Gli anni del liceo I Maestri L’ambiente torinese e piemontese

Quella generazione eccezionale Fu bene una fucina di antifascisti di allievi che quanto allo studio non avevano bisogno il Massimo d’Azeglio in quegli anni, ma non per colpa d’incitamento, erano essi piuttosto o per merito di questo o di quell’insegnante, che incitavano i professori, ma così, per effetto dell’aria, del suolo, Al liceo d’Azeglio dargliene da studiare, leggere, tradurre, acquistar libri, dell’ ambiente torinese e piemontese. ne chiedevano sempre dell’altro. Quel liceo era come una di quelle case

Una generazione E come per lo studio, così per la politica. (A. Monti) in cui “ci si sente”, dove i successivi inquilini fuori dell’ordinario son visitati nel sonno – e anche da desti – Zino Zini Umberto Cosmo Augusto Monti dagli spiriti, dalle anime. (A. Monti) 1919-1927 Avevamo dei maestri su cui eravamo disposti a giurare ed erano per la maggior parte i nostri stessi professori di liceo o di università. (N. Bobbio)

I 1922 - Foto di classe della terza ginnasio Anno scolastico 1923-24 - Foto di classe della quinta Giorgio Agosti Leone Ginzburg Vittorio Foa 1924 - Foto di classe della terza liceo, sezione B. Nella seconda fila, primo da sinistra, del d'Azeglio, scattata a Superga. Il quinto ginnasio d'Azeglio. Bobbio è il terzo da sinistra nella e nella prima fila, seduto, quinto da sinistra, Augusto Monti da sinistra, nella prima fila, seduto per terra, seconda fila il secondo in alto da destra Febbraio è e l'ultimo, Giorgio Agosti è Giorgio Agosti 16 febbraio Scoppia il cosiddetto “caso Pajetta” Giunge a Torino la notizia della morte “Il nostro liceo in quegli anni ebbe una certa notorietà, malfamata per alcuni, ammirata a Parigi di Piero Gobetti. per altri, in seguito a un episodio di repressione “Cosmo, entrando in classe col giornale spiegato fascista che è passato alla storia. Giancarlo Pajetta ci disse con voce accorata di aver appreso era di uno o due anni più giovane di noi. la notizia della morte di uno dei suoi migliori Proveniva da una famiglia di comunisti militanti. allievi, Piero Gobetti: un’impressione che non mi si Fu scoperto mentre distribuiva manifestini è più cancellata dalla memoria. antifascisti. Ne nacque un grande scandalo: Norberto Bobbio si iscrive alla prima Eppure allora non sapevo chi fosse Gobetti, forse un’inchiesta del Ministero, arrivo di ispettori ginnasio, sezione A, presso il Regio liceo non l’avevo mai sentito nominare. Solo Ginzburg da Roma, interrogatorio di alcuni compagni. C E Massimo d’Azeglio, dove ha come insegnanti lo sapeva e alla fine della lezione ce ne parlò”. Il Preside, un noto dantista, non seppe circoscrivere B prima il prof. Damilano, poi Giovanni Masera. (N. Bobbio) lo scandalo all’interno dell’Istituto. È con lui, nella stessa classe, Giorgio Agosti, Pajetta fu espulso da tutte le scuole del Regno. Novembre uno degli “amici di una vita”. Rifugiatosi in Russia tornò in Italia, fu arrestato Norberto Bobbio e Giorgio Agosti passano Il prof. Umberto Cosmo viene sospeso e stette in prigione per tutta la durata del regime”. “I primi tre anni del ginnasio furono, almeno per al liceo, sempre nella sezione A. Hanno come dall’insegnamento a causa delle sue idee (N. Bobbio) me, molto faticosi. Li ricordo con pena. Il passaggio insegnanti due uomini di cultura d’eccezione: dalle elementari al ginnasio, in cui si cominciava antifasciste: Umberto Cosmo e Zino Zini. Luglio subito a studiare il latino, era un salto di qualità. “Andando a scuola, una mattina non ritrovammo Esame di maturità F Nell’aula che conteneva da venticinque più il nostro professore d’italiano. Anche noi G Nel breve arco di un triennio, per un felice gioco a trenta alunni, il mio posto era distante da quello Nella sezione B insegna Augusto Monti, ebbimo le nostre buone ragioni di stupirci “La nostra fu la classe che per la prima volta, dando A di Giorgio: lui il primo da sinistra guardando il quale ha come allievi Massimo Mila e Carlo che un insegnante di fama come il Cosmo fosse l’esame di maturità nel 1927, dovette affrontare Cesare Pavese della sorte, nelle aule di quel liceo torinese, la cattedra, io in uno degli ultimi banchi Zini ed in seconda Cesare Pavese e Tullio Pinelli, espulso dalla scuola. la prova portando tutte le materie degli ultimi tre H della fila centrale. Non molto distanti, invece, l’uno a cui si aggiungeranno l’anno successivo Coloro che provvedevano in quel modo anni. La commissione era composta interamente D dall’altro nell’appello per ordine alfabetico. da professori venuti da altre città. si ritrovarono unite alcune delle migliori risorse Vittorio Foa, Leonardo Pestelli e Gian Carlo alla nostra istruzione ignoravano forse qual fosse Lui era il primo. Mi pare ancora di sentire la voce la risonanza di quegli atti d’arbitrio nel cuore Quattro erano i compiti scritti: di italiano, dal del professore che al mattino entrando legge Pajetta e, alcuni anni dopo, . dei giovani, e quali frutti per essi velenosi latino in italiano e dall’italiano al latino, e, ahimè, intellettuali del nostro paese. Si aggiunge alla classe Leone Ginzburg, con il registro: “Agosti Giorgio, Artom Giacomo Bruno…”. Tessera del Club Alpino Italiano Mentre nella sezione A si iscriverà il giovane producesse il seme che con la loro stoltezza anche di greco. Per fortuna niente matematica”. (N. Bobbio) di Norberto Bobbio Augusto Del Noce. cui Bobbio stringerà subito una forte amicizia. Massimo Mila Giulio Einaudi vi gettavano”. (N. Bobbio) Piero Gobetti (N. Bobbio) Maestri come Umberto Cosmo, Augusto Monti, Una pianta del quartiere San Secondo - Crocetta a Torino, del 1911, dove viveva gran parte del gruppo Zino Zini, Franco Antonicelli. dei compagni e dei maestri 1919 1920 1921 1922 1923 19241925 1926 1927 Franco AntonicelliA Corso Sommeiller, 11 Allievi come Giorgio Agosti, Norberto Bobbio, Norberto BobbioB Via Montevecchio, 1 Umberto CosmoC Via Colli, 45 Settembre Gennaio Febbraio 3 gennaio Aprile Giulio EinaudiD Via Lamarmora, 60 Leone Ginzburg nella sezione A. Inizia il Biennio Rosso. Occupazione delle fabbriche: Fondazione a Livorno Piero Gobetti dà vita a Torino Varata la riforma della scuola Assassinio Matteotti. Colpo di Stato. Mussolini dichiara Gli intellettuali fascisti lanciano al paese Giunge a Torino la notizia della morte Lettera di dimissioni di Umberto Cosmo 1924 - Il giovane supplente Franco Antonicelli Vittorio FoaE Via Legnano, 15 I “pentandri” Estese proteste sociali. Torino è l’epicentro. del Partito comunista d’Italia. alla rivista La rivoluzione liberale. di Giovanni Gentile. in parlamento: “Se il fascismo è stato un “manifesto” redatto da Giovanni Gentile, a Parigi di Piero Gobetti. Leone GinzburgF Via Vico, 2 Cesare Pavese, Vittorio Foa, Renzo Giua, Massimo un'associazione a delinquere, io sono il capo che condanna lo Stato democratico ed esalta Massimo MilaG Corso Re Umberto, 96 bis Ottobre 28 ottobre Legge elettorale Acerbo. Si apre la strada di questa associazione a delinquere!”. la “patria fascista”. Sciolti i partiti di opposizione. Augusto MontiH Corso Re Umberto, 89 Leone Ginzburg faceva parte, insieme con me, di un gruppo Mila, Giancarlo Pajetta, a cui si aggiungerà Fondazione a Roma Marcia su Roma. all’affermarsi della dittatura. 1927 - Voti riportati alla maturità classica Cesare PaveseI Via Ponza, 3 del Partito nazionale fascista. In tre giorni vengono chiusi 95 circoli Gli intellettuali antifascisti rispondono Soppressa la libertà di stampa. ristretto di cinque compagni che si erano nominati “pentandri”. poco dopo Giulio Einaudi, nella sezione B. Nasce il primo governo Mussolini. “sospetti”, sciolte 25 organizzazioni con un manifesto redatto da Benedetto Croce. “sovversive”, messi fuorilegge 120 gruppi Muoiono in Francia Piero Gobetti Conservo ancora delle cartoline di Ginzburg, indirizzate “Al pentandro Norberto Sono gli anni in cui il fascismo diventa regime. 18 dicembre di Italia libera, compiute 655 perquisizioni e Giovanni Amendola, entrambi minati Strage di Torino. Undici membri della domiciliari, arrestati 111 “sovversivi”. dalle aggressioni squadriste. Bobbio”. Eravamo tutti nella seconda fila di banchi. Avevamo in comune È anche il momento in cui si cementa, con Camera del lavoro assassinati dagli squadristi Due settimane dopo in una sola seduta (N. Bobbio) di Brandimarte. la maggioranza fascista alla Camera approva Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo, Franco Antonicelli l’area delle nostre abitazioni, tra San Secondo e la Crocetta. l’amicizia, un gruppo che segnerà la vicenda senza discussione la conversione in legge Francesco Saverio Nitti sono già stati costretti all’esilio. nazionale. di 2.000 decreti-legge emessi dal governo. Avevo conosciuto Franco da adolescente, quando egli era apparso, Antonio Gramsci viene arrestato. Tanti piccoli Bruti Giorgio Agosti se pur brevemente, nell’anno scolastico 1926-27, dinnanzi agli alunni Torino, 1927 - In alto piazza Vittorio e la Mole Antonelliana, in basso piazza Solferino vista dai portici di via Pietro Micca della terza A, come supplente di Umberto Cosmo, nostro insegnante Tra le persone che ho conosciuto nella mia di italiano, espulso dal regime; e sarebbe appartenuto, da allora Tu uscivi da quel liceo vita Giorgio Agosti appartiene a pieno diritto sino alla morte, alla cerchia dei miei amici più intimi. (N. Bobbio) che manco sapevi quale governo ci fosse nel tuo Paese, al “nobile castello” cui ho dato nome Massimo Mila di “Italia civile”. (N. Bobbio) Giulio Einaudi ma tanti piccoli Bruti si usciva, Ricordando Mila, rivivo gli anni felici della nostra adolescenza tanti odiatori di tiranni, e pronti a mordere, prima della grande catastrofe. Cesare Pavese Lo prendevano un po’ in giro i suoi compagni, ad azzannare, ed abili, alla prima occhiata Tornando a casa da scuola percorrevamo via Massena, masnada di diligenti intelligenti birbanti che l’avevano e io mi separavo dal gruppo all’angolo di via Montevecchio. Uno dei miei amici del tempo era Cesare come caro souffre-douleur, essi sfrontatissimi discoli, che si desse fuori dal nido, Pavese, che aveva imparato l’inglese. lui timido ragazzino per bene. Leone Ginzburg Via deserta, come oggi è impossibile immaginare, la percorrevamo a riconoscere subito il marcio, soprattutto dopo il corso Duca di Genova, oggi Stati Uniti, rinviandoci Avendo saputo che io mi ero messo a studiare Ma in seconda liceo già teneva testa bravamente e incapaci di chiudere un occhio Ero in prima liceo, nella sezione A del d’Azeglio, dall’uno all’altro una palla di gomma, come fosse un pallone. (N. Bobbio) l’inglese per conto mio, mi propose di leggere alla muta mordace e in terza li aveva ridotti anno 1924, quando ho conosciuto quello insieme alcuni classici. al silenzio e al rispetto. (A. Monti) e farci l’abitudine. (M. Mila) che considero il personaggio più straordinario Per un certo periodo ci incontravamo a casa fra tutti quelli incontrati nella mia vita: mia al mattino. Ci rifugiavamo, per restare Leone. (N. Bobbio) indisturbati, nella camera di attesa dello studio di mio padre che faceva le sue visite al pomeriggio. Lui era il maestro, io l’allievo. Leggeva, poi traduceva e commentava. (N. Bobbio)