Ente Parrocchia di Sant'Agata sec.XIII -

Luoghi Besenello ()

Archivi prodotti Ufficio parrocchiale di Besenello, sec.XIII -

Storia Besenello si trova quasi a metà strada tra Trento e , alle pendici del monte Scanuppia ed il colle sul quale si trova l'antico castello.
La prima appellazione presente su documenti e stampe antiche è quella di Beseno ed in antico comprendeva la pieve, la gastaldia e più tardi la giurisdizione cui sottostarono per molto tempo ed i gruppi di case poste ai piedi del castello: Besenello (Bisenellum), Masera (Macera), Sottocastello (Subcastrum) o Sottobeseno, Drebeseno (Postbesenum), Calliano, la Pietra e (1). Le frazioni di Dietrobeseno e Compet si trovano a monte dell'abitato di Besenello, sulla sponda destra del Rio Cavallo che scende dall'altopiano di Folgaria.
La storia del paese è dominata dalla presenza del castello; i nuclei abitati di Besenello, Sottocastello e Dietrobeseno pur essendo molto vicini tra di loro non divennero mai un insieme omogeneo, se non in tempi recenti, quasi come se il castello, pur avendone provocato la nascita, non avesse mai voluto stimolarne la fusione.
Il castello assume una conformazione molto dilatata rispetto al luogo in cui sorge, quasi una sorta di sproporzione che può far pensare che i suoi signori volessero tenere un'ambigua posizione per poter sfruttare al meglio le situazioni e gli eventi storici. Anche l'abitato di Besenello si trova molto allungato da nord a sud e da est ad ovest a seconda delle vicende storiche e delle alleanze ed intrighi politici fatti dai padroni anche al di fuori del territorio . Questa sensazione di allungamento, di non continuità, si riflette anche sullo stesso paese dove la chiesa parrocchiale, dedicata a santa Agata, si trova in capo al paese lontana anche dal centro storico.
Il castello di Beseno fu acquistato dal vescovo Federico Vanga (1207-1218) il quale vi insediò un gastaldo. I Castelbarco vi acquistarono i diritti già all'inizio del secolo XIV quando, il 4 giugno 1303, Marcabruno, figlio di Nicolò di Beseno, vendette per l'importo di 7.000 lire la sua parte di castello con i diritti relativi e quelli di Castel Pietra di Beseno e Volano, nonchè quelli di montagna e di vicinanza di Folgaria (2). Nel 1307 Guglielmo di Castelbarco fu investito dal principe vescovo di Trento della giurisdizione civile e criminale in Besenello. Nel sec. XV la giurisdizione di Beseno perdette Volano e Folgaria che passarono al Veneto. Nel 1443 Marcabruno di Beseno cedette il castello a re Federico IV, finchè il 26 novembre 1470 il vescovo Giovanni Hinderbach, a seguito della rinuncia del duca Sigismondo rogata a Brunico il 6 agosto dello stesso anno, investì Giacomo fu Giacomo Trapp. Egli rivendicò l'antico possesso di Folgaria intraprendendo parecchie e pesanti incursioni armate per riprendere la zona che nel frattempo (1440) aveva ottenuto l'indipendenza. Non ottenne risultati favorevoli e contestò ai veneziani il diritto di giurisdizione su Volano. Nel 1487, a seguito di queste rivendicazioni, nel 1487 fu combattuta la "battaglia di Calliano" della quale se ne attribuì la vittoria il duca Sigismondo, che fece erigere proprio a Calliano la chiesa di San Lorenzo. Del feudo furono investiti pochi anni dopo i fratelli Giacomo (Giacomino), Giorgio e Carlo figli del conte Giacomo Trapp e della contessa Barbara. Nel marzo del 1520 i fratelli Trapp esercitarono il diritto di patronato sulla chiesa di S. Agata di Besenello presentando al vescovo di Trento Udalrico Lichtenstein don Giovanni Völcke da Frisinga quale parroco di Besenello (3). In questo periodo il castello assunse l'imponente aspetto attuale. In esso vi erano accolte le carceri della giurisdizione e vi trovavano residenza i giurisdicenti con la loro piccola corte fino al 1794. Nel settembre del 1796 Napoleone conquistò il castello danneggiandolo enormemente e le successive battaglie tra austriaci e francesi, che proseguirono fino al 1813, lo resero pressochè inabitabile. La famiglia Trapp si trasferì ad Innsbruck portando con sè quello che ancora poteva essere salvato. Scriveva don Tecilla verso il 1893: "La famiglia Trapp era patrona della chiesa parrocchiale e dinasta dei paesi circonvicini fino alla soppressione napoleonica del 1803 dopo la quale si trasferì ad Innsbruck mantenendo il patronato della chiesa ..." (4).
Si giunse così al 5 luglio 1972 quando il conte

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Oswald Trapp assieme alla moglie contessa Maria Bossi Fedrigotti, con un atto di donazione consegnò il castello alla Provincia Autonoma di Trento.
La chiesa parrocchiale di Besenello è dedicata a santa Agata vergine e martire. Di essa si hanno notizie documentate già a partire dal 1205 dove viene indirettamente nominata quale pieve di Beseno. Subì già nei secoli XVI e XVII delle opere di ampliamento quando fu aggiunta la cappelle di S. Antonio e fu eretta la porta maggiore (1674). Nel 1782 fu dipinta sulla facciata la figura della santa e modificate le finestre e l'anno successivo fu eseguita l'orchestra dove venne collocato l'organo realizzato da Antonio Chiusole di Rovereto. Anche durante tutto l'ottocento furono eseguiti lavori di restauro e di miglioria: nel 1804 furono eretti l'altare maggiore ed i due laterali del Rosario e di S. Valentino; nel 1853 il campanile fu dotato di un nuovo concerto di campane. Alla fine del sec. XIX, precisamente nel 189, furono aggiudicati i lavori per l'ingrandimento della chiesa su progetto dell'ing. Luigi Obrelli di Trento. L'anno seguente fu acquistato un nuovo organo (quello attuale) opera di Rieger di Jägerdorf che sostituì quello del Chiusole.
Alla fine del secolo la parrocchia di Besenello comprendeva le località di Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, Compet, Maso Trapp, Maso dell'Aria, Castelpietra, Seghe, Acquaviva e Postavecchia. Essa dipendeva dal decanato di Rovereto con annessa la curazia di Calliano. Attualmente la parrocchia si trova incorporata nel decanato di e comprende le località di Compet, Dietrobeseno, Masera, Scanuppia e Sottocastello.
Chiese e cappelle
La parrocchia di Besenello comprende diverse chiesette e cappelle erette oltre che all'interno della stessa chiesa parrocchiale, anche nelle varie località circostanti come Compet, Dietrobeseno e Scanuppia.
Tra le cappelle più importanti spicca sicuramente quella di Sant'Anna di spettanza della famiglia Trapp. Si trova nella chiesa parrocchiale di Sant' Agata di fronte alla cappella di Sant' Antonio; verso la chiesa è protetta da una cancellata in ferro battuto ed è fornita di fonte battesimale. Le sue entrate, costituite da censi e capitali, dovevano servire per la celebrazione di due messe settimanali in suffragio dell'anima della baronessa Anna Trapp da parte dell'arciprete pro tempore. Si dovevano poi celebrare altre messe settimanalmente per le anime del conte Sigismondo Trapp e della consorte contessa Piccolomini. In considerazione di tutto ciò si può affermare che essa aveva un notevole reddito patrimoniale (6).
All'interno della chiesa parrocchiale di Sant' Agata si trova anche un'altra cappella dedicata a Sant' Antonio la cui cupola è ornata da preziosi stucchi ed affreschi. Vi si trova una tela raffigurante il santo.
All'esterno della chiesa la prima cappella che appare è quella situata nel cimitero, dedicata al San Crocifisso eretta nel 1920; essa subì nel corso degli anni interventi di restauro soprattutto in seguito ad eventi bellici.
Vi è poi la cappella di San Giovanni Bosco eretta nel 1939 in seguito alla donazione di un terreno situato in località "al Dosso" nella frazione di Compet ( di Besenello) fatta da certo Martari Giuseppe fu Domenico con atto del 27 novembre 1935. Tale donazione aveva appunto come scopo la costruzione di una cappella per i residenti nella detta frazione (7).
Altra cappella abbastanza importante è quella della Madonna di Pompei: l'abitato di Dietrobeseno (frazione del comune di Besenello) nell'anno pur avendo una popolazione consistente era priva di un sacerdote stabile e fornita unicamente di una piccol) pur avendo una popolazione consistente era priva di un sacerdote stabile e fornita unicamente di una piccola cappella dedicata a Sant'Andrea. La cappella era stata eretta da certo Andrea Fridel detto Portner da Dietrobeseno ed era mantenuta con le rendite provenienti da un campo e da una casa come aveva disposto lo stesso Fridel nel 1649. Grazie alla donazione di un terreno da parte del comune di Besenello ed alle generose offerte di certa Caterina Bais di Dietrobeseno si pensò ben presto alla realizzazione di una nuova chiesa. Fu costituito ben presto un comitato "pro erigenda chiesa" che diede il via ai lavori che proseguirono di gran lena terminando nel 1923, quando la chiesetta venne ufficialmente consacrata (8) dal parroco di Besenello don Elvio Pezzi delegato dal vescovo di Trento Celestino Endrici (9).

Condizione giuridica Con D.M. del 30 dicembre 1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 la parrocchia di Besenello è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 200).

Funzioni, occupazioni e attività La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del Vescovo diocesano, cui unicamente spetta il diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio (Codice Diritto Canonico, cann. 515 e 518). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma
il Vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la chiesa

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dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (Codice Diritto Canonico, cann. 519 e 520).
In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia, ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai matrimoni, celebrare i funerali.Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù.Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale.
Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile, quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie fondazioni, legati, ecc."(5).

Fonti archivistiche e bibliografia

Note (1) Cfr. Besenello storia e società, a cura di Sergio Bernardi, Trento, 1990
(2) Cfr. Ausserer, Fonti di storia, n. 4.
(3) Cfr. 1.1.
(4) Cfr. 2.3.6.
(5) G. Bazzanella, Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1905, p. 17.
(6) Cfr. 6.2.1.
(7) Cfr. 6.1.1.5.
(8) La consacrazione avvenne il 26 dicembre 1923.
(9) Cfr. 6.1.1.4.

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