Il Duce Racconta Il Gran Consiglio

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Il Duce Racconta Il Gran Consiglio •• Nella sede storica della Rai, in via Asia­ M La giustizia nell'Alto medioevo è il tema Gadda radiofonico go a Roma, proposlo un itinerario attraverso La giustizia della settima di studi organizzata a Spoleto dal 7 autografi e prime edizioni dello scrittore al 13 aprile per iniziativa del centro studi sull'Al­ Ascoltatelo nel Medio Evo to medioevo. Si tratta di 25 lezioni cui partecipe­ lombardo. In uno spazio audiovisivo posso­ ranno studiosi di fama intemazionale. Fra gli al­ alla mostra Rai no essere ascoltati i programmi ideati per la Un convegno tri Harald Siems tratterà il tema dei giudici giusti radio da Carlo Emilio Gadda e le quattro in­ e corrotti dal tardo antico al primo novecento di via Asiago terviste che egli concesse alla televisione. a Spoleto occidentale ySiijjA **-*"jr.j. .j/? ma •• ! 1 gennaio 1944 a Vero­ «buzzino», truce e fanatico quindi si era seduto di schie­ leazzo, lo definiva un «sudicio na. Quella mattina di cinquan­ personaggio chiave della re- Cinquantanni fa a Verona un plotone di volontari giustiziava il genero na. Un milite aveva legato le furfante». Hitler, tra l'altro, era ta anni fa, nel poligono di tiro a pubblichctta di Salò. La do­ mani a tutti mentre Gottardi sicuro che il Duce non avreb­ segno del Forte San Procolo,... manda di grazia era stata pre­ gridava: «Viva l'Italia, viva il be mai fatto fucilare il padre viene fucilato Galeazzo Ciano, \ sentata da Ciano, nella can­ del Duce e altri quattro «traditori» del regime. Tragedia del potere, Duce, viva il fascismo». Pare- degli adorati nipotini e il mari­ genero del Duce, ex «delfino» ] celleria del Tribunale speciale schi e De Bono gridarono, in­ to della figlia più amata. Ma del capo del Fascismo, ex mi­ straordinario, alle 19 del gior­ vece, solo «Viva l'Italia». Ciano. Mussolini- raccontano gli sie­ nistro degli esteri e uno degli no precedente. Fino ali ulti­ e familiare, in un'Italia ormai preda di un'orgia di terrore e di odo non disse più una parola. Fur­ rici- telefonando al generale uomini più potenti del regime. - mo, il marito della figlia di iotti discusse ancora per qual­ Karl Wolff, delle SS, distaccato Con lui muoiono, davanti al - Mussolini si era rifiutato di fir­ plotone di esecuzione, gli altri ' Come s'arrivò alla sentenza e a quale «ragion di Stato» obbedì Mussolini? che istante con alcuni suoi uf­ a Salò, seppe che la conside­ •traditori del Gran Consiglio»: mare quelle carte. Poi si era la­ ficiali che non vollero, in alcun razione di Hitler verso di lui, se Emilio De Bono, maresciallo sciato andare ad una serie di modo, ordinare l'esecuzione. avesse salvato Ciano, sarebbe d'Italia, Giovanni Marinelli, se- insulti contro il suocero, chia­ Toccò allora allo stesso Furiot­ definitivamente crollata. Cosi gretario amministrativo - del mandolo «coglione» e aggiun­ ti alzare la pistola e dare i pri­ decise di «non interferire», ce­ partito, Luciano Gottardi, sin­ gendo che per «lui, il Duce, di mi ordini. Un attimo prima del dendo. come è stato scritto, al­ dacalista, Carlo Pareschl, mini- " Il a poco» sarebbe andata «a fi­ grido «fuoco». Ciano si voltò di la «ragion di stato». Unica ne­ stro. Cianetti, invece, viene nire molto peggio». Alla fine, scatto verso il plotone dei fuci­ mica sulla sua strada, la figlia condannato a trenta anni, aveva firmato, ma soltanto per latoli e fu colto dagli spari in Edda che lo sfidò, lo insultò, mentre Bottai, Bastianini, Albi­ non danneggiare gli altri, la una strana posizione. Per que­ scrisse lettere di fuoco a lui e ni, Rossoni, De Stefani, Bignar- ' domanda redatta dal suo di­ sto non mori subito. Furiotti allo stesso Hitler, minaccian­ di, Balella. Federzoni, Acerbo, fensore d'ufficio, tal Tommasl- dovette sparare per ben due do di usare, come arma di ri­ ' Grandi, Alfieri, De Vecchi e De . ni, un povero avvocato civili­ volte, alla tempia, il colpo di catto, gli ormai famosi «diari» Marsico sono in fuga. Tutti, ' sta, coinvolto in un dramma E Hitler ordinò grazia. • del marito. Intorno a quei dia­ nella sala del Mappamondo di • davvero più grande di lui. Po­ ri, nacquero vicende dramma­ Palazzo Venezia, nel cuore • co prima, il corteo dei con­ tiche e romanzesche. Un pro­ ' della «città etema», il 25 luglio ' dannati era sfilato nei corridoi Sul lago getto di fuga dello stesso Cia­ 1943, avevano votato l'ordine del carcere diretto verso l'usci­ diStarnberg no dal carcere, per esempio. del giorno Grandi che era ser- - ta. Accanto al direttore e alle Con l'aiuto degli uomini di vito da pretesto a Vittorio Ema­ guardie, c'era anche frau Poco dopo le 9, a San Pro­ Kaltenbrunne, in funzione ami nuele Ili percacciare Mussolini " Beetz (Hildegard Burkhard! colo, tutto era già finito. Chi. in von Ribbentrop. Poi un dispe­ e ordinarne l'arresto. Il «dopo» Beetz, detta Felicitas) dell'uffi­ realtà, aveva voluto la morte di • rato correre a destra e a man­ e noto. ,.^ .- ,.,,i--*f. - cio centrale di sicurezza del Ciano? Era davvero un tradito­ ca del marchese Emilio Pucci, Reich che piangeva a dirotto. «Fucilate Ciano » re del fascismo? Il dibattito tra ufficiale di aviazione e da Un paese diviso •• Frau Beetz, bella, minuta, dol­ gli storici è ancora aperto. Cia­ sempre innamorato di Edda. ce, aveva «tenuto compagnia» no. da anni, come risulterà poi Fu persino aiutato anche dalla esemidlstrutto a Ciano, in carcere, per setti­ chiaramente anche dai famosi solita Frau Beetz che ormai mane, nella speranza di recu­ diari, era antitedesco. Definiva non si muoveva più dalla cella • Il Duce era finito a Campo perare i famosi diari dell'ex Hitler «un pazzo» e si era attira­ di Ciano. Galeazzo, intanto, Imperatore da dove era stato ministro degli esteri che tanta to l'odio eterno dei nazisti an­ guardato a vista direttamente liberato da un gruppo di para- paura facevano a Hitler, Era che se era stato proprio lui a dalla polizia nazista, cantava cadutisti tedeschi che lo ave- .' un maggiore dei servizi di sicu­ firmare le alleanze politiche e spesso ai carcerieri: «Va fuori vano trasferito a Pratica di Ma­ rezza, ma aveva sempre aiuta­ militari con i «fratelli tedeschi». d'Italia, va fuori stranier... » e re e quindi in Germania, da to Ciano e la moglie, passan­ Aveva, probabilmente, avuto imprecava contro il suocero. Hitler. Poi, era arrivato l'8 set- • do lettere, biglietti, aiutando contatti con la famiglia reale e Leggeva molto e scriveva: al tembre e il re, con la Corte e gli persino a mettere in salvo par­ gli ambienti militan che face­ Re, a Churchill, alla moglie, Stati maggiori, era fuggito a ' vano «la fronda al regime». ie dei famosi «diari». Alla fine, Mai, però, era nuscito a trova­ agli amici, alla madre. Mai a Pescara e a Brindisi, abbando- . prima di tutto donna e poi uffi­ Mussolini. nando Roma ai nazisti e la- ' ciale nazista, Felicitas si era in­ re il coraggio di opporsi con ' sciando, senza ordini, migliaias chiarezza alle decisioni di namorata del «fascinoso conte Mussolini, al quale doveva tut­ Edda potè visitare il marito . di soldati italiani. Quel 1944. e collare dell'Annunziata» che to. Nella seduta del Gran con­ soltanto per tre volte. Poi fuggi dunque, vede un paese diviso ' conosceva da tempo. < Frau siglio, il 25 luglio, colse a volo con i figli in Svizzera. ' in due con il Re e Badoglio a Beetz, quell'I 1 gennaio, pian­ l'occasione di votare l'ordine Sud, assieme agli alleati che , geva a dirotto nel salutare Cia­ del giorno di Dino Grandi. Con La terribile regia ' stanno risalendo la Penisola e no, mentre don > Giuseppe il diplomatico più noto d'Ita­ un Nord con la Repubblica so- <;; Chiot che accompagnava i lia, aveva già avuto intensi ab­ di Pavolini ' ciale e Benito Mussolini, ormai ; morituri, aveva già cominciato boccamenti. In quell'ordine completamente in mano ai te- ' a salmodiare. Fuori, le strade del giorno, approvato da 19 Ormai era arrivata la resa deschi. Ogni giorno, qualche di Verona, immerse in una partecipanti alla seduta, con­ dei conti. Il processo contro ' grande o piccola citta viene ' strana caligine e senza sole, tro sette e due astenuti, si chie­ Ciano e gli altri «traditon», eb­ bombardata e la gente muore erano deserte. .. ., * deva il «ritomo allo Statuto» e il be inizio l'8 gennaio, nel ma­ sotto le macerie. Chi ha scelto, •'.. passaggio dei pieni poteri al niero di Castelvecchio, a Vero­ è già in montagna con le armi •; Re. na, sotto la terribile regia di in pugno, a battersi per la li- • Cinque sedie Alessandro Pavolini, il segreta­ berta. Non passa giorno che • peri condannati Dopo l'arresto di Mussolini, rio del partito. Il grande salone , gli uomini della «Decima mas» i Ciano, sotto stretta sorve­ del maniero, fatto costruire da di Valerio Borghese non Im- ' Qualche giorno prima, la glianza, tentarono di partire, Cangrande della • Scala nel ' picchino o fucilino, insieme ai città era stata bombardata. come si sa, per la Spagna. Alla 1354, era addobbato con «Battaglioni M», ai ragazzi del­ C'erano in giro solo pattuglie fine, credendo alle promesse grandi teli neri. Alle spalle dei la cosiddetta Guardia repub- '. di fascisti armati fino ai denti e dei tedeschi, si imbarcarono giudici, sulla stoffa, era stato ri­ blicana e alle camicie nere. I • gruppi di «SS», con la divisa ne­ su un loro aereo che li con­ camato un grande fascio color • sette fratellf Cervi sonogià stati . ra comèla morte. Pofun carro dusse a Monaco. Su quell'ae­ rosso. Le udienze erano anda­ uccisi. A Ferrara',' 17 antifasci- armato e qualche camion pie­ reo, oltre alla moglie Edda, la te avanti, appunto, P8 gen­ • sii sono stati riniti nella notte.
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