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Come è tradizione consolidata e apprezzata dell’Archivio di In questo caso un patrimonio documentario costituito da Stato di Cremona di presentare in piccole mostre le acquisizioni centinaia di fotografie degli spettacoli e dei loro protagonisti di documenti che i cittadini e gli enti hanno deciso di consegnare (alcuni di assoluto rilievo nel panorama nazionale). per la loro conservazione, anche in questo caso si vuole far Un grazie quindi alla Provincia di Cremona (nella persona del conoscere (e ricordare) alla Comunità cremonese, attraverso presidente e dei suoi funzionari) che in questi tempi di grandi un percorso espositivo, un momento unico nella cultura e nello cambiamenti istituzionali si sono preoccupati (e si stanno Casteldidone, spettacolo che caratterizzò Cremona e il suo territorio dal 1976 preoccupando agendo con grande coraggio e lungimiranza) Villa Mina della Scala, 1986 Romeo e Giulietta al 1986: le rassegne di spettacoli del Recitarcantando. della salvaguardia di archivi di enti o istituzioni estinti e di archivi 3 Compito di un Archivio di Stato non è certamente quello di speciali come quello del Recitarcantando. occuparsi di spettacolo, e anche in questo caso l’intento è di È sembrato poi opportuno inserire tale evento nell’ambito delle valorizzare un patrimonio documentario che la Provincia di manifestazioni di “Porte Aperte Festival”. Cremona (superando alcune perplessità esterne) ha deciso di Per dare maggiori possibilità di conoscenza del fenomeno consegnare per la storia all’Archivio di Stato (riconoscendone Recitarcantando si è chiesto quindi a Nicola Arrigoni di ricordare così il ruolo di istituto di conservazione). cosa è stata la manifestazione che “ha coinvolto e sconvolto” Quindi nessuna volontà di entrare in contrapposizione con per un decennio il territorio provinciale, portando una ventata altre istituzioni ma semplicemente far cogliere il senso di un di grandi novità. Archivio di Stato oggi, sempre più chiamato a svolgere un ruolo Al testo di Arrigoni segue quindi l’elenco dei materiali esposti importante di mediatore e custode del patrimonio documentario in mostra. del territorio; un patrimonio anche molto vicino a noi ma proprio Angela Bellardi per questo più a rischio. Direttore Archivio di Stato di Cremona di Nicola Arrigoni rompere le barriere, di pensare ad una cultura fruibile da tutti, senza più steccati di classe e sociali. Il recupero dello spazio pubblico, cornice ideale per la celebrazione di un momento festivo, spazio spesso legato a iniziative popolari, concretizzò A quarant’anni dalla nascita della manifestazione che coinvolse l’azzardo di portare la cultura con la C maiuscola: musica classica e sconvolse l’intero territorio provinciale, memoria e storia piuttosto che lirica e danza al di fuori del teatro e del rito si intrecciano. Al tempo stesso l’eredità di quell’esperienza altoborghese che ne caratterizzava la fruizione. Furono queste - definita ‘irripetibile’ da chi la visse - sembra definitivamente alcune delle caratteristiche di una politica culturale di sinistra esaurita, sembra consegnata alla storia e, proprio per questo, che ebbe nell’esperienza del Recitarcantando la sua maggiore divenuta ormai irripetibile. Se celebrare un anniversario è realizzazione e che fin dalla prima edizione si definì: ‘progetto sempre e comunque pretestuoso, ovvero rappresenta la di programmazione culturale del territorio’ e ‘prima rassegna di motivazione facile e un po’ banale per occuparsi dell’oggetto di musica, teatro ed arti espressive’. cui ricorre l’anniversario, la consegna dei materiali fotografici e I dieci anni di Recitarcantando, dal 1976 al 1986, rappresentano 4 documentari di Recitardantando all’Archivio di Stato di Cremona 5 da parte dell’abolenda Amministrazione provinciale sembra d’altro canto sancire il definitivo passaggio dalla memoria alla storia. Non sono pochi, comunque, coloro che ricordano le serate di Recitarcantando come fondamentali e inusuali esperienze culturali e umane. La manifestazione ha lasciato barriere di genere, sconvolgendo le convenzioni, intrecciando in chi ebbe l’opportunità di viverla segni indelebili che con il aulico e popolare, alto e basso in un continuum festoso che passare del tempo s’ammantano di nostalgia e fabula. Insomma coinvolse l’intera provincia per una decina d’anni e rappresentò la memoria fa a pugni con la storia, il calore del ricordo se la un laboratorio di idee e prassi culturali anche a livello nazionale. vede con la freddezza della ricostruzione storica. Basti solo pensare che la prima edizione dell’Estate romana, Queste suggestioni fanno da preambolo alla trattazione - per celebre manifestazione culturale organizzata dal Comune di quanto sintetica - non solo della storia e delle caratteristiche di Roma, guidato da Giulio Carlo Argan, e ideata da Renato Recitarcantando, ma anche degli effetti che tale manifestazione Nicolini, avvenne nel 1977, un anno dopo il debutto della ebbe sul territorio almeno per i due decenni successivi, almeno rassegna autunnale cremonese. Ciò che Recitarcantando e fino al termine del secolo scorso. Ciò che interessa in questa l’Estate romana intercettarono furono l’esigenza e l’urgenza di sede è raccontare non solo cosa rappresentò Recitarcantando Soncino, Rocca, 1986 per il territorio cremonese, ma come mise in luce ed ebbe in Composizioni istantanee nei dintorni del circo IN QUESTA PAGINA: Soresina, Piazza Garibaldi, 1975 nuce l’urgenza di una comunità di raccontarsi abbattendo le Spettacolo di marionette - Colla Cremona, Piazza del Comune, 1986 per ragazzi, a Dossena spettò la programmazione artistica nei suoi obiettivi aveva appunto quello di coinvolgere l’intero E un dì leggiadre volavan l’ore del Recitarcantando che si svolgeva nel mese di settembre, territorio provinciale, in nome di una diffusione di massa e all’aperto, in spazi non convenzionali per lo spettacolo: piazze, popolare dello spettacolo dal vivo. Questi diversi aspetti rendono ancora interessante – a distanza ville, castelli, cascinali, cortili e chiostri. L’obiettivo era quello di Recitarcantando verso la fine degli anni Settanta raggiunse il di quarant’anni – l’esperienza di Recitarcantando. offrire alla gente una percezione diversa di luoghi anche familiari massimo successo in termini di pubblico e notorietà, imponendosi e capaci di risvegliare un senso di appartenenza, trasformati per all’attenzione dei mass media nazionali e suscitando nei comuni PER UNA BREVE CRONISTORIA certi versi dagli eventi teatrali e musicali che ospitavano. Si voleva del territorio il desiderio di organizzare spettacoli, in maniera DI RECITARCANTANDO così incoraggiare una riappropriazione di spazi del quotidiano, del tutto autonoma, anche senza il sostegno finanziario della Recitarcantando nacque come manifestazione autonoma ma carichi spesso di storia e di bellezza, oppure contribuire alla Provincia. Nel 1979 sia Dossena che Sangiovanni furono chiamati nel 1976, incoraggiata dall’assessore provinciale alla cultura riscoperta di luoghi dimenticati che comunque facevano parte alla direzione dell’organizzazione artistica del Teatro alla Scala di 2 Giuseppe Gargioni . L’incarico di ideare la manifestazione del patrimonio architettonico e storico del territorio, ‘risvegliati’ Milano e lasciarono l’incarico a Angela Cauzzi ed Enrica Principe venne affidato ad Angelo Dossena e a Gregorio Sangiovanni, dagli spettacoli che vi trovavano spazio. La manifestazione a cui fu affidata l’edizione del 1980. Il passaggio di consegne incarico che poi manterranno fino al 1979. L’anno precedente comprendeva prevalentemente spettacoli musicali, concerti e non mutò lo spirito e la struttura della manifestazione che già da 6 Dossena e Sangiovanni avevano organizzato la manifestazione danza, disseminati su tutta la provincia cremonese. La maggior 7 Si va per incominciare con cui si era festeggiata la vittoria delle parte degli appuntamenti in cartellone, soprattutto nei primi amministrative da parte di PCI e PSI, sia a livello comunale che anni, era gratuita, al fine di stimolare una partecipazione di provinciale. Il neoeletto presidente della Provincia, Dario Dolci, massa. Con il consolidarsi della rassegna, il crescente successo non solo la concreta realizzazione di una politica culturale, l’assessore Giuseppe Gargioni e il sindaco di Crema, Maurizio e il progressivo aumentare dei costi si passò ai biglietti a ma anche l’esigenza di costruire intorno a una serie di eventi Noci chiesero a Gregorio Sangiovanni e Angelo Dossena di pagamento, soprattutto per gli spettacoli di maggiore richiamo più o meno eccezionali un’occasione in grado di magnificare, organizzare una serie di spettacoli per festeggiare la vittoria e prestigio. Ma pur nel parziale abbandono della gratuità si 1 rendere unici Cremona e il suo territorio . Con Recitarcantando politica; per far ciò Dossena e Sangiovanni presero spunto da una tentò di mantenere prezzi popolari, simbolici, restando fedeli ad si fa forte infatti l’esigenza di pensare ad un racconto condiviso simile esperienza maturata a Pavia. La nascita di Recitarcantando una filosofia della cultura e dell’arte come ‘servizio pubblico’. di una comunità, un racconto che potesse essere distintivo e la formazione di coloro che furono i protagonisti della rassegna Recitarcantando ebbe un suo quartier generale organizzativo e ed esclusivo – rispetto alle comunità limitrofe – e al tempo hanno nella comunità cremasca e nel movimento studentesco amministrativo: l’Ufficio decentramento teatrale e musicale della stesso inclusivo perché desideroso di