Edizioni Economiche Ricordi
D. CIMAROSA GIANNINA BERNARDONE DRAMMA GIOCOSO IN DUE ATTI
Rappresentato per la prima volta al Teatro San Samuele in Venezia nel 1781.
Riprodotto al Teatro della Piazza Vecchia di Firenze il 17 maggio 1S70.
OPERA COMPLETA PER CANTO E PIANOFORTE
Riduzione di Francesco D'Arcais
(b) Netti Fr. 4 — senza sconto.
Franco di porto nel Regno, Fr. — Per gli Stati dell' 4 30 Unione Postale, Fr. 5
Proprietà degli Editori per tutti i paesi. — Deposto a norma dei trattati internazionali. Tutti i diritti della presente edizione sono riservati.
R. STABILIMENTO TITO DI GIO. RICORDI E FRANCESCO LUCCA DI G. RICORDI & C. EDITORI-STAMPATORI MILANO — ROMA — NAPOLI — PALERMO — PARIGI — LONDRA (PRIKTED LN ITAI^Y) Dorarvi Qo /Tharvs-a^ , librart mrr. op IORTH CaajLINA DOMENICO CIMAROSA
omenico Cimarosa fu tra gl'ingegni più fecondi che ebbero a
brillare dalla metà dello scorso secolo fino allo spuntare del secolo nostro.
Nacque in Aversa sul Napoletano nel 1749: lo accolse nel 1761 il Conservatorio di Santa Maria di Loreto, ove trovò a maestri Sacchini
e Manna, Fenaroli e Piccinni. Dopo undici anni di operosissimo studio
produsse sulle scene dei Fiorentini a Napoli nel Carnevale 1772, la sua prima opera intitolata Le stravaganze del Conte.
Cimarosa donò all'arte circa ottanta opere teatrali fra serie e giocose,
nel qual ultimo genere egli lasciò poderosa traccia del di lui ingegno
e determinò non indifferente progresso. Perseguitato dal governo del
Borbone come patriota, errò esule, e tenne in Germania ed in Russia
in alto onore l' ingegno italiano.
Fra le opere che vantarono migliore fortuna citansi, oltre il Matri- monio Segreto suo capolavoro, Giannina e Bernardone da poco tempo
ridonata al pubblico con successo luminosissimo, La tì'ama delusa
L'Impresario in angustie, La Ballerina amante, Le astuzie femminili:
quest' ultima è dal Fétis specialmente vantata. Nel genere serio, Ci-
marosa musicò felicemente, pel suo tempo, Cajo Mario e gli Orazii
e Curiazii.
Il fare della musica di Cimarosa è, diremo così, mozartiano. E qui
cade in acconcio di stabilire saldamente e rettificare i giudizii di coloro
che, occupandosi con passione dell'arte musicale, accusano di plagio
.chi l'uno e chi l'altro dei grandi compositori, non escluso Rossini, non
^.tenendo conto nessuno della storia dell' arte e della fusione che per
rv qualche tempo, verso la fine del secolo passato, si manifestò nelle due A4», scuole, l'italiana e la tedesca per l'impulso di Haydn e di Mozart. Di
ixIH.. DOMENICO CIMAROSA
quest'ultimo specialmente, come quello che, scrivendo pel teatro, si rese assai più popolare.
Cimarosa e Mozart furono contemporanei : il Don Giovanni ed il Matrimonio Segreto furono a pochissima distanza di tempo rappresen- tati, 1' uno a Praga, 1' altro a Vienna nel 1787. Se in moltissima parte questi due compositori hanno una istessa fisionomia, quale dei due si accuserà di essere stato un imitatore? E se il Barbiere di Siviglia dì
Rossini rivela in grandissima parte esso pure il fare di Mozart, si ac- cuserà Rossini di plagio?
L'Italia del secolo scorso vantò gran numero di compositori teatrali che portarono l'opera a tale progresso (relativo all'epoca, s'intende) che dalla Germania non era raggiunto. Il pregio speciale di quei composi- tori, Pergolesi, Paisiello, ecc., era la fresca e gaia melodia scorrente in abbondanza come rigoglioso ruscello; con essa i ritmi facili e carezze- voli, ed a tutto ciò unita la commedia musicale. Mozart, il quale fece i suoi studii in Italia, s' impossessò del genere, ed ecco che, a poco a poco, ciò che prima era stato italiano diventò, per Mozart, tedesco.
Rossini, che tanto studiò i lavori di Mozart, improntando il suo Bar- biere di Siviglia col tipo del compositore ch'egli preferiva, non faceva che ridare all' Italia ciò che questa aveva dato alla Germania. Il tipo dei primi lavori di Beethoven, quelli che costituiscono una maniera, come direbbero i pittori, il tipo dei lavori di Haydn e di Mozart, meno là dove rivelasi il genio, questo tipo, dicevamo, è tolto ai compositori ita- liani del secolo scorso. Tutti si dissetarono ad una unica fonte.
Giannina e Bernardone di Cimarosa è lavoro che insegna come nell' opera buffa la musica s' incarni colla commedia e la secondi in tutte le sue vicende.
Cimarosa morì all'improvviso in Venezia 1' 11 gennaio del 1801.
Edwart. GIANNINA BER NAR DONE
DRAMMA GIOCOSO IN DUE ATTI
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PERSONA GGI
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Giannina, villanella dispettosa, moglie di Soprano
Bernardone, fattore di campagna, uomo rustico e geloso Buffo
Capitan Francone Tenore
Donna Aurora, amante del capitano e nipote di Mezzo-Soprano
Don Orlando, cittadino napoletano e uffiziale ungherese Baritono brillante
Lauretta, moglie di Soprano
Masino, tattore di villa e fratello di Giannina Tenore
La scena si finge nel borgo di Gaeta.
INDICE
Sinfonia Pag. i
ATTO PRIMO.
Introduzione - Sventurata è quella moglie 7
Recitativo ed Aria - Se buona è la Giannina - Lauretta S. 18
Recitativo ed Aria - Ancor io son maritato - Masino T. 25
Recitativo ed Aria - Se donna sì vezzosa - Francone T. 30
Recitativo e Duetto - Che bel piacere - Aurora, Orlando MS. Br. 39
- - Recitativo ed Aria Era tanto fresca e bella Aurora MS. 43
Recitativo ed Aria - Mezze monde aver girate - Orlando Br. 49
- - Recitativo e Canzone La moglie quando è buona Giannina S. 57
Recitativo e Quartetto - Fate, silenzio - Giannina, Francone, Masino, Bernardone.S.T.T.Bf. 61
- - Recitativo ed Aria Poverella! sventurata! Giannina S. 73
- bello - . Recitativo e Duetto Mio signor, garbato e Orlando, Bernardone . Br. Bf. 79
Recitativo e Finale primo - Qui non c'è 87
ATTO SECONDO.
Recitativo e Duetto - Se contro me magagne - Giannina, Bernardone S. Bf. 121
Recitativo ed Aria - Care spose giovinette - Giannina S. 129
Recitativo ed Aria - Vaghe luci amorosette - Francone T. 135
Recitativo - Ma tu cospettonaccie 140
Recitativo ed Aria - Misero Bernardone! - Bernardone Bf. 142
Finale secondo - Che grate melodie! 148 /ir* IAMMA E MERMEDCfiffi .. ZD X
D . ClMAROSA Sinfonia
4LLEGMO
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a 42044 a ATTO PRIMO V Introduzione
SCBXÀ PBHH.4. Borgo delizioso della città di Gaeta, con veduta di mare,e una Fortezza. Da una parte.casa di Beimi-. done,con un pozzo in vicinanza della medesiraa;dall'altra,casa di Nasino accanto di una villetta. Giannina seduta avanti la propria casa cucendo una camicia, Lauretta,parimente facendo caIze,Benardone passeggiando dispettosamente, indi Masino con due villani. Ri ÉÉlÌÉÌÌȨ́ÌÉÉÉéi=E JVD4 r.Mziaso
Sventu _ ra.taè quel _ la mo - glie,chehailma_ri-to so. spet.to _ so,
^—n -^1 che il ma- ri.toha so_ spet_to - so; notte e gìor _ no"~quel gè.
8 i BPBFi ìli in i g^rarrWi
3 4 - ^ -x-s-À -9 -0- -m- ^W -f mm
' J'B P . >ja I J'J^I 'r ^ P . mli > _ so la sta sempre a martel _ lar, te sta "+— •- I— ^5 f>M I #* Mf^Zg SfL P3E I y • » ^=*= u Sf_ g IP 3E a 420441 a s
[^ir//ftr'H ^JljrtfoT"r l P C-T "p f-tfj, 1 r E_ r sem.prea mar.tel ar. la stasenipre.sempreamarteLlar, la sta sempre, seni _ prea mar _ tei
-frappo Jnrnon vi la. _lar. Don_zel_let_te sem _ pli _ cet.te, -j 5* * J?**j£* so spi vie _ ne so _ spii_rai\ vicon_vie_ne, vicomie-ne, vi., eonjie - ne . m . ..fp ff-, rr ff ,> frfy! , frffffiiM... . i 5 E= ymrfm-Hi B 13 _ ^Hgg 53E S ^ BERNARDONE * » a^ 2=2 P /V Chi non sa che sia tornien _ to3 prenda mo_glie 3 e poi Io di_ca, prenda nni_^glie, prenda ran.glie, prenda mo_glie. poi Io dt -fe 1 h * r »j*L> * a. a. unu g f ti f mtm* h k 8 '< '« a • ^ E # 9 &3$~ * ^ ÌÈÉ if— Ù i \>>fàl$-kM di-Ca; fra le spLne e fra l'or _ti _ ca deve a i=i ^m ^tt #j#s tìtì^ f *' ps J J I J ^^= y 1 I -•—-# 5 «— *• # * ÌaA m éffCrti tmpB ^ iiéll b i i ^ s for_za ri - po_sar, deve a' for_za ri_ po.sar, de _ ve a for _ za ri _ pò 3 = . ^ i, £=> -, . ,. m . —...... fg.. rp> gg s^P fg^ ;f;;cgfpgpFirpxtiMiU : » 1 Z±=±z PI ! 3" I GIÀ. C* y y *— I I Etrr^T^ Non ri_spondo per pruden_z; .Non ri • : «- • tf 9 r ? » x y * | g Pr p I r p i Oh! che sa _ ti_ro rab_bio _ so, oh! che OXM *** * * * . spon_do per pru_den _ za Un ma_ri _ to più gè -lo _ so non si i» * fflE * - » -*—Y 5 F^£ gMl£jptfp l W^ sa _ ti _ ro rab_ bio _ so! Un ma_ri _ to più ge_ Io _ so non si I m Y * Y- ^iTìbiJJJJ M m j' £ > -, f fi g i u i i e i 1 cj r g j g p^tfhrg può di te tro _ var, un ma_ ri _ to più gè _ lo _ so non si può di te tro_ :#=*= i », Jg jJ r»r i i *=s pHH g r~r n j ^^rf? può di te tro _ var, un ma_ri _ to più gè _ lo _ so non si può di te tro_ 8 1B -4 ^^# grmrìm f"f f /Ti $ m P gip « * P /^ — > * > iÉÉÉ s=¥ "* "r ^ a 42044 a 10 ^/£Z,.° iFÒiV TANTO fc b i lt a W^* j rl f I _var, non si può di te tro _ var BER. r i i :»1/ m ji ^frJ/ - P?Pn¥ j var, non si può di te tro var. Maquifuoria lavo BER. afe* J ' J E 1 1 'F ^S g H p p M p pp • . _gnore. .— Già lo so.per far l'a _ mo_re,per chiassale e, ci_Vet. »—*- t b h g /j ¥ p S # *—f- p£ f i jy ^y tj~r f -JL^^^ GIA. (s'alza) * y ^^ Te _ sta LAU. Quest'è -troppo! (s'alza) 1= ^ISi £ i Parli male Te _ sta «—•- Éjj jFFp y'j iÉ £^ .tar, per chiassare e cLvet_tar. Presto a ca_sa3 a 4204-4 a — E F assai 11 JL. ^m m in e p mhì-p p m u m H matta. te_sta matJa.Seuna moglie sì si tratta, me 1 hai presto da pa J'p p"i'«p | J'l»pE | J'jlP DJ)/ j p j g D g matta. te_sta matJa.Seuna moglie sì si tratta, me l'hai presto da pa pc èéé grtrHsrfrifrPjrW ErEfi presto a ca_sa. Seunma_ri_to sì si tratta, me Fa_vre_te da pa _ -flt f r m m e ir p p e e b ^ gar, mei hai presto da pa _ gar, mei hai presto da pa _ gar. j?^ r p e i re j e p p p g p g |p gar, mei hai presto da pa _ gar, me l'ha» presto da pa _ gar. ^^ ;> ; » frfrp | H| g P p j 1 P ^ .gar, meTavre-te da pa _ gar, me la_vre_te da pa /££: JSSÀi Che chiasso, cheru_mo_re, che ru_mo_re, che & mm? m "t- l /' FF fi 4' fi > ^ * m • *— • fc £_ » / è è è — — -è—è GIÀ. (a Berli.) string LAU.'a B ìh=£=t #-#* ' m £2 i J I. J É. J « ***: É T'ho già sof_fer_to as _ sa_i. Sei sce_na è que_sta mai? a éééé éééé èsiH > >- /' e stringendo m m ^Bf^ • » A jS. 53E ^ggf Ii W m- r i rJTjrf J] f~ Sei troppo in ve_ ri _ tà. MAS. J J * j r r ir * r l eJCr ^N'i troppo in ve_ ri _ ta, sei troppo in ve _ ri _ tà. Ch'è a tempo >uf~ '-- frimr, ÌÉP##fì Érfc I fff^ I ^m *- *- +- +- 9- wm NW i r i ? -9 s rt Eg^ >y pg J)Jl P= P ppg ir r p p Quel briccone. Di sera e di matJLna a tormentar mi J J J J i' f j a JLLJIHP ^ I |J» J» Quel briccone... Di sera e di matJi.na a tormentar la (a Bern.) B £R P T~s~ r irr^pif stato? Che hai fatto? La Giannina ^. >*>>« tr^ftt Èb :jr r ;ipirp>T%i*r%> Bei m^ H5 && ^ i È tp^S ^ >- ^=4 m Et** t * sp i / Pf i^^ é-Jt—^ r • r r- i- n i P \ sta. Ver _ go-gna! Non par _ la _ te. P / - s É £^ sta. Ver _ go_gna! Non par_ la _ te. = mm Ver _ go.gnaf Non par_ la _ te. « JL » » m - vp'i' •*-*- ^2i I Ma la ra_gion. Lei sempre. sem_ pre . , r- ttf ,ttt iMI ? BééI Hi P ÉÉ *=*: 3E3 ni|*( f rv^ a 42 il a r a — # FF 13 & J^ ; * ^ 1 P g e Non par_ la_te. |- #^ 14^- fflL PI £ * * > Non rpar_Ia_ie.Ia_te _. p t ^ tf gE 5 i @5 / / / Non par_ laJe. 5S *— , , jfiH r jg=±: i r i e i - fr i r »g i r- g sempre „. La_ scia _ te_mi sfo _ ga_re., ch'io cre.poin ve _ ri. Che rab_bia,che di _ spetto, che ¥ g '« ^ ^ -•—•- :*r± f Che rabjìia^che di _ spetto, che ±z± Ìl Che PE i e=l *=fc/)i, .yj'£ «— ±z£ I -ta,^ • chja.^^ crepoin ve_ri - tà. Che rabJbia^che di _ spetto. che 8 ffffffff. i,. ii i! T r fE£= ^v m ÌE É pi .+ * V $- p p pp -P--P- A' 53E • » iqg 3CZB •-»-»-» »— / - •— • is r t sotto voce -• •- i — r-pr n r rab_bia che di'_ spetto! Già boi—le il mio cer- 3 -M^ « < - i — P r rab_bia,chem di _ spetto! Già boLle il mio cer. P& p J -i>^-- J> p—p rab_bia,che di _ spetto! Già r- F=^ '*» r-g p rab_bia,che di .spetto) a 48044 — . I* cres , -g —•- I * 1 / £ j * .vel _ 1», già bol_ le il mio eér - vel _ lo, sì si I d / -• 0- j^m J' * - _vel _ lo, già boi -le il mio cer _ vel _ lo, sì sì * * — • • * • * I m j boi _ le il mio cer _ vel _ lo. già boi _ le il mio cer _ vello,vello 5£ / • 1 t P Già boi _ le il mio cer _ vello.vello, .51 _BH Jg «a E =t£mM t=± ^f^^ 5* f e stace. 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M *— - *— £ J Ir r r r » ffrmr i .vel _ Ilo già bol_ le il mio cer _ vello, e come un mu_ b3^ iS-r*- -* £ S r ir r r r re ^^ Già bol_ le il mio cer _ vello e come un mu_li_ t=±v*i3a F e sture. ^ *SE 1—Hìfff r $m r r r S§ 'r B^ _nel_lo,nel_ lo, e comeun muJi_nel_mu_li_nel_ lo xiran_dogiran_do se ne va.va, girandosene va, ecomeunmuli.ec< " t _nel_lo,e comeun muJi_nel _ lo giran_do se ne va. girandosene va -nel.liije comeun muJi_ nel _ lo girandosene va, girando se ne va 3£ E±fc* Io. e comeun se va, girandosene va mu_li_nel_ lo giranjdo ne Slf a 1-iflli a IT -e- -o- _nel_ lo girando se ne va. ±± M i . fefe i'i' i . JUi^Jé pp v ' r.:'pg ^e comeun muli- neLlo, e comeunmulLneLlo girando se ne % >->m gMr pese PMr pppps e comeun muli_nel_Io, e comeun muli_nel_lo girando se ne PE * »pP p o p i r piìpp o e ir opp ^ e comeun muli _nel_lo, e comeunmulLneLlo girando sene #p »f » I ffrfff rf . tìrfrfrN ^H £££5 F# 3£ È ÉÉÉ f I ff I I -e- £j P #^pp/ 'lr » mm g» ran_ do, girandosene va, gi ^' J ' Ji J>J»JW f 'Tpp va, gLrandogi_rando se ne va, ran _ do, girandosene va, gi ppppgpir j I va, gurandoturando se ne va, Ri ran_ do, girandosene va, «» 5E £ mÉÉÉÉil va, va, _ gLrandoBse ne va, ran_ do, girando se ne . gì "ÉÉÉÉÉI mmmmmmmm 33E I ÉÉÉlÉ 33 33 r r g= I J j^p=pÉ . i É J' ^èé E^£^hhKH _ ran _ do gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne , W ' 1 J » . 1 l J 1 1 1 j 1 1 1 1 j j j 1 1 j j I ran _ do, gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne • • i j i r n r> i m i r> j p ir g i s i ^ n i _ran _ do, gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne va, gi_ran_do se ne gì r mi? pi tttH" ran _ do, gi_ran_do mse ne va, gi_ran_do mse ne va, gi_ran_dosri_ran_do se ne tt , tt ì =S= ti f f l$mÈÈÈÈÈÈM ^E NNÌ 1 P* rr W a 4211 Vi a 18 (Giannina siede nuovamente, e finge di essere svenuta) £=P ^m va, gi _ rando se ne- va. i $$ ìè . * • va, gi _ rando se ne' ve - mtm i r j l va, gi _ rando se ne va. 0- *- = m ^=f mm * va, gi _ rando se ne va. J: * f sa £*-_t^ m m • » FF PE * P i wm i i li i nl lli lini • - • > « f , { I , f 4 f ^ a I É I É ^È^ ÌE3E= J?ì_ » / - LUJ 'JLU m FF •— Rec I T A T I V SCENA II. l FRANCONE ! J rJJ «•J l l l J 1 ^B-. J)J?r^r,^r.fD; '-MrrJ'i'r^^^'P'p Alto,o, altoal ier_ mate. Che bisbiglio, che ru_more e mai questo? se non ta_ce_te i- ff^r.' ''^ Jl J,J J, ' l L : 'WM\ì p i ''P Mf pp P P presto, il ca_pi_tan Fran_co_ne pro_va_re vi fa _ rà que_sto ba_sto_ne. , ìq „ bj _. _ 4 -e- ài nr "O" P BER. »i_ MAS. FRA. , V l! ^'l N'ln^.l^ ? ^P?'l PPPPPpMp Grsuzie4^del complimento.W^==^-«-^===^4Padron mi_o, sappia.te che co _ stili è mi_o cognato. Dunque l9 LAU. FRA. , sieJe pa_ren_ti? Pa _ renJi, signor sì. E fra di vo_i perchè questa ba. fi- fc^E J. *1 53 E££ 1e rn e- MAS. FRA. (aB.rn.) BER. :) £ pp' T I ruffa? Perchè sempre stra_pazza la sua moglie. , 0_ve co _ stej? Sta do_ve Jtst i A o \. p lly ir ifL FRA. LAU. PPP P'PlP ^t^pppJ'IgP^P rr— * sta, che cosa impor_ta a lei? A me co_sì ri _ spondi? Lo scu_sa^_ te; ere ^ w lÉ TT ^J'ivJ^'p ' *p i ^J'pp p ^iJ'^j pp j p p in_za già co.stui non sa che ' si_a, e poi pa_ti_sce il mal di ge_lo_si_a. Siwa. m l jfl FRA. BER ^ GIÀ. MAS. ^_ • m-sé Oh bestia! Suabonjà. (ALfè, ci ho gusto.) Ecco, signor.sua moglie, ec_co_la «- o ^~~~ 5E *£ ~ <> *»- A =p= 3X I fM'M' P I pp T^p'p pl^JW'^ qua per colpa sua sve _ nu_ta. Oh po_ve_ra ra _ gazza! in quel bel viso, ben che 5 S fe È ^i ^*-W.3= I P , j j g PP p ; p sia pal_li_det_to, vip dà di_letJo. Soc_cor_re_re2or_re_re la scorgo un non so che che ^ 5?A tt f- — i-r £p a 42 0-'<4l a „ r 20 BEB - FRfl f- .+- - L_ i K voglio. Eh non im_por_ta. Con u_na quint'es _ sen_za spi_ri_to_sa la fa (facendole odorare BER. FRA. una boccetta) _rò rin_ve_nir. Che quint'es _ senza... Scostanti, via di qua. Re_ spira un ^— — - bd -*9-J -..-e- __ bo 3 331 3£ f: r Gifl^spirarerBER.^ FRA. & g- po_co, a _ni_ma mi_a. Oi_mè! (0_ra l'ammazzo.) An_ cor che smorta al. s -e- -6>- 31 E to- BEt il V, p » p*>fp 6 i 6 1 p ^ 1 glp^JSÈ£EÈfc£ I j quanto... i\onviac_co-sta_te tanJo, perchè può ri_tor _ oa_re io ac_ ci_deD_te. 3T F RA, (spingendolo) MAS, (spingendolo) IAU. .. ^ è Scosta- ti, ben.che se_ i ud dis_si... Eh sco_stati 3 in_soJen_te. Si Ve_de 5^ m £ w-e- r f3Ìi* BER. jl A JV FBA. 3=K Jl>! H=fc fejbs ' |jfiHlf' P S i r m uom seoza rLspetto. Pa_droo mLo, a che gio_co giochiamo Zit-to, vii. -e- -e- BER._ £ p. LAU. BER.}, -lano. Ma cogna_to... Si_ leD_zio. Lauretta... Nod par_ la_re.fa_ re. Nod passopasse frft à- . ^^ 5à — p -e- ;— a -42 441 a « # , : 2I • >GIA., . . l , \ FRA., - - p U p p più. (Lo voglio far ere _ pa_re.) Via vil_la_ni,o_ve siete? presto aiu_ta_ te Ih» «a -o- < a 3=fc £- IT LAU. J .../ihK w U?]H •— J)| J ^^- 1 J P P'P. m . P P P ^''.^P.PPP qua; daJe di ma_no, por. tia_molain sua ca_sa,o inquel cor_ti_le. Gian_ni_na sventu. o_ rzc: m: ^= ffi (Il Capitano con dm- villani JKfl« JTRfl accompagnano in casa GianninaGii i ' 'ì"p '- J E 8 1 J'W*pT^ j ^ P P p g j g p j _ra_ta! Po_ve_ra mia so _ relja! Na_tu_ra non pò _ te_a far_Ia più bel_la. io $ E t * il * u "TT TT ? otn.BER. schiva m.tu. • m ^0. +.. + . , 1 e È g ,p | gggi 1 i p_p g | 1 é Ungran co_re pie_to_so ha quelTuf _ fi- zial con la Gian. ^4J- ^ -&v -e- F^v^: pr fo- I PBtPCB S P-l-g grP ^ ff, Plpp^'M^ _ni_na 3 ma na_sca ogni ro _ vi_na, voglio anda_re an_chi_o. Ma che sei matto? ft r& -e- * «^^ — o ^^^ T_^^° Z - LAU _-•• r ' ' Jl ' " J Ml ì | M | 1 " I ^VuuH - ll F Quello saria ca_pa_ce col suo ba_ston, per sLgiLlar la fe^sta, di^romper.ti le ~ o m-e- * _^- "AS.. BER. ' . h*. *- . f f- braccia. E aaxor la te_sta Non sa_rfb_be mal fatJo: of_ feso e ba_sto_na_to; - J^ ^— * - - «Li U tp r- a 4 2 4 '< ,/ . pMP frrwp i ' J PP/ppPF p p pj* ah po_ve_roonor mi_o pre_ci_pi _ ta_to! Co.gna.to, par_la me_glio. Ab_bi^pru. i 4 o i é -e- w9- -e^-= r TW b l •" I r P P P p P^i'lW>P^Np^- pppPppp 'pI .dfnza, la_scia la ge_ lo_ sua, frena la tua paz_zi_a; un giorno o l'altro se non avrai giù XE -e- jCC K*T -e- • h HÉÉ p j j 1 1 j F=^Pi di _ zio, na _ sce _ rà qui tra noi un pre_ci - pi - zio. o. © ._ O > PS Aria LAURETTA gallili 4LL." as >>^ GRAZIOSO e. stacc„„„„ -•—(M* ppIfflE Uff **T é PtP ^ff piUi *fc ftPE*!^ P^ i -#*P ^ ^VI 33Z £-V- '' j]ri vm SE -* zt £ LAU. h. w ^ ^ li 7%J>J'J'^> P p Se buona è la Gianni _ nn^non ara ii\ && • ) j ' * &W%W iJ%S ^tttt ^Ti m: v a iiii» .? u w séé 23 w^m sì Lau _ retta: è co _ sì Lau _ reLta, nun e co_ - • pn^mp | iìsJ — mu-'-^ ^ *SEÈ m m tìt L EtZr J'I * j J) I j PP. PP*^ se quella è semplicetta. IH sono accorta e destra; e sotto tal ma_e _ stia ve _drai se a_cqu iste _ rà, ve ita ILil V g /jTrtUi'ile/^BErff r gei a e g e — — p p j„„; ™ „ „ — ; „«„ _' - n„_ _..„*»„.:.„-„ i: „., «W:„ i.> a; -A „,, -drai se a_cquLste_ rà. Con quattro pa_ro_li_ ne, ch'io , le di_ro con * a. ^.1^b^tifPMwi,f aN #—#- « 5HF* i r r r r eiL' m ^"T f^« ±* ^- 'p i pdpp i ver p^i'p p K P pi p p fO-CO, eh io le dLrò con fo_co, sì con fb-co, sì con fò-CO, ma_e_straa poco a poco a poco a poco a poco a poco lei pur di _ venJe M501»—*- « PP LMLf LMg jj'j'/mraj dolce 53=1 •> 1 « i y e ^ 7 « 420 1» a — * -i.. I.i* .iti. f 1 i Li-.tnln ¥%., I.ii I.1IH rfl Liuntù fi lei pur di -avente _ ra, lei pur di -Mente _ rà. ni _ na, none co_si Lau _ retta, non è co _ sì Lau n ' |!§> 7J1 3 3 3]^PP^^ .njirin;i W # —p- *-p—p~ p ga,» r r r =i E m p eie § 7 B^'LlPPJEtb JjlM lfP# .ret_ta: se quella è sempli_cet_ta, io so_noac_cor_tae destra, -io sonoaccortae ftM mm^mà rpfrlfrViMr ??Si ^L; • e p p mp+—*r- \ > 3* \ e .e ; : I ^ ^^g mzzw Hi ' j i p j> i m h« m p ^^pp LjpM.p M destra, sìac_cortae destra; con quattro paro _ li - ne, ch'io le di_rò con £ j^ g ì j| j -y--- a^ ^=5 ±=^i i > tó i. ^L. > ' ''^ i fi i f^;rH' PK^-p [f r j fo lei^purdi_vente _ _ co,ma_estraaco,ma_estraai)ocopoco a po_couo_co lei Durpur di_ventedi_ vente _ «ta,^à. ^ i i ! t ^ r- i k a 42044 a 1 (parte) 25 *£ *-£ s 3^2 ^m _rà, lei purdi_vente _ rà,diven_te_rà5 divente_rà. y f: fc » y . yf f M m lp ira i M F WP mm^ms +-$-£: p§iF H LF .LF^f ' '1^ J J^i^l Recitativo scewà ir. BERNAROONE Afi'è, se quella è bra_va, tua moglie non ean _ zo_na. Ma se sei u_na il . o <*- 4 RBC. ^ :^M BER MAS. ff#ff=* 7 > i I 1 g g j p ; | t> 1 ^^^ rpnrHPme be_stia bel_la e buona E ver, son troppo sciocco. Or _ su, e- V II * »Ulal 1 r, J^ B E > 6 3-r, § J'PFp I i b I b ÌJ £N^n« ^ ' schiavo cognaJo. Dove va_i? Vo per ser _ vi_re cer_ti f'o_ra_stierL che tt„H> hM'H'^p* fifip b lJ>J>""fPhf P venne, ro qui ie_ri nel_la viLla di_ret_ti dal pa _ drojne. Osserva, os_ i g É rprPBBB e F > P P | | fiF Wfiwrfr^ serva; an_co_ra quella _ mi_co sta fa_cen_do le smorfie con mia moglie. La_scia 4 4^=^ 3Ei ìft m a 42044 • 26 P£U *--•-* — •-•• -A Si m g S©b fa_re. In quanto a questo non ci è male alcuno. Perchè un uomo non se_i; maseipu. -e- ^FT 3= 3= MAS. - 2jé e a h a '-r .,jì 1 j j 1 1 1 j j g l ^^ j p | _paz_zo. Qua alaaia pie _ tatà mi fa _ i, po_ve_ ro paz_zo! ho i' J dt B 38 -f^e- 1LL EGRETTO, **-T * •*• -#—#- Bff * 1 ^m = = ^ /•> • s » - » • • -19—ra-^- S&E '^"• -» «- ^* ' ^^ | B B B I B ^ I f " -»+ *4 l s^iF ll l U l p J'.-gfegf3£ m^f ffi»1 =FF* /¥* me * • t éHHié ÉèÉ? i * * f • - r r • / i2i>V< * r r MASINO /' j -•—•- a' i r i m 1—— PS An _ cor io son majri _ ta _ io, e mia moglie è vezzo _ set _ ta, e mia - ~^ì • : P iO i 1 ££é1 1 I i r*ff i • *=tì I ' » -p-p g La L7 P^i§ P¥ 3t » -r I p m 5* 3EF3 i r f^EfET mrr i r r r4jg seLta: a non son,ca_ro co_gnato, sciocco e pazzi pai pardi te, "sciocco e pazzo al par di te, scioc _ eoe paz.zo al par di te. t m s m CE m ^»I SE *_• ^ mm -;—r- t J nvf' i Vr r.r i jT-'rPj'rr rr' f^PP Conia moglie al giorno d'og_ gi non bi _ sogna usar a _ sprez_za, nonbi_ pace e con dnl_céz_za si fa -tutto,crédi a meT c'ondnl!.cezza,conti. ff Ipp tutjn.credi a me. fa tut _ tOj ere _ di a me,, si fa g ff a i tfi^ffi?ffff|ffn^MMP[^^ffi ^ i **» H i"*— ^P £ 4=^» # ^ i» x - tut _ to, ere _ di a me, sì ere _ di a me, sì ere _ dia me i E i i i i mKftn i i i SSPfe 5E « I p3 ÉÉ + m £l+Z£±±+ j i t i' g|^rirto| rff . ffF ffrr ^ [ r g[ SSEIi ÉÉÉ §* m i>p$>nì> t>> Ancor io son mari fe£ Se ^ £ rf •nr. s rm /' Fstarn. fi SE^s i 4f mgg e "T^r f ÌÌ«P f^J^J>J>%.NW;>j>i rfg _ta_to, e mia moglie è vezzo_setta e mia moglie è vezzo_set_ta; v • •• y^y E^P f -#-# s^— r^^" V f «E -» e f P — r^ro"! S=e:k £ J ; » * - ^^JUg^J lpJ^^V J^i) ^TiP| aTg^1 ai 1 B manon soncaro co_gnato, sciocco e pazzo al pardi te^sciocco epazzo al par di te. = gfgSgf^ ^3 •* •—« «- ¥ ^f^ a Z*ftWi a « 29 y lil wr r r r r m Con la mo_glieal gior.no dog_gi non bi_so_gnau_sa _ re a i£±l5* aaat £ ^JJJJ^JJI *33tS3S *h3J *"*"« 3t /¥' ^Efi ^^^ tH< I ti' i 17—W _sprez_za, non^bi _ so _ gnau _ sa _ re' a _ sprezza,-^ ma con J^jjjJ'Jjj^% WTH ^gm§ v &m ì » I ^ I I £= 5=F J J r r 'i r sJìJi r r r , J'r r pa_ce e*fFcon duidol _ cez_za,ce! ma con pa_ce e con dui _ cez_za si ^a_— tut_to, credi a -ten_io è qu esta la le_zio_ne, è que sta la le _ zio _ ne; impa.ra^Bernar-do. ne,che non la sbagli affe'j impara.Bernar. nJW flfllflggg 3EE I 1 -0 •- -« — I g 1 g j im 9 3 ^ 9? y -y S f 11 s -f fi 'i a '» '« a - — £ — 30 — ^ f— g i che sba.gli af _ fé, i iti. . do _ ne,che non la sbagli af_fé, non la im_pa_ra f-^^jx^f^W^^m ^^É 5?E « è é=é=é 1 i »—•- ' §=^3 i i ? # 3 1 f ppppf' P 1 ppppPf'ir>prpP i p i r ^S _pa_ra,che non la sbagli affé, impa_ra, ini _pa_ra,che non la sbagli affé, che non la sbagli af- 3 3 o * * ? * i jg i mi fFFPffffff i ffftEffFfhf *—=: * — * ^^B5 * ; » _: i w w t (entra nel casino) -*— j E ' J^ir r r> r> jggj p r j .fé, che non la sbagli af_fé,che non la sbagli aLfé. m m • m \WT\h) \ %^ jnn^r ^ p ~m w -m i m -9 3 m3 3 'f\ 000 0f-t a wm P^£ •^|d[^jf l« F l' Ff 3» M • A » r * wm BH 73H Recitativo scbxj r. SERNARDONE F|Fp p. IT rr> -*nt>tMU,\m g » g | Dolcezza con la moglie? Eh non frnJendo; se sciocco è lu_i non a REC. ^PS s a 42044 a p (parlando verso la casa) 31 gwripMir'Pr'fiPrnP&ir HH H^Li son sì sciocco i_o. Ma caro padron mio, l'ac_ci _ den_te e pas_sa_to, e lui an FRA. piwfc i g z-tfnfnHt,\N p^pbb w co_ra Don parte in sua ma _ Io_ra? A mio pa_re_re queste un impertinenza. Ohchn ^?eg 3*t^~~ à BER. + i. FRA. 9-^' i'^^nvV^r r g Mr, a ^^ bra_voe_Iisir, che quint'es. sen_za! va_leva_ie un Pere _ rurù. Sta be_ne a_desso? E W -V' 4 *&? " ' — — — 2~ 3 ±=#^, ^ * BER [i t|T | ff f te t—^77^ • come! Oh che ra_roe_li_ sir, ch'è questo mi_o! (Or si _ gno_reeJi_sir t'aggiusto o i SE® A m FRA. ^BER. • ^. ^. FRA. p *é r p Mp i e i_o.) Al- le_gra_ men_te... Sì,ma in quella casa più non s'entra,per bacco. Chilo 331 ;>•• * **é g # f= T J'ApW Fi frpyft'J'K I | p p^'^'B g P I dLce? Lo dLce Bernar _ done. E quale au_to_ ri _ tade tu van_ti su co _ BER. FRA. ! (deridendolo) =1 Siufc I i E : = m ^P^pCJ^TJ' ppr^pptip^ le_i? Perchè quella e mia moglie, inten.de le_i? Tua moglie quel vLsLno piLto. ~~ ~> o -=s= xd*- 3EEg 3È ^ tt -&~ r r * 48044 a i i g 32 .resco? Dav_vero io stento a creder_lo. Davvero^Iei lo creda. Quel visi_no pit_to_ o ^# m ^-e- *-' *- FRA.fHA , BERBt "- tf*- '# #• - l -m- -0- -m- •»- resco è naia moglie. Dunque? An_da_re può lei al suo quar_ti _ e _ re. 3^-5* 5 P ^sospira FRA. BER. J RA - BER. ^ ^ ^. h< ^ ^ I-p r p p'^p i r/ F p p "P f i fe >4 j n p r ^ Oh can_no_na_ta! (La bom_ba su la testa glie piom_ba_ta.) Ah! Per à i là 5E5F=£ (sospira) - FRfl B£R ^ p Rfl BER. J 1 1 i 1 ì "r « 1 ì m g g j 1 1 § pfi j j1 g I j j g 1 1 i^wMgg p^ co_sa so_spi_ra? Dunque queLla... Quella è la moglie mi_a. E tu? Ch'è ggg 7 FHA. . B g P fetiB sor_do? Ed io son suo ma _ ri_to. Ahi che do _ lo_re, chespa_si_mo al A à& -e- i 1BE BER. ji b i i r e D p 1 n j p p I | p j | j in co_re! Un po_co d'e _ li _ sir, di quint'es_sen_za be_va, be .va, signor, o ìpI per queste doglie. Ah quanto, a_mi_co mi_o, beLla è tua moglie =4 4 4 4 3S sfc s c=r9- 2 ^ O 4 2 4 4 a Aria 33 FRANCtm-E ALLEGRO m ni MAESTOSO a 4 2 (I '4 'i ci Ia_to s'abbatte ogni for_tez_za,s'abbatte ogni for_tez_ za; con quel _ la sua bel_ rf f« 1 ÉS ?mm ^s*j ^*^ pocof * / ** m r e r ^ £ I » * - ^_ poco f • • r > » i fe=i r b e p p p p b p P p ÌÉH bat_ta _ . lezez _ za.squadroni e batJabatta _ glio _ ni si fan_no impri_gio_nar,impri_gi< squadro- ni e S. Sì. Sr . glio _ ni si fanno imprigio_nar,impri_gionar,imprigii) _ nar. le ride,tj sa _ ej__ ta, *gMi£ >r > >r -^ «- « r« r*- — ^Pt — — * J * J ^ ty "• "• ? • * 4 20 4'» ,j . 35 jj rwrjrtifot- u 16 gisi^fe j >PPP PF fi snn bombe quelle occhiate, fi quei vezzi canno_na_te, fi quei vezzi caicanno »— 1 -9I^Li* pi fì^SB: té» B « a # > > I>, 35=P Épn È r 1 i • l ir^fir r B s 1 ^-9 »~9 "• 33?^! ' 3fc r l! » ' '' p p ? _naJe: insom_mainsom.maPTft?nfiLleniil_le e _ se.r_'ci _ fiP pòpoJrebbe-irebbeAJ-Pinùa_moinna_m< _ * A * f • f: f ± jl t é. fi è. ± E fi i es r y&-h i )MP i p p.pp ; g^ rar, poJrebbe _ rar, mille e_ser_ci _ ti poJrebbe innamo^ #••.-*.* innamo in.somma ' ' ILLJj u UU LLlJ Liii LLEj -9 -9 ^F~MP^T p p I g p 1 È S P j P I Lr p p g p p p -rar,rar, sisì miLle miLle e_ser_ci_ti poJrebbe sì pò _ treb _ be poJrebbe innamo.innam» *•:'& fi 9. -' fi £'fi*fi£fi.«.fi £fiJLfi£fi*.fi ; Jm r r § i ^ Ir ^p p pp p pt p p j p p -rar, in_ somma mille e_ser_cie _ser_ci _ ti potrebbeinnamo_i)otrebbeinnamo_ rar.rar, pò _ trebbe inna_moinna _rar, pò _ trebbe innamo _ rar 'fffffffj fffi-fHrrt e ce e e e ' ^fnfpPpBggBrnm#^r^ ^ fcj> VM» a -#999 9999 5*5 ' -*—fc T=F pp i r p r P H t nn?~{ p squadroni e batta. glio_ni si fanntf4mprigio_ nar. VI fe^fc=£v uTrrfrf g > I1 ' » « ÈE -ff f P te ippf7 P=# -»-"- b y i ) a i ¥¥?¥ UBI a 4 2 044 a * * — — • 3T - 'fi p p P « l"PP PP[W'f EHJJi PW - P K n -~ quel le' moschetta, ^ rideli sa_et ta, son quelle oc See parla.ti >, ^ N _ se ride/i jt''Jv r—^ ^/ bombe jgj£ m mm ^frr-f-U Pg^l /J f P f -g- f ^f- +* 5E u *dÈ i£ wm i i I P n*-1— ~P— I» ±=m pipp* > a ppp p W$ _,chiaje, quei vezzi can_no_na_te; in _ som mamil- leeser- ciji, ini. e *tf g- — ]~ =tjzzHzf ma = FF w ^ f &_£ ^r » »» « #i» M s # 4~»-0-*-t-a 1 »»»»-» AJCftJMEEjE S «é é éèèé » * 2JE /'. sac * • » la : i #-M» È f^m ^P. som _ ma mil _ lee_ser _ ci_ti po_treb_beinna _ mo_rar in_na,mo_ rar in_na_mo. . >-^ t fi: fi: a :> . . è ZÈ=ÈZ i # •— rr i ' £^TL? » ' i r I U r r — Son bombe quel! oc . ro. ne daan _ dare le cor_nac_chie nei campia spa_ven_tar.^>' ^_^ ±=à mm -0 0- P P mm £- P=—=P 3E «-*—•=£ 1 3= I * # £ -» 0- É i 0- chia -Jyte-.Kte,^ -quei vez_zi can_no _ na_Me. -quei vez_zi can_no _ na_te Ma J J I • * •• J. I 1 i i —^^—Pi f t i. ^grtl.«i - ^^M • m m m - M m *"* jfc ££=£ y=gfa S^* è 42044 a »« # — * 38 f > J aida r -TW Me e j J?r JMjJ i JiJjJ]Jj i jJr P tu. mio Bernar_do_ne, sei proprio un fi-gu - ro_ne da an _ dare le cor_nac_chie ne fcfi 1 !}• J P EE • 5m ^m » P 331 he É^ taEt P -a- I 5 4 1^I e * r 1 r 1 r * 1 ^f^ r ^^ campi a spaven _ tar...gra gra gra gra gra gra gra gra. le cor. ^gi PP P. mm flffiffilffittfi P É I 0- irTTT • iddi_oac_cbiea spa_ven _ tar, daan_da_re le cor_nac _ chie ne' cam_pia spa_ven. m — *— m m m -•—# -*—-*- i r r r [ r tar, daan_da_re le cor.nac _ chie ne' cam_pia spà-ren _ tar, ne' . &- &• €* &-&- S- \n_ Q_ — -&- -&- mm mm ? — — —0- 0-^x * —i^ -0 é—4 0- zr*É— • —m ? -•— ^^ —0- canupi a spa_ven _ tar, ne' campi a spaven _ tar, a spa.ven _ tar, a spa_ven. a >t 'i 4 H HE C *s v t B 5 F TT j j j g ÉeIeÉ ^ m pi i m ^ nan _ zi qua bi _ so_gna a_ pri _re, e giu_sto a_dVs_so appunto. per : —===== fc- i bJ" — » I 3£ (parti h hj ^m^hec/mw"rtifff^fip ^ ben serrar la porta, voglio an_da_re un grosso ca_te_nacjcio ad or_di_na_re hLt ^^ s rs -* £ —l>5ps Duetto DONNA AURORA E DON ORLANDO f et 4 VDJNTB I ^FEtFE p » '3 li- ^V* * b'iftk't a a 2 CTPr 1 che il pas_seg_giar! gran bel diJet _ l(y—^ * che il pas_ seg *-* # # fe SS gPffi —p- Keìi m « mìm AoRLANDtT M£eS r-rrr^È £ mgiar, che il pas.seg _ , giar, che il pàs-_ seg _ giar! . Che bel me. ii è f' i aw? p gg EEFgJJ § Btg m # A 5?pi * * i=j— : s ^^~* ÉÉ Pi ' r 1 P > m I i g I ff^P- p 1 1 ì g b i r H ^^ _stie_re stalteil sol_da_te! Che bel fé _ de_re truppe accana _ pa _ te, senJir troni- S! >J ^ j- g fftjjl É * j ,n4 fì^è.^ f^li s f, ^S *=*= * f ^-^r 3=3= m3^2— -bet_ta, tambur suo_nar! fa ra pa tà ta ra pa tà tà tà ta. Che bel me_ stie_re sta_te il sol _ da_ te! senJir trnmbetJa.tambur suo 3 k= + ir .r n +=± t è I f fd-firiìì * * m m -*—*- m p i » 42044 a * _ mo_re; que _ ste mi co _ re, que _ ste mi H jl UIllfUF Èifii/iLF ££ft£fh£F **—i» .#— art ? ^ p « £ i sa^_ co e re 8 la11 con lur, £ s §=1I1Ì W- co _ re fan ral _ le _ grar, que _ ste mi co _ re cacctrcs =2=fc 2 IW fàggi 11 fLMJLJUfLMjfLA m&_ ¥±± * « • nr^[j}[^ \ ^^^ f'^J l / / stete te già . con _ so _ lar. «. Fra que _ pian _ ' H, \ tir r i r ^FiU ^^jpM fan ral _ le _ grar. Che bel mestie - re stateli soLda _ te! Che bel fé _ ? " j ^'J^iTìflì ¥r F ^ ^ » _ » 55S^ E «P ^S <> 4 a o 4 'i ,v » — »* ' .de re truppe accampa _ te, que _ ste mi' co re fai Se f ì » !IÙ(B m s *'' 'NlEIJ lull 1 #v A l .73j >ypg- tfpg-p i r f'i j i Pp-pir. p già con _ so lar, mi senJo il co _ re giàcon_so_lar, misenJoil PK p i g S D-ff I iT(!B-p i r i e» i r p M fan ral _ le grar, queste mi co _ re fanral_le_grar, queste mi IM IEP 4^M£Ui&m e §^g PP É3CÉ ffiffW Faxsai -#--*-#- ##• P^B! •» — r— -#-*— I EEEEÉ P i s-pir MffjJJ^U r^JjjiU >^^ "'' * ^ _ 1 _ _ **____ 1 O i «ii or\n cn co _ re già con_so_ lar, giàcon_so_ lar, giàcon_so_ lar, giacon_so_ #-* à Z2 ^ ry i p r> i r i s . ' p p|gp >ypffffr ^p co _ Te fanral_le_grar, fan ral_le_grar, fan ral_le_grar, fan ral_le_ I§ eccepì ^ PNS rereffi Ì£H ffffff ># Ffffff P 1 8fe SWS §§# I^EEF ff i k=m j^- Im * * ^lar. , r\ »& =£=2= grar. a JB. mm^ ésp»*-* y*%m nm? I U^l S^fiFf"^ ^Sdp j ^I Mnryt È ±E3 1 ' I J ' I I a r m J. U ì a 4204* a R EC IT AT I V 43 D. AURORA . ^T^;^^ i > p p p p p ^^m Ma,caro signor zLo, quando con me par _ la_te perchè in i _ ta o. o rO- Q- 3T& BEO. SI w D.ORLANDO «r f 1 g r | h^^^HffMlH^vf^ j 1 1 H g di . Iììid nonfavel_la_te? Per dirti ii vero, cara nLpoJLna, son stn_fo starqua. L'I. al talia è bella; mol_to mi piace ancor la pa _ tria mi-a, ma scordarmi non 4 jsa =g 3£ *-*- SUR. ORL. • • è P : z b e - & a e p pf rp ' ^m so dell Ungheria. Da Na_po_li a Ga_e _ ta siam giunti ie_ri se_ra... Epertut 4 q i ^ * * Q f> p^rpf g VE,pppfrF i p cf i ii fe p ^ foggi cui ca_pi_tan Franco_ne il ma_tri_monio tu_o voglio ulti _maje, alJri. OL.Eili4 fili. WflSIN0 J>M m m "fu * \,m k _J> _men_ti con me l'avrà da fa_re. Ben tor_ na _ ti, si.gno-ri, dal pas. ^L=Àm m AUR. ORL. __ l (,. - seggio. Ti sa_lu_to, fat.tor. DiJe, Marsine: state molte lonJan Castel fortez-za? o ^^ Jt -r«- o- S ? m 420 44 v p r 44 MAS. . No, pa_dron mi_o; da qui per an_dar là, un nii_gliet_to di strada vi sa_ P ^ jtó é nzs; s ORL. il i #r MAS. ^=fc -• 0- .ra. Fojer mi atesse a_tesse che strada tu in se _ gnar. Saro a ser_vir_la. li è *=* & p " m AUR - IL k k w DfolLto sia_mo obbli _ ga_ti dav_vero al tuo pa_drone. Orsù lLcenza do. -&- $e 5Hi m ORL. jj. . - J g * mJ ppir'p p p p i ppp .mando, signor zlo, perchè son stanca,e ri_po_sar vogl'io. Andar nipo_te,e a ^p -»- - i * » -8*i b» *. j r^ P T ^P^ pwmH-,? i M mi lasciar pensiere di consolar tue co_re poffe_ri_ne, mi ri _ me_die da_ro. à Di_ca, si_gno_ra, si senJe qualche ma_le? Un fo.co, u_na for_na_ce da o zzzr -&-. - J rJ' i^f^L^^V, J'jT^p J'J^ I É f p Ì| p pochi mesi in qua soffro nel petto, ma da quest'aria il mio soLlievo a_spetto. iSl ^3 ^ -e- HV H IS a 42044 a . h * 45 A R i A DONNA AURORA ìl ,H _m- SS 4yn . G&4zioso 1&1& jj^j^ p È ¥T^" g^ . . . J J • 0. AURORA ^ SI E- ra SÉf Si-* H n #** « a s^È ^t^-r^ f >-. fa ^r. * f l ff~t B ^=4^ M a n s j c;l^ tanrm_ io fre _ sca,« ''•"•' bel_la, co_rae ro_sain sul mat _ ti _ no, co. me ^Ptl te^7 rn^m ipe «s* B m^ 1 aa -•—#- fe i wét^m' é j !' H; p P-fì^B ro_sa in sul mat _ ti_nq, maunva_po_re ma_lan_ dri_no k -#— \> *:* I « ^ =31 m si .* + /' gf F •h S^ s -j i n »#« « —— "* * *- rv 4 i 4 4 -> • - " * In, ì i ! •"» ~ FG/F l frplfP ma_lan _ drLno qua mi ven_neapo_co a po_co cer_to fo _ cOj cer _ tu ^iffliiif t; ^hO. U-i-bt pj'ibJ-' j 1 a gjjji 1 più non so che si_a ri-_ poso, mail mio me_ di_co uit : fe* F1=» y ~i"? 1 Ut PS I 1 «— -Ì Si S--9 I t ìh*à m >7T ±=±& gg &* 1=± fr "* # -r-w fe^ -7 (accenna - D.Orlando)u. uriangu)^^ * . pgsq -7~s p * ri p i i Cr p "n--- r; «h ^ uff g i p .to_ so, ma il mio me _ di_co pie _to_so mas _ si cu _ ra di sa_ E? fc'O^E-f 5 1 gg^^ s pì ^ * ^ ^ I 1 ¥=*: m k£± * ri-i % \ rrg g i § i s nar. m'as si _ cu _ ra di sa _ nar, a 42044 , » ^* . Affici S^rìaàgB' i p g g p i r? g E i p p c up cu - ra di sa _ par. E_ra tan _ to fre_sca e bel_la, co_rae r'csà in sul ma't .no ma-lun _ drLno qua mi ven_neapo_co a po_co cer _ to 4lBÌF SS SS ss SHSSS rre.s. , pf y»fi 55 «—«—•• 1 *— W K^tfp § g i CT^ì%^#ifWi fo _ co, cer _ to fo co ad at tac _ car, qua mi \en_rieadat_tac _ è • p 6 wm w^ ^P^JU]Hg m ^3 P « « 6 353—*— S Ff ^/LZ,. 1 as y y j » » » [> _car. Quest > tto£ y x » *** //> §WS ^S gp/ m ìt » • • *-*-* ^§m y < » ^ ^WStt ^C #-i-r-W-f r'f'.rrfl l r B^f. l r'ì'Er-nlr p^fe#fr&f a_ riaèmol_to buo-na, lui sa la me _ di _ ci _ na/ lui sa la me_di. s=± «-• j r-ff LLP gg i *"~*— P • • • ^% £ Mf * * » ^^ » 4 2 4 4 i # h — . ffi |J;'Ji> ff.nj. l | 'TBrSlr-f Piglia ri f Fr? fiLna, ve _ dremi) domat _ ti._ na, ve _ dremodomat_ ti_ na l'ef_fet _ tu che fa 22= fc=S > / » I p 13 fìfrffl-fij /v 13tÉ m > * l 11 g33 ' j »j j mj j -f ¥. s * ^ ^ £ ? » » #g p i r: ! i i lt g m p ? i'a pre_stopre_stn ri _ mètmeig_ to, se _rà, 1 et' _ fet _ to che fa _ ràra. Se mi _ _ '*-ftJÉe • g • r , é •»— ÉÉÉ g^ f* I 1 e P > * » i * y pa^w /' -r* SÉ2=fc P § | S £ pas_sailmal dij co _ re, se pas_sailmalias_sailmal di co_re, non du _ bLtar, fat.fat e=? 1 5 pqe * i I / y »- ^ -*— i i -* Y- J? 1 •— J' i J 1 r I m p'Lfpr b r .{? ra c:n ia to _ re, non du _ bLtar, fat _ to _ re,chein fé _ sta si sta - ' £ =a=5 rMj y fl*~r^-£ g^ £ * i Pl^ ^—y- -*— I (parte con Masino) rv 42044 a 49 E C I T A T I V scsyj ix. -0. «ih,GIÀ, uni.ORI. D. ORLANDO Orsùcor.riamo a_des_so Fran_co_ne a di_sfi_dar. Ah! Co_sa SEC. GIÀ. l, ORL. GIÀ. ORL. staje? Ohche timor! Che fraule garba _te! Chi max *urà co.stui Ma_is. 4 ^f / iP m m GIÀ. ORL. m , » 3^ m m rpp^pi^-^p^^m m 5 P I _cinz! Oi_mè, non vac_co_sta_te taato. Nix pa_ u_ re; mi sta_teal_le pat. m frPPfiP'SGyPpP i rpTFMM r % F'p j * P .taglie con ne_miche as_sai fe_ro_ce, è vero; ma con don_ne pel_li_ne star 3Ìffi P^ $ GIÀ. > » ' « J frt^-^42 EH! PI j p^E P PlPp^^ V>PB^P mansueJe più d'un a_gnel_line. (Egli è gra_zin_so.)^Oh qui sLgnnr sbagliate, perchè ai JÌ i^L ^ t 14X: TTT~ 3E 0RL M B e » ' SE ' M*>y& !> ? gmff- m ^^p ij in; w? belJanonJa non so_no e mi bef _ faJefaJe. Nìx,bìx spfdLfaJe; state tu pel_line. Dite; sia -JÀ . J fe fc» jK; 3EE E5£ te te S f P r ^= $m frd^«i**J* r i '^^^P^Mp;^!^^^!^; | ;^^*^V^T^i^nS cnmechiamate tu? Gian-nina, e son qual mi ve_de_te contadina; e voi, si ^M- À o Efe H>- % vm ^^ 1 a 42044 •'/ # — »0 0RL ±c tff- r . p fasi é ' 3E ÉgÉ I 1 > ' i S P ''"B-frfmf _gnnr, chi sie_te? StaJe bra_fe soLda_te cre_sciute dentro guerre e a_ *4 X^= ^M K & §= » ^V'^^'T^^^pp^^ vuJe can_no_na_te co_me ter_re! E da quan_ti an_ni faJte questo bel me. Uà j«- 5E éÀ^ m-4 ORL. GIÀ. ORL. .stiere? Ja, da tant'anni. Quanti anni? Quanti star anni... anni?., come chiamate voi quando o GIÀ. ORL. • » • * I * * g • p iBg^ep È * g» B P I SS P P P p P p-p-F^ soffia? Non vi capisco af_ fatto. Come dite queLlo che cam_mi_najre • il £2. o ?m& IE rcn -e- -e- a GIÀ. ORL. 0*0 * _* • m » » P ±rfc 5 g P i OX g Pplg F^ r B fa_te le na_vi in mare? Forse il vento. Ja! mi state in pat_ta_glie an_ni " v o < o li m ^«> -OZ 5 -&- -&-. -e- ^. GIÀ. ORL. rat • •—#—•- j' -•teè^—*— r i Hmm HEEEg S i jj^irtn p r yp p g p venti. Ah!ah! che bell'u _ mo_re! mi ci vo' di_ver _ ture. Perchè cose fa_te -e- 3F=^ ^ -t>-