Dizionario Del Dialetto Modugnese
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ANNA LONGO MASSARELLI DIZIONARIO DEL DIALETTO MODUGNESE con contributi di Nicola Maggi Presentazione di Serafino Corriero COMUNE DIMODUGNO EDIZIONI NUOVI ORIENTAMENTI Il passaggio dalla tradizione orale a quella scritta segna, per una cultura, un momento importante perché garantisce la sopravvivenza di valori e di esperienze storiche, che altrimenti sarebbero destinati ad andare dispersi. Questa esigenza è particolarmente sentita nell’epoca attuale, caratterizzata dalla predominanza dei media che hanno effetti massificanti sul pensiero, sul linguaggio, sui comportamenti. Difendere e tramandare il dialetto, la lingua dei padri e la tradizione popolare, così come sono nati e si sono sviluppati in un territorio, è segno del rispetto e della consapevolezza delle proprie origini e consente di valorizzare un patrimonio cultu rale da trasmettere alle future generazioni. Dr. D onato C afagna Componente della Commissione Straordinaria del Comune di Modugno Modugno, 31 gennaio 1993 Introduzione L ’idea di un Dizionario del Dialetto Modugnese, mai realizzata prima nella storia culturale della città, è circolata all’interno di Nuovi Orientamenti sin dai suoi primi anni di vita. La spinta, però, ad impegnarci concretamente ci venne da Nicola Maggi che nel 1984 ci sottopose una sua ipotesi di lavoro: quella di raccogliere “il dialetto du soine e du naune” che - egli ci ripeteva - è sempre più dimenticato e rischia di essere completamente cancellato. Noi sostenemmo una tale ipotesi e Nicola Maggi si impegnò nella raccolta dei lemmi dialettali. Il lavoro, però, per poter assumere la dignità di un dizionario, aveva bisogno in primo luogo di essere arricchito nei lemmi stessi e in secondo luogo di essere sistemato dal punto di vista ortografico, grammaticale e semantico. Stabilim mo, così, dei rapporti con alcuni studiosi dell’Istituto di Storia delle tradizioni popolari dell’Università di Bari, dai quali ci vennero incoraggiamenti per una tale opera e qualche suggerimento scientifico, ma non la disponibilità ad impegnarsi in un lavoro che si profilava assai difficile e complesso. Seguì, all’interno della rivista, un periodo di disorientamento per tutte le difficoltà che si intravedevano nell’opera di elaborazione e sistemazione di un dizionario del dialetto modugnese; difficoltà legate alla necessità di un impegno metodico, complesso e di lunga durata; ma anche difficoltà d’ordine scientifico ed economico. Il primo genere di difficoltà fu rimosso dall’assunzione di responsabilità da parte di Anna Longo Massarelli che per diversi anni si è dedicata al lavoro di raccolta e sistemazione dei lemmi dialettali. Quanto ai problemi scientifici, sì è avuto un confronto continuo all’interno della redazione e, grazie all’opera paziente e certosina della Massarelli, di volta in volta si è giunti alla risoluzione dei numerosi dubbi, legati alla pronunzia e alla difficile trascrizione del dialetto modugnese. Per fortuna, in questo lavoro, c’è stata la collaborazione di Giuseppe Piccolo, innanzitutto, e poi di Michele Cramarossa e Vincenzo Romita, che, ai fini della trascrizione, sono stati invitati più volte a pronunziare i diversi termini controversi. Quanto ai problemi economici, solo negli ultimi mesi la situazione è diventata più facile per la decisione assunta dalla Commissione Straordinaria, che ringraziamo per la sensibilità dimostrata, di voler concedere il patrocinio del Comune diModugno alla pubblicazione del Dizionario del Dialetto Modugnese. Ma al di là dei costi di stampa, nel passato abbiamo dovuto affrontare le notevoli spese per l’acquisto di una unità informatica perla composizione e l’impaginazione dei testi, poiché difficilmen - 7 - te in tipografia avrebbero potuto trascrivere correttamente i lemmi e le espressioni dialettali. ' Col Dizionario del Dialetto Modugnese il patrimonio culturale di Modugno si arricchisce di uno strumento importante, del quale se ne avvertiva la mancanza; uno strumento che noi di Nuovi Orientamenti ci auguriamo possa sollecitare in un numero sempre più crescente di cittadini il senso di appartenenza ad una stessa comunità e, conseguentemente, la disponibilità personale ad una partecipazione più responsabile alla sua vita e ai suoi problemi. Raffaele Macina - 8 - Presentazione Con il Dizionario del Dialetto Modugnese di Anna Longo-Massarelli si arricchisce il repertorio di lessici dialettali pugliesi: contributo non di poco conto, se si considera che da anni i linguisti invocano la collaborazione di studiosi locali perché, sia pure senza grandi pretese di scientificità, per lo meno raccolgano materiale prezioso altrimenti destinato a lenta inarrestabile consunzione. Le ragioni di tale sollecitazione sono molteplici, e possono ben testimoniare dell’importanza di un’opera di questo genere. Innanzi tutto, viene così salvaguar dato un patrimonio di cultura e di civiltà che, pur partecipe di una vasta area linguistico-culturale, si presenta comunque come unico e irripetibile: il dialetto costituisce il tratto distintivo più antico, più solido, più certo di una comunità, ne configura l’identità antropologica, tanto incisivo e peculiare da resistere per secoli, nei suoi caratteri distintivi, alla contaminazione di altre parlate locali distanti talvolta anche soltanto pochissimi chilometri. In secondo luogo, il dialetto, come ogni lingua, costituisce un vastissimo terreno di ricerca storico-archeologica, soprattutto se lo si considera nel suo processo di formazione e di evoluzione: dalla individuazione dello strato lingui stico arcaico (substrato o sostrato), che nel caso del dialetto modugnese rimanda all’area mediterranea pre-indoeuropea, alla definizione del vero e proprio corpus linguistico (strato, nel nostro caso di derivazione neo-latina), al riconoscimento degli apporti ricevuti da altre lingue in relazione alle vicende storiche che hanno interessato la regione (superstrato, con prestiti per noi soprattutto dal greco bizantino, dallo spagnolo, dal francese, dal germanico). Per quanto attiene, infine, all’aspetto specificamente scientifico, la pubblica zione di questo Dizionario del Dialetto Modugnese fornisce ulteriori preziosi elementi alla costruzione di un lessico regionale propriamente pugliese. Diciamo “propriamente” perché la Puglia è in realtà divisa in due grandi aree linguistiche: da un lato il Salento, che si collega ai dialetti calabro-siculi; dall’altro la Puglia restante, i cui dialetti si accostano alla vasta area italico-meridionale. E se il Salento possiede da tempo il suo Vocabolario dei dialetti salentini, pubblicato tra il 1956 e il 1959 a cura del grande studioso tedesco Gerhard Rholfs, la Puglia dispone soltanto, ad oggi, di un primo tentativo, peraltro egregio, compiuto dal grumese prof. Giovanni Colasuonno, autore di un Dizionario dei Dialetti Pugliesi edito di recente, nel 1991. A questi pregi, che già di per sé rendono assai meritoria la fatica della prof. Longo-Massarelli, vanno aggiunti alcuni rilievi. Innanzi tutto il fatto che questo - 9 - Dizionario del Dialetto Modugnese non è semplicemente un repertorio di voci dialettali, ma contiene un’ampia serie di indicazioni complementari: dalla catego- -ia grammaticale all’equivalente in lingua italiana, da frequenti etimologie alle annotazioni su taluni fenomeni fonetici e morfologici, dalle frasi idiomatiche (proverbi, modi di dire) a qualche cenno su forme di folclore pugliese da quelle voci evocate. D ’altro canto, proprio queste caratteristiche fanno emergere, agli occhi di un lettore esigente, alcuni limiti dell’opera, peraltro giustificati dalla necessità di porre fine ad un lungo - e talvolta estenuante - lavoro di integrazione, revisione, correzione: è probabile, per esempio, che manchino voci dialettali anche signifi cative; l’indagine etimologica non è sistematica; l’interpretazione di alcune voci o frasi idiomatiche può suscitare qualche dubbio. In compenso, il repertorio delle voci risulta assai ampio (circa 5.000 lemmi) e sufficientemente organico, come ben definita e unitaria è l’impostazione grafica adottata nella trascrizione dei segni fonetici. Per quest’ultimo aspetto, in verità, non è stato facile pervenire ad una soluzione convincente: in particolare, molto si è discusso, all’interno della redazione scientifica, sulla interpretazione di taluni fonemi (suono aperto o chiuso delle vocali e ed o, esiti del dittongo -àu in ó, accentazione di molti participi passati in -éute, raddoppiamento della consonante iniziale); ma, anche qui, ad un certo punto si è reso necessario rimuovere persistenti perplessità e procedere egualmente alla stesura editoriale. Questi ed altri limiti, tuttavia, lungi dallo sminuire il valore complessivamen te notevole dell’opera prodotta, offriranno a tutti i lettori, in rapporto alle specifiche conoscenze o ai personali interessi, l’opportunità e la sollecitazione a fornire ogni elemento utile aU’arricchimento e al miglioramento di un Dizionario Modugnese che vuole essere, come il dialetto è, espressione dell’intelligenza e della volontà dell’intera comunità locale. Serafino Corriero - io- AVVERTENZE Lessico 1) Le voci raccolte sono state registrate prima, quando esiste, nella forma arcaica “du soine e nanne", poi nella forma “civile” “du sine e none”, parlata dagli artigiani e dalle classi più acculturate. 2) Non sono state registrate le voci molto simili alla lingua italiana. 3) Di ogni lemma è stata definita la funzione grammaticale, il genere e il numero: es. soive, sive s. m. Sporcizia, grasso. 4) I diversi significati di un lemma sono stati resi evidenti dalla punteggiatura (;),