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XXIXRoma 23/28 giugnoFANTAFESTIVAL 2009 • Palazzo delle Esposizioni SALA Trevi Cinema Embassy

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale Cinema

Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione Ministero PER XXIX FANTAFESTIVAL I Beni e LE Attività Il Fantafestival ringrazia: Culturali Direttori Ministro Adriano Pintaldi & le Istituzioni, Sandro Bondi Alberto Ravaglioli le Società di produzione e di distribuzione, Comitato promotore gli Autori e gli Attori Direzione Generale Dario Argento e tutti coloro per il Cinema che hanno collaborato Lamberto Bava alla realizzazione Direttore Generale Mel Brooks della XXIX edizione Gaetano Blandini Lloyd Kaufman Carlo Rambaldi Comune di Roma George A.Romero Assessorato alle Politiche Vittorio Storaro Culturali e della Comunicazione Ufficio Stampa Paola Papi Assessore Umberto Croppi Coordinamento organizzativo Maria Luisa Celani

Installazioni elettroniche, Regione video e sottotitolazione Ciro Toto Presidente Olivud srl Piero Marrazzo Servizi fotografici Pietro Coccia

FONDAZIONE Riprese televisive CENTRO SPERIMENTALE Digicut DI CINEMATOGRAFIA Trasporto copie Presidente e servizi doganali Francesco Alberoni Antonio Montagnoli s.a.s.

Direttore Generale Biglietteria aerea Marcello Foti e ospitalità Omega Viaggi Srl Conservatore Cineteca Nazionale Catalogo a cura di Sergio Toffetti Alberto Ravaglioli

Immagine e Grafica Imagine & Strategia

Sito www.fanta-festival.it a cura di Silvia Caricati

Special Fantafestival 2009 a cura di Adriano Pintaldi Montaggio Roberto Di Tanna

Sigla Fantafestival 2009 Roberto Di Tanna Emanuele Di Bacco XXIX FANTAFESTIVAL TORNA A ROMA ALL’INSEGNA DELL’OSCAR

iamo tornati a Roma. Quest’anno dal 23 al 28 giugno la XXIX edizione del Fantafestival si svolgerà a Roma, nella storica sede del Palazzo delle Esposizioni. Diretto storicamente da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli e promosso dal Ministero per i Beni e le AttivitàS Culturali - Direzione Cinema, dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, dalla Regione Lazio. La XXIX edizione sarà articolata tra il Palazzo delle Esposizioni, dove saranno presentati tutti i film in anteprima, i film in concorso per il premio Meliès, gli omaggi agli ospiti e gli eventi speciali; il cinema Embassy in collaborazione con Medusa, dove si svolgerà la cerimonia di premia- zione 2009; il cinema Trevi in collaborazione con il Centro Sperimentale - Cineteca Nazionale dove sarà presentata dal 26 al 28 Giugno una retrospettiva dedicata al Maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi. L’evento speciale che caratterizza questa XXIX edizione è la presentazione a Roma, dopo quella avvenuta a presso la sede dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences -con cui il Fantefestival collabora da anni- del mitico film The thief of Bagdad (Il ladro di Bagdad) diretto nel 1924 da e interpretato, sceneggiato e prodotto da Douglas Fairbanks. Il film, in edizio- ne originale colorizzata a mano e restaurata, sarà presentato in anteprima europea al Palazzo delle Esposizioni il 23 Giugno con il supporto di tecnici che arriveranno da Londra per la sincronizzazione della copia 35mm muta e della colonna sonora di sottofondo. Il ladro di Bagdad rappresenta, nella storia della cinematografia dello scorso secolo, l’archetipo del “colossal” americano realizzato grazie ad un enorme budget, l’impegno personale di Douglas Fairbanks ed un dispiego di trucchi ed effetti speciali che pongono questo capolavoro assoluto tra i migliori film fantasy mai realizzati. Tra le anteprime spiccano: Outlander l’ultimo vichingo film spettacolare ricco di effetti speciali che narra una storia ambientata nel 709 d.C. in Norvegia, nel pieno delle guerre tra Vichinghi. Una nave spaziale precipita dal cielo sulle coste della nazione scandinava… 12 Rounds, in cui il detective Danny Fisher deve fronteggiare un terrorista internazionale che ha rapito la sua fidanzata e lo costringe a prender parte ad un gioco mortale diviso in dodici riprese. Il film sarà presentato il 24 Giugno al cinemaE mbassy al termine della serata di premiazione; Moonacre i segreti dell’ultima luna, che vede la giovane protagonista Maria Merry Weather alle prese con un segreto da sciogliere per liberare la Moonacre valley da una pericolosa maledizione; Sinner film italiano diretto da Alessandro Perrella (vincitore del Meliès d’Argent 2007 con Hells fever) presentato in anteprima europea il 25 Giugno al Palazzo delle Esposizioni alla presenza del protagonista (attore cult in tutto il mondo per il personaggio di Freddy Kruger nella fortu- nata serie Hellraiser) e delle attrici protagoniste Ivana Mino e Olga Shuvalova.. Gli ospiti della edizione di quest’anno del Fantafestival, oltre ad essere dei nomi prestigiosi della sto- ria del cinema italiano ed internazionale, si pongono in una speciale atmosfera che in qualche modo li vede legati fra loro da quel “fil rouge” che è l’ Oscar. Non a caso abbiamo intitolato “all’insegna dell’Oscar” la XXIX edizione perché vede riuniti insieme F. Murray Abraham, che ha conquistato la mitica statuetta per la sua intepretazione di Salieri nel film Amadeus di Milos Forman; Carlo Rambaldi, indiscusso maestro di effetti speciali, vincitore di tre Oscar per King Kong, Alien e ET; grande scenografo e vincitore, insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo, di due Oscar per Aviator di Martin Scorsese e Sweeny Todd il diabolico barbiere di Fleet street di Tim Burton. A loro si aggiungono altri due grandi del cinema: Peppino Rotunno, uno dei più grandi direttori della fotografia viventi, che ha lavorato a fianco dei maggiori registi del mondo tra cui , e il maestro prolifico autore di colonne sonore, che per il “fantastico” ha collaborato con grandi quali Riccardo Freda e Mario Bava, anche se deve la sua notorietà al successo mondiale di Anonimo veneziano, blockbuster con 14 milioni di copie. Per ognuno dei personaggi premiati e presenti all’evento del 24 Giugno al cinema Embassy, è stata preparata un’apposita “scheda” filmata con un particolare accento sulla componente “fantastica” della carriera dei protagonisti da proiettare al pubblico presente. Sono previste delle incursioni eccellenti da parte di importanti nomi del cinema italiano che hanno colle- gamenti con i personaggi premiati: Dario Argento e Asia Argento per Peppino Rotunno che ha diretto la fotografia de La sindrome di Stendhal; Lina Wertmuller che ha diretto F. Murray Abraham e Sophia Loren in Peperoni ripieni e pesci in faccia; Giancarlo Giannini presidente della Giuria Meliès dello scorso anno; per Dante Ferretti, che ha firmato la scenografia di Amleto. Ricordiamo, per finire, che il Fantafestival è socio fondatore della Federazione Europea dei Festival di Cinema Fantastico insieme agli altri Festival omologhi che si svolgono in Spagna (Sitges), Belgio (Bruxelles), Portogallo (Oporto), Olanda (Amsterdam), Svizzera (Neuchatel), Finlandia (Expoo), Svezia (Lund), Gran Bretagna (Leeds). La Federazione promuove ogni anno il premio Meliés d’Or, l’Oscar europeo al cinema fantastico, che prevede per ogni paese la presentazione in concorso di film di genere prodotti in Europa, fra i quali una giuria assegna un Meliès d’Argent; tutti i premiati con il Meliès d’Argent concorrono a fine stagione al prestigioso Meliès d’Or che viene assegnato al miglior film fantastico dell’anno.

Adriano Pintaldi & Alberto Ravaglioli direttori del Fantafestival untuale come ogni anno torna l’inconfondibile pipistrello nero, simbolo del Fantafestival, a volteggiare sulle teste dei fan del cinema fantastico e di fantascienza che attendono con ansia le novità cinematografiche provenienti da tutto il mondo proposte dal Festival. La novità di questa XXIX edizione è che la manifestazione, da considerare ormai storica, ritor- na finalmente a Roma, sua sede naturale dove si è tenuta per 25 anni con un ricco cartellone di novità e diP importanti ospiti italiani ed internazionali. La sedi del XXIX Fantafestival saranno: il prestigioso Palazzo delle Esposizioni dove si vedrà il grosso del programma, il cinema Embassy dove si svolgerà la serata di premiazione ed il Cinema Trevi dove sarà presentata una retrospettiva di film rari dedicata al Maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi. Come ogni anno il Fantafestival metterà in concorso per il Premio Méliès, creato con gli altri Festival omologhi di Bruxelles, Sitges, Oporto e Amsterdam, oltre ai più recenti film europei anche le ultime novità del cinema Italiano di genere. Un festival all’insegna dell’Oscar perché quest’anno sul palcoscenico saliranno ben tre grandi nomi della storia del cinema: Carlo Rambaldi, tre volte premio Oscar per King Kong, Alien e ET; F. Murray Abraham premio Oscar per Amadeus, attore che ha anche lavorato molto con registi italiani come Giuliano Montaldo, Enzo Martinelli, Lina Wertmuller; Dante Ferretti due volte premio Oscar per The Aviator e Il diabolico barbiere di Fleet Street. Inoltre riceveranno un premio Fantafestival alla carriera: il maestro Stelvio Cipriani autore di 300 colon- ne sonore famoso in tutto il mondo per Anonimo Veneziano e l’attore americano, considerato un cult dai fan del cinema fantastico Robert Englund, di cui vedremo l’ultimo film The Sinner girato in Italia in anteprima mondiale. Il Fantafestival, dopo tre decenni di attività, si è sempre più consolidato tanto da porsi a buon diritto nel novero dei festival di genere tra i più accreditati in Europa. Ai direttori Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli va da parte della Direzione Generale per il Cinema, che sostiene il Fantafestival da sempre, un sincero ringraziamento per il lavoro svolto con l’augurio di una buona visione a tutti.

Gaetano Blandini Direttore Generale per il Cinema Ministero per i Beni e le Attività Culturali

evento speciale

Il ladro di Bagdad Il capolavoro di Raoul Walsh in edizione restaurata e musicata dalla Academy of Motion Picture

a felicità bisogna meritarsela! questa è la morale de Il ladro di Bagdad: Ahmed trionfa sui misteri e le magie dell’Oriente. Mettendo in campo la sua intelligenza e prontezza di spirito contro il male, egli da ladro diventa eroe e si dimostra degno di una principessa bellissima, ed erede di un grande regno. Un po’ come è avvenuto al protagonista, sceneggiatore e produttore del film, Douglas Fairbanks che, mentre rea- lizzava Il ladro di Bagdad, si rese conto di essere il re di Hollywood, anche se ancora non incoronato. ConL l’aiuto di un enorme budget, egli riuscì a creare una vera “fantasia” delle Mille e una Notte. In occasione della prima, un giornalista scrisse che il film mostrava alle future generazioni quanto avanti gli americani fossero giunti sulla strada dell’ingegno e della sensibilità. Il Ladro di Bagdad è confezionato con trucchi ed effetti speciali che ne fanno il miglior film “fantasy” mai realizzato: un’arma- tura magica, un cristallo che vede tutto, il mantello che rende invisibili, un tappeto magico e perfino un cavallo volante. Lo stesso Fairbanks era un effetto speciale vivente. Le sue acrobazie erano preparate e provate con la stessa accuratezza dei numeri di ballo di Fred Astaire. Suo figlio racconta che Fairbanks si vedeva come ballerino acrobatico che volteggiava con movimenti aggraziati intorno alle avventure del racconto. Fondamentale per il successo del film fu la collaborazione quale scenografo di , che nel progredire della carriera, avrebbe diretto (1940) il remake de Il ladro di Bagdad e nel 1953 il mitico Invaders from Mars. Menzies si ispirò alle scene per il balletto Sherazade opera dell’artista russo Léon Bakst, per il loro senso di splendore e la sensualità. Tuttavia, per evitare che la bella fiaba scendesse sulla terra, aveva bisogno che gli imponenti set apparissero senza peso. Traendo ispirazioni dagli illustratori Edmund Dulac ed Aubrey Beardsley, creò un paesaggio art nuveau di scale a spirale, balconi sospesi e ponti fluttuanti nell’aria. Costruì inoltre i set su nere superfici perfettamente lucide, così che le costruzioni si riflettessero su IL LADRO DI BAGDAD The Thief of Bagdad quel pavimento scintillante. L’illusione è quella di di Raoul Walsh una città sospesa nello spazio. Menzies dichiarò: “Il realismo è assolutamente inu- Usa 1924 tile, quando si hanno a disposizione tutte le risorse Sceneggiatura: Lotta Woods, Douglas Fairbanks, Achmed Abdullah Attori: Douglas Fairbanks, Snitz Edwards, Charles Belcher, Julanne Johnston, della macchina da presa per produrre degli effetti Sojin Kamiyama, Noble Johnson, Brandon Hurst, Anna May Wong tali ai quali solo i sogni possono stare alla pari….” Fotografia: Arthur Edeson Scenografie: William Cameron Menzies Realizzando le musiche che avrebbero accom- Costumi: Mitchell Leisen pagnato la versione restaurata, Carl Davis scel- Effetti Speciali: Hampton Del Ruth, Coy Watson Sr. Montaggio: William F. Nolan se di ispirarsi a quelle del compositore russo Musiche: Carl Davis, Mortimer Wilson Rimsky-Korsakov. Il musicista spiegò: “Il film è Produzione: Douglas Fairbanks Pictures - United Artists influenzato da quello che io chiamo orientalismo Distribuzione: United Artists - Mondadori Video 140’ - b/n russo: un misto di esotismo e mito, uniti dal puro virtuosismo. Tutti temi che si ritrovano nella Ahmed, un giovane e spericolato ladro, penetra nel palazzo del Califfo di Bagdad musica di Rimsky-Korsakov”. La scelta dei temi alla ricerca di un forziere d’oro, ma si ritrova nella camera da letto di una principes- sa di cui si innamora a prima vista. Il giorno dopo ruba abiti sfarzosi al bazaar per è perfetta per la magia che scorre sullo scher- unirsi a un drappello di tre principi appena giunti in città per chiedere la mano della mo. Quando il Ladro e la Principessa, adagiati principessa, che sembra ricambiare il suo amore. Tuttavia la situazione precipita con l’invasione dei feroci mongoli che si impadroniscono della città, ma alla fine sarà sul tappeto volante scivolano sopra i minareti proprio Ahmed a liberare la sua città. Celeberrima versione tratta da un racconto de di Bagdad, verso il loro romantico futuro, lo Le mille e una notte, il film nacque dall’incontro tra due grandi personalità, il regista splendore di Rimsky-Korsakov, enfatizzato dalla Raoul Walsh e l’attore Douglas Fairbanks, che lo produsse e lo cosceneggiò, seppur sotto pseudonimo. Tra i film più costosi dell’epoca, soprattutto a causa di effetti grande orchestra, ci conferma che essi hanno speciali stupefacenti, Il ladro di Bagdad è una favolosa combinazione di avventura, realmente meritato la loro felicità. esotismo e fantasia, capace di guardare alla tradizione orientale abbinandovi la fisi- cità straripante di Fairbanks e la solida energia di Walsh. Del film sono stati tratti tre remake, nel 1940, nel 1961 e nel 1978. Douglas Fairbanks filmografia 1916 Intolerance Interprete dell’americanismo e incarnazione sportiva e spericolata del suo ottimi- reg. David W. Griffith 1917 In Again, Out Again smo conquistatore, fu dal 1916 al 1926 il divo più popolare dello schermo. Con reg. John Emerson D. W. Griffith, che l’aveva fatto esordire alla Triangle nel 1915, con Mary Pickford Wild and Woolly (sua moglie dal 1920) con la quale costituì una coppia celeberrima e mitica di reg. John Emerson Down to Earth “ambasciatori di Hollywood” (anche in URSS), e con Charlie Chaplin fondò nel reg. John Emerson 1919 la United Artists (Artisti Associati), per la quale interpretò una seconda The Man from Painted Post reg. John Emerson serie di film avventurosi tra cui Il segno di Zorro (1920), I tre moschettieri (1921), The Man from Painted Post Robin Hood (1922), Il ladro di Baghdad (1922-23), Il pirata nero (1926 a colori), reg. Joseph Henabery Reaching for the Moon estendendo universalmente la propria fama. Alla terza serie, quella della rapida reg. John Emerson decadenza causata dall’avvento del cinema parlato, appartengono tra l’altro La A Modern Musketeer bisbetica domata (1929), l’unico con la Pickford che lo riportò allo Shakespeare reg. Allan Dwan 1918 Swat the Kaiser degli esordi in teatro, e Le ultime avventure di Don Giovanni (1934). Anche il figlio reg. Joseph Henabery Douglas Elton Jr. (New York 1909-2000) è stato attore di qualità, interpretando Headin’ South reg. Allan Dwan e Arthur Rosson Mr. Fix-It reg. Allan Dwan Say! Young Fellow reg. Joseph Henabery Bound in Morocco reg. Allan Dwan He Comes Up Smiling reg. Allan Dwan Sic ‘Em, Sam reg. Albert Parker Arizona reg. Douglas Fairbanks 1919 The Knickerbocker Buckaroo reg. Albert Parker His Majesty, the American reg. Joseph Henabery When the Clouds Roll by reg. Victor Fleming e Theodore Reed 1920 The Mollycoddle reg. Victor Fleming The Mark of Zorro (Il segno di Zorro) reg. Fred Niblo 1921 The Nut reg. Theodore Reed The Three Musketeers (I tre moschettieri ) reg. Fred Niblo 1922 Robin Hood (idem) reg. Allan Dwan 1924 The Thief of Bagdad reg. Raoul Walsh 1925 Don Q Son of Zorro reg. Donald Crisp 1926 The Black Pirate (Il pirata nero) reg. Albert Parker 1927 The Gaucho reg. F. Richard Jones 1929 The Iron Mask (La maschera di ferro) reg. Allan Dwan The Taming of the Shrew (La bisbetica domata) reg. Sam Taylor 1930 Terra Melophon Magazin Nr. 1 reg. Rudolf Biebrach Reaching for the Moon (Come il pirata Nero) reg. Edmund Goulding 1931 Around The World In 80 Minutes (Il giro del mondo in ottanta minuti) reg. Douglas Fairbanks, Victor Fleming 1932 Mr. Robinson Crusoe reg A. Edward Sutherland 1934 The Private Life of Don Juan (Le ultime avventure di don Giovanni) reg. Alexander Korda Raoul Walsh

Raoul Walsh, uno dei più proli- fici e stimati maestri del cinema d’azione, è nato a New York l’11 marzo 1887. Scappato di casa quando era ancora un ragazzo, Walsh ha fatto tutti i mestieri possibili, incluso il cowboy, e tornato a New York ha cominciato a lavorare come atto- re di teatro. Nel 1914 è diventa- to assistente del regista David Wark Griffith, e ha interpretato John Wilkes Booth (l’assassino di Lincoln) nel film Nascita di una nazione (1915). Negli stessi anni Raoul Walsh ha diretto i suoi primi film, e nel 1916 ha sposato Miriam Cooper, una delle protagoniste di Nascita di una nazione. La coppia ha adottato due bambini. Nel 1924, Walsh diventa uno dei più importanti registi di Hollywood, grazie allo straordinario successo del film Il ladro di Bagdad, con filmografia Douglas Fairbanks. Durante le 1915 Carmen 1951 Le avventure del cap. Hornblower riprese del film Notte di tradimento 1924 Il ladro di Bagdad (Captain Horatio Hornblower) (In Old Arizona 1929), Raoul Walsh (The Thief of B. 1924) Tamburi lontani (Distant Drum) 1926 Gloria (What Price Glory Sabbie rosse è coinvolto in uno spaventoso inci- 1927 La scimmia che parla () dente d’auto che gli fa perdere un (The Monkey Talks) 1952 La strada dell’eternità () Il mondo nelle mie braccia occhio, e mette fine per sempre 1929 I due rivali (The Cockeyed World) 1930 Il grande sentiero () () alla sua carriera di attore. 1936 Annie del Klondike () Il pirata Barbanera Tra i centotrenta film diretti dal Grandi occhi scuri () () 1937 Per la sua donna (Jump for Glory) 1953 Gli sparvieri dello stretto regista americano ci sono capola- 1939 I ruggenti anni Venti (Sea Devils 1953) vori come Una pallottola per Roy () Il suo onore gridava vendetta (Duello all’ultimo sangue ) (1941), con Humphrey Bogart e 1940 Strada maestra ( ) La belva umana () 1954 Le giubbe rosse del Saskatchewan Ida Lupino, La storia del generale 1941 Una pallottola per Roy (High Sierra) (Saskatchewan) Custer (1941) e Obiettivo Burma! La storia del generale Custer 1955 Prima dell’uragano (Died With Their Boots On) (Battle Cry) (1945), con Errol Flynn, Gli amanti Bionda fragola () Gli implacabili (The Tall Men) della città sepolta (1949), remake Fulminati (Manpower) 1956 Un re per quattro regine () western di Una pallottola per Roy, e 1942 L’avventura impossibile () Femmina ribelle Tamburi lontani (1951), rielaborazio- Il sentiero della gloria (Gentleman Jim) (The Revolt of Mamie Stover) 1957 La banda degli angeli ne del soggetto di Obiettivo Burma! 1943 L’ostaggio () Le spie () () interpretata da Gary Cooper. Walsh 1944 Tre giorni di gloria () 1958 La bionda e lo sceriffo ha diretto il suo ultimo film, Far 1945 La corsa della morte (Salty O’Rourke) (The Sheriff of Fractured Jaw) Obiettivo Burma (Objective, Burma!) Il nudo e il morto West, nel 1964. 1946 Io amo (The Man I Love) (The Naked and the Dead) Il grande regista è morto il 31 1947 Notte senza fine () 1959 La moglie sconosciuta (A Private’s Affair) dicembre 1980, all’età di novan- Notte di bivacco (Cheyenne) 1948 Sul fiume d’argento (Silver River) 1960 Ester e il re (Ester and the King tatre anni, ed è stato sepolto nel Falchi in picchiata () con Mario Bava) cimitero cattolico di Assumption, 1949 Gli amanti della città sepolta 1961 Avventura d’amore e di guerra (Colorado Territory) (Marines Let’s Go) nella Simi Valley, in California. La furia umana () 1964 Far West () F.il “cattivo” Murray che ama Totò edAbraham Eduardo di Renato Venturelli

La sua partecipazione a un classico della letteratura italiana non deve del resto stupire. Nato a Pittsburgh il 24 ottobre 1939, F.Murray Abraham pro- viene da una famiglia italo-siriana: la madre è di origine calabrese, la miste- riosa ma non troppo F. del suo nome sta per Fahrid, e la mescolanza di culture della sua formazione compren- de anche gli anni decisivi trascorsi a El Paso o l’università frequentata in Texas, dove ricorda di aver frequentato molto ambienti ispanici e di aver quindi assorbito il loro accento particolare. Nel campo del cinema fantastico, spic- ca innanzitutto la sua partecipazione alla saga di – L’insurrezione (1989) di Jonathan Frakes, dove inter- preta Ad’har Ru’afo, il capo dei cattivis- simi So’na, decisi a mettere le mani sul pianeta dei Baku e sul loro segreto di L’Oscar lo vinse subito, praticamente E’ stato Bernardo Gui, l’Inquisitore de eterna giovinezza. Un ruolo in cui recita al primo colpo, con l’ormai leggenda- Il Nome della rosa (1986), e poi Stalin col viso coperto da un trucco pesan- ria interpretazione di Antonio Salieri in Children of the Revolution (1996), tissimo. «Ho recitato in molti classici nell’Amadeus di Milos Forman. Era Al Capone nei film Baby Face Nelson greci – ha detto Abraham – Quello che il 1984, F. Murray Abrahm aveva già (1995) e Dillinger and Capone (1996), il si prova dietro una maschera è molto quarantacinque anni, ma fino ad allora gangster Arnold Rothstein in L’impero misterioso, primitivo. E poi, quando era stato soprattutto un interprete tea- del crimine (1991), il dittatore sudameri- ci si nasconde dietro una maschera si trale e televisivo, anche se già visto al cano Mendoza in Eruption (1997)… può fare qualsiasi cosa! Ci si può libe- cinema in film come Serpico, Tutti gli Soprattutto, per il grande pubbli- rare di un’energia enorme che di solito uomini del presidente, Moses Wine co italiano, ha interpretato l’Inno- si frena. Normalmente, si dovrebbe Detective o lo Scarface di De Palma. minato nella versione televisiva dei essere capace di farlo, è quello che si Da quel momento, ha cominciato a Promessi Sposi diretta nel 1989 da chiama ispirazione». incarnare una serie di grandi figure Salvatore Nocita, quella per inten- In Mimic (1997) di Guillermo del Toro è autorevoli, spesso tragiche e solitarie, derci con Alberto Sordi che fa don invece il dr.Gates, testimone dell’incu- a volte anche minacciose, di quelle Abbondio, Dario Fo nella parte di bo horror a base di insetti e scarafag- da ascriversi alla categoria dei grandi Azzeccagarbugli e Burt Lancaster in gi mutanti sviluppatisi nei sotterranei cattivi dello schermo. quella del cardinale Borromeo. newyorkesi. In I 13 spettri (2001) di

Steve Beck, horror visionario ispirato e finzione, oppure La dea dell’amore in Tramonto di un eroe (1989), malin- al William Castle di I tredici fantasmi, è (1995) di Woody Allen, dove Abraham conica storia di formazione a tinte invece Cyrus Kriticos, un tizio che ha è il capo del coro greco che spia fantastiche scritta e diretta dall’autore rinchiuso anime umane nelle fonda- e commenta le vicende umane del di Cocoon, dove Christian Slater è menta della sua abitazione, lasciata poi film. Ma va citato ancheNostradamus un ragazzo che sogna di diventare in eredità al nipote. Il tutto ambientato (1994), coproduzione anglo-tedesca astronauta. in una grande villa, concepita come diretta da Roger Christian con un cast Tutto questo senza dimenticare che casa-macchina le cui pareti trasparenti imponente che comprende anche F. Murray Abraham in questi ultimi si aprono e si chiudono ermeticamen- Tcheky Karyo, Amanda Plummer, anni ha continuato ad approfondire te, costruendo una serie di labirinti tor- Julia Ormond, Assumpta Serna, sempre più i legami con l’Italia. Ha tuosi e di celle soffocanti: una bella idea Rutger Hauer: nella biografia in costu- lavorato fra gli altri con Pupi Avati (I scenografica, in cui Murray Abraham si me, ambientata nella Francia del XVI cavalieri che fecero l’impresa), Ricky installa come ideale figura demoniaca, secolo, Murray Abraham è il dr.Julius Tognazzi (era Tommaso Buscetta in scelto da produttori prestigiosi come Scalinger, scienziato illuminato che I giudici), Lina Wertmuller (Peperoni Robert Zemeckis & . mostra a Nostradamus la sua biblio- ripeni e pesci in faccia), Renzo Tra i suoi film che toccano l’immagina- teca segreta, ricca di testi proibiti su Martinelli (da Piazza delle cinque lune rio del cinema fantastico vanno ricor- scienza e occultismo. E tra le incur- al Il mercante di pietre al Barbarossa): dati anche titoli come Last Action Hero sioni nel fantastico si possono citare sempre portando in ogni film, anche (1993) con , anche il Noè di Muppets from Space nel più piccolo, la sua forte ed inten- tutto giocato sul rapporto tra realtà (1999), oppure il professor Bertram sa presenza scenica.

MURRAY ABRAHAM Star Trek è stata un’esperienza fantastica. Molto divertente. DOMANDE E RISPOSTE È vero, il make-up mi ha ricordato una maschera di teatro classico. • Cominciamo dalle sue origini italiane da parte materna: può spiegarle con precisione agli spettatori italiani? e in che modo • In Mimic ha lavorato con Guillermo Del Toro, considerato uno si sono incrociate con le sue altre matrici culturali: quella siriana, dei maggiori registi del cinema fantastico contemporaneo: com’è quella statunitense, quella ispanica con cui è entrato in contatto andata? negli anni texani? Guillermo Del Toro è uno dei migliori registi che io conosca. Mia madre è di origini calabresi, è una donna di 94 anni in buona salute. Lei è la mia ispirazione. La adoro. Ogni anno • In I 13 spettri ha un bel personaggio demoniaco: che ne pensa del vado a trovare la mia numerosa famiglia che vive in Texas. personaggio, del film e delle sue particolari scenografie? “13 Ghosts” è stato un altro bel periodo. • Come è avvenuta la sua formazione artistica? La formazione Ci siamo quasi tutti congelati ma ci siamo molto divertiti. teatrale, le prime esperienze al cinema e in televisione... Un ruolo fantastico. Ho studiato recitazione e raffinato la mia tecnica con Uta Hagen. La mia prima esperienza dal vivo in televisione è • Lei ha interpretato anche il dr.Julius in Nostradamus di Roger avvenuta nel 1966. Mentre, la mia prima esperienza teatrale Christian, un film poco conosciuto in Italia. Può parlarcene? è stata con Ray Bradbuf in Ice Cream Suit. Nostradamus è una buona storia. Le riprese sono avvenute all’interno del castello di Dracula. • Il personaggio di Salieri in Amadeus le ha dato la celebrità, ma in É stato molto misterioro e inqueitante. che maniera ha poi condizionato anche la sua carriera e i ruoli che Il paesaggio intorno era bellissimo ma pieno di mistero. le sono stati proposti in seguito? L’arrivo dell’Oscar mi ha dato la possibilità di interpretare i • Esiste qualche ruolo fantastico che le piacerebbe interpretare più grandi personaggi che siano stati mai scritti: da Greci a al cinema? Shakespeare, da Pirandello a Beckett per passare a Pinter. Mi piacerebbe interpretare D’Annunzio e anche Prospero. Tutti i più grandi. Ho lavorato con le più grandi star del cinema: , • Ci sono film fantastici, horror o di fantascienza, che l’abbiano Sofia Loren, Grancarlo Giannini, etc… particolarmente colpita? Gli scrittori Ray Bradbury e Phillip K. Dick sono i migliori. • Come è arrivato a interpretare Star Trek - Insurrection? Conosceva bene la serie Star Trek? E come giudica l’uso di un • Cosa ci può dire del suo rapporto col cinema italiano, ultimamente trucco così pesante, che le ha fatto citare l’uso delle maschere sempre più intenso? nel teatro classico? Mi piacerebbe vivere per metà in Italia e per metà negli USA. F.filmografia Murray Abraham

1971 They Might Be Giants The Favorite (La Favorita) Nostradamus usa/Canada reg. Anthony Harvey, Usa reg. Jack Smight,Usa/Svizz. reg. Roger Christian, 2002 Joshua 1973 Serpico Un uomo innocente Fr/Uk/Germ/Romania reg. Jon Purdy, Usa reg. Sidney Lumet, Usa reg. Peter Yates, Usa 1995 Baby Face Nelson 2003 Piazza delle cinque lune 1975 The Prisoner 1990 La Batalla reg. Scott P. Levy, Usa reg. Renzo Martinelli, of Second Avenue de los Tres Reyes Dillinger and Capone italia/Uk (Il prigioniero della (La Battaglia reg. Jon Purdy, Usa My Father, seconda Strada) dei tre tamburi di fuoco) Mighty Aphrodite Rua Alguem 5555 reg. Melvin Frank, Usa reg. Souheil Ben-Barka, (La dea dell’amore) reg. Egidio Eronico, The Sunshine Boys uchkun Nazarov, reg. Woody Allen, Usa italia/Brasile/Ungheria (I ragazzi irresistibili) it/Sp/Urss/Marocco 1996 Children of the Revolution 2004 Peperoni ripieni reg. Herbert Ross, Usa Cadence (Uomini al passo) reg. Peter Duncan, Usa e pesci in faccia 1976 Al the President Men reg. Martin Sheen, Usa 1997 Una vacanza all’inferno reg. Lina Wertmuller, (Tutti gli uomini del presidente) The Bonfire reg. Tonino Valerii, Italia italia/Germania/Spagna reg. Alan J. Pakula, Usa of the Vanities Eruption The Bridge The Ritz (Il Falò delle vanità) reg. Gwyneth Gibby, Perù of San Luis Rey (Il vizietto americano) reg. Brian De Palma, Usa Mimic reg. Mary McGuckian, reg. Richard Lester, Usa 1991 Money reg. Guillermo del Toro, Usa spagna/Uk/Francia Madman (Intrigo in 9 mosse) 1998 Star Trek - Insurrection 2006 A House Divided reg. Dan Cohen, Israele reg. Steven Hilliard Stern (Star Trek - L’insurrezione) reg. Mitch Davis, Usa 1978 The Big Fix Fr/Canada/It/Olanda reg. Jonathan Frakes, Usa Il Mercante di pietre (Moses Wine, detective) Mobsters The Evil Empire 1999 Muppets from Space reg. Renzo Martinelli, reg. Jeremy Kagan, Usa (L’impero del crimine) (I Muppets venuti dallo spazio) it/Uk 1983 Scarface reg. Michael Karbelnikoff, Usa reg. Tim Hill, Usa Quiet Flows the Don reg. Brian De Palma, Usa By the Sword For Love or Mummy reg. Sergei Bondarchuk, 1984 Amadeus reg. Jeremy Kagan,Usa reg. John R. Cherry III, uk reg. Milos Forman, Usa 1993 Loaded Weapon 1 Larry Harmon, Usa L’inchiesta 1986 Il nome della rosa (Palle in canna) L’Arca di Noè reg. Giulio Base, reg. Jean-Jacques Annaud, reg. Gene Quintano, Usa reg. John Irvin, Italia, italia/Spagna/Usa/Bulgaria Francia/Italia/Germania Sweet Killing miniserie TV 2007 Come le formiche 1988 An Innocent Man reg. Eddy Matalon, I giudici reg. Ilaria Borrelli, Italia (Un uomo innocente) Francia/Canada (Nella terra degli infedeli) Scimmie assassine reg. Peter Yates, USA Il caso Dozier reg. Ricky Tognazzi, reg. Robert Young, Thail Russicum reg. Carlo Lizzani, Italia film per la TV, Italia 2008 Carnera: il campione I giorni del diavolo Last Action Hero Ester più grande reg. Pasquale Squitieri, Italia reg. John McTiernan, Usa reg. Raffaele Mertes, reg. Renzo Martinelli 1989 Beyond the Stars 1994 Fresh film per la TV, Italia italia/Romania (Tramonto di un eroe) reg. John McTiernan, 2000 Finding Forrester Cartoline da Roma reg. David Saperstein, Usa usa/Francia (Scoprendo Forrester) reg. Giulio Base, Italia Eye of the Widow Jamila reg. Gus Van Sant, Usa 2009 Perestroika reg. Andrew V. McLaglen, Usa reg. Monica Teuber, Germ. 2001 I cavalieri che fecero reg. Slava Tsukerman, Usa Slipstream L’affaire l’impresa Barbarossa reg. Steven Lisberger, Uk reg. Sergio Gobbi, Francia reg. Pupi Avati, It/Fr reg. Renzo Martinelli, I promessi sposi Surviving the Game Thir13en Ghosts italia/Romania (The Betrothed, miniserie TV) (Sopravvivere al gioco) (I Tredici spettri) reg. Salvatore Nocita, Italia reg. Ernest R. Dickerson, Usa reg. Steve Beck, …And the winner is Carlo Rambaldi

Geppetto degli FX da Oscar, geniale artigiano della fantasia di Gianluca Nardulli Carlo RambaldiCarlo Rambaldi nasce il 15 Settembre 1925 a Vigarano sedici metri, interamente in legno, con snodi metallici, rive- Mainarda, paese contadino del ferrarese. Il padre è un stito di tela gommata ed animato da sei operatori occultati meccanico di biciclette, ed è proprio riparando gli ingra- all’interno del corpo del mostro. Per far apparire la pelle naggi e le catene delle bici che il giovanissimo Rambaldi del drago squamata, vengono utilizzati ben 3.000 vassoi di comprende la struttura di una “macchina”, seppur sem- cartone da dolce. Infine, per la scena clou (quando Sigfrido plice, come la bicicletta. Questo lavoro giovanile alimenta lo uccide ficcandogli la spada chiamata nell’occhio), per l’acume di Carlo, e lo fa interessare ai segreti di altre mac- rendere l’umore vitreo del bulbo oculare, Rambaldi riempie chine, sempre più grandi e complesse: nascono curiosità e una sacca con abbondante carne Simmethal. passione per la meccanica. Ma fin da bambino si cimenta Sigfrido rappresenta il suo esordio sullo scenario della nel disegno e più tardi inizia a modellare la creta. “Hollywood sul Tevere”. Dal ‘38 al ‘42, frequenta prima le scuole medie e poi l’Istituto Nel 1959 il produttore Emimmo Salvi commissiona a Tecnico a Ferrara. A diciotto anni viene chiamato alle armi. Rambaldi un gigantesco manichino con le fattezze del Nel dopoguerra, termina gli studi da geometra e nel ’47 si titanico Golia per il film biblico David e Golia, diretto dal duo iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nello stes- Richard Pottier - Ferdinando Baldi, che annovera nel cast so anno presenta alcune sue opere alla Mostra di Pittura sul Orson Welles, Eleonora Rossi Drago, Massimo Serato. Delta Padano, dal tema “Lavoratori della terra”. Fra i numerosi “peplum” girati in quel periodo, Rambaldi Tra il ‘48 e il ‘49 realizza assieme all’amico Alberto Cavallari viene contattato dal produttore Achille Piazzi per La ven- una serie di disegni per dei giornali locali ed anche manife- detta di Ercole, diretto dallo specialista Vittorio Cottafavi sti e locandine pubblicitarie. Approfondisce la scultura e ed interpretato dal culturista Mark Forrest, insieme a la pittura neorealistica; contemporaneamente, si avvicina Broderick Crawford; l’artista realizza un Centauro elettro- all’elettromeccanica applicata a sculture semoventi. meccanico, un Pipistrello gigante, un Cerbero a tre teste Nel 1951 si diploma all’Accademia di Bologna, corso di ed alcuni serpenti meccanici. Inoltre partecipa con alcuni Scenografia. Nel 1952, nell’ambito della mostra di pittura FX (per la scena con il ciclope Polifemo) al film diretto da collettiva sull’alluvione del Polesine il suo intenso quadro Riccardo Freda I giganti della Tessaglia – Gli argonauti con Fuga dalle acque viene notato dalla critica. Massimo Girotti. Nel ‘54 ottiene il primo premio alla Mostra-Concorso Sul finire del 1960 Rambaldi viene presentato al famoso nazionale per il manifesto della Celebrazione di Torquato architetto-scenografo Mario Chiari (I vitelloni, Guerra e Tasso. pace, La diga sul Pacifico, Jovanka e le altre), impegna- Nell’arco del 1956, scrive e dirige il breve documentario to nell’epico kolossal religioso Barabba, prodotto dal da 9 minuti Pescatori di storioni, girato alle foci del Po. tycoon , diretto da e Rambaldi realizza tre storioni meccanici (creati vista la interpretato da Anthony Quinn, Silvana Mangano, Jack moria di veri pesci). Palance. Il suo compito è quello di ideare quattro manichini Nel 1957 Rambaldi si trasferisce a Roma. Qui il produttore meccanici raffiguranti dei gladiatori che devono cadere Antonio Ferrigno sta cercando chi realizzi velocemente di dall’alto di un ponte in mezzo a leoni veri e fiamme; per la realizzare il drago per Sigfrido, la leggenda dei Nibelunghi, scena del combattimento dei gladiatori, deve realizzare scritto e diretto da Giacomo Gentilomo. Rambaldi propo- un perfetto manichino elettromeccanico di un gladiatore ne un modello di drago di meno di mezzo metro ed ottiene che viene imprigionato in una rete da J. Palance; infine un l’incarico. Su una larga terrazza messagli a disposizione altro manichino con le fattezze della divina Mangano per come officina, realizza una specie di dinosauro lungo la scena della sua lapidazione ed alcuni orsi meccanici da utilizzare negli spettacoli dell’arena. Dopo aver costruito fornisce alcuni arti e particolari anatomici posticci per effet- tre modelli di storioni elettromeccanici, di circa tre metri, ti di tagli e di spari, oltre ai calchi di una testa e membra, per il film Scano Boa - Violenza sul fiume del 1961, di per il film documentario Africa addio, diretto da Gualtiero Renato Dall’Ara, Rambaldi collabora con altri tre film epico- Jacopetti & Franco Prosperi. Quest’anno Rambaldi risulta mitologici. Per La leggenda di Enea, 1962, costruisce una anche Model Maker del cult prodotto da creatura molto complessa: un mostro anfibio lungo 14 Terrore nello spazio di Mario Bava e realizzatore di alcuni metri, largo all’addome 2,80 metri, in grado di muovere gli FX per La strega in amore di Damiano Damiani. È nuova- occhi, le antenne, la mandibola, la testa, il torace, l’addo- mente grazie a Dino De Laurentiis che Rambaldi riesce me e le zampe fornite di più articolazioni. Completamente ad esprimersi al meglio, con un budget molto più soste- elettrico, risulta assai suggestivo in quanto capace di muo- nuto, per il film girato a Dinocittà: La Bibbia - In principio versi e “recitare” sia in terra (strisciando su rotaie nascoste sotto la sabbia della spiaggia di Palinuro) sia in acqua (con i motori chiusi in camere stagne e l’energia erogata da un gruppo elettrogeno a distanza). Per Marte, dio della guerra (1962) di Marcello Baldi a Rambaldi viene commissionata una gigantesca pianta carnivora dal diametro totale in apertura di otto metri, dotata di sei petali da tre metri, alternati con tentacoli da cinque metri capaci di avvilup- pare l’attore M. Serato; il famelico fiore carnivoro viene “animato” negli studi De Paolis affittati dalla Galatea Film e qui distrutto, per esigenze di scena, a colpi di scure. Infine, per Perseo l’invincibile, 1962, epopea diretta da Alberto De Martino, Rambaldi costruisce una Medusa alta 3,5 metri, dotata come una diabolica idra di tentacoli e serpenti ipno- tizzatori. Il set è allestito dalla Cineproduzioni Emo Bistolfi a Lavinio, sul litorale laziale, ed il mostro, che ha occhi luminescenti, nascosti da palpebre azionate a distanza, si muove sinuoso verso le sue vittime. In questa pletora di “sword and sandal”, per Maciste contro i mostri di Guido Malatesta, Rambaldi disegna solo il bozzetto del mostro anfibio che poi, però, non realizza passando il progetto ad altri tecnici. Dopo aver fornito un realistico pescecane lungo cinque metri a propulsione ad elica (azionato all’in- terno da un sommozzatore professionista) per Ti-Kojo e il suo pescecane, girato nel 1962 da Folco Quilici, costruisce una mongolfiera settecentesca - fedelmente riprodotta a Cinecittà con tanto di festoni e bandiere - dal diametro di cinque metri per il film del francese Jean Delannoy Venere imperiale (1962). Un anno dopo (1963) partecipa al kolos- sal storico della 20th Century Fox Cleopatra, di Joseph L. Mankiewicz, con le due star hollywoodiane Elizabeth Taylor e Richard Burton. Il contributo dell’artista consiste in un velenoso aspide occultato dentro un cesto di fichi, vari effetti speciali ed alcuni ornamenti metallici per i costumi degli egiziani. Nello stesso anno, Rambaldi realizza alcuni effetti speciali ed un’armatura medievale snodata alle giun- ture e laminata in oro per la spassosa commedia di La Pantera Rosa (The Pink panther). Nel 1965, da il suo tocco agli effetti speciali trucco del ragno gigante de Il boia scarlatto di Massimo Pupillo; poi (The Bible – In the beginning) del 1966; viene ingaggiato prima fase; i due calchi pre-finali vengono anche dotati di per coordinare ed approntare quattro delle scene chiave alcuni meccanismi che simulano il movimento sussultorio dell’imponente opera diretta da John Huston La cre- del torace; nell’ultima fase il quinto e conclusivo calco azione dell’universo, La creazione di Adamo, Sodoma viene sostituito con l’attore che completa la scena; suc- e Gomorra e Il diluvio universale. La prima scena viene cessivamente, durante il montaggio, tutte le fasi vengono risolta con soluzioni ottiche e meccaniche innovative; per unite grazie ad un delicato processo ottico. Per quello la creazione di Adamo, Rambaldi deve eseguire un calco che riguarda il terzo episodio, Rambaldi viene incaricato dell’attore nella posizione del “risveglio”; dai negativi dello di concepire il vitello d’oro di Sodoma e Gomorra: realizza stesso calco ricava cinque copie che vengono ritoccate con la resina poliestere una bellissima scultura alta cinque e ridotte progressivamente fino alla forma “informe” della metri. Dal punto di vista tecnico, l’episodio del Diluvio Universale presenta aspetti interessanti di meccanica ed ingegneristica applicata al cinema spettacolare. Si tratta di muovere l’Arca di Noè, costruita in quattro versioni: una lunga sessanta metri, come quella descritta nella Bibbia, che può essere utilizzata da tutti gli attori e gli animali veri presenti sul set, ed altre tre in scala ridotta, da due, quattro e sei metri, utilizzate a rotazione per la scena della difficile navigazione sotto il Diluvio. L’Arca in movimento segue percorsi obbligati perché in realtà è trainata da un carrello snodato che scorre su una monorotaia; contemporanea- mente, è fissata allo stesso carrello con articolazioni che le permettono di ondeggiare “naturalmente” sul tumultuoso mare d’acqua. Rambaldi, per questa scena complessa, si occupa di coordinare tutti gli effetti atmosferici del Diluvio ottenuti con macchine da vento, impianti a comando per la pioggia e nuvole e lampi “posticci”. Il movimento vorticoso delle onde viene provocato da alcuni impianti a vibrazioni elettriche, posti sotto il pelo dell’acqua, che ne regolano la potenza e l’ampiezza. L’artista costruisce inoltre 20 uomini meccanici che corrono sulle rocce e chiedono pietà allo scoppiare dell’improvvisa pioggia fatale ed alcune bestie feroci controllate elettronicamente, mimetizzate fra quelle reali. Nel 1965 Rambaldi lavora a cinque film: Giulietta degli Spiriti di Federico Fellini, in cui realizza due cavalli scheletrici animati con meccanismi, che fluttuano su una zattera; James Tont Operazione U.N.O., una parodia di 007 scritta e diretta da Bruno Corbucci e Gianni Grimaldi ed interpretata da in lotta contro il diaboli- co Goldsinger… qui Rambaldi fabbrica un giradischi gigan- tesco (m 8x3), funzionante (più altri effetti speciali); Marcia Nuziale, film ad episodi scritto e diretto da Marco Ferreri, dove crea vari manichini meccanici; il fumettistico Modesty Blaise, la bellissima che uccide di Joseph Losey, in cui costruisce un manichino della Falk, una protesi schienale asportabile contenente i pezzi di una ricetrasmittente ed un gabbiano tipo mini-pallone aerostatico; infine Thrilling, tipica commedia all’italiana in tre episodi prodotta da Dino De Laurentiis, dove realizza delle curiose strisce pedonali, in materiale plastico flessibile, capaci, a comando, di chiu- dere dentro di loro, come in una prigione, Nino Manfredi, protagonista dell’episodio iniziale Il vittimista diretto da interpretato dal 30enne Law – separatosi da pochissimo Ettore Scola (gli altri due sono Sadik” e L’autostrada del dal nero costume di Diabolik - che però rimanevano sempre Sole, diretti rispettivamente da Gian Luigi Polidoro e Carlo aperte anche in posizione di riposo. Rambaldi, chiamato 72 Lizzani). Dopo aver disegnato e creato una mummia india ore prima di girare le sequenze con l’angelo, ricostruisce le in posizione fetale per un film mai girato, Rambaldi torna al ali: non solo si aprono e battono vigorosamente in volo, ma lavoro nel 1966 con altre due pellicole: Falstaff (Chimes at si chiudono a riposo. Per questo film l’artista firma anche midnight) di e con Orson Welles, per cui costruisce cinquan- alcune bambole dall’aspetto terribile che camminano mec- ta armature di gomma indurita e patinata simil metallo, una canicamente e sono sincronizzate con il proprio movimento delle quali, quella per Welles (qui alla sua ultima regia), con mandibolare, e realizza il costume della sexy eroina spazia- un diametro di due metri; e Il grande colpo dei sette uomini le Barbarella, una specie di corazza trasparente, ottenuto d’oro, scritto e diretto da , in cui firma alcuni dal calco completo del corpo della Fonda. ragni meccanici semoventi sul corpo dell’attrice Rossana Dopo la breve parentesi di Faustina, 1968, di Luigi Magni Podestà, due modellini di sommergibili lunghi due metri e per cui esegue una mummia di donna contenuta in un sar- mezzo e un’ingente quantità di lingotti d’oro (riproducenti cofago, Rambaldi si occupa di un’altra produzione Dino De una parte delle 7.000 tonnellate d’oro rubate nel film). Nel Laurentiis targata 1968: L’Odissea - Le avventure di Ulisse 1967 porta a termine altri tre lavori: per L’Avventuriero di ottimo sceneggiato televisivo in otto puntate per la Rai, Terence Young, realizza due pioppi meccanici flessibilis- diretto da Franco Rossi. Crea gli FX per la sequenza che simi, che fungono da catapulta umana, ed un manichino vede Ulisse, interpretato da B. Fehmiu, affrontare il gigante leggero ed articolato; per il Don Giovanni in Sicilia di Alberto monocolo Polifemo, “episodio” carico di effetti e diretto Lattuada, dal romanzo di Vitaliano Brancati, crea per il set da Mario Bava (assistito nella regia dal figlio Lamberto); messinese un manichino meccanico ricavato dal calco Rambaldi realizza per il ciclope, “ingrandito” grazie al siste- dell’attrice Elisabeth Wu, dotato in particolare di movimenti ma ottico “Blue Backing”, una maschera dotata di occhio e per gli occhi e per il sorriso; per La Sfinge d’oro di Luigi palpebra manovrabili a distanza, ed un grande braccio con Scattini realizza una Sfinge egizia lunga 1,80 metri e alta 80 una enorme mano articolata in tutte le sue falangi. centimetri, modellata in creta, fusa in lamina di plastica tra- Nel 1969, Rambaldi lavora con altre tre produzioni: Candy sparente dello spessore di tre millimetri e riempita d’acqua e il suo pazzo mondo (Candy) di Christian Marquand e per dare l’impressione del cristallo. Giancarlo Zagni, interpretato da Marlon Brando, Charles Nel 1968, il produttore Dino De Laurentiis commissiona a Aznavour, Richard Burton, , Walther Matthau Rambaldi la maschera ed il costume del genio del crimine per cui realizza alcune bambole alte un metro e articolabili; Diabolik per la pellicola omonima (Danger: Diabolik) basata Ondata di calore, di Nelo Risi, dove costruisce un mani- sui fumetti delle sorelle Giussani, portata sul grande scher- chino gonfiabile dotato di testa meccanizzata; Scacco alla mo dal regista Mario Bava. Il film, ingegnoso e bizzarro, Regina, di Pasquale Festa Campanile, in cui firma un caval- annovera nel suo cast John Phillip Law (Diabolik) e Marisa lo capace di flettere il collo, muovere la testa e la coda, oltre Mell (che rimpiazza Catherine Deneuve, prima scelta per naturalmente a galoppare. Nel 1970, per l’action thriller incarnare Eva Kant), Michel Piccoli (Ispettore Ginko), Adolfo Città violenta di Sergio Sollima, si occupa di vari FX tra cui Celi, Claudio Gora, Renzo Palmer, Terry Thomas e Caterina una vedova nera meccanizzata. Appena un anno dopo, il Boratto, attori che contribuiscono a ritrarre egregiamente produttore , ed il regista, Lucio Fulci ven- l’atmosfera del periodo, carica di swing e di psichedelica gono denunciati dalle Società per la Protezione Animali di “stravaganza”. tre città italiane per una presunta “scena di crudeltà” conte- L’esperienza successiva, interamente girata a Dinocittà, è nuta nel loro film Una lucertola con la pelle di donna (1971): Barbarella (1968), uno dei primi film di fantascienza europei Florinda Bolkan apre una porta ed entra per caso in una ad alto budget, tratto dai fumetti di Jean-Claude Forest. stanza, dove sono appesi in aria con dei cavi quattro cani Super-produzione confezionata in grande stile da Dino De orrendamente vivisezionati. Il Tribunale che doveva esami- Laurentiis, diretta da Roger Vadim ed interpretata dall’allora nare il caso non era a conoscenza del fatto che si trattava moglie del regista Jane Fonda, affiancata da Ugo Tognazzi, di FX accuratamente studiati e realizzati da Rambaldi. Per Marcel Marceau, David Hemmings, Anita Pallenberg, la stessa pellicola l’artista si è occupato anche di un nugolo Romolo Valli, Milo O’Shea e l’aitante John Phillip Law. di pipistrelli schierati contro la Bolkan. Rambaldi contribui- Prima delle riprese del film, i tecnici francesi avevano già sce anche al successo del film/documentario Oceano, del costruito un paio d’ali meccaniche con penne di vero con- 1971, del ferrarese Folco Quilici, costruendo fedeli scheletri dor per Pygar, l’angelo biondo, cieco e piuttosto androgino di marinai e bellissimi coralli giganti per quest’opera che chiude la trilogia dell’acclamato naturalista subacqueo Nel 1972 collabora a quattro film: Barbablù di Luciano sull’Oceania, dopo L’ultimo paradiso ed il già citato Ti-kojo Sacripanti e , per cui realizza i manichini e il suo pescecane. delle sette mogli di Barbablù, con facce ricavate dal viso Nel 1971 viene girato Pinocchio, film tv in sei puntate di delle attrici; Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, in un’ora ciascuna, diretto da Luigi Comencini. Rambaldi cui contribuisce con un impianto speciale per la caduta di viene interpellato nel 1970 dalla Rai-Tv per realizzare in pre- un prete dall’alto di un dirupo, il manichino meccanico del produzione tre Pinocchi meccanici con differenti presta- prete per la sua distruzione progressiva contro le rocce zioni come camminare lentamente, correre, gesticolare e sottostanti ed un cigno di Salvador Dalì volante; per La parlare. La Rai-Tv avrebbe approvato il progetto solo dopo notte dei diavoli di Giorgio Ferroni, dal racconto di Tolstoj, aver visto un provino col personaggio in azione insieme agli Rambaldi costruisce teste ricavate dai calchi degli attori per attori. In quattro mesi Rambaldi realizza i tre Pinocchi mec- alcuni effetti speciali; in particolare, destinati alle scene di canici, il cui aspetto ricorda il burattino disegnato nel 1883 trasfigurazione dei Wurdalak (vampiri/zombies) che quando da Enrico Mazzanti, primo illustratore della fiaba collodiana. vengono uccisi si decompongono in modo orribile nonché Il lavoro dell’autore è perfetto e Comencini si innamora delle a sequenze “splatter”, quelle in cui appuntiti rami ed alari da sue creature. Ma dopo qualche mese Rambaldi è ancora in caminetto si conficcano nelle carni delle vittime. I racconti stand-by ed apprende che alcuni tecnici stanno ultimando di Canterbury di Pier Paolo Pasolini, per cui realizza un quattro Pinocchi meccanici palesemente copiati dal suo curioso demone gigante in posizione defecante, dal cui ano lavoro originale. Il burattino che compare nel film non è viene espulso uno stuolo di monaci, sei dei quali dettaglia- quindi opera sua: il Pinocchio ripreso ha perduto freschez- tamente articolati. L’autore partecipa insieme ad altri undici za, non è idoneo ai primi piani, viene sempre ripreso immo- scultori (tra cui Manzù) alla II Mostra Nazionale di Scultura bile, senza gambe, non può cambiare espressione, ester- “Forme nel verde”, allestita nel parco michelangiolesco di nare emozioni e muove testa e braccia solo a scatti. Quello Villa Chigi a San Quirico d’Orcia (Siena). stesso anno Rambaldi ha la soddisfazione di rappresentare Nel ’73 è la volta di altri quattro film: il western Ci risiamo, l’Italia con il proprio manichino animato di Pinocchio alla vero, Provvidenza? di Alberto De Martino, dove costruisce Mostra sulla letteratura infantile nell’ambito dell’Expo inter- una mongolfiera in scala con a bordo manichini degli attori, nazionale di Osaka, su invito del governo giapponese. realizza alcune soluzioni meccanico-ottiche per effetti sce- Nel 1971 lavora in Quattro mosche di velluto grigio, l’ottimo nografici e vari dettagli anatomici per gli spari; La grande thriller dell’astro nascente Dario Argento: efficaci i quattro abbuffata di Marco Ferreri (la testa meccanizzata per la insetti del titolo ed affascinante l’impianto ottico col raggio sequenza del vomito incontrollabile e continuo); Ludwig di laser capace di leggere quanto si è impressionato sulla Luchino Visconti: suo è il complesso impianto scenogra- retina dell’occhio della vittima. Il 1971 è anche l’anno di fico per l’Universo artificiale creato dallo stesso Ludwig di Reazione a catena – Ecologia del delitto di Mario Bava Baviera, le famose “lune rotanti” con le varie fasi ed una (alcuni FX); a questo fa seguito La vita di Leonardo, diretta lanterna magica ottocentesca per proiettare gli effetti delle per la Rai da Renato Castellani ed interpretata da Philippe nuvole in movimento; Pane e cioccolata scritto e diretto Leroy. Uno dei momenti memorabili dell’opera è quello in da Franco Brusati, in cui realizza un’arancia meccanizzata cui il’aiutante di Leonardo, decide di indossare il prototipo capace di autosbucciarsi a comando in un secondo. delle ali costruite dal maestro. Il ragazzo cade nel vuoto e L’autore, imitatore” della natura, fautore di un cinema muore. La scena (girata a Calcata, nel viterbese) prevede d’effetto, spesso riesce ad amplificare con la tecnologia le l’uso di un paio d’ali fedeli a quelle originali, e Rambaldi possibilità della natura stessa in senso fantastico. Ne è una le costruisce con gli stessi materiali utilizzati all’epoca da prova l’horror L’Anticristo di Alberto De Martino, del 1974, Leonardo: canne per le nervature delle ali, lino per la coper- per il quale Rambaldi riproduce per intero il corpo della tura delle nervature, un cordino di canapa per i nodi di protagonista Carla Gravina con il viso meccanizzato per congiunzione, cuoio per il corpetto, legno per le leve e ferro ottenere contrazioni muscolari surreali, che esterna spasmi battuto per gli snodi meccanici. demoniaci mentre mette al mondo un’orripilante entità In questo periodo, il magistrato responsabile dell’inchiesta diabolica. Suoi sono anche i due manichini degli amanti sulla morte di Giuseppe Pinelli (precipitato da una finestra abbracciati che vengono carbonizzati da un fulmine nel film della Questura di Milano durante un interrogatorio) incarica Il fiore delle mille e una notte, scritto e diretto da Pasolini nel Rambaldi di progettare un manichino con le caratteristiche 1974, nonché il piccolo manichino di Mosè neonato, posto del corpo del defunto. in un cesto, nello sceneggiato televisivo Mosè: La legge del deserto, del ‘74, di Gianfranco De Bosio. Nello stesso anno realizza un crocifisso meccanico che si muove e prende dell’impiegato” che perseguita lo sfortunato ragioniere fuoco per l’horror L’ossessa di Mario Gariazzo; manichini Ugo Fantozzi), Rambaldi segna indelebilmente la durissi- generici e calchi degli attori per La polizia chiede aiuto di ma scena finale di L’ultima donna, 1976, di Marco Ferreri, Massimo Dallamano; un manichino destinato ad essere quella in cui Gerard Depardieu si autoevira con un coltello dilaniato da uuleoni veri per Ultime grida dalla Savana (La elettrico. grande caccia) di Antonio Climati & Mario Morra; un cocco- All’inizio del 1976 Rambaldi si trasferisce con la moglie drillo elettrico funzionante sia a terra sia in acqua per La via Bruna ed i giovani figli Vittorio, Alessandro e Daniela a Los dei babbuini scritto e diretto da Luigi Magni; alcuni effetti Angeles, dando inizio al cosiddetto “Periodo Americano”. visivi per Zanna Bianca alla riscossa, diretto da Tonino Il primo lavoro targato U.S.A. è il megabudget (25 milioni Ricci, prodotto da Edmondo Amati; infine degli FX per Le di dollari dell’epoca) King Kong dello specialista britannico amanti del mostro (La mano che nutre la morte) di Sergio John Guillermin (L’inferno di cristallo), remake modernizzato Garrone. dell’omonima pellicola del ’33 diretta da Merian C. Cooper Nel 1975 Rambaldi è impegnato in ben sette film. Il primo e Ernest B. Shoedsack, prodotto da Dino De Laurentiis. è la commedia Amici miei, con il formidabile quintetto Rambaldi deve molta della sua fama e prestigio proprio a Tognazzi - Noiret - Moschin - Celi - Del Prete, sapiente- questo primate - riproposto in formato panoramico ed a mente giostrato da Mario Monicelli; l’artista fornisce delle colori (con la fotografia di Richard H. Kline). L’artista va alla fasciature ospedaliere in finto gesso facilmente sfilabili ed ricerca di un modello vivente e scopre allo zoo californiano alcuni manichini generici. Per il thriller Baby Sitter, un male- di San Diego un meraviglioso esemplare di gorilla - di nome detto pasticcio (Jeune fille libre le soir) ultima regia di René Bum – di cui riprende tutti i tratti principali ed i lineamenti fac- Clément, Rambaldi creaa un manichino meccanico con le ciali. Inizia a preparare il “protagonista” guidando un team di fattezze dell’attrice Sydney , destinata dal copione circa 200 persone. Rambaldi è l’autore dell’intero progetto ad essere investita da un’auto in corsa. Nello spaghetti- e costruisce tutti i gorilla del film insieme a Glen Robinson western Cipolla Colt di Enzo G. Castellari, Rambaldi realiz- (Terremoto, Hindenburg, La Fuga di Logan), capo-officina za un ed un suo corvo elettrico radiocomandato. I registi della M.G.M.: un Kong meccanico di 12,50 metri, un costu- Paul Morrissey e Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) me scala uomo e sei maschere meccaniche per differenti dirigono uno di seguito all’altro Dracula cerca sangue di espressioni “radiocomandate”, due braccia meccaniche vergine... e morì di sete e Il mostro è in tavola, barone... lunghe sei metri, due gambe di 4,5 metri (capaci di coprire Frankenstein, ambedue con Joe Dalessandro, ai cui FX con un solo passo circa sei metri) e un “dummy”, cioè una Rambaldi contribuisce (fornendo membra e teste mecca- sorta di pupazzo (vuoto) inerme e rigido per le inquadra- nizzate), come anche al film di Pupi Avati La mazurka del ture finali (la morte di Kong) il tutto con la collaborazione barone, della santa e del…fico fiorone, creando un curioso, speciale dell’abilissimo Rick Baker (che successivamente, capace di cambiare le foglie a seconda della stagione. nella sua futura brillantissima carriera, vincerà ben 6 Premi Profondo Rosso, il thriller horror del ’75 di Dario Argento, Oscar), che indossa il costume grandezza-uomo di Kong. interpretato da David Hemmings e Daria Nicolodi, deve La enorme mano di Kong è dotata di falangi mosse ognu- anche a Rambaldi il suo grande successo: ha difatti creato, na da un cilindro idraulico e quindi occorre combinare tre per quello che è uno dei migliori “cine-incubi” italiani di tutti cilindri ad olio compresso per conferire il movimento ad i tempi, un manichino con la testa meccanizzata della Meril ogni dito. Costato un miliardo e mezzo di lire, Kong riesce per particolari espressioni di terrore, la riproduzione fedelis- a muoversi e ad assumere una vasta gamma di espressioni sima della Calamai per la scena finale della decapitazione, grazie ai 944 metri di tubicini di plastica ed agli oltre 1300 un ragazzo “terribile” con il viso meccanizzato e camminan- metri di fili e conduttori elettrici che corrono dentro il suo te ed un corpo mummificato. corpo; ha uno scheletro sul quale sono posti i tendini che Rambaldi realizza creature meccanizzate e molto verosimili muovono dei muscoli artificiali, che a loro volta muovono (la pantera ed il serpente boa che assalgono il protagonista) l’epidermide. Il gigante pesa sei tonnellate e la sua “pelle”, dell’avventuroso Orzowei, il figlio della Savana del 1976, che ha una superficie di 120 metri quadri, è rivestita con diretto da Yves Allégret, 490 Kg. di crine di cavallo, fatti giungere espressamente Rambaldi, poco tempo dopo, riproduce per Salon Kitty di dall’Argentina e costati circa 70 milioni di lire. Il viso di Kong, Tinto Brass, il corpo di un’attrice gravida, manichino sven- capace di 36 espressioni, viene rifinito con peli cuciti uno ad trato per mostrare il feto al suo interno. Dopo un piccolo uno con aghi speciali. È dotato di un cervello elettronico ma funzionale effetto scenografico per Il secondo tragico posto nei piani più alti della testa, dove sono programmate Fantozzi di Luciano Salce (è opera sua la famosa “nuvola le espressioni. Lo spettacolo è un grandissimo successo mondiale anche perché lo spettatore parteggia e partecipa la creazione di Kong (effetti visivi), uno a Robinson (effetti emotivamente alle vicende del gorillone, quasi scordandosi speciali atmosferici e di scena) ed un altro a Frank Van der di trovarsi di fronte ad un essere meccanico, che è “ovvia- Veer (effetti speciali ottici e fotografici). mente” distante anni-luce dal capostipite degli anni ’30, l’8° Il secondo lavoro americano di Rambaldi è Sfida a White Meraviglia del Mondo animata dal mago degli FX e della Buffalo (White Buffalo, 1976) di Jack Lee Thompson, un stop motion Willis O’Brien, realizzato dal modellista Marcel western psicologico interpretato da Charles Bronson. Per Delgado. Nota di merito al regista Guillermin assai abile nel questo film dà vita a una creatura molto suggestiva, un costruire non solo scene ad alto potenziale d’effetto ma mitico bisonte bianco, feroce nel colpire e veloce nel corre- anche azzeccati risvolti lirici e melodrammatici, accompa- re. Il suo animale elettromeccanico, lungo 5 metri, alto 3,5 gnati dalle soavi note di John Barry. Ottima la prova dei metri e pesante 600 chili, galoppa perfettamente, corre a protagonisti, a partire dall’allora esordiente venticinquenne 50 Km/h ed è dotato di una testa meccanizzata alta 140 cm J. Lange. Il film riceve tre Oscar il 28 Marzo 1977 conse- capace di varie espressioni. gnati nel Dorothy Chandler Pavilion di Hollywood: uno a Nel 1977 comincia il fortunato sodalizio con Steven Rambaldi, il primo della sua illustre carriera (salendo sul Spielberg. L’allora 30enne regista americano, reduce dal palco per ritirarlo, dice due sole parole: “Thank you”) per successo de Lo squalo, dispone d’un budget di 19 milioni magicamente illuminato da Vilmos Zsigmond ed arricchi- to da permeanti suoni stereofonici di Frank E. Warner, cui la Academy conferisce il Premio Oscar: per la Miglior Fotografia e per Miglior Montaggio Effetti Sonori. Dopo aver costruito, per il film Ali nella notte (Night Wings, 1978) di Arthur Hiller, 80 pipistrelli “vampiri”, sei più grossi e dettagliati ed altri 120 per scene in cui riposano, Rambaldi incontra il regista de I duellanti, il britannico Ridley Scott; questi sta lavorando da tempo ad un progetto fanta-horror per la 20th Century Fox, una sorta di remake del classico in B&N del ‘58 Il mostro dell’astronave (di Edward L.Cahn) rielaborato dal soggettista/sceneggiatore Dan O’Bannon: i due, durante la pre-produzione, erano rimasti folgorati dalla bellezza e complessità di un dipinto ad aerografo contenuto nel libro Necronomicon, una raccolta delle opere dell’illustratore svizzero Hans Rudi Giger, il maestro della moderna biomeccanica. Scott e O’Bannon avevano pro- posto l’opera ad alcuni tecnici degli FX; sviluppando l’idea, avevano stabilito che quell’essere alieno doveva risultare, nello stadio finale, molto alto, perfido, agguerrito e con una testa oblunga. A realizzare la complessa testa della versio- ne gigante del mostro viene chiamato Rambaldi, il quale ne ridisegna solo la parte frontale, mentre i lati, i contorni e le forme originali rimangono quelli di Giger. Il contributo di Rambaldi nella lavorazione del cult movie Alien (1979) dal budget di poco più di 8 milioni e mezzo di dollari consiste quindi nella testa dell’alieno (due esemplari modellati e meccanizzati, ricoperti di una gelatina trasparente flessibile, capaci di grugnire e mostrare i denti) dalla cui bocca fuorie- sce, con possibilità di retroazione, una lingua quadrangola- re munita di una seconda bocca dotata di denti dilatabili in avanti. Oltre a questa testa, che correda un costume dalla forma raccapricciante (indossato dal gigante africano Bolaji Badejo), Rambaldi realizza una parte della testa del robot Ash (l’attore I. Holm) nella scena in cui gli viene staccata dal di dollari e sta cercando qualcuno che inventi e crei l’alieno corpo. Per questo lavoro Rambaldi riceve dall’Academy protagonista delle spettacolari ultime sequenze di Incontri il Premio Oscar, il secondo della sua carriera; salendo sul ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third palco, il 14 Aprile 1980 Carlo dice: “Quando mi avete pre- Kind), un film di fantascienza nel senso tradizionale della miato la prima volta non sapevo l’inglese e vi ringraziai con parola, con splendidi effetti speciali di Douglas Trumbull. un semplice thank you, ora sono passati tre anni e posso Spielberg, affascinato da King Kong, si rivolge a Rambaldi aggiungere qualcosa: thank you…very much”. a cui, subito dopo il primo bozzetto, viene dato l’ok per Di fatto, siamo di fronte ad un capolavoro, e l’alieno pro- realizzare l’extra-terrestre. L’opera inizia a Roma e viene completata a Los Angeles. L’alieno di Rambaldi, battezzato tagonista è ricordato tra le più terrificanti ed, allo stesso Puck, è una creatura un po’ insicura, con lo guardo dolce tempo, amate creature del fanta-cinema, forte di una forma e malinconico ma anche furbo e sapiente. È interamente e - quindi - di un’iconografia sì aggressiva, viscida, distrutti- meccanizzato: può sorridere, sgranare gli occhi e tendere va, ma anche magnetica, elegante ed originale, risultando il braccio destro muovendo ed articolando anche la mano, tale proprio per le caratteristiche bio-fisiche altamente defi- contraendola per segnalare le famose cinque note del nite con il proficuo contributo di Rambaldi. composer John Williams. Un altro grandissimo successo, Un anno dopo il regista Oliver Stone porta sullo schermo nici che le permettono una maggiore espressività; la terza il racconto di Mark Brandel per il suo film La mano (The testa, la più complessa, riassume in sé le caratteristiche Hand, 1980), interpretato da Michael Caine. Stone ha biso- delle prime due, ed è quella utilizzata per i dettagli e i primi gno dell’arto “protagonista”, e Rambaldi realizza quattro piani; provvista di dieci punti principali di articolazione, mani destre meccanizzate, due radiocomandate ed una consente a Spielberg una libertà di azione molto ampia. In mano/protesi meccanizzata. totale E.T. è dotato, dalla testa ai piedi, di 17 punti principali Nel 1981 Andrzej Zulawski scrive e dirige il contorto psyco- di articolazione, e di molte altre articolazioni secondarie. horror Possession, con Isabelle Adjani. Per questo lungo- Per manovrarlo correttamente occorre una equipe di dodici metraggio surreale Rambaldi progetta e realizza quattro tecnici, quattro dei quali addetti ai movimenti del viso e del differenti versioni di un’entità mostruosa, viscida, scura ed capo. Dopo due settimane di prove estenuanti, l’equipe a tratti polipoide. raggiunge la necessaria fluidità nel coordinare tutti i movi- All’inizio del 1981 Spielberg, che nel frattempo ha raggiun- menti. La pupilla contrattile di E.T. può restringersi e dilatarsi to la fama internazionale ed è già considerato il “Re Mida a seconda della luce ambientale; la sua lingua è mossa da di Hollywood”, ha messo in cantiere un kolossal fiabesco complessi meccanismi miniaturizzati; per simulare la respi- incentrato sulla storia di un curioso extraterrestre abban- razione ed il battito cardiaco, è necessario comprimere donato sbadatamente sulla Terra dai suoi simili. Prima di alcuni palloncini collegati al modello con finissimi tubi di rivolgersi a Rambaldi, il regista aveva contattato per la rea- plastica; il cuore di E.T. è, a comando, luminescente; il suo lizzazione dell’alieno i venti migliori specialisti degli States, corpo è percorso da un sistema sanguigno pulsante. Alla spendendo invano 800mila dollari e sprecando ben otto fine Rambaldi costruisce quattro diversi modelli dell’alieno, mesi di preparazione: l’essere creato era orripilante, infanti- uno elettronico, il più complesso, dotato di 85 punti di le, limitato e meccanicamente sbagliato. movimento ed azionato da una grande centrale elettronica, Rambaldi accetta l’incarico e chiede nove mesi di tempo. uno meccanico ed elettronico con 60 punti di movimento, Spielberg gliene concede sei, durante i quali l’artista lavo- uno solamente meccanico con 40 punti di movimento, ed ra dodici/quindici al giorno per sette giorni a settimana. un costume, con testa senza movimenti, indossato a rota- Rambaldi prende spunto per il viso e la testa, frontale zione da due nani: Michael Patrick Bilon (90 cm di “altezza”) e di profilo, dal suo bellissimo gatto himalayano Chica, per i movimenti in campo lungo, e per tre piccole scene mentre la arrotonda posteriormente (sulla nuca) come Tamara De Treaux, che con i suoi 79 cm è battezzata l’at- Paperino; poi inserisce la testa su un lungo collo retrattile trice più “bassa” del mondo (per la scena iniziale in campo e leggermente curvilineo, quello dipinto 30 anni prima nel lungo); oltre a loro, un ragazzo focomelico - nato senza suo quadro “Donne del Delta”; quindi colloca il tutto su gambe - Matthew De Meritt, viene impiegato per due sole un corpo tozzo, brevilineo, compatto (le spalle misurano inquadrature di E.T. (quando è ubriaco in cucina), “cam- 40,05 cm) e piuttosto flaccido in zona addominale, con i minando” sulle mani dentro il costume. In totale questi tre due arti superiori enormemente sviluppati (lunghi 78 cm) e artisti compiono soltanto il nove per cento delle 429 inqua- con quelli inferiori corti, a pianta larga (28 cm di lunghezza) drature che coinvolgono E.T. L’alieno di Rambaldi, dipinto e tri-ungulati, il tutto in una figura picassiana di complessivi di magenta chiaro e ricoperto con una vernice di metano 105 cm di altezza. Rambaldi crea diversi modelli dell’alieno per simulare l’umidità della pelle, costa complessivamente protagonista di E.T. – L’Extraterrestre (E.T. – The Extra- un milione e mezzo di dollari, ed è decisamente il più straor- terrestrial, 1982) del capolavoro di Spielberg, costruiti con dinario e creativo meeting point tra il grande cinema d’effet- lo stesso principio: una struttura portante in alluminio ed to e la suggestione poetico-fiabesca attraverso un essere acciaio, sulla quale vengono fissati dei muscoli in fibra di artificiale. E.T. possiede requisiti fisici che identificano i suoi vetro, poliuretano e caucciù. Ogni muscolo principale è col- elementi psicologici, è l’espressione artistica dell’effetto legato ad un sistema meccanico-elettronico, che permette speciale che, attraverso questa creatura sintetica, è riuscito ad E.T. di eseguire determinati movimenti e di assumere ad impressionare e colpire quella parte dell’animo umano un’espressione particolare. Rambaldi fornisce ad un corpo legata eternamente alla fiaba. Nel 1982 Rambaldi ottiene unico e dettagliato di E.T. tre teste differenti: la prima, prov- uno speciale riconoscimento dalla LAFCA, l’Associazione vista di un sistema meccanico comandato da sei metri di dei Critici Cinematografici di Los Angeles e ammette che distanza con semplici leve, viene utilizzata per i movimenti “nei film italiani non ho mai avuto la chance di fare le cose più ampi; la seconda è dotata di numerosi comandi elettro- che ho fatto qui”; poche settimane dopo, sale sul palco del Dorothy Chandler Papillon per ricevere il terzo Oscar, l’11 to sia da André Roussimoff, uno dei più giganteschi wrest- Aprile del 1983, per E.T. L’Extraterrestre che trionfalmente ler mai visti sul ring, che dal catcher e pugile Pat Roach. porta a casa altri 3 Premi dell’Academy per i Migliori Effetti Nello stesso periodo Rambaldi partecipa alla realizzazione Sonori, Sonoro e Colonna Sonora Originale. del kolossal (60 milioni di dollari di budget) di fantascienza E.T., creatura brutta d’aspetto ma dotata di un animo dol- Dune, diretto da , dall’omonimo romanzo di cissimo, conquista fans, fama, onori con quegli occhioni Frank Herbert, presentato da Dino De Laurentiis e pro- soavi e stupiti perché sa esprimere tutti i più toccanti sen- dotto dalla figlia Raffaella. Gli FX del film portano la firma, timenti umani. Il film, interpretato dai giovanissimi Henry oltre che di Rambaldi (FX meccanici e creature), anche Thomas, C. Thomas Howell, Robert MacNaughton e Drew di Jonathan Erland (Reverse Front Projection FX), di Kit Barrymore, con Dee Wallace-Stone e Peter Coyote, fa West (FX meccanici), Barry Nolan (FX fotografici), Albert impazzire il pubblico ed incassa - ovunque - miliardi: in Whitlock (Fx visivi) e di Giannetto De Rossi (FX make-up). meno di un mese le 1386 sale cinematografiche americane Rambaldi crea in tre mesi di lavoro, assistito da 15 tecnici, che lo proiettano totalizzano ben 106 milioni di dollari (in l’imponente “Navigatore” (Third-stage Guild Navigator), 66 giorni arriva a 200 milioni di $), tantissimo per un film una creatura spaziale simile ad un insetto, con il corpo girato in 60 giorni con un budget di circa 11 milioni di $. “imbozzolato” in un embrione, lunga 8 metri, in struttura di Ciò è dovuto sicuramente alla forza immaginifica ed abilità alluminio ed altri metalli, interamente meccanizzata e ben di Spielberg ma anche alla maestria del nostro Rambaldi, dettagliata negli occhi ampi, nella bocca, nella testa larga soprannominato in America “il Mago”, “l’Uomo che inven- e protuberosa, nelle braccia e mani, piuttosto piccole. ta le creature dei film”, un non plus ultra che “pare” abbia Azionato da 21 persone con leve ed altri controlli manuali anche realizzato per il film (senza chiedere alcun compen- senza l’ausilio del computer, il “Navigatore”, ricoperto di so, fatto come regalo al regista) il vaso col fiore (radio-con- caucciù flessibile, possiede 40 separati punti di movimen- trollato) telepaticamente collegato ad E.T. che s’appassisce to. Rambaldi disegna e realizza anche il feto della piccola rapidamente quando l’alieno sembra esser deceduto. Un Alia, un esserino meccanizzato azionato da sei operatori. trionfo per Rambaldi, che, dopo 7 anni di permanenza negli I vermi dell’arido pianeta Arrakis, padroni sotterranei della States torna in Italia nell’83 per un breve lasso di tempo per saga di Dune, sono eseguiti da Rambaldi in ben 16 esem- progettare e realizzare un curioso robot, grassoccio, tozzo, plari, costruiti in alluminio ed acciaio, ricoperti anch’essi da monoculare e proboscidato, chiamato Roby, uno dei per- caucciù, interamente meccanizzati ed elettronici; nel film sonaggi fantastici della trasmissione televisiva Galassia 2, sembrano giganteschi, lunghi centinaia di metri, e molto condotta da Gianni Boncompagni per Rai 2. più numerosi, in realtà sono lunghi otto, sei e quattro metri. Nel 1984 è di nuovo all’opera in America ed in Messico, I vermi sono capaci di ondeggiare e flettersi nella sabbia per collaborare con ben cinque produzioni di Dino De grazie a complessi sistemi meccanici, per cui possono Laurentiis. La prima è Conan il distruttore (Conan the destro- anche ondulare sospesi da terra, aprire la bocca ed agitare yer) - sequel del successo di John Milius (del 1981) - diretto le lingue all’interno delle fauci. Il verme più lungo (quello di da Richard Fleischer e realizzato dalla producer Raffaella otto metri) e più complesso viene mosso da 18 tecnici. Tutti De Laurentiis. Nel cast di questo film sword and sorcery, i vermi sono muniti di forellini collegati a tubi di aria com- ispirato ad i racconti di Robert Ervin Howard degli anni ’30, pressa, in modo che avanzando possano sollevare nuvole collocato nell’era Hyboriana post-atlantidea, figurano solo di sabbia, e si muovono su binari nascosti sotto la sabbia. due degli attori della pellicola precedente, l’erculeo Arnold Rambaldi costruisce anche una sezione di verme “full size”, Schwarzenegger e l’orientale Mako, qui affiancati da Grace del diametro di 15 metri per sequenze di interazione con Jones, Wilt Chamberlain, Sarah Douglas, Tracey Walter ed alcuni attori. Olivia D’Abo. Il contributo di Rambaldi, assistito da Steve Presso i DEG Studios di Wilmington, lavora nell’85 sul set Townsend, Paolo Scipione, Bruno Rubeo, Bruno Landis, di L’occhio del gatto (Cat’s eye), un film in tre episodi, ispira- Laurie Marems e Federica Gallen consiste nel creare la ti ad altrettanti racconti (due pubblicati nella raccolta A volte statua di pietra del dio Dagoth che (una volta animato) si ritornano, un altro inedito ed originale) del mago dell’horror trasforma gradualmente in mostro, fino allo stadio finale, un Stephen King, diretto da Lewis Teague. Il terzo episodio, Il colosso unicorno con grandi ali da pipistrello e zampe da sonno genera spesso mostriciattoli (The General), vede il elefante; il costume meccanico di Rambaldi viene indossa- gatto del titolo impegnato nella difesa e strenuo salvataggio della sua padroncina (Drew Barrymore) dalle grinfie di un mostriciattolo intenzionato a succhiarne l’aria per soffocar- indossato dal mimo George Yiasomi), la gorilla che nel film la nel riposo; Rambaldi disegna questa perfida creatura, dà a Kong un erede, “Baby Kong”, realizzato in versione un piccolo folletto tanto buffo quanto malefico, realizzato costume con testa meccanizzata; inoltre crea anche due ed azionato meccanicamente da sei operatori, utilizzato braccia giganti ed articolate lunghe sei metri, una di King soprattutto nella sua reale dimensione, 15 cm; è dotato di e l’altra di Lady Kong, capaci di stringere nei loro poderosi numerose articolazioni, può assumere svariate espressioni pugni (ogni dito può curvarsi grazie ad un solo cilindro e compiere agilmente parecchi movimenti. Ma i produttori, idraulico, contro i tre utilizzati dieci anni prima) persone ed Martha e Dino De Laurentiis, ed il regista Teague, optano oggetti di varie misure. Per questo film collaborano con anche per un set “extra large”: viene quindi richiesto un Rambaldi i figli Alessandro eV ittorio, Ron Goldstein e Cathy costume con testa meccanizzata del troll, indossato poi da Butler. un ragazzo. Rambaldi inoltre doppia, per così dire, il micio- Dopo aver contribuito marginalmente all’horror I demo- ne battezzato Generale sostituendo al vero felino in primo ni della mente (Cameron’s Closet, 1987) di Armand piano il muso di una sua creatura. Mastroianni, Rambaldi si prende un anno di riposo, prima Nel 1985 Daniel Attias (il second assistant Director di E.T.) di tornare sul set per effetti speciali ed effetti visivi di Rage dirige Unico indizio la luna piena (Silver Bullet), la quarta - Furia Primitiva (Primal Rage, 1988), che vede come regi- produzione De Laurentiis ispirata a racconti del maestro del sta e FX Make-Up Artist rispettivamente i figli Vittorio ed terrore contemporaneo Stephen King, dopo La zona morta, Alessandro. In seguito costruisce un modellino di sommer- Fenomeni paranormali incontrollabil ed il s.c. L’occhio del gibile, per Il Poliedro di Leonardo, diretto da Vittorio Giacci. gatto. La sceneggiatura dello stesso King prevede un affa- Un mediometraggio realizzato con le più moderne tecniche mato lupo mannaro e Rambaldi ha tre mesi di tempo per la di ripresa ed effettistiche ispirato alla personalità creativa preparazione. King non ha ipotizzato il solito lupo mannaro. che più di tutte ha sintetizzato il mondo della scienza e il I numerosi primi, primissimi piani e campi lunghi del mostro, mondo dell’arte, Leonardo da Vinci. dall’aspetto scimmiesco-canino, necessitano di un costu- Nel ‘93/’94 Rambaldi lascia momentaneamente il suo me a pelo scuro ed a corpo intero per l’attore E. McGill, di studio-laboratorio a San Ferdinando Valley per volare alcune teste dotate di differenti articolazioni ed espressioni, in Giappone, a Tokio, per dare vita al simpatico baby- e di una testa più grossa “de luxe” azionata con dodici cavi dinosauro per il film Rex (Rex: kyoryu monogatari / Rex: di controllo, capace di torcere le labbra in un sogghigno a Dinosaur’s story) scritto, prodotto e diretto da Aruki beffardo, di aggrottare le ciglia e sfoderare a comando le Kadokawa (dall’omonimo manga. zanne. Quest’ultima viene completata con l’assistenza Nel ’96 collabora con Effetti Visivi ed anche come Executive degli artisti Michael McCracken Sr. e Joe Mercurio, fornitori Producer, ad un action movie diretto dal figlio Victor girato di ben 30 differenti make-ups per altrettante comparse (per in Canada, Decoy - Il Bersaglio (Decoy). la scena dell’incubo nella chiesa). Al make-up vengono Per un biennio (dal ’97 al ’99) si occupa della direzione chiamati numerosi altri specialisti tra cui McCracken Jr., artistica dell’Accademia Europea degli Effetti Speciali di Chuck Stuart, Matthew Mungle, Francesco e Gaetano Terni, a cavallo di una collaborazione al lavoro teatrale Paolocci. Nel 1986 i De Laurentiis preparano presso gli L’albero della buona novella e, poco dopo, al pilot della studios del North Carolina il seguito di King Kong, King serie televisiva per la Rai Astrokids. Dopo aver creato nel Kong 2 (King Kong Lives), sempre diretto dal veterano John 2000 l’operosa “Officina Rambaldi”, ha inizio una lunga e Guillermin, interpretato da Linda Hamilton, Brian Kervin e soddisfacente parentesi nel Parco della Grancia brindisino, John Ashton, prodotto con un budget di parecchi milioni di ove con un cinespettacolo multimediale si rievoca il feno- dollari. I De Laurentiis non esitano ad incaricare Rambaldi meno del banditismo dell’Ottocento, con l’ausilio di suoi della costruzione di nuovi gorilla necessari per il film. Sono bellissimi effetti speciali. Ogni sabato e domenica sera, dal passati dieci anni dal primo Kong e Rambaldi ha raffinato le mese di luglio a settembre, va in scena La storia bandita, proprie tecniche. Il nuovo Kong versione gigante è ora più un originale musical-show di portata hollywoodiana. Lo alto (15 metri), è più mobile ed espressivo e possiede nella spettacolo diretto dal figlio Victor si svolge all’aperto, in un sua versione “costume” scala uomo (indossato dal mimo grande anfiteatro nel verde della foresta, ove si erge una Peter Elliot) una testa meccanizzata più dettagliata e mobi- scenografia davvero imponente: vi sono ricostruite case, le. Rambaldi si dedica anche alla realizzazione delle due colline, una chiesa, un lago artificiale e, in background, la versioni, da 15 e 1,75 metri, della “Lady Kong” (il costume è sagoma del paese e del suo castello. Oltre 400 attori, dan- zatori e comparse in scena rievocano tra le note trascinanti al Gennaio ’04); Rambaldi si augura che questo suo nuovo di antiche tammurriate, la storia avvincente del bandito pubblico riesca a partecipare ai suoi sogni “navigando con lucano Carmine Crocco Donatelli che con la sua banda di la mente nel futuro, nello spazio e nel tempo” mirando la sua sanguinari disperati, ricercò invano, combattendo contro i attività come pittore. Piemontesi, la libertà ed il riscatto sociale. Strada facendo, con lo strumento operativo rappresentato Un altro progetto di Rambaldi è l’ Historiale di Cassino, una dalla sua Officina Rambaldi nelle prestigiose sedi di Parigi ricostruzione tridimensionale di battaglie, suoni e vite spez- e di Los Angeles, continua a progettare e realizzare opere zate. 800 metri quadrati ricolmi di tecnologia e suggestioni di straordinario interesse culturale, artistico e scientifico interagenti con lo spettatore. Rambaldi ne è l’Art Director; tra le quali l’illuminazione dell’ Opera House di Sydney e l’Historiale è ideato e progettato, su commissione del delle Petronas Tower della Malesia, della Cattedrale di Comitato Celebrativo Battaglia di Montecassino, Limoges; la partecipazione al Millenium Dome di Londra, della Piramide del Louvre di Parigi, della Cinèscenie du Puy “Uno spettacolo assolutamente nuovo, un musical ma du Fou, del Parco a tema ”Il Vesuvio tra reale e virtuale”; poi, anche qualcosa di più: è stato entusiasmante creare circa sul finire del 2001 accetta di occuparsi del Museo virtuale 50 personaggi, tra gruppi e singole ricostruzioni, per far dell’Arte Italiana, dedicato a tutti i beni culturali italiani. Si vivere sul palcoscenico l’Inferno della Divina Commedia di rende anche disponibile ad intervenire con suoi FX nel futu- Dante”. Parla del kolossal che, patrocinato dal Vaticano, ro Museo della Patria al Vittoriano. debutta il 22 novembre 2007 nel Teatro tenda sistemato A vent’anni esatti dall’uscita di E.T. - L’Extraterrestre, il film nella romana Tor Vergata. viene ridistribuito nel mondo in un’edizione “speciale” che Nel 2008 Rambaldi dona al “Festival Internazionale di presenta delle scene inediteed una nuova colonna sonora Giffoni” perché rimangano per sempre patrimonio dei rimasterizzata; questa versione è più lunga di 5 minuti. ragazzi circa 600 pezzi destinati ad essere esibiti in un museo interattivo, dove bambini e ragazzi avranno modo Nel 2002 Rambaldi riceve il David di Donatello alla carriera, di conoscere il cinema a partire proprio dalle opere di poi è ospite del Torino Comics (fine Aprile 2002). Rambaldi. Nel museo compariranno tutti i prototipi di E.T., compreso il modello in 40 cm che convinse Spielberg a “Se la vita di Ulisse fu sconvolta da un viaggio in nave da selezionarlo come protagonista del suo film. Troia ad Itaca, molto più umilmente la mia vita cambiò Alle soglie dei suoi 84 anni, il Maestro attualmente risiede rotta per un viaggio in treno dal mio paese natio, Vigarano in Calabria (a Lamezia Terme); marito, padre, e nonno, è Mainarda in provincia di Ferrara, a Roma”. amante di Leonardo da Vinci, della musica classica e dei Questo l’incipit redatto dal Maestro per dare il benvenuto libri sullo spazio. ai visitatori della sua mostra itinerante “Atmosfere spaziali”, presentata con un grande vernissage e prima tappa ufficia- Un sentito ringraziamento, per la collaborazione, a Caterina le al complesso del Vittoriano romano (dal Dicembre 2003 Ponti ed alla Paradise Entertainment. filmografiaCarlo Rambaldi

Periodo italiano di Terence Young Ultime grida dalla savana Don Giovanni in Sicilia di Antonio Climati e Mario Morra 1957 Sigfrido di Alberto Lattuada La via dei babbuini di Giacomo Gentilomo La sfinge d’oro di Luigi Magni 1959 David e Golia di Luigi Scattini 1975 Amici miei di Richard Pottier 1968 Barbarella di Mario Monicelli e Ferdinando Baldi di Roger Vadim Babysitter, 1960 La vendetta di Ercole Diabolik un maledetto pasticcio di Vittorio Cottafavai di Mario Bava di René Clement 1961 Barabba Faustina Cipolla Colt di Richard Fleischer di Luigi Magni di Enzo G.Castellari Scano Boa 1969 Le avventure di Ulisse Dracula cerca sangue di Renato Dall’Ara di Franco Rossi di vergine...e morì di sete 1962 La leggenda di Enea Candy e il suo pazzo mondo di Paul Morrissey di Giorgio Rivalta di Christian Marquand e Antonio Margheriti Marte, dio della guerra e Giiancarlo zagni La mazurka del barone, di Marcello Baldi Ondata di calore della Santa e del fico fiorone Perseo l’invincibile di Nelo Risi di Pupi Avati di Alberto De Martino Scacco alla regina Il mostro è in tavola, Ti-Kojo e il suo pescecane di Pasquale Festa Campanile barone... Frankenstein di Folco Quilici 1971 Una lucertola di Paul Morrissey Venere imperiale con la pelle di donna e Antonio Margheriti di Jean Delannoy di Lucio Fulci Profondo Rosso 1963 Cleopatra Oceano di Dario Argento di Joseph L.Mankiewicz di Folco Quilici 1976 Orzowei, il figlio della savana La pantera rosa Quattro mosche di Yves Allegret di Blake Edwards di velluto grigio Salon Kitty 1965 Africa addio di Dario Argento di Tinto Brass di Gualtiero Jacopetti 1972 Barbablù Il secondo tragico Fantozzi e Giorgio Prosperi di Luciano Sacripanti di Luciano Salce La Bibbia – In principio Non si sevizia un paperino L’ultima donna di John Huston di Lucio Fulci di Marco Ferreri Giulietta degli spiriti La notte dei diavoli di Federico Fellini di Giorgio Ferroni James Tont operazione O.N.U. I racconti di Canterbury di Bruno Corbucci di Pier Paolo Pasolini e Gianni Grimaldi 1973 Ci risiamo, vero, Provvidenza? Marcia nuziale di Alberto De Martino di Marco Ferreri La grande abbuffata Modesty Blaise, di Marco Ferreri la bellissima che uccide Ludwig di Joseph Losey di Luchino Visconti Thrilling (episodio Il vittimista) 1974 L’Anticristo di Ettore Scola di Alberto De Martino 1966 Falstaff di Orson Welles Il Fiore delle Mille e una notte (film non realizzato) di Pier Paolo Pasolini Il grande colpo L’Ossessa dei sette uomini d’oro di Mario Gariazzo di Marco Vicario La polizia chiede aiuto 1967 L’avventuriero di Massimo Dallamano Periodo americano 1982 E.T. the Extraterrestrial Lavori per la televisione (E.T. l’extraterrestre) 1976 King Kong di Steven Spielberg 1955 Pescatori di storioni di John Guillermin (Premio Oscar) di Carlo Rambaldi (Premio Oscar) 1984 Conan the Destroyer 1971 Pinocchio White Buffalo (Conan i distruttore) di Luigi Comencini (Sfida a White Buffalo) di Richard Fleischer (sceneggiato a puntate. di Jack Lee Thompson Dune (idem) solo fase sperimentale) 1977 Close Encounters di David Lynch 1974 Mosè: la legge del desrto of the Third Kind 1985 Cat’s Eye di Gianfranco De Bosio (Incontri ravvicinati del III tipo) (L’occhio del gatto) (sceneggiato a puntate) di Steven Spielberg di Lewis Teague 1983 Galassia 2 1978 Nightwings Silver Bullet di Gianni Boncompagni di Arthur Hiller (Unico indizio la luna piena) (varietà) 1979 Alien (idem) di Daniel Attias 1990 Il Poliedro di Leonardo di Ridley Scott 1986 King Kong 2 di Vittorio Giacci e Filippo Mileto (Premio Oscar) di John Guillermin 2001 Astrokids 1980 The Hand (La mano) 1987 Kemeron’s closet di Carlo Rambaldi (serie tv) di Oliver Stone (I Demoni della mente) Close Encounters of the Third di Armand Mastroianni Kind – special edition 1988 Primal Rage – Furia primitiva (Incontri ravvicinati del III tipo di Vittorio Rambaldi edizione speciale) 1993/4 Rex film per la di Steven Spielberg Kadokawa Production - Tokio 1981 Possession 1996 Decoy di Andrzej Zulawski di Victor Rambaldi un mostro gentile Ka cura di Nicolaa Compagnini rloff che si sente aleggiare un minaccioso chiese a Karloff di sostenere un pro- presagio? Il fato ha ben giocato la sua vino per il ruolo di un mostro in una partita, è un nome perfet- produzione della Universal le cui ripre- to per accompagnare quell’icona cine- se stavano per iniziare. Karloff aveva matografica. L’uomo dietro quell’im- una voce che ben si combinava con magine era, per quello che si conosce la sua figura sullo schermo. La famosa di lui, modesto, riservato e dai toni pronuncia blesa, l’accento inglese, le pacati. Dalle tante interviste emerge notevoli qualità interpretative acquisite una persona affabile, che esprimeva in anni di gavetta sono tuttora oggetto una viva gratitudine per il successo di imitazione. Ma in Frankenstein non che gli era stato tributato. poté usare la sua splendida voce. Il suo nome all’anagrafe era William Con quel film, infatti, Karloff divenne Henry Pratt, nato il 23 novembre 1887 una stella del cinema senza mai pro- in un sobborgo di Londra. Passarono nunciare una sola parola. Egli, sempli- Karloff, un nome che fin dalla sua strut- più di 40 anni prima che egli, nel cemente, si mosse davanti alla mac- tura fonetica evoca pensieri inquietan- 1931, interpretasse il Mostro nel film china da presa, indossando l’ecce- Frankenstein, e si affermasse, finalmen- ti, con quel suono alieno, una K dura e zionale costume realizzato da Jack te, come attore di talento. Per molti di austera in apertura, la L lì in mezzo ad Pierce, mentre il regista James Whale quegli anni “pre-Frankenstein” svolse riprendeva varie serie di primi piani imbrogliare la lingua, la doppia F che si vari mestieri in Inghilterra, Canada e sempre più stretti. Il mostro guardava trascina in chiusura. Stati Uniti, mentre cercava di far decol- fisso fuori dallo schermo, con gli occhi La UNIVERSAL, la casa di produzio- lare la sua carriera cinematografica. parzialmente nascosti dalle pesanti ne di Karloff negli anni ’30, si rese Negli anni ’20 interpretò diversi ruoli in palpebre. Egli era, in un certo senso, subito conto che quel suono aveva un buon numero di film a Hollywood, morto ma con un leggero afflato di una sua forza dirompente ed in più di alternando parti di protagonista a com- vita, terrificante eppure triste. un’occasione presentò l’attore con il parsate in progetti di scarso interesse. Karloff interpretò questo ruolo con solo cognome; Karloff e nient’altro. Per qunato riuscisse a lavorare con maestria, in modo intenso seppur mini- C’è qualcosa che risuona intrinseca- una certa continuità, il vero successo malista. Si tratta di uno di quei casi in mente sinistro in questo nome, oppure sembra sfuggirgli. Ma alla fine qual- cui lo spettatore coglie in un’espressio- è attraverso le associazioni mentali cosa accade.Il regista James Whale ne neutra tutto lo spettro di emozioni, distinte e intrecciate, che emanano sé, creando un’eccellente galleria di che sfruttarono il nome di Karloff per dall’immaginifico mondo del cinema. ritratti per la Universal. Morgan in The attirare spettatori al botteghino. Il filo Ma una cosa è certa. Nessun attore che Old Dark House, Im-Ho-Tep in The comune di buona parte dei suoi ruoli in seguito ereditò questo personaggio Mummy, Hjalmar Poelzig in The Black erano scienziati, medici o inventori è mai riuscito ad infondere al “mostro” Cat, Bateman in The Raven, il dot- che, nonostante i propositi iniziali, fini- quel delicato equilibri tra minaccia e tor Janos Rukh in The Invisible Ray vano per dedicarsi a piani diabolici o pathos che Karloff seppe miscelare e naturalmente i primi due sequel di atroci malvagità. così sapientemente. Gli altri interpreti Frankenstein: The Bride of F. e The Son Oppure, con una variazione sul tema, del film recitano con uno stile in qual- of F., nei quali vestì di nuovo i panni del personaggi la cui perfidia finisce per che modo teatrale, molto comune nel mostro. Nelle pause fra una produzio- ritorcerglisi contro. primo periodo del cinema sonoro (uno ne e l’altra, il contratto stupulato con la Non mancarono progetti ambizio- stile che poi sarebbe stato gradual- Universal gli permise di lavorare anche si destinati a lasciare unsegno come mente superato per lasciare il passo per gli altri Sudios, ancora una volta The Body Snatcher con Bela Lugosi ad interpretazioni più naturali). In tutto cimentandosi in film dell’orrore (The diretto da Robert Wise per la RKO il film, Karloff mantiene una approccio Mask of Fu Manchu, The Gaul, The di Val Lewton. La Universal dal canto raffinato, basato sull’understatement, Walking Dead) ma anche in film d’auto- suo rispondeva con The House of in una prestazione prevalentemente re, come The Lost Patrol e The House Frankenstein e The Climax, solo per incentrata sul movimento. of Rothschild. Vi furono anche opere la citarne alcuni. Con grande sorpresa, i dirigenti cui tensione drammatica venne esal- Per un certo periodo, intorno agli anni dell’Universal si ritrovarono una nuova tata dal prezioso contributo di Karloff, ’60, Karloff ebbe un rapporto conti- star in casa. Si sarebbero aspettati pur non essendo propriamente dei film nuativo con la American International che Colin Clive, Mae Clark o John horror (Jaggernaut, Charlie Chan at the Pictures e lavorò perfino con Roger Boles diventassero delle celebrità, ma Opera, The Invisible Menace). Corman. In questi casi la sua fama di il pubblico scelse altrimenti e scel- E’ interessante, tuttavia, notare, nella attore horror venne utilizzata in chia- se meglio, rendendosi conto che il filmografia di Karloff successiva agli ve comica nelle due commedie nere personaggio chiave della storia era il anni ’30 quanto ridotto sia il numero The Raven e The Comedy of Terors. mostro, e non altri. di film horror al quale egli partecipò. Non mancarono però i ruoli inadeguati Gli anni ’30 furono un decennio molto E quelli nei quali appare furono spes- alla statura artistica di Karloff, come ricco di film horror. E fdu quello il perio- so opere senza alcuna ispirazione, nel risibile The Gost in the Invisible do in cui Karloff diede il meglio di prodotte da investitori senza scrupoli Bikini, B-movir divertente ma tutt’al- i pesanti pregiudizi culturali ed i limiti tecnici del primo periodo del cinema sonoro, o a chi –semplicemente- li ignora. In realtà, l’interpretazione di Karloff è tuttora fresca e vitale, così come lo era 60 anni fa. Il suo mostro si colloca fuori dal tempo. Unico, immortale.

L’EREDE DI LON CHANEY? Uno degli episodi più strani nella vita di karloff fu probabilmente il suo incontro con Lon Chaney. Due grandissimi attori: Chaney, il maestro del trucco di scena, e Karloff, il suo naturale successore nell’arte del tra- vestimento. In un primo momento, tro che imperdibile. In quello stesso gine simbolo del Mostro creato alla poco dopo il suo enorme succes- periodo non mancarono tuttavia delle Universal. E’ quindi naturale che l’uo- so in Frankenstein, girnalisti e critici prove di buon valore. Ironia della mo dietro quella maschera venisse a descrissero Kerloff come “un secon- sorte, in Targets, diretto da un giovane fissarsi indelebilmente nell’immagina- do Chaney”, una definizione che lo Bogdanovic, Karloff si ritrova a rivestire rio collettivo. stesso Boris rifiutava. “Lon Chaney i panni di un vecchio attore horror. Un Gli altri classici del periodo d’oro della è stato unico” disse infatti un seguito ruolo quasi autobiografico. Universal hanno poi rafforzato la sua “e non ci sarà mai un altro che possa Probabilmente il momento più alto della reputazione. Fino a giungere alla popo- prenderne il posto”. Poi aggiunse con sua carriera negli anni’60 fu la parte- larità estesa della ribalta televisiva sta- modestia: “spero di riuscire anch’io a cipazione al film antologico di Mario tunitense ed inglese. Persino quando trovare una mia collocazione, senza Bava I tre volti della paura (1963), in cui dava il volto a personaggi ripugnanti, essere definito l’erede di Lon, o un Karloff presenta i tre episodi dicui era come in The Mummy o The Black Cat, suo imitatore, o un secondo Lon”. composto, e recita da protagonista in Karloff filtrava la loro natura malvagia Col passare del tempo, Hollywood uno. Forse il capolavoro di Bava fu la attraverso un velo di eleganza. Una iniziò a comprendere che Boris era un sua ultima, vera, grande apparizione classe infinita che moltiplicava il pathos personaggio unico, con una prorpia sul grande schermo. di cui la storia era intrisa. Im-Ho-Tep è in personalità, talentuoso come lo era Cosa si può dire, dunque, di Karloff? realtà un uomo romantico e disperato, stato Chaney… ma differente. Un grande attore? Certamente, nono- che ha aspettato millenni per potersi E fu lo stesso Chaney a far compren- stante non gli siano state offerte tutte ricongiungere con la donna amata. dere a Karloff l’importanza dell’essere le possibilità che avrebbe meritato per unico ed originale, e ciò ben prima dimostrarlo. Certamente fu un attore Nel libro “Boris Karloff e i suoi film”, Paul che il nome di Boris divenisse cele- capace, talentuoso, estroso ed istrio- M. Jensen affronta la capacità di Karloff bre al di fuori della sua rustretta cer- nico. Una carriera luminosa segnata di recitare andando i qualche modo chia di amici, che ben conoscevano da molti ruoli importanti in film classici? contro le inclinazioni naturali dei suoi i suoi desideri di affermazione e che Certamente, se prendiamo in analisi personaggi. Che stesse interpretando speravano riuscisse a realizzarli. Lon il cinema di genere. Ancora adesso, un mostro deforme con un’anima Chaney era uno di loro, presentato infatti, a vent’anni dalla sua morte, sensibile o un uomo malvagio dal fasci- a Boris, a quei tempi un semplice Boris è forse considerato l’attore no irresistibilmente diabolico, Karloff comprimario, da Bill Taylor, anziano numero uno nel suo campo, il maestro riusciva a creare personaggi multidi- caratterista e profondo conoscitore del terrore. mensionali. Forse era questo il dono di di ogni risvolto della vita degli studios. Il suo nome ha, tuttavia, travalicato gli Boris Karloff, quello che ce lo fa ricor- Da quel momento in poi la grande stretti confini del genere horror. Così il dare così distintamente. La capacità di star ed il giovane attore intrattennero volto e la voce di Karloff sono tutt’oggi rendere umani i suoi mostri. un rapporto di amicizia. Agli incon- ben noti in tutto il mondo, a chiunque Oggi Frankenstein può sembrare un tridi pugilato, ai quali Chaney non almeno una volta abbia visto l’imma- film datato, ma solo a chi non conosce mancava mai, Lon rivolgeva sempre un saluto affettuoso allo squattrina- importante in teatro, a Los Angeles, non tanto le mie capacità, a schiu- to Boris, costretto fuori dallo stadio nell’Opera Criminal Code. Si tratta- dermi le porte del grande cinema. ad assistere alla sfilata dei fortunati va di un’opportunità molto ambita Pochi mesi prima che Mervyn LeRoy spettatori. dagli attori esordienti, poiché tra il mi scegliesse per il ruolo del girna- “Poi un giorno mentre uscivo dagli pubblico c’erano sempre produttori, lista doppiogiochista in Five Stars Studios piuttosto scoraggiato per registi e celebrità del cinema. Final, fui chiamato per un colloquio l’andamento della mia carriera, udii dal Michael Curtiz. Vedendomi ebbe un clacson dietro di me. Era Lon Per Boris questo rappresentò un’esitazione iniziale e poi mi disse: Chaney. Mi diede un passaggio fino il primo riconoscimento da parte “Beh, visto che sei venuto fin qui, a casa. Parlammo per più di un’ora di Hollywood, che cominciò ad direi che adesso devo farti lavorare”. del mondo del cinema e delle mie offrirgli ruoli secondari, da gan- Non capii cosa intendesse. Mi asse- speranze di attore. Lon mi disse: “Il gster, da contadino e da “cattivo”. gnò il ruolo di un russo in The Mad segreto del successo a Hollywood Improvvisamente gli Studios inizia- Genius, il film che John Barrymore sta nell’essere differenti da chiunque rono a ingaggiare Boris con rego- stava dirigendo per la Warner. Fu altro. Portò ad esempio se stesso, larità. In quel periodo ebbe ruoli davvero un colpo di fortuna, poiché i suoi ruoli non convenzionali. Trova importanti in film come Cracked dopo the Criminal Code avevo lavo- qualcosa che nessun altro possa o Nuts con Wheeler e Woolsey, Young rato poco o niente. voglia fare, e sarai notato. Hollywood Donovan’s Kid e Public Defender Tempo dopo, durante un incontro, è piena di bravi attori. con Richard Dix, The Mad Genius Michael mi domandò se mi ricordavo Quello di cui il cinema ha bisogno è con John Barrymore, I Like Your del nostro primo colloquio “La ragio- l’originalità.” Questo consiglio è stato Nerve con Douglas Fairbanks jr., ne per cui ti scelsi – mi spiegò – è che sempre come un faro illuminante per Smart Money e Five Stars Final con pensavo fossi russo. Il tuo cognome Boris Karloff. Edward G. Robinson. La Universal Karloff suona davvero russo. Quando La specializzazione in un certo tipo volle Karloff nei panni del “cattivo” in sei arrivato al provino mi sei sembra- di ruoli è ciò a cui aspirava. Ecco Graft. I dirigenti rimasero così colpiti to talmente ansioso di avere quella perché, a differenza di altri, egli dalla sua recitazione che l’attore parte che alla fine decisi di dartela”. non ha mai sofferto dell’etichetta fu poi scritturato per interpretare di attore capace ma con uno scar- Frankeinstein. L’AIUTO DI UN AMICO so ventaglio interpretativo. Karloff “Quando completai uno degli ultimi “Mervyn le roy mi vide lavorare in The sapeva che era tutta colpa della film, The Walking Dead, diretto da Mad Genius. Per quanto fosse rimasto mancata lungimiranza dei produtto- quel grande amico che è Michael ben impressionato, penso che ci sia ri. John Ford ne “La pattuglia sper- Curtiz, scoprii che fu il mio nome, e voluto molto coraggio nell’affidarmi una duta” e Howard Hawks in “Scarface” hanno dimostrato che aveva ragio- ne, sapendo cogliere la profondità drammaturgica dell’attore inglese.

L’OCCASIONE IN TEATRO, A LOS ANGELES “Gli attori e le attrici di maggior suc- cesso che io conosca hanno inter- pretato principalmente ruoili speci- fici. E in fondo, ciò è perfettamente naturale…Una persona può primeg- giare in una categoria, ma non può certo aspettarsi di fare ogni cosa meglio degli altri. E il cinema pre- tende sempre di reclutare “i miglio- ri””. Il consiglio che Karloff ricevette da Chancey durante quell’incontro gli diede il coraggio di continuare a provare… E poco tempo dopo si presentò l’occasione di un ruolo parte così importante in Five Stars Final. trucco di scena sapientemente appli- un corpo gigantesco. L’attore non si George E. Stone, uno dei miei amici di cato dall’inarrivabile Jack Pierce. lamentò mai, in nessuna occasione. vecchia data, diede un contributo fon- Con una forza d’animo quasi stoica damentale in quel frangente. Si attivò in continuò il suo lavoro senza sosta. Per ogni modo per farmi avere quella parte, TUTTO SI FERMA, il make-up erano necessarie otto ore mi fece una grande pubblicità e si assi- ALL’ORA DEL TE’ al giorno. E altre due ore alla sera per curò che ai produttori non mancassero Il mostro era alto più di due metri toglierlo. Il trucco cosmetico e le appli- informazioni sul mio conto”. A questo e dieci. Per arrivare a questa statu- cazioni sul viso e sul corpo lo copriva- punto a Karloff, che era ormai sulla ra, Karloff indossava grosse scarpe no interamente ed all’interno di essi si soglia del successo, tornò alla mente il di legno ben imbottite all’interno. Gli sviluppava un forte calore, tanto che consiglio di Chaney e cercò di delineare veniva poi applicato un cranio deforme Karloff perse quasi 13 chili di peso. per se stesso un vero e proprio profilo che aveva delle linee di satura col- attoriale, in “tipo”. E quando mi offrirono legate mediante lucenti graffe metal- la parte del Mostro in Frankenstein, liche. Il viso flaccido era anch’esso IL PROGRAMMA seppi che finalmente era arrivata l’oc- deforme e dall’aspetto malvagio. La DI UNA GIORNATA casione che cercavo. E’ qello che può fronte sporgeva in modo inquietante. La scaletta giornaliera di Karloff è un definirsi un ruolo facile” e con estrema Un piolo d’argento gli attraversava il documento straordinario. L’ufficio stam- modestia aggiunse “chiunque l’avesse collo, formando una sorta di perno per pa della casa di produzione tenne un interpretato sarebbe stato baciato dal il movimento della testa. Le palpebre registro accurato di tutte le scene girate successo”. Ben volentieri Karloff soppor- sembravano d’argilla, pesanti e com- dall’attore inglese a testimonianza di un tò la fatica del ruolo, come le cinque ore pletamente prive di ciglia. Sul collo momento storico. Ogni singolo momen- necessarie per l’applicazione del trucco e sui polsi si notavano sottili cicatrici to della lavorazione venne annotato con e del pesante investimento che metteva violacee, per evidenziare le zone nelle grande scrupolo poiché si aveva la con- a rischio persino la sia incolumità fisica. quali le varie parti del corpo erano state sapevolezza di quanto gravoso fosse il Quando il film uscì nelle sale, come assemblate. compito del protagonista. tutti sanno, l’intuizione sua e dell’amico Quando camminava con quella andatu- 4.30am – Karloff viene svegliato da Chaney si dimostrò azzeccata! ra minacciosa e barcollante trascinan- un’assistente di scena. Doccia fredda Karloff ebbe un successo istantaneo do in modo lento e pesante i piedi sul e via. Si sottopone a un trattamento ad in una veste completamente nuova. pavimento, il mostro sembrava la per- infrarossi per una lussazione all’anca, Un ruolo rifiutato da altri attori, Bela sonificazione del male, del sentimento causata da una caduta durante la prima Lugosi in testa, che non ne avevano del terrore. Tutti i pomeriggi, quando settimana di riprese. Karloff non richiese compreso la forza innovatrice. Oggi la troupe interrompeva le riprese per nessun periodo di riposo per questo Boris, da attore affermato e di suc- la pausa del tè, si ripeteva una scena infortunio. Le cure si limitarono ad un cesso, si può permettere di variare i divertente. Solo in quel momento ci si bendaggio e all’applicazione di un tuto- suoi personaggi. Ma nonostante ciò poteva rendere conto che quella Cosa re. Il lavoro doveva proseguire. non intende rinunciare ai suoi cavalli di era umana, e nasceva un’immedia- 5.10am – Toast e caffè battaglia, al trucco ed al travestimento. ta solidarietà verso il povero Karloff 5.20am – In macchina per 23 km fino “Sono le mie parti di riserva”, afferma impegnato ad avvicinare la tazza di tè allo studio. con tranquilla sicurezza. Oggi il mondo alla bocca, ostacolata dal complicato 5.50am – Inizia ad indossare il costu- intero è riconoscente a Chaney per mascherone. Molte scene di quello me di scena con l’aiuto di Jack Pierce, il piacere, l’emozione ed i brividi che strano film erano lugubri e repellenti, costumista capo della Universal. Entro suscitano i film di Karloff. Tutto grazie appesantite com’erano dalla terribile mezzogiorno vengono applicati i pan a quel fortunato incontro e al viaggio in atmosfera creata dalla presenza del taloni grigio-verdi lubrificanti, le punte limousine durante il quale Lon dispen- mostro, dalla scenografia e da una d’alluminio per sostenere il collo, una sò i suoi preziosi consigli. Durante il film sapiente disposizione delle luci. falsa acconciatura, il collo e i polsi, le La sposa di Frankestein, andai sul Una delle fortune di Karloff fu quella di mani bruciate, maniche in alluminio e set in due o tre occasioni per assiste- essere un uomo di costituzione fisica acciaio sulle braccia, pelle bruciata e re alla lavorazione e per parlare con robusta. Il peso totale del costume avvizzita sul viso, realizzata mediante Boris Karloff. Che straordinaria meta- e del trucco superava i 30 chili. Le un gel speciale. morfosi avveniva in quello studio! Un enormi scarpe pesavano quasi 10 chili 12.30pm – Ha inizio l’applicazione uomo tranquillo, colto, con un perfetto ciascuna. Sotto il costume venivano delle pesanti scarpe, dalle imbotti- accento inglese si trafsormava in un applicate grosse imbottiture e ben- ture sul corpo e l’incastellatura che mostro terrificante, grazie all’uso di un daggi pesanti per creare l’illusione di aumenta la statura totale fino a più di due metri e dieci. su tutto il volto comprese le palpebre, ed emolienti. L’acetone è il liquido 01.30pm – Karloff prende del tè e un veniva utilizzato l’acetone, un liqui- che le donne usano per rimuovere sandwich prima che il costume inizi a do urticante e irritante. Onde evitare lo smalto dalle unghie. Si può ben bruciargli sulla pelle. I pori sono quasi infiammazioni alla pelle, era necessa- immaginare quanto poco fosse indi- completamente ostruiti dal trucco e rio idratarla e applicavi creme nutrienti cato per rimuovere il trucco. dal pesante travestimento. Le poten- ti lampade di scena fanno il resto. 2:00pm – Iniziano le riprese. Lo sfor- filmografia zo imposto a Karloff da quel terribile costume è così gravoso che tra una 1931 Frankenstein (idem) reg. James Whale The Climax (La voce magica) Tonight or Never reg. Mervyn LeRoy reg. George Waggner scena e l’altra ha bisogno di stender- 1932 The Mummy (La mummia) reg. Karl Freund 1945 Isle of the Dead (Il vampiro dell’isola) si e riposare. La lavorazione prose- The Mask of Fu Manchu reg. Mark Robson (La maschera di Fu Manchu) The Body Snatcher (La iena) gue fino alle 6:30-7:00pm circa. reg. Charles Brabin reg. Robert Wise The Old Dark House (Il castello maledetto) 1946 Bedlam reg. Mark Robson 7:00pm – Il costume viene rimosso reg. James Whale 1947 Dick Tracy Meets Gruesome con l’assistenza di due costumi che Night World reg. Hobart Henley reg. John Rawlins The Miracle Man reg. Norman Z. McLeod Unconquered (Gli invincibili) utilizzano olio e acido acetico. Scarface (Lo sfregiato) reg. Howard Hawks reg. Cecil B. DeMille 8:00pm – Una doccia fredda, del tè e Business and Pleasure reg. David Butler Lured reg. Douglas Sirk Behind the Mask reg. John Francis Dillon The Secret Life of Walter Mitty una cena leggera, dopo di che Karloff 1933 The Ghoul reg. T. Hayes Hunter reg. Norman Z. McLeod 1934 The Black Cat reg. Edgar G. Ulmer 1948 Tap Roots (La quercia dei giganti) torna a casa in macchina. The House of Rothschild (La casa dei R.) reg. George Marshall 8:30pm – Un massaggio alle gambe reg. Alfred L. Werker 1949 Abbott and Costello Meet the Killer, The Lost Patrol (La pattuglia sperduta) Boris Karloff per favorire la circolazione, in qual- reg. John Ford (Gianni e Pinotto e l’assassino misterioso) che misura ostacolata durante la 1935 The Black Room reg. Charles Barton (Il mistero della camera nera) 1951 The Strange Door (Alan, il conte nero) giornata. Applicazione di infrarossi reg. Roy William Neill reg. Joseph Pevney The Raven reg. Lew Landers 1952 The Black Castle reg. sul fianco infortunato. Bride of Frankenstein 1953 Abbott and Costello Meet Dr. Jekyll 9:30pm – A letto, ma non subito a (La moglie di Frankenstein) reg. James Whale and Mr. Hyde 1936 The Invisible Ray (Il raggio invisibile) (Gianni e Pinotto contro il dr. Jekyll) dormire. Prima bisogna studiare il reg. Lambert Hillyer reg. Charles Lamont copione del giorno successivo. Charlie Chan at the Opera 1954 Il mostro dell’isola reg. H. Bruce Humberstone reg. Roberto Bianchi Montero Questo fu il suo programma giorna- The Man Who Changed His Mind Sabaka (Sabaka il demone del fuoco) reg. Robert Stevenson reg. Frank Ferrin liero per settimane. Si può ben capire Juggernaut (L’idolo del male) 1957 Voodoo Island (Isola stregata degli zombies) come la vita di una stella del cinema reg. Henry Edwards reg. Reginald Le Borg The Walking Dead (L’ombra che cammina) 1958 Corridors of Blood (Prima dell’anestesia) non sia fatta solo di lustrini e gloria. reg. Michael Curtiz reg. Robert Day 1937 West of Shanghai reg. John Farrow Frankenstein - 1970 (Frankenstein ‘70) Night Key (La chiave misteriosa) reg. Howard W. Koch reg. Lloyd Corrigan Grip of the Strangler (Lo strangolatore folle) 1938 Mr. Wong, Detective reg. William Nigh reg. Robert Day NON PROTESTò MAI The Invisible Menace (La morte invisibile) 1963 The Raven (I maghi del terrore) Eppure karloff non protestò mai, in reg. John Farrow reg. Roger Corman 1939 Tower of London (L’usurpatore) I tre volti della paura reg. Mario Bava nessuna circostanza. Tutto questo reg. Rowland V. Lee The Terror (La vergine di cera) The Man They Could Not Hang reg. Roger Corman faceva parte di una giornata di lavo- (L’uomo che non poteva essere impiccato) 1964 The Comedy of Terrors (Il clan del terore) ro, era parte della vita di un attore reg. Nick Grinde reg. Jacques Tourneur Mr. Wong in Chinatown (Città cinese) 1965 Die, Monster, Die! caratterista. Quella maschera grot- reg. William Nigh (La morte dall’occhio di cristallo) tesca trasformava completamente i The Mystery of Mr. Wong (Vendetta) reg. Daniel Haller reg. William Nigh 1966 The Ghost in the Invisible Bikini lineamenti del suo volto. Gli copriva Son of Frankenstein (Il figlio di Frankenstein) reg. Don Weis reg. Rowland V. Lee 1967 The Sorcerers (Il killer di Satana) gli occhi, il collo, le mani, le braccia. Devil’s Island reg. William Clemens reg. Michael Reeves La gomma collosa a base alcoolica 1940 You’ll Find Out reg. David Butler The Venetian Affaire (Suspence a Venzia) The Ape reg. William Nigh reg. Jerry Thorpe che gli veniva applicata gli avvolge- Before I Hang (Prima che m’impicchino) 1968 Curse of the Crimson Altar va strettamente la pelle provocando reg. Nick Grinde reg. Vernon Sewel Doomed to Die (Condannato a morte) Targets (Bersagli) reg. Peter Bogdanovic fastidio oltre che dolore. reg. William Nigh The Fear Chamber The Man with Nine Lives reg. Jack Hill e Juan Ibáñez La rimozione serale del trucco era (Uomini dalle nove vite) reg. Nick Grinde House of Evil reg. Jack Hill e Juan Ibáñez un’operazione assai complessa, Black Friday reg. Arthur Lubin 1969 Black Horror (Black Horror-Le messe nere) British Intelligence reg. Terry O. Morse reg.Vernon Sewel quasi una tortura. Karloff, nei limiti del The Fatal Hour (L’ora fatale) 1970 El coleccionista de cadáveres possibile, provvedeva personalmen- reg. William Nigh reg. Santos Alcocer 1941 The Devil Commands reg. Edward Dmytryk 1971 The Incredible Invasion te ad eliminare il trucco, per ridurre al 1942 The Boogie Man Will Get You reg. Jack Hill e José Luis González de León reg. Lew Landers La muerte viviente minimo il dolore. Per sciogliere quella 1944 House of Frankenstein (Al di là del mistero) reg. Juan Ibáñez e Jack Hill colla alcoolica, che veniva applicata reg. Erle C. Kenton 1979 Horror Show reg. Richard Schickel

IL CASTELLO MALEDETTO LO SPARVIERO LONDRA Th e Ol d Da r k Ho u s e Lu r e d di James Whale di Douglas Sirk

USA 1932 USA 1932 Soggetto: tratto dal racconto Benighted Soggetto: Jacques Companéez, di J.B. Priestley Simone Gantillon, Ernest Meuville Soggetto: J.B. Priesley, Benn W. Levy Sceneggiatura: leon Rosten Sceneggiatura: Benn W. Levi Attori: Boris Karloff, George Sanders, Lucille Ball, Attori: Boris Karloff, Melyyn Douglas, Charles Coburn, sir Cedric Hardwiche, George Zucco Charles laughton, Lilian Bond, Fotografia: William H. Daniels Ernest Thesiger, Eva Moore Scenografie: Nicolai Remisoff Fotografia: Arthur Edeso Costumi: Eloise Jensson Effetti Speciali: John P. Fulton Montaggio: John M. Foley, James E. Newcom Montaggio: Clarence Kolster Musiche: Michael Michelet Musiche: David Brockman Produzione: Oakmont Pictures Produzione: Universal Pictures 99’ - b/n 70’ - b/n

Alcuni viaggiatori vengono sorpresi da un improvviso tem- Londra, primi del ‘900. Un serial killer – poeta annuncia porale. Alla ricerca di un riparo, trovano ospitalità nella i suoi delitti componendo versi “baudelairiani”. Le vittime spettrale e sperduta magione in cui abita la singlare famiglia sono giovani e avvenenti ragazze. Una ballerina si presta a Femm. Per i malcapitati sarà una notte da incubo costretti far da esca per la polizia, ma i sospettati sono tanti. a fronteggiare le intemperanze dei padroni di casa, i modi Douglas Sirk si confronta con il thriller in un film crepusco- brutali del maggiordomo Morgan (Boris Karloff) e le pulsioni lare aiutato da un cast di celebrità e da un’ambientazione piromani del fratello Saul. londinese dal chiaro sapore noir. Horror sui genersi, pervaso dallo spiccato humor nero del regista James Whale e arricchito da un cast stellare “Il castello maledetto” venne prodotto l’anno dopo la cele- bre interpretazione di Karloff nei panni della creatura di Frankenstein. LO STRANGOLATORE FOLLE PRIMA DELL’ANESTESIA Th e Ha u n t e d St r a n g l e r Co r r i d o r s o f Bl oo d di Robert Day di Robert Day

USA 1958 UK 1958 Soggetto: tratto dal racconto Stranglehold di Jan Read Soggetto e Sceneggiatura: Jean Scoot Rogers Sceneggiatura: John Croydon, Jan Read Attori: Boris Karloff, Cristopher Lee, Betta St. Jone, Attori: Boris Karloff, Jean Kant, Elisabeth Allan, Anthony Dawson Francis Matthews, Francis De Wolff Fotografia: Lionel Banes Fotografia: Geoffrey Faithfull Scenografie: John Elphick Effetti Speciali: Effetti Speciali: Les Bowie Montaggio: Peter Mayhew Montaggio: Peter Mayhew Musiche: Booxton Orr Musiche: Booxton Orr Produzione: Amalgameted Productions Produzione: Amalgameted Productions 83’ – b/n 75’ – b/n

Lo scrittore James Runkin (Boris Karloff), in cerca di ispi- Nella Londra del 1840 il dott. Bolton (Boris Karloff) insegue un razione per un nuovo libro si imbatte nel caso di Edward sogno: quello di una chirurgia priva di dolore per il paziente. Styles, lo “strangolatore” che vent’anni prima era stato con- Sfortunatamente la strada verso un’anestesia efficace è osta- dannato a morte per l’omicidio di cinque donne. Il povero colata da uno spietato sicario (Cristopher Lee) e dalla deva- scrittore si trova così coinvolto in una serie di misteriosi stante posizione di Bolton alle sostanze chimiche utilizzate eventi che gli risulteranno fatali! nei suoi esperimenti. Per la prima volta insieme sul grande schermo le due icone del cinema horror, Boris Karloff e Christopher Lee!

l’evento “BORIS KARLOFF, un mostro gentile” è stato realizzato in collaborazione con Sinister Film l ventinovesimo Fantafestival di Roma rende omaggio alla carrie- ra di uno dei più importanti com- positori di Musica per il Cinema: Stelvio Cipriani. Nato a Roma, Stelvio ICipriani è un artista a 360 gradi : Autore,arrangiatore,direttore d’orche- stra e pianista. Ha composto per lo schermo oltre trecento colonne sono- re, tra Cinema e Televisione,per ogni genere come Western, ,Horror, commedie. Sempre attivo (tra le sue ultime fatiche,le musiche per L’acqua… il fuoco” diretto da Luciano Emmer ed interpretato da Sabrina Ferilli, La mia vita a stelle e strisce” di e con Massimo Ceccherini, Le cinque giornate di Milano” diretto per la TV da Carlo Lizzani”) dividendo la sua attività anche come compositore di

STE sette noteL VIper ilO fantastico CIPRIANI:di Claudio Fuiano

Musica Sacra commissionatagli dalla Santa Sede. Nel 2007 è stato tra gli ospiti della Notte degli Angeli” dedicata alla mistica Natuzza Evolo, organizzata da Ruggero Pegna e trasmessa da Rai International il 9 aprile. Sin da giovane è stato avviato allo studio della musica e quindi si è iscritto al Conservatorio Santa Cecilia della sua città. Conseguito il diploma in pia- noforte e composizione, ha iniziato a lavorare come accompagnatore di cantanti di musica leggera (in partico- lar modo Rita Pavone). Poi si trasferi- sce per un breve periodo negli Stati Uniti per perfezionarsi nella musica jazz. Lo stesso autore racconta come avvennero i primi approcci con il cavallo,una pistola (1967) di Vanzi, di Cardona Jr., Bermude: la fossa grande schermo: era nata un’ami- The silent stranger (1968) di Vanzi, maledetta (1979) di Ricci e Uragano cizia con Tomas Milian, quando a Legge della violenza - Tutti o nes- sulle Bermude (L’ultimo SOS) (1979) metà degli anni sessanta la Casa suno (1969) di Crea, Se t’incontro, di Ricci per cui ha scritto musiche Ricordi volle Cipriani come arrangia- t’ammazzo (1970) di Crea, La belva sinfoniche ed elettroniche per descri- tore e direttore d’orchestra per una (1970) di Costa, Testa t’ammazzo, vere il terrificante ignoto degli abissi, canzone che Milian avrebbe dovuto croce... sei morto... Mi chiamano Solamante nero (1978) di Bido. Ha cantare per un 45 giri. Fu quindi lo Alleluja (1971) e il suo seguito Il West collaborato,tra l’altro,con Ruggero stesso Milian, molto soddisfatto del ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja Deodato per il fanta-avventuroso risultato ottenuto, a proporre Stelvio (1972) entrambi diretti da Carmineo, Concorde Affaire’79 (1979), sorta Cipriani per la colonna sonora del Blindman (1971) di Baldi (dove addi- di sequel della serie made in USA film da lui interpretato Bounty killer rittura recitava da co-protagonista degli “Airport” (di queste musiche esi- (1966), il primo, assoluto commento anche Ringo Starr dei Beatles). Ci ste solo un raro album stampato in del musicista per il cinema. vorrebbe un libro (e perché no?) per Giappne), Piranha paura (1981) di Stelvio Cipriani diventa popolarissimo raccontare tutta la carriera di Stelvio Cameron, il noir La casa del tappeto il tutto il mondo per la sua più celebre Cipriani, ma dobbiamo soffermarci giallo (1983) di Lizzani. Della lunga colonna sonora: Anonimo venezia- su una parte fondamentale della sua carriera di Stelvio Cipriani cè un capi- no (1970) diretto da Enrico Maria enorme produzione: le colonne sono- tolo di cui il musicista va molto fiero: Salerno con Tony Musante e Florinda re per il Fantastico. la sua collaborazione con il Maestro Bolkan. In questo romantico com- Questo genere racchiude in sé vari del Fantastico Mario Bava. Bava mento musicale (stampato su disco filoni: Horror, Noir,Giallo e Cipriani aveva collaborato nella sua ecce- in vari paesi del mondo) predomina il ha veramente lasciato il segno con le zionale filmografia con grandi nomi rifacimento del “Concerto per oboe sue musiche. Per il regista Roberto della Musica per il Cinema come e orchestra” di Alessandro Marcello. Infascelli aveva musicato nel 1968 Roberto Nicolosi, Roman Vlad,Carlo Per questo brano l’autore ha vinto una film d’avventura d’ambientazio- Rustichelli, Carlo Savina ed Ennio un nastro d’argento ed è divenuto ne esotica e dai risvolti erotici La figlia Morricone. richiestissimo da produttori e registi della foresta vergine, ma è proprio La prima collaborazione di Cipriani Stelvio Cipriani è senza dubbio uno con Femina ridens del 1969 per la con Bava è stato nel 1971 per dei migliori melodisti al mondo e biso- regia di Schivazappa che l’autore “Reazione a catena”,dove l’autore gna per questo notare che un altro entra potentemente nel genere scri- alterna musica ballabile a brani di STE sette noteL VIper ilO fantastico CIPRIANI:di Claudio Fuiano grande melodista come il leggenda- vendo musica psichedelica, Beat, suspence di tipo sperimentale,”Gli rio Henry Mancini,innamoratosi del operistica e perfino un Deguello sin- orrori del castello di Norimberga” tema principale di Cipriani tratto dal fonico per descrivere una storia mor- (1972) dove, a parte i titoli di testa di western Un uomo, un cavallo,una bosa dai toni sadici interpretata da sapore pop per piano,coro e gran- pistola ne fece una cover che diven- Philippe Leroy e Dagmar Lassander. de orchestra, il resto del commento ne un 45 giri su etichetta RCA ameri- Il viaggio nel Fantastico continua NO alterna sempre dissonanze,interventi cana, un enorme successo di vendita stop poi con i gialli L’iguana dalla gotici di organo e tonalità psichede- e trasmesso dalle radio di tutto il lingua di fuoco (1971) di Freda, La liche (in usa le musiche di Cipriani mondo. morte cammina con i tacchi alti (1971) vennero sostituite da quelle di Les Per il genere poliziesco ha firma- di Ercoli, Deviation (1971) e Whirpool, Baxter, musicista di fiducia di Roger to dozzine di commenti davvero entrambi di Larraz, L’assassino… Corman, distributore in America della esplosivi come quelli della serie di è al telefono (1972) di De Martino, pellicola). films La polizia ringrazia (1972) di Malocchio di Siciliano, Il medaglio- La collaborazione di Cipriani e Bava si Steno,” La polizia sta a guardare” ne insanguinato (Perché?) (1976) di è conclusa con Cani arrabbiati (1974), (1973) di Infascelli, La polizia chiede Dallamano, Dov’è Anna?” (1976) Serie pellicola molto sofferta a livello di aiuto (1974) di Dallamano, La polizia Cult TV di Schivazappa, Tentacoli produzione e post-produzione,che ha le mani legate (1975) di Ercoli. (1977) di Assonitis, Il fauno di marmo Cipriani ha musicato con temi d’azio- Per il genere Western Cipriani ha (1977) altra serie TV Cult di Blasi, il ne in perfetto stile poliziesco e motivi composto memorabili commenti demoniaco Un’ombra nell’ombra di malinconici. Per concludere. É proprio musicali per film come The Bounty Carpi (1979), La trilogia delle Bermude il caso di dire: Fantastico Stelvio!.... killer (1966) di Martìn, Un uomo, un con Il triangolo delle Bermude (1978) complimenti a parte.

Dantedisegnando i sogni Ferretti

ei volte candidato all’Oscar e due volte vincitore conquista, dopo tante meritate candidature, il primo Oscar dell’ambito premio insieme alla moglie, France- della sua carriera. sca Lo Schiavo, con Aviator nel 2004 e con Il Nel 2008 Ferretti fa il bis a Hollywood vincendo un altro pre- diabolico barbiere di Fleet Street nel 2008, Dante mio Oscar per il film Il diabolico barbiere di Fleet Street di Ferretti, nato a Macerata nel 1943, a soli 12 anni già sognava Tim Burton. diS realizzare scenografie per il cinema. Se è nel cinema che Dante Ferretti è più conosciuto ed ha Dopo aver studiato all’Accademia delle Belle Arti ed essersi raccolto i massimi riconoscimenti, non meno felicemente ha laureato in Architettura all’Università di Roma, Ferretti inizia la operato nel campo dei teatri di prosa e di quelli lirici mettendo sua incredibile carriera come assistente scenografo nel film di in scena lavori di grandi autori e allestendo opere melodram- Pier Paolo Pasolini Il vangelo secondo Matteo (1964). matiche nei teatri più noti del mondo, come la Scala di Mila- Da allora ha curato le scenografie dei maggiori film di Pasoli- no, il Regio di Torino, il Colon di Buenos Aires. ni: Medea (1970), Decameron (1971), I racconti di Canterbury Ferretti viene ovunque riconosciuto come uno dei più grandi (1972), Il fiore di mille e una notte (1974), Salò le 120 giornate scenografi viventi, sono noti i suoi enormi bozzetti per le sce- di Sodoma (1975) . nografie di un film che riescono a trasmettere al regista un Ha collaborato con i maggiori registi italiani tra cui Elio Pe- immediato senso di quello che sarà il look del film. tri, Marco Bellocchio, Liliana Cavani (La pelle), Ettore Scola (Il mondo nuovo), Dino Risi (Dagobert), Marco Ferreri (Sto- Francesca Lo Schiavo: rie di ordinaria follia, Ciao maschio, Il futuro è donna), Luigi Come Dante anch’io amo di più fare i film d’epoca, o di estre- Comencini e soprattutto Federico Fellini con cui ha firmato la ma fantasia come Le avventure del barone di Munchausen, scenografia di Prova d’orchestra (1979), La città delle donne che rimane uno dei miei film preferiti: si è più liberi in un film (1980), E la nave va (1983), Ginger e Fred (1986), fino all’ulti- d’epoca. mo film del Maestro riminese La voce della luna (1990). Fer- Martin Scorsese : retti è riuscito a passare abilmente dal forte e brutale realismo Dante viene da una tradizione che gli permette di fondere una di Pasolini agli artifici immaginifici e onirici di Federico Fellini. grande immaginazione con l’attenzione per i dettagli d’epo- Nella metà degli anni ’80 Ferretti inizia la sua esperienza inter- ca. E proprio quei dettagli fanno da commento al film. Lavo- nazionale che lo porterà a Hollywood. Nel 1986 firma la sce- rare con Dante ispira e diverte. La sua passione si estende al nografia de Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud, se- film, diventa contagiosa. La sua grande attenzione al detta- guito nel 1989 da Le avventure del barone di Munchausen di glio, la sua naturale disposizione a vedere miracoli dove altri Terry Gilliam e Amleto di Franco Zeffirelli che gli hanno procu- vedono spazi vuoti, la sua comprensione di ciò che è unico rato, una dopo l’altra, le candidature all’Oscar per la migliore e magico nel cinema lo rendono un grande collaboratore per scenografia e arredamento insieme con la moglie, Francesca ogni regista. Forse quello che più condivido con Dante è un Lo Schiavo, sua inseparabile compagna di lavoro. forte senso della scoperta, al sensazione che mondi scono- La sua collaborazione con Martin Scorsese nasce da un in- sciuti debbano ancora venire scoperti attraverso il cinema. contro a Cinecittà sul set de La città delle donne quando il Martin Brest (regista di Vi presento Joe Black): regista americano si era recato a fare visita a Fellini di cui era Per me Dante Ferretti è un idolo, e confesso che non ci po- grande ammiratore, da lì nasce la sua scenografia de L’età tevo credere quando ha accettato di lavorare con me per Vi dell’innocenza (1993). presento Joe Black. Il suo sodalizio con Scorsese continua, dopo il film Intervista Naturalmente conoscevo il suo lavoro e la sua reputazione e con il vampiro di Neil Jordan (1994), con Casinò (1995), Kun- mi ha colpito la sua umiltà e gentilezza d’animo: ma non pote- dun (1997), (2003), Aviator (2004) con cui vo immaginare il livello di perfezione con cui affronta un film.

Dante Ferretti con la moglie Francesca Lo Schiavo, filmografiaDante Ferretti

1963 Gli imbroglioni 1974 Il fiore delle Mille reg. Ettore Scola, It 1995 Casinò reg. Lucio Fulci, It/Sp e una notte 1983 Desiderio reg. Martin Scorsese 1964 Il Vangelo reg. Pier Paolo Pasolini, It reg. Anna Maria Tatò, It usA/Francia secondo Matteo Mio Dio come sono E la nave va 1997 reg. Pier Paolo Pasolini, caduta in basso reg. Federico Fellini, It/Fr reg. Martin Scorsese, USA italia/Francia reg. Luigi Comencini, It 1984 Dagobert 1998 Vi presento Joe Black 1965 Oggi, domani, Delitto d’amore Le bon roi Dagobert Meet Joe Black dopodomani reg. Luigi Comencini, It reg. Dino Risi, It/Fr reg. Martin Brest, USA (ep. La moglie bionda) 1975 Salò, o le 120 giornate 1986 Ginger e Fred Italia 1999 Titus reg. Luciano Salce, It/Fr di Sodoma reg. Federico Fellini, It reg. Julie Tymor, USA Il compagno Don Camillo reg. Pier Paolo Pasolini, It Il nome della Rosa Al di là della vita reg. Luigi Comencini, It 1976 Todo Modo reg. JJ Annaud, Ita/Fr/Ger reg. Martin Scorsese, USA 1966 Operazione San Gennaro reg. Elio Petri, It 1988 Le avventure del Barone 2002 Gangs of New York reg. Dino Risi, It/Fr/Ger Casotto 1976 di Munchausen reg. Martin Scorsese 1968 Straziami ma reg. Sergio Citti, It the Adventures of Baron usA/Ger/GB/It/Olanda di baci saziami 1977 La Presidentessa Munchausen 2003 Ritorno a Cold Mountain reg. Dino Risi, It/Fr reg. Luciano Salce, It reg. Terry Gilliam, GB/Ger Cold Mountain 1970 Medea Ciao maschio Il segreto del Sahara reg. Anthony Minghella, reg. Pier Paolo Pasolini, It reg. Marco Ferreri, It reg. Alberto Negrin, It usA Decameron Il gatto 1989 La voce della luna 2004 The Aviator reg. Pier Paolo Pasolini, It reg. Luigi Comencini, It reg. Federico Fellini, It/Fr reg. Martin Scorsese, Violenza al sole 1978 Eutanasia di un amore 1990 Hamlet (Amleto) usA/Giap/Ger reg. Florestano Vancini, It reg. Enrico Maria Salerno, It reg. Franco Zeffirelli, 2005 L’educazione 1971 Io non vedo, io non La città delle donne usA/Francia/GB fisica delle fanciulle parlo, lui non sente reg. Federico Fellini, It Lo zio indegno reg. Jon Irvin, reg. Mario Camerini, It 1979 Prova d’orchestra reg. Franco Brusati, It it/GB/Rep.Ceca La classe operaia reg. Federico Fellini, It 1990 Doctor M 2006 Black Dahlia va in Paradiso 1981 La pelle Docteur M. Francia reg. Brian De Palma, USA reg. Elio Petri, It reg. Liliana Cavani, It 1993 L’età dell’innocenza 2007 Sweeney Todd 1972 I racconti di Canterbury Storie di ordinaria follia the Age of the Innocence Il diabolico barbiere reg. Pier Paolo Pasolini. It reg. Marco Ferreri, It reg. Martin Scorsese, USA di Fleet Street 1973 Storie scellerate Il minestrone 1994 Intervista col vampiro s.T. The Demon Barber reg. Pier Paolo Pasolini, It reg. Sergio Citti, It interview with the of Fleet Street Sbatti il mostro 1982 Oltre la porta vampire: the Vampire reg. Tim Burton, USA in prima pagina reg. Liliana Cavani, It Chronicles 2009 Shutter Island reg. Marco Bellocchio, It Il mondo nuovo reg. Neal Jordan, reg. Martin Scorsese, La nuit de Varennes usA usA

Giuseppemaestro della luce, e i suoi rapporti Rotunno col cinema fantastico

metropolitana (Rocco e i suoi fratelli, Da molti anni dirige il corso di Direzione 1960) e della nobiltà siciliana otto- della Fotografia alla Scuola Nazionale centesca (Il Gattopardo, 1963), fino di Cinema del Centro Sperimentale di all’abbagliante solarità de Lo stranie- Cinematografia. ro, 1967. Questo per quanto attiene alla bio- Intanto alterna l’intimismo d’ispirazio- grafia di Giuseppe Rotunno, maestro ne pittorica (Cronaca familiare, 1962, della luce. di V. Zurlini) e l’affresco civile (I compa- Ma al nostro specificoR otunno si avvi- gni, 1963, di Mario Monicelli) alle col- cina attraverso alcune opere, scan- laborazioni internazionali (La Bibbia, dite attraverso tutta la carriera, nelle 1966, di J. Huston). quali ha saputo sottolieare attraverso Nel 1967 inizia la collaborazione con le sue luci, ma soprattutto attraverso Fellini nell’episodio Toby Dammit di le sue ombre, gli aspetti più misteriosi Tre passi nel delirio. Collaborazine e fantastici. (che negli anni ’70 e ’80 lo porterà a Il primo film nel quale Peppino si collaborare con il maestro riminese cimenta col nostro genere è anche il Partire da semplice tecnico del labora- firmando le luci di alcuni fra i suoi primo che realizza per una produzio- torio fotografico di Cinecittà per giun- film più significativi) prosegue nell’af- ne internazionale. L’ultima spiaggia, gere ad una “nomination”. all’Oscar fresco di una Roma tra onirismo da girato nel 1959 da Stanley Kramer, (nel 1980 per All that Jazz (1979), regia pittura pompeiana (Fellini Satyricon, vede nei panni di direttore della foto- di Bob Fosse). Così, da quest’inizio 1969) e documentario innervato di grafia Giuseppe Rotunno. Sono anni a questo risultato, si può sintetizza- fantastico (Roma, 1972), sostiene la in cui in Italia sono ancora vivissimi re la carriera di Peppino Rotunno, visionarietà nostalgico-grottesca del il ricordo e la tradizione del neoreali- carriera scandita da una quantità di regista (Amarcord, 1973) e un funereo smo, e la commedia all’italiana è una riconoscimenti. Fra gli altri due BAFTA Settecento veneziano di fantasia (Il realtà che sono con grande fatica inglesi, un Camerimage, un premio Casanova di Federico Fellini, 1976), consente trasgressioni fantascientifi- alla carriera dell’ American Society of fino ai deliranti caroselli sul «Pianeta che (Rotunno aveva collaborato, quel- Cinematographers, quattro David di Donna» (La città delle donne, 1979) e lo stesso anno, con Mario Monicelli Donatello, sette Nastri d’argento del alla malinconia popolata di fantasmi (E per La grande guerra, e l’anno dopo Sindacato Critici cinematografici e, la nave va, 1983). sarà al fianco di Visconti per firmare forse il più gradito, un Premio Bianchi Maestro riconosciuto a Hollywood la fotografia di Rocco e i suoi fratelli, alla carriera a Venezia nel 1995. (Conoscenza carnale, 1971, di M. due pietre miliari del cinema italiano Cinereporter e fotografo al fronte, nel Nichols), brilla tra ambiziose fiabe che di sicuro lasciano poco spazio dopoguerra è l’operatore di Vittorio musicali (Popeye - Braccio di ferro, all’evasione nel mondo della fantasia). De Sica, nel 1952 per Umberto D. 1980, di R. Altman) e sfrenate macchi- Tuttavia, nella sua parentesi hollywoo- prima dell’esordio come direttore ne fantastiche (Le avventure del baro- diana, il maestro italiano riesce a sot- della fotografia, sempre nel 1952, in ne di Munchausen 1989, di T. Gilliam). tolineare le angoscianti atmosfere di Cristo non si è fermato a Eboli, per la Negli ultimi anni lavora con D. Argento un sottomarino che porta verso il loro regia di Michele Gandin. (La sindrome di Stendhal, 1996) e destino gli ultimi superstiti dell’olocau- La collaborazione con Visconti, inizia- con A.M. Tatò per il film-testamento sto nucleare. ta con Le notti bianche (1957), in equi- Marcello Mastroianni, mi ricordo, sì mi Ma pochi anni dopo la fantasy attra- librio tra realtà e fantasia, prosegue ricordo (1997). versa ancora la strada di Peppino nelle chiavi realistiche della periferia Peppino Rotunno con Visconti sul set di Rocco e i suoi fratelli (1960) e con Fellini per Amarcord (1973)

Rotunno con un film che resta una cia, con le sue inquadrature, agli effet- Ma le prove più significative, nel degli episodi più intelligenti e divertenti ti speciali ancora totalmente artigianali campo del cinema fantastico, e forse della commedia all’italiana. Fantasmi di Carlo Rambaldi. le più riuscite dal nostra punto di vista, a Roma (1961, regia di Antonio Più facile è il suo lavoro, nel 1984, attendono il maestro negli ultimi anni Pietrangeli) deve proprio al cineasta per Non ci resta che piangere, diretto di carriera: dal 1988, quando Terry romano le sue luci suffuse della pol- dai due geni della comicità d’autore Gilliam lo chiama a fotografare le deli- vere dei secoli attraverso la quale si Benigni&Troisi. In questo caso il tema ranti macchine de Le avventure del muovono i fantasmi di un’antica casa- assolutamente fantastico del viaggio Barone di Munchausen, al 1994 quan- ta romana, che tentano di sfuggire nel tempo è trattato in tono vernac- do, per Mike Nichols ed il suo Wolf, allo sfratto al quale li obbligherebbe colo, fra il toscano ed il napoletano. interpreta efficacemente i vari risvolti la speculazione edilizia se riuscisse a Le luci, perciò, sono quelle solari della della fiaba nera (il contributo italiano a demolire l’avito palazzo. campagna italiana, nella quale è però questo forte film horror hollywoodiano Altra esperienza americana per possibile incontrare perfino Leonardo è completato da Ennio Morricone, Rotunno, anche se realizzata negli da Vinci. autore di una sorprendente e avvin- stabilimenti romani di Dinocittà sulla Ben altre atmosfere sono quelle di una cente colonna sonora). via Pontina, per La Bibblia diretto nel Trieste crepuscolare e brumosa che E per finire, nel 1996, quando firma la 1966 da John Huston, ed altra incur- Rotunno deve fotografare per Peter fotografia, rarefata e sognante, soprat- sione nel fantastico, anche se biblico. Del Monte in Giulia e Giulia del 1987: tutto nelle scene che si svolgono nei L’interno dell”Arca e le apocalittiche quelle rarefatte di una città decadente musei, davanti a capolavori immorta- inondazioni del Diluvio vengono illumi- ben si addicono alle vite parallele della li, de La Sindrome di Stendhal. nate dal nostro, che aggiunge effica- giovane vedova. Giuseppefilmografia Rotunno

1952 Cristo non 1967 Straniero, lo 1976 Sturmtruppen reg. Terry Gilliam, G.B./Ger. si è fermato a Eboli (L’etranger) reg. Salvatore Samperi, 1989 Mio caro dottor Gräsler reg. Michele Gandin, Italia reg. Luchino Visconti, italia reg. Roberto Faenza, Italia 1953 Ci troviamo in Galleria Streghe, le (tutti gli episodi) Il Casanova Haunted Summer reg. Mauro Bolognini, Italia reg. Luchino Visconti, di Federico Fellini (L’estate stregata) 1954 Attila Mauro Bolognini, reg. Federico Fellini, Italia reg. Ivan Passer, USA reg. Pietro Francisci, Italia Pier Paolo Pasolini, 1977 Ecco noi per esempio... 1991 Regarding Henry Senso Franco Rossi, reg. Sergio Corbucci, Italia (A proposito di Henry) reg. Luchino Visconti, Italia Vittorio De Sica, Italia 1978 Amore, piombo e furore reg. Mike Nichols, USA 1955 Pane, amore e... Capriccio all’italiana reg. Monte Hellman, Once Upon A Crime reg. Dino Risi, Italia/Francia (“Perché?”/“La bambinaia”) Tony Brandt, Italia (Sette criminali 1956 Notti bianche, le reg. Mauro Bolognini, Fine del mondo nel nostro e un bassotto) reg. Luchino Visconti, Italia Mario Monicelli, Italia solito letto in una reg. Eugene Levy, Montecarlo Tre passi nel delirio notte piena di pioggia, la italia/USA reg. Sam Taylor, (Toby Dammit) reg. Lina Wertmüller, Italia 1992 Tre spot per Banca Giulio Macchi, It reg. Federico Fellini, It/Fr 1979 All That Jazz di Roma Tosca 1968 Sbarco di Anzio, lo (All That Jazz - reg. Federico Fellini, Italia reg. Carmine Gallone, Italia reg. Duilio Coletti, Italia Lo spettacolo continua) 1994 Wolf (Wolf - La belva è fuori) 1957 Ragazza del Palio, la Candy e il suo pazzo reg. Bob Fosse, USA reg. Mike Nichols, USA reg. Luigi Zampa, Italia mondo (Candy) Prova d’orchestra 1995 La nuit et le moment 1958 Policarpo, ufficiale reg. Christian Marquand reg. Federico Fellini, Italia (La notte e il momento) di scrittura Francia/Italia/USA Città delle donne, la reg. Anna Maria Tatò, reg. Mario Soldati, Italia 1969 I girasoli reg. Federico Fellini, It/Fr Fr/G.B./It Anna di Brooklyn reg. Vittorio De Sica 1980 Popeye Sabrina (idem) reg. Carlo Lastricati, italia/Francia/URSS (Popeye - Braccio di ferro) reg. Sydney Pollack, USA Vittorio De Sica, Italia Fellini - Satyricon reg. Robert Altman, USA 1996 Fear (Paura) Maja desnuda, la reg. Federico Fellini 1981 Rollover (Il volto dei potenti) reg. James Foley, USA (The Naked Maja) Francia/Italia reg. Alan J. Pakula, USA Sindrome di Stendhal, la reg. Henry Koster, The Secret 1982 Bello mio, bellezza mia reg. Dario Argento, Italia Mario Russo, of Santa Vittoria reg. Sergio Corbucci, Italia 1997 Mi ricordo, si, italia/Francia (Il segreto di santa Vittoria) Five Days One Summer io mi ricordo 1959 Grande guerra, la reg. Stanley Kramer, USA (Cinque giorni una estate) reg. Anna Maria Tatò, Italia reg. Mario Monicelli 1970 Splendori e miserie reg. Fred Zinnemann, USA Jovanka e le altre di Madame Royale 1983 E la nave va (Five Branded Women) reg. Vittorio Caprioli, Italia reg. Federico Fellini, It/Fr reg. Martin Ritt, It 1971 Carnal Knowledge Desiderio On The Beach (Conoscenza carnale) reg. Anna Maria Tatò, Italia (L’ultima spiaggia) reg. Mike Nichols, USA 1984 American Dreamer reg. Stanley Kramer, USA 1972 Roma reg. Rick Rosenthal, USA 1960 Rocco e i suoi fratelli reg. Federico Fellini Non ci resta che piangere reg. Luchino Visconti, italia/Francia reg. Roberto Benigni, italia/Francia) Man of La Mancha Massimo Troisi, Italia Sposa bella, la (L’uomo della Mancha) The Assisi Underground (The Angel Wore Red) reg. Arthur Hiller, USA (Assisi Underground) reg. Nunnally Johnson, 1973 Amarcord reg. Alexander Ramati, Mario Russo, Italia reg. Federico Fellini, Italia usA 1961 Fantasmi a Roma Film d’amore e d’anarchi 1985 Orfeo reg. Antonio Pietrangeli, It a ovvero: stamattina reg. Claude Goretta, 1962 Due nemici, i alle 10 in via dei Fiori Francia (The Best Of Enemies) nella nota Red Sonja (Yado) reg. Guy Hamilton, Italia casa di tolleranza... reg. Richard Fleischer, USA Boccaccio ‘70 reg. Lina Wertmuller, Italia 1986 Hotel Colonial (“il lavoro”) 1974 Il bestione reg. CinziaTh. Torrini, Italia reg. Luchino Visconti, Italia reg. Sergio Corbucci, Italia 1987 Rent-A-Cop Cronaca familiare L’erotomane (Poliziotto in affitto) reg. Valerio Zurlini, Italia reg. Marco Vicario, Italia reg. Jerry London, USA 1963 Gattopardo, il Tutto a posto e niente Giulia e Giulia reg. Luchino Visconti, It/Fr in ordine reg. Peter Del Monte, Italia Compagni, i reg. Lina Wertmuller, Italia 1988 Rebus reg. Mario Monicelli, Italia 1975 Divina creatura reg. Massimo Guglielmi, Ieri, oggi, domani reg. Giuseppe Patroni Griffi, italia reg. Vittorio De Sica, Italia italia The Adventures 1966 Bibbia, la (The Bible) E il Casanova di Fellini? of Baron Munchausen reg. John Huston, reg. Gianfranco Angelucci, (Le avventure del Barone usA/ Italia Liliana Betti, Italia di Munchausen)

3 film ritrovati

l segmento più giovane del pubblico degli appassionati listini cinematografici di cinema, e più in particolare del cinema fantastico, è occupata da pro- non possono neanche concepire un mondo che non dotti del genere. Ma ciI ricopra di offerte di cinema domestico, e più specifi- ancora a metà degli camente di prodotti audiovisivi legati alla fantascienza a n n i all’horror o al fantastico. Un mondo nel quale non esista- no le centinaia di film proposti ogni giorno da diecine di canali televisivi (alcuni specializzati esclusivamente nel fantastico), oppure proposti da fornitissime videoteche. E come conseguenza di ciò, l’offerta ha incrementato la ’ 7 0 ( p r i m a richiesta, facendo sì che la produzione di cinema fantasti- che un gruppo co è aumentata esponenzialmente. Eppure quelli fra noi che hanno superato i cinquanta ricordano bene quell’unico film settimanale che la RAI, solo canale televisivo in Italia, proponeva il lunedì sera. Oppure la mattinate estive trascorse in casa ad aspettare che “solo per la zona di Roma” ed in occasione della Fiera di Roma, si accendessero –ecce- zional- mente in mattinata- gli schermi televisivi e venisse proiettato un film, che spesso era di genere fantastico. Ricordo i tanti film che così vidi per la prima volta (naturalmente in bianco e nero, e quanti ne ho rivisto poi, mera- vigliandomi del fatto che in real- tà fossero girati a colori...). Ed anche nelle sale il fantastico era bandito. Le pochissime produzioni, di solito americane o inglesi, che arrivavano in Italia, erano di strampalati giovanotti californiani riuscisse a convincere relegate in circuiti minori, in seguito passati -è significativo- una major a produrre Star Wars ed a cambiare tutto...) chi al “luce rossa”. avesse voluto (a me è successo) organizzare una rassegna E soprattutto ricordano l’emozione di quella rassegna che di cinema fantastico, si trovava di fronte alla solita diecina la RAI dedicò ad una selezione di alcuni film di fantascienza di titoli (e credo di essere ottimista sul numero) bellissimi, (ricordo La cosa da un altro mondo, Il villaggio dei dannati, ma sempre quelli. L’astronave degli esseri perduti, Cittadino dello spazio In quella situazione irruppero iniziative come quella di Luigi e pochi altri) nei primi anni ’60. Credo (ed alcuni mitici Cozzi, di realizzare una rassegna di cinema di fantascienza appassionati quali Giovanni Mongini me lo confermano) al “Planetario” di Roma, rassegna che avrebbe dovuto che quella rassegna abbia avuto un grande ruolo nell’in- durare due settimane. Durò tre mesi, venne replicata in dirizzare verso il fantastico la passione cinematografica di tutt’Italia, ed in particolare al cineclub Tevere di Roma, molti di quegli adolescenti. Alcuni dei quali, non potendo far iniziativa dalla quale è derivato, dopo qualche anno, il nient’altro con i mezzi del tempo, arrivarono a registrare su FANTAFESTIVAL. nastro (con il microfono del “Gelosino” tenuto vicino all’alto- Ma credo di star divagando. Quel che è certo è che il cine- parlante del televisore) la colonna sonora di quei film... ma di genere (ed i suoi appassionati) veniva visto in quegli Adesso, a parte l’offerta addirittura eccessiva di film e tele- anni come una cosa, a dir poco, poco seria. Ed i film quasi film fantastici da parte delle televisioni, una buona parte dei boicottati dai distributori. Ecco come si può succedere che vi siano pellicole prati- aumentassero le loro voglie generative, oppure... resta- camente sconosciute che emergono dai magazzini di pic- no sconvolti dall’arretratezza dei terrestri e rinunciano colissimi distributori di provincia. La cineteca D.W.Griffith all’invasione programmata, dopo un pigiama party sfre- ne ha scoperte tre a Genova, piazza favolosa per certi nato, al quale partecipa un sempre più squinternato ritrovamenti, visto che esisteva un circuito parallelo, il Buster Keaton. “bordo nave”, di film destinati appunto ad essere proiet- Pajama Party, Psycus-The cat girl e Tomorrow sono tre tati sui transatlantici e perciò differente da quello della film diversi fra di loro, ma sono accomunati, oltre che dalla normale distribuzione commerciale. Lì si sono conservati tematica fantasy, dalla leggerezza del tocco e soprattutto film spariti altrimenti da anni dalla distribuzione. Max ed dall’essere assolutamente inediti e sconosciuti a tutti. E’ Alba, i curatori della “Griffith” hanno trovato queste tre un’ottima occasione per tutti per vedere questi piccoli tas- piccole “chicche” sconosciute, testimoni di un tempo più selli di una storia del cinema fantastico, importanti perché ingenuo ed innocente, in cui gli alieni scendevano sulla realizzati in un periodo nel quale il genere era la “ceneren- Terra per rapire complessi rock che con la loro musica tola” delle produzioni internazionali.

PSYCUS – THE CAT GIRL TOOMORROW PAJAMA PARTY di Alfred Shaughnessy di Val Guest di Don Weis

Usa 1965 Usa 1970 Usa 1964 Sceneggiatura: Lou Rusoff Sceneggiatura: Val Guest Soggetto: Louis M. Heyward Attori: Barbara Shelley, Robert Ayres, Kay Attori: Olivia Newton-John, Benny Thomas, Sceneggiatura: Louis M. Heyward Callard, Ernest Milton, Lily Kann Victor Cooper, Karl Chambers Attori: Annette Funicello,Elsa Lanchester, Fotografia: Peter Hennesy Fotografia: Dick Bush Harvey Lembeck, Buster Keaton Scenografie: Jack Stevens Scenografie: Michael Stringer Fotografia: Floyd Crosby Costumi: Vi Murray Costumi: Ronald Paterson Scenografie: Daniel Haller Montaggio: Jocelyn Jackson Montaggio: Julien Launter, Alan Osbiton Costumi: Marjorie Corso Musiche: John Addison, Kenneth Essex, Musiche: Ritchie Adams, Mark Barkan Effetti Speciali: Roger George, Joe Zomar Robert Gill, Frank Spencer Produzione: Harry Saltzman e Don Kirshner Montaggio: Eve Newman, Produzione: INSIGNIA FILMS per la Lowndesprod Fred R. Feithshans Jr. 76‘ - b/n 92’ - colore Musiche: Les Baxter Produzione: Samuel Z. Arkoff, Anthony Carras, James H. Nicholson 81’ - colore

Una giovane donna eredita dalla pro- Olivia, Benny, Karl e Vic sono studen- I marziani stanno predisponendo un pria famiglia una maledizione: tutte le ti che compongono il complesso dei attacco per conquistare il pianeta Ter- volte che si arrabbia si trasforma in un Tomorrow. ra. Il prescelto è il giovane e maldestro felino omicida. La dolcezza delle loro musichecolpi- Go-Go. L’astronave atterra nel parco È chiaramente il remake del classico sce un invisibile osservatore extrater- dell’eccentrica zia Wendy. Quando la Cat People prodotto nel 1941 da Val restre. Il comando Galattico, convin- donna si trova davanti il marziano, lo Lewton e diretto da Jacques Tourneur. to che le vibrazioni di quella musica prende per un amico di suo nipote Big La distribuzione italiana, con lo stile possano curare la sterilità degli Alieni, Lunk. Go-Go si innamora di Connie, che la contraddistingue, ha imposto ordina di trasportare negli spazi i tre las fidanzata di Big Lunk. Durante un al film un titolo che strizza l’occhio al giovani e la ragazza. pigiama party organizzato dalla zia, tre successo del film di , Ma l’osservazione dei problemi di tutti malviventi cercano di impossessarsi stravolgendo così completamente il i giorni fa dubitare l’Osservatore sulle dei soldi della vecchietta, ma sono senso della produzione. capacità dei giovani a riprodurre il loro risucchiati dall’astronave. I Marziani, sound lontano dall’habitat naturale. vedendoli così rozzi, rinunciani alla conquista della pianeta Terra.

ANTEPRIME premio Méliès 12 ROUNDS di Renny Harlin

Usa 2009 Sceneggiatura: Daniel Kunka Attori: John Cena, Ashley Scott, Aidan Gillen, Brian J. White, Taylor Cole, Steve Harris, Gonzalo Menendez Fotografia: David Boyd Scenografie: Nicholas Lundy Costumi: Jill Newell Montaggio: Brian Berdan Musiche: Trevor Rabin Produzione: The Mark Gordon Company, Midnight Sun Pictures, Wwe Films premio Méliès 108’ - colore

Il detective Danny Fisher (John Cena) deve affrontare la peggior giornata della sua vita: un terrorista internazionale e irrintrac- ciabile di nome Miles Jackson (Aidan Gillen) ha rapito la sua fidanzata Molly Porter (Ashley Scott) e lo ha costretto prender parte ad un “gioco” mortale diviso in 12 riprese che si svolge tra le strade di New Orleans. In questa lotta contro il tempo Danny deve riuscire a non farsi distrarre dalle terribili conseguenze delle 12 riprese che deve affrontare per riuscire a salvare l’amo- re della sua vita. Butterfly zone CHIAMAMI SALOMÈ di Luciano Capponi di Claudio Sestieri

Italia 2009 Italia 2005 Sceneggiatura: Luciano Capponi Sceneggiatura: Claudio Sestieri Attori: Pietro Ragusa, Francesco Martino, Attori: Ernesto Mahieux, Carolina Felline, Elio Germano, Francesco Salvi, Alessandra Rambaldi, Giorgio Colangeli, Caterina Vertova, Gilberto Idonea, Riccardo Cicogna, Genti Kame Barbara Bouchet, Vincent Riotta, Cosimo Fusco Fotografia: Marco Onorato Fotografia: Giulio Pietromarchi Scenografie: Antonello Geleng, Mario Fontana Scenografie: Elisa Zanola Costumi: Lia Morandini, Stefania Svizzeretto Costumi: Elisa Dina Montaggio: Claudio Di Mauro Musiche: Luciano Capponi Musiche: Luigi Ceccarelli Produzione: Play Phoenix Production Produzione: Pietro Innocenti Per Star Plex 96’ - colore

Vladimiro, insieme all’amico Vercingetorige, scopre nella Tutto in una notte. Una notte di luna piena, una notte inter- cantina del padre morto un vino che ha il potere di condurre minabile di festa, nel corso della quale un vecchio capo- nell’aldilà, aprendo una porta che sembra a doppio senso banda perde il potere e la voglia di vivere, un innamorato di marcia. Nei loro viaggi di esplorazione, che diventano via respinto perde la vita, l’ostaggio di un sequestro in crisi via sempre più consapevoli, riportano in vita un serial killer. mistica perde - letteralmente - la testa e un’adolescente Morti violente e rituali misteriosi coinvolgono nel gioco un incantevole ed incantatrice perde la verginità e conosce, Dipartimento di Polizia deviato e un’organizzazione occulta allo stesso tempo, i misteri della vita e quelli della morte. che cerca di impossessarsi del segreto. I due protagonisti, “Salomè”, in una parola. L’atto unico di Wilde ripensato per affiancati da Lidia De Carolis, agente di polizia all’oscuro il pubblico attuale del cinema, con il desiderio di rispettarne delle trame dei suoi superiori, si scontreranno con diversi non solo lo spirito ma anche, in gran parte, la lettera. personaggi, reali e surreali, affronteranno prove e acquisi- ranno informazioni, guidati nella soluzione dell’enigma dal padre di Vladimiro, il misterioso Professor Chenier, scienzia- to-vignaiolo beneficiario e benefattore del dono, il misterio- so Caresse de Roi capace di aprire quella porta... COLOR FROM THE DARK HOUDINI - L’ULTIMO MAGO di Ivan Zuccon De at h De f y i n g Act s di Gillian Armstrong

Italia 2009 Australia, Gran Bretagna 2007 Soggetto: tratto da “The Colour Out of Space” di H. P. Lovecraft Sceneggiatura: Brian Ward, Tony Grisoni Sceneggiatura: Ivo Gazzarrini Attori: Catherine Zeta-Jones, Guy Pearce, Timothy Spall, Saoirse Ronan Attori: Marysia Kay, Gerry Shanahan, Eleanor James, Matteo Tosi, Fotografia: Haris Zambarloukos Emmet J. Scanlan, Alessandra Guerzoni Scenografie: Gemma Jackson Fotografia: Ivan Zuccon Costumi: Susannah Buxton, Jane Greenwood Scenografie: Valerio Zuccon Montaggio: Nicholas Beauman Costumi: Donatella Ravagnani Musiche: Cezary Skubiszewski Visual Effects: Massimo Storari Produzione: Myriad Pictures, Montaggio: Ivan Zuccon Australian Film Finance Corporation, Bbc Films Musiche: Marco Werba 93’ - colore Produzione: Studio Interzona 92’ - colore

Durante la seconda guerra mondiale una famiglia soprav- 1926: il celebre Harry Houdini, l’artista della fuga, arriva a vive col lavoro svolto in campagna. Pietro e Lucia vivono Edimburgo e offre 10mila dollari di ricompesa a chiunque nella fattoria con la giovane sorella di lei, Alice, affetta da possa metterlo in contatto con la madre morta 13 anni gravi turbe psichiche. Un tranquillo pomeriggio Pietro e prima. La ricompensa attira l’attenzione di una truffatrice Alice stanno prendendo l’acqua da un pozzo, finchè un locale, Mary McGavie, che con la figlia Benji si esibisce in lampo innaturale color porpora compare alla base di esso. performance da “sensitiva”. Più Houdini passa il tempo con È solo l’inizio (e probabilmente la causa) di una serie di avve- questa donna misteriosa, più ne rimane attratto dal mistero nimenti che flagelleranno la fattoria, trascinando gli ignari e dalla bellezza: quella che è nata come una truffa si tra- abitanti sino all’orlo della follia.. sforma lentamente in qualcosa di assai più complesso. Ma la relazione tra Houdini e Mary è avversata dal sospettoso medico del mago. MOONACRE I SEGRETI DELL’ULTIMA LUNA The Secret of Moonacre di Gabor Csupo

Francia, Gran Bretagna, Ungheria 2008 Sceneggiatura: Graham Alborough, Elizabeth Goudge, Lucy Shuttleworth Attori: Ioan Gruffudd, Dakota Blue Richards, Tim Curry, Natascha Mcelhone, Juliet Stevenson, Augustus Prew, Andy Linden, Michael Webber Fotografia: David Eggby Scenografie: Sophie Becher Costumi: Beatrix Aruna Pasztor Montaggio: Julian Rodd Musiche: Christian Henson Produzione: Forgan-Smith Entertainment, Aramid Entertainment Fund, The Australian Film Commission, Eurofilm Stúdió, Grand Allure Entertainment, Metropolitan Filmexport, Sensible Films, South Pacific Pictures, Spice Factory, Uk Film Council 103’ - colore

Maria Merryweather (Dakota Blue Richards) ha tredici anni, è rimasta orfana quindi viene mandata a vivere con suo zio, Sir Benjamin (Ioan Gruffudd), che vive presso la misteriosa Moonacre Manor. Una volta giunta a Moonacre, Maria scopre l’esistenza di un’antica maledizione risalente a molti secoli prima. Per spezzare la maledizione e salvare Moonacre Valley dalla distruzione, Maria deve riuscire a trovare le magiche perle di luna prima del sorgere della prossima luna piena. SINNER SPIRITI COME NOI di Alessandro Perrella di Gaetano Amalfitano

Italia 2009 Italia 2009 Soggetto: Stefano Pomilia Sceneggiatura: Gaetano Amalfitano Sceneggiatura: Alessandro Perrella, Roberto Natale, Stefano Pomilia Attori: Mirko Zagarella, Sveva Scognamiglio, Leonardo Bilardi, Attori: Robert Englud, Ivana Mino, Giannina Salvetti, Olga Shuvalova, Ciro Di Luzio, Loretta Palo, Antonello Pascale Oscar Jarque, Marcello Arnone. Fotografia: Gaetano Amalfitano Fotografia: Fabio Delle Fratte Scenografie: Roberto Di Costanzo Scenografie: Franco Vanorio, Loredana Parinello Costumi: Roberto Di Costanzo Montaggio: Gerard Marti Effetti Speciali: Marco Bizzarro Musiche: Ionta e Fabrizio Pigliucci Montaggio: Gaetano Amalfitano Produzione: TecnoFilm srl – ABS Film Company s.l. – Talking Wolf Musiche: Adriano Maria Vitali Productions d.o.o. Pancevo Produzione: Roberto Bessi per JUPPITER GENERALE CINEMATOGRAFICA 115’ Colore

Robert Englund interpreta il ruolo di un enigmatico principe Due giovani amiche, Lisa e Barbara, arrivano a Ischia per che vive in un antico e sinistro palazzo nobiliare dove è passare una breve vacanza: Lisa sta laureandosi in antropo- costretto a custodire un crudele, torbido segreto. logia con una tesi sullo spiritismo nel Sud Italia e, per quanto La sua è una brama omicida che tiene costantemente sotto abbia un atteggiamento scientifico verso il soprannaturale, controllo tramite dei preparati chimici. I suoi impulsi sessua- non ha ancora maturato convinzioni precise a riguardo. li feroci, che lo spingono ad uccidere le donne e conservar- Barbara, anche lei studentessa, ha una curiosità superficia- ne lo scalpo, sono causati dai traumi infertigli dalla madre le per la reincarnazione e ha scelto Ischia anche per rivedere durante una tormentata adolescenza. Lorenzo, conosciuto durante un esame all’università. Una Il mistero è fitto, lontano dai ritmi dell’horror attuale. E’ una vacanza o un viaggio verso l’ignoto? macabra indagine che vede coinvolta Rebecca Winsley, interpretata da Ivana Mino, una giovane bibliotecaria chia- mata dal principe per catalogare la sua enorme biblioteca di libri antichi e preziosi. La giovane studiosa, entrando suo malgrado nella vita dolorosa dell’uomo, finirà in un gioco pericoloso. Il principe, infatti, vuole mettersi alla prova... SALVATION VISIONS di Mcg di Luigi Cecinelli

Germania, Gran Bretagna, Usa 2009 Italia 2006 Sceneggiatura: John D. Brancato, Michael Ferris, David C. Wilson Sceneggiatura: Andrea Dal Monte, John Sheppard Attori: , Anton Yelchin, Sam Worthington, Attori: Henry Garrett, Jacob Von Eichel, Caroline Kessler, Moon Bloodgood, Common, , Terry Crews, Steven Matthews, Ralph Palka, Katie Mcgovern, Roland Kickinger, Chris Ashworth Jennifer Notron, Jeffrey Jones, Niccolò Senni Fotografia: Shane Hurlbut Fotografia: Claudio Zamarion Scenografie: Martin Laing Scenografie: Maurizio Marchitelli Costumi: Michael Wilkinson Costumi: Paola Bonucci Produzione: Halcyon Company, T Asset Acquisition Company Effetti Digitali: Proxima 115’ - colore Trucco: Manlio Rocchetti Montaggio: Claudio Misantoni Musiche: Stefano Fresi Produzione: Baker Pictures/Cydonia 108’ - colore

Il quarto capitolo della saga di Terminator sarà l’inizio di I corpi speciali della polizia stanno per fare il loro ingresso una nuova trilogia che ha origine successivamente all’an- nella fabbrica abbandonata dove un serial killer ha imprigio- nientamento quasi totale della razza umana per mano di nato le sue vittime. Skynet; a guidare i sopravvissuti nella lotta contro le mac- Con l’FBI c’è il dottor Fredrick Leemen, psichiatra e profiler chine ci sarà ovviamente John Connor. Nel 2018 Skynet che ha ricostruito la personalità del killer. sta preparando il suo attacco finale e la resistenza umana, una serie di trappole decima le vittime e la squadra swat. guidata da Connor, si prepara al peggio. L’apparizione di Per il dottor Leemen è l’ultima sconfitta: tornare al suo un uomo, Marcus Wright, che ricorda solo di essersi tro- vecchio impegno in una clinica psichiatrica per ragazzi. vato in un braccio della morte, avvia il plot: Marcus arriva Qui incontra Matthew, un ragazzo sensibile ed introverso, dal futuro o dal passato? Indagando, Connor e Marcus si ma l’amicizia con un altro paziente, Nick, il suo opposto, lo imbarcheranno in un’odissea che li porterà a comprende- aiuterà a sciogliere alcuni blocchi. re la portata del progetto di distruzione dello Skynet. Nick e Mat scoprono nell’archivio della clinica vecchio materiale che il dottor Leemen aveva raccolto sul Ragno. Matt comincia ad avere degli incubi incredibilmente rea- listici, che lo legano a doppio filo alle vicende del Ragno. Sembra forse essere in grado di seguirne le tracce. I due ragazzi contattano una giornalista: Hope è motivata per seguire un caso del genere. E così, seguendo le visioni e gli incubi di Matthew, ricostruiscono le trame di morte del killer fino all’inevitabile faccia a faccia.

European Federation of Fantastic Film Festivals 13th Méliès d’Argent Competition Winners ( Méliès 2008-2009 )

by Tomas Alfredson Affiliated Members

Pascal Laugier Steven Sheil Veit Helmer Antti-Jussi Annila F. Javier Gutiérrez

A FILM BY TOMAS ALFREDSON

BASED ON THE BESTSELLER FROM JOHN AJVIDE LI 2 NDQVIST 0 0 8

BAVARIA FILM INTERNATIONA KÅRE HEDEBRANT LIN L EFTI MA GGIE WIDST A LEANDERSSON PER RAGNAR SANDREW METRONOM RAND MARIA STRID PETER CARLBERG E FILMPOOL NORD SVERIGES TELEVISION FIDO FILM T FRIDA ASP IKA NORD HENRIK DAHL KARIN BERGQ HE CHIMNEY POT LJU JOHAN SÖDERQVIS SVT GUNNAR CARLSS DLIGAN SVENSKA FILMINSTITUTT UIST MIKAEL RAHM KARL-ROBERT WAG LIEFTI PRODUCTION ON PER-ERIK SVENSSON LENA REHNB DINO JONSÄTER TOMAS ALFREDSON EVA NO TOMAS ALFREDS ET SFI COMMISSIONING CO NDGREN ANDERS T PEEDU ON “LET THE ERG RICARD CONSTANTINOU RÉN H PALE OLOFSSON RIGHT ONE IN” NSULTANT PIODOR GUST OYTE VAN HOYTEMA ANNA ZAKRIS JOHN NORDLING CARL MOLINDERAFSSON NORDISK FILM JOHN AJVIDE SON & TV FOND SVEND ABRAHAMSEN LINDQVIST SITGES FESTIVAL INTERNACIONAL TOMAS ALFREDSON SAUNA FANTASPORTO DE CINEMA DE CATALUNYA LEEDS OPORTO INTERNATIONAL BRUSSELS INTERNATIONAL AMSTERDAM FANTASTIC www.cinemasitges.com SITGES FESTIVAL INTERNACIONAL INTERNATIONAL FILM FESTIVAL FILM FESTIVAL FANTASTIC FILM FESTIVAL FILM FESTIVAL DE CINEMA DE CATALUNYA www.leedsfilm.com www.fantasporto.com www.bifff.net www.afff.nl www.cinemasitges.com october 2008 NOVEMBER 2008 February - March 2009 MARCH-APRIL 2009 APRIL 2009 october 2008

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