Rivista Di Studi Sulla Persona E La Famiglia
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RIVISTA DI STUDI SULLA PERSONA E LA FAMIGLIA Rivista ufficiale del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia Pontificia Università Lateranense Direttore responsabile: CARLO CAFFARRA Anno IV, n. 2 - Dicembre 1988 SOMMARIO 195 Premessa D 197 Sommari D 201 Horst Seidl, Plato's doctrine con ceming the natural right of man in confrontation with the Sophists D 211 Michel Schooyans, Avortement, démocratie et pluralisme D 219 Stephen Theron, Liberty of indifference and sin D 227 Antonio Ruiz Retegui, Sobre el sentido de la sexualidad D 261 Angel Rodrfguez Luno, El concepto de respeto en la instrucci6n Donum vitae 273 NOTE CRITICHE D foseph Seifert, Substitution ofthe conjugal act or as sistance to it? IVF, GIFT, and some other medicaI interventions. Philosopbi cal reflections on the Vatican declaration «Donum vitae» 287 IN RILIEVO D fohn Finnis, Absolute moral norms: Tbeir ground, force and permanence 305 VITA DELL'ISTITUTO D Situazione dei titoli di studio - Anno accademi co 1986-1987 306 INDICE DELL' ANNO 1988 © Istituto Giovanni Paolo II. 1988 Direzione e Amministrazione: Istituto Giovanni Paolo II - Piazza S. Giovanni in Latcrano, 4 - 00120 Roma - tel. (06) 698640116986113 Abbonamento 1989 (2 numeri): Italia L. 28.000 - Estero US $ 20 Forma di pagamento: assegno bancario (o vaglia postale) intestato a: Carlo Caffarra. Istituto Giovanni Paolo II - P.za S. Giovanni in Laterano, 4 - 00120 Roma A norma dell'art. 22 della L. 25/2/87, n. 67, le riviste sono escluse dalla sfera di applicazione dcll'IVA (N.S. art. 2/1 D.P.R. 633/72), con conseguente insussistenza dell'obbligo di fatturazione. Un numero L. 15.000 (US $ Il) - Per la diffusione della Rivista in libreria e l'acqui sto di copie singole, rivolgersi a: Città Nuova Editrice - Via degli Scipioni 265 - 00192 Roma - tel. (06) 3595212/383062/310955 - c.c.p. 34452003 PREMESSA ". respondes omnibus etiam diversa consulentibus (SANT'AGOSTINO, Confesso lO, 26, 37; CSEL 33/1, 255) Lo stupore di Agostino di fronte alla forza unificante della Verità, ca pace di rispondere «omnibus etiam diversa consulentibus », è una esperienza comune a coloro che non mirano ad udire da Essa ciò che vogliono, ma vo gliono piuttosto ciò che da Essa odono. Siamo portati dalla pagina agostiniana a riflettere sul momento piti in tenso della vita dello spirito creato: la dialettica di verità e libertà. Dal modo con cui le due forze spirituali si incontrano, dipende il destino non solo del singolo, ma anche della società umana. Già la sapienza pagana aveva chiaramente percepito questo dramma, come appare chiaramente dallo studio del Pro/ H. Seidl. Platone, nella sua implacabile contestazione ai Sofisti, ha posto una delle radici fondamentali della nostra cultura. I diritti umani non sono l'espressione della forza, ma di un ordine razionale che precede - e dunque giudica - ogni esercizio della nostra libertà. Il «guadagno» platonico sta per essere dilapidato, come mostra l'articolo del Pro/ M. Schooyans, soprattutto attraverso l'introduzio ne delle leggi abortiste. Sradicata dalla verità, l'etica è evacuata sia perché non è piti in grado di percepire l'esistenza di norme assolute (si veda la conferenza del Pro/ J. Finnis), sia perché diventa muta sull'esperienza del male morale (articolo del Pro/ S. Theron). Ma il presente numero di Anthropotes prosegue anche la rzflessione su alcuni punti dell'Istruzione Donum vitae. Uno dei concetti centrali di questo Documento è quello di dignità uma na e del rùpetto dovuto alla persona. Nella logorrea di cui soffre la Teolo gia contemporanea, i due termini - dignità/rispetto significano ormai tutto e il contrario di tutto. Lo studio del Pro/ A. Rodriguez Luno intende chiarirli e rigorizzarli concettualmente. Un altro punto assai importante del Documento, in ordine alla solu zione di molti problemi, è la distinzione tra «aiuto» e «sostituzione» del l'atto coniugale. L'articolo del Pro/ J. Seifert si propone di chiarirla ulte riormente, L'Istruzione parte dalla visione cristiana della sessualità umana-coniuga le: il Pro/ A. Ruiz Retegui ne fa una presentazione chiara e sintetica. Il presente numero va in tipografia nei giorni in cui ricorre il decimo anniversario dell'inizio del servizio pastorale alla Santa Chiesa da parte di 196 Premessa Giovanni Paolo II. "Soliditas ... illius fidei, quae in Apostolorum principe est laudata, perpetua est ... Manet ergo dispositio veritatis et beatus Petrus, in accepta fortitudine petrae perseverans, suscepta Ecclesiae gubernacula non reliquit» (san Leone Magno). Grazie, Santo Padre, per questi dieci anni: abbiamo sperimentato in Voi il perseverare della solidità della pietra, quella solidità che Vi è stata donata col Vostro ingresso nella successione petrina. C.C. SOMMARI (italiano - inglese - francese) H. SEIDL, Plato's doctrine concerning the natural right 0/ man In con/ron tation with the sophists L'autore intende dimostrare che, nei dialoghi «Gorgia» e «Le leggi», Platone, criticando i sofisti, arriva a delimitare la sua posizione in tre punti ai quali oggi non si dà, sfoltunata mente, sufficiente importanza. La bontà e la rettitudine sono, contrariamente a quanto pensavano i sofisti, oggetto di una conOscenza razionale scientifica. Il diritto naturale non è il risultato del libero espandersi de gli istinti e delle passioni dei pili potenti, come sostenevano i sofisti, ma costituisce un ordi ne dell'anima, accessibile solo attraverso la ragione. Il diritto naturale, naturalmente retto e giusto, 'Contrariamente a quanto affermato dai sofisti, si basa sulla natul'alità razionale dell'uomo. L'auteur veut démontrer que, dans ses dialogues «Giorgias» et «Les 101s», Platon, en criti quant Ies sophistes, déIimite sa position en trois points qui aujourd'hui sont, malheureuse ment, négligés. La bonté et la rectitude sont l'objet d'une connaissance rationelle scientifique, contrairement à la pensée des sophistes. Le dro!t naturel n'est pas le résultat du libre épanouissement des instincts et des passions des puissants, comme l'affirmaient Ies sophistes, .mais il constitue un ordre de l'ame, accessi ble seulement à travers la raison. Le droit natureI, naturellement juste, est fondé sur la spontanéité rationelle de l'homme. M. SCHOOYANS, Avortement, démocratie et pluralisme L'autore affronta il problema in chiave socio-culturale ed etica. Dopo aver mostrato che de mocrazia e pluralismo si giustificano solo sulla base della regola d'oro: «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te», conclude all'affermazione che ogni tentativo di le galizzare l'aborto è in se stesso contrario alla democrazia e al pluralismo. Analizzate le con seguenze sodo-culturali piti gravi di una mentalità e legislazione abortista e pio in generale anti-vita, l'autore mette in guardia dal grave rischio che nella sodetà di oggi fmisca per in staurarsi un eugenismo attivo. Dall'interno di questa prospettiva, egli esamina poi due importanti implicazioni etiche del problema che concernono il tema della relazione con 1'altro e quello della trasmissione della vita nella famiglia, The author faces the problem in a sodaI-cultural and ethical form, After having showed that democracy and pluralism find their justification only in the golden rule: «Do not make to others what you wou1d not like that were made to you», he condudes the statement that every attempt made in order to legalize abortion is in itself contrary to democracy and pluralism, After having analysed the heaviest sodal and cultural consequences of an abortive and, more in generaI, of an anti-life mentality and legislation, tbe author warns us from the risk that an active eugenism coilid be established in our contemporary society. Then, from this perspective, he analyses two important ethical implications of the problem, concerning the subject of the relation with the other, and of the transmission of life within the family, 198 Sommari s. THERON, Liberty of indzfference and sin Constatata l'assenza del concetto di peccato nella maggior parte dei sistemi di etica filosofi ca, l'autore intende provare che è invece necessaria la sua inclusione. Egli mostra che la «libertà di indifferenza», introdotta in morale dall'occkamismo e matrice di molti sistemi di etica filosofica oggi dominanti, è incompatibile con la nozione corretta di peccato. Solo una concezione della libertà come «inclinata» al bene, e perciò creata, consen· te di riconoscere l'uomo come peccatore. D'altra parte, misconoscere l'idea di peccato signi fica inibirsi la possibilità di aderire al reale e di rinvenire le implicazioni etiche che contiene. Etant donné l'absence du concept de péché dans la pIupart des systèmes d'étbique philoso" phique, l'auteur veut, au contraire, démontrer que son inclusion est nécessaire. Il démontre que la «liberté d'indifference») qui a été introduite dans la morale par l'occIca misme et qui est la source d'un grand nombre de systèmes d'éthique philosophique au jourd'hui dominants) est incompatible avec la notion COH'ecte de péché. Seulement une conception de liberté comme «inclinée» vers le bien et, donc, créée, permet de reconnaltre l'homme comme pécheur. D'autre c6té, méconnaltre l'idée de péché signifie s'interdire la possibilité d'adhérer au réel et de se l'end re compte des implications éthiques gu'il contient. A. RUIZ RETEGUI, Sobre el sentido de la sexualidad L'esperienza e la storia testimoniano la profondità di significato della sessualità umana, av vertita inseparabilmente dal suo essere all'origine del singolo uomo: la banalizzazione sia tec nica che ludica della sessualità denota impoverimento. Il significato della sessualità è di essere una dimensione del dono di sé della persona: e il dono, l'amore della benevolenza, è la dimensione umana basilare, attraverso cui si riflette l'a more creativo: concretamente, è un modo di donarsi che ha come sue note peculiari la es clusività e la fecondità. La fecondità umana è strettamente in relazione con 1'amore creativo di Dio: il fine della ge nerazione umana non è il corpo, bensi la persona del figlio, la cui anima individuale com porta un diretto intervento creativo di Dio; donarsi sessualmente è un simbolo reale dell'a more creativo di Dio.