Paola De Micheli
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La penna di Giancarlo Perna “colpisce” Paola De Micheli E’ un ritratto davvero poco generoso quello scritto da Federico Perna, circa un mese fa (8 giugno 2019), sulle pagine del “La Verità” (il giornale fondato da Maurizio Belpietro) e dedicato alla politica piacentina Paola De Micheli, rilanciato anche sulle pagine online di Dagospia. Forse ancora più del testo è il titolo a sparare ad alzo zero contro l’esponente Dem definita “mediocre nel cuore del potere”. Sia il quotidiano sia l’autore dell’articolo hanno sensibilità molto distanti da quelle del centrosinistra e del Partito Democratico. In questo caso però l’articolo non è tanto un attacco politico nei confronti della vice-segretaria del PD quanto un’esegesi della sua fortunata e variegata carriera politica che il giornalista definisce “un rebus”. Il “pezzo” parte proprio dall’attuale posizione della De Micheli come braccio destro di Zingaretti ma ricorda anche le sue due nomine come sottosegretario e quella come commissario straordinario per il terremoto, e sottolinea le sue continue comparsate televisive che si sono ulteriormente intensificate nell’ultimo periodo, facendo di lei quasi il portavoce del suo partito. L’articolista da un lato la definisce “prezzemolina” dall’altro dice di trovarla gradevole «con le guanciotte paciose e la quieta cadenza piacentina. Non scende mai in polemiche gridate. Anzi pare strizzi l’occhio all’avversario per dirgli che dopo di va a cena insieme. Ha tali capacità di galleggiamento e propulsione che sorge spontanea la domanda: dove arriverà?». Perna a questo punto ripercorre le tappe della carriera dell’on. De Micheli che chiunque sia di Piacenza ben conosce. Ricorda quando studentessa del liceo classico si avvicinò alla ex Democrazia Cristiana, il suo passaggio al Ppi, di cui guidò i giovani mentre era studentessa a Scienze Politiche in Cattolica a Milano. L’articolo ricorda l’esperienza della De Micheli come presidentessa della coop Agridoro (dal 1998 al 2003), specializzata nella trasformazione del pomodoro. Azienda che (alcuni mesi dopo averne lasciato la guida) finì in liquidazione coatta, si dice a causa della spietata concorrenza del pomodoro cinese. In un intervento del 2011 la stessa De Micheli rispondendo all’allora deputato leghista Massimo Polledri ricordava come «l’azienda che ho avuto l’onore di presiedere, l’Agridoro, è stata messa in liquidazione coatta amministrativa, una procedura del tutto diversa dal fallimento, e quando questo è avvenuto non ero più in carica come presidente da molti mesi. Quella dell’Agridoro è stata un’importante esperienza imprenditoriale per il territorio e per la nostra agricoltura, un’esperienza per la quale mi sono spesa in prima persona». Se a livello nazionale la vicenda di Agridoro non ha per nulla ostacolato la sua ascesa politica PiacenzaOnline - Tutti i diritti riservati - La riproduzione, anche parziale, di foto e testi presenti su questo sito - senza il consenso dell'editore - è rigorosamente vietata. | 1 La penna di Giancarlo Perna “colpisce” Paola De Micheli a livello locale sembrano essere tanti i piacentini che giudicano il suo operato filtrandolo sempre attraverso la lente di questa vicenda, tanto è vero che ogni qual volta si pubblica una sua dichiarazione sui social sono decine i commenti carichi di risentimento nei suoi confronti, quasi che il giudizio sul presente nazionale sia sempre gravato dal passato locale. In questi anni la parlamentare di casa nostra è riuscita a costruire, tassello dopo tassello, una invidiabile carriera politica. Anche quando sono cambiati i suoi riferimenti di partito e tutti avrebbero previsto un suo naufragio in mezzo alle “correnti” è invece sempre riuscita a reimpostare la rotta e continuare la navigazione. Nel 2007, terminata l’esperienza del Partito Popolare Italiano, confluì nella Margherita divenendo poco dopo assessore alla Finanze e risorse Umane con Roberto Reggi sindaco. Nel 2008 riuscì ad entrare nelle grazie di un altro conterraneo, Pierluigi Bersani (divenuto all’epoca segretario del partito). Eletta deputato venne riconfermata nel 2013. La De Micheli divenne a quel punto sostenitrice di Enrico Letta e criticò apertamente Matteo Renzi venendo per questo considerata nemica del “fiorentino rampante”. Qualche mese dopo però, nonostante questa etichetta di oppositrice, riuscì a diventare sottosegretario all’Economia, sotterrando qualunque precedente ascia di guerra. Sottosegretario (alla presidenza del consiglio) lo fu anche nel governo Gentiloni (in quota renziana) per poi divenire Commissario al terremoto al posto del bersaniano Vasco Errani. L’ultimo recente passaggio della De Micheli (che è anche presidente della Lega Volley) è quello nel campo di Nicola Zingaretti. La parlamentare piacentina lo ha sostenuto con convinzione durante le primarie, divenendo un importante tassello della macchina elettorale. Appoggio premiato poi con il ruolo di vicesegretario del partito. Molti si chiedono dove arriverà questa politica partita dalle campagne piacentine ed arrivata, in 46 anni di vita, a ricoprire ruoli politici di primo piano. 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