FUMETTO Spionaggio nei fumetti

GIUSEPPE POLLICELLI

Il fumetto si afferma e si definisce come linguaggio tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quando i grandi quotidiani degli Stati Uniti d’America iniziano a ospitare con regolarità tavole e strisce che – fondendo tra loro parole e immagini, due ambiti che fino ad allora si tendeva a tenere separati – offrono, per lo più attraverso lo strumento dell’ironia, una lettura critica della società occidentale (in particolare di quella americana) capace di integrare le analisi e i resoconti dei canonici articoli di giornale. La dimensione sempre più industriale assunta dall’editoria periodica aumenta esponenzialmente la diffusione dei fumetti, i cui autori si cimentano presto anche con registri diversi da quello umoristico e con generi come il poliziesco, il thriller, l’esotico, la fantascienza e il western. Senza dimenticare un altro caposaldo della letteratura avventurosa: lo spionaggio, tema di questa rubrica.

pochi ne sono consapevoli ma il chard Felton Outcault. «Io li allerto sem - 1895 è stato cruciale nella storia pre, i miei interlocutori, siano essi i lettori In dell’umanità. È infatti l’anno in di un mio articolo o gli intervenuti a una cui sono nati sia il cinema che il fumetto. mia conferenza, dicendo loro qualcosa del Di questi due linguaggi ‘fratelli’ è il se - genere: Non credeteci, se vi raccontano condo quello più vecchio, seppure di che il fumetto prende origine dalla co - poco. E non perché alcuni degli elementi lonna traiana o dai filatteri medievali o di base della grammatica fumettistica fos - dalla tappezzeria di Bayeux. E ne ho le mie sero presenti, in nuce, già nelle opere buone ragioni», scrive uno dei più autore - dell’illustratore ginevrino Rudolf Töppfer voli storici italiani del fumetto, Gianni Bru - (il quale – si era ancora nel 1827 – pub - noro, nel volume collettaneo Cento anni di blicò un primo Bilderroman , ovvero un rac - fumetto , pubblicato nel 1996 per le Edizioni conto svolto attraverso immagini in IF di Milano. sequenza) o nel Max und Moritz (1865) di Wilhelm Busch, solo per fare un paio di Quelle narrazioni figurate – prosegue Bru - esempi fra i tanti possibili. No, il primato noro – non erano in copie multiple né rivolte di anzianità è merito di quello che i mag - alla massa, tutto l’opposto del fumetto. Sic - giori fumettologi del mondo sono con - ché, in quei casi, la narrazione per immagini Cento anni di fumetto , Edizioni IF 1996. cordi nel considerare il primo fumetto successive è una pura convergenza espres - Don Winslow of the Navy . propriamente detto: Hogan’s Alley di Ri - siva, forse non più che casuale. Ciò non to -

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Hogan’s Alley , 20 settembre 1896; Krazy Kat , 1922 (colorato a mano); a destra, Corriere dei Piccoli , 9 luglio 1911. a sinistra, Felix the cat , 1949.

glie che ben prima di Yellow Kid esistesse dalle enormi orecchie a sventola di nome l’Italia, dove nel 1908 era stato fondato il acquisisce nel giro di pochi anni connotati tanto ‘fumetto’ che ancora vero e proprio fu - Yellow Kid , aveva esordito sotto forma di vi - Corriere dei Piccoli ) quasi esclusivamente al - sempre più realistici. La svolta vera e pro - metto non era (…). Il fatto è che il problema gnetta satirica in bianco e nero il 2 giugno l’interno del genere umoristico, e comun - pria si ha però il 7 gennaio del 1929, allor - della ‘nascita’ del fumetto è non solo una fac - 1894 sulla rivista newyorchese «The que il segno grafico con cui vengono quando su tredici quotidiani americani cenda concreta, nel senso che in qualche Truth». Il 17 febbraio del 1895 le vignette realizzati è in netta prevalenza stilizzato e debutta il Tarzan di Harold Foster, traspo - punto del mondo e in qualche momento di Hogan’s Alley vengono ristampate sul pupazzettistico, non naturalistico. La mag - sizione fumettistica del personaggio lette - della storia esso ha avuto una effettiva, tan - ben più diffuso quotidiano «New York gior parte delle serie, in America è dedi - rario creato nel 1912 da Edgar Rice gibile origine, ma è anche una faccenda rela - World», di proprietà di Joseph Pulitzer, il cata a storie familiari ( Brin ging Up Father di Burroughs, e ‘adottato’ con successo dal zionale: vale a dire che è riconoscibile come quale dal 5 maggio 1895 comincia a pub - Geo McManus, nota da noi come Arcibaldo cinema già a partire dal 1918. Da quel mo - fumetto solo quello a cui, storicamente, blicare le sequenze inedite, le prime mai e Petronilla ), alle vicissitudini di ragazze im - mento il mercato editoriale statunitense siamo noi ad attribuire tale consistenza e commissionate da un giornale a un cartoo - pegnate in contesti lavorativi ( Tillie the Toiler sarà travolto da un’autentica alluvione di ruolo, rifacendoci a esso come modello. E al - nist . Il cinema sarebbe nato solo sette di Russ Westover), alle peripezie di sfortu - strip avventurose, alcune delle quali toc - lora, come tale, altro non può esistere che mesi più tardi, quando, il 28 dicembre nate orfanelle ( Little Orphan Annie di Harold cheranno (talvolta in modo diretto, tal - Yellow Kid , perché è da esso che ha preso ori - 1895, al Salon Indien du Grand Café di Pa - Gray), alle marachelle di temibili monelli volta marginalmente) l’argomento dello gine una serie di avvenimenti a reciproco in - rigi, in Boulevard des Capucines, Auguste (Smitty di Walter Berndt) e alle vicende di spionaggio. flusso, che portano al fumetto d’oggi. Tutto il e Louis Lumière presentano al cospetto di simpatici animali antropomorfi detti funny Nel 1928, intanto, si era verificato un resto, per quanto avvenuto prima, per quanto un pubblico strabiliato un cortometraggio animals (il Krazy Kat di George Herriman e fatto di importanza capitale: la nascita di sostanzialmente assai simile e via discor - di appena quarantacinque secondi dal ti - il Felix di Otto Messmer su tutti). , il topo in calzoncini corti (in rendo, non può essere che mera premessa. tolo La Sortie de l’usine Lumière . La prima striscia statunitense ad assu - seguito sostituiti da più decorosi abiti bor - Per circa tre decenni, fino alla metà mere progressivamente una fisionomia ghesi) che in Italia sarebbe stato ribattez - La striscia Hogan’s Alley , il cui protago - degli anni venti, i fumetti agiscono (negli avventurosa è Wash Tubbs di Roy Crane zato . Apparso per la prima volta nista sarebbe presto diventato un monello Stati Uniti ma anche altrove: si pensi al - che, nata nel 1924 come serie umoristica, sugli schermi cinematografici nel film ani -

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il tema dello spionaggio. Ad esempio, in Topolino agente della polizia segreta (1936), storia sceneggiata da Osborne, il Maggiore Bea - gle del Servizio Segreto Nazionale chiede a Mickey Mouse di arruolarsi nella Legione Straniera per recuperare dei piani trafugati da Gambadilegno in combutta con due lo - schi individui: la spia di nome Trigger Haw - kes (in Italia come Grillo Grifi) e lo sceicco Yussuf Aiper, a cui Topolino riesce a ven - dere armi caricate a salve. Topolino agente della polizia segreta di e (1936). In Topolino e il mistero di Macchia Nera (1939), sceneggiato da de Maris, il nostro eroe, in - dagando su un caso di spionaggio s’im - batte per la prima volta in quello che diverrà uno dei suoi nemici storici, Mac - chia Nera, e nel Capo della polizia Chief O’Hara (il nostro Commissario Basettoni), Don Winslow of the Navy (aprile 1948) il quale fa sapere a Mickey di essere alle ideato nel 1934 da Frank V. Martinek, disegni prese con un ladro – che si scoprirà essere di Leon A. Beroth. appunto Macchia Nera – specializzato nel furto di macchine fotografiche. Ma il primo personaggio a fumetti che abbia avuto a che fare con lo spionaggio è, molto probabilmente, il Don Winslow of Topolino e Macchia nera (1939). the Navy ideato nel 1934 da Frank V. Marti - nek per i disegni di Leon A. Beroth. Giornalista e romanziere, nonché uffi - mato Steamboat Willie , Mickey Mouse ap - Gottfredson, affinché sostituisca Smith per ciale di Marina durante la Prima guerra proda alla carta stampata solo due anni il tempo necessario. Gottfredson disegnerà mondiale, Martinek crea Don Winslow con dopo, il 13 gennaio del 1930, quando su un ininterrottamente la striscia giornaliera di un nobile scopo: rendere popolare la ma - esiguo numero di giornali americani ap - Mickey Mouse fino al 1975. Coadiuvato da ot - rina militare presso il grande pubblico e pare per la prima volta una striscia quoti - timi sceneggiatori, come Ted Osborne e favorire così i reclutamenti. diana a lui intitolata. Ne è autore Ub , Floyd realizza per tutti gli Forte della sua esperienza nel contro - Iwerks, a tutti gli effetti co-creatore del per - anni trenta delle storie di rara bellezza, al spionaggio, Martinek fa di Don Winslow il sonaggio insieme a . Essendo tempo stesso comiche e avvincenti, in cui protagonista di avventure assai realistiche assorbito dagli impegni in campo cinema - Mickey e i suoi amici (/Pape - che, a più riprese, provocano l’intervento tografico e avendo litigato con colui che, rino, Goofy/Pippo, Horace Horsecollar/Ora - delle Autorità militari, timorose che il fu - nelle sue intenzioni, si sarebbe dovuto oc - zio ecc.) si improvvisano di volta in volta metto, anche senza volerlo, possa procu - cupare a tempo pieno dei fumetti di Topo - detective, pugili, cacciatori di fantasmi, rare ai nemici degli Usa informazioni lino, Win Smith, Disney si rivolge ben giornalisti e via dicendo. In qualcuna di preziose sui metodi adottati dal contro - presto a un giovane disegnatore, Floyd queste memorabili storie fa capolino anche Walter Elias Disney, più noto come Walt Disney. spionaggio americano

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