IL LIBRO ROSSO DEL COMUNE DI IESI Codice 1 Dell’Archivio Storico Comunale Di Iesi
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FONTI DOCUMENTARIE DELLA MARCA MEDIEVALE Collana diretta da Giuseppe Avarucci 2 IL LIBRO ROSSO DEL COMUNE DI IESI Codice 1 dell’Archivio storico comunale di Iesi a cura di MAELA CARLETTI FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL’ALTO MEDIOEVO SPOLETO 2007 ISBN 978-88-7988-068-8 Prima edizione: luglio 2007 © Copyright 2007 by « Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo », Spoleto and by « Monastero San Silvestro Abate », Fabriano. La stampa dell’opera è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Iesi FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI IESI SOMMARIO Introduzione . p. VII Fonti manoscritte e opere a stampa citate in forma abbreviata » XXXI Sigle e segni speciali . » XXXIX TESTO . » 1 INDICI . » 273 Indice cronologico dei documenti . » 275 Indice dei prologhi . » 279 Indice dei nomi propri e delle cose notevoli . » 281 Indice dei notai . » 361 INTRODUZIONE L’Archivio storico del comune di Iesi conserva due codici mem- branacei risalenti al XIII secolo, il Libro rosso n. 1 e il Libro rosso n. 2. Contengono gran parte della documentazione iesina relativa a patti di alleanza con comuni limitrofi, atti di sottomissione di ca- stelli e ville del territorio circostante, privilegi imperiali, bolle papali e quietanze di pagamenti rilasciate da ufficiali pontifici. Dal punto di vista della diplomatica, quindi, rappresentano i libri iurium della città, dove sono raccolti documenti che garantiscono e giustificano l’attività e i diritti del comune 1. Come spesso accade, la denominazione di Libri rossi nasce dal colore del cuoio della legatura attuale, risalente al XVII secolo. L’inizio della redazione si data, per entrambi i codici, al 1256, quando il podestà Lupo de Lupis dà mandato ai notai Andrea di Marino e Oradeo di Bertinello di copiare una serie di documenti ad hutilitatem comunis. Si costituiscono così due raccolte contenenti i medesimi atti, disposti in un ordine di poco diverso. In entrambi i codici, le due raccolte rappresentano il nucleo più antico 2. Il Libro rosso n. 2 si completa sostanzialmente nel 1256; in esso infatti vengo- 1 Sui libri iurium dell’Italia comunale si vedano, in particolare, i contributi di Antonella Rovere e Paolo Cammarosano elencati in Bibliografia; tra le numerose edizioni di libri iurium comunali pubblicate negli ultimi anni, si segnalano, per le Marche, Il Liber iurium dell’Episcopato e della città di Fermo e Il libro rosso del comune di Fabriano. La nascita del comune di Iesi si suppone sia avvenuta dopo la metà del secolo XII, ma non si possiede documentazione che ne riveli l’esatta datazione. Il primo documento emanato dal nuovo organismo, rappresentato dalle due componenti sociali dei maiores e dei minores, attesta la sottomissione dei si- gnori di Morro Panicale (oggi Castelbellino) avvenuta nel 1194 (cf. doc. 6); sull’ar- gomento si vedano VILLANI, Comune, in cui l’Autore, attraverso un attento esame della documentazione, analizza la composizione sociale del ceto dirigente nella pri- ma fase comunale, e ID., I processi, nel quale vengono messe a confronto le diverse esperienze dei due comuni di Iesi e Senigallia. 2 Per il Libro rosso n. 1, si vedano il Prologo del 1256 a p. 6 e i docc. 3-104 della presente edizione; per il Libro rosso n. 2, si veda AVARUCCI-CARLETTI, Prologo a p. 3 e docc. 1-102. VIII IL LIBRO ROSSO DEL COMUNE DI IESI no inseriti solo altri 5 documenti in fogli restati bianchi, forse a codi- ce già formato. Ciò ci ha convinti a farne precedere l’edizione rispetto all’altro. Il Libro rosso n. 1, oltre al nucleo originario, formatosi nel 1256, contiene altri gruppi di documenti inseriti in periodi successivi: nel 1270, 1284 e 1294 vengono compilate 3 raccolte di documenti, introdotte da prologhi e prive di una qualsiasi forma di autenticazio- ne; in altri momenti la redazione riprende con l’inserimento di singoli atti o di piccoli gruppi di documenti in originale (così nel 1257, 1268 e 1294) e in copia autentica (nel 1274 e 1283), cui si aggiunge l’inse- rimento in epoca non precisata di documenti in copia semplice 3. Per lungo tempo si è creduto che il Libro rosso n. 2 fosse solo una copia della parte più antica del Libro rosso n. 1, tanto che nel primo dei tre fogli cartacei che precedono, in entrambi i codici, i fogli in perga- mena, si leggono queste indicazioni: Lib(er) ✠ n(umer)o p(rimo), nel Libro rosso n. 1, e Copia instrumentorum libri ✠ n(umer)o 2, nel Libro rosso n. 2, verosimilmente apposte nel 1696, anno in cui i magistrati iesini provvedono a una riorganizzazione di tutto il materiale dell’Archi- vio del comune 4. Nell’impossibilità di confrontare i documenti con gli antigrafi in pergamena sciolta, nella quasi totalità dispersi, in occasione dell’edizione del Libro rosso n. 2, si è eseguito uno scrupoloso esame delle varianti riscontrate tra gli esemplari contenuti nei due codici, dal quale è emerso che le due raccolte non sono una copia dell’altra, men- tre una serie di errori comuni fa pensare a un unico antigrafo 5. Il Libro rosso n. 1 è un codice membranaceo delle dimensioni di mm 420 × 260 circa (le carte del XIII quaternione sono di dimensio- ni più ridotte: mm 390 × 260), formato da cc. III + 112 + III 6. Origi- nariamente era costituito da un bifoglio, 14 quaternioni e, alla fine, due carte unite insieme al momento della rilegatura del codice. At- tualmente, conta 112 carte, poiché risultano caduti il bifoglio centra- le del VII quaternione e il primo bifoglio del XIII. Contiene 214 do- cumenti, di cui 9 duplicati, per un totale di 205 documenti diversi. Gli atti vanno dal 1177 al 1438: 3 appartengono alla seconda metà 3 Per le caratteristiche generali del Libro rosso n. 2, si veda AVARUCCI-CARLETTI, pp. XIV-XX. Per il Libro rosso n. 1, si veda più avanti alle pp. XII-XIX. 4 Si veda CARLETTI, Ancora sugli inventari, pp. 112-115. 5 Per le raccolte del 1256, si possiedono gli antigrafi dei documenti qui editi ai numeri 23 e 94. Si veda AVARUCCI-CARLETTI, pp. XXII-XXIV. 6 Per la descrizione del codice si è tenuto conto di PETRUCCI e MANIACI. IL LIBRO ROSSO DEL COMUNE DI IESI IX del XII secolo, 196 al XIII secolo, 3 al XIV, 1 al XV. Due documenti non sono datati, ma risalgono presumibilmente al 1219 7. Nell’Archi- vio storico del comune sono presenti gli antigrafi di 13 documenti, che naturalmente sono stati utilizzati per annotare le varianti 8. Il verso del primo foglio in pergamena (c. Ir) reca il titolo in caratteri semigotici: Memoriale civitatis Exii antiquitatum suarum. La legatura odierna, in cartone ricoperto esternamente in pelle ros- sa, risale al XVII secolo. Fanno parte della legatura seicentesca quattro bifogli cartacei di guardia, non numerati, dei quali due inseriti all’ini- zio e due alla fine del volume; due carte, incollate alla coperta, costi- tuiscono la controguardia 9. Nel 1654 la legatura originaria risulta già sostituita dall’attuale, come si legge in un inventario del comune: “Un libro grande di carta pecora coperto di corame rosso contenente le antichità di Iesi, di car(te) 226” 10. Attualmente, risultano staccate dalla cucitura, e perciò sciolte, le carte dell’XI quaternione. La pergamena è in generale sottile, non troppo ingiallita sia nel verso che nel recto delle carte. Alcuni fogli presentano fori e cuci- ture, nella maggior parte dei casi preesistenti la scrittura. Raramente macchie di umidità o lacerazioni hanno impedito la lettura del testo. Le lacerazioni interessano, in particolare, le carte del XIV quater- nione e i due fogli finali, più esposti a deterioramento. Risulta di diversa fattura la pergamena del bifoglio iniziale, più spessa rispetto al resto del codice e molto scura, soprattuto nei fogli esterni; sulla piega, in corrispondenza della cucitura del foglio, è stato incollato un rinforzo in pergamena. Sempre nel bifoglio iniziale e nelle ulti- me due carte del volume, ritagli di pergamena sono stati incollati ai margini particolarmente lacerati. La maggior parte delle carte pre- senta una rigatura a secco, configurata attraverso una serie di fori di guida, ancora evidenti sul margine esterno di alcuni fogli. La scrittura è, in generale, una minuscola notarile chiara e posa- ta, dal tratteggio molto regolare. Interessanti particolari circa la composizione del codice sono forniti da un inventario redatto nel 1340, in cui è presente la prima 7 Si veda l’Indice cronologico dei documenti. 8 Cf. docc. 23, 94, 111, 135 (duplicato doc. 206), 145, 147, 148, 149, 154, 189, 190, 194, 211. 9 Nel verso del primo foglio di carta è scritto con inchiostro nero Lib(er) ✠ n(umer)o p(rim)o. 10 Cf. ASCJ, Misc. n. 19, fasc. 51. Sull’argomento si veda AVARUCCI-CARLETTI, pp. XXV-XXVI e CARLETTI, Ancora sugli inventari, pp. 110-112. X IL LIBRO ROSSO DEL COMUNE DI IESI descrizione del Liber a noi nota: « Item unus liber .XIIII. quaternorum et quatuor foliorum sive laterarum cartarum pecudinarum teptus sub duabus assidibus de .CXV. foliis, quorum .CVI. sunt scripta et novem non scripta. Et etiam inter dicta folia est aliqualis pars unius folii incisi de dicto libro in qua parte dicti folii patet in scriptis: Et ego Iacobus Actonis Albertutii notarius, et cetera. In quo quidem libro sunt scripta pacta castrorum fatientium tributa comuni Esii et multa alia iura et actiones dicti comunis Esii ». Alla metà del XIV secolo, a circa un secolo dalla sua nascita, il codice presenta già alcune delle caratteristiche odierne: il numero e la composizione dei fascicoli e la presenza di una carta tagliata, sul recto della quale si legge l’autentica del notaio Angelo di Giacomo di Attone di Albertuccio (c.