Software Libero Pensierolibero
RICHARD STALLMAN SOFTWARE LIBERO PENSIERO LIBERO VOLUME PRIMO Raramuri Sono super-maratoneti, detengono ogni record mondiale di corsa dai 100 km in su, ma vivono nell’anonimato e nella povertà più profondi nella Sierra Madre del Messico del Nord. Sono gli indios Tarahumara, una tribù dimen- ticata dai bianchi, da essi considerati il diavolo, e dal loro stesso Dio. Si sono dati un nome poetico, Raramuri, «piedi che corrono», perché su queste lun- ghissime distanze volano come se volessero salire al cielo. Non c’è nessuno che li batta, perché per loro i piedi sono delle ali. Vivono di agricoltura e di una strana caccia, quella ai cervi, non con l’arco e le frecce ma coi piedi, la loro unica arma: sfiancano gli animali correndo loro dietro giorni e giorni, finché la preda non si abbatte esausta. Roba da leggenda... Ennio Caretto “Corriere della Sera” - 31/07/2002 Foto di copertina: Kerth Dannemiller (Corriere della Sera) Introduzione Un esperimento globale per l’affermazione della libertà Offrire al mondo programmi informatici che possano essere liberamente usati e copiati, modificati e distribuiti, gratis o a pagamento. Questa la scommessa lanciata nell’ormai lontano 1984 da Richard Matthew Stallman. Qualcosa (apparentemente) impossibile perfino a concepir- si, in un’epoca in cui informatica era (ed è) sinonimo di monopoli, pro- duzioni industriali, mega-coporation. Un approccio tanto semplice quanto rivoluzionario, il concetto stesso di software libero, che ci ripor- ta finalmente con i piedi per terra. E la cui pratica quotidiana è ispi- rata a un principio anch’esso basilare ma troppo spesso dimenticato: la libera condivisione del sapere, qui e ora, la necessità di (ri)prendere in mano la libertà individuale di creare, copiare, modificare e distribui- re qualsiasi prodotto dell’ingegno umano.
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