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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive

DOCUMENTO D’INQUADRAMENTO per la Programmazione Integrata d’Intervento ex comma 7 art. 25 legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 e atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive. S.U.A.P. ex D.P.R. 20 ottobre 1998 n. 447 e s.m. e i.

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Relazione tecnica di supporto con indicazioni procedurali

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Indice

TITOLO I ...... 5

Documento d’Inquadramento per la Programmazione Integrata d’Intervento ex comma 7 art. 25 legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12...... 5

1. PREMESSA ...... 5

1.1 Introduzione ...... 5

1.2 Inquadramento delle caratteristiche dei contenuti normativi dei P.I.I...... 6

2. RICOGNIZIONE TERRITORIALE, STRATEGIE ED INDIRIZZI PER LA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA D’INTERVENTO...... 8

2.1 Analisi della collocazione del Comune nel contesto socio-economico ambientale e relazionale della specifica area geografica di riferimento...... 10 2.1.1 Inquadramento generale...... 10 2.1.2 Ricognizione dei contenuti (di testo e normativi) derivanti dalla pianificazione sovraordinata ...... 21 2.2 Definizione del quadro conoscitivo del territorio comunale: opportunità e vincoli allo sviluppo del comune...... 22 2.2.1 Ricognizione degli atti della pianificazione vigente (evoluzione cronologica)22 2.2.2 Indicatori demografici socio-economici e dei servizi...... 26 2.2.3 Stato d’attuazione della pianificazione vigente, analisi del sistema insediativo e delle potenzialità residuali...... 39 2.2.4 Sistema della mobilità ...... 47 2.2.5 Sistema dei beni culturali e del paesaggio...... 49 2.2.6 Sistema ambientale...... 65 2.2.7 Sistema dei rischi ed assetto geologico idrogeologico e sismico ...... 73

2.3 Indicazione degli indirizzi strategici di riferimento per la definizione del modello di organizzazione spaziale del territorio, il miglioramento della qualità urbana e ambientale, il potenziamento della competitività e l’ampliamento del mercato urbano ...... 78

2.4 Modalità di individuazione dei progetti idonei a perseguire gli obiettivi coerenti con le strategie indicate, nonché il relativo impatto sull’ambiente e sul paesaggio...... 79

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2.5 Modalità di intervento, compresi gli eventuali criteri di perequazione , compensazione e di incentivazione finalizzate a rispondere ai bisogni della comunità, in particolare a promuovere politiche di riutilizzo delle aree urbane compromesse ...... 80 2.5.1 Concorso delle risorse:parametri e stima per la verifica dell’equilibrio...... 80 2.5.2 Prescrizione operativa in capo ai capitoli precedenti...... 82

3 V.I.A. / V.A.S...... 83

4. PROCEDURE PER L’APPROVAZIONE...... 86

5. ELENCO DOCUMENTAZIONE MINIMA PER LE PROPOSTE DI P.I.I...... 87

TITOLO II ...... 92

Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive. S.U.A.P. ex D.P.R. 20 ottobre 1998 n. 447 e s.m. e i...... 92

6. PREMESSA ...... 92

6.1 Introduzione ...... 92

6.2 Inquadramento delle caratteristiche dei contenuti normativi dei S.U.A.P.. 93

6.3 Analisi conoscitive del contesto territoriale di riferimento...... 96

7. INDIRIZZI PER L’ATTIVAZIONE DELLO SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE S.U.A.P...... 108

7.1 Criteri di compatibilità e sostenibilità per i S.U.A.P...... 108

7.2 Schema procedurale e modalità per l’attivazione dei progetti inerenti attività produttive in genere o di servizi, in variante allo strumento urbanistico generale...... 111

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TITOLO I

Documento d’Inquadramento per la Programmazione Integrata d’Intervento ex comma 7 art. 25 legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12

1. Premessa

1.1 Introduzione

In attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente, questa Amministrazione intende attivare le procedure per la realizzazione dei Programmi Integrati di Intervento, come previsto dall’art.25 comma 7 della legge regionale n. 12 marzo 2005 (Legge Moneta) con la redazione del documento d’inquadramento.

Lo scopo del documento di inquadramento è quello di “definire gli obbiettivi generali e gli indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della programmazione integrata di intervento”.

Questo tipo di strumento attuativo è regolato dagli articoli del titolo VI “Procedimenti speciali e discipline di settore”, Capo I “Disciplina dei programmi integrati d’intervento”, dal n. 87 al 93 della L.R. 12/2005 e ripercorre in buona parte i disposti, già sperimentati da qualche comune, della L.R. 9/99. L’Amministrazione Comunale fa propri gli obbiettivi generali delineati dalla norma ed espressi nella circolare illustrativa (D.G.R. 9.7.99 n. 6/44161), nella quale si individua come fine principale la riqualificazione urbana e ambientale, integrandoli con la volontà di dotare il territorio di servizi e/o infrastrutture di scala comunale o sovracomunale capaci di riequilibrare carenze e/o aumentare la capacità attrattiva e la vocazione turistica del territorio stesso.

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Dal punto di vista dell’efficienza dello strumento, va ricordato, in coerenza con lo spirito della nuova Legge Regionale, che gli obbiettivi delle trasformazioni urbanistiche possono essere “palesemente” corredati con modalità di reperimento anche economico, di “standard di qualità aggiuntiva” oltre a quelli minimi di legge.

Si tratta, di fatto, della formale restituzione alla collettività di parte del beneficio economico “concesso” al proponente privato, in aggiunta del beneficio ottenuto attraverso le tradizionali e consuete modalità, derivanti da normativa vigente, rapportate al peso insediativi, agli standard, alle opere d’urbanizzazione, al contributo del permesso di costruire, ecc.

Il Programma Integrato d’Intervento è un piano attuativo con eventuali contenuti di variante allo strumento urbanistico generale (PRG), supportato da una convenzione che regolamenta i rapporti e gli obblighi reciproci tra ente pubblico (Comune) e privati proponenti, ivi compreso l’eventuale impegno per la realizzazione di importanti opere pubbliche. Fattore di novità rispetto agli altri strumenti attuativi è dato dalla possibilità di comprendere in un unico P.I.I. interventi pubblici e privati che trovano una dislocazione anche in ambiti diversamente localizzati sul territorio.

1.2 Inquadramento delle caratteristiche dei contenuti normativi dei P.I.I.

I programmi integrati d’intervento sono promossi con la finalità specifica della riqualificazione del territorio, declinato sotto gli aspetti connessi al tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale di riferimento (ex comma 1, art. 87 L.R. 12/2005). Il concetto di riqualificazione è da intendersi nell’accezione più ampia del termine, che prevede effetti di risanamento e di ridisegno urbanistico - edilizio con miglioramento delle condizioni ambientali e paesaggistiche, di dotazione di servizi ed infrastrutture con funzioni “riqualificanti” delle condizioni d’insediamento sul territorio, ivi compresi gli aspetti di valorizzazione delle caratteristiche identificative del medesimo.

Condizione preordinata è la presenza di aree o immobili dimesse/i dalla funzione originaria, ma anche di aree previste per insediamenti (anche in parte edificati) o servizi anche in presenza di vincoli espropriativi decaduti (ex commi 1 e 2 art. 88 L.R. 12/2005) o inattuabili.

Altra condizione per l’approvabilità di un P.I.I. è che il medesimo sia caratterizzato dalla presenza di almeno due dei seguenti elementi indicati dalla legge:

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a) previsione di una pluralità di destinazioni e di funzioni, comprese quelle inerenti alle infrastrutture pubbliche e d'interesse pubblico, alla riqualificazione ambientale naturalistica e paesaggistica; b) compresenza di tipologie e modalità d'intervento integrate, anche con riferimento alla realizzazione ed al potenziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria; c) rilevanza territoriale tale da incidere sulla riorganizzazione dell'ambito urbano.

I P.I.I. non possono interessare aree o immobili con destinazione agricola non dismessa. La dismissione dovrà essere certificata dal servizio Provinciale e/o dall’Assessorato all’Agricoltura (art. 88, art. 89 della L.R. 12/2005).

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2. Ricognizione territoriale, strategie ed indirizzi per la Programmazione Integrata d’Intervento

Il contributo afferente al capitolo risulta articolato attraverso la redazione dei seguenti elaborati grafici e dei successivi paragrafi di testo con le valutazioni e le considerazioni conseguenti.

TAVOLE GRAFICHE

Quadro generale ricognitivo di riferimento Inquadramento territoriale T1.a) Inquadramento generale del territorio comunale rispetto al Parco Alto Garda Bresciano e ai Sistemi Urbani Sovracomunali scala 1:50.000 T1.b) Analisi strutturale locale scala 1:10.000

Estratto dal Piano Territoriale di coordinamento – Comunità Montana e Parco Alto Garda Bresciano T2.a) Quadro strutturale: Il Sistema ambientale scala 1:10.000 T2.b) Quadro strutturale: Il Sistema paesistico scala 1:10.000 T2.c) Quadro strutturale: Il Sistema infrastrutturale scala 1:10.000

Sintesi delle previsioni urbanistiche dei comuni limitrofi. Estratto dal Mosaico dei Piani T3.a) Tavola di azzonamento scala 1:10.000 T3.b) Tavola dei vincoli scala 1:10.000

Quadro conoscitivo del territorio comunale T4) Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” scala 1:10.000

Analisi insediativa T5.a) Analisi insediativa Residenziale scala 1:5.000 T5.b) Analisi insediativa delle aree Produttive scala 1:5.000 T5.c) Analisi insediativa dei Servizi scala 1:5.000

T6) Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle previsioni non attuate scala 1:5.000

T7) Analisi quantitativa dell’utilizzo del suolo (direttiva ex art.141 PTCP) scala 1:5.000

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T8) Individuazione e stato d’attuazione dei servizi esistenti scala 1:5.000

Sistema della mobilità T9) Sistema della mobilità vigente e di progetto scala 1:10.000 Sistema dei beni culturali e del paesaggio Analisi delle condizioni Ecologiche Ambientali T10.a1) Analisi delle condizioni Ecologiche Ambientali scala 1:5.000 T10.a2) Analisi delle condizioni Ecologiche Ambientali scala 1:5.000 T10.a3) Analisi delle condizioni Ecologiche Ambientali scala 1:5.000

Analisi delle condizioni Paesistiche T10.b1) Analisi delle condizioni Paesistiche scala 1:5.000 T10.b2) Analisi delle condizioni Paesistiche scala 1:5.000 T10.b3) Analisi delle condizioni Paesistiche scala 1:5.000

T10c) Classi di sensibilità scala 1:10.000

Mappatura dei rischi Studio Geologico (dati desunti dalla relazione geologica allegata al PRG vigente) T11.1) Carta geologica scala1:10.000 T11.2) Carta di sintesi della Pericolosità Sismica scala 1:10.000 T11.3) Carta di Fattibilità scala 1:5000 Analisi Pericolosità (dati desunti dal Piano di Emergenza Comunale) T11a) Pericolosità alluvionale scala 1:5.000 T11b) Pericolosità frane scala 1:5.000 T11c) Pericolosità sismica scala 1:10.000

Reti tecnologiche Servizi di infrastrutturazione del sottosuolo (PUGSS) T12.a) Linea fognaria e acquedotto scala 1:5.000 T12.b) Linea elettrica e gas scala 1:5.000

ALLEGATI DI TESTO A0) Elenco elaborati A1) Relazione tecnica di supporto con indicazioni procedurali A2) Analisi statistica

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2.1 Analisi della collocazione del Comune nel contesto socio- economico ambientale e relazionale della specifica area geografica di riferimento

2.1.1 Inquadramento generale Il comune di Toscolano - Maderno è localizzato nella porzione territoriale posta ad est della Provincia di Brescia, a 35 km dal capoluogo, ed è raggiungibile tramite la Strada Statale 45 bis. Il territorio comunale, di superficie complessiva pari a 56,73 kmq, si affaccia sul Lago di Garda, registra un numero di abitanti pari a 7.559 unità e si articola in diverse frazioni: Bezzuglio, Bornico, Cabiana, Cecina, Folino, Gaino, Maclino, Mornaga, Pulciano, Roina, Sanico, Vigole ed, inoltre, si segnalano alcune località: Fig. 1 Il Comune di Toscolano Maderno: vista del conoide di deizione Groten, Stina, Supina.

La forma della struttura urbana , così come si articola allo stato attuale, si è determinata dalla fusione dei due nuclei storici appartenenti ai comuni di Toscolano e di Maderno avvenuta nel 1928. Il confine ovest del comune è segnato in parte da un elemento fisico, il torrente Bornico, mentre il resto del territorio è Fig.2 Il golfo di Maderno attraversato dal torrente

Toscolano, che costituisce un

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive elemento baricentrico di cesura dell’impianto urbano principale (corrispondente, tra l’altro, al vecchio confine amministrativo fra i due abitati). La porzione di territorio posta nel quadrante nord-est confina con il Comune di , mentre a nord-ovest con il Comune di e a sud con il Comune di . La morfologia del terreno risulta essere diversificata e articolata, declinando le maglie del paesaggio attraverso un ambito pianeggiante (corrispondente al conide di deizione del Toscolano) e rilievi di varia entità, fra i quali si distingue il Fig.3 Vista del conoide di deizione sul versante del golfo di Maderno monte Pizzocolo. Questi due sistemi ambientali , quindi, si connettono attraverso una fascia collinare che si sviluppa risalendo verso l’entroterra.

Il bacino idrografico del Toscolano si caratterizza per il paesaggio vallivo che si congiunge al lago tramite una forra, la Valle delle Cartiere, che, dopo la stretta delle Garde, determina un ampio conoide subpianeggiante degradante verso il lago. Il torrente Toscolano, dunque, divide l’ambito insediativo in due porzioni distinte, sfociando nel lago di Garda in prossimità dell’abitato di Toscolano Maderno dopo un percorso di circa 23 Km, con un bacino intercluso dai rilievi della Fig. 4 La valle lungo il torrente Toscolano

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Valvestino (verso ovest), dalla dorsale che va dal Monte Cingla al Monte Tombea (verso nord) e dalla Catena Monte Camiolo-Monte Caplone (verso est).

Un fattore di rilievo nell’evoluzione geomorfologia e idrologica del territorio è rappresentato dai fenomeni di piena eccezionale e di ingente trasporto solido del torrente Toscolano avvenuti, in modo seppur sporadico, in epoca storica precedente alla costruzione della Diga di Ponte Fig. 5 La strada statale gardesana di connessione dei comuni Cola nel confinante Comune di rivieraschi Gargnano. A testimonianza di questi eventi sono le arginature artificiali eseguite in più volte attorno agli anni ‘60, a valle del ponte sulla SS 45 bis, per proteggere il territorio dall’esondazione del torrente e per contenere le eventuali migrazioni dell’alveo che erano possibili solo nell’ultimo tratto in Fig. 6 Gli attraversamenti principali del Toscolano nella piana prossimità della foce. alluvionale

Inoltre, una diga ad arco a doppia curvatura interrompe il corso del Toscolano, in località Santa Maria di (Ponte Cola), a circa 9 Km dalla foce (quota 390 m slm con coronamento a quota 505 m slm), che ne diminuisce l’area di alimentazione.

In loco si rilevano anche altri due corpi idrici: il Torrente Bornico, che segue l’andamento dell’omonima valle ad ovest del centro abitato di Maderno, tra Maclino e Bezzuglio, arrivando al lago di Garda, ed il Torrente Le Fa, caratterizzato da un percorso di natura più irregolare e tortuosa.

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Il territorio di Toscolano-Maderno si caratterizza, pertanto per la decisa prevalenza della presenza collinare e montana, mentre l'unica parte pianeggiante è costituita dalla piana alla foce del Torrente Toscolano, che costituisce l’ambito maggiormente densificato e dove il processo urbanizzativo si distingue per un disegno della forma urbana poco strutturato e ordinato.

La trama urbana è definita da una tendenza insediativa a sviluppo prevalentemente lineare e continuo lungo la linea direttrice principale posta lungo il lago, determinando una tipica armatura insediativa dei principali nuclei rivieraschi gardesani, così come si evince dalla Tav.5a Analisi insediativa delle aree residenziali. In tale contesto, pertanto, il conoide alluvionale risulta essere saturo, mentre nella fascia localizzata subito a monte si sono sviluppate alcune frazioni come sistemi concentrati e che costituiscono, nei casi dimensionalmente più rilevanti, i nuclei insediativi storici di Toscolano e Maderno. Fig. 7 La cartiera di Toscolano Uniti amministrativamente nel 1928, sotto il profilo storico, i due centri principali risalgono all’epoca romana, e già in periodo medioevale Maderno fu centro di grande importanza politico-amministrativa, mentre Toscolano, fin dal XIV secolo, è stato sede di importanti cartiere ed opifici, collocati lungo la valle solcata dal torrente omonimo.

Fig. 8 La cartiera di Toscolano

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Il Comune si configura quale esempio rappresentativo d’integrazione economica dei due nuclei insediati: Toscolano fondamentalmente artigianale ed industriale, Maderno quasi esclusivamente turistica.

Le origini industriali di Toscolano si rintracciano nel XIV sec. con le prime cartiere che sfruttavano la forza idraulica per azionare i dispositivi per la realizzazione della carta. Successivamente questa attività si estese a tutto l’ambito fluviale fino alla località di Camerate, a circa tre km dal paese, costellando la valle di folli, officine, magli, ferriere e ponti. Connesse all’industria della carta erano anche numerose stamperie di notevole importanza a livello territoriariale. Dal XVIII secolo la Valle delle Cartiere è stata segnata da un progressivo declino, dovuto essenzialmente dall’introduzione dell’energia elettrica che rendeva Fig. 9 La Valle delle Cartiere in località Maina antieconomici gli impianti posti in valle. L’ultima cartiera rimasta era quella dei Maffizzoli, che nel 1906, per ragioni di opportunità di trasporto del prodotto ed ampliamento degli stabilimenti, trasferirono gli impianti di produzione in località Capra.

Quest’ultimo impianto, Fig.10 Le limonaie di Bezzuglio dunque, dopo successive ristrutturazioni, è divenuto l’attuale Cartiera di Toscolano del Gruppo Marchi.

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Anche a Maderno si sono insediate alcune cartiere sulla riva destra del fiume, anche se l’attività principale era rappresentata dalla coltivazione dell’ulivo e dei limoni. Sotto questo fronte, inoltre, alla fine del XIX sec, la produzione degli agrumi ha subito una drastica riduzione per la natura dei costi e la difficile commercializzazione del prodotto. A testimonianza di tale antica attività sono restate i ruderi delle limonaie, impianti per la produzione che si disponevano sulla linea di confine tra terra e lago e che sfruttavano le favorevoli condizioni climatologiche e di esposizione. La piana insediata, pertanto, rappresenta la parte di territorio in cui si collocano le attività produttive, in particolare la Fig. 11 Le limonaie sulla riviera gardesana

"cartiera" e alcune modeste attività produttive ormai per lo più incompatibili con il dispositivo urbano esistente e la vocazione turistica consolidata.

Sotto il profilo dei nessi comunicazionali si riscontra così come individuato anche dalla tavola T1.b) Analisi strutturale locale, quale elemento di cesura per il territorio il torrente Toscolano, che divide la piana in due porzioni territoriali separate e che si ricongiungono in un unico punto di attraversamento principale, il ponte sulla statale gardesana. Si segnala, poi, la presenza anche di un atro attraversamento del torrente ma di minore dimensione e, per tale ragione, non sufficiente a coprire la necessità derivante dal traffico interno.

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In questo modo si sono determinati due distinti ambiti urbani che riconoscono: - nella porzione territoriale ad ovest, strettamente rapportata al nucleo storico di Maderno e caratterizzata da una forte presenza di edilizia alberghiera e residenziale connotata da una Fig. 12 La frazione di Bezzuglio matrice insediativa poco strutturata, con definizione dell’edificato conseguenza della conformazione delle proprietà fondiaria; - nella porzione territoriale ad est, rapportata al nucleo Fig. 13 La frazione di Montemaderno storico di Toscolano e in prossimità della "cartiera" , si rileva una matrice insediativa legata ad un forma urbana caratterizzata da maggior organizzazione e trama (grazie anche

a ingenti presenze Fig. 14 la frazione di Gaino

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di insediamenti di edilizia economica e popolare), per la quale si registrano ormai fenomeni di saturazione.

Il sistema insediativo ha coinvolto anche la porzione territoriale posta a nord della foce del torrente e della statale gardesana, definendo una struttura insediativa che si è andata nel tempo saldando ai nuclei antichi, per i quali si registra una parziale perdita di identità e di visuale e, conseguentemente, di pregevolezza delle relative risorse architettoniche urbane e ambientali. Le frazioni ed i nuclei di antica origine che si sono sviluppati nella parte più a nord, dove la morfologia del terreno inizia ad alzarsi di quota, registrano oggi una progressiva saldatura con le aree di recente espansione determinando una condizione di continuità spaziale priva di una Fig. 15 La statale Gardesana forma urbana strutturata e che ha determinato problematiche connesse al consumo del suolo. Tale condizione è andata ad aggravare il sistema della mobilità locale che, per la medio- lunga percorrenza, si appoggia, data la conformazione urbanistica stessa del comune, solo sull’asse della Statale Gardesana Occidentale, la Fig. 16 L’attracco del traghetto a Maderno

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive strada principale sulla sponda ovest del Lago di Garda che collega la provincia di Brescia col Trentino, mentre, per la percorrenza di livello comunale, la rete stradale si compone di una maglia fitta di infrastrutture di tipo locale e di una rete di strade poderali che raggiunge il territorio montano. A Maderno, inoltre, è localizzato il porto per l’approdo della navigazione di collegamento della riva lombarda del Garda alla riva veneta e per linee di trasporto passeggeri della Navigarda, mentre la nautica da diporto è localizzata sia sul versante di Toscolano che su quello di Maderno. In tale contesto il sistema delle connessioni si pone quale nodo di criticità ed elemento sul quale spostare l’attenzione e in riferimento alla struttura urbana e alla dinamica dei processi trasformativi del territorio di Toscolano Maderno. Fig. 17 Il Parco Alto Garda Bresciano

Un altro aspetto di fondamentale rilevanza per il territorio di Toscolano - Maderno è costituito dall’istituzione del Parco dell’Alto Garda Bresciano, un parco di carattere regionale, inteso come strumento di tutela e valorizzazione delle risorse architettoniche , urbane ed ambientali e che favorisce, dunque, la complementarietà di ambiti di naturalità e di antropizzazione e l’attivazione di processi trasformativi che contemplino la presenza dell’uomo in estese porzioni di territorio tutelate.

Fig. 18 Il torrente Toscolano nel Parco Alto Garda Bresciano

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Il territorio del Parco dell'Alto Garda, istituito con Legge Regionale n° 58/1989, comprende nove Comuni (Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, , Tremosine, , Valvestino e Magasa) e si estende su 38.269 ettari, poco meno della metà dei quali coperti da bosco, con una popolazione che lo abita di circa 28.500 persone.

In particolare, la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, istituita ai sensi della L.R n. 58 del 15/9/1989, si caratterizza come unione dei comuni montani e parzialmente montani e per il coordinamento delle attività di programmazione ad essa competenti delle singole realtà.

Il Parco Alto Garda Bresciano è gestito dalla Comunità Montana, con un ambito territoriale proprio del Parco che coincide con l'intero territorio della Comunità stessa.

Fig. 19 Il territorio interessato dal Parco Altp Garda

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Le finalità che la Comunità Montana intende proporre riguardano la valorizzazione delle zone montane, con particolare attenzione per gli ambiti poco sviluppati e in particolare persegue i seguenti obiettivi: a) favorire l’accessibilità del territorio contro la

disgregazione territoriale; Fig.20 Il territorio tutelato dalla Comunità Montana b) promuovere programmi e iniziative per la difesa del suolo, degli ambiti di naturalità, dotando il territorio di infrastrutture e servizi; c) individuare ed innescare processi di valorizzazione delle risorse architettoniche, urbane e ambientali locali e Fig. 21 Il territorio interessato dal Parco Alto Garda del patrimonio storico, Bresciano artistico e culturale.

Anche il Comune di Toscolano - Maderno, dunque, è coinvolto dalle iniziative e dalle azioni di pianificazione della Comunità Montana Parco Alto Garda anche alla luce del fatto che la totalità del territorio presenta caratteri identificativi, naturalistici ed ambientali di grande pregio e di rilievo sovralocale, che rappresentano una risorsa da tutelare e valorizzare nel suo insieme, soprattutto in riferimento alla tradizionale vocazione turistica dei luoghi.

Per ciò che concerne ancora gli aspetti della programmazione, ovvero gli strumenti a cui si deve necessariamente fare riferimento nella definizione e ricomposizione del quadro programmatico1che coinvolge il comune, a livello provinciale, Toscolano - Maderno ricade all’interno del Sistema Urbano Sovracomunale n° 6 Garda Bresciano individuato dal PTCP della Provincia di Brescia, così come evidenziato graficamente

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive alla Tav. T1.a) Inquadramento generale del territorio comunale rispetto al Parco Alto Garda Bresciano e ai Sistemi Urbani Sovracomunali (scala 1:50.000). Tale sistema nell’ambito di riferimento annovera 24 comuni: , , , Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Lonato, Magasa, , , , , , , , Puegnago sul Garda, Salò, , , , Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Valvestino. I Centri ordinatori sono riconosciuti in Salò, Desenzano.

2.1.2 Ricognizione dei contenuti (di testo e normativi) derivanti dalla pianificazione sovraordinata Dalla ricognizione dei documenti relativi alla pianificazione sovraordinata si evince che le tavole estratte dal PTCP insieme al PTC del Parco Alto Garda Bresciano approvato con D.G.R. 01.08.2003 n. 7/13939, competente in via esclusiva per le condizioni ambientali, naturalistiche, paesaggistiche e dei beni culturali, costituiscono i riferimenti vigenti individuati e, pertanto, si rimanda ai relativi contenuti delle norme del Parco e delle NTA del Piano Provinciale che, con prescrizioni, indirizzi, direttive o raccomandazioni, regolamentano le scelte pianificatorie rispetto ai quattro sistemi territoriali determinati: • Ambientale • Paesistico e dei Beni Culturali • Insediativo • Mobilità

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2.2 Definizione del quadro conoscitivo del territorio comunale: opportunità e vincoli allo sviluppo del comune

2.2.1 Ricognizione degli atti della pianificazione vigente (evoluzione cronologica) Il Comune di Toscolano - Maderno è dotato di P.R.G., approvato con D.G. R. 436664 del 23/05/1993, che è stato adeguato alle previsioni del piano Territoriale di Coordinamento approvato nei termini e secondo le modalità previste dall’art. 18, comma 5 della L.R. 30 novembre 1983, n. 86. L’adeguamento del PRG previgente del Comune di Toscolano Maderno al PTC del Parco dell’Alto Garda fa riferimento agli atti indicati dalla “Variante ex art. 2, comma 2, lettera i, L.R. 23/97 Adeguamento PRG vigente al PTC del Parco dell’Alto Garda Bresciano” adottato dal C.C. con atto n. 11 del 26 marzo 2004 e approvato definitivamente con Delibera del C.C. n° 46 del 13 luglio 2004. Gli atti della Variante Generale del PRG del Comune di Toscolano Maderno sono costituiti, in particolare, da: - Delibera di Consiglio Comunale n. 98 di data 05.11.2000 per l’adozione della Variante; - Delibera di Consiglio Comunale n. 72 di data 19.09.2002 “esame delle osservazioni ed approvazione definitiva della documentazione tecnica; 1. Relazione al Piano e Piano dei Servizi; 2. Norme Tecniche di Attuazione 3. Carta dei vincoli; 4. Tavole di Variante Generale al PRG – Azzonamento; 5. Tavole del Piano dei Servizi - Parere del Parco, delibera n°107 del 14/02/2004 - Parere della Provincia, protocollo 0071391/2005 del 19/05/05 - Approvazione definitiva del C.C. 31/2005 del 06/06/2005 Dall’adozione della Variante Generale sono state poi introdotte alcune varianti/rettifiche fra le quali quelle significative risultano le seguenti:

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del.CONTRODED. OGGETTO DEL. ADOZIONE OSSERVAZIONI DEL. APPROVAZIONE Adozione variante generale al Piano Regolatore generale e relativi 72/2002 del allegati 98/2001 del 05/11/01 19/09/02 32/2005 06/06/05 Adozione variante al P.R.G. vigente per adeguamento ai contenuti del Piano territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Alto Garda Bresciano - Legge Regionale n. 23/97 art. 2 comma 2° - lettera "i" 11/2004 del 26/03/04 46/2004 del 13/07/04 Società Gardasol srl Amministratore Unico Marcello Beschi - atti di rettificazione non costituenti variante urbanistica ai sensi dell'art. 4 della L.R. n. 23/1997 63/2005 del 26/09/05 Adozione variante variante al PRG - art .2 lett. c) comma 2^ Legge Regionale n. 23/1997. Modifica azzonamento del PRG mappali 3173-3174-3175-5918 Soc. COVI in località Maclino. 45/2005 del 28/06/05 Società COVI srl - approvazione definitiva variante al PRG - L.R. 23/97 art. 2 lett. c) 76/2005 del 18/11/05 Adozione variante al PRG - art. 2 comma 2^ lett e) Legge Regionale n. 23/1197. Società IRIS immobiliare srl - località S. Ambrogio 46/2005 del 28/06/05 Società IRIS srl - approvazione defintiva variante al P.R.G. - L.R. 23/97 art. 2 lette c) 77/2005 del 18/11/05 Società Terlago srl - adozione variante al PRG vigente in base alla L.R. n. 23/1997 - art. 2 comma 2 lette c) 64/2005 del 26/09/05

Società Terlago - approvazione defintiva variante al PRG 08/2006 del 30/01/06 Adozione variante al PRG vigente in base alla Legge Regionale n. 23/1997 - art 2 comma 2^ lett c) - richiedenti Renato e Ezio Pellegrini 100/2005 del 20/12/05

Variante PRG Ezio e Renato Pellegrini - approvazione defintiva 18/2006 del 26/04/06

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Adozione variante al PRG vigente in base alla Legge regionale n. 23/1997 - art 2 comma 2^ lett c) - richiedente Luigia Righettini 101/2005 del 20/12/05

Variante PRG Luigia Righettini - approvazione defintiva 19/2006 del 26/04/06 Impresa Edile Buttrini srl - atto di rettificazione al PRG - L.R. 23/97 art. 4 lett. a) 78/2005 del 18/11/05 Adozione variante al Piano di recupero ex Hotel Benaco in variante al PRG art. 2 e 6 Legge Regionale 23/1997, art. 25 L.R. n. 12/2005 Ditta società ANGELAR 15/2006

Rettifica PRG art. 4 L.R. 23/1997 proprietà Marcello Beschi 17/2006 del 26/04/06

Variate al PRG Mariangela Bariletti - L.R. 23/1997 - adozione 16/2006 del 26/04/06

Variante al PRG - L.R. 23/1997 art. 2 comma 2^ lette. C) - Mariangela Bariletti . Approvazione defintiva 51/2006 del 11/09/06 Proprietà Fausto Bontempi - rettifica errore cartiografico PRG - art. 4 L.R. 23/1997 33/2006 del 12/06/06 Dinangela Calzoni - adozione variante al PRG L.R. 23/1997 - art. 2 comma 2^, lett c) 37/2006 del 28/06/06 Calzoni Dinangela - approvazione defintiva variante al PRG - L.R. n. 23/1997 63/2006 del 28/09/06 Ignazio Marchetti - adozione variante al PRG L.R. 23/1997 - art. 2 comma 2 lett. c) 38/2006 del 28/06/06

Marchetti Ignazio - approvazione definitiva al PRG - L.R. n. 23/1997 62/2006 del 28/09/06 Pietro Colosio - adozione variante al PRG L:R. 23/1997 - art. 2 comma 2 lette c) 39/2006 del 28/06/06 Colosio Pietro - approvazione definitiva variante al PRG - L.R. 23/1997 61/2006 del 28/09/06 Pasini Valerio e Ferrari Maria Teresa - adozione al P.R.G. - L.R. n. 23/1997 57/2006 del 28/09/06

Armani Bruna - adozione variante P.R.G. - L.R. 23/1997 58/2006 del 02/09/06

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Buffoni Delia, Bertella Gianluca, Bertella Manuel - adozione variante al PRG - L.R. 23/1997 59/2006 del 28/09/06

In sede di espressione del parere di compatibilità della variante generale con i contenuti del PTC del Parco con delibera del Consiglio Direttivo della Comunità Montana Alto Garda Bresciano anche il nuovo strumento urbanistico è stato adeguato a quello sovracomunale di riferimento. In particolare si fa riferimento specifico alle tavole desunte dal parere di compatibilità del PTC del Parco: “Confronto P.R. G. / P.T.C. Verifica di coerenza con il quadro strutturale”, “Gestione del processo di piano per la rispondenza ai criteri di compatibilità e valutazione della qualità territoriale”.

La tavola T6 Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle previsioni non attuate (scala 1:5.000) riassume i contenuti della variante implementando la tavola d’azzonamento del PRG vigente, con le informazioni relative al livello di attuazione della pianificazione in essere. Attualmente la redazione del Piano di Governo del territorio P.G.T non è stata affidata.

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2.2.2 Indicatori demografici socio-economici e dei servizi L’analisi del contesto insediativo, attraverso gli indicatori demografici socio-economici, intende definire il ruolo del Comune di Toscolano - Maderno in riferimento all’ambito del Sistema Urbano Sovracomunale 6 Garda Bresciano individuato nel PTCP all’Art. 13 delle relative Norme Tecniche d’Attuazione, stabilendo un quadro delle condizioni di generalità territoriale e di singolarità locale. In tal senso, allora, si stabilisce una condizione di rapporto con i sistemi urbani sovracomunali che rappresentano gli ambiti nei quali si articola l’organizzazione territoriale della Provincia stabiliti nel PTCP in base all’attività di concertazione con i Comuni durante la formazione dello stesso documento. Questi sistemi territoriali costituiscono l’ambito spaziale di riferimento per le concertazioni finalizzate alle intese istituzionali. Il SUS (Sistema Urbano Sovracomunale) n° 6 ha come centri ordinatori Salò, Desenzano e annovera 24 comuni (Bedizzole, Calvagese della Riviera, Desenzano del Garda, Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Lonato, Magasa, Manerba del Garda, Moniga del Garda, Muscoline, Padenghe sul Garda, Polpenazze del Garda, Pozzolengo, Prevalle, Puegnago sul Garda, Salò, San Felice del Benaco, Sirmione, Soiano del Lago, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Valvestino).

Al fine di ricomporre un quadro di riferimento generale della geografia sociale e insediativa del comune di Toscolano - Maderno sono state elaborate analisi statistiche corredate da grafici esplicativi in riferimento al SUS 6 e relative alle seguenti tematiche: Popolazione; Attività produttive; Artigianato; Imprese; Turismo; Istruzione.

L’analisi generale dei dati sotto riportata, riguardante la Popolazione, la Superficie territoriale dei comuni e la Densità abitativa, costituisce una prima definizione delle condizioni rilevate nell’ambito indagato, sia per ciò che afferisce al Comune di Toscolano - Maderno, che per i comuni appartenenti al Parco Alto Garda Bresciano, che per il SUS 6 Alto Garda Bresciano. I dati elaborati mostrano, in prima battuta, come Toscolano-Maderno sia uno dei primi Comuni appartenenti al Parco Alto Garda Bresciano e al SUS 6 come superficie territoriale e popolazione residente. Pertanto è possibile affermare che il Comune rappresenti una realtà consolidata nel territorio sotto vari profili che, di seguito, verranno analizzati nel dettaglio.

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% % Densità % superficie Popolazione Superficie popolazione popolazione Codice Istat Comune abitativa rispetto al al 2004 Kmq rispetto al rispetto al (ab/Kmq) SUS 6 Parco SUS 6 Toscolano- 17187 7.527 56,73 123 26,49% 6,29% 7,69% Maderno 17074Gardone Riviera 2.668 20,62 123 9,39% 2,23% 2,80% 17076Gargnano 3.057 78,28 39 10,76% 2,56% 10,61% Limone sul 17089 1.099 26,20 39 3,87% 0,92% 3,55% Garda 17170Salo' 10.259 29,75 337 36,10% 8,58% 4,03%

Bresciano 17185Tignale 1.314 48,42 26 4,62% 1,10% 6,56% 17189Tremosine 2.070 72,39 27 7,28% 1,73% 9,81%

Comuni del Parco Alto 17194Valvestino 249 31,12 9 0,88% 0,21% 4,22% 17098Magasa 174 19,18 10 0,61% 0,15% 2,60% tot.Parco Alto Garda 28.417 382,69 81 100,00% 23,76% 51,87% Bresciano (A) 17014Bedizzole 10.203 26,39 353 8,53% 3,58% Calvagese della 17033 3.064 2,56% Riviera 11,78 216 1,60% Desenzano del 17067 25.646 21,44% Garda 60,10 394 8,15% 17092Lonato 13.571 70,55 173 11,35% 9,56% Manerba del 17102 4.242 3,55% Garda 28,96 130 3,93% Moniga del 17109 1.971 1,65% Garda 9,40 181 1,27% 17116Muscoline 2.189 10,09 202 1,83% 1,37% Padenghe sul 17129 3.970 3,32% Garda 20,42 171 2,77%

Bresciano Polpenazze del 17145 2.319 1,94% Garda 9,08 223 1,23% 17151Pozzolengo 3.122 21,37 136 2,61% 2,90% 17155Prevalle 5.838 9,86 517 4,88% 1,34% Puegnago sul 17158 2.956 2,47% Garda 10,87 255 1,47% San Felice del 17171 3.184 2,66% Benaco 26,52 111 3,59% Comuni apparteneti al SUS 6 extra Parco Alto Garda 17179Sirmione 7.280 33,87 193 6,09% 4,59% 17180Soiano del Lago 1.633 5,77 264 1,37% 0,78% tot. Comuni extra Parco Alto 91.188 355,03 235 76,24% 48,13% Garda Bresciano (B)

tot. SUS 6 (Garda 119.605 737,72 177 100,00% 100,00% Bresciano)

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L’analisi della dinamica insediativa del comune di Toscolano - Maderno consente di riconoscere nella sua dinamica demografica, dopo una stasi nel periodo 1971- 1991, una fase di crescita che si è protratta nell’ultimo decennio e che ha portato ad un aumento della popolazione fino a 7559 persone al 31/12 del 2005, con una incremento percentuale massimo riferito ai dati provinciali del 2%. La popolazione residente nel comune di Toscolano Maderno al 31/12/2006 era pari 7661 abitanti. Le famiglie residenti nel comune di Toscolano Maderno al 31/12/2006 erano pari 3579. In particolare con riferimento ai dati della popolazione residente si rileva al 1991 una popolazione di 6653 abitanti (-1%), al 1999 una popolazione di 7109 abitanti (+6%), al 2002 una popolazione di 7167 abitanti (+1%). Dal confronto effettuato con la realtà provinciale complessiva emerge che fra il 1981 e il 2001 alla popolazione totale della provincia di Brescia si sono aggiunti circa 89.280 nuovi abitanti, con un aumento pari al 8,78%. La variazione nel periodo '81/'91 è stata pari al 5,92%; Conseguentemente tra il 1981 e il 2001 si è verificata una variazione percentuale positiva dell’ 8,78%. In questo ventennio fra tutte le province lombarde quella di Brescia è stata la seconda per incremento demografico, dopo Lodi, con una ulteriore accelerazione riscontrabile ancora allo stato attuale.

La lettura delle condizioni odierne porta alla definizione, per l’ambito provinciale, di uno scenario con un ulteriore aumento della capacità attrattiva del territorio bresciano da parte di flussi di forza lavoro provenienti dall'esterno e, quindi, di nuova immigrazione. Il sub-sistema del Garda ha avuto nel complesso un incremento della popolazione esattamente doppio di quello che si è verificato a livello provinciale. Quest'area nel suo insieme mostra i valori dell'indice di vecchiaia e di quello di dipendenza più alti, ma presenta nel complesso la massima variabilità dei dati, con forti differenze nei saldi demografici e nei valori degli indici fra un comune e l'altro. Le cause di ciò sono riconducibili per lo più al fatto che in generale la parte sud-occidentale dell'area presenta una situazione molto meno critica rispetto alla zona dell'Alto Garda. Per ciò che riguarda la situazione nell'area della Comunità Montana si riscontra un dato della popolazione residente nell'area dei 9 comuni che è passata dai 28.405 abitanti del 1971, ai 27.651del 1981, ai 26.899 del 1991 per raggiungere il valore di 27.277 del 2001 e, infine le 28.505 unità del 2005. Il tasso di incremento aritmetico (valori per mille abitanti) si presenta negativo per i comuni di Gargnano, Salò e con valori massimi per i due comuni più a rischio (Magasa e Valvestino), mentre il tasso maggiormente positivo si riscontra a Toscolano Maderno.

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Sostanzialmente tutta la fascia dei comuni affacciati al lago, dotati di un numero maggiore di servizi e/o con una più facile accessibilità, presenta una situazione positiva. Questo dato diventa ancor più rilevante se incrociato con il quadro delle dinamiche economiche in atto e, quindi, con le possibilità di incrementare per i comuni la disponibilità di servizi e l’ accessibilità del territorio. La concentrazione è massima nei due comuni lacuali di Salò e Toscolano - Maderno mentre diminuisce sensibilmente man mano che ci si allontana dalla costa (Tremosine, Gargnano, Tignale) per toccare il minimo nei comuni di Valvestino e Magasa. In particolare si sottolinea come la già scarsa popolazione sia dispersa in nuclei abitati e case sparse, con aggravio del disagio sociale. Il dato delle valli interne si aggrava considerando l'età media della popolazione, che evidenzia un ricambio generazionale estremamente basso. Seguendo una tendenza rilevata a livello provinciale il numero delle famiglie ha mostrato un incremento continuo, molto limitato anche nel periodo 1971-1991, ma significativamente più intenso nell'ultimo decennio. In particolare, infatti, le famiglie residenti rilevate al 2002 contano 3301 nuclei con un incremento del 3%. Al 2004 si registrano 3479 famiglie, con un incremento del 2,14%.

La struttura delle famiglie per Toscolano - Maderno evidenzia gli effetti della progressiva trasformazione dei nuclei che, attraverso l’evoluzione della composizione famigliare, mostra una dimensione media che diminuisce , con un incremento dei nuclei di piccole e medie dimensioni. Tale tendenza viene registrata sia per i comuni del SUS 6 presi a riferimento che per la provincia di Brescia (2,5 membri). La struttura della famiglia risulta essere, pertanto, il dato più significativo rispetto a quello della popolazione residente, in quanto la dinamica della formazione dei nuclei familiari definisce il reale fabbisogno sia della residenza che dei servizi. La modifica della composizione dei nuclei familiari, unita ad un accresciuto benessere economico, produce, inoltre, una nuova richiesta di abitazioni per un nuovo modo di abitare e standard abitativi diversi e più elevati che in passato. I dati statistici provinciali, al 2005, riferiti alla composizione media dei nuclei familiari evidenziano per Toscolano - Maderno, sostanzialmente, una composizione media di 2,15 membri per nucleo con un numero di famiglie rilevato di 3521 e un numero di vani per persona pari a 1,8. Le famiglie residenti nel comune di Toscolano Maderno al 31/12/2006 erano pari 3579.

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A definire ulteriormente il quadro complessivo concorre la componente migratoria, che evidenzia il buon livello di attrazione dell'area rispetto ai non residenti, registrando per Toscolano – Maderno una percentuale di popolazione straniera pari al 6,62%, valore comunque minore rispetto alla media del Sus 6 e alla provincia. Complessivamente il flusso in entrata e in uscita è vivace, ma comunque il saldo Fig. 22 Le strutture ricettive a Toscolano- Maderno si attesta su valori positivi. Notevole la capacità di attrazione di Toscolano Maderno, che presenta un saldo di movimento migratorio positivo di 74 unità al 2004, superato solo da Salò (127). Dal confronto con i comuni del Sus 6 e dei comuni facenti parte del Parco Alto Garda si riscontra che i nuovi residenti sono sostanzialmente italiani, che la presenza di extracomunitari è bassa e si Fig. 23 Le nuove strutture ricettive a Maderno presume che trovino occupazione soprattutto nel settore turistico.

La distribuzione della popolazione per classi di età mostra, a livello generale per Toscolano - Maderno come per i comuni presi come parametro comparativo, un processo caratterizzato dalla riduzione della natalità rilevato sotto la media, dall'aumento della vita media, da fenomeni marcati di Fig. 24 Le strutture ricettive a Maderno spopolamento delle aree interne, definendo un quadro della dinamica demografica tipica della società contemporanea per cui le aree forti costituiranno ancora un attrattore di flussi immigratori. All'opposto la maggior parte delle aree marginali interne, dal punto di vista economico, sociale, geografico, stanno subendo un grave impoverimento della risorsa popolazione, per

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive l'abbandono degli abitanti più giovani e il conseguente crollo di natalità e progressivo invecchiamento della popolazione che resta. Inoltre l’analisi sulle classi d’età di Toscolano - Maderno mostra una percentuale di popolazione di anziani (25,79%) superiore rispetto a quanto registrato nella media della provincia e del SUS 6 ed una percentuale di nati, al 2004, pari allo 0,90% inferiore rispetto ai comuni del SUS 6 e della provincia. Per ciò che concerne il livello d’istruzione si evidenzia, per una sempre crescente diffusione dell’istruzione, una maggiore incidenza dei possessori di titolo di studio ed una progressiva scomparsa dell’analfabetismo; tuttavia si registra una percentuale di diplomati in linea con i valori indicati come principali parametri comparativi.

La realtà economica dei Comune di Toscolano-Maderno si distingue per la presenza della Cartiera che occupa circa 330 addetti e perché rappresenta, diversamente dagli altri Comuni del lago, il fattore produttivo dominante. Tale attività, diversa dalla tradizionale vocazione turistica dei comuni rivieraschi, è una realtà consolidata a Toscolano-Maderno insieme, comunque, ad altre attività diffuse di natura prevalentemente artigianale, che in genere hanno raggiunto una stabilità produttiva e che integrano il tessuto economico locale.

Il settore maggiormente sviluppato è quello del comparto turistico, con una struttura che si appoggia sugli esercizi alberghieri ai campeggi e alle attività extra alberghiere, con impianti ricettivi rivolti principalmente ad un turismo medio composto da famiglie.

Fig. 25 Attività florovivaistiche a Toscolano

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La vicinanza con Salò e Gardone Riviera, che offrono una gamma di servizi alberghieri più articolata, ha portato a consolidare le strutture locali su un'offerta turistica meno d’elite, ma sicuramente molto efficace per numero di presenze e periodo di permanenza. I campeggi rientrano proprio in tale vocazione, con strutture permanenti. E' inoltre significativa la realtà delle seconde case, a Maderno più che a Toscolano, che determinano nel periodo estivo il raddoppio della popolazione residente, definendo, in ogni caso, una condizione che si riflette con aspetti di criticità sull'economia locale e sui servizi e le infrastrutture locali.

La strutture ricettive, che costituiscono pertanto il settore consolidato nell’economia del comune si dividono tra alberghi (32), campeggi (7) e Bed&Breakfast (4) e, in totale, sono in numero maggiore rispetto a quelli presenti nei comuni vicini presi come parametro di raffronto, offrendo quindi una quantità di posti letto superiore e maggiormente differenziata a livello di range di attrattività. A questa condizione di buona ricettività va aggiunta l’offerta di “appartamenti per vacanze” che offrono, al di fuori dei normali canali e modalità turistico-alberghiere, la possibilità di soggiorno (in parte utilizzando anche il patrimonio delle seconde case).

Le analisi effettuate sulle presenze turistiche mostrano sicuramente un trend positivo, ponendo Toscolano- Maderno fra i comuni più frequentati della riviera. Al 1998 si registravano, infatti, 45.565 arrivi che sono andati crescendo fino al 2005, raggiungendo un totale di 57.323. Le presenze negli stessi anni si sono mantenute sulla medesima tendenza, con una permanenza media al 2005 di 5 giorni negli esercizi alberghieri, di 7 giorni negli esercizi extra alberghieri e di 6 giorni in totale per le due strutture sopracitate. I dati desunti dalla Provincia, poi, mostrano un numero di posti letto per gli esercizi alberghieri pari a 1.130 e di 32 strutture, per gli esercizi extra alberghieri 4.941 posti letto per 26 strutture, per un totale di 6.071 posti letto rilevati nel Comune.

Risulta, invece, di scarsa rilevanza la realtà produttiva agricola, rappresentata essenzialmente da modeste aziende a conduzione familiare, nonostante le potenzialità offerte dal territorio per colture specializzate e pregiate. Vi è, invece, una presenza interessante di attività florovivaistiche rivolta principalmente alla commercializzazione dei prodotti più che allo sviluppo specialistico.

In generale la dimensione media delle imprese resta comunque bassa, ad eccezione della Cartiera, confermando la tendenza sia per i comuni del Sus 6, che per quelli appartenenti al Parco.

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Per quanto riguarda la situazione dei servizi, il comune risulta dotato di Piano specifico redatto ai sensi della L.R.1/2001 ed allegato all’ultima Variante Generale del Piano Regolatore. In calce al presente paragrafop viene riportato il contenuto di testo del citato Piano che evidenzia fra l’altro la verifica quantitativa delle dotazioni nonché gli aspetti economici connessi a tale previsione. Per ciò che concerne la dislocazione dei servizi sul territorio si evidenzia che per lo più questi sono collocati all’interno del nucleo consolidato degli abitati di Toscolano e Maderno. Tra questi vi sono alcune strutture dedicate all’istruzione: quattro scuole materne (tutte private), una scuola elementare e una scuola media. Visto l’incremento di popolazione residente conseguenza degli interventi edilizi recenti è prevista la riapertura del plesso scolastico di Gaino. Sono presenti, inoltre, diverse chiese e due oratori parrocchiali, la biblioteca e il centro sociale a Maderno, la sede dell’ANFAS a Bornico e a Montemaderno, le sale civiche nelle frazioni di Montemaderno e di Gaino. Per la specifica localizzazione e il dettaglio dei sevizi offerti sul territorio si fa riferimento a quanto elaborato nella tavola T5c Analisi insediativa dei servizi. Il progetto attualmente in attuazione del recupero con finalità produttivo culturali e di valorizzazione ambientale, relativo alla Valle delle Cartiere aggiunge alla gamma di cui sopra un comparto che per quantità, qualità e dimensione assume la valenza di “servizio turistico-culturale” di chiara scala sovralocale superando lo stesso riferimento territoriale del Parco dell’Alto Garda e collocandosi, una volta attuato, ad una scala provinciale- regionale- internazionale.

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Estratto dal Piano dei Servizi Comunale vigente 2 ASPETTI METODOLOGICI

Dal punto di vista metodologico la stesura del Piano dei Servizi prende avvio dalla ricognizione puntuale dei servizi esistenti sul territorio. Lo schema del Piano dei Servizi si articola quindi per ciascuna tipologia di servizi secondo i seguenti passaggi:

2.1 VERIFICA DELLA DOMANDA ESISTENTE E PREVEDIBILE NELL'ARCO DELLA DURATA DEL PIANO

L'analisi della domanda esistente, a seconda della tipologia di servizio, è stata correlata a segmenti specifici della popolazione, agli ambienti territoriali e a fattori funzionali specifici. Il primo tipo di analisi è stato riferito soprattutto ai servizi alla persona, sia in termini quantitativi, che in termini di caratteristiche qualitative ("Chi" si rivolge al servizio e con quali esigenze ed aspettative). Per alcune tipologie (in particolare il verde) l'analisi della domanda si è orientata a definire i modelli di fruizione, articolate anche territorialmente , che fossero in grado di orientare il quadro delle azioni di piano.

2.2 ANALISI DELL'OFFERTA ESISTENTE

In seguito alla ricognizione dei servizi esistenti ed all'analisi della domanda si è proceduto a definire, per ciascuna tipologia di servizi, i parametri qualitativi in base ai quali effettuare la verifica dei servizi esistenti e definire il successivo quadro delle azioni di Piano. I principali di questi parametri sono da considerarsi nella fissazione dei contenuti essenziali degli atti di regolamentazione d'uso e/o convenzioni a cui la legge assoggetta la qualificazione del servizio stesso come standard. Si è quindi proceduto alla ricognizione puntuale dell'offerta in atto, attraverso la descrizione dei servizi esistenti alla luce dei sopracitati parametri, estesa non solo alle attrezzature pubbliche, ma anche a quelle private suscettibili di essere qualificate come servizio pubblico o di interesse generale.

2.3 QUADRO DELLE AZIONI

Il quadro delle azioni è costituito dalle indicazioni delle iniziative dirette ad ottimizzare il livello qualitativo delle strutture esistenti che si intende confermare, in rapporto ai parametri minimi individuati e ad implementare i servizi di cui si è riscontrata una carenza sul territorio. Esso costituisce la parte del Piano dei Servizi a carattere programmatorio e pertanto deve necessariamente confrontarsi con la fattibilità, soprattutto economico-finanziaria delle azioni previste, nonché trovare riscontro negli elaborati di P.R.G.

Da ciò ne consegue che questa parte del Piano riguarda essenzialmente i servizi di competenza Comunale, i soli cioè per i quali l'Amministrazione può esplicitare il grado di fattibilità sia in termini di impegno politico-amministrativo, che di investimenti di risorse finanziarie.

2.4 DETERMINAZIONE DEI SERVIZI DA CONSIDERARE STANDARD

I servizi considerati come standard nel P.R.G. sono definiti sotto il duplice aspetto: a) tipologie di servizi di cui il P.R.G. deve verificare la dotazione in termini di quantità minime. b) Selezione dei servizi esistenti e previsti, che garantiscono il requisito accessibilità e fruibilità.

In termini generali sono state incluse nella categoria di standard quelle tipologie di servizi riconducibili a quelle definite dal D.M. 1444 del 02.04.1968 e dalla L.R. 51/75 e cioè: - scuole d'obbligo - attrezzature religiose, culturali, sociali, assistenziali ecc. - aree a parco, per il gioco e lo sport - parcheggi di prossimità - parchi urbani e territoriali - attrezzature sanitarie - istituti di istruzione superiore

Per quanto riguarda le strutture private sono stati inclusi (altre alle strutture religiose di cui alla L.R.20/92), quei servizi, che per loro natura integrano analoghe prestazioni erogate dall'Amministrazione Pubblica (scuole parificate, strutture sanitarie accreditate dal SSN ) e che pertanto influiscono nella valutazione del fabbisogno, escludendo invece, quelle strutture dove la gestione privata, pur riconosciuta come servizio di interesse generale si svolge in campi tradizionalmente non interessati dall'azione pubblica e proseguono finalità di lucro che possono condizionare i contenuti e la fruibilità (es. sale cinematografiche).

3 SERVIZI

3.1 ISTRUZIONE- SCUOLE DELL'OBBLIGO-

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La previsione della domanda di popolazione scolastica nei prossimi anni, sulla base dei dati demografici e sui dati storici relativi alle iscrizioni, confermano che l'attuale dotazione è sufficiente a garantire il soddisfacimento della domanda stessa. Pertanto il Piano dei Servizi e il P.R.G. non prevedono nuove aree destinate a tali servizi. Sono peraltro confermate le strutture esistenti:

Tab. 1

- Scuola materna Cecina-Messaga - Scuola materna Toscolano - Scuola materna Maderno - Scuola materna di Gaino e Micronido - Scuola elementare Maderno - Scuola media Toscolano

Viene inclusa nel computo dei servizi la struttura presente a Pulciano/Gaino, comprendente asilo nido e scuola materna di gestione privata, in quanto corrispondente ai criteri precedentemente citati.

3.2 ISTRUZIONE SCUOLE SUPERIORI DELL'OBBLIGO

Sul territorio Comunale, a Maderno, è operante un Centro di Formazione Professionale, il "Consorzio Garda formazione" che sviluppa la sua attività di formazione in ogni campo in cui si ravvisi la necessità e/o opportunità. L'amministrazione comunale sta sviluppando in concerto con le autorità competenti l'ipotesi di insediare presso "Il Serraglio" un centro per gli studi universitari e/o un centro di specializzazione collegato e gestito dagli istituti universitari operanti sul territorio provinciale. Il piano dei servizi prevede pertanto per gli immobili interessati la destinazione conseguente. Dal punto di vista economico finanziario, non sono previsti investimenti a carico del Comune.

4 SERVIZI SOCIALI

L'analisi della domanda si è basata, oltre che sui dati generai di carattere socio-demografico, riguardanti le diverse fasce di popolazione, dalla verifica dei dati ed informazioni forniti dalla struttura assessorile dei servizi sociali e dei dati circa il rapporto fra domanda e offerta nei singolo centri di servizi. Nel dettaglio i centri servizi sono così ripartiti:

4.1 SERVIZI PER ANZIANI

I servizi esistenti sono:

- Casa di riposo di Maderno - Mini alloggi protetti per anziani a Maderno - Centro Sociale per anziani e servizi correlati a Maderno

4.2 SERVIZI SANITARI

L'analisi della domanda ha però evidenziato la necessità di una maggiore e più diffusa presenza di strutture sanitarie di assistenza medica di base. Tale domanda, pur non essendo esclusivamente espressa dalla popolazione anziana ha in essa il principale soggetto richiedente. Per questa ragione nelle azioni previste dal piano, in coerenza con gli impegni amministrativi è individuato nel piano un nuovo centro medico diurno di assistenza che si aggiungerà a quelli esistenti: - centro medico diurno di assistenza di Gaino - centro medico diurno di assistenza di Cecina - centro prelievi di Fasano

4.3 SERVIZI SOCIALI

Nel Comune è operante e sviluppa un importante servizio assistenziale nei confronti dell' Handicap, l'ANFFAS che ha sede a Fasano c/o Villa Zanardelli e gestisce la comunità alloggio in MonteMaderno. In funzione dei programmi di ampliamento delle attività le sedi operanti sono inserite nel piano dei servizi.

5 SPORT - CULTURA - TEMPO LIBERO

L'analisi della domanda si è avvalsa principalmente del contributo sia delle osservazioni formali che indirette al P.R.G., sia delle diverse proposte e richieste pervenute in preparazione della stesura della variante al P.R.G., che hanno consentito di formulare un quadro di riferimento, forse non scientifico, ma attendibile rispetto le attese della popolazione ne deriva il seguente quadro:

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5.1 SPORT

Alla conferma delle strutture esistenti: - campo sportivo di Toscolano Maderno - campi tennis e bocciodromo Maderno

Si prospettano le seguenti azioni di piano

- centro sportivo polifunzionale di Gaino - centro ippico Gaino - piscine e attrezzature ricreative Toscolano - piscina ex campo ippico Maderno - scuola nautica

5.2 CULTURA

Per quanto riguarda i servizi legati alle attività culturali che si sviluppano sul territorio comunale durante l'arco dell'anno, usufruendo degli spazi pubblici e privati che di volta in volta soddisfano le diverse iniziative, la principale azione di piano riguarda la trasformazione dell'ex Municipio in sede della biblioteca Comunale, ma anche in centro culturale in senso più ampio.

5.3 VERDE

In sintonia con i disposti della L.R. 01/01 che elenca fra i principi che devono informare il Piano dei Servizi, quello della considerazione della funzione ambientale e paesistica nel Piano dei Servizi e quindi nel P.R.G. si sono individuati tre ruoli principali (e altrettante tipologie di verde) che sono utili ad un corretto funzionamento del sistema ambientale: a) aree verdi che svolgono principalmente un ruolo di conservazione dei principali fattori ambientali. b) corridoi ecologici c) verde di ricreazione e svago delle zone urbanizzate

Il quadro delle azioni previste dal Piano dei servizi e di conseguenza del P.R.G. per quanto riguarda il verde è costituito: a) Parco delle cartiere b) corridoio ecologico del promontorio (torrente Toscolano) c) Parco pubblico di Maclino

In questo ambito va però anche osservato quanto comunque previsto dal P.R.G. specie nelle aree di trasformazione siano esse residenziali, alberghiere o produttive, ove sono previste cessioni obbligatorie di aree, che oltre ad assolvere le dotazioni minime di legge per quanto riguarda i parcheggi, dovranno assolvere, a seconda delle diverse condizioni, alla creazione di corridoi ecologici. Tutti questi interventi non comportano oneri per l'Amministrazione Comunale Le tipologie di servizi riferibili al verde sono state classificate standard, distinguendo fra parchi urbani o di quartiere e parchi territoriali (Parco delle Cartiere) considerato tra le attrezzature di interesse generale (Zona F del D.M. 1444/68)

5.4 PARCHEGGI E MOBILITA'

In questo settore di servizi ci si è innanzitutto preoccupati di dare soddisfazione ai problemi della sosta, individuando aree che dovranno assolvere sia come parcheggi di vicinanza (accesso ai nuclei antichi ed ai servizi) e di prossimità (accesso al lago e alle strutture territoriali). Questa strategia dovrebbe consentire di alleggerire la pressione sui nuclei antichi ed alcune strutture territoriali di particolare richiamo e consentire di avviare una politica di creazione di percorsi ciclo pedonali che integrino la struttura della mobilità carraia, riducendo così i livelli i inquinamento acustico ed atmosferico e a migliorare la sicurezza dei cittadini.

Queste le principali azioni di piano. Parcheggi - parcheggio di prossimità di Cecina - parcheggio di prossimità di Gaino - parcheggio di prossimità di Maderno - parcheggio di vicinanza Toscolano promontorio - parcheggio di vicinanza Maderno promontorio - parcheggio di vicinanza Via Bellini

Percorsi ciclo-pedonali - percorso lungolago-Bornico - percorso lungolago-promontorio - percorso torrente-Toscolano-promontorio

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Viabilità - collegamento Bezzuglio Maclino - riqualificazione Via del Golf - riqualificazione Via Religione e Via Ugo Foscolo - riqualificazione strade per Gaino e MonteMaderno

6 FATTIBILITA' DEGLI INTERVENTI

La verifica sulla fattibilità degli interventi previsti nel Piano dei servizi riguarda le iniziative di competenza dell'Amministrazione Comunale di cui di seguito si riporta un elenco specificando i costi presunti e la necessità di ricorrere all'acquisizione delle aree.

IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI

Sintesi intervento Costo Costo Costo Vincolo esproprio area realizzazione totale

Centro formazione universitaria e parco Serraglio No (Attualmente ATTUATO) (Centro Medico diurno-Maclino) E 200.000 E 200.000 No Scuola Nautica e porto Maderno E 1.500.000 E 1.500.000 No Centro Sportivo Gaino E 2.500.000 E 2.500.00 No Centro Ippico Gaino No Piscine e attrezzature ricreative Toscolano-Lido No Piscina Maderno ex campo ippico E 300.000 E 300.000 No Ristrutturazione E 1.000.000 E 1.000.000 No ex Municipio Verde pubblico di quartiere E 626.126 E 576.695 E 1.202.821 Si (Attualmente ATTUATO) (Parcheggio Cecina) E1.137.000 E 1.137.000 No Parcheggio Gaino E 860.000 E 860.000 No Parcheggio Maderno (Colmark) E1.500.000 E 1.500.000 No Parcheggio Toscolano Promontorio E 260.000 E 260.000 No Parcheggio Maderno Promontorio E 126.000 E 172.000 E 298.000 Si Percheggio Via Bellini e ampliamento Statale E 206.000 E 206.000 No Percorso ciclopedonale Bornico E 50.000 E 322.000 E 372.000 Si Percorso ciclo pedonale e sistemaz. lungolago E 1.292.000 1.292.000 Percorso ciclo pedonale Torrente Toscolano E 50.000 E 322.000 E 372.000 Collegamento Bezuglio-MonteMaderno E 2.350.000 E 2.350.000 Sintesi intervento Costo area Costo realizzazione Costo totale Vincolo esproprio Riqualificazione Via del Golf E 36.000 E 1.350.000 E 1.386.000 Si Riqualificazione E 414.000 E 414.000 No Via Religione Via U.Foscolo Allargamento strade Gaino e MonteMaderno E 75.000 E 700.000 E 775.000 Si TOTALI E 963.000 E 16.861.000 E 17.824.000

7 QUADRO RIASSUNTIVO

7.1 Aree standard previste dal P.R.G.

Aree SP1 (Centri Sociali e Culturali, Biblioteche, unità Sanitarie, Servizi Parrochiali) mq 27.839 SP2 (Asili nido, scuole materne,,scuole obbligo) mq 49.507 SP3 verde pubblico e zone sportive mq220.499 Parcheggi mq56.048 SP TOT mq353.893

Aree F3

A) Attrezzature scolastiche di ordine superiore mq19.364 B) Attrezzature ricreative mq 5.807 F3 TOT mq 25.171

TOTALE GENERALE mq379.064

7.2 Disponibilità delle aree destinate a Servizi

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a) Aree di proprietà Comunale mq 278.592 b) Aree di proprietà di enti o privati mq 25.153 c) Aree derivanti da Piani attuativi mq 29.789 d) Aree da acquisire mq 45.530 TOT mq 379.064

Il Comune per la realizzazione del piano dei servizi previsto nel P.R.G. dovrà acquisire:

1) Vincolo esproprio mq 45.530 2) Cessione da P.A. mq 29.789 TOT mq 75.319 7.3 Costo acquisizione aree

Vincolo esproprio mq 45.530

Il costo medio di esproprio delle aree è determinato sui differenti valori delle aree secondo localizzazione e funzione. tale costo è previsto in E 19 al mq

45530 x 19 = 865.070 E

Pertanto nel decennio di previsione l'acquisizione delle aree avrà un'incidenza media annua di E 86.507( circa 170.000.000 di vecchie Lire)

8 COSTO COMPLESSIVO DELLE OPERE ED ACQUISIZIONE

La totale realizzazione del piano dei servizi prevede pertanto il seguente quadro di investimenti per acquisizione aree E 963.000 per opere E 16.861.000 TOTALE E 17.824.000

Ciò comporta che nel decennio la spesa media annua dovrà essere di E 17.824.000. Considerato che il bilancio annuale medio delle opere pubbliche risulta essere pari a E 5.680.000 risulta evidente la compatibilità delle previsioni di P.R.G. con il bilancio per investimenti del Comune di Toscolano Maderno.

Nell’Allegato A2 (Analisi statistica) sono riportate tutte le analisi effettuate, esplicate attraverso grafici o istogrammi e redatte su base dati Istat e su base dati forniti dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Brescia.

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Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

In occasione delle nuove proposte di P.I.I. o S.U.A.P., gli altri indicatori statistici, socio-economici, dovranno essere oggetto di specifica analisi e valutazione, facendo chiaro riferimento allo scenario da essi configurato con particolare attenzione agli effetti relativi alla dotazione e accessibilità ai servizi e considerando determinante la persecuzione degli obiettivi di attuazione del Piano dei Servizi Comunale (ivi comprese l’acquisizione delle risorse economiche oltre che degli immobili) nonché il potenziamento del polo di servizi turistico-culturali della Valle delle Cartiere.

2.2.3 Stato d’attuazione della pianificazione vigente, analisi del sistema insediativo e delle potenzialità residuali. Il PRG vigente si trova in avanzato stato di attuazione. La tav. T6 Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle previsioni non attuate (scala 1:5.000) evidenzia gli obbiettivi conseguiti, aggiornati con le varianti approvate dal periodo di vigenza dello strumento. Sono iniziate le procedure e le fasi di redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio.

Gli indicatori relativi al consumo di suolo di Toscolano - Maderno evidenziano che il territorio comunale copre una superficie di 56,73 kmq. La superficie urbanizzata attualmente attuata si sviluppa su mq. 3.318.558; considerando il suolo ancora non attuato dalle previsioni di piano, risulta una quantità residua pari a solo il 5,71%, evidenziando una quasi totale attuazione delle previsioni dello strumento urbanistico vigente. Il PRG vigente ha prodotto, all’oggi, suolo urbanizzato nelle seguenti quantità, sia per le aree attuate che quelle ancora non attuate ma previste:

SUOLO URBANIZZATO CONSOLIDATO Zona A (Centri e nuclei storici) mq 533.120 (12,7%) Zona B (Residenziale di completamento) mq 1.419.205 (33,8%) Zona C (Residenziale di espansione) mq 51.017 (1,2%) Zona D (Produttivo) mq 520.002 (12,4%) Zona F (Standard) mq 631.791(15,1%) Parchi urbani sovracomunale e territoriali mq 876.972 (20,9%) Infrastrutture stradali mq 163.420 (3,9%) Suolo urbanizzato complessivo mq 4.195.530

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SUOLO URBANIZZABILE DI ESPANSIONE(NON ATTUATO) Zona B (Residenziale di completamento) mq 45.137 (22,5%) Zona C (Residenziale di espansione) mq 65.848 (32,8%) Zona D (Produttivo) mq 45.985 (22,9%) Zona F (Standard) mq 43.886 (21,8%) Suolo urbanizzabile complessivo mq 200.859

Dall’analisi dei dati sopra riportati si evidenzia come primo dato significativo un elevata porzione di territorio destinata a parchi urbani di natura sovracomunale e scala territoriale (20,9%), confermando quindi la volontà di valorizzare le risorse territoriali in coerenza con la vocazione turistica locale, per la quale la risorsa ambientale, storica ed architettonica riconosciuta nella Valle delle Cartiere costituisce il potenziale conservativo e valorizzativo dei caratteri originari del paesaggio vallivo. La quantità di suolo ancora disponibile da urbanizzabile secondo Prg risulta essere di mq. 200.859 (5,71%), definendo uno scenario di attuazione delle previsioni pressoché attuato totalmente. Il sistema edificato copre oltre la metà del suolo effettivamente consumato ed impegnato da PRG (previsto), evidenziando una situazione di saturazione degli spazi disponibili alla trasformazione nel nucleo consolidato di Toscoalno – Maderno. Il suolo effettivamente consumato ed impegnato da Prg (suolo potenziale) è di 3.318.558 mq, con quantità di endogeno pari a 33.924 mq, di 358.946 mq di esogeno medio del SUS 6 di riferimento e di 166.934 mq di esogeno da concertare con la provincia. Come si evince anche dalle successive tabelle e grafici relativi all’utilizzo di suolo, redatti anche alla luce delle direttive dell’art. 141 delle NTA del PTCP, siamo di fronte ad un utilizzo di suolo ed a una previsione in essere attuata complessivamente realizzata totalmente.

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STIMA CONVENZIONALE DI CONSUMO DI SUOLO con riferimento all'art. 141 delle NTA del PTCP Comune di Toscolano Maderno Tipo di comune: non montano PRG VIGENTE Periodo di riferimento gli ultimi 10 anni: 1996 2006

Popolazione e famiglie 1996 2006 Popolazione al 31/12: 6983 7661 Famiglie al 31/12: 3035 3579 Popolazione residente/famiglia 2,30 2,14

Saldo naturale nel periodo considerato Nati (0-n): 674 Morti (0-n): 1048 Saldo naturale (nati-morti) (0-n): -374

Dati Crescita esogena media del SUS (%): 15,8% Crescita esogena media del SUS (n.famiglie): 480

CONVENZIONALE (1+2+3+4+5+6) 3.318.558,29 (A) PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E

O 876.972,25 TERRITORIALI REALIZZATI (7) SUOLO COMPLESSIVO (8+9) 4.195.530,54 URBANIZZAT

IN ESSERE (residuo del Prg previgente non interessato da permessi di costruire) (11+12+13+14+15) 200.859,05 AGGIUNTIVO (nuovo Prg)

(17+18+19+20+21) 0,00 PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E

TERRITORIALI PREVISTI (16+22) 0,00 COMPLESSIVO (24+25+26) 200.859,05 SUOLO URBANIZZABILE STANDARD ARRETRATO (23) 0,00

CONVENZIONALE (24+25-28) 200.859,05 (B)

SUOLO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO ED 3.519.417,34 (C=A+B) IMPEGNATO DA PRG (PREVISTO)

Calcoli MEDIO DEL DA CALCOLO SUS* ENDOGENO 38.970,17 (D)

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ESOGENO 364.560,59 355.707,91 (E)

NUOVO SUOLO URBANIZZABILE POTENZIALE (ai 3.722.089,04 3.713.236,37 (F=A+D+E) sensi dell'art. 141 NTA PTCP)

DIFF (SUOLO CONSUMATO ED IMPEGNATODA -202.671,70 -193.819,03 (G=C-F) PRG) - (SUOLO POTENZIALE)

SUOLO ESOGENO DA CONCERTARE 161.888,88 161.888,88 CON LA PROVINCIA

SUOLO ESOGENO ULTERIORE (da concertare con il SUS su intesa con la 0,00 0,00 provincia) Art. 13 NTA del PTCP *crescita esogena media riferita al SUS con minimo 50 famiglie

DOMANDA ENDOGENA: è la domanda di nuovi suoli da urbanizzare conseguente alla variazione del numero di famiglie dovuta a due fattori il saldo naturale e la dimensione media delle famiglie, ipotizzando che non vi siano scambi con l'esterno DOMANDA ESOGENA: è la differenza fra la domanda totale e quella endogena

Comp. medio fam.(n) = (pop(n)/fam.(n) 2,14 persone/fam. Fam. End.(n) = (pop.(0)+S.n.(0-n)) / (pop(n)/fam.(n)) 3.088 fam

C. End.(0-n) = Fam. End.(n) - fam.(0) 53 fam C. End.(0-n) = Fam. End.(n) - fam.(0)** 53 fam C. Esog.(0-n) = fam.(n) - Fam. End.(n) 491 fam C. Tot.(0-n) = C. End.(0-n) + C. Esog.(0-n) 544 fam **crescita endogena minimo 20 famiglie o l'1% di quelle esistenti all'inizio dell'arco temporale di riferimento

T. End.(0-n) = C. End. / fam.(0) 1,73 % T. Esog.(0-n) = C. Esog. / fam.(0) 16,19 % T. Tot.(0-n) = T. End.(0-n) + C. Esog.(0-n) 17,92 %

Il calcolo del consumo di suolo viene determinato così: Urb./fam.(n) = Urb.(n)/fam.(n) 927 mq/fam Urb./fam.(n) = Urb.(n)/fam.(n)*** 742 mq/fam Urb. End. = Urb./fam.(n) * C. End.(0-n) 38.970 mq Urb. Esog. = Urb./fam.(n) * C. Esog. (0-n) 364.561 mq ***L'urb./fam.(n), con esclusione dei comuni montani con popolazione < di 3000 ab, è ridotto dell'20%

(Art. 141 PTCP) Sono comprese nelle quote di consumo del suolo le destinazioni: °Zone a mix produttivo prevalentemente industriale (Art.132) °Zone ecologicamente attrezzate (Art. 133) °Insediamenti turistici (Art. 136) °Insediamenti commerciali: grandi strutture di vendita di area estesa e sovracomunali (Art. 134 punti 1 e 2) °Insediamenti per servizi (Art. 135)

(1)Il suolo urbanizzato è: °interessato dalle infrastrutture stradale e ferroviarie

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°zone omogenee A,B,C,D,F ad esclusione dei lotti liberi e delle zone di espansione non già interessate dai permessi di costruire alla data del 31/12 dell'anno antecedente l'adozione del PRG °sono esclusi i servizi di livello comunale costituenti standards destinati al fabbisogno arretrato e le zone F in qualità di parchi urbani (Art. 139) e territoriali

(2)Per il calcolo della crescita esogena devono essere usati i tassi di crescita medi del sistema urbano di riferimento popolazione rilevata all'inizio dell'arco temporale di riferimento pop.(0): popolazione rilevata alla fine dell'arco temporale di riferimento pop.(n): saldo naturale rilevato nell'arco temporale i riferimento S.n.(0-n): famiglie rilevate alla fine dell'arco temporale di riferimento fam.(0): famiglie rilevate all'inizio dell'arco temporale di riferimento fam.(n): famiglie endogene determinate dalla somma della popolazione rilevata all'inizio dell'arco temporale Fam. End.: considerato e del saldo naturale registratosi nello stesso periodo, divisa per il rapporto componenti/famiglia rilevato alla fine dell'arco temporale stesso.

crescita endogena relativa all'arco temporale considerato (decennio) C. End.: crescita esogena relativa all'arco temporale considerato (decennio) C. Esog.: tasso di crescita endogena relativo all'arco temporale considerato T. End.: tasso di crescita esogena relativo all'arco temporale considerato T. Esog.: superficie di suolo urbanizzato alla fine del periodo considerato Urb.(n): quota media di suolo urbanizzato per famiglia alla fine del periodo considerato, ridotta del 20% esclusi Urb./fam(n): i couni montani con popolazione inferiore ai 3000 abitanti al fine di contenere il consumo di suolo quota complessiva di consumo di suolo per esigenze endogene Urb. End.: quota complessiva di consumo di suolo per esigenze esogene Urb. Esog.:

Dati aquisibili

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Esogeno Quantità di Esogeno da Suolo Suolo esubero Consumo suolo % Endogeno medio del concertare urbanizzato urbanizzabile dell'esogeno SUS con la medio provincia SUOLO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO ED 3.318.558,29 94,29% 200.859,05 5,71% IMPEGNATO DA PRG (PREVISTO) DIFF (SUOLO CONSUMATO ED IMPEGNATODA 3.318.558,29 38.970,17 355.707,91 PRG) - (SUOLO POTENZIALE) MODALITA' 3.318.558,29 38.970,17 161.888,88 0,00 CONCERTAZIONE

Rappresentazione grafica consumo di suolo totale

MODALITA' CONCERTAZIONE 3.318.558,29

DIFF (SUOLO CONSUMATO ED IMPEGNATODA PRG) - (SUOLO 3.318.558,29 POTENZIALE)

SUOLO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO ED 3.318.558,29 IMPEGNATO DA PRG (PREVISTO)

3.100.000,00 3.200.000,00 3.300.000,00 3.400.000,00 3.500.000,00 3.600.000,00 3.700.000,00 3.800.000,00

Suolo urbanizzato Suolo urbanizzabile Endogeno Esogeno medio del SUS Esogeno da concertare con la provincia Quantità di esubero dell'esogeno medio

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Rappresentazione grafica consumo di suolo

38.970,17 161.888,88 0,00 MODALITA' CONCERTAZIONE

DIFF (SUOLO CONSUMATO ED 38.970,17 355.707,91 IMPEGNATODA PRG) - (SUOLO POTENZIALE)

SUOLO EFFETTIVAMENTE 200.859,05 CONSUMATO ED IMPEGNATO DA PRG (PREVISTO)

0,00 50.000,00 100.000,00 150.000,00 200.000,00 250.000,00 300.000,00 350.000,00 400.000,00

Suolo urbanizzabile Endogeno Esogeno medio del SUS Es ogeno da concertare con la provincia Quantità di esubero dell'esogeno m edio

% suolo urbanizzato-urbanizzabile

94,29% 5,71%

3.318.558,29 200.859,05

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Suolo urbanizzato Suolo urbanizzabile

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Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

Le eventuali nuove previsioni derivanti dalle proposte di PII o di SUAP dovranno comunque considerare la necessità di adeguamento delle verifiche quantitative in questione e motivare gli eventuali di scostamenti dalle direttive PTCP di cui agli artt. 141 e 142 delle NTA. Allo stesso modo dovrà essere verificata anche con riferimento al capitolo precedente l’adeguatezza, anche qualitativa, dei servizi realmente presenti, alla scala di quartiere o comunale, nel caso di previsioni di dismissioni o sostituzioni di azzonamenti specifici o semplicemente in occasione di aumento del peso insediativi. In quest’ultimo caso l’utilizzo dell’istituto della monetizzazione in sostituzione della mancata cessione di standard non potrà superare la soglia del 50% degli obblighi dovuti per norma, fatto salvo per le trasformazioni in centro storico per le quali si dovrà valutare e verificare puntualmente. All’interno della quantità di dotazione la quantità di parcheggi non potrà essere inferiore alla metà del totale.

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2.2.4 Sistema della mobilità Il quadro del sistema della mobilità riferito al Comune di Toscolano – Maderno, descritto nella tavola T9) Sistema della mobilità vigente e di progetto (scala 1:10.000) evidenzia accanto ad una struttura viaria consolidata, che si appoggia alla direttrice di connessione sovralocale (S.S. 45 bis) sulla sponda ovest del Lago di Garda, un sistema di percorrenza di livello comunale costituto da una fitta maglia di infrastrutture di tipo locale e di una rete di strade poderali che raggiunge il territorio montano. La Statale Gardesana Occidentale costituisce Fig. 26 La strada statle Gardesana la connessione principale verso Brescia e verso il Trentino ed è l’asse portante del traffico di attraversamento più consistente che raccoglie una serie di problematiche che lo connotano quale nodo strutturale di maggior criticità per il sistema infrastrutturale locale e delle realtà comunali vicine.

Maderno ospita, inoltre, l’approdo per la navigazione di connessione della riva lombarda del Garda alla riva veneta, mentre Fig. 27 Il Golfo di Maderno la nautica da diporto è localizzata sia a Toscolano che a Maderno.

Il Comune non è servito dalla rete ferroviaria, le cui stazioni più vicine sono a Brescia e Desenzano, mentre la rete dei collegamenti con il capoluogo è assicurata da autobus di linea. Un ulterioriore fattore di rilievo nella definizione del sistema delle connessioni analizzato per il Comune è rappresentato Fig. 28 Il porto di Toscolano dalla presenza del limite fisico del torrente Toscolano, che divide l’ambito insediativo determinando una cesura fra i due sistemi insediativi di Toscolano e Maderno.

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L’attraversamento del torrente, allo stato attuale, avviene in via preferenziale sull’asse della Gardesana aggravando le condizioni generali di flusso veicolare, mentre il resto delle connessioni nei due ambiti avviene secondo una logica di separazione dei due centri, ad eccezione di un altro ponte di dimensioni ridotte e che, quindi, non può assorbire del tutto la necessità di transito. La conformazione urbanistica del comune Fig. 29 Gli attraversamenti del Toscolano insieme alla situazione contestuale rilevata e alla presenza di un unico attraversamento del torrente Toscolano, pertanto, determinano una condizione di criticità per il sistema delle connessioni da tenere in considerazione in riferimento ai processi di trasformazione del territorio.

Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

Alla luce di tali condizioni contestuali, pertanto, nelle nuove proposte di PII e S.U.A.P dovranno essere previsti, ove necessario, interventi di mitigazione e risarcimento, ivi comprese le opere, indispensabilmente a carico dei proponenti, di adeguamento e potenziamento strutturale, nonché dovranno essere prese in particolare considerazione le tematiche riferite alle criticità dovute ai fenomeni di saldatura urbana.

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2.2.5 Sistema dei beni culturali e del paesaggio Per quanto concerne il sistema dei beni culturali e del paesaggio riferiti al Comune di Toscolano Maderno si fa presente che, pur in attesa della definizione formale della componente paesistica del PGT , con sola validità ai fini della presente procedura è stata anticipata una analisi di dettaglio e di coerenziazione alla scala comunale di quanto indicato nel PTCP e nel PTC del Parco Alto Garda Bresciano. Gli elaborati sotto richiamati, afferiscono a tale operazione e risultano integrati dall’attribuzione a tutto il territorio delle classi di sensibilità paesistica, ai fini dell’applicazione anche dei disposti della circolare regionale d.G.R. 8 novembre 2002 n.7/11045 relativa all’esame paesistico dei progetti.

Si evidenzia, inoltre, che ai sensi del Decreto Ministeriale del 15 Marzo 1958 l’ambito costiero del Lago di Garda per la porzione territoriale del comune di Toscolano – Maderno è sottoposta a vincolo di tutela e a dichiarazione di notevole interesse pubblico; la porzione rimanente del territorio è comunque soggetta a tutela in forza del dell’art 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 e dell’art.142 comma 1 lettera f : parchi e riserve.

Nelle tavole grafiche - Estratto dal PTC Comunità Montana e Parco Alto Garda Bresciano • T2b Quadro strutturale: il sistema paesistico - SISTEMA DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO • T10 b1 Analisi delle componenti paesistiche 1: 5000 • T10 b2 Analisi delle componenti paesistiche 1: 5.000 • T10 b3 Analisi delle componenti paesistiche 1: 5.000 • T10 c Classi di sensibilità paesistiche scala 1: 10.000 viene fornita una base analitica e coerente come strumento di valutazione preliminare della compatibilità paesistica degli interventi proposti dai PII.

Le tavv. T2b e T10b1, T10b2, T10b3 sintetizzano, dunque, le condizioni del sistema paesistico estratte dal Piano Territoriale di Coordinamento – Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano. Il Documento d’Inquadramento, in riferimento al sistema paesistico, ricognisce, approfondisce e fa proprie le condizioni che vengono rilevate ed evidenziate nella normativa prodotta già dal Parco Alto Garda e richiamate negli elaborati che fanno riferimento alle condizioni paesistiche (T2b, T10b1, T10b2, T10b3).

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Questi elaborati assumono valore di Piano Paesistico Comunale anche a seguito della specifica approvazione allegata all’espressione del parere da parte del Parco relativamente al PRG vigente.

Il metodo, da utilizzare e con effetti sulle valutazioni delle proposte dei P.I.I. e S.U.A.P., scaturisce da quanto sottoriportato:

1. PREMESSA L’analisi paesistica allegata è stata redatta con i contenuti dei commi 1, 2, 3 dell’art. 24 e della parte IV delle N.T.A. del P.T.P.R. e della d.G.R. 8 novembre 2002 n.7/11045 “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” nonché secondo i contenuti ed i metodi di cui agli art. 84, 90 e 91 delle N.T.A. del P.T.C.P. adottato con delib.C.P. n.41 del 3 novembre 2003 ed approvato in via definitiva con delib. C.P. n.21 del 22-04-2004. La metodologia adottata per la redazione risulta coerente con quella di cui all’art. 143 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Finalità di tale metodo è la redazione della RELAZIONE PAESISTICA per l’ottenimento dell’autorizzazione conseguente (Dlgs 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.e.i. LR. 11 marzo 2005 n.12 art. 80), secondo le modalità e i contenuti di cui al DPCM 12.12.2005 e all’accordo tra Ministero per i Beni Culturali e Paesaggistici e Regione Lombardia del 4 agosto 2006.

2.1 ELEMENTI PAESISTICI Alla scala comunale sono state individuate, declinate con maggior dettaglio integrate ed approfondite, gli elementi paesistici desunti da quanto indicato nel P.T.C. del Parco Alto Garda Bresciano, che sostanzialmente articolano le valutazioni morfologico-strutturali, vedutistiche e simboliche secondo chiavi di lettura a livello locale e sovralocale del punto 3 della citata d.G.R. 7/11045 del 2002.

Nello specifico sono stati rilevati i seguenti elementi assimilabili alle tradizionali componenti paesistiche ma con maggior dettaglio e articolati, per comodità di analisi, in categorie, che comprendono raggruppamenti omogenei d’uso del suolo per macro tipologie, le quali a loro volta si suddividono in diverse sottocategorie, in cui si dettagliano e si specificano le singole tipologie

2.1.1 Sotto il profilo dell’analisi delle Condizioni Paesistiche sono, pertanto, state rilevate le seguenti componenti ascrivibili al territorio considerato:

Elementi geomorfologici Picchi, cime, sommità montane; Creste;Crinali; Passi, valichi e forcelle; Dossi e sommità collinari; Versanti; Terrazzi morfologici; Orli di terrazzo; Scarpate, dirupi,pareti rocciose,affioramenti litoidi; Ripiani morfologici; Falde e coni di detrito; Paleofrane e nicchie di distacco; Testate di valle; Conoidi di deiezione

Emegernze geomorfologiche Campi solcati o carreggiati; Doline e foibe; Inghiottitoie pozzi; Grotte e cunicoli; Circhi calciali; Ambiti peculiari( Monte Castello di Gaino; Monte Spino- Dosso Verde; Sorgente Acqua Salata; Valle delle Cartiere; Conoide del Torrente Toscolano; Monte Pizzocolo); Depressioni morfologiche; Cordoni morenici; Punte e penisole; Insenature; Sorgenti; Cascate; Marmitte dei Giganti; Gole, forre, orridi; Massi erratici; Rocce montonate

Elementi idrografici laghi subalpini Bacini artificiali; Corsi d’acqua; Zone umide.

Elementi vegetazionali Boschi e foreste; Macchie e frange boscate; Vegetazione ripariale, Filari alberati; Esemplari vegetazionali isolati; Siepi stradali e poderali.

Elementi antropici Centri e nuclei storici;

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Manufatti edilizi diffusi:Architetture residenziali; Architetture pubbliche e monumenti; Architetture religiose (Santella, cappella, capitello votivo; Chiesa, oratori, eremi, santuari, conventi); Architetture e manufatti rurali; Architettura alberghiera; Architetture e opere di difesa; Architettura per la produzione; Architetture vegetali: Parchi e giardini storici; Viali alberati; Sistemazioni Agrarie: Terrazzamenti e ciglionamenti; Sistemazioni collinari; Coltivi: Prati e pascoli; Colture legnose agrarie; Percorrenze: Percorsi storici; Percorsi panoramici; Siti di interesse storico-culturale: Zona archeologia; Siti archeologici; Punti di vista panoramici; Luoghi sacralizzati e/o di memoria storica).

L’individuazione e l’attribuzione eventuale delle componenti di Criticità e Rilevanza costituisce non solo atto ricognitivo dei contenuti indicati dal P.T.C. , ma operazione autonoma di rielaborazione ed attribuzione conseguente della puntuale verifica della presenza e consistenza delle altre componenti. In particolar modo l’attribuzione dei fattori di rilevanza non è ascrivibile a soli aspetti di tipo percettivo vedutistico, ma dalla compresenza dei medesimi uniti alla presenza di componenti significative ed identificative degli altri “paesaggi” (fisico-naturale, dell’antropizzazione coltrurale, storico culturale ed urbano).

2.2 CLASSI DI SENSIBILITA’ Conseguentemente all’individuazione delle componenti di cui al precedente punto 2.1 sono state determinate le classi di sensibilità paesistica su tutto il territorio.

L’operazione di attribuzione delle classi di sensibilità paesistica ha determinato una scansione secondo i seguenti valori: (1) - Sensibilità paesistica molto bassa (2) - Sensibilità paesistica bassa (3) - Sensibilità paesistica media (4) - Sensibilità paesistica alta (5) - Sensibilità paesistica molto alta

- L’attribuzione delle classi di sensibilità, evidenziata dagli areali di cui all’apposita tavola, è operazione di sintesi finalizzata alla gestione delle disposizioni normative di cui all’allegato A3, l’elaborato conseguente costituisce di fatto strumento di sintesi non sostitutivo degli effetti derivanti dalla presenza degli elementi paesistici di cui al precedente punto 1, ma costituisce contributo per la valutazione estesa delle condizioni di sostenibilità per le trasformazioni proposte e quindi elemento di ulteriore cogenza restrittiva rispetto a quanto contenuto nella normativa derivata dal P.T.C. del Parco.

3. VALUTAZIONE PAESISTICA DELLE FUTURE PROPOSTE DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE

Le zone interessate da proposte di P.I.I. o S.U.A.P. dovranno essere supportate da uno studio paesistico di contesto con i contenuti e gli obiettivi di cui all’art. 5 delle presenti norme:

1) Le aree non compatibili a trasformazione urbanistica sono le porzioni di territorio oltre a quelle ricadenti nelle “Emergenze del sistema ambientale primario”, negli “Ambiti di integrazione del sistema ambientale primario”, nelle zone interessate da “Emergenze vegetazionali” e, naturalmente, quelle ricadenti in Parco naturale ex lege 394/91, che intercettano: - la classe di sensibilità 5 (fatti salvi i ricadenti ambiti urbanizzati individuati nella tavola di sintesi e gli ampliamenti degli edifici esistenti) - le porzioni di territorio (anche ricadenti in altre classi di sensibilità) in cui risultino interessatii, gli elementi paesistici di seguito specificate:

- Elementi geomorfologici Picchi, cime, sommità montane; Creste;Crinali; Passi, valichi e forcelle; Dossi e sommità collinari; Orli di terrazzo; dirupi, pareti rocciose, affioramenti litoidi; Ripiani morfologici; Paleofrane e nicchie di distacco; Testate di valle.

- Emegernze geomorfologiche

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Campi solcati o carreggiati; Doline e foibe; Inghiottitoie pozzi; Grotte e cunicoli; Circhi calciali; Ambiti peculiari( Monte Castello di Gaino; Monte Spino- Dosso Verde; Sorgente Acqua Salata; Valle delle Cartiere; Monte Pizzocolo); Depressioni morfologiche; Punte e Insenature; Sorgenti; Cascate; Marmitte dei Giganti; Gole, forre, orridi; Massi erratici; Rocce montonate.

- Elementi vegetazionali Boschi e foreste.

2) Le aree compatibili con condizioni per la trasformazione urbanistica sono tutte le porzioni di territorio, appartenenti alle classi di sensibilità 3 e 4, che intercettano gli elementi paesistici non individuati al punto precedente:

4. VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA PAESISTICA DEI PROGETTI La tutela è estesa a tutte le componenti paesistiche presenti, cartografate e non, i progetti di trasformazione dovranno essere corredati da documentazione conoscitiva di dettaglio coerente con i contenuti delle tavole di riferimento. In caso di discordanza prevalgono gli elementi cartografati alla scala di maggior dettaglio, quelli individuati sulle tavole di riferimento e/o quelli derivanti da una ulteriore puntuale verifica di consistenza e natura in loco.

La valutazione di incidenza viene esplicata attraverso la redazione della relazione paesistica da redigersi ai sensi secondo le modalità e i contenuti di cui al DPCM 12.12.2005 e all’accordo tra Ministero per i Beni Culturali e Paesaggistici e Regione Lombardia del 4 agosto 2006. La struttura della relazione, secondo un modello disponibile, è la seguente: 1) ACCERTAMENTI PRELIMINARI 2) RIFERIMENTI PER LA TUTELA 3) VERIFICA DELLA CLASSE DI SENSIBILITA’ DEI LUOGHI 4) DETERMINAZIONE DEL GRADO D’INCIDENZA DEL PROGETTO 5) VALUTAZIONE DELL’IMPATTO PAESISTICO DELLA TRASFORMAZIONE PROPOSTA 6) CONCLUSIONI

Le trasformazioni urbanistiche ed edilizie delle componenti paesistiche rilevate caratterizzate dai gradi di sensibilità 3) 4) 5) sono comunque soggette a valutazione d’incidenza paesistica (esame paesistico) indipendentemente dalla presenza di forme di tutela di cui al D.lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004.

La relazione paesistica di supporto costituirà elemento irrinunciabile per il giudizio paesistico del progetto di trasformazione e per l’emissione dell’eventuale autorizzazione paesistica. Tale relazione, che dovrà contenere anche gli elementi di verifica sotto esposti, dovrà comunque certificare il livello di perdita della componente, gli effetti di questo sul paesaggio comunale, provinciale, Regionale, oltre che naturalmente motivazioni di scostamento dai contenuti aventi effetto di direttiva o indirizzo di cui all’art. 8 La finalità è consentire l’espressione del giudizio d’impatto paesistico del progetto che potrà articolarsi in: - positivo - neutro (con eventuali prescrizioni) - negativo (necessità di revisione)

La tabella 2 tratta dalla d.G.R. 8 novembre 2002 n.7/11045, che di seguito si riporta, viene assunta come criterio esemplificativo per la determinazione del grado d’incidenza del progetto da articolarsi con i contenuti delle prescrizioni di tipo paesistico sotto riportate e di supporto integrativo (secondo un metodo sistematizzato) delle analisi, delle valutazione e delle motivazione proprie della relazione paesistica ex DPCM 12-12-2005.

La redazione di tale valutazione è a carico del tecnico progettista e verificata dal Responsabile comunale del Procedimento e/o dalla commisione paesistica comunale.

I pesi valutativi, da utilizzare per la determinazione del grado d’incidenza del progetto, verranno attribuiti, sulla scorta delle indicazioni della successiva tabella, attraverso un’operazione sintetica che consideri responsabilmente, il peso dei diversi parametri.

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TABELLA: PER LA DETERMINAZIONE DEL GRADO DI INCIDENZA DEI PROGETTI

Criterio di Parametri di valutazione a scala Parametri di valutazione a scala locale valutazione sovraccomunale coerenza, contrasto o Conservazione o alterazione dei indifferenza del progetto <0,50 1,0 1,0 caratteri morfologici del luogo rispetto a: < 0,5 < 1. Incidenza adozione di tipologie costruttive morfologica e più o meno affini a quelle presenti alle forme naturali del suolo <0,30 <0,30 tipologica nell’intorno per le medesime destinazioni funzionali alla presenza di sistemi/aree di <0,15 interesse naturalistico conservazione o alterazione della alle regole morfologiche e continuità delle relazioni tra elementi <0,20 compositive riscontrate nella storico culturali o tra elementi peso organizzazione degli <0,05 naturalistici complessivo insediamenti e del paesaggio massimo: <1,5 rurale Peso specifico massimo: Peso specifico massimo: Peso specifico massimo: Totale 0,50 Totale 1,00

2. Incidenza 0,5 coerenza, contrasto o 0,5 linguistica: stile, < indifferenza del progetto < coerenza, contrasto o indifferenza del materiali, colori rispetto ai modi linguistici tipici progetto rispetto ai modi linguistici <0,50 <0,50 peso del contesto, inteso come prevalenti nel contesto, inteso come complessivo ambito di riferimento storico- intorno immediato massimo: <1,0 culturale Peso specifico massimo: Peso specifico massimo: Totale 0,50 Totale 0,50

0,7 ingombro visivo <0,35 0,7 ingombro visivo <0,40

3. Incidenza < 5 < 5 visiva contrasto cromatico <0,25 occultamento di visuali rilevanti <0,25 peso alterazione dei profili e dello complessivo <0,15 prospetto su spazi pubblici <0,10 skyline massimo: <1,5 Peso specifico massimo: Peso specifico massimo: Totale 0,75 Totale 0,75

0,5 4. Incidenza < ambientale alterazione delle possibilità di fruizione sensoriale complessiva (uditiva, <0,50 peso olfattiva) del contesto paesistico-ambientale complessivo massimo: <0,5 Peso specifico massimo: Totale 0,50

5. Incidenza adeguatezza del progetto capacità dell’immagine progettuale di

0,25 <0,25 0,25 0,25 simbolica < rispetto ai valori simbolici e < rapportarsi convenientemente con i

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peso complessivo massimo: <0,5 Peso specifico massimo: Peso specifico massimo: Totale 0,25 Totale 0,25 Tot Pesi = <5,0

La determinazione dell’impatto paesistico dei progetti, il conseguente giudizio di compatibilità e/o le prescrizioni mitigative determinano la seguente tabella che riassume in sintesi i livelli possibili d’impatto paesistico

IMPATTO PAESISTICO DEI PROGETTI = SENSIBILITÀ DEL SITO PER INCIDENZA DEL PROGETTO Grado di incidenza del progetto Classe di sensibilità del 1 2 3 4 5 sito

5 5 10 15 20 25

4 4 8 12 16 20

3 3 6 9 12 15

2 2 4 6 8 10

1 1 2 3 4 5

Alla luce delle condizioni complessive paesistiche e della specificità del territorio comunale, si articolano i seguenti parametri: - soglia di rilevanza > 6 - soglia di tolleranza > 15

I progetti che superano la soglia di rilevanza dovranno essere supportati da una relazione paesistica approfondita. La relazione dovrà considerare i contenuti delle prescrizioni per ciascun elemento, di cui all’allegato A3, interessata dalla proposta di trasformazione evidenziando altresì gli effetti, il livello di sostenibilità e le eventuali mitigazioni previste il tutto secondo motivazioni approfondite. I progetti che superano la soglia di tolleranza non risultano di fatto accettabili e potranno essere valutati a condizione di rilevanti modifiche.

I progetti che non superano la soglia di rilevanza non necessitano di un ulteriore approfondimento di tipo paesistico ma è salvaguardata la possibilità, a discrezione del responsabile del procedimento e/o della commissione per il paesaggio, di introdurre modifiche o mitigazioni sulla base dei contenuti derivati anche dalle prescrizioni di cui al citato allegato A3.

5. PIANO PAESISTICO DI CONTESTO Gli interventi di trasformazione urbanizzativa proposte vanno sottoposti a Piano Paesistico di contesto. Gli elaborati di tale piano dovranno:

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a) rappresentare in scala adeguata la situazione morfologica, naturalistica, insediativa di valore storico- ambientale o di recente impianto del contesto territoriale costituito dalle aree limitrofe a quella oggetto dell’intervento, contenute entro coni visuali significativi. b) consentire, mediante sistemi rappresentativi anche non convenzionali (fotomontaggi e simili) redatti in scala adeguata, la preventiva verifica d’impatto che le previsioni di intervento avrebbero nell’ambiente circostante al fine di dimostrare che l’intervento si pone in situazione di compatibilità con il sistema delle preesistenze; c) contenere gli elaborati necessari alla individuazione delle modalità tecniche degli interventi, soprattutto in funzione della verifica di compatibilità tra le caratteristiche costruttive e planivolumetriche dei nuovi edifici e quelle del contesto edificato o naturale; d) comprendere un “progetto del verde” inteso come sistemazioni vegetali degli spazi liberi da edificazione e/o interventi di mitigazione ambientale e visiva.

Prevalendo le valutazioni d’impatto paesistico-ambientale sulle indicazioni insediative, le valutazioni conseguenti al piano paesistico di contesto potranno determinare, oltre alla definizione del miglior assetto urbanistico insediabile, anche l’eventuale integrazione o modifica riduttiva delle previsioni del PRG.

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8 INDICAZIONI DI TUTELA PAESISTICA SPECIFICHE PER CIASCUNA DELLE COMPONENTI INDIVIDUATE Considerando prevalente la finalità del controllo degli effetti paesistici delle modalità di trasformazione, le prescrizioni di cui all’allegato A3 “Apparato normativo per la verifica delle condizioni di compatibilità con il P.T.C. del Parco Alto Garda Bresciano, prescindono dalle destinazioni urbanistiche e dai parametri edilizi che risultano comunque normati nello specifico dagli altri titoli delle N.T.A del P.R.G.. Tali prescrizioni sono da osservare indipendentemente dal grado di sensibilità.

La verifica degli effetti delle proposte di PII e dei S.U.A.P non potrà prescindere, nelle forme di legge, oltremodo dal patrimonio di immobili tutelato ai sensi della I e II parte del DLGS 42/2004.

Per il Comune di Toscolano-Maderno lo strumento vigente annovera all’interno del Repertorio dei Beni Storico Artistico Culturali della Provincia di Brescia le seguenti emergenze architettoniche sottoposte a vincolo decretato: a Toscolano - Antichi Ruderi Loc. "religione", (D.M. 20/03/1915) - Canonica piazza Caduti - Casa Fossati via Piazzuole 10-13",(D.M. 5/5/56). - Immobile in piazza Caduti 13 - Oratorio S. Luigi piazza Caduti 8 - Villa Hosak (Palazzo Bernini) la Limonaia via Trento e via XX Settembre - Area Demaniale struttura Portuale Ministero - Casa Daldossi via Trento 197 - Fabbricato denominato "Casone" via Trento 202 - Palazzo Fioravanti via del Porto 25/26 (D.M. 7-02-1981) - Palazzo Fiorini-Comboni via Porto 30-36 (D.M. 30-09-1935) in loc. Archesane - Cascina Il palazzo Villa seicentesca in loc. Camerate - Santella Votiva in loc. Cecina - Casa Cecina via Cecina 62 in loc. Gaino - Ex Chiesa parrocchiale S.Michele Torre Campanaria-canonica - Chiesa S.Sebastiano in loc. Golf - Ponte su torrente Toscolano art. 5 - Santella Votiva in loc. Luseti - Edificio Comunale - Chiesetta dei SS. Filippo e Giacomo di Luseti

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive in loc. Maclino - Casa parrocchiale (L.1497 D.M. 15/03/58) a Maderno - Casa via Benamati 93-95 - Palazzo Bulgheroni via Benamati 79-81, parco e limonaia (D.M. 9/04/1979) - Santella votiva via Benamati 77. - Sede Municipale largo Matteotti 7 - Basilica S.Andrea (D.M. 8-03-1915) - Casa Pellegrini (affreschi) (art. 13) - Chiesa Parrocchiale S.Erculiano (S.Andrea) (D.M. 11-02-1912) - Cimitero - Chiesa Immacolata di Lourdes (art. 4) - Limonaia - Lungolago Zanardelli - Monumento ai Caduti Viale Ugo Foscolo e Cappella - Palazzo Benamati Bianchi - Piazza Maderno e Colonna S.Marco e pertinenze Villa Minosa e aree di Pertinenza (D.M. 11/02/1912, art.5 B) - Villa Serraglio antica Muraglia e parco Villa Zanardelli e affreschi (L. 1497 sul parco) (art. 4 - art. 13) - Macello via Bellini 17 - Santella Votiva - Scuola elementare via Puccini 2-3 Palestra e area di pertinenza - Area Pertinente scuola elementare via Solino - Edificio in via S.Pietro 12 in loc. Montemaderno - Chiesa Parrocchiale SS.Martiri Faustino e Giovita Canonica ed oratorio in loc. Supina - Santuario della Madonna di Supina in loc. Roina - Casa Canonica S. Giorgio art. 4 - La limonaia (D.M. 6-12-1988) - Parrocchia S. Giorgio in loc. Sanico - Santella a Toscolano - Chiesa della Madonna del Benaco - Edificio via del Porto 12 ora via Tassoni (ex Palazzo Canossi) (D.M. 11-01- 1937) - Palazzo Maffizzoli con affreschi (D.M. 26-09-1935)

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Valle delle Cartiere - Cartiera di Maina Inferiore (art. 5) - Ex Cartiera "Le Garde" - Palazzo Maffizzoli

Inoltre, all’interno del medesimo Repertorio, il PTCP evidenzia le seguenti emergenze non sottoposte a vincolo ma comunque segnalate per la valenza e pregevolezza architettonica: a Toscolano - Casa Tossetti Via Trento 104 - Edificio via Trieste in loc. Campiglio di Cima Chiesa Madonna della Neve in loc. Cecina - Palazzo Benini - Chiesa Parrocchiale S.Nicola da Bari - Chiesa S. Antonio a Maderno - Cappella ex Cimitero - Chiesa S.Giovanni Battista - Chiesa S.Urbano - Edificio denominato "Palazzo Gonzaga" via Benamati in loc. Messaga - Chiesa S. Antonio in loc. S. Martino - Chiesa S.Martino in loc. Pulciano - Chiesa S.Michele in loc. Segrane - Chiesa S.Maria Maddalena a Toscolano - Chiesa S.Giuseppe - Chiesa Parrocchiale S.Pietro e Paolo in loc. Virgole - Chiesa Madonna del Rosario

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Il nucleo urbano di Toscolano - Maderno e il suo territorio con le sue frazioni presentano, dunque, una serie di strutture le cui tipologie architettoniche più significative comprendono i luoghi destinati al culto e all’abitare riconducibili al sistema del paesaggio costiero e montano del Garda, nel quale la risorsa naturale e la risorsa architettonica costituiscono una elemento primario per Fig. 29 Il Duomo di Toscolano lo sviluppo complessivo del territorio e la valorizzazione delle risorse locali. Fra i fattori identificativi locali si annovera quello connesso alle testimonianze dell’archeologia industriale presenti lungo la Valle del Toscolano, denominata appunto delle Cartiere, un noto sistema produttivo risultato di una stratificazione storica che ha determinato e costruito un paesaggio peculiare di valenza storico- architettonica e culturale.

Inoltre un ulteriore carattere costitutivo del Fig. 30 Testimonianze di archeologia industriale in località luogo legato alle risorse storico- Caneto architettoniche e culturali è rappresentato dalle limonaie localizzate lungo lo sviluppo costiero del Garda, che costituisce uno fra i sistemi strutturati più estesi e pregevoli del paesaggio lombardo, riconosciuto non solo a scala locale, ma soprattutto a scala regionale, quale elemento tipico dell’identità paesistica lombarda.

Le tavv. T2b e T10b1, T10b2, T10b3 sintetizzano, dunque, le condizioni del sistema paesistico estratte dal Piano Territoriale di Coordinamento – Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano e risultano essere coerenziate ed adeguate alla variante relativa del PRG di adeguamento alle norme del Parco stesso.

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In particolare dalle tavv. T10b1, T10b2, T10b3 si evince la presenza sul territorio di Toscolano- Maderno delle seguenti componenti paesistiche:

- elementi geomorfologici (Picchi, cime, sommità montane; Creste;Crinali; Passi, valichi e forcelle; Dossi e sommità collinari; Versanti; Terrazzi morfologici; Orli di terrazzo; Scarpate, dirupi,pareti rocciose,affioramenti litoidi; Ripiani morfologici; Falde e coni di detrito; Paleofrane e nicchie di distacco; Testate di valle; Conoidi di deiezione);

- emergenze geomorfologiche (Campi solcati o carreggiati; Doline e foibe; Inghiottitoie pozzi; Grotte e cunicoli; Circhi calciali; Ambiti peculiari; Depressioni morfologiche; Cordoni morenici; Punte e penisole; Insenature; Sorgenti; Cascate; Marmitte dei Giganti; Gole, forre, orridi; Massi erratici; Rocce montonate);

- elementi idrografici (laghi subalpini; Bacini artificiali; Corsi d’acqua; Zone umide);

- elementi vegetazionali ( Boschi e foreste; Macchie e frange boscate; Vegetazione ripariale, Filari alberati; Esemplari vegetazionali isolati; Siepi stradali e poderali)

- elementi antropici (Centri e nuclei storici; Architetture residenziali; Architetture pubbliche e monumenti; Santella, cappella, capitello votivo; Chiesa, oratori, eremi, santuari, conventi; Architetture e manufatti rurali; Architettura alberghiera; architetture e opere di difesa; architettura per la produzione; Parchi e giardini storici; Percorsi panoramici; Viali alberati; Terrazzamenti e ciglionamenti; Sistemazioni collinari; Prati e pascoli; Colture legnose agrarie; Percorsi storici; Zona archeologia; Siti archeologici; Punti di vista panoramici; Luoghi sacralizzati e/o di memoria storica).

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La Valle delle Cartiere La Valle delle Cartiere di Toscolano, localizzata sulla sponda bresciana del Lago di Garda, mostra un complesso sistema testimoniale rappresentato dal patrimonio industriale inserito all’interno del quadro ambientale e paesistico della Riviera. Posta lungo il tracciato del Toscolano, si configura quale sistema industriale peculiare, la cui tradizione produttiva si fa risalire al Quattrocento, periodo nel quale si definiva come polo cartario appartenente alla Repubblica Veneta e luogo delle vicende di sviluppo socio- economico fino al XIX e XX secolo. Le tracce architettoniche della produzione industriale e degli spazi abitati, delle canalizzazioni che convogliavano l'acqua della produzione, nonché il sedime stradale principale Fig. 31 Testimonianze di archeologia industriale lungo la Valle delle Cartiere in località Maina risalente ad un secolo fa, si compenetrano con i tratti morfologici e vegetazionali vallivi, mentre l’attività produttiva interrotta definitivamente negli anni Sessanta ha riconsegnato ad uno spontaneo processo di rinaturalizzazione un territorio dai peculiari caratteri identificativi sotto il profilo morfologico, tipologico e tecnologico. Inserita nel Parco dell'Alto Garda Bresciano, la Valle delle Cartiere, pertanto, rappresenta nel panorama del patrimonio storico-industriale italiano uno dei casi maggiormente significativi. Il percorso si sviluppa risalendo la Valle delle Cartiere tramite un sentiero di raccordo che conduce a Gaino (m.274), nella Valle delle Camerate, verso il Pizzocolo (m.1.581) e il ponte di Toscolano costituisce il punto d’inizio del percorso vallivo che si snoda, quindi, in Fig 32 Testimonianze della presenza delle direzione Ovest, risalendo la Valle costellata in cartiere lungo il Toscolano passato da industrie cartarie, fino alla località

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Gatto, poco prima di Luseti.

Lungo la strada è possibile osservare siti suggestivi e testimonianze della secolare storia dell'industria gardesana della carta: le Garde, Maina Inferiore, Maina Superiore, Vago e Caneto, fino ad incontrare Contrada e Covoli. Più a monte poi, nella Valle delle Camerate, è localizzato un altro nucleo di edifici come testimonianza della presenza di fucine e mulini. La rivalutazione di questa zona è cominciata quando la Cartiera di Toscolano, il Comune e la Provincia hanno progettato e realizzato il Museo della Carta, grazie al Gruppo Lavoratori Anziani Cartiera di Toscolano. Attualmente, infatti, il piccolo edificio che ospitava la portineria dello stabilimento di Maina Inferiore, l'ultimo a cessare la sua attività nella Valle all'inizio degli anni Sessanta, è stato individuato, sia per la sua Fig. 33 La Valle delle Cartiere in località Maina integrità che per la sua localizzazione, quale sede per organizzare un "Museo della Carta". L'iniziativa, incoraggiata dalla stessa Cartiera e supportata dall'Amministrazione comunale, con il fattivo interessamento della Provincia di Brescia, rappresenta una prima realizzazione all'interno di un più vasto progetto che si propone di recuperare l'intera Valle delle Cartiere e, conseguentemente, favorire oltre ad un processo di conservazione anche uno di valorizzazione vera e propria, per fare in modo che la valle torni ad essere abitata e che il suo patrimonio storico e Fig. 34 Il torrente Toscolano in località Maina ambientale possa costituire il luogo della memoria vissuta ed esperita dalla gente del luogo e dai visitatori. Il percorso museale si compone di quattro zone definite come "La memoria" (il luogo e la produzione); "Il ricordo" (serie storica fotografica); "La fabbricazione" (ricostruzione degli ambienti, delle macchine e dei gesti dei lavoranti in una cartiera settecentesca); "La filigrana" (sigle e marchi di cartiere gardesane).

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In aggiunta al Museo, è stato promosso un altro intervento di recupero volto al restauro di una cartiera risalente al XVI° sec in località Gatto. In tale contesto si configura la possibilità di realizzare un parco archeologico industriale all’interno della Riviera dei Limoni, attorniato da suggestivi percorsi ed ambiti di particolare pregio architettonico ed ambientale, intesi come risorse da valorizzare secondo una visione sistemica e strutturata.

Le limonaie gardesane La Riviera dei Limoni è la denominazione del territorio posto sulla sponda bresciana del Lago di Garda che si sviluppa da Salò fino a Limone, comprendendo oltre ai comuni rivieraschi anche l'entroterra. Fino a qualche decennio fa tale contesto era considerato il luogo ideale per la coltivazione di limoni, cedri ed arance proprio per le particolari condizioni climatiche e localizzative. Fig. 35 Una limonaia sullo sfondo a Tiscolano Questa porzione territoriale si caratterizza, infatti, per la compresenza di elementi vegetazionali di natura mediterranea che si fondono in modo unico con il paesaggio pedemontano e lacuale, e per la presenza del sistema delle limonaie che identifica la sponda occidentale del lago. Tale sistema si struttura come matrice storica dai caratteri di pregevolezza, instaurando una particolare condizione di Fig. 36 Una limonaia comunale all’interno del nucleo rapporto tra aspetti geomorfologici, elementi insediativo di naturalità ed effetti trasformativi del territorio operati secondo il processo di antropizzazione dello spazio abitato. La limonaia sul lago si caratterizza e compenetra al quadro paesaggistico lacuale per la contenuta e puntuale antropizzazione, che sfrutta le porzioni di territorio meno impervie in prossimità del punto d’incontro della terra con il lago. In tal modo essa diventa la figura sullo sfondo del paesaggio naturale e, allo stesso tempo, un caposaldo di strutturazione del territorio. In particolare nel territorio di Toscolano – Maderno le limonaie di Bezzuglio costituiscono un impianto unitario e complesso, ovvero un dispositivo architettonico determinato dalla

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive concentrazione di più strutture che si fondono (muri di protezione e terrazzamenti) per generare una modalità insediativa che valorizzi i vantaggi bioclimatici e copra le necessità derivanti dall’impianto stesso. Nel caso particolare di Bezzuglio, infatti, tale principio insediativo ha consentito di realizzare un impianto unitario che non si relaziona spazialmente in modo diretto con il lago, costituito completamente da limonaie, nel quale l’estensione territoriale e la continuità dei giaridini si configurano come i caratteri identificativi precipui del sistema.

Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

Alla luce di tale scenario, dunque, ogni proposta di P.I.I. e S.U.A.P dovrà essere supportata da specifiche valutazioni riferite alle tematiche paesistiche con espresso riferimento alle condizioni rilevate di cui agli elaborati T2b Quadro strutturale: Il sistema paesistico (Estratto dal Piano Territoriale di coordinamento - Comunità Montana e Parco Alto Garda Bresciano) e T10b1, T10b2, T10b3 Analisi delle condizioni paesistiche. La Relazione paesistica di supporto e Verifica (ex DPCM 12.12.2005) dovrà verificare in via preordinaria la compatibilità con i contenuti del PTC del Parco Alto Garda riportati nell’allegato (Norme del Parco) i contenuti e le aspettative del vincolo da DM, considerando comunque che le previsioni insediative dovranno prevedere, ove necessario, opere di risarcimento o di previsioni mitigative adeguate ai programmi insediativi.

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2.2.6 Sistema ambientale Il Comune di Toscolano - Maderno ricade all’interno di un sistema ambientale che individua il tipico paesaggio rivierasco gardesano, la cui caratteristica primaria è rappresentata dalla presenza contemporanea di sistemi territoriali diversificati, così come evidenziato dalle Tavv. T10a1, T10a2, T10a3 Analisi delle condizioni ecologiche ed ambientali. Strumento imprescindibile all’analisi del sistema ambientale è il P.T.C. Alto Garda Bresciano. Il quadro strutturale di tale piano individua dal punto di vista in questione tre macro azzonamenti interessanti tutto il territorio (C.F.R.. Tav. T2a “Quadro strutturale”); - Emergenze del sistema ambientale primario - Ambiti del sistema di integrazione del sistema ambientale primario - Ambiti di potenzialità ecologica diffusa All’interno di questi trovano sede gli ambiti del Parco naturale ex lege 394/91 e quelli interessati da Emergenze vegetazionali. Dall’esame delle N.T.A. del P.T.C. del Parco (prevalenti rispetto a quelle comunali) si evince che salvo limitate situazioni connesse all’attività agricola e di studio, le trasformazioni sono consentite solo negli Ambiti di potenzialità ecologica diffusa.

A livello di dettaglio e con riferimento alle tavole di cui sopra viene condotta un’analisi delle condizioni generali presenti con particolare riferimento a quelle ecologiche naturalistiche. Sotto il profilo dell’analisi delle Condizioni Ecologiche Ambientali sono, pertanto, state rilevate le seguenti componenti ascrivibili al territorio considerato: . Boschi; . Boschi in ambito soggetti a rischio idrogeologico; . Vegetazioni dei greti e delle sponde lacustri; . Vegetazione dei macereti e dei detriti; . Vegetazione rupestre; . Affioramenti litoidi e detriti privi di vegetazione; . Boscaglie e cespuglieti e arbusteti; . Prati e pascoli; . Associazioni erbacee/legnose da abbandono di S.A.U. . Aree agricole; . Zone umide; . Laghi – bacini idrici; . Idrografi principale; . Idrografia secondaria; . Circhi glaciali; . Forre;

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. Grotte; . Cascate; . Emergenze naturalistiche. Il Comune, dunque, si colloca all’interno di questo paesaggio complesso nel quale la risorsa “acqua” e “territorio” in genere costituiscono gli aspetti primari per la tutela e la valorizzazione.

In particolare il lago con il relativo ambito costiero e del torrente Toscolano, che divide in due contesti il sistema insediativo, insieme alla presenza di ampie porzioni di territorio tutelate dall’Ente Parco Alto Garda Bresciano evidenzia la necessità di spostare il focus sulla risorsa naturale quale elemento fondamentale nella lettura e analisi del territorio locale, ma anche e soprattutto in vista dei processi di trasformazione e valorizzazione dello stesso.

La morfologia rilevata a livello territoriale si presenta complessa e strutturata secondo una declinazione di paesaggi che si sviluppa attraverso rilievi di varia entità, fra i quali si distingue il monte Pizzocolo, e ambiti di natura pianeggiante, mediati da una fascia collinare che risale verso l’entroterra e nella quale si concentrano in prevalenza le aree agricole. La fascia contestuale al Toscolano si caratterizza per la presenza del paesaggio vallivo, elemento di riconnessione e mediazione, costituito da un ampio conoide subpianeggiante degradante nella direzione del lago, determinando un bacino intercluso dai rilievi localizzati attorno all’abitato di (verso ovest), dalla dorsale che va dal Monte Cingla al Fig. 37 L’armatura insediativa inserita tra l’ambito costiero e quello Monte Tombea (verso nord) e montano dalla Catena Monte Camiolo- Monte Caplone (verso est).

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Il bacino idrografico locale mostra anche altri due corpi idrici, individuati dal Torrente Bornico che segue l’andamento dell’omonima valle ad ovest del centro abitato di Maderno, tra Maclino e Bezzuglio, arrivando al lago di Garda, e dal Torrente Le Fa dal tracciato più irregolare e tortuoso.

Il territorio di Toscolano-Maderno, pertanto, denota la chiara preponderanza di ambiti collinari e montani, mentre la parte pianeggiante si sviluppa dalla piana alla foce del torrente Toscolano, che rappresenta anche l’ambito maggiormente antropizzato e dove il processo urbanizzativo risulta poco strutturato su matrici che definiscono un sistema omogeneo e determinato. Il conoide alluvionale mostra, pertanto, condizioni di saturazione insediativa, mentre nell’ambito montano il territorio è caratterizzato dalla presenza di sistemi insediativi concentrati e meno densi. Ricopre rilevanza fondamentale per il territorio di Toscolano – Maderno, come già precedentemente detto, l’istituzione del Parco dell’Alto Garda Bresciano, un parco di valenza regionale e strumento di tutela e valorizzazione delle risorse architettoniche, urbane ed ambientali che promuove la complementarietà di ambiti di naturalità e di antropizzazione, e l’incentivazione di processi trasformativi che contemplino la presenza dell’uomo in estese Fig. 38 L’ambito vallivo del Parco Alto Garda porzioni di territorio tutelate. Bresciano

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Il Parco Alto Garda Bresciano Il Parco Alto Garda Bresciano viene istituito con legge regionale n. 58 del 15 settembre 1989, e trova la sua localizzazione nel territorio della provincia di Brescia, sviluppandosi su una superficie di circa 38.000 ettari e comprendendo i Comuni di Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Valvestino, Magasa, Gargnano, Limone Sul Garda, Tignale e Tremosine. Le finalità del Parco sono volte alla salvaguardia del territorio sotto il profilo naturale, paesaggistico e ambientale e al coordinamento degli strumenti operativi necessari alla gestione e allo sviluppo delle risorse ambientali. L’ente che presiede alla gestione del Parco è la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, istituita ai sensi dell'art. 7 della Legge n. 265 del 3 agosto 1999, che si caratterizza come strumento d’unione dei comuni montani e parzialmente Fig. 39 L’ambito fluviale all’interno del Parco montani e per il coordinamento delle attività di programmazione ad essa competenti delle singole realtà.

Gli obiettivi della Comunità Montana riguardano la valorizzazione delle zone montane, concentrando l’attenzione sugli ambiti poco sviluppati favorendone l’accessibilità contro la disgregazione territoriale, promuovendo programmi e iniziative per la difesa del suolo, degli ambiti di naturalità, dotando il territorio di infrastrutture e servizi e innescando processi di valorizzazione delle risorse architettoniche, urbane e ambientali locali e del patrimonio storico, artistico e culturale.

Anche il Comune di Toscolano - Maderno, dunque, risulta interessato dalle iniziative e dalle azioni di pianificazione della Comunità Montana Parco Alto Garda, essendo parte integrante di un territorio che presenta caratteri identificativi, naturalistici ed ambientali di grande pregevolezza, soprattutto in riferimento alla tradizionale vocazione turistica del luogo.

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Il territorio del Parco Gardesano è caratterizzato dalla presenza di un piccolo "sistema alpino" a sé stante situato sulla riva nord-occidentale del lago ricco di forti contrasti ambientali di natura altimetrico (dai 65 metri sul livello del mare del lago ai quasi 2000 m. delle montagne più elevate), climatico e vegetazionale (dalla macchia mediterranea agli endemismi rupicoli Fig. 40 L’ambito prealpino del Parco subalpini).

Le tavv. T2a (Estratte dal Piano Territoriale di Coordinamento – Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano) e T10a1, T10a2, T10a3 sintetizzano le condizioni del sistema ambientale rilevate nell’ambito di analisi. Il Documento d’Inquadramento, in riferimento al sistema ambientale, ricognisce, approfondisce e fa proprie le Fig. 41 La complessità delle essenze vegetazionali presenti nel Parco condizioni che vengono rilevate ed evidenziate nella normativa già prodotta dal Parco Alto Garda e richiamate negli elaborati sopradetti che fanno riferimento alle condizioni ecologiche ambientali (Tavv. T2a , T10a1, T10a2, T10a3). Questi elaborati assumono valore di Piano Paesistico Comunale anche a seguito della specifica approvazione allegata all’espressione del parere da parte del Parco relativamente al PRG vigente. Si rimanda, per maggior dettaglio e approfondimento delle condizioni rilevate e delle norme specifiche, a quanto contenuto nell’apparato normativo per la verifica delle condizioni di compatibilità con il PTC del Parco Alto Garda nell’Allegato 03.

Il Parco, come già accennato, si estende su 38.269 ettari, poco meno della metà dei quali coperti da bosco e risulta essere abitato da circa 28.500 persone, coprendo un complesso sistema-paesaggio che declina in varia maniera endemismi dagli aspetti mediterranei, in prossimità del Benaco, fino a quelli alpini negli ambiti montani, facendo riscontrare la

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive presenza di Emergenze del sistema ambientale primario e vegetazionali, ambiti d’integrazione del sistema ambientale, nonché ambiti di potenzialità ecologica. L'economia si struttura principalmente sul turismo, diversificando l’offerta ricettiva con 170 alberghi, 8 residence e 12 campeggi per una capacità di quasi 10.000 ospiti, mentre l'industria è presente a Toscolano Maderno e l'agricoltura a Tremosine.

L’accessibilità è garantita a livello principale dalla Gardesana Occidentale e da un paio di Strade Provinciali, insieme ad una fitta rete di strade comunali e sentieri montani. Nel territorio del Parco si distinguono due diverse realtà territoriali di grande valenza naturalistica e paesaggistica. Fra queste la Riviera del Garda con le sue caratteristiche climatiche e vegetazionali di natura mediterranea e l'entroterra montano che si sviluppa fino ad una altitudine di duemila metri di quota. La fascia costiera del parco, inoltre, si pone quale uno degli ambienti naturalistici - turistici italiani di maggior pregevolezza.

Gli ambiti collinari e montani, meno frequentati dal turismo di massa, sono presenti in tutti i comuni del parco e articolando un rete di strade forestali e di sentieri caratterizzati dalla presenza di rifugi, bivacchi ed altre strutture anche di tipo rurale, come ad esempio i tipici fienili austro-ungarici con il tetto di paglia di Cima Rest in Valvestino, che promuovono una fruizione del territorio che permette la Fig. 42 L’ambito lacustre del Parco diretta sperimentazione dell’ambiente declinato secondo gli aspetti geologici, geomorfologici, forestali, vegetazionali e faunistici.

La presenza di contesti ambientali di tipo mediterraneo lungo la fascia lacustre e di tipo alpino nell'immediato entroterra caratterizza, dunque, il parco per l'esistenza di una eccezionale Fig. 43 L’ambito montano del Parco biodiversità, evidenziati spazialmente sul territorio nelle Tavv. T10a1, T10a2, T10a3.

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A pochi chilometri di distanza in linea d'aria si passa dalle Limonaie e dalle formazione vegetali tipiche mediterranee ai boschi di Carpini e Querce e, più in alto alle splendide Faggete e Mughete. Di grande rilievo è la presenza della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale gestita dall'ERSAF, la più estesa di tutta la Lombardia. La Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano si occupa, dunque, della pianificazione territoriale, della relativa tutela dei valori ambientali e naturalistici e della programmazione dello sviluppo sociale ed economico del proprio ambito secondo logiche di coerenza con le indicazioni stabilite a livello superiore.

Per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione delle risorse del territorio di competenza si evidenzia necessariamente il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco alto Garda Bresciano, approvato con Deliberazione Giunta Regionale 1 Agosto 2003 n. 7/13939 (con allegata cartografia), pubblicata sul B.U.R.L.- 1° Supplemento Straordinario - del 9 settembre 2003. Inoltre un altro strumento vigente è rappresentato dal Piano di Sviluppo Socio- Economico che individua gli obiettivi e le priorità di intervento per lo sviluppo del territorio, definendo i fabbisogni sociali ed i relativi interventi, nonchè le iniziative ritenute più opportune per lo sviluppo dei settori produttivi e per la salvaguardia del territorio.

La Comunità Montana Parco Alto Garda, infatti, con la collaborazione dei comuni che la compongono ha avviato sin dal 2002 una intensa attività di programmazione territoriale volta a sfruttare le opportunità offerte dai fondi comunitari destinati alle cosiddette aree obiettivo. Tale attività ha portato sempre nel 2002 alla predisposizione del PISL “Il Lago e le montagne del Garda: un turismo internazionale di qualità”, come documento di programmazione e di sviluppo del territorio che individua e fa proprie le dinamiche economiche presenti, e raccoglie in tal senso progettualità di soggetti sia pubblici che privati del territorio di riferimento. L’ultima atto definito dal PISL risale al giugno del 2005 e definisce le necessità di crescita dell’economia del territorio, nonchè le linee di sviluppo sostenibili per il territorio di riferimento.

Un ulteriore aspetto importante per la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali ed architettoniche è rappresentato dall’istituzione del Museo del Parco che si pone come punto di unione tra gli spazi montani ed il lago. Al suo interno viene custodita la sintesi documentava riferita alle tematiche naturalistiche, ambientali e relativa ai caratteri identitari del territorio del Garda e del suo entroterra. Toscolano – Maderno deve, dunque, rapportarsi per gli aspetti connessi alla programmazione, allo sviluppo del proprio territorio e alla valutazione preventiva degli scenari relativi al sistema ambientale, in primo luogo, al P.T.C. del Parco Alto Garda Bresciano, che costituisce il riferimento preferenziale vigente.

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Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

Alla luce di tale scenario, dunque, ogni proposta di P.I.I. e S.U.A.P dovrà essere supportata da specifiche valutazioni riferite alle tematiche ambientali con particolare riferimento agli effetti del ciclo idrico, del rumore, dell’inquinamento luminoso ecc. e, necessariamente, contenere la previsione della realizzazione di opere a carattere mitigativo in favore della minimizzazione dei fattori d’impatto, la cui efficacia ed efficienza andrà verificata prima di quella della previsione d’insediamento. Con espresso riferimento alle condizioni ambientali e naturalistiche di cui agli elaborati T2a Quadro strutturale: Il sistema ambientale (Estratto dal Piano Territoriale di coordinamento - Comunità Montana e Parco Alto Garda Bresciano) e T10a1, T10a2, T10a3 Analisi delle condizioni Ecologiche Ambientali, si dovrà verificare in via preordinata la compatibilità con i contenuti del PTC del Parco Alto Garda riportati nell’allegato (Norme del Parco) considerando comunque che le previsioni insediative potranno interessare solo gli “ambiti di potenzialità ecologica diffusa “ di cui alla tavola T2a Quadro strutturale : il sistema Ambientale, mentre gli altri ambiti del sistema ambientale potranno essere interessati solamente da opere di risarcimento o di previsioni mitigative conseguenti ai programmi insediativi.

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2.2.7 Sistema dei rischi ed assetto geologico idrogeologico e sismico La lettura delle condizioni fisiche del territorio di Toscolano - Maderno e, quindi nello specifico degli aspetti geologici, mostra sotto il profilo altimetrico che il Comune si sviluppa dai 66 m slm, rilevati sul conoide alluvionale del torrente Toscolano, ai 1.580 m slm del monte Pizzocolo, definendo una morfologia complessa ed articolata, che si compone di ambiti di pianura e montagna, attraversati da una fascia collinare. L’intera superficie è interessata dai tracciati dei due torrenti Toscolano e Bornico e l’area coinvolta dal bacino idrografico del Toscolano presenta un paesaggio che va dagli ambiti vallivi, a quelli subpianeggianti e pianeggianti. La Valle del Toscolano si raccorda con il lago mediante una forra , la Valle delle Cartiere, che si apre in un’ampio conoide subpianeggiante degradante verso il lago stesso.

Nel territorio di Toscolano Maderno, in epoca quaternaria ha agito il modellamento glaciale accompagnato e sostituito dai processi erosivi legati all’idrografia e agli agenti morfogenetici e morfotettonici. La morfologia è caratterizzata, come in tutti i torrenti gardesani, da un doppio profilo con un primo livello di base (antico) in corrispondenza della soglia glaciale, un livello di base intermedio dovuto allo sbarramento operato dalla frana del Pizzoccolo nella zona Ponte delle Camerate ed un ultimo livello in corrispondenza del lago. Le montagne gardesane hanno avuto una formazione lenta ma non senza eventi di trasformazione morfologica di una certa entità, determinando nelle rocce sistemi complessi di pieghe (facilmente osservabili risalendo verso l’entroterra gardesano) e di faglie, come la linea Garda – Ballino, che attraversa tutta la conca lacustre da Desenzano a Riva. Molte di queste fratture sono ancora attive e da questo si evince la frequenza dei terremoti nella zona del Garda.

Per ciò che attiene in modo specifico al territorio interessato dal Parco Alto Garda Bresciano si evidenziano versanti instabili e frequente franosità. Tali fenomeni sono causati in primo luogo per la conformazione fisica dei ripidi versanti, delle pareti rocciose verticali dalle quali si staccano massi e ciottoli e per la fitta rete di torrenti impetuosi che, frequentemente, hanno scavato forre profonde; in secondo luogo sono determinati a causa della struttura geologica caratterizzata dalla pesante massa della dolomia principale che sovrasta e comprime rocce più tenere e argillose, ed, infine, per ragioni di natura antropica dovute all’abbandono delle attività agricole in montagna che determina condizioni di minore cura del territorio e, quindi , di gestione e controllo della risorsa territorio stessa.

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Un aspetto comunque importante per la protezione del suolo dei comuni interessati dal Parco Alto Garda Bresciano è costituito dall’aumento della superficie boscata negli ultimi cinquant’anni, che diminuisce il dilavamento e, quindi, il rischio di frane nel territorio.

Il territorio di Toscolano Maderno si affaccia sul lago di Garda e la lettura delle condizioni idrogeologiche mostra la presenza, come già precedentemente detto, del torrente Toscolano che sbocca nel lago di Garda in prossimità dell’abitato di Toscolano Maderno dopo un percorso di circa 23 Km, che si sviluppa fra le quote massima di 1.947 m slm (Cima Tombea) e minima di 66 m slm (quota lago). Il bacino del torrente Toscolano è stato interessato a più riprese da fenomeni di piena eccezionale e di ingente trasporto solido in epoca storica precedente alla costruzione della Diga di Ponte Cola nel confinante Comune di Gargnano. Sono state realizzate negli anni Sessanta delle arginature a valle del ponte sulla SS 45 bis per proteggere il territorio dall’esondazione del torrente e per contenere le migrazioni dell’alveo che erano possibili solo nell’ultimo tratto in prossimità della foce. Inoltre si segnala che il torrente è sbarrato in località Santa Maria di Valvestino (Ponte Cola), da una diga ad arco a doppia curvatura, a circa 9.00 Km dalla foce (quota 390 m slm con coronamento a quota 505 m slm), che ne diminuisce l’area di alimentazione in quanto si suppone tutta derivata la portata a monte.

Si rilevano, infine, altri due corpi idrici, il Torrente Bornico che corre nell’omonima valle ad ovest del centro abitato di Maderno, tra Maclino e Bezzuglio, per andare a finire nel lago di Garda e il Torrente Le Fa che presenta un percorso più irregolare e tortuoso. L’analisi rischio idrogeologico mostra per il territorio di Toscolano – Maderno la presenza di aree di rispetto in corrispondenza del tracciato del torrente Toscolano, sintetizzate nella definizione delle le fasce fluviali A, B, C approvate definitivamente con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 23 giugno 2004. Tali fasce percorrono il torrente Toscolano ed il torrente Bornico solo nella parte finale dei loro corsi, prima dell’immissione nel Lago di Garda, da entrambi i lati e coinvolgono le aree maggiormente urbanizzate del Comune. Le aree ad elevato rischio idrogeologico individuate secondo la Legge nazionale 267/98 per la difesa del suolo presenti nel Comune di Toscolano Maderno sono due, una si trova nel centro dell’abitato tra Toscolano e Maderno mentre la seconda, di minori dimensioni, è localizzata più in basso, sempre lungo la riva del Lago di Garda in località Bornico. Inoltre non si evidenziano punti di esondazione dei due torrenti in quanto ormai “controllati” dalla costruzione, nei primi anni ’60, della Diga di Ponte Cola.

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La presenza della diga, da oltre 40 anni, ha notevolmente ridotto le portate medie del torrente, permettendo la crescita rigogliosa della vegetazione lungo le sponde, che causa una riduzione della sezione utile al deflusso ed un aumento della scabrezza generale dell’alveo. Esiste, pertanto, il pericolo della formazione di sbarramenti temporanei, per accumulo dei materiali solidi trasportati, con conseguenze gravi, nel caso di collasso degli stessi, nell’area del conoide e dei relativi insediamenti.

Per ciò che riguarda la pericolosità derivante da frana si riscontra la presenza sul territorio del Comune di due frane attive: una nei pressi dell’abitato di Vigole e un’altra sotto l’abitato di Maclino, sulla strada statale gardesana occidentale. Vi sono, inoltre, tre aree di influenza delle zone esposte a pericolo di frana (due lungo la strada statale ai due lati del conoide alluvionale del torrente Toscolano e una immediatamente al di sotto del Monte Castello di Gaino) e un’area potenzialmente franosa nella Valle delle Cartiere.

Tra gli abitati di Maderno e Fasano, lungo il versante a monte della Gardesana, è presente una vasta area in frana (Ruina) in corrispondenza del tratto di versante tra l'abitato di Maclino e la sottostante strada statale. Il sito, oltre ad essere marcato dalla frana citata ancora attiva e in parte bonificata, mostra le forme di vecchi dissesti e una forte propensione alla attivazione di nuove aree e di nuovi crolli. Altri dissesti sono rappresentati da fenomeni di crollo che portano a successive cadute di massi, presenti in modo diffuso lungo le pareti più ripide dei versanti montani del territorio di Toscolano Maderno. Per entità e frequenza del fenomeno, appaiono maggiormente interessati i ripidi versanti dei monti Pizzocolo e Castello di Gaino dove le masse degli elementi in caduta possono raggiungere dimensioni elevate. Altri fenomeni di caduta massi sono stati osservati lungo il versante a monte della Gardesana, nelle valli delle Cartiere e delle Camerate, a monte di Sanico e di Bezzuglio.

Per ciò che attiene alla conoide si rileva che ad oggi è attiva , limitatamente nell’ambito dell’alveo del corso d’acqua a causa del costante, seppur contenuto, apporto di depositi alluvionali del torrente stesso. In particolare poi la sezione del Toscolano risulta essere insufficiente presso la foce per la presenza di campeggi, e nella stessa porzione di territorio si rileva, oltre all’azione di modellazione dovuta agli apporti del torrente, l’importante attività di rimaneggiamento (erosione e deposito) del lago e delle sue correnti. Il fenomeno erosivo è palese nella parte posta a lago ma è soprattutto dovuta alle correnti lacustri. Nell’anno 2005 per ovviare alle problematiche sopra-citate sono stati eseguiti lavori per l’eliminazione del materiale depositato.

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La maggior parte delle trasformazioni dell’alveo e del relativo ambito è da rintracciarsi nell’opera di antropizzazione che ha modificato la sezione utile del torrente e gli sbarramenti asportati.

Per ciò che riguarda le Classi di Fattibilità rilevate nel Comune, come evidenziato dagli elaborati riguardanti la mappatura dei rischi, la conoide è interessata da Classe di Fattibilità 2 con modeste limitazioni nell’ambito delle possibilità trasformative, ad eccezione dell’ambito che segue il tracciato del Toscolano per il quale è prevista la Classe di Fattibilità 3 con consistenti limitazioni alla trasformazione del territorio. In linea generale per le aree interessate dagli abitati si riscontra la Classe di Fattibilità 2 con modeste limitazioni, mentre per le aree montane si rileva la Classe di Fattibilità 4 con gravi limitazioni. Per maggiore dettaglio e in riferimento alla totalità del territorio indagato si rimanda agli elaborati suddetti. Tali Classi sono definite dalla Legge Regionale n° 41 del 24/11/97 e sono determinate sulla base dell’idoneità geologica delle particelle di terreno a sopportare trasformazioni d’uso.

Le tavole T11) evidenziano la ricognizione delle condizioni di fattibilità geologica mostrando con maggior dettaglio le condizioni locali, con una prima valutazione sulla compatibilità delle previsioni urbanistiche, con le condizioni geomorfologiche e geotecniche più critiche del territorio indagato. Si evidenzia che a Toscolano - Maderno non è previsto un azzonamento acustico con relativa disposizione della zonizzazione.

Il territorio di Toscolano- Maderno per ciò che concerne gli aspetti connessi alla pericolosità sismica ricade in zona 2 secondo la classificazione contenuta nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica".

Si richiama la tavola T11c) Pericolosità sismica nella quale si specificano, in riferimento al territorio in analisi, le zone con la relativa classificazione secondo il grado di pericolosità sismica.

Attenzioni, criticità, indirizzi per la verifica di compatibilità delle proposte di PII e SUAP inerenti il capitolo.

Alla luce di tale scenario, dunque, le singole proposte di P.I.I. e S.U.A.P. dovranno farsi carico della verifica di eventuali interferenze in riferimento alle tematiche sopra

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2.3 Indicazione degli indirizzi strategici di riferimento per la definizione del modello di organizzazione spaziale del territorio, il miglioramento della qualità urbana e ambientale, il potenziamento della competitività e l’ampliamento del mercato urbano

Gli obiettivi strategici di riferimento per la definizione del modello di organizzazione spaziale della città, sottesi alla Programmazione Integrata d’Intervento, sono: a. La realizzazione o il completamento di opere o di servizi di qualità aggiuntiva di dimensione e caratteristiche comunali e/o sovracomunali altrimenti non attuabili con i normali canali di finanziamento pubblici, con riferimento prioritario al proseguimento delle azioni e dei processi di recupero e valorizzazione innescati per la Valle delle Cartiere e delle zone archeologiche; b. Le proposte di interventi su aree interessate da fenomeni di degrado e/o dismissione, con particolare riferimento alle aree produttive presenti in sito; c. La ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi su aree industriali, artigianali; d. La realizzazione di opere di mitigazione e di risarcimento ambientale e paesistico di ambiti di criticità territoriale di scala comunale e/o sovracomunale, connessi, in via preferenziale, agli ambiti posti sotto tutela e ricadenti all’interno del Parco Alto Garda Bresciano; e. Le proposte per il rafforzamento dei caratteri identificativi locali attraverso l’attivazione di processi di tutela e valorizzazione della risorsa naturale, con riferimento particolare al Parco Alto Garda Bresciano e alla Valle delle Cartiere e ai relativi progetti; f. La realizzazione di infrastrutture stradali e per la sosta di servizio comunale e per il miglioramento generale della viabilità; g. Il miglioramento, l’adeguamento e la realizzazione, ove necessario, di strutture per l’arredo urbano, la sentieristica e l’accessibilità del territorio in genere; h. Il potenziamento dei servizi e delle strutture scolastiche; i. Il miglioramento delle possibilità di conseguimento delle previsioni del P.R.G., ivi comprese l’eliminazione, la sostituzione e/o la razionalizzazione di previsioni di servizio superate con riferimento a problematiche, vincoli e normative sopravvenute; j. Il consolidamento del sistema insediativi concentrando il focus sul riequilibrio dei livelli di distribuzione dei servizi e della loro accessibilità nel territorio; k. I programmi volti alla realizzazione di edilizia convenzionata (da attuarsi ai sensi degli art. 17-18 del D.P.R. 380/2001).

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2.4 Modalità di individuazione dei progetti idonei a perseguire gli obiettivi coerenti con le strategie indicate, nonché il relativo impatto sull’ambiente e sul paesaggio

Oltre alle condizioni di norma di cui al paragrafo 1.2 della premessa i progetti di PII devono contenere almeno 3 delle caratteristiche sotto riportate I criteri di valutazione prioritaria sono relativi a: a. interventi che non prevedano incremento del suolo impegnato dalla pianificazione vigente; b. interventi che prevedano la realizzazione di servizi di scala comunale o sovra locale di qualità aggiuntiva; c. interventi che migliorino le previsioni di piano in relazione al conseguimento degli obiettivi strategici di riferimento dichiarati o che sanino condizioni previste non attuabili; d. interventi volti alla riorganizzazione e riqualificazione territoriale, sia dal punto di vista ambientale, che paesistico e insediativo; e. interventi che non introducano particolari criticità sul sistema delle reti tecnologiche dimostrando l’assoluto equilibrio delle condizioni ecologico ambientali con particolare riferimento al ciclo dell’acqua; f. interventi che prevedano una dotazione completa in loco degli standard primari (parcheggi) e/o la dotazione di verde connesso ad effetti di mitigazione paesistica ed ecologica degli insediamenti di particolare rilievo e portata; g. interventi volti a recuperare gli edifici e le aree visibilmente degradate e/o dismesse, in particolare nel centro storico o in ambiti contigui; h. interventi che prevedano una ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi migliorativi di aree industriali e artigianali; i. interventi volti a sostenere e potenziare le attività commerciali, ricettive o attrattive all’interno del tessuto urbano; j. interventi che prevedano l’aumento del peso insediativo o il cambio di previsione di destinazione in ambiti già impegnati e contigui ad ambiti impegnati utilizzando e ottimizzando gli edifici e le infrastrutture presenti; k. interventi che favoriscano gli insediamenti caratterizzati da un mix funzionale e sociale; l. interventi che favoriscano la capacità attrattiva del centro abitato grazie a nuovi servizi o funzioni particolari, comunque in equilibrio di dotazioni primarie; m. interventi che prevedono la conversione delle attività ricettive all’aria aperta in strutture turistico - ricettive della gamma alberghiera con finalità di riordino paesistico;

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2.5 Modalità di intervento, compresi gli eventuali criteri di perequazione , compensazione e di incentivazione finalizzate a rispondere ai bisogni della comunità, in particolare a promuovere politiche di riutilizzo delle aree urbane compromesse

2.5.1 Concorso delle risorse:parametri e stima per la verifica dell’equilibrio Ai fini di una corretta valutazione dei benefici indotti dall’attuazione del PII, anche con riferimento a futuri ulteriori esempi, oltre alla verifica di coerenza con i contenuti del documento d’inquadramento e nella fattispecie con la verifica della reale necessità di dotazione dei nuovi servizi prospettati, oltre alla verifica generale di coerenza con i contenuti della pianificazione urbanistica sovraordinata, di coerenza con gli strumenti pianificazione paesistica nonché con gli scenari dei diversi ulteriori sistemi territoriali di riferimento (insediativo, mobilità, ambientale) ed infine con i contenuti generali d’indirizzo del PRG vigente, si è ritenuto corretto riferirsi anche ad un criterio di tipo economico ai fini di valutare la congruità dei benefici derivanti dalla trasformazione urbanistica.

A tal proposito, oltre al normale concorso finalizzato alla realizzazione degli standard pubblici di servizio all’insediamento previsto, alla realizzazione delle reti e delle infrastrutture, all’attuazione di previsioni eventuali di dotazione per parcheggi pubblici fuori comparto, si ritiene di considerare preminente la valutazione del beneficio pubblico derivante dalla dotazione aggiuntiva di immobili (o risorse) per un servizio di qualità. Quello sottoesposto vuole essere, fra gli altri possibili, un metodo oggettivo di verifica dei costi/benefici pubblici prodotti dal P.I.I. considerando fra i costi per la collettività quello della perdita, ancorché limitatissima, di fattori di naturalità e/o di pregio paesistico derivanti dalla trasformazione urbanistica delle aree dimesse.

Secondo questo metodo, la valorizzazione del beneficio economico portato dalla trasformazione costituisce parametro di riferimento per la valutazione di congruità derivante dal concorso per la dotazione degli standard di qualità aggiuntiva.

Stima del beneficio immobiliare concesso per la trasformazione - Area interessata da trasformazione mq A) - superficie lorda di pavimento (slp) assegnata mq B) - Valore di mercato dell’edificabilità eu/mq C) - Valorizzazione edilizia complessiva (CxB) eu D) - Valore unitario dell’immobile attuale (dimesso o area) eu/mq E)

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- Valore complessivo dell’immobile (dismesso) (ExA) eu F) - Incremento di valore (D-F) eu G)

In considerazione della specificità dell’intervento di trasformazione, nonché del contesto e dell’ambito territoriale da modificare, si può ritenere che un parametro corretto per stabilire l’equità dell’indennizzo urbanistico da prevedere possa essere indicativamente del 20-25% dell’incremento di valore conseguente alla trasformazione o alla modifica dell’assetto pianificatorio e normativo.

Tale indirizzo potrà essere, a scelta dell’Amministrazione Comunale: a) corrisposto sotto forma di denaro ed amministrato direttamente dall’Ente, con l’eventuale concorso economico del medesimo per attuare la previsione di dotazione di standard di qualità aggiuntiva; b) corrisposto sotto forma di opere direttamente realizzate; in tal caso il riferimento sarà con l’importo “a base d’asta” con incremento, se necessario dei costi tecnici di progettazione dell’opera pubblica, e potranno nell’eventualità e scelta del comune, concorrere le risorse derivanti dalla monetizzazione e dal contributo sul costo di costruzione a patto che l’importo di copertura pubblica risulti secondario rispetto a quelle del proponente privato.

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2.5.2 Prescrizione operativa in capo ai capitoli precedenti La documentazione necessaria a supporto e giustificativa delle proposte, le verifiche di compatibilità utilizzando, per gli aspetti concernenti la pianificazione provinciale, la normativa del PTCP, indicate in carattere corsivo e grassetto nei paragrafi di analisi, unitamente alle opere di adeguamento, mitigazione e risarcimento conseguenti, previste e/o indicate dal responsabile del procedimento, dovranno essere regolamentate da apposita convenzione debitamente trascritta e garantita. L’inizio di nessuna attività potrà essere autorizzato o legittimato in assenza di un collaudo tecnico specifico che garantisca la regolare attuazione delle previsioni.

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3 V.I.A. / V.A.S.

I programmi integrati d’intervento sono soggetti a valutazione ambientale strategica ai sensi dell’art. 4 della L.R. 12/2005 in attuazione della direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del consiglio del 27 giugno 2001. Tale procedura non esclude dove previsto dalla normativa esistente l’applicazione della procedura di V.I.A. ai sensi del comma 4 dell’art. 87 della L.R.12/2005. Diventa indispensabile valutare prioritariamente gli effetti dei contenuti del PII sul • Sistema della Mobilità • Sistema ambientale: - aria - acqua - suolo • Sistema del Paesaggio e dei beni culturali • Sistema insediativo: - peso - verifica dotazione di standard

Sino all’emanazione completa (Consiglio Regionale per gli indirizzi generali e Giunta Regionale per “gli indicatori”) dei criteri per la V.A.S. non risulta cogente la procedura partecipativa “politica” della medesima. La tabella che segue illustra, in via sintetica, un possibile elenco di temi prioritari e di indicatori per il monitoraggio da tenere in considerazione nella redazione della V.A.S. di un P.I.I.

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Temi prioritari Indicatori Indicatori di approfondimento Minimizzare il consumo di area urbanizzata/ superficie territoriale suolo libero Recuperare e riutilizzare le superficie aree dismesse aree dismesse recuperate/superficie aree dismesse totali Aumento della quota quota spostamenti tramite mezzo -n° parcheggi/abitanti+ city user modale di trasporto pubblico pubblico/ totale spostamenti '-% riempimento medio parcheggi custoditi bici/ n° partenze dalla stazione '- velocità commerciale media trasporto pubblico '- Km effettuati/ Km rete

Potenziamento rete ciclabile - km nuove piste/Km piste esistenti '- Km piste ciclabili/ Km strade comunali Contenimento congestione n° passaggi auto in sezioni significative -tempo medio spostamenti( da traffico grafo rete) '- tempo totale grafo Favorire l' integrazione mq edilizia convenzionata o agevolata/ - costo medio al mq edilizia sociale e l' accesso all' totale mq edilizia abitativa residenziale/ costo medio al mq abitazione in provincia '- costo medio locazione residenziale per vano/ costo medio in provincia '- età media residenti

Miglioramento dotazione e - servizi erogati via telematica/ totale dei offerta qualitativa di servizio servizi '- n° residenti entro 500 metri didistanza dai servizi Servizi e innovazione n°iscritti a scuole di specializzazione e - n° accessi ai centri di tecnologica nel settore formazione avviamento al lavoro produttivo '- n° accessi ai centri di supporto all' impresa Ruolo istituzionale come n° accessi ai servizi da altri comuni/ - n° iscritti all' università' città di servizi totale mq edilizia abitativa -n° addetti al terziario/ totale addetti Sostegno alla creazione di n° licenze commerciali di vicinato - superficie aree centri commerciali naturali pedonali/superficie urbanizzata '- n° licenze commerciali di vicinato nei quartieri/ totale licenze commerciali Compattazione del disegno perimetro area urbanizzata/superficie urbano e recupero aree di area urbanizzata (indice di frangia frammentazione)

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Temi prioritari Indicatori Indicatori di approfondimento Tecnologie innovative per volumetria servita da n° edifici realizzati secondo criteri di contenimento consumo cogenerazione/volumetria totale risparmio energetico/ totale edifici energetico realizzati consumo di elettricità per uso domestico/ abitanti Contenimento n° superamenti livelli PM 10 n° superamenti livelli e tassi medi altri inquinamento atmosferico inquinanti(NO2,CO,….) Qualità e consumo - COD media mg/l Livelli principali inquinanti nel Lambro risorse idriche '- consumo annuo acqua potabile/ abitante Riequilibrio ecologico e superficie boscata/superficie -mq verde pubblico/ abitante aree a verde territoriale '-km verde lungo il confine comunale -km perimetro totale confine '- km corridoi ecologici Difesa del suolo superficie permeabile in -superficie permeabile in profondità area profondità/ superficie territoriale urbana/superficie urbanizzata '-superficie permeabile in profondità a/superficie espansioni+trasformazioni Contenimento rifiuti rifiuti raccolta differenziata/ totale -n° richieste informazioni rifiuti '-n° seminari e convegni Comunicazione e - n° accesi al sito web del partecipazione comune

Si ritiene corretto comunque acquisire elementi e pareri (da V.A.S.) sul presente documento e procedere con relazioni di V.I.A. sui singoli P.I.I. considerando, per entità limitate la possibilità d’esclusione.

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4. Procedure per l’approvazione

P.I.I. conformi al P.R.G.: adozione da parte del Consiglio Comunale; 15 giorni di deposito ed esposizione + 15 giorni per il recepimento delle osservazioni. Entro 60gg dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni il Consiglio Comunale approva il piano attuativo (procedura art. 14 commi 1,2,3,4 L.R. 12/05)

Per P.I.I. non conformi al P.R.G. (art 14 comma 5 L.R. 12/05): il P.I.I. viene approvato in variante ai sensi dell’art. 13 comma da 4 a 12 della L.R. 12/05. Adozione da parte della Consiglio Comunale; 15 giorni di deposito ed esposizione più 15 giorni per il recepimento delle osservazioni. Acquisizione del parere da parte della Provincia, con riduzione a 45 dei giorni previsti per tale espressione, per la verifica rispetto ai contenuti del P.T.C.P. previa l’acquisizione del parere sulle competenze esclusive in materia ambientale-naturalistica e del paesaggio, di competenza del Parco dell’Alto Garda Bresciano Contemporanea trasmissione dei documenti all’ASL e all’ARPA per la presentazione di osservazioni relativi agli aspetti di tutela igienico-sanitario ed ambientale. Il P.I.I. viene poi approvato dal Consiglio Comunale entro 60 giorni dall’acquisizione dei pareri di cui sopra.

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5. Elenco documentazione minima per le proposte di P.I.I.

5.1 Documento generale d’inquadramento Allegato in copia del presente, che definisce gli obbiettivi generali e gli indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della programmazione integrata d’intervento

5.2 Componente Urbanistica1 Parte degli elaborati sono gia corredati al Documento d’inquadramento e quindi disponibili per tutti. Le varie tavole devono essere realizzate alla scala più idonea per leggere correttamente la localizzazione, le informazioni e gli effetti dell’ambito di PII.

TAVOLE GRAFICHE2

Quadro generale ricognitivo di riferimento T1) Inquadramento territoriale T1.a) Planimetria di inquadramento territoriale T1.b) Inquadramento del territorio comunale con evidenziazione delle componenti di macrostruttura (abitati, viabilità primaria, idrografia, servizi significativi) con perimetrazione dell’ambito del PII T2) Estratto dal P.T.C.P. T2.a) Struttura di Piano T2.b) Componente Paesistica T2.c) Piano della Viabilità della Provincia di Brescia. Indirizzi strategici T3) Sintesi delle previsioni urbanistiche dei comuni limitrofi. Estratto dal Mosaico dei Piani T3.a) Tavola di azzonamento T3.b) Tavola dei vincoli

1 Con (x) vengono indicati gli elaborati necessari in caso di PII in variante allo strumento generale comunale. 2 Gli elaborati grafici dovranno riportare, in funzione della scala di lettura, l’individuazione tramite simbologia o perimetrazione dell’ambito di PII

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Quadro conoscitivo del territorio comunale T4) Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” T5) Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle previsioni non attuate T6) Analisi quantitativa dell’utilizzo del suolo (direttiva ex art.141 PTCP) T7) Individuazione e stato d’attuazione dei servizi esistenti T8) Dimensionamento (schematico) del piano T9) Individuazione delle previsioni con contenuti di destinazione analoghi a quelli del PII in oggetto

Sistema della mobilità T10) Sistema della mobilità vigente e di progetto (Mobilità, sosta, reti trasporto pubblico) T11) Verifica degli effetti e di adeguatezza delle previsioni del PII (allegato alla relazione sul traffico)

Sistema dei beni culturali e del paesaggio T12) Analisi degli elementi paesistici (per l’ambito interessato)

Sistema naturalistico-ambientale T13) Ricognizione delle condizioni ambientali e naturalistiche (boschi, stagni, paludi, con individuazione degli eventuali endemismi e/o SIC)

Mappatura dei rischi T14) Ricognizione delle condizioni di rischio (fattibilità geologica, idrogeologica e sismica - individuazione di fabbriche a rischio d’incidente rilevante - zonizzazione acustica - zonizzazione elettromagnetica)

Reti tecnologiche T15) Individuazione e verifica di adeguatezza delle reti di sottoservizi (estratto eventuale dal PUGSS)

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ALLEGATI DI TESTO

RELAZIONE (componente urbanistica)

(TITOLO I) Verifica di coerenza dei contenuti del P.I.I. con il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento Cap. 1°) - Estratti dal documento programmatico generale dell’Amministrazione. Cap. 2°) - Ricognizione dei contenuti (di testo e normativi) derivanti dalla pianificazione sovraordinata.

(TITOLO II) Verifica di coerenza dei contenuti del P.I.I. con il quadro conoscitivo del territorio comunale Cap. 3°) - Ricognizione degli atti della pianificazione vigente (evoluzione cronologica) Cap. 4°) - Indicatori demografici socio economici (funzionali ai contenuti della proposta di PII) Sintesi conclusiva conoscitiva demografica/socio/economica) Cap. 5°) - Stato d’attuazione della pianificazione vigente Cap. 6°) - Relazione sul sistema della mobilità Cap. 7°) - Sistema dei beni culturali e del paesaggio Cap. 8°) - Sistema ambientale Cap. 9°) - Sistema dei rischi ed assetto geologico idrogeologico e sismico

RELAZIONE (al progetto di piano) (TITOLO IV) Obbiettivi, politiche d’intervento Cap. 10°) Descrizione delle finalità del Programma Cap. 11°) Verifica di coerenza normativa Cap. 12°) Verifica di coerenza del PII con gli obbiettivi di sviluppo e limiti derivanti da limitazioni sovraordinate o locali Cap. 13°) Obbiettivi quantitativi del PII e loro coerenza con i contenuti del documento d’inquadramento il tutto relativamente a: • Assetto popolazione • Utilizzo suolo • Sistema viabilistico, mobilità • Utilizzazione servizi Cap. 14°) Analisi degli effetti del PII su: • Sistema della Mobilità • Sistema ambientale:

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- aria - acqua - suolo • Sistema del Paesaggio e dei beni culturali (Relazione paesistica ex DPCM 12.12.2005 redatta in coerenza con il metodo di cui al capitolo 2.2.5 del documento d’inquadramento) • Sistema insediativo: - Peso con verifica dei disposti ex artt 141, 142 del PTCP. - verifica dotazione di standard Cap. 15°) RELAZIONE ECONOMICA SULLA FATTIBILITÀ DEL PROGRAMMA • concorso delle risorse • programma temporale Cap. 16°) RELAZIONE (di dettaglio) DELLO STATO DI FATTO Cap. 17°) RELAZIONE (di dettaglio) SUI CONTENUTI DEL PROGETTO

SCHEMA DI CONVENZIONE

5.3 Componente edilizia e da piano attuativo

Parte grafica 1) rilievo dello stato di fatto: a) planimetria (contestualizzata) b) piante c) alzati d) dimostrazione dei parametri (superfici, altezze, slp) 2) planimetria generale di progetto 3) Planivolumetrico generale con indicazione delle dotazioni 4) Schema tipologico degli edifici 5) Simulazioni tridimensionali contestualizzate 6) Progetto preliminare dello “standard di qualità” 7) Progetto preliminare delle opere d’urbanizzazione

Allegati • Computo metrico estimativo delle opere d’urbanizzazione • Computo metrico estimativo dello “standard di qualità” • Quadro economico generale dello standard di qualità • Dichiarazioni di fattibilità tecnica

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• Documentazione fotografica • Certificati catastali • Titolo di disponibilità degli immobili • Relazione di fattibilità Geologica

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TITOLO II Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive. S.U.A.P. ex D.P.R. 20 ottobre 1998 n. 447 e s.m. e i.

6. Premessa

6.1 Introduzione Alla luce delle possibilità di cui all’art. 25 L.R. 12/2005, per il Comune di Toscolano – Maderno si ritiene opportuno favorire, compatibilmente con alcune condizioni territoriali e di indirizzo, l’insediamento ed il potenziamento delle attività produttive anche in variante alle previsioni del PRG vigente. Per questo con il presente documento e con gli allegati grafici viene delineato un quadro di riferimento per le verifiche di compatibilità urbanistica delle proposte ex DPR 447/78, come atto ricognitivo per l’attivazione dello sportello unico per le attività produttive (SUAP).

L’approvazione di un progetto di “sportello unico” in variante allo strumento urbanistico generale racchiude in un unico atto gli effetti di: - variante al P.R.G. - piano attuativo per la localizzazione delle infrastrutture e dei servizi - permesso di costruire per la realizzazione degli edifici, completo delle autorizzazioni di altri enti connessi.

Alcuni passaggi della procedura sotto indicata sono in aggiunta a quanto fornito dalla legge, ma considerano l’opportunità di far evitare al richiedente una produzione nella fase preliminare, di elaborati, altrimenti necessari solo dopo il buon fine delle verifiche iniziali.

Va ricordato che le procedure di cui al DPR 447/98 e successive modificazioni (sportello unico per imprese) mentre comportano uno sgravio per l’utente che, di fatto, si trova ad avere un unico interlocutore per tutte le procedure connesse, implicano un onere

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive organizzativo ed operativo da parte della P.A. che, nella figura del Responsabile del Procedimento, si trova a dover coordinare, smistare e raccogliere quanto prodotto nel merito del progetto da tutti gli enti e le agenzie che normalmente intervengono, a cura diretta del richiedente, nel processo di rilascio del permesso di costruire.

6.2 Inquadramento delle caratteristiche dei contenuti normativi dei S.U.A.P.

Lo sportello unico è inquadrato legislativamente dagli articoli 23 e 24 del D.Lgs.112/98, che recitano: “Sono attribuite ai Comuni le funzioni amministrative concernenti la realizzazione, l’ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione di impianti produttivi, ivi incluso il rilascio delle concessioni o autorizzazioni edilizie” (Art. 23, c. 1. D.Lgs. 112/98). “Ogni Comune esercita, singolarmente o in forma associata, anche con altri Enti Locali, le funzioni di cui all’articolo 23, assicurando che un’unica struttura sia responsabile dell’intero procedimento” (Art. 24, c. 1. D.Lgs. 112/98).

Presso la struttura (ossia l’unità organizzativa responsabile) è istituito uno sportello unico al fine di garantire a tutti gli interessati l’accesso, anche in via telematica, al proprio archivio informatico contenente i dati concernenti le domande di autorizzazione e il relativo iter procedurale, gli adempimenti necessari per le procedure autorizzative, nonché tutte le informazioni disponibili a livello regionale, ivi comprese quelle concernenti le attività promozionali, che dovranno essere fornite in modo coordinato (Art. 24, c. 1. D.Lgs. 112/98).

A sua volta, l’art. 3, c. 1, del D.P.R.447/98 dispone che “I comuni esercitano, anche in forma associata, ai sensi dell’art. 24, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, le funzioni ad essi attribuite dall’art. 23, del medesimo decreto legislativo, assicurando che ad un’unica struttura sia affidato l’intero procedimento. Per lo svolgimento dei compiti di cui al presente articolo, la struttura si dota di uno sportello unico per le attività produttive, al quale gli interessati si rivolgono per tutti gli adempimenti previsti dai procedimenti di cui al presente regolamento”.

La finalità dello sportello unico è quella di garantire la semplificazione dell’azione amministrativa e la conseguente riduzione degli oneri amministrativi a carico

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive dell’imprenditore nonché dei tempi necessari per ottenere le varie autorizzazioni da parte degli enti pubblici coinvolti nel procedimento unico.

Sintetizzando lo sportello unico ha come scopo principale quello di offrire servizi di tipo (D.G. R. n. 6/4138 del 5/2/1999) : • amministrativo, relativi cioè al complesso delle autorizzazioni; • informativo e promozionale, poiché raccoglie e diffonde le informazioni sulle normative in vigore riguardanti lo svolgimento di attività economiche, le modalità di accesso alle agevolazioni a disposizione, la struttura produttiva del territorio comunale e della Regione di appartenenza.

Per ciò che attiene alle procedure relative alla variante urbanistica nell’attivazione del S.U.A.P. si deve fare riferimento a quanto previsto all’art. 5 del D.P.R. 447/98, tuttavia la deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia del 21 dicembre 2001, n. 7/7569, avente per oggetto “Modifiche ed integrazioni alla D.G.R. 5 febbraio 1999, n. 6/41318 “sportello unico per le imprese – Prime indicazioni per la costituzione e l’avvio delle strutture comunali di cui all’art. 24 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 ed al D.P.R.20 ottobre 1998, n. 447” specifica l’iter per l’approvazione della variante prevista dall’art. 5 del D.P.R. n. 447/98 come modificato dal D.P.R. 440/00., nonché dell’art 97 della L.R. 12/2005.

Con l'entrata in vigore del DPR 440/00 (Regolamento recante modifiche ed integrazioni al DPR 447/98) si definiscono con maggiore specificità i campi di applicazione in cui interviene lo Sportello Unico: il regolamento, infatti, fa rientrare nel vasto concetto di "impianti produttivi" le attività di produzione di beni e servizi tra le quali l'agricoltura, il commercio e l'artigianato, il turismo e le attività alberghiere, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari, i servizi di telecomunicazioni. Uno dei compiti principali attribuiti allo Sportello Unico è quello di accelerare il procedimento: con il DPR 440/00 il legislatore ribadisce con forza questo concetto, affermando inequivocabilmente l'unicità della domanda, l'unicità del procedimento e l'unicità della risposta.

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L’allegato alla deliberazione regionale chiarisce che la Conferenza di Servizi deve provvedere all’approvazione del progetto unitamente a tutte le variazioni che risultino necessarie per assicurare all’intervento la conformità urbanistica. Naturalmente i presupposti per la convocazione della Conferenza di Servizi come ribadito nella D.G.R. sono la carenza, nel territorio comunale, di aree destinate all’insediamento, di impianti produttivi, o la loro insufficienza in relazione al progetto presentato, poiché solo così si giustifica l’approvazione delle variazioni urbanistiche dirette a consentire, sotto l’aspetto urbanistico ed edilizio, la realizzazione dell’intervento sull’area indicata nel progetto presentato alla struttura. Considerata l’indispensabilità di tale requisito, esso deve essere adeguatamente dichiarato e motivato già nell’atto di convocazione della Conferenza di Servizi.

Nel caso di progetto comportante la VIA regionale o la verifica di cui all’art. 10 del D.P.R. 12 aprile 1996, la procedura di verifica o di VIA del progetto deve essere espletata preventivamente alla convocazione della Conferenza di Servizi prevista dall’art. 5 del D.P.R.447/98. A tal fine, la relativa documentazione deve pervenire in un termine tale da garantire agli uffici regionali competenti, rispettivamente, non meno di 60 e 150 giorni per il rilascio del parere. Successivamente all’acquisizione del parere, il responsabile del procedimento unico convocherà la Conferenza di Servizi nel rispetto dei tempi previsti dall’articolo 14-ter c. 2, della L. 241/90 come modificato dall’articolo 11 della L. 340/00.

Anche la L. R. 12 dell’11 marzo 2005 al Capo II, art.97 (Sportello unico per le attività produttive) richiama le procedure relative ai progetti presentati allo sportello unico per le attività produttive qualora questi risultino essere in contrasto con il P.R.G-P.G.T., rimandando a quanto previsto all’art. 5 del D.P.R. 447/1998, integrandolo con le disposizioni di cui al medesimo art. della “Legge sul Governo del territorio”. In particolare si specifica che alla conferenza dei servizi deve essere sempre convocata la Provincia ai fini della compatibilità del progetto con il proprio piano territoriale di coordinamento ( art. 2). Inoltre in base all’art. 3 “non sono approvati i progetti per i quali la conferenza dei servizi rilevi elementi di incompatibilità con previsioni prevalenti del PTCP- P.T.C o del PTR”.

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6.3 Analisi conoscitive del contesto territoriale di riferimento Prima di procedere all’attivazione dello “sportello unico” è utile dotarsi di alcune informazioni generali sullo stato di attuazione della pianificazione generale vigente con particolare riferimento a: 1. verifica della disponibilità residuale delle aree produttive 2. situazione statistica inerente a:unità produttive, tipologie,addetti, dinamica storica,popolazione e famiglie del Comune e del sistema urbano sovracomunale di riferimento 3. reti infrastrutturali e di sottoservizi 4. problematiche ambientali e paesistiche generali

Quest’attività è esplicabile attraverso una serie di elaborati di utilizzo generale per la valutazione preliminare e per il supporto in sede di approvazione definitiva delle singole istanze.

In particolare per i punti 2, 3 e 4 si richiamano le analisi conoscitive elaborate al Titolo I del presente documento, sia per ciò che concerne gli aspetti di ricognizione delle condizioni di generalità territoriale e singolarità locale rilevate, sia per ciò che attiene al quadro di riferimento programmatorio vigente nel contesto di riferimento.

Per ciò che attiene , nello specifico, al sistema produttivo e alla verifica della disponibilità residuale delle aree produttive si fa riferimento al quadro qui di seguito delineato.

La realtà economica del Comune di Toscolano-Maderno si caratterizza per la presenza della Cartiera che occupa circa 330 addetti che, quindi, costituisce il fattore produttivo dominante a livello dimensionale. L’area che occupa lo stabilimento si trova nelle immediate vicinanze del lago nel conoide di deizione, in un ambito già urbanizzato, che definisce il nucleo di Toscolano. Tale attività si conferma come una realtà consolidata a Toscolano-Maderno insieme, comunque, ad altre attività diffuse di natura prevalentemente artigianale, che in genere hanno raggiunto una stabilità produttiva e che integrano il tessuto economico locale.

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Il settore maggiormente sviluppato risulta essere, comunque, quello del comparto turistico, che si compone di una struttura basata sugli esercizi alberghieri, i campeggi e le attività extra alberghiere (Bed&Breakfast, affittacamere), con impianti ricettivi che rispondono ad una domanda rivolta principalmente ad un turismo medio composto da famiglie.

Risulta, invece, di minore rilevanza la realtà agricola, nonostante le potenzialità offerte dal territorio per colture specializzate e pregiate. Si riscontra, invece, una presenza interessante di attività florovivaistiche rivolta principalmente alla commercializzazione dei prodotti più che allo sviluppo specialistico. Tali attività si localizzano principalmente lungo la statale gardesana, ed a Maderno.

La collocazione delle aree agricole è sita principalmente lungo gli ambiti dei primi rilievi in prossimità delle frazioni comunali.

Le strutture locali, dunque, si fondano su un'offerta turistica molto efficace per numero di presenze e periodo di permanenza, soprattutto per i campeggi che con strutture permanenti sono localizzati prevalentemente lungo il torrente Toscolano, in prossimità della costa, nella porzione territoriale riferita al nucleo di Maderno, Toscolano ed in località Lefà.

La strutture ricettive, che costituiscono pertanto il settore consolidato nell’economia comunale si dividono tra alberghi (28), campeggi (7) e Bed&Breakfast (4) e, in totale, sono in numero maggiore rispetto a quelli presenti nei comuni limitrofi, offrendo una quantità di posti letto superiore e maggiormente differenziata a livello di attrattività. La localizzazione degli alberghi risulta essere principalmente situata nel centro abitato di Maderno e Toscolano e lungo la strada che costeggia il lago.

Le attività commerciali e ricettive, in particolare, si differenziano per tipologia e fanno registrare un numero di alberghi pari a 32, di strutture ricettive all’aria aperta (campeggi) pari a 7, di bar/gelaterie/trattorie/ristoranti pari a 47, 6 agriturismi, 16 fra appartamenti per vacanza e rifugi, 4 Bed&Breakfast; per ciò che riguarda le altre attività si rilevano sul territorio un numero di 15 alimentari e 51 esercizi commerciali di vicinato, 5 edicole, 2 farmacie, 3 supermercati per la grande distribuzione, 5 tabaccherie, 4 aree di servizio e 3 frantoi.

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La Tav. T5b Analisi insediativa Produttiva individua sul territorio la localizzazione dettagliata delle attività produttive declinate secondo le seguenti categorie: a.Turistico ricettive; b.Commerciali; c. Produttive; d.Servizi; mentre l’elenco allegato di seguito fornisce un censimento completo delle attività rilevate sul territorio secondo l’aggiornamento più recente.

COMUNE DI

TOSCOLANO MADERNO

Provincia di Brescia

Settore Attività Produttive

1 Bar Gunny Viale Marconi, 9 TOSCOLANO Daffini Daniela 2 Bar Lido Azzurro Lung.Zanardelli,15 MADERNO Apollonio Franco 3 Ristorante La Macina Via Cecina,6 TOSCOLANO Collini Ruggero Unhachirangrak Vannee e C 4 Ristorante Bella Napoli - Al Muretto Via Roma,25 MADERNO Sas 5 Ristorante Cantinone P.zza San Marco,49 MADERNO Bertollo Vito 6 Risto-Pizzeria Pablo Via Garibaldi,75 MADERNO Singh Satnam e C. “B & B di Boschetto e Bazzani 7 Bar Benaco Via Statale,116 TOSCOLANO snc” Veronesi Cesare e Giovanelli 8 Bar Pasticceria Centrale P.za San Marco,17 MADERNO Eleonora 9 Bar Gelateria Dolomiti P.za San Marco,33 MADERNO Calchera Paolo 10 Bar Capuccini Giuseppina Via Caboto TOSCOLANO Capuccini Giuseppina 11 Bar Ristorante Nuovo Ponte Via Golf TOSCOLANO Andreoli Fiorenzo 12 Bar Castellari Via P.Gaino,47 TOSCOLANO Castellari Luigia 13 Bar Sporting Pub Via Ugo Foscolo,7 MADERNO Gazzaniga Milvia e C. 14 Bar Furious Pub Viale Marconi,28 TOSCOLANO Poli Andrea snc 15 Bar Da Bernard P.Michelangelo,18 TOSCOLANO Fontana Daniela 16 Ristorante Il Cortiletto Via F.lli Bianchi,1 MADERNO Danesi Riccardo 17 Bar Ponte Vecchio Largo Matteotti,12 TOSCOLANO Franzoni Loris 18 Bar Montespino Via Cartiere,16 TOSCOLANO Onorati Giovanni 19 Ristorante La Sosta Via Cecina,79 TOSCOLANO Giacomelli Luigina 20 Bar Roma P.zza Caduti,14 TOSCOLANO Trevisani Giancarlo “La Tana di Bertella e Pasini 21 Ristorante La Tana Via Aquilani,14 MADERNO snc” Lido degli Ulivi snc di Perini & 22 Risto-Pizzeria Ulivi Viale Marconi,38 TOSCOLANO Bertanza 23 Ristorante Al Bertansì Via Roina,31 TOSCOLANO Magri Tiziana 24 Ristorante San Carlo Via Trento,200 TOSCOLANO Merigo Germano 25 Bar Chiosco ai Giardini Via Bellini,1 MADERNO Fanelli Andrea 26 Bar , Lung.Zanardelli,15 MADERNO Cominelli Massimo 27 Pizzeria Gatto Giallo Via Montana,31 MADERNO Perolini Paola Violante 28 Risto-Pizzeria La Bussola P.za San Marco,10 MADERNO Giovannini Marco

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Rustichel snc di Tavella 29 Risto-Pizzeria Rustichel Via Maclino,31 MADERNO Pasquale & C. 30 Bar Alle Piante Largo IV Novembre TOSCOLANO Raggi Giovanni OSAWA di Glisenti Michela & 31 Risto-Pizzeria Ohsawa Via F.lli Bianchi MADERNO C. snc 32 Ristorante Boccondivino Via Cavour MADERNO Zambiasi Edoardo 33 Bar Gelateria Rubinelli P.zza Caduti,1 TOSCOLANO Rubinelli Enzo GIGLIO di Lazzarotto Leda e 34 Bar Gelateria Viennese Viale Marconi,9 TOSCOLANO C.

35 Bar Posta Via Statale,136 TOSCOLANO SAB di Bertella e Andreoli snc

36 Bar L’angolo del Caffè P.za San Marco,45 MADERNO Sinibaldi Micaela 37 Risto-Pizzeria S. Ercolano Via Statale ,5 MADERNO Maccarinelli Anna 38 Risto-Pizzeria Il Saraceno Via Ugo Foscolo MADERNO Amato Luciano 39 Bar Stazione Largo Matteotti n,5 TOSCOLANO Truzzi Lucia 40 Ristorante Bar La Cascina Via S. Ambrgio,16 MADERNO Ramazzotto Federico

41 Bar Pizzeria Benella Via Bornico,1 MADERNO Perini Giovanni e C Snc

42 Panineria Rist Caffè Arco P.zza San Marco MADERNO Buffon Daniela e C. 43 Bar Les Folies Loc.Riva Grande TOSCOLANO Tonoli Emanuela NEW BAR 2000 snc di Maffei 44 Bar New Bar 2000 Via Statale n.77 MADERNO Fulvia 45 Gelateria Azzurra 86 L.go Zanardelli, 18 MADERNO AZZURRA 86 di Donelli snc 46 Bar Trattoria Antica Tratt."En Piaseta" Via Benamati, 86 MADERNO Cipani Milena 47 Chiosco Bar Bernini Villa Hosak TOSCOLANO Bertasio Monica 48 ALBERGO VILLA ANGELA Via Dante MADERNO COLLINI Paolo 49 ALBERGO CAVALLINO Via Cecina n. 10 TOSCOLANO BELTRAMI Fiore M. 50 ALBERGO GARDEN Via Marconi,17 TOSCOLANO KLEIN Jemolo N. 51 ALBERGO EUROPA Via Marconi,6 TOSCOLANO ZHANG XUE WEI

52 ALBERGO ADRIA P.za Caduti,4 TOSCOLANO GARDA E DINTORNI SRL

53 ALBERGO BELSOGGIORNO Via Roma,19 MADERNO GARDASOL s.r.l. 54 ALBERGO SORRISO Via Religione,5 TOSCOLANO Bregoli Fabio snc 55 ALBERGO EDEN P.za San Marco,27 MADERNO BRIGHENTI Walter VARTI SNC di BATTISTELLA 56 ALBERGO VIENNA Via Garibaldi,43 MADERNO Tino 57 ALBERGO SOLE Via Promontorio,7 MADERNO ALBERGO SOLE SNC 58 ALBERGO ALPINA Via Sanico,43 MADERNO BOTTONE GIUSEPPE DALDOSSI ORNELLA & C. 59 ALBERGO FONTANELLA Via Trento,83/85 TOSCOLANO s.a.s. 60 ALBERGO ULIVI MEUBLE’ Via Colombo,7 TOSCOLANO ECLI Paola ALBERGO RIST. IGEA di 61 ALBERGO IGEA Via Caboto,46 TOSCOLANO Fusi Adriano & C. 62 ALBERGO SAN MARCO P.zza San Marco,5 MADERNO GABARDI Franco 63 ALBERGO DIANA MEUBLE’ Via Aquilani,8 MADERNO MEUBLE DIANA S.A.S. 64 ALBERGO SPLENDID Via L.Zanardelli,28 MADERNO LUCCHINI LUCIA ALBERGO MILANO di 65 ALBERGO MILANO Via L.Zanardelli,12 MADERNO Manfredini P &C. s.n.c.

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66 ALBERGO GIARDINO Via Benamati,58 MADERNO PEROLINI FRANCESCO

67 ALBERGO GOLFO Via Aquilani,1 MADERNO POLLINI DAVIDE HOTEL MADERNO di Piva 68 ALBERGO MADERNO Via Statale n. 12 MADERNO P&C Snc 69 ALBERGO NUOVO PONTE Via Golf,56 TOSCOLANO ANDREOLI Fiorenzo 70 ALBERGO TRE LAMPIONI Via Statale,60 MADERNO BERNAVA Francesco 71 ALBERGO VITTORIA Via Benamati,118 MADERNO TONONI Luca A. ZAMBIASI SNC di Zambiasi 72 ALBERGO ROCK Via Roma,37 MADERNO Bernardo” 73 ALBERGO BELVEDERE GARNI' Via Maclino,6 MADERNO FLLI PERINI &C SAS P.R.SAN MARZIANO DI DON 74 ALBERGO VILLA MARIA Via Roma, 45 MADERNO ORIONE 75 alimentari Alessi Rosalinda Via Benamati MADERNO Alessi Rosalinda 76 alimentari Caprice Pasticceria Via Statale TOSCOLANO Ardigò Patrizia 77 alimentari Erboristeria Biancospino Viale Marconi, 9 TOSCOLANO Lombardi Paola 78 alimentari Forneria Lorenzi Via Statale, 116 TOSCOLANO Lorenzi Barberina 79 alimentari Forneria Orlandi Via Garibaldi, 21 MADERNO Orlandi Gigliola 80 alimentari Forneria Perolini Via Benamati, 58 MADERNO Perolini Giuseppe/Maria 81 alimentari Lagomar Fish Via Giordani, 11 MADERNO Marai snc 82 alimentari Macelleria Santelmo Via Benamati, 131 MADERNO Santelmo sas 83 alimentari Maderno Frutta snc Via Statale, TOSCOLANO D'Errico Roberto 84 alimentari Meglio Despar Via Trento, 172 TOSCOLANO Meglio Despar snc 85 alimentari Panificio Alghisi Via Benamati, 130 MADERNO Alghisi e C. snc 86 alimentari Panificio CaPiLù Via Trento, 152 TOSCOLANO Ghilotti Luciano 87 alimentari Panificio Usardi P.zza Michelangelo, 1 GAINO Usardi Alessandra Pellegrini Francesco (vedi n° 88 alimentari Pellegrini Francesco Via Benamati, 131 MADERNO 82) 89 alimentari Righettini Alimentari Via Maclino, 11 MADERNO Righettini Milena 90 VICINATO Ai Mille Articoli Via Trento 89 TOSCOLANO Baruffaldi Piergiacomo 91 VICINATO Aiani Mobili sas Via Porto 1 TOSCOLANO Castellini Pierangelo e C. 92 VICINATO Antichità Tononi Via Vitali 10 MADERNO Tononi Gianfranco 93 VICINATO Baruffaldi Tiziana Via Trento, 89 TOSCOLANO Baruffaldi Tiziana 94 VICINATO BauBauMicioMicio Via Giordani 3 MADERNO Tonoli Marisa 95 VICINATO Bergamini Sport Viale Marconi 9 TOSCOLANO Bergamini Davide 96 VICINATO Bertella Ceramiche Via Solino 29 MADERNO Bertella Nevio & C snc 97 VICINATO Bottura Maria Teresa Via Trento 133 TOSCOLANO Bottura Maria Teresa 98 VICINATO Calzature Damiani Viale Marconi 9 TOSCOLANO Calzature Damiani 99 VICINATO Cartoleria Il Papiro Via Trento 18 TOSCOLANO Ciullo Verena 100 VICINATO Centro Foto Via Marconi 9 TOSCOLANO Castellini Paolo 101 VICINATO Colorificio Toselli Viale Marconi 9 TOSCOLANO Paladini Dario eC snc 102 VICINATO Farmacia Minelli Via Statale 93 TOSCOLANO Minelli Giancarlo 103 VICINATO Ferramenta Andreoli Via Beltrami 12 MADERNO Andreoli snc 104 VICINATO Ferramenta Castellini Via Trento 35 TOSCOLANO Castellini Luigi 105 VICINATO Ferramenta Zani Via Monti 3 TOSCOLANO Zani Lucio

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106 VICINATO Fiori Chimini Andrea Via Statale 67 MADERNO Chimini Andrea

107 VICINATO Fontana Daniela P.za Michelangelo TOSCOLANO Fontana Daniela 108 VICINATO FotoRisca Largo Matteotti 10 MADERNO Montanari Marina

109 VICINATO Idealcasa di Veronesi Via Statale TOSCOLANO Veronesi Annaros e Olivia

110 VICINATO Intimo di Baselli Alice Via Garibaldi 3 MADERNO Baselli Alice 111 VICINATO Jolly garden 1 Via Statale 46 MADERNO Camozzi Fabio 112 VICINATO Jolly garden 2 Via Statale, 46 MADERNO Capelli Fausto 113 VICINATO La Nuova Edilizia Via D'Annunzio 47 MADERNO Bianchini P. & C. snc. 114 VICINATO Lab-Tec Via Benamati 122 MADERNO Tononi Giuseppe 115 VICINATO Magrograssi Abbigliam P.za San Marco 5 MADERNO Magrograssi Antonio 116 VICINATO Music&Video Via Giordani MADERNO Molinari Flavio

117 VICINATO Oleificio Morani Via Statale 111 TOSCOLANO Morani Cecilia

118 VICINATO Oreficeria Gazzoli Piazza San Marco 19 MADERNO Gazzoli Sabrina 119 VICINATO Oreficeria Zabbialini Via Statale 106 TOSCOLANO Zabbialini Fabio 120 VICINATO Orticoltura Chimini Via Statale Maderno 38 MADERNO Chimini Piergiorgio 121 VICINATO Ottica Antoniana Via Statale 156 TOSCOLANO Maffizzoli & Avanzini snc 122 VICINATO Profumeria Paola Piazza San Marco 12 MADERNO Stagnoli Paola 123 VICINATO Il Gabbiano Via Benamati 53 MADERNO Passoni Francesco 124 VICINATO Rizzi Calzature Via Benamat i3 MADERNO Rizzi Giuseppe 125 VICINATO Rosa Combustibili Via Galilei, 5 TOSCOLANO Rosa Vittorio 126 VICINATO Satatri Salim Tappeti Via Roma, 1 MADERNO Satatri Salim Tappeti 127 VICINATO Selte Elettrodomestici Via Benamati 27 MADERNO Bontempi E. e C snc 128 VICINATO Sinergy - Le Valli Viale Marconi 9 TOSCOLANO Le Valli snc

129 VICINATO Tecnocasa Via Statale 28 MADERNO Benaco Intermediazioni Srl

130 VICINATO Tedeschi Onoranze F Via Trento 21 TOSCOLANO Tedeschi Mario

131 VICINATO Tosetti Calzature Via Trento 194 TOSCOLANO Florioli Katiuscia 132 VICINATO Tourist Foto Piazza San Marco 10 MADERNO Veronesi Cavalli Maria 133 VICINATO Usardi Abbigliamento Via Statale 102 TOSCOLANO Usardi Manola F. 134 VICINATO VB Vassalini Onor .F Via Galilei 14 TOSCOLANO Vassalini Gius. e C snc 135 VICINATO Da Caterina - abbigliam Via Benamati, 6 MADERNO Vergara Margie 136 VICINATO Vestigia Via Statale, 11 MADERNO Bombardieri Monica 137 VICINATO Vidivoice Via Statale, 134 TOSCOLANO Zanetti Lorena 138 VICINATO Vesti Bimbi Via Benamati 7/9 MADERNO Pasolini Emiliana 139 VICINATO Voldan Biancheria Via Trento, 160 TOSCOLANO Voldan Ivana C. 140 VICINATO Zanini Riparazioni Via Trento, 61 TOSCOLANO Zanini Valerio 141 campeggio BROLO Via Golf Toscolano Florioli Gianpiero 142 campeggio LE FA' Loc. Le Fa' Toscolano Cavallaro Albino 143 campeggio CHIARO DI LUNA Via Statale 218 Toscolano Giorgio Eva 144 campeggio LA FOCE Via Religione Toscolano Maestroni Luigi 145 campeggio TOSCOLANO Via Religione Toscolano Liemen Immobiliare 146 campeggio RIVIERA Via Promontorio Maderno Carbone Giovanni

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101 Comune di Toscolano Maderno

Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive

147 campeggio PROMONTORIO Via Promontorio Maderno Avanzi Roberto 148 agriturismo Scuderia Castello Via Castello TM Toscolano Zambiasi Giovanni 149 agriturismo A.A. Zenner Via Mezzane TM Toscolano Cozzaglio Osvaldo 150 agriturismo Pasini Giacomo Via Sassello TM Toscolano Pasini Giacomo 151 agriturismo Campanardi Cabriele Via Cecina TM Toscolano Campanardi Cabriele 152 agriturismo Comboni Giulio Via Mezzane TM Toscolano Comboni Giulio 153 agriturismo Cervano Via Cervano, 14 Toscolano Massarani Luigi Michele

Bregoli Fabio snc HTL Via Statale, 96 Via 154 Appartamenti Toscolano Bregoli Fabio snc Sorriso Religione, 38

CASABB snc 155 Appartamenti Piazza S.Marco,17 Maderno Brighenti Ezio di Brighenti Ezio

DUBBINI Franca Residence 156 Appartamenti Via Mezzane, 11 Toscolano DUBBINI Franca Cabiana

157 Appartamenti PEROLINI Maria Via Benamati, 47 Maderno PEROLINI Maria REMONDI Giuseppe 158 Appartamenti Via Statale, 200 Toscolano REMONDI Giuseppe Villa Cappellina TONONI Gianfranco 159 Appartamenti Via Vitali, 10 Maderno TONONI Gianfranco BORGO ANTICO

160 B&B ERCULIANI Grazia Via Lgo Zanardelli, 30 Maderno ERCULIANI Grazia

NODARI Domenico Borgo 161 Appartamenti Via Piè Costa, 32 Toscolano NODARI Domenico AlbaChiara

162 Appartamenti ALESSI Dario - ZARGE 2 srl Via Piè Costa, 34 Toscolano ALESSI Dario

163 Appartamenti MERLO Carlo Via MonteMaderno, 31 Maderno MERLO Carlo

164 Appartamenti GARDA Finanziaria Via F.lli Bianchi n. 49 Maderno Luigi Bottura 165 B&B ROMANO Eliana Via Folino Cabiana, 69 Toscolano Romano Eliana

166 B&B VANNEE Via U.Foscolo, 46 Maderno UNHACHIRANGRAK Vann 167 B&B "CA' dei CASAI" di Via Folino-Cabiana, Toscolano FILIPPINI Linda 168 Rifugio Ten.PIRLO Non presente in mappa 169 Rifugio CAMPEI De Cima Non presente in mappa

170 Giornali Giornalandia Via Trento 316 TOSCOLANO Merigo P. & Bertella M. 171 Giornali Del Giudice Pierluigi Via Vitali MADERNO Del Giudice Pierluigi 172 Giornali Giornali&Libri Via Statale 113 MADERNO Magri e Oriecuia e C. snc 173 Giornali Edicola Araldi P San Marco 8 MADERNO Araldi Giacomo 174 Giornali Giornali barStazione Largo Matteotti 5 MADERNO Truzzi Lucia 175 Farmacia Farmacia Isoli Via Statale 7 MADERNO Isoli Giuseppe

176 Farmacia Minelli Minelli Giancarlo (vedi n° 102) Farmacia Via Statale TOSCOLANO 177 Supermercato Sma Piazzzale Salvo D'Aquisto 19 MADERNO Smafin srl 178 Supermercato MIGROSS Via Religione, 56 TOSCOLANO Mion Supermercati 179 Supermercato Montebaldo-UPIM Via Statale 44 MADERNO Montebaldo spa 180 Tabacchi Castellari Luigia Via Pulciano Gaino 47 TOSCOLANO Castellari Luigia 181 Tabacchi Ferrari Maria Via Statale 108 TOSCOLANO Ferrari Maria 182 Tabacchi Girelli Marzia Viale Marconi 9 TOSCOLANO Girelli Marzia 183 Tabacchi Foresti Giulio Piazza San Marco 13 MADERNO Foresti Giulio

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Documento di Inquadramento per la Programmazione Integrata di Intervento e Atto ricognitivo delle aree produttive per l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive

184 Tabacchi Truzzi Maria Via Statale 110 TOSCOLANO Truzzi Maria 185 Area servizio Tamoil Via Statale 50 MADERNO Torazzi Luigi

186 Area servizio Q8-carburanti Via Statale 128 TOSCOLANO Manozzo Rosanna 187 Area servizio Shell Via Statale 56 MADERNO Elena snc 188 Area servizio IP Via Statale 222 TOSCOLANO Berardinelli Paolo 189 Frantoio Oleificio Bonaspetti Via Bellini 72 MADERNO Bonaspetti Pierangelo 190 Frantoio Oleificio Morani Via Statale 112 TOSCOLANO Morani Cecilia 191 Frantoio Oleificio Polini Via Oleificio 12 MADERNO Polini Francesco

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Per ciò che concerne la verifica della disponibilità e la dislocazione delle aree produttive non attuate per tipologia si rimanda per maggior dettaglio alla Tav. T6 Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle aree non attuate.

Da una analisi delle condizioni attuali si evidenzia che i dati elaborati sul consumo di suolo (si rimanda tra l’altro per maggior dettaglio al paragrafo relativo 2.2.3 del Titolo I del presente documento) mostrano una quantità di suolo già urbanizzata per la Zona D (Produttivo) di mq 520.000 e, quindi, pari al 12,4% sul totale; mentre la quota residuale, cioè urbanizzabile, è di mq 45.985, pari al 22,9% del totale ancora urbanizzabile di espansione.

La spazializzazione delle singole categorie, riferita a tutte le declinazioni delle zone D, e dei dati sul consumo di suolo analizzati trova maggiore specificazione nella Tav. T 7 Analisi quantitativa dell’utilizzo del suolo.

In particolare si richiama la Tav. T 5 b Analisi insediativa delle aree produttive e la Tav. T6 Stato di attuazione della pianificazione vigente e individuazione delle aree non attuate, dalle quali si riscontra la presenza di Zone D1 di Edilizia produttiva di espansione esistente e di completamento lungo il Toscolano nelle vicinanze della Cartiera Gardesana, di Zone D2 di Edilizia produttiva di espansione ancora non attuata in località Pulciano, di Zone D6 di Edilizia alberghiera di espansione a volumetria definita non attuate in prossimità del lago vicino al nuovo stadio comunale, in località Pulciano / Cecina.

In tali elaborati sono, poi, evidenziate tutte le categorie di zone di espansioni ancora urbanizzabili, suddivise tra aree attuate e non attuate. La Tav. T5c Analisi insediativa dei Servizi individua, invece, sul territorio con dettaglio la localizzazione dei servizi rilevati per Toscolano-Maderno.

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Prescrizione operativa in capo ai capitoli precedenti La documentazione necessaria a supporto e giustificativa delle proposte, le opere di adeguamento, mitigazione e risarcimento previste e/o indicate dal responsabile del procedimento, dovranno essere regolamentate da apposita convenzione debitamente trascritta e garantita. L’inizio di nessuna attività potrà essere autorizzato o legittimato in assenza di un collaudo tecnico specifico che garantisca la regolare attuazione delle previsioni.

Avvertenza In sede di redazione della componente urbanistica generale di ciascuna proposta di sportello unico ritenuta compatibile in forza dei criteri di cui alla presente sottoesposti, sarà necessario predisporre anche una serie di elaborati specifici che in via indicativa saranno i seguenti; questi costituiranno il corredo indispensabile alla procedura di approvazione della componente di variante allo strumento urbanistico (conferenza dei servizi con Provincia, ecc).

1) Quadro conoscitivo del territorio comunale I Stato di attuazione della pianificazione vigente scala 1:5000 con - Dimensionamento (schematico) del piano a seguito della proposta di SUAP - Individuazione delle previsioni con contenuti di destinazione analoghi a quelli del progetto in oggetto

2) Quadro conoscitivo del territorio II - Sistema della mobilità (VERIFICA DI COMPATIBILITA’) scala 1:5.000 (Mobilità, sosta, reti trasporto pubblico) Verifica degli effetti e di adeguatezza delle previsioni del PROGETTO DA “SPORTELLO UNICO” (allegato alla relazione sul traffico)

3) Quadro conoscitivo del territorio III - Sistema dei beni culturali e del paesaggio (VERIFICA DI COMPATIBILITA’) a. Analisi individuazione e coerenziazione delle componenti Paesistiche (sintesi per l’ambito interessato) a. paesaggio fisico naturale b. paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale c. componenti del paesaggio storico culturale e del paesaggio urbano d. Rilevanza paesistica, componenti identificative, percettive e valorizzative del paesaggio e componenti di criticità e degrado del paesaggio

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e. attribuzione delle classi di sensibilità paesistica (ad una porzione di territorio estesa ad un contesto adeguato f. Verifica di compatibilità delle previsioni di trasformazione del SUAP: Simulazioni o indicazioni di morfologie o sedimi compatibili) di piano

4) Quadro conoscitivo del territorio IV a. Ricognizione delle condizioni ambientali e naturalistiche scala 1:5.000 (boschi, stagni, paludi, con individuazione degli eventuali endemismi e/o SIC)

5) Quadro conoscitivo del territorio a. Cartografia dei rischi scala 1:5.000 (assetto geologico, idrogeologico e sismico, fabbriche a rischio d’incidente rilevante - zonizzazione acustica - zonizzazione elettromagnetica)

6) Quadro conoscitivo del territorio a. individuazione e verifica di adeguatezza delle reti di sottoservizi (estratto eventuale dal PUGSS)

Allegati:

RELAZIONE (COMPONENTE URBANISTICA) (Titolo I) VERIFICA DI COERENZA DEI CONTENUTI DEL SUAP CON IL QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO (Titolo II) VERIFICA DI COERENZA DEI CONTENUTI DEL SUAP. CON IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE

RELAZIONE AL PROGETTO DI PIANO (TITOLO III) (Obbiettivi, politiche d’intervento) Cap. 1) Descrizione delle finalità del SUAP Cap. 2) Verifica di coerenza normativa Cap. 3) Verifica di coerenza del PROGETTO DA “SPORTELLO UNICO” con gli obbiettivi di sviluppo e limiti derivanti da limitazioni sovraordinate o locali Cap. 4) Obbiettivi quantitativi del PROGETTO DA “SPORTELLO UNICO” e loro coerenza con i contenuti del documento d’inquadramento il tutto relativamente a: 4.1) Assetto popolazione 4.2) Utilizzo suolo 4.3) Sistema viabilistico, mobilità 4.4) Utilizzazione servizi Cap. 5) Analisi degli effetti del PROGETTO DA “SPORTELLO UNICO” su: Sistema della Mobilità Sistema ambientale: - aria - acqua - suolo

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Sistema del Paesaggio e dei beni culturali Sistema insediativo: - peso - verifica dotazione di standard Cap. 6) RELAZIONE (di dettaglio) DELLO STATO DI FATTO Cap. 7) RELAZIONE (di dettaglio) SUI CONTENUTI DEL PROGETTO

SCHEMA DI CONVENZIONE

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA o V.I.A per i casi previsti dalla legge

Elaborati da piano attuativo (quando richiesti in funzione della portata della proposta)

Elaborati da progetto edilizio conformi a quanto richiesto per il rilascio di un permesso per costruire

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7. Indirizzi per l’attivazione dello Sportello Unico Attività Produttive S.U.A.P.

7.1 Criteri di compatibilità e sostenibilità per i S.U.A.P.

Da parte della Amministrazione comunale per l’attività del Responsabile del Procedimento ex art. 5 comma 1 DPR 447/98 e s.n.e.i. Dal punto di vista strettamente normativo l’assenza di tali criteri di riferimento non fa venir meno la prerogativa del Responsabile del Procedimento di “motivatamente, convocare una conferenza di servizi… per le conseguenti decisioni”. A tale conferenza intervengono tutti gli enti, provincia compresa interessati agli effetti della variante allo strumento urbanistico generale della specifica istanza.

Tuttavia rimanendo sovrano il consiglio comunale per il pronunciamento finale (cfr capitolo sulla procedura) è opportuno che questo organo, o quanto meno la Giunta Comunale, forniscano indicazioni preliminari sulle casistiche accettabilità di insediamento per localizzazione, tipologia, ecc..

Va ricordato che le attività insediabili con tale procedura, oltre a quelle tradizionalmente produttive ed artigianali, sono quelle turistiche ricettive, terziarie e commerciali. Per queste ultime il pronunciamento d’indirizzo eventuale non può prescindere dal piano del commercio comunale.

Ipotesi di criteri per la procedibilità dell’iter in variante al PRG Il responsabile del procedimento, convocherà la Conferenza dei Servizi, sentito il parere preventivo della G.C., in presenza di almeno una delle condizioni sottoesposte: per insediamenti di attività artigianali 1. ampliamento di azienda esistente su terreno contiguo; 2. nuovo insediamento contiguo ad ambito artigianale esistente e facilmente servibile da infrastrutture e servizi;

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3. insediamento di attività artigianale produttiva che necessiti, onde evitare molestie ad altre destinazioni contigue, una localizzazione isolata. In tal caso dovrà essere garantita, con onere del proponente, l’adeguata accessibilità, i servizi, le infrastrutture ed il rispetto delle normative in materia di tutela ambientale e paesistica; 4. insediamenti che prevedono la ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi su aree industriali, artigianali; 5. insediamenti che prevedano una ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi migliorativi di aree industriali e artigianali; 6. insediamenti che non introducano particolari criticità sul sistema delle reti tecnologiche dimostrando l’assoluto equilibrio delle condizioni ecologico ambientali con particolare riferimento al ciclo dell’acqua. Un aspetto di cogenza per gli insediamenti produttivo - artigianali riguarda la collocazione delle aree in trasformazione che devono ricadere in ambiti già urbanizzati. per insediamenti di attività turistico ricettive 1. ampliamento di attività ricettiva esistente su terreno contiguo; 2. nuovo insediamento contiguo ad ambito turistico esistente e facilmente servibile da infrastrutture e servizi; 3. insediamento di attività ricettiva che necessiti, onde evitare molestie ad altre destinazioni contigue, una localizzazione isolata. In tal caso dovrà essere garantita, con onere del proponente, l’adeguata accessibilità, i servizi, le infrastrutture ed il rispetto delle normative in materia di tutela ambientale e paesistica; 4. insediamenti che prevedano una ricollocazione di aree ricettive irrazionalmente dislocate e interventi migliorativi di aree turistiche; 5. insediamenti che non introducano particolari criticità sul sistema delle reti tecnologiche dimostrando l’assoluto equilibrio delle condizioni ecologico ambientali con particolare riferimento al ciclo dell’acqua.

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Per gli insediamenti di natura turistico ricettiva è compatibile la condizione di insediamento in ambito isolato.

In linea generale, comunque, le trasformazioni delle aree produttive devono avvenire sempre in ambito già urbanizzato.

Sempre dovranno essere verificate le condizioni di cui al capitolo precedente.

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7.2 Schema procedurale e modalità per l’attivazione dei progetti inerenti attività produttive in genere o di servizi, in variante allo strumento urbanistico generale

Dopo la pubblicazione dell’attivazione dello “sportello unico” da parte dell’Amministrazione Comunale, opportunamente supportata da un atto che recepisca il presente documento, ed eventualmente gli elaborati conoscitivi generali ed i criteri d’indirizzo, avremo: 1) presentazione della proposta sotto forma di progetto preliminare che individui le caratteristiche dell’intervento, (dimensioni, destinazioni, ecc) ed i contenuti della variante richiesta. La proposta preliminare dovrà essere supportata da una relazione che evidenzi la struttura produttiva, le necessità aziendali e le modalità di rispetto dei fattori di criticità ambientali, paesistici ed infrastrutturali. 2) Valutazione preliminare del Responsabile del Procedimento, con ricognizione e verifica nello strumento urbanistico generale della sufficienza di aree alternative per insediamenti produttivi, con trasmissione delle determinazioni alla G.C. 3) Notifica dell’esito al richiedente con riinvito a presentare tutta la documentazione finale necessaria all’attuazione: progetto edilizio completo (tale facoltà è comunque sempre possibile per il richiedente indipendentemente dall’esito di cui al punto 2)) 4) Presentazione del progetto edilizio per la verifica di conformità, da parte del Responsabile del Procedimento, alle norme vigenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza sul lavoro. 5) In caso di verifica positiva, ma persistendo gli effetti di difformità urbanistica, previa reiterazione della ricognizione di cui al punto 2, il Responsabile del procedimento convoca, con approfondita motivazione, la conferenza di servizi ex art. 14 L. 241/90 e s.m.e.i. dandone pubblico avviso. (il pubblico avviso assume gli effetti di una delibera di adozione relativamente alla possibilità per chiunque di formulare osservazioni). 6) La conferenza di servizi vedrà la presenza, fra gli altri, della Provincia per l’espressione di parere di conformità rispetto al P.T.C.P. (a tal proposito è indispensabile che nei documenti trasmessi in sede di convocazione vi siano tutti quelli necessari indicati dalla specifica delibera della Giunta Provinciale).

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La conferenza si pronuncia considerando gli interventi non solo dei soggetti istituzionali, ma da parte di quanti siano portatori di interessi connessi agli effetti della proposta. 7) Se l’esito della conferenza dei servizi comporterà effetti di variazione allo strumento urbanistico generale, il consiglio comunale si pronuncerà nel merito considerando le osservazioni pervenute. 8) L’efficacia della delibera di ratifica delle componenti di variante allo strumento generale da parte del Consiglio Comunale, determinerà conseguentemente gli effetti di emissione dei titoli abilitativi alla costruzione da parte del Responsabile del Procedimento.

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