Una Storia «Strategica» Della Marina Militare Italiana

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Una Storia «Strategica» Della Marina Militare Italiana Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 1 Pier Paolo Ramoino Una storia «Strategica» della Marina Militare Italiana RIVISTA MARITTIMA 2018 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 2 In Copertina: Camillo Benso Conte di Cavour, l’Ammiraglio Augusto Antonio Riboty, il Ministro Benedetto Brin, il Ministro Simone Antonio Pacoret de Saint-Bon, il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, l’Ammiraglio Giovanni Sechi, l’Ammiraglio Romeo Bernotti. Sullo sfondo la corvetta Magenta. Copyright © 2018 UFFICIO PUBBLICA INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE FABIO AGOSTINI, Capo dell’Ufficio RIVISTA MARITTIMA DANIELE SAPIENZA, Direttore Responsabile DIEGO SERRANI, Capo Redattore PESOLA GIANLORENZO, Redazione Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 3 INDICE Presentazione . Pag. 5 Premessa . » 7 Capitolo I – La Regia Marina dalla fondazione alla Prima guerra mondiale (1861-1914) . » 9 Annesso al Capitolo I – Tecnologia e politica navale: il Duilio di Brin . » 29 Capitolo II – La Strategia Navale italiana nella Prima guerra mondiale . » 39 Primo Annesso al Capitolo II – Strumento Navale italiano allo scoppio del Primo conflitto . » 48 Secondo Annesso al Capitolo II – Le navi della Vittoria . » 50 Capitolo III – La Regia Marina tra le due guerre mondiali . » 55 Annesso al Capitolo III – Ringiovanire le «vecchie signore» . » 113 Capitolo IV – La Strategia Marittima italiana nella Seconda guerra mondiale . » 123 Capitolo V – L’impiego delle «Grandi Navi» della Regia Marina nella Seconda guerra mondiale . » 131 Capitolo VI – La Marina Militare dal 1946 alla «Legge Navale» . » 143 Annesso al Capitolo VI – Schema dei mutamenti Strategici del «Sistema» Navale italiano – Dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi . » 159 Settembre 2018 3 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 4 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 5 PRESENTAZIONE la Direzione L’ammiraglio Ramoino, appassionato cultore di storia militare marittima e profondo co- noscitore del pensiero strategico navale, possiamo sicuramente annoverarlo tra i maggiori esperti in ambito nazionale nel campo degli studi strategici. Titolare della cattedra di Stra- tegia e di Storia Militare presso l’Istituto di Guerra Marittima (*), fino ad assumerne il co- mando con il grado di contrammiraglio, con le sue conferenze e lezioni ha per molti anni ap- passionato e coinvolto generazioni di ufficiali di Marina, sempre stimolando una dialettica e una cultura del dibattito, del confronto di idee in stile Bernottiano, sul tema della strategia navale e marittima. Non possiamo poi non menzionare la lunga e preziosa opera di collabo- razione dell’autore con la Rivista Marittima, attraverso numerosi articoli e supplementi. Un contributo di pensiero alla cultura marittima nazionale che trova, con questo volume, nuovo impulso e rinvigorimento. Una storia «Strategica» della Marina Militare Italiana, come sottolinea l’autore, si rivolge in primis ai giovani Ufficiali di Marina ma anche «a tutti coloro che si interessano alle proble- matiche navali del nostro Paese». Il testo aiuta a stimolare, partendo da specifici approfondi- menti storici, quel dibattito di pensiero che è fondamentale allorquando si debba concretiz- zare una strategia marittima attraverso la costruzione di nuove unità navali. Un dibattito che occorre partecipare e condividere a tutto il Paese, perché una unità militare non è solo e soltanto una nave da guerra, bensì la migliore espressione delle capacità produttiva, della tecnologia, del grado di progresso e di civiltà talassica di una intera nazione. (*) Istituto di Guerra Marittima (IGM). Con il Decreto Reale 5 maggio 1921 viene costituito il nuovo Centro di studi che, il 18 maggio 1922, inizia la sua attività nella stessa sede dell’Accademia Navale di Livorno, assumendo la denomina- zione ufficiale di Istituto di Guerra Marittima, con questi criteri: «… affinché gli Ufficiali di Vascello possano meglio prov- vedere alla propria cultura negli studi che interessano la preparazione e la condotta della guerra marittima e possano acquistare maggiore attitudine e competenza per i servizi di Stato Maggiore». Nell’estate del 1999, nel quadro della generale riorganizza- zione dei Comandi e delle strutture della Marina Militare e per tener conto dell’esigenza di valorizzare la sede di Venezia quale «polo culturale» della Marina, l’Istituto lascia la sede di Livorno e si trasferisce nella città lagunare. Contestualmente al trasferimento a Venezia la denominazione dell’Ente cambia da «Istituto di Guerra Marittima» a «Istituto di Studi Mili- tari Marittimi». Roma, settembre 2018 RIVISTA MARITTIMA La Direzione Settembre 2018 5 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 6 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 7 PREMESSA l’Autore Nello scorso 2011 anche la Marina Militare ha compiuto, come lo Stato unitario, i suoi centocinquanta anni e molto opportunamente sono stati ricordati i momenti salienti della sua storia. A nostro parere è mancato un esame critico dell’evoluzione del pensiero strategi- co della Forza Armata e in particolare delle sue scelte nel campo della cosiddetta «strategia dei mezzi». Come per tutte le Marine queste scelte furono dovute alle condizioni finanziarie, tecnologiche e industriali del Paese e anche se, qualche volta, portarono a un pubblico dibat- tito furono i capi, ministri prima e capi di Stato Maggiore poi, che ne portarono la responsa- bilità. Non avendo la nostra Nazione, come quella britannica, un «consiglio di ammiraglia- to», che svolga non solo funzioni consultive, ma una vera opera di Consiglio di Amministra- zione della marineria è logico che il massimo responsabile di vertice non abbia potuto sot- trarsi alla funzione decisionale nello stabilire le principali strategie della Marina e in partico- lare i programmi delle nuove costruzioni. Alcune decisioni strategiche si sono ripetute negli anni e sono ricordate con brevi frasi si- gnificative, come quelle relative al «taglio dei rami secchi» o alla creazione di una «Marina di qualità», intese a significare la necessaria riduzione dello strumento in particolari periodi storici, o le altre relative alla «battaglia in porto» o «la penisola è una naturale portaerei» per sottolineare particolari scelte strategiche legate alla posizione geografica italiana in rela- zione a quella dei possibili avversari. Per descrivere, soprattutto per i più giovani, alcune di queste scelte ho raccolto in questo breve lavoro alcuni miei saggi, interventi a convegni e articoli, scritti prevalentemente per la Rivista Marittima, riducendoli o aggiornandoli per permettere nel più puro spirito «bernot- tiano» una discussione aperta e costruttiva, che è una caratteristica importante dell’Ufficia- le di Marina italiano. Romeo Bernotti (1) che, a mio parere rimane, a tutt’oggi il maggior pensatore marittimo italiano, infatti diceva: «… molti uomini pratici si vantano di ignorare la storia, perché i fatti non si ripetono mai allo stesso modo. Io sostenevo invece (e ancora co- sì penso) che occorresse abituarsi a riflettere sulla storia delle condizioni strategiche per ac- quisire l’abitudine a ragionare nei casi concreti» (2). Per facilitare l’approfondimento di taluni episodi ho preferito indicare una bibliografia essenziale al termine di ogni capitolo oltre che segnalare nelle note alcuni volumi importan- ti. Inoltre per permettere la discussione al termine di alcuni capitoli si è cercato di trarre qualche conclusione e proporre degli ammaestramenti. Spero che questo mio lavoro possa servire proprio a riflettere sulla nostra storia navale e sulla nostra strategia marittima. Questo testo, che come ho già detto è soprattutto una rac- Settembre 2018 7 Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 8 Una storia «Strategica» della Marina Militare Italiana colta di scritti di difficile reperimento, è dedicato in primis ai giovani Ufficiali di Marina, ma spero possa trovare Lettori anche tra chi si interessa alle problematiche navali del no- stro Paese. NOTE (1) P. P. Ramoino, Romeo Bernotti, Roma 2006. (2) R. Bernotti, Cinquant’anni nella Marina militare, Milano 1971. 8 Supplemento alla Rivista Marittima Una storia strategica_IMP.qxp_Layout 1 08/11/18 08:19 Pagina 9 CAPITOLO PRIMO LA REGIA MARINA DALLA FONDAZIONE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE (1861-1914) I primi anni della Regia Marina A premessa di quanto dirò vorrei sottolineare, soprattutto per i neofiti, che ritengo op- portuno trattare l’argomento di questo primo capitolo non solo dal punto di vista della sto- ria militare, ma anche utilizzando un’ottica geopolitica per meglio comprendere l’evoluzione del pensiero navale italiano nel periodo in questione in relazione ai cambiamenti della poli- tica estera del Paese. Innanzitutto la data di nascita della Marina Militare Italiana non è, a nostro parere, il 17 marzo 1861, data di proclamazione del nuovo Regno, bensì il 17 novembre 1860, data di pubblicazione del Decreto Luogotenenziale (3) in cui il Cavour, Presidente del Consiglio e Mi- nistro della Marina del Regno di Sardegna, organizzava la Forza Armata attraverso la fusio- ne delle Marine Sarda, Toscana, Pontificia e Borbonico-Siciliana (4). Il suddetto Decreto ha in se molte novità organizzative e sembra soprattutto risentire del pensiero «geostrategico» del Cavour. Infatti, la nuova Forza Armata, chiamata ufficialmente «Marina Militare», ap- pare organicamente suddivisa in tre settori periferici, i Dipartimenti che, se pur retti econo- micamente dalle
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