetali

È oramai da tempo, che gli in- di ‘qualità totale del territorio’, momento in cui ci si appresta a dirizzi di politica agricola im- ovvero di territorio gestito in degustare il vino di quel territo- pongono particolare attenzio- funzione della qualità dei pro- rio, e le emozioni e sensazioni ne a sistemi produttivi basati dotti, della conservazione del ad esso associate vengono ine- sull’uso sostenibile delle risor- suolo e degli ecosistemi, della vitabilmente legate alla qualità se naturali e compatibili con le salubrità dell’ambiente e della percepita del vino in esame. leggi di mercato, sistemi quin- bellezza del paesaggio. In altre parole dagli studi di zo- di, orientati verso produzioni In questa ottica il vino è sicu- nazione dovrebbe scaturire la di qualità che siano il risultato ramente il prodotto agricolo necessità di proporre non solo delle specifiche caratteristiche che più risente dell’esigenza di il prodotto vino nella sua per- di un determinato ambiente. esaltare la propria identità e di fezione tecnologica, ma anche È evidente che la conoscenza mettere in evidenza il legame il territorio in cui nasce, nel cui dell’ambiente fisico rappresen- con il proprio luogo d’origine. contesto il paesaggio ha una ta la base di qualsiasi percor- Lo stretto legame tra il vino grande potenzialità espressiva, so che si propone di contene- e l’ambiente in cui viene pro- in grado di conferire un valore re le conseguenze negative, dotto è ormai una cognizio- aggiunto pari alle emozioni che per l’ecosistema agricolo, lega- ne scientificamente appurata riesce a trasmettere. te all’uso improprio del territo- e lo strumento per evidenzia- Vino, allora, in indissolubile rio, all’applicazione di agrotec- re quali variabili dell’agro-eco- collegamento con il territorio e niche errate e dannose, ai forti sistema viticolo più influiscono vino che racchiude le emozioni imput energetici. sull’espressione del prodotto è trasmesse dalle forme, dai co- Lo studio della vocazione coltu- la zonazione viticola. lori e dall’espressività del pae- rale di un territorio rappresen- L’approccio olistico della zo- saggio. ta, quindi, uno degli strumenti nazione viticola moderna pre- È proprio partendo da questa più importanti ed efficaci per la vede, infatti, che diverse com- consapevolezza che si è svilup- tutela della qualità e tipicità del- petenze (pedologiche, agrono- pato il progetto “Zonazione vi- le produzioni e, al contempo, miche, climatologiche, enolo- ticola della collina Romagnola” dell’ambiente e del paesaggio. giche ed informatiche) siano il cui obiettivo era quello di ap- La valorizzazione del territorio coinvolte in un’azione comple- profondire le conoscenze sulle è da più parti ritenuta una del- mentare per individuare e de- condizioni pedoclimatiche del- le maggiori prospettive di suc- scrivere i fattori ambientali e le aree viticole di questo ampio cesso dell’agricoltura nazionale colturali che concorrono nel territorio, di verificare la reale all’interno del mercato globale, determinare la composizione espressione qualitativa dei viti- poiché molto spesso la coltura dell’uva e la qualità del vino, gni ivi coltivati o meglio, in al- di qualità diventa anche coltu- cioè il grado di adattamento del tri termini, di cogliere quali sia- ra di riferimento ed immagine vitigno all’ambiente. no i livelli di valorizzazione de- trainante di un territorio. Non a Il risultato di uno studio così gli ambienti e dei vitigni in essi caso, infatti, si tende a parlare articolato viene percepito nel presenti. 12 NOTIZIARIO TECNICO

Introduzione

La zonazione viticola do clima, natura della roccia varietà da vino importanti per Nell’antichità greca e romana i madre, posizione topografica, la loro diffusione ma anche per vini erano indicati con il nome profondità e drenaggio del suo- la loro immagine caratteriz- della località d’origine ma mol- lo, calcare attivo ed eseguendo zante il territorio quali Malvasia to spesso si trattava solo di controlli sulle viti ed effettuan- di Candia aromatica, Lambru- “provenienza”, senza una coin- do vinificazioni. I primi lavori sco grasparossa, Pignoletto, cidenza con la zona di produ- divulgati, furono però quelli di Sangiovese. zione. Le prime delimitazioni Morlat, Asselin e coll.. della Nello stesso periodo tempo- geografiche documentate delle scuola di Angers che, già dal rale, gli anni 2003-2006, zone di produzione, giunte sino 1984, affrontano la zonazione nell’ambito del Progetto “Ri- ai nostri giorni, hanno riguar- della Valle della Loira basando- qualificazione della vitivinicol- dato il Tokaj (1700), il Chianti si sul concetto che il territorio tura della pianura litoranea (1716) e il Porto (1755) ma è la somma di singoli ambienti delle province di Ferrara e Ra- sono denominazioni costruite ognuno definibile da una se- venna”, si é sviluppato il lavoro solo sugli usi e le consuetudini. quenza “eco-geo-pedologica”. di zonazione della DOC Bosco Solo nel 1935, con la creazio- Alla fine degli anni ’80 inizia- Eliceo per i vitigni Fortana e ne dell’INAO in Francia, inizia no i lavori della zonazione della Sauvignon. la delimitazione scientifica dei Val Tidone piacentina (1992) Nel 2007-2010 quale logica territori vitati basata su criteri che Fregoni e coll. affrontano continuazione di quanto sin qui geo-pedologici e viticoli (Bra- integrando i risultati scaturiti da esposto, si sono realizzati i la- nas, 1980). indagini climatiche, pedologi- vori di zonazione viticola della È solo dagli anni ‘80 che gli che, orografiche, sulla produt- “Collina romagnola”, dal fiume studi per determinare l’atti- tività e sullo stato nutrizionale Senio al Mar Adriatico, incen- tudine di differenti zone di un delle viti, sulla qualità dei vini. trati essenzialmente sui vitigni territorio alla coltura della vite Lo stesso gruppo, successiva- Sangiovese e Albana. Questo assumono carattere integrato e mente, affronta la zonazione vasto territorio ha, al suo inter- interdisciplinare e prendono il della viticoltura collinare di Ce- no, caratteristiche orografiche, nome di “zonazioni”. sena, che si conclude nel 1995. geologiche e pedologiche al- La vocazione ambientale deve Con queste premesse tra il quanto variabili e tali da poterlo scaturire dall’interazione tra le 2003 ed il 2008 si sviluppa il suddividere in tre macro-areali: informazioni climatiche, pedo- progetto “Zonazione viticola le colline del Ravennate, le col- logiche, topografiche, colturali della Collina emiliana”, voluto line di Forlì-Cesena e i Colli di e l’espressione vegetativa, pro- e coordinato dal C.R.P.V, con Rimini, ognuno con paesaggio duttiva e qualitativa dei vitigni. il quale si sono accuratamente e tratti della viticoltura molto Già Astruc e coll. nel 1980 studiati gli ambienti vitati colli- caratterizzati. Per i risultati del- affrontarono la zonazione nari delle province di Parma, la zonazione viticola dei colli di dell’Aude (Sud della Francia) Reggio Emilia, Modena e Bo- Rimini si rimanda al Notiziario in modo completo descriven- logna e la loro interazione con Tecnico n.81. NOTIZIARIO TECNICO 13

La viticoltura nella ha contratto la superficie. prende una parte del Comu- Provincia di Ravenna Dal 1980 i vigneti sono pro- ne di Ravenna e del Comune La Provincia di Ravenna de- gressivamente diminuiti fino a di Cervia con produzioni di tiene il primato regionale per raggiungere negli ultimi anni i vini D.O.C. “Bosco Elìceo”; quanto riguarda sia la produ- valor tra i 16.000 e i 17.000 • l’area di pianura che si esten- zione che la superficie coltiva- ettari coltivati, con una produ- de a nord della via Emilia ta. Il numero delle aziende viti- zione di uva da vino di circa 3 comprendente i territori co- cole si attesta sulle 5.090 uni- milioni di quintali. munali di Ravenna, Alfonsi- tà, con un totale di 16.467 ha, La morfologia del territorio ne, Bagnacavallo, Bagnara pari al 29,7% della intera su- ravennate offre una notevole di Romagna, Conselice, perficie viticola della regione; diversità di paesaggi: dall’area Cotignola, Fusignano, Lugo, la produzione di uva da vino litoranea, dove sono presenti Massa Lombarda, Russi, raggiunge i 3.174.350 q.li dai terreni prevalentemente sab- Sant’Agata sul Santerno, quali s’ottengono 2.031.993 biosi, alla collina con terreni Solarolo, parte dei Comuni hl di vino, corrispondenti al argillosi e calanchivi passando di Faenza e Castelbolognese; 35% della produzione regiona- attraverso una vasto territorio • l’area collinare pedemonta- le (Fonte RER - 2011). pianeggiante originatosi da de- na comprende parte dei Co- Nel dopoguerra la viticoltu- positi fluviali trasportati dal Po. muni di Faenza e Castelbolo- ra provinciale, avvalendosi di Questo territorio molto ampio gnese, ed i Comuni di Caso- nuove tecnologie e specializ- a differente pedogenesi è alla la Valsenio e Brisighella. zazioni, ha avuto una continua base delle diverse aree viticole espansione che ha toccato il capaci di produrre vini carat- In provincia di Ravenna a suo apice negli anni ’80 con teristici e per alcuni tratti uni- livello di marchi a Denomi- 28.500 ettari coltivati ed una ci. In particolare, la viticoltura nazionie ed Indicazione si produzione di circa 7.000.000 ravennate è distribuita in 18 rilevano: di quintali d’uva. comuni (Tab. 1), raggruppabili • 6 D.O.C. nella fattispecie In seguito, la difficoltà nel tro- in tre aree pedo-climatiche di- Romagna Sangiovese, Ro- vare idonei sbocchi di mer- verse: magna Trebbiano, Romagna cato alla produzione vinicola • l’area litoranea che com- Cagnina, Romagna Paga- 14 NOTIZIARIO TECNICO

debit, Bosco Elìceo, Colli di 12,5 % della superficie provin- te è distribuita tra i vitigni Al- Faenza; ciale, viene coltivato soprattut- bana, Merlot, Uva Longanesi, • 1 D.O.C.G. per Romagna to in collina. Fortana, Chardonnay, Pinot Albana; La superficie viticola rimanen- blanc ed altri vitigni. • 3 I.G.T. di cui Ravenna, Bianco del Sìllaro e Rubico- Tabella 1 - Riparto superficie viticola in produzione per Comune Superficie vitata ne. Comune % La produzione di vino DOC/ (ha) DOCG è di 262.128 hl (sud- ALFONSINE 683,34 4,5 diviso in 177.723 di bianco BAGNACAVALLO 1.296,48 8,6 e 84.405 di rosso) e rappre- BAGNARA DI ROMAGNA 261,40 1,7 senta solo 12,9% dell’intera BRISIGHELLA 1.631,87 10,8 produzione di vino provinciale; CASOLA VALSENIO 224,85 1,5 la restante parte è vino IGT CASTEL BOLOGNESE 514,79 3,4 (37% con 759.965 hl di cui CERVIA 35,37 0,2 535.775 bianco e 224.190 rosso ) e vino da tavola (50,1% CONSELICE 282,85 1,9 con 1.009.900 di cui 727.128 COTIGNOLA 894,96 5,9 bianco e 282.772 rosso) – FAENZA 3.464,14 22,9 (dati 2011 Regione Emilia – FUSIGNANO 477,12 3,2 Romagna). LUGO 1.509,67 10,0 La viticoltura di maggior pre- MASSA LOMBARDA 133,81 0,9 gio si sviluppa soprattutto nelle RAVENNA 1.788,04 11,8 zone collinari e pedecollinari; RIOLO TERME 712,33 4,7 fa eccezione la D.O.C. Roma- gna Trebbiano che comprende RUSSI 523,23 3,5 alcuni comuni situati in pianu- SANT’AGATA 113,22 0,7 ra (Bagnacavallo, Massa Lom- SOLAROLO 565,99 3,7 barda, Russi, Ravenna, Solaro- TOTALE 15.113,46 100 lo e Sant’Agata sul Santerno) e Fonte Prov. di RA - dati 2011 la D.O.C. Bosco Elìceo, la cui area di competenza è la fascia Tabella 2 - Riparto superficie viticola per i diversi vitigni litoranea dei comuni di Raven- Superficie vitata na e Cervia. Vitigno % (ha) In generale, la produzione di vino bianco costituisce il 71% TREBBIANO ROMAGNOLO B. 10.417,83 68,9 del totale provinciale e pre- SANGIOVESE N. 1.898,34 12,6 vale significativamente sulla ALBANA B. 466,71 3,1 quella di vino rosso. Per quan- MERLOT N. 454,84 3,0 to riguarda la piattaforma am- pelografica (Tab. 2), il vitigno UVA LONGANESI N. 452,37 3,0 più diffuso (69% della super- FORTANA N. 188,48 1,2 ficie provinciale) risulta essere CHARDONNAY B. 207,42 1,4 il Trebbiano romagnolo, va- PINOT BIANCO B. 202,05 1,3 rietà a bacca bianca, coltivato ALTRI VITIGNI 825,42 5,5 prevalentemente in pianura; il Sangiovese, che raggiunge il Fonte Prov. di RA - dati 2011 NOTIZIARIO TECNICO 15

Tecniche colturali Grafico - Ripartizione per vitigno della superficie vitata Provincia di Ravenna Negli ultimi anni sia in collina che in pianura si è assistito ad Albana 3,1% Sangiovese un notevole miglioramento Merlot 3% colturale, che ha portato ad Uva Longanesi 3% 13% una viticoltura specializzata e Fortana 1,2% moderna, specie nelle scelte Chardonnay 1,4% tecnico-produttive ed enologi- Pinot bianco 1,3% che, finalizzate all’ottenimento Altri vitigni 5,5% di un prodotto di qualità. Tra le forme di allevamento più diffuse, in pianura si annovera- Trebbiano romagnolo no il Casarsa, il Doppio Capo- 68,9% volto ed il G.D.C.; nei vigneti di vecchia concezione è ancora presente la classica Pergoletta romagnola soprattutto per le varietà Trebbiano romagnolo ed Albana. Per quanto riguarda la zona SO4 in tutti gli areali; in ter- ristrutturazione degli impianti collinare l’attitudine dei viticol- reni particolarmente difficili si abbia interessato buona parte tori è quella di adottare forme utilizzano anche il 110 Richter, della superficie vitata, la rac- in parete e nella fattispecie il il 1103 Paulsen ed il 420 A. colta meccanica è ancora poco Cordone speronato e Guyot. La raccolta manuale è ancora diffusa (circa il 20%) rispetto I portinnesti prevalentemente prevalente sia in pianura che alla potenzialità degli impianti utilizzati sono il Kober 5 BB ed in collina. Infatti, nonostante la all’uopo presenti. 16 NOTIZIARIO TECNICO

La viticoltura nella Tabella. 3 - Superficie vitata in produzione suddivisa per comune provincia di Forlì-Cesena Superficie vitata Comune % Nella provincia di Forlì-Ce- (ha) sena la viticoltura è diffusa su FORLI’ 2.355 33,92 quasi tutto il territorio, per una superficie investita di 6.943 CESENA 1.044 15,04 ettari, che la posiziona al quin- BERTINORO 773 11,13 to posto nel ranking regionale PREDAPPIO 411 5,92 (Fonte Schedario vitivinicolo MELDOLA 402 5,79 2010). Nell’ambito provinciale CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE 336 4,84 la coltivazione della vite è pre- MODIGLIANA 325 4,68 sente in 4.448 aziende, pari al RONCOFREDDO 257 3,70 45.8% del totale delle aziende LONGIANO 134 1,93 agricole. La superficie media delle CIVITELLA DI ROMAGNA 132 1,90 aziende con vite è di ha 1.1, FORLIMPOPOLI 107 1,54 leggermente inferiore alla me- BORGHI 106 1,53 dia regionale di ha 1.4. MERCATO SARACENO 87 1,25 Dai dati del censimento SAVIGNANO SUL RUBICONE 85 1,22 dell’Agricoltura 2010, il nume- DOVADOLA 78 1,12 ro di aziende provinciali che MONTIANO 69 0,99 coltivano uva per la produzio- GALEATA 61 0,88 ne di vino DOC e DOCG sono TREDOZIO 35 0,50 1.725 con una superficie tota- le di circa 4.757 ettari; quelle SOGLIANO AL RUBICONE 32 0,46 per uva per la produzione di CESENATICO 25 0,36 altri vini sono 2.743, pari a ROCCA SAN CASCIANO 24 0,35 2.260 ettari. SARSINA 21 0,30 Le aziende che producono SAN MAURO PASCOLI 13 0,19 uva per vini DOC /DOCG GATTEO 11 0,16 sono quasi equamente distri- SANTA SOFIA 10 0,14 buite tra la collina e la pianura GAMBETTOLA 5 0,07 (730 in collina e 982 in pianu- ra) mentre quelle che produco- BAGNO DI ROMAGNA 3 0,04 no uva per altri vini prevalgono PREMILCUORE 2 0,03 nettamente in pianura (1808 TOTALE 6.943 100 in pianura e 893 in collina) ( Fonte Schedario Vitivinicolo 2010) I quantitativi di vino prodotti 6.82%; al contrario negli IGT ve: una di pianura ed una colli- nel 2011 sono stati 488.534 il 13.53% è rappresentato nare- pedemontana. hl; la produzione di vino per la dai vini bianchi e il 6.84% dai La zona di pianura si estende a categoria dei DOC/DOCG è rossi; anche nei vini da tavola nord della via Emilia, principal- stata di 137.328 hl, quella per prevale la tipologia del bianco mente nei territori dei comuni IGT di 236.515 hl e quella dei con il 7.35%, rispetto al circa di Forlì, Forlimpopoli, Cesena, vini da tavola di 114.691 hl di il 5% del rosso (Fonte regione Gambettola e Savignano sul vino. Nel categoria dei DOC/ Emilia-Romagna 2011). Rubicone. Considerata come DOCG i vini rossi incidono La viticoltura della provincia si zona frutticola e orticola per per il 9.21% e i bianchi per il sviluppa su due fasce produtti- tradizione, la pianura di Forlì e NOTIZIARIO TECNICO 17

Cesena si è caratterizzata per zona pedemontana. Schedario vitivinicolo 2010). una viticoltura in genere se- Dei 6.943 ettari di superficie I due vitigni Sangiovese e condaria, finalizzata ad ottene- vitata in produzione (Tabella 3) Trebbiano sono i più diffusi re elevate quantità di prodotto. ben il 49% ricade nei comuni nella provincia ed occupa- Solo negli ultimi anni la persi- di Cesena e Forlì che compren- no rispettivamente il 55% e stente crisi della peschicoltura dono un’estensione territoriale 29% dell’intera superficie vita- e la conseguente estirpazione tra collina e pianura, con una ta. Essi sono la base dei due di molti ettari di pesco hanno prevalenza di quest’ultima. principali vini DOC romagnoli portato ad una rivalutazione Dei restanti 26 comuni, 5 ri- prodotti in queste zone: “Ro- della vite, attraverso la richie- cadono totalmente in pianura magna Sangiovese” e “Roma- sta di nuovi diritti d’impianto e per 114 ettari, dei quali ben gna Trebbiano” e sono spesso ad un progressivo rinnovo de- 85 ettari sono coltivati nel co- la base di molti altri vini nazio- gli impianti esistenti. mune di Savignano sul Rubico- nali, anche di gran pregio. Gli Ciò ha consentito, anche, una ne, 17 comuni si trovano nelle altri tre vini DOC, “Romagna maggiore qualificazione del zone collinari, con Bertinoro Albana”, “Romagna Cagnina” prodotto ottenuto in pianura (ha 773), Predappio e Meldola (prodotto con uve della varietà grazie alle recenti acquisizioni (circa ha 400), che detengono Terrano localmente denomina- scientifiche relative alla gestio- la leadership di vigneti in pro- to Cagnina) e “Romagna Pa- ne del vigneto. duzione; i restanti 4 comuni gadebit” (prodotto con uve del- La fascia collinare e pedemon- rappresentano l’area viticola di la varietà Bombino localmente tana vanta una maggiore tradi- montagna, per un totale di 90 chiamato Pagadebit), sono allo zione viti-vinicola oggi in fase ettari coltivati, dei quali oltre il stesso modo prioritari del ter- di grande rilancio e sviluppo 74% si trova nei soli comuni di ritorio collinare della provincia qualitativo. La posizione fa- Tredozio e Sogliano sul Rubi- di Forlì-Cesena. vorevole di questi territori tra cone. Altra DOC riconosciuta è la Appennino e pianura, la strut- Nella tabella 4 sono riportati “Colli di Romagna Centrale”, tura e variabilità dei terreni, la i principali vitigni che costi- che si riferisce esclusivamente presenza da secoli di vitigni tuiscono la base ampelogra- alla sola produzione effettua- autoctoni, favoriscono la pro- fica dei vigneti in provincia ta nelle zone collinari della duzione di vini di alta qualità. di Forlì-Cesena e la superficie provincia di Forlì e Cesena, Non a caso, delle sei denomi- vitata corrispondente (Fonte dove oltre a coltivare i classi- nazioni di origine controllata riconosciute nel territorio di Tabella 4 - Superficie vitata distinta per vitigni Forlì e Cesena, ben quattro si Superficie vitata Vitigno % ottengono con le uve prodotte (ha) in questi areali. Sangiovese 3842 55,3 Le principali zone viticole col- Trebbiano romagnolo 2026 29,2 linari appartengono ai comu- Albana 279 4,0 ni di Bertinoro, Predappio, Chardonnay 138 2,0 Meldola, Castrocaro Terme Cabernet Sauvignon 119 1,7 e Terra del Sole, Modigliana, Terrano* 111 1,6 Roncofreddo, Longiano e For- limpopoli, oltre alle aree pe- Merlot 94 1,4 decollinari di Forlì e Cesena. I Bombino** 80 1,2 comuni di Bagno di Romagna, Altri vitigni 254 3,7 Tredozio, Sogliano al Rubico- TOTALE 6943 100 ne e Sarsina rappresentano la * Localmente chiamato Cagnina ** Localmente chiamato Pagadebit 18 NOTIZIARIO TECNICO

Grafico - Ripartizione per vitigno della superficie vitata Provincia di Forlì-Cesena da il Guyot. Per quanto riguarda i portinne- sti in provincia sono presenti l’SO4 e il Kober 5BB, impie- gati anche nei nuovi impianti, Trebbiano romagnolo ma con sesti d’impianto più 29% fitti (m 0.80-1 sulle file em 3-3.5 tra le file)., Sangiovese L’età media dei vigneti oscilla 55% nelle aree collinari tra i 10 e i 20 anni, ma permane ancora una importante fetta di vecchi Altri vitigni 3,7% impianti superiori ai 20 anni; Bombino ** 1,2% in pianura invece oltre il 50% Merlot 1,4% dei vigneti in produzione supe- Terrano * 1,6% Cabernet Sauvignon 2% rano di gran lunga i 20 anni, Chardonnay 2% mentre stanno aumentando Albana 4% quelli giovani al di sotto dei 10 anni. * localmente chiamato Cagnina ** localmente chiamato Pagadebit Riguardo alle tecniche colturali ci Sangiovese e Trebbiano si specializzata e moderna, spe- adottate nei vigneti la raccolta sono aggiunti lo Chardonnay cie nelle scelte tecnico-produt- viene eseguita prevalentemen- e il Cabernet Sauvignon, che tive ed enologiche, finalizzate te a mano in collina, mentre in rappresentano entrambi il 2% all’ottenimento di un prodotto pianura si sta diffondendo l’uso dell’intera superficie vitata pro- di qualità. delle vendemmiatrici mecca- vinciale. I sistemi di allevamento diffusi niche; l’irrigazione è solo di La base ampelografica si com- in questi areali sono sostanzial- soccorso in pianura, mentre le pleta con un restante 5% di vi- mente il cordone speronato ed operazioni di potatura verde, tigni minori tra i quali Merlot e il Guyot, mentre nei vigneti quali cimatura, scacchiatura, Pignoletto. più vecchi di Trebbiano e Al- spollonatura, defogliazione e bana si trova frequentemente il diradamento dei grappoli, Tecniche colturali il doppio capovolto. soprattutto in collina, sono Nelle territori collinari e pede- Nella maggioranza dei vigneti oculatamente gestite al fine di montani negli ultimi dieci anni di pianura sono presenti forme equilibrare lo sviluppo vegeto- si è assistito ad un notevole di allevamento a Casarsa, Ca- produttivo in relazione all’an- miglioramento colturale, che povolto e GDC, anche se negli damento stagionale. ha portato ad una viticoltura ultimi anni si sta facendo stra- NOTIZIARIO TECNICO 19

Aspetti metodologici 20 NOTIZIARIO TECNICO

Il lavoro di zonazione vitivini- lina romagnola, il Servizio 1:250.000 per il territorio di cola che ha interessato il ter- Idro-Meteo-Clima dell’ARPA collina, entrambe realizzate dal ritorio della collina romagnola dell’Emilia Romagna utilizzan- Servizio Geologico, Sismico e delle province di Forlì-Cesena do un programma di geostati- dei Suoli della Regione e Emi- e Ravenna, ha seguito le linee stica originale che elabora dati lia-Romagna. Al fine di appro- guida comunemente usate, termici provenienti da stazioni fondire le conoscenze dei suoli che prevedono lo studio del agrometeo fisse della Regione presenti nel territorio collinare clima e dei suoli e quindi lo stu- Emilia Romagna, ha redatto, sono stati eseguiti un’apposita dio dell’interazione tra vitigno con dati provenienti da serie fotointerpretazione e un rile- ed ambiente pedoclimatico. storiche, una serie di carte te- vamento pedologico tramite Le attività sono state svolte da matiche dell’Indice di Winkler la descrizione di trivellate e un gruppo di lavoro interdisci- valide per l’intero territorio stu- profili di suolo. Lo studio delle plinare coordinato scientifica- diato. Tale indice, molto cono- trivellate, realizzate con trivella mente dall’Istituto di Frutti-Vi- sciuto in viticoltura, é definito olandese fino a 120 cm di pro- ticoltura dell’Università Cattoli- come: fondità, ha costituito un primo ca del Sacro Cuore di Piacenza ∑ aprile-ottobre della tempera- approccio di conoscenza dei e composto da agronomi ed tura media giornaliera sottrat- suoli e della loro variabilità nel enologi di ASTRA e CRPV, ta di 10°C e si esprime come territorio. dai pedologi di I.TER e dai cli- gradi-giorno (GG). Il program- Lo studio dei profili di suolo è matologi di ARPA. Lo studio ma di elaborazione dati ha avvenuto tramite lo scavo di dei suoli si è avvalso anche dei consentito anche di ottenere, sezioni naturali, profonde fino contributi tecnico scientifici dei conosciutane le coordinate ge- a un metro e mezzo o fino alla pedologi del Servizio Geologi- ografiche, il dato puntiforme roccia dura, che hanno per- co, Sismico e dei Suoli della dell’indice di Winkler, delle pre- messo al pedologo di osserva- Regione Emilia-Romagna. Il cipitazioni del periodo aprile- re le differenze tra i vari strati lavoro di zonazione viticola ha ottobre e della radiazione glo- presenti (orizzonti). Per ogni interessato i vitigni Sangiovese bale dello stesso periodo per orizzonte sono state rilevate le ed Albana ed è stato realizzato ogni sito sperimentale (vigne- principali caratteristiche come, tramite i progetti CRPV “Zo- to-studio) in cui si sono svolti i ad esempio, il contenuto di nazione viticola della cv Al- controlli produttivi e qualitativi sabbia, limo e argilla, la pre- bana nell’areale della Collina nei vigneti-campione. senza di ciottoli, le dimensioni romagnola” L.R. 28/98 piano e la distribuzione dei pori, il stralcio 2006 e “Zonazione Lo studio dei suoli contenuto di calcare e il pH. viticola della collina romagno- La conoscenza dei suoli ha Il rilevamento pedologico del la” L.R. 28/98 piano stralcio inizialmente fatto riferimen- territorio della Collina roma- 2007. to alla cartografia esistente: gnola è proceduto con metodo “Carta dei suoli della pianu- libero ragionato, eseguendo il Lo studio del clima ra emiliano-romagnola” in numero di osservazioni pedo- Nell’ambito del progetto di scala 1:50.000 e alla “Carta logiche e di analisi chimico-fisi- zonazione viticola della col- regionale dei suoli” in scala che del terreno sotto riportate.

Progetto CRPV Trivellate Analisi Profili (dati relativi alle colline di Ravenna e Forlì-Cesena) descritte chimico-fisiche “Zonazione viticola della cv Albana nell’areale della Collina romagnola” 104 6 20 “Zonazione viticola della collina romagnola” 345 56 148 Totale 449 62 168 NOTIZIARIO TECNICO 21

bilità pedologica presente. Infatti all’interno di ogni “vi- gneto-studio” sono stati de- scritti i caratteri dei suoli tra- mite 6-8 trivellate, distribuite nell’intero appezzamento, e lo studio del profilo di suolo nel punto maggiormente rap- presentativo. Le trivellate e in particolare i profili di suolo sono stati studiati dando una specifica attenzione ai carat- teri pedologici che influenza- no lo sviluppo della vite e la produzione di uva (es. tessitu- Alcune gocce di acido cloridrico sul suolo permettono di stimare il contenuto ra, profondità utile alle radici, di carbonato di calcio. contenuto di calcare, ristagno Scelta dei “vigneti-studio” - presenza di suolo rappresen- d’acqua). Dai profili pedologici Pedologi, agronomi ed enologi tativo del territorio di studio sono stati prelevati i campioni hanno collaborato nel ricerca- e quindi diffuso all’interno di terreno che sono stati inviati re vigneti rappresentativi sia delle Carte dei Suoli dispo- al laboratorio di analisi terreni. della gestione agronomica sia nibili; la prima verifica del I suoli rilevati sono stati corre- dei vari ambienti pedologici suolo presente è stata fatta lati alle Unità di Suolo descrit- della collina di Ravenna e For- tramite rilevamento spediti- te nell’Archivio regionale del li-Cesena. Inizialmente hanno vo con trivella olandese. Servizio Geologico, Sismico e realizzato insieme alcune rico- Al termine delle ricognizioni dei Suoli della Regione Emilia- gnizioni preliminari presso le preliminari sono stati scelti, Romagna e alle Unità Carto- aziende vitivinicole, finalizzate tra tutti i vigneti visitati, 18 “vi- grafiche delle Carte dei suoli. alla selezione dei “vigneti-stu- gneti-studio” di Sangiovese e La rappresentatività agronomi- dio” in cui realizzare le prove 8 di Albana che rispondevano ca e pedologica dei vigneti stu- sperimentali. Sono state prese ai requisiti e che permettevano dio, ottenuta con la selezione in esame circa una quaranti- di ottenere, per quanto possi- mirata, ha consentito di realiz- na di aziende affidabili sotto bile, il confronto della risposta zare lo studio dell’interazione il profilo tecnico in cui erano dei vitigni (a parità di gestione tra vitigno e suolo e di estende- presenti i vitigni Sangiovese agronomica) su suoli diversi. re tali informazioni, utilizzando e Albana ed è stato verificato Nella tabella 5 sono riportate la Carta dei Suoli realizzata, se gli impianti viticoli presenti le caratteristiche principali dei alle zone della collina raven- avevano i seguenti requisiti per vigneti-studio. nate, forlivese e cesenate ca- impostare le prove sperimen- ratterizzate da suoli simili per tali: Studi pedologici realizzati comportamento agronomico - vigneto in piena produzione nei “vigneti-studio” e per risposta alla produzione (età media dai 10 ai 20 anni I “vigneti-studio” sono stati ca- vitivinicola. Tutto ciò, di conse- circa) condotto con una ge- ratterizzati da uno studio pedo- guenza, ha portato all’elabora- stione agronomica ordinaria logico consistente in trivellate zione della “Carta delle Terre” (forma di allevamento, sesto e profili di suolo che hanno della viticoltura della Collina d’impianto, tecnica di ge- permesso di conoscere le ca- Romagnola delle province di stione del suolo); ratteristiche dei suoli e la varia- Forlì-Cesena e Ravenna. 22 NOTIZIARIO TECNICO

Studi viti-vinicoli realiz- rifrattometrico (°Brix), acidità nificazioni ed analisi chimiche zati nei “vigneti-studio” titolabile (g/L) e pH. Nel cam- e sensoriali su mosti e vini ot- I rilievi effettuati in ogni vigne- pionamento alla vendemmia tenuti, presso la cantina speri- to-studio hanno riguardato la è stata determinata anche la mentale di ASTRA a Tebano valutazione dei parametri fe- consistenza degli acidi organici (Faenza). nologici, vegetativi, produttivi (malico e tartarico); Campioni di circa 100 kg di e qualitativi dei vitigni Sangio- - determinazione, all’atto del- uva provenienti dai differenti vese e Albana la vendemmia, dei parame- vigneti studio sono stati vini- In particolare, si è così opera- tri produttivi quali numero di ficati con idonee attrezzature, to: grappoli per ceppo, peso della secondo linee standardizzate - controllo della manifestazio- produzione di uva per ceppo, di vinificazione. È stato così ne delle fasi fenologiche (ger- peso medio del grappolo; possibile confrontare la com- mogliamento, fioritura, invaia- - determinazione del peso del posizione dei mosti e dei vini tura ). legno di risulta della potatura ottenibili dai differenti vigneti - studio della cinetica di matu- secca per ceppo, parametro in e valutarli in funzione delle po- razione delle uve, monitorata grado di fornire una stima del tenzialità e della qualità enolo- tramite campionamenti di uva livello di vigoria della pianta. gica esprimibili. settimanali nel periodo inva- Nel corso di due vendemmie, Dal punto di vista chimico iatura-vendemmia (circa 200 2007 e 2008 per l’Albana e sono state effettuate normali acini per ogni prelievo), ana- 2008 e 2009 per il Sangiove- analisi di caratterizzazione dei lizzati per grado zuccherino se, si è intervenuti con microvi- prodotti vinosi, quali titolo al- NOTIZIARIO TECNICO 23

Tab. 5 – Caratteristiche dei “vigneti–studio” individuati Sigla del Codice Suolo Unità Vitigno Forma “vigneto studio” profilo rilevato rilevato Cartografica studiato di allevamento 01ALFC E5012P0001 FGG1 FGG1/FNC/CRR Albana capovolto bilaterale 02ALFC E5012P0049 ALB BAN3/DEM/DOG2 Albana capovolto bilaterale 03ALFC E5012P0052 LUG1 LUG2-SLU2 Albana capovolto bilaterale 27ALFC E5012P0030 CDV1 DOG1/AGE1/GRI3 Albana capovolto 04ALRA E5012P0036 BAN3 BAN3/GRI3/DOG0 Albana guyot 05ALRA E5012P0011 BAN3 BAN3/SOG Albana guyot 06ALRA E5012P0012 BAN3 BAN3/DEM/DOG2 Albana guyot 28ALRA E5012P0007 CDV2 MFA1-CDV2 Albana guyot 01SGFC E5012P0005 FGG1 PRT1/STF2/GIN1 Sangiovese cordone speronato 02SGFC E5012P0002 CRR FGG1/FNC/CRR Sangiovese cordone speronato 03SGFC E5012P0031 SAD1 SAD1/BGT1 Sangiovese cordone speronato 04SGFC E5012P0060 MFA1 CDV2-MFA1 Sangiovese cordone speronato 05SGFC E5012P0014 MDU2 STM2/CEL4/MDU2 Sangiovese cordone speronato 06SGFC E5012P0017 CEL4 AGE1/CEL3/STM1 Sangiovese cordone speronato 07SGFC E5012P0019 CTU STM2/CEL4/CTU Sangiovese cordone speronato 08SGFC E5012P0023 DOG1 DEM/DOG1/CEL3 Sangiovese cordone speronato 09SGFC E5012P0059 CRR FGG2/PRT2 Sangiovese cordone speronato 10SGFC E5012P0053 PRT1 LUG2-SLU2 Sangiovese cordone speronato 11SGRA E5012P0008 CDV1 MFA1-CDV2 Sangiovese cordone speronato 12SGRA E5012P0010 DOG1 BAN3/SOG Sangiovese cordone speronato 13SGRA E5012P0028 CDV2 MFA1-CDV2 Sangiovese guyot 14SGRA E5012P0026 MFA1 CDV2-MFA1 Sangiovese cordone speronato 15SGRA E5012P0033 GRI3 DEM/BAN3/DOG0 Sangiovese cordone speronato 16SGRA E5012P0013 BAN3 BAN3/DEM/DOG2 Sangiovese guyot 17SGRA E5012P0062 GRI3 DEM/BAN3/DOG0 Sangiovese cordone speronato 18SGRA E5012P0061 MFA1 MFA1 Sangiovese cordone speronato colometrico, zuccheri riduttori, vini (visivo, olfattivo, gustativo, Elaborazione dei dati pH, acidità totale e volatile, complessivo), procedendo poi L’elaborazione statistica dei acidi organici, estratto, polife- ad una analisi descrittiva, in dati di campo (pedologici, pro- noli totali, antociani, intensità cui i differenti giudici si sono duttivi, vegetativi ed analisi dei e tonalità colorante. espressi sull’intensità percepita mosti) é stata effettuata tramite I vini sono poi stati sottoposti nei vini rispetto ad un elenco Analisi di Varianza, utilizzando a un panel di degustatori per di parametri, specificamente come fonti di variabilità princi- l’analisi sensoriale, che ha individuati per ogni vitigno e pale anno e suolo. espresso un gradimento (da 1 ritenuti per questo rilevanti e L’integrazione dei risultati, rea- a 10) sui differenti aspetti dei caratterizzanti. lizzata dal gruppo di lavoro, ha 24 NOTIZIARIO TECNICO consentito di condividere i ca- suolo considerate simili per Cesena nella quale sono state ratteri pedologici che maggior- comportamento agronomico evidenziate le “Terre” in cui mente influenzano la crescita e per risposta vegeto produt- sono collocati i “vigneti-studio” della pianta e la produzione tiva della vite. È stata così re- e per le quali è possibile esten- vitivinicola. alizzata la “Carta delle Terre” dere, con prudenza e ragione- Su tale base sono state aggre- della Collina Romagnola delle volezza, le conoscenze deriva- gate in “Terre” le tipologie di province di Ravenna e Forli- te dalle sperimentazioni. NOTIZIARIO TECNICO 25

Il clima del territorio della collina romagnola 26 NOTIZIARIO TECNICO

Mappe climatiche della DOC Sangiovese di Ro- più recente, 1991-2008, si Le mappe dell’indice di magna (figg. 3 e 4). L’analisi nota invece un innalzamento Winkler realizzate dall’ARPA della mappa più antica eviden- delle classi di IW di circa 200 hanno preso in considerazio- zia come, dal punto di vista GG e un’estensione della “bol- ne il trentennio 1961-1990 e delle medie climatologiche, la la di calore” della zona urbaniz- il successivo periodo di dicias- maggior parte della viticoltura zata, sopra i 2200 GG, che ora sette anni 1991-2008, oltre ai collinare delle due provincie ri- va da Faenza a Cesena senza singoli anni in cui sono state entrava nella classe compresa soluzione di continuità. Tutto realizzate le sperimentazioni: tra 1600 e 2000 Gradi-Gior- ciò conferma l’inasprimento 2007, 2008 e 2009. no, con la sola eccezione, più del riscaldamento del territorio L’area d’indagine è stata quel- calda, indicante la zona urbana regionale, avutosi nell’ultimo la concernente la delimitazione di Forlì. Nel periodo climatico decennio.

Fig. 1 - Indice di Winkler, precipitazioni e radiazione globale del periodo aprile-ottobre relativi ai territori collinari vitati delle province di Ravenna (A) e Forlì-Cesena (B), in funzione delle località e degli anni (2007-2008-2009) 2400 450 IW (gg) 2300 P (mm) 400

2200 350

2100 300

2000 250 P 1900 200 IW

1800 150

S. Lucia Oriolo Tebano Ariale SandronaCepparanoMarzeno TorricellaCampiano SaduranoDovadolaMad. UlivoCarpineta S. Lorenzo S. TommasoTerra del Sole Marsignano Ravenna Forlì NOTIZIARIO TECNICO 27

Variabilità climatica del Fig. 2 - Indice di Winkler, precipitazioni e radiazione globale del periodo aprile-ot- territorio collinare roma- tobre relativi ai territori collinari vitati delle province di Ravenna (A) e Forlì-Cesena gnolo (B), in funzione delle località e degli anni (2007-2008-2009) Analizzando i valori medi del A) RAVENNA triennio 2007-2009 dell’In- dice di Winkler e delle preci- P07 P08 P09 IW07 IW08 IW09 2400 500 pitazioni del periodo aprile- IW(gg) P(mm) ottobre, riscontrati nei territori 450 vitati collinari della provincia di 2300 Ravenna e della provincia di 400 2200 Forlì-Cesena emerge l’eviden- 350 te seppur piccola differenza climatica tra le due macrozone 2100 300 (fig. 1). 250 Nel Forlivese e nel Cesenate 2000 le precipitazioni del periodo 200 sono moderatamente più ele- 1900 150 vate rispetto al Ravennate e alcuni siti presentano somma- 1800 100 torie termiche notevolmente Oriolo Tebano S. Lucia Sandrona Marzeno Torricella Campiano superiori rispetto alla media di Cepparano tutto il territorio. Più in detta- B) FORLI’-CESENA glio i valori si possono leggere in tab. 1, dove sono riportati P07 P08 P09 IW07 IW08 IW09 2400 500 anche i valori della radiazione IW(gg) P(mm) globale, sempre del periodo 450 2300 aprile-ottobre. Nel grafico e in 400 tabella non sono compresi i va- 2200 lori rilevati nel sito di Bertinoro, 350 poiché giudicati molto anoma- 300 li: 1842 gradi-giorno! 2100 In sostanza, dalla lettura della 250 tabella si evince che la collina 2000 vitata della provincia di Forlì- 200 Cesena riceva un po’ più di 1900 150 precipitazioni durante il perio- do vegetativo rispetto alla pro- 1800 100 vincia di Ravenna, nonostante Ariale Sadurano DovadolaMad. UlivoCarpineta S. Lorenzo inglobi i due siti, Madonna S. Tommaso Terra del Sole Marsignano dell’Ulivo e Carpineta, più “caldi” dell’intero territorio. tà climatica tra i siti è apparsa siti il 2008 è stato leggermen- L’indice di Winkler medio del- alquanto contenuta, solamente te più piovoso. All’interno del le due macrozone è apparso i siti di Torricella, Campiano territorio vitato collinare forli- simile. e, in minor misura, Tebano vese e cesenate la variabilità, Nello specifico, all’interno del hanno evidenziato sommatorie soprattutto termica, è risultata territorio vitato collinare ra- termiche inferiori alla media in invece più elevata (fig. 2 B). vennate (fig. 2 A) la variabili- tutte tre le annate. In questi tre Come già detto, vi sono siti 28 NOTIZIARIO TECNICO molto caldi, Madonna dell’Uli- vo e Carpineta (entro i 100 m di altitudine) e siti alquanto più “freschi” come Sadurano e Marsignano, entrambi sopra i 250 m di altitudine. Nel complesso il 2009 è ri- sultato l’anno più caldo in en- trambe le macro-zone ma con uno scarto maggiore, rispet- to alle altre due annate, nel Ravennate. Nei siti più caldi del Cesenate le differenze ter- miche tra gli anni sono appar- se più attenuate.

Tab. 6 - Indice di Winkler, precipitazioni e radiazione globale del periodo aprile-ottobre relativi al territorio collinare vitato delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. MEDIE TRIENNALI 2007-2009 Quota Località Pr. Esp. I. W. Precipitazioni apr-ott Radiazione gl. apr-ott (m s.l.m.) (G-G) (mm) (MJ/m2) S. Lucia 77 p 2202 312 4134 Sandrona 195 O 2203 311 4074 Cepparano 265 NE 2174 325 4050 Marzeno 163 p 2203 310 4114 RA Oriolo 87 E 2212 305 4083 Torricella 1 NO 2118 324 3861 Tebano 70 NO 2142 328 4012 Campiano 195 p 2089 325 4176 medie 156 - 2168 317 4063 Sadurano 260 SE 2062 374 4210 Dovadola 150 p 2168 369 4033 Madonna Ulivo 103 SO 2309 338 4097 Carpineta 90 E 2369 360 4079 S. Tommaso FC 157 NO 2240 337 3889 S. Lorenzo 185 S 2234 357 4187 Terra del Sole 118 p 2137 340 4075 Ariale 119 p 2100 341 4068 Marsignano 265 S 2027 359 4187 medie 161 - 2183 353 4092 NOTIZIARIO TECNICO 29

Fig, 3 – Mappa dell’Indice di Winkler in Romagna nei periodi 1961-1990 e 1991-2008 30 NOTIZIARIO TECNICO

Fig. 4 – Mappa dell’Indice di Winkler in Romagna nel triennio 2007-2009 NOTIZIARIO TECNICO 31

Carta delle Terre della zonazione viticola 32 NOTIZIARIO TECNICO

coli, realizzata dal gruppo di lavoro, ha consentito di con- dividere i caratteri pedologici che maggiormente influenza- no la crescita della vite e la produzione vitivinicola. È su tale base che sono state ag- gregate in “Terre” le tipologie di suolo considerate simili per comportamento agronomico e per risposta vegeto-produttiva della vite. La “Carta delle Terre della zonazione viticola” fornisce informazioni sulle Terre in cui sono stati studiati i “vigneti-stu- dio” ed elaborate considerazio- ni sulle relative vocazionalità La “Carta delle Terre della zo- dove è stato riconosciuto e ri- alla vitivinicoltura. nazione viticola” deriva dall’as- levato la prima volta. Il nome è In essa sono state colorate semblaggio della “Carta dei sinteticamente riportato in una quindi le “Terre” in cui sono suoli della pianura emiliano-ro- sigla di tre lettere seguita da un collocati i “vigneti-studio” e magnola” in scala 1:50.000(1) numero (es. CEL1). Il Servizio per le quali è possibile esten- con la “Carta dei Suoli del Geologico Sismico e dei Suoli dere, con prudenza e ragione- territorio collinare in scala della Regione Emilia-Romagna volezza, le conoscenze deriva- 1:50.000 -prima approssima- custodisce l’Archivio Regio- te dalle sperimentazioni. Ne zione” appositamente realizza- nale dei Suoli riconosciuti in emerge quindi un’indicazione ta ai fini del Progetto CRPV di Emilia-Romagna, in cui a ogni territoriale parziale, ma al con- “Zonazione viticola della colli- sigla corrisponde una scheda tempo efficace, della vocazio- na romagnola” . descrittiva complessa che ne nalità del territorio studiato, I suoli sono entità naturali di- elenca nel dettaglio le caratte- perché legata soprattutto ai namiche, fortemente condizio- ristiche. territori storicamente vitati, nate dalle interazioni con gli Le Carte dei Suoli descrivono dove la viticoltura è da sempre altri fattori ambientali (geolo- la distribuzione dei tipi di suolo una risorsa importante. gia, clima, vegetazione, mor- individuando le aree del territo- Esistono varie definizioni di fologia, uso del suolo) e hanno rio (Unità Cartografiche), cia- “Terre” (Land); in questo lavo- proprietà differenti, che condi- scuna sufficientemente omo- ro si è fatto riferimento princi- zionano le specifiche vocazio- genea al suo interno, rispetto palmente a “D.Dent, 1981”: nalità locali. al tipo di suolo o ai tipi di suoli “Land comprende tutti gli I diversi tipi di suolo (Unità presenti, e sufficientemente di- elementi che influenzano Tipologiche di Suolo) sono versa dalle altre per giustificar- l’uso potenziale del land. identificati tramite un nome ne l’individuazione. Quindi Land non si riferisce (es.: suolo Celincordia) colle- L’integrazione dei risultati spe- soltanto al suolo ma include gato al toponimo della località rimentali, pedologici e vitivini- le principali caratteristiche

1 Carta dei suoli della pianura emiliano-romagnola in scala 1:50.000, edizione 2005 realizzata dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e consultabile nei siti www.regione.emilia-romagna.it/cartpedo NOTIZIARIO TECNICO 33

della geologia, della morfo- riportate le descrizioni per tipologie di suolo, afferenti logia, del clima, dell’idro- ciascuna Terra che compren- alle Terre in descrizione, con- logia, della vegetazione e dono: siderate simili per compor- della fauna. I risultati fisici - Ambiente: descrizione tamento agronomico e per della passata attività uma- dell’ambiente; risposta vegeto-produttiva na, come l’asportazione del- - Suoli: le principali caratteri- della vite; la vegetazione o la bonifica, stiche dei tipi di suolo affe- - Unità Cartografiche affe- sono inclusi nel significato renti alla Terra; renti: elenco delle Unità di land. Conseguenze sfavo- - Considerazioni inerenti la Cartografiche caratterizzate revoli derivanti dall’uso pas- gestione agro-ambientale; da suoli afferenti alle Terre in sato, come erosione dei suoli elaborate dal Catalogo dei descrizione o degrado della vegetazione, suoli della pianura emiliano- - Unità Cartografiche par- devono essere incluse. Le romagnola e dal Catalogo zialmente afferenti: elenco caratteristiche economiche e dei principali suoli agricoli di delle Unità Cartografiche ca- sociali non fanno parte del collina e montagna; ratterizzate da suoli afferenti land.” - Considerazioni per la colti- alle Terre in descrizione e da Nella Carta delle Terre della vazione della vite: prime in- suoli afferenti ad altre Terre. zonazione viticola delle provin- dicazioni desunte dall’elabo- ce di Forli/Cesena e Ravenna razione dei dati sperimentali La definizione dei termini de- sono colorate le Terre rappre- e dalle considerazioni formu- scrittivi tecnici è riportata nel sentative dei “vigneti-studio”. late dal gruppo di lavoro; glossario allegato. Nei paragrafi successivi sono - Suoli afferenti: elenco delle

NOTIZIARIO TECNICO 35

Terre rappresentative dei vigneti-studio 36 NOTIZIARIO TECNICO

Terre scarsamente calcaree del margine appenninico

Ambiente Ampie superfici terrazzate sommitali dolcemente ondulate o ondulate (pendenza 3-10%), che nelle parti basse sono moderatamente ripide (pendenza 10-25%) o ripide nelle parti più incise (20-35%, talora 50% di pendenza). Le quote sono tipicamente comprese fra 50 e 160 m s.l.m. L’uso del suolo è prevalentemente a seminativo e secondariamente a vigneto; nei versanti ripidi l’uso è forestale, a prevalente funzione di protezione idrogeologica. Suoli I suoli sono dolcemente ondulati od ondulati e si sono formati in sedimenti alluvionali limoso-argillosi deposti da centinaia a decine di migliaia di anni fa. Sono a tessitura moderatamente fine o fine, non calcarei o scarsamente calcarei. Sono molto profondi ed hanno moderata disponibilità di ossigeno. I suoli interessati dallo studio di zonazione viticola e presenti nei vigneti-studio sono di seguito de- scritti: Suoli Montefalcone franca argillosa limosa, 1-5% pendente (MFA1): si sono formati in an- tichi sedimenti alluvionali limoso-argillosi; sono Suoli Montefalcone Suoli Ca’ del Vento franca argillosa limosa, franca argillosa limosa, moderatamente frequenti ed occupano preva- 1-5% pendente (MFA1) 1-5% pendente (CDV1) lentemente le parti sommitali terrazzate; sono dolcemente inclinati, molto profondi; hanno mo- derata disponibilità di ossigeno e tessitura fran- ca argillosa limosa o argillosa limosa; sono non calcarei fino a circa un metro di profondità e da debolmente a moderatamente alcalini. Suoli Ca’ del Vento franca argillosa limosa, 1-5% pendente (CDV1): si sono formati in an- tichi sedimenti alluvionali limoso-argillosi; sono moderatamente frequenti ed occupano preva- lentemente le parti più erose o antropicamente rimaneggiate delle sommità dei terrazzi; sono NOTIZIARIO TECNICO 37

dolcemente inclinati, molto profondi e con moderata disponibilità di os- Suoli Ca’ del Vento franca argillosa limosa, sigeno; hanno tessitura franca argillosa limosa o argillosa limosa, sono 5-20% pendente (CDV2) scarsamente calcarei, talvolta molto calcarei, presentano accumuli di carbonato di calcio entro i 75 cm di profondità; sono moderatamente alcalini. Suoli Ca’ del Vento franca argillosa limosa, 5-20% pendente (CDV2): hanno le stesse caratteristiche dei suoli CDV1 ma occupano le parti basse o più pendenti dei terrazzi. Suoli Sant’Andrea franca argillosa limosa (SAD1): si sono formati in antichi sedimenti alluvionali limoso-argillosi; sono poco frequenti e si tro- vano nelle stesse situazioni morfologiche dei suoli MFA1; sono dolce- mente inclinati, molto profondi e con moderata disponibilità di ossigeno; hanno tessitura franca argillosa limosa o argillosa limosa, sono non calca- rei fino ad oltre un metro di profondità e da neutri a debolmente alcalini. Considerazioni agronomiche Gli elevati contenuti in limo e argilla, la moderata disponibilità di ossigeno Suoli Sant’Andrea franca argillosa limosa, e, localmente, la pendenza condizionano le qualità agronomiche dei suo- (SAD1) li. È necessaria l’adozione di specifiche tecniche di sistemazione del suolo in superficie volte a regimare le acque in eccesso e a contenere il rischio di erosione idrica superficiale. La lavorazione del terreno in condizioni di eccessiva umidità provoca la formazione di zolle molto compatte. Sono consigliate periodiche scarificature da eseguirsi a una profondità superiore a quella adottata dall’aratura al fine di rompere un’eventuale soletta di aratura e facilitare l’infiltrazione dell’acqua. Considerazioni per la coltivazione della vite Non sussistono limitazioni significative per la coltivazione della vite; l’ele- vato contenuto d’argilla e la presenza di ristagni d’acqua stagionali, ri- chiedono la scelta di portinnesti idonei. Nei vigneti è consigliato l’inerbi- mento tra le file per preservare il suolo dall’erosione idrica superficiale. 38 NOTIZIARIO TECNICO

Suoli afferenti:CDV1, CDV2, GAIz, MFA1, RNV3, RNVz, SAD1. Unità Cartografiche afferenti: CDV1-CDV2, CDV2, CDV2-MFA1, CDV2-SAD1, GAIz, MFA1, MFA1-CDV2, RNV3, RNVz, SAD1. Unità Cartografiche parzialmente afferenti: SAD1/BGT1 Vigneti-studio localizzati in queste Terre:

Sigla Codice Suolo Unità Vitigno Forma di vigneto studio profilo rilevato rilevato Cartografica studiato allevamento 27ALFC E5012P0030 CDV1 DOG1/AGE1/GRI3 Albana capovolto

28ALRA E5012P0007 CDV2 MFA1-CDV2 Albana guyot

03SGFC E5012P0031 SAD1 SAD1/BGT1 Sangiovese cordone speronato

04SGFC E5012P0060 MFA1 CDV2-MFA1 Sangiovese cordone speronato

11SGRA E5012P0008 CDV1 MFA1-CDV2 Sangiovese cordone speronato

13SGRA E5012P0028 CDV2 MFA1-CDV2 Sangiovese guyot

14SGRA E5012P0026 MFA1 CDV2-MFA1 Sangiovese cordone speronato

18SGRA E5012P0061 MFA1 MFA1 Sangiovese cordone speronato NOTIZIARIO TECNICO 39

Terre calcaree del basso Appennino localmente associate a calanchi

Ambiente Aree collinari caratterizzate dall’alternarsi di versanti brevi, rettilinei e di versanti lunghi, con penden- za che varia tipicamente dal 5 al 35% e può giungere fino al 40-50% nelle parti calanchive. Localmente sono presenti lembi relitti di superfici sommitali dolcemente ondulate, impostate su depositi alluvionali antichi. Le quote sono tipicamente comprese tra 100 e 280 m s.l.m., anche se in alcune parti si possono raggiungere i 400 m s.l.m. L’uso attuale del suolo è in prevalenza di tipo agricolo, con seminativi e colture arboree specializzate (vigneti e frutteti). Suoli I suoli sono da ondulati a ripidi (pendenza tipicamente compresa fra il 5 ed il 35%) e si sono formati in rocce prevalentemente argillose o pelitiche di età pliocenica, talvolta con intercalazioni sabbiose (Formazione delle Argille Azzurre e Formazione delle Arenarie di Borello). Sono a tessitura fine o moderatamente fine, calcarei, talvolta fortemente calcarei nella parte inferiore del suolo, e mode- ratamente alcalini. Sono da moderatamente a molto profondi, in funzione della profondità del sub- strato. Il loro differenziamento rispetto ai materiali originari è variabile in funzione della stabilità delle superfici rispetto ai fenomeni di erosione diffusa e per ruscellamento. I suoli interessati dallo studio di zonazione viticola e presenti nei vigneti-studio sono di seguito descritti: Suoli Banzola 5-35% pendenti (BAN3): si sono formati in rocce preva- Suoli Banzola lentemente argillose e pelitiche (Formazione delle Argille Azzurre); sono 5-35% pendenti (BAN3) molto frequenti e si trovano nelle parti di versante sottoposte ad intensa erosione idrica di tipo laminare; sono da ondulati a ripidi, moderatamente profondi su substrato composto da argilliti massive situato entro il metro di profondità; hanno moderata disponibilità di ossigeno, tessitura franca argillosa limosa e sono calcarei e moderatamente alcalini. Suoli Dogheria 7-15% pendenti (DOG1): si sono formati in rocce pre- valentemente argillose e pelitiche (Formazione delle Argille Azzurre); sono moderatamente frequenti ed occupano prevalentemente le sommità e i versanti poco acclivi, meno soggetti a fenomeni erosivi; sono ondulati, molto profondi e a buona disponibilità di ossigeno; hanno tessitura franca argillosa limosa, secondariamente argillosa limosa, sono calcarei, talvolta fortemente calcarei in orizzonti profondi con accumulo di carbonato di 40 NOTIZIARIO TECNICO

calcio entro il metro di profondità e sono moderatamente alcalini. Suoli Dogheria Suoli Grifone franca argillosa limosa (GRI3): si sono formati in materiali 7-15% pendenti di origine alluvio-colluviale provenienti dal disfacimento di rocce argillose (DOG1) e pelitiche (Formazione delle Argille Azzurre); sono poco frequenti ed occupano prevalentemente le parti medio-basse dei versanti; sono da on- dulati a moderatamente ripidi, molto profondi e a buona disponibilità di ossigeno; hanno tessitura franca argillosa limosa, talvolta franca argillosa, sono calcarei e moderatamente alcalini. Considerazioni agronomiche I suoli possono sostenere, seppure con qualche limitazione, anche usi agricoli intensivi (vigneti e frutteti specializzati) purché si provveda alla regimazione delle acque superficiali e alla sistemazione dei versanti, in relazione al rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica. Nei vigneti è consigliata la pratica dell’inerbimento totale. I suoli agricoli non presentano importanti limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie praticabili in collina. Suoli Grifone franca argillosa limosa Considerazioni per la coltivazione della vite (GRI3) Terre con elevata variabilità pedologica che con opportuni interventi agro- nomici e d’impianto consentono una buona potenzialità qualitativa del vitigno. Nelle esposizioni maggiormente ombreggiate e/o con soluzioni impianti- stiche non corrette (bassa densità d’impianto) non si raggiungono livelli di maturazione ottimali. La produzione quali-quantitativa di uva è strettamente dipendente dalle caratteristiche climatiche locali e dall’andamento meteorologico stagiona- le, soprattutto per quanto riguarda le precipitazioni. I fenomeni di smottamento superficiale in genere non sono tali - daar recare gravi danni agli impianti arborei e sono di regola obliterabili con modesti interventi di rimodellamento superficiale. NOTIZIARIO TECNICO 41

Suoli afferenti: BAN3, BAN4, DEM, DOG1, DOG2, GRI3, REB1, SOG, TRS1, TRS2. Unità Cartografiche afferenti:, BAN3, BAN3/BAN4, BAN3/DEM, BAN3/DEM/DOG2, BAN3/DOG1, BAN3/GRI3/DOG0, BAN3/SOG, BAN3/SOG/TRS0, BAN3/SOG/ZR, BAN4/ BAN3/DEM, BAN4/BAN3/ZR, DEM/BAN3/DOG0, DOG0/BAN3, REB1, REB1/DEM, REB1/ SOG/TRS0, SOG/BAN4/TRS0, SOG/TRS0/REB1, ZR-BAN4, ZR-TRS0, ZR/BAN4/SOG, ZR/ BAN4/SOG/TRS0, ZR/BAN4/TRS0. Unità Cartografiche parzialmente afferenti: AGE1/DOG1, BAN3/GRI3/CTU, BAN3/ REB1/CEL3, DOG1/DEM/CEL3, DEM/COV/RTF1, DEM/DOG1/CEL3, DOG1/AGE1/GRI3. Vigneti-studio localizzati in queste Terre:

Sigla Codice Suolo Forma di Unità Cartografica Vitigno studiato vigneto studio profilo rilevato rilevato allevamento 04ALRA E5012P0036 BAN3 BAN3/GRI3/DOG0 Albana guyot

05ALRA E5012P0011 BAN3 BAN3/SOG Albana guyot

06ALRA E5012P0012 BAN3 BAN3/DEM/DOG2 Albana guyot

08SGFC E5012P0023 DOG1 DEM/DOG1/CEL3 Sangiovese cordone speronato

12SGRA E5012P0010 DOG1 BAN3/SOG Sangiovese cordone speronato

15SGRA E5012P0033 GRI3 DEM/BAN3/DOG0 Sangiovese cordone speronato

16SGRA E5012P0013 BAN3 BAN3/DEM/DOG2 Sangiovese guyot

17SGRA E5012P0062 GRI3 DEM/BAN3/DOG0 Sangiovese cordone speronato 42 NOTIZIARIO TECNICO

Terre calcaree del basso Appennino con versanti strutturalmente stabili

Ambiente Aree collinari caratterizzate da versanti regolari più o meno ondulati e crinali a profilo arrotondato, talvolta con lembi relitti di paleosuperfici. Sono aree soggette ad intenso rimodellamento antropico. Le pendenze variano tipicamente dal 10 al 25%. Le quote sono tipicamente comprese tra i 50 e 150 m s.l.m. L’uso attuale del suolo è in prevalenza di tipo agricolo, con colture arboree specializzate (vigneti e frutteti). Suoli I suoli sono da ondulati a moderatamente ripidi e si sono formati in rocce pelitiche, localmente mar- nose, alternate ad arenarie (Formazione delle Argille Azzurre - Membro delle Arenarie di Borello; Formazione Marnoso - Arenacea). Sono a tessitura media o moderatamente fine, da non a molto calcarei e moderatamente alcalini. Sono da moderatamente a molto profondi in funzione della pro- fondità del substrato e a buona disponibilità di ossigeno. I suoli interessati dallo studio di zonazione viticola e presenti nei vigneti–studio sono di seguito descritti: Suoli Celincordia 10-35% pendenti (CEL4): si sono formati in materiali residuali provenienti da rocce composte da strati pelitici e arenacei (For- Suoli Celincordia mazione Marnoso-Arenacea, Formazione delle Arenarie di Borello); sono 10-35% pendenti (CEL4) molto frequenti ed occupano prevalentemente versanti interessati da ero- sione laminare e/o rimodellati da attività antropiche; sono moderatamen- te ripidi, talvolta ripidi, moderatamente profondi su substrato compatto a prevalente componente sabbiosa presente entro gli 80 cm di profondità; hanno buona disponibilità di ossigeno e tessitura franca argillosa o franca argillosa limosa su stratificazioni a prevalente componente sabbiosa e con accumuli di carbonato di calcio; sono molto o fortemente calcarei e mode- ratamente o fortemente alcalini. Suoli Madonna dell’Ulivo 10-20% pendenti (MDU2): si sono formati in rocce con alternanze di strati pelitici e arenacei (Formazione Marnoso- Arenacea, Formazione delle Arenarie di Borello); sono poco frequenti e si trovano nelle parti dei versanti meglio conservate e meno soggette all’ero- sione e sui ripiani sommitali; sono ondulati, talvolta moderatamente ripidi, NOTIZIARIO TECNICO 43

molto profondi; hanno buona disponibilità di ossigeno e tessitura franca Suoli Madonna dell’Ulivo argillosa o franca argillosa limosa; sono non o scarsamente calcarei e 10-20% pendenti moderatamente alcalini. (MDU2) Suoli Case Turchi (CTU): si sono formati in rocce stratificate a compo- nente prevalentemente arenacea (Formazione Marnoso-Arenacea); sono poco frequenti ed occupano prevalentemente le porzioni sommitali e di alto versante più soggette ad interventi antropici o suscettibili all’erosione; sono moderatamente ripidi o ripidi, moderatamente profondi su substrato compatto arenaceo entro il metro di profondità; hanno buona disponi- bilità di ossigeno e tessitura franca o franca sabbiosa; sono calcarei e moderatamente alcalini. Considerazioni agronomiche I suoli possono sostenere, seppure con qualche limitazione, anche usi agri- coli intensivi (vigneti) purché si provveda alla regimazione delle acque su- perficiali in relazione al rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica; nei vigneti è consigliata la pratica dell’inerbimento totale. Suoli Case Turchi I suoli non presentano importanti limitazioni alla produzione delle princi- (CTU) pali colture agrarie praticabili in collina. La resa delle colture primaverili-estive e di quelle arboree è tuttavia stretta- mente dipendente dai caratteri climatici locali e dall’andamento meteoro- logico stagionale (soprattutto dalle precipitazioni). Considerazioni per la coltivazione della vite Terre che con opportuni interventi agronomici e d’impianto consentono una discreta potenzialità qualitativa del vitigno. Per i nuovi impianti viticoli sono da favorire le esposizioni soleggiate e i portinnesti di media vigoria che consentano l’impostazione di densità medie d’impianto. La produzione quali-quantitativa di uva è strettamente dipendente dalle caratteristiche climatiche locali e dall’andamento meteo- rologico stagionale, soprattutto per quanto riguarda le precipitazioni. 44 NOTIZIARIO TECNICO

Suoli afferenti:, CEL3, CEL4, CTU, MDU1, MDU2, STM1, STM2. Unità Cartografiche afferenti:, CEL3/CEL4/STM1, CEL3/STM2, CEL4/STM1, MDU1, STM2/CEL4/CTU, STM2/CEL4/MDU2. Unità Cartografiche parzialmente afferenti: AGE1/CEL3/STM1, STM1/CEL3/AGE1. Vigneti-studio localizzati in queste Terre:

Sigla vigneto Suolo Forma di Codice profilo rilevato Unità Cartografica Vitigno studiato studio rilevato allevamento 05SGFC E5012P0014 MDU2 STM2/CEL4/MDU2 Sangiovese cordone speronato

06SGFC E5012P0017 CEL4 AGE1/CEL3/STM1 Sangiovese cordone speronato

07SGFC E5012P0019 CTU STM2/CEL4/CTU Sangiovese cordone speronato NOTIZIARIO TECNICO 45

Terre calcaree del basso Appennino con versanti a franapoggio e reggipoggio

Ambiente Esso è caratterizzato dall’alternarsi di versanti moderatamente ripidi e ripidi, disposti secondo la stratificazione del substrato roccioso: versanti semplici a reggipoggio (pendenze dal 20 al 35%) e versanti lunghi a franapoggio. (pendenze dal 15 al 25%). Le parti più incise ed acclivi sono boscate ed assumono mediamente pendenze del 40-80%, talvolta oltre il 100%, con frequenti affioramenti rocciosi. Le quote sono tipicamente comprese tra 180 e 420 m s.l.m., con alcune cime che, nella parte occidentale, superano i 500 m. L’uso attuale del suolo è in prevalenza di tipo agricolo, secondariamente forestale Suoli I suoli sono moderatamente ripidi e si sono formati in rocce stratificate marnoso arenacee (Forma- zione Marnoso-Arenacea). Sono a tessitura media o moderatamente fine, talvolta moderatamente grossolana negli orizzonti profondi, calcarei, moderatamente alcalini. Sono da moderatamente a molto profondi in funzione della profondità del substrato. I suoli interessati dallo studio di zonazione viticola e presenti nei vigneti–studio sono di seguito descritti: Suoli Luogoraro 20–35% pendenti (LUG1): si sono formati in rocce stratificate marnoso arena- cee (Formazione Marnoso-Arenacea); sono mo- Suoli Luogoraro Suoli Faggeto franchi 20-35% pendenti 10-30% pendenti deratamente frequenti ed occupano solitamente (LUG1) (FGG1) crinali e versanti acclivi a reggipoggio; sono mo- deratamente ripidi o ripidi, a buona disponibilità di ossigeno, moderatamente profondi su substra- to compatto, presente solitamente entro il metro di profondità; hanno tessitura franca o franca argillosa, talvolta franco limosa, sono molto o fortemente calcarei, spesso in corrispondenza di orizzonti profondi ad accumulo di carbonato di calcio, moderatamente alcalini. Suoli Faggeto franchi, 10-30% pendenti (FGG1): si sono formati in rocce stratificate are- nacee (Formazione Marnoso-Arenacea); sono 46 NOTIZIARIO TECNICO

moderatamente frequenti e diffusi nelle stesse forme di paesaggio dei Suoli Pratolino LUG1, ma in parti ad assoluta prevalenza di substrato arenaceo, che tal- franca argillosa limosa volta è subaffiorante; sono moderatamente ripidi, a buona disponibilità (PRT1) di ossigeno, moderatamente profondi su substrato arenaceo compatto, presente solitamente entro 80 cm di profondità; hanno tessitura franca o franca sabbiosa, talora sabbiosa franca, sono calcarei e moderatamen- te alcalini. Suoli Pratolino franca argillosa limosa (PRT1): si sono formati in roc- ce stratificate marnose (Formazione Marnoso-Arenacea); sono modera- tamente frequenti e si trovano su crinali e nelle parti più erose dei ver- santi, in punti in cui prevale il substrato marnoso; sono moderatamente ripidi, a disponibilità di ossigeno moderata, moderatamente profondi su substrato marnoso compatto, presente solitamente entro 80 cm di pro- fondità; hanno tessitura franca argillosa limosa o argillosa limosa, sono molto o fortemente calcarei e moderatamente alcalini. Suoli Cerreto (CRR): si sono formati in rocce stratificate marnoso are- nacee (Formazione Marnoso-Arenacea) o sulla loro parte detritica (fra- Suoli Cerreto ne, depositi di versante); sono poco frequenti ed occupano le porzioni (CRR) meno acclivi e meno erose dei versanti, talora corrispondenti a vallecole a fondo piatto; sono ondulati, raramente moderatamente ripidi, molto profondi, a buona disponibilità di ossigeno; hanno tessitura franca o franca argillosa, sono calcarei e moderatamente alcalini. Considerazioni agronomiche I suoli agricoli possono sostenere, seppure con qualche limitazione, an- che usi agricoli intensivi (vigneti) purché si provveda alla regimazione delle acque superficiali e alla sistemazione dei versanti, in relazione al rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica. Nei vigneti è consigliata la pratica dell’inerbimento totale. Le situazioni con maggiore pendenza (>35%) richiedono, oltre a interventi di sistemazione, l’ado- zione di indirizzi colturali e pratiche conservativi quali l’utilizzo forestale, NOTIZIARIO TECNICO 47 a prato o a pascolo permanente, le rotazioni con ampia presenza di foraggere Considerazioni per la coltivazione della vite L’altitudine elevata può provocare ritardi nelle varie fasi fenologiche della vite. I risultati produttivi sono medi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e si possono migliorare scegliendo esposizioni moderatamente assolate (es. ovest) associate a forme di allevamento e potatura che impediscano l’eccesso di luce diretta nella zona produttiva delle viti. Suoli afferenti:CRR, FGG1, FGG2, FNC, FRE1, GIN1, GRA, LBS1, LUG1, LUG2, MMZ1, MMZ2, PRT1, PRT2, SLU1, SLU2, STF1, STF2. Unità Cartografiche afferenti: CRR/GRA, FGG0/LUG1/MMZ2, FGG1/FNC, FGG1/FNC/ CRR, FGG1/FNC/GRA, FGG1/GRA, FGG2, FGG2/GRA, FGG2/MMZ2, FGG2/PRT2, FNC/ FGG1/GRA, GIN1, GIN1/PRT1/GRA, GIN1/PRT1/MMZ2, GRA, GRA/FNC, LBS1, LBS1/ LUG2, LUG0-SLU0, LUG0/LBS1, LUG1, LUG1/FGG1, LUG1/FGG1/SLU2, LUG2, LUG2- SLU2, LUG2/FGG2, MMZ2, MMZ2/MMZ1, MMZ2/PRT2/SLU2, MMZ2/ZR, PRT1, PRT1/ FRE1, PRT1/FRE1/GIN1, PRT1/STF2/GIN1, PRT2/ZR, SLU0/LUG1, SLU1, SLU2, SLU2/ LUG2/FGG2, STF0/FGG0, STF1/MMZ2, STF2/FGG2, STF2/SLU2. Vigneti-studio localizzati in queste Terre:

Sigla Suolo Forma di Codice profilo rilevato Unità Cartografica Vitigno studiato vigneto studio rilevato allevamento 01ALFC E5012P0001 FGG1 FGG1/FNC/CRR Albana capovolto bilaterale

03ALFC E5012P0052 LUG1 LUG2-SLU2 Albana capovolto bilaterale

01SGFC E5012P0005 FGG1 PRT1/STF2/GIN1 Sangiovese cordone speronato

02SGFC E5012P0002 CRR FGG1/FNC/CRR Sangiovese cordone speronato

09SGFC E5012P0059 CRR FGG2/PRT2 Sangiovese cordone speronato

10SGFC E5012P0053 PRT1 LUG2-SLU2 Sangiovese cordone speronato 48 NOTIZIARIO TECNICO

Terre calcaree del basso Appennino con locali fenomeni franosi

Ambiente Esso è caratterizzato da versanti ondulati, spesso fortemente incisi, nelle parti alte, per effetto dell’erosione idrica e con locale formazione di calanchi. Nelle parti basse dei versanti prevalgono superfici costituite da corpi di frana, talvolta attivi. Le pendenze variano tipicamente dal 10 al 35%, con valori più accentuati sui versanti incisi e sui calanchi. Le quote sono tipicamente comprese tra 150 e 350 m s.l.m. L’uso attuale del suolo è in prevalenza di tipo agricolo e secondariamente forestale nelle aree più dissestate.

Suoli I suoli sono moderatamente ripidi e si sono formati in rocce argilloso-marnose con inclusi di rocce calcaree (Formazione a Colombacci). Sono da moderatamente a molto profondi, a tessitura fine, molto o fortemente calcarei, da moderatamente a fortemente alcalini. Possono presentare entro i 100 cm di profondità il substrato roccioso. Possono presentare problemi di ristagno idrico nel suolo. I suoli interessati dallo studio di zonazione viticola e presenti nei vigneti– studio sono di seguito descritti: Suoli Alberelli (ALB): si sono formati in rocce argilloso-marnose con in- Suoli Alberelli clusi di rocce calcaree (Formazione a Colombacci); sono moderatamente (ALB) frequenti ed occupano le porzioni più stabili e meno soggette a scoscen- dimenti gravitativi, localizzate di solito nella parte alta dei versanti; sono da ondulati a moderatamente ripidi, a moderata disponibilità di ossigeno, moderatamente profondi su substrato argilloso compatto presente solita- mente entro il metro di profondità; hanno tessitura argillosa limosa, sono fortemente calcarei e da moderatamente a fortemente alcalini.

Considerazioni agronomiche I suoli per sostenere usi agricoli necessitano di un’attenta regimazione delle acque superficiali e profonde e la sistemazione dei versanti in modo da minimizzare le perdite di suolo per erosione e per movimenti di massa. Il quantitativo di acqua disponibile per le piante è a spiccata variabilità sta- gionale. A causa del rischio potenziale di perdita di suolo molto alto, risulta NOTIZIARIO TECNICO 49

opportuna l’adozione di particolari pratiche di conservazione del suolo. Notevole importanza riveste la regimazione delle acque di superficie soprattutto in presenza delle pendenze maggiori, ricorrendo alla riduzione della lunghezza degli appezzamenti, mediante l’apertura di fossi acquai trasversali. A causa della scarsa stabilità strutturale del suolo, sono da preferire le lavorazioni poco profonde e l’utilizzo di macchine con organi lavoranti che scarificano il terreno (vangatrici, sarchiatrici) rispetto a quelli che lo frantumano più o meno finemente (frese).

Considerazioni per la coltivazione della vite In questo ambiente è difficile far emergere le qualità dei vitigni per cui é necessario ottimizzare tutte le scelte d’impianto e di tecnica colturale. Al di sopra dei 300 m s.l.m. è opportuno optare per esposizioni assolate e controllare il carico produttivo.

Suoli afferenti: ALB, CML1, CML2, MCV, TEB.

Unità Cartografiche afferenti: ALB, ALB/CML0, CML1/MIN, CML2/ALB, CML2/MCV/ TEB, CML2/ZR/MCV/TEB, MIN/CML2/TEB, ZR/CML2/TEB/MCV.

Vigneti-studio localizzati in queste Terre:

Sigla Codice Suolo Forma di Unità Cartografica Vitigno studiato vigneto studio profilo rilevato rilevato allevamento

02ALFC E5012P0049 ALB CML2/MCV/TEB Albana capovolto bilaterale 50 NOTIZIARIO TECNICO

Sangiovese

Il Sangiovese è il più diffuso origine genetica e provenien- di Montenuovo, vecchio viti- vitigno da vino ad uva rossa za geografica, che già il Molon gno campano ormai scompar- italiano; con 70.289 ha oc- (1906), riprendendo anche il so (Grando et al., 2005). Più cupa il 10,8% della superficie pensiero di altri ampelografi, recentemente è stata ipotizzata nazionale ad uve da vino (Istat, collocava in Toscana (Calò et l’appartenenza del Sangiovese 2010). In Toscana trova la sua al, 2006). ad una popolazione autoctona massima espansione supe- Del Sangiovese s’identificano “italica” di vitigni, alla quale il rando il 55 % della superficie due grandi tipologie fonda- Ciliegiolo ne apparterrebbe vitata regionale; a essa seguo- mentali, la “grossa”, quella più come suo discendente diretto no Puglia con circa 13.000 conosciuta e diffusa in Toscana e non come padre (Di Vecchi ha, pari al 13% della superfi- e Romagna, e la “piccola” dif- Staraz et al., 2008). cie vitata regionale, e Marche fusa solo nel Casentino e co- Il Sangiovese grosso, la ti- 4.600ha pari al 37% della su- nosciuta come Sanvicetro. Re- pologia dominante di questo perficie vitata regionale. centemente, attraverso l’uso di vitigno, è vigoroso con por- In Emilia Romagna il Sangio- marcatori microsatelliti, è stata tamento della vegetazione vese è coltivato su circa 8.500 ipotizzata la parentela di primo eretto, ha buona fertilità delle ha, più del 15 % della super- grado del Sangiovese con il Ci- gemme, discreta quella delle ficie vitata regionale, di cui liegiolo, antico vitigno dell’Ita- gemme basali, ed è costante- 1.900 in provincia di Ravenna lia centrale, e con il Calabrese mente produttivo. Ha grappo- e 3.800 in provincia di Forlì- lo di dimensioni medio-grandi, Cesena. di forma conica- piramidale, Vitigno tipico dell’Italia cen- alato, quasi serrato; l’acino è trale, nell’ultimo ventennio il medio, ellittico, di colore nero- Sangiovese si è espanso anche violetto, pruinoso. in Puglia, Campania e Sicilia. Questo vitigno presenta un’ele- Chiamato tuttora Sangioveto vata variabilità fenotipica intra- nel Chianti, Prugnolo genti- varietale, il che ha creato una le a , Brunello popolazione con ampia base a Montalcino, Morellino nel genetica. Per tale motivo la Grossetano e Nielluccio in selezione clonale applicata al Francia, per citare solo i sino- Sangiovese si è tradotta nell’in- nimi più conosciuti, il Sangio- dividuazione di un elevatissimo vese è stato oggetto di molti numero di cloni: allo stato at- studi relativamente alla sua tuale 102 ( Mipaf, 2012). NOTIZIARIO TECNICO 51

Interazione del Sangiovese con gli ambienti delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena

Clima e fattori climatici Sangiovese sia risultato più giante e, come prevedibile, a La variabilità climatica all’in- zuccherino e meno acido. In Nord Est e a Nord Ovest. Nes- terno di questo ampio territo- questa situazione termica, i li- suna differenza significativa rio, nel triennio 2007-2009, velli di antociani e di polifenoli è emersa a carico dell’acidità é apparsa discreta. L’Indice di totali non sono apparsi stati- titolabile e dei polifenoli totali Winkler medio triennale, se si sticamente differenti rispetto mentre gli antociani sono ap- eccettua il sito anomalo di Ber- a quelli ritrovati in ambienti parsi inferiori in modo signi- tinoro (1842 Gradi-Giorno), é relativamente più “freschi”; ficativo nelle esposizioni più variato dai 2027 GG di Mar- sembra anzi che il troppo cal- illuminate. signano nel Forlivese (265 m do tenda a ridurne il contenuto La tipologia di suolo e l’altitu- di altitudine) ai 2369 GG di (tab. 7). Allo stesso modo, nei dine non sembrano condizio- Carpineta nel Cesenate (100 siti con maggiore disponibilità nare in modo significativo la m s.l.m.). Nell’intero territo- di precipitazioni, anche se in manifestazione delle fasi feno- rio, comunque, la diminuzione valore assoluto la differenza logiche del Sangiovese. dell’indice di Winkler in funzio- appare minima, il mosto di Nella fig. 5 sono riportate le ne dell’altitudine è risultata di Sangiovese è risultato meno epoche di germogliamento, ampiezza relativa e non signi- zuccherino e significativamen- fioritura e invaiatura, in - fun ficativa. te più acido. zione della tipologia di suolo e Riunendo i dati qualitativi del La gradazione zuccherina del dell’altitudine, come medie del mosto di Sangiovese, ottenuti mosto di Sangiovese é risultata triennio 2007-2009. nei vigneti-studio distribuiti sul significativamente influenzata In questo periodo l’andamento territorio, in sole due classi di sia del fattore altitudine, alle climatico (vedi fig. 2) ha visto I.W., inferiore e superiore a quote più basse la concentra- il 2007 come anno molto cal- 2200 GG, si può notare come, zione è maggiore, sia dal fatto- do, il 2009 come anno piovo- in presenza di sommatorie ter- re esposizione, minore grado so ed il 2008 come anno più miche più elevate, il mosto di zuccherino in giacitura pianeg- equilibrato. In questo contesto l’unica evidenza è apparsa Tab. 7 – Caratteristiche qualitative del Sangiovese delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena in nei suoli Dogheria (DOG1), funzione dell’indice di Winkler, dell’altitudine e dell’esposizione . Case Turchi (CTU) e Madonna Zuccheri Acidità tit. Antociani Polifenoli tot. dell’Ulivo (MDU2) dove la vite Fattore (°Brix) (g/L) (mg/kg) (mg/kg) ha mostrato un modesto anti- I. Winkler (gg) cipo di germogliamento, che si < 2200 21.3 a 6.95 b 1482 4051 è moderatamente riproposto > 2200 22.9 b 5.95 a 1364 3739 all’invaiatura. Precipitazioni (mm) < 320 22.3 5.84 a 1415 3782 > 320 21.9 6.87 b 1432 3976 I suoli Altitudine (m s.l.m.) Durante lo studio della rispo- 70-160 22.4 b 6.31 1475 3939 sta produttiva e qualitativa 161-280 21.7 a 6.72 1347 3840 Esposizione del Sangiovese nelle differenti S/SE/SO 22.4 b 6.00 1215 a 3761 condizioni pedologiche, si è E 23.0 c 6.01 1468 b 4051 ritenuto mantenere separati i Piano 21.8 a 6.67 1508 b 3987 territori della provincia di Ra- NE/NO 21.9 ab 6.52 1489 b 3873 Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p ≤ 0.05 al test S-N-K venna da quelli della provincia 52 NOTIZIARIO TECNICO

Fig. 5 - Epoche di germogliamento, fioritura e invaiatura del Sangiovese, in funzione del suolo e dell’altitudine. Medie del triennio 2007-2009.

MFA1

CDV1/2

GRI3

BAN3

DOG1

FGG/CRR Germ PRT Fior Inv CTU/MDU2

1/2 2/3 1/4 1/5 31/5 30/6 30/7 29/8

232

230

210

180 m. s.l.m. m. 130

130 Germ 105 Fior Inv 80

1/2 2/3 1/4 1/5 31/5 30/6 30/7 29/8 di Forlì-Cesena. so Appennino, le produzioni gno di potatura), caratteristica Nelle colline di Ravenna le a ceppo sono risultate signifi- che risulta invece più elevata, produzioni a ceppo del San- cativamente superiori (4,8 kg/ ed anche similare, sugli altri giovese sono apparse modera- ceppo). I Cà del Vento (CDV1 suoli (0,70-0,73 kg/ceppo). te su tutti i suoli (3,3-3,7 kg/ e CDV2) sono i suoli che in- La maggior gradazione zuc- ceppo) (tab. 8); solamente sui ducono la vigoria più moderata cherina del mosto è stata suoli Grifone (GRI3), nel Bas- alle viti (0,61 kg/ceppo di le- raggiunta nel margine appen- NOTIZIARIO TECNICO 53 nico, sui suoli CDV1 e CDV2 evidente soprattutto rispetto ai (22,8°Brix), nello stesso am- livelli riscontrati nei mosti pro- biente però, si è raggiunta venienti dai suoli MFA1. Nelle anche la gradazione inferiore Terre del Basso Appennino, (20,9°Brix) su suoli Montefal- qualunque sia la tipologia di cone (MFA1), più profondi dei suolo, i mosti da uve Sangio- suoli CVD1 e CDV2. Elevato vese raggiungono valori di an- è apparso anche il grado zuc- tociani e polifenoli totali inter- cherino raggiunto nel Basso medi e simili tra loro. Appennino, sia su suoli Ban- Nelle colline di Forlì-Cesena la zola - BAN3 (moderatamente variabilità pedologica, geologi- profondi) sia su suoli Grifone ca e orografica degli ambienti - GRI3 (profondi o molto pro- interessati dalla viticoltura è fondi) rispettivamente uguale maggiore rispetto al Ravenna- a 21,8 e 21,1°Brix, sebbene te. maggiore (0,82-0,90 kg/cep- significativamente inferio- In queste colline, il Sangiove- po) rispetto a quello rilevato re a quello dei suoli CDV1 e se raggiunge la produzione a negli altri suoli. I livelli produtti- CDV2. Nessuna differenza si- ceppo più elevata sui suoli Pra- vi inferiori del Sangiovese (3,2- gnificativa è emersa a carico tolino (PRT1) e Cerreto (CRR) 3,7 kg/ceppo) sono stati otte- dell’acidità titolabile. e sui suoli Dogheria (DOG1) nuti sia sui suoli Montefalcone Dalle uve prodotte sui suoli (tab. 9). Negli stessi suoli que- (MFA1) e S. Andrea (SAD1), CDV1e CDV2 si sono ottenuti sta varietà raggiunge la mag- sia sui suoli Faggeto (FGG1); i mosti marcatamente più ric- gior spinta vegetativa, come in questi suoli, in parallelo, si è chi in antociani ed in polifeno- evidenziato dal peso del legno riscontrata anche la vigoria in- li totali; la differenza è molto di potatura, significativamente feriore (0,61-0,64 kg/ceppo).

Tab. 8 – Caratteristiche vegeto-produttive e qualitative del Sangiovese delle colline di Ravenna in funzione della tipologia di suolo.

Produzione Peso del Legno di potatura Zuccheri Acidità titolabile Antociani Polifenoli totali Suoli (kg/ceppo) grappolo (g) (kg/ceppo) (°Brix) (g/L) (mg/kg) (mg/kg)

CDV1, CDV2 3,3 a 210 a 0,61 a 22,8 c 6,85 1810 c 4440 c MFA1 3,6 a 303 b 0,70 b 20,9 a 6,48 1200 a 2900 a GRI3 4,8 b 273 b 0,72 b 21,1 b 6,76 1378 ab 3520 b BAN3 3,7 a 220 a 0,73 b 21,8 bc 6,93 1440 b 3720 b

Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p ≤ 0.05 al test S-N-K

Tab. 9 - Caratteristiche vegeto-produttive e qualitative del Sangiovese delle colline di Forlì-Cesena in funzione della tipologia di suolo.

Produzione Peso del Legno di potatura Zuccheri Acidità titolabile Antociani Polifenoli totali Suoli (kg/ceppo) grappolo (g) (kg/ceppo) (°Brix) (g/L) (mg/kg) (mg/kg)

FGG1 3,7 ab 297 b 0,61 a 21,2 a 6,07 1109 3710 b CRR 5,5 c 291 b 0,84 bc 20,8 a 6,23 1146 3300 b CEL4, CTU 4,3 b 283 ab 0,68 a 23,3 bc 5,88 1310 3350 b MFA1, SAD1 3,2 a 235 a 0,64 a 24,9 c 6,10 1490 4300 c MDU2 4,2 b 293 b 0,70 ab 22,1 b 5,73 1520 3660 b DOG1 5,3 c 304 b 0,90 c 24,8 c 5,93 1205 4180 c PRT1 5,6 c 315 b 0,82 bc 22,4 b 6,57 1380 2300 a Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p≤0.05 al test S-N-K 54 NOTIZIARIO TECNICO

La gradazione zuccherina più Caratteristiche chimiche to profondi a tessitura franco elevata si è ottenuta, sui suoli e sensoriali dei vini argilloso limosa) si sono di- MFA1, DOG1, CEL4 e CTU, Nelle tab. 10 e 11 è riportata mostrati i migliori dal punta di indipendentemente quindi dai l’analisi chimica dei vini San- vista analitico: alcool, estratto caratteri del suolo che potreb- giovese ottenuti da microvini- secco, antociani e polifenoli bero influenzare la crescita ficazione delle uve delle- ven totali raggiungono i valori più della vite (profondità utile e demmie 2008 e 2009, suddi- elevati. Di contro, in entrambi tessitura). Gradazioni inferiori visi per provincia. Nelle colline gli anni, i vini derivati dai suoli si sono rilevate sui suoli FGG1 del Ravennate, in entrambi gli CRR (con la stessa profondità e CRR delle Terre calcaree del anni, sui suoli CDV1, CDV2 e tessitura ma posti a quote basso Appennino con versanti e BAN3 si ottengono vini con superiori) sono apparsi i meno a franapoggio e reggipoggio, grado alcolico, estratto secco qualitativi dal punto di vista cui però appartengono anche i totale, e polifenoli totali più della composizione chimica: suoli PRT1 sui quali l’accumu- elevati rispetto a quanto otteni- polifenoli totali e antociani con lo zuccherino del Sangiovese bile sugli altri due suoli (MFA1 valori bassi. Con una buona è apparso buono (22,4°Brix). e GRI3). Per quanto riguarda costanza nei due anni, anche Nessuna differenza significati- gli antociani è soprattutto sui i vini da CEL4 e CTU (suo- va è emersa a carico dell’aci- suoli BAN3 (moderatamente li moderatamente profondi a dità titolabile. I livelli di anto- profondi per presenza di sub- tessitura franca) si sono dimo- ciani del mosto di Sangiovese strato roccioso entro 100 cm) strati equilibrati e con discre- non hanno mostrato differen- che emerge una forte influen- te caratteristiche di alcolicità, ze statisticamente significative za sulla loro concentrazione estratto secco e colore; su un tra i suoli, sebbene dai suoli nei vini, con più di 500 mg/L livello inferiore i vini ottenuti MFA1 e MDU2, suoli profondi in entrambi gli anni. Sui suoli sui suoli MDU2 (molto pro- a maggior componente limo- MFA1 (suoli molto profondi) fondi a tessitura franca argil- argillosa, giungano uve ten- è generalmente penalizzata la losa). Dai suoli PRT1 e FGG1 denzialmente più colorate. Le struttura del vino, fornita dal (moderatamente profondi per differenze peraltro sono risul- grado alcolico, dall’estratto presenza di substrato roccioso tate statisticamente significati- secco e dai contenuti di polife- entro 70 cm) sono giunti vini ve a carico dei polifenoli totali, noli totali. chimicamente apprezzabili nel apparsi più concentrati nelle Nelle colline di Forlì-Cesena, 2008, seppur con i FGG1 uve prodotte sui suoli profondi in entrambi gli anni, i vini de- scarsamente colorati, ma solo a tessitura franco limoso argil- rivati dai suoli MFA1, SAD1 discreti nel 2009. losa MFA1, SAD1 e DOG1. e DOG1 (entrambi suoli mol- Dal punto di vista sensoriale

Tab. 10 - Principali parametri chimici dei vini ottenuti da microvinificazioni del Sangiovese delle colline di Ravenna, in funzione della tipologia di suolo. Alcool effettivo Acidità totale Zuccheri Estratto secco t. Polifenoli totali Antociani Suoli (%) (g/L) (g/L) (g/L) (mg/L) (mg/L) 2008 CDV1, CDV2 14,0 5,6 1,9 26,4 2321 392 MFA1 11,9 5,5 1,2 23,2 1744 298 GRI3 12,3 5,4 1,2 23,6 1922 374 BAN3 12,1 5,6 1,7 29,4 2660 555 2009 CDV1, CDV2 16,0 6,1 1,9 35,3 3180 391 MFA1 11,1 5,2 1,2 20,9 1259 289 GRI3 13,5 5,4 2,2 24,6 2089 394 BAN3 14,1 5,5 4,2 32,3 2907 546 NOTIZIARIO TECNICO 55

Il Sangiovese 2008 delle colli- ne di Forlì-Cesena è stato mol- to apprezzato dal panel di de- gustatori se proveniente dagli ambienti caratterizzati da suoli MFA1 e DOG1: sono vini co- lorati, strutturati, con evidente sentore di frutti di bosco, equi- librati (fig. 8). Buona è apparsa anche la gradevolezza mostra- ta verso i vini provenienti dai suoli CTU, molto fiorali e frut- tati, e verso quelli provenienti dai MDU2, equilibrati e fruttati da frutti di bosco. Discreti sono risultati i vini da PRT1, meno i vini Sangiovese 2008 delle sensoriale dei vini provenienti quelli provenienti dai FGG1, colline di Ravenna sono stati dai suoli MFA1. Nel 2009 i apparsi poco colorati, assenti più graditi al panel di giudici se vini da CDV2 e BAN3 hanno dell’aromaticità fiorale, tenui provenienti dagli ambienti ca- mantenuto un ottimo profilo nel fruttato ma con speziato ratterizzati dai suoli CDV2 (fig. sensoriale (fig.7), mentre infe- evidente. Inferiore è apparso 6). Il vino è risultato ben colo- riore rispetto all’anno prece- il profilo sensoriale dei vini rato, strutturato, con intense dente è apparso il profilo dei provenienti dai suoli CRR. note fiorali di viola e note frut- vini da suoli GRI3, che si sono Nel 2009 il comportamento è tate di ciliegia. Simili ma meno rivelati meno colorati, struttu- stato molto simile, con MFA1 strutturati e meno fiorali sono rati e aromatici. Ancora me- e DOG1 su tutti, un ulteriore apparsi i vini provenienti dai diocre è risultato il profilo e il miglioramento dei MDU2 ed suoli GRI3 e BAN3, mentre gradimento dei vini provenien- un peggioramento dei PRT1 mediocre è apparso il profilo ti dai suoli MFA1. (fig. 9).

Tab. 11 -Principali parametri chimici dei vini ottenuti da microvinificazioni del Sangiovese delle colline di Forlì-Cesena, in funzione della tipologia di suolo. Alcool effettivo Acidità totale Zuccheri Estratto secco t. Polifenoli totali Antociani Suoli (%) (g/L) (g/L) (g/L) (mg/L) (mg/L) 2008 FGG1 14,9 5,8 2,6 31,5 2733 234 CRR 12,0 5,6 1,0 25,3 1486 223 CEL4, CTU 14,2 5,4 2,0 26,8 2110 373 MFA1, SAD1 15,4 5,9 3,7 31,0 2849 396 MDU2 13,2 5,1 1,4 25,8 1899 351 DOG1 14,9 5,4 4,3 31,0 2038 304 PRT1 14,3 5,6 2,6 28,4 2962 527 2009 FGG1 12,3 5,1 1,6 25,3 1884 371 CRR 13,0 4,9 1,0 25,5 1620 319 CEL4, CTU 14,4 5,3 2,0 26,6 1995 352 MFA1, SAD1 14,6 5,5 2,5 28,9 2453 432 MDU2 13,7 5,3 1,1 23,2 1726 378 DOG1 15,4 4,8 7,6 33,6 2406 340 PRT1 13,1 5,2 1,7 22,1 1719 371 56 NOTIZIARIO TECNICO

Fig. 6 - Profilo sensoriale e gradevolezze del Sangiovese delle colline di Ravenna del 2008, in funzione della tipologia di suolo.

rosso rubino 7 struttura fiorale (viola) 6

5

4 astringenza frutti di bosco

3

2

1

amaro 0 ciliegia

acidità speziato

caramellizzato vegetale fresco

vegetale secco

CDV2 MFA1 GRI3 BAN3 9

8

7

6

5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva NOTIZIARIO TECNICO 57

Fig. 7 - Profilo sensoriale e gradevolezze del Sangiovese delle colline di Ravenna del 2009, in funzione della tipologia di suolo.

rosso rubino 7 struttura fiorale (viola) 6

5

4 astringenza frutti di bosco

3

2

1

amaro 0 ciliegia

acidità speziato

caramellizzato vegetale fresco

vegetale secco

CDV2 MFA1 GRI3 BAN3 9

8

7

6

5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva 58 NOTIZIARIO TECNICO

Fig. 8 - Profilo sensoriale e gradevolezze del Sangiovese delle colline di Forlì-Cesena del 2008, in funzione della tipologia di suolo.

rosso rubino 7 struttura fiorale (viola) 6

5

4 astringenza frutti di bosco

3

2

1

amaro 0 ciliegia

acidità speziato

caramellizzato vegetale fresco

vegetale secco

FGG1 CRR MFA1 MDU2 CTU DOG1 PRT1 9

8

7

6

punteggio 5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva NOTIZIARIO TECNICO 59

Fig. 9 - Profilo sensoriale e gradevolezze del Sangiovese delle colline di Forlì-Cesena del 2009, in funzione della tipologia di suolo.

rosso rubino 7 struttura fiorale (viola) 6

5

4 astringenza frutti di bosco

3

2

1

amaro 0 ciliegia

acidità speziato

caramellizzato vegetale fresco

vegetale secco

FGG1 CRR MFA1 MDU2 CTU DOG1 PRT1 9

8

7

6

punteggio 5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva 60 NOTIZIARIO TECNICO

Le Terre del Sangiovese della collina di Ravenna e Forlì-Cesena

provincia di Ravenna, invece, si producono uve per vini non molto colorati e mediamen- te strutturati con note fiorali e fruttate poco evidenti che diventano, però, più perce- pite nelle annate più fresche. Nello stesso ambiente e sugli stessi suoli, ma della provincia di Forlì-Cesena il Sangiovese ha raggiunto una gradazione zuccherina delle uve più eleva- ta e un maggior contenuto di polifenoli totali e di antociani nel mosto. I vini qui sono più strutturati, colorati e con note A seguito dei lavori di zona- tro di profondità. In quest’uni- fruttate più evidenti. zione presentati, nel territorio tà sono presenti anche i suoli collinare vitato delle colline di Sant’Andrea (SAD1), molto Le “Terre calcaree del Bas- Ravenna e di Forlì-Cesena, simili ai MFA1, ma che posso- so Appennino associate ai sono state individuate sei Uni- no essere considerati marginali calanchi” sono, per superfi- tà Vocazionali, chiamate “Ter- in quanto poco frequenti. cie utilizzata a vigneto, le più re”, in ognuna delle quali il Sui suoli MFA1 e SAD1 il San- importanti della viticoltura nel Sangiovese, a seguito dei suoi giovese si è dimostrato di me- basso Appennino. comportamenti fenologici, ve- dia vigoria e moderatamente L’evidente, seppur moderata, getativi, produttivi e qualitativi produttivo, caratteristiche che variabilità pedologica che mo- può fornire vini distinguibili e sono state ancor più conte- strano al loro interno può con- con caratteristiche chimiche e nute sui suoli CDV1 e CDV2. dizionare però l’espressione organolettiche differenti. Su questi ultimi suoli il mosto delle caratteristiche qualitative di Sangiovese ha raggiunto, in del Sangiovese. Le “Terre scarsamente cal- assoluto, sia il più elevato gra- Queste Terre sono caratterizza- caree del margine appenni- do zuccherino sia la maggior te dai suoli Banzola (BAN3), nico” costituiscono la fascia intensità colorante. calcarei moderatamente pro- di pianura antica a ridosso Ne deriva quindi che i vini pro- fondi, a tessitura franca argil- dell’Appennino in cui sono dotti con le uve dei suoli Cà del losa limosa, dai suoli Grifone diffusi i suoli Montefalcone vento hanno un colore rosso (GRI3) e Dogheria (DOG1) (MFA1), a tessitura franca ar- rubino intenso, sono molto entrambi calcarei profondi, gillosa limosa, molto profondi, strutturati (perfino astringenti franco argilloso limosi. privi di calcare e i suoli Cà del nelle annate più calde) e carat- Sui suoli BAN3 il Sangiovese Vento (CDV1, CDV2), con terizzati da evidenti note fiorali manifesta un buon equilibrio tessitura simile ma che presen- di viola e fruttate di ciliegia. Sui vegeto-produttivo con produt- tano orizzonti di accumulo di suoli MFA1 che caratterizzano tività medio-bassa, sui GRI3 le carbonato di calcio entro il me- il margine appenninico della viti si mantengono equilibrate NOTIZIARIO TECNICO 61 ma su livelli produttivi superio- talvolta con lembi relitti di pa- e CTU hanno evidenziato il ri. Tutto ciò porta ad avere sui leosuperfici. Sono aree che profilo sensoriale più caratte- BAN3 un mosto leggermen- sono state soggette ad intenso rizzato, soprattutto per le note te più zuccherino ma con gli rimodellamento antropico. fiorali e fruttate molto intense, stessi buoni livelli di antociani I suoli Celincordia (CEL4) risultando il più gradito al pa- e di polifenoli totali dei GRI3. sono molto frequenti ed occu- nel di giudici. Buoni e simili an- Il Sangiovese coltivato sui suoli pano prevalentemente versan- che i profili sensoriali dei vini DOG1 si è dimostrato alquan- ti interessati da erosione lami- da MDU2. Nel 2009 le carat- to produttivo e con vigoria nare; sono calcarei, modera- teristiche qualitative e senso- medio-alta. La gradazione zuc- tamente profondi su substrato riali di questi vini si sono uni- cherina delle uve prodotte su compatto a prevalente compo- formate, ma quelli da CTU e, questi suoli si è sempre mante- nente sabbiosa presente entro soprattutto, da MDU2 si sono nuta, nel triennio, molto eleva- gli 80 cm di profondità; han- dimostrati migliori, per colore ta e così dicasi per i polifenoli no tessitura franca argillosa o e aromaticità. totali mentre gli antociani, che franca argillosa. I suoli Case hanno espresso concentrazio- Turchi (CTU), poco frequenti Le “Terre calcaree del basso ni pur discrete, non raggiungo- sono simili, calcarei, modera- Appennino con versanti a no mai i livelli espressi dai suoli tamente profondi su substrato franapoggio e reggipoggio” del margine appenninico. compatto arenaceo entro il sono caratterizzate dall’alter- I vini Sangiovese ottenuti metro di profondità ma hanno narsi di versanti moderatamen- con uve provenienti dai suoli tessitura franca o franca sab- te ripidi e ripidi, disposti secon- BAN3 sono di colore rosso ru- biosa. do la stratificazione del substra- bino, mediamente strutturati, I suoli Madonna dell’Ulivo to roccioso: versanti semplici a equilibrati, con evidente aroma (MDU2) sono poco frequen- reggipoggio (pendenze dal 20 fruttato (emergono sia frutti di ti e si trovano nelle parti dei al 35%) e versanti lunghi a fra- bosco sia la ciliegia), a volte versanti meglio conservate e napoggio. (pendenze dal 15 al speziati. meno soggette all’erosione e 25%). I suoli si sono formati in I vini da suoli GRI3 sono meno sui ripiani sommitali sono non rocce stratificate marnoso are- colorati e strutturati e, nelle an- o scarsamente calcarei, molto nacee (Formazione Marnoso- nate più calde (come il 2009), profondi; hanno tessitura fran- Arenacea). con minor intensità olfattiva. ca argillosa o franca argillosa I suoli Pratolino (PRT1) si Nel 2008 i vini Sangiovese limosa. trovano su crinali e nelle parti provenienti dai suoli DOG1 Sui tutti questi suoli il Sangio- più erose dei versanti, in punti sono risultati ben strutturati, vese fornisce una produzione in cui prevale il substrato mar- equilibrati e molto apprezzati moderata e mostra vigoria noso; sono calcarei modera- dal panel di giudici. Nel 2009 contenuta. tamente profondi su substrato lo stesso vino è stato ancora Sui suoli CEL4 e CTU è mas- marnoso compatto, presente molto gradito, sia per struttura simo l’accumulo zuccherino solitamente entro 80 cm di e colore sia per la sua notevole mentre è inferiore sui suoli profondità; hanno tessitura aromaticità fruttata. MDU2. Tutti i suoli apparte- franca argillosa limosa o ar- nenti a queste Terre non sem- gillosa limosa. I suoli Faggeto Le “Terre calcaree del bas- brano indurre alcuna variazio- (FGG1) sono simili, ma presen- so Appennino con versanti ne ai contenuti di antociani e tano substrato arenaceo, che strutturalmente stabili” sono di polifenoli totali del mosto di talvolta è subaffiorante; infatti caratterizzate da versanti re- Sangiovese. sono calcarei moderatamente golari più o meno ondulati e Nel 2008 i vini ottenuti con profondi su substrato arenaceo crinali a profilo arrotondato, uve provenienti dai suoli CEL4 compatto, presente solitamen- 62 NOTIZIARIO TECNICO te entro 80 cm di profondità; tenuta mentre sui suoli CRR e uve provenienti dai suoli PRT1 hanno tessitura franca o franca PRT1 la produzione e la vigo- e FGG1 hanno fornito profili sabbiosa, talora sabbiosa fran- ria sono più elevate. Sui suoli sensoriali equilibrati sebbe- ca. I suoli Cerreto (CRR) sono PRT1 è massimo l’accumulo ne con note fiorali e fruttate poco frequenti ed occupano le zuccherino mentre è significa- attenuate: i vini da PRT1 più porzioni meno acclivi e meno tivamente inferiore sui FGG1 colorati, i vini da FGG1 più erose dei versanti, talora cor- e CRR, tutto ciò senza evidenti speziati. Scadente è apparso il rispondenti a vallecole a fondo variazioni dell’acidità titolabile. profilo sensoriale ed anche la piatto; sono calcarei, molto Tutti i suoli appartenenti a que- loro gradevolezza dei vini otte- profondi, a tessitura franca o ste Terre non sembrano indur- nuti su suoli CRR. Nel 2009, franca argillosa. re alcuna variazione ai conte- annata più calda, le caratteri- Sui suoli FGG1 il Sangiovese nuti di antociani e di polifenoli stiche qualitative e sensoriali fornisce una produzione mo- totali del mosto di Sangiovese. dei vini provenienti da questi derata e mostra vigoria con- Nel 2008 i vini ottenuti con suoli si sono tutte uniformate. NOTIZIARIO TECNICO 63

Le Terre del Sangiovese della collina di Ravenna e Forlì-Cesena Unità Vocazionali Suoli Produzione e vigoria Qualità delle uve Caratteri del vino Rosso rubino mediocre, struttura Zuccheri bassi, acidità media, medio-bassa, speziato, vegetale antociani medio-bassi, polifenoli MFA1 Produzione media, fresco e secco. medio-bassi. SAD1 vigoria media (Struttura, fruttato e altri indicatori (Tutti i giudizi diventano “medio-alti sensoriali più evidenti nelle colline Terre scarsamente calcaree o alti” nelle colline di Forlì-Cesena) del margine appenninico di Forlì-Cesena) Produzione medio- Rosso rubino intenso, struttura CDV1 Zuccheri medio-alti, acidità media, bassa, vigoria medio- elevata, evidenti sentori di viola, CDV2 antociani elevati, polifenoli elevati bassa marcato aroma fruttato

Colore rosso rubino, struttura Zuccheri medio-alti, acidità media, BAN3 Produzione media, media, equilibrato, aroma fruttato antociani medio-elevati, polifenoli vigoria media evidente (frutti di bosco e ciliegia), medio-elevati speziato.

Colore rosso rubino intenso, Terre calcaree del basso Zuccheri elevati, acidità medio- DOG1 Produzione medio-alta, struttura elevata, equilibrato, Appennino associate ai bassa, antociani medi, polifenoli vigoria medio-alta sentore di viola e note di frutti di calanchi elevati bosco evidenti.

Rosso rubino medio, struttura Produzione medio-alta, Zuccheri medi, acidità media, GRI3 media, intensità olfattiva discreta vigoria media antociani medi, polifenoli medi (inferiore nelle annate più calde)

Rosso rubino intenso, strutturato, CTU Zuccheri medio-alti, acidità medio- Produzione media, sentore di viola e aroma fruttato CEL4 bassa, antociani medi, vigoria media (ciliegia) molto evidenti. (Indicatori polifenoli medi sensoriali inferiori in MDU2) Terre calcaree del basso Appennino con versanti strutturalmente stabili Rosso rubino medio, struttura Zuccheri medi, acidità medio-bassa, media, buona complessità Produzione media, MDU2 antociani medio-alti aromatica. Le note fiorali e fruttate vigoria media polifenoli medi aumentano negli anni più caldi (2009)

Produzione medio- Zuccheri medio-bassi (medio- Rosso rubino medio (scarico in FGG1 bassa (medio- alta in alti alti in PRT1), acidità media, FGG1), discreta struttura, aroma PRT1 PRT1), vigoria media antociani medio-bassi (medi in fruttato mediocre, vegetale secco Terre calcaree del basso (più alta in PRT1) PRT1), polifenoli medi (bassi in PRT) evidente Appennino con versanti a franapoggio e reggipoggio

Rosso rubino scarico (migliora Zuccheri medio-bassi, acidità Produzione medio-alta, negli anni più umidi), poco CRR media, antociani medio-bassi, vigoria medio-alta strutturato, acido, fiorale e fruttato polifenoli medi scarsi, non equilibrato. 64 NOTIZIARIO TECNICO

Vocazionalità delle Terre del Sangiovese della collina di Ravenna e Forlì-Cesena Considerazioni per i nuovi impianti e la gestione del vigneto

Unità Vocazionali Vocazionalità Considerazioni

Terre con buona vocazionalità Forme allevamento: Guyot, cordone speronato. verso questo vitigno. Densità d’impianto: 3000-4000 ceppi/ha. Terre scarsamente calcaree Portinnesti: 420 A, 3309, SO4 del margine appenninico Diventa discreta sui suoli più profondi Esposizioni assolate (es. sud) e controllo della produttività per (MFA1) del Ravennate ceppo possono migliorare la qualità dell’uva sui suoli MFA1

Forme allevamento: Guyot, cordone speronato. Terre con buona vocazionalità verso Densità d’impianto: 2700-3500 ceppi/ha. Terre calcaree del basso questo vitigno. Portinnesti: 420 A, SO4, 110 Richter Appennino associate ai Nelle annate calde e siccitose sfogliare poco e sul lato del calanchi Diventa discreta sopra i 250 m s.l.m. e sui filare meno esposto(soprattutto sui GRI3) suoli più profondi (GRI3) Nelle annate sfavorevoli (e su suoli più profondi) effettuare un moderato diradamento dei grappoli.

Forme allevamento: Guyot, cordone speronato. Terre calcaree del basso Densità d’impianto: 3000-4000 ceppi/ha. Terre con buona vocazionalità Appennino con versanti Portinnesti: 420 A, SO4, Kober 5BB verso questo vitigno. strutturalmente stabili Aromi fruttati alquanto variabili con l’annata in MDU2 (maggiori nel 2009, annata calda).

Forme allevamento: Guyot, cordone speronato. Terre con discreta vocazionalità Terre calcaree del basso Densità d’impianto: 2700-4000 ceppi/ha. verso questo vitigno. Appennino con versanti a Portinnesti: 420 A, SO4, 110R franapoggio e reggipoggio Controllare la nutrizione azotata sui FGG1, sfogliare poco e solo Diventa moderata sui suoli CRR sul lato del filare meno esposto. Solo sui suoli CRR effettuare e sopra i 250 m s.l.m. un moderato diradamento dei grappoli. NOTIZIARIO TECNICO 65

Albana

L’Albana è il vitigno a bac- della Bagarona (Calò et al., getazione semi-procombente, ca bianca tradizionale delle 2006) ma solamente le prime costantemente produttivo, a colline della Romagna, dove due sono veramente diffuse maturazione medio-tardiva. oggi è presente per poco più nei rispettivi areali, il Faentino L’acino, in entrambi i biotipi, di 1.500 ha (ISTAT, 2010). ed il Forlivese. Con la prima, è medio, sferoidale, di colo- Rispetto al 2000 la perdita è dal grappolo cilindrico, molto re giallo dorato, leggermente stata di 1.000 ettari! La sua allungato e spargolo, si otten- pruinoso, con buccia spessa. concentrazione maggiore si gono preferibilmente vini sec- La fertilità delle gemme basali trova nell’Imolese, in particola- chi o passiti; con la seconda, é bassa, per cui deve essere al- re nel comune di Imola seguito dal grappolo conico allungato levato con forme di allevamen- da Dozza e Castel San Pietro, e mediamente spargolo, si ot- to che prevedano una potatura quindi nelle colline della pro- tenevano e si ottengono tutto- lunga. vincia di Ravenna, con Faenza, ra vini amabili, da dessert. Attualmente sono riconosciuti Brisighella e Riolo Terme e in- L’Albana é un vitigno vigoro- cinque cloni: Rauscedo 4, VCR fine nel Forlivese dove emerge so, con portamento della ve- 21, AL7T, AL14T e AL17T. Bertinoro. Il vino “Romagna” Albana, una delle più storiche D.O.C.G. ita- liane, essendo stata costituita nel 1987, può essere prodotto nelle versioni secca, amabile, dolce e passita. L’Albana può entrare anche nella D.O.C. Colli Bolognesi bianco, con una percentuale del 60-80%, e nella D.O.C. “Reno” in uvag- gio con il Trebbiano romagno- lo e altri vitigni bianchi autoriz- zati in regione. Dell’Albana si conoscono cinque biotipi: l’Albana della Serra o della Forcella, l’Alba- na gentile di Bertinoro, della Campadrona, della Gaiana e 66 NOTIZIARIO TECNICO

Interazione dell’Albana con gli ambienti delle colline di Ravenna e Forlì-Cesena

Clima e fattori climatici Risulta invece significativo il leggermente più zuccherino ri- Complessivamente l’incidenza maggior grado zuccherino alla spetto al mosto derivante dalle sull’Albana dei tre fondamen- classe di radiazione globale in- vigne poste a maggiore altitu- tali elementi del clima misu- feriore (3815-4030 MJ/m2) dine: 180-250 m s.l.m.. Non rati nel triennio: temperatura, e così dicasi per la classe di emergono particolari differen- precipitazioni e radiazione precipitazioni inferiore (223- ze a carico dei componenti globale, non ha fornito risultati 313 mm nel periodo aprile dell’acidità, se si esclude la eclatanti. Suddividendo i valori ottobre). differenza significativa a cari- dell’Indice di Winkler, calcola- I due più importanti elemen- co dell’acido malico, più basso ti nel triennio 2007-2009 in ti dell’orografia, altitudine ed alle quote inferiori (1,60 g/L ri- ogni sito sperimentale, in due esposizione, pur fornendo spetto a 2,07 g/L). Nei vigneti classi, una inferiore l’altra su- qualche influenza significativa, con esposizione più sfavore- periore a 2100 GG, l’elabo- non sembrano essere fattori vole, tra Nord e Nord-Ovest, razione statistica non ha reso fondamentali nell’espressione il mosto di Albana é risultato evidente alcuna influenza signi- qualitativa dell’Albana (tab. meno zuccherino soprattut- ficativa delle sommatorie - ter 13). to se confrontato con quello miche stagionali nè sul grado Nella classe di altitudine infe- proveniente dalle esposizioni zuccherino né sui componenti riore, tra 70 e 160 m s.l.m. il più irradiate, tra Est-Sud-Est dell’acidità del mosto (tab. 12). mosto di questo vitigno risulta e Sud-Est, dove ha raggiunto i 24,7 °Brix. Nessuna differenza Tab. 12 - Influenza dei parametri climatici sulla qualità del mosto dell’Albana. é emersa a carico dei compo- Produz. Zuccheri Acidità t. AT AM nenti dell’acidità. Fonte di variazione pH (kg/ceppo) (°Brix) (g/L) (g/L) (g/L) La tipologia di suolo, l’altitu- I. W. (GG) dine e l’esposizione non sem- > 2100 5.5 24.0 7.00 3.20 6.15 1.80 brano condizionare in modo < 2100 5,3 23.7 7.18 3.23 6.81 1.94 significativo la manifestazione Precip. (mm) delle fasi fenologiche dell’Alba- 220-314 5.2 24.6 b 7.00 3.26 6.46 1.74 na (fig. 10). 315-405 5.6 23.6 a 7.13 3.20 6.59 1.93 Come media delle annate Rad. gl. (MJ/m2) 3815-4030 5.1 24.6 b 7.16 3.23 6.35 1.85 2008 e 2009, alquanto simili 4031-4240 5.5 23.6 a 7.05 3.22 6.65 1.86 nella sommatoria termica del Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p ≤ 0,05 al test S-N-K periodo aprile – ottobre, il ger- mogliamento si è manifestato Tab. 13 - Influenza di altitudine ed esposizione sulla qualità del mosto dell’Albana. tra il 18 aprile, su suoli LUG1 Zuccheri Acidità t. AT AM a 248 m s.l.m. con esposizio- Fonte di variazione pH (°Brix) (g/L) (g/L) (g/L) ne a Sud Est, e il 22 aprile, Altitudine su suoli FGG1 a 186 m s.l.m. 70-160 24.1 7.2 3.21 6.96 1.60 a con esposizione a Est. Nessun 180-260 23.7 7.0 3.22 6.16 2.07 b legame è emerso, quindi, tra Esposizione epoca di germogliamento e NO 22.8 a 7.27 3.20 6.10 1.80 NE-ENE 23.6 ab 6.90 3.22 6.60 1.91 suolo, altitudine o esposizione. ESE-SE 24.7 b 7.18 3.23 6.54 1.86 La fase di piena fioritura si è Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p ≤ 0,05 al test S-N-K ulteriormente compressa nel NOTIZIARIO TECNICO 67

Fig. 10 - Epoche di germogliamento, fioritura, invaiatura e vendemmia dell’Albana, in funzione di suolo, altitudine ed esposizione. Medie del biennio 2008-2009.

LUG1 248 SE

FGG1 186E

BAN3 180 NO

BAN3 180 SE-SO

ALB 152 ESE Germ Fior CDV1/2 Inv 150 ESE Vend

1/2 1/3 30/3 28/4 27/5 25/6 24/7 22/8 20/9 periodo 7-9 giugno così come risultati sei e precisamente: LUG1 (moderatamente pro- quella di invaiatura tra il 29 ed suoli Ca’ del Vento (CDV1, fondi su substrato compatto, il 31 luglio. Nonostante queste CDV2) caratteristici del mar- presente solitamente entro il premesse, alla fine della fase di gine appenninico, suoli Ban- metro di profondità). Sui suoli maturazione qualche piccola zola (BAN3), Faggeto (FGG1), BAN3 si é rilevato il peso del differenza temporale al mo- Luogoraro (LUG1) e Alberelli grappolo maggiore (337 g) mento della vendemmia si è (ALB) appartenenti al macro mentre sui suoli ALB (modera- manifestata. ambiente del Basso Appenni- tamente profondi su substrato La maggior precocità si è otte- no ma con origini geologiche argilloso compatto presente nuta nel margine appenninico differenti. solitamente entro il metro di (suoli CDV1) a 150 m s.l.m. L’Albana ha raggiunto la mag- profondità) quello inferiore ed esposizione a Sud Est o giore produzione di uva, 6,2 (251 g). La vigoria, espressa Sud Ovest, ambiente dove si kg/ceppo, sui suoli BAN3 e dal peso del legno di potatura è vendemmiata l’Albana il 6 FGG1, entrambi suoli mode- è risultata molto buona in tut- settembre, mentre una relativa ratamente profondi su sub- ti i suoli, solamente sui suoli maggior tardività si è ottenuta strato compatto, presente so- LUG1 essa è risultata significa- nel Basso Appennino a 180 m litamente entro 80-100 cm di tivamente inferiore, con pesi al s.l.m. ed esposizione a Nord profondità. La produzione in- di sotto del chilogrammo. Ovest, su suoli BAN3 feriore con 4,4-4,5 kg/ceppo Sui suoli LUG1 il mosto di (tab. 14), si è ottenuta sui suoli Albana ha raggiunto il gra- I suoli CDV1, CDV2 (molto profon- do zuccherino più elevato Nella Collina romagnola i suoli di, scarsamente calcarei, con (25,6°Brix), valore simile però sui quali l’Albana risulta signi- accumuli di carbonato di calcio a quello realizzato sui suoli ficativamente coltivato sono entro i 75 cm di profondità) e CDV1, CDV2 e ALB; sola- 68 NOTIZIARIO TECNICO mente sui suoli FGG1 il grado solana e contenuto di argilla li totali, come nell’anno pre- zuccherino, pur buono, è risul- del 23%). Sempre dagli stessi cedente. Gli altri vini hanno tato significativamente inferio- suoli giungono uve per vini evidenziato parametri chimici re. Nessuna differenza è emer- con il più basso contenuto in alquanto simili. sa a carico dell’acidità titolabile polifenoli totali (276 g/L). Dal punto di vista sensoriale, (ed il pH, non riportato) seb- Nel 2008 il grado alcolico nel 2007, i vini hanno mostra- bene significativamente più più elevato, ben 16,1%, si è to molta omogeneità. L’Alba- basso sia risultato il livello di ottenuto da uve provenienti na nel complesso più gradito al acido tartarico nei mosti di uve da suoli LUG1, dove si sono panel di giudici è stato quello giunte dai LUG1 (5,33 g/L). raggiunti anche 44,9 g/L di prodotto su suoli FGG1, so- Infine, il livello di acido malico estratto secco totale, il più ele- prattutto per la sua gradevolez- maggiore si è rilevato nei mo- vato. I gradi alcolici “relativa- za olfattiva, data dall’evidente sti dei suoli FGG1 (2,67 g/L) mente” più bassi si sono otte- aroma fiorale di acacia, sorret- mentre quello inferiore negli nuti in vini provenienti da suoli to dalla buona acidità (fig. 11). ALB (1,30 g/L) e nei CDV1 FGG1 (13%) e gli stessi vini Il vino meno gradito, seppur di e CDV2 (1,40 g/L). hanno realizzato sia l’estrat- poco, è risultato l’Albana pro- to secco totale più modesto dotto su suoli LUG1, anch’essi Caratteristiche chimiche e (29,4 g/L), unitamente ai vini presenti nel basso Appennino sensoriali dei vini da suoli BAN3 (28,7 g/L), sia ma caratterizzati da una tessi- Nel 2007, il grado alcolico il più basso livello di polifeno- tura meno grossolana (13% di complessivo dell’Albana è ri- sultato elevato e molto unifor- me tra i siti di provenienza del- le uve nonostante gli ambienti in cui essi si collocano siano differenti: il Basso Appennino, con altitudini variabili dai 150 ai 250 m s.l.m. ed esposizio- ni in genere favorevoli, se si eccettua un vigneto esposto a nord, e il margine appenninico con altitudini comprese tra 70 e 130 m s.l.m. ed esposizioni a Est o Sud Est (tab. 15). Vi è però differenza tra i suoli: dai suoli Alberelli (ALB), ca- ratterizzati da un elevato con- tenuto di argilla (45%), giunge Tab. 14 - Influenza della tipologia di suolo su vigoria, produttività e qualità dell’Albana. un vino con la gradazione al- Medie del triennio 2007-2009 Peso Legno di Acidità colica inferiore ma con eleva- Produz. Zuccheri AT AM Suoli grappolo potatura tot. (kg/ceppo) (°Brix) (g/L) (g/L) to estratto secco totale (40,9 (g) (kg/ceppo) (g/L) g/L), valore molto superiore CDV1 CDV2 4.4 a 289 ab 1.6 b 24.6 c 7.17 7.15 c 1.40 a a quello riscontrato nei vini BAN3 6.2 b 337 b 1.8 b 23.3 b 7.12 6.30 b 1.97 b prodotti con uve provenienti FGG1 6.2 b 308 b 1.9 b 22.8 ab 7.40 6.83 bc 2.67 b sugli altri suoli, in particolare ALB 5.6 b 251 a 1.7 b 24.9 c 7.10 7.33 c 1.30 a sui suoli FGG1 (27,3 g/L) (con LUG1 4.5 a 335 b 0.8 a 25.6 c 6.50 5.33 a 1.90 ab tessitura mediamente più gros- Lettere differenti indicano valori statisticamente significativi per p ≤ 0,05 al test S-N-K NOTIZIARIO TECNICO 69

Tab. 15 - Principali parametri chimici dei vini ottenuti da microvinificazioni dell’Albana, in ta omogeneità sensoriale tra i funzione della tipologia di suolo. vini Albana degustati, probabil- Alcool Acidità Estratto Acido Acido Polifenoli mente a causa dell’andamento Zuccheri Suoli effettivo totale secco t. tartarico malico totali (g/L) termico stagionale, simile a (%) (g/L) (g/L) (g/L) (g/L) (mg/L) quello dell’anno precedente. 2007 Dal gruppo è però emerso il CDV 1, CDV2 14,9 6,1 9,1 30,4 1,8 0,8 433 vino da suoli LUG1 che, con- BAN3 14,4 6,8 12,8 33,1 2,2 1,3 462 trariamente al 2007, è stato FGG1 14,8 6,7 8,2 27,3 1,5 1,6 276 LUG1 14,7 6,5 11,3 31,1 1,5 1,4 376 molto apprezzato dal panel di ALB 13,3 6,9 20,2 40,9 2,3 1,4 456 giudici per tutti gli indicatori 2008 sensoriali riscontrati nel suo CDV 1, CDV2 14,5 5,8 10,4 32,1 2,1 1,2 322 profilo: fiorale, fruttato (pe- BAN3 14,0 6,1 7,9 28,7 1,9 2,0 431 sca, pomi maturi, frutta eso- FGG 13,0 6,2 8,4 29,4 1,6 2,5 230 LUG1 16,1 6,0 21,7 44,9 1,2 1,8 404 tica), speziato, miele, erbaceo ALB 14,4 6,0 13,1 35,4 2,1 1,2 498 secco. Ben apprezzato anche l’Albana da suoli ALB, agru- sabbia) rispetto ai FGG (32% i vini da suoli ALB, sempre del mato, fruttato da pomi maturi, di sabbia). I vini da LUG1 han- basso Appennino, e i vini da alquanto fresco, mentre i vini no evidenziato una nota fiorale suoli CDV1 e CDV2 apparte- da suoli FGG1 e CDV1, CDV2 meno evidente ed una minor nenti al margine appenninico, sono stati penalizzati dalla gra- complessità aromatica. Di- sono stati ben apprezzati dal devolezza visiva, il colore gial- scretamente graditi, per il loro panel, i primi per le forti note lo, non appropriata. Colore equilibrio sensoriale (agrumi, aromatiche fruttate e di miele e peraltro piacevole nei vini da frutta esotica, erbe aromati- per il bel colore giallo intenso, suoli BAN3, molto equilibrati che) ma soprattutto per l’evi- i secondi per l’equilibrio com- in tutti gli indicatori sensoriali, dente nota fiorale, sono risulta- plessivo che esprimono. seppur senza punte di partico- ti i vini da suoli BAN3. Anche Nel 2008 permane una discre- lare intensità. 70 NOTIZIARIO TECNICO

Fig. 11 - Profilo sensoriale e gradevolezze del’Albana 2007 in funzione della tipologia di suolo

giallo

7

struttura fiorale (acacia) 6

5

4 acidità speziato

3

2

1

erbaceo secco 0 agrumi

erbe aromatiche pesca/albicocca

miele pomacee mature

frutta esotica

FGG1 LUG1 BAN3 CDV 1/2 ALB 10

9

8

7

6 punteggio 5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva NOTIZIARIO TECNICO 71

Fig. 12 - Profilo sensoriale e gradevolezze dell’Albana 2008 in funzione della tipologia di suolo.

giallo

7

struttura fiorale (acacia) 6

5

4 acidità speziato

3

2

1

erbaceo secco 0 agrumi

erbe aromatiche pesca/albicocca

miele pomacee mature

frutta esotica

FGG1 LUG1 BAN3 CDV 1/2 ALB 10

9

8

7

6 punteggio 5

4

3

2

1 grad. Olfattiva grad. Gustativa grad. Complessiva 72 NOTIZIARIO TECNICO

Le Terre dell’Albana della collina di Ravenna e Forlì-Cesena

del mosto, con un alto rappor- to zuccheri/acidi, è evidente- mente condizionata dalla mor- fologia di queste Terre poste a basse altitudini e con scarso “effetto esposizione”. I vini che si ottengono sono di colore giallo medio, morbidi ed equilibrati, con discreto aroma agrumato e di frutta esotica; i sentori fiorali emergono nelle annate più asciutte, nelle quali si riducono le note di erbe aro- matiche. Le “Terre calcaree del basso Appennino localmente asso- Nel territorio collinare roma- situra franca argillosa limosa o ciate ai calanchi” sono aree gnolo, appartenente alle pro- argillosa limosa, scarsamente collinari caratterizzate dall’al- vince di Ravenna e di Forlì-Ce- calcarei, talvolta molto calca- ternarsi di versanti brevi, retti- sena in cui l’Albana ha il suo rei, con accumuli di carbonato linei e di versanti lunghi, con areale storico di produzione, si di calcio entro i 75 cm di pro- pendenza che varia tipicamen- sono individuate quattro Unità fondità. Suoli Ca’ del Vento te dal 5 al 35% e può giungere Vocazionali, chiamate Terre, franca argillosa limosa, fino al 40-50% nelle parti ca- in ognuna delle quali questo vi- 5-20% pendente (CDV2), lanchive. I suoli si sono formati tigno ad uva bianca, a seguito che presentano le stesse carat- in rocce prevalentemente ar- dei suoi comportamenti feno- teristiche dei suoli CDV1 ma gillose o pelitiche di età plioce- logici, vegetativi e produttivi, che occupano le parti basse nica, talvolta con intercalazioni può fornire vini distinguibili e o più pendenti dei terrazzi. In sabbiose (Formazione delle Ar- con caratteristiche chimiche ed queste “Terre” l’Albana pre- gille Azzurre e Formazione del- organolettiche differenti. senta un’epoca di germoglia- le Arenarie di Borello). I suoli Le “Terre scarsamente cal- mento media, così come le Banzola (BAN3) si trovano caree del margine appenni- epoche di fioritura e di invaia- nelle parti sommitali e/o nelle nico”, sono costituite da suoli tura, l’epoca di maturazione è parti di versante sottoposte ad formati in sedimenti alluvionali invece medio-precoce. intensa erosione idrica di tipo limoso-argillosi deposti da cen- La sua produttività é medio- laminare; sono calcarei, a tes- tinaia a decine di migliaia di bassa, la vigoria si può con- situra franca-argillosa-limosa, anni fa. I vigneti studio sono siderare media (l’Albana è un moderatamente profondi su stati rilevati nei Suoli Ca’ del vitigno vigoroso!), la gradazio- substrato composto da argilliti Vento nelle sue due fasi di ne zuccherina del mosto é ele- massive presente entro il me- seguito descritte. Suoli Ca’ vata, l’acidità media così come tro di profondità. del Vento franca argillo- il pH e i livelli di acido malico In queste “Terre” l’Albana ma- sa limosa, 1-5% pendente sono bassi. nifesta le fasi fenologiche di (CDV1), molto profondi, a tes- Questa composizione chimica germogliamento e fioritura in NOTIZIARIO TECNICO 73 epoca media, simile a quella delle Terre scarsamente calca- ree del margine appenninico, ma invaiatura e vendemmia ritardano anche di una setti- mana nelle esposizioni sfavo- revoli. La produttività risulta medio- alta così come la vigoria men- tre la gradazione zuccherina del mosto è media così come tutti i parametri dell’acidità. Sono Terre in cui l’Albana fornisce buone produzioni il cui livello qualitativo è, però, condizionato dalla variabilità di altitudini ed esposizioni. gie di suolo di seguito descritte. questo ambiente é media, ma L’equilibrio quali-quantitativo I suoli Luogoraro 20–35% diventa medio-bassa sui suoli raggiunto nei vigneti-studio ha pendenti (LUG1) che occupa- LUG1; la vigoria è medio-alta condotto a vini dal colore giallo no solitamente crinali e versan- ma, sempre nei suoli LUG1, intenso, pieno, morbido, con ti acclivi a reggipoggio e sono diventa medio-bassa. discreti sentori floreali e buon molto o fortemente calcarei, Gli zuccheri del mosto sono aroma fruttato (agrumi e frutta moderatamente profondi su molto elevati (più bassi sui suoli esotica) e di erbe aromatiche. substrato compatto, presente Faggeto), l’acidità medio-bassa Le “Terre calcaree del basso solitamente entro il metro di (media sui suoli Faggeto), il pH Appennino con versanti a profondità e a tessitura franca medio; discreta presenza di franapoggio e reggipoggio” o franca argillosa. acido malico, soprattutto sui sono caratterizzate dall’alter- I suoli Faggeto franchi, suoli FGG1. narsi di versanti moderatamen- 10-30% pendenti (FGG1), I vini provenienti da queste te ripidi e ripidi, disposti secon- diffusi nelle stesse forme di pa- Terre hanno un colore giallo do la stratificazione del substra- esaggio dei LUG1, ma in parti paglierino medio che diventa to roccioso: versanti semplici a ad assoluta prevalenza di sub- più tenue sui suoli FGG1; sono reggipoggio (pendenze dal 20 strato arenaceo, che talvolta equilibrati e hanno buona aro- al 35%) e versanti lunghi a fra- è subaffiorante; sono calcarei, maticità speziata, di frutta eso- napoggio. (pendenze dal 15 al moderatamente profondi su tica e di miele. 25%). substrato arenaceo compatto, L’intensità aromatica comples- Le parti più incise ed acclivi presente solitamente entro 80 siva si attenua nei vini prove- sono boscate ed assumono cm di profondità; con tessitura nienti da suoli FGG1 che risul- mediamente pendenze del 40- franca o franca sabbiosa, talo- tano, inoltre, più acidi. 80%, talvolta oltre il 100%, ra sabbiosa franca. Le “Terre calcaree del basso con frequenti affioramenti roc- In queste “Terre” l’Albana mo- Appennino con locali feno- ciosi. I suoli si sono formati in stra epoca di germogliamento meni franosi” sono caratteriz- rocce stratificate marnoso are- media, così come fioritura e in- zate da versanti ondulati, spes- nacee (Formazione Marnoso- vaiatura; l’epoca di maturazio- so fortemente incisi nelle parti Arenacea). ne è media ma ritarda di qual- alte, per effetto dell’erosione I vigneti-studio dell’Albana che giorno sui suoli LUG1. idrica e con locale formazione hanno interessato due tipolo- La produzione dell’Albana in di calanchi. 74 NOTIZIARIO TECNICO

Nelle parti basse dei versanti vitativi, localizzate di solito nel- acido malico bassi. Nel vigne- prevalgono superfici costituite la parte alta dei versanti; sono to-studio, rappresentativo di da corpi di frana, talvolta attivi. fortemente calcarei, modera- questo ambiente, il rapporto Le pendenze variano tipica- tamente profondi su substrato acido tartarico/acido malico mente dal 10 al 35%, con va- argilloso compatto presente (5,6) è, infatti, il più elevato. lori più accentuati sui versanti solitamente entro il metro di I vini di queste “Terre” sono incisi e sui calanchi. La viticol- profondità ed hanno tessitura molto ben colorati di giallo tura si rileva in ristretti ambien- argillosa limosa. intenso, hanno gusto pieno, ti vitati localizzati nelle colline In queste “Terre” l’Albana ma- equilibrato, con aromi fruttati di Forlì-Cesena. nifesta tutte le fasi fenologiche di pomi, agrumi, frutta esotica. I suoli Alberelli (ALB), si in epoca media: nel triennio la L’espressione di questi indi- sono formati in rocce argil- vendemmia è avvenuta media- catori sensoriali è comunque loso-marnose con inclusi di mente il 7 settembre. La pro- molto legata all’annata. rocce calcaree (Formazione a duzione su questi suoli è media Colombacci); sono moderata- così come la vigoria. In vigneti mente frequenti ed occupano così equilibrati il grado zucche- le porzioni più stabili e meno rino del mosto è elevato, l’aci- soggette a scoscendimenti gra- dità totale media ed i livelli di NOTIZIARIO TECNICO 75

Le Terre dell’Albana della collina di Ravenna e Forlì-Cesena

Unità Vocazionali Suoli Produzione e vigoria Qualità delle uve Caratteri del vino

Colore giallo medio, gusto pieno e Terre scarsamente Produzione medio- Zuccheri elevati, CDV1 morbido, equilibrato, fruttato medio calcaree del margine bassa, acidità media, CDV2 (pomi, agrumi, frutta esotica) e fiorale; appenninico vigoria media acido malico basso • fiorale legato all’annata!

Colore giallo intenso, gusto pieno, morbido, equilibrato, fruttato evidente Terre calcaree del basso Zuccheri medi, acidità BAN3 Produzione medio-alta (pomi, frutta gialla ed esotica), sentore Appennino associate ai media, acido malico vigoria medio-alta fiorale (mediocre nel 2008, annata calanchi medio asciutta) • note agrumate sopra i 250 m!

Zuccheri medi, acidità Colore giallo tenue, equilibrato, buona Produzione medio-alta media, struttura, aroma fruttato medio, note di FGG1 vigoria medio-alta acido malico medio- erbe aromatiche, evidente sentore fiorale alto (scarso nel 2008, annata asciutta). Terre calcaree del basso Appennino con versanti a franapoggio e reggipoggio Colore giallo medio, discreta struttura, Produzione medio- Zuccheri elevati, morbido, aroma fruttato intenso (pomi, LUG1 bassa, vigoria medio- acidità medio-bassa, frutta esotica), note speziate e di miele, bassa acido malico medio erbaceo secco.

Colore giallo intenso, gusto pieno, Terre calcaree del basso Zuccheri elevati, equilibrato, fruttato (pomi, agrumi, frutta Produzione media, Appennino con locali ALB acidità media, acido esotica). vigoria media fenomeni franosi malico basso • Variabilità annuale! Scarsa aromaticità nel 2008 (annata asciutta) 76 NOTIZIARIO TECNICO

Vocazionalità delle Terre dell’Albana della collina di Ravenna e Forlì-Cesena Considerazioni per i nuovi impianti e la gestione del vigneto Unità Vocazionali Vocazionalità Considerazioni Terre a bassa altitudine, prospicienti la pianura. Terre scarsamente calcaree Terre con buona vocazionalità Le tecniche colturali (potatura verde) devono favorire la del margine appenninico verso questo vitigno. conservazione dell’acidità Portinnesti: 3309, SO4, Kober 5BB

Terre con buona vocazionalità Terre con pronunciata variabilità nelle altitudini e nelle Terre calcaree del basso verso questo vitigno. esposizioni. Appennino associate ai Sopra i 250 m s.l.m. e/o sui suoli più Il diradamento dei grappoli può essere utile nelle esposizioni più calanchi profondi può diventare discreta nelle sfavorevoli. annate climaticamente sfavorevoli. Portinnesti: 420A, SO4, 110R

Terre con buona vocazionalità Terre con variabilità pedologica. Terre calcaree del basso verso questo vitigno. Nei suoli più sabbiosi il controllo della produzione consentirebbe Appennino con versanti a di equilibrare il rapporto zuccheri/acidi franapoggio e reggipoggio Diventa discreta sui suoli FGG1 nelle annate più siccitose Portinnesti: 420A, SO4, 110R

Terre con suoli a tessitura argillosa. Terre calcaree del basso Per contenere i fenomeni franosi e di erosione: inerbimento Terre con discreta vocazionalità Appennino con locali dei filari e controllo del ruscellamento. Controllo dell’acidità verso questo vitigno. fenomeni franosi evitando esposizioni troppo assolate. Portinnesti: SO4, Kober 5BB, 1103P NOTIZIARIO TECNICO 77

Conclusioni

Le prestazioni vegeto-produt- gnificativo sulle caratteristiche zione delle “Terre del Sangio- tive di un vitigno e le carat- vegetative, produttive e quali- vese e dell’Albana della collina teristiche qualitative del vino tative delle due varietà di vite di Ravenna e Forlì-Cesena” con esso ottenuto sono stret- maggiormente coltivate nel consente, ora, di: tamente correlate ai caratteri territorio e sulle caratteristiche - conoscere i caratteri dei ambientali del territorio di pro- sensoriali dei vini ottenuti . suoli che maggiormente in- duzione. In particolare, il clima Dal punto di vista climatico il fluenzano lo sviluppo vege- locale e le caratteristiche dei triennio 2007-2009 é risultato tativo e la produttività del suoli caratterizzanti ogni zona caldo; soprattutto il 2009 ha Sangiovese e dell’Albana viticola, interagiscono con il rafforzato una tendenza inizia- per la produzione di un vino vitigno nel farne emergere la ta già da un decennio. di qualità (es. capacità di qualità innata del vino: questo Nel contesto di un lavoro di zo- immagazzinare riserve d’ac- concetto sta alla base delle “zo- nazione, ciò ha portato a una qua, capacità di drenaggio, nazioni viticole”. certa omogeneizzazione delle profondità utile alle radici); La Collina romagnola, intesa caratteristiche chimiche del - realizzare nuovi impianti in come territorio collinare vita- mosto e della qualità dei vini condizioni pedologiche e to appartenente alle province riscontrata. quindi edafiche ottimali e di Ravenna e di Forlì-Cesena, Il complesso dei risultati otte- adottare le opportune tecni- è un areale climaticamente nuti, quindi, ha consentito di che di gestione del suolo; abbastanza omogeneo ma al- individuare nel territorio vita- - individuare aree preferen- quanto variabile dal punto di to collinare delle province di ziali per la coltivazione della vista orografico. Altitudine, Ravenna e di Forlì-Cesena, vite e contribuire così alla esposizione e vicinanza alla cinque “unità vocazionali”, valorizzazione del territorio pianura padana sono fattori che abbiamo chiamato Terre, d’origine. ambientali importanti nell’in- in cui é lecito attendersi che i L’obiettivo principale di questo fluenzare la qualità dei vini ot- vitigni Sangiovese e Albana studio è, comunque quello di tenibili. Ancor più la variabilità forniscano un prodotto ricono- fornire uno strumento di scelta pedologica di questo territorio scibile e di qualità. e di ausilio all’imprenditorialità è apparsa incidere fortemente In sintesi, lo studio pluriennale delle aziende vitivinicole. sulla qualità delle produzioni, che ha condotto all’individua- soprattutto del Sangiovese ma anche dell’ Albana. Su una superficie investigata di circa 57.700 ha, sono state in- dividuate quattordici tipologie di suolo, la maggior parte con caratteristiche agronomiche e fisico-chimiche che differenzia- no le une dalle altre: tessitura, profondità utile per le radici, contenuti di calcare su tutte. Il livello di espressione di questi caratteri ha inciso in modo si- 78 NOTIZIARIO TECNICO NOTIZIARIO TECNICO 79

Glossario

• Capacità in acqua disponibile (AWC - Available Water Capacity): esprime la quantità di acqua prontamente utilizzabile dalle piante che un suolo è in grado di trattenere. Viene calcolata fino a 150 cm di profondità, considerando gli orizzonti del suolo parzialmente o completamente impenetrabili alle radici della piante. La capacità in acqua disponibile esprime la differenza tra l’umidità presente nel suolo alla capacità di campo (pF 2 ca.) ed al punto di appassimento (pF 4.2).

Classi AWC (cm/1,5m) bassa <12 moderata 12-20 elevata >20

• Contenuto in calcare totale:

Classi CaCO3 (%)

non calcareo <0,5 molto scarsamente calcareo 0,5-1 scarsamente calcareo 1-5 moderatamente calcareo 5-10 molto calcareo 10-25 fortemente calcareo 25-40 estremamente calcareo >40

• Contenuto in calcare attivo: Esprime in maniera solo approssimativa la percentuale in peso dei carbonati finemente suddivisi e facilmente solubilizzabili. Più esattamente, corrisponde alla quota percentuale di ioni Ca++ che reagiscono con ossalato di ammonio (determinazione col metodo calcimetrico Drouineau-Gallet). Il dato riportato deriva da determinazione di laboratorio sui profili con il metodo calcimetrico Droui- neau-Gallet. Al di sopra del valore soglia del 10% spesso si determinano processi di fissazione del P e di riduzione della disponibilità di alcuni elementi minori (specialmente del Fe, causa della clorosi). Nella legenda dei tipi di suolo viene riportato la classe o le classi presenti entro 80 cm di profondi- tà. Sono distinte le seguenti classi di contenuto:

Classi Calcare attivo (%) Assente < 0,5% Basso o Moderato 0,5-10% Alto o Molto Alto >10% 80 NOTIZIARIO TECNICO

• Disponibilità di ossigeno: Si riferisce alla disponibilità di ossigeno per l’attività biologica nel suolo. Viene valutata in base alla presenza di acqua libera, imbibizione capillare, tracce di idromor- fia. Viene descritta utilizzando le seguenti classi:

Classi Descrizione

l’acqua è rimossa dal suolo prontamente, e/o non si verificano durante la stagione di crescita delle piante Buona eccessi di umidità limitanti per il loro sviluppo.

l’acqua è rimossa lentamente in alcuni periodi e i suoli sono bagnati solo per un breve periodo durante Moderata la stagione di crescita delle piante, ma abbastanza a lungo per interferire negativamente sulla crescita di piante mesofile.

l’acqua è rimossa lentamente, ed il suolo è bagnato per periodi significativi durante la stagione di crescita Imperfetta delle piante; l’eccesso idrico limita notevolmente lo sviluppo delle piante mesofile.

l’acqua è rimossa così lentamente che il suolo è saturo periodicamente durante la stagione di crescita delle Scarsa piante; l’eccesso idrico non permette la crescita della maggior parte delle piante mesofile.

l’acqua è rimossa dal suolo così lentamente da permanere in superficie durante la maggior parte del Molto scarsa periodo di crescita delle piante.

• Frequenza: Nella descrizione dei caratteri dei suoli viene indicata una stima della copertura percentuale all’interno delle Terre esaminate. Si utilizzano le seguenti classi:

Frequenza Classe <9,6% Suolo subordinato 9,6-27,5% Suolo poco frequente 27,6-49,5% Suolo moderatamente frequente 49,6-100% Suolo molto frequente

• Pendenza: la pendenza di un suolo assume diversi significati in relazione alla complessità o meno del pendio; talvolta alcune proprietà dei suoli sono maggiormente correlate alla complessità del pro- filo del pendio che non al semplice valore del gradiente (ad es. percorribilità con mezzi meccanici, accessibilità, ecc).

Classi di pendenza Limiti del gradiente Versanti semplici Versanti complessi (%) Pianeggiante Pianeggiante <3 Dolcemente inclinato Dolcemente ondulato 1-8 Molto inclinato Ondulato 4-16 Moderatamente ripido Molto ondulato 10-30 Ripido Ripido 20-60 Molto ripido Molto ripido >45 NOTIZIARIO TECNICO 81

• Profondità utile per le radici: Indica la profondità a strati impenetrabili alle radici.Si assume come orizzonte impenetrabile quello che presenta una radicabilità 30%. La radicabilità viene stimata in funzione della compattezza, distribuzione dimensionale dei pori, aerazione, capacità di trattenere l’umidità, condizioni chimiche. Si utilizzano le seguenti classi:

Classi Profondità esplorabile (cm) molto bassa <25 bassa 25-50 moderatamente elevata 50-100 elevata 100-150 molto elevata >150

• Reazione: indica il grado di acidità e di alcalinità del suolo; viene espressa tramite il valore di pH (cologaritmo della concentrazione degli idrogenioni nella soluzione acquosa del suolo)

Classi pH Ultra acido <3.5 Estremamente acido 3.5-4.4 Molto fortemente acido 4.5-5.0 fortemente acido 5.1-5.5 moderatamente acido 5.6-6.0 debolmente acido 6.1-6.5 neutro 6.6-7.3 debolmente alcalino 7.4-7.8 moderatamente alcalino 7.9-8.4 fortemente alcalino 8.5-9.0 molto fortemente alcalino >9.0

• Tessitura: esprime la distribuzione per grandezza delle particelle che compongono la frazione del- la terra fine (<2mm) e dei frammenti rocciosi o scheletro (>2mm). La terra fine si suddivide in sabbia (50-2000 µ), limo (2-50 µ) ed argilla (<2 µ); a loro volta la sabbia ed il limo vengono suddivise in più frazioni: sabbia molto fine, fine, media, grossa e molto grossa e limo fine e grosso. Tali suddivisioni, in particolare quella della sabbia molto fine, vengono utilizzate nel sistema di classificazione della Soil Taxonomy per le distinzioni a livello di famiglia granulometrica.

Classi di tessitura U.S.D.A. S - Sabbia: sabbia>85%; limo+1,5argilla<=15% SF - Sabbia franca: S=85-90% e limo+1,5 argilla=15% oppure S=70-85% e limo+2argilla<=30% FS - Franco sabbioso: argilla<20%, sabbia>52%, limo+2argilla>30% oppure argilla<7%, limo<59% e sabbia=43-52% F - Franco: argilla=7-27%, limo=28-50%, sabbia<52% FL - Franco limoso: limo>=50%, argilla=12-27%, oppure limo=50-80% e argilla<12% L - Limo: limo>=80%, argilla<12% FAS - Franco argilloso sabbioso: argilla=20-35%, limo<28%, sabbia>=45% FA - Franco argilloso: argilla=27-40%, sabbia=20-45% FAL - Franco argilloso limoso: argilla=27-40%, sabbia<20% AS - Argilla sabbiosa: argilla>=35%, sabbia>=45% AL - Argilla limosa: argilla >=40%, limo>=40% A - Argilla: argilla>=40%, sabbia<45%, limo<40% 82 NOTIZIARIO TECNICO

Lo scheletro, i frammenti rocciosi presenti nel suolo, costituisce un attributo della tessitura e viene designato con un termine descrittivo che ne specifica le dimensioni dei frammenti ed uno che ne definisce la quantità.

Dimensioni (mm) Termini descrittivi Classi Quantità 2-76 ghiaioso assente <1% 76-250 ciottoloso scarso 1-5% 250-600 pietroso comune 5-15% frequente 15-35% abbondante 35-70% molto abbondante >70%

Le classi di quantità dello scheletro vengono utilizzate per modificare i termini che designano la tessitura degli orizzonti:

Quantità di scheletro Termini modificatori della classe di tessitura <15% non si aggiunge alcun termine modificatore 15-35% si aggiunge l’aggettivo del tipo di frammento roccioso dominante (ad es.:franco sabbioso ghiaioso) si aggiunge l’aggettivo del tipo di frammento roccioso dominante preceduto da “molto” (ad 25-70% es.:franco sabbioso molto ghiaioso) si aggiunge l’aggettivo del tipo di frammento roccioso dominante preceduto da “estremamente” (ad >70% es.:franco sabbioso estremamente ghiaioso)

• Unità cartografica: aree (delineazioni o poligoni) interessate da suoli simili e caratterizzate dalla medesima sigla cartografica.

• Unità Tipologica di Suolo (UTS): insieme di suoli con caratteri comuni che ne permettono l’individuazione e ne giustificano il raggruppamento. L’ Unità Tipologica di Suolo è inquadrata nel livello di maggior dettaglio della classificazione USDA (Fase di Serie); è contraddistinta da una morfologia ricorrente e da caratteri e qualità del suolo specifici; i suoli afferenti sono caratterizzati dalla medesima sequenza, composizione e spessore degli orizzonti genetici. L’Archivio regionale del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli contiene le Unità Tipologiche di Suolo riconosciute nel territorio regionale. Ciascuna Unità Tipologica di Suolo ha un nome che deriva dalla località in cui è stato rilevato per la prima volta il suolo (es. Coriano) e una sigla (es. COR). Consultando quindi l’Archivio regionale dei suoli è possibile ottenere per ciascun nome e sigla dell’Unita Tipologica di Suolo la descrizione completa che, tra le altre informazioni, comprende la definizione dei range di variabilità dei caratteri per ciascun orizzonte (es contenuto sabbia e argilla, scheletro, profondità a cui si rileva il substrato roccioso). NOTIZIARIO TECNICO 83

• Vocazionalità delle Terre:

Livello di Vocazionalità Significato Buona Ambiente in cui un vitigno esprime comunemente e senza evidenti difficoltà le caratteristiche qualitative, conosciute e desiderate dal viticoltore, che lo contraddistinguono. La variabile “anno” incide moderatamente sulla riconoscibilità e sulle caratteristiche sensoriali del vino. Discreta Ambiente in cui un vitigno esprime le proprie caratteristiche qualitative solo con la perfetta inte- grazione delle scelte all’impianto e di tutte le tecniche colturali. La variabile “anno” incide sensibil- mente sulla riconoscibilità e sulle caratteristiche sensoriali del vino. Moderata Ambiente in cui un vitigno esprime con difficoltà le caratteristiche qualitative che dovrebbero con- traddistinguerlo. Solamente con ottime scelte impiantistiche e l’uso oculato, incisivo e frequente di alcune tecniche colturali (cimature, sfogliature, diradamento dei grappoli, irrigazione, fertilizza- zione organica e minerale, ecc.) si può ottenere un sufficiente livello qualitativo. 84 NOTIZIARIO TECNICO

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