ZZara,ara, nelnel 20082008 mmodernissimoodernissimo villaggiovillaggio tturisticouristico A PPuntaunta ScalaScala iill ggioielloioiello ddalmataalmata DDinoino SaffiSaffi a paginapagina 8

DDELEL POPOLOPOPOLO

IL PROLOGO w w w .e d Lo spirito europeo si fa avanti it .h r / la v sia pure per opportunità politica o c e dalmazia

di Dario Saftich

An “Ladislao d’Angiò vendette alla richiesta dell’Italia di fare da richiami storici del tutto fuori no a Venezia l’intera Dalmazia il sì che i cittadini italiani possano luogo. Nulla di strano, è noto e pro- II • n. 7 006 9 luglio 1409 per la somma di accedere al mercato immobilia- risaputo che i Balcani produco- vengo- • Sabato, 15 luglio 2 100 mila ducati. Oggi allo stes- re croato senza discriminazione no più storia di quanto ne siano no dall’en- mazia, so modo qualcun altro svende la alcuna, alla pari degli altri cit- in grado di consumare da soli. E troterra. Qualcuno neanche Dalmazia”. Questa la “perla” tadini europei. E così per l’en- non per niente innescano mic- se ne fa sempre portavoce... quando si tratta di rimbalzata al Sabor a opera di nesima volta al Parlamento di ce che mettono paura al vecchio Sparate storiche a parte la rivendicare l’estensione del- un deputato della destra, origi- Zagabria la discussione su leggi continente. La Dalmazia, evi- maggioranza di Governo al Sa- la zona ittica ai paesi dell’UE. nario di Lesina, durante il di- che dovrebbero permettere alla dentemente, nonostante il suo bor ha fatto quadrato e la legge Non per niente è stato il presi- battito sulle modifi che alla leg- Croazia di europeizzarsi appie- retaggio di civiltà e di apertura che semplifi ca le procedure per dente del Sabor Vladimir Šeks ge sulla proprietà e gli altri di- no, di fare propri i valori di casa al mondo, non può fare a meno l’acquisto di immobili in Croa- a dire che le autorità non han- ritti reali. Chiaro il riferimento a occidente, è stata avvelenata di risentire degli “infl ussi” che zia da parte dei cittadini stranie- no alcuna intenzione di cede- ri (ora basta l’assenso del Mini- re a simili rivendicazioni pro- stero della giustizia, non serve prio per non compromettere il più anche il benestare del dica- cammino europeo della Croa- stero degli esteri) è passata. Per zia. E che dire dell’Euroregio- la Croazia questa potrebbe esse- ne Adriatica? Erano in molti re la leva per schiudere la por- in Dalmazia, nelle fi le del cen- ta dell’Europa, sempreché tutto trodestra e non solo in quelle ad non si riduca a un... gioco delle arricciare il naso. Eppure quan- carte. Il dibattito parlamentare do da Zagabria è arrivato il “pa- ha evidenziato come sugli argo- terno consiglio” tutte le Contee menti “immobiliari” gli schie- si sono presentate all’appunta- ramenti siano assai fl uidi: chi mento polese che ha sancito la si ritrova al potere fa uso della nascita dell’Euroregione. Come realpolitik, chi è all’opposizio- dire l’Europa val bene qualche ne, a prescindere se sia di sini- cedimento. stra o destra, si diverte ad agita- Quello che è auspicabile è re i soliti spauracchi sulla sven- che alla lunga queste “conces- dita delle ricchezze nazionali. sioni” siano viste come reali Non è strano che sia il centro- conquiste democratiche, perché destra guidato da Ivo Sanader a tali realmente sono. A mitigare fare all’Europa quelle conces- l’assalto al mercato immobilia- sioni che se fosse il centrosini- re dalmata poi ci pensa proprio stra a farle si griderebbe al tra- il libero gioco di mercato che ha dimento. La destra, come è noto, fatto portare i prezzi alle stelle. essendo nazionale per elezione, E i proprietari di sperdute pie- è in grado di far ingoiare “ro- traie si sono ritrovati con auten- spi” più agevolmente alle cor- tiche miniere d’oro. Segno che è renti più dure. E queste ultime proprio l’europeizzazione a por- Ora dovrebbe essere più facile per gli stranieri acquistare immobili in Dalmazia non mancano nemmeno in Dal- tare la ricchezza. 2 dalmazia Sabato, 15 luglio 2006 ESULI Franco Rismondo, fi glio di Rime, racconta la nascita del Libero comune Uno zaratino senza la sua città di Rosanna Turcinovich Giuricin San Donato ranco Rismondo è nato a Un’isola felice che Zara nel 1940. I ricordi che Flo legano alla sua città sono aveva dato rifugio a in effetti il rifl esso di racconti dei tante famiglie italiane genitori, frammenti di testimo- nianze di parenti e conoscenti ma In che modo questo legame sono comunque forti, interiorizza- ha infl uito sul suo rapporto con ti e sedimentati. Zara? “Siamo venuti via da Zara “Mi sono sempre fi gurato una nel ’43, - racconta - sfollati pri- città piccola, dove tutti si cono- ma a Knin, poi a Nona, e nel scevano ed erano amici, compa- ’45 a Lussino. Conservo delle gni o altro. Anche se esistevano splendide fotografie delle prime diverse classi sociali, e quindi uscite in carrozzetta sulla Riva c’erano ricchi e poveri, tutti era- Nova a Zara, cose che mi hanno no accomunati dalle passioni per narrato. Le signore mi dicevano lo sport, il teatro, le varie attivi- di mia madre che mi portava in tà cittadine. Le differenze scom- giro con la pelliccetta per difen- parivano anche perché un certo dermi dall’umidità del mare. benessere era alla portata di tutti, Papà era un medico, che dopo la per la sua condizione privilegiata laurea, aveva iniziato a lavorare di porto franco. Un’isola felice, all’ospedale di Zara. Come spo- anche di italianità, nel cuore del- sa aveva scelto una lesignana. la Dalmazia slava, un paradiso in La mamma, infatti, aveva la- terra, che aveva dato rifugio a tan- sciato Lesina dopo che la gen- te famiglie italiane dopo la prima te del posto s’era resa conto che guerra mondiale provenienti da la loro isola non sarebbe rima- altre città passate al Regno di Ju- sta all’Italia. Si sono sposati nel goslavia, come Sebenico, Spalato, ‘39, io sono nato nel ‘40, nel 43 Ragusa. I giovani delle famiglie è nato mio fratello e poi è ini- bene di quelle località venivano a ziato l’esodo”. studiare a Zara, alle scuole italia- canico… non saprei da che parte gli assegnarono un incarico pres- gli indirizzi dei Dalmati sparsi in ne. Era una città piena di stimoli e cominciare”. so il comune. Ha accettato perché tutto il mondo. Tamino, che al- Era la città più di speranze come spesso succede Che cosa diceva dell’esodo? aveva già una moglie, due fi gli e i l’epoca lavorava alla Totip, ave- bella del mondo all’apice di un’epoca”. “È sempre stato molto riserva- suoceri a carico, non poteva per- va un uffi cio con un ciclostile Qualche aneddoto legato alla to, a me manca un ricordo vero di mettersi di tergiversare. Ha cer- dove iniziarono a stampare arti- Cos’era Zara nei racconti gioventù, alla vita professionale tutte le traversie, dei passaggi da cato comunque di specializzarsi gianalmente il foglio. E da questi di suo padre? di suo padre a Zara? Nona, da Lussino. Credo aves- in igiene e sanità pubblica ed ha primi notiziari spediti agli ami- “Era unica, la città più bel- “Si divertiva a raccontare se volutamente cancellato la fase continuato a fare l’uffi ciale sani- ci, ad un certo punto, arrivarono la del mondo, senza possibilità della meraviglia suscitata in fa- dell’esodo continuando a vive- tario fi no al pensionamento, ri- centinaia di richieste di diffusio- di paragoni, Zara era tutto. Può miglia dalla sua decisione di di- re, con la testa, a Zara, in mezzo nunciando alla sua aspirazione di ne. I mezzi erano pochi, decise- sembrare incredibile, forse irra- ventare medico. Nessuno se lo alla sua gente. Anche ad Ancona, lavorare in ospedale”. ro allora di proporre la formu- zionale, ma fi no all’ultimo, mio sarebbe immaginato: suo padre dove c’eravamo stabiliti, dopo le la “mandateci i francobolli, vi padre è mancato a 92 anni, ri- era impiegato in tribunale, la ore d’uffi cio, si dedicava alla cor- Tutto ha avuto spediamo il notiziario”. Nacque leggendo il libro Cuore, aveva mamma era casalinga. Diceva ai rispondenza con gli altri zaratini. inizio nel ’53 con così il giornale Zara. Dopo sei trovato le frasi degli amici che suoi: se divento medico non mi Padre Rocchi di lui diceva che mesi dalla fondazione anche la dicevano ricorda la tua città, faranno curare neanche i gatti. passeggiava per le strade d’An- il giornale Zara Questura se ne accorse e allora se tu ami la tua città sarà qual- Ma era caparbio, con tanta ener- cona con la mente a Zara. Ave- È stato il primo sindaco del dovettero registrare una socie- cosa che porterai con te tutta la gia da spendere. Ha fatto tanto va accettato la nuova dimensione Libero Comune di Zara in esi- tà dal notaio, fare tutto secon- vita, niente può sostituire il ri- sport, ha litigato con i federali, con diffi coltà. A Zara, per papà, si lio, uno dei fondatori dell’asso- do le regole mentre erano con- cordo, il desiderio, l’amore per è uscito dalla società sportiva e prospettava un incarico stabile in ciazione? vinti di aver creato qualcosa di la propria città. E per lui Zara, si è messo in proprio con il suo ospedale, lui ci teneva a progredi- “Tutto è nato con il giorna- molto privato. Comunque, non è stata un sogno rimasto tale fi no armo. Poi lo hanno richiamato e re nella sua professione, ma, una le Zara, nel ’53. Papà con Tonin si sono spaventati dalle dimen- alla fi ne”. ha vinto gare, insomma era vul- volta arrivati in Italia, ad Ancona, Tamino si è messo a raccogliere sioni del nuovo impegno e per Il professor Giulio Vignoli a Zara e Spalato «Tomislavo II: non voglio essere re» ZARA – Il professor Giulio Vignoli ha Tomislavo nell’ordinamento giuridico dello presentato a Spalato e Zara il suo ultimo lavo- Stato indipendente croato, dove il nuovo re- ro, “Il sovrano sconosciuto - Tomislavo II Re gnante non si recò mai per la diffi cile situa- di Croazia”. Sulla base di documenti croa- zione interna. ti inediti, rinvenuti nell’Archivio di Stato di Tomislavo II, personaggio poliedrico, av- Zagabria, Giulio Vignoli ricostruisce l’assur- venturoso e galante, esploratore e tombeur de da posizione in cui venne a trovarsi Aimone/ femmes, cercò in tutti i modi di tirarsi indietro

Giulio Vignoli ha presentato il suo interessante libro anche agli italiani di Zara e rimase quindi un sovrano di nome e non di pa sudorientale, si è occupato delle vicende fatto, un uomo che, per parafrasare Kipling, delle minoranze italiane in Croazia, in Slo- non volle assolutamente farsi re: “Non ne vo- venia e in tutta l’Europa Orientale, e dei rap- glio sapere. Non ho ambizioni politiche. Non porti fra Italia e Montenegro. È autore di: “La voglio lasciare l’Italia, i miei interessi, le mie vicenda italo-montenegrina. L’inesistente in- passioni. Non so nulla dei croati e della Croa- dipendenza del Montenegro nel 1941”, “Gli zia. Non desidero neppure conoscerli”. italiani dimenticati. Minoranze italiane in Eu- Giulio Vignoli, docente universitario, ropa”, “I territori italofoni non appartenenti pubblicista ed esperto di problemi dell’Euro- alla Repubblica Italiana”. Sabato, 15 luglio 2006 dalmazia 3

Asili dove si insegna l’italiano Giochi per i bimbi zaratini ZARA – Mentre si attende l’avvio della concreta realizza- zione dell’asilo di lingua italiana a Zara, fervono le iniziative per sostenere le istituzioni prescolari nelle quali già ora si par- Zara, la città di una volta vive solo nella memoria... la la lingua di Dante. Nelle scorse settimane il console italiano a Spalato Marco Nobili si è recato a Zara dove, tra l’altro, ha 10 anni, fi no alla nascita del Li- Si è sentito condizionato da visitato due asili (“Bambi” e “Ribica”) nei quali ai bambini si bero comune, il giornale è stato il questa forte presenza di suo pa- insegna la lingua italiana. Nel corso della visita sono stati con- fi lo d’Arianna per tutti i cittadini dre? segnati ai bimbi alcuni giochi, raccolti in Italia dalla signora di una località immaginaria, ma “Condizionato no, perché lui Cosliani. Un grazie sentito è stato rivolto a lei e a tutti gli amici comunque e sempre compatta, la mi ha dato piena libertà di sceglie- che hanno contribuito alla raccolta del materiale. A tale propo- città di Zara in esilio. È vero che re la vita che volevo. Forse ne ha sito si ricorda che la raccolta di materiale è sempre aperta... già operava da tempo l’ANVGD, sofferto un po’ di più mia sorella, associazione che venne fondata che è nata ad Ancona. La prima per delle esigenze precise: dia- volta che è andata a scuola è tor- logare con il governo, risolvere nata piangendo “nessuno mi capi- tutti i problemi degli esuli legati sce”, perché a casa si parlava sem- alla loro condizione, quindi assi- pre dialetto. Quindi ha avuto un stenza, l’assegnazione delle case, rifi uto “voi siete zaratini, io sono un lavoro per i profughi. Ma noi anconetana” ci diceva in preda alla volevamo essere una voce libera disperazione. Poi anche lei ha su- di protestare e impegnarci fuori perato questo momento. No, mio dal coro. Allora avevo 18 anni e padre non ci ha condizionati, anzi coinvolsero anche me per fonda- ha lasciato un’impronta che conti- re il Libero comune di Zara: del nua a farcelo sentire vicino”. gruppo di 6 o 7 persone che fi r- marono dal notaio l’atto costituti- Quella Zara vo, sono l’unico sopravvissuto”. non esiste più... Utile lo spirito Da capitano, ha solcato i mari campanilistico del mondo incontrando tantissi- me città, luoghi nuovi, che le Quale funzione ha assunto? hanno suscitato emozioni. Tor- “Questo Libero comune è sta- nare a Zara? to, per certi versi, dannoso per “Non lo so, penso che quel- l’ANVGD, perché portava via la Zara non esista più da nessuna gente dall’associazione che si oc- parte, per cui non avendo un posto cupava di tutti i profughi, d’altro dove tornare, in tutto il mondo mi canto questo spirito campanilisti- trovo a mio agio, qualsiasi posto co serviva proprio a non disper- mi va bene. Abito ad Ancona da dere ulteriormente il nostro popo- 40 anni, però potevo stare da qual- lo, ancora molto legato alle radici. siasi altra parte, non mi affeziono a La stessa cosa è successa per Fiu- nessun posto. Sono tornato a Zara me e Pola che hanno voluto costi- una sola volta nel 63, per due ore. tuire il proprio Libero comune. Quando è morta la mamma siamo All’inizio questa separazione ha andati a trovare i parenti che sono creato delle sofferenze, delle in- rimasti a Lesina. Purtroppo non comprensioni, delle inimicizie. avendo imparato neanche una pa- Con il tempo è arrivata la riconci- rola di croato, mi trovo più a mio liazione, si sono capiti, ma è sor- agio in Cina a parlare l’inglese con to un altro problema. Ad Ancona, i cinesi, che andare a Zara e non L’on. Renzo de’Vidovich sull’Euroregione Adriatica per esempio, per tanti anni non c’è essere in grado di capire la gente stato un Comitato ANVGD. L’ab- del posto”. biamo fondato nella primavera Auspicata la costituzione di una Regione Dalmata dell’anno scorso per tenere uniti i Spero non si spenga TRIESTE – Il Presidente dei Dalmati Italiani nel giuliano-dalmati provenienti dalle l’impegno Mondo di Trieste, l’on. Renzo de’Vidovich, ha invia- diverse città dell’Adriatico orien- to alla neocostituita Euroregione Adriatica, con sede tale che non si conoscevano tra dei Rismondo a Pola gli auguri di buon lavoro, auspicando la costi- loro. Forse è tempo di concentrar- A chi intende tramandare la tuzione di una Regione Dalmata, attualmente divisa ci su altri contenuti che non sia la sua cultura zaratina? in sei contee diverse, tutte presenti, però, nell’Euro- semplice appartenenza al proprio “Non ho eredi diretti, ho dei ne- regione Adriatica. È stato preso atto con soddisfazio- campanile”. vodi (nipoti), che ricordano poco il ne anche del protocollo d’intesa stipulato tra la Re- nonno sempre impegnato con Zara gione Puglia e la Contea di Ragusa e della Narenta La Scuola dalmata e con gli zaratini. Ma certamente (Dubrovačko-neretvanska Županija). A questo pro- a Venezia qualcosa è rimasto e spero non si posito l’on. Renzo de’Vidovich ha sottolineato che spenga l’impegno dei Rismondo. il territorio intorno al fi ume Narenta, noto con questo continuerà nel tempo Papà si chiamava Nerino, ma tut- nome fi n dai tempi dei Romani che elevarono a Mu- Quale testimone le ha passa- ti lo conoscevano da ragazzino, nicipio la città di Narona, è stato indicato anche nella to suo padre? nella canottiera, come Rime. Un lingua italiana con il nome croato di Neretva, anziché “L’amore per Zara ma con un diminutivo di cui ignoro la pro- di Narenta. certo pudore perché non voleva venienza – mi dicono che è tipico Il protocollo d’intesa fi rmato a Bari tra la Regio- che i suoi fi gli portassero il “peso” dei Dalmati contrarre i nomi e tra- ne Puglia e la Contea raguseo-narentana è un accordo di una condizione tanto sofferta. sformarli in Šime, Tone, ecc.- ma di collaborazione che riguarda lo sviluppo di temati- Si è impegnato di più su proget- che gli è sempre rimasto appicci- che comuni tra le due Regioni transfrontaliere, dai tra- ti che sarebbero durati nel tempo, cato e che lui amava perché era la sporti agli scambi culturali, dallo scambio di esperien- come il museo a Venezia con le materializzazione del suo passato, ze nel settore agroalimentare a quelle nel campo della testimonianze dell’italianità della fi rmava con Rime anche i suoi ar- formazione professionale, dalla collaborazione tra le Dalmazia. O il mantenimento del- ticoli apparsi per 47 anni sul no- università e i centri di ricerca alla partecipazione a pro- la Scuola dalmata, sempre a Ve- stro giornale. Quando mi chiedo- getti di interesse comune nell’ambito dei Programmi nezia, che esiste da secoli e con- no di chi sono fi glio, rispondo di Interreg III e del nuovo Strumento di Preadesione in tinuerà nel tempo, anche dopo di Rime, Nerino lo chiamava soltanto L’on. Renzo de’Vidovich corso di adozione da parte del Consiglio d’Europa. me e dei nostri fi gli”. suo padre, in un altro tempo”. 4 Sabato, 15 luglio 2006 dalmazia Sabato, 15 luglio 2006 5 SPORT Negli ultimi vent’anni dell’ex Jugoslavia tanti i successi degli spalatini (6 e continua) HHajduk,ajduk, inanellatiinanellati qquattrouattro sscudetticudetti e oottotto ccoppeoppe di Igor Kramarsich opo la fi ne della seconda Nell’estate del 1970 le aspira- Buljan, Luka Peruzović, Joško di Luka Peruzović per vincere, fi nì guerra mondiale l’Hajduk zioni di lotta per lo scudetto erano Gluić, Miroslav Ferić, Jure 1-1. D’altro canto il Partizan vinse Dpensava di avere la strada forti. L’allenatore Slavko Ljuštica Jerković, Ivan Pavlica, Mičun a Lubiana con una rete di Nenad aperta verso il dominio nel cam- aveva a sua disposizione una squa- Jovanić, Petar Nadoveza, Miro- Bjeković (capocannoniere di que- pionato jugoslavo. I presagi c’era- dra solida senza grandi stelle. Un slav Vardić, Miroslav Bošković, sto campionato) al 90 minuto! Ci no tutti. La squadra era ormai in- gruppo giovane che avrebbe se- Dražen Mužinić, Dinko Žutelija, furono tante polemiche dopo l’in- sieme da quasi due anni. Aveva gnato con leggeri cambiamenti Veselin Zrilić, Vladimir Smolčić, contro, ma alla fi ne tutte le parti- degli ottimi giocatori. Dall’altra gli anni a venire. Il campionato Ivica Matković, Ante Ivković. te furono registrate con i risultati parte tutte le squadre avevano ap- l’Hajduk lo aprì in sordina con un conquistati sul campo e lo scudet- pena iniziato a formarsi. Le più pareggio contro il Čelik di Zenica Un allenatore to dopo due anni di dominio spa- forti squadre di prima della guerra 1:1. Seguirono altri pareggi senza «di peso» latino fi nì a Belgrado per un solo non esistevano più. Anche se tutto troppa gloria contro squadre debo- punto. li come Crvenka, Sarajevo e una e tanti campioni Seguirono due anni passati in vittoria di misura contro il Mari- Dopo il tanto atteso scudetto secondo piano fi no alla stagione bor. Ma neppure le altre squadre per l’Hajduk seguirono anni alta- 1978/79 e il nuovo scudetto. Ma non strafavano e pertanto il vertice lenanti, ma mai a livelli di lotta per fu di nuovo un autentico calvario della classifi ca rimaneva sempre a la retrocessione: sempre confi nati risolto all’ultima giornata. Infat- portata di mano. Le avvisaglie di a metà classifi ca lontani sia dalla ti dopo 34 giornate gli spalatini una stagione migliore si ebbero lotta per lo scudetto, sia dai piani si ritrovarono con 50 punti come alla sesta giornata con la vittoria bassi della graduatoria. Il ritorno Tomislav Ivić, uno degli allena- la Dinamo di Zagabria. Vinsero a Zagabria contro i rivali agguer- al vertice lo registriamo nella sta- tori “più prolifi ci” dell’Hajduk grazie alla differenza reti. A com- riti della Dinamo per 1-0, che por- gione 1973/74. Fu un campiona- plicarsi la vita in un campionato tò i dalmati al terzo posto. Al tre- to aperto fi no all’ultima giornata. ultimi tre turni le altre due squa- praticamente già vinto ci pensò dicesimo turno l’Hajduk a Spalato Gran parte del campionato fu se- dre, Hajduk e Velež, li passerono a l’Hajduk alla 27.esima giornata ospitò la Stella Rossa di Belgra- gnata da una lotta a tre tra i dal- pari merito. Alla fi ne lo scudetto fu quando perse contro la Dinamo in do e incasellò un’importantissima mati, il Velež di Mostar e la solita vinto dall’Hajduk. Un anno bellis- casa per 2-1. Sulla panchina sede- vittoria per 4-2. Veniva così fi nal- va ancora Tomislav Ivić e i primi mente battuto il grande avversario: passi le facevano le future (o già la vittoria portò i dalmati in testa vere) stelle del calibro dei gemelli alla classifi ca a pari merito con il Zlatko e Zoran Vujović, Ivan Gu- Partizan di Belgrado. Non succe- delj e Mišo Krstičević. deva da anni a campionato ormai Nella stagione 1980/81 man- inoltrato. Alla sedicesima giorna- cò agli spalatini la determinazio- Dragan Holcer ta le due squadra si incontrarono a ne necessaria per agguantare un Spalato dove la contesa fi nì in pa- nuovo scudetto. Il secondo posto sembrava semplice, l’Hajduk an- rità per 0-0: pertanto la lotta alla fi nale alle spalle della Stella Rossa L’attuale stadio di Poljud completato nel 1979 in occasione dei Giochi del Mediterraneo drà incontro a tantissimi problemi. pari al vertice continuò. Le due fu il “successo” in seguito ai trop- Come abbiamo visto i primi anni squadre procedettero a braccet- pi pareggi negli ultimi turni. Ba- Dal 1971/72 l’Hajduk vinse fi nale. Nella stagione 1983/84 in furono sempre passati lottando per to fi no a metà maggio ossia fi no stava crederci per arrivare primi ben cinque coppe consecutive. Un semifi nale l’Hajduk giocò contro lo scudetto e i tre trionfi fi nali ne alla 26.esima giornata, a otto dal visto che i belgradesi registrarono fatto mai registrato nella storia del gli inglesi del Tottenham Hotspur: sono la prova. Però in seguito fu termine. Allora l’Hajduk si impo- ben tre pareggi di fi la nelle ultime calcio jugoslavo. Di fi la cadderò: vinse in casa per 2-1, ma perse nel- un continua lotta per non retroce- se contro il Radnički di Kraguje- giornate, mentre l’Hajduk incasel- Dinamo (Zagabria), Stella Rossa dere. Una lotta impensabile anni vac in trasferta, mentre il Partizan lò una sola vittoria e due pareggi. (Belgrado), Borac (Banja Luka) e prima, ma diventata poi la realtà fu fermato sul pari a Tuzla con- Non bastò: alla fi ne furono due i nelle ultime due occasioni nei sup- nuda e cruda del calcio dalmata, tro la Sloboda. Da quel momento punti di differenza. plementari Dinamo (Zagabria) e ovvero dell’Hajduk. l’Hajduk non conobbe più avver- La replica l’abbiamo nel 1982/ Budućnost (Titograd). Se gli anni ’60 erano stati du- sari. Fu protagonista di sette vitto- 83 quando lo scudetto fu di nuo- Seguì la vittoria nel 1983/84 in rissimi per i tifosi dell’Hajduk, alle rie e due pareggi, mentre il Parti- vo perso all’ultima giornata. Gran due partite contro la Stella Rossa porte c’erano gli anni ’70, anni di zan registrò un incredibile crollo parte del campionato fu una lotta di Belgrado grazie al successo nel grandi successi su tutti i fronti. Gli e conquistò solo tre punti fi no alla a tre tra Hajduk, Dinamo di Zaga- primo incontro per 2-1 e il pareg- ultimi tre campionati degli anni fi ne del campionato. Così alla fi ne bria e Partizan di Belgrado. Agli gio in trasferta. ’60 facevano presagire che le aspi- l’Hajduk vinse lo scudetto nume- Ivica Šujark alza una delle tante coppe Jugoslavia spalatini bastava vincere a Tuz- Nel 1986/87 ennesimo succes- razioni di puntare al vertice pote- ro quattro dopo il 1945, dopo ben Stella Rossa di Belgrado. Le ulti- simo coronato pure dalla vittoria la contro l’ormai disinteressato so, ma il più sofferto e il primo (e vano di nuovo farsi strada. Ormai 15 anni. A permettere il trionfo me dieci giornate queste tre squa- in coppa. Ormai nell’Hajduk esi- Sloboda per arrivare al titolo. Ma unico) nella storia della coppa Ju- la squadra era rinata, mancavano furono: Radomir Vukčević, Ante dre furono costantemente a pari steva una squadra non solo giova- goslavia ottenuto ai calci di rigore. solamente la costanza e la compat- Sirković, Ivan Hlevnjak, Dra- merito o al massimo vi furono due ne e ambiziosa, ma pure una squa- A cadere per 9-8 fu il Rijeka. Un tezza necessarie per vincere fi nal- gan Holcer, Vilson Džoni, Ma- punti di differenza. Al trentesimo dra che nelle proprie fi le vantava serie infi nita di rigori che alla fi ne mente il campionato. rio Lemešić, Mario Boljat, Ivan turno crollò la Stella Rossa. Gli diversi giocatori importanti tipo: diede ragione agli spalatini. Ivan Katalinić, Luka Peruzović, Nel 1989/90 l’Hajduk perse Dragan Holcer, , Vil- l’unica fi nale di questi anni. Per 1- son Džoni, Ivica Šurjak, Slaviša 0 prevalse la Stella Rossa. L’anno Žungul, , e altri. dopo, nell’ultima coppa, l’Hajduk Un giovanissimo , at- Però in panchina cominciava a far- in fi nale si impose contro la Stella tualmente uno dei selezionari delle si notare un certo Tomislav Ivić, Rossa sempre per 1-0 grazie a una categorie giovanili della Croazia uno dei migliori allenatori e non rete di un giovane e promettente solo a livello nazionale. giocatore, Alen Bokšić al 66’. la partita di ritorno per 1-0. “Gra- Il momento d’oro continuò an- Negli anni ‘70 ben cinque coppe Jugoslavia furono vinte di fi la L’Hajduk tornò a Spalato con zie” alla rete in trasferta non ap- che nella stagione successiva che la coppa, ma di lì a poco iniziò la prodò alla fi nale. però iniziò con una sconfi tta. Con- 10 delle 18 squadre per “combi- non retrocedere fi no all’ultima Anche se in tutti questi anni guerra. Della coppa si perse ogni tinuò poi con una sfi lza di successi ne” nel campionato precedente. giornata. Finì al 13.esimo posto a l’Hajduk aveva degli ottimi attac- traccia e per anni ci furono versio- Una sfi lza per cui alla fi ne si concretizzò una Si arrivò così all’ultima giornata un solo punto dalla zona retroces- canti, solo in una occasione que- ni diverse sulla sua sorte. Comun- di nazionali lotta a due per lo scudetto contro che la Federcalcio non aveva an- sione. All’ultima giornata quando sti vinsero il titolo di miglior mar- que sia l’ultima coppa di Jugosla- la grande sorpresa, il Vojvodina cora risolto l’enigma chiamato sei solo la vittoria garantiva la salvez- catore del campionato. L’impresa via, intitolata al Maresciallo Tito, Parecchi i giocatori con la ma- di Novi Sad. La volata fi nale ini- punti di penalità né “deciso” quale za sicura l’Hajduk pareggio per di riuscì solo nella stagione 1984/85 la vinse l’Hajduk. glia della nazionale in questi anni. ziò nella 32.esima giornata grazie Zlatko Vujović, l’unico capocan- sarebbe stata la classifi ca vera, fi - più in casa contro il Vardar per 0- a Zlatko Vujović che prevalse con Due semifi nali Ricordiamo solo quelli più noti: alla vittoria degli spalatini a Bel- noniere di questo periodo nale. L’Hajduk non giocò un gran- 0. A salvare i dalmati ci fu il pa- 25 reti. Ivan Buljat (36 presenze di cui 28 grado contro la Stella Rossa. Alla de campionato però nella classifi - reggio del Sutjeska (retrocesso) europee come spalatino), Nikica Cukrov fi ne lo scudetto arrivò con tre pun- l’Hajduk perse per 1-0 mentre il ca con le penalizzazioni rischiò di per 2-2 contro la Stella Rossa co- Coppa Jugoslavia (14/3), Ivan Gudelj (33), Dragan ti di scarto. Partizan pareggiò 1-1 contro il vincere lo scudetto. Bastava im- stretta almeno al pari per vincere conquistata Nelle coppe europee furono di- Holcer (52/45), Jure Jerković (43/ Il proverbio dice che non c’è Velež di Mostar. porsi nell’ultima giornata a Zeni- lo scudetto. verse le partecipazioni “di peso”. 42), Ivan Katalinić (13), Branko due senza tre. L’antico adagio però Seguirono anni trascorsi nei ca contro il Čelik. Però l’Hajduk Gli ultimi tre campionati otto volte Nella Coppa Campioni in due oc- Miljuš (14), Dražen Mužinič non valse per l’Hajduk. Nella sta- “piani alti” con i dalmati sempre perse per 3-1 e fi nì al quarto posto l’Hajduk li passò lontani dai pri- Se i successi in campionato non casioni, nel 1975/76 e nel 1979/ (32), Branko Oblak (46/14), Luka gione 1975/76 ci fu una nuova lot- tra i primi cinque in classifi ca. a due punti dal Vardar di Skopje. mi posti, non tanto di posizione mancarono, neppure quelli in cop- 80 i dalmati arrivarono ai quarti Peruzović (18/14), Blaž Slišković ta a due con il Partizan di Belgra- Erano pochi i punti di distacco dal Dopo alle squadre penalizzate fu- in classifi ca, ma di punti. L’ulti- pa latitavano. di fi nale. In Coppa Coppe cinque (26/15), Zlatko Vujović (70/45), do da anni ormai in ombra. Le due vertice, ma pur sempre suffi cien- rono tolte le penalizzazioni e gli mo campionato jugoslavo, quello Anzi qui ci fu quasi un costan- le partecipazioni. La migliore nel Zoran Vujović (34/23), Zoran squadre passarono tutta la prima- ti per escludere gli spalatini nel- spalatini uffi cialmente fi nirono al- della stagione 1990/91 i dalmati te dominio degli spalatini. Dal 1927/73 quando gli spalatini per- Vulić (25/9) e Slaviša Žungul vera al vertice scambiandosi al le ultime giornata dalla lotta per l’ottavo posto. Unica soddisfazio- lo chiusero al sesto posto con ben 1970 fi no alla dissoluzione del- sero in extremis un posto in fi nale (14). Giocò pure un giovanissimo primo posto. Lo scudetto fu per- lo scudetto. Tutto fi no al 1986/87 ne la coppa vinta contro il Rijeka. 21 punti di ritardo dal Partizan di la Jugoslavia, l’Hajduk vinse ben cedendo al Leeds United. Ottimi Aljoša Asanović che “raccolse” tre so all’ultima giornata! A Belgra- e al famoso campionato delle pe- Seguì un tracollo terribile con Belgrado, dominatore del campio- otto coppe e perse in una sola oc- successi pure nella Coppa UEFA. presenze e che regi- La formazione vincitrice del campionato nel 1979 do contro l’OFK non bastò la rete nalità di sei punti infl itte a ben l’Hajduk coinvolto nella lotta per nato. casione. Pure in questo caso fu sfi orata la strò sette presenze. 6 dalmazia Sabato, 15 luglio 2006 ONDA BLU Viaggio sulle bellissime isole della Dalmazia centrale (13 e continua) Una lingua di sabbia rossa protesa nel mare di Giacomo Scotti ungo la strada che da Puci- A 7 km da Povja, per la stra- sce porta a Praznizze (6 chi- da, si incontra Selca (Selza), i cui Llometri) ed a Gornji Humac 1200 abitanti pur essendo proprie- si vedono numerosi tumuli preisto- tari di vigneti, oliveti e frutteti, si rici. A Gornji Humac si conserva- occupano prevalentemente del- no frammenti di un trittico del tar- l’estrazione della pietra. Nelle fra- do gotico. Nel vicino villaggio di zioni circostanti si alleva il bestia- Straževnik si trovano la chiesa di me. Sul colle Hum vi sono resti di San Giorgio menzionata dal 1111 e un castelliere e tumuli preistorici. la chiesa cimiteriale con rilievi in- Su quello di Glavizza, proprio al di corporati, opera della scuola di Ni- sopra del villaggio, si erge la chiesa colò da Firenze o Fiorentino. romanica di San Nicolò dell’XI o

La spiaggia di Zlatni rat detta anche Punta Lunga XII secolo con cupola. Nel giardi- ri. Quasi tutte le famiglie portano l’isola per mancanza di strade, per no pubblico vi è un busto di Leone il cognome Stambuk e, secondo la cui gli abitanti, peraltro molto so- Tolstoj, scoperto nel 1914, il primo tradizione, il primo Stambuk arrivò cievoli e cordiali, hanno conservato che sia stato eretto nel mondo per dopo essersi liberato dalla schia- una mentalità, un idioma, usi e co- onorare il celebre scrittore russo. vitù della galea, sulla quale era ri- stumi particolari. Le vie sono angu- Il monumento a Tolstoj ha una sua masto incatenato come rematore ste e inerpicate, salendo dalla baia storia. Gli abitanti di Selza, le cui per lunghi anni. Era scalpellino. A verso la cima del paese che sorge case sono vere e proprie eleganti Selza trasmise il suo mestiere e se- sul lato nord del porto, esposto al villette e ville costruite ed abbelli- minò molti fi gli, al punto che per sole e al riparo dalla bora. Partico- te dagli stessi proprietari, esercita- dire scalpellino in questo paese si lare curioso: questo è l’unico abi- no tutti il mestiere di tagliapietra e dice “stambuk”. I cavatori, taglia- tato della Brazza di cui si conosca scalpellini (l’agricoltura è un’occu- pietra e scalpellini di Selza hanno esattamente la data di fondazione pazione complementare, come ac- sempre avuto il libro per compa- (l’ultimo anno del XVII secolo) cennato). Nelle immediate vicinan- gno, ed all’inizio di questo secolo con l’arrivo delle prime due fami- ze del villaggio e quasi nello stes- il loro scrittore preferito era Leone glie che, col permesso delle autori- so villaggio, non c’è “monte” che Tolstoj. Nel 1911 – per abbellire tà veneziane, si stabilirono nell’in- non sia bucherellato come una pez- il paese – costruirono un giardino senatura di Rasotica. Vi trovarono za di formaggio. Bunjiska, Prodo- pubblico con pini e cipressi intito- una casa in rovina, in stile bizan- ca, San Nicola, Rapina e Kamen- landolo “Parco Tolstoj”. Nello stes- tino, e la trasformarono in chiesa, prag sono i nomi delle cave. Mol- so anno presentarono al Consiglio dedicandola a San Martino. Di lì ti dei mastri scalpellini, la nobiltà comunale la richiesta di erigere deriva il nome del paese. del paese, sono anche abili sculto- nel parco un monumento a Tolstoj. Dopo tre anni di ardui dibattiti, il Il vallum sul mare Comune approvò, gli scalpellini L’unico abitato costiero sul lato scolpirono il busto dello scrittore, meridionale dell’isola è Bol (900 COMUNICAZIONI Le corse partiranno il 30 luglio lo posero su un alto basamento ri- ab.) ai piedi della Vidova Gora e cavato dalla medesima pietra bian- del Draževo Brdo, le più alte vet- ca delle loro cave e lo inaugurarono te della Brazza. Posto in una zona In catamarano da Civitanova fi no il 10 gennaio 1914. Il monumento, fertile e con sorgenti permanenti dunque, non ha un autore, è opera di acqua potabile, abitato anche da collettiva. Alto due metri, volge le ottimi pescatori, questo borgo è il alle isole di Lesina e Curzola spalle al mare rivolto verso le cave, più frequentato dai turisti per le sue quelle enormi caverne bianche che spiagge sabbiose e ghiaiose che si CIVITANOVA MARCHE la costa dalmata, nello specifi - ore 08,00, arrivo a Lesina alle si direbbe siano state scavate da gi- estendono per circa 15 chilometri – Le corse, organizzate dal tour co isole di Lesina e Curzola. Po- ore 12,00, pranzo e passeggia- ganti. dalla Val Martinizza ad est fi no alla operator “Cluana viaggi” di Ci- tranno imbarcarsi 274 persone ta nell’isola e partenza alle ore Si percorrono circa tre chilo- insenatura di Blazza ad ovest. La vitanova e dall’assessorato al che potranno scegliere, in base 18,45 con ritorno a Civitanova metri di strada per raggiungere, da spiaggia più rinomata è Zlatni Rat Turismo del Comune di Civita- ai diversi pacchetti turistici, va- alle 23,30 (costo 75 euro tutto Selza, la borgata di Sumartin (San (promontorio d’oro) detta anche incluso). Il lavoro di prenotazio- Martino della Brazza, 500 abit.) Punta Lunga che termina con una Curzola ne è esteso a tutte le agenzie di nell’insenatura omonima con un lunga lingua di sabbia rossa protesa Civitanova. piccolo porto. Gli abitanti sono in nel mare: si sposta ora a destra ora “Confermo l’importanza di prevalenza agricoltori e pescato- a sinistra a seconda del soffi are dei questo servizio – ha detto l’as- ri. Ottime spiagge si trovano nel- venti e della direzione delle onde. sessore al Turismo, Sergio Mar- le vicine insenature di Rasotica, Sovrastata dal “Kostilo”, zetti – che non porta via turisti Žukovik, Radunja e Studena. Il come viene chiamato un preistori- ma attira gente di altre regioni villaggio sorse nel 1645 con l’arri- co castelliere costruito sopra una nella nostra città per usufrui- vo di fuggiaschi da Makarska e dal rupe diffi cilmente accessibile, che re del collegamento. Per l’atti- litorale macarscano investito dai in epoca romana fu ulteriormente vazione della linea Civitanova Turchi che dilagavano dalla Bo- fortifi cato (castellum). Bol deriva – Dalmazia, quest’anno, c’è sta- snia. Ad essi si aggiunsero altri pro- il nome dal latino vallum (palizza- to un notevole risparmio econo- fughi e frati francescani arrivati al ta fortifi cata). Nella zona in cui sor- mico, visto che il Comune mette tempo della guerra di Candia. Prese ge la borgata si rifugiarono nel VI a disposizione soltanto la stazio- il nome da un’antica chiesa di San secolo gli abitanti di una città nel- ne marittima e il bus navetta che Martino che i nuovi arrivati restau- l’interno dell’isola in parte distrutta collega i passeggeri dalla sta- rarono nel 1646. Si ritiene che qui dai Goti e che i pirati Narentini fi - zione al punto di imbarco del venne fi rmata la pace fra il principe nirono di demolire intorno all’anno molo martello. In vista poi del- croato Mislav e il doge veneziano 840. Per mettersi al riparo da ulte- nova, partiranno domenica 30 rie alternative di soggiorno, dal- l’ampliamento del porto e data Trandenico nell’anno 839, ma non riori incursioni, fuggiaschi fortifi - luglio e proseguiranno per tutte l’albergo all’appartamento. Inol- la posizione strategica di Civi- se ne hanno le prove. Nel conven- carono il nuovo villaggio, circon- le domeniche di agosto. tre, da quest’anno, ci sarà anche tanova – conclude Marzetti - to francescano, la cui costruzione dandolo con un “vallo”, ma anche Per il settimo anno conse- la possibilità effettuare una cor- non è da escludere un discorso risale alle origini del villaggio, vi quel nuovo abitato subì in seguito cutivo saranno garantiti i colle- sa in più, vale a dire il viaggio di commerciale che preveda il tra- sono: l’archivio, la biblioteca e di- incursioni, stavolta dal mare. In gamenti, tramite il catamarano andata e ritorno nell’arco di una sporto delle merci durante tutto pinti di artisti veneziani del Seicen- una cronaca veneziana di Giovan- “Princ Zadra”, tra Civitanova e sola giornata, con partenza alle l’anno”. to. Per lungo tempo questo paese ni Diacono si legge che nell’anno rimase isolato dall’entroterra del- 872 i Saraceni assaltarono la “nuo- Sabato, 15 luglio 2006 dalmazia 7 va città Brazzana in Balo”, costrin- naboli, circa seimila pezzi di mo- gendo i suoi abitanti a cercare sal- nete antiche, arredi ecclesiastici). TRAFFICO Fino al mese di settembre vezza sui monti. E per lunghi anni Un prezioso e curioso documento rimasero nell’interno, senza azzar- qui conservato è la fattura origi- darsi a rimettere piede nelle case e nale rilasciata da Tintoretto per un sui poderi abbandonati. Appena nel quadro da egli valutato 270 ducati Da Ancona e Pescara numerosi 1462 e 1467 i documenti tornano a veneziani. Merita di essere visita- menzionare Vallum ovvero Bol che ta anche la celebre Galleria d’Arte collegamenti navali con Spalato dal secolo precedente era diventato di Bol, che possiede oltre 400 ope- possedimento del vescovo di Lesi- re dei più importanti pittori dell’ex ANCONA – Con l’arrivo del- Ancona na. Il suo sviluppo nel secolo Deci- Jugoslavia dell’Otto-Novecento: la bella stagione sono ripartite le moquinto fu conseguenza dell’ar- “uno scrigno eccezionale di motivi corse Snav da Ancona per Spalato rivo di popolazioni che fuggirono mediterranei”. dopo il consueto stop invernale. Il dall’interno dell’isola stavolta a Già fra le due guerre mon- Croazia Jet solcherà il mar Adria- causa della peste. diali, i pescatori di Bol si fecero un tico fi no al 17 settembre, con par- Al tempo dei Romani ci ri- nome per adoperare nel loro mestie- tenza tutti i giorni da Ancona alle mandano i resti di muri di una pisci- re ottime imbarcazioni e mezzi mo- 11 e da Spalato alle 17. La nave, na coperta, monete, una statua del derni. Le acque intorno alla Punta che ha una capacità di trasporto di dio Nettuno, ceramiche, iscrizio- Lunga sono le più ricche dell’iso- 800 passeggeri, 200 posti auto e ni, sarcofaghi paleocristiani. Nella la. Il vino, la pesca e il turismo sono autobus, offre tra i servizi di bor- chiesa di San Giovanni nel cimite- le principali fonti di guadagno degli do, duty free shop, bar, giochi, tv. ro, risalente probabilmente all’XI abitanti. Inoltre fi no al 10 settembre pre- secolo, e sul muro che circonda il Per raggiungere da Bol la sterà servizio anche il Pescara convento domenicano sono immu- vetta della Vidova Gora si fanno Jet, sulla direttrice Pescara – Le- rati frammenti di ornamenti a in- due ore e mezza di cammino a pie- sina (Hvar) – Spalato tutti i giorni treccio del periodo paleoslavo. Un di. Sulla vetta c’è un rifugio alpino con partenza da Pescara alle ore castello costruito nel XV secolo vi- dal quale lo sguardo abbraccia tutte 10.30. Infi ne, le tariffe: per en- cino al molo del porto presenta sulla le isole della Dalmazia centrale. Si facciata rivolta verso il sud fi nestre può poi discendere per un versante Pescara trambe le corse è valida la promo- gotiche riccamente adornate. Alcu- servito da strada carrozzabile ver- zione Happy Family: ogni 2 adul- ne case conservano i caratteristici so Nerezisce. Bol è pure il punto ti paganti, un bambino fi no a 12 stili architettonici del Rinascimento di partenza per gite che portano a anni viaggia gratis. e del Seicento. Un raro esemplare di Murvica (3,5 miglia per mare), vil- Domani 30 giugno, intanto, orticoltura del Seicento è il giardi- laggio sovrastato da un convento è torneta nel porto di Pescara la no del palazzo Martinis-Marchi. La abbandonato con una chiesetta nel- nave traghetto Ivan Zajc, già Ti- chiesa della Madonna del Carmine, la Grotta del Drago con sulle roc- ziano, per riprendere il collega- tardo rinascimento, è stata rimaneg- ce rilievi scolpiti da mani inesper- mento Pescara-Spalato della com- giata ed ampliata nel 1785 in stile te nel XV secolo. Questo villag- pagnia di navigazione Jadrolinija. barocco. In antiche fonti viene men- gio, rivolto al mare ma distante dal La Ivan Zajc svolgerà il collega- zionata col nome di Sancta Maria mare, nacque fra il 1416 e il 1512 mento Pescara Spalato nelle gior- de Balo. come insediamento di monaci con- nate di lunedì e di venerdì di tutte le settimane. Il lunedì la nave par- tirà da Pescara alle ore 10,00, con arrivo a Spalato alle ore 18,15. Il venerdì la Ivan Zajc partirà da Pe- scara alle ore 21,00 con arrivo a Spalato alle ore 8,30 del sabato. In quest’ultimo viaggio è previsto uno scalo a Cittavecchia di Lesina (Stari Grad).

INCONTRI Festa della Sensa, veneti e dalmati insieme Rievocata all’Ateneo di Venezia la storica frase di Giuseppe Viscovich VENEZIA – “Ti con nu nu con ti”: un’espres- il sogno di ricostruire il Bucintoro stia per diventa- sione storica indimenticabile che è stata rievocata re realtà. Il presidente dell’Associazione Naziona- con grande commozione all’Ateneo Veneto in un le Dalmata Guido Cace ha rievocato l’evento stori- incontro che ha visto partecipi dalmati e veneziani co, sottolineandone il grande valore morale, con la nell’occasione dei festeggiamenti della Sensa. È la presentazione di copia del famoso quadro “Il bacio frase che il podestà di Perasto, conte Giuseppe Vi- della bandiera” del pittore dalmata Giuseppe Lal- scovich, pronunciò il 23 agosto 1797 ammainando lich (l’originale è a Roma nella sede dell’Associa- il vessillo di battaglia della Serenissima di cui la zione) raffi gurante la drammaticità di quel mo- cittadina nelle Bocche di Cattaro era la gonfalonie- mento nell’omaggio al gonfalone poi nascosto nel- ra. Tiziana Agostini ha portato il saluto dell’Ate- l’altare della Cattedrale per non consegnarlo agli neo Veneto, Diego Vecchiato quello della Regio- austriaci. Un segno di secolare fedeltà alla Repub- ne Veneto, Mario De Biasi ha moderato l’incontro; blica “che la cittadinanza veneziana deve conosce- il Presidente Comitato Festa della Sensa, Davino re”, ha detto Cace per rinnovare i segni di amicizia De Poli, ha in questa occasione evidenziato come che hanno radici nella storia.

San Martino della Brazza Perasto Merita di essere visitata la ventuali e di monache “pinzòcche- chiesa del convento domenicano, re” che, di fronte alla minaccia dei fondato nel 1475, sulla punta Gla- soliti turchi, fuggivano dal litorale vizza. Sull’altare maggiore si am- di Poglizza in Dalmazia. Dapprima mira il quadro della Madonna con vissero in grotte, poi costruirono il Bambino e santi opera di un di- in epoche diverse quattro conven- scepolo di Tintoretto. Sul soffi tto a ti, di cui uno femminile, che saran- cassettoni sotto il coro, vi sono dei no abbandonati fra le due guerre dipinti illusionistici del pittore ba- mondiali, quando frati e suore si rocco Tripo Kukolja del 1713, fra trasferirono a Supetar/San Pietro questi “L’apoteosi di San Dome- della Brazza. La Grotta del Drago nico”. Il campanile della chiesa è o “Drakonjina” si trova a circa 200 del 1751. Nel cortile del convento metri sopra Murvica, è lunga ven- sorto nel vecchio Palazzo vescovi- ti metri e suddivisa in quattro vani. le, “in palatio episcopatus” men- Uno dei rilievi sulla roccia, raffi gu- zionato nel 1184 (convento e an- rante la Madonna, è lungo circa sei nessa chiesa della Madonna delle metri, alto due e mezzo, profondo Grazie furono costruiti nel 1475), fi no a 80 centimetri. I draghi, insie- si possono vedere i resti di un an- me ad altri animali, mostri e santi, tico portico. Nel museo del con- sono i motivi ricorrenti dei rilievi. vento si conservano reperti che Anche l’altare della Madonna è illustrano la vita dei cavernicoli, scavato nella viva roccia. collezioni di anfore romane ed altri Sempre partendo da Bol, oggetti di notevole valore storico e si raggiunge l’insenatura di Blazza artistico (quadri, manoscritti, incu- (distante 4 miglia marine). 8 dalmazia Sabato, 15 luglio 2006 VACANZE Zara: dovrebbe essere pronto nel 2008 un villaggio turistico elitario A PPuntaunta ScalaScala iill ggioielloioiello ddalmataalmata PETERZANE – Non ulteriore tettura moderna, mentre le ville e cementifi cazione, non altre brut- i caseggiati con gli appartamen- ture in riva al mare. Stavolta si fa ti si ispireranno alla tradizione sul serio con l’obiettivo di realiz- dalmata. zare l’insediamento turistico più Stiamo parlando del progetto, lussuoso dell’Adriatico, un au- del valore di circa 150 milioni di tentico gioiello anche a livello di euro, presentato a Zara dall’im- tutto il Mediterraneo. Questi al- presa austriaca Falkensteiner – meno sono i buoni propositi, raf- Michaeler Tourism Group. La vel- forzati dala volontà di costruire leità è quella di trasformare Punta un villaggio turistico che sappia Scala, a Peterzane, a una decina di coniugare passato e presente: gli chilometri di Zara in un paradiso alberghi infatti saranno realizzati per la villeggiatura, che dovrebbe in linea con i dettami dell’archi- ospiterà i primi vacanzieri, se tutto

Architettura moderna e stile dalmata andrà per il verso giusto, già a par- tire dal 2008. A Punta Scala, su una super- fi cie di 460 mila metri quadrati saranno edifi cati tutta una serie di contenuti turistici di prestigio. Sulla punta in quanto tale ver- rà realizzato un albergo a cinque stelle con 210 stanze e apparta- menti. Sarà “arricchito” dal cen- Ville e appartamenti per tutti i gusti tro wellness più grande fi nora rea- lizzato in Croazia (di 5.500 metri quadrati con piscine, saune, ecc.). Progetto per un turismo d’èlite Non mancheranno impianti spor- tivo–ricreativi, rivendite e una specie di torre sulla cui sommi- tà verrà aperto un ristorante d’al- San Pietro della Brazza ta classe. All’hotel “principale” andranno ad aggiugersi altri im- Gli austriaci hanno presentato con orgoglio il progetto in linea con la tradizione pianti, ossia un albergo familiare a quattro stelle e con 250 stanze, il complesso turistico sarà auto- trica per il tramite di un proprio SPALATO - La ditta SEM pietra di Brazza, per rappresen- più 274 appartamenti, 28 ville in nomo da un punto di vista energe- sistema energetico. Avrà anche un 1986 inizierà quest’anno a co- tare degnamente agli ospiti l’uso stile dalmata, autorimessa sot- tico: si rifornirà di corrente elet- proprio depuratore biologico delle struire un complesso alberghie- dell’ambiente alla maniera dal- terranea. Il tutto per un totale di ro di appartamenti d’élite del mata. 2500 posti letto. “Ovviamente” valore di due milioni di euro a Un aroma specifi co sarà dato ogni villa avrà la sua piscina. I ri- Supetar (San Pietro della Braz- dalla scelta delle piante mediter- storanti, numerosi, saranno... per za) sull’isola di Brazza (Brač). Il ranee, la salvia e il rosmarino sa- tutti i gusti. Un complesso enor- tutto sarà realizzato sulla falsari- ranno piantati in aiuole pensili, me, dunque, che darà lavoro a più ga delle villette tradizionali dal- anch’esse delimitate dalla pre- di 600 persone. Sarà aperto 365 mate. In questo modo, nei pros- ziosa pietra dell’isola. L’autocto- giorni all’anno. Appartamenti e simi anni sia la città di San Pie- nia inoltre sarà rappresentata ville saranno in vendita. Al pro- tro della Brazza sia l’intera isola dalle imposte alle fi nestre, men- getto Punta Scala hanno lavorato di Brazza dovrebbero diventare tre gli interni saranno realizzati un centinaio tra ingegneri e pro- una meta per i turisti di un cer- con elementi che si richiamano gettisti di diversi Paesi, ingaggia- to livello, e se la cosa darà i suoi alla tradizione. ti da questa impresa titolare di 25 frutti, simili complessi potrebbe- La SEM 1986, quale investi- alberghi sparsi un po’ in tutto il ro essere costruiti anche su altre tore e realizzatore dell’opera, e mondo. Interessante rilevare che isole della Dalmazia. lo studio d’architettura “312” Per quel che riguarda San di Spalato oltre a volere un im- acque e un desalinizzatore. Pietro della Brazza, l’area inte- pianto simile, hanno pensato al Il tutto dovrebbe permettere al ressata è di 600 metri quadrati benessere di tutta la popolazio- turismo del comprensorio zarati- no di compiere un autentico balzo di qualità. Quello di Punta Scala sarà il terzo grande complesso tu- ristico nella Dalmazia settentrio- nale. La compagnia armatoriale Tankerska Plovidba sta, infatti, realizzando presso Nona il villag- gio turistico di Ninsko blato. Un altro mega insediamento è in can- tiere a Tustica. Per quanto concer- ne il capoluogo Zara anche lì pro- babilmente si dovranno compiere dei passi avanti: mancano, infatti, secondo gli esperti posti negli al- berghi, mentre è in eccesso l’of- ferta degli affi ttacamere privati, la quale non può certo rappresentare l’ossatura dell’industria dell’ospi- Un’immagine di quello che dovrebbe essere il futuro paradiso del- talità. le vacanze a Peterzane Dino Saffi San Pietro della Brazza di terreno, sopra i quali saranno ne locale. Infatti, un arrivo di tu- Anno 2 / n. 7 15 luglio 2006 poste costruzioni di due piani, risti di classe, con il denaro che “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina e nelle immediate vicinanze ci spenderanno per il soggiorno in IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina saranno 2.500 metri quadrati di tali piacevoli ambienti, contri- Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat cortili, giardini e terrazze. Le co- buiranno a rendere San Pietro edizione: DALMAZIA struzioni saranno realizzate se- della Brazza una meta sempre Redattore esecutivo: Dario Saftich / Impaginazione: Željka Malec guendo l’architettura autoctona, più ambita sul campo interna- Collaboratori: Giacomo Scotti e Igor Kramarsich con alcuni elementi realizzati in zionale.