Coordinamento editoriale e progetto grafico Più Eventi Edizioni - Bbox s.r.l. Testi Paolo Sapienza Contributi redazionali Silvia Gallarato, don Valerio Pennasso Itinerari a cura di Ass. Andar per Langhe - ASD Dynamic Center Valle Belbo, Ass. Colline e Culture, Ass. Strada Romantica delle Langhe e del Roero, Ass. Terre Alte, Ass. Turismo in Langa, Ass. Volontari per l’Arte - , Centro Sportivo Italiano - Comitato di Alba, Lorenzo Colombi Fotografie Enzo Bruno Crediti fotografici Paolo Viglione, Bruno Ballauri, Paolo Sapienza Stampa Tipolitoeuropa -

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Le notizie e i dati riportati in questo libro possono essere soggetti a variazioni nel tempo e pertanto la Più Eventi Edizioni non si assume alcuna responsabilità su variazioni, omissioni e errori al riguardo. SOMMARIO | indice

Introduzione Il perché della guida 7 Appunti storico-culturali 10 Come si legge la guida 8 La cartina di Langa Medievale 20

Alba e Langa del Barolo 22 Alba | Cattedrale di San Lorenzo 24 | Abbazia di San Frontiniano 32 | Cappella di Santa Margherita 34 | Antica pieve di San Martino 36 | Campanile di Santa Maria del Piano 40 Novello | Resti dell’antica pieve di Santa Maria 42 Monforte d’Alba | Cappella di Santo Stefano 44 | Cappella di Santa Margherita vecchia 46 gli altri beni 48 Langa delle Valli Belbo, Bormida e Uzzone 56 | Abbazia di San Gaudenzio 58 | Resti della chiesa di San Martino 62 Cortemilia | Pieve di Santa Maria 64 | Chiesa conventuale di San Francesco 68 | Cappella di San Sebastiano 72 | Chiesa di San Frontiniano 76 | Chiesa di Sant’Andrea 80 | Cappella di San Michele 82 Levice | Chiesa di San Rocco 86 gli altri beni 90 Alta Langa e Cebano 96 | Chiesa di San Giovanni (Madonna della Neve) 98 | Pieve di Santa Maria di Acqua Dolce 102 | Antica pieve di Santa Maria 106 Saliceto | Chiesa di San Lorenzo 110 | Chiesa di San Martino 114 | Pieve di San Giovanni 118 | Cappella di San Ponzio 122 | Chiesa di Santa Maria 124 gli altri beni 128

Itinerari 134 bibliografia essenziale 158

4 INTRODUZIONE | il perché della guida

Dalla cattedrale di Alba all’antica pieve di Santa Maria di Acqua Dolce a Monesiglio. Un viaggio per le strade della Langa a ritroso nei secoli per ricostruire le architetture medievali nascoste dal tempo. La guida fa il punto della situazione delle attività di ricerca e di approfondimento scientifico attraverso la mappatura dei beni medievali per la costruzione di percorsi realizzabili sul territorio delle Langhe. Esplorando la storia dei singoli luoghi e le testimonianze storiche si vuole raccontare la vita di un territorio segnato profondamente dalla cultura di un periodo altamente caratterizzante e ancora oggi riconoscibile. La permanenza di emergenze architettoniche lega il territorio, la sua storia e la cultura delle popolazioni che lo abitano. Non si tratta solo di testimonianze di un passato, ma il perdurare di legami profondi fra le persone che vivono nello stesso territorio, che hanno contribuito a costruire e che hanno formato mentalità e stili di vita. Ciò che il tempo e la storia hanno diviso, viene ricostruito per offrire in forma unitaria non soltanto il gusto del passato, ma la capacità delle persone di rendere accoglienti le colline, le colture, le abitazioni, gli edifici sacri e i baluardi. Gli itinerari tracciati danno la possibilità di affacciarsi attraverso le architetture sugli orizzonti di colori e di sapori, di profumi e di tradizioni. Il cammino permette di assaporare “lentamente” i tesori che si scoprono all’intorno, pietre preziose tratte da quella terra che ora ornano, frutto di mani capaci, ma soprattutto di una intelligenza che ha saputo fondere in modo armonioso la laboriosità dell’uomo e la creatività della natura. Volontari, associazioni culturali e sportive, Comuni, imprese culturali raccontano con le loro proposte un territorio consapevole, accogliente e moderno, che sulla propria storia costruisce il futuro. Ancora oggi chi si inoltra per le colline e le vallate delle Langhe sperimenta la vita e la sapienza antica, la storia che si è sedimentata proprio come la natura ha costruito e trasformato questo ampio territorio. Tradizioni antiche e il nuovo pensiero e stile di vita cristiano hanno scavato solchi profondi che ancora coesistono e marcano la vita della gente.

don Valerio Pennasso direttore Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici

7 Torre Castello

| | | Barbaresco | Diano d’Alba | 9 2 INTRODUZIONE | come si legge la guida 5 4 5 5

e a o o l l b l l l o e r A v ’ a a o d B

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o | 0 n 4 5

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Per ognuno dei tre capitoli in cui è C d

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c e e s L’odierno abitato di Barbaresco, a pochi I resti del castello sono localizzati nel n t e r a

r chilometri da Alba, è situato su un’altura punto in cui è oggi presente il cosiddetto z o a f M ricca di vegetazione, nel punto in cui le “belvedere”, punto panoramico che n b i n

r r Langhe entrano in contatto con il permette di godere di un’eccezionale o

a suddivisa la seconda sezione del volume è G Monferrato astigiano. La torre è l’unica vista sulle colline del Barolo. Antistante è B a M

| persistenza attestata di età medievale: è da la chiesa parrocchiale di San Giovanni

3 considerarsi come una delle strutture di Battista, costruita tra il 1763 e il 1770. g 5 questo tipo più interessanti della bassa Lo stato attuale in cui versano le strutture o t

n Langa. Sorge all’estremità dell’attuale non permette di avanzare alcun tipo di t stata realizzata un’appendice con altri

e centro abitato e svetta dominando la ipotesi ricostruttiva; tuttavia, si sono l l a sottostante valle del . Realizzata in rivelati di grande utilità due disegni a

F laterizio su una base in pietra arenaria, la realizzati intorno alla metà del XVI L

e struttura si distingue per una certa secolo, che mostrano una struttura n i accuratezza nella tecnica costruttiva. fortificata di forma triangolare- o

i edifici del territorio, coevi a quelli religiosi

l La base è quadrata e misura nove metri trapezoidale estesa sull'intera sommità del d g per lato, l’altezza è poco più di trenta colle che domina il borgo. Si trattava di i

t

s metri. Le condizioni di conservazione un castello che, sebbene potenziato prima i a La guida rappresenta il punto di arrivo del progetto di valorizzazione del a risultano buone; recentemente, la torre è del 1534, aveva ancora strutture e C g

n stata inoltre sottoposta a un importante conformazioni tardomedievali. intervento di consolidamento. Doveva In particolare è interessante un rilievo del descritti, ma espressione di architettura n e certamente far parte di un più ampio 1570 circa, che evidenzia dei terrapieni

a complesso fortificato: a tal proposito è dislocati lungo la cortina; sono inoltre b

L necessario sottolineare che non esiste segnalate strutture difensive come due

o nessun collegamento con il complesso ponti levatoi, una torre-porta di ingresso, l territorio Langa Medievale, che coinvolge la città di Alba, la bassa Langa, l’alta i

a che sorge a sud di essa e la cui una serie di torri poste lungo il circuito

r militare. l o costruzione risale al XVIII secolo; di murario. Non è noto se ci siano stati

t r grandi dimensioni, quest’ultimo era interventi successivi, ma in ogni caso non l e a dotato in origine di ampi giardini e di un furono utili per evitare la resa del castello,

a parco ed ha subìto nel corso degli anni avvenuta nel 1628 in seguito all’assalto B a

numerosi rifacimenti: ancora oggi è delle truppe di Carlo Emanuele I, che ne l Langa e la zona Cebano-Monregalese in provincia di Cuneo. i b utilizzato prevalentemente per la decretò il passaggio sotto il controllo dei l l e produzione vinicola, uno dei richiami più Savoia. Dopo questo avvenimento, non fu

g forti di Barbaresco. più utilizzato e le sue strutture non A d La guida è organizzata in tre sezioni. La prima è un’introduzione al 49 progetto, che fornisce inoltre alcune brevi nozioni storico-artistiche sull’architettura romanica, tipica del Medioevo e denominatore di tutti i beni, religiosi e difensivi, inseriti nel progetto. La seconda sezione descrive tutti i Gli itinerari sono percorsi che La Langa del Barbaresco: Il conte di Cavour antichità medievali e pregiati vini e le antiche pievi propongono una visita del territorio nella Langa del Barolo beni religiosi di Langa Medievale. Essa è ulteriormente suddivisa in tre grandi L’itinerario parte dal centro storico di Alba con la L’itinerario parte da uno dei castelli simbolo delle Barolo. Le ampie distese di vigneti. visita alla cattedrale di San Lorenzo: oggi il duomo si Langhe: . La sua storia costruttiva presenta con le sue forme ottocentesche, ma sotto il affonda le radici nel XIII secolo, quando venne pavimento si possono intravedere gli scavi innalzata la prima torre difensiva centrale del futuro seguendo un determinato filo conduttore. archeologici condotti nell’edificio tra il 2006 e il complesso fortificato di Grinzane. 2011. Dopo la visita al Museo della Cattedrale con il Con l’auto si può raggiungere in 10 minuti la percorso archeologico, l’itinerario si allontana dal frazione l’Annunziata di La Morra per la visita alla capitoli, ciascuno dedicato ad una specifica porzione del territorio: Alba e la concentrico di Alba e prosegue alla volta di chiesa dell'Annunziata: complesso religioso risalente Barbaresco, che dista circa 12 km in direzione nord- al XII-XIII secolo, segnala il sito dove sorgeva uno dei est: per raggiungerlo si percorrono le strade del vino primi nuclei abitativi dell’area. Fonti raccontano che Per ognuno viene indicato un breve testo Nebbiolo, dove è evidente la cura e il lavoro degli nel 1479 accolse la fondazione di un nuovo convento agricoltori per ogni singolo filare di vigneto. dell’ordine dei Servi di Maria: importante centro non Una breve passeggiata lungo via Torino permetterà di solo religioso, ma anche produttivo, grazie ai vigneti Langa del Barolo, la Langa delle Valli Belbo, Bormida e Uzzone, l’Alta Langa e il incontrare l’Enoteca Regionale del Barbaresco, circostanti che producevano già allora il Nebiolium. ospitata nella ex confraternita di San Donato, il Si consiglia poi di proseguire in auto fino all’attuale di riferimento, il numero di km da Neive. Campanile di Santa Maria. palazzo sede dei signori locali, costruito nel XVIII centro di La Morra, per una passeggiata nel borgo secolo e poi sede a inizio Novecento della Cantina con i suoi edifici medievali e una sosta alla terrazza L’ITINERARIO IN BREVE Sociale del Barbaresco, e la parrocchiale settecentesca panoramica dove anticamente sorgeva il castello. Da L’ITINERARIOL’ITINERARIO IN IN BREVE BREVE di San Giovanni Battista. Infine, il simbolo del paese, qui è possibile raggiungere Barolo: a piedi, attraverso PERCORRENZA a piedi, in auto la torre medievale costruita alla fine del XII secolo da sentieri ben segnalati, o in auto, seguendo la dorsale PERCORRENZA in auto Cebano. La terza infine propone itinerari tematici per visitare il territorio LUNGHEZZA 15,5 km cui è possibile ammirare le dirimpettaie colline del della collina. Appare subito evidente la presenza del (a piedi fattibile il collegamento DIFFICOLTÀ facile Roero, i loro castelli e la città di Alba. castello, anche se il paese, al contrario di altri borghi tra La Morra e Barolo) percorrere per compierlo interamente e LUNGHEZZA 14,5 km COMUNI Alba, Barbaresco, L’itinerario prosegue verso Neive per 4 km: in località delle Langhe, non si sviluppa sulla sommità di una DIFFICOLTÀ medio Neive Borgonuovo, con un po’ di curiosità, si può scovare collina, ma su un altipiano circondato da rilievi: è FONDO asfalto - sterrato COMUNI Grinzane Cavour, un meraviglioso esempio di campanile romanico, proprio questa sua posizione ad aver determinato il PERIODO CONSIGLIATO da La Morra, Barolo aprile a giugno; da settembre a appartenuto all’antico centro religioso di Santa Maria suo nome, forse derivazione dal celtico “bas reul”, FONDO asfalto - sterrato novembre (preferibilmente in del Piano. Da non perdere la visita al borgo alto di luogo basso. PERIODO CONSIGLIATO da alcuni suggerimenti per la visita. In calce Neive, uno dei comuni insigniti del La visita al castello medievale dei Falletti, che ospita aprile a giugno; da settembre seguendo aspetti storici e culturali relativi al progetto Langa Medievale o primavera e autunno) ITINERARIO PROPOSTO DA riconoscimento “Borghi più belli dal 2010 il WiMu, il contemporaneo Museo dedicato a novembre (preferibilmente Ass. Colline e Culture d’Italia”. Il paese ha mantenuto il al Vino, e l’Enoteca Regionale del Barolo, permette di in primavera e autunno) ITINERARIO PROPOSTO DA tipico impianto urbano medievale immergersi nell’affascinante mondo del vino e di Ass. Colline e Culture con caratteristiche viuzze appassionarsi alle vicende degli ultimi due marchesi all’itinerario sono elencate le località e i concentriche che salgono Falletti, Carlo Tancredi e sua moglie, Juliette scoprendo particolarità e caratteristiche naturalistiche del territorio. all’antica torre dell’orologio, Colbert, grandi benefattori e promotori del dove un tempo sorgeva il cosiddetto “re dei vini”: il Barolo. o castello, luogo panoramico o i Grinzane i r Neive sui tetti rossi delle antiche r Barbaresco Cavour a case e sui vigneti che si a r r perdono a vista d’occhio. La Morra e beni di Langa Medievale sul percorso o e LANGA MEDIEVALE SUL PERCORSO PAG. n n i LANGA MEDIEVALE SUL PERCORSO PAG. Grinzane Cavour Castello 50 i t t i Alba Alba Cattedrale di San Lorenzo 24 La Morra Antica pieve di San Martino 36 i Barbaresco Torre 49 Barolo Castello 52 Barolo nelle immediate vicinanze. 01 Neive Campanile di Santa Maria del Piano 40 Barolo Castello della Volta 53 02 136 137 langa medievale | CARTINA L’introduzione è chiusa da una cartina

9 Santa Vittoria 5

1 17 26 Roero 2 Bra del territorio, sulla quale sono evidenziati Santo Stefano Sono quarantasei, 3 Alba distribuiti su trentadue comuni, i beni inseriti nel Saluzzese Langhe progetto Langa Medievale e descritti 11 in questo volume. 10 Tra questi, tutti i beni che fanno parte del progetto. venticinque sono Cuneo Mondovì La Morra4 edifici religiosi mentre i restanti sono castelli, | CONTATTI Gli itinerari sono stati predisposti da Cuneo e valli Monregalese 14 torri o altre strutture 12 13 27 fortificate. 18 Per ciascuno di essi viene indicato il

6 16 Alba e Langa del Barolo Langa delle Valli 15 alcune associazioni del territorio, in cui 7 1 Cattedrale di San Lorenzo| 24 Belbo, Bormida e Uzzone 8 22 2 Abbazia di San Frontiniano| 32 17 Abbazia di San Gaudenzio| 58 19 20 28 23 3 Cappella di Santa Margherita| 34 18 Resti della chiesa di San Martino| 62 numero di pagina dove viene descritto, 4 Antica pieve di San Martino| 36 19 Pieve di Santa Maria| 64 24 29 5 Campanile di Santa Maria del Piano| 40 20 Chiesa conventuale di San Francesco| 68 6 Resti dell’antica pieve di Santa Maria| 42 21 Cappella di San Sebastiano| 72 operano guide turistiche, accompagnatori 7 Cappella di Santo Stefano| 44 22 Chiesa di San Frontiniano| 76 25 21 8 Cappella di Santa Margherita vecchia| 46 23 Chiesa di Sant’Andrea| 80 9 Torre (Barbaresco)| 49 24 Cappella di San Michele| 82 consentendo al lettore una fruizione 10 Castello (Diano d’Alba)| 49 25 Chiesa di San Rocco| 86 11 Castello (Grizane Cavour)| 50 26 Torre (Santo Stefano Belbo)| 91 30 32 12 Castello Falletti (Barolo)| 52 40 27 Castello ()| 91 13 Castello della Volta (Barolo)| 53 naturalistici o esperti che potranno, su 28 Complesso fortificato (Cortemilia)| 92 31 14 Castello ()| 53 29 Strutture fortificate ()| 93 41 15 Castello di Perno (Monforte d’Alba)| 54 30 Torri ()| 93 16 Torre (Novello)| 55 immediata dei contenuti. 31 Mura ()| 94 43 33 Alta Langa e Cebano 42 32 Chiesa di San Giovanni richiesta, condurre i lettori sugli itinerari 38 34 (Madonna della Neve)| 98 33 Pieve di Santa Maria di Acqua Dolce| 102 34 Antica pieve di Santa Maria| 106 35 Chiesa di San Lorenzo| 110 36 Chiesa di San Martino| 114 37 Pieve di San Giovanni| 118 35 descritti in questo volume o, più in 36 38 Cappella di San Ponzio| 122 37 44 39 Chiesa di Santa Maria| 124 Ass. Andar per Langhe - Ass. Terre Alte www.mtblanghe.it 45 San Giovanni 40 Castello (Gorzegno)| 129 ASD Dynamic Center Tel. +39.333.4663388 Valle Belbo Strada Romantica 41 Castello ()| 129 [email protected] delle Langhe e del Roero 42 Castello (Monesiglio)| 130 Tel. +39.320.1814142 www.terrealte.cn.it Tel. +39.0173.799000 39 46 43 Porte ()| 131 [email protected] generale, alla scoperta del territorio e di 44 Castello (Saliceto)| 131 www.dynamic-center.it Ass. Volontari per l’Arte [email protected] 45 Castello (Sale San Giovanni)| 132 Sezione di Cortemilia www.stradaromantica.it chiese architetture difensive 46 Torre e mura (Priero)| 133 Ass. Colline e Culture Tel. +39.320.4955751 Tel. +39.339.1014635; Turismo in Langa 21 +39.349.1573506 Centro Sportivo Italiano - Tel. +39.0173.364030 tutte le sue peculiarità. Tutti i riferimenti si associazionecollineculture Comitato di Alba [email protected] @gmail.com Tel. +39.0173.441942 www.turismoinlanga.it www.facebook.com/pages/ [email protected] Colline-Culture www.csialba.it trovano in chiusura della sezione degli Lorenzo Colombi Associazione www.mtblanghe.it Tel. +39.347.9658764 [email protected] itinerari. 157

Chiesa di San Lorenzo Saliceto | Una monumentale facciata in pietra arenaria

Situata nella piazza principale del borgo, ricostruire la copertura nell’Ottocento: la Ciascuno dei venticinque edifici religiosi nelle vicinanze del castello, la chiesa di nuova cuspide, ancora ottagonale, fu resa San Lorenzo è l’attuale parrocchiale di con tratti rinascimentali. Saliceto. Essa rappresenta, per architettura L’interno della chiesa è diviso in tre e apparato scultoreo, uno degli edifici navate: la centrale è coperta da una volta di botte, mentre le due laterali da volte a religiosi più interessanti non solo del BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE | | BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE del progetto è descritto con una Cuneese, ma dell’intero territorio crociera. Le navate sono divise da cinque scheda pilastri rinforzati con lesene prolungate regionale: si tratta infatti di una delle poche chiese rinascimentali in Piemonte, nelle nervature della volta, dove è insieme all’Assunta di Roccaverano, al affrescata la vita di san Lorenzo, opera del duomo di Torino e al San Sebastiano di pittore Giuseppe Toselli di . Biella. La facciata si distingue per una notevole Viglino M., Bruno jr. A., di presentazione, che potrà essere di La facciata, realizzata in pietra arenaria, è abbondanza di raffigurazioni simboliche Lusso E., Massara G.G., certamente l’elemento di maggior di animali a bassorilievo, rese con Novelli F. (a cura di) interesse: è scandita da lesene che si naturalezza grazie alla straordinaria Atlante castellano. Strutture morbidezza della pietra (causa per cui fortificate della provincia di distinguono, come si dirà, per avere Cuneo. capitelli decorati con figure e simboli di alcune di esse risultano oggi piuttosto Torino 2010 supporto alla visita, e attraverso testi di una certa singolarità. erose). Tra i tre portali di ingresso spicca quello Queste particolari figure sembrano Barattero Mosconi E., centrale; nel fregio una raffigurazione e rimandare alla sfera dell’esoterismo e dei Mola di Nomaglio G. , misteri alchemici (d’altra parte bisogna La monumentale facciata della chiesa, nella piazza principale del paese. Turinetti di Priero A. un’iscrizione ricordano il cardinale Carlo (a cura di) Domenico del Carretto, marchese di considerare che tali simboli erano Priero. Cronache, fatti e approfondimento dedicati a dettagli e Finale, che fece innalzare l’edificio fra il sovente utilizzati nelle all’interno di un tondo. Interessante è fra documenti per mille anni di 1505 ed il 1513 (periodo in cui Saliceto illustrazioni dei trattati fino l’altro, inserita dentro una formella storia Priero 2004 apparteneva appunto al marchesato di all’epoca rinascimentale): rotonda, una graticola, che certamente Finale). sirene, salamandre, rane alate, rimanda al martirio di san Lorenzo. un gran numero di rose, sono Accigliaro W., Boffa G. Il campanile, a base quadrata e dalla Ulteriori simboli sono poi un chiaro La guida si chiude con una breve Santuari in diocesi di Alba. solo alcuni degli elementi particolari utili per una migliore struttura massiccia, nacque in origine collegamento alla figura del committente, Devozione, storia e arte misterici che compaiono sulla Alba 2004 provvisto di una guglia di forma Carlo Domenico del Carretto. Si tratta di facciata dell’edificio. Di grande un cappello vescovile (egli fu infatti ottagonale. A causa dei danni causati da interesse sono la rosa e la arcivescovo di Reims e altre località) e di Accigliaro W., Boffa G., un evento atmosferico fu necessario Molino B. spina, poste sotto un cappello da cardinale; quest’ultimo è Repertorio storico delle un’aquila troneggiante. riconoscibile nella parte sommitale della appendice bibliografica, rivolta a parrocchie e delle parrocchiali Torino 1833-1856 Conti F. Lusso E., Panero E. Morra C. Seren Rosso R. contestualizzazione del bene all’interno Nei timpani sopra facciata, al centro del timpano, ed è posto nella diocesi di Alba Una delle poche chiese I castelli del Piemonte, III, (a cura di) Le antiche dimore e la loro Castelli in Piemonte Alba 2001 gli ingressi laterali sono al di sopra dello stemma nobiliare a Comba R. (a cura di) Torino e Cuneo Langhe e Roero. Storia e storia nella provincia di Borgone di Susa 1999 rinascimentali del Piemonte, l’araba fenice e cinque bande diagonali dei del Carretto. I Falletti nelle terre di Langa trasformazione di un Cuneo Balbis G. Novara 1980 il pellicano che Questo cappello è un riferimento tra storia e arte: XII-XVI paesaggio tra antichità ed età Savigliano 2003 Seren Rosso R., edificio interessante per lo Val Bormida medievale moderna Guglielmo M. nutre i propri all’elezione a cardinale del marchese di coloro che vorranno approfondire Cengio 1980 secolo Filippi F. (a cura di) Atti del convegno di Barolo (9 Alba Pompeia. Archeologia La Morra 2008 Panero F. I castelli del Piemonte. del territorio di riferimento. stile architettonico e piccoli con le Finale, voluta da papa Giulio II nel 1505. La provincia di Cuneo Comuni e borghi franchi nel Beccaria G. L., Grimaldi P., novembre 2002) della città dalla fondazione sue carni; Sono ancora da segnalare particolari Mercando L., Micheletto E. Piemonte medievale 1999 misterioso per l’apparato Pregliasco A. Cuneo 2003 alla tarda antichità entrambe le raffigurazioni antropomorfe, tuttora (a cura di) Bologna 1988 (a cura di) Alba 1997 Archeologia in Piemonte, Viglino M. scultoreo figure sono inquadrate soggette all’interpretazione da parte di Langhe e Roero. Comba R. (a cura di) III. Il Medioevo Panero E. I ricetti del Piemonte Le colline della fatica e della e il suo marchesato: Lusso E., Panero F. alcuni aspetti storici o artistici di Torino 1998 La città romana Torino 1979. 110 111 festa: storia, arte, tradizione nascita e sviluppo di una Castelli e borghi nel Piemonte in Piemonte Torino 1995 signoria territoriale bassomedievale Micheletto E. (a cura di) Cavallermaggiore 2000 Viglino M., Tosco C. Atti del convegno di Ceva Alessandria 2008 (a cura di) Cartasegna D., Priarone C. Una città nel Medioevo. (25 giugno 2011) Archeologia e architettura Panero E. (a cura di) Architettura e insediamento Castelli del Piemonte, II Cuneo 2012 Lusso E., Panero F. nel tardo medioevo in Genova 1997 ad Alba dal VI al XV secolo Creare valore per il territorio. questo territorio. (a cura di) Alba 1999 Archeologia, architettura del Piemonte Comino G. (a cura di) Insediamenti umani e luoghi Torino 2003 Casalis G. paesaggio e sviluppo locale Descrizione della Provincia di culto tra medioevo Dizionario geografico, Micheletto E. (a cura di) da Santa Vittoria a La Morra storico-statistico-commerciale di Mondovì: relazione e età moderna. Le diocesi di La cattedrale di Alba. Atti del convegno di La degli stati di S. M. il re di dell’intendente Corvesy, 1753 Alba, Cuneo e Mondovì Archeologia di un cantiere Morra (27 maggio 2006) Sardegna Mondovì 2003 Cuneo 2011 Firenze 2013 Cuneo 2007

158 159

8 9 APPUNTI | il progetto langa medievale la rete del romanico | APPUNTI

Langa Medievale è un progetto di valorizzazione del territorio, promosso nel Il progetto Langa Medievale è il risultato di una particolare iniziativa: “La rete del 2013 attraverso la collaborazione tra il Museo Diocesano di Alba, la Diocesi di Romanico tra Albese e Monregalese. Dalla cattedrale di Alba alle pievi medievali Mondovì e il CISIM (Centro Internazionale di Studi sugli Insediamenti Medievali, delle Langhe”. I beni architettonici ecclesiastici facenti parte della rete sono con sede a ), e con il contributo deliberato per il Bando Valorizzazione - inseriti all’interno di una porzione di territorio che, in età medievale Sezione Beni in Rete della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. (in particolare a partire dall’età carolingia e, dopo un’interruzione di pochi anni, dall’XI secolo in poi), figurava sotto la giurisdizione ecclestiastica della diocesi di Alba. Le antiche sedi pievane erano infatti distribuite sulla strada proveniente da Acqui Terme e che da Cairo Montenotte si dirigeva verso Alba, andando a costituire di fatto uno degli assi di collegamento principali del Piemonte sud- occidentale. Si propone uno scenario che risulterebbe essere quello di un territorio di confine che, sulla spinta della ne cessità da parte dei vescovi albesi di riaffermare la propria autonomia giurisdizionale e politica, iniziò a essere or - ganizzato in maniera più articolata con nuo ve fondazioni religiose.

L’obiettivo principale è di mettere in campestri), antichi simboli di religiosità e evidenza le principali architetture devozione, alcuni dei quali ospitano medievali, a carattere religioso e civile, pregevoli pitture e affreschi, e di strutture presenti nelle Langhe. Il progetto ha visto fortificate (castelli, torri, porte), che nella sua fase iniziale un attento studio del rappresentano indiscussi elementi del territorio da un punto di vista storico- potere politico esercitato in quest’area. Il architettonico, che ha portato secondo aspetto è il paesaggio collinare e all’individuazione di una serie di beni di vitivinicolo, che da un lato conserva i segni alto interesse culturale. Il logo di Langa della modellazione plurisecolare da parte Medievale è stato pensato e realizzato per dell’uomo e dall’altro rimanda alla sfera sintetizzare gli aspetti più caratteristici e enogastronomica, un richiamo diretto alla peculiari del territorio: arte e architettura, produzione vitivinicola delle Langhe, paesaggio e gusto. Non di minore riconosciuta a livello mondiale. importanza è la formazione di L’obiettivo finale di Langa Medievale è La finalità è la promozione di itinerari che Millesimo erano importanti sedi religiose. insediamenti umani, di cui vediamo pertanto quello di accrescere la valorizzino l’architettura romanica nelle La cattedrale di San Lorenzo di Alba un’interessante evoluzione per il Piemonte conoscenza dei beni culturali presenti nel Langhe: partendo da Alba, maggiore rappresenta pertanto il punto di partenza; sud-occidentale nel corso dell’epoca territorio, incrementando così un turismo centro culturale e politico dell’area in età l’edificio fu ricostruito alla fine del X secolo medievale. Il primo aspetto, certamente il di tipo culturale: il buon sviluppo del medievale, tali percorsi attraversano i e sottoposto a successive rimodellazioni più rilevante, sottolinea la ricchezza di progetto, infatti, apporterà una più grande borghi, sedi delle antiche pievi, dirigendosi architettoniche fino all’Ottocento: già architetture di interesse storico e artistico, consapevolezza a partire dalla popolazione a sud verso il confine con la Liguria: da nell’alto Medioevo, tuttavia, funge di fatto capillarmente diffuse da Alba fino al locale, la quale si vedrà maggiormente menzionare in particolare sono Cortemilia, da punto di riferimento ecclesiastico per Cebano, quasi al confine con la Liguria. coinvolta nella promozione di un territorio Monesiglio, Gottasecca e Sale San gli insediamenti vicini e da modello Si tratta di edifici di culto (pievi, cappelle ricco di bellezze culturali e paesaggistiche. Giovanni. Anche Cairo Montenotte e architettonico per il territorio.

10 11 APPUNTI | il territorio

La Langa, che si suddivide in alta (meridionale) e bassa (settentrionale), è posizionata a immediato contatto con il Monferrato a nord e comprende la zona delimitata dal confine con la Liguria a sud e dai fiumi Tanaro e Bormida di Spigno rispettivamente a nord-ovest ed est. Dal punto di vista morfologico, il territorio si presenta in gran parte collinare, con rilievi a catena, dalle creste tondeggianti e con ampie distese di campi destinati a colture (perlopiù vigneti). Le altitudini variano, nella parte più centrale, tra i 400 e i 700 metri, con un culmine sul colle di Mombarcaro, che raggiunge i 900 metri ed è pertanto conosciuto come “tetto delle Langhe”. I rilievi sono caratterizzati dalla facile erodibilità dei terreni, motivo per cui si sono generate innumerevoli valli di diverse profondità: mentre la bassa Langa, infatti, presenta lievi colline che vanno lentamente degradando verso pianori, l’alta Langa si distingue per la produzione di nocciole, Cortemilia è un in prossimità del confine ligure, si avvallamenti più netti, con i centri abitati spesso posizionati su alture. centro di importanza economica e differenzia per un netto cambiamento turistica, da sempre punto di passaggio morfologico: non si trovano più qui le Alba e Langa del Barolo costruttive, susseguitesi a partire dall’alto tra Piemonte e Liguria; si distingue per una sinuose colline tipiche della Langa del La Langa del Barolo è contraddistinta da Medioevo. Edifici religiosi di antica zona collinare, dominata dai resti del Barolo, ma un paesaggio ricco di asperità un paesaggio che prende forma da dolci costruzione, come cappelle campestri e castello e dalla torre cilindrica medievale, e e avvallamenti, con altitudini che raggiungono anche notevoli picchi. pendii, con distese di vigneti che si chiese romaniche sono presenti a per un nucleo abitato suddiviso in due L’ambiente si caratterizza per ampie distribuiscono in modo armonioso, Monforte d’Alba, in frazione Perno, e borghi. Al di là del ponte sull’Uzzone, distese boschive e i centri abitati sono regalando al visitatore vedute eccezionali. Roddino. quasi nascosta tra gli alberi, sorge la pieve di Santa Maria, una delle più significative talvolta arroccati su alture, indizio di una Quasi a contatto con il Monferrato Langa delle valli Belbo, evidenze del Romanico. chiara funzione difensiva in età medievale. astigiano, Neive, con la sua peculiare Bormida e Uzzone Altro notevole esempio di architettura Si tratta di un territorio che va segnalato struttura urbana e il suo campanile La Langa delle valli Belbo, Bormida e romanica si trova a Bergolo, nella cappella per una consistente concentrazione di romanico dell’antico priorato di Santa Uzzone, caratterizzata da un’abbondante di San Sebastiano, situata edifici civili e religiosi: sono qui presenti un Maria del Piano, e Barbaresco, con la sua presenza di corsi d’acqua che delimitano su un promontorio che permette di gran numero di pievi, le quali hanno torre imponente, sono borghi immersi questa porzione di territorio, è attraversata apprezzare le bellezze paesaggistiche della mantenuto gran parte dei loro tratti nella quiete, dove poter degustare varietà da percorsi stradali tra la rigogliosa val Bormida. stilistici originari. Interessanti architetture di vino di altissima qualità. vegetazione, che permettono di Anche Arguello, Cerretto Langhe e sono infatti presenti a Gottasecca, Saliceto Alba è il centro culturale e turistico di raggiungere luoghi di grande interesse Serravalle Langhe ospitano interessanti e Monesiglio; in particolare quest’ultima, maggior interesse di tutte le Langhe. storico e culturale. edifici di culto i quali, nonostante siano posizionata in un impareggiabile scorcio Fondato in epoca romana, durante il Da Santo Stefano Belbo, con i resti stati oggetto di rifacimenti di età paesaggistico, rappresenta la più antica e Medioevo tale Comune ebbe una certa dell’abbazia di San Gaudenzio, e dai ruderi moderna, conservano ancora chiare tracce probabilmente la più eloquente importanza nelle dinamiche territoriali del della torre che sovrasta l’attuale centro della loro origine medievale. testimonianza del Romanico nelle Langhe. Piemonte sud-occidentale. abitato si prosegue, costeggiando il A Levice, la cappella di San Rocco contiene A Sale San Giovanni, ormai verso il Importanti testimonianze di questo torrente Belbo, verso Castino, importante invece al suo interno eccezionali affreschi Cebano, è situata la chiesa di San periodo sono le numerose torri, facilmente sede monastica in età medievale. dei primi anni del XVI secolo. Giovanni, le cui tracce medievali sono distinguibili attraversando le vie del centro. A pochi chilometri di distanza è ancora facilmente riconoscibili sia Degna di nota è certamente la cattedrale Cortemilia: qui il torrente Uzzone si getta Alta Langa e Cebano all’esterno sia all’interno, con affreschi di di San Lorenzo, con le sue diverse fasi nella Bormida di Millesimo. Rinomata per La porzione più a sud delle Langhe, quasi eccezionale fattura.

12 13 APPUNTI | inquadramento storico inquadramento storico | APPUNTI

Alba e le Langhe tra età romana e Medioevo Ciò nonostante, una nuova grave crisi demografica ed economica interessa il La frequentazione romana nelle Langhe, o più in generale nel Piemonte sud- territorio nel corso del X secolo. Di conseguenza, la diocesi di Alba ne risulta occidentale, è attestata a partire dalla prima metà del II secolo a.C., momento in talmente impoverita da essere soppressa e annessa in modo temporaneo alla cui vengono condotte le prime campagne militari di ampio respiro nell’Italia diocesi di Asti nel 985: già nel 997, tuttavia, riacquisisce la propria autonomia settentrionale: tali operazioni rientrano all’interno della politica espansionistica di con un nuovo vescovo, Costantino. Roma, fortemente interessata alla regione alpina e alle zone d’Oltralpe. Mentre si assiste al riassestamento degli insediamenti preesistenti, nei secoli XI e In età augustea il movimento risulta più penetrante: una serie di popolazioni XII si sviluppano nel territorio nuovi nuclei abitati con la diffusione di un gran indigene vengono assoggettate e pacificate, con la creazione ex novo di una numero di pievi e chiese, che vanno a costituire una rete ecclesiastica di una serie di centri abitati, dotati di tutti i servizi necessari alla popolazione, e da certa rilevanza. Parallelo è il fenomeno dell’incastellamento, che segna il un’articolata rete viaria: questi centri fungono certamente da capisaldi per il rafforzamento di poteri locali. Il popolamento di Langhe, Roero e Monregalese si controllo politico ed economico del territorio. Tra Langhe e Roero, le più completa durante il XIII secolo, con una distribuzione omogenea di nuovi importanti città sono rappresentate da Alba Pompeia (Alba), Augusta insediamenti e luoghi di culto. Da menzionare, al riguardo, la fondazione nel Bagiennorum () e Pollentia (Pollenzo). La crisi dell’impero romano, 1198 di Mondovì, che nel 1388 diviene sede diocesana. a partire dall’inoltrato IV secolo d.C., porta come conseguenza un grave Più nel dettaglio, le vicende del comune di Alba, che assume un’autonomia impoverimento dei centri abitati, che tuttavia non si spopolano completamente. politica all’inizio del XII secolo, sono in buona parte da mettere in relazione con Interessante è infatti segnalare come, ad Alba, la più antica fase costruttiva della quelle della potente rivale Asti, interessata ad acquisire un ruolo egemonico a cattedrale sia in realtà da collocare intorno alla fine del V secolo: questo edificio, livello territoriale. Il comune albese registra il suo momento di più grande che svolge funzioni battesimali, diviene un punto di riferimento per la città e per espansione tra il 1215 e il 1243, quando controlla di fatto tutta l’area della le comunità cristiane del territorio circostante. Sempre nel corso del V secolo, bassa Langa. Le numerose controversie tra i due comuni portano nel 1259 Alba contemporaneamente alla progressiva cristianizzazione del Piemonte, che a stipulare un’alleanza con Carlo d’Angiò: per circa un secolo la città è contesa perdurerà fino al VI secolo, si assiste alla costituzione della diocesi albese. da diversi signori, mentre nel 1369 è riconosciuta la supremazia dei marchesi di Con l’arrivo dei Longobardi, i quali, durante il regno di Rotari, occupano Monferrato della dinastia paleologa e l’area viene annessa ai loro domini fino al Piemonte meridionale e Liguria, l’insediamento urbano di Alba registra lo 1631, anno dell’annessione al ducato di Savoia. spoglio di materiali da costruzione dagli edifici antichi e l’obliterazione dei vecchi Differenti dinamiche segue la porzione di territorio relativa alle valli Belbo, tracciati stradali. Successivamente il centro perde rilevanza sul piano politico, Bormida e Uzzone e all’alta Langa: questa è donata nel 967 dall’imperatore tanto che il nuovo capoluogo amministrativo viene trasferito a Diano d’Alba e la Ottone I ad Aleramo, leggendario capostipite delle principali discendenze sua importanza rimane esclusivamente limitata alla sfera ecclesiastica, in quanto marchionali del Piemonte meridionale. Entrata successivamente a far parte del sede vescovile. patrimonio del marchese Bonifacio del Vasto, viene suddivisa nel 1142 tra i figli Quel che pare certo è che Alba, nel corso dell’alto Medioevo, mostra una bassa Ugo, a cui va il marchesato di , Bonifacio il Minore, a cui spetta il densità abitativa; la popolazione, per esigenze di sicurezza, ha la tendenza a marchesato di Cortemilia e Enrico il Guercio, capostipite della linea dinastica dei spostarsi nelle zone di altura. Anche durante l’età carolingia non si notano del Carretto, la quale si affermerà progressivamente nell’area. Per tutto il basso particolari segnali di ripresa sul piano urbanistico, e la città rimane in buona Medioevo, l’azione dei marchesi del Carretto risulta particolarmente incisiva e sostanza un centro di tipo rurale. Nel territorio albese, durante i secoli VII e VIII, attenta al consolidamento dei domini familiari, alla protezione delle aree di la vita sembra continuare all’interno dei centri abitati preesistenti, la maggior confine e allo sviluppo di economie locali basate sulla gestione delle vie di parte dei quali si dota di una cappella privata o per la comunità. transito tra Appennino e costa ligure.

14 15 APPUNTI | l’architettura romanica l’architettura romanica | APPUNTI

La motivazione fondamentale che porta all’affermazione delle prime espressioni L’architettura romanica è principalmente legata ai cantieri ecclesiastici. La di architettura romanica in Occidente è legata essenzialmente a necessità di tipo circolazione dei modelli avviene però a vari livelli; protagoniste sono le città che, funzionale e pratico. Nelle chiese maggiori e nei centri urbani che iniziano a riorganizzatesi dopo la crisi del periodo altomedievale, trovano nella crescere demograficamente, infatti, lo spazio a disposizione non risulta più committenza vescovile un riferimento fondamentale. Allo stesso tempo, nelle sufficiente ad ospitare in modo adeguato il clero ormai molto numeroso, non campagne, gli ordini monastici rinnovano o costruiscono ex novo grandi consentendo, altresì, uno svolgimento maestoso e solenne dei riti. Inoltre, complessi abbaziali; nei borghi sono invece le pievi, con il loro fonte battesimale, l’impiego di nuove tecniche e soluzioni permette di raggiungere un maggior a rappresentare un luogo di incontro per la popolazione contadina. decoro, estendendo l’utilizzo della muratura a tutto l’organismo edilizio. Come già accennato, il Romanico si contraddistingue, dal punto di vista Il nuovo linguaggio architettonico romanico, che ha i suoi primi sviluppi nel strutturale, per l’assimilazione di nuove capacità costruttive: una fabbrica corso del X secolo, giunge a una piena maturazione nella seconda metà dell’XI interamente realizzata in muratura che prevede un ampio utilizzo delle volte, secolo. Importante è sottolineare come la chiesa romanica non sia più legata a inizialmente semplici, poi di complessità maggiore, come la volta a crociera, una committenza di sovrani, corti e ricche comunità monastiche. La diffusione impiegata per la copertura di ambienti sempre più vasti. L’impiego delle volte del Romanico avviene in un contesto di importante ripresa edilizia, alla cui base per la copertura della navata rappresenta la più grande conquista nel processo si trovano fattori economici e sociali: l’aumento demografico, i progressi di trasformazione dell’edificio e, fra l’altro, scongiurava il pericolo di incendi, tecnologici nel settore agricolo, la formazione e l’espansione di nuovi frequenti negli edifici religiosi con tetto in legno. Esternamente, le superfici sono insediamenti umani, un rafforzamento della mobilità viaria e commerciale, caratterizzate dalla sobrietà e dal rigore: le linee sono semplici, le aperture fenomeni ben noti che hanno favorito in modo determinante l’attività distribuite in modo regolare, i motivi e le decorazioni essenziali. costruttiva su vasta scala. L’architettura romanica, sebbene diffusa in modo uniforme a livello continentale,

16 17 l’architettura romanica | APPUNTI

si articola in ambiti geografici omogenei al loro interno per quanto riguarda specifiche soluzioni compositive. In Italia settentrionale l’adozione degli schemi tipici dell’architettura avviene di pari passo con la loro affermazione in Francia, ma alcune soluzioni che giungono nella Pianura Padana conoscono rielaborazioni originali, dando vita a nuovi modelli. È il caso, per esempio, della la basilica di Sant’Ambrogio a Milano, che sintetizza tutte le caratteristiche proprie del romanico lombardo: la facciata a capanna, l’accentuazione delle linee orizzontali, la robusta e sobria articolazione plastica dell’interno, con ampie campate coperte da volte a crociera. Altro edificio di grande importanza è la basilica di San Michele a Pavia, costruita tra il 1120 e il 1150 circa. Questi sistemi costruttivi conoscono poi un’ulteriore sviluppo nell’area emiliana, di cui la testimonianza più rilevante è certamente il duomo di Modena, costruito a partire dal 1099 su progetto dell’architetto Lanfranco, che fece realizzare una grande basilica a tre navate. L’apparato scultureo venne invece affidato a Wiligelmo: alla sua mano si devono le splendide decorazioni e i Monofore, bifore e archetti pensili sono tipici elementi decorativi del Romanico. rilievi inseriti in facciata. In Piemonte si diffonde un’architettura le cui linee principali sono frutto di acquisizioni dalla zona lombarda. Fra gli edifici dell’area spiccano alcune grandi fondazioni, tra cui la canonica di Vezzolano ad Albugnano d’Asti e l’abbazia di San Michele della Chiusa presso Avigliana, in val di Susa. Nel Novarese, gli esempi più interessanti sono costituiti dall’abbazia dei Santi Nazario e Celso a San Nazzaro Sesia e dalla pieve di San Michele a Oleggio; nell’Astigiano, solo per citarne alcune, degne di nota sono la pieve di San Lorenzo a Montiglio e la chiesa di San Secondo a Cortazzone, mentre, per il Monferrato e l’Alessandrino sono da ricordare il duomo di Sant’Evasio a Casale e l’abbazia di Santa Giustina a Sezzadio. Nel settore cuneese, tra Langhe e Monregalese, sono innumerevoli le testimonianze romaniche nelle pievi, oratori e cappelle campestri. Di queste, una significativa parte verrà trattata nelle pagine seguenti: è da evidenziare, come si vedrà, che i motivi di interesse per questi edifici, in diversi casi, non sono tuttavia da limitare ai soli tratti architettonici, ma sono anche connessi con aspetti più strettamente storico-artistici. Le superfici interne delle chiese sono, infatti, spesso decorate con affreschi di raffinata esecuzione, talvolta composizioni estese o cicli pittorici, realizzati da rilevanti personalità che operarono sul territorio tra XII e XV secolo.

19 langa medievale | CARTINA

9 Santa Vittoria 5

1 17 26 Roero 2 Santo Stefano Sono quarantasei, Bra 3 Alba distribuiti su trentadue Saluzzo comuni, i beni inseriti nel Saluzzese Savigliano Langhe progetto Langa Medievale e descritti Fossano 11 in questo volume. 10 Tra questi, venticinque sono Cuneo Mondovì La Morra4 edifici religiosi mentre i restanti sono castelli, Cuneo e valli Monregalese 14 torri o altre strutture 12 13 27 fortificate. 18

6 16 15 Alba e Langa del Barolo Langa delle Valli 7 1 Cattedrale di San Lorenzo| 24 Belbo, Bormida e Uzzone 8 22 2 Abbazia di San Frontiniano| 32 17 Abbazia di San Gaudenzio| 58 19 20 28 23 3 Cappella di Santa Margherita| 34 18 Resti della chiesa di San Martino| 62 4 Antica pieve di San Martino| 36 19 Pieve di Santa Maria| 64 24 29 5 Campanile di Santa Maria del Piano| 40 20 Chiesa conventuale di San Francesco| 68 6 Resti dell’antica pieve di Santa Maria| 42 21 Cappella di San Sebastiano| 72 7 Cappella di Santo Stefano| 44 22 Chiesa di San Frontiniano| 76 25 21 8 Cappella di Santa Margherita vecchia| 46 23 Chiesa di Sant’Andrea| 80 9 Torre (Barbaresco)| 49 24 Cappella di San Michele| 82 10 Castello (Diano d’Alba)| 49 25 Chiesa di San Rocco| 86 11 Castello (Grizane Cavour)| 50 26 Torre (Santo Stefano Belbo)| 91 30 32 12 Castello Falletti (Barolo)| 52 40 27 Castello (Borgomale)| 91 13 Castello della Volta (Barolo)| 53 28 Complesso fortificato (Cortemilia)| 92 31 14 Castello (Castiglione Falletto)| 53 29 Strutture fortificate (Torre Bormida)| 93 41 15 Castello di Perno (Monforte d’Alba)| 54 30 Torri (Niella Belbo)| 93 16 Torre (Novello)| 55 31 Mura (San Benedetto Belbo)| 94 43 33 Alta Langa e Cebano 42 32 Chiesa di San Giovanni 38 34 (Madonna della Neve)| 98 33 Pieve di Santa Maria di Acqua Dolce| 102 34 Antica pieve di Santa Maria| 106 35 Chiesa di San Lorenzo| 110 36 Chiesa di San Martino| 114

35 37 Pieve di San Giovanni| 118 36 38 Cappella di San Ponzio| 122 37 44 39 Chiesa di Santa Maria| 124 45 San Giovanni 40 Castello (Gorzegno)| 129 41 Castello (Prunetto)| 129 42 Castello (Monesiglio)| 130

39 46 43 Porte (Mombarcaro)| 131 44 Castello (Saliceto)| 131 45 Castello (Sale San Giovanni)| 132 chiese architetture difensive 46 Torre e mura (Priero)| 133

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