The Paisiello Academy

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The Paisiello Academy THE PAISIELLO ACADEMY Giovanni Paisiello (1740 - 1816) KEYBOARD CONCERTOS, OPERATIC ARIAS - SYMPHONIES CONCERTI PER PIANOFORTE, ARIE OPERISTICHE - SINFONIE CONCERTO POUR CLAVIER, AIRS D’OPÉRA - SYMPHONIES GINEVRA COSTANTINI NEGRI, piano ORCHESTRA DA CAMERA CANOVA MANUELA CUSTER, mezzo ENRICO SAVERIO PAGANO, conductor THE PAISIELLO ACADEMY Giovanni Paisiello (1740 -1816) INDICE / SUMMARY / INDEX KEYBOARD CONCERTOS, OPERATIC ARIAS - SYMPHONIES CONCERTI PER PIANOFORTE, ARIE OPERISTICHE - SINFONIE CONCERTO POUR CLAVIER, AIRS D’OPÉRA - SYMPHONIES GINEVRA COSTANTINI NEGRI, piano ORCHESTRA DA CAMERA CANOVA GUIDA ALL’ASCOLTO 4 MANUELA CUSTER, mezzo ENRICO SAVERIO PAGANO, conductor LISTENING GUIDE 20 SINFONIA “LA DISFATTA DI DARIO” ✱ CONCERTO PER TASTIERA E ORCHESTRA IN FA MAGGIORE 1 Allegro 4:57 GUIDE À L’ÉCOUTE 34 2 Andante 1:21 9 Allegro 6:35 10 Largo 6:58 3 Allegro 1:25 11 Allegretto 5:18 CONCERTO PER TASTIERA E ORCHESTRA GINEVRA COSTANTINI NEGRI 48 IN SOL MINORE “LA SEMPLICE FORTUNATA “ ✱ 4 Allegro 9:39 LA DONNA QUANDO È IN FURIA 5 Largo 4:56 12 Andante 3:57 ENRICO SAVERIO PAGANO 54 6 Allegretto 6:54 SINFONIA “L’ORFANA RICONOSCIUTA” ✱ “LA SEMPLICE FORTUNATA” 13 Allegro 3:23 QUELL’ARDOR QUEL DOLCE FOCO ✱ 14 Andante 2:30 ORCHESTRA DA CAMERA CANOVA 58 7 Andante 3:18 15 Presto 0:48 SINFONIA “LA FINTA AMANTE” TOTAL TIMING 67:48 8 Allegro 5:51 (✱) First world recordings CREDITI / CREDITS 64 GUIDA ALL’ASCOLTO di Enrico Saverio Pagano Giovanni Paisiello - Biografia iovanni Gregorio Cataldo Paisiello nasce a Taranto il 9 maggio 1740. Di Salve tu domine Mozart scriverà le Variazioni K 398), poi Il matrimonio inaspettato, La famiglia piccolo borghese, manifesta già da giovanissimo un interesse mu- serva padrona (sullo stesso libretto usato da Pergolesi), Il barbiere di Siviglia e Il Mondo Gsicale che lo porta - a quattordici anni - a Napoli, per studiare al Conser- della Luna. Sempre del periodo russo sono gli otto Concerti per tastiera e orchestra. vatorio di Sant’Onofrio a Capuana. Allievo di Carlo Cotumacci, Girolamo Abos e Quindi il ritorno a Napoli per ricoprire la carica di “compositore della musica de’ Joseph Doll, esce dal Conservatorio nel 1763 e inizia a scrivere Opere buffe per i drammi” alla Real Cappella. Durante il viaggio di ritorno dalla Russia vengono teatri di Bologna, Modena, Venezia, Parma e Roma. Il primo titolo napoletano è eseguite a Varsavia l’Oratorio La Passione e a Vienna il Re Teodoro in Venezia. La rappresentato da La vedova di bel genio, andato in scena nel 1766 al Teatro Nuovo. prima opera seria del secondo periodo napoletano di Paisiello sarà l’Antigono, poi Continua il periodo napoletano, grazie anche all’interesse suscitato in Ferdinando la Fedra, quindi la commedia per musica Nina, o sia la pazza per amore. Gli anni no- IV, con L’idolo cinese, Lucio Papirio dittatore, e Le nozze di Peleo e Tetide. Nel 1770 vanta sono segnati, oltre che dalle due opere su libretti di Ranieri Calzabigi Elfrida Paisiello è già un operista stimato e riconosciuto tanto che, l’anno successivo, il Re- e Elvira, dalla composizione di musica sacra per la Cappella del Duomo. Quando gio Teatro di Torino gli commissiona l’Annibale in Torino, alla cui rappresentazione Ferdinando IV è costretto a lasciare Napoli alla volta di Palermo, Paisiello non lo assistono Leopold e Wolfgang Amadeus Mozart, in Italia per il Mitridate del genio seguirà, passando al servizio della Repubblica giacobina. D’altra parte lo stesso quattordicenne. Lo stesso Leopold definirà l’Annibale “opera magnifica”. Gli anni Napoleone adora la musica del compositore tarantino e, successivamente, quando ’70 sono per Paisiello particolarmente prolifici: nel 1774 scrive l’Andromeda e nove Ferdinando farà ritorno a Napoli, Paisiello farà parte delle trattative diplomatiche. Quartetti d’archi a Milano per l’Arciduca Ferdinando, poi La Frascatana (rappresen- Nel 1803, dopo il trasferimento a Parigi dell’anno precedente, va in scena all’Aca- tata ben 186 volte) e nel 1775 il Socrate immaginario. Nel 1776 la prima grande svolta démie Imperiale l’unica Tragédie lyrique di Paisiello: la Proserpine. Già l’anno successivo nella carriera: si trasferisce a San Pietroburgo, su invito di Caterina II, per occupare il compositore farà però ritorno a Napoli e, nel 1806, quando il Re è costretto a la carica di “Imperiale maestro di cappella”. Paisiello resta in Russia per dodici anni rifugiarsi una seconda volta a Palermo, Paisiello resta nuovamente al servizio degli 4 e scrive - tra le altre cose - Nitteti, Alcide al bivio, I filosofi immaginari (sulla cui aria usurpatori: prima Bonaparte e poi Murat. L’ultima produzione drammatica è del 5 1808, un’Azione-teatrale dal titolo I Pittagorici su libretto di Vincenzo Monti. Il carattere e idee in partiture scarne di indicazioni e armonicamente piuttosto statiche. compositore muore il 5 giugno 1816 a Napoli ed è sepolto nella Chiesa di Santa Non si pensi di trovare la varietà armonica di brani, sempre di stampo italiano, ma Maria Donnalbina. di appena cinquant’anni precedenti o gli “sviluppi” di pagine coeve haydneniane; eppure lo spirito teatrale e di grande freschezza del classicismo italiano esprime in Introduzione maniera esemplare quello che il pubblico cercava all’epoca. In compenso la ric- chezza motivica dei brani di Paisiello racchiusi in questo volume è, come vedremo, Gli anni in cui opera Paisiello sono caratterizzati da grandi cambiamenti nella mu- sorprendente. Tale ricchezza contraddistinguerà la produzione musicale italiana di sica occidentale. Il gusto del pubblico continua a chiedere semplicità comunicativa, tutti i decenni successivi e un ascolto critico di questa musica permette senz’altro di ma contemporaneamente, con la crescita della nascente classe borghese, si svilup- capire e apprezzare molto di più i grandi belcantisti italiani di inizio ‘800. pano nuove forme musicali (prime fra tutte la sinfonia) che saranno destinate a Da un punto di vista filologico-interpretativo riteniamo opportune alcune preci- imporsi per tutto il secolo successivo. Mentre oltralpe Haydn, Mozart e Beethoven, sazioni. Nei confronti dei manoscritti, anche dei brani inediti, non si è eseguita sperimentano tali forme e generi fino a imporsi come modello per le generazioni di un’edizione critica. Abbiamo piuttosto ritenuto interessante calarci nei panni dei compositori successive, il classicismo italiano resta maggiormente ancorato al gusto compositori e dei musicisti di fine Settecento. Come è noto, più riprese di una stessa del pubblico. Le opere liriche degli autori di scuola napoletana pre-rossiniani hanno opera potevano comportare svariati cambiamenti nella partitura. Tale partitura mu- grosso modo tutte la stessa trama e libretti molto simili. D’altra parte, la fame di sicale non ha quindi il valore “sacro” che le sarà attribuito da Beethoven in poi, ma è novità in campo operistico, che caratterizza il pubblico già dalla fine del secolo pre- più un canovaccio sul quale l’interprete può sviluppare il proprio pensiero musicale. cedente è semmai aumentata in questi decenni. I compositori, per rispettare i ritmi Nell’eseguire i brani abbiamo infatti preso diverse libertà artistiche, alcune più evi- richiesti dai teatri sono costretti a produrre una enorme quantità di musica e per denti e altre meno, che in seguito saranno illustrate. L’orchestra suona su strumenti farlo spesso riutilizzano materiale già presentato in precedenza, apportandovi piccoli moderni (sia archi sia fiati), ciononostante abbiamo inserito il cembalo nelle sinfonie o grandi cambiamenti. La produzione musicale slegata dal teatro è marginale, soprat- e nelle arie. La ricerca filologica in questo caso non consiste tanto nel ritrovare una tutto se paragonata agli autori classici di stampo austro-tedesco. Nella produzione di sonorità simile a quella che poteva essere creata da un ensemble di fine ‘700, ma Paisiello, una notevole eccezione è rappresentata dai concerti per tastiera e orchestra, piuttosto nella ricerca estetica. La lettura spesso effettistica e molto netta dei brani due dei quali sono contenuti in questo volume. Le sinfonie sono invece, anziché proposti ricerca quello che plausibilmente poteva essere l’obiettivo dei compositori forme autonome, aperture delle opere e, come tali, è evidente il loro obiettivo pri- pre-beethoveniani: soddisfare il gusto del proprio pubblico e, nel farlo, stupirlo. La mario: quello di richiamare l’attenzione del pubblico verso l’inizio dello spettacolo. meraviglia barocca di cui parla G. B. Marino è infatti sempre attuale nel diciottesimo 6 La difficoltà interpretativa nell’affrontare questa musica risiede proprio qui: trovare secolo. Abbiamo pertanto deciso di discostarci da una lettura di questa musica in cui 7 l’eleganza la fa da sovrana, aggiungendovi effetti talvolta anche ruvidi ed energici, menti dell’orchestra; mentre la terza (3’ 23’’) con il solo quartetto d’archi, al quale nella speranza di dare un carattere netto e ben percepibile a ciascun brano. segue un’energica conclusione orchestrale. Il secondo movimento, eseguito dai soli archi e cembalo, ha una durata molto circoscritta Sinfonia da La Disfatta di Dario nel tempo, quasi aforistica. È costituito da due sezioni differenti, la seconda delle quali (prima registrazione mondiale) termina su una cadenza sospesa che ci conduce al movimento finale. Anche quest’ul- Allegro con spirito – Andante – Allegro timo movimento è di breve durata e conduce l’ascoltatore all’inizio dell’opera. Signi- 2 oboi, 2 corni, archi e continuo (violoncelli, contrabbasso, fagotto e cembalo) ficativo, come per l’Allegro di apertura, è l’incipit dell’esposizione e della ripresa in piano con i soli archi, cui segue il tutti orchestrale con dinamica opposta. Tipica sinfonia d’opera italiana del ‘700, è divisa in tre movimenti e ha una durata complessiva non particolarmente estesa. A seconda delle occasioni e dei contesti in Concerto per tastiera e orchestra n. 4 in Sol minore cui era eseguita, la partitura prevede eventualmente anche un raddoppio dei corni Allegro – Largo – Allegretto con trombe e timpani. È verosimile invece che, in situazioni concertistiche, venisse Strumento a tastiera solista, archi proposta con l’organico sopra riportato.
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