Comune di Besenello. Inventario dell'archivio storico (1498-1961) e degli archivi aggregati (1821-1994)

a cura di Cooperativa ARCoop

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2004

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati nel 2004 per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari e archivistici a cura della Cooperativa ARCoop di . L'inventario, redatto con il programma "Sesamo 2000", è stato pubblicato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del è stata curata dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici, con la collaborazione di Isabella Bolognesi, nel corso del 2008, con l'obiettivo di garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta ex. = exeunte fasc. = fascicolo in. = ineunte int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

A.C.Bs. = Archivio comunale di Besenello A.C.Bsn.= Archivio comunale di Beseno A.S.T. = Archivio di Stato di Trento E.C.A. = Ente comunale di assistenza I.S.A.D. (G) = General international standard archival description I.S.A.A.R. (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families O.N.D. = Opera nazionale dopolavoro

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Albero delle strutture

Comune di Besenello, 1498 - 1994 Comune di Besenello, 1498 - 1961 Comunità di Calliano e Besenello, 1498 - 1798 Carta di regola e regolamenti della comunità, 1798 - 1798 Atti degli affari della comunità, 1498 - 1798 Vicinia di Besenello - Comunità di Calliano e Besenello, 1694 - 1800 Atti degli affari della vicinia, 1694 - 1800 Comunità di Besenello, 1802 - 1810 Deliberazioni del consiglio della comunità, 1802 - 1810 Atti degli affari della comunità di Besenello, 1807 - 1808 Rendiconti dei cassieri della comunità, 1807 - 1811 Comune di Besenello (ordinamento austriaco), 1821 - 1923 Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, 1850 - 1923 Protocolli degli esibiti, 1821 - 1922 Repertori di registratura degli atti, 1850 - 1896 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno, 1821 - 1923 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per oggetto, 1887 - 1897 Ruoli della popolazione e del bestiame, 1850 - 1914 Registri dei certificati di domicilio, 1850 - 1914 Registri dei passaporti rilasciati, 1851 - 1875 Registri dei certificati delle visite necroscopiche, 1879 - 1897 Liste di leva, 1874 - 1913 Ruoli della leva in massa, 1801 - 1917 Registri dei militari, 1872 - 1915 Catasto, 1886 - 1950 Inventari del patrimonio comunale, 1858 - 1858 Quinternetti dei redditi comunali, 1856 - 1895 Quinternetti delle steore, 1849 - 1922 Quinternetti di riscossione delle collette per l'assicurazione contro gli incendi, 1895 - 1906 Quinternetti di riscossione della tassa per la pulizia dei camini, 1902 - 1906 Preventivi, conti consuntivi, ordini di incasso e mandati di pagamento, 1821 - 1923 Giornali di cassa, 1825 - 1920 Libri mastri, 1921 - 1923 Giornali degli introiti e della spedizione dei mandati, 1821 - 1923 Registri diversi, 1830 - 1922 Comune di Besenello (ordinamento italiano), 1923 - 1929 Verbali di deliberazione del consiglio comunale e del podestà - originali, 1923 - 1929

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Verbali di deliberazione del consiglio comunale e del podestà - copie, 1923 - 1929 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali, 1923 - 1926 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1923 - 1925 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1929 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924 - 1929 Bilanci di previsione, 1924 - 1927 Conti consuntivi, 1924 - 1928 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1928 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1928 Liste di leva, 1922 - 1929 Liste dei renitenti, 1924 - 1929 Ruoli matricolari, 1922 - 1928 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1929 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1929 Registri degli atti di morte, 1924 - 1929 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1929 Comune di Besenello (ordinamento italiano), 1947 - 1961 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - originali, 1946 - 1961 Verbali delle sedute del consiglio e della giunta comunale, 1952 - 1961 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie, 1946 - 1961 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali Verbali delle sedute della giunta e del consiglio comunale, 1952 - 1956 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1947 - 1948 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta, 1946 - 1965 Protocolli degli esibiti, 1947 - 1964 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno, 1947 - 1961 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per oggetto, 1947 - 1980 Repertori dei contratti Contratti, 1951 - 1962 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1947 - 1961 Bilanci di previsione, 1948 - 1961 Conti consuntivi, 1948 - 1961 Giornali e mastri della contabilità, 1948 - 1961 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1947 - 1961 Verbali di deliberazione della commissione elettorale comunale, 1947 - 1962 Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali, 1947 - 1964 Liste elettorali, 1955 - 1962 Elezioni, 1948 - 1960 Liste di leva, 1948 - 1959 Ruoli matricolari, 1947 - 1961

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Lavori pubblici, 1950 - 1970 Acquedotti, 1950 - 1958 Edifici, 1954 - 1970 Strade, 1957 - 1964 Lavori diversi, 1952 - 1961 Licenze edilizie, 1951 - 1965 Registri degli atti di nascita, 1947 - 1961 Registri degli atti di matrimonio, 1947 - 1961 Registri degli atti di morte, 1947 - 1961 Registri degli atti di cittadinanza, 1947 - 1961 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e dell'agricoltura, 1951 - 1961 Registro della popolazione, 1930 - 1950 Fogli di famiglia, 1930 - 1950 Schede individuali, 1948 - 2008 Registri del movimento della popolazione, 1940 - 1966 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1968 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1948 - 1966 Statistiche del movimento della popolazione, 1948 - 1966 Registri diversi, 1934 - 1967 Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Besenello, 1955 - 1961 Bilanci di previsione, 1955 - 1961 Rendiconti della gestione, 1955 - 1961 Giornali e mastri per la tenuta della contabilità, 1955 - 1961 Comune di Beseno, 1929 - 1947 Liste di leva, 1929 - 1947 Ruoli matricolari, 1947 - 1947 Registri degli atti di nascita, 1929 - 1947 Registri degli atti di matrimonio, 1929 - 1947 Registri degli atti di morte, 1929 - 1947 Registri degli atti di cittadinanza, 1929 - 1947 Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello, 1821 - 1842 Protocolli degli esibiti, 1836 - 1837 Carteggio ed atti, 1828 - 1842 Quinternetti di riscossione, 1826 - 1835 Resoconti e documenti giustificativi, 1821 - 1842 Libri mastri, 1821 - 1841 Giornali per la spedizione dei mandati, 1829 - 1841 Delegazione del consorzio Riosecco di Besenello, 1842 - 1846 Carteggio ed atti, 1842 - 1846 Resoconti e documenti giustificativi, 1845 - 1858

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Catasti, 1842 - 1843 Consiglio scolastico di Besenello, 1895 - 1914 Carteggio ed atti, 1895 - 1914 Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 1823 - 1994 Congregazione di carità di Besenello (ordinamento austriaco), 1823 - 1921 Verbali delle sedute del consiglio della Congregazione di carità, 1897 - 1901 Carteggio, atti e contabilità, 1823 - 1870 Inventari, 1909 - 1921 Giornali di cassa, 1895 - 1895 Congregazione di carità (ordinamento italiano), 1924 - 1928 Carteggio, atti e contabilità, 1924 - 1928 Ente comunale di assistenza di Besenello, 1947 - 1994 Verbali delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1935 - 1975 Protocolli degli esibiti, 1952 - 1987 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1947 - 1994 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1947 - 1981 Repertori degli atti soggetti a tassa di registro, 1962 - 1977 Dopolavoro di Besenello, 1928 - 1930 Carteggio, circolari e quaderni delle corporazioni, 1928 - 1930 Segretario comunale di Besenello in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1951 - 1963 Repertori dei protesti cambiari, 1951 - 1963 Protesti cambiari, 1954 - 1961 Carteggio ed atti, 1956 - 1961 Consorzio antigrandine di Besenello, 1965 - 1981 Registri delle sedute del consorzio, 1966 - 1967 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie, 1971 - 1978 Carteggio ed atti, 1965 - 1981 Catastino, 1967 - 1967 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1968 - 1979 Giornali e mastri della contabilità, 1968 - 1971 Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi dei conti, 1968 - 1979

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Calliano e Besenello, Calliano e Besenello, [1498 - 1800] Si separa in : Comunità di Besenello, Besenello, [1802 - 1810] Gestisce : Vicinia di Besenello, Besenello, [1694 novembre 20 - 1800 dicembre 20]

Vicinia di Besenello, Besenello, [1694 novembre 20 - 1800 dicembre 20] E' gestito da : Comunità di Calliano e Besenello, Calliano e Besenello, [1498 - 1800]

Comunità di Besenello, Besenello, [1802 - 1810] Si separa da : Comunità di Calliano e Besenello, Calliano e Besenello, [1498 - 1800] E' assorbito da : Comune di Calliano, Calliano, 1810 [settembre 1] - 1820 dicembre 31

Comune di Besenello, Besenello, 1821 - 1923 Successori: Comune di Besenello, Besenello, 1923 - 1929 Si separa da : Comune di Calliano, Calliano, 1810 [settembre 1] - 1820 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Consiglio scolastico locale di Besenello, Besenello, [1895 - 1919] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1823 - 1923

Comune di Besenello, Besenello, 1923 - 1929 Predecessori: Comune di Besenello, Besenello, 1821 - 1923 Si fonde in : Comune di Beseno, Calliano, 1929 gennaio 28 - 1947 giugno 24 Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1923 - [1928]

Comune di Besenello, Besenello, 1947 - Si separa da : Comune di Beseno, Calliano, 1929 gennaio 28 - 1947 giugno 24 Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Besenello, Besenello, [1947 settembre 7 - 1994 settembre 12]

Comune di Beseno, Calliano, 1929 gennaio 28 - 1947 giugno 24 Si separa in : Comune di Besenello, Besenello, 1947 - Deriva dall'unione di : Comune di Besenello, Besenello, 1923 - 1929

Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello, Besenello, 1821 - 1842

Delegazione del Comprensorio Riosecco di Besenello, Besenello, [1842 - 1847]

Consiglio scolastico locale di Besenello, Besenello, [1895 - 1919] Alla cui gestione concorre : Comune di Romarzolo, Romarzolo (Arco), 1821 - 1923

Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1823 - 1923 Successori: 7

Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1923 - [1928] Ente comunale di assistenza di Besenello, Besenello, [1947 settembre 7 - 1994 settembre 12] Alla cui gestione concorre : Comune di Besenello, Besenello, 1821 - 1923

Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1923 - [1928] Predecessori: Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1823 - 1923 Successori: Ente comunale di assistenza di Besenello, Besenello, [1947 settembre 7 - 1994 settembre 12] Alla cui gestione concorre : Comune di Besenello, Besenello, 1923 - 1929

Ente comunale di assistenza di Besenello, Besenello, [1947 settembre 7 - 1994 settembre 12] Predecessori: Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1923 - [1928] Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1823 - 1923 Alla cui gestione concorre : Comune di Besenello, Besenello, 1947 -

Opera nazionale dopolavoro di Besenello, Besenello, [1928 agosto 11 - 1930 luglio 10]

Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari di Besenello, Besenello, 1923 -

Consorzio antigrandine di Besenello, Besenello, 1966 - [1981]

8 superfondo Comune di Besenello, 1498 - 1994

buste 231, registri 566; metri lineari 52.0

Storia archivistica Si trovano notizie dell'archivio comunale già nei documenti del periodo comunitario: nel 1762 il consiglio della comunità di Calliano e Besenello si riuniva nell'archivio situato nella casa comunale (1); in una delle prime deliberazioni della comunità di Besenello del 1802 (2), si raccomandava la conservazione delle carte comunali nella apposita cassa, avendo cura di cambiare la serratura. Dopo il periodo italico napoleonico, una volta ricostituito il comune di Besenello, si trova una supplica del 1833 per ottenere una persona che vada a Calliano a recuperare i documenti dell'archivio prima del 1820 appartenenti a Besenello (3). Nel 1835 veniva redatto un resoconto dei documenti consegnati da Calliano a Besenello con una nota di quelli mancanti (tutt'ora) dal 1821 al 1834 (4). Nel 1911, ai sensi delle disposizioni della circolare della giunta provinciale del 7 luglio 1910, n. 222, diretta ai comuni dei distretti politici di Rovereto, Riva e Tione, fu depositato presso l'Accademia degli Agiati di Rovereto "l'antico archivio comunale di Calliano e Besenello" (5), che successivamente fu trasportato nel 1930 all'Archivio di Stato di Trento (6). Nel 1929 il comune di Besenello fu riunito con quello di Calliano in un comune unico denominato Beseno con sede a Calliano; durante la seconda guerra mondiale, l'edificio comunale di Calliano venne bombardato e tutto il materiale documentario venne trasportato a Besenello, dove è, per la maggior parte, ancora depositato . Nei primi anni '60 venne svolto un intervento di riordino di cui non si è trovata traccia se non nel carteggio tra il comune e la Sovrintendenza archivistica di Venezia (7); infine, è stato rinvenuto un elenco di consistenza redatto attorno all'anno 1976, frutto di un sommario riordino. Nel 2001 venne riorganizzato l'archivio comunale sia storico che di deposito. La documentazione è lacunosa per gli anni del periodo comunitario, completa per gli anni successivi.

Modalità di acquisizione e versamento Condizione giuridica

Ai sensi dell'art.53, comma 1 del D.lgs.22 gennaio 2004, n.42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio "gli archivi degli enti pubblici territoriali fanno parte del demanio culturale; il comma 2 del medesimo articolo dispone che "i beni del demanio culturale non possono essere alienati, né formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi previsti dal presente codice".

Lingua Italiano

Criteri di ordinamento e inventariazione Ordinamento L'archivio si trovava nel magazzino comunale, al piano terra dell'edificio scolastico elementare di Besenello, all'interno di appositi scaffali compact. 9

L'intervento di ordinamento ha riguardato la documentazione del comune dal 1461 al 1961, nonché degli archivi aggregati. Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso la cooperativa "A.R.Coop." di Rovereto, dove la documentazione, prelevata dal locale dell'edificio scolastico di Besenello, è rimasta temporaneamente in deposito. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste con una sommaria indicazione del contenuto; gli atti e la contabilità (preventivi, consuntivi, ordini di incasso e mandati di pagamento) di epoca austriaca erano raccolti insieme per annata, in maniera confusa, certamente in seguito ad un intervento di riordino piuttosto recente come si deduce dalla scrittura e dai materiali usati per il condizionamento: si tratta dell'intervento sopra citato effettuato nel 1976, come si deduce dalla corrispondenza fra l'elenco e il materiale documentario. Per quanto riguarda i titolari adottati per l'ordinamento del carteggio e degli atti prodotti dall'ente dalle origini fino al 1961 (limite cronologico finale della documentazione riordinata e inventariata), va detto che questi sono mutati nel corso del tempo: nel periodo della comunità, le carte vennero conservate secondo un sistema cronologico (l'esiguità dei documenti non permette altre ipotesi!). Nel periodo austriaco è stato utilizzato un sistema di archiviazione in ordine di protocollo fino al 1896, ad eccezione di alcuni tentativi nei primi anni 1850. Successivamente al 1896, la documentazione presenta un titolario, che prevedeva la suddivisione del carteggio e degli atti, articolata in fascicoli, il cui funzionamento verrà dettagliatamente illustrato nell'introduzione alla serie 4.4 " Carteggio ed atti degli affari comunali". Con l'annessione all'Italia, le scritture sono raccolte secondo le 15 categorie previste dal titolario del 1897 (8). Per quanto riguarda la contabilità dell'ente, le serie sono giunte nella loro totalità. Non si è a conoscenza di scarti subiti dalla documentazione.

Il riordinamento si è svolto in 5 fasi: a) schedatura delle unità archivistiche: per ciascuna unità sono stati rilevati l'intitolazione, gli estremi cronologici, la tipologia (fascicolo, busta, registro). b) Ordinamento delle unità archivistiche: dopo aver provveduto a separare il carteggio e gli atti dalla contabilità del periodo austriaco, il carteggio è stato riordinato per numero di protocollo, in ordine cronologico,secondo i vari titolari di classificazione, secondo quanto richiesto dalla documentazione; per rubriche e articoli i documenti giustificativi dei conti consuntivi. Costante riferimento metodologico durante questa fase di lavoro è stato il principio basilare del metodo storico, secondo il quale il riordinatore deve rispettare e dove necessario ripristinare l'organizzazione assegnata all'archivio dall'ente generatore . c) Riordino delle schede: dove necessario, distinzione fra archivio comunale e archivi aggregati. La documentazione è stata ripartita secondo periodizzazioni storico-istituzionali. Infine le unità archivistiche sono state ricondotte alle serie, che, nell'ambito di ciascuna ripartizione, sono ordinate secondo i criteri enunciati da E. Casanova, facenti riferimento a categorie direttive, esecutive e consuntive: statuti e deliberazioni degli organi, atti amministrativi e documenti contabili. All'interno di ciascuna serie poi le unità sono ordinate cronologicamente. d) Condizionamento del materiale documentario: la documentazione è stata collocata in scatole chiuse per una migliore conservazione.

10 e) Numerazione delle unità archivistiche. L'archivio comunale preunitario, non più suscettibile di accrescimenti, è impostato su serie chiuse di atti dotati di una numerazione progressiva. Allo stesso modo sono stati organizzati gli archivi aggregati. L'archivio comunale postunitario, dopo il 1947, invece è stato impostato su serie aperte, aventi ciascuna una numerazione indipendente, in modo da consentire il loro progressivo accrescimento con i documenti che usciranno dall'archivio di deposito, trascorsi quant'anni dalla loro produzione.

La redazione dell'inventario: criteri

Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate della Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966 e le indicazioni del Servizio per i beni librari e archivistici della Provincia, in particolare, le "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal medesimo nel 2003. Si è fatto uso del programma Sesamo, messo a disposizione dalla Sovrintendenza beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario: - un numero progressivo con valore virtuale scritto a sinistra del titolo; - il titolo originale o attribuito, scritto in grassetto. Si sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata nel contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre; - eventuali descrizioni del contenuto, dove si riportano le notizie più significative . Per quanto riguarda il carteggio postunitario, vengono segnalati i fascicoli dotati di titolo originario e quelli ritenuti significativi sul piano della storia e dei diritti del comune interessato (ad es. stemma comunale, controversie per oggetti rilevanti, definizioni di confini e diritti, acquisto e vendita di immobili, assunzione di mutui, lavori pubblici rilevanti, istituzioni di ospedali, fondazioni e legati, avvenimenti rilevanti e calamità avvenuti nel comune). Ciò può essere discutibile archivisticamente, ma è stato fatto nel tentativo di dare qualche indicazione utile alla ricerca; - la descrizione estrinseca: si è indicata la consistenza e il tipo di legatura per tutti i registri del periodo preunitario, mentre per il periodo postunitario viene data la consistenza solo per i registri degli organi deliberativi; - il numero che indica l'unità di conservazione del pezzo. La segnatura è costituita da quattro elementi: il numero del archivistico, il numero di classificazione (corrispondente al numero della serie a cui il pezzo appartiene), il numero di corda e il numero dell'unità di condizionamento (nel caso che un'unità di condizionamento contenga più di una unità archivistica) preceduta dall'indicazione b. (busta). In base a questa segnatura la documentazione è disposta fisicamente in archivio e pertanto compare anche sull'unità di condizionamento (buste o registri); - il numero di riferimento per gli indici: nella descrizione delle singole unità compare in alto a destra fra parentesi.

Criteri di selezione Per l'individuazione dei documenti da scartare ci si è attenuti al massimario di scarto per i comuni allegato alla deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993, n.3692.

Condizioni di accesso

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La consultabilità dei documenti dell'archivio comunale è disciplinata dall'art. 24 della L.P. 17 febbraio 2003, n.1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che fa riferimento alla legislazione statale in materia. In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine raziziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adezione a partitii, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art. 686 del Codice di Procedura Penale (relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla quando l'archivio non si trovi in corso di riordinamento, salvo eccezioni da valutarsi caso per caso. La consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale viene negata alle persone che siano incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato oppure quando si rilevi la manifesta mancanza di un progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età debbono svolgersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici e le ricerche scolastiche debbono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e debbono essere concordate in ogni caso con l'ente. E' esclusa in ogni caso la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico non debbono essere asportati dalla stessa neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala di studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dall'art.25 della legge del 4 gennaio 1968, n.15 dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normatica tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici - di data 1 febbraio 1988 n.12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Lo stesso può richiedere che le riproduzioni fotografiche siano eseguite con luce naturale. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista

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Fonti archivistiche:

Archivio comunale di Besenello.

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BALDO F., DEVIGILI S., FRANZOI S., TAVELLI P. (a cura di), Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari, Provincia autonoma di Trento, Trento, 2003 CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979

Fonti normative Circolare 16 dicembre 1811, n. 22140/3442, del prefetto del dipartimento dell'Alto Adige Alessandro Agucchi, contenente le disposizioni sulla tenuta dell'archivio comunale, del registro di protocollo con relativo indice, del registro dei mandati Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Note 1.) A.C.Bs., 1."Archivio del comune di Besenello", 1.2 " Atti degli affari della comunità ", n.7 ", 1762 ottobre 10 2.) "Ibidem", 3.1 "Deliberazioni del consiglio della comunità", n.48, 1802 aprile 22 3.) "Ibidem", 4.4 "Carteggio ed atti degli affari comunali", n.133,1833 aprile 23, n.di prot. 64 4.) "Ibidem", n.134,1835 gennaio 16,n. di prot. 19 5.) "Ibidem", n.206, 1919 marzo 31, n. di prot. 331 6.) Albino CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento, 1961, pp.55-56 e 127-129 7.) A.C.Bs., 1."Archivio del comune di Besenello", 6.9 "Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno", 1952-1961, n.7, cat. I 8.) Circolare del ministero dell'interno n. 17100-2 del 1 marzo 1897.

13 fondo 1 Comune di Besenello, 1498 - 1961 (con doc. fino al 1970)

Soggetti produttori Comunità di Calliano e Besenello, [1498 agosto 2 - 1800 dicembre 20] Vicinia di Besenello, [1694 novembre 20 - 1800 dicembre 20] Comunità di Besenello, [1802 marzo 3 - 1810 settembre 10] Comune di Besenello, 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Besenello, 1923 gennaio 13 - 1929 marzo 21 Comune di Besenello, 1947 giugno 25 -

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

Archivio comunale di Besenello.

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Ente Comunità di Calliano e Besenello [1498 agosto 2 - 1800 dicembre 20]

Luoghi Calliano Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Comunità di Calliano e Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1798

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto invece un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate in seguito per iscritto (all'incirca tra la fine del secolo XII e l'inizio del XIII), normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico (e, in parte, anche quello vescovile, per le comunità trentine che erano sottoposte allo stesso) operò per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo Rovereto e comprendente tutti i territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite `le comuni' furono interamente sottomesse alle autorità statali. Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla 15 base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.

Anticamente Besenello costituiva un'unica comunità con Calliano. La comunità di Calliano e Besenello era composta dalla vicinia o quartiere di Calliano (quelli di sotto) e dalla vicinia o quartiere di Besenello (quelli della parte di sopra), a sua volta composto dalle ville di Masera, Sottocastello, Compet e Dietrobeseno. Ogni vicinia aveva i propri rappresentanti. Questa comunità apparteneva alla giurisdizione di Beseno, formatasi dalla Gastaldia e dal castello di Beseno, poi passò alla casa d'Austria. Nel 1470 fu consegnato ai signori poi conti Trapp che lo tennero come feudo dei Principi vescovi di Trento. Molti furono i dissidi fra le due vicinie, tanto che a partire dagli ultimi anni del secolo XVIII, si cominciò a proporre la divisione in due comunità autonome, cosa che si realizzò tra il 1800 e il 1802. La prima attestazione dell'esistenza della comunità di Calliano e Besenello cui si può far riferimento è un decreto del principe vescovo Udalrico di Lichtenstein riguardante il componimento della vertenza tra i signori di Beseno e la città di Trento, con il quale viene concesso il passaggio, nella giurisdizione trentina, ai carri provenienti da che trasportano cerchi diretti a Castel Beseno del 2 aprile 1498 (1); l'ultima attestazione è una deliberazione del consiglio della vicinia di Besenello in merito alla divisione da Calliano datata 1800 dicembre 20 (2).

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.

In archivio si conserva solamente una carta di regola contenente delle disposizioni relative all'elezione dei rappresentanti comunitari del 1798. Non si hanno notizie dell'esistenza di altre carte di regola.

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Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare). Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini ( denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero.

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L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il tramonto dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.

Il 27 dicembre di ogni anno, sia per Calliano che per Besenello, su invito del saltaro, dovevano riunirsi, nella casa comunale, i 6 membri del consiglio ordinario,i 6 del consiglio d'aggiunta e tutti i capifamiglia aventi il diritto di vicinanza e maggiori di venticinque anni, per eleggere i nuovi rappresentanti. Il voto era segreto e obbligatorio. In base allo scrutinio effettuato dallo scrivano e dai consiglieri veniva redatto un elenco di undici persone che avevano ottenuto il maggior numero di voti. Il sindaco dell'anno precedente restava d'ufficio all'interno del consiglio assumendo una carica come amministratore. Il giorno successivo, i rappresentanti giunti alla fine del mandato e i nuovi eletti si riunivano e tramite scrutinio segreto eleggevano, tra le ventiquattro persone presenti, il sindaco, il cassiere, un edile (detto anche "Cavaler di comun"), due giurati che assieme al sindaco dell'annata precedente componevano il cosiddetto consiglio ordinario di Calliano e con le stesse modalità, il consiglio ordinario di Besenello. Compiti del consiglio ordinario era l'amministrazione e la direzione degli affari comunali. Veniva poi eletto il "consiglio d'aggiunta" composto da dodici persone, sei di Calliano e sei di Besenello. Questa istituzione interveniva nell'amministrazione straordinaria, come nel caso di compere, vendite, incanti, vertenze e spese onerose. Alla fine si procedeva alla nomina di uno scrivano, che alternativamente un anno era di Calliano e un anno di Besenello, e alla nomina dei massari delle Sante anime e dei massari della chiesa.

Contesto generale

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Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in , verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole); - per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; - la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali. Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico: - come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento;

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- come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; - carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, anche gli ambiti comunitativi furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.

Besenello rientrava nella Giurisdizione di Beseno (feudo vescovile della famiglia Trapp) e dipendeva dal secolo XIV ecclesiasticamente dalla Pieve di , inserita nella Diocesi di Trento.

Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5

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Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia.

Fonti archivistiche

Archivio comunale di Besenello ( A.C.Bs.), 1."Archivio del comune di Besenello". Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999

Note 1) A.C.Bs.,1."Archivio del comune di Besenello",1.2 "Atti degli affari della comunità", n. 2, 1498 aprile 2. 2) A.C.Bs.,1."Archivio del comune di Besenello",1.2 "Atti degli affari della comunità", n. 47, 1800 dicembre 20.

21 subfondo 1 Comunità di Calliano e Besenello, 1498 - 1798

Soggetti produttori Comunità di Calliano e Besenello, [1498 agosto 2 - 1800 dicembre 20]

22 serie 1.1 Carta di regola e regolamenti della comunità, 1798

Contenuto Non si conosce l'esistenza di altre carte di regola della comunità; in archivio si trova una carta di regola che contiene disposizioni relative soltanto all'elezione dei rappresentanti pubblici e disposizioni per la contabilità tenuta dagli ufficiali della comunità.

1.1.1.n.1.b.1-47 Carta di regola e regolamenti 1798 gennaio 2 - 1798 gennaio 15 - "Capitoli da osservarsi nell'elezione de' pubblici rappresentanti della comunità di Calliano e Besenello"confermati dal conte Gaspare Trapp; - "Capitoli communali stabiliti dal consiglio provisionale della communità di Calliano e Besenello nel consiglio dei 2 gennaio 1798 da osservarsi dai rappresentanti provisionali della medesima communità per l'anno 1798 in punto de' pagamenti da farsi per conto della medesima communità" e supplica della comunità per ottenere la conferma del piano formato per i pagamenti Registro, legatura in cartone, cc.10 n.n.

23 serie 1.2 Atti degli affari della comunità, 1498 - 1798

Contenuto In questa serie si trovano i fascicoli contenenti il carteggio e gli atti riguardanti i vari affari che la comunità di Calliano e Besenello ebbe a trattare nel corso dei secoli. Si tratta di contratti di vendita, affitti, decreti e accordi con altre comunità. Sono segnalati sinteticamente gli argomenti contenuti in ogni unità di descrizione.

1.1.2.n.2.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1498 aprile 2 Decreto del principe vescovo Udalrico di Lichtenstein riguardante il componimento della vertenza tra i signori di Beseno e la città di Trento, con il quale viene concesso il passaggio, nella giurisdizione trentina, ai carri provenienti da Caldonazzo che trasportano cerchi diretti a Castel Beseno.

2 copie semplici del XVIII secolo: una in latino e una in italiano Fascicolo, cc. 4

1.1.2.n.3.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1724 marzo 2 - 1724 maggio 21 Suppliche dei vicini di Calliano e di quelli di Besenello in merito all'incanto della banca del pane e deliberazione del consiglio in merito Fascicolo, cc. 7

1.1.2.n.4.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1728 novembre 21 Decisione presa dalla Cassa dei trasporti di Rovereto in merito al saldo di pagamenti arretrati Fascicolo, c. 1

1.1.2.n.5.b.1-47 Atti degli affari della comunità [1729] Supplica della comunità di Calliano e Besenello al conte Carlo Trapp, perché riveda un suo proclama relativo al diritto di caccia e pesca e alla chiusura notturna delle bettole Fascicolo, cc. 2

1.1.2.n.6.b.1-47 Atti degli affari della comunità

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1757 luglio 5 Mandato di comparizione per i rappresentanti della comunità di Calliano e Besenello nella vertenza fra Pietro Valentino Rella Spilzi da Besenello, proprietario di alcuni fondi, una volta appartenuti alla comunità, e don Simone Ciechi, arciprete di Besenello, che vantava dei diritti su tali fondi.

Copia semplice coeva Fascicolo, cc. 2

1.1.2.n.7.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1762 ottobre 10 Deliberazione del doppio consiglio dei rappresentanti della comunità di Calliano e Besenello in merito alla trasgressione dei proclami da parte di Giovanni Gaspare Girardi sindaco e deputato alla sanità per la parte di Calliano, il quale aveva lasciato pascolare nella giurisdizione quattro bovini provenienti da una zona infetta; con le sanzioni relative. Fascicolo, cc. 2

1.1.2.n.8.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1780 aprile 4 "Riflessi sopra i conti del signor cassiere Bissaldi fatti li 4 aprile1780": revisione di alcuni conti Fascicolo, c. 1

1.1.2.n.9.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1781 settembre 12 Convenzione tra la comunità di Calliano e Besenello e il barone Carlo Salvadori per l'uso dell'acqua della roggia che passa per Calliano

Copia autentica coeva Fascicolo, cc. 4

1.1.2.n.10.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1784 gennaio 22 "Censo favorevole all'illustrissimo e graziosissimo signor conte Giobatta de Manci de Ebenheim, patricio di Trento, contro le magnifiche comunità di Calliano e Beseno" (tit. int.) Quaderno, legatura in carta, cc. 8 n.n.

1.1.2.n.11.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1785 agosto 17 Editto per la tutela delle campagne emanato da Massimiliano Pizzini da Rovereto, commissario della giurisdizione di Beseno

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Copia coeva Fascicolo, cc. 6 n.n.

1.1.2.n.12.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1788 - 1790 aprile 19 Copia dell'editto per la tutela delle campagne emanato da Giuseppe de Chiusole da , commissario della giurisdizione di Beseno, del 1788 e deliberazione del consiglio in merito, 1790 aprile 19. Fascicolo, cc. 4 n.n.

1.1.2.n.13.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1792 "Annotazioni sopra li capitoli dell'ellezione de pubblici rappresentanti" con supplica incompleta datata dopo il 1792 luglio 29 Fascicolo, cc. 2

1.1.2.n.14.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1794 settembre 2 - 1794 settembre 14 Incanto della "carraria" per la condotta del legname di ogni tipo, valido per vent'anni, aggiudicato a Giuseppe Sani da Calliano Fascicolo, cc. 2

1.1.2.n.15.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1797 marzo 29 "Istrumento di censo ossia affitto francabile creato e fondato la magnifica communità di Besenello e Calliano a favore dell'illustrissimo signor Lorenzo Maria Valentini de Wainfelt di Calliano, pro ut. Seguito li 29 marzo 1797" con annotazione del saldo, 1823 gennaio e note allegate del 1811 Quaderno, legatura in carta, cc. 10

1.1.2.n.16.b.1-47 Atti degli affari della comunità 1798 aprile 18 - 1798 aprile 19 Debito contratto dalla comunità di Calliano e Besenello nei confronti del conte Filippo Sizzo Noris da Trento e atti relativi Quaderno, legatura in carta, cc. 6 n.n.

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Ente Vicinia di Besenello [1694 novembre 20 - 1800 dicembre 20]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Vicinia di Besenello - Comunità di Calliano e Besenello, 01/01/1694 - 31/12/1800

Storia Per le notizie generali relative alla comunità e alla vicinia: vedi il profilo storico-istituzionale della comunità di Calliano e Besenello.

La vicinia di Besenello formava con la vicinia di Calliano la comunità di Calliano e Besenello. La vicinia comprendeva le ville di Masera, Sottocastello, Compet e Dietrobeseno. Ogni vicinia aveva i propri rappresentanti. L'attestazione più antica del toponimo di Besenello è una investitura del 12 giugno 1440 conservata nell'Archivio del principato vescovile (1). Per la prima attestazione dell'esistenza della vicinia, si fa riferimento al documento conservato in archivio relativo a una deliberazione del consiglio della comunità del 20 novembre 1694 in merito al diritto delle donne di partecipare ai beni comunali (2). L'ultima attestazione è una deliberazione del consiglio della vicinia di Besenello in merito alla divisione da Calliano datata 1800 dicembre 20 (3).

Condizione giuridica Non si conoscono strumenti regolieri per la vicinia; pertanto si fa riferimento alle notizie contenute nella carta di regola della comunità di Calliano e Besenello.

Struttura amministrativa Il 27 dicembre di ogni anno, sia per Calliano che per Besenello, su invito del saltaro, dovevano riunirsi, nella casa comunale, i 6 membri del consiglio ordinario, i 6 del consiglio d'aggiunta e tutti i capifamiglia aventi il diritto di cittadinanza e maggiori di venticinque anni, per eleggere i nuovi rappresentanti. Il voto era segreto e obbligatorio. In base allo scrutinio effettuato dallo scrivano e dai consiglieri veniva redatto un elenco di undici persone che avevano ottenuto il maggior numero di voti. Il sindaco dell'anno precedente restava d'ufficio, all'interno del consiglio assumendo una carica come amministratore. Il giorno successivo, i rappresentanti giunti alla fine del mandato e i nuovi eletti si riunivano e tramite scrutinio segreto eleggevano, tra le ventiquattro persone presenti, il sindaco, il cassiere, un edile (detto anche "Cavaler di comun"), due giurati che assieme al sindaco dell'annata precedente componevano il cosidetto consiglio ordinario di Calliano e con le stesse modalità, il consiglio ordinario di Besenello. Compiti del consiglio ordinario era l'amministrazione e la direzione degli affari comunali della vicinia.

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Veniva poi eletto il "consiglio d'aggiunta" composto da dodici persone, sei di Calliano e sei di Besenello. Questa istituzione interveniva nell'amministrazione straordinaria, come nel caso di compere, vendite, incanti, vertenze e spese onerose.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) GHETTA F., Introduzione: l'archivio del principato vescovile di Trento nell'Archivio di Stato di Trento, IN: IPPOLITI G. e ZATELLI A.M., Archivi principatus tridentini regesta - Sectio latina (1027-1777), a cura di Frumenzio Ghetta e Remo , Trento, Nuove Arti Grafiche, 2001, pp. 3-16 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999

Note 1. P.Giuseppe IPPOLITI - P. Angelo Maria ZATELLI, "Archivi principatus tridentini regesta", sectio latina,a cura dei padri Frumenzio GHETTA e Remo STENICO, Trento, Nuove arti grafiche, 2001, I, pag. 593.

2. A.C. Bs., 1. "Archivio del comune di Besenello", 2.1"Atti degli affari della vicinia", n.16 "...appunti relativi a una deliberazione del consiglio della comunità del 20 novembre 1694, in merito al diritto delle donne di partecipare ai beni comunali".

3. "Ibidem", n. 47, "Deliberazione del consiglio della vicinia di Besenello in merito alla divisione da Calliano", 1800 dicembre 20.

28 subfondo 2 Vicinia di Besenello - Comunità di Calliano e Besenello, 1694 - 1800

Soggetti produttori Vicinia di Besenello, [1694 novembre 20 - 1800 dicembre 20]

29 serie 2.1 Atti degli affari della vicinia, 1694 - 1800

Contenuto In questa serie si trovano i fascicoli contenenti il carteggio e gli atti riguardanti i vari affari che la vicinia di Besenello ebbe a trattare nel corso dei secoli. Si tratta di suppliche, decreti, controversie, compravendite, accordi ed altri atti. Sono segnalati sinteticamente gli argomenti contenuti in ogni unità di descrizione.

1.2.1.n.17.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1694 novembre 20 "Questioni e decisioni che le femmine non godono dei beni comunali specie se maritate con forestieri": appunti relativi a una deliberazione del consiglio della comunità del 20 novembre 1694 in merito al diritto delle donne di partecipare ai beni comunali Fascicolo, cc.3

1.2.1.n.18.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1710 gennaio 1 Vendita di una casa con terreno di Matteo Comper da Masera a don Giacomo Lunardelli

Copia autentica coeva Fascicolo, cc.2

1.2.1.n.19.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1717 luglio 6 Supplica dei rappresentanti della vicinia di Besenello al conte Carlo Trapp perché convochi una regola pubblica per trattare l'argomento della banca del pane. Con rescritto favorevole Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.20.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1724 ottobre 17 Supplica di Domenico Romani da Besenello al conte Carlo Trapp per la concessione del porto d'armi. Con rescritto favorevole Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.21.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1732 gennaio 23 Supplica di Andrea Penner al conte Carlo Trapp in merito a un suo debito. Con rescritto favorevole

30

Fascicolo, cc.2

1.2.1.n.22.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1732 ottobre 9 - 1744 settembre 21 Supplica di Domenico Battisti da Besenello per ottenere il porto d'armi. Con rescritto favorevole del conte Carlo Trapp, 1732 ottobre 9 e conferma della concessione da parte del conte Giuseppe Trapp, 1744 settembre 21 Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.23.b.1-47 Atti degli affari della vicinia [1738] Supplica di Mattia Crame e Gianbattista Postinghel da Besenello per poter utilizzare un "biroccio" per trasportare legname Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.24.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1740 agosto 22 Vendita di una casa situata nella contrada "alla fontana delli Anzelini" di Matteo Canton da Besenello ai fratelli don Domenico e Nicolò Lunardelli da Povo, abitanti a Besenello Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.25.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1751 luglio 9 Supplica degli abitanti di Calliano al conte Carlo Trapp perché intervenga nella controversia tra le due vicinie di Calliano e Besenello per l'appalto della banca del pane. Con rescritto favorevole

Copia coeva Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.26.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1751 dicembre 30 Supplica dei rappresentanti della vicinia di Masera al conte Carlo Trapp in merito al numero dei giurati presenti in consiglio e rescritto favorevole Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.27.b.1-47 Atti degli affari della vicinia [1757] Decisione del commissario Pietro Comoro in merito alla questione dell'amministrazione del sindaco Michele Roner, contestata dalla vicinia di Besenello

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Copie semplici, due esemplari Fascicolo, cc.4

1.2.1.n.28.b.1-47 Atti degli affari della vicinia [1757] Supplica dei rappresentanti di Besenello al conte Giuseppe Trapp contro il pagamento della rifusione delle campane di Calliano Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.29.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1757 maggio 16 - 1757 agosto 12 Carteggio, atti e suppliche nella vertenza tra le due vicinie di Calliano e Besenello per la distruzione delle stazioni della Via Crucis operata da quelli di Calliano Fascicolo, cc. 6

1.2.1.n.30.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1757 luglio 5 Supplica degli abitanti di Calliano al conte Carlo Trapp per poter avere una banca del pane indipendente da quella di Besenello. Con rescritto

Copia coeva Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.31.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1757 luglio 31 Supplica degli abitanti di Besenello al conte Carlo Trapp perché comandi agli abitanti di Calliano di rispettare la tradizione del giorno della sagra, recandosi a Besenello per ritirare il pane e le fave. Con rescritto favorevole Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.32.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1758 gennaio 22 - 1758 maggio 17 Vertenza tra le due vicinie di Calliano e Besenello relativa alle modalità delle elezioni dei giurati della comunità discussa davanti a Pietro Comoro, commissario

Originali e copie Fascicolo, cc. 10

1.2.1.n.33.b.1-47

32

Atti degli affari della vicinia 1758 maggio 8 - 1758 maggio 16 Suppliche e dichiarazioni dei rappresentanti della vicinia di Besenello in merito alla compilazione di nuovi estimi che stabiliscono il possesso dei beni della vicinia Fascicolo, cc. 8

1.2.1.n.34.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1761 aprile 29 "...Inventario delle mobiglie della venerabile chiesa parrocchiale di Santa Agata di Besenello e Calliano..." compilato da Domenico Antonio Battisti, deputato Fascicolo, cc. 4

1.2.1.n.35.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1761 agosto 11 Dichiarazione di un testimone in merito a questioni insorte nelle vicinie di Calliano e Besenello Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.36.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1766 novembre 29 Accordo raggiunto tra le vicinie di Calliano e Besenello per porre fine a tutte le vertenze e tutti i litigi fra di loro.

Copia semplice coeva Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.37.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1768 agosto 28 Rescritto con il quale il dinasta dispone che vengano osservate le indicazioni del dott. Libardi, commissario della giurisdizione di Caldonazzo, in merito alle questioni relative alle elezioni delle cariche comunitarie. Fascicolo, c. 1

1.2.1.n.38.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1777 maggio 5 - 1777 maggio 7 "Annuaria memoria d'esser consegnatta da sindicato in sindicatto per regolamento di radunare e dispensare il vino e il pane nelli giorni tre delle rogazioni, nelle processioni in questi (sic!) vengono fatte annualmente" Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.39.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 33

1782 - 1783 "...Scodirolo per esigere li legatti dell'oglio e delli denari che pagano per la lampada della venerabile chiesa parrocchiale di santa Agata di Bisenello...": elenco dei contribuenti per l'olio e il denaro a favore della chiesa Quaderno, cc. 6 n.n.

1.2.1.n.40.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1793 maggio 8 "...Istromento a favore della vicinia di Besenello contro la comunità di Besenello e Calliano di fiorini 1600...": copia dell'accordo raggiunto tra le vicinie e la comunità per questioni di debiti

Copia semplice Fascicolo, cc. 6 n.n.

1.2.1.n.41.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1795 gennaio 24 "Credito esecutivo di ragione di Matteo fu Giobatta Comper da Besenello verso di Domenico figlio di Domenico Lunardelli..." Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.42.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1795 giugno 25 Lodo arbitrale del notaio Giovanni Struffi il vecchio da Besenello nella vertenza tra i fratelli Antonio e Battista fu Antonio Adami e i fratelli Domenico e Giuseppe Lunardelli per questioni economiche Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.43.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1798 agosto 3 Comunicazione dell'Ufficio circolare di Rovereto all'Ufficio vicariale di Calliano in merito alla questione della costituzione di una chiesa curaziale in Calliano

Due copie semplici Fascicolo, cc. 4

1.2.1.n.44.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1799 luglio 24 Dichiarazione di Pietro Roner da Masera di essere debitore nei confronti di Antonio Rosi Fascicolo, c. 1

1.2.1.n.45.b.1-47

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Atti degli affari della vicinia 1800 marzo 29 Deliberazione dei rappresentanti della vicinia di Besenello di presentare una supplica al conte Consolati, reggente dinastiale, perché non conceda a quelli di Calliano di poter "incantare" separatamente da Besenello la privativa della carne. Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.46.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1800 giugno 22 Deliberazione del consiglio della vicinia di Besenello relativa all'invio di una supplica al conte dinasta, perché vengano tutelati gli interessi della vicinia nel caso in cui si concedesse a Calliano una grossa somma di denaro occorrente a risanare la chiesa arciducale di S. Lorenzo in Calliano e altre decisioni Fascicolo, cc. 2

1.2.1.n.47.b.1-47 Atti degli affari della vicinia 1800 giugno 29; 1800 dicembre 20 Deliberazioni del consiglio della vicinia di Besenello in merito alla divisione da Calliano Fascicolo, cc. 4

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Ente Comunità di Besenello [1802 marzo 3 - 1810 settembre 10]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Comunità di Besenello, 01/01/1802 - 31/12/1810

Storia Per le notizie generali relative alla comunità: vedi il profilo storico istituzionale della Comunità di Calliano e Besenello.

Nei primi anni del XIX secolo la comunità di Calliano e Besenello si divise in due comunità autonome. La prima attestazione presente in archivio è costituita da una deliberazione del consiglio della comunità relativa alla divisione delle rendite e degli aggravi della comunità di Calliano e Besenello del 3 marzo 1802 (1); l'ultima si trova nello stesso registro e tratta di una deliberazione del consiglio dei rappresentanti della comunità del 10 settembre 1810 (2).

Condizione giuridica Non si è trovata una carta di regola di questa comunità, pertanto le notizie sono state ricavate dalle deliberazioni del consiglio della comunità.

Struttura amministrativa Anche dopo la separazione da Calliano, le modalità di elezione dei rappresentanti comunitari rimasero uguali fino al dicembre 1805. Nel gennaio del 1807 con un ordine del Circolo di Rovereto fu decretata la continuazione dell'amministrazione eletta nel 1805. Il 25 settembre 1807, in seguito a un editto, vennero eletti i nuovi rappresentanti municipali, ma venne stabilito l'inutilità del " consiglio d'aggiunta" e perciò venne nominato solamente un "consiglio comunale" composto da otto persone con le rispettive cariche: sindaco, cassiere, edile e 5 giurati. Il 14 settembre 1808 in seguito al decreto governativo n. 1336 - Pol. venne nominata una nuova rappresentanza comunale composta da " un massaro, ossia sindaco, un vice massaro ossia sottosindaco e un cassiere".

Contesto generale Besenello rientrava nella giuridizione di Beseno, feudo vescovile della famiglia Trapp e dal punto di vista ecclesiastico faceva parte della diocesi di Trento.

Fonti normative

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Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5 Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia.

Fonti archivistiche

A.C.Bs., 1."Archivio del comune di Besenello". Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999

Note 1. ACBs, 1. "Comune di Besenello", 3.1 "Deliberazioni del consiglio della comunità", n. 48, 1802 - 1835. 2. "Ibidem".

37 subfondo 3 Comunità di Besenello, 1802 - 1810 (con seguiti fino al 1811)

Soggetti produttori Comunità di Besenello, [1802 marzo 3 - 1810 settembre 10]

38 serie 3.1 Deliberazioni del consiglio della comunità, 1802 - 1810 ( con doc. fino al 1835 )

Contenuto Il registro delle deliberazioni del consiglio della comunità di Besenello riporta la prima annotazione in data 1802 marzo 3, relativamente alla divisione delle rendite e degli aggravi della comunità di Calliano e Besenello; successivamente, il 6 aprile 1802 si passò all'elezione dei rappresentanti comunitari di Besenello, ma la prima registrazione di una deliberazione del consiglio è datata 22 aprile 1802. Anche dopo la separazione da Calliano, le modalità di elezione dei rappresentanti comunali, rimasero uguali fino al dicembre 1805. Nel gennaio del 1807 con un ordine del Circolo di Rovereto fu decretata la continuazione dell'amministrazione eletta nel 1805. Il 25 settembre 1807, in seguito a un editto, vennero eletti i nuovi rappresentanti municipali, ma venne stabilito l'inutilità del "consiglio d'aggiunta" e perciò venne nominato solamente un "consiglio comunale" composto da otto persone con le rispettive cariche: sindaco, cassiere, edile e 5 giurati. Il 14 settembre 1808 in seguito al decreto governativo n. 1336 - Pol. venne nominata una nuova rappresentanza comunale composta da "un massaro, ossia sindaco, un vice massaro ossia sottosindaco e un cassiere". L'ultima registrazione è datata 10 settembre 1810.

1.3.1.n.48.b.48-52 "Sessioni 1801/1810..." 1802 marzo 3 - 1835 - Divisione delle rendite e degli aggravi della comunità di Calliano e Besenello, 1802 marzo 3, - Deliberazioni del consiglio dei rappresentanti della comunità, 1802 aprile 22 - 1810 settembre 10; - Partitario dei debitori, 1821 - 1835 Registro, legatura in pelle, cc. 209 n.n. (10 bianche), con rubrica alfabetica all'inizio vuota e non numerata

39 serie 3.2 Atti degli affari della comunità di Besenello, 1807 - 1808

Contenuto In questa serie si trovano i fascicoli contenenti il carteggio e gli atti riguardanti i vari affari che la comunità ebbe a trattare. Si tratta di notificazioni, contratti di vendita, affitti, decreti e accordi con altre comunità. Sono segnalati sinteticamente gli argomenti contenuti in ogni unità di descrizione.

1.3.1.n.49.b.48-52 Atti degli affari della comunità [1807] (1) Deliberazione del consiglio in merito alla vertenza contro Valentino Cornal, appaltatore della banca del pane, riferita dal sindaco Penner Fascicolo, c. 1 Note 1. La data è desunta dal periodo in cui fu sindaco Domenico Penner

1.3.1.n.50.b.48-52 Atti degli affari della comunità 1808 Epidemia bovina sul monte Scanuppia: decreti,carteggio, atti e ricevute Fascicolo, cc. 28

1.3.1.n.51.b.48-52 Atti degli affari della comunità sec. XIX prima metà - Deliberazione del consiglio della comunità di Besenello in merito alla nomina di un "procuratore ossia scossore e pagatore" per amministrare meglio le questioni contabili; - "Fassione del legato Tambos" Fascicolo, cc. 4

40 serie 3.3 Rendiconti dei cassieri della comunità, 1807 - 1811

Contenuto Ogni anno, entro un determinato limite di tempo dalla scadenza del relativo mandato, gli amministratori della contabilità della comunità, erano tenuti a rendere conto della loro gestione finanziaria sottoponendola all'esame dei propri successori e all'assemblea plenaria dei vicini. Strutturalmente la resa di conto consisteva in un elenco cronologico separato delle entrate e delle uscite del bilancio comunitario, a fianco di ogni data venivano descrittii accuratamente la causale dell'incasso o della spesa e il relativo importo. Le fonti di entrata erano costituite soprattutto da canoni di affitto di terreni comunali e vendite di legname. I capitoli di uscita erano generalmente rappresentati da collette, steore, stipendi degli amministratori, spese di trasferta degli stessi, cause giudiziarie, celebrazioni di messe e spese per processioni religiose.

1.3.1.n.52.b.48-52 "Libro d'amministrazione del speso a favore della comunità di Besenello sotto il cassierato di Domenico quondam Michelle Adami: incominciando secondo il nuovo metodo col primo ottobre 1807¿" e documenti giustificativi 1807 novembre 27 - 1811 maggio 17 Resoconto delle uscite della comunità, 1807 novembre 27 - 1808 settembre 9; resoconto delle entrate, 1807 dicembre 27 - 1811 maggio 17; documenti giustificativi Fascicolo, cc. 9

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Ente Comune di Besenello 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Besenello (ordinamento austriaco), 01/01/1821 - 31/12/1923

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione.

In conformità a tali disposizioni, Besenello aggregato in periodo italico al comune di Calliano venne ricostituito comune autonomo col 1 gennaio 1821.

La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto `neoassolutismo' (1851 - 1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. 42

Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore, il 13 gennaio 1923 del R.D. dell'11 gennaio 1923,n. 9 che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Comune di campagna Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934/1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco.

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La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta.

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La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale (un attuario, degli assistenti, un cassiere, delle guardie boschive e campestri). Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 16/20 elettori, i quali eleggevano: - un borgomastro (sindaco), quattro consiglieri, un amministratore dei beni comunali, un esattore steurale (fiscale) e, solo in caso di beni consistenti e di una rilevante attività edilizia, rispettivamente un cancelliere civico e un architetto civico. Il Comune di campagna doveva eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali suoi assistenti; - un cassiere; - un esattore steurale (o esattore comunale); - un certo numero di guardie campestri. I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, venivano nominati delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: - una Rappresentanza comunale (con membri di numero variabile a seconda della grandezza dei comuni) dotata di un vasto ambito di azione;

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- una Deputazione comunale composta da: un podestà (capocomune per i centri minori), con il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza, e due consiglieri, sottoposti al podestà. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che

46 giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana , , Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento ; - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni `consultive' a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio.

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La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni;- gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti. Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

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Il comune di Besenello fu sottoposto, per l'amministrazione politico-amministrativa ai seguenti uffici statali: Circolo di Rovereto: Giudizio di e Calliano (1821 - 1842), Capitanato distrettuale di Rovereto: Giudizio distrettuale di Rovereto (1842 - 1854), Pretura di Rovereto (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854- 1868), Capitanato distrettuale di Rovereto (1868 - 1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto politico di Rovereto (1919-1923). Per l'amministrazione giudiziaria Besenello dipese dal Giudizio distrettuale di Rovereto ( 1821-1854), Pretura di Rovereto (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Giudizio distrettuale di Rovereto (1868-1923), Pretura di Rovereto (1923- ).

Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg. Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg" Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria". Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore" Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare" Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni" Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale" Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni" Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione" Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli" Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono

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Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Margherita FAES e Mauro NEQUIRITO citato in bibliografia.

FONTI ARCHIVISTICHE

A.C.Bs.,1."Archivio del comune di Besenello". Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

50 subfondo 4 Comune di Besenello (ordinamento austriaco), 1821 - 1923

Soggetti produttori Comune di Besenello, 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

51 serie 4.1 Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, 1850 - 1923

Contenuto La funzione fondamentale della rappresentanza comunale, organo deliberativo, era quella di salvaguardare sotto ogni aspetto gli interessi del comune e di provvedere con mezzi legittimi al soddisfacimento delle sue necessità. La deputazione comunale era invece l'organo amministrativo ed esecutivo. La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 stabiliva le modalità di elezione e i compiti della rappresentanza comunale. La rappresentanza doveva fare in modo che il patrimonio del comune fosse amministrato nella maniera più proficua possibile, doveva tenere in evidenza tutta la sostanza mobile e immobile del comune, approvare i bilanci preventivi e consuntivi, provvedere al risanamento degli eventuali disavanzi di cassa e tra le altre attribuzioni nominava proprie commissioni per perizie e sentenze. Il regolamento comunale per la Contea del Tirolo del 9 gennaio 1866 lasciò sostanzialmente invariate le competenze e le modalità per lo svolgimento dell'attività della rappresentanza comunale, apportandovi qualche lieve mutamento.

1.4.1.n.53 "Registro dei conchiusi comunali. 1850/1868" 1850 agosto 4 - 1868 marzo 22 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 420 n.n. ( molte pagine bianche finali) Note Nella sessione 4 agosto 1850 in applicazione all'ordine capitaniale del 1 agosto c.a. si delibera di predisporre un locale per la cancelleria.

1.4.1.n.54 "Registro dei conchiusi comunali principiante nel luglio 1868-1875" 1868 luglio 3 - 1875 dicembre 24 Registro, legatura in mezza tela, cc. 141 n.n.

1.4.1.n.55 "Protocollo sessioni dal 30/10/ 86 al luglio 1897" della rappresentanza 1886 ottobre 30 - 1897 gennaio 3 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 178 n.n.

1.4.1.n.56 "Giornale sessioni" della rappresentanza 1897 gennaio 12 - 1897 luglio 20 Registro, legatura in cartone, cc. 17 n.n.

1.4.1.n.57 "Sessioni rappresentanza dal 24/8 1897 al 12/7 1907"

52

1897 agosto 24 - 1907 luglio 12 Registro, legatura in mezza tela, cc. 189 n.n.

1.4.1.n.58 Verbali delle sedute della rappresentanza 1907 agosto 14 - 1919 settembre 7 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 198 n.n.

1.4.1.n.59 Verbali delle sedute della rappresentanza e del consiglio comunale 1919 settembre 21 - 1923 agosto 4 - Rappresentanza comunale, 1919 settembre 21 - 1923 gennaio 7; - Consiglio comunale, 1923 marzo 1 - 1923 agosto 4 Registro, legatura in mezza tela, cc. 170 n.n.

53 serie 4.2 Protocolli degli esibiti, 1821 - 1922

Contenuto La legge comunale provvisoria del 1849 al paragrafo 83, stabiliva che la rappresentanza comunale dovesse nominare una persona idonea al disbrigo degli affari di cancelleria,che comprendevano anche la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza. Lo schema del protocollo degli esibiti, completamente identico a quello in vigore durante il periodo napoleonico, rimase in vigore fino all'introduzione della legislazione comunale italiana. Si conserva qui, la raccolta cronologica dei protocolli dal 1821 al 1922. La serie è lacunosa.

1.4.2.n.60.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1821 gennaio 19 - 1821 dicembre 26 nn. di prot.1-102 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.2.n.61.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici dell'ufficio comunale di Besenello" 1822 gennaio 2 - 1822 dicembre 30 nn. di prot.1-160 Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.2.n.62.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici dell'ufficio comunale di Besenello" 1823 gennaio 3 - 1823 dicembre 29 nn. di prot.1-240 Registro, legatura in carta, cc.10 n.n.

1.4.2.n.63.b.60-89. "Protocolo degli esibiti politici dell'ufficio comunale di Besenello 1824." 1824 gennaio 4 - 1824 dicembre 31 nn. di prot.1-394 Registro, legatura in carta, cc.19 n.n.

1.4.2.n.64.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici dell'ufficio comunale di Besenello 1825" 1825 gennaio 3 - 1826 gennaio 4 1825: nn. di prot.1-362 1826: nn. di prot.363-365 Registro, legatura in carta, cc.22 n.n.

54

1.4.2.n.65.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici dell'ufficio comunale di Besenello 1826." 1826 gennaio 11 - 1826 dicembre 29 nn. di prot.1-308 Registro, legatura in carta, cc.18 n.n.

1.4.2.n.66.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1827." 1827 gennaio 1 - 1827 dicembre 30 nn. di prot.1-307 Registro, legatura in carta, cc.18 n.n.

1.4.2.n.67.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1828." 1828 gennaio 18 - 1828 dicembre 30 nn. di prot.1-299 Registro, legatura in carta, cc.11 n.n.

1.4.2.n.68.b.60-89. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello per l'anno 1829" 1829 gennaio 3 - 1829 dicembre 30 nn. di prot.1-253 Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

1.4.2.n.69.b.60-89. "Esibiti politici del comune di Besenello 1830." 1830 gennaio 8 - 1831 gennaio 4 1830: nn. di prot.1-293 1831: nn. di prot.294-296; 4 Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

1.4.2.n.70.b.60-89. "Protocolo per l'anno 1831" 1831 gennaio 1 - 1831 dicembre 26 nn. di prot.1-328 Registro, legatura in carta, cc.19 n.n.

1.4.2.n.71.b.60-89. Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1832 gennaio 5 - 1832 dicembre 31 nn. di prot.1-220 Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

55

1.4.2.n.72.b.60-89. "Protocollo comunalle per l'anno 1833 tenuto da Antonio Postinghel capo comune" 1833 gennaio 21 - 1833 dicembre 30 nn. di prot.1-234 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.2.n.73.b.60-89. "Protocollo comunalle per l'anno 1834 tenuto da Antonio Postinghel capo comune" 1834 gennaio 8 - 1834 dicembre 31 nn. di prot.1-275 Registro, legatura in carta, cc.7 n.n.

1.4.2.n.74.b.60-89. Protocollo degli esibiti 1835 gennaio 1 - 1835 ottobre 31 nn. di prot.1-340 Registro, legatura in carta, cc.22 n.n.

1.4.2.n.75.b.60-89. "Protocollo dei esibiti per l'anno amministrativo 1835/36" e 1837 1835 novembre 2 - 1837 gennaio 20 1835 novembre 2 - 1836 ottobre 31: nn. di prot.1-298 1836 novembre 2 - 1837 gennaio 20: nn. di prot.1-95 Il registro riporta al principio dell'anno 1837 la notazione "Sotto il capo comune Pernecher" Registro, legatura in carta, cc.24 n.n.

1.4.2.n.76.b.60-89. "1836/37 Esibiti politici del comune di Besenello. NB. dal n.1 fino al n.95 vedi sul protocollo 1835/36 in fine" 1837 gennaio 21 - 1837 novembre 4 nn. di prot.96-354 Registro, legatura in carta, cc.20 n.n.

1.4.2.n.77.b.60-89. "Protocollo dei esibiti politici. Per l'anno 1837/38 sotto il capo comune Giuseppe Masera" 1837 novembre 6 - 1838 ottobre 30 nn. di prot.1-227 Registro, legatura in carta, cc.19 n.n.

1.4.2.n.78.b.60-89. "Protocollo dei esebiti politizi per lanno 1838/39 sotto il capo comune Antonio Postinghel." 1838 novembre 2 - 1839 ottobre 31 nn. di prot.1-336 Registro, legatura in carta, cc.12 n.n. 56

1.4.2.n.79.b.60-89. Protocollo "Pei esibiti politici dell'anno 1839/40 sotto il capo comune Bortolo Battisti" 1839 novembre 5 - 1840 ottobre 31 nn. di prot.1-306 Registro, legatura in carta, cc.24 n.n.

1.4.2.n.80.b.60-89. "Protocollo dei esibitti pollitici dell'anno 1840/41 sotto il capo comune Masera" 1840 novembre 2 - 1841 ottobre 31 nn. di prot.1-296 Registro, legatura in carta, cc.21 n.n.

1.4.2.n.81.b.60-89. "Giornale relativo ai esibiti politici pres[entati] a protollo sotto il Capo Comune Pergher nell'anno 1841/42" 1841 novembre 1 - 1842 ottobre 31 nn. di prot.1-259 Registro, legatura in carta, cc.16 n.n.

1.4.2.n.82.b.60-89. Protocollo degli esibiti 1842 novembre 1 - 1843 ottobre 27 nn. di prot.1-281 Registro, legatura in carta, cc.24 n.n.

1.4.2.n.83.b.60-89. "Protocollo dei esibiti politici dell'anno 1843/44" 1843 novembre 1 - 1844 ottobre 31 nn. di prot.1-394 Registro, legatura in carta, cc.26 n.n.

1.4.2.n.84.b.60-89. Protocollo degli esibiti 1844 novembre 1 - 1845 ottobre 31 nn. di prot.1-287 Registro, legatura in carta, cc.14 n.n.

1.4.2.n.85.b.60-89. Protocollo degli esibiti 1845/1846 1845 novembre 2 - 1846 ottobre 23 nn. di prot.1-239 Registro, legatura in carta, cc.10 n.n.

57

1.4.2.n.86.b.60-89. "Protocollo dei esibiti di questo comune di Besenello per l'anno amministrativo 1846/47" 1846 novembre 1 - 1847 novembre 10 nn. di prot.1-352 Registro, legatura in carta, cc.25 n.n.

1.4.2.n.87.b.60-89. "Protocollo pei esibitti politici di Besenello pro anno 1847/48" 1847 novembre 15 - 1848 ottobre 31 nn. di prot.1-350 Il registro contiene anche nell'ultima pagina sul recto: "Ellenco pei permessi di sucercione legne, polli o farlet", [1847] settembre 21 - [1848] marzo 31 nn.1-13 Registro, legatura in carta, cc.29 n.n.

1.4.2.n.88.b.60-89. "Protocollo degli esebiti pel comune di Besenello 1848/49" 1848 novembre 7 - 1849 ottobre 31 nn. di prot.1-409 Registro, legatura in carta, cc.23 n.n.

1.4.2.n.89.b.60-89. "Protocollo degli esebiti pel comune di Besenello 1849/50" 1849 novembre 1 - 1850 ottobre 31 nn. di prot.1-417 Registro, legatura in carta, cc.23 n.n.

1.4.2.n.90.b.90-100. "Protocollo degli esibiti 1850/51" 1850 novembre 2 - 1851 ottobre 31 nn. di prot.1-830 Registro, legatura in carta, cc.58 n.n.

1.4.2.n.91.b.90-100. Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1851 novembre 2 - 1852 ottobre 31 nn. di prot.1-908 Registro, legatura in carta, cc.60 n.n.

1.4.2.n.92.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1852 novembre 1 - 1853 ottobre 31 nn. di prot.1-772 Registro, legatura in carta, cc.52 n.n. 58

1.4.2.n.93.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1853 novembre 2 - 1854 ottobre 30 nn. di prot.1-626 Registro, legatura in carta, cc.53 n.n.

1.4.2.n.94.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1854 novembre 1 - 1855 ottobre 31 nn. di prot.1-542 Registro, legatura in carta, cc.43 n.n.

1.4.2.n.95.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1855 novembre 1 - 1856 ottobre 31 nn. di prot.1-634 Registro, legatura in carta, cc.56 n.n.

1.4.2.n.96.b.90-100. Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1856 novembre 1 - 1857 ottobre 31 nn. di prot.1-727 Registro, legatura in carta, cc.66 n.n.

1.4.2.n.97.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1857 novembre 1 - 1858 ottobre 31 nn. di prot.1-849 Registro, legatura in carta, cc.79 n.n.

1.4.2.n.98.b.90-100. Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1858 novembre 1 - 1859 ottobre 31 nn. di prot.1-901 Registro, legatura in carta, cc.82 n.n.

1.4.2.n.99.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello 1859/60" 1859 novembre 1 - 1860 ottobre 31 nn. di prot.1-970 Registro, legatura in carta, cc.86 n.n.

59

1.4.2.n.100.b.90-100. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello"(tit. int.) 1860 novembre 1 - 1861 aprile 22 nn. di prot.1-293 Registro, legatura in carta, cc.29 n.n.

1.4.2.n.101.b.101-114. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello"(tit. int.) 1861 aprile 22 - 1861 ottobre 31 nn. di prot.294-608 Registro, legatura in carta, cc.29 n.n.

1.4.2.n.102,.b.101-114. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1863 novembre 1 - 1864 dicembre 30 nn. di prot.1-540 Registro, legatura in carta, cc.49 n.n.

1.4.2.n.103.b.101-114. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1865 gennaio 1 - 1865 dicembre 30 nn. di prot.1-428 Registro, legatura in carta, cc.41 n.n.

1.4.2.n.104.b.101-114. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" (tit. int.) 1866 gennaio 3 - 1866 dicembre 28 nn. di prot.1-349 Registro, legatura in carta, cc.56 n.n.

1.4.2.n.105.b.101-114. "Protocollo degli esibiti politici del comune di Besenello" 1867 gennaio 1 - 1867 dicembre 30 nn. di prot.1-669 Registro, legatura in carta, cc.64 n.n.

1.4.2.n.106.b.101-114. "Protocollo degli esibiti 1869." 1869 gennaio 1 - 1869 novembre 11 nn. di prot.1-536 Registro, legatura in carta, cc.46 n.n.

60

1.4.2.n.107.b.101-114. Protocollo degli esibiti 1870 gennaio 3 - 1870 dicembre 29 nn. di prot.1-504 Registro, legatura in carta, cc.45 n.n.

1.4.2.n.108.b.101-114. "Laus Deo 1871." Protocollo degli esibiti 1871 gennaio 1 - 1871 dicembre 30 nn. di prot.1-641 Registro, legatura in carta, cc.51 n.n.

1.4.2.n.109.b.101-114. "Protocollo degli esibiti nell'anno 1874." 1874 gennaio 1 - 1874 giugno 11 nn. di prot.1-339 Registro, legatura in carta, cc.32 n.n.

1.4.2.n.110.b.101-114. "Protocollo degli esibiti anno 1874. Rosi Domenico" 1874 giugno 11 - 1874 settembre 30 nn. di prot.340-618 Registro, legatura in carta, cc.28 n.n.

1.4.2.n.111.b.101-114. "Protocollo degli esibiti 1874" 1874 ottobre 1 - 1874 dicembre 31 nn. di prot.619-789 Registro, legatura in carta, cc.18 n.n.

1.4.2.n.112.b.101-114. "Protocollo degli esibiti 1875" 1875 gennaio 1 - 1875 luglio 18 nn. di prot.1-389 Registro, legatura in carta, cc.39 n.n.

1.4.2.n.113.b.101-114. "Protocollo degli esibiti 1875" 1875 luglio 18 - 1875 settembre 11 nn. di prot.390-523 Registro, legatura in carta, cc.12 n.n.

61

1.4.2.n.114.b.101-114. Protocollo degli esibiti 1876 settembre 11 - 1876 dicembre 31 nn. di prot.524-823 Registro, legatura in carta, cc.29 n.n.

1.4.2.n.115.b.115-120. "Protocollo esibiti 1896" 1896 gennaio 1 - 1896 dicembre 31 nn. di prot.1-1784 Il registro contiene sul verso della carta di guardia iniziale una descrizione del titolario e i nn. di protocollo relativi a ciascuna categoria. Registro, legatura in mezza tela, cc.107 n.n.

1.4.2.n.116.b.115-120. "Comune di Besenello protocollo esibiti anno 1897" 1897 gennaio 1 - 1897 dicembre 31 nn. di prot.1-1438 Registro, legatura in mezza pelle, cc.107 n.n.

1.4.2.n.117.b.115-120. "1898 Protocollo esibiti." 1898 gennaio 1 - 1898 dicembre 31 nn. di prot.1-1356 Registro, legatura in cartone, cc.118 n.n.

1.4.2.n.118.b.115-120. Protocollo degli esibiti 1908 novembre 18 - 1908 dicembre 31 nn. di prot.1766-2014 Registro, legatura in carta, cc.16 n.n.

1.4.2.n.119.b.115-120. Protocollo degli esibiti 1920 gennaio 1 - 1920 dicembre 31 nn. di prot.1-2520 Registro, legatura in carta, cc.136 n.n.

1.4.2.n.120.b.115-120. Protocollo degli esibiti 1922 gennaio 2 - 1922 dicembre 20 nn. di prot.1-1939 Registro, legatura in carta, cc.100 n.n. 62

63 serie 4.3 Repertori di registratura degli atti, 1850 - 1896

Contenuto I registri riportano l'oggetto, il n. del protocollo degli esibiti e il n. del fascicolo e della posizione.

1.4.3.n.121.b.121-123 "Repertorio di registratura dall'anno 1850/67" 1850 agosto 1 - 1867 (1) Repertorio alfabetico del protocollo degli esibiti: riporta le registrazioni per gli anni 1850-1854; 1859-1862; 1867 Registro, legatura in mezza tela Note 1. La data iniziale è desunta da un'annotazione riportata sulla carta di guardia: "Comincia il presente repertorio col giorno 1 di agosto 1850 in base alla nuova legge provisoria comunale"

1.4.3.n.122.b.121-123 "Repertorio..." 1875 - 1884 Repertorio alfabetico del protocollo degli esibiti Registro, legatura in mezza pelle

1.4.3.n.123.b.121-123 "Comune di Besenello. Repertorio anno 1896" 1896 Repertorio alfabetico del protocollo degli esibiti Registro, legatura in mezza pelle

64 serie 4.4 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno, 1821 - 1923

Contenuto La serie comprendo il carteggio e gli atti dal 1821 al 1923 ordinati per anno. Il materiale prima del riordino si trovava raccolto in buste, il carteggio era mescolato agli atti contabili, in alcuni casi erano conservati anche i protocolli degli esibiti. La documentazione è abbastanza completa e in un buon stato di conservazione. I titolari adottati per la classificazione del carteggio e degli atti prodotti dal 1821 al 1923, sono mutati nel corso del tempo:

1821 - 1850

In questo periodo le carte venivano protocollate in ordine cronologico, fino al 1835 secondo l'anno solare (gennaio- dicembre); dal novembre 1835 in poi secondo l'anno amministrativo (dal 1 novembre al 31 ottobre dell'anno successivo). I protocolli degli esibiti di quegli anni e il verso dei documenti riportano l'oggetto dell'atto.

1850 - 1896

Il 1 agosto 1850 in applicazione alla legge comunale del marzo 1849, veniva predisposto un repertorio di registratura degli atti e un titolario per la suddivisione degli atti costituito dal numero romano I e un numero arabo che indicava la successione dei fascicoli, che a loro volta contenevano diversi numeri di protocollo relativi allo stesso oggetto. Questa suddivisione venne applicata in modo non preciso e con qualche variazione dal 1850 al 1854, dal 1859 al 1861, nel 1865 e nel 1867. L'intervento di riordino ha rispettato e ripristinatoto questo ordine. I rimanenti anni, così come sono stati ritrovati, sono ordinati secondo il numero del protocollo degli esibiti. Dal 1865 in poi le registrature avvengono secondo l'anno solare (gennaio - dicembre). Sono presenti in archivio altri due repertori di registratura degli atti, datati rispettivamente 1875- 1884 e 1896. Si segnala però che per questo periodo di tempo i documenti presenti in archivio sono lacunosi e non ci sono nemmeno i protocolli degli esibiti; al momento del riordino la documentazione si presentava mescolata e senza ordine; si è perciò convenuto di riordinarla in ordine cronologico perché era impossibile poter ricostruire il titolario previsto dal repertorio del 1875 - 1884. Il carteggio e gli atti del 1896 sono stati riordinati secondo il titolario previsto dal repertorio coevo che prevedeva la suddivisione del materiale in dodici fascicoli così denominati: I- Amministrazione; II- Boschi; III- Acque e strade; IV- Beneficenza; V- Scuole; VI- Culto; VII- Finanze; VIII- Militare;IX- Sanità, epizoozie; X- Polizia; XI- Affari giustiziari; XII- Miscellanea. Sono presenti anche documenti non recanti la classificazione che sono stati riordinati secondo il numero di protocollo.

1897 -1915; 1919 - 1923

In questo periodo la documentazione è raccolta secondo il sistema di archiviazione messo a punto in quegl'anni da Francesco Segalla (1) basato su un titolario di nove voci che a loro volta contengono dei fascicoli contraddistinti da una lettera alfabetica esplicativa dell'argomento contenuto ( ad esempio : a = acqua) e più precisamente: TITOLO I : "AMMINISTRAZIONE" 65

A: avvisi e comunicazioni di altri comuni; B: boschi; C: contabilità; D:dipendenti, diritti di proprietà; F: funzionari comunali; I: interessi su capitali, intimazioni; L: Lega dei comuni; M: monumenti; P: pane, parapetti; R: rinunce, dimissioni, rimpiazzi; S: sessioni comunali, inviti e ordini del giorno TITOLO II: "BENEFICENZA" C: Congregazione di carità; D: Doti; F: assicurazioni sulla vita; I: Incendiati (questue per); M: manicomi; N: nozze (sussidi per); O: ospedale; P: poveri; Q: questue; S: società si assistenza, Cassa distrettuale per ammalati di Sacco,Istituto di assistenza operai di Salisburgo TITOLO III: "CULTO" F: fondi per restauri , per il parroco; M: missioni (fondo per) TITOLO IV: " ELEZIONI" C: camera di commercio; D: dieta provinciale; F: commissioni imposta; G: giurati; R: rappresentanza TITOLO V : " FINANZA" A: arretrati e abbuoni; B: birra; C: casatico; D: distillati; E: equivalente d'imposta; F: fassioni; I: imposte; M: multe; P:pignoramenti, pigioni; R: ricorsi, risarcimenti; T: tassazioni TITOLO VI : " ISTRUZIONE" A: avvisi; D: consiglio scolastico distrettuale; F: fabbricati scolastici; I: insegnanti; L: legato Wagner; M: maestri; O: ordinazioni materiale; P: fabbisogni scolastici; S: scuole comunali, segretario; T: tasse scolastiche; U: università, Unione parlamentare italiana TITOLO VII: " LAVORI PUBBLICI" A: agricoltura; B: bacologia; C: cattedra ambulante d'agricoltura; D: distillazione; E: energia elettrica; f (sic!): permessi di costruzione; F (sic!): fabbriche, industrie; M: montagna, S.A.T.; S: strade, Posta e telegrafo; T: torrente Rio Secco TITOLO VIII: " MILIZIA" A: acquartieramento; B: bersaglieri; C: cacciatori, coscritti; D: disertori; G: genio militare; L: liste di leva; M: militari, matricole, riservisti; P: prospetti permessanti; R: carte di richiamo; S: statistica; T: tasse militari TITOLO IX: "ORDINE PUBBLICO" A: attestazioni, albo, affissioni; B: bestiame; C: currende; D: denunce, fedine penali; E: esecuzioni, emigrazioni; F: fuoco( prevenzione), ferrovie, fedi di nascita; G: geometra comunale, rilievi catastali, ufficio tavolare; I: liste o fedi d'intimazione, incassi, collrtte incendi, incanti; L: leggi, libretti di servizio; M: morti, minori, matrimoni; N: nati; O: orari, osterie, ostetriche; P: passaporti, pagamenti, parti; R: registro penale; S: sanità; T: toro; V: viveri, pesi e misure; Z: zucchero Il presente riordinamento ha ricostruito l'impianto "Segalla": i titoli sono originali mentre i fascicoli sono stati denominati in fase di riordino, grazie anche all'esperienza acquisita in altri interventi analoghi e alla lettura del manuale scritto dall'autore.

1915 - 1918

In questo periodo il sistema Segalla viene abbandonato; i protocolli degli esibiti non sono stati rinvenuti e le carte recano poche segnature; nel giugno 1918 ricompaiono i numeri di protocollo, annotazioni che si concludono il primo novembre di quell'anno, per poi riprendere dal n.1 nei giorni seguenti in corrispondenza con la vittoria della guerra da parte dell'Italia.

66

Note 1. Francesco SEGALLA, "Riordinamento degli uffici comunali", Treviso, Tipografia G.Nardi, 1907

1.4.4.n.124. Carteggio ed atti degli affari comunali 1821 - 1826 - 1821: nn. di prot.1-102; - Ordini di fornire carri per le truppe da parte dell'Ufficio dei trasporti militari di Rovereto, 1821 - 1826 - 1822: nn. di prot.1-160 Busta

1.4.4.n.125. Carteggio ed atti degli affari comunali 1823 nn. di prot.3-243 Busta

1.4.4.n.126. Carteggio ed atti degli affari comunali 1824 nn. di prot.1-393 Busta

1.4.4.n.127. Carteggio ed atti degli affari comunali 1825 - 1829 - nn. di prot.1-365; - vertenza tra il comune e Lorenzo Chiappani da Trento per la rifusione delle campane, 1825 - 1829 (con documenti dal 1823); - copia del "Prospetto dei mezzi di trasporto forniti e pagati per detenuti Schuß dal 1 gennaio 1818 al 31 dicembre 1823", 1825 novembre 10 Busta

1.4.4.n.128. Carteggio ed atti degli affari comunali 1826 nn. di prot.1-307 Busta

1.4.4.n.129. Carteggio ed atti degli affari comunali 1827 - 1828 - 1827: nn. di prot.3-307; 67

- 1828: nn. di prot.1-298 Busta

1.4.4.n.130. Carteggio ed atti degli affari comunali 1829 nn. di prot.1-253 Busta

1.4.4.n.131. Carteggio ed atti degli affari comunali 1830 nn. di prot.1-293 Busta

1.4.4.n.132. Carteggio ed atti degli affari comunali 1831 nn. di prot.1-328 Busta

1.4.4.n.133. Carteggio ed atti degli affari comunali 1832 - nn. di prot.1-220; - "Ruolo generale delle famiglie del comune di Besenello da esatamente osservarsi per i lavori da farsi a turno. Fatto nell'anno 1832 sotto il capocomune Pergher." Busta

1.4.4.n.134. Carteggio ed atti degli affari comunali 1833 - 1836 1833: nn. di prot.2-234; rifusione della IV campana, 1833 - 1836 1834: nn. di prot.2-274 Busta

1.4.4.n.135. Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 - 1836 nn. di prot.7-298 Busta

1.4.4.n.136. 68

Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 nn. di prot.1-339 Busta

1.4.4.n.137. Carteggio ed atti degli affari comunali 1836 - 1837 nn. di prot.1-354 Busta

1.4.4.n.138. Carteggio ed atti degli affari comunali 1837 - 1838 nn. di prot.1-225 Busta

1.4.4.n.139. Carteggio ed atti degli affari comunali 1838 - 1839 nn. di prot.2-334 Busta

1.4.4.n.140. Carteggio ed atti degli affari comunali 1839 - 1840 nn. di prot.1-306 Busta

1.4.4.n.141. Carteggio ed atti degli affari comunali 1840 - 1841 - nn. di prot.1-296; - "Protocollo dei certificati di passo rilasciati nell'anno 1840/41" Busta

1.4.4.n.142. Carteggio ed atti degli affari comunali 1841 - 1843 - nn. di prot.1-259; - registro dei passaporti, 1842; - Divisione del circondario di Calliano e Besenello, 1841 - 1843 (con documenti allegati e antecedenti dal 1822) Busta 69

1.4.4.n.143. Carteggio ed atti degli affari comunali 1842 - 1843 nn. di prot.1-278 Busta

1.4.4.n.144. Carteggio ed atti degli affari comunali 1843 - 1844 - nn. di prot.1-394; - restauro della fontana e sistemazione delle strade: carteggio, atti e contabilità Busta

1.4.4.n.145. Carteggio ed atti degli affari comunali 1844 - 1846 - 1844-1845: nn. di prot.1-287; - 1845-1846: nn. di prot.1-239; - "Presidiale": nn.5-8; - atti senza numero di protocollo Busta

1.4.4.n.146. Carteggio ed atti degli affari comunali 1846 - 1847 nn. di prot.1-352 Busta

1.4.4.n.147. Carteggio ed atti degli affari comunali 1847 - 1848 nn. di prot.1-350 Busta

1.4.4.n.148. Carteggio ed atti degli affari comunali 1848 - 1850 - nn. di prot.2-409, 1848-1849; - Acquartieramento militare e trasporti, 1848 - 1850 Busta

1.4.4.n.149. 70

Carteggio ed atti degli affari comunali 1849 - 1850 - nn. di prot.1-218 (1); - fascicolo I: nn.1-68, contenenti i nn. di prot.219-416 Il n.176 tratta dell'elezione della rappresentanza comunale il 31 luglio 1850 Busta Note 1. Il protocollo degli esibiti 1849-1850 contiene al n.219 la frase seguente: "Il presente protocollo viene chiuso oggi primo agosto 1850 all'ogeto dell'instalazione della nuova rappresentanza comunale seguita per elezione ieri 31 luglio sotto la presidenza capitanale in adempimento della legge 17 marzo 1849, osservando che il numero corrente ancor continua come da ordine capitanale."

1.4.4.n.150. Carteggio ed atti degli affari comunali 1850 - 1851 fascicolo I: nn.1-144 Busta

1.4.4.n.151. Carteggio ed atti degli affari comunali 1851 - 1852 fascicolo I: nn.1-75 Busta

1.4.4.n.152. Carteggio ed atti degli affari comunali 1851 - 1852 Fasc. I: nn. 76-171 Busta

1.4.4.n.153. Carteggio ed atti degli affari comunali 1852 - 1853 fascicolo I: nn.1-75 Busta

1.4.4.n.154. Carteggio ed atti degli affari comunali 1852 - 1853 Fasc. I: nn. 76-153 Busta

1.4.4.n.155. Carteggio ed atti degli affari comunali 71

1853 - 1854 nn. di prot.1-626; i numeri 127 e 195 contengono: stato delle popolazione e del bestiame, 1854 Busta

1.4.4.n.156. Carteggio ed atti degli affari comunali 1854 - 1855 nn. di prot.1-541 Busta

1.4.4.n.157. Carteggio ed atti degli affari comunali 1855 - 1856 nn. di prot.3-621 Busta

1.4.4.n.158. Carteggio ed atti degli affari comunali 1856 - 1857 nn. di prot.7-710 Busta

1.4.4.n.159. Carteggio ed atti degli affari comunali 1857 - 1858 nn. di prot.1-849 Busta

1.4.4.n.160. Carteggio ed atti degli affari comunali 1858 - 1859 nn. di prot.1-901 Busta

1.4.4.n.161. Carteggio ed atti degli affari comunali 1859 - 1860 nn. di prot.22-960 Busta

1.4.4.n.162. Carteggio ed atti degli affari comunali 1860 - 1861 72 nn. di prot.2-608 (1) Busta Note 1. I numeri 2-75 riportano la segnatura fascicolo I.

1.4.4.n.163. Carteggio ed atti degli affari comunali 1861 - 1864 - 1861-1862: nn. di prot.7-625; - 1862-1863: nn. di prot.60-459; - 1863-1864: nn. di prot.1-540 Busta

1.4.4.n.164. Carteggio ed atti degli affari comunali 1865 fascicolo I: nn.1-32, contenenti i nn. di prot.1- 428 Busta

1.4.4.n.165. Carteggio ed atti degli affari comunali 1866 nn. di prot.1-532 Busta

1.4.4.n.166. Carteggio ed atti degli affari comunali 1867 - 1868 - 1867: nn. di prot.1-668 (1); - 1868: nn. di prot.112-554 Busta Note 1.Alcuni documenti riportano la segnatura fascicolo I, lettera A-Z

1.4.4.n.167. Carteggio ed atti degli affari comunali 1869 - 1878 - nn. di prot. 2 - 632; - elezione della nuova rappresentanza; - "Coscrizione 1869"; - "comunella coscrizionale": carteggio, atti e "libro delle comunelle degli anni 1869 - 1870" - Vertenza tra il comune e Pietro Rensi da Serrada per questioni relative a lavori eseguiti sul torrente Rio Secco, 1869-1874 (con documenti del 1878) Busta 73

1.4.4.n.168. Carteggio ed atti degli affari comunali 1870 nn. di prot.1 - 506 Busta

1.4.4.n.169. Carteggio ed atti degli affari comunali 1871 - 1874 - 1871: nn. di prot.63 - 593; "Coscrizione" 1871; "Atti della leva in massa 1871 - 1872 - 1873 - 1874", 1871-1874; - 1872: nn. di prot.58 - 550; atti relativi alla "Leva militare 1872"; "Liste coscrizionali ed atti relativi dell'anno 1873", 1872-1873; - 1873: carteggio ed atti, protocolli delle sedute della rappresentanza; "atti riferibili al comprensorio del Rio Secco", 1873; "atti coscrizionali. 1874", 1873 - 1874 Busta

1.4.4.n.170. Carteggio ed atti degli affari comunali 1874 nn. di prot. 2 - 787; sedute della rappresentanza, nn. 1 - 19 ; domande e rilascio di libretti di servizio; condotta medica; catasto, carteggio ed atti preparatori per la costituzione del consorzio temporario "Rio Secco" Busta

1.4.4.n.171. Carteggio ed atti degli affari comunali 1875 nn. di prot.166 - 822; elezioni della rappresentanza; registro dei passaporti. Busta

1.4.4.n.172. Carteggio ed atti degli affari comunali 1876 - 1884 - 1876: nn. di prot.519 - 794; - 1877; - 1878: nn. di prot. 6 - 618; - 1881; - 1883: certificati di visita necroscopica, atti relativi alla condotta medica 1883 - 1897; - 1884. Busta

1.4.4.n.173. Carteggio ed atti degli affari comunali 1885 - 1886

74

- 1885; - 1886: nn. di prot. 3 - 798 Busta

1.4.4.n.174. Carteggio ed atti degli affari comunali 1887 - 1891 - 1887; - 1888: nn. di prot.344-739; - 1889: nn. di prot.2-718; certificati di visita necroscopica; - 1890: nn. di prot.67-400; - 1891 Busta

1.4.4.n.175. Carteggio ed atti degli affari comunali 1892 nn. di prot.3-1065; indicatore di polizia; certificati di visita necroscopica Busta

1.4.4.n.176. Carteggio ed atti degli affari comunali 1893 - 1897 - 1893: nn. di prot.4-1220; indicatore di polizia;certificati di visita necroscopica; - 1894: nn. di prot.3-282; indicatore di polizia; atti relativi all'inventario comunale, 1894-1897 Busta

1.4.4.n.177. Carteggio ed atti degli affari comunali 1895 nn. di prot.3-1611;certificati di visita necroscopica; indicatore di polizia Busta

1.4.4.n.178. Carteggio ed atti degli affari comunali 1896 fasc. I - XII; nn. di prot.31-1780 Busta

1.4.4.n.179. Carteggio ed atti degli affari comunali 1897 fasc. I - IX

75

Busta

1.4.4.n.180. Carteggio ed atti degli affari comunali 1898 fasc. I - IX; Busta

1.4.4.n.181. Carteggio ed atti degli affari comunali 1899 - 1900 - 1899: fasc. I e IX; - 1900: fasc. IX; "Intavolazione della servitù del diritto di pascolo dei comunisti di Calliano e Besenello", 1900 ottobre 7 Busta

1.4.4.n.182. Carteggio ed atti degli affari comunali 1901 fasc. I - IX Busta

1.4.4.n.183. Carteggio ed atti degli affari comunali 1902 fasc. II; IV - IX Busta

1.4.4.n.184. Carteggio ed atti degli affari comunali 1903 fasc. I - VI Busta

1.4.4.n.185. Carteggio ed atti degli affari comunali 1903 fasc. VII - IX Busta

1.4.4.n.186. Carteggio ed atti degli affari comunali 1904 76 fasc. I - IX Busta

1.4.4.n.187. Carteggio ed atti degli affari comunali 1905 fasc. I - IX Busta

1.4.4.n.188. Carteggio ed atti degli affari comunali 1906 fasc. I - IX Busta

1.4.4.n.189. Carteggio ed atti degli affari comunali 1907 fasc. VIII - IX Busta

1.4.4.n.190. Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 fasc. I - VI Busta

1.4.4.n.191. Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 fasc.VII - IX Busta

1.4.4.n.192. Carteggio ed atti degli affari comunali 1909 fasc. II; VII Busta

1.4.4.n.193. Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 fasc. I - VI 77

Busta

1.4.4.n.194. Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 fasc. VII - IX Si segnala: progetti per l'acquedotto di Besenello redatti dall'ing. Benvenuti, 1910 gennaio 10 e aprile 30 Busta

1.4.4.n.195. Carteggio ed atti degli affari comunali 1911 fasc. VI - IX Busta

1.4.4.n.196. Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 fasc. I - VII Busta

1.4.4.n.197. Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 fasc.VIII - IX Busta

1.4.4.n.198. Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 fasc. I - VI Busta

1.4.4.n.199. Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 fasc.VII - IX Busta

1.4.4.n.200. Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 fasc. I -VII 78

Busta

1.4.4.n.201. Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 fasc. VIII - IX; carteggio con il consorzio atesino S.Michele - Sacco, con documenti a partire dal 1908 relativi a lavori di manutenzione all'alveo dei fiumi Busta

1.4.4.n.202. Carteggio ed atti degli affari comunali 1915 fasc.I - IX; carteggio ed atti senza numero di protocollo Busta

1.4.4.n.203. Carteggio ed atti degli affari comunali 1916 in ordine cronologico Busta

1.4.4.n.205. Carteggio ed atti degli affari comunali 1917 in ordine cronologico Busta

1.4.4.n.205. Carteggio ed atti degli affari comunali 1918 - gennaio - giugno 13: senza numero di protocollo; - giugno 14 - novembre 1: nn. di prot.208-613; - novembre 7 - dicembre 31:nn. di prot.1-75; - incolato Busta

1.4.4.n.206. Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 fasc. I - VI Si segnala nel fascicolo I, lettera a: comunicazione del comune al commissario civile in Rovereto della consistenza del materiale archivistico con allegata la lettera originale del comune di Calliano del 15 luglio1911 relativa al versamento dell'archivio della comunità di Calliano e Besenello all'Accademia degli Agiati

79

Busta

1.4.4.n.207. Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 fasc.VII - IX; nn. di prot.20-1730; incolato; viveri Busta

1.4.4.n.208. Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 fasc. I - IV Busta

1.4.4.n.209. Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 fasc. V - IX; emigrazione; incolato; plus valore; sanità; viveri Busta

1.4.4.n.210. Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - 1922 fasc. I - IX Busta

1.4.4.n.211. Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 Danni di guerra; emigrazione; "Lista delle persone aventi pieno diritto alla cittadinanza italiana appartenenti al comune di Besenello.", [1921]; "Progetto ingrandimento scuola di Besenello" redatto dal cav.prof. Luigi Dalla Laita da Ala, 1921 giugno 10; "Sussidi pensioni 1922", 1921 - 1922 Busta

1.4.4.n.212. Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 fasc. I - VII La cat.VII contiene: progetto per l'acquedotto di Besenello redatto dall'ing. Paolo Rensi nel giugno 1922 Busta

1.4.4.n.213.

80

Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 fasc. VIII - IX; emigrazione; danni di guerra; progetto per l'acquedotto redatto all'ing. Paolo Rensi, 1922 giugno Busta

1.4.4.n.214. Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 - 1927 fasc. I - VI La cat.V/imp. E, impianto elettrico contiene: carteggio ed atti, circolari, pezze d'appoggio, prospetti energia elettrica venduta, 1923 - 1927 Busta

1.4.4.n.215. Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 fasc. VII - IX; emigrazione; "Danni di guerra 1923"; "Sussidi 1923" Busta

81 serie 4.5 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per oggetto, 1887 - 1897 (con doc. dal 1851)

1.4.5.n.216 Ampliamento della chiesa parrocchiale di Besenello 1887 - 1897 (con doc. dal 1851) - Progetto di prolungamento della chiesa parrocchiale dell'ing. Apollonio del 1887 e progetto realizzato dell'ing. Luigi Obrelli del 1888 ed atti relativi, 1887 - 1892 Contiene fra l'altro: "Carte Masera": atti relativi al lascito di Giacomo Masera alla venerabile chiesa parrocchiale di Besenello e successivo passaggio di detta sostanza al comune che in cambio accese un mutuo passivo per pagare l'ampliamento della suddetta chiesa secondo il volere del testatore, 1851 - 1897 Busta

82 serie 4.6 Ruoli della popolazione e del bestiame, 1850 - 1914

Contenuto In questa serie si conservano i registri dello stato della popolazione, dove sono riportati, secondo l'ordine del numero civico di abitazione, i nominativi di tutti i capifamiglia del comune, il numero dei componenti, dei servitori, dei maschi e delle femmine di ciascun nucleo familiare e i nominativi degli individui nati in altri comuni dell'impero. Sono presenti inoltre gli "stati" della popolazione e del bestiame, in cui, oltre ai dati sulle persone, sono contenuti quelli relativi al bestiame posseduto dalle famiglie.

1.4.6.n.217.b.217-230 "Ruolo della popolazione li 15 febbraio 1851" 1851 febbraio 15 Il registro riporta: il numero della casa, il cognome e il nome di ogni individuo, la professione, l'età, il numero delle famiglie presenti nella casa, il numero dei componenti la famiglia, il numero della servitù, il numero dei maschi e delle femmine, il numero dei colpiti dal vaiolo, il numero dei vaccinati contro il vaiolo, il luogo di nascita, il numero dei nativi di Besenello, il numero dei nati in altri paesi e altre annotazioni. Registro, legatura in carta, cc. 52 n.n.

1.4.6.n.218.b.217-230 "Stato della popolazione. 15 gennaio 1853" 1853 gennaio 15 Il registro riporta: cognome e nome del capofamiglia, numero civico della casa, quante siano le case, il numero dei membri della famiglia e il numero delle persone di servizio, la somma, il numero dei maschi e delle femmine, il numero di quanti sono nati fuori dal Tirolo e Voralberg e altre annotazioni Registro, legatura in carta, cc. 14 n.n.

1.4.6.n.219.b.217-230 "Stato della popolazione di Besenello nel 1856. Assunto il 23 gennaio istesso anno" 1856 gennaio 23 Il registro riporta: cognome e nome del capofamiglia, numero civico della casa, quante siano le case, il numero dei membri della famiglia e il numero delle persone di servizio, la somma, il numero dei maschi e delle femmine, il numero di quanti sono nati fuori dal Tirolo e Voralberg e altre annotazioni Registro, legatura in carta, cc. 22 n.n.

1.4.6.n.220.b.217-230 Stato della popolazione e del bestiame 1900 dicembre 31 Il registro riporta: casa d'abitazione, nome, cognome e grado di parentela con il capo famiglia, sesso, data e luogo di nascita, grado di cultura (saper leggere e scrivere, o solo leggere), presenti, assenti, numero degli animali bovini, altri animali domestici. Registro, legatura in mezza tela, cc.72 n.n.

83

1.4.6.n.221.b.217-230 Stato della popolazione e del bestiame 1910 Il registro riporta: casa d'abitazione, nome, cognome e grado di parentela con il capo famiglia, sesso, data e luogo di nascita, grado di cultura (saper leggere e scrivere, o solo leggere), difetti fisici, persone presenti e assenti e luogo di loro dimora, possesso di animali domestici utili. Registro, legatura in mezza tela, cc.79 n.n.

84 serie 4.7 Registri dei certificati di domicilio, 1850 - 1914

Contenuto I registri dei certificati di domicilio, istituiti nel quadro delle attribuzioni delegate dallo stato ai comuni dalla legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 e la legge 24 aprile 1859, che conferiva ai comuni la facoltà di rilasciare, a coloro che ne facessero richiesta, certificati di domicilio con validità limitata di solito ad un periodo di quattro anni. I comuni erano obbligati alla tenuta di un registro nel quale venivano riportati i nominativi di chi richiedeva tali documenti

1.4.7.n.222.b.217-230. "Protocollo dei certificati di domicilio o carta di inscrizione dal primo agosto 1850 in poi" 1850 agosto 22 - 1860 aprile 28 Il registro riporta: il n. corrente, il nome e il cognome, la professione, l'età, lo stato civile, il domicilio e il luogo dove viaggia o soggiorna. Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.7.n.223.b.217-230. "Protocollo dei certificati di domicilio dei forestieri permanenti nel comune di Besenello dall'anno 1850 in poi" 1850 settembre 7 Il registro riporta: il n. corrente, il nome e il cognome del forestiero, il domicilio , la data e il numero del documento di viaggio, il nome dell'autorità da cui venne rilasciata la carta d'iscrizione, la data dell'ultima vidimazione e da quale autorità, luogo per dove venne vidimata e altre annotazioni. Registro, legatura in carta, cc. 2 n.n.

1.4.7.n.224.b.217-230. "Protocollo dei certificati di domicilio o carte d'iscrizioni e passaporti rilasciati dal 26 maggio 1860 in poi" 1860 giugno 23 - 1860 ottobre 19 Il registro riporta: il numero corrente, il n. di protocollo della domanda di rilascio, la data della domanda, il cognome e il nome del richiedente, l'oggetto della richiesta, la risoluzione e la data del rilascio Registro, legatura in carta, cc. 2 n.n.

1.4.7.n.225.b.217-230. "Forestieri dal 1898 in poi fino al 1914" 1899 maggio 26 - 1914 marzo 28 Il registro riporta: il numero corrente, il cognome e il nome, la paternità, il luogo del domicilio, l'età, la professione, la data della notificazione e il nome dell'ospitante il forestiero Registro, legatura in carta, cc. 2 n.n.

85 serie 4.8 Registri dei passaporti rilasciati, 1851 - 1875

Contenuto In questa serie si conservano i registri per il rilascio dei passaporti, contenenti i nominativi dei richiedenti.

1.4.8.n.226.b.217-230. "Passaporti e porti d'armi" 1851 novembre 3 - 1854 aprile 19 Il registro riporta: il numero corrente, il n. di protocollo della domanda di rilascio, la data della domanda, il cognome e il nome del richiedente, l'oggetto della richiesta, la risoluzione e la data del rilascio Registro, legatura in carta, cc. 9 n.n.

1.4.8.n.227.b.217-230. "1857/58/59. Protocollo passaporti e porti d'armi" 1857 novembre 20 - 1859 ottobre 31 Il registro riporta: il numero corrente, il n. di protocollo della domanda di rilascio, la data della domanda, il cognome e il nome del richiedente, l'oggetto della richiesta, la risoluzione e la data del rilascio Registro, legatura in carta, cc. 8 n.n.

1.4.8.n.228.b.217-230. "Protocollo dei porti d'armi rilasciati dal 26 maggio 1860 in poi" 1860 giugno 20 - 1860 ottobre 30 Il registro riporta: il numero corrente, il n. di protocollo della domanda di rilascio, la data della domanda, il cognome e il nome del richiedente, l'oggetto della richiesta, la risoluzione e la data del rilascio Registro, legatura in carta, cc. 2 n.n.

1.4.8.n.229.b.217-230. "Protocollo degli esibiti pei passaporti. 1875" 1875 gennaio 1 - 1875 ottobre27 Il registro riporta: il numero corrente, il n. di protocollo della domanda di rilascio, la data della domanda, il cognome e il nome del richiedente, l'oggetto della richiesta, la risoluzione e la data del rilascio Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

86 serie 4.9 Registri dei certificati delle visite necroscopiche, 1879 - 1897

Contenuto In occasione di ogni decesso i comuni erano tenuti, prima di concedere il nulla osta per la sepoltura, a far ispezionare dal medico condotto le salme dei defunti allo scopo di accertarne le cause della morte e prevenire l'eventuale insorgere di malattie infettive. La legge sul pubblico servizio sanitario del 30 aprile 1870 B.L.L. n.68 e, in modo più dettagliato, l'ordinanza luogotenenziale del 28 marzo 1895 B.L.P. n.17, prescrissero ai comuni la tenuta in evidenza di registri relativi alle ispezioni cadaveriche, nei quali, oltre ai consueti dati anagrafici di ogni defunto, venivano riportati anche la causa della morte, il nome del medico curante, il giorno e ora del decesso e della sepoltura e la data della visita giudiziaria.

1.4.9.n.230.b.217-230. "Protocollo sulle visite dei morti" 1879 gennaio 7 - 1897 maggio 30 Registro, legatura in mezza pelle, con borchie di metallo, cc. 95 n.n.

87 serie 4.10 Liste di leva, 1874 - 1913

Contenuto Le forze armate dell'impero austriaco si articolavano nell'esercito, nella marina da guerra, nella milizia territoriale, nella gendarmeria e nella leva in massa. L'esercito e la marina da guerra dovevano difendere la monarchia contro i nemici esterni e mantenere l'ordine e la sicurezza all'interno, mentre la milizia territoriale aveva il compito di appoggiare l'esercito nella difesa dei territori interni dell'impero ed eccezionalmente, in tempo di pace, nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza interni. L'esercito e la marina militare formavano insieme l'imperial regia armata e si componevano della linea e della riserva. L'esercito disponeva inoltre di una riserva di complemento, mentre la milizia territoriale si articolava in due livelli, quello attivo e quello non attivo e aveva anche una riserva di complemento. Alla prestazione del servizio militare erano soggetti tutti i cittadini dello stato di sesso maschile, pure gli immigrati che avevano conseguito la cittadinanza austriaca e ungherese, anche se avevano già assolto gli obblighi militari negli stati di origine. Il servizio militare nell'esercito durava tre anni nella linea e sette anni nella riserva o dieci anni nella riserva di complemento; il servizio nella milizia territoriale durava due anni per gli individui provenienti dal servizio completo nell'esercito e dodici anni per coloro che venivano immessi immediatamente in tale corpo. Tutti gli individui soggetti all'obbligo di leva venivano divisi in tre classi a seconda degli anni di nascita. Le istituzioni comunali ricoprivano un ruolo molto importante nei lavori preparatori che precedevano le operazioni di leva. Ogni capocomune, sulla scorta dei dati anagrafici forniti dalle parrocchie, doveva chiamare tutti gli individui soggetti , all'obbligo di leva, i quali erano tenuti a iscriversi presso la deputazione comunale del luogo di nascito o di residenza nel mese di novembre dell'anno precedente alla leva; quindi il capocomune procedeva alla compilazione delle liste dei coscritti. In questa serie si conservano gli elenchi dei nati chiamati all'obbligo della leva.

1.4.10.n.231.b.231-302. "Elenco dei nati negli anni 1854, 1853, 1852, che fanno parte del completamento dell'armata nell'anno 1874" 1874 gennaio 9 Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

1.4.10.n.232.b.231-302. "Elenco dei nati negli anni 1855, 1854, 1853, che fanno parte del completamento dell'armata nell'anno 1875" 1875 gennaio 8 Registro, legatura in carta, cc.14 n.n.

1.4.10.n.233.b.231-302. "Estratto dal registro de' (nati) battezzati relativamente agl' individui maschi nati dal 1 gennaio al 31 dicembre 1856" 1875 febbraio 22 Registro, legatura in carta, cc.3 n.n.

88

1.4.10.n.234.b.231-302. "Elenco della III classe d'età dei nati nell'anno 1866 che nell'anno 1889 perviene alla leva regolare" 1889 aprile 12 Registro, legatura in carta, cc.3 n.n.

1.4.10.n.235.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1872) che nell'anno 1893 perviene alla leva regolare" 1893 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.10.n.236.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1874) che nell'anno 1895 perviene alla leva regolare" 1895 - 1896 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.10.n.237.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1875) che nell'anno 1896 perviene alla leva regolare" 1895 dicembre 2 - 1897 dicembre 1 Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.10.n.238.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1878) che nell'anno 1899 perviene alla leva regolare" 1898 ottobre 25 Registro, legatura in carta, cc.7 n.n.

1.4.10.n.239.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1880) che nell'anno 1901 perviene alla leva regolare" 1900 dicembre 9 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.10.n.240.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1881) che nell'anno 1902 perviene alla leva regolare" 1901 dicembre 6 Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.10.n.241.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1882) che nell'anno 1903 perviene alla leva regolare" 1902 dicembre 4 Registro, legatura in carta, cc.4 n.n

1.4.10.n.242.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1883) che nell'anno 1904 perviene alla leva regolare" 89

1903 novembre 25 Registro, legatura in carta, cc.7 n.n.

1.4.10.n.243.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1884) che nell'anno 1905 perviene alla leva regolare" 1904 dicembre 2 Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.10.n.244.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1885) che nell'anno 1906 perviene alla leva regolare" 1905 novembre 9 Registro, legatura in carta, cc.7 n.n.

1.4.10.n.245.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1886) che nell'anno 1907 perviene alla leva regolare" 1906 dicembre 7 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.10.n.246.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1887) che nell'anno 1908 perviene alla leva regolare" 1907 novembre 1 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.10.n.247.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1889) che nell'anno 1910 perviene alla leva regolare" 1909 ottobre 20 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.10.n.248.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1890) che nell'anno 1911 perviene alla leva regolare" 1910 novembre 17 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.10.n.249.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei nati nell'anno 1891 che nell'anno 1912 perviene alla leva regolare" 1911 novembre 30 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

1.4.10.n.250.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1892) che nell'anno 1913 perviene alla leva regolare" 1912 dicembre 3 Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

90

1.4.10.n.251.b.231-302. "Elenco della I classe d'età dei (nati nell'anno 1893) che nell'anno 1914 perviene alla leva regolare" 1913 novembre 28 Registro, legatura in carta, cc.6 n.n.

1.4.10.n.252.b.231-302. "Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato comune nati nell'anno 18..." sec.XIX Fascicolo, cc.2

91 serie 4.11 Ruoli della leva in massa, sec.XIX prima metà - 1917

Contenuto Alla leva in massa, la cui funzione era quella di appoggiare in guerra l'esercito, la marina militare e la milizia territoriale, erano obbligati a partecipare tutti i corpi che avessero un qualche carattere militare, tutti gli ufficiali e i funzionari militari a riposo o fuori servizio e tutti i cittadini dai 19 ai 42 anni di età che, pur essendo abili al servizio militare, non erano stati inquadrati né nell'esercito, né nella milizia territoriale. Facevano parte della leva in massa i corpi dei bersaglieri "schutzen" e dei cacciatori dell'imperatore "kaiserjager". Ogni anno gli individui soggetti all'obbligo della leva in massa comunicavano i propri nominativi presso la deputazione comunale del luogo di residenza, la quale, come prevedeva il paragrafo 30 della legge 10 marzo 1895 B.L.P. n.16 teneva in evidenza i ruoli della leva in massa sotto il controllo del competente Capitanato distrettuale. Gli individui inquadrati nella leva di massa avevano l'obbligo di partecipare ogni anno a delle esercitazioni di tiro in appositi poligoni, come era stabilito dalla legge 14 maggio 1874, n.29.

1.4.11.n.253.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1826" sec. XIX cc.2

1.4.11.n.254.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1827" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.255.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1828" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.256.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1829" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.257.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1830" sec.XIX cc.3

92

1.4.11.n.258.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1831" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.259.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1832" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.260.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1833" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.261.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1834" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.262.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1835" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.263.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1836" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.264.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1837" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.265.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1838" sec. XIX cc.2

1.4.11.n.266.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1839" 93 sec.XIX cc.3

1.4.11.n.267.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1840" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.268.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1841" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.269.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1842" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.270.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1843" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.271.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1844" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.272.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1845" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.273.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1846" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.274.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1847" sec.XIX cc.3

94

1.4.11.n.275.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1848" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.276.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1849" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.277.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1850" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.278.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1851" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.279.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1852" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.280.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1853" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.281.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1854" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.282.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1855" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.283.b.231-302. 95

"Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1856" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.284.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1857" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.285.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1858" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.286.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1859" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.287.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1860" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.288.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1861" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.289.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1862" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.290.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1863" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.291.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1864" sec.XIX 96 cc.3

1.4.11.n.292.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1865" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.293.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1866" sec.XIX cc.2

1.4.11.n.294.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1867" sec.XIX cc.3

1.4.11.n.295.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1868" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.296.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dei nati l'anno 1869" sec.XIX cc.4

1.4.11.n.297.b.231-302. "Ruolo della leva in massa dell'anno 1890" 1909 cc.3

1.4.11.n.298.b.231-302. "Ruolo della classe di età della leva in massa (dell'anno di nascita) 1899" 1916 settembre 27 cc.4

1.4.11.n.299.b.231-302. "Ruolo della classe di età della leva in massa (dell'anno di nascita) 1900" [1917] settembre 13 cc.3

97 serie 4.12 Registri dei militari, 1872 - 1915

Contenuto In questa serie si conservano i registri nei quali venivano riportati i nominativi dei militari inquadrati nella riserva o nella leva in massa che dovevano assentarsi per un determinato periodo di tempo dal territorio del comune per diversi motivi, soprattutto di lavoro. Servivano anche per stabilire in anticipo a quale turno delle manovre esercitative annuali intendessero partecipare gli uomini facenti parte del corpo dei bersaglieri.

1.4.12.n.300.b.231-302. "Registro alfabetico al libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e dei riservisti dimoranti nel comune di Besenello" [1872 - 1878] La rubrica alfabetica riporta: nome del reggimento presso cui il militare svolgeva servizio, n. progressivo, grado, nome e cognome del militare e altre annotazioni. Registro, legatura in carta

1.4.12.n.301.b.231-302. "Llibro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e dei riservisti dimoranti nel comune di Besenello" 1872 maggio 1 - 1878 aprile 18 Il registro riporta:n. progressivo, data dell'insinuazione, nome del reggimento, grado, nome e cognome del militare, comune di residenza, motivo e durata dell'insinuazione ed altre annotazioni. Registro, legatura in carta, cc. 11 n.n.

1.4.12.n.302.b.231-302. "Libro di insinuazione dei bersaglieri provinciali" 1891 luglio 5 - 1915 giugno 12 Il registro riporta: n. progressivo, data dell'insinuazione, nome del reggimento,annata d'assento, n. del foglio di matricola, grado, nome e cognome del militare, comune di residenza, motivo e durata dell'insinuazione ed altre annotazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.37 n.n.

98 serie 4.13 Catasto, sec. XIX fine - sec. XX prima metà

Contenuto In questa serie si conservano gli strumenti che forniscono un quadro completo e preciso dei beni immmobili siti nel territorio comunale e dei loro proprietari. Con la patente dell'imperatore Francesco I del 23 dicembre 1817 (1) fu decisa l'istituzione di un catasto unitario per tutte le provincie dell'impero, che fu realizzato entro la prima metà del sec.XIX, fatta eccezione per il Tirolo e Vorarlberg a causa della resistenza passiva posta in essere dai ceti dirigenti e dai possidenti locali. Soltanto nel clima politico e sociale creatosi dopo i moti rivoluzionari del 1848 e con la successiva reazione neoassolutista venne disposta nel 1853 la mappatura della circoscrizione catastale corrispondente alle provincie del Tirolo e Vorarlberg, che fu completata nel 1861, senza tuttavia l'elemento essenziale rappresentato dalla determinazione della rendita e l'attribuzione della stima. Soltanto negli anni Ottanta, in seguito alla legge 23 maggio 1883, n.83 (2) e relativo regolamento (3), si procedette all'attribuzione della stima, ma solo per le particelle fondiarie, e furono compilati nuovi protocolli. La documentazione presente negli archivi comunali è costituita dalle mappe, dai protocolli delle particelle dei terreni e degli edifici e dagli elenchi alfabetici dei possessori. La serie, molto lacunosa, comprende soltanto un protocollo delle particelle ed una rubrica alfabetica.

Note 1. "Raccolta delle leggi provinciali per il Tirolo e Vorarlberg", 1817, vol.IV, parte II,pp.1229-1248. 2. "Raccolta delle leggi dell'impero", 1883, pp.249-268. 3. "Ibidem", pp.281-342, ordinanza del ministero di finanza 11 giugno 1883, n.91

1.4.13.n.303.b.303-305. Rubrica alfabetica del protocollo delle particelle degli edifici e dei terreni sec. XIX fine - sec. XX prima metà Il registro riporta in ordine alfabetico i cognomi e i nomi dei possessori di terreni e edifici del comune, con il numero della pagina del protocollo delle particelle dove compare la descrizione dei possedimenti. Registro, legatura in mezza tela

1.4.13.n.304.b.303-305. Protocollo delle particelle degli edifici e dei terreni sec. XIX fine - sec. XX prima metà Il registro riporta: n. della partita, n. del foglio di possesso, nome e cognome del possessore, particelle edificiali e fondiarie del possessore. Registro, legatura in mezza tela, pp.356

99 serie 4.14 Inventari del patrimonio comunale, 1858

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere in primo luogo, oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale. Ai fini di una razionale ed ordinata gestione del proprio patrimonio ogni comune era obbligato alla tenuta di un apposito inventario. Istruzioni più dettagliate vennero emanate con la legge 8 giugno 1892, B.P. n.17, dove si stabiliva che ogni comune dovesse compilare un inventario delle proprie sostanze e lo tenesse sempre in evidenza, procedendo periodicamente alla sua revisione. Nell'inventario dovevano essere registrati i beni mobili ed immobili, i debiti e gli oneri del comune e delle frazioni in cui si articolava il suo territorio e degli istituti e fondi amministrati dal comune, inoltre dovevano figurare i capitali pubblici e privati, le provvigioni, gli attrezzi e i diritti spettanti all'ente comunale su proprietà altrui. La rappresentanza comunale doveva procedere ogni tre anni alla revisione dell'inventario o alla compilazione di uno nuovo.

1.4.14.n.305.b.303-305 "Inventario del comune di Besenello. 1858" 1858 Il registro riporta: n. corrente, descrizione delle sostanze e loro rendita o passività annuale. Registro, legatura in carta, cc.5 n.n.

100 serie 4.15 Quinternetti dei redditi comunali, 1856 - 1895

Contenuto In questi registri venivano annotate le voci che costituivano le entrate comunali: livelli, affitti, appalti e tasse scolastiche.

1.4.15.n.306.b.306-318. "Quinternetto per l'esazione dei redditi comunali per l'anno 1856..." 1856 Livelli e decime, affitti di fondi, prodotti diversi e appalti. Registro, legatura in carta, cc. 17 n.n.

1.4.15.n.307.b.306-318. "Quinternetto d'esazione di 5 rate del capitale di reluizione della decima, interessi" 1857 luglio 25 - 1858 febbraio 28 Registro, legatura in carta, cc.27 n.n.

1.4.15.n.308.b.306-318. Quinternetto di riscossione delle restanze 1858 - 1860 Restanze: steore,livelli e decime, multe, decima e quarentesima. Registro, legatura in carta, cc. 5 n.n.

1.4.15.n.309.b.306-318. Quinternetto dei redditi comunali 1858 - 1859 Decima e quarantesima, livelli, affitti, appalti e tasse scolastiche. Registro, legatura in carta, cc.67 n.n.

1.4.15.n.310.b.306-318. Quinternetto dei redditi comunali 1859 - 1860 Decima e quarantesima, livelli, affitti, appalti e tasse scolastiche. Fascicolo, carte cucite, cc. 80 n.n.

1.4.15.n.311.b.306-318. Quinternetto dei redditi comunali 1860 - 1861 Decima e quarantesima, livelli, affitti, appalti e tasse scolastiche. Registro, legatura in cartone, cc.57 n.n. 101

1.4.15.n.312.b.306-318. Quinternetto dei redditi comunali 1860 luglio 7 Decima e quarantesima, livelli, affitti, appalti e tasse scolastiche. Registro, legatura in carta, cc.57 n.n.

1.4.15.n.313.b.306-318. Quinternetto per la riscossione tramite esecuzione giudiziaria di affitti e canoni 1861 - 1865 Affitti e canoni Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.15.n.314.b.306-318. "Quinternetto dazio vino e carni pro 1860/61" 1861 - 1862 Registro, legatura in carta, cc. 20

1.4.15.n.315.b.306-318. Quinternetto di riscossione delle restanze degli anni 1859 - 1861 1862 Restanze: steora d'industria,dazio carni, dazio vino, livelli e decime, affitti di fondi e case, tasse scolastiche, decima e quarentesima. Registro, legatura in cartone, cc. 24 n.n.

1.4.15.n.316.b.306-318. "Quinternetto rediti comunali. 1865" 1865 - 1866 Livelli e decime, affitti di fondi e case, decima e quarentesima Registro, legatura in cartone, cc. 27 n.n.

1.4.15.n.317.b.306-318. "Quinternetto 1866" 1866 Livelli e decime, affitti di fondi e case, decima e quarentesima Registro, legatura in carta, cc.32 n.n.

1.4.15.n.318.b.306-318. "Quinternetto comunale 1895" 1895 Entrate diverse della congregazione di carità e del comune, livelli e decime, interessi di capitali attivi, pigioni e affitti, redditi dei boschi Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

102 serie 4.16 Quinternetti delle steore, 1849 - 1922

Contenuto Il sistema fiscale autriaco prevedeva una serie di imposte dirette, destinate a finanziare l'erario e di imposte indirette i cui introiti andavano soprattutto alle casse comunali. Le imposte dirette erano: la fondiaria, quella sull'industria, quella sulla rendita, la casatico per classi e la casatico pigioni. Le imposte indirette si dividevano in tasse di consumo e tasse diverse. L'imposta fondiaria era il più antico genere di imposizione, colpiva tutte le aree utilizzate per colture agricole mentre ne erano esenti i terreni inproduttivi. L'imposta d'industria venne introdotta con la patente sovrana dall'imperatore Francesco I il 20 giugno 1817. Al pagamento di tale imposta erano soggetti i fabbricanti, i negozianti, le arti e i mestieri, le industrie e le attività aventi per scopo la prestazione di un servizio oppure la cessione di beni in usufrutto temporaneo. Questa imposta rimase in vigore fino al 31 dicembre 1897 allorchè venne sostituita dall'imposta generale d'industria alla quale era soggetto chiunque gestisse un'impresa industriale o esercitasse una attività rivolta al guadagno. L'imposta casatico per classi era un'imposta sul reddito che colpiva il valore d'uso degli edifici e veniva determinata in base al numero dei vani abitabili. L'imposta casativo pigioni veniva commisurata in base al reale o presunto rendimento degli edifici affittati o situati in località soggette a tale imposta, previa detrazione forfettaria delle spese di manutenzione. La serie raccoglie diversi tipi di steore perché venivano annotate su di un unico registro; per questo motivo, per analogia, abbiamo avvicinato alcuni quinternetti riportanti singole imposte, che nell'annate precedenti erano trascritte in questi registri.

1.4.16.n.319.b.319-334. "Quinternetto steorale di Besenello. I rata dell'anno 1849/50" 1849 - 1850 Ogni pagina reca questa intestazione: "Prospetto delle quote individuali della steora a carico dei censiti del comune di Besenello... comprendenti tanto quella sovrana ordinaria, quanto le imposte distrettuali e comunali... da esigersi entro il termine legale nelle quattro rate steorali determinate...". Registro, legatura in carta, cc. 44 n.n.

1.4.16.n.320.b.319-334. Quinternetto delle steore 1850 - 1851 Ogni pagina reca questa intestazione:"Prospetto delle quote individuali della steora a carico dei censiti del comune di Besenello..., comprendenti tanto quella sovrana ordinaria, quanto le imposte distrettuali e comunali..., da esigersi entro il termine legale nelle quattro rate steorali determinate...". Registro, legatura in carta, cc. 64

1.4.16.n.321.b.319-334.

103

Quinternetto della steora prediale e addizionale provinciale 1855 - 1856 Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale. Registro, legatura in carta, cc. 34 n.n.

1.4.16.n.322.b.319-334. Quinternetto della steora prediale e addizionale provinciale 1856 - 1857 Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale. Registro, legatura in carta, cc.37

1.4.16.n.323.b.319-334. "Quinternetto steore" 1857 - 1858 Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale. Registro, legatura in carta, cc. 34

1.4.16.n.324.b.319-334. "Steora d'industria ed addizionali pro 1857/1858" 1858 Registro, legatura in carta, cc.4 n.n.

1.4.16.n.325.b.319-334. "Besenello. Quinternetto della prediale. 1859/60" 1859 - 1860 - Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale; - "Quinternetto pell'esazione dell'addizionale a favore della camera di commercio pro 1860..."; - "Quinternetto pell'esazione della sovrimposta comunale sull'imposta delle rendite 1860..."; - "...Quinternetto pell'esazione della steora d'industria ed addizionali per l'anno 1859/ 60"; - "Quinternetto pell'esazione della II rata d'industria 1859/60". Registro, legatura in carta, cc. 50 n.n.

1.4.16.n.326.b.319-334. "...Quinternetto nell'anno 1860/61" 1860 - 1861 - Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale; - Prospetto dell'esazione delle rate della steora d'industria 1860/61" Registro, legatura in carta, cc. 42 n.n.

1.4.16.n.327.b.319-334. "...Quinternetto di esazione della prediale pro anno 1863/64" 1863 - 1864 Prospetto delle quote individuali della steora prediale a carico dei censiti del comune di Besenello e dell'addizionale provinciale 104

Registro, legatura in carta, cc.42 n.n.

1.4.16.n.328.b.319-334. "Quinternetto del comune di Besenello cominciando l' anno 1865" 1865 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale di guerra, addizionale provinciale e l'addizionale per il fondo di esonero del suolo. Registro, legatura in carta, cc. 50 n.n.

1.4.16.n.329.b.319-334. " Besenello. Quinternetto dell'imposta prediale pell'anno 1866" 1866 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale di guerra, addizionale provinciale e l'addizionale per il fondo di esonero del suolo. Registro, legatura in carta, cc. 43 n.n.

1.4.16.n.330.b.319-334. "Quinternetti degli arretrati di steora fondiaria, casatico classi, industria ed altri balzelli del comune di Besenello pro anno 1895" 1895 Casatico classi, steora d'industria, redditi congregazionali, livelli e decime, interessi di capitali attivi, assicurazioni incendi sui fabbricati e sui mobili e visite mediche. Registro, legatura in carta, cc. 5 n.n.

1.4.16.n.331.b.319-334. "Quinternetto sulla steora d'industria pro 1895" 1895 gennaio 19 Registro, legatura in carta, cc. 4 n.n.

1.4.16.n.332.b.319-334. "Quinternetto della steora fondiaria per l'anno 1895 1895 marzo 4 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale e l'addizionale per il fondo di esonero del suolo. Registro, legatura in carta, cc. 59 n.n.

1.4.16.n.333.b.319-334. "Giornale per le steore ed addizionali del comune di Besenello..." 1895 maggio 6 - 1895 dicembre 31 Registro, legatura in carta, cc. 39 n.n.

1.4.16.n.334.b.319-334.

105

"Quinternetti della steora casatico per classi 1895" 1895 maggio 14 Registro, legatura in carta, cc. 31 n.n.

1.4.16.n.335.b.335-359. Quinternetto della steora fondiaria 1896 febbraio 24 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale, comunale e fluviale. Registro, legatura in carta, cc. 58 n.n.

1.4.16.n.336.b.335-359. "Quinternetto degli arretrati di steora fondiaria, fluviale, casatico classi, industria, rendite ed altri balzelli del comune di Besenello pro anno 1896" 1897 gennaio 18 Registro, legatura in carta, cc. 23 n.n.

1.4.16.n.337.b.335-359. "Entrata steorale, casatico ed altri balzelli del comune di Besenello pro 1897" 1897 gennaio 20 - 1897 dicembre 31 Registro, pp. 3-136

1.4.16.n.338.b.335-359. "Quinternetto della steora d'industria pro 1897" e suppletivo 1897 gennaio 23 ; 1897 ottobre 21 Registro, legatura in carta, cc. 6 n.n

1.4.16.n.339.b.335-359. "Quinternetto della steora casatico per classi pro 1897. Comune Besenello..." 1897 maggio 30 Registro, legatura in carta, cc. 26 n.n.

1.4.16.n.340.b.335-359. "Quinternetto della steora casatico pigioni e rendite pro 1896 del comune di Besenello" 1897 agosto 16 Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

1.4.16.n.341.b.335-359. "Quinternetto della steora casatico e rendite pro 1897 del comune di Besenello" 1897 agosto 16 Registro, legatura in carta, cc. 6 n.n.

106

1.4.16.n.342.b.335-359. "Quinternetto della steora prediale pro 1897 di Besenello" I 1898 agosto 8 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale, comunale e fluviale. Registro, legatura in carta, cc. 47 n.n.

1.4.16.n.343.b.335-359. "Quinternetto della steora prediale pro 1897 di Besenello" II 1898 agosto 8 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale, comunale e fluviale. Registro, legatura in carta, cc. 14 n.n.

1.4.16.n.344.b.335-359. "Quinternetto per l'esazione degli arretrati fondiaria, casatico classi, pigioni, industria ed altri balzelli del comune di Besenello pro 1899 - 1900 - 1901 - 1902" 1899 - 1902 Registro, cc. 15 n.n.

1.4.16.n.345.b.335-359. Quinternetto di riscossione delle imposte e redditi del comune 1899 nn. 1 - 273 Il registro riporta il n. corrente, nome e cognome del contribuente e le voci delle tasse e delle imposte per cui si chiede l'esazione: interessi di capitali attivi, utili di beni comunali, tasse scolastiche, appalti, imposta fondiaria, industria, casatico e pigioni, casatico classi, fluviale, scopatura camini e visite mediche. Registro, legatura in carta, cc.40 n.n.

1.4.16.n.346.b.335-359. Quinternetto di riscossione delle imposte e redditi del comune 1899 nn. 274 - 532 Il registro riporta il n. corrente, il nome e il cognome del contribuente e le voci delle tasse e delle imposte per cui si chiede l'esazione: interessi di capitali attivi, utili di beni comunali, tasse scolastiche, appalti, imposta fondiaria, industria, casatico e pigioni, casatico classi, fluviale, scopatura camini e visite mediche. Registro, legatura in carta, cc. 38 n.n.

1.4.16.n.347.b.335-359. Quinternetto delle riscossioni delle imposte e redditi del comune 1899 nn. 533 - 682

107

Il registro riporta il n. corrente, il nome e il cognome del contribuente e le voci delle tasse e delle imposte per cui si chiede l'esazione: interessi di capitali attivi, utili di beni comunali, tasse scolastiche, appalti, imposta fondiaria, industria, casatico e pigioni, casatico classi, fluviale, scopatura camini e visite mediche. Registro, legatura in carta, cc. 22 n.n.

1.4.16.n.348.b.335-359. "Quinternetto imposta fondiaria pro 1902... " 1902 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale, comunale e fluviale. Registro, legatura in carta, cc.101 n.n.

1.4.16.n.349.b.335-359. "Quinternetto imposta casatico classi..." 1905 Registro, legatura in carta, cc. 42 n.n.

1.4.16.n.350.b.335-359. Quinternetto dell' imposta casatico classi 1906 Registro, legatura in carta, cc. 53 n.n.

1.4.16.n.351.b.335-359. "Quinternetto d' imposta fondiaria pro 1909... " 1909 Prospetto delle quote individuali della steora fondiaria a carico dei censiti del comune di Besenello, addizionale provinciale,contributo scolastico e fluviale. Registro, legatura in carta, cc. 112 n.n.

1.4.16.n.352.b.335-359. Quinternetto dell'imposta casatico pigioni 1919 - 1922 Registro, legatura in carta, cc. 6 n.n.

108 serie 4.17 Quinternetti di riscossione delle collette per l'assicurazione contro gli incendi, 1895 - 1906

1.4.17.n.353.b.335-359. "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dei danni causati dagli incendi a mobili emesse per il termine steorale di S. Giorgio 1895 nel comune di Besenello per l'anno 1894" 1895 maggio 31 Registro, legatura in carta, pp. 12

1.4.17.n.354.b.335-359. "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dei danni causati dagli incendi a fabbricati emesse per il termine steorale di S. Giorgio 1895 nel comune di Besenello per l'anno 1894" 1895 maggio 31 Registro, legatura in carta, pp. 15

1.4.17.n.355.b.335-359. "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dei danni causati dagli incendi a mobili emesse per il termine steorale di S. Giorgio 1897 nel comune di Besenello per l'anno 1896" 1897 maggio 28 Registro, legatura in carta, pp. 8

1.4.17.n.356.b.335-359. "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dei danni causati dagli incendi a fabbricati emesse per il termine steorale di S. Giorgio 1897 nel comune di Besenello per l'anno 1896" 1897 maggio 28 Registro, legatura in carta, pp. 12

109 serie 4.18 Quinternetti di riscossione della tassa per la pulizia dei camini, 1902 - 1906

1.4.18.n.357.b.335-359. "Quinternetto scopatura camini 1902. Scadenza 1903" 1902 - 1903 Registro, legatura in carta, pp. 17

1.4.18.n.358.b.335-359. "Camini 1905" 1905 Registro, legatura in carta, pp.18

1.4.18.n.359.b.335-359. "Camini 1906" 1906 Registro, legatura in carta, pp. 19

110 serie 4.19 Preventivi, conti consuntivi, ordini di incasso e mandati di pagamento, 1821 - 1923

Contenuto I preventivi contenevano le previsioni di entrata e di uscita del comune per il nuovo anno finanziario. Nei conti consuntivi venivano annotate tutte le entrate ed uscite del comune. Venivano redatti annualmente dal capocomune sulla base delle registrazioni di entrata e di uscita contenute nei giornali di cassa e presentati per l'approvazione alla rappresentanza comunale. I più antichi bilanci preventivi portavano la denominazione di "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita" e si componeva di tre sezioni: le previsioni di entrata ed uscita in sintesi, l'allegato alla parte attiva" e "l'allegato alla parte passiva"; mentre il conto consuntivo veniva denominato "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e anch'esso era diviso in tre sezioni: il sommario appunto di tutta l'entrata ed uscita, l'allegato alla parte attiva che riportava tutta l'entrata e l'allegato alla parte passiva che registrava tutta l'uscita. In base alla legge, il comune non poteva effettuare alcun pagamento senza un'apposito mandato emesso dal capocomune; ogni mandato doveva contenere l'entità della somma pagata, il titolo della spesa e la legge o decreto che l'autorizzava. Gli ordini di incasso e i mandati di pagamento costituivano così i documenti giustificativi del conto consuntivo.

1.4.19.n.360.b.360-370. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1821" 1821 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.361.b.360-370. Resa di conto del ricevitore comunale Antonio Corradini 1821 Fascicolo

1.4.19.n.362.b.360-370. Resa di conto del ricevitore comunale Antonio Corradini 1822 Fascicolo

1.4.19.n.363.b.360-370. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1823" 1823 Registro

1.4.19.n.364.b.360-370. "Conto consuntivo del comune di Besenello nel circolo di Roveredo per l'anno1823" e mandati di pagamento 111

1823 Uscita: nn.1-49 Fascicolo

1.4.19.n.365.b.360-370. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1824" 1824 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.366.b.360-370. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1824" e mandati di pagamento 1824 Uscita: nn.1-54 Fascicolo

1.4.19.n.367.b.360-370. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1825" 1825 Registro

1.4.19.n.368.b.360-370. "Sommario del conto consuntivo... per l'anno 1825" e mandati di pagamento 1825 Uscita: nn.1-50

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.369.b.360-370. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1826" ed allegati 1826 Fascicolo

1.4.19.n.370.b.360-370. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1826" e mandati di pagamento 1826 Uscita: nn.1-21

Due esemplari Fascicolo

112

1.4.19.n.371.b.371-375. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1827" 1827 Registro

1.4.19.n.372.b.371-375. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1827" e mandati di pagamento 1827 Uscita: nn.3-39

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.373.b.371-375. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1828" 1828 Registro

1.4.19.n.374.b.371-375. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1828" e mandati di pagamento 1828 Uscita: nn.1-30

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.375.b.371-375. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1829" e mandati di pagamento 1829 Uscita: nn.1-42 Fascicolo

1.4.19.n.376.b.376-385. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1830" ed allegati 1830 Fascicolo

1.4.19.n.377.b.376-385. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1830" e mandati di pagamento 1830 Uscita: nn.1-42

Due esemplari 113

Fascicolo

1.4.19.n.378.b.376-385. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1831" 1831 Registro

1.4.19.n.379.b.376-385. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno 1831" e mandati di pagamento 1831 Uscita: nn.9-45 Fascicolo

1.4.19.n.380.b.376-385. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1832" 1832 Registro

1.4.19.n.381.b.376-385. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1832" e mandati di pagamento 1832 Uscita: nn.6-48 Fascicolo

1.4.19.n.382.b.376-385. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1833" ed allegati 1833 Fascicolo

1.4.19.n.383.b.376-385. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1833" e mandati di pagamento 1833 Uscita: nn.6-47 Fascicolo

1.4.19.n.384.b.376-385. "Sistema di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1834" 1834 Registro

1.4.19.n.385.b.376-385. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1834", ordini di incasso e mandati di pagamento

114

1834 Entrata Uscita: nn.11-37 Fascicolo

1.4.19.n.386.b.386-393. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita del comune di Besenello per l'anno 1835 ad uso comunale" ed allegati 1835 Fascicolo

1.4.19.n.387.b.386-393. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1835 ad uso comunale", ordini di incasso e mandati di pagamento 1835 Entrata Uscita: nn.12-44 Fascicolo

1.4.19.n.388.b.386-393. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita del comune di Besenello per l'anno 1835/36 ad uso comunale" ed allegati 1835 - 1836 Fascicolo

1.4.19.n.389.b.386-393. "Sommario del conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno 1835/36" e ordini di incasso e mandati di pagamento 1835 - 1836 Entrata Uscita: nn.7-50

Si segnala nella parte attiva: "Conto di denaro ricevuto e speso per soccorrere i poveri e necessitosi del distretto del Giudizio distrettuale di Calliano pella comune di Besenello dal 1 luglio 1836 sino a tutto novembre anno stesso, tempo che serpegiò il colera morbus in questo distretto" e documenti giustificativi; "Giornale di cassa per l'anno 1835/36 contenente tutte le esazioni e pagamenti della corrente amministrazione di questo comune di Besenello a tutto ottobre 1836" Fascicolo

1.4.19.n.390.b.386-393. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita del comune di Besenello per l'anno 1836/37 ad uso comunale" ed allegati 1836 - 1837 Fascicolo

115

1.4.19.n.391.b.386-393. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1836/37" e ordini di incasso e mandati di pagamento 1836 - 1837 - Entrata - Uscita: rub.III-XIV - "Giornale di cassa del comune di Besenello per l'anno 1836/37" Fascicolo

1.4.19.n.392.b.386-393. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1837/38" ed allegati 1837 - 1838 Fascicolo

1.4.19.n.393.b.386-393. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1837/38" e ordini di incasso e mandati di pagamento 1837 - 1838 - Entrata: rub.I-VIII - Uscita: rub.V-XIII - "Giornale di cassa ed allegato a tutta la parte attiva" 1837/1838 Fascicolo

1.4.19.n.394.b.394-397. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1838/39" ed allegati 1838 - 1839 Fascicolo

1.4.19.n.395.b.394-397. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1838/39", ordini di incasso e mandati di pagamento 1838 - 1839 Entrata: titoli I-VIII Uscita: titoli II-XIV (nn.1-41) Fascicolo

1.4.19.n.396.b.394-397. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1839/40" ed allegati 1839 - 1840 Fascicolo

1.4.19.n.397.b.394-397. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1839/40", ordini di incasso e mandati di pagamento 1839 - 1840 Entrata: rub.I-VIII Uscita: rub.IV-XIV (nn.1-40) 116

Contiene: giornale di cassa dei cessati capi comune Antonio Postinghel e Giuseppe Masera "Relativamente all'avanzo di cassa 1838/1839 che serve per l'anno 1839/40"; giornale di cassa del capo comune Battisti; "Giornale riferibile al ricevitore comunale¿per l'anno 1839/40"; "Giornale di cassa allegato a tutta la parte attiva e passiva del conto consuntivo 1839/40"; "Estrato dei quinternetti d'esazione del redito appartenente al comune di Besenello per l'anno 1839/40" allegato alla parte attiva del sommario. Fascicolo

1.4.19.n.398.b.398-401. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1840/41" ed allegati 1840 - 1841 Fascicolo

1.4.19.n.399.b.398-401. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1840/41", ordini di incasso e mandati di pagamento 1840 - 1841 - Entrata: rub.IV-VIII - Uscita: rub.IV-XIV - "Giornale di cassa del comune di Besenello" 1840/1841; "Giornale riferibile all'incasso e spese sostenute dal capo comune Masera nell'anno 1840/41"; "Giornale riferibile al ricevitore Sonspergher per l'anno 1840/41", 1842 gennaio 18; "Rendiconto generale sulle spese delle fontane di Besenello" dal 1835 al 1838, 1841 Fascicolo

1.4.19.n.400.b.398-401. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1841/42" ed allegati 1841 - 1842 Fascicolo

1.4.19.n.401.b.398-401. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1841/42", ordini di incasso e mandati di pagamento 1841 - 1842 - Entrata: rub.I-XIII - Uscita: rub.I-XVI - "Giornale 1841/42 pel ricevitore Sonspergher" Fascicolo

1.4.19.n.402.b.402-405. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1842/43" ed allegati 1842 - 1843 Fascicolo

1.4.19.n.403.b.402-405. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1842/43", ordini di incasso e mandati di pagamento 1842 - 1843

117

- Entrata: rub.I-XII - Uscita: rub.IV-XVI - "Giornale del comune di Besenello per l'anno 1842/43"; resoconto del ricevitore comunale Francesco Sonspergher per l'anno 1942/1943 Fascicolo

1.4.19.n.404.b.402-405. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1843/44" ed allegati 1843 - 1844 Fascicolo

1.4.19.n.405.b.402-405. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1843/44" e mandati di pagamento 1843 - 1844 Uscita: titoli IV-XV Fascicolo

1.4.19.n.406.b.406-409. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1844/45" ed allegati 1844 - 1845 Fascicolo

1.4.19.n.407.b.406-409. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1844/45", ordini di incasso e mandati di pagamento 1844 - 1845 Entrata: rub.II-XIV Uscita: rub.I-XVII Fascicolo

1.4.19.n.408.b.406-409. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1845/46" 1845 - 1846 Registro

1.4.19.n.409.b.406-409. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1845/46", ordini di incasso e mandati di pagamento 1845 - 1846 Entrata: rub.V Uscita: rub.IV-XVI

Si segnala: "Quinternetto delle rendite dell'anno 1845/46 del comune di Besenello" Fascicolo

118

1.4.19.n.410.b.410-411. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1846/47" 1846 - 1847 Registro

1.4.19.n.411.b.410-411. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1846/47" ordini di incasso e mandati di pagamento 1846 - 1847 Entrata: rub.I-VIII uscita: rub.II-XVII

Si segnala: quinternetto di esazione delle rendite del comune di Besenello, 1846/1847 Fascicolo

1.4.19.n.412.b.412-415. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1847/48" ed allegati 1847 - 1848 Fascicolo

1.4.19.n.413.b.412-415. Ordini di incasso e mandati di pagamento 1847 - 1848 - Entrata: rub.III-XI - Uscita: rub.III-XVII - "Giornale concernente l'asse attivo e passivo in quanto sia le spese ed introiti, di cui ebbe relazione la gestione del ricevitore comunale Arcangelo Masera per l'anno amministrativo 1847/48¿" Fascicolo

1.4.19.n.414.b.412-415. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1848/49" ed allegati 1848 - 1849 Fascicolo

1.4.19.n.415.b.412-415. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1848/49", ordini di incasso e mandati di pagamento 1848 - 1849 Entrata: rub.II Uscita: rub.III-XVII

Si segnala:quinternetto di esazione delle rendite del comune di Besenello 1848/1849 Fascicolo

1.4.19.n.416.b.416-420. 119

"Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1849/50" ed allegati 1849 agosto 19 I stesura Fascicolo

1.4.19.n.417.b.416-420. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1849/50" ed allegati 1849 agosto 20 II stesura Fascicolo

1.4.19.n.418.b.416-420. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1850", ordini di incasso e mandati di pagamento 1850 Entrata: rub.I-XI Uscita: rub.III-XIV Fascicolo

1.4.19.n.419.b.416-420. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1850/51" ed allegati 1850 - 1851 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.420.b.416-420. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1850/51", ordini di incasso e mandati di pagamento 1850 - 1851 - Entrata: rub.VII - Uscita: rub.III-XIV (nn.1-79) - "Rendiconto del ricevitore Masera 1850/51"

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.421.b.421-422. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1851/52" ed allegati 1851 - 1852 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.422.b.421-422. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1851/52", ordini di incasso e mandati di pagamento 1851 - 1852 120

Entrata: rub.VII Uscita: rub.III-XIII

Si segnala: quinternetto di esazione delle rendite del comune di Besenello 1851/1852; "Quinternetto per l'imposta della steora fondiaria nel comune di Besenello per l'anno 1851/52."; "Quinternetto d'esazione della steora d'industria nel comune di Besenello per l'anno 1852."; "Quinternetto comunale 1852"; "Conto del capo comune Masera pro anno 1851752"; "Rendiconto del ricevitore Buccella pro anno 1851/52", 1853 gennaio 17

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.423.b.423-424. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1852/53" ed allegati 1852 - 1853 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.424.b.423-424. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1852/53", ordini di incasso e mandati di pagamento 1852 - 1853 Entrata: VIII Uscita: rub.III-XIV

Si segnala: "Quinternetto del comune di Besenello per l'esazione della steora fondiaria per l'anno 1852/53."; "Quinternetto d'esazione per la steora d'industria e rispettiva addizionale comunale per l'anno 1852/53 pel comune di Besenello"

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.425.b.425-428. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1853/54" ed allegati 1853 - 1854 Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.426.b.425-428. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1853/54", ordini di incasso e mandati di pagamento 1853 - 1854 Entrata Uscita: rub.III-XIII

Si segnala: quinternetto di esazione delle rendite del comune di Besenello; "Quinternetto per l'esazione della steora fondiaria del comune di Besenello d'anno 1853/54"; "Quinternetto d'industria del comune di Besenello per l'anno 1853/54" Fascicolo 121

1.4.19.n.427.b.425-428. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1854/55" ed allegati 1854 - 1855 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.428.b.425-428. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1854/55", ordini di incasso e mandati di pagamento 1854 - 1855 Entrata:V-XI Uscita: rub.II-XIII

Si segnala: "Quinternetto per l'esazione della steora fondiaria per il comune di Besenello" 1854/1855; "Tabella per l'esazione della steora d'industria ed addizionali pel comune di Besenello pro 1854/55"; "Prospetto della sovraimposta comunale pro 1855. Commisurata sulla steora delle rendite¿ del comune di Besenello."

Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.429.b.429-432. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1855/6" ed allegati 1855 - 1856 Fascicolo

1.4.19.n.430.b.429-432. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1855/56" ordini di incassi e mandati di pagamento 1855 - 1856 Entrata: nn.1-10 Uscita: rub.X-XV

Si segnala: "Quinternetto per l'esazione dei rediti comunali per l'anno 1855 Besenello" Fascicolo

1.4.19.n.431.b.429-432. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1856/57" ed allegati 1856 - 1857 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.432.b.429-432. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1856/57", ordini di incasso e mandati di pagamento 1856 - 1857

122

Entrata: rub.VIII Uscita: rub.IV-XV Fascicolo

1.4.19.n.433.b.433-436. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1858/59" e mandati di pagamento 1857 - 1858 Uscita: rub.III-XIII Fascicolo

1.4.19.n.434.b.433-436. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1858/59" ed allegati 1857 - 1858 Fascicolo

1.4.19.n.435.b.433-436. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1857/58" ed allegati 1857 - 1858 Fascicolo

1.4.19.n.436.b.433-436. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1857/58" ordini di incasso e mandati di pagamento 1857 - 1858 Entrata: rub.VI-VIII Uscita: rub.IV-XII

Si segnala: "Quinternetto per l'addizionale emessa a favore della camera di commercio commisurata sulla steora delle rendite a carico degli elettori del comune di Besenello per l'anno 1858¿" Fascicolo

1.4.19.n.437.b.437-439. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1859/60", ordini di incasso e mandati di pagamento 1859 - 1860 Entrata: rub.VII Uscita:rub.VII-XIII Fascicolo

1.4.19.n.438.b.437-439. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1860/61" 1860 - 1861 Registro

1.4.19.n.439.b.437-439. 123

"Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1860/61", ordini di incasso e mandati di pagamento 1860 - 1861 Entrata: rub.I-VII Uscita: rub.III-XIII Fascicolo

1.4.19.n.440.b.440-447. Allegati al sistema preliminare 1861 - 1862 Fascicolo

1.4.19.n.441.b.440-447. Allegati al sistema preliminare 1862 - 1863 Fascicolo

1.4.19.n.442.b.440-447. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1863/64." ed allegati 1863 - 1864 Fascicolo

1.4.19.n.443.b.440-447. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1863/64", ordini di incasso e mandati di pagamento 1863 - 1864 Entrata: rub.III Uscita: rub.II-XIII Fascicolo

1.4.19.n.444.b.440-447. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1865" 1865 Registro

1.4.19.n.445.b.440-447. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1865", ordini di incasso e mandati di pagamento 1865 Entrata: rub.IV-IX Uscita: rub.II-XIII

Contiene: giornale di cassa pro 1865 Fascicolo

124

1.4.19.n.446.b.440-447. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1866" ed allegati 1866 Fascicolo

1.4.19.n.447.b.440-447. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1866", ordini di incasso e mandati di pagamento 1866 Entrata: rub.II-VII Uscita: rub.II-XIII Fascicolo

1.4.19.n.448.b.448-452. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1867" 1867 Registro

1.4.19.n.449.b.448-452. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1867", ordini di incasso e mandati di pagamento 1867 Entrata: nn.2-12 Uscita: rub.II-XIII

Si segnala: "Quinternetto degli interessi di livelli e decime ed affitto di fondi e case di ragione del comune di Besenello e scadenti nell'anno 1867."; "Ruolo dei censiti ascritti nell'emissione del contributo sui rami d'industria e relative addizionali e prenotazioni dei rispettivi pagamenti per l'anno amministrativo 1867 pel comune di Besenello; "Rendiconto 1867 di Enrico Rensi"; "Libro dei resti consegnati a Casimiro Penner ricevitore comunale retro all'anno 1867." Fascicolo

1.4.19.n.450.b.448-452. Documenti giustificativi del conto 1868 - "Resoconto che fa il sottoscritto Casimiro Penner di Besenello qual ricevitore di questo comune sopra la gestione 1868", 1870 gennaio 12; - giornale di cassa pro 1868 Fascicolo

1.4.19.n.451.b.448-452. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1869" ed allegati 1869 Due esemplari Fascicolo

125

1.4.19.n.452.b.448-452. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1869", ordini di incasso e mandati di pagamento 1869 Entrata: rub.IX Uscita: rub.II-XIII

Si segnala: "Quinternetto pell'esazione delle visite mediche ed altre operazioni chirurgico-ostetriche fatte dal sottoscritto agli individui qui entro notati e rispettive loro famiglie dal giorno 22 aprile 1868 fino a tutto il giorno 29 aprile del 1869. Dottor Alimonta"; "Rendiconto sull'amministrazione comunale pro anno 1869 sostenuta da Enrico Rensi segretario comunale"; "Rendiconto sull'amministrazione comunale pro anno 1869 sostenuta dal ricevitore comunale Casimiro Penner.", 1870 gennaio 29 Fascicolo

1.4.19.n.453.b.453-456. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1870" ed allegati 1870 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.454.b.453-456. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1870", ordini di incasso e mandati di pagamento 1870 Entrata: rub.II-IX Uscita: rub.II-XIII Fascicolo

1.4.19.n.455.b.453-456. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1871" ed allegati 1871 Due esemplari Fascicolo

1.4.19.n.456.b.453-456. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1871", ordini di incasso e mandati di pagamento 1871 Entrata: rub.VII; IX Uscita: rub.II-XIII

Si segnala: "Quinternetto della steora d'industria pel comune di Besenello" Fascicolo

1.4.19.n.457.b.457-461. Allegati al sistema preliminare 1872

126

Fascicolo

1.4.19.n.458.b.457-461. Documenti giustificativi del conto 1872 "Reso conto Casimiro Penner": revisioni dei conti consuntivi 1865 - 1869 e documenti relativi a pagamenti fatti per conto del comune per l'esercizio 1869, 1868 - 1872 Fascicolo

1.4.19.n.459.b.457-461. Documenti giustificativi del conto 1873 Fascicolo

1.4.19.n.460.b.457-461. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1874" ed allegati 1874 Fascicolo

1.4.19.n.461.b.462-465. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1874" e mandati di pagamento 1874 Uscita: rub.XIII

Si segnala: "Rendiconto della gestione sostenuta dal sottoscritto Domenico Rosi, in qualità d'esatore comunale del luogo per l'epoca dal I gennaio al 31 dicembre 1874", 1875; gionale di cassa pro 1874; "Amministrazione del comune di Besenello 1874"

Due esemplari, di cui uno diverso nel risultato finale perché rivisto dai revisori Fascicolo

1.4.19.n.462.b.462-465. "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1875" ed allegati 1875 Fascicolo

1.4.19.n.463.b.462-465. Documenti giustificativi del conto 1875 - giornale di cassa pro 1875; - "Amministrazione del comune di Besenello 1875" Fascicolo

1.4.19.n.464.b.462-465. 127

"Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1878" ed allegati 1878 Fascicolo

1.4.19.n.465.b.462-465. "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1878" e mandati di pagamento 1878 Uscita: rub.II-XIII Fascicolo

1.4.19.n.466.b.466-476. "Preventivo del comune di Besenello... pell'anno 1886" ed allegati 1886 Fascicolo

1.4.19.n.467.b.466-476. "Conto del comune di Besenello... per l'anno 1886" e documenti giustificativi 1886 Si segnala: "Giornale del comune di Besenello per l'anno 1886" Fascicolo

1.4.19.n.468.b.466-476. Mandati di pagamento 1888 Uscita: rub.XVII Fascicolo

1.4.19.n.469.b.466-476. "Conto del comune di Besenello... per l'anno 1889." e mandati di pagamento 1889 Uscita: rub.XVI Fascicolo

1.4.19.n.470.b.466-476. Mandati di pagamento 1890 Uscita: rub.V Fascicolo

1.4.19.n.471.b.466-476. "Preventivo del comune di Besenello... pell'anno 1892" ed allegati 1892

128

Fascicolo

1.4.19.n.472.b.466-476. "Conto del comune di Besenello... per l'anno 1892" e mandati di pagamento 1892 - Uscita: rub.I-X - "Giornale del comune di Besenello per l'anno 1892" Fascicolo

1.4.19.n.473.b.466-476. "Preventivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune signor Giuseppe Battisti per l'anno 1893" ed allegati 1893 Fascicolo

1.4.19.n.474.b.466-476. Mandati di pagamento 1893 Uscita: rub.I-XI

Si segnala: "Prospetto dimostrativo delle uscite al conto del comune di Besenello per l'anno 1893"; "Rendiconto del ricevitore Enrico Rensi sulla gestione qual ricevitore e cassiere del comune di Besenello per l'anno amministrativo 1893"; "Giornale di cassa comunale del comune di Besenello... per l'anno 1893" Fascicolo

1.4.19.n.475.b.466-476. "Preventivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune Giuseppe Battisti per l'anno 1894" ed allegati 1894 Fascicolo

1.4.19.n.476.b.466-476. "Conto consuntivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune per l'anno 1894"e mandati di pagamento 1894 - Uscita: rub.II-XIV - "Giornale di cassa comunale del comune di Besenello... per l'anno 1894" Fascicolo

1.4.19.n.477.b.477-484. "Preventivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune Leonardo Buccella per l'anno 1895"ed allegati 1895 Fascicolo

1.4.19.n.478.b.477-484.

129

"Conto del comune di Besenello... per l'anno 1895" e mandati di pagamento 1895 - Uscita: rub.I-XVIII - "Giornale di cassa comunale del comune di Besenello... tenuto dal cassiere comunale Domenico Rosi per l'anno 1895" Fascicolo

1.4.19.n.479.b.477-484. "Preventivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune Buccella per l'anno 1896"ed allegati 1896 Fascicolo

1.4.19.n.480.b.477-484. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno 1896"e mandati di pagamento 1896 Uscita: nn.3-99 Fascicolo

1.4.19.n.481.b.477-484. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1897"ed allegati 1897 Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.482.b.477-484. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno 1897..." e ordini di incasso e mandati di pagamento 1897 Entrata: nn.32-40 Uscita: rub.I; VI-XIII

Si segnala: "Quinternetto per l'esazione scopatura camini pro 1896" Fascicolo

1.4.19.n.483.b.477-484. Documenti giustificativi del conto 1898 Fascicolo

1.4.19.n.484.b.477-484. Documenti giustificativi del conto 1900 Si segnala: "Prospetto delle entrate del comune di Besenello pro 1900" e "Prospetto delle uscite del comune di Besenello pro anno 1900" Fascicolo 130

1.4.19.n.485.b.485-487. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1901..." ed allegati 1901 Fascicolo

1.4.19.n.486.b.485-487. Documenti giustificativi del conto 1901 Fascicolo

1.4.19.n.487.b.485-487. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno 1902" e documenti giustificativi 1902 Fascicolo

1.4.19.n.488.b.488-494. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1903" ed allegati 1903 Fascicolo

1.4.19.n.489.b.488-494. Documenti giustificativi del conto 1903 Fascicolo

1.4.19.n.490.b.488-494. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1904 compilato dal capocomune Giacinto Anzelini" 1904 Registro

1.4.19.n.491.b.488-494. Preventivo del comune di Besenello 1906 Manca il quadro riassuntivo Registro

1.4.19.n.492.b.488-494. Documenti giustificativi del conto 1906 Fascicolo

131

1.4.19.n.493.b.488-494. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1907 compilato dal capocomune Giacinto Anzelini" ed allegati 1907 Fascicolo

1.4.19.n.494.b.488-494. "Conto consuntivo del comune di Besenello... compilato dal capocomune Giacinto Anzelini per l'anno 1907" e documenti giustificativi 1907 Fascicolo

1.4.19.n.495.b.495-496. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1908 compilato dal capocomune Giacinto Anzelini" 1908 Registro

1.4.19.n.496.b.495-496. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno amministrativo 1908" e documenti giustificativi 1908 Fascicolo

1.4.19.n.497.b.497-499. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1909 compilato dal capocomune Giacinto Anzelini" 1909 Registro

1.4.19.n.498.b.497-499. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno amministrativo 1909" e documenti giustificativi 1909 Fascicolo

1.4.19.n.499.b.497-499. Documenti giustificativi del conto 1910 Fascicolo

1.4.19.n.500.b.500-506. Preventivo del comune di Besenello 1912 Manca il quadro riassuntivo Registro

132

1.4.19.n.501.b.500-506. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1913 copilato dal capocomune Giovanni Battista Piffer" ed allegati 1913 Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.502.b.500-506. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno amministrativo 1913" e documenti giustificativi 1913 Tre esemplari, di cui due incompleti. Fascicolo

1.4.19.n.503.b.500-506. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1914 compilato dal capocomune Giovanni Battista Piffer" ed allegati 1914 Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.504.b.500-506. "Conto consuntivo del comune di Besenello... per l'anno amministrativo1914" e documenti giustificativi 1914 Due esemplari. Fascicolo

1.4.19.n.505.b.500-506. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1915 compilato dal capocomune Giovanni Battista Piffer" ed allegati 1915 Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.506.b.500-506. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Giuseppe Battisti per l'anno amministrativo 1915" e documenti giustificativi 1915 Si segnala: registro delle somministrazioni di generi alimentari e denari, 1915 - 1916

Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo

1.4.19.n.507.b.507-514. "Preventivo del comune di Besenello... per l'anno 1916" ed allegati 1916 Due esemplari, di cui uno incompleto. 133

Fascicolo

1.4.19.n.508.b.507-514. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Giuseppe Battisti per l'anno amministrativo 1916" e documenti giustificativi 1916 Fascicolo

1.4.19.n.509.b.507-514. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Giuseppe Battisti per l'anno amministrativo 1917" e documenti giustificativi 1917 Mancano gli allegati alle parti attiva e passiva. Fascicolo

1.4.19.n.510.b.507-514. Documenti giustificati del conto 1918 Si segnala: "Quinternetto di tutte le entrate affidate al cassiere Luigi Grossa per gli anni 1915 - 1916 - 1917 - 1918 nonché degli incassi fatti dal sindaco negli stessi anni." Fascicolo

1.4.19.n.511.b.507-514. "I parte Conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno amministrativo 1919. I-IV" 1919 gennaio 1 - 1919 aprile 30 Manca gli allegati alle parti attiva e passiva. Registro

1.4.19.n.512.b.507-514. "II parte Conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno amministrativo 1919" e documenti giustificativi 1919 Quattro esemplari, mancano gli allegati alle parti attiva e passiva. Fascicolo

1.4.19.n.513.b.507-514. "Preventivo del comune di Besenello per l'anno 1920 compilato dal sindaco Giuseppe Battisti" ed allegati 1920 Si segnala: "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Besenello e benefici amministrati dallo stesso... alla fine dell'anno 1919"

Due esemplari, di cui uno incompleto. Fascicolo 134

1.4.19.n.514.b.507-514. "Conto consuntivo del comune di Besenello per l'anno amministrativo 1920" e documenti giustificativi 1920 Si segnala: registro delle somministrazioni di generi alimentari e denari, 1920 - 1921

Mancano gli allegati alle parti attiva e passiva. Fascicolo

1.4.19.n.515. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Rensi Cirillo per l'anno amministrativo 1921" e mandati di pagamento 1921 Uscita: rub.1-22 Busta

1.4.19.n.516. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Rensi Cirillo per l'anno amministrativo 1922" e documenti giustificativi 1922 Si segnala: "Registro delle entrate 1922"

Due esemplari Busta

1.4.19.n.517. "Conto consuntivo del comune di Besenello compilato dal sindaco Rensi Cirillo per l'anno amministrativo 1923" e mandati di pagamento 1923 - Entrata - Uscita: rub.1-22 - "Entrata 1923": mastro delle entrate

Quattro esemplari, di cui due incompleti. Busta

135 serie 4.20 Giornali di cassa, 1825 - 1920

Contenuto Sono raccolti in questa serie i giornali di cassa, strumenti indispensabili per la compilazione del conto consuntivo, nei quali dovevano essere registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale. La serie non è omogenea perché molti registri sono conservati così come sono stati ritrovati: cioè accanto ai conti consuntivi del comune.

1.4.20.n.518. "Giornale dell'entrata ed uscita in denaro contante del comune di Besenello, Distretto di Caliano nel circolo di Rovereto, per l'anno 1825 e successivi" 1825 - 1841 Il registro riporta: il numero progressivo e le registrazioni in ordine cronologico delle entrate e delle uscite. Registro, legatura in cartone, cc.49 n.n.

1.4.20.n.519. Giornale di cassa dell'entrata e dell'uscita 1897 Il registro riporta: il numero progressivo , la data, le registrazioni in ordine cronologico delle entrate e delle uscite. Registro, legatura in mezza tela, cc.22 n.n.

1.4.20.n.520. "Giornale. Comune di Besenello 1901" 1901 Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

1.4.20.n.521. "Giornale. Comune di Besenello 1902" 1902 Il registro riporta mese per mese: il numero progressivo e le registrazioni in ordine cronologico delle entrate e delle uscite. Registro, legatura in carta, cc.16 n.n.

1.4.20.n.522. "Giornale 1920" 1920 Registro, legatura in carta, cc.14 n.n.

136 serie 4.21 Libri mastri, 1921 - 1923

Contenuto Nei libri mastri venivano registrate le entrate ed uscite, non più in ordine cronologico e numerico come nei giornali di cassa, ma secondo la loro specie e natura nelle relative rubriche. La serie è lacunosa.

1.4.21.n.523. "Libro maestro del municipio di Besenello per l'anno 1921..." 1921 Il registro riporta per ogni rubrica del conto consuntivo: il numero progressivo e le registrazioni in ordine cronologico delle entrate e delle uscite. Registro, legatura in carta, cc.28 n.n.

1.4.21.n.524. "Giornale delle uscite" 1922 - 1923 Si tratta del libro mastro delle uscite. Il registro riporta per ogni rubrica del conto consuntivo: il numero progressivo e le registrazioni in ordine cronologico delle entrate e delle uscite. Registro, legatura in mezza tela, cc.27 n.n.

137 serie 4.22 Giornali degli introiti e della spedizione dei mandati, 1821 - 1923

Contenuto Questi registri contengono le matrici dei mandati di pagamento. Il comune non poteva effettuare nessun pagamento senza emettere un mandato, nel quale appariva il numero progressivo, il nome del destinatario, la motivazione del pagamento e l'importo relativo. Si conservano anche i registri relativi all'entrata della parte contabile dal 1821 al 1823

1.4.22.n.525.b.525-531. Giornale degli introiti 1821 giugno 24 - 1821 settembre 29 Le date si riferiscono alle riscossioni effettuate il giorno di S.Giovanni e di S.Michele. Bollettario, cc.97 n.n., due bollettari

1.4.22.n.526.b.525-531. Giornale per la spedizione dei mandati 1821 novembre 9 -1821 dicembre 31; 1822 maggio 5 nn.1-51: 1821 novembre 9-dicembre 31; n.52: 1822 maggio 5 Bollettario, cc.26 n.n.

1.4.22.n.527.b.525-531. Giornale degli introiti 1822 giugno 24 - 1822 settembre 29 nn.1-148 Le date si riferiscono alle riscossioni effettuate il giorno di S.Giovanni e di S.Michele. Bollettario, cc.73

1.4.22.n.528.b.525-531. Giornale per la spedizione dei mandati 1822 ottobre 25 - 1823 gennaio 14 nn.1-54 Bollettario, cc.28 n.n.

1.4.22.n.529.b.525-531. Giornale per la spedizione dei mandati 1823 marzo 16 - 1823 dicembre 29 nn.1-51 Bollettario, cc.26 n.n.

138

1.4.22.n.530.b.525-531. Giornale degli introiti 1823 giugno 24 - 1823 settembre 29 nn.1-149 Le date si riferiscono alle riscossioni effettuate il giorno di S.Giovanni e S.Michele. Bollettario, cc.69 n.n.

1.4.22.n.531.b.525-531. Giornale per la spedizione dei mandati 1824 settembre 5 - 1824 dicembre 31 nn.1-54 Bollettario, cc.27 n.n.

1.4.22.n.532.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1825 luglio 8 - 1825 dicembre 31 nn.1-66 Bollettario, cc.34 n.n.

1.4.22.n.533.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1826 giugno 1 - 1826 dicembre 31 nn.1-21 Bollettario, cc.11 n.n.

1.4.22.n.534.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1827 aprile 1 - 1827 dicembre 31 cc.1-38 Bollettario, cc.19 n.n.

1.4.22.n.535.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1828 dicembre 3 - 1828 dicembre 31 nn.1-35 Bollettario, cc.1-18 n.n.

1.4.22.n.536.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1830 marzo 3 - 1830 dicembre 31; 1831 agosto 4 nn.1-45 Bollettario, nn.23 n.n.

139

1.4.22.n.537.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1831 febbraio 22 - 1831 dicembre 31 nn.1-47 Bollettario, cc.25 n.n.

1.4.22.n.538.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1832 febbraio 25 - 1832 dicembre 31 nn.1-44 Bollettario, cc.22 n.n.

1.4.22.n.539.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1833 aprile 30 - 1833 dicembre 31 nn.1-46 Bollettario, cc.23 n.n.

1.4.22.n.540.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1834 aprile 22 - 1834 dicembre 31 nn.1-40 Bollettario, cc.20 n.n.

1.4.22.n.541.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1835 aprile 15 - 1836 marzo 16 nn.1-44 Bollettario, cc.23 n.n.

1.4.22.n.542.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1836 febbraio 29 - 1837 febbraio 7 nn.1-47 Bollettario, cc.24 n.n.

1.4.22.n.543.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1836 novembre 29 - 1838 aprile 17 nn.1-28 Bollettario, cc.14 n.n.

140

1.4.22.n.544.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1837 gennaio 10 - 1837 novembre 30 nn.1-44 Bollettario, cc.22 n.n.

1.4.22.n.545.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1837 dicembre 16 - 1838 dicembre 26 nn.1-56 Bollettario, cc.29 n.n.

1.4.22.n.546.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1839 febbraio 4 - 1839 ottobre 31; 1840 gennaio 5 nn.1-51 Bollettario, cc.26 n.n.

1.4.22.n.547.b.532-547. Giornale per la spedizione dei mandati 1839 dicembre 26 - 1840 novembre 30 nn.1-43 Bollettario, cc.22 n.n.

1.4.22.n.548.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1841 aprile 15 - 1841 novembre 30 nn.1-52 Bollettario, cc.26 n.n.

1.4.22.n.549.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1841 dicembre 3 - 1842 settembre 14 nn.1-56 Bollettario, cc.23 n.n.

1.4.22.n.550.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1843 gennaio 5 - 1843 ottobre 30 nn.1-67 Bollettario, cc.32 n.n.

141

1.4.22.n.551.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1843 dicembre 23 - 1844 ottobre 31 nn.1-69 Bollettario, cc.33 n.n.

1.4.22.n.552.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1844 novembre 27 - 1845 ottobre 31 nn.1-65 Bollettario, cc.33 n.n.

1.4.22.n.553.b.548-553. Giornale per la spedizione dei mandati 1845 novembre 18 - 1847 gennaio 18 nn.1-49 Bollettario, cc.32 n.n.

1.4.22.n.554.b.554-558. Giornale per la spedizione dei mandati 1846 dicembre 26 - 1848 gennaio 1 nn.1-72 Bollettario, cc.36 n.n.

1.4.22.n.555.b.554-558. Giornale per la spedizione dei mandati 1847 dicembre 26 - 1848 novembre 9 nn.1-58 Bollettario, cc.29 n.n.

1.4.22.n.556.b.554-558. Giornale per la spedizione dei mandati 1849 gennaio 11 - 1849 ottobre 31 nn.1-59 Bollettario, cc.29 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.557.b.554-558. Giornale per la spedizione dei mandati 1849 dicembre 5 - 1850 dicembre 11 nn.1-59 Bollettario, cc.29 n.n.

142

1.4.22.n.558.b.554-558. Giornale per la spedizione dei mandati 1850 novembre 21 - 1852 gennaio 26 nn.1-106 Bollettario, cc.52 n.n.

1.4.22.n.559.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1851 novembre 4 - 1853 gennaio 5 nn.1-86 Bollettario, cc.43 n.n.

1.4.22.n.560.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1852 dicembre 31 - 1854 marzo 17 nn.1-96 Bollettario, cc.49 n.n., due bollettari

1.4.22.n.561.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1853 dicembre 9 - 1854 novembre 20 nn.1-77 Bollettario, cc.39 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.562.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1856 gennaio 31 - 1857 febbraio 2 nn.1-81 Bollettario, cc.44 n.n., cinque bollettari

1.4.22.n.563.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1858 gennaio 31 - 1858 ottobre 31 nn.1-102 Bollettario, cc.51 n.n.

1.4.22.n.564.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1858 novembre 23 - 1860 gennaio 15 nn.1-100 Bollettario, cc.50 n.n., quattro bollettari

143

1.4.22.n.565.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1860 gennaio 13 - 1860 dicembre 30 nn.1-71 Bollettario, cc.36 n.n.

1.4.22.n.566.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1860 dicembre 21 - 1861 dicembre 24 nn.1-82 Bollettario, cc.42 n.n., due bollettari

1.4.22.n.567.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1861 novembre 6 - 1862 aprile 30 nn.1-40 Bollettario, cc.20 n.n.

1.4.22.n.568.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1867 gennaio 4 - 1867 dicembre 31 nn.1-115 Bollettario, cc.60 n.n., quattro bollettari

1.4.22.n.569.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1869 gennaio 2 - 1869 dicembre 31 Numerazione imprecisa Bollettario, cc.43 n.n., due bollettari

1.4.22.n.570.b.559-570. Giornale per la spedizione dei mandati 1870 gennaio 11 - 1870 luglio 31 nn.1-33 Bollettario, cc.22 n.n.

1.4.22.n.571.b.571-574. Giornale per la spedizione dei mandati 1874 gennaio 6 - 1874 dicembre 31 nn.1-206 Bollettario, cc.102 n.n., tre bollettari

144

1.4.22.n.572.b.571-574. Giornale per la spedizione dei mandati 1875 gennaio 17 - 1875 dicembre 31 nn.1-197 Bollettario, cc.99 n.n., quattro bollettari

1.4.22.n.573.b.571-574. Giornale per la spedizione dei mandati 1886 gennaio 11 - 1886 dicembre 31 nn.1-238 Bollettario, cc.119 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.574.b.571-574. Giornale per la spedizione dei mandati 1892 aprile 1 - 1892 dicembre 31 nn.29-250 Bollettario, cc.111 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.575.b.575-578. Giornale per la spedizione dei mandati 1894 febbraio 1 - 1894 ottobre 30 nn.1-160 Bollettario, cc.119 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.576.b.575-578. Giornale per la spedizione dei mandati 1894 dicembre 31 - 1895 dicembre 31 1894 dicembre 31: nn.240-248; 1895 gennaio 25 - dicembre 31: nn.1-223 Bollettario, cc.126 n.n., cinque bollettari

1.4.22.n.577.b.575-578. Giornale per la spedizione dei mandati 1897 marzo 28 - 1897 dicembre 31 nn.44-331 Bollettario, cc.86 n.n., tre bollettari

1.4.22.n.578.b.575-578. Giornale per la spedizione dei mandati 1923 gennaio 14 - 1923 dicembre 12 nn.1-300 Bollettario, cc.203 n.n., due bollettari

145 serie 4.23 Registri diversi, 1830 - 1922

Contenuto Sono conservati i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali a causa della loro esiguità o del loro carattere locale, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome.

1.4.23.n.579.b.579-589. Registro degli individui tenuti al pagamento di affitti sui capitali 1830 - 1831 Il registro riporta: n. corrente, cognome e nome dell'affittuario in ordine alfabetico, scadenze dell'affitto sui capitali, somme riscosse ratealmente. Registro, legatura in carta, pp.24

1.4.23.n.580.b.579-589. "Turno dei lavori dietro alle strade, alle acque ed ogni sorta di pubblico lavoro cominciando dal primo agosto 1850" 1850 Il registro riporta: n. corrente, nome e cognome degli individui e del bestiame, importo steorale, descrizione dei mezzi utilizzati (braccia e con buoi), annotazioni, turni I - VIII Registro, legatura in carta, cc.20 n.n.

1.4.23.n.581.b.579-589. "Protocollo delle multe" 1850 agosto 19 - 185[3] settembre 16 Il registro riporta: n. corrente, n. di prot. dell'esibito, nome e cognome del condannato, motivo della multa, importo, giorno del versamento. Registro, legatura in carta, cc.10 n.n.

1.4.23.n.582.b.579-589. "Licenza di esercitare la caccia degli uccelli piccoli¿" 1854 agosto 19 - 1871 novembre 6 Permessi di caccia: nn.1-8 dal 19 agosto al 21 novembre 1854; nn.1-6 dal 7 ottobre al 6 novembre 1871 Il registro riporta: n. corrente, nome, cognome e domicilio e connotati personali del possessore della licenza, ammontare della tassa pagata, validità della licenza e data del rilascio della licenza. Registro, legatura in carta, cc.15 n.n.

1.4.23.n.583.b.579-589. "Registro di prenotazione di libri di servizio staccati dal comune di Besenello" 1874 - 1881 Riguarda i libretti di servizio rilasciati a persone di Besenello che lavorano come domestici, braccianti e artigiani in altre località e di persone provenienti da altri paesi che lavorano in Besenello.

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Il registro riporta: n. corrente, n. di prot. degli esibiti, data, domicilio, professione, cognome e nome del padrone, giorno," mese ed anno della seguita partenza dei forestieri", annotazioni. Registro, legatura in carta, cc.4 n.n.

1.4.23.n.584.b.579-589. "Giornale poveri 1881¿-1894" 1881 - 1894 Riguarda i sussidi erogati ai poveri. Il registro riporta: il n.del biglietto, nome e cognome e importo versato Registro, legatura in mezza tela, cc.149

1.4.23.n.585.b.579-589. "Sovvenzioni a poveri anno 1897" 1897 Il registro riporta: cognome e nome, domicilio del/la sussidiato/a, n. corrente, data e n. del conchiuso col quale venne accordata la sovvenzione, durata della sovvenzione, importo giornaliero e settimanale, date e importi dei pagamenti, annotazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.9 n.n.

1.4.23.n.586.b.579-589. "Libri lavoro" 1897 - 1917 Il registro riporta: n. corrente, cognome e nome, paternità, luogo, età, condizione, giorno, mese e anno del rilascio, annotazioni. Registro, legatura in carta, cc.14 n.n.

1.4.23.n.587.b.579-589. "Libro nero del comune di Besenello dal 1898 in poi" 1898 - 1922 (con annotazioni dal 1869) Si tratta di una rubrica alfabetica che riporta cognome e nome di individui condannati a vario titolo, l'elenco specifico delle condanne e in base a quale contravvenzione di legge. Con annotazioni riguardanti le condanne precedenti a partire dal 1869. Registro, legatura in cartone

1.4.23.n.588.b.579-589. "Costruzioni permessi" 1899 - 1908 Riguarda i permessi di fabbrica (licenze edilizie) rilasciati dal comune. Il registro riporta: n. corrente, cognome e nome, paternità, luogo, condizione, giorno, mese e anno del rilascio del permesso, annotazioni. Registro, legatura in carta, c.1 n.n.

1.4.23.n.589.b.579-589. "Registro penale tenuto dal municipio di Besenello sulle contravvenzioni assegnate alla giurisdizione del comune" 1922 settembre 30 - 1922 novembre 15

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Il registro riporta: n. progressivo, n. dell'esibito, cognome, nome, età, professione e domicilio dell'imputato, cognome, nome, professione e domicilio dell'accusatore, indicazione della contravvenzione a carico dell'imputato, confessione e giustificazione dell'imputato, ciò che si ritiene probatorio, tenore e data della decisione indicando la prescrizione a cui si contravvenne e firma d'ufficio, pubblicazione della decisione e annotazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.6 n.n.

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Ente Comune di Besenello 1923 gennaio 13 - 1929 marzo 21

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Besenello (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1929

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain datato 10 settembre 1919, approvato con R.D. datato 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. del 11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana, pubblicata nel R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, nella legge del 4 febbraio 1926, n. 237 (riguardante l'istituzione del podestà e della consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti) ed, infine, nel R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 (in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno), operava la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo nei comuni italiani. Subito dopo con interventi di autorità furono aggregati alcuni comuni (R.D. datato 29 novembre 1928, n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-29).

Con Regio Decreto 28 gennaio 1929 n.230, recepito nei primi giorni di marzo in seguito alla comunicazione della Prefettura di Trento e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 59 dell'11 marzo 1929, Besenello fu riunito insieme con Calliano in un unico comune con denominazione Beseno e capoluogo Calliano. In archivio la prima attestazione è raccolta in una copia vistata del verbale di deliberazione del consiglio comunale del 1 marzo 1923, l'ultima attestazione consiste nella registrazione di spese annotate sul libro mastro del 1929 alla data del 21 marzo; la data iniziale riportata nell'intestazione è quella istituzionale.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n.156, e 23 marzo 1919, n.504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n.1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti- legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n.297, modificato con R.D. datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n.559.

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L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono estese alle nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n.237 ed, infine, con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno.

Funzioni, occupazioni e attività La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune di Besenello emergono dell'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; -Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica; -Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926 n. 237.

Struttura amministrativa

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In base al Regio decreto di data 4.2.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che elegge nel suo seno una giunta, che si rinnova ogni 4 anni e si compone di un numero pari (da 2 a 8) di assessori, e un sindaco, che è eletto a scrutinio segreto e dura in carica 4 anni, un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n.2248. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso R.D. il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione. (art. 139). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art.68), che durano in carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco.

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Contesto generale Con ordine di servizio datato 29 maggio 1915 del comando supremo del regio esercito italiano viene costituito un segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico politico amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza datata 19 novembre 1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un governatore degli affari civili, il quale con R.D. datato 24 luglio 1919, n. 1251, viene sostituito da un Commissario generale civile, coadiuvato da vice Commissari.

Besenello dipende dal regio commissariato civile del distretto politico di Rovereto. (1919 - 1923).

Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuano la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge datata 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria (ciò sulla base delle norme di diritto internazionale). Comunque, fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. In base al R.D. datato 4 febbraio 1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, il Regno si divide in Province, circondari, mandamenti e comuni. In ogni Provincia vi sono un prefetto, con funzioni esecutive, un vice prefetto, un consiglio di prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni Circondario vi è un sottoprefetto, che esegue gli ordini del prefetto.

Besenello viene a trovarsi nel circondario di Rovereto e dipende dalla Prefettura di Rovereto (1923 -1927).

Le deliberazioni dei consigli e delle giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del prefetto o del sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il prefetto inoltre può ordinare, a spese del comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della giunta provinciale amministrativa invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è praticamente confermata dal R.D. datato 3 marzo 1934, n.383. La giunta provinciale amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il consiglio provinciale e la deputazione cui si aggiunge un presidente (con R.D. datato 30 dicembre 1923) Per i comuni c'è la possibilità di unirsi in consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. datato 21 gennaio 1923 n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici.

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Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926, n.1910) mentre il prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923).

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'. Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio Decreto 6 maggio 1926, n.760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della

153 cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Margherita FAES citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs.,1."Archivio del comune di Besenello"; Archivio comunale di Beseno. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., (a cura di), Cesure (le) istituzionali nella storia dei comuni trentini. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

154 subfondo 5 Comune di Besenello (ordinamento italiano), 1923 - 1929

Soggetti produttori Comune di Besenello, 1923 gennaio 13 - 1929 marzo 21

155 serie 5.1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale e del podestà - originali, 1923 - 1929

Contenuto Con R.D. 11. 1. 1923, n.9, in Trentino, dopo l'annessione, ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n.2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà.

1.5.1.n.590.b.590-591. "Registro delle deliberazioni del consiglio comunale" 1923 agosto 26 - 1929 marzo 9 - Deliberazioni del consiglio, 1923 agosto 26 - 1926 maggio 2; - deliberazioni del podestà,1926 giugno 1 - 1929 marzo 9 Registro, cc. 118 n.n.

156 serie 5.2 Verbali di deliberazione del consiglio comunale e del podestà - copie, 1923 - 1929

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del consiglio da sottoporre a visto dell'autorità tutoria.

1.5.2.n.591.b.590-591. Verbali del consiglio comunale e del podestà - copie 1923 - 1929 - 1923: nn.1-10 - 1925: nn.18-27 - 1926: verbali di deliberazione del consiglio comunale fino al 2 maggio 1926 - 1926: verbali di deliberazione del podestà dal 5 giugno 1926 al 1929 - 1927: nn.26-73 - 1928-1929: nn.5-57 Busta

157 serie 5.3 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali, 1923 - 1926

Contenuto La giunta comunale, diretta espressione del consiglio comunale, esercitava competenze di natura più ristretta ed esecutiva. I compiti della giunta ai sensi del R.D. del 4 febbraio 1915, n.148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale", all'art. 139 erano così descritti: fissare il giorno per l' apertura delle sessioni ordinarie e straordinarie del consiglio; nominare e licenziare i dipendenti del comune; deliberare in merito all'erogazione di somme stanziate in bilancio per le spese impreviste; di concludere le locazioni,le conduzioni e i contratti; preparare i ruoli delle tasse, formare il progetto del bilancio; proporre i regolamenti da sottoporre alle deliberazioni del consiglio; partecipare alle operazioni per la leva; stabilire i prezzi del servizio pubblico permanente interno e delle prestazioni d'opera; promuovere le azioni "possessorie"

1.5.3.n.592.b.592-593. "Registro delle deliberazioni della giunta comunale" 1923 luglio 29 - 1926 aprile 25 Registro, cc.26 n.n.

158 serie 5.4 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1923 - 1925

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni della giunta vistate e semplici.

1.5.4.n.593.b.592-593. Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie 1923 - 1925 - 1923 - 1925: nn.45-47 Busta

159 serie 5.5 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1929

Contenuto Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e in partenza. La loro tenuta era prescritta dalla circolare del Ministero dell'interno, 1 marzo 1897, n.17100/2.

1.5.5.n.594.b.594-595. Protocollo degli esibiti 1926 gennaio 1 - 1926 febbraio 27 nn. di prot.1-205 Registro

1.5.5.n.595.b.594-595. Protocollo degli esibiti 1928 luglio 13 - 1929 marzo 30 1928: nn. di prot.657-1204 1929: nn. di prot.1-307 Registro

160 serie 5.6 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924 - 1929

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. In seguito al R.D. 11.1.1923, n.9 che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio e degli atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno, 1 marzo 1897, n.17100/2 e più precisamente: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; Leva e Truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telefoni; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza. Sono segnalati alcuni fascicoli ritenuti di particolare interesse.

1.5.6.n.596. Carteggio ed atti degli affari comunali 1924 Cat. I-V Busta

1.5.6.n.597. Carteggio ed atti degli affari comunali 1924 - Cat. VI-XIV; - fascicoli: "Orfani"; "Pensioni"; "Sussidi" Busta

1.5.6.n.598. Carteggio ed atti degli affari comunali 1925 Cat. I-XV Busta

1.5.6.n.599. Progetti di costituzione del consorzio "Rio Secco" 1925; 1927 Carteggio, atti, disegni del progettato consorzio di difesa "Rio Secco", con progetto elaborato dal geom. E. Filippi da Trento nel dicembre 1925 Busta

161

1.5.6.n.600. Carteggio ed atti degli affari comunali 1926 Cat. I-VI Busta

1.5.6.n.601. Carteggio ed atti degli affari comunali 1926 Cat. VII-XV

Nella cat.I/1 si segnala: copia dello statuto del patronato scolastico di Besenello, 1926 luglio 27 Busta

1.5.6.n.602. Carteggio ed atti degli affari comunali 1927 Cat. I-V Busta

1.5.6.n.603. Carteggio ed atti degli affari comunali 1927 Cat. VI-X Nella cat. IX: "notizie storiche di Besenello" raccolte dagli insegnanti elementari di Besenello Busta

1.5.6.n.604. Carteggio ed atti degli affari comunali 1927 Cat. XI-XV Busta

1.5.6.n.605. Carteggio ed atti degli affari comunali 1928 Cat. I-VII Busta

1.5.6.n.606. Carteggio ed atti degli affari comunali 1928 Cat. VIII-XIV 162

Busta

1.5.6.n.607. Carteggio ed atti degli affari comunali 1929 Fascicolo

163 serie 5.7 Bilanci di previsione, 1924 - 1927

Contenuto I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono, successivamente approvati dal consiglio comunale e dalla giunta provinciale amministrativa e resi esecutori dal sottoprefetto. Le entrate o spese del biliancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese. Le norme che regolavano la compilazione di detti registri furono estese alle nuove province con il regio decreto, già citato, n.9 dell'11 gennaio 1923 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n.148

1.5.7.n.608.b.608-611. Bilancio di previsione 1924 Registro

1.5.7.n.609.b.608-611. Bilancio di previsione 1925 Registro

1.5.7.n.610.b.608-611. Bilancio di previsione 1926 Registro

1.5.7.n.611.b.608-611. Bilancio di previsione 1927 Registro

164 serie 5.8 Conti consuntivi, 1924 - 1928

Contenuto I conti consuntivi registravano le entrate e le uscite effettive. Il tesoriere doveva rendere il conto consuntivo nel termine di tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario al consiglio comunale che lo approvava, dopo averne verificato la regolarità, quindi veniva trasmesso alla prefettura e reso esecutorio. Il conto consuntivo era redatto nello stesso modo in cui era diviso il bilancio di previsione e più specificatamente doveva dimostrare: le entrate e le spese effettive della competenza dell'anno, le entrate e la spesa per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi epassivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese dovevano essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento. Le norme che regolavano la compilazione di detti registri furono estese alle nuove province con il regio decreto, già citato, n.9 dell'11 gennaio 1923 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n.148

1.5.8.n.612.b.612-616. Conto consuntivo 1924 Registro

1.5.8.n.613.b.612-616. Conto consuntivo 1925 Registro

1.5.8.n.614.b.612-616. Conto consuntivo 1926 Registro

1.5.8.n.615.b.612-616. Conto consuntivo 1927 Registro

1.5.8.n.616.b.612-616. Conto consuntivo 1928 Registro

165 serie 5.9 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1928

Contenuto Questi registri, strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo, sono compresi fra quelli che gli uffici comunali dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

1.5.9.n.617.b.617-623. "Registro delle entrate e delle spese. Esercizio 1924." 1924 Si tratta del mastro delle entrate e delle uscite comunali Registro

1.5.9.n.618.b.617-623. "Libro mastro delle entrate e delle spese per l'anno finanziario 1925" 1925 Registro

1.5.9.n.619.b.617-623. "Libro mastro delle entrate e delle spese per l'anno finanziario 1926" 1926 Registro

1.5.9.n.620.b.617-623. Registro giornaliero dare - avere 1926 luglio 15 - 1928 dicembre 31 Registro

1.5.9.n.621.b.617-623. "Libro mastro delle entrate e delle spese per l'anno finanziario 1927" 1927 Registro

1.5.9.n.622.b.617-623. "Libro mastro delle entrate e delle spese..." [1928]

166

Registro

1.5.9.n.623.b.617-623. Giornale e mastro della contabilità 1929 Registro

167 serie 5.10 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1928

Contenuto Si tratta della raccolta dei documenti occorsi alla compilazione del bilancio di previsione: situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, elenchi di entrate fisse, elenchi di residui attivi e passivi, autorizzazioni ad applicare imposte comunali. Si conservano inoltre i documenti di corredo ai conti consuntivi: le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi. Nella parte attiva dal 1924 al 1928 si conservano i ruoli delle entrate e delle imposte e tasse comunali relativi ai seguenti tipi di contribuzione: entrate e diritti comunali, tassa di famiglia, tassa comunale sugli esercizi e rivendite, tassa cani e tassa speciale sul bestiame caprino.

1.5.10.n.624.b.624-625. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1924 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-26 Uscita: nn.1-200

Contiene: "Ruolo delle entrate o diritti comunali" (affitti di immobili e di acqua, interessi di livelli), "Ruolo della tassa comunale di famiglia o fuocatico per l'anno 1924", "Ruolo suppletivo della tassa comunale di famiglia o fuocatico per l'anno 1924", "Ruolo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite per l'anno 1924", "Ruolo suppletivo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite per l'anno 1924" Busta

1.5.10.n.625.b.624-625. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1925 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-24;28 e residui attivi Uscita: nn.1-222 e residui passivi

Contiene: "Ruolo unico delle sottoindicate tasse comunali per l'anno 1925." (esercizi e rivendite, cani 1924, cani, famiglia), "Ruolo delle entrate o diritti comunali" (affitti di immobili, di acqua, interessi di livelli) Busta

1.5.10.n.626.b.626-628.

168

Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1926 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.3-49 Uscita: nn.1-225

Contiene: "Ruolo delle entrate o diritti comunali" (affitti di immobili, di acqua, interessi di capitali), "Matricola della tassa comunale di famiglia e fuocatico per l'anno 1926", Ruolo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite per l'anno 1926, Ruolo per l'applicazione della tassa cani per l'anno 1926 Busta

1.5.10.n.627.b.626-628. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1927 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-58 Uscita: nn.1-210

Contiene: "Ruolo delle entrate o diritti comunali" (affitti di immobili, di acqua, interessi di capitali), "Ruolo della tassa comunale di famiglia e fuocatico per l'anno 1927", "Ruolo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite per l'anno 1927", "Ruolo della tassa comunale sui cani per l'anno 1927", "Ruolo di riscossione della tassa speciale sul bestiame caprino" Busta

1.5.10.n.628.b.626-628. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1928 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-51 Uscita: nn.1-201

Contiene: "Ruolo delle entrate o diritti comunali" (affitti di immobili, di acqua, interessi di capitali), "Ruolo della tassa comunale di famiglia e fuocatico per l'anno 1928", "Ruolo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite per l'anno 1928", "Ruolo della tassa comunale sui cani per l'anno 1928" Busta

169 serie 5.11 Liste di leva, 1922 - 1929

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano in questa serie le liste di leva dei nati a partire dal 1901. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e il nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste dei riformati, uguali nella forma alle liste di leva, riportano le decisioni del consiglio di leva in merito alla riforma del militare. Le liste dei renitenti riportano: il numero d'ordine, il cognome e il nome del renitente, le generalità dei genitori, la professione, il luogo di nascita, il numero della lista di leva, la data di nascita, la data della chiamata all'arruolamento e le annotazioni.

1.5.11.n.629. Lista di leva cl.1901 1922 Registro

1.5.11.n.630. Lista di leva cl.1902 1922 Registro

1.5.11.n.631. Lista di leva cl.1903 1922 Registro

1.5.11.n.632. Lista di leva cl.1904 1922 Registro

1.5.11.n.633. Lista di leva cl.1905 1923 Registro

170

1.5.11.n.634. Lista di leva cl.1906 1924 Registro

1.5.11.n.635. Lista di leva cl.1907 1925 Registro

1.5.11.n.636. Lista di leva cl.1908 1926 Registro

1.5.11.n.637. Lista di leva cl.1909 1927 Registro

1.5.11.n.638. Lista di leva della classe 1910 1928 Registro

1.5.11.n.639. Lista di leva cl.1910 1928 Registro

1.5.11.n.640. Lista di leva cl.1911 1929 Registro

171 serie 5.12 Liste dei renitenti, 1924 - 1929

Contenuto Dal regolamento sul reclutamento:" E' dichiarato renitente: l'inscritto che, senza legittimo motivo, non si presenta al consiglio di leva nel giorno fissato per l'esame personale degli inscritti del mandamento cui appartiene... le dichiarazioni di renitenza devono essere annotate sulle liste di leva;le liste parziali dei renitenti saranno spedite [ dai prefetti] ai sindaci dei comuni ai quali i renitenti suddetti appartengono per leva; i sindaci fanno pubblicare le liste stesse nel loro comune" (1)

Note 1.) Regolamento sul reclutamento, 1890 luglio 2 e leggi sul reclutamento 24 dicembre 1911, n. 1497 e 20 aprile 1920, n.452

1.5.12.n.641. Lista dei renitenti 1924 agosto 30 Registro

1.5.12.n.642. Lista dei renitenti della classe di leva 1905 1925 Registro

1.5.12.n.643. Lista dei renitenti della classe di leva 1907 1927 aprile 13 Registro

1.5.12.n.644. Lista dei renitenti della classe di leva 1908 [1928] Registro

1.5.12.n.645. Lista suppletiva dei renitenti della classe di leva 1908 1929 febbraio 28 Registro

172 serie 5.13 Ruoli matricolari, 1922 - 1928

Contenuto I ruoli matricolari formati per ogni classe di leva, contengono la registrazione periodica di tutti i dati relativi al servizio prestato dai vari cittadini appartenenti alla leva di quell'anno. La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano i ruoli matricolari dei nati a partire dal 1901. Per esigenze amministrative i ruoli si trovano nell'ufficio dell'anagrafe del comune.

1.5.13.n.646. Ruolo matricolare cl.1902 1922 Registro

1.5.13.n.647. Ruolo matricolare cl.1903 1923 Registro

1.5.13.n.648. Ruolo matricolare cl.1904 1924 Registro

1.5.13.n.649. Ruolo matricolare cl.1905 1925 Registro

1.5.13.n.650. Ruolo matricolare cl.1906 1926 Registro

1.5.13.n.651. Ruolo matricolare cl.1907 1927 Registro

173

1.5.13.n.652. Ruolo matricolare cl.1908 1928 Registro

174 serie 5.14 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1929

Contenuto I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge fu estesa al Trentino con R.D. 24 settembre 1923 n. 2013: "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", con effetto dal 1 gennaio 1924. Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune.

1.5.14.n.653. Atti di nascita 1924 Registro

1.5.14.n.654. Atti di nascita 1925 Registro

1.5.14.n.655. Atti di nascita 1926 Registro

1.5.14.n.656. Atti di nascita 1927 Registro

1.5.14.n.657. Atti di nascita 1928 Registro

1.5.14.n.658. Atti di nascita 1929

175

Registro

176 serie 5.15 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1929

Contenuto I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge fu estesa al Trentino nel 1923, con effetto dal 1 gennaio 1924. Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune.

1.5.15.n.659. Atti di matrimonio 1924 Registro

1.5.15.n.660. Atti di matrimonio 1925 Registro

1.5.15.n.661. Atti di matrimonio 1926 Registro

1.5.15.n.662. Atti di matrimonio 1927 Registro

1.5.15.n.663. Atti di matrimonio 1928 Registro

1.5.15.n.664. Atti di matrimonio 1929 Registro

177 serie 5.16 Registri degli atti di morte, 1924 - 1929

Contenuto I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge fu estesa al Trentino nel 1923, con effetto dal 1 gennaio 1924. Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune.

1.5.16.n.665. Atti di morte 1924 Registro

1.5.16.n.666. Atti di morte 1925 Registro

1.5.16.n.667. Atti di morte 1926 Registro

1.5.16.n.668. Atti di morte 1927 Registro

1.5.16.n.669. Atti di morte 1928 Registro

1.5.16.n.670. Atti di morte 1929 Registro

178 serie 5.17 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1929

Contenuto I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge fu estesa al Trentino nel 1923, con effetto dal 1 gennaio 1924. Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune.

1.5.17.n.671. Atti di cittadinanza 1924 Registro

1.5.17.n.672. Atti di cittadinanza 1925 Registro

1.5.17.n.673. Atti di cittadinanza 1926 Registro

1.5.17.n.674. Atti di cittadinanza 1927 Registro

1.5.17.n.675. Atti di cittadinanza 1928 Registro

1.5.17.n.676. Atti di cittadinanza 1929 Registro

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Ente Comune di Besenello 1947 giugno 25 -

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Comune di Besenello, 01/01/1498 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Besenello (ordinamento italiano), 01/01/1947 - 31/12/1961

Storia Con R.D. 28.1.1929 n.230, Besenello fu riunito insieme con Calliano in un unico comune con denominazione Beseno e capoluogo Calliano.

Caduto il regime fascista e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale e furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali. Finalmente con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7.1.1946, n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale il che diede una spinta ulteriore alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica.

Nel settembre del 1945 il sindaco di Beseno scrisse al Ministero dell'Interno domandando la sopressione del comune di Beseno e la ricostituzione del comune di Calliano e di Besenello; in una lettera alla Prefettura di Trento del 4 dicembre dello stesso anno, il sindaco Eugenio Marcolini comunicò la decisione dei capi famiglia di Calliano e Besenello di volersi separare e avvertiva del profondo malcontento degli abitanti che minacciavano di astenersi dalle elezioni. Nel 1946 la Prefettura chiese notizie per poter disporre la ricostituzione dei due comuni componenti quello di Beseno.

Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti di altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente (per la prima volta votarono le donne). Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223.

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Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. del 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.R.G. del 12 luglio 1984, n.12/L, con LR del 4 gennaio 1993, n.1, e infine con il recente D.P.R.G. del 27 febbraio 1995, n.4/L.

Besenello venne ricostituito comune autonomo con Decreto legislativo del Capo Provvisorio dello stato 10.5.1947, n.488, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 24 giugno 1947. La prima attestazione presente in archivio è datata 8 luglio 1947 ed è relativa alla risposta affermativa del comune di Besenello all' Ufficio provinciale commercio e industria di Trento che chiedeva se il comune di Besenello avesse iniziato la sua attività come comune autonomo(1). La data riportata nell'intestazione è quella istituzionale.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n.156, e 23 marzo 1919, n.504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n.1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti- legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n.297, modificato con R.D. datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n.559. L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono estese alle nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n.237 ed, infine, con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del Testo unico della Legge comunale e provinciale". Con D.L.L. datato 7 gennaio 1946, n.1, furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. datata 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. datata 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 12 luglio 1984, n.12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. datata 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. datata 4 gennaio 1993, n.1, "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. datata 31 luglio 1993, n. 13, "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. datata 8 novembre 1993, n.32, "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali";

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- D.P.G.R. datato 27 febbraio 1995, n.4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune di Besenello emergono dell'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; -Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica; -Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926 n. 237. Nel R.D. datato 3 marzo 1934, n.383, art. 91, sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del '15. Il depotenziamento dell'attività amministrativa dei comuni caratterizza l'epoca fascista. Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze.

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Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Attraverso vari provvedimenti legislativi regionali e provinciali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della giunta regionale in data 27 febbraio 1995, n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della giunta provinciale.

Struttura amministrativa In base al Regio decreto di data 4.2.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che elegge nel suo seno una giunta, che si rinnova ogni 4 anni e si compone di un numero pari (da 2 a 8) di assessori, e un sindaco, che è eletto a scrutinio segreto e dura in carica 4 anni, un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n.2248. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso R.D. il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione. (art. 139). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere.

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Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art.68), che durano in carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, Il R.D. di data 3.3.1934, n.383, stabilisce che il podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio. La giunta e il consiglio comunale sono ripristinati con il Decreto legislativo Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1, e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di Province o podestà). La giunta municipale è eletta dal consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può essere data un'indennità di carica. I Consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della giunta regionale di data 27 febbraio 1995, n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino Alto- Adige. Organi del comune sono consiglio, giunta e sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Il consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo. Esso delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo Statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno. Il sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la giunta nonché il consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale è un dipendente comunale, iscritto ad apposito albo regionale articolato e gestito a livello provinciale: egli è laureato in materie specifiche, è il funzionario di più alto livello del comune e ha responsabilità in

184 merito al controllo della legittimità delle deliberazioni comunali. Con L.R. 11.12.1975 i segretari comunali diventano dipendenti comunali. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di giunta e consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti. Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi gestiti in economia, nonché la figura di un economo, e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori composto da tre membri, che dura in carica tre anni (i revisori sono rieleggibili per una sola volta). Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. Sono inoltre previste le figure dei dirigenti, cui sono attribuite responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente. I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, a mezzo di istituzione e a mezzo di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Contesto generale Dopo la guerra, con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale datata 27 febbraio 1995 prevede varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni. Si deve infine far cenno all'esperienza dei comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra comuni e Provincia, e ormai ridotti a una funzione di gestione secondaria. Con la L.P. datata 2 marzo 1964 n. 2, "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", sono fondati gli 11 comprensori della Provincia Autonoma di Trento per coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio, gli organi sono la giunta comprensoriale e l'assemblea comprensoriale. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. datata 7 dicembre 1973 n. 62 e con il Testo unico approvato con D.P.G.P. datato 9 novembre 1981, n. 20-60/leg, che riassume i compiti istituzionali del comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia e dai comuni. Le strutture assistenziali del comprensorio sono le seguenti: assistenza sociale, assistenza domiciliare, centro servizi per anziani, centro socio-educativo, centro giovani.

Besenello appartiene al Comprensorio della Vallagarina: C.10.

Fonti normative

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Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'. Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio Decreto 6 maggio 1926, n.760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del

186 regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali" Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province" Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie" Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile" Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito" Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole" Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale" Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie" Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici" Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo" Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali" Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla

187 ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Margherita FAES citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs.,1. "Archivio del comune di Besenello"; Archivio comunale di Beseno Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., (a cura di), Cesure (le) istituzionali nella storia dei comuni trentini. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note 1) A.C.Bs., 1."Archivio del comune di Besenello", 6.9 " Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno", n. 1, 1947.

188 subfondo 6 Comune di Besenello (ordinamento italiano), 1947 - 1961

Soggetti produttori Comune di Besenello, 1947 giugno 25 -

189 serie 6.1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - originali, 1946 - 1961

Contenuto Con R.D. 11. 1. 1923, n.9, in Trentino, dopo l'annessione, ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n.2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Con il decreto Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1 il consiglio e la giunta vengono ripristinati. Il consiglio comunale è un organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo, esso delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni. Gli originali delle deliberazioni continuano a registrarsi , come in passato su appositi protocolli. Si segnala che le deliberazioni della giunta comunale sono registrate promiscuamente a quelle del consiglio comunale e che il primo registro della serie del riporta le registrazioni del comune di Beseno e di seguito quelle del comune ricostituito di Besenello, mantenendo la continuità della numerazione.

1.6.1.n.1. "Registro dei verbali di deliberazione dal 1 gennaio 46 al 31-7-1948" 1946 gennaio 1 - 1948 luglio 31 Verbali di deliberazione del consiglio, del commissario prefettizio e della giunta comunale, registrati promiscuamente. - nn. 1 - 67: comune di Beseno, 1946 gennaio 1 - 1947 luglio 15; - nn. 68 - 97: comune di Besenello, 1947 luglio 31 - 1948 luglio 31 Registro, pp.100

1.6.1.n.2. "Registro verbali deliberazioni dal 1948 al 1953 " del consiglio e della giunta comunale 1948 luglio 31 - 1953 luglio 28 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. 1948: nn. 98-106; 1949-1950: nn. 1-50; 1951: nn. 1-21; 1952: nn. 50-64; 1953: nn. 1 - 33 Registro, pp.196 ( da p.91 a p. 141 bianche)

1.6.1.n.3. "Deliberazioni della giunta e del consiglio comunale dal 1 al 78. Anno 1954" 1954 gennaio 9 - 1954 dicembre 30 190

Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 171 n.n.

1.6.1.n.4. "Deliberazioni della giunta e del consiglio comunale dal 1 al 46. Anno 1955" 1955 gennaio 21 - 1955 dicembre 31 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 118 n.n., con indice delle deliberazioni all'inizio

1.6.1.n.5. " Registro deliberazioni consiglio e giunta comunale - 1956. Dal n.1 al n. 61" 1956 febbraio 4 - 1956 dicembre 30 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 51 n.n., con indice all'inizio

1.6.1.n.6. " Registro deliberazioni consiglio e giunta comunale - 1957. Dal n.1 al n. 41" 1957 gennaio 26 - 1957 dicembre 22 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 103 n.n., con indice all'inizio

1.6.1.n.7. " Registro deliberazioni consiglio e giunta comunale - 1958. Dal n.1 al n.56" 1958 gennaio 17 - 1958 dicembre 27 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc.130 n.n., con indice incompleto all'inizio

1.6.1.n.8. "Delibere del consiglio e giunta. 1959 " 1959 gennaio 24 - 1959 dicembre 30 nn.1 - 51 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 107 n.n.

1.6.1.n.9. "Delibere del consiglio e della giunta. 1960 " 1960 gennaio 28 - 1960 dicembre 23 nn.1 - 81 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc.177 n.n.

1.6.1.n.10.

191

"Delibere del consiglio comunale e della giunta municipale . 1961 " 1961 gennaio 5 - 1961 dicembre 31 nn. 1 - 128 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 285 n.n., con indice all'inizio

192 serie 6.2 Verbali delle sedute del consiglio e della giunta comunale, 1952 - 1961

Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute del consiglio e della giunta, firmate dai presenti, sulla base di questi strumenti venivano poi redatte le deliberazioni.

1.6.2.n.1.b.1-2. "Registro delibere di massima del consiglio comunale" e della giunta 1952 febbraio 22 - 1960 gennaio 29 Il registro riporta la data , i nomi dei partecipanti alle sedute, le decisioni assunte descritte sinteticamente e le firme dei presenti alla seduta. I verbali delle sedute del consiglio e della giunta sono registrati secondo la sequenza cronologica delle riunioni. Registro, cc.37 n.n.

1.6.2.n.2.b.1-2. "Verbali sedute del consiglio e giunta comunali" 1960 aprile 20 - 1961 giugno 12 Il registro riporta la data , i nomi dei partecipanti alle sedute, le decisioni assunte descritte sinteticamente e le firme dei presenti alla seduta. I verbali delle sedute del consiglio e della giunta sono registrati secondo la sequenza cronologica delle riunioni. Registro, cc. 15 n.n.

193 serie 6.3 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie, 1946 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie semplici e vistate delle deliberazioni del consiglio . Si segnala che il fascicolo del 1946-1947 contiene le deliberazioni del comune di Beseno e di seguito quelle del comune ricostituito di Besenello, mantenendo la continuità della numerazione.

1.6.3.n.1. Verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunali - copie 1946 - 1955 - 1946-1948: nn. 1 - 67, comune di Beseno, 1946 gennaio 1 - 1947 luglio 15; nn. 68 - 107, comune di Besenello, 1947 luglio 31 - 1948 dicembre 17 - 1949-1950: nn.1-50 - 1951: nn.1-21 - 1952: nn.1-64 - 1953: nn.1-58 - 1954: nn.1-78 - 1955: nn.2/2-46 Busta

1.6.3.n.2. Verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunali - copie 1956 - 1961 - 1956: nn.1-60 - 1957: nn.1-40 - 1958: nn.1-56/1 - 1959: nn.1-51/1 - 1960: nn.2-81 - 1961: nn.1-128 Busta

194 serie 6.4 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali

Contenuto La giunta comunale è sempre stata diretta espresione del consiglio comunale, esercitando competenze di natura più ristretta ed esecutiva. La giunta, attualmente, compie tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo Statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno. Le deliberazioni della giunta dal 1948 al 1961 sono registrate assieme alle deliberazioni del consiglio e si conservano nella serie "Verbali di deliberazione del consiglio comunale - originali" del presente inventario. La serie è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

195 serie 6.5 Verbali delle sedute della giunta e del consiglio comunale, 1952 - 1956

Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute della giunta e del consiglio, firmate dai presenti, sulla base di questi strumenti venivano poi redatte le deliberazioni.

1.6.5.n.1. Verbali di deliberazione della giunta comunale e del consiglio 1952 febbraio 14 - 1956 agosto 31 Il registro riporta la data , i nomi dei partecipanti alle sedute, le decisioni assunte descritte sinteticamente e le firme dei presenti alla seduta. I verbali delle sedute della giunta e del consiglio sono registrati secondo la sequenza cronologica delle riunioni. Registro, cc.35 n.n. Frammento di registro

196 serie 6.6 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1947 - 1948

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie semplici e vistate delle deliberazioni della giunta.

1.6.6.n.1. Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie 1947 - 1948 - 1947 - 1948: nn.4-12 Busta

197 serie 6.7 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta, 1946 - 1965

Contenuto Gli indici servono per un più agevole reperimento dei provvedimenti del consiglio e dalla giunta comunale, presentano un breve sunto della deliberazione e vengono registrati in ordine cronologico. Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. Si segnala che il primo registro riporta le annotazioni del comune di Beseno e di seguito quelle del comune ricostituito di Besenello, mantenendo la continuità della numerazione.

1.6.7.n.1.b.1-2. "...Indice delle deliberazioni..." del consiglio e della giunta 1946 gennaio 19 - 1954 maggio 22 Registro, cc.32 n.n.

1.6.7.n.2.b.1-2. "...Indice delle deliberazioni..." del consiglio e della giunta 1954 maggio 22 - 1965 giugno 26 Registro, cc. 91 n.n.

198 serie 6.8 Protocolli degli esibiti, 1947 - 1964

Contenuto Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e in partenza. Si segnala che il protocollo del 1947 riporta le registrazioni del comune di Beseno e di seguito quelle del comune ricostituito di Besenello, mantenendo la continuità della numerazione.

1.6.8.n.1. Protocollo degli esibiti 1947 gennaio 28 - 1948 luglio 1 - 1947:nn.di prot. 171-1795; - 1948: nn. di prot. 1-880 Registro

1.6.8.n.2. Protocollo degli esibiti 1950 gennaio [31] - 1950 settembre 12 nn. di prot.[91]-1080 Registro

1.6.8.n.3. Protocollo degli esibiti 1951 gennaio 2 - 1951 dicembre 31 nn. di prot.1-1558 Registro

1.6.8.n.4. Protocollo degli esibiti 1952 gennaio 2 - 1952 novembre 6 nn. di prot.1-1010 Registro

1.6.8.n.5. Protocollo degli esibiti 1952 novembre 7 - 1953 agosto 4 nn. di prot.1011-1970 Registro

1.6.8.n.6. 199

Protocollo degli esibiti 1953 agosto 5 - 1954 dicembre 30 nn. di prot.1971-3236 Registro

1.6.8.n.7. Protocollo degli esibiti 1955 gennaio 3 - 1961 settembre 20 1955: nn. di prot.1-448 1956: nn. di prot.1-350 1957: nn. di prot.1-258 1958: nn. di prot.1-182 1959: nn. di prot.1-160 1960: nn. di prot.1-262 1961: nn. di prot.1-510 Registro

1.6.8.n.8. Protocollo degli esibiti 1961 settembre 21 - 1964 luglio 31 1961: nn. di prot.1-831 1962: nn. di prot.1-1097 1963: nn. di prot.1-1070 1964: nn. di prot.1-540 Registro

200 serie 6.9 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per anno, 1947 - 1961

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. In seguito al R.D. 11.1.1923, n.9 che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio e degli atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno, 1 marzo 1897, n.17100/2 e più precisamente: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; Leva e Truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telefoni; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza. Durante il lavoro di riordino è emerso che il carteggio e gli atti riportano semplicemente la registrazione della categoria. Il materiale era raccolto in buste per annata mentre dal 1952 al 1961 secondo la categoria, questo sistema è stato rispettato e così conservato. Si conserva in questa serie la documentazione dei primi mesi del 1947 appartenente al comune di Beseno, perché la numerazione di protocollo è continua, nonostante la ricostituzione del comune di Besenello. Sono segnalati alcuni fascicoli ritenuti di particolare interesse.

1.6.9.n.1. Carteggio ed atti 1947 Cat.I-XIV Si segnala: la documentazione da gennaio a giugno 1947 del comune di Beseno,la nomina del commissario prefettizio per l'amministrazione del ricostituito comune di Besenello, 1947; contratto per la fornitura di energia elettrica tra l'azienda elettrica municipale di Rovereto e il comune, 1947 luglio 1; "Pratiche sussidi di disoccupazione": circolari, elenchi delle indennità pagate, elenchi degli ordini di pagamento, dichiarazione dei disoccupati, 1947 - 1950 Busta

1.6.9.n.2. Carteggio ed atti 1948 Cat. I-XV Busta

1.6.9.n.3. Carteggio ed atti 1949 Cat. I-XV Busta

201

1.6.9.n.4. Carteggio ed atti 1950 Cat. I-V Busta

1.6.9.n.5. Carteggio ed atti 1950 Cat. VI-XV Busta

1.6.9.n.6. Carteggio ed atti 1951 Cat. I-XV Nella cat.X si segnala: "Alluvione 12 agosto 1951. "Danni Rio Secco". Denunce danni e pratiche varie", 1951 - 1952 Busta

1.6.9.n.7. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. I Si segnala: "Riordino e inventariazione degli archivi comunali, 1961 - 1976" Busta

1.6.9.n.8. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. II Busta

1.6.9.n.9. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. III-IV Busta

1.6.9.n.10. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. V Busta 202

1.6.9.n.11. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. VI-VIII Busta

1.6.9.n.12. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. IX-X Busta

1.6.9.n.13. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. XI Busta

1.6.9.n.14. Carteggio ed atti 1952 - 1961 Cat. XII-XV Busta

203 serie 6.10 Carteggio ed atti degli affari comunali ordinati per oggetto, 1947 - 1980

Contenuto Al momento del riordino la documentazione si presentava raccolta in buste riportanti titoli specifici e che fin dal loro prodursi era stata considerata e condizionata separatamente. Questa impostazione ha portato al raggruppamento delle buste secondo le quindici categorie. Si conservano 17 buste, dall'anno 1947 fino al 1980, delle quali, dove necessario è stato specificato e descritto il contenuto. Alcune unità presentano date che esulano da quelle del periodo riordinato, dato che le pratiche seguono il loro naturale corso di svolgimento.

1.6.10.n.1. Trattamento previdenziale dei dipendenti enti locali 1948 - 1961 - Rapporti con l'I.N.P.S.(Istituto nazionale previdenza sociale): circolari, versamenti ed accertamenti contributi versati per i dipendenti comunali, 1948-1957 con documenti relativi datati a partire dal 1946 - Elenchi-denunce dei dipendenti per le assicurazioni sociali e malattia, 1949-1953 - I.N.A.D.E.L.(Istituto nazionale assicurazionni dipendenti enti locali): elenchi accertamenti definitivi dei contributi dovuti dal personale di ruolo e non, notifiche contributi suppletivi, circolari, prontuari e carteggio, 1949-1961 - C.P.D.E.L. (Cassa previdenza dipendenti enti locali): circolari, elenchi dei contributi dovuti alla cassa per le pensioni ai dipendenti, prospetti degli iscritti, 1953-1961 - Disposizioni, circolari di interesse della categoria dipendenti comunali, 1954 - 1961 Busta

1.6.10.n.2. Servizio e richiesta di pensione di invalidità della bidella della scuola di Besenello 1958 - 1963 Busta

1.6.10.n.3. Rapporti col consorzio medico-chirurgico Calliano - Besenello 1948 - 1980 Carteggio, atti, conti, con verbale di costituzione del consorzio medico-chirurgico di Calliano - Besenello con sede a Calliano del 23 marzo 1948 ed atti preparatori, 1947 - 1948 Busta

1.6.10.n.4. Rapporti con il consorzio veterinario di Calliano 1948 - 1979 Carteggio, atti, riparto delle spese di adesione al consorzio con sede a Calliano.

204

Busta

1.6.10.n.5. Rapporti con il consorzio dei comuni compresi nel Bacino imbrifero montano (B.I.M.) dell'Adige 1956 - 1978 Carteggio, atti, verbali relativi all'elezione dei rappresentanti del comune all'interno del B.I.M., riparto delle spese di adesione. Busta

1.6.10.n.6. Rapporti con la comunità della Vallagarina 1958 - 1969 Carteggio, atti, verbali relativi all'elezione dei rappresentanti del comune all'interno della comunità della Vallagarina con sede a Rovereto, riparto delle spese di adesione. Busta

1.6.10.n.7. Carteggio ed atti relativi a ricoveri ospedalieri 1950 - 1975 Busta

1.6.10.n.8. Imposte di consumo 1948 - 1961 Riepiloghi statistici dei generi soggetti ad imposta, resoconti delle riscossioni, registri di cassa, partitari degli esercenti, convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo, tariffe, circolari, carteggio. Busta

1.6.10.n.9. Formazione ed aggiornamento degli elenchi dei giudici popolari 1951 - 1975 Busta

1.6.10.n.10. Dichiarazioni bimestrali relative al consumo dell'energia elettrica 1950 - 1957 Busta

1.6.10.n.11. Carteggio ed atti relativi all'unificazione delle tariffe per il consumo dell'energia elettrica 1961 - 1965 Busta

205

1.6.10.n.12. Rapporti con l'I.N.P.S. relativi al pagamento dell'indennità di disoccupazione 1950 - 1958 - Elenchi degli ordini di pagamento restituiti dall'I.N.P.S. di Trento al comune perché appartenenti a disoccupati esclusi dal sussidio, 1950-1957; - elenchi delle domande di indennità di disoccupazione trasmessi all'I.N.P.S., 1951-1957; - trasmissione di assegni della banca del lavoro di Roma per ordine dell'I.N.P.S. di Trento per i pagamenti delle indennità di disoccupazione, 1952 - 1958 Busta

1.6.10.n.13. Contributi unificati per i lavoratori agricoli 1947 - 1965 - Elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e per i contributi unificati in agricoltura trasmessi al comune dall'ufficio provinciale di Trento, 1947 - 1965; si segnala: elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli trasmessi dal servizio interconfederale dei contributi unificati di Trento dal 1942 al 1943; - circolari, accertamenti mano d'opera e carteggio, 1948 - 1958 Busta

1.6.10.n.14. Elenchi suppletivi e di variazione dei mezzadri e coloni e dei coltivatori diretti per l'assicurazione di invalidità e di vecchiaia dell'I.N.P.S. 1957 - 1961 Busta

1.6.10.n.15. Allegati ai registri dello stato civile 1948 - 1961 - Cittadinanza, 1948 - 1959 - Nascita, 1950 - 1961 - Matrimonio, 1950 - 1961 - Morte, 1950 - 1961 Busta

1.6.10.n.16. Rilevazioni statistiche 1948 - 1961 Statistiche relative a: finanza locale, comunale e provinciale, tributi locali, consumi soggetti a imposta, consistenza del bestiame, licenze di commercio e per gli esercizi pubblici, assistenza sociale, attività assistenziale, assistenza ospedaliera, assistenza sanitaria gratuita, contratti pubblici, attività edilizia, natalità, consumi del pane e farine, turismo. Busta

1.6.10.n.17.

206

Danni causati dalle gelate e sussidi 1957 - 1958 Denunce, circolari e sussidi. Busta

207 serie 6.11 Repertori dei contratti

Contenuto Questi registri si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

208 serie 6.12 Contratti, 1951 - 1962

Contenuto Nella formazione dei contratti i comuni debbono osservare le norme di cui al titolo II del R.D. 23 maggio 1924, n.827 e successive modificazioni, che approva il regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato. In questa serie si conservano i contratti stipulati dal comune ordinati secondo il numero di repertorio.

1.6.12.n.1. Contratti e pratiche relative 1951 - 1962 Con documenti del comune di Beseno a partire dal 1930. Busta Note Si conserva negli uffici comunali.

209 serie 6.13 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1947 - 1961

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: - regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; - Testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R. D. 17 ottobre 1923, n. 1401; - Testo unico per la finanza locale approvato con R. D. 14 settembre 1931, n. 1175; - circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; - legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383; - legge 16 giugno 1939, n. 942; - decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 29 marzo 1947, n. 177 relativo a provvedimenti finanziari a favore delle provincie e dei comuni; - circolari 14.6.1957, n. 23310/57 e 1.10.1957, n. 34627 dell'Intendenza di Finanza di Trento relative alla compilazione dei ruoli. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro pre-stampato in cui venivano di volta in volta riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazioni delle rate; i ruoli unici riportano più imposte e tasse su un unico registro. L'Intendenza di Finanza di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Le fonti principali di riscossione erano l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sui domestici, sulle insegne, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche. Si conservano 13 ruoli delle entrate, imposte e tasse comunali in ordine cronologico dal 1947 al 1961.

1.6.13.n.1.b.1-13. Ruolo della imposta comunale sui bestiami per l'anno 1948 1947 dicembre 7 Registro

1.6.13.n.2.b.1-13. Ruolo dei contribuenti l'imposta cani per l'anno 1948 1947 dicembre 7 Registro

1.6.13.n.3.b.1-13.1.6.13.n.1.b.1-13. Ruolo dei contribuenti la tassa riparazioni strade per l'anno 1949 1949 Registro

210

1.6.13.n.4.b.1-13. Ruolo suppletivo della imposta comunale sui bestiami per l'anno 1950 1950 giugno 1 Registro

1.6.13.n.5.b.1-13. Ruolo unico principale delle imposte e tasse comunali per l'anno 1959 1958 dicembre 6 Imposta di famiglia, imposta di licenza Registro

1.6.13.n.6.b.1-13. Ruolo della imposta comunale sui bestiami per l'anno 1959 1958 dicembre 6 Registro

1.6.13.n.7.b.1-13. Ruolo della imposta comunale sui cani per l'anno 1959 1958 dicembre 6 Registro

1.6.13.n.8.b.1-13. Ruolo delle entrate o diritti comunali 1960 Canoni utenze energia elettrica residui 1955 - 1958 Registro

1.6.13.n.9.b.1-13. Ruolo principale dei tributi comunali 1960 Imposta di famiglia, bestiame, cani, licenze Registro

1.6.13.n.10.b.1-13. Ruolo ordinario II serie 1960 (Competenza) 1960 Registro

1.6.13.n.11.b.1-13. Rubrica alfabetica dei contribuenti 1961 Registro

211

1.6.13.n.12.b.1-13. Ruolo ordinario di I serie per tributi comunali: cani 1961 Registro

1.6.13.n.13.b.1-13. Ruolo ordinario II serie (competenza): imposta di famiglia 1961 Registro

212 serie 6.14 Bilanci di previsione, 1948 - 1961

Contenuto I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono, successivamente approvati dal consiglio comunale e resi esecutori dalla giunta provinciale. Le entrate o spese del bilancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese. Le norme che regolavano la compilazione di detti registri sono contenute nella legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n.148, estesa alle nuove province con il regio decreto, già citato, n.9 dell'11 gennaio 1923 e nel Testo Unico della legge regionale provinciale 3 marzo 1934, n.383

1.6.14.n.1.b.1-13. Bilancio di previsione 1948 Registro

1.6.14.n.2.b.1-13. Bilancio di previsione 1949 Registro

1.6.14.n.3.b.1-13. Bilancio di previsione 1950 Registro

1.6.14.n.4.b.1-13. Bilancio di previsione 1951 Registro

1.6.14.n.5.b.1-13. Bilancio di previsione 1952 Registro

1.6.14.n.6.b.1-13.

213

Bilancio di previsione 1953 Registro

1.6.14.n.7.b.1-13. Bilancio di previsione 1954 Registro

1.6.14.n.8.b.1-13. Bilancio di previsione 1955 Registro

1.6.14.n.9.b.1-13. Bilancio di previsione 1956 Registro

1.6.14.n.10.b.1-13. Bilancio di previsione 1957 Registro

1.6.14.n.11.b.1-13. Bilancio di previsione 1958 Registro

1.6.14.n.12.b.1-13. Bilancio di previsione 1959 Registro

1.6.14.n.13.b.1-13. Bilancio di previsione 1960 Registro

1.6.14.n.14.b.1-13. Bilancio di previsione 1961 214

Registro

215 serie 6.15 Conti consuntivi, 1948 - 1961

Contenuto Le norme che regolavano la compilazione di detti registri sono contenute nella legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n.148, estesa alle nuove province con il regio decreto, già citato, n.9 dell'11 gennaio 1923 e nel Testo Unico della legge regionale provinciale 3 marzo 1934, n.383 e successivamente la legge regionale 1 giugno 1954, n.11. I conti consuntivi registrano le entrate e le uscite effettive. L'esattoria comunale rende il conto consuntivo nel termine di tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario al consiglio comunale che lo approva, dopo averne verificato la regolarità, quindi viene trasmesso alla giunta provinciale per l'approvazione. Il conto consuntivo è redatto nello stesso modo in cui è diviso il bilancio di previsione e più specificatamente deve dimostrare: le entrate e le spese effettive della competenza dell'anno, le entrate e la spesa per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi epassivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese devono essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento.

1.6.15.n.1.b.1-13. Conto consuntivo 1948 Registro

1.6.15.n.2.b.1-13. Conto consuntivo 1949 Registro

1.6.15.n.3.b.1-13. Conto consuntivo 1950 Registro

1.6.15.n.4.b.1-13. Conto consuntivo 1951 Registro

1.6.15.n.5.b.1-13. Conto consuntivo 1952

216

Registro

1.6.15.n.6.b.1-13. Conto consuntivo 1953 Registro

1.6.15.n.7.b.1-13. Conto consuntivo 1954 Registro

1.6.15.n.8.b.1-13. Conto consuntivo 1955 Registro

1.6.15.n.9.b.1-13. Conto consuntivo 1956 Registro

1.6.15.n.10.b.1-13. Conto consuntivo 1957 Registro

1.6.15.n.11.b.1-13. Conto consuntivo 1958 Registro

1.6.15.n.12.b.1-13. Conto consuntivo 1959 Registro

1.6.15.n.13.b.1-13. Conto consuntivo 1960 Registro

217

1.6.15.n.14.b.1-13. Conto consuntivo 1961 Registro

218 serie 6.16 Giornali e mastri della contabilità, 1948 - 1961

Contenuto Questi registri si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

1.6.16.n.1. Giornale e mastro della contabilità 1948 Registro

1.6.16.n.2. Giornale e mastro della contabilità 1949 Registro

1.6.16.n.3. Giornale e mastro della contabilità 1950 Registro

1.6.16.n.4. Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

1.6.16.n.5. Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

1.6.16.n.6. Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

219

1.6.16.n.7. Giornale e mastro della contabilità 1954 Registro

1.6.16.n.8. Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

1.6.16.n.9. Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

1.6.16.n.10. Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

1.6.16.n.11. Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

1.6.16.n.12. Giornale e mastro della contabilità 1959 Registro

1.6.16.n.13. Giornale e mastro della contabilità 1960 Registro

1.6.16.n.14. Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

220 serie 6.17 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1947 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta dei documenti occorsi alla compilazione del bilancio di previsione: situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, elenchi di entrate fisse, elenchi di residui attivi e passivi, autorizzazioni ad applicare imposte comunali . Si conservano inoltre i documenti di corredo ai conti consuntivi: le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi. Nella parte attiva dal 1953 al 1954 si conservano i ruoli delle entrate e delle imposte e tasse comunali relativi ai seguenti tipi di contribuzione: imposte di famiglia, sui cani, sui bestiami e di licenza.

1.6.17.n.1. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1947 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-35 Uscita: nn.1-248 I mandati di pagamento dal n.1 al n.159 sono del comune di Beseno quelli dal n.162 al n.248 sono del comune di Besenello Busta

1.6.17.n.2. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1948 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-84 Uscita: nn.1-171 Busta

1.6.17.n.3. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1949 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-31 e residui attivi Uscita: nn.2-172 Busta

221

1.6.17.n.4. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1950 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-83 Uscita: nn.1-121 Busta

1.6.17.n.5. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1951 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: nn.1-52 Uscita: nn.1-205 Busta

1.6.17.n.6. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1952 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-29 e residui attivi Uscita: art.1-82 e residui passivi Busta

1.6.17.n.7. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1953 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-29 e residui attivi Uscita: art.1-85 e residui passivi

Fra le entrate: "Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1953" (imposta di famiglia e di licenza) Busta

1.6.17.n.8. Allegati al bilancio e reversali di cassa 1954 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.2-29 e residui attivi 222

Fra le entrate: "Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1954" (imposta di famiglia), "Ruolo della imposta comunale sui cani per l'anno 1954", "Ruolo della imposta comunale sui bestiami per l'anno 1954" Busta

1.6.17.n.9. Bollettari per la fornitura di energia elettrica 1954 luce a contatore, ad uso promiscuo e per forza motrice Busta

1.6.17.n.10. Mandati di pagamento 1954 Documenti giustificativi del conto: Uscita: art.1-82 e residui passivi Busta

1.6.17.n.11. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1955 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-31 e residui attivi Uscita: art.1-85 e residui passivi Busta

1.6.17.n.12. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1956 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-32 e residui attivi Uscita: art.2-86 e residui passivi Busta

1.6.17.n.13. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-30 e residui attivi Uscita: art.2-85 e residui passivi

223

Si segnala: bollettari per la fornitura di energia elettrica (luce a contatore) Busta

1.6.17.n.14. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-32 e residui attivi Uscita: art.1-88 e residui passivi Busta

1.6.17.n.15. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-33 e residui attivi Uscita: art.1-91 e residui passivi Busta

1.6.17.n.16. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.1-33 e residui attivi Uscita: art.1-95 e residui passivi Busta

1.6.17.n.17. Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento 1961 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: Entrata: art.2-29 e residui attivi Uscita: art.1-28 e residui passivi Busta

1.6.17.n.18. Mandati di pagamento 1961 Documenti giustificativi del conto: Uscita: art.29-93 224

Busta

225 serie 6.18 Verbali di deliberazione della commissione elettorale comunale, 1947 - 1962

Contenuto La commissione elettorale comunale venne istituita con l'articolo 25 del testo unico della legge elettorale politica 26 giugno 1913, n. 821 e regolata successivamente con il R.D. 4 febbraio 1915 , con la legge del 7 ottobre 1947 n.1058 e con la legge 23 marzo 1956 n.137 La serie raccoglie i verbali di deliberazione della commissione elettorale comunale che deve provvedere all'aggiornamento dinamico e periodico delle liste elettorali. La commissione è composta dal sindaco e quattro membri effettivi con l'assistenza del segretario comunale.

1.6.18..n.1. Verbali delle deliberazione della commissione elettorale comunale 1947 - 1962 - Verbali delle deliberazioni della commissione elettorale comunale,nn. 1-43, 1947 - 1953 - "Registro dei verbali di deliberazione commissione elettorale comunale dal 24 - 8 - 1954 al 13.12.1959", nn. 8-69 - Verbali di deliberazione della commissione elettorale comunale,nn. 70-99, 1960 febbraio 15 - 1962 maggio 15 Busta

226 serie 6.19 Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali, 1947 - 1964

Contenuto Questa serie si compone di verbali per le revisioni dinamiche ed annuali delle liste elettorali previa approvazione della commissione elettorale mandamentale che, esaminata tutta la documentazione inviata (cancellazioni e iscrizioni), permette gli aggiornamenti alle liste elettorali generali e di sezione.

1.6.19.n.1. Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1947 - 1953 Si tratta degli elenchi degli elettori iscritti con verbali della commissione elettorale comunale dal 1947 al 1953 per la revisione dinamica delle liste elettorali Busta

1.6.19.n.2. Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1953 - 1964 - "Registro dei verbali delle operazioni di inserimento e di estrazione delle schede dello schedario elettorale" : nn.20 - 82, 1956 aprile 18 - 1964 marzo 4 - Verbali di revisione dinamica delle liste elettorali e di rettifica delle liste di sezione, 1953 - 1959 - Revisioni annuali delle liste elettorali, 1954 - 1959 - Manifesti di avviso delle revisioni annuali delle liste elettorali - Estratti per riassunto degli atti di nascita, 1955 - 1956 - Revisione annuale e dinamica delle liste elettorali, 1960 Busta

1.6.19.n.3. Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1961 - 1964 Verbali delle deliberazioni della commissione elettorale comunale, elenchi di revisione, circolari e stampati. Busta

227 serie 6.20 Liste elettorali, 1955 - 1962

Contenuto Le liste elettorali contengono l'elencazione degli aventi diritto al voto. Questi liste vengono riviste annualmente dalla commissione elettorale comunale e approvate dalla commissione provinciale e danno luogo a liste particolari annuali, debitamente aggiornate, degli elettori politici e amministrativi. Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dal R.D. 4 febbraio 1915 introdotta in Trentino con il regio decreto, già citato, del 1923. Col D.L.L. 1 febbraio 1945, n.23 venne esteso alle donne il diritto di voto, altre norme vennero emanate nel 1946 a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale (D.L.L. 7.01.1946, n.1; D.L.L.4.03.1946, n. 68,; D.L.L. 10.03.1946, n. 76; D.L.L. 15.03.1946, n.83).

1.6.20.n.1.b.1-2. "Lista elettorale maschile" 1955 - 1962 Registro

1.6.20.n.2.b.1-2. "Lista elettorale femminile" 1955 - 1962 Registro

228 serie 6.21 Elezioni, 1948 - 1960

Contenuto In questa serie è raccolta tutta la documentazione relativa alle elezioni amministrative, regionali, politiche e relativa ai referendum popolari.

1.6.21.n.1. Elezioni politiche 1948 aprile 18 Carteggio,atti e verbali delle operazioni di voto. Busta

1.6.21.n.2. Elezioni comunali, regionali e politiche 1952 - 1957 - Elezioni amministrative del 25 maggio 1952: verbali delle operazioni, 1952 - Elezioni regionali del 16 novembre 1952: carteggio, atti e circolari, 1952 - 1953 - Elezioni politiche del 7 giugno 1953: liste sezionali, atti, carteggio e circolari, 1953 - Elezioni amministrative del 27 maggio 1956: carteggio, atti e circolari, 1956 - Elezioni regionali dell'11 novembre 1956: carteggio, atti e circolari, 1956 - 1957 Busta

1.6.21.n.3. Elezioni politiche, amministrative e regionali 1957 - 1960 - Elezioni politiche del 25 maggio 1958: carteggio, atti e circolari, 1957 - 1958 - Elezioni amministrative del 29 maggio 1960: carteggio, atti e circolari, 1960 - Elezioni regionali del 6 novembre 1960: carteggio, atti e circolari, 1960 Busta

229 serie 6.22 Liste di leva, 1948 - 1959

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano le liste di leva dei nati a partire dal 1901. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e il nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Per esigenze amministrative le liste di leva si trovano nell'ufficio dell'anagrafe del comune.

1.6.22.n.1. Lista di leva cl.1930 1948 Registro

1.6.22.n.2. Lista di leva cl.1931 1949 Registro

1.6.22.n.3. Lista di leva cl.1932 1950 Registro

1.6.22.n.4. Lista di leva cl.1933 1951 Registro

1.6.22.n.5. Lista di leva cl.1934 1952 Registro

1.6.22.n.6. Lista di leva cl.1935 1953 Registro

230

1.6.22.n.7. Lista di leva cl.1936 1954 Registro

1.6.22.n.8. Lista di leva cl.1937 1955 Registro

1.6.22.n.9. Lista di leva cl.1938 1956 Registro

1.6.22.n.10. Lista di leva cl.1939 1957 Registro

1.6.22.n.11. Lista di leva cl.1940 1958 Registro

1.6.22.n.12. Lista di leva cl.1941 1959 Registro

231 serie 6.23 Ruoli matricolari, 1947 - 1961

Contenuto I ruoli matricolari formati per ogni classe di leva, contengono la registrazione periodica di tutti i dati relativi al servizio prestato dai vari cittadini appartenenti alla leva di quell'anno. La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano i ruoli matricolari a partire dalla classe 1902. Per esigenze amministrative i ruoli si trovano nell'ufficio anagrafe del comune.

1.6.23.n.1. Ruolo matricolare cl.1928 1948 Registro

1.6.23.n.2. Ruolo matricolare cl.1929 1949 Registro

1.6.23.n.3. Ruolo matricolare cl.1930 1950 Registro

1.6.23.n.4. Ruolo matricolare cl.1931 1951 Registro

1.6.23.n.5. Ruolo matricolare cl.1932 1952 Registro

1.6.23.n.6. Ruolo matricolare cl.1933 1953 Registro

232

1.6.23.n.7. Ruolo matricolare cl.1934 1954 Registro

1.6.23.n.8. Ruolo matricolare cl.1935 1955 Registro

1.6.23.n.9. Ruolo matricolare cl.1936 1956 Registro

1.6.23.n.10. Ruolo matricolare cl.1937 1957 Registro

1.6.23.n.11. Ruolo matricolare cl.1938 1958 Registro

1.6.23.n.12. Ruolo matricolare cl.1939 1959 Registro

1.6.23.n.13. Ruolo matricolare cl.1940 1960 Registro

1.6.23.n.14. Ruolo matricolare cl.1941 1961 Registro

233 serie 6.24 Lavori pubblici, 1950 - 1970

Contenuto Si conservano racchiuse in quattro sottoserie le pratiche relative ai lavori pubblici eseguiti nel comune di Besenello.

234 sottoserie 6.24.1 Acquedotti, 1950 - 1958

Contenuto In questa sottoserie sono raccolti i progetti e la realizzazione di lavori svolti per la rete idrica del comune a partire dal 1950 in poi.

1.6.24.1.n.1. Lavori di costruzione dell'acquedotto potabile ed irriguo 1950 - 1956 - Progetto di massima per la costruzione dell'acquedotto potabile ed irriguo con derivazioni delle acque dalle sorgenti "acque nere" (rio val di Gola) dell'ing. Giulio Gilberti del maggio 1952: carteggio, atti, rilievi, richieste di concessioni, 1950 - 1955 - Progetto complessivo per la costruzione dell'acquedotto con derivazione delle acque dalla sorgente "Rozzette" redatto dall'ing. Oreste Susat e dal geometra Aldo Staffieri il 31 marzo 1955 con allegati nn.1-13 (due esemplari di cui uno con l'approvazione del Ministero dei lavori pubblici, ufficio del Genio civile) e progetto parziale relativo al I lotto dei lavori di costruzione dell'acquedotto redatto dall'ing. Oreste Susat e dal geom. Aldo Staffieri il 7 dicembre 1956 (due esemplari di cui uno con visto di approvazione del Ministero dei lavori pubblici, ufficio del Genio civile), 1955 - 1956 Busta

1.6.24.1.n.2. Lavori di costruzione dell'acquedotto potabile della frazione di Compet, frazioni e capoluogo 1953 - 1958 - Progetto di riattazione e completamento dell'acquedotto della frazione di Compet redatto dal geom. Aldo Staffieri il 4 maggio 1953 (due esemplari): carteggio, richiesta e concessione contributo prevista dalla legge sulla montagna del 25 luglio 1952, n.991, richiesta di sopralluogo del medico provinciale, preventivo per l'acquisto materiali, analisi delle acque ed atto di riconoscimento al consorzio acquedotto Masi rurali di Compet del diritto di derivazione dell'acqua dalla sorgente denominata Compet, 1953 - 1955 - Progetto per lavori di costruzione dell'acquedotto ad uso potabile per le frazioni e capoluogo con derivazione delle acque dalla sorgente "Rozzette", con progetto redatto dall'ing.Oreste Susat nel 1957: carteggio ed atti, 1957 - 1958 Busta

235 sottoserie 6.24.2 Edifici, 1954 - 1970

Contenuto Lavori di ampliamento e sistemazione di edifici pubblici caratterizzano la documentazione di questa sottoserie.

1.6.24.2.n.1. Lavori di ampliamento e sistemazione dell'edificio scolastico di Besenello - I 1952; 1954 - 1959 Progetto di massima dell'ing. Alighiero Colorio del 18 settembre 1954 non realizzato, richiesta di dichiarazione di zona depressa in base alla legge 3 agosto 1949, n.589, domanda contributo, domanda concessione mutuo, offerta materiali, circolari e disposizioni varie, appalto lavori termoidraulici, appalto I lotto opere murarie. Busta

1.6.24.2.n.2. Lavori di ampliamento e sistemazione dell'edificio scolastico di Besenello - II 1957 - 1962 Carteggio, atti, richiesta di contributo, offerte materiali, aggiudicazione contratto, perizia di variante e suppletiva, contabilità finale, inaugurazione, collaudo. Busta

1.6.24.2.n.3. Lavori di ampliamento e sistemazione dell'edificio scolastico di Besenello - III 1957 - 1959 Progetto per l'ampliamento e la sistemazione dell'edificio scolastico - I (due esemplari) e II lotto (tre esemplari) redatto dall'ing. Oreste Susat, 1957 agosto - 1958 ottobre ed atto di sottomissione dell'impresa Pergher Mario per le opere murarie ed affini, 1959 Busta

1.6.24.2.n.4. Sistemazione generale dell'edificio adibito a sede comunale, casa materna, ambulatorio medico ed alloggi 1959 - 1962 - Impianto di riscaldamento, serramenti ed arredamento della sede comunale: progetto redatto dal geom. Giuseppe Sighele il 18 febbraio 1960, avviso d'appalto, offerte, fatture e note di spesa, richiesta e concessione di contributo, consuntivo di spesa, 1959 - 1961 - Sistemazione generale dell'edificio adibito a sede comunale, casa materna, ambulatorio medico ed alloggi: progetto redatto dal geom. Renato Galvagni il 14 settembre 1960, richiesta ed approvazione contributo, 1960 - 1962. Si segnala: "Progetto di sistemazione della casa materna sulla p.ed. 485 del C.C. di Besenello..." redatto dal perito industriale Sergio Ceccato l'8 aprile 1960 approvato con deliberazione consigliare n.41 del 27 giugno 1960 e revocata successivamente a favore del progetto del geom. Renato Galvagni. Busta

236

1.6.24.2.n.5. Sistemazione degli impianti igienico sanitari, aule ed alloggio dell' insegnante nell'edificio adibito a scuola sito sulla p.ed. 460 del C.C. di Besenello, frazione di Dietrobeseno 1960 - 1963; 1966 Progetto redatto dal geom. Renato Galvagni del 24 settembre 1960, carteggio, atti e conti Busta

1.6.24.2.n.6. Sistemazione della casa adibita ad abitazione del parroco 1961 - 1970 Progetto redatto dal geom. Renato Galvagni il 17 luglio 1961, carteggio, atti, approvazione del progetto, richiesta di contributo, perizia suppletiva e di variante, contabilità finale Busta

237 sottoserie 6.24.3 Strade, 1957 - 1964

Contenuto In questa sottoserie si trovano documentazioni relative a lavori di sistemazione delle strate interne ed esterne al paese di Besenello.

1.6.24.3.n.1. Sistemazione ed allargamento della strada comunale dalla località "Posta vecchia" sulla statale n.12 al paese di Besenello 1957 - 1961; 1964 - Progetto ed elaborati tecnici redatti dal geom. Romano Galasso nel 1957; - carteggio, atti, espropri, decreto della Giunta provinciale di pubblica utilità, 1957 - 1960 - lavori di bitumatura: invito a licitazione privata, offerta, aggiudicazione ed atti relativi al pagamento, 1958 - 1961; 1964 Busta

1.6.24.3.n.2. Sistemazione della strada di allacciamento dell'abitato di Besenello alla strada statale n.12 1957 - 1960 Progetto per l'istituzione di un cantiere per i lavori di sistemazione della strada di allacciamento dell'abitato di Besenello alla strada statale n.12 redatto dal geom. Rolando Battisti il 5 giugno 1957. Cantiere di lavoro n.035433/L: carteggio, norme, circolari, registri presenze e registri paga, registri presenze quindicinali, rapportini mensili, stati di avanzamento lavori, fatture, riepilogo rendiconto spese, chiusura cantiere. Busta

1.6.24.3.n.3. Sistemazione della strada di allacciamento dell'abitato di Besenello alla strada statale n.12 1958 - 1961 - Progetto per il prolungamento del cantiere di lavoro n.035433/L redatto dal geom. Rolando Battisti Cantiere di lavoro n.046590/L: carteggio, norme, circolari, istruzioni, dati statistici, rapporti con INPS e INAIL, registri delle presenze e registri paga, rendiconti e stati di avanzamento lavori, 1958 - 1959 - Cantiere di lavoro n.062390/L prolungamento del cantiere di lavoro n.046590/L: carteggio, atti, autorizzazione inizio lavori, registri delle presenze e registri paga allievi e istruttori, stati di avanzamento lavori, ordini di pagamento, fatture, verbali di consegna lavori e chiusura del cantiere, 1960 - 1961 Busta

1.6.24.3.n.4. Lavori di sistemazione ed ampliamento delle strade di collegamento tra le località "Masera - Sottocastello - Masera" site nel comune di Besenello 1961 - 1963 Progetto del geom. Renato Galvagni del 1961 Carteggio, atti, fatture e note di spesa. 238

Busta

1.6.24.3.n.5. Sistemazione della strada di allacciamento dell'abitato di Besenello alla strada statale n.12 1961 - 1964; 1969 - Cantiere di lavoro n.059698/L: carteggio, atti, autorizzazione inizio lavori, corrispondenza, rapporti con INPS e INAIL, dati statistici, registri quindicinali delle presenze e registri paga degli allievi e degli istruttori, giornalie di cassa, rendiconti e stati di avanzamento lavori, 1961 - 1962 - Progetto per il prolungamento del cantiere di lavoro n.059698/L redatto dal geom. Renato Galvagni Cantiere di lavoro n.068516/L: carteggio, atti, corrispondenza, rapporti con INPS, Cassa Mutua e INAIL, registri delle presenze e registri paga degli istruttori, rendiconti e contabilità, chiusura del cantiere, 1961 - 1964; 1969 Busta

239 sottoserie 6.24.4 Lavori diversi, 1952 - 1961

Contenuto In questa sottoserie sono raccolti progetti diversi che, vista la differente natura dei lavori e, talvolta, l'esiguità di documentazione non possono essere ricondotti alle sottoserie precedenti.

1.6.24.4.n.1. Progetti diversi 1952 - 1961 - Costruzione di una cabina elettrica nella frazione di Dietrobeseno: progetto redatto dal geom. Ettore Lisimberti nel 1952, carteggio, atti, concessione terreno, richiesta e concessione di contributo, domanda di collaudo, 1952 - 1954 - Lavori di demolizione, ricostruzione di due lavatoi e di una fontana a muro con progetti per l'allacciamento idrico degli stessi nell'abitato di Besenello: progetti redatti dal geom. Giuseppe Sighele nel febbraio 1960 e il 12 giugno 1961,carteggio, atti e conti, 1960 - 1961 - Disegno: "Progetto di Postinghel Giovanni per un avolto" e "Progetto dei f.lli Lucchetta Olise e Domenico per una aia", sec.XX Busta

240 serie 6.25 Licenze edilizie, 1951 - 1965

Contenuto In questa serie si conservano i permessi di costruzione concessi ai privati.

1.6.25.n.1. Licenze edilizie 1951 - 1965 Busta

1.6.25.n.2. Licenze edilizie 1961 - 1965 Busta

241 serie 6.26 Registri degli atti di nascita, 1947 - 1961

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"

1.6.26.n.1. Atti di nascita 1947 Registro

1.6.26.n.2. Atti di nascita 1948 Registro

1.6.26.n.3. Atti di nascita 1949 Registro

1.6.26.n.4. Atti di nascita 1950 Registro

1.6.26.n.5. Atti di nascita 1951 Registro

1.6.26.n.6. Atti di nascita 1952

242

Registro

1.6.26.n.7. Atti di nascita 1953 Registro

1.6.26.n.8. Atti di nascita 1954 Registro

1.6.26.n.9. Atti di nascita 1955 Registro

1.6.26.n.10. Atti di nascita 1956 Registro

1.6.26.n.11. Atti di nascita 1957 Registro

1.6.26.n.12. Atti di nascita 1958 Registro

1.6.26.n.13. Atti di nascita 1959 Registro

1.6.26.n.14. Atti di nascita 1960 Registro

243

1.6.26.n.15. Atti di nascita 1961 Registro

244 serie 6.27 Registri degli atti di matrimonio, 1947 - 1961

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"

1.6.27.n.1. Atti di matrimonio 1947 Registro

1.6.27.n.2. Atti di matrimonio 1948 Registro

1.6.27.n.3. Atti di matrimonio 1949 Registro

1.6.27.n.4. Atti di matrimonio 1950 Registro

1.6.27.n.5. Atti di matrimonio 1951 Registro

1.6.27.n.6. Atti di matrimonio 1952

245

Registro

1.6.27.n.7. Atti di matrimonio 1953 Registro

1.6.27.n.8. Atti di matrimonio 1954 Registro

1.6.27.n.9. Atti di matrimonio 1955 Registro

1.6.27.n.10. Atti di matrimonio 1956 Registro

1.6.27.n.11. Atti di matrimonio 1957 Registro

1.6.27.n.12. Atti di matrimonio 1958 Registro

1.6.27.n.13. Atti di matrimonio 1959 Registro

1.6.27.n.14. Atti di matrimonio 1960 Registro

246

1.6.27.n.15. Atti di matrimonio 1961 Registro

247 serie 6.28 Registri degli atti di morte, 1947 - 1961

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"

1.6.28.n.1. Atti di morte 1947 Registro

1.6.28.n.2. Atti di morte 1948 Registro

1.6.28.n.3. Atti di morte 1949 Registro

1.6.28.n.4. Atti di morte 1950 Registro

1.6.28.n.5. Atti di morte 1951 Registro

1.6.28.n.6. Atti di morte 1952

248

Registro

1.6.28.n.7. Atti di morte 1953 Registro

1.6.28.n.8. Atti di morte 1954 Registro

1.6.28.n.9. Atti di morte 1955 Registro

1.6.28.n.10. Atti di morte 1956 Registro

1.6.28.n.11. Atti di morte 1957 Registro

1.6.28.n.12. Atti di morte 1958 Registro

1.6.28.n.13. Atti di morte 1959 Registro

1.6.28.n.14. Atti di morte 1960 Registro

249

1.6.28.n.15. Atti di morte 1961 Registro

250 serie 6.29 Registri degli atti di cittadinanza, 1947 - 1961

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"

1.6.29.n.1. Atti di cittadinanza 1947 Registro

1.6.29.n.2. Atti di cittadinanza 1948 Registro

1.6.29.n.3. Atti di cittadinanza 1949 Registro

1.6.29.n.4. Atti di cittadinanza 1950 Registro

1.6.29.n.5. Atti di cittadinanza 1951 Registro

1.6.29.n.6. Atti di cittadinanza 1952

251

Registro

1.6.29.n.7. Atti di cittadinanza 1953 Registro

1.6.29.n.8. Atti di cittadinanza 1954 Registro

1.6.29.n.9. Atti di cittadinanza 1955 Registro

1.6.29.n.10. Atti di cittadinanza 1956 Registro

1.6.29.n.11. Atti di cittadinanza 1957 Registro

1.6.29.n.12. Atti di cittadinanza 1958 Registro

1.6.29.n.13. Atti di cittadinanza 1959 Registro

1.6.29.n.14. Atti di cittadinanza 1960 Registro

252

1.6.29.n.15. Atti di cittadinanza 1961 Registro

253 serie 6.30 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e dell'agricoltura, 1951 - 1961

Contenuto In base al R.D. 23 ottobre 1921, n.1530 (relativo a disposizioni sul censimento generale della popolazione e norme relative alla formazione e alla tenuta del registro della popolazione) sono estesi ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920 n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 che dispone il VI censimento della popolazione. Il Regio Decreto Legge 6 novembre 1930, n.1503 convertito in legge 27 dicembre 1930, n.1839 sulla periodicità dei censimenti dispone all'art. 1 che i censimenti debbano affettuarsi ogni cinque anni il 21 aprile. Norme per l'esecuzione del VII censimento generale della popolazione, sono dettate dal R.D. 26 febbraio 1931, n.166 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale, n.56 del 9 marzo 1931). Il Regio Derceto Legge 9 agosto 1935, n.1639 convertito in legge 9 gennaio 1936 detta le norme concernenti l' VIII censimento. Con legge 5 gennaio 1939, n.61 si modifica la data di effettuazione del censimento da aprile al 31 dicembre e si decide la data del successivo censimento al 31 dicembre 1941. La legge 4 luglio 1941, n.786 (pubblicato in gazzetta ufficiale 18 agosto 1941, n.193) promulga il rinvio del censimento con data da stabilirsi da apposito provvedimento. Il decreto del presidente della repubblica 24 settembre 1951 detta le norme per l'esecuzione della legge 2 aprile 1951, n.291 concernente i provvedimenti per il IX censimento generale della popolazione (pubblicato nel supplemento ordinario alla gazzetta ufficiale n.226 del 2 ottobre 1951) e per il III censimento generale dell'industria e del commercio. Il decreto del Presidente della repubblica 6 febbraio 1961 , n.69 regola il I censimento generale dell'agricoltura. Il decreto del presidente della repubblica 8 settembre 1961, n.1011 regola il X censimento. Si conservano 6 buste relative ai censimenti generali della popolazione, dell'industria e commercio, del1951 e del 1961, che contengono i fogli di famiglia divisi per sezioni in ordine numerico, circolari, carteggio, istruzioni relative alle modalità di attuazione e svolgimento. In questa serie si conserva la documentazione relativa a due censimenti della popolazione e al censimento generale dell'industria, del commercio e dell'agricoltura perché regolati dalle stesse norme.

1.6.30.n.1. III Censimento generale dell'industria e del commercio del 5 novembre 1951 1949 - 1952; 1954 Circolari, atti, notiziari ISTAT, questionari ed elenchi Busta

1.6.30.n.2. IX Censimento generale della popolazione 1951 novembre 4 sez.I: fogli di famiglia nn.123-337 Busta

254

1.6.30.n.3. I Censimento generale dell'agricoltura del 15 aprile 1961 1959 - 1961; 1964 Carteggio, atti, circolari, elenchi di aziende agricole, mod. ISTAT CA/8, riepiloghi e computi giornalieri di sezione Busta

1.6.30.n.4. X Censimento generale della popolazione del 15 ottobre 1961 1961 Carteggio, atti e stati di sezione definitivi Busta

1.6.30.n.5. X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: nn.181-381 Busta

1.6.30.n.6. X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: nn.1-180 Busta

255 serie 6.31 Registro della popolazione, 1930 - 1950

Contenuto Apposite disposizioni ( R. D.31.12.1864, n.2105; l. n.297 del 20 giugno 1871;R.D.21 settembre 1901 n.445;R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132; l.n. 1228 del 24 dicembre 1954 e il relativo regolamento del 31 gennaio 1958, n. 136) stabilivano che presso ciascun comune fosse istituito un registro della popolazione residente da compilare e da aggiornare costantemente sulla scorta dei dati in possesso degli uffici comunali in materia di stato civile e di movimento della popolazione. Il "registro" è costituito dall'insieme dei fogli di famiglia dal [1930] al [1950] su cui vengono trascritti i dati e le indicazioni relative a ciascun nucleo familiare residente e dalla raccolta delle schede individuali, datate a partire dal 1948 in po,i intestate ai singoli cittadini. Sono state predisposte 2 sottoserie per conservare questi due tipi di documentazione, facenti parte dello stesso strumento anagrafico.

256 sottoserie 6.31.1 Fogli di famiglia, [1930 - 1950]

Contenuto Nei fogli di famiglia venivano trascritti i dati e le indicazioni relative a ciascun nucleo familiare residente. Nel 1929 tali fogli furono aboliti e sostituiti con cartelle di casa, all'interno delle quali venivano riuniti tutti i fogli delle famiglie abitanti nel medesimo stabile.

1.6.31.1.n.1. Cartelle di casa e fogli di famiglia [1930 - 1950] Busta

257 sottoserie 6.31.2 Schede individuali, 1948 -

Contenuto Questa sottoserie si presenta sotto forma di schedario, nel quale ciascuna scheda riporta l'intestazione dei singoli cittadini.

1.6.31.2.n.1. Schede individuali 1948 - Schedario

258 serie 6.32 Registri del movimento della popolazione, 1940 - 1966

Contenuto Questa serie comprende i registri mensili e annuali del movimento della popolazione che servono a registrare periodicamente le immigrazioni e le emigrazioni dei cittadini. Questo permette di seguire la dinamica del movimento della popolazione che costituisce il necessario completamento del registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.

1.6.32.n.1. Registro annuale del movimento della popolazione mod. D 1940 - 1957 Registro

1.6.32.n.2. Registro mensile del movimento della popolazione 1958 - 1963 Registro

1.6.32.n.3. "Registro mod. D" annuale 1958 Registro

1.6.32.n.4. Registro annuale del movimento della popolazione mod. D 1958 - 1966 Registro

259 serie 6.33 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1968

Contenuto Questa serie raccoglie separatamente i registri delle pratiche di emigrazione e immigrazione.

1.6.33.n.1. Registro delle pratiche di emigrazione 1934 gennaio 1 - 1941 ottobre 22 Registro

1.6.33.n.2. Registro delle pratiche di immigrazione 1934 febbraio 8 - 1952 ottobre 6 Registro

1.6.33.n.3. Registro delle pratiche di emigrazione 1941 ottobre 22 - 1963 novembre 16 Registro

1.6.33.n.4. Registro delle pratiche di immigrazione 1953 gennaio 16 - 1968 settembre 2 Registro

260 serie 6.34 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1948 - 1966

Contenuto Questa serie comprende le pratiche individuali di emigrazione e immigrazione riordinate separatamente secondo il numero dato a ciascuna pratica.

1.6.34.n.1. Pratiche di emigrazione ed immigrazione 1948 - 1950 Busta

1.6.34.n.2. Pratiche di emigrazione ed immigrazione 1951 - 1966 Busta Note Le pratiche di emigrazione ed immigrazione dal 1951 al 1966 sono conservate, assieme alla statistica, in un'unica busta negli uffici comunali.

261 serie 6.35 Statistiche del movimento della popolazione, 1948 - 1966

Contenuto In questa serie sono raccolte le statistiche mensili ed annuali del movimento della popolazione.

1.6.35.n.1. Statistiche del movimento della popolazione 1948 - 1950 Busta

1.6.35.n.2. Statistiche del movimento della popolazione 1951 - 1966 Busta Note Le statistiche si conservano, assieme alle pratiche di emigrazione ed immigrazione, negli uffici comunali.

262 serie 6.36 Registri diversi, 1934 - 1967

Contenuto In questa serie si conservano i registri per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire delle serie apposite; i registri sono raggruppati per materia secondo la classificazione delle quindici categorie.

1.6.36.n.1. "Spedalità dal 1950 al 1955"(1) [1950] Il registro riporta: n. d'ordine, generalità del malato, ospedale o istituto ove viene accolto, data d'ingresso, numero delle giornate di presenza, retta giornaliera, importo spese di degenza. Registro Note 1. Gli atti relativi sono contenuti nella serie 6.10 " Carteggio ed atti ordinati per oggetto", n.7, "Carteggio ed atti relativi a ricoveri ospedalieri", 1950-1975

1.6.36.n.2. "Registro delle vaccinazioni antipoliomelitiche" 1961 settembre 2 - 1967 dicembre 11 Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e data di nascita, sesso, domicilio, motivo della mancata vaccinazione, totale iniezioni, data dell'inoculazione, istituto produttore del vaccino, siero o n. lotto, estremi controllo di stato, data di preparazione e di scadenza del vaccino, sede dell'iniezione, lato dell'iniezione, ambulatorio, medico vaccinatore, osservazioni.

Le date si riferiscono a quelle delle inoculazioni. Registro

1.6.36.n.3. "Ufficio delle imposte di consumo. Registro di carico e scarico presso il commerciante all'ingrosso ¿ S.A.V. di Besenello" di vino 1947 settembre 4 - 1948 giugno 26 Il registro riporta: per ciò che riguarda il carico: data dell'operazione di carico, indicazioni sul carico, cognome e nome del venditore, luogo di provenienza della merce, estremi della bolletta di accompagnamento, genere di merce, quantità, numero di recipienti o colli, note; per ciò che riguarda lo scarico: data dell'operazione di scarico, indicazioni sullo scarico della merce, cognome e nome del consumatore, o commerciante al minuto o grossista, estremi della bolletta di accompagnamento o di imposta, comune cui la merce è destinata, genere di merce, quantità, numero di recipienti o colli, note. Registro

1.6.36.n.4. "Notifiche pensionati deceduti" 1934 giugno 12 - 1965 novembre 9 263

Il registro riporta: n. d'ordine, cognome e nome del pensionato/a, paternità, data di morte, qualità della pensione e numero del certificato d'iscrizione.

Le date si riferiscono a quelle della morte. Registro

1.6.36.n.5. Bollettario delle dichiarazioni di vendita, possesso, acquisto di cavalli e muli 1938 dicembre 7 - 1959 febbraio 19 Le registrazioni dal n.1 al n.11 (1938 dicembre 7 - 1943 aprile 22) sono del comune di Beseno, dal n.12 al n.18 (1948 giugno 4 - 1959 febbraio 19) sono del ricostituito comune di Besenello.

Il registro riporta: n. d'ordine, generalità, paternità, professione e domicilio del proprietario o dichiarante, residenza abituale del quadrupede, dati segnaletici dei cavalli o muli, firma del proprietario o dichiarante. Registro

1.6.36.n.6. "Registro quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi che esistono o permangono nel territorio del comune" 1957 Il registro riporta in ordine alfabetico: generalità, paternità, soprannome, professione, domicilio del proprietario, residenza abituale del quadrupede, data della dichiarazione di possesso, specie e nomi dei quadrupedi e contrassegni principali, se precettati, sunto delle variazioni avvenute nei cavalli e muli.

La data si riferisce a quella della dichiarazione di possesso. Registro

1.6.36.n.7. "Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo l'ultima rivista dei commissari militari, compresi i puledri denunciati per aver compiuto i due anni." 1948 - 1962 Il registro riporta in ordine alfabetico: data della dichiarazione di possesso, generalità dei possessori, domicilio del possessore, residenza abituale dei cavalli e muli, dati segnaletici e dichiarazioni dei proprietari relative alle attitudini dei quadrupedi, eventuali variazioni avvenute dopo l'iscrizione, verbali redatti dal commissario militare al termine di ogni rivista dal 10 luglio 1952 al 18 ottobre 1962. Registro

1.6.36.n.8. "Stradario" del comune di Besenello sec.XX ( dopo il 1948) Registro

1.6.36.n.9.

264

"Stradario" del comune di Besenello sec.XX (dopo il 1951) Registro

265 subfondo 7 Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Besenello, 1955 - 1961

266 serie 7.1 Bilanci di previsione, 1955 - 1961

7.1.n.1. Bilancio di previsione 1955 Registro

7.1.n.2. Bilancio di previsione 1956 Registro

7.1.n.3. Bilancio di previsione 1957 Registro

7.1.n.4. Bilancio di previsione 1958 Registro

7.1.n.5. Bilancio di previsione 1959 Registro

7.1.n.6. Bilancio di previsione 1960 Registro

7.1.n.7. Bilancio di previsione 1961 Registro

267 serie 7.2 Rendiconti della gestione, 1955 -1961

7.2.n.1. Rendiconto della gestione 1955 Registro

7.2.n.2. Rendiconto della gestione 1956 Registro

7.2.n.3. Rendiconto della gestione 1957 Registro

7.2.n.4. Rendiconto della gestione 1958 Registro

7.2.n.5. Rendiconto della gestione 1959 Registro

7.2.n.6. Rendiconto della gestione 1960 Registro

7.2.n.7. Rendiconto della gestione 1961 Registro

268 serie 7.3 Giornali e mastri per la tenuta della contabilità, 1955 - 1961

7.3.n.1. Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

7.3.n.2. Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

7.3.n.3. Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

7.3.n.4. Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

7.3.n.5. Giornale e mastro della contabilità 1959 Registro

7.3.n.6. Giornale e mastro della contabilità 1960 Registro

7.3.n.7. Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

269

Ente Comune di Beseno 1929 gennaio 28 - 1947 giugno 24

Luoghi Calliano

Archivi prodotti Fondo Comune di Beseno, 01/01/1929 - 31/12/1947

Storia Per le notizie generali relative al comune: vedi i profili storico-istituzionali del comune di Besenello.

Date e luoghi di esistenza

Con Regio Decreto 28 gennaio 1929 n.230, recepito nei primi giorni di marzo in seguito alla comunicazione della Prefettura di Trento e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 59 dell'11 marzo 1929, Besenello fu riunito insieme con Calliano in un unico comune con denominazione Beseno e capoluogo Calliano. Il comune di Beseno cessò di esistere con la ricostituzione dei due comuni di Calliano e Besenello con Decreto legislativo del Capo Provvisorio dello stato 10.5.1947, n.488, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 24 giugno 1947. Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.Bs.,1. "Archivio del comune di Besenello"; Archivio comunale di Beseno.

270 fondo Comune di Beseno, 1929 - 1947

registri 96

Soggetti produttori Comune di Beseno, 1929 gennaio 28 - 1947 giugno 24

Contenuto L'archivio del comune di Beseno costituisce un fondo depositato all'archivio comunale di Besenello e comprende la documentazione dal 1929 al 1947. Il fondo è conservato in parte presso il comune di Calliano e in parte presso il comune di Besenello. Durante la II guerra mondiale l'edificio comunale di Calliano ( sede del comune di Beseno) venne bombardato e tutto il materiale dell'archivio fu trasportato a Besenello. Da alcune ricerche svolte durante il presente riordino dell'archivio comunale di Besenello è emerso che alla fine del conflitto, quando le richieste di ricostituzione in comuni autonomi erano più pressanti, la popolazione di Besenello contestò il fatto di doversi recare a Calliano per il disbrigo degli affari relativi al periodo dell'aggregazione (1). Nel 1956 nella rilevazione eseguita dal dott. Albino Casetti si segnalava che l'archivio di Beseno era ancora conservato presso il comune di Besenello ad eccezione di un centinaio di mazzi (2). Questi motivi si presume abbiano determinato la conservazione dei registri dello Stato civile, delle liste di leva e i ruoli matricolari del comune di Beseno a Besenello; e che questo abbia creato una " consuetudine" non codificata da normative. In attesa del riordino dell'archivio del comune di Beseno sono state descritte, per la loro importanza, queste serie.

Note 1. A.C. Bsn.: " Richiesta del sindaco di Beseno alla prefettura di Trento, in merito alla separazione dei comuni di Calliano e Besenello riunito in un unico comune con denominazione Beseno", n. di prot. 1784 del 4 dicembre 1945

2. Albino CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento,Temi, 1961, p.129.

271 serie 1 Liste di leva, 1929 - 1947

Contenuto Questi registri sono conservati nell'ufficio dell'anagrafe del comune di Besenello, in seguito al "deposito" avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Lista di leva della classe 1911 1929 Registro

Lista di leva della classe 1912 1930 Registro

Lista di leva della classe 1913 1931 Registro

Lista di leva della classe 1914 1932 Registro

Lista di leva della classe 1915 1933 Registro

Lista di leva della classe 1916 1934 Registro

Lista di leva della classe 1917 1935

272

Registro

Lista di leva della classe 1918 1936 Registro

Lista di leva della classe 1919 1937 Registro

Lista di leva della classe 1920 1938 Registro

Lista di leva della classe 1921 1939 Registro

Lista di leva della classe 1922 1940 Registro

Lista di leva della classe 1923 1941 Registro

Lista di leva della classe 1924 1942 Registro

Lista di leva della classe 1925 1943 Registro

273

Lista di leva della classe 1926 1944 Registro

Lista di leva della classe 1927 1945 Registro

Lista di leva della classe 1928 1946 Registro

Lista di leva della classe 1929 1947 Registro

274 serie 2 Ruoli matricolari, 1947

Contenuto Questi registri sono conservati nell'ufficio dell'anagrafe del comune di Besenello, in seguito al "deposito" avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Ruolo matricolare della classe di leva 1927 1947 Registro

275 serie 3 Registri degli atti di nascita, 1929 - 1947

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile (consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati) furono attribuite dalla legge ai sindaci. Perciò questi registri devono essere conservati non in archivio ma direttamente presso l'ufficio di Stato civile del comune. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 ( R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile". in questo caso i registri del comune di Beseno sono conservati nell'ufficio dello stato civile di Besenello, in seguito al "deposito" di tali registri , avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Atti di nascita 1929 Registro

Atti di nascita 1930 Registro

Atti di nascita 1931 Busta

Atti di nascita 1932 Registro

Atti di nascita 1933 Registro

276

Atti di nascita 1934 Registro

Atti di nascita 1935 Registro

Atti di nascita 1936 Registro

Atti di nascita 1937 Registro

Atti di nascita 1938 Registro

Atti di nascita 1939 Registro

Atti di nascita 1940 Registro

Atti di nascita 1941 Registro

Atti di nascita 1942 277

Registro

Atti di nascita 1943 Registro

Atti di nascita 1944 Registro

Atti di nascita 1945 Registro

Atti di nascita 1946

Atti di nascita 1947 Registro

278 serie 4 Registri degli atti di matrimonio, 1929 - 1947

Contenuto Questi registri sono conservati nell'ufficio dello Stato civile del comune di Besenello, in seguito al "deposito" avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Atti di matrimonio 1929 Registro

Atti di matrimonio 1930 Registro

Atti di matrimonio 1931 Registro

Atti di matrimonio 1932 Registro

Atti di matrimonio 1933 Registro

Atti di matrimonio 1934 Registro

Atti di matrimonio 1935

279

Registro

Atti di matrimonio 1936 Registro

Atti di matrimonio 1937 Registro

Atti di matrimonio 1938 Registro

Atti di matrimonio 1939 Registro

Atti di matrimonio 1940 Registro

Atti di matrimonio 1941 Registro

Atti di matrimonio 1942 Registro

Atti di matrimonio 1943 Registro

280

Atti di matrimonio 1944 Registro

Atti di matrimonio 1945 Registro

Atti di matrimonio 1946 Registro

Atti di matrimonio 1947 Registro

281 serie 5 Registri degli atti di morte, 1929 - 1947

Contenuto Questi registri sono conservati nell'ufficio dello Stato civile del comune di Besenello, in seguito al "deposito" avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Atti di morte 1929 Registro

Atti di morte 1930 Registro

Atti di morte 1931 Registro

Atti di morte 1932 Registro

Atti di morte 1933 Registro

Atti di morte 1934 Registro

Atti di morte 1935

282

Registro

Atti di morte 1936 Registro

Atti di morte 1937 Registro

Atti di morte 1938 Registro

Atti di morte 1939 Registro

Atti di morte 1940 Registro

Atti di morte 1941 Registro

Atti di morte 1942 Registro

Atti di morte 1943 Registro

283

Atti di morte 1944 Registro

Atti di morte 1945 Registro

Atti di morte 1946 Registro

Atti di morte 1947 Registro

284 serie 6 Registri degli atti di cittadinanza, 1929 - 1947

Contenuto Questi registri sono conservati nell'ufficio dello Stato civile del comune di Besenello, in seguito al "deposito" avvenuto durante gli anni della II guerra mondiale.

Atti di cittadinanza 1929 Registro

Atti di cittadinanza 1930 Registro

Atti di cittadinanza 1931 Registro

Atti di cittadinanza 1932 Registro

Atti di cittadinanza 1933 Registro

Atti di cittadinanza 1934 Registro

Atti di cittadinanza 1935

285

Registro

Atti di cittadinanza 1936 Registro

Atti di cittadinanza 1937 Registro

Atti di cittadinanza 1938 Registro

Atti di cittadinanza 1939 Registro

Atti di cittadinanza 1940 Registro

Atti di cittadinanza 1941 Registro

Atti di cittadinanza 1942 Registro

Atti di cittadinanza 1943 Registro

286

Atti di cittadinanza 1944 Registro

Atti di cittadinanza 1945 Registro

Atti di cittadinanza 1946 Registro

Atti di cittadinanza 1947 Registro

287

Ente Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello 1821 [gennaio 3] - 1842 [settembre 30]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello, 01/01/1821 - 31/12/1842

Storia La stesura di un piano d'ammortizzazione del debito comunale ordinato nel 1821 si concluse nel 1842. Fu nominato nel 1821, Carlo de Martini quale Delegato Capitanale alla formazione di detto piano (1), che nel 1824 venne definito in tutte le sue parti. Dal 1825 al 1836 il compito fu affidato a Domenico Postinghel da Besenello e Lorenzo Rossi come cassiere, ritenendo il lavoro del precedente delegato male impostato. Successivamente assunse l'incarico Domenico Francesco Battisti con con l'aiuto del cassiere comunale Martino Domenico Marzani da Villa che lo portò a conclusione nel 1842. La prima attestazione cui si può far riferimento è una "specifica dei crediti in sospeso e crediti correnti del comune di Besenello" inviata dal capitanato circolare di Rovereto il 3 gennaio 1821 (2), l'ultima attestazione è una comunicazione del giudizio distrettuale di Calliano in merito alla resa di conto finale del piano d'ammortizzazione del 30 settembre 1842 (3).

Funzioni, occupazioni e attività Dopo il periodo italico, con la ricostituzione in comune autonomo, Besenello doveva sistemare la propria situazione patrimoniale. Il passaggio delle truppe napoleoniche, aveva prodotto gravi danni di ordine economico e finanziario, tanto che Besenello si ritrovò con molti debiti, come del resto le altre comunità trentine. Per questo motivo fu ordinata la stesura di un piano d'ammortizzazione del debito comunale. L 'amministrazione del fondo d'ammortizzazione, separata dall'amministrazione ordinaria del comune, aveva il compito di sanare il debito del comune di Besenello, vendendo tramite incanto porzioni di terreno in località "Acquaviva" e boschi comunali.

Struttura amministrativa Il delegato al piano di ammortizzazione veniva nominato dal capitanato circolare di Rovereto. Il delegato era aiutato nel suo lavoro dal cassiere comunale e eventualmente da altri deputati. Doveva rendere ogni anno una resa di conto che contenesse un prospetto dei debiti del comune con il piano di ammortizzazione del debito riferito a quell'anno.

Contesto generale Il delegato rispondeva del suo operato: alla rappresentanza comunale, al capitanato circolare di Rovereto, al giudizio distrettuale di Calliano.

288

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 3. "Archivio del delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello".

Note 1. AC.Bs.,3." Archivio del delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello" 2."Carteggio e atti",1836- 1842, n. 3, n. di prot. 9 del 30 ottobre 1842. 2. "Ibidem", 1. " Archivio del comune di Besenello", 4.4 " Carteggio e atti", 1821, n.123, n. di prot. 8. 3. "Ibidem", 3." Archivio del delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello", 5."Resoconti e documenti giustificativi", n. 4-13, prospetti di ammortizzazione, 1821.

289 fondo 3 Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello, 1821 - 1842

Buste 6 (registri 13, fascicoli 11)

Soggetti produttori Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello, 1821 [gennaio 3] - 1842 [settembre 30]

Contenuto L'archivio del Delegato al piano di ammortizzazione del comune di Besenello costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Besenello comprendente documentazione dal 1821 al 1842. Il fondo è abbastanza completo. La documentazione al momento del riordino si presentava, raccolta in buste, divisa per anno, mescolata con i documenti del comune. Dopo aver individuato i documenti di questo fondo, si è passati al riordino del carteggio secondo il numero di protocollo. La parte contabile, più cospicua, è stata riordinata secondo i numeri delle rubriche delle rese di conto.

290 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1836 - 1837

3.1.n.1.b.1-2. Protocollo degli esibiti 1836 agosto 20 - 1837 aprile 18 nn. di prot.1 - 26 Registro, cc. 5 n.n.

291 serie 2 Carteggio ed atti, 1828 - 1842

3.2.n.2.b.1-2. Carteggio ed atti 1828 - 1836 - 1828 - 1831: nn. di prot.1 - 58; - 1832 - 1835: nn. di prot.1 - 32; - 1835 - 1836: nn. di prot.1 - 21; - Vendite tramite incanto di porzioni di campi e boschi comunali per sanare il debito comunale, 1828 - 1836; Busta

3.2.n.3. Carteggio ed atti 1836 - 1842 - 1836 - 1837: nn. 1 - 42; - 1837 - 1838: nn. 1 - 22; - 1838 - 1839: nn. 1 - 22; - 1839 - 1840: nn. 1 - 14; - 1840 - 1841: nn. 1 - 3; - 1841 - 1842: nn. 2 - 9 Busta

292 serie 3 Quinternetti di riscossione, 1826 - 1835

3.3.n.4.b.4-13. "Scodirolo" dei pagamenti delle sorti di terreno assegnate tramite incanto 1826 - 1828 Contiene anche "Capitoli d'asta compilati per la vendita dei boschi appartenenti al comune di Besenello", 1826 novembre 15 Quaderno, legatura in carta, cc. 12 n.n.

3.3.n.5.b.4-13. "Schadenze di Santo Giovanni dell'anno 1832 appartenenti al piano d'ammortizzazione di Besenello pei stabili all' Acquaviva. 1832" 1832 luglio 11 cc. 2 n.n.

3.3.n.6.b.4-13. Registro dei pagamenti delle sorti di terreno 1832 Registro, cc. 15 n.n.

3.3.n.7.b.4-13. "Spurco d'esazione per le scadenze di Santo Martino 1833 appartenenti al piano di Besenello" 1833 Registro dei pagamenti delle sorti di terreno Registro, pp. 23

3.3.n.8.b.4-13. Registro dei pagamenti delle sorti di terreno 1834 Registro, cc. 11 n.n.

3.3.n.9.b.4-13. "¿ Spurgo del quinternetto d'esazione delle scadenze di santo Martino cioè del giorno 11 novembre dell'anno 1835" 1835 Registro, cc. 8 n.n.

293 serie 4 Resoconti e documenti giustificativi, 1821 - 1842

3.4.n.10.b.4-13. Prospetti di ammortizzazione del debito comunale 1821 - 1824 Tabelle,specificazioni, elenchi: - 1821 - 1822 - 1823 - 1824 Fascicolo

3.4.n.11.b.4-13. Resa di conto dell' ammortizzazione del debito comunale 1825 Fascicolo

3.4.n.12.b.4-13. "Prospetto di conto verso il signor Antonio Corradini ricevitore del piano d'ammortizzazione del comune di Besenello per gli anni 1826, 1827 e 1828" e documenti giustificativi 1826 - 1828 Fascicolo

3.4.n.13.b.4-13. "Resa di conto d'ammortizzazione per gli anni 1829 e 1830... " e documenti giustificativi 1829 - 1830 Fascicolo

3.4.n.14.b.14-16. "Rendiconto del piano d'ammortizzazione del comune di Besenello che abbraccia l'epoca di settembre 1825 a tutto dicembre 1831" 1832 novembre 28 Fascicolo

3.4.n.15.b.14-16. Resa di conto dal 5 maggio 1831 alla fine dell'anno 1834 e documenti giustificativi [1835] Fascicolo

3.4.n.16.b.14-16.

294

Rese di conto e documenti giustificativi 1832 - 1838 Fascicolo

3.4.n.17. "Conto sulla gestione del piano d'ammortamento del comune di Besenello per gli anni 1838/39, 1839/40 e 1840/41." e documenti giustificativi 1838 - 1842 Si segnala: "Giornale contenente tutte le rascossioni affidate al ricevitore signor Martino Domenico Marzani, nonché tutti gli pagamenti dal medesimo sostenute... "; obbligazioni stipulate dal 1811 al 1814 pagate dal 1829 al 1839 Busta

295 serie 5 Libri mastri, 1821 - 1841

3.5.n.18.b.18-24. Libro mastro del piano d'ammortizzazione 1821 - 1841 "Libro maestro cui stano registrate tutte le partite de capitali debiti portanti interesse a carico del comune di Besenello tanto in capitali ascritti di credito come da censi colla indicazione dei singoli creditori e del rogito con cui sono stati creati simili capitali debiti; quai capitali sono compresi nel piano stabilito e superiormente approvato che per questi si incominciò il sanamento e prosiegue fin dall'anno 1821 in poi rifferibile soltanto al piano d'ammortizzazione" (titolo intero) (1): il registro riporta il rendiconto dei debiti e dei crediti dal 1832 al 1839/1840 Registro, legatura in carta, cc. 110 n.n. Note 1. Si è scelto di riportare il titolo in campo contenuto sia per la lunghezza del medesimo, sia per le informazioni contenutistiche che fornisce.

296 serie 6 Giornali per la spedizione dei mandati, 1829 - 1841

3.6.n.19.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1829 novembre 23 - 1832 settembre 2 1829-1830: nn.1 - 41; 1831-1832: nn.1 - 27 Registro, legatura in carta, cc. 32 n.n.

3.6.n.20.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1833 giugno 24 - 1835 gennaio 22 1833: nn.30-34; 1834-1835: nn.1 - 17 Registro, legatura in carta, cc. 11 n.n.

3.6.n.21.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1835 marzo 23 - 1836 giugno 30 1835: n.18; 1835-1836: nn.1 - 22 Registro, legatura in carta, cc. 12 n.n.

3.6.n.22.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1838 novembre 18 - 1840 ottobre 30;1841 maggio 9 1838-1839: n.1 -11 ; 1840: nn.1 - 4; 1841: n.1 Registro, legatura in carta, cc. 9 n.n.

3.6.n.23.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1839 novembre 1 - 1839 novembre 4 nn. 1 - 104 Registro, legatura in carta, cc. 52 n.n.

3.6.n.24.b.18-24. Giornale per la spedizione dei mandati 1839 novembre 4 - 1841 ottobre 31

297

1839-1840: nn. 105 - 128; 1841: n. 1 Registro, legatura in carta, cc. 13 n.n.

298

Ente Delegazione del Comprensorio Riosecco di Besenello [1842 marzo 1 - 1847 luglio 4]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Delegazione del consorzio Riosecco di Besenello, 01/01/1842 - 31/12/1846

Storia Il primo marzo 1842 venne nominata, da una commissione circolare composta dal commissario circolare barone Turco, dall'ingegnere aggiunto Piva, dalla rappresentanza comunale e dai rappresentanti degli interessati alle arginazioni, la delegazione del Comprensorio Riosecco, con il compito di occuparsi della prevenzione dei danni provocati dal torrente Rio Secco. Nel 1846 i lavori vennero ultimati. La prima attestazione cui far riferimento è il protocollo di deliberazione della commissione circolare del 1 marzo 1842; l'ultima attestazione un sollecito di pagamento del 4 luglio 1847 (1).

Condizione giuridica Ente privato

Funzioni, occupazioni e attività La deputazione doveva vigilare e far eseguire dei lavori di arginazione su questo corso d'acqua e stabilire la concorrenza alle spese necessarie per ogni proprietario di terreni confinante con il torrente.

Struttura amministrativa La delegazione o deputazione (nominata dalla commissione circolare) era composta da sette individui: il presidente della delegazione si avvaleva dell'aiuto del cassiere comunale per gestire la parte finanziaria e degli altri deputati per la normale amministrazione. Verificavano lo stato dei lavori, il fabbisogno, ordinavano la compilazione di catasti riportanti i nomi dei proprietari territori con la relativa quota da pagare e delle rese di conto.

Contesto generale La delegazione doveva rispondere del proprio operato al capitanato circolare di Rovereto, al giudizio distrettuale di Calliano e poi di Rovereto.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 4. "Archivio della delegazione del comprensorio Riosecco, Besenello". 299

Note 1.) A.C.Bs. 4. "Archivio della delegazione del comprensorio Riosecco, Besenello", 1. "Carteggio e atti", 1842, n. 1; 2. "Resoconti e documenti giustificativi", 1847, n. 2.

300 fondo 4 Delegazione del consorzio Riosecco di Besenello, 1842 - 1846

busta 1 ( fasc.2, registri 2)

Soggetti produttori Delegazione del Comprensorio Riosecco di Besenello, [1842 marzo 1 - 1847 luglio 4]

Contenuto L'archivio della Delegazione del consorzio Riosecco di Besenello costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Besenello e comprende documentazione dal 1842 al 1846. Il fondo è esiguo. La documentazione al momento del riordino si presentava, raccolta in buste, divisa per anno, mescolata con i documenti del comune. Dopo aver individuato i documenti di questo fondo, si è passati al riordino del carteggio in ordine cronologico.

301 serie 1 Carteggio ed atti, 1842 - 1846

4.1.n.1.b.1-4. Carteggio ed atti 1842 - 1846 - 1842 - 1843; - 1843 - 1844; - 1844 - 1845; - 1845 - 1846 Fascicolo

302 serie 2 Resoconti e documenti giustificativi, 1845 - 1858

4.2.n.2.b.1-4. Resoconto e documenti giustificativi per l'anno 1845 - 1846 1845 - 1846;1858 Contiene anche una revisione del conto eseguita nel 1858 Fascicolo

303 serie 3 Catasti, 1842 - 1843

4.3.n.3.b.1-4. "Catastico per il piano di concorrenza relativo allo scomparto di fiorini, moneta d'impero, occorribile al riparo rostale del torrente Riosecco nella comune di Besenello, giudizio distrettuale di Calliano" [1842] Il registro riporta il n. progressivo, il n. della mappa, il n. catastale, contrada, tipo di possedimento, cognome e nome del proprietario, professione, domicilio, specie di coltura, classe, area, capitale d'estimo, quota e osservazioni. Registro, legatura in carta, cc. 25 n.n.

4.3.n.4.b.1-4. Catasto dei possessori dei terreni interessati dal torrente Riosecco 1843 luglio 25 Il registro riporta il n. progressivo, il n. della mappa, il n. catastale, contrada, tipo di possedimento, cognome e nome del proprietario, professione, domicilio, specie di coltura, classe, area, capitale d'estimo, quota e osservazioni. Registro, legatura in carta, cc. 17 n.n.

304

Ente Consiglio scolastico locale di Besenello [1895 settembre 20 - 1919 dicembre 8]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico di Besenello, 01/01/1895 - 31/12/1914

Storia Il Consiglio scolastico locale aveva funzioni di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili. Prima della legge n. 7/1892 era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; erano addossate ai comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito, la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.234). Con la legge del 30 aprile 1892, n. 7, entrata in vigore il 1° gennaio 1894, veniva nominato un Consiglio scolastico locale in ogni comunità scolastica. Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretario Generale per gli affari civili aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., pp.41-2). I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.191). Con la riforma scolastica promossa tramite numerosi decreti da Giovanni Gentile nel corso del 1923 ed entrata in vigore il 1° ottobre 1924, si sopprimeva ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale e si riformava lo stato giuridico della scuola (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.217-8): l'organizzazione gestionale prevedeva dunque una struttura amministrativa verticalizzata in vista del rafforzamento del potere centrale (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.247-8).

Anche a Besenello fu istituito il consiglio scolastico locale, ma data l'esiguità dei documenti non è stato possibile avere notizie più precise. La prima attestazione cui far riferimento è un invito del consiglio distrettuale di Rovereto a riferire sulla durata dell'anno scolastico del 20 settembre 1895 (1); l'ultima attestazione consiste nella comunicazione del sindaco di 305

Besenello al commissario civile in Rovereto, in merito alla composizione del consiglio scolastico locale dell'8 dicembre 1919 (2) conservata nel fondo del comune.

Condizione giuridica In seguito alla riforma attuata da Maria Teresa d'Austria con l'emanazione dell'"Allgemeine Schulordnung" del 6 dicembre 1774 e da Francesco I con il "Regolamento politico per le scuole elementari" dell' 11 agosto 1805 (che riprendeva l'Ordinanza aulica del febbraio 1787), entrata in vigore nei circoli di Bolzano, Trento e Rovereto dopo la pace di Vienna del 1818, si delinea la legislazione scolastica trentina che restò in vigore fino al 1869. Soltanto con le due leggi del 1982 si attuava una riforma scolastica giunta fino agli anni Trenta del '900: la legge del 30 aprile 1892, n. 8 per la Contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche e la legge del 30 aprile 1892, n.7, in vigore il 1° gennaio 1894 e concernente la sorveglianza sulla scuole, con la quale era istituito il Consiglio scolastico locale (artt. 1-20). La riforma Gentile del 1923, che comprendeva un vasto numero di decreti e ordinanze riguardanti l'istruzione ad ogni livello, entrata in vigore dal 1° luglio 1924, sopprimeva il Consiglio scolastico locale. In particolare la soppressione del Consiglio scolastico locale rientrava fra le norme dettate dal R.D. datato 20 dicembre 1923, n. 3113 (anch'esso in vigore dal 1° febbraio 1924) concernente le scuole popolari nei territori annessi al Regno italiano. Fra gli atti ufficiali degli anni 1923-1924 si trova una circolare del Regio Provveditorato che in data 6 marzo 1924 dettava le norme per la liquidazione del Consiglio scolastico locale. In essa è detto che in seguito alla profonda riforma apportata alla legislazione scolastica preesistente con i regi decreti dal 1° ottobre 1923 in poi, quasi tutte le mansioni, affidate dalla legge del 30 aprile 1892, n. 7 ai Consigli scolastici locali, furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio scolastico locale, nominato dal 1892 in ogni comunità scolastica, aveva la funzione di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche ed infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Il Consiglio scolastico controllava l'ordinamento scolastico locale e l'osservanza delle leggi scolastiche e delle disposizioni delle autorità superiori. In particolare controllava la retribuzione corrisposta e i contributi, pagati con fondi locali, ai maestri; amministrava il fondo scolastico locale, se esisteva, e il patrimonio delle fondazioni scolastiche (o ne sorvegliava l'amministrazione); vigilava sull'edificio, sui fondi e sulle suppellettili della scuola e ne teneva l'inventario; custodiva i documenti della scuola; compilava annualmente il rapporto sull'andamento della scuola; decideva l'accettazione di scolari di altri circondari scolastici e dei bambini inferiori ai sei anni; promuoveva la frequentazione della scuola e proponeva al Consiglio scolastico distrettuale le punizioni per la mancata frequenza; ripartiva sui singoli giorni della settimana le ore d'insegnamento stabilite dal piano d'istruzione e stabiliva in quali ore del giorno si dovesse impartire l'istruzione; sorvegliava che l'istruzione durasse effettivamente quanto stabilito; vigilava sulla disciplina scolastica e sul comportamento degli alunni fuori della scuola; controllava il comportamento di maestri; accordava ai maestri i permessi (fino a tre giorni) per personali incombenze; risolveva le divergenze fra maestri e fra maestri e comune o autorità; informava, dava pareri e faceva proposte alle rappresentanze comunali e alle varie autorità; determinava in base alla legge il numero di maestri necessario.

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Secondo il D.R. n. 3113/1923 (art. 4), fino al 30 giugno 1924 la gestione dei servizi scolastici doveva continuare a funzionare con il concorso finanziario degli enti scolastici locali, territoriali e istituzionali esistenti. Detti enti dovevano contribuire alle spese per le scuole pubbliche popolari nella misura risultante dai relativi bilanci dell'anno 1923. Invece, secondo la circolare del R. Provveditorato della Venezia Tridentina datata 6 marzo 1924 i Consigli scolastici locali, come dettato dal R.D. n. 3113/1923, dovevano funzionare dal 1° febbraio al 1° luglio 1924 quali "uffici di stralcio", cioè l'opera dei suddetti Consigli si doveva limitare a liquidare gestioni arretrate o a trattare vertenze di indole economico-amministrativa. Dunque vi rientravano i Consigli scolastici locali che amministravano eventuali patrimoni quali speciali fondazioni scolastiche, stabili intavolati a nome del Consiglio scolastico locale, patrimoni speciali ecc. e i Consigli che si occupavano della gestione amministrativa dei fondi necessari al coprimento delle spese richieste dal regolare funzionamento di scuole il cui mantenimento spettava a più comuni insieme (riparto della spesa fra comuni, riscossione quote relative, provvista di mezzi didattici, di arredi scolastici, di materiale per il riscaldamento ecc.). La circolare aggiunge che i Consigli rappresentanti un solo comune, cui non spettavano le incombenze sopra citate, dovevano già considerarsi sciolti, con l'incarico di passare, entro il mese di marzo, alla consegna degli atti e degli eventuali avanzi di gestione ordinaria al rispettivo comune.

Struttura amministrativa Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale ed infine, dal patrono della scuola, se c'era. Il patrono della scuola, membro del Consiglio scolastico, aveva il diritto di voto e poteva nominare un suo sostituto. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Se nella comunità scolastica vi erano diverse scuole situate in diversi territori ecclesiastici, era compito dell'autorità ecclesiastica superiore affidare un curatore d'anime al Consiglio scolastico locale. Il dirigente della scuola rappresentava la scuola nel Consiglio. Se al Consiglio scolastico sottostavano più scuole, entrava nel Consiglio il dirigente della scuola di categoria più alta; nel caso in cui ci fossero più scuole della stessa categoria, spettava al Consiglio scolastico distrettuale scegliere il dirigente; tuttavia i dirigenti esclusi avevano diritto di partecipare e votare alle riunioni in cui si fosse trattato del loro istituto. Inoltre se una scuola pubblica era condotta da docenti appartenenti ad un ordine di religiose, la dirigente poteva nominare un sostituto per partecipare alle riunioni del Consiglio; questi aveva soltanto diritto di voto consultivo. I rappresentanti del comune locale erano eletti dalla rappresentanza comunale. Nel caso in cui alla stessa comunità scolastica appartenessero diversi comuni, il rappresentante era eletto da tutte le rappresentanze comunali, con l'interessamento del preside del Consiglio scolastico distrettuale. Nel Consiglio entrava anche il capocomune locale e la rappresentanza comunale locale eleggeva anche due sostituti. Tutti gli eleggibili nella rappresentanza comunale erano anche eleggibili nel Consiglio scolastico locale. Secondo la decisione del Consiglio scolastico distrettuale, il Consiglio scolastico locale era composto di un numero di membri fra 2 e 5 e ripartito sui rispettivi comuni in base al censo e al numero della popolazione. Le elezioni erano fissate ogni sei anni e gli eletti duravano in carica finché non si fosse formato un nuovo Consiglio scolastico; tutti i membri erano rieleggibili. Nel caso di dimissioni di un membro, si effettuava un'elezione per sostituirlo fino alla scadenza del mandato dell'intero Consiglio.

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L'ingiustificato rifiuto ad entrare nel Consiglio o ad assumere la carica di presidente era punito dal Consiglio scolastico distrettuale con una multa in denaro e si dovevano indire nuove elezioni. Le multe inflitte erano versate nel fondo scolastico locale. I membri del Consiglio scolastico locale eleggevano a maggioranza assoluta di voti un presidente (detto anche preside) ed il suo sostituto. Il rappresentante della chiesa potava rifiutare l'elezione; i maestri delle scuole popolari non potevano ricoprire la carica di presidente o sostituto. Nel caso in cui il presidente e il sostituto fossero impediti ad assumere la direzione del Consiglio, la presidenza era assegnata al più anziano fra i membri del Consiglio. Il presidente rappresentava il Consiglio scolastico locale all'esterno e doveva aver cura del corretto adempimento delle attribuzioni del Consiglio; distribuiva gli affari da trattare agli altri membri, metteva in esecuzione le deliberazioni e si occupava degli affari correnti; aveva il diritto di sospendere le esecuzioni delle deliberazioni in contrasto con la legge purché entro otto giorni rimettesse al Consiglio scolastico distrettuale l'oggetto sospeso. In caso di vertenze urgentissime di affari non correnti, il presidente poteva prendere da solo le disposizioni senza convocare il Consiglio in seduta straordinaria, ma era tenuto a farle approvare nella seduta di Consiglio successiva. Secondo le norme dettate dalla legge n. 7/1892 (artt. 1-20), la costituzione del Consigli scolastico locale doveva essere notificata alle rappresentanze comunali della comunità scolastica e al Consiglio scolastico distrettuale. Nelle scuole popolari con lingua d'insegnamento tedesca ed italiana o ladina, si dovevano scegliere i rappresentanti comunali appartenenti ad entrambe le nazionalità ed il loro numero era fissato dal Consiglio scolastico distrettuale. Diverso era nei comuni in cui c'erano scolari non appartenenti alla religione cattolica: il Consiglio scolastico locale era tenuto ad eleggere ed invitare un consultore della rispettiva religione per trattare degli interessi religiosi. Il Consiglio scolastico locale esercitava la sorveglianza tramite il sorvegliante scolastico locale, nominato dal Consiglio scolastico distrettuale, dopo la consultazione dei comuni formanti la comunità scolastica. Il sorvegliante doveva abitare nel luogo della scuola e durava in carica per tutto il tempo dell'attività del Consiglio. Se il Consiglio scolastico sorvegliava più scuole, potevano essere eletti due sorveglianti. Inoltre se nelle scuole si avevano più lingue di insegnamento (italiano, tedesco e ladino) veniva nominato anche uno speciale sorvegliante per la rispettiva nazionalità. Il sorvegliante scolastico, in forza della sua nomina, era membro del Consiglio scolastico locale; egli non poteva rappresentare due persone nel Consiglio quindi le cariche di presidente del Consiglio e di sorvegliante non potevano essere riunite in una sola persona. Il sorvegliante aveva l'obbligo di visitare frequentemente la scuola, doveva consultarsi con il dirigente della scuola e portare in Consiglio le osservazioni fatte. Tutti i membri del Consiglio scolastico locale potevano visitare la scuola ma in particolare il rappresentante della chiesa cattolica doveva controllare frequentemente lo stato dell'educazione morale-religiosa, portando a conoscenza il Consiglio delle mancanze riscontrate e delle proposte da considerare. Spettava però esclusivamente al Consiglio scolastico locale prendere disposizioni, all'interno della sfera di sua competenza. Il Consiglio si riuniva di regola una volta al mese a seduta ordinaria, ma il presidente poteva convocare un'assemblea straordinaria dietro richiesta di due membri. I membri del Consiglio dovevano essere invitati ad ogni assemblea e, perché questa fosse valida, dovevano intervenire la maggioranza dei consiglieri. Le decisioni erano prese a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità era decisivo il voto del presidente. Ogni seduta doveva essere messa a protocollo. I membri del Consiglio scolastico locale non potevano essere presenti a discussioni e votazioni riguardanti i loro propri interessi personali; essi inoltre non avevano diritto a nessuna retribuzione per il disbrigo degli affari, ma la comunità scolastica li risarciva per eventuali spese sostenute.

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Nel periodo di transizione dall'Austria all'Italia, il Trentino conserva l'organizzazione scolastica austriaca, compresi gli organismi di sorveglianza. Nacque un acceso dibattito fra cattolici e laici per le questioni organizzative, fra le quali anche il Consiglio scolastico locale. Secondo la relazione del maestro Miorelli del 1919 "...la scuola appartiene giuridicamente al Comune, il quale nomina i propri maestri, quantunque i contributi comunali per il mantenimento della scuola siano minimi e gravino sul distretto e sulla provincia... Della propria scuola il Comune è sommamente geloso" (cfr. "Diritti e doveri...", 1919). Datato 15 dicembre 1920 è l'intervento sulla rivista "La scuola redenta" nella quale i maestri laici chiedevano una scuola laica e sollecitavano l'abolizione dei Consigli scolastici locali che rappresentavano un'ingerenza della gerarchia ecclesiastica nel governo della scuola. La "Riforma Gentile" sopprimeva infine ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale sostituendoli con i Consigli scolastici regionali e i Consigli di disciplina di nomina ministeriale. Con il R.D. n. 3113/1923 concernente le disposizioni per le scuole elementari nei territori annessi, l'amministrazione scolastica per tutti i comuni, eccettuati i capoluoghi di provincia, era affidata al Regio Provveditorato (art.3). Secondo l'art. 5 del succitato R.D. i prefetti interessati per ragioni di territorio erano incaricati di provvedere, inteso il provveditore competente, alla nomina di commissari straordinari con l'incarico di liquidare e ripartire fra i comuni, che facevano parte della medesima circoscrizione scolastica amministrativa, il patrimonio mobiliare e immobiliare, e la quota dei crediti e dei debiti in dipendenza dei rapporti preesistenti, così di diritto pubblico come di diritto privato. A Commissari per la predetta liquidazione e ripartizione dovevano essere preferibilmente nominati i sottoprefetti nel cui territorio era compreso il maggior numero di comuni.

Il Consiglio scolastico di Besenello ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti.

Contesto generale Il Consiglio scolastico locale aveva una fitta rete di rapporti esterni per la struttura organizzativa della scuola popolare austriaca. L'autorità immediatamente superiore al Consiglio scolastico locale era l'I.R. Consiglio scolastico distrettuale che incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottostanti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Le città con proprio statuto comunale infatti formavano un proprio distretto. Il Consiglio scolastico distrettuale, fra le sue numerose competenze (cfr. art. 27 della legge n.7/1892), doveva dettare disposizioni per la costituzione dei Consigli scolastici locali, nominava i sorveglianti locali e vigilava sull'attività degli stessi; disponeva ispezioni straordinarie nelle scuole e stabiliva, sentito il consiglio scolastico locale, l'epoca per le ferie legali presso le scuole popolari pubbliche, in considerazioni dei luoghi dove esse erano situate. In pratica il Consiglio scolastico distrettuale, con sede nel capoluogo del distretto, funzionava da tramite fra l'organo superiore con sede ad Innsbruck e la moltitudine di consigli scolatici locali dispersi sul territorio L' I.R. Consiglio scolastico provinciale era, nella provincia, la suprema autorità di sorveglianza sulle scuole e vi sottostavano tutti gli istituti di educazione ed insegnamento di ogni ordine e grado. Esso rifletteva per struttura interna la diversa composizione nazionale del Tirolo ed era il diretto interlocutore del Ministero di culto e istruzione Al vertice della struttura statale vi era il Ministero del culto e dell'istruzione dal quale dipendevano gerarchicamente le autorità sopracitate.

Il consiglio scolastico locale di Besenello rendeva conto del suo operato al consiglio scolastico distrettuale di Rovereto.

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Fonti normative Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole Regio Decreto 8 febbraio 1923, n. 374, Soppressione dei consigli scolastici provinciali e delle deputazioni scolastiche Regio decreto 20 dicembre 1923, n. 3113, Disposizioni concernenti le scuole elementari nei territori annessi, in vigore dal 1 febbraio 1924 Circolare 6 marzo 1924 del regio Provveditore agli studi di Trento per la liquidazione dei consigli scolastici locali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs. 5." Archivio del consiglio scolastico di Besenello";1."Archivio del comune di Besenello". Bibliografia ANTONELLI Q. (a cura di), Per una storia della scuola elementare trentina. Alfabetizzazione ed istruzione dal Concilio di Trento ai giorni nostri, Trento, 1998. DE FORT E., La scuola elementare dall'Unità alla caduta del fascismo, Bologna, 1996 GENTILE G., La riforma della scuola in Italia, Firenze, 1989 GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto Le condizioni della scuola e dei maestri nelle terre redente. La relazione del maestro Miorelli al Congresso di Modena, IN: Diritti e Doveri. Organo della sezione magistrale trentina della Nicolò Tommaseo, Trento, 1919 LEONARDI E., La scuola elementare trentina dal Concilio di Trento all'annessione alla Patria, Trento, 1959. RASERA F., Dopoguerra e primo fascismo in Trentino nella storiografia locale, IN: Materiali di lavoro, n.3, Trento, 1978 Ricostruzione dei consigli scolastici, IN: "La scuola redenta", Trento, 1924 SEMERARO A., Il sistema scolastico italiano. Profilo storico, Roma, 1996 SPADA A., Per la nostra sistemazione giuridica. L'amministrazione della scuola, IN: "Diritti e Doveri. Organo della sezione magistrale trentina della Niccolò Tommaseo", Trento, 1921

Note

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1. A.C.Bs., 5." Archivio del consiglio scolastico locale di Besenello", 1. "Carteggio e atti", 1895-1914, n. 1 2. "Ibidem", 1. "Archivio del comune di Besenello", 4.4 " Carteggio ed atti degli affari comunali", 1919, n. 195, tit. VI c, n. di prot. 1604, 1919 dicembre 8.

311 fondo 5 Consiglio scolastico di Besenello, 1895 - 1914

busta 1

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Besenello, [1895 settembre 20 - 1919 dicembre 8]

Contenuto L'archivio del consiglio scolastico di Besenello costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Besenello e comprende documentazione dal 1895 al 1914. Il fondo è esiguo; il carteggio e gli atti del 1895 riportano le segnature del protocollo degli esibiti. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste, divisa per anno, mescolata con i documenti del comune. Dopo aver individuato i documenti di questo fondo, si è passati al riordino del carteggio in ordine cronologico e per l'anno 1895 in ordine di protocollo.

312 serie 1 Carteggio ed atti, 1895 - 1914

5.1.n.1. Carteggio ed atti 1895 - 1914 1895: nn. 1 - 19; 1896; 1914 Fascicolo

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Ente Congregazione di carità di Besenello 1823 febbraio 20 - 1923 maggio 15

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Besenello, 01/01/1821 - 31/12/1899 Fondo Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 01/01/1823 - 31/12/1994

Storia Le autorità napoleoniche si dimostrarono assai attente al problema della pubblica assistenza e beneficenza, istituendo in Trentino le Congregazioni di carità in base al Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49. All'art. 2 si stabiliva che: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza ... avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità".

Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica, e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità è l'editto del commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814. In base all'art. 118 del suddetto editto si stabiliva che "La Reggenza riconosce i segnalati servizi, che nel corso dei tre ultimi anni hanno essi (si tratta degli "Istituti di beneficenza esistenti sotto il nome di Congregazioni di carità") prestato a favore dell'umanità languente, e pel sostegno, e promozione delle rispettive fondazioni, e si ripromette dai medesimi eguale zelo, ed impegno disinteressato per l'avvenire, ed in questa fiducia Essa non tarda a provvisoriamente confermarli ne' luoghi, ove esistono, e di invitarli ad esporle tutte quelle circostanze, che riguardano il compimento del numero dei Membri, che vi appartengono, l'amministrazione della sostanza, ed il miglioramento di tali istituti." In aggiunta, l'art. 119 estendeva la possibilità di istituzione della Congregazione di carità per quegli Istituti di beneficenza situati nelle frazioni o nei paesi non capoluogo di comune, dimostrando che la rendita lorda dei loro Istituti ammontasse a 500 fiorini o più: alla politica centralistica del Regno d'Italia, che vedeva nelle Congregazioni di carità un valido strumento per controllare meglio il sistema assistenziale pubblico, si opponeva ora una evidente spinta al decentramento amministrativo messa in atto dall'Impero, che intendeva attribuire maggiore facoltà di autodeterminazione alle singole istituzioni piuttosto che all'ente che le amministrava. E ciò pur mantenendo sempre separate l'amministrazione e le competenze della Congregazione - o delle istituzioni che le facevano capo - da quelle dei comuni relativi.

Nel periodo della comunità di Calliano e Besenello la beneficenza e l'assistenza ai poveri era affidata alla "Cassa dei poveri" fondata su due lasciti dei benefattori Francesco Gianeselli e Giovanni Zanotti di Calliano (1), da dividersi tra le due vicinie e più tardi tra le due comunità. La congregazione di carità fu istituita nel periodo italico napoleonico a Calliano, quando Besenello era una sua frazione. Nonostante la ricostituzione in comune autonomo di Besenello, nel 1821, l'istituzione che si occupava della 314 beneficenza in paese era la congregazione di carità di Calliano e Besenello. In seguito alla divisione patrimoniale tra Calliano e Besenello, nel 1823 anche la congregazione di carità di Calliano e Besenello si divise, istituendo la congregazione di carità di Besenello con il decreto del 20 febbraio 1823 del Capitanato circolare di Rovereto, n. 935/162 (2). La prima attestazione presente in archivio è datata 18 novembre 1823 ed è relativa al protocollo della divisione dei beni tra le due congregazioni di carità (3); l'ultima attestazione cui far riferimento è un inventario del patrimonio della congregazione per l'anno 1921 (4). Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica La normativa austriaca in fatto di pubblica assistenza e beneficenza trattò della Congregazione di carità soltanto negli artt. 118-125 dell'editto del De Roschmann datato 1° marzo 1814. Successivamente le normative generali riguardarono l'amministrazione e l'organizzazione dei singoli enti o fondazioni pie amministrate dalle Congregazioni (cfr. B. Bortoli- C. Grandi, Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814 - 1918), Trento 1983) e la tutela dei poveri direttamente da parte dei comuni (leggi del 17 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28, del 3 dicembre 1863, n. 105 e del 22 gennaio 1879, n. 13); l'organizzazione e la gestione delle Congregazioni venne invece regolamentata con le diverse Circolari inviate dalle autorità ai comuni e con gli statuti delle Congregazioni stesse, sottoposti all'approvazione superiore.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa In seguito al passaggio del Trentino all'ordinamento austriaco, l'editto del De Roschmann del 1° marzo 1814 confermava sostanzialmente la normativa vigente in materia di pubblica assistenza e beneficenza regolamentata. Tutte le Congregazioni di carità dovevano, entro un mese dalla data di pubblicazione del suddetto editto, fornire all'Autorità da cui dipendevano i conti arretrati esaminati dal consiglio comunale che ne redigeva un verbale ed in particolare un elenco sommario di tutte le spese sostenute per "somministrazioni fatte al Militare durante il soggiorno delle Imp. Reg. Truppe, indicando ingenuinamente (ossia secondo verità) le anticipazioni avute, ed i pagamenti ricevuti a conto". Le Congregazioni dovevano inoltre presentare, sempre entro un mese a decorrere dalla data di pubblicazione del presente Editto, un prospetto dettagliato delle attività e passività degli enti da esse amministrati, accompagnato dalle proprie proposte per una migliore amministrazione patrimoniale. L'attivo di bilancio e le sostanze disponibili dovevano essere reinvestiti in capitali fruttiferi dalle Congregazioni per un termine variabile secondo le circostanze e in modo che queste liquidità non venissero usate per risanare debiti urgenti e pesanti. Durante questa amministrazione le disposizioni fondamentali erano previste nello statuto che ogni Congregazione di carità doveva darsi (cfr., a titolo di esempio,

315 nell'Archivio del Comune di , Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano che la rappresentanza della Congregazione - che doveva riunirsi almeno una volta al mese - fosse composta da un preside (o presidente), possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere; anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (cfr., a titolo di esempio, lo statuto della Congregazione contenuto nell'Archivio del Comune di Bocenago, Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, la Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e la Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le Congregazioni aventi una rendita lorda di fiorini 2000 o più, se la loro proposta era fondata, avevano facoltà di assumere un proprio cursore ovvero un messo per l'esecuzione: per fare ciò esse dovevano rendere noto l'importo dei loro crediti e il numero dei debitori da perseguire; anche questo cursore non avrebbe potuto comunque ricevere ed eseguire che mandati convalidati dal comune e dal giudice locale. La rappresentanza della Congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo all'elargizione dei sussidi; le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate; in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione.

La Congregazione di carità di Besenello ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti.

Contesto generale Con il passaggio del Trentino all'Austria, le Congregazioni di carità furono sottoposte direttamente all'I.R. Giudizio Distrettuale, mentre i rapporti tra le Congregazioni e i comuni divennero più stretti. A partire dalla metà del secolo XIX, alcune leggi stabilivano che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituiti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (Leggi del 24 marzo 1849 e del 3 dicembre 1863, n. 105). Gli istituti dei poveri, oltre agli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano inoltre finanziati con alcune entrate straordinarie del comune stesso come multe campestri, indennizzi forestali, incassi sui pubblici spettacoli, percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti sequestrati (leggi del 24 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28 e del 22 gennaio 1879, n. 13).

316

La Congregazione di carità di Caldonazzo era in relazione con i seguenti uffici: Circolo di Rovereto: Giudizio di Folgaria e Calliano (1821 - 1842), Capitanato distrettuale di Rovereto: Giudizio distrettuale di Rovereto (1842 - 1854), Pretura di Rovereto (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Capitanato distrettuale di Rovereto (1868 - 1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto politico di Rovereto (1919-1923) e naturalmente con il comune di Besenello.

Fonti normative Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 6. "Archivio della Congregazione di carità poi E.C.A. di Besenello". Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note 1. A.C.Bs., "6. Archivio della Congregazione di carità di Besenello", "1.2 Carteggio,atti e conti", n., 1783-1870 2. "Ibidem" 3. "Ibidem" 4. "Ibidem", "1.3 " Inventari", 1921, n. 3.

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Ente Congregazione di carità di Besenello 1923 maggio 16 - [1928 dicembre 20]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 01/01/1823 - 31/12/1994

Storia La congregazione di carità di Besenello confluì nella congregazione di carità di Beseno in seguito all'aggregazione dei comuni del 1929. Nel 1937 l'Ente comunale di assistenza assorbì le competenze della congregazione di carità di Beseno. Considerato che l'archivio dell'E.C.A. di Beseno non è stato riordinato, si è deciso di inserire le notizie in merito al periodo di aggregazione in questo profilo storico-istituzionale.

La legislazione italiana che era estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un loro maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (legge del 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo Regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; legge del 17 luglio 1890, n. 697, modificata con la legge del 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928; regolamento di attuazione - ossia R.D. - del 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti delle Congregazioni di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, provincie e da da altri enti pubblici a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per il concentramento nella Congregazione di carità o sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella Congregazione di carità. Inoltre nella Circolare della Regia Prefettura della Venezia Tridentina datata 27 giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto tutte le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato

318 del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

La prima attestazione presente in archivio è una comunicazione dell'avv. Alberto Pinalli di Rovereto alla Congregazione di carità per questioni di affittanze dell'8 ottobre 1924 ; l'ultima attestazione cui far riferimento è la registrazione di un mandato di pagamento del 20 dicembre 1928. La prima data dell'intestazione è quella istituzionale, l'ultima è quella della documentazione dell'archivio.

Condizione giuridica Per quanto concerne la legislazione italiana in materia di pubblica assistenza e beneficenza, il R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, regolamentava l'amministrazione delle Congregazioni e degli enti che vi facevano capo, mentre il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982, determinava l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge del 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie e la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge del 4 marzo 1928, n. 413 ). Nel 1891 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99) che precisava ulteriori norme per l'amministrazione delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 4 marzo 1928 riformava per l'ultima volta le Congregazioni, finché, in base all'art. 5 della legge del 3 giugno 1937, n. 847, esse vennero dichiarate soppresse e sostituite con gli Enti Comunali di Assistenza.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le

319 singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni.

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La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n.753 "sull'amministrazione delle opere pie" Legge 17 luglio 1890, n. 6972, Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza" Legge 29 dicembre 1901, n.538 "portante disposizioni per il personale di ragioneria dell'amministrazione

321 provinciale dell'interno e circa la pubblicazione dei bilanci e conti delle istituzioni di beneficenza" Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1915, n. 1847 " che semplificava alcuni servizi delle opere pie e dei manicomi" Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 335, "che stabilisce una procedura abbreviata per la revisione dei conti arretrati dei comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni" Regio decreto 14 giugno 1923, n. 1396, "Riforme alla legge 4 maggio 1898, sui monti di pietà" Circolare 27 giugno 1923, n. 32687-II-2 della R.Prefettura della Venezia tridentina, "Istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2242, Estensione delle disposizioni dell'articolo 5 (I comma) del R.D. 29 aprile 1923, n. 1164, ai conti delle istituzioni di pubblica beneficenza non ancora deliberati dalle rispettive amministrazioni al momento dell'entrata in vigore del precedente decreto 4 febbraio 1923, n. 335 Regio decreto legge 20 febbraio 1927, n.257, "Norme per l'estensione alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza delle disposizioni vigenti circa la revisione ed approvazione dei conti dei comuni e delle province e per la definizione dei conti arretrati degli enti stessi" Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità" Regio decreto e relazione 18 giugno 1931, n.773, art.154, "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza" Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 6."Congregazione di carità poi ECA di Besenello". Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

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Ente Ente comunale di assistenza di Besenello 1947 - 1994

Luoghi Besenello

Altre forme del nome ECA di Besenello

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 01/01/1823 - 31/12/1994

Storia Gli Enti comunali di assistenza (ECA) sono istituiti con la legge datata 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, in ogni comune del regno in sostituzione delle precedenti Congregazioni di Carità che contestualmente erano soppresse. Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista La Legge Regionale del 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli ECA, con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia ( D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la L. P. datata 12 luglio 1991, n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, era stabilito (art.10) che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza. Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i Comitati ECA del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari strordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai Comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993. Nel caso della riunione di più comuni in uno solo, i rispettivi enti di assistenza cessavano di esistere, e si doveva nominarne uno "ex novo" nel comune ampliato territorialmente; nella eventualità inversa della costituzione in un

323 comune autonomo di una frazione prima aggregata ad altro comune, si doveva costituire l'E.C.A. nel nuovo comune, e rinnovarlo nel vecchio comune smembrato.

Nel 1947 quando Besenello venne ricostituito comune autonomo, fu istituito l'ECA in Besenello. La prima attestazione cui si fa riferimento è una deliberazione del consiglio d'amministrazione dell'ente del 7 settembre 1947 (1); l'ultima attestazione del 12 settembre 1994 è una comunicazione del commissario liquidatore dell'ECA di Besenello inviata al servizio statistica della Provincia autonoma di Trento in merito ai dati di cassa 1993 (2).

Condizione giuridica Ente pubblico assistenziale. La legge datata 3 giugno 1937, n. 847 ed entrata in vigore dal 1° luglio 1937, sopprimeva la Congregazione di Carità e istituiva in ogni comune del regno l'Ente comunale di assistenza, demandandogli tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti alla Congregazione di Carità. Ciononostante, restava in vigore la legge 17 luglio 1890, n. 6972 ("legge Crispi") con le modificazioni precedenti (legge speciale 20 novembre 1859, legge organica 3 agosto 1862, n.753) e quelle successive (R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; legge 17 giugno 1926, n.1187. Con il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, che modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, si davano nuove normative per l'elezione del Comitato di amministrazione dell'ECA. Con il D.P.R. datato 19 agosto 1954, n. 968 riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, è sostituito l'art.3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841: le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono divise in due classi; appartengono alla prima classe quelle che esercitano l'assistenza e la beneficenza a favore dei poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che hanno un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartengono alla seconda classe (art.11). Con la legge regionale datata 25 febbraio 1982, n. 2, con effetto dal 3 marzo 1982, sono dettate le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza. Tuttavia la circolare della Provincia Autonoma di Trento, in data 23 giugno 1993, comunica nuove disposizioni per lo scioglimento degli ECA; nella circolare è specificato che i comuni di Trento e Rovereto o i Comprensori diventano i nuovi Enti gestori dei servizi socio-assistenziali.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione in ogni comune dell'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica. Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della legge del 1937, l'assistenza cui sono destinati gli ECA era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). La stessa legge (art.5) aveva soppresso in ogni comune la Congregazione di Carità ed aveva affidato all'ECA "tutte le attribuzioni...assegnate dalle leggi...alla Congregazione di Carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione con l'Ente comunale di assistenza alla Congregazione di Carità". Pertanto (art.6) "con l'entrata in vigore della...legge sono di diritto trasferiti ad ogni Ente comunale di assistenza il patrimonio della Congregazione di Carità del rispettivo comune; le attività a quella spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ad essa affidate". L'art. 7

324 della medesima legge 1937 disponeva la fusione "con l'Ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva anzi la separazione dagli Enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla Congregazione di Carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri di vecchi, inabili etc. Con la legge del 1937 la personalità delle istituzioni fuse nell'Ente comunale di assistenza si estingueva e il patrimonio dei vari enti fusi diveniva un tutto unico. Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalla Congregazione di Carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge del 1937. Infatti, secondo l'art. 3 della succitata legge l'ECA aveva capacità di acquistare e possedere beni, di ricevere lasciti e donazioni e ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'ECA Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. Ed in base all'art.4 della stessa legge del 1937, l'ECA poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere, con bilancio separato, distinte le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. A norma dell'art. della succitata legge, l'ECA doveva curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinnanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria. In forza dell'art.8, l'ECA era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. Poiché dunque l'ECA era il centro intorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, esso doveva essere costituito in ogni comune, anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge. Per quanto concerneva gli scopi assistenziali, l'ECA aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'ECA non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. La legge del 1937 non richiedeva lo stato di povertà, per l'intervento assistenziale. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 (art. 15) che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, è istituito in ogni comune, a cura dell'ECA, un elenco delle persone ivi dimoranti assistite o bisognose di assistenza perché si trovavano in stato di povertà o di bisogno. Sulla base dell'iscrizione in detto elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale

325 erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli ECA di esigere, da coloro che ne richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Il patrimonio di ogni ECA era formato (L. 3 giugno 1937, n. 847, art.4) dalle rendite del suo patrimonio e da quelle delle istituzioni amministrate (non destinate a particolari scopi istituzionali); dalle elargizioni delle province, dei comuni e di altri enti pubblici e privati. Inoltre l'art.4 della legge 1937 si richiamava al provento dell'addizionale di un centesimo, istituita con il R.D.L. 30 dicembre 1936, n. 2171: addizionale sull'imposta di ricchezza mobile (e altre imposte dirette e sovrimposte), e sulle imposte di registro, di successione, di manomorta e ipotecaria. Tale addizionale fu elevata al 2% (D.L. 27 ottobre 1937, n. 2144) e poi ancora al 5% (D.L. 18 febbraio 1946, n. 100, art.7): ma in base al citato decreto del 1946, questa aggiunta del 3% non profittava agli ECA, bensì alle Amministrazioni provinciali. Per di più agli ECA non era destinato tutto il 2% del ricavato dell'addizionale, ma soltanto la parte stabilita con la legge del bilancio. La somma relativa veniva così ripartita tra le province e messa a disposizione dei prefetti; essi a loro volta la ripartivano fra gli ECA della provincia. Infatti con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, era stabilito (art. 17) che "i quattro quinti dei fondi stanziati annualmente sia nella parte ordinaria che in quella straordinaria del bilancio del Ministero dell'Interno per l'integrazione dei bilanci degli ECA, ai sensi della legge 3 giugno 1937, n. 847, della legge 8 aprile 1940, n. 377, e del D.L. 22 marzo 1945, n. 173, vengono dal Ministero ripartiti nei primi due mesi dell'esercizio finanziario, tra le province, affinché i prefetti li distribuiscano fra gli ECA Il residuo quinto resta a disposizione del Ministero per fronteggiare successive esigenze inerenti all'integrazione dei bilanci degli enti predetti". Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli ECA sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847 prevedeva che l'ECA fosse amministrato da un Comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'ECA aveva un Comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il Comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri del Comitato per l'amministrazione dell'ECA coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tanti nomi quanti erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di voti era eletto il più

326 anziano d'età. Dopo due votazioni libere, si procedeva al ballottaggio (art.6 del Regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioè votare solo per uno dei due nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero di voti. Le adunanze del Comitato amministratore erano ordinarie e straordinarie. Le prime avevano luogo in maggio e in settembre, o nelle epoche stabilite dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo; per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo; le altre, straordinarie, erano convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di almeno due dei componenti il Comitato stesso, sia per invito dell'autorità governativa. Il Comitato amministratore dell'ECA esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.

Contesto generale L'ECA, a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente, e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto dunque, tramite l'esercizio di un potere di direzione e di coordinamento dell'indirizzo, formale e sostanziale, dell'attività assistenziale, interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali.

327

Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'ECA doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'ECA era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 erano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art.14).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica" Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali"

328

Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio l profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 6. "Archivio della congregazione di carità poi E.C.A. di Besenello". Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ente comunale di assistenza. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni

329 librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

Note 1. A.C.Bs., "6. Archivio della Congregazione di carità poi ECA di Besenello", " 2.1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione", 1935-1955, n. 11. 2. Ibidem," 2.3 Deliberazioni,carteggio, atti e contabilità", 1993-1994, n. 63-64.

330 fondo 6 Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 1823 - 1994 (con doc. dal 1783)

buste 35 (fascicoli 60), registri 12

Soggetti produttori Congregazione di carità di Besenello, 1923 maggio 16 - [1928 dicembre 20] Congregazione di carità di Besenello, 1823 febbraio 20 - 1923 maggio 15 Ente comunale di assistenza di Besenello, 1947 - 1994

Contenuto L'archivio della Congregazione di carità poi ECA di Besenello costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Besenello e comprende documentazione dal 1823 al 1994. Il fondo presenta delle lacune particolarmente per il periodo austriaco, ma dal 1923 in poi la documentazione è completa; è da segnalare la presenza di carte anteriori all'istituzione della Congregazione di carità di Besenello, provenienti da opere pie di antico regime o relative al periodo italico. La documentazione al momento del riordino si presentava, raccolta in buste, divisa per anno.

331 subfondo 1 Congregazione di carità di Besenello (ordinamento austriaco), 1823 - 1921 (con doc. dal 1783)

332 serie 1.1 Verbali delle sedute del consiglio della Congregazione di carità, 1897 - 1901

6.1.1.n.1.b.1;3-5. Verbali delle sedute del consiglio della Congregazione di carità 1897 settembre 6 - 1901 gennaio 6 Registro, cc.18 n.n.

333 serie 1.2 Carteggio, atti e contabilità, 1823 - 1870 (con doc. dal 1783)

Contenuto La serie è formata da una raccolta di fascicoli dei documenti più antichi relativi alla Congregazione di carità di Besenello, contenenti anche documenti della cassa dei poveri del periodo comunitario, della Congregazione di carità di Calliano del periodo italico napoleonico e della Congregazione di carità di Calliano e Besenello dal 1821 al 1823. La documentazione è contenuta in una unità di condizionamento secondo l'ordine conferito ad essa in passato. Il presente riordinamento ha rispettato l'ordine dato e così viene proposto.

6.1.1.n.2. Carteggio ed atti 1811 - 1870 (con doc. dal 1783) - "fasc. 1: a) Inventario eredità Gianeselli da Calliano, 1783; b) note del livello Zanotti di Calliano, 1796" - "fasc. 2:...tabella capitali 1807", 1807 - 1811 - "fasc. 3: elenco capitali e resa di conto pro 1811¿risposta relativa al pio legato Gianeselli e Zanotti" - "fasc. 4: atto di divisione della congregazione Calliano e Besenello...",1823 - "fasc. 5: scodirolli 1804/05/06/07/08" - "fasc. 6: "di poco o nessun valore": 1)...1785 - documento notarile per fiorini 14 - Eredità Gianeselli; 2) 1804 - affittanza Comper; 3) 1810 - debito Andrea ed Orsola Comper per fiorini 73; 4) 1813 - ...locazione Campagnole - "fasc. 7: a) 1814 - accomodamento Ondertoller; b) 1821 - 1827 - atti diversi"; c) 1828 - 1829 - atti diversi; d) 1.strazzetto 1820 - 1823 delle uscite; 2.strazzetto 1824 - 1829 delle uscite; e) 1.conto del 1826, conto 1828; 2. conto del 1829; " - "fasc.8: 1. 1784 - 1829 - credito verso Masera con documento notarile proveniente da Gianeselli; 2. Conti 1830 - 1831, compreso una nota di fiorini 200 rascossi per gli incanti dei boschi di questo comune; 3. 1831/32/33/ con annessi due scodirolli" con documenti fino al 1835;" - "fasc. 9: a) Petizione Plotegher maritata Leonardelli di Sacco, 1833 - 1835; b) Petizione contro Giovanni Postinghel, 1833 - 1835; c) Petizione contro Giovanni Maria Comper detto Mattiot per fiorini 600, 1833-1834 d) Circolare capitanale sul modo da costituirsi la Congregazione poveri - Trasmesso qui dal Giudizio di Calliano, 1833" - "fasc.10: Congregazione scodirolli uva: 1) 1839 2) 1840" 334

- "fasc.11: Conti Congregazione: a) 1833/34 con approvazione giudiziale; b) 1834/35 con scodirollo; c) 1835/36 con scodirollo, con approvazione giudiziale; d) 1836/37 con scodirollo con uno spurgo dei crediti inesigibili - con estratto giudiziale; e) 1837/38 con scodirollo; f) Prospetti della sostanza del 1838 - 1841 - con scodirollo. Con approvazione giudiziale¿" - "fasc. 12: Resa di conto dell'amministrazione Antonio Pergher pro anno 1836 - 1841 con approvazione giudiziale relativa alla sostanza lasciata da Domenico Postinghel Menegott - primario benefattore - con inventario" - "fasc. 13: a) mutuo Postinghel Teresa di fiorini 30, 1842; b) inventario della sostanza della Congregazione dell'anno 1843 con istruzioni sulla forma dei conti. Giovanni Maria Comper venne sostituito da Tambos c) Patrimonio fiorini 11255,26" - "fasc. 14: a) credito di fiorini 33,77 verso Leonardelli oberato dal 1828, 1828-1846; b) carteggio relativamente alla casa Fait, proveniente dall'eredità Postinghel. 1846" - "fasc.15: locazioni 1846; locazioni 1851; locazioni 1855..." - "fasc. 16: locazioni del 1864" - "fasc. 17: pagamento del livello di fiorini 113 a favore Chiesa gravitante sul fondo Giara",1855 - "fasc. 18: carte relative all'espropriazione del fondo pella nuova strada ferroviaria",1857-1861 - " fasc. 19: 1. Carte relative al credito verso Francesco Pernecher da Dietrobeseno, assunto da Giovanni Rensi ed eredi Antonio Piva da Masera - (Gianeselli 1784), 1784-1853 2. a) Carte relative anzi convenzione Simone Postinghel, Gio Batta Cofler; b) nota di alcuni crediti rascossi, con una copia del mutuo fatto al comune di fiorini 1100", 1853-1859 - "fasc. 20: a) Cenno di approvazione del contratto, documenti fra Cresceri e Congregazione, relativo Campagnole, 1827. Calliano b) Avviso che il credito verso Cresceri è stato accollato al comune di qui per fiorini 400", 1849 - "N. 21: 1. Prospetti della sostanza, 1849/50, inventario ( Cattoni); 2. Prospetti della sostanza, 1850/51, inventario; 3. Fassione dell'equivalente d'imposta (Mattei), sostanza (sette) stabili, 1852"

- Carteggio, atti e conti, 1827 - 1870. Busta

335 serie 1.3 Inventari, 1909 - 1921

6.1.3.n.3.b.1;3-5. "Inventario speciale sui patrimoni della Congregazione di carità, legato primissariale e legato Patauner amministrati dal comune di Besenello del distretto politico di Rovereto alla fine del 1909" 1909 Registro, cc.4 n.n.

6.1.3.n.4.b.1;3-5. Inventario della Congregazione di carità 1921 Registro, cc.3 n.n.

336 serie 1.4 Giornali di cassa, 1895

6.1.4.n.5.b.1;3-5. "Giornale di cassa della Congregazione di carità del comune di Besenello¿ tenuto dal cassiere comunale Domenico Rosi per l'anno 1895" 1895 Registro, cc.5 n.n.

337 subfondo 2 Congregazione di carità (ordinamento italiano), 1924 - 1928

338 serie 2.1 Carteggio, atti e contabilità, 1924 - 1928

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (carteggio ed atti, documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte.

6.2.1..n.6.b.6-10. Carteggio, atti e contabilità 1924 - Carteggio - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: documenti giustificativi, contiene anche ruoli delle entrate uscita: nn.1-43; registro dei mandati Fascicolo

6.2.1.n.7.b.6-10. Carteggio, atti e contabilità 1925 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi: entrata:documenti giustificativi, contiene anche i ruoli delle entrate (affitti di stabili, e interessi di capitali di proprietà della congregazione di carità) uscita: registro dei mandati di pagamento Fascicolo

6.2.1.n.8.b.6-10. Carteggio, atti e contabilità 1926 - 1927 - Bilancio di previsione 1926 - 1928, 1926 giugno 20 - Bilancio di previsione 1926 - 1928, 1927 giugno 4 - Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi: entrata:documenti giustificativi, contiene anche i ruoli delle entrate uscita: registro dei mandati di pagamento e documenti giustificativi del conto Fascicolo

6.2.1.n.9.b.6-10. Carteggio, atti e contabilità 1927 -Carteggio 339

- Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi del conto: entrata:documenti giustificativi, contiene anche i ruoli delle rendite uscita: registro dei mandati di pagamento e documenti giustificativi del conto Fascicolo

6.2.1.n.10.b.6-10. Carteggio, atti e contabilità 1928 - Reversali di cassa, mandati di pagamento: entrata: nn.1-4; ruolo delle entrate uscita: nn.1-27; registro dei mandati di pagamento Fascicolo

340 subfondo 3 Ente comunale di assistenza di Besenello, 1947 - 1994

341 serie 3.1 Verbali delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1935 - 1975

6.3.1.n.11. Verbali delle deliberazioni del comitato dei patroni della Congregazione di carità poi E.C.A. di Beseno e Besenello 1935 aprile 23 - 1955 giugno 26 - Congregazione di carità poi E.C.A. di Beseno, 1935 aprile 23 - 1946 dicembre 7; - E.C.A. di Besenello, 1947 settembre 7 - 1955 giugno 26 Registro, pp.62

6.3.1.n.12.b.12-16. "E.C.A. - Besenello. Delibere prodotte dal 1961 al 1969" 1961 settembre 9 - 1969 dicembre 30 Verbali delle sedute del comitato d'amministrazione dell'E.C.A. Registro

6.3.1.n.13.b.12-16. Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione 1970 febbraio 16 - 1972 gennaio 10 Registro

6.3.1.n.14.b.12-16. Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione 1972 aprile 24 - 1975 agosto 1 Registro

342 serie 3.2 Protocolli degli esibiti, 1952 - 1987

6.3.2.n.15.b.12-16. "Protocollo E.C.A. 1952- 1953" 1952 dicembre 15 - 1954 luglio 1 nn. di prot.1-51 Registro

6.3.2.n.16.b.12-16. "Protocollo E.C.A. ..." 1961 ottobre 4 - 1987 novembre 19 - 1961 - 1983: nn. di prot.1-351 - 1984: nn. di prot.1-11 - 1985: nn. di prot.1-7 - 1986: nn. di prot.1-8 - 1987: nn. di prot.1-13 Registro

343 serie 3.3 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1947 - 1994

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (copie delle deliberazioni, carteggio ed atti, documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte.

6.3.3.n.17.b.17-20. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1947 - Carteggio - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto Fascicolo

6.3.3.n.18.b.17-20. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1948 Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-6 uscita: art.3-13 Fascicolo

6.3.3.n.19.b.17-20. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1949 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione e allegati - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento Fascicolo

6.3.3.n.20.b.17-20.

344

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1950 - Verbali di deliberazione - Carteggio - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro giornale contabilità" - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.4-12 Fascicolo

6.3.3.n.21.b.21-23. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1951 - Verbali di deliberazione - Carteggio - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-19 uscita: art.4-14 Fascicolo

6.3.3.n.22.b.21-23. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1952 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro di cassa" - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.3-14 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.23.b.21-23. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1953 -Verbali di deliberazione - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Giornale mastro della contabilità E.C.A. 1953"

345

- Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 e residui attivi uscita: art.4-14 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.24.b.24-27. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1954 -Verbali di deliberazione - Corrispondenza ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Registro generale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-6 e residui attivi uscita: art.2-11 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.25.b.24-27. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1955 -Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Registro generale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-6 uscita: art.1-11 Fascicolo

6.3.3.n.26.b.24-27. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1956 -Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Registro generale di cassa - Allegati al bilancio - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 uscita: art.1-15 Fascicolo

346

6.3.3.n.27.b.24-27. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1957 -Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Registro generale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-16 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.28.b.28-30. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1958 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 uscita: art.2-11 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.29.b.28-30. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1959 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 uscita: art.1-16 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.30.b.28-30. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1960 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione 347

- Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-12 uscita: art.2-18 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.31.b.31-32. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1961 - 1973 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Affittuari fondi rustici coltivati a vigneto di proprietà dell'E.C.A. di Besenello"; resoconti, ricevute, annotazioni relative alle coltivazioni, 1961 - 1973 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-9 uscita: art.1-17 Fascicolo

6.3.3.n.32.b.31-32. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1962 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.2-8 uscita: art.1-11 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.33.b.33-34. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1963 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: soccorso invernale 1962/1963: assegnazione, fondi e disposizioni, 1962 - 1963; lavori di bonifica zona "Campigrandi": atto preliminare relativo agli indennizzi e compensi convenuti, 1962 - 1963 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento:

348 entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-12bis e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.34.b.33-34. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1964 - 1971 - Verbali di insediamento, nomina, dimissioni del consiglio di amministrazione, 1964 - 1971 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.2-8 e residui attivi uscita: art.1-12 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.35.b.35-36. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1965 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-12 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.36.b.35-36. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1966 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: maggiorazione sul trattamento assistenziale ai poveri (prospetti dei sussidi, carteggio, situazioni di famiglia) - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-11 Fascicolo

6.3.3.n.37.b.37-38. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1967 - Bilancio di previsione e allegati 349

- Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: cap.2-6 e residui attivi uscita: cap.1-7 Fascicolo

6.3.3.n.38.b.37-38. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1968 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-11 e residui attivi uscita: nn.1-20 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.39. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1969 - 1978 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: rilevazione statistiche sull'assistenza sociale degli enti comunali di assistenza per gli anni 1968 - 1977, 1969 - 1978 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: residui attivi uscita: nn.1-14 Busta

6.3.3.n.40. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1970 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Assistenza in favore degli operai" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento:

350 entrata: nn.1-15 e residui attivi uscita: nn.1-25 Busta

6.3.3.n.41. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1971 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-18 e residui attivi uscita: nn.1-21 Busta

6.3.3.n.42. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1972 - Verbale di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro:atti relativi alla costruzione di un muro di sostegno strada privata sulla p.f. 1526 di proprietà dell'E.C.A., 1972; indennizzo danni di guerra in base alla denuncia del 26.9.1946, 1968 - 1972 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-18 e residui attivi uscita: nn.1-21 Busta

6.3.3.n.43.b.43-44. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1973 - Verbale di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-20 e residui attivi uscita: nn.1-7

351

Fascicolo

6.3.3.n.44.b.43-44. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1974 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Pratica inerente alla vendita del terreno di mq.933", 1972 - 1974 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-19 uscita: nn.1-18 Fascicolo

6.3.3.n.45.b.45-46. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1975 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-12 uscita: nn.1-15 Fascicolo

6.3.3.n.46.b.45-46. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1976 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Sussidi in denaro di carattere straordinario" erogati dall'assessorato regionale per gli enti locali e dell'assessorato provinciale alle attività sociali e alla sanità, 1960 - 1976; "Concessione contributi straordinari da parte del commissariato del governo di Trento", 1974 - 1976; "Assistenza ai terremotati provenienti dalle zone del Friuli", 1976 - 1977 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento:

352 entrata: nn.1-10 e residui attivi uscita: nn.1-25 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.47.b.47-48. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1977 - 1978 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: circolari della Provincia autonoma di Trento, assessorato alle attività sociali e sanitarie; minimo vitale, 1977 - 1978 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-6 e residui attivi uscita: nn.1-11 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.48.b.47-48. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1978 - Verbale di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: atti relativi alla spesa per l'impianto di irrigazione, 1972 - 1978 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-9 e residui attivi uscita: nn.1-15 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.49.b.49-50. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1979 ( con doc. fino al 1984) - Verbale di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità

353

- Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-8 e residui attivi e matrici delle reversali, 1979 - 1984 (perchè non c'è nulla del 1980) uscita: nn.1-15 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.50.b.49-50. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1980 - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Cartella contenente buoni del tesoro - titoli di stato" scaduti nel 1980 Fascicolo

6.3.3.n.51.b.51-52. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1981 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Mandati di pagamento:uscita: nn.1-10 e residui passivi Fascicolo

6.3.3.n.52.b.51-52. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1982 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: "Assistenza economica di base - minimo vitale anno 1982"; "Legge Regionale 25 febbraio 1982, n.2 Norme sullo scioglimento degli E.C.A. Circolari"; copia del bilancio della cassa di risparmio di Trento e Rovereto - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-11 e residui attivi uscita: nn.1-10 Fascicolo

6.3.3.n.53.b.53-54. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1983 - Verbali di deliberazione 354

- Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: minimo vitale; Per la prossima seduta": carteggio ed atti, documenti contabili necessari per emettere deliberazioni, 1980 - 1983 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Mastro entrata e uscita - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-9 uscita: nn.2-9 - Copia della dichiarazione dei redditi 770/83 Fascicolo

6.3.3.n.54.b.53-54. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1984 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: minimo vitale; carteggio tra il comune e il presidente del comitato E.C.A. circa le norme sullo scioglimento dell'E.C.A. - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-12 - Copia della dichiarazione dei redditi 770/84 Fascicolo

6.3.3.n.55.b.55-56. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1985 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-10 uscita: nn.1-11 e residui passivi - Copia della dichiarazione dei redditi del 1985 mod.770/86 Fascicolo

355

6.3.3.n.56.b.55-56. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1986 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: disposizione riguardante l'erogazione del minimo vitale - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-12 e residui attivi uscita: nn.1-9 - Copia della dichiarazione dei redditi del 1985 mod.770/86 Fascicolo

6.3.3.n.57. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1987 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura 1986/1987 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Mastro entrata - uscita - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.13-20 uscita: nn.1-14 Busta

6.3.3.n.58. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1988 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: pratiche inerenti l'erogazione e liquidazione del "minimo vitale" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-6 e residui attivi uscita: nn.1-12 e residui passivi Busta

356

6.3.3.n.59.b.59-60. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1989 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: dichiarazione dei redditi mod.770 1989/1990 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-2 uscita: nn.1-14 Copie delle reversali di cassa, 1989 - 1991 e dei mandati di pagamento,1989 - 1993 Fascicolo

6.3.3.n.60.b.59-60. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1990 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti: "...Minimo vitale anno 1990" Fascicolo

6.3.3.n.61. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1991 - Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti Contiene fra l'altro: minimo vitale, nomina del commissario Michele Comper - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-5 uscita: nn.1-12 Busta

6.3.3.n.62. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1992 357

- Verbali di deliberazione - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento. entrata: nn.1-2 uscita: nn.1-13 Busta

6.3.3.n.63.b.63-64. Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1993 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: uscita: nn.1-14 Fascicolo

6.3.3.n.64.b.63-64. Carteggio ed atti 1994 - Carteggio Fascicolo

358 serie 3.4 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1947 - 1981

Contenuto Si conservano in questa serie le pratiche raccolte secondo argomenti specifici, in unità di carattere pluriennale, diverse dalla normale amministrazione conservata nella precedente serie organizzata per annualità.

6.3.4.n.65. Buoni in denaro consegnati a bisognosi assistiti dall'E.C.A. di Besenello per poter acquistare generi alimentari di prima necessità presso negozi di Besenello 1947 - 1952 Busta

6.3.4.n.66. Buoni per somministrazioni di generi alimentari 1959 - 1969 Busta

6.3.4.n.67. Buoni per somministrazioni di generi alimentari 1970 - 1976 Busta

6.3.4.n.68. Assegni mensili a vecchi lavoratori 1962 - 1967 Circolari relative alla legge regionale 19 luglio 1962, n.12 e alla legge regionale 10 febbraio 1964, n.4, stampati, richieste pervenute, contabilità, carteggio, istruzioni, avvisi, domande non accolte, registro dei beneficiari dell'assegno. Busta

6.3.4.n.69. Assegni economici contributivi a favore dei ciechi civili e assistenza invalidi civili 1962 - 1977 - Disposizioni della legge regionale 25 agosto 1962, n.14 relativa all'ammissione all'assegno mensile in favore dei ciechi e successive disposizioni della legge 27 maggio 1970, n.382, circolari del commissariato del governo e dell'unione italiana ciechi, elenchi nominativi dei beneficiati, richieste di informazione da parte dell'assessorato alle attività sociali della provincia circa i richiedenti, matrici degli assegni staccati, stampati, 1962 - 1977 - Assistenza invalidi civili: ruoli nominativi dei beneficianti l'assegno, circolari del commissariato del governo, deleghe per la riscossione degli assegni, schede di servizio conto corrente, 1968 - 1971 Busta

359

6.3.4.n.70. Assistenza economica relativa ai sordomuti, ai mutilati e invalidi civili e ai ciechi civili 1969 - 1975 Busta

6.3.4.n.71. Assistenza economica "minimo vitale" 1974 - 1981 Avvisi, questionari, elenchi di assegnazione, circolari dell'assessorato provinciale alle attività sociali e sanitarie, richieste di contributi da parte del comune all'assessorato suddetto a favore di individui o famiglie che si trovano in situazione di bisogno, copie dei mandati di pagamento relative al "minimo vitale". Busta

360 serie 3.5 Repertori degli atti soggetti a tassa di registro, 1962 - 1977

6.3.5.n.72. Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro 1962 - 1977 Il registro non contiene atti, ma solo i visti annuali del procuratore dell'ufficio del registro di Rovereto. Registro

361

Ente Opera nazionale dopolavoro di Besenello [1928 agosto 11 - 1930 luglio 10]

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Dopolavoro di Besenello, 01/01/1928 - 31/12/1930

Storia La prima attestazione cui si fa riferimento è dell' 11 agosto 1928; a quella data risulta esistente il "Dopolavoro di Besenello", al quale vengono inviati dei distintivi da parte del Dopolavoro provinciale di Trento; L'ultima attestazione è datata 10 luglio 1930 ed è relativa a una comunicazione del dopolavoro di Besenello all'ufficio del Registro di Rovereto (1).

Condizione giuridica Ente privato

Funzioni, occupazioni e attività Le finalità dell'opera nazionale Dopolavoro erano: "di promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori intellettuali e manuali con istituzioni dirette a sviluppare le loro capacità fisiche, intellettuali e morali" (2). Tutto questo con manifestazioni sportive, ricreative, culturali e con la possibilità di aprire spacci di bevande. Potevano essere tesserati tutte le persone d'ambo i sessi.

Struttura amministrativa Ogni Dopolavoro locale doveva essere costituito, diretto e amministrato dal segretario politico del fascio locale,che ne assumeva la presidenza. Il presidente si avvaleva di un direttorio composto oltre a sé stesso, da un vicepresidente, un segretario-cassiere e dei membri a seconda dell'importanza del Dopolavoro. Dovevano essere compilati il registro dei verbali delle sedute del direttorio, il registro protocollo, il registro soci, il registro cassa e il registro inventario.

Contesto generale Il Dopolavoro di Besenello doveva rendere edotto del proprio operato il Dopolavoro provinciale di Trento e il commissariato di zona.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Fonti archivistiche:

362

A.C.Bs., 7. " Archivio dell'opera nazionale dopolavoro di Besenello".

Note 1. A.C.Bs., " 7. Archivio dell'Opera nazionale dopolavoro di Besenello", " 1. Carteggio, circolari e quaderni delle corporazioni", 1928 - 1930, n. 1 , " Norme direttive per la costituzione ed il funzionamento dei dopolavoro" : circolare del Dopolavoro provinciale di Trento del 6 marzo 1929. 2. "Ibidem".

363 fondo 7 Dopolavoro di Besenello, 1928 - 1930

busta 1

Soggetti produttori Opera nazionale dopolavoro di Besenello, [1928 agosto 11 - 1930 luglio 10]

Contenuto L'archivio del dopolavoro di Besenello costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Besenello e comprende documentazione dal 1928 al 1930. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste, divisa per anno, mescolata con i documenti del comune. Dopo aver individuato i documenti di questo fondo si è provvedutoi al riordino del carteggio in ordine cronologico.

364 serie 1 Carteggio, circolari e quaderni delle corporazioni, 1928 - 1930

7.1.n.1. Carteggio, circolari e quaderni delle corporazioni 1928 - 1930 Si segnala: quaderni del 1927 spediti all'O.N.D. di Besenello, nn.1-24 Busta

365

Ente Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari di Besenello 1951 - 1963

Luoghi Besenello

Archivi prodotti Fondo Segretario comunale di Besenello in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 01/01/1951 - 31/12/1963

Storia In base all'art. 2 della legge 30 dicembre 1923, n.2814, all'articolo unico della legge 4 giugno 1931, n.659, al decreto legge 25 agosto 1932, n.1130 e ai sensi dell'art. 68 del R.D. 14.12.1933, n.1669 nei comuni dove non esiste un notaio o un ufficiale giudiziario i protesti cambiari possono essere levati dal segretario comunale.

La prima attestazione presente in archivio, relativa a questa funzione del segretario comunale di Besenello è del 1951, l'ultima, presente nell'archivio storico, è del 1963.

Condizione giuridica Pubblico ufficiale

Funzioni, occupazioni e attività Le funzioni sono quelle di levare i protesti cambiari. Si tratta di un incarico personale che non coinvolge il comune come istituzione.

Struttura amministrativa Il segretario comunale, dietro autorizzazione del pretore competente per territorio, può servirsi del messo comunale.

Contesto generale Per lo svolgimento di questa funzione il segretario comunale ha rapporti con la Pretura competente per territorio, con aziende e istituti di credito.

Fonti normative Regio decreto 14 dicembre 1933, n. 1669, legge cambiaria

Fonti archivistiche e bibliografia

366

Fonti d’archivio Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 8. "Archivio del segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, Besenello".

367 fondo 8 Segretario comunale di Besenello in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1951 - 1963

Busta 1

Soggetti produttori Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari di Besenello, 1951 - 1963

Contenuto L'archivio del segretario comunale di Besenello in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, comprendente documentazione dal 1951 al 1963, costituisce un fondo depositato all'archivio comunale omonimo. Ciò perché, essendo l'incarico del segretario, in questa materia, di carattere personale, senza il coinvolgimento del comune, il materiale prodotto non rientra nell'archivio comunale. La documentazione al momento del riordino era raccolta in una busta.

368 serie 1 Repertori dei protesti cambiari, 1951 -1963

8.1.n.1.b.1-4. "Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale" 1951 maggio 4 - 1956 ottobre 31 nn.1-153 Registro

8.1.n.2.b.1-4. "Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale" 1956 novembre 6 - 1963 luglio 3 - 1956: nn.154-164 - 1957: nn.1-62 - 1958: nn.1-43 - 1959: nn.1-28 - 1960-1963: nn.1-107 Registro

369 serie 2 Protesti cambiari, 1954 - 1961

8.2.n.3.b.1-4. Protesti cambiari 1954 - 1961 - 1954-1956: nn.58-164 - 1957: nn.1-62 - 1958: nn.1-43 - 1959-1961: nn.1-35 Fascicolo

370 serie 3 Carteggio ed atti, 1956 - 1961

8.3.n.4.b.1-4. Carteggio, atti, circolari e copie di elenchi di protesti trasmessi al tribunale di Rovereto 1956 - 1961 Fascicolo

371

Ente Consorzio antigrandine di Besenello 1966 dicembre 12 - [1981 marzo 2 ] (con doc. dal 1965)

Luoghi La sede del consorzio in genere è indicata nello statuto che di norma la colloca nella residenza dell'ente capo consorzio.

Besenello era la sede legale del consorzio antigrandine.

Archivi prodotti Fondo Consorzio antigrandine di Besenello, 01/01/1965 - 31/12/1981

Storia 1. Origine ed evoluzione dei consorzi Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino - Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81 - 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L.

2. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione 372

I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.

Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni.

La Giunta provinciale, in base alla legge regionale 17.3.1964, n.16, con deliberazione 23.9.1966, n.1897 decise di costituire un consorzio antigrandine nel comune di Besenello e di convocare l'assemblea generale dei consorziati per il 18.12.1966 onde approvare lo statuto ed eleggere gli organi del consorzio.

b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito.

373

Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo. La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.

Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.

L'assemblea dei consorziati tenutasi il 15 maggio 1979 decretò lo scioglimento del consorzio antigrandine di Besenello, che venne ratificato durante una successiva seduta tenutasi il 24.6.1979, nella stessa riunione venivano nominati i due liquidatori come previsto dall'art.12 punto c) dello statuto. L'ultima attestazione documentale in archivio del consorzio antigrandine di Besenello è la richiesta, da parte del suo presidente alla Giunta provinciale, del decreto di scioglimento datata 2 marzo 1981.

Condizione giuridica I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di

374 determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.

Funzioni, occupazioni e attività La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 ¿ 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42-45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2.

375

- Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico ¿ chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 ¿ 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.

Scopo principale del consorzio antigrandine di Besenello è implicito nel nome, cioè la difesa del territorio di Besenello in caso di grandine. La sua azione si estendeva, tuttavia, anche contro altre avversità atmosferiche e pericoli per la produzione agricola, associando alla difesa attiva altre forme di difesa passiva come le assicurazioni, sempre con finalità prettamente mutualistiche.

Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.

Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: - nominare e licenziare gli impiegati - deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio - deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale

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- deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: - formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo - provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto - provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio - controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale - stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: - firmare gli atti - rappresentare il consorzio - sovrintendere al personale ed ai servizi - inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare - presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo - eseguire le deliberazioni adottate - provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.

Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.

L'amministrazione del consorzio antigrandine di Besenello era affidata al consiglio d'amministrazione, composto da 7 membri eletti a maggioranza relativa dall'assemblea generale dei consorziati (proprietari, usufruttuari o conduttori di fondi), che eleggeva altresì il collegio dei revisori dei conti e il collegio dei probiviri.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune

377 consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.

Fino allo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.

Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.

A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Il consorzio antigrandine di Besenello fu sottoposto alla vigilanza dell'assessorato provinciale all'agricoltura in ottemperanza alla legge regionale n.16 del 17 marzo 1964 e successive modifiche.

Fonti normative Legge 20 marzo 1865, n.2248 All.F "Legge sui lavori pubblici" Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni" Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" Regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 10 febbraio 1953, n. 62 "Costituzione e funzionamento degli organi regionali" Legge 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici" Legge 25 luglio 1956, n.837 "Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Legge 18 aprile 1962, n.167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare"

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Legge 8 giugno 1962, n. 604 " Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali" Decreto Presidente della Repubblica 15 maggio 1963, n.858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette" Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge 8 giugno 1990, n.142 "Ordinamento delle autonomie locali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio l profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale la scheda a cura di Carlo CURTOLO, citata in bibliografia.

Fonti archivistiche:

A.C.Bs., 9. "Archivio del Consorzio antigrandine di Besenello". Bibliografia Agenda dei Comuni 1988, Caparrini, Firenze, 1987 Agenda dei Comuni 1992, Caparrini, Firenze, 1991 ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003 GIUFFRE' (editore), Enciclopedia del diritto, Milano, 1958

379 fondo 9 Consorzio antigrandine di Besenello, 1965 - 1981

buste 2 ( registro 1 fasc. 4), registri 4

Soggetti produttori Consorzio antigrandine di Besenello, 1966 dicembre 12 - [1981 marzo 2 ] (con doc. dal 1965)

Contenuto L'archivio del consorzio antigrandine di Besenello costituisce un fondo aggregato a quello del comune di Besenello. La documentazione, costituita da 6 buste e 17 registri, è abbastanza completa e data a partire dal 1965, con gli atti preparatori alla costituzione del consorzio, fino alla richiesta del decreto di scioglimento del 2 marzo 1981. Si compone di un brogliaccio delle sedute del consorzio, atti, corrispondenza, conti ed un catastino delle ditte e delle particelle consorziate.

380 serie 1 Registri delle sedute del consorzio, 1966 - 1967

9.1.n.1.b.1-3. Brogliaccio delle sedute del consorzio antigrandine di Besenello 1966 dicembre 18 - 1967 gennaio 11 All'inizio del registro vi sono elenchi di spese a vario titolo relative al consorzio. Registro

381 serie 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie, 1971 - 1978

9.2.n.2.b.1-3. Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1971 - 1978 Contiene anche: avvisi, relazioni, elenchi di amministratori del consorzio Fascicolo

382 serie 3 Carteggio ed atti, 1965 - 1981

9.3.n.3.b.1-3. Carteggio ed atti 1965 - 1981 - Atti preparatori per la costituzione del consorzio antigrandine di Besenello: firmatari, statuto, convocazione della prima assemblea dei soci del 18 dicembre 1966 per la lettura ed approvazione dello statuto, 1965 - 1966 - Norme e approvvigionamento razzi antigrandine, richiesta contributi, corrispondenza, 1966 - 1981 Fascicolo

383 serie 4 Catastino, 1967

9.4.n.4. "Catastino delle ditte e delle particelle consorziate" 1967 luglio 14 nn.1-1649 Il registro in schede riporta: n. del foglio di possesso, n. di partita tavolare, comune amministrativo e comune catastale, nome e cognome del proprietario del fondo, comproprietari, foglio di mappa, n. di particella, località, coltura, classe, superficie, note

La data si riferisce a quella apposta dall'ufficio del catasto fondiario di Rovereto Registro

9.4.n.5. Catastino delle ditte e delle particelle consorziate 1967 luglio 14 nn.1650 - 2003 Il registro in schede riporta: n. del foglio di possesso, n. di partita tavolare, comune amministrativo e comune catastale, nome e cognome del proprietario del fondo, comproprietari, foglio di mappa, n. di particella, località, coltura, classe, superficie, note

La data si riferisce a quella apposta dall'ufficio del catasto fondiario di Rovereto Registro

9.4.n.6. Rubrica alfabetica dei proprietari dei terreni [1967] La rubrica riporta il n. del foglio di possesso che si trova in testa al catastino. Registro

384 serie 5 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1968 - 1979

9.5.n.7. Bilanci di previsione e consuntivi 1968 - 1979 1968 - Bilancio di previsione 1969 - Bilancio di previsione 1970 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1971 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1972 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1973 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1974 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1975 - Bilancio di previsione 1976 - Bilancio di previsione 1977 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1978 - Bilancio di previsione - Bilancio consuntivo 1979 - Bilancio di previsione Fascicolo

9.5.n.8. Conti consuntivi e tabelle di svolgimento 1968 - 1979 1968

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- Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1969 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1970 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1971 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1972 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1973 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1976 - Conto consuntivo 1977 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1978 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento 1979 - Conto consuntivo - Tabelle di svolgimento sec. XX - Tabelle di svolgimento Fascicolo

386 serie 6 Giornali e mastri della contabilità, 1968 - 1971

9.6.n.9. "Giornale e mastro della contabilità" 1968 - 1971 Registro

387 serie 7 Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi dei conti, 1968 - 1979

9.7.n.10. Reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi dei conti 1968 - 1979 1968: reversali di cassa e mandati di pagamento 1969: reversali di cassa e mandati di pagamento 1970: reversali di cassa e mandati di pagamento 1971: reversali di cassa e mandati di pagamento 1972: reversali di cassa e mandati di pagamento 1973: reversali di cassa e mandati di pagamento 1974: reversali di cassa e mandati di pagamento 1975: documenti giustificativi del conto, contiene fra l'altro: matrice delle reversali di cassa, 1973 - 1979 1976: documenti giustificativi del conto 1977: reversali di cassa e mandati di pagamento 1978: reversali di cassa e mandati di pagamento 1979: reversali di cassa e mandati di pagamento Busta

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