BLOCK NOTES BLOCK NOTES Il sorriso di Giglia a cura di Graziella Falconi © 2017 by HARPO Srls ISBN: 978-88-99857-32-5 Grafica e impaginazione Marco Banci Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione anche parziale o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia. I edizione febbraio 2018
[email protected] www.harpoeditore.it HARPO srls Via Giovanni Michelotti 29 - 00158 Roma BLOCK NOTES Fondazione Nilde Iotti Il sorriso di Giglia a cura di Graziella Falconi Presentazione Graziella Falconi Mi disse con stupore, quasi alla vigilia del suo ottantesi- mo anno d’età, d’aver capito quasi allora d’essere stata una bella ragazza. Inconsapevole - ovvero nell’unico modo possibile ed efficace - di avere portato questa sua bellezza con semplicità nello sguardo e nel sorriso. Era una ragazza alta, snella, elegante, e tale rimase nella sua vita. Giglia Te- desco era nata a Roma nel 1926, ma la sua famiglia veniva da Andretta in Irpinia. Una famiglia illustre, di meridionali con un forte senso dello stato: suo nonno, liberale, era stato sette volte ministro agli inizi del 1900, ed anche suo padre Francesco era stato un deputato liberale, opposito- re del fascismo. Sua madre, invece, abruzzese, veniva da una famiglia di possidenti. Una famiglia cattolica, rigoro- sa, dove l’agiatezza era dominata dalla sobrietà del vivere quotidiano, tanto che quando essa finì, dice Giglia, quasi non se ne accorsero. Nulla veniva esibito. Una famiglia in grado di sapersi far perdonare i doni ricevuti in sorte e coltivati: la ricchezza, la bellezza, l’intelligenza, di cui Anna Maria Riviello ha dato conto nel bel volume Ho imparato tre cose (Calice ed.), di cui sono qui riprodotte alcune pagine per gentile concessione.