Relazione Paesaggistica.Pdf

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Relazione Paesaggistica.Pdf RELAZIONE PAESAGGISTICA Dati anagrafici del Richiedente GEOM. FAEDDA ANTONINO, residente in SEDILO, (OR), Piazza San Giovanni Battista, legale rappresentante dell' Ente COMUNE DI SEDILO, Partita IVA:80005090958. Ubicazione dell'opera e/o dell'intervento L'intervento verrà realizzato nel Comune di SEDILO (OR), in località loc. San Costantino, lungo il percorso dell’omonima strada di collegamento tra il santuario ed il centro abitato, ricadente in Zona A3 nel vigente Piano Particolareggiato del Centro di antica e prima formazione. Coordinate GIS dell'intervento: 40.166325; 8.935127 L'intervento ricade in Territorio extraurbano o rurale. Sulla cartografia allegata gli interventi sono stati evidenziati attraverso appositi segni grafici o coloriture, nonché sono stati evidenziati i punti di ripresa fotografica. Tipologia dell'opera e/o dell'intervento Messa in sicurezza della strada di collegamento Sedilo-San Costantino - secondo stralcio - lotto n. 3. Realizzazione muri a secco, manutenzione ordinaria e straordinaria con metodo cuci/scuci di muri in pietra, realizzazione muro in c.a. di contenimento scarpata e rivestimento con pietra locale. altre opere mi minore rilevanza. L'intervento non ricade tra quelli previsti dall'Allegato 1 del DPR 139/2010, nè tra quelli previsti dal DPCM 12 dicembre 2005 (opere di grande impegno territoriale), per cui dovrà essere richiesta un'autorizzazione Ordinaria. Caratteristiche dell'intervento e destinazione d'uso L'intervento previsto è di tipo fisso. La destinazione d'uso è area pubblica. ANALISI DELLO STATO ATTUALE Contesto geografico morfologico e paesaggistico Sedilo si trova sul limitare dell'altopiano di Campeda-Abbasanta. La zona altimetrica è quella della collina interna. Il suo territorio è attraversato dal fiume Tirso, il più lungo della Sardegna, il cui sbarramento presso Busachi origina il lago Omodeo. L'invaso occupa parte del territorio di Sedilo. L'ambiente naturale è vario. La vegetazione potenziale è quella costituita dalle formazioni a lecceta. Sono molto comuni specie come le roverelle (Quercus pubescens), le sughere (Quercus suber) e, nelle vallate, l'olmo (Ulmus minor). La macchia mediterranea è caratterizzata da specie quali l'olivastro (Olea europaea), il lentisco (Pistacia lentiscus), il corbezzolo (Arbutus unedo), il mirto (Myrtus communis) ed il cisto femmina (Cistus salvifolius). La vegetazione ripariale che si sviluppa lungo le sponde dei corsi d'acqua è caratterizzata dal pioppo (Populus alba), dal salice fragile (Salix fragilis) e dal tamericio (Tamarix gallica). La fauna è rappresentata dalla volpe, il cinghiale, conigli e lepri, oltre alle varie specie di uccelli. Dal punto di vista geologico il territorio di Sedilo come lo si può osservare oggi, si è originato in seguito al fenomeni erosivi e di ruscellamento che sono seguiti ad un'intensa attività tettonica e vulcanica. I fenomeni erosivi hanno portato alla sedimentazione all'interno della vallata di Ottana, ai quali è seguita un'attività vulcanica di tipo effusivo che ha portato alla formazione di estese colate di basalto. La morfologia del versante occidentale del territorio è caratterizzata da un altopiano basaltico sulla cui sommità si trovano numerose sorgenti. Nel settore meridionale, in prossimità del fiume Tirso, si trovano basse colline mentre tutta la zona ad est del fiume presenta una morfologia determinata dalla presenza di strati alternati duri e teneri (ignimbriti e tufi). Classificazione sismica: zona 4 (sismicità irrilevante), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Descrizione dello stato attuale dell'area di intervento L'area tutelata si presenta genericamente in buono stato conservativo, se non per alcune aree oggetto dell'intervento proposto, che necessitano di immediata manutenzione, quali: Manutenzione secondo il sistema "Cuci/scuci" di muri a secco lungo la strada denominata "San Costantino", e realizzazione di un nuovo tratto di muro a secco per garantire la continuità visiva del paesaggio; Realizzazione di un muro di sottoscarpa a valle di un importante rilevato stradale che dovrà essere rivestito in pietra locale; Realizzazione di un muro di sostegno/protezione paramassi del costone a monte del santuario realizzato in pietra locale a vista; Posa in opera di una rete paramassi a protezione dello stesso costone roccioso; Manutenzione di alcun muri a secco previa livellamento della testa muro e sostituzione di porzioni di muro non idonee. Descrizione storico-architettonica dell'area di intervento Note storiche I primi insediamenti nel territorio di Sedilo sono attribuibili al Neolitico e testimoniati dal ritrovamento di numerose Domus de janas, databili a quel periodo. Dall'età del bronzo fanno la loro comparsa numerosi nuraghi, risalenti ad epoche diverse in una sequenza cronologica determinabile dalla tipologia costruttiva. Si ritrovano così i nuraghi a corridoio ed i nuraghi a tholos, oltre alle numerose tombe dei giganti e villaggi nuragici. Con la parziale conquista dell'Isola da parte dei Cartaginesi, le truppe di Asdrubale e Amilcare si spinsero fino a Talasai di Sedilo risalendo lungo il fiume Tirso. La conquista della Sardegna da parte dell'Impero Romano portò presto alla colonizzazione. Nel territorio di Sedilo sono stati ritrovati numerosi cippi e urne funerarie recanti iscrizioni in latino, oltre ad un tratto di strada lastricata. All'età bizantina si deve l'introduzione dei culti orientali, come quello in onore di San Basilio e dello stesso San Costantino Imperatore. Con l'età giudicale la Sardegna viene suddivisa in quattro regni autonomi, i giudicati. Sedilo faceva parte della curatoria di Guilcier, o Gilciber, detta più tardi Ozier Real, posta nella porzione centro-settentrionale del giudicato di Arborea. Con la fine del giudicato e la conquista aragonese Sedilo venne infeudato nel 1410. Nel 1416 tutto il Gilciber e i territori della curatoria di Parte Barigadu vennero concessi in feudo a Valore di Ligia, un arborense che aveva tradito il giudice di Arborea Ugone III nel corso delle guerre tra Aragona e Arborea; quando però Valore e suo figlio Bernardo si recarono a prendere possesso del feudo, vennero uccisi insieme alla loro scorta a Zuri dagli abitanti delle due contrade. Nel 1435 il paese venne concesso in feudo dal re d'Aragona Alfonso V il Magnanimo a Galcerano de Requenses. Nel 1537 il feudo, che comprendeva anche i paesi di Tadasuni, Boroneddu e Zuri, venne venduto da un nipote del Requenses alla famiglia dei Torresani, e nel 1566 venne elevato al rango di contea confermata agli stessi Torreani. Nel 1726, estinta la famiglia Torresani, il feudo passò al demanio del Regno di Sardegna, amministrato quindi direttamente da funzionari reali e non da signori feudali. Nel 1737 la contea venne elevata a marchesato e concessa al canonico Francesco Solinas. Dal Solinas i feudi passarono ai Delitala che fissarono la residenza a Sedilo. Nel 1839 il sistema feudale venne abolito, il paese fu riscattato agli ultimi feudatari e divenne un libero comune. Con regio decreto del 15 luglio 1909 fu istituita una sezione di pretura, facente capo al mandamento di Ghilarza Architetture religiose Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Chiesa del Carmine (conosciuta localmente con il nome di Chiesetta delle Anime). Chiesa della Santa Croce. Chiesa di Sant'Antonio Abate. Chiesa di San Basilio. Chiesa di San Giacomo. Santuario di San Costantino Imperatore. Siti archeologici Il territorio di Sedilo ha un'elevata densità di monumenti riconducibili alla civiltà nuragica ed ai periodi storici successivi. Il più famoso sito archeologico è il complesso nuragico di Iloi, con un nuraghe trilobato. Le campagne di scavo, condotte negli anni dall'Università di Sassari, hanno portato progressivamente alla scoperta di un villaggio nuragico, due tombe dei giganti e, nella vicina valle, una necropoli a domus de janas. Altro interessante sito dell'età nuragica è Puntanarcu, con la caratteristica fonte. Luoghi di interesse naturalistico Con i fondi derivati dalla Misura 4.14b del Programma operativo regionale Sardegna 2000/2006 è stata predisposta, dall'Ente foreste della Sardegna, una rete di sentieri percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo attraverso le campagne del paese. Un sistema di segnali in legno indica i percorsi con le relative distanze. I sentieri si ricollegano ad una rete più ampia comprendente il territorio dei comuni limitrofi, tra i quali Nughedu Santa Vittoria arrivando fino all'oasi naturalistica di Assai (in territorio di Neoneli). Santuario di Santu Antinu. Il santuario di San Costantino, localmente chiamato santuario di Santu Antinu (a volte erroneamente detto di Santu Antine) è un santuario campestre della Sardegna, ubicato su una collinetta chiamata Monte Isei, all'interno dei confini comunali di Sedilo. La chiesa, fulcro del santuario, protetto da antiche mura, sorge all'interno di una vasta area in pendenza, all'interno della collina, da cui si può godere della vista panoramica sul vicino lago Omodeo. Nell'area intorno alla chiesa, all'interno di una cinta muraria, denominata sa corte, si svolge nel mese di luglio l'Ardia, spettacolare corsa a cavallo celebrata in onore di San Costantino, Augusto dell'Impero Romano (306-337) che nel 313 emanò l'Editto di Milano garantendo libertà religiosa e quindi contribuendo alla fine delle persecuzioni ai cristiani, titolare del santuario, il cui culto nell'isola è eredità della dominazione bizantina. Tra tutti i luoghi di culto dedicati nei territori della Repubblica Italiana a San Costantino (in Sardegna, Toscana, Tirolo
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