Cimitero dei veleni in Lomellina in 40 anni un' azienda ha seppellito in cortile piu' di mille bidoni tossici ------PUBBLICATO ------SOS AMBIENTE . Denunciato il titolare della ditta che produceva furforolo, una sostanza nociva TITOLO: Cimitero dei veleni in Lomellina In 40 anni un' azienda ha seppellito in cortile piu' di mille bidoni tossici ------VALLE LOMELLINA () . Bomba ecologica in Lomellina scoperta dalla guardia di finanza di . Per il momento sono 353 i fusti contenti rifiuti tossici nocivi dissotterrati nell' area dell' ex Sif, un' azienda dismessa che per quarant' anni aveva prodotto furforolo (una sostanza utilizzata per produrre collante), ricavandolo dalla lolla di riso. Gia' si parla di migliaia di fustoni, da duecento litri l' uno, sepolti in un' estensione di oltre quarantamila metri quadrati. Molti di questi bidoni, che contengono i rifiuti di lavorazione altamente tossici, sono inoltre vecchi e arrugginiti e hanno disperso liquame inquinante nel sottosuoli. Le idrovore della Cimis di Sannazzaro de' Burgondi (la ditta che si sta occupando della bonifica) ne hanno gia' aspirati diciottomila litri. E dalla fine di maggio che gli uomini della Fiamme gialle stanno scavando per accertare il reale danno ambientale. Qualcosa di piu' preciso sulla pericolosita' dei reflui ritrovati si sapra' una volta che saranno state ultimate le analisi. La Finanza ritiene che quanto emerso sia soltanto la punta di un iceberg. I metal detector hanno rilevato la presenza di altri bidoni contenenti rifiuti tossici in una risaia adiacente, di proprieta' della Sif. Lo stabilimento e' e' stato posto sotto sequestro, cosi' come l' area della risaia incriminata in cui le ruspe non sono ancora entrate. Le indagini, condotte dal sostituto procuratore della Repubblica di Vigevano, Savina Caruso, sono a pieno regime. Per il momento e' stato denunciato l' amministratore unico della Sif, Guido Guidi, per violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti tossico nocivi. Problemi alle falde acquifere superficiali? "Non dovrebbero esserci": in quest' area, ha assicurato il colonnelo della Guardia di finanza Giuseppe Tuccitto, esistono a 6 7 metri strati argillosi impermeabili che dovrebbero impedire la contaminazione delle falde piu' profonde. Quella della Sif e' la quarta operazione in Lomellina in materia di rifiuti tossici. Viene dopo quella della cascina Piangina di Mortara, della Sarpi di e dell' immobiliare San Martino di . Per gli abitanti di Valle Lomellina, pero' , i bidoni non sono una novita' . Se ne parlava da anni, cosi' come della necessita' di una bonifica dell' area. Ma nessuno aveva preso dei provvedimenti concreti. La magistratura vigevanese, gia' nel settembre del ' 90 aveva posto sotto sequestro una zona adiacente alla Sif, ma a parte qualche isolato bidone con peci di furforolo non era venuto niente altro alla luce. Sala Massimo Pagina 34 (29 luglio 1995) - Corriere della Sera

29 luglio 1995 – La Stampa

Sotto l' azienda, mille bidoni tossici Scoperto il cimitero dei veleni in una fabbrica dismessa della Lomellina ------PUBBLICATO ------SOS AMBIENTE . Denunciato l' amministratore dell' ex Sif che produceva furforolo, una sostanza nociva TITOLO: Sotto l' azienda, mille bidoni tossici Scoperto il cimitero dei veleni in una fabbrica dismessa della Lomellina ------VALLE LOMELLINA (Pavia) . Sopra c' era il cortile dell' azienda. Sotto, a diversi metri di profondita' , c' erano centinaia di rifiuti tossico nocivi. E quando non bastava, in un' area limitrofa, adattata in seguito a risaia, c' era terreno a volonta' dove poter seppellire gli scarti di lavorazione: rifiuti altamente tossici. Un pozzo di veleni senza fondo quello adiacente all' area dell' ex Sif, un' azienda dismessa che, per oltre quarant' anni, aveva prodotto furforolo: una sostanza ricavata dalla lolla del riso, utilizzata per produrre collante. La Guardia di Finanza di Vigevano, che da oltre un anno indaga sulla discarica abusivamente realizzata all' interno dello stabilimento, nei giorni scorsi ha rinvenuto sotto terra 1.584 fusti da 200 litri ognuno, contenenti rifiuti altamente tossici. Molti di questi bidoni, vecchi e arrugginiti, hanno inoltre disperso liquame inquinante nel sottosuolo. Le Fiamme Gialle hanno infatti provveduto a far aspirare alla ditta che si occupa della bonifica 63 mila litri di liquame. E stato infine recuperato un notevole quantitativo di fanghi, classificati anch' essi come rifiuti speciali. I fusti erano stati sotterrati e poi ricoperti da una piattaforma in cemento. L' utilizzo dei metaldetector e' stato determinante e ha permesso di scovare l' immenso cimitero di veleni, che si estende su un' area di 40 mila metri quadrati. La natura tossica delle sostanze contenute nei fusti e' stata accertata dalle analisi eseguite dai tecnici sanitari del Presidio multizonale di igiene e prevenzione di Pavia. Secondo i militari della Guardia di Finanza, i rifiuti tossico nocivi, combinati agli scarti di lavorazione dei prodotti chimici, potrebbero aver causato gravi danni all' ambiente. Sia l' amministratore unico della societa' , Guido Guidi, che l' ex direttore dello stabilimento sono stati denunciati per violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti tossico nocivi. E' dalla fine di maggio dello scorso anno che gli uomini della Guardia di Finanza stanno scavando per accertare il reale danno ambientale. I primi ritrovamenti risalgono alla fine di luglio del ' 95. Allora erano stati rinvenuti 353 fusti ed erano stati aspirati 18 mila litri di liquami tossici. Dei rifiuti della Sif, pero' , a Valle Lomellina se ne parla da un pezzo, cosi' come della necessita' di una bonifica dell' area. Gia' nel settembre del ' 90, la magistratura aveva posto sotto sequestro una zona adiacente allo stabilimento ma, a parte qualche isolato fusto, con peci di furforolo, non era venuto nient' altro alla luce. L' anno scorso, l' area e la fabbrica dismessa erano state poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Vigevano, che sta conducendo tutt' ora le indagini per stabilire le effettive responsabilita' . La paura, fin dai primi ritrovamenti, era per le falde acquifere. Sin dall' inizio, i vertici della Finanza avevano assicurato che per l' acqua non c' era nessun pericolo, anche se, ad oggi, ai militari non e' stato trasmesso nessun esito degli esami di laboratorio. A sei sette metri di profondita' . era stato detto . esistono strati argillosi impermeabili che dovrebbero impedire la contaminazione delle falde profonde. Ordinanze che vietano l' uso dell' acqua potabile non sono state finora predisposte e anche per le coltivazioni non dovrebbe esserci pericolo. Quella della Sif e' la quarta significativa operazione della Finanza in materia di rifiuti tossici. Viene dopo quella della Cascina Piangina di Mortara, della Sarpi di San Siro e dell' immobiliare San Martino di Tromello. E non e' finita, lasciano intendere i finanzieri. Sala Massimo Pagina 41 (20 luglio 1996) - Corriere della Sera