PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE DI (AV)

Piano Urbanistico Comunale (PUC) Documento preliminare Legge Regionale n. 16 del 2004 e s.m.i.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Rapporto Ambientale Preliminare

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COMUNE DI ZUNGOLI Via Provinciale,19 – Zungoli (AV) Tel. (+39) 0825 845037

Il Sindaco Paolo CARUSO

Il Responsabile del Procedimento Architetto Franco ARCHIDIACONO

GRUPPO DI LAVORO

Progettista Architetto Antonio OLIVIERO

Studio Geologico Tecnico Geologo Ciriaco BASSO

Studio Agropedologico Agronomo Rocco DE PAOLA

Valutazione Ambientale Strategica Architetto Luigi BEVERE

Zonizzazione Acustica Ingegnere Vincenzo FILOMENA

Contributi Specialistici Ingegnere Giacomo CARISTI

- 2 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

Sommario 1 PREMESSA...... 4 1.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER LA VAS E LA FORMAZIONE DEL PUC DEL COMUNE DI ZUNGOLI...... 5 1.2 LA METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA REDAZIONE DELLA VAS ...... 7 1.3 IL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO……………………...... 9 2 ITER PROCEDURALE DELLA VAS APPLICATA AL PUC ...... 12 2.1 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS ...... 12 2.2 LA PROCEDURA DI VAS...... 15 2.3 LE CONSULTAZIONI...... 17 3 STRUTTURA CONTENUTI ED OBIETTIVI DEL PUC DI ZUNGOLI...... 29 3.1 IL CONTESTO STORICO E SOCIO-ECONOMICO…………...... 29 3.2 GLI OBIETTIVI DEL PUC DI ZUNGOLI...... 31 3.3 RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI PERTINENTI...... 34 4 IL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE DI RIFERIMENTO...... 35 4.1 DESCRIZIONE DEGLI ASPETTI PERTINENTI LO STATO DELL’AMBIENTE …35 4.1.1. ACQUA ...... 36 4.1.2.AMBIENTE URBANO ...... 36 4.1.3. ATMOSFERA, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI ...... 36 4.1.4. BIODIVERSITÀ E AREE NATURALI PROTETTE ...... 36 4.1.5. RISORSE CULTURALI E PAESAGGIO ...... 37 4.1.6. RIFIUTI E BONIFICHE...... 37 4.1.7. SUOLO...... 37 5 GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE …………………….…………38 5.1 L’INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI ...... 38 5.2 LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA……………...... 40 5.3 LA VERIFICA DI COERENZA INTERNA…………………………...... 41 6 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIENTE...... 42 6.1 GLI IMPATTI DERIVANTI DALLE AREE DI TRASFORMAZIONE...... 43 6.2 IL QUADRO DEI POTENZIALI IMPATTI ATTESI...... 43 6.3 LA VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE DEL PUC ...... 44 7 LE MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE…………...... 46 7.1 LE CRITICITÀ, GLI INDIRIZZI ED I CRITERI PER ANNULLARE, RIDURRE, COMPENSARE GLI EVENTUALI IMPATTI NEGATIVI DEL PIANO ...... 45 8 IL MONITORAGGIO...... 46 8.1 I RIFERIMENTI PER LA VALUTAZIONE IN ITINERE……………...... 49 8.2 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI...... 50 9 LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA...... 53

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1. PREMESSA Il PUC e l’annesso Rapporto Ambientale, necessario per la contestuale procedura di VAS, trova origine dallo sviluppo delle consultazioni sia del pubblico, sia dei Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA), andando a costituire l’insieme delle informazioni necessarie a definire un qua- dro valutativo del territorio partendo dalla partecipazione condivisa alla redazione delle strategie di pianificazione per il territorio comunale (cfr. art.7, commi 1 e 2, del Regolamento n.5/2011). Come chiarito anche dal “Manuale operativo del Regolamento 4 agosto 2011 n.5 di attuazione della L.R. 16/2004 in materia di Governo del territorio” rilasciato nel gennaio 2012 dall’AGC n.16 della Regione (“Quaderno del Governo del Territorio n.1”), il Regolamento n.5/2011 “…rafforza il principio di partecipazione e pubblicità nei processi di pianificazione, quale strumento essenziale di una corretta condivisione delle scelte sul Governo del Territorio nel rispet- to dei principi generali della L.241/90. La partecipazione pertanto è intesa come un processo deci- sionale inclusivo, in cui i soggetti pubblici e privati concorrono alla formazione del Piano. La parte- cipazione dei soggetti pubblici e privati interessati inizia già dalla fase del Piano Preliminare e trova il suo culmine nella fase delle osservazioni successiva all’adozione del PUC”. Le fasi procedurali, nelle quali il presente Documento di Piano trova definizione e compimento, ri- spondono a dei precisi momenti di studio e di confronto necessari per una sua coerente e corretta redazione. In primis, la fase iniziale dell’intera procedura è stata la Verifica di assoggettabilità del Piano alla Procedura di VAS, ovvero il momento in cui si sono raccolte le informazioni necessarie alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente nel caso di attuazione del Piano. Una volta valutati gli impatti significativi si è passati alla fase di scoping con l’elaborazione del Rapporto Ambientale Preliminare. Con tale fase, necessaria a fotografare un’istantanea dello stato dell’ambiente precedente alla proposta di PUC, si è proceduto sia all’individuazione degli O- biettivi di Piano, che dei Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA), riportati precedente- mente nel presente Rapporto Ambientale. La fase successiva, ovvero quella in cui si inserisce il Piano, vedrà il momento della redazione del Rapporto Ambientale. Tale fase costituisce il corpo principale dell’intera Procedura di VAS e dunque di redazione del Pi- ano, essendo in essa individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l’attuazione dello Strumento Urbanistico potrebbe avere sull’ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragione- voli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito di applicazione del territorio oggetto di studio.

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1.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER LA VAS E LA FORMAZIONE DEL PUC DEL COMUNE DI ZUNGOLI

Allo scopo di eliminare, contenere e minimizzare gli effetti derivanti sull’ambiente dall’attuazione di Piani e Programmi, con la Direttiva 2001/42/CE è stata introdotta a livello europeo la Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi che possono avere “impatti significativi sull’ambiente” al fine di garantire un uso razionale e sostenibile delle risorse naturalistico- ambientali e paesaggistiche, storico-culturali e socio-economico presenti sul territorio. Ai sensi dell’art.3, comma 2 della Direttiva 2001/42/CE, in particolare, anche il Piano Urbanistico Comunale, quale strumento di pianificazione che disciplina gli usi e le trasformazioni del territorio, è tra i Piani da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica1. In particolare, all’art.2 della direttiva comunitaria, per «valutazione ambientale» s'intende: - l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale; - lo svolgimento di consultazioni; - la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale; - la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione a norma degli articoli da 4 a 9 (della direttiva). Si definisce, invece, «Rapporto Ambientale» l’elaborato “in cui siano individuati, descritti e valuta- ti gli effetti significativi che l'attuazione del Piano o del Programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del Piano o del Programma” . Da ciò si evince che il Rapporto Ambientale è il momento centrale da cui scaturisce la valutazio- ne ambientale del Piano.

I riferimenti normativi per la redazione della Valutazione Ambientale Strategica del PUC del Comune di ZUNGOLI (AV) sono: la Direttiva 2001/42/CE; la L.R.16/2004 recante “Norme per il governo del territorio”, che prima di qualsiasi norma nazio- nale all’art.47 ha introdotto in Campania la valutazione ambientale di Piani territoriali di settore e di Piani urbanistici; il D.Lgs. 152/2006 recante Norme in materia ambientale;

1 cfr. art. 3, comma 2 della Direttiva 2001/42/CE: “[…], viene effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani e i programmi: a) che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunica- zioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE; b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE; - 5 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

il D.Lgs. 4/2008 che ha modificato la Parte II del D.Lgs. 152/2006 relativo alla Valutazione Am- bientale Strategica (VAS), alla Valutazione d’impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione d’Incidenza (VI); Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio n. 5 del 4/08/2011; Quaderno del Governo del Territorio n. 1 “ Manuale operativo del Regolamento 4/08/2011 n. 5 in attuazione della L.R. 16/2004 in materia di Governo del territorio”.

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1.2 LA METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA REDAZIONE DELLA VAS

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. che disciplina la redazione del Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi, sin dai momenti preliminari dell'attività di elaborazione di Piani e Programmi, sulla base di un Rapporto Preliminare sui possibili impatti ambientali significativi dell'attuazione del Piano o Programma, il proponente e/o l'autorità procedente entrano in con- sultazione, con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di det- taglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale. Nell’ambito della procedura di valutazione ambientale del PUC di ZUNGOLI, questo documento sulla ba- se di un primo quadro conoscitivo del territorio comunale ha avuto lo scopo di facilitare le consultazioni finalizzate allo scoping ovvero alla definizione dei contenuti e del livello di dettaglio del Rapporto Am- bientale. Ai fini dello svolgimento della fase preliminare di definizione dei contenuti del rapporto ambientale è stato necessario, pertanto, predisporre un rapporto preliminare che illustrasse il contesto programmatico, indi- cando i principali contenuti del Piano o Programma e definendo il suo ambito di influenza. In relazione alle questioni ambientali individuate come rilevanti ed ai potenziali effetti ambientali identificati in prima i- stanza, tale documento ha riportato il quadro e il livello di dettaglio delle informazioni ambientali da inclu- dere nel rapporto ambientale. Pertanto , nel Rapporto Preliminare sono stati sinteticamente illustrati un primo quadro conoscitivo del territorio, gli obiettivi di pianificazione e i possibili impatti significativi derivanti sull’ambiente dall’attuazione dello strumento urbanistico comunale, in modo da offrire ai soggetti competenti uno spunto di riflessione sulla base del quale ognuno di essi ha potuto far pervenire contributi, informazioni, osservazioni, sugge- rimenti e quant’altro utile per definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica del PUC. La fase di scoping, dunque, ha costituito l’introduzione programmatica e metodologica del Rapporto Ambientale, come già illustrato nel paragrafo “Premessa” del presente elaborato

Considerata la complessità delle tematiche che entrano in gioco nella valutazione degli effetti derivanti dall’attuazione del Piano sull’ambiente, con riferimento ai modelli metodologici di Valutazione Ambientale Strategica derivanti sia da manuali che dalla riforma comunitaria dei fondi strutturali, la redazione del Rapporto Ambientale si è articolata in più fasi come di seguito illustrato:

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Fase 1 – Analisi dello stato attuale dell’Ambiente/ quadro conoscitivo del territorio e defi- nizione degli obiettivi di Piano: in questa prima fase si è proceduto all’analisi dello stato at- tuale dell’ambiente allo scopo di individuare le tendenze evolutive dei sistemi naturali e antropici, con particolare attenzione ad eventuali problematiche e criticità, quali imprescindibili riferimenti per la redazione del nuovo disegno del territorio. Dall’analisi dello stato dell’ambiente sono quindi scaturiti le indicazioni in merito agli obiettivi generali che s’intendono perseguire ed alle scelte strategiche di assetto del territorio. Fase 2 – Verifica di coerenza degli obiettivi di Piano con gli strumenti di pianificazione so- vraordinati e con i criteri di sostenibilità ambientale definiti a livello internazionale. Gli obiettivi generali di pianificazione precedentemente individuati sono stati confrontati con le politiche di sviluppo e di governo del territorio definiti nell’ambito dei Piani e Programmi di pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale Regionale, Piano Territoriale di Coordinamen- to Provinciale, Piano di Bacino/PSAI Rischio Frana e Rischio Idraulico) (coerenza esterna - matrice di coerenza obiettivi di Piano e Programmi sovraordinati), nonché con i criteri di so- stenibilità ambientale definiti a livello internazionale allo scopo di verificare in che modo si è tenuto conto delle considerazioni ambientali nella elaborazione del Piano (coerenza interna – matrice obiettivi di Piano / criteri di compatibilità). Fase 3 – Valutazione degli effetti del Piano sull’ambiente. Allo scopo di valutare i possibili effetti significativi derivanti dall’attuazione del Piano sull’ambiente, quindi, dagli obiettivi di Piano precedentemente individuati sono derivate le ne- cessarie azioni di Piano. Ed in particolare dal confronto tra azioni di Piano e tematiche e temi ambientali considerati nell’analisi dello stato attuale dell’ambiente (cfr. Matrice di valutazio- ne: Azioni di Piano/ Componenti Territoriali e Ambientali) è stato possibile individuare le possibili interazioni (positive, potenzialmente positive, nulle, potenzialmente negative, negati- ve) del Piano sull’ambiente. Nel caso di impatti negativi ed eventualmente negativi, in partico- lare, sono state previste le opportune misure volte ad eliminare, contenere o compensare tali impatti significativi allo scopo di garantire la sostenibilità del Piano. Fase 4 – Predisposizione del monitoraggio degli effetti derivanti sull’ambiente dall’attuazione del Piano Infine, secondo quanto previsto dall’art. 10 della direttiva 2001/42/CE e dall’art.18 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., è stato predisposto il monitoraggio degli impatti derivanti dall’attuazione del Piano al fine di verificare, durante la sua attuazione, come e quando verranno raggiunti gli obiettivi che ci si è prefissati di perseguire attraverso le azioni progettuali al fine di interve- nire, nel caso di significativi scostamenti dai valori attesi, con opportuni interventi correttivi.

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1.3 IL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

Il territorio comunale di Zungoli è posto nell’alta valle dell’ , alla destra del torrente Vallone ; si esten- de per una superficie di 1.913 Ha = 19,13 kmq. ; l’altitudine è compresa tra i max 941 mt.s.l.m. (monte Molara) ed i min 448 mt s.l.m. (nel lembo a Sud delle masserie Lo Conte e Musciagna). Il territorio comunale è attraversato dal tratturo Pescasseroli-Candela, antica via della transumanza che in questo tratto corre lungo la linea spartiacque appenninica. ; confina con i comuni (FG), Ariano Ir- pino, , (FG), , . Il centro storico (657 mt s.l.m.) è adagiato su di un piccolo colle di struttura tufacea che fronteggia Monte Molara. E’ quello di un tipico borgo irpino, con strade in acciottolato, che si arrampicano lungo il costone della collina . Il clima è quello tipico delle zone interne dell’Appennino centro meridionale caratterizzato da sensibili e- scursioni stagionali con precipitazioni invernali ed estati poco piovose.

Il P.T.R. REGIONE CAMPANIA adottato con D.G.R. n. 1956 del 30.11.2016 in attuazione all’art. 15 della Legge Regionale 16/2004 , nel proporre i Sistemi Territoriali di Sviluppo inquadra il Comune di Zungoli tra quelli a dominante RURALE – CULTURALE inserendolo nel S.T.S. B4 - VALLE DELL’UFITA insieme ai comuni di , Bonito, , , , Flumeri, , Gesualdo, Greci, , , , , , San Sossio Baronia, , , , , , Valle Saccarda, e Villanova del Battista. I Quadri Territoriali di Riferimento ne precisano ulteriormente le connessioni con la rete ecologica , le aree naturali protette , il rischio sismico e la rete infrastrutturale (1° Q.T.R.) ; con i livelli di urbanizzazione e l’ambiente insediativo (2° Q.T.R.) ; i già detti Sistemi Territoriali di Sviluppo e Sistemi Territoriali di Svilup- po dominanti (3° Q.T.R.) ed infine i Campi Territoriali Complessi (4° Q.T.R.).

Parte del territorio comunale è inserito nella Z.P.S. IT.8040022 “Boschi e sorgenti della Baronia” ; non vi sono Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) né Zone di Conservazione Speciale (Z.C.S.) .

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IL P.T.C.P. di approvato con D.C.S. con i poteri del Consiglio n. 42 del 25.02.2014 propone anch’esso un’aggregazione dei Comuni del territorio provinciale , assegnando Zungoli alla “Città dell'A- rianese” , unitamente ad Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto, Montecalvo Irpino, Savignano Irpino e Villanova del Battista.

Il centro storico – del quale viene individuata la perimetrazione ai sensi della legge Regionale 26/2002 (art. 2) – viene annoverato , tra non molti , tra quelli di notevole interesse ne Il sistema dei beni culturali e degli itinerari d’interesse strategico .

Il territorio comunale , quale crinale tra due versanti idrografici , è sottoposto per parte al regime e valuta- zione dell’A.d.B. Nazionale dei fiumi Liri-Garigliano e ed in parte dell’A.d.B. interregionale della Puglia .

In rapporto all’indagine del CIPE 2002, il P.T.C.P. ha proposto propone di considerare il comune di Zun- goli (insieme ad Ariano Irpino e Grottaminarda) fra quelli classificati ad alto e medio rischio di disagio abitativo intorno alla polarità della Valle Ufita.

Il territorio comunale rientra nell’area di produzione dell’Olio extravergine di Oliva “ – COLLINE DELL’UFITA” comprendente 38 comuni .

Nella tavola P.03 – SCHEMA STRATEGICO DI ASSETTO STRUTTURALE – quadrante C2 della quale si riporta uno stralcio significativo in uno con la relativa legenda vengono definiti : il sistema naturalistico ambientale ; il sistema insediativo e storico culturale ; il sistema della mobilità , delle infrastrutture e della produzione

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2 ITER PROCEDURALE DELLA VAS APPLICATA AL PUC

2.1 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS

Tra i soggetti coinvolti nel processo di VAS vi è innanzitutto la figura dell’Autorità Competente, che il D.Lgs. 152/2006, all’art. 5, definisce quale : “la Pubblica Amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di piani e programmi,e l’adozione dei provve- dimenti conclusivi in materia di VIA, nel caso di progetti ovvero il rilascio dell’autorizzazione integrata am- bientale, nel caso di impianti”. Con il Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio n.5 del 4 agosto 2011, la Giunta Regionale Campania, ha individuato i Comuni quali Autorità Competenti in materia di VAS per i piano di livello loca- le; lo stesso regolamento stabilisce che l’ufficio ambientale competente in materia VAS dovrà essere ob- bligatoriamente diverso da quello avente funzioni in materia urbanistica ed edilizia. Altro soggetto interessato nel processo di VAS è la figura dell’Autorità Procedente, che il D.Lgs. 152/2006,all’art. 5, definisce: “la Pubblica Amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del presente decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la Pubblica Amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma”. Tale Autorità è quella che avvia, adotta ed approva il piano. Poiché in questa sede si farà riferimento esclusivamente al caso del PUC, l’Autorità Procedente è individuata nell’Ufficio Tecnico del Comune di Zungoli. Avremo allora quale AUTORITA’ PROCEDENTE Comune di ZUNGOLI (AV) Ufficio Tecnico arch. Franco ARCHIDIACONO Indirizzo Via Provinciale , 19 Tel. 0825 845037 Fax 0825 845418 Posta elettronica : [email protected] Sito WEB http://www.comunezungoli.it/ e quale AUTORITA’ COMPETENTE Comune di ZUNGOLI (AV) Ufficio Tributi geom. Mario GRANDE Indirizzo Via Provinciale , 19 Tel. 0825 845037 Fax 0825 845418 Posta elettronica : [email protected] Sito WEB http://www.comunezungoli.it/

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Tra i soggetti deputati ad esprimere osservazioni vi sono i Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCA), definiti dal D.Lgs. 152/2006, all’art. 5 quali “soggetti competenti in materia ambientale: le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani, programmi o progetti”. Di seguito si riporta l’elenco degli S.C.A. individuati per il P.U.C. di ZUNGOLI (AV) , e che saranno coin- volti nell’ambito del procedimento V.A.S.:

SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE

SOGGETTI DI LIVELLO REGIONALE

Regione Campania – Direzione Generale per l’ambiente e l’ecosistema – Unità Operativa Dirigenziale “Osservatori Ambientali documentazione” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Acustica, qualità dell’aria e radiazioni – criticità ambientali in rapporto alla salute umana” a – Unità Operativa Dirigenziale “Bonifiche” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Valutazioni ambientali Autorità ambientale” – Unità Operativa Dirigenziale “Parchi - Gestione delle risorse naturali protette – Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Tutela dell’acqua e gestione della risorsa idrica” – Unità Operativa Dirigenziale “Impianti e reti del ciclo integrato delle acque di rilevanza regionale” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Autorizzazioni di competenza della Regione” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Autorizzazioni ambientali e rifiuti Benevento” – Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Tutela, valorizzazione del territorio rurale, irrigazione e infrastrutture rurali. Consorzi di bonifica in agricoltura” Regione Campania – Direzione Generale per la Mobilità – Unità Operativa Dirigenziale “Supporto tecnico alla programmazione e allo sviluppo degli interventi infrastrutturali” – Unità Operativa Dirigenziale “Genio Civile di Avellino e Ariano Irpino - Presidio protezione civile” – Unità Operativa Dirigenziale “Unità Operativa Dirigenziale Pianificazione territoriale , Attività di copianificazione e Monitoraggio. Accordi di programma” Regione Campania – Unità Operativa Dirigenziale “Pianificazione paesaggistica e strumenti attuativi - Pianificazione delle aree naturali protette” Autorità di Bacino dei Fiumi Liri – Garigliano e Volturno Autorità di Bacino interregionale della Puglia Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania GETTI DI LIVELLO PROVINCIALE

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SOGGETTI DI LIVELLO PROVINCIALE – PROVINCIA DI BENEVENTO Provincia di AVELLINO - Settore Governo del Territorio e Programmazione Economico-Territoriale AVELLINO - Settore Viabilità e Trasporti Provincia di AVELLINO - Settore Ambiente ed Attività Agricole, Ittico-Venatorie Autorita’ A.T.O. CAMPANIA 1 Azienda Sanitaria Locale di AVELLINO Comunità Montana dell’Ufita – Ariano Irpino (AV) ’Ufita – Grottaminarda (AV) Ambito territoriale Piano Sociale A1 – Ariano Irpino (AV) Area Vasta Ufita – Calore – Miscano – Cervaro Anzano di Puglia (FG) Ariano Irpino (AV) Comune di Flumeri (AV) Comune di Monteleone di Puglia (FG) Comune di San Sossio Baronia (AV) Comune di Villanova del Battista (AV) SOGGETTI PER AREE PROTETTE SOGGETTI PER AREE PROTETTE

Ministero per i Beni e e delle Attività Culturali e del Turismo Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio SABAP - per le province di Salerno e Avellino, sede di Avellino

Oltre ai soggetti competenti in materia ambientale è chiamato ad esprimere osservazioni il Pubblico Inte- ressato, che il D.Lgs. 152/2006, all’art. 5, definisce: “il pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure; ai fini della presente definizione le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigen- te, nonché le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, sono considerate come aventi inte- resse”. Di seguito si riporta l’elenco degli attori del Pubblico Interessato, S.C.A. individuati per il PUC di ZUNGO- LI (AV) , e che saranno coinvolti nell’ambito del procedimento V.A.S. :

PUBBLICO INTERESSATO TIVEINTERESSATE AL PIANIFICAZIONE

A.N.C.E. Ordine degli Ingegneri di Avellino Ordine degli Architetti P.P.C. di Avellino Ordine dei Geologi della Campania Ordine dei Dottori agronomi e forestali della Provincia di Avellino

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Collegio Provinciale dei Geometri e dei Geometri laureati di Avellino Confederazione Generale Italiana del Lavoro Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori Unione Italiana del Lavoro Confederazione Italiana Agricoltori Confindustria Confartigianato WWF Campania Italia Nostra Campania Legambiente Campania Fondo Ambiente Italiano Campania Pro Loco ZUNGOLI

2.2 LA PROCEDURA DI VAS

Da un punto di vista procedurale, il Regolamento n. 5 del 4 agosto 2011 individua le seguenti fasi da e- spletare nell’ambito della procedura di V.A.S.: 1. L’Amministrazione procedente avvia la VAS contestualmente al procedimento di pianificazione. 2. L’Amministrazione procedente predispone il Rapporto Preliminare contestualmente al Prelimina re di Piano (composto dalle indicazioni strutturali del Piano) e ad un Documento strategico, e lo trasmette ai Soggetti competenti in materia ambientale (S.C.A.) da essa individuati. Il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. stabilisce che la consultazione, salvo quanto diversamente concordato, si conclude entro 90 giorni dall’invio del Rapporto Preliminare ai SCA. 3. L’Amministrazione procedente garantisce la partecipazione e la pubblicità nei processi di pianifi cazione attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati nel procedimento del Pia- no, per cui prima dell’adozione del PUC sono previste specifiche consultazioni, al fine della condivisione del Preliminare di Piano. 4. Sulla base del Rapporto Preliminare e degli esiti delle consultazioni con i Soggetti competenti in materia ambientale, l’amministrazione procedente redige il Rapporto Ambientale, che costitui- sce parte integrante del PUC da adottare in Giunta comunale. 5. L’Amministrazione procedente accerta, prima dell’adozione del Piano, la conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti, ed agli eventuali strumenti urbanistici e territoriali sovraordinati e di setto- re. Il PUC, redatto sulla base del Preliminare di Piano, è adottato dalla Giunta comunale, salvo diversa previsione dello Statuto. Dall’adozione scattano le norme di salvaguardia previste dall’art. 10 della L.R. 16/2004.

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6. Il Rapporto Ambientale, contestualmente al Piano adottato in Giunta, è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) e sul sito web dell’amministrazione procedente, ed è depositato presso l’ufficio competente e la segreteria dell’Amministrazione procedente, nonché pubblicato all’albo dell’ente. 7. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del PUC è consentito a soggetti pubblici e privati, anche co- stituiti in associazioni e comitati, proporre osservazioni contenenti modifiche ed integrazioni alla proposta di Piano. L’Amministrazione procedente, per approfondire la valutazione delle osser- vazioni formulate ed elaborare le relative modifiche ed integrazioni al Piano, entro e non oltre il termine dei 60 giorni dalla pubblicazione del PUC, può invitare a partecipare tutti i soggetti pub- blici e privati interessati ad una conferenza di pianificazione per un’ulteriore fase di confronto. Inoltre, l’Amministrazione procedente può invitare a partecipare ad una conferenza di pianifica- zione, sotto forma di conferenza di servizi, tutti gli enti che esprimono i pareri, i nulla osta e le autorizzazioni. La fase di confronto si conclude entro il termine perentorio di 30 giorni dalla pri- ma riunione. Il verbale conclusivo costituisce parte integrante della proposta di Piano. 8. La Giunta comunale, entro 90 giorni dalla pubblicazione del PUC per i comuni al di sotto dei 15.000 abitanti, a pena di decadenza, valuta e recepisce le osservazioni al Piano. 9. Il PUC, integrato con le osservazioni ed il Rapporto Ambientale, è trasmesso alle amministra- zioni competenti per l’acquisizione dei pareri, nulla osta, autorizzazioni ed ogni altro atto endo- procedimentale obbligatorio. 10. L’Amministrazione provinciale, al fine di coordinare l’attività pianificatoria nel proprio territorio di competenza, dichiara, entro 60 giorni dalla trasmissione del Piano completo di tutti gli elaborati, la coerenza alle strategie a scala sovracomunale da essa individuate anche in riferimento al proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) vigente. 11. Sulla base dell’istruttoria svolta dall’Amministrazione procedente e della documentazione pre- sentata, nonché delle osservazioni, delle obiezioni e dei suggerimenti inoltrati, l’Autorità Compe- tente esprime il proprio parere motivato di VAS, così come previsto dall’art. 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. 12. Acquisito il parere motivato il procedimento prosegue e si conclude, per quanto riguarda la VAS, secondo le disposizioni degli art. 16, 17 e 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che fanno rife- rimento alle fasi della “decisione”, dell’“informazione sulla decisione” ed al “monitoraggio”. 13. Il PUC adottato, acquisiti i pareri obbligatori ed il parere motivato di VAS, è trasmesso al com- petente organo consiliare che lo approva, tenendo conto di eventuali osservazioni accoglibili, comprese quelle dell’amministrazione provinciale, e di tutti i pareri e gli atti, o lo restituisce alla Giunta per la rielaborazione, nel termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento degli atti al Con- siglio comunale a pena di decadenza del Piano adottato.

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14. Il PUC approvato in Consiglio comunale è pubblicato (comprensivo di tutti i documenti di VAS) contestualmente nel BURC e sul sito web dell’Amministrazione procedente. Il PUC è efficace dal giorno successivo alla sua pubblicazione nel BURC. Il Regolamento chiarisce, infine, che per quanto non espressamente disciplinato nel suo artico- lato, si applicano le disposizioni del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

2.3 CONSULTAZIONI

La Direttiva 2001/42/CE prevede che, nell’ambito del processo di VAS, si attivino specifiche forme di consultazione delle “autorità” e del “pubblico” (art. 6, comma 5). In particolare, le autorità devono essere consultate al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale e sul loro livello di dettaglio (art. 5, comma 4); si precisa anche che devono essere consultate quelle autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possono essere interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione dei piani e dei programmi (art. 6, comma 3). L’Amministrazione procedente, pertanto, avvierà la fase di consultazione con gli SCA sulla base del presente Rapporto Preliminare, nonché del Documento Preliminare di Piano, e, prima dell’adozione del P.U.C. saranno previste ulteriori specifiche consultazioni con tutti i soggetti pub- blici e privati coinvolti nel procedimento del Piano, al fine della condivisione del Preliminare di Pia- no. Pertanto, il presente Rapporto Preliminare (corredato dal Documento Preliminare di Piano e dal Documento Strategico) può costituire la base per attivare un processo partecipativo che coin- volga il pubblico ed il pubblico interessato (costituito da organizzazioni e cittadini).

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3 STRUTTURA CONTENUTI ED OBIETTIVI DEL PUC DI ZUNGOLI

3.1 IL CONTESTO STORICO E SOCIO-ECONOMICO

Analisi storica dell’insediamento urbano

Il comune di Zungoli (AV) è caratterizzato da un centro storico ben conservato che ricalca, per quasi tutta la sua totalità, l’antico impianto originario di epoca Normanna e le evoluzioni urbanisti- che e architettoniche che hanno interessato il borgo dal XI fino al XVIII secolo, epoca delle prime costruzioni ecclesiastiche e dei palazzi signorili. L’evoluzione urbanistica del borgo rurale di Zungoli può essere suddivisa in epoche storiche e di dominazione ben precise, le cui testimonianze architettoniche sono evidenti tutt’oggi nell’attuale tessuto urbano. I diversi terremoti che hanno interessato il paese: 1456, 1962, 1930 e 1980 hanno danneggiato lie- vemente il centro storico di Zungoli ; dalla sovrapposizione delle planimetrie disponibili risulta chiaro come il centro antico con annesso nucleo storico, siano rimasti pressoché invariati all’interno dell’area urbana delimitata dalle mura normanne. Due pubblicazioni : Giuseppe Jannuzzi , Topografia e Statistica medica del Comune di Zungoli Litotipografia E. Pergola, Avellino 1888 (ristampa comunale di Zungoli, 1985) Vittorio Caruso , Zungoli medioevale e moderna. Frammenti di storia. Rotostampa, (Av) 2001 alle quali si rimanda per ogni eventuale approfondimento , descrivono in maniera dettagliata lo svi- luppo urbano e le emergenze storiche ed architettoniche ; tra queste , in maniera sintetica , ripor- tandole dalla stessa Deliberazione C.C. - Indirizzi per la redazione del P.U.C. n. 21 del 27.05.2016 , avremo : il Castello normanno , la Croce medievale , Palazzo Petruzzelli , Palazzo Iannuzzi , il Ponte di ingresso al centro storico , la Torre della cinta muraria in via Forno vecchio e in via Roma (ex via Palazzuolo) , le case pontili alla via Forno vecchio , via Giudea , via Porta S.Anna ; Palazzo Giandolfi , la Chiesa Madre , la Cappella di San Giuseppe , le grotte di via del Convento , le grotte Nisco , il frantoio Caputi , il Convento di San Francesco con il coro ligneo , la cinta muraria di Via Porta S. Anna , la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli , la Fontana pubblica , il Tratturo Pe- scasseroli – Candela e la strada romana Erculea , la chiesa di S. Nicola .

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Aspetti socio-economici: popolazione , occupazione , economia

Struttura della popolazione

La popolazione residente nel comune di Zungoli (AV) al 31.12.2017 è pari a 1.072 abitanti . Il grafico sotto riportato evidenzia l’andamento della popolazione residente ai vari Censimenti Ge- nerali

Quest’altro riporta in dettaglio l’andamento dell’ultimo quindicennio

con un lento inesorabile calo tendenziale .

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I saldi generali sono leggibili nelle tabelle sottostanti

e sono frutto del saldo naturale e di quello migratorio analizzato sempre nel periodo dal 2002 al 2016.

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Diretta conseguenza dei dati sopra riportati è il crescente invecchiamento della popolazione testi- moniato dall’analisi della struttura per età che considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre.

In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, e- quivalente o minore di quella anziana ; quella di Zungoli va progressivamente accelerando le carat- teristiche di regressività ; la controprova è fornita del resto dall’analisi della popolazione in età sco- lastica con un trend negativo sviluppatosi soprattutto nell’ultimo decennio .

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale , in particolare ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

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Per una più approfondita descrizione del contesto socio-economico e delle sue dinamiche evoluti- ve , saranno di seguito comparati alcuni dati degli ultimi rilevamenti censimentari (1991-2001- 2011) con riferimento al comune in esame , alla regione di appartenenza ed al territorio nazionale .

FAMIGLIE | Struttura familiare

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011

Indicatore 1991 2001 2011

Ampiezza media delle famiglie 2,7 2,5 2,3

Incidenza famiglie senza nuclei 27,6 31,7 43,2 Incidenza famiglie con due o più nuclei 0,9 0,5 0,6

Ampiezza media delle famiglie Incidenza famiglie senza nuclei 2,8 50,0 2,7 2,7 45,0 43,2 40,0 2,6 2,5 35,0 31,7 2,5 30,0 27,6 2,4 25,0 2,3 2,3 20,0 15,0 2,2 10,0 2,1 5,0 2,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011

Indicatore Zungoli Campania Italia Ampiezza media delle famiglie 2,3 2,8 2,4 Incidenza famiglie senza nuclei 43,2 26,7 33,8 Incidenza famiglie con due o più nuclei 0,6 2,4 1,4

Ampiezza media delle famiglie 3,0

2,5 Campania

2,0

Incidenza famiglie 1,5 con due o più nuclei Italia

1,0

0,5 Zungoli

0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Incidenza famiglie senza nuclei

L’ampiezza media delle famiglie diminuisce da 2,7 a 2,3 incrementandosi notevolmente l’incidenza dei nuclei monofamiliari (43,2 % in Zungoli) dato nettamente superiore quest’ultimo alla media re- gionale (26,7 %) e nazionale (33,8 %) .

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FAMIGLIE | Struttura delle famiglie giovani

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza di giovani che vivono da soli 2,0 3,1 7,8 Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 1,2 1,6 0,7 Incidenza di coppie giovani senza figli 2,9 1,6 0,7 Incidenza di coppie giovani con figli 19,5 11,7 6,1

Incidenza di coppie giovani con Incidenza di coppie giovani senza figli figli 25,0 2,9 3,0 19,5 20,0 2,5

2,0 15,0 1,6 11,7 1,5 10,0 6,1 1,0 0,7 5,0 0,5

0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia

Incidenza di giovani che vivono da soli 7,8 3,5 7,0 Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 0,7 1,2 1,0 Incidenza di coppie giovani senza figli 0,7 2,1 3,4 Incidenza di coppie giovani con figli 6,1 9,5 7,4

Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 12,0

10,0 Campania 0,00 8,0 Italia Incidenza di coppie 6,0 Zungoli giovani con figli

4,0

2,0

0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 Incidenza di coppie giovani senza figli

Più allineato al dato nazionale che a quello regionale è il confronto dei dati relativi ai giovani che vivono da soli , all’incidenza di famiglie monogenitoriali giovani e di coppie giovani senza e con figli .

- 23 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

FAMIGLIE | Struttura delle famiglie anziane

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza di anziani soli 29,2 27,8 41,1 Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane 3,6 3,4 2,4 Incidenza di coppie anziane senza figli 17,8 21,0 19,9 Incidenza di coppie anziane con figli 3,6 3,9 3,0

Incidenza di coppie anziane con Incidenza di coppie anziane senza figli figli 4,5 22,0 3,9 21,0 4,0 3,6 21,0 3,5 3,0 19,9 3,0 20,0 2,5 19,0 2,0 17,8 1,5 18,0 1,0 17,0 0,5 0,0 16,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia

Incidenza di anziani soli 41,1 24,3 27,1

Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane 2,4 4,8 4,6 Incidenza di coppie anziane senza figli 19,9 10,5 14,2

Incidenza di coppie anziane con figli 3,0 3,9 3,8

Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane

5,00 0 4,50 4,00 Campania Italia 3,50 3,00 Zungoli Incidenza di coppie 2,50 anziane con figli 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Incidenza di coppie anziane senza figli

Altro dato già desumibile e scontato è l’incidenza di anziani soli , particolarmente più rilevante nel comune di Zungoli (41,1 %) contro il dato regionale (24,3 %) e quello nazionale (27,1 %) .

- 24 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

Passando al patrimonio edilizio esistente , si riscontra una sostanziale stasi della percentuale di abitazioni in proprietà (70,4 % nel 2011 contro 70,3 % del 2001) a fronte di un marcato calo nel decennio precedente (75,5 % nel 1991) ; anche qui il dato è più in linea con l’omologo nazionale (72,5 % al 2011) che con quello regionale (62,2 % alla stessa data).

CONDIZIONI ABITATIVE ED INSEDIAMENTI | Patrimonio abitativo

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza delle abitazioni in proprietà 75,2 70,3 70,4 Superficie media delle abitazioni occupate 72,5 76,7 88,4 Potenzialità d'uso degli edifici … 6,1 9,2 Potenzialità d'uso abitativo nei centri abitati 13,7 35,1 45,9 Potenzialità d'uso abitativo nei nuclei e case sparse 8,9 30,7 25,8 Età media del patrimonio abitativo recente 16,2 21,0 29,9 Indice di disponibilità dei servizi nell'abitazione 91,4 97,5 98,3 Incidenza degli edifici in buono stato di conservazione … 64,9 86,2 Incidenza degli edifici in pessimo stato di conservazione … 1,3 0,7 Consistenza delle abitazioni storiche occupate 23,3 27,9 25,6 Indice di espansione edilizia nei centri e nuclei abitati 9,4 4,5 1,3

Incidenza delle abitazioni in proprietà Superficie media delle abitazioni occupate 76,0 75,2 100,0 88,4 75,0 90,0 76,7 74,0 80,0 72,5 70,0 73,0 60,0 72,0 50,0 71,0 70,3 70,4 40,0 70,0 30,0 69,0 20,0 68,0 10,0 67,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia Incidenza delle abitazioni in proprietà 70,4 62,2 72,5 Superficie media delle abitazioni occupate 88,4 95,6 99,3 Potenzialità d'uso degli edifici 9,2 5,9 5,1 Potenzialità d'uso abitativo nei centri abitati 45,9 16,3 20,9 Potenzialità d'uso abitativo nei nuclei e case sparse 25,8 26,1 37,5 Età media del patrimonio abitativo recente 29,9 31,5 30,1 Indice di disponibilità dei servizi nell'abitazione 98,3 98,8 99,1 Incidenza degli edifici in buono stato di conservazione 86,2 78,2 83,2 Incidenza degli edifici in pessimo stato di conservazione 0,7 1,8 1,7 Consistenza delle abitazioni storiche occupate 25,6 10,7 10,2 Indice di espansione edilizia nei centri e nuclei abitati 1,3 4,1 7,8 - 25 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

L’evoluzione della condizione abitativa tende ad un progressivo incremento dei metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate , riscontrando anche qui una maggiore analogia del dato co- munale all’ultimo censimento (38,8 mq/ab) con quello nazionale (40,7 mq/ab) che con quello re- gionale (33,8 mq/ab) . CONDIZIONI ABITATIVE ED INSEDIAMENTI | Condizioni abitative

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate 27,0 30,4 38,8 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni 13,6 15,6 29,4 Indice di affollamento delle abitazioni 5,3 2,8 0,8 Mobilità residenziale … 9,4 9,7

Indice di affollamento delle Indice di sottoutilizzo delle abitazioni abitazioni 6,00 35,0 5,3 29,4 5,00 30,0 25,0 4,00 20,0 2,8 15,6 3,00 13,6 15,0 2,00 10,0 0,8 1,00 5,0

0,00 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia Metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate 38,8 33,8 40,7 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni 29,4 24,2 31,27 Indice di affollamento delle abitazioni 0,8 1,7 0,63 Mobilità residenziale 9,7 4,7 6,08

2,00

1,80 Campania 1,60 1,40 1,20 Indice di affollamento delle 1,00 abitazioni 0,80 Zungoli 0,60 Italia 0,40 0,20 0,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni

- 26 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

Un ultimo riscontro viene operato su alcuni dati sull’attività della popolazione . MERCATO DEL LAVORO | Attività della popolazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Partecipazione al mercato del lavoro maschile 62,8 57,6 60,3 Partecipazione al mercato del lavoro femminile 40,9 36,3 41,0 Partecipazione al mercato del lavoro 51,6 46,4 50,2 Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 39,2 28,6 18,5 Rapporto giovani attivi e non attivi 164,3 46,6 53,2

Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano Partecipazione al mercato del lavoro femminile 45,0 42,0 40,9 39,2 41,0 40,0 41,0 35,0 40,0 28,6 30,0 39,0 25,0 38,0 18,5 20,0 37,0 36,3 15,0 36,0 10,0 35,0 5,0 34,0 0,0 33,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia Partecipazione al mercato del lavoro maschile 60,3 57,4 60,7 Partecipazione al mercato del lavoro femminile 41,0 33,2 41,8 Partecipazione al mercato del lavoro 50,2 44,8 50,8 Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 18,5 35,3 22,5 Rapporto giovani attivi e non attivi 53,2 42,4 50,8

Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 50,0

45,0 Italia 40,0 Zungoli 0 35,0 Campania 30,0 Partecipazione al mercato del lavoro 25,0 femminile 20,0

15,0

10,0

5,0

0,0 56,5 57,0 57,5 58,0 58,5 59,0 59,5 60,0 60,5 61,0 61,5 Partecipazione al mercato del lavoro maschile

Sorprendentemente nel Comune di Zungoli si riscontra (non avendo disponibili dati più recenti) un deciso tendenziale calo del cosiddetti NEET (giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione condizione) dal 39,2 % (1991) al 18,5 % (2011) : dato questo che va riscon- trato nell’evoluzione dell’ultimo periodo ; è sempre confermata la maggiore similitudine tra il dato comunale e quelli nazionale rispetto al riferimento regionale .

- 27 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

I dati su occupazione e disoccupazione sono riportati nelle tabelle sottostanti MERCATO DEL LAVORO | Occupazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Tasso di occupazione maschile 54,8 50,6 53,6 Tasso di occupazione femminile 32,9 28,0 34,1 Tasso di occupazione 43,6 38,7 43,3 Indice di ricambio occupazionale 191,1 228,0 358,7 Tasso di occupazione 15-29 anni 36,7 32,2 32,3 Incidenza dell'occupazione nel settore agricolo 45,5 31,7 26,7 Incidenza dell'occupazione nel settore industriale 22,1 18,7 22,6 Incidenza dell'occupazione nel settore terziario extracommercio 23,9 38,4 32,3 Incidenza dell'occupazione nel settore commercio 8,5 11,1 18,4 Incidenza dell'occupazione in professioni ad alta-media specializzazione 13,0 24,2 20,4 Incidenza dell'occupazione in professioni artigiane, operaie o agricole 67,0 28,4 28,9 Incidenza dell'occupazione in professioni a basso livello di competenza 5,2 28,2 26,0 Rapporto occupati indipendenti maschi/femmine 70,7 79,1 111,2

Indice di ricambio Tasso di occupazione occupazionale 43,6 44,0 43,3 400,0 358,7 43,0 350,0 42,0 300,0 41,0 250,0 228,0 191,1 40,0 200,0 38,7 39,0 150,0 100,0 38,0 50,0 37,0 0,0 36,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Zungoli Campania Italia Tasso di occupazione maschile 53,6 46,4 54,8 Tasso di occupazione femminile 34,1 23,8 36,1 Tasso di occupazione 43,3 34,6 45,0 Indice di ricambio occupazionale 358,7 290,4 298,1 Tasso di occupazione 15-29 anni 32,3 23,0 36,3 Incidenza dell'occupazione nel settore agricolo 26,7 7,3 5,5 Incidenza dell'occupazione nel settore industriale 22,6 21,5 27,1 Incidenza dell'occupazione nel settore terziario extracommercio 32,3 52,5 48,6 Incidenza dell'occupazione nel settore commercio 18,4 18,7 18,8 Incidenza dell'occupazione in professioni ad alta-media specializzazione 20,4 31,5 31,7 Incidenza dell'occupazione in professioni artigiane, operaie o agricole 28,9 17,8 21,1 Incidenza dell'occupazione in professioni a basso livello di competenza 26,0 19,9 16,2 Rapporto occupati indipendenti maschi/femmine 111,2 141,4 161,1

Tasso di occupazione 15-29 anni 45,0 0 40,0 Italia 35,0 Zungoli 30,0 Tasso di 25,0 Campania occupazione femminile 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 44,0 46,0 48,0 50,0 52,0 54,0 56,0 58,0 Tasso di occupazione maschile

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MERCATO DEL LAVORO | Disoccupazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Tasso di disoccupazione maschile 12,8 12,2 11,1 Tasso di disoccupazione femminile 19,5 23,0 17,0 Tasso di disoccupazione 15,5 16,6 13,7 Tasso di disoccupazione giovanile 54,3 45,5 33,3 Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione giovanile 18,0 16,6 15,5 60,0 54,3 16,0 13,7 14,0 50,0 45,5 12,0 40,0 33,3 10,0 8,0 30,0 6,0 20,0 4,0 2,0 10,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI Indicatore Zungoli Campania Italia

Tasso di disoccupazione maschile 11,1 19,1 9,8

Tasso di disoccupazione femminile 17,0 28,4 13,6 Tasso di disoccupazione 13,7 22,7 11,4

Tasso di disoccupazione giovanile 33,3 55,4 34,7

Tasso di disoccupazione giovanile 35,0

30,0 0 Campania 25,0

Tasso di 20,0 disoccupazione Zungoli femminile 15,0 Italia 10,0

5,0

0,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Tasso di disoccupazione maschile

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La condizione professionale o non professionale della popolazione residente viene riepilogata nella sottostante tabella con riferimento all’intero territorio nazionale , a quello regionale e provinciale nonché a quello del comune in esame.

Sesso totale Età 15 anni e più Stato civile totale Cittadinanza totale Area geografica di tutte le voci Grado dicittadinanza istruzione totale Frequenza di uno o più corsi di tutte le voci formazioneTipo diprofessionale convivenza tutte le voci Anno di Censimento 2011 Tipo dato popolazione residente (valori assoluti) Condizione professionale o non forze di lavoro forze di lavoro non forze di non forze di lavoro totale professionale occupato in cerca di lavoro percettore-rice studente-ssa casalinga-o in altra Territorio occupazione di una o più condizione

Italia 25.985.295 23.017.840 2.967.455 25.122.406 12.677.333 3.736.398 5.822.982 2.885.693 51.107.701 Campania 2.165.683 1.674.280 491.403 2.668.632 922.000 447.064 839.294 460.274 4.834.315 Avellino 169.290 141.179 28.111 200.989 89.634 35.974 46.442 28.939 370.279 Zungoli 534 461 73 530 339 91 60 40 1.064

Il reddito medio rilevato nel 2015 (fonte Il Sole – 24 ore) è pari a 10.456 € per dichiarante risulta tra i più bassi in provincia e pari a poco più della metà di quello nazionale (20.690 €)

I dati più significativi relativi alle aziende ed alla superficie agricola utilizzata sono desunti dalla Relazione di Inquadramento Agronomico : Superficie Agricola Totale Ha 1.822,04 Superficie Agricola Utilizzata Ha 1.607,03 Aziende totali n. 143 , delle quali in conduzione diretta n. 141 S.A.T. 1.499,86 S.U.A. 1.288,85 con salariati n. 2 S.A.T. 372,18 S.A.T. 318,18

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3.2 GLI OBIETTIVI DEL PUC DI ZUNGOLI

L’Amministrazione Comunale di Zungoli , si è già detto , con Deliberazione C.C. n. 21 del 27.05.2016 ha emanato precisi Indirizzi per la redazione del P.U.C. . Essi sono si seguito riportati , come da Delibera :

1. Tutela del patrimonio storico-architettonico, urbanistico e ambientale, delle aree del tratturo, della Via Erculea e delle aree contermini per impedire interventi non compatibili, di compromissione e distruzione del significativo patrimonio culturale del paese. 2. Rideterminazione delle aree di parcheggi necessarie In particolare si dovranno prevedere 3 aree fon- damentali di parcheggi, una a nord in corrispondenza della cappella Caporale dove potranno trovare spazi adeguati i mezzi pubblici. Un’area ad ovest sottostante la Scuola Media per soddisfare i bisogni di parcheggi di tutta la zona centrale del paese e di PS Anna e di Piazza Municipio, un’area a sud sot- tostante il Convento S. Francesco per le esigenze legate alle attività culturali, tradizioni, eventi e quan- to altro viene attivato all’interno della struttura conventuale. 3. Nelle zone di attuale espansione lungo via Provinciale, per i terreni in parte urbanizzati ma utilizzati solo in parte, valutare il loro riutilizzo per insediamenti artigianali-produttivi, fieristico-turistici conside- rando ove necessario ulteriori aree adiacenti. 4. Messa a punto degli strumenti di gestione urbanistica, armonizzando il PUC con gli strumenti di ge- stione specifica, quali ad esempio il Regolamento Edilizio e il piano paesaggistico che definisce le tra- sformazioni compatibili con i valori paesaggistici, e soprattutto riconsiderare il recupero del centro sto- rico mediante Programmi Integrati. 5. Nella definizione del quadro normativo di gestione territoriale dovranno essere introdotti nel Piano Ur- banistico Comunale indirizzi generali di salvaguardia, che riguardino l'intero territorio comunale in ter- mini di tutela del suolo e della vegetazione, delle risorse idriche e della qualità dell'aria, norme com- plementari per la valutazione, il controllo e la prevenzione degli effetti, in termini di compatibilità am- bientale, che taluni interventi possono produrre sul territorio. 6. Occorre programmare interventi di riqualificazione e riutilizzo dei Palazzi Privati e o di particolari com- plessi Edilizi rappresentativi dell’edilizia urbana per un centro culturale linguistico per studenti italiani e stranieri. Per Musei che accolgano le testimonianze culturali del territorio e per eventi culturali. 7. Dare al Castello una adeguata rilevanza ed un ruolo importante nella promozione storico-culturale ed economica del territorio con interventi di recupero e di promozione. 8. Il centro storico deve mantenere la propria vocazione abitativa sia per i residenti che per i turisti. Biso- gna incentivare la conservazione delle caratteristiche complessive del cuore cittadino, salvaguardare il patrimonio di strutture ipogee - grotte romane e bizantine- tutelare gli interventi su immobili di pregio e consentire il recupero rifunzionalizzando il centro storico. Il nuovo PUC deve indicare ciò che si può fa- re e ciò che non si può fare, definire tipologia e morfologia di facciate importanti, allineamento delle gronde, materiali e decori, recuperi interni dei volumi e non solo delle superfici. Sempre nel centro sto- rico occorre recuperare gli edifici pubblici-privati o complessi edilizi da destinare ad edilizia residenzia- le convenzionata o per giovani coppie.

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9. Particolare attenzione dovrà essere data al colore dei fabbricati che dovranno ritrovare la bellezza dei colori caratterizzanti il tessuto edilizio del passato attraverso un Piano del Colore da realizzarsi conte- stualmente alla formazione del PUC. 10. Le aree della zona di espansione residenziale lungo la SP 63 si raccorderanno con le zone di comple- tamento e i Piani di Zona che devono essere completati. La ricostruzione residuale ex legge 219/81 deve essere effettuata prevalentemente all’Interno del centro storico. Nelle predette aree del P. di Z. possono essere ricostruite solo unità edilizie di adeguamento abitativo non ricostruibile in sito. 11. Riqualificare il tessuto commerciale e soprattutto di botteghe artigianali che potranno offrire ai giovani opportunità creative e di occupazione. Esercizi commerciali tipici, la vivibilità e le occasioni turistiche sono le condizioni per rilanciare il commercio nel centro storico. Non deve però sfuggire l’esigenza di mettere a disposizione aree esterne per potere ospitare centri commerciali di medie dimensioni com- patibili. 12. Riqualificazione di strutture e Servizi Culturali, di Assistenza sociale, dello sport attraverso la realizza- zione di una adeguata Palestra nell’area scolastica della scuola secondaria di 1° grado, con adeguate attrezzature e spazi per i giovani, ecc., 13. Riqualificazione della strade esistenti, nuova viabilità di raccordo, SP 63, raccordo fondovalle per su- perare il ponte, nuova attenzione alla viabilità pedonale, miglioramento delle aree pubbliche e dell’arredo urbano. 14. Parlare di qualità del vivere significa anche recuperare il rapporto del paese con gli elementi naturali, con il verde, con gli alberi, con la campagna, con il monte Molara, Monticelli, Fontana dell’Edera, con il verde in genere dove percorsi ginnici, percorsi pedonali, la rete dei sentieri che collega i paesi limitrofi possono favorire la fruizione della naturalità, renderlo percorribile e godibile con il minimo impatto e legarlo al tessuto urbano. 15. Le aree della zona ZPS saranno rivalutate e trasformate da aree vincolate a risorsa del territorio me- diante la pianificazione e realizzazione di un “Parco Urbano Intercomunale” con i Comuni della Baro- nia. Ai confini dell’area a forte connotazione naturalistica Molara, Monticelli, Fontana dell’Edera, si po- trà prevedere, dopo adeguata valutazione di compatibilità, l’inserimento di strutture di tipo turistico- promozionale. 16. Particolare attenzione sarà rivolta all’agricoltura e alla sua riqualificazione, di concerto con il CNR e le organizzazioni di categoria con cui si valuteranno interventi di innovazione colturale, di produzione di qualità, di strutture e servizi per favorire il ritorno dei giovani nel modo agricolo, tenuto conto delle ri- sorse della Programmazione dei fondi Europei 2014-2020. 17. Infine va evidenziato che la conoscenza storico-culturale è condizione propedeutica per una attenta programmazione e progettazione degli interventi. L’affidamento degli incarichi di redazione del PUC deve considerare un esperto urbanista per il coordinamento, ma anche architetti, agronomi e tecnici locali che sicuramente potranno esprimere ed offrire un valido contributo allo sviluppo socio- culturale ed economico del paese. Tutelare le caratteristiche storiche, culturali, naturali, morfologiche ed estetiche degli immobili, delle aree più omogenee del paese che hanno sicuramente significato e valore identitario del territorio Irpino e sono perce- pite come tali dalle popolazioni che visitano il paese.

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Tutti tali indirizzi sono stati discussi , positivamente valutati e ritenuti condivisibili dal team incari- cato dalla redazione del piano ; il progettista li ha recepiti nel Documento preliminare del redigendo P.U.C. sintetizzandoli nel quadro sotto riportato articolato secondo i sistemi di riferimento insediati- vo e relazionale , produttivo , naturale e della mobilità ed infrastrutture

SISTEMA DI OBIETTIVI RIFERIMENTO 1. Recuperare e valorizzare il nucleo storico, luogo simbolo del paesaggio storico identitario, con politiche finalizzate al recupero abitativo degli immobili (per Edilizia Residenziale Sociale) o riconversione turistica 2. Valorizzare i beni storico-architettonici presenti nel territorio comunale INSEDIATIVO E RELA- 3. Riqualificare i Palazzi privati di pregio del Centro Storico da riutilizzare per usi sociali ZIONALE 4. Promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente in risposta alla domanda abi- tativa e per elevare la qualità e la percezione dei luoghi 5. Promuovere la realizzazione di nuovi luoghi di aggregazione della popolazione ed il miglio- ramento della vivibilità del territorio 1. Favorire la costituzione di una rete diffusa di attività commerciali - artigianali per la valorizza- PRODUTTIVO zione delle risorse locali 2. Favorire lo sviluppo del settore turistico 1. Valorizzare il territorio rurale, anche a fini turistici, preservandone l’integrità fisica e la caratte- rizzazione morfologica vegetazionale e percettiva 2. Valorizzare le aree agricole di maggior pregio che costituiscono un patrimonio ambientale fondamentale NATURALE 3. Perseguire la “qualità ambientale” attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse pae- saggistiche e ambientali 4. Realizzare una rete di connessioni ecologiche tra le risorse territoriali 5. Favorire la costituzione del Parco Urbano di Interesse Regionale “Boschi, Sorgenti e Geositi della Baronia”

1. Migliorare il sistema della mobilità interna ed esterna al centro urbano per migliorare le con- nessioni territoriali con i centri limitrofi 2. Favorire la valorizzazione della rete di collegamento interna al centro storico quale elemento MOBILITÀ E INFRA- di testimonianza storica, urbanistica ed identitaria STRUTTURE 3. Valorizzare la viabilità interpoderale 4. Tutelare il tratturo “Pescasseroli-Candela” e la via “Erculea” 5. Favorire la valorizzazione della rete dei sentieri

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3.3 RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI PERTINENTI

Nella redazione del P.U.C. e della connessa V.A.S. sarà di fondamentale importanza il riferi- mento ed il confronto con gli strumenti di pianificazione territoriale sovraordinata (P.T.R. e P.T.C.P. , cui si è già fatto riferimento) nonché con i piani di settore (P.S.A.I. , ad esempio) e con i pro- grammi vigenti (P.S.R. CAMPANIA 2014-2020) TUTTI DA considerare quali imprescindibili stru- menti di indirizzo per la pianificazione a livello comunale . Dall’esame degli strumenti di pianificazione territoriale sovra comunale verranno ricavati i nessi con le relazioni d’area vasta presenti all’interno del territorio , cui fare riferimento nella definizione delle strategie di pianificazione a livello comunale ; il riferimento ai piani di settore , invece , fornirà preziosi elementi per meglio definire un quadro conoscitivo del territorio sulla base del quale impo- stare adeguate strategie di pianificazione per uno sviluppo sostenibile del territorio . Saranno elaborate specifiche matrici di confronto tra gli obiettivi dei piani sovraordinati e dei piani di settore per verificare la coerenza , l’indifferenza o l’incoerenza tra gli stessi e quelli del si- stema insediativo e produttivo , del sistema di mobilità e delle infrastrutture , del sistema culturale – ambientale del nostro contesto .

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4 IL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

Il contesto ambientale e territoriale di riferimento sarà analizzato per pervenire ai contenuti richiesti dall’allegato VI D. Lgs. n. 4/2008 partendo dal punto b) ove si richiede di analizzare gli aspetti per- tinenti allo stato attuale dell’ambiente e sua probabile evoluzione senza l’attuazione del Piano . Saranno esaminate tutte le caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che po- trebbero essere significativamente interessate unitamente ad ogni problema ambientale esistente, pertinente al Piano, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambien- tale, culturale e paesaggistica, quali le Zone di Protezione Speciale, nonché, i territori con produ- zioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del D.Lgs. 228/2001.

4.1 DESCRIZIONE DEGLI ASPETTI PERTINENTI LO STATO DELL’AMBIENTE

I dati relativi alla conoscenza ed alla descrizione dello stato dell’ambiente saranno prodotti se- guendo due step procedurali distinti: Lettura ed analisi della documentazione di settore disponibile (macrodati); Conoscenza puntuale dell’ecosistema territoriale di riferimento mediante gli elaborati prodotti nella stesura del PUC. Le due fasi sono complementari tra loro in quanto i dati a disposizione pubblicati sullo stato dell’ambiente sono scarsi e spesso frutto di interpolazione di dati rilevati a grande distanza dal co- mune stesso. Le ricognizioni e le esplorazioni sul campo (necessarie per la redazione degli studi di settore del PUC) colmano il gap di informazioni differenziando ed integrando il patrimonio di dati a disposizio- ne. Per ciascuna delle tematiche ambientali, saranno descritti in maniera dettagliata le informazioni e i dati che consentiranno di costruire in maniera soddisfacente lo stato attuale dell’ambiente per il ter- ritorio comunale .

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4.1.1 ACQUA La trattazione della componente ambientale: “qualità delle acque interne, superficiali e sotterranee” verrà affrontata con particolare riferimento alla porzione di territorio ricadente all’interno della Z.P.S. IT.8040022 “Boschi e sorgenti della Baronia” senza per altro trascurare quelle interne al Parco Fluviale (Fiumarelle) Tutte le altre componenti sotto indicate , saranno analizzate mediante lo studio dei sottoriportati temi ambientali :

4.1.2 AMBIENTE URBANO i sistemi produttivi, il turismo il terzo settore i rischi antropogenici , il rumore i campi elettromagnetici i siti inquinati il rischio di incidente rilevante .

4.1.3 ATMOSFERA, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI l’atmosfera ; l’energia ; i cambiamenti climatici ; la qualità dell’aria ; il risparmio energetico le fonti rinnovabili.

4.1.4 BIODIVERSITÀ E AREE NATURALI PROTETTE biodiversità ; aree naturali protette flora e fauna ; patrimonio boschivo ; rete ecologica ; patrimonio agricolo .

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4.1.5 RISORSE CULTURALI E PAESAGGIO risorse culturali ; paesaggio ; beni culturali .

4.1.6 RIFIUTI E BONIFICHE rifiuti urbani ; raccolta differenziata ; bonifiche .

4.1.7 SUOLO

rischio frana ; rischio idrogeologico ; rischio sismico ; rischio incendi boschivi .

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5 GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

5.1 L’INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Lo sviluppo sostenibile è stato definito come “un processo nel quale l’uso di risorse, la direzione degli investimenti, la traiettoria del processo tecnologico ed i cambiamenti istituzionali concorrono tutti assieme ad accrescere le possibilità di rispondere ai bisogni dell’umanità, non solo oggi, ma anche nel futuro”. L’assunzione della sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve tener conto quindi di quattro dimensioni : sostenibilità ambientale, come capacita di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle ri- sorse naturali; mantenimento della integrità dell'ecosistema per evitare che l'insieme degli ele- menti da cui dipende la vita sia alterato; preservazione della diversità biologica; sostenibilità economica, come capacita di generare, in modo duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; eco-efficienza dell'economia intesa, in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione dell'impiego di quelle non rinnovabili; sostenibilità sociale, come capacita di garantire condizioni di benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento, serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in particolare tra le comunità attuali e quelle futu- re; sostenibilità istituzionale, come capacita di rafforzare e migliorare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; i processi di decisione politica devono corrispondere ai bi- sogni ed alle necessita degli individui, integrando le aspettative e le attività di questi ultimi. Ca- pacità di un buon governo. In generale la definizione degli obiettivi di sostenibilità deve soddisfare in primo luogo le condi- zioni di accesso alle risorse ambientali coerentemente con i seguenti principi: il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non sia superiore al loro tasso di rigenerazione; l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non superi la capacità di carico dell’ambiente stesso; lo stock di risorse non rinnovabili resti costante nel tempo.

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La selezione degli obiettivi di sostenibilità si e fondata sull’analisi della legislazione ambientale pertinente e sui documenti di indirizzo alle politiche di sviluppo sostenibile, nazionali (Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio, Delibera CIPE 2 agosto 2002) e comunitari (Sviluppo sostenibile in Europa per un mon- do migliore: strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, Strategia di Goteborg, Com- missione europea, Bruxelles 15 maggio 2001), nonché locali. Per quanto concerne la scelta degli obiettivi di sostenibilità, scaturiti da documenti di indirizzo al- le politiche di sviluppo sostenibile locali, si farà riferimento all’analisi dello stato attuale dell’ambiente nel comune di Zungoli . Le aree tematiche sicuramente interessate da tale analisi , risultano essere : Connettività ecologica ; Produzione di rifiuti; Produzione di energia; Inquinamento acustico; Inquinamento elettromagnetico; Inquinamento luminoso; Rischio Idrogeologico; Rischio frana; Rischio sismico; Rischio inondazioni; Beni storico – architettonico - ambientali

I conseguenti obiettivi di sostenibilità saranno : Connettività ecologica Tutela e potenziamento delle aree naturalistiche; Produzione di rifiuti Contenimento della produzione dei rifiuti; Produzione di energia Maggiore efficienza nel consumo e produzione dell’energia; Inquinamento acustico Contenimento inquinamento acustico; Inquinamento elettromagnetico Contenimento esposizione ai campi elettromagnetici; Inquinamento luminoso Contenimento inquinamento luminoso; Rischio Idrogeologico Tutela del rischio idrogeologico; Tutela della qualità del suolo e sottosuolo; Rischio frana Tutela del rischio frana; Tutela della qualità del suolo e sottosuolo; Rischio sismico Tutela del rischio sismico; Tutela della qualità del suolo e sottosuolo;

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Rischio inondazioni Tutela e contenimento del rischio inondazioni ; Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi; Tutela della qualità del suolo e sottosuolo; Beni storico-architettonico-ambientali Tutela e valorizzazione dei beni storici e architettonici ed ambientali

5.2 LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA

Sarà effettuata un’attenta analisi di coerenza esterna agli obiettivi ed alle scelte espresse nel P.U.C. , dove per coerenza esterna si intende la valutazione del grado di coerenza e di integrazio- ne dello stesso piano con l’insieme dei pertinenti obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario e nazionale. Questa valutazione sarà condotta mettendo a confronto gli obiettivi specifici del PUC con gli o- biettivi per la VAS . Una matrice confronterà gli obiettivi generali dei principali piani e programmi a livello regionale , provinciale e comunale in merito alle tematiche ambientali ed evidenzierà le misure attraverso cui vengono perseguiti gli obiettivi tematica : aria e fattori climatici, acqua, suolo e sottosuolo, ecosi- stemi naturali e biodiversità, ambiente urbano, paesaggio e patrimonio storico-culturale, popola- zione e salute umana, rifiuti. Se ne ricaveranno indicazione sinteticamente espresse in :

COERENZA DIRETTA : analoghi obiettivi

INDIFFERENZA : nessuna correlazione significativa tra gli obiettivi

INCOERENZA : assenza di convergenza tra gli obiettivi

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5.3 LA VERIFICA DI COERENZA INTERNA

In maniera analoga al metodo applicato per la “Verifica di Coerenza Esterna”, sarà valutata la “Coerenza Interna” del Piano, che verificherà la corrispondenza e la consequenzialità tra l’analisi delle criticità, l’individuazione degli obiettivi e delle relative strategie e gli interventi in grado di rag- giungerli. L’analisi della coerenza interna sarà condotta sulla scomposizione della struttura del PUC in Obiettivi Specifici e Azioni Strategiche e sarà svolta attraverso una matrice che indicheranno l’esistenza di una connessione tra obiettivi specifici e azioni strategiche suddivise per sistema di riferimento. Nelle caselle di incrocio fra le righe e le colonne sono riportati dei simboli che esprimono la rela- zione di ciascun azione strategica del PUC con ciascun obiettivo. La simbologia definita per l’analisi di coerenza interna è sostanzialmente simile a quella innanzi indicata riportando in maniera sintetica :

COERENZA DIRETTA : azioni dirette al perseguimento degli obiettivi

INDIFFERENZA : azioni ininfluenti rispetto agli obiettivi prefissati

INCOERENZA : azioni pregiudizievoli al perseguimento degli obiettivi

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6 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIENTE

Il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché l’art. 5 par. 1 della Direttiva 2001/42/CE stabiliscono che, nel Rapporto Ambientale, vengano “individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente”. Nel caso del PUC di Zungoli saranno schematizzati gli obiettivi le strategie e gli interventi con- tenuti nel Piano e valutati i possibili effetti ambientali. Il PUC dovrà contenere, in accordo con le normative vigenti, gli indirizzi necessari per assicurare opportuni livelli di sostenibilità ambientale. Pertanto, la valutazione degli effetti ambientali dovrà tener conto delle strategie, degli interventi, quando definiti, e ancor più della regolamentazione prevista per il Piano, nonché della durata delle trasformazioni che derivano dalla sua attuazione.

6.1 GLI IMPATTI DERIVANTI DALLE AREE DI TRASFORMAZIONE

Per la stima degli effetti del piano sull’ambiente si procederà ad effettuare un processo di so- vrapposizione di informazioni territoriali ambientali esistenti, ed alla stesura di cartografie basate su criteri quantitativi specifici. La sovrapposizione di informazioni territoriali / ambientali esistenti terrà conto delle seguenti in- formazioni: Vincoli di carattere idrogeologico in riferimento al PAI; Vincoli sui beni culturali, paesistici ed ambientali ai sensi del D.Lgs. 42/04; Fasce di rispetto dalle infrastrutture stradali secondo quanto stabilito dal Nuovo Codice del- la Strada; Fascia di rispetto cimiteriale pari a 200 m (Regio Decreto n. 1265 del 1934) , salvo deroga; Aree per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) connessi al funzionamento e all'esercizio degli elettrodotti (D.P.C.M. 8 Luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” e Decreto 29 maggio 2008 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di ri- spetto per gli elettrodotti”). Distanze dalle condotte di liquidi e di sostanze gassose pari a 15 metri latistanti l'asse delle condotte principali di liquidi e di sostanze gassose (acquedotti, fognature, oleodotti, meta- nodotti, gasdotti, e simili).

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Fascia di rispetto dai depuratori pari a 100 m (Secondo la Deliberazione 4 febbraio 1977 del Comitato dei Ministri per la Tutela delle acque dall’inquinamento, Allegato 4, “Norme tecniche generali per la regolamentazione dell'installazione e dell'esercizio degli impianti di fognatura e depurazione”); Fascia di rispetto dai punti di captazione di acque potabili pari a 200 m (D.Lgs. 152/99). Successivamente, la stesura di tali informazioni verificherà l’idoneità del territorio ad essere tra- sformato per come previsto dal PUC, quando con il termine “trasformato” si intende non solo edifi- cato, ma anche attrezzato ad usi antropici. Questo processo è finalizzato a cogliere in modo sintetico le interazioni tra i vari sistemi e fattori che connotano i territori comunali. I limiti all’idoneità alla trasformazione del territorio sono dati dal- le caratteristiche morfologiche e geologiche dei terreni, dalla presenza di fattori di rischio ambienta- le connessi con la vulnerabilità delle risorse naturali, alla sicurezza idraulica e alla tutela dei valori paesaggistici, culturali e naturalistici.

6.2 IL QUADRO DEI POTENZIALI IMPATTI ATTESI

I potenziali impatti attesi in relazione alle scelte di Piano saranno espressi in termini di interfe- renze di ogni azione strategica (suddivise in azioni influenti sui sistemi territoriali) per ogni tematica ambientale, utilizzando una matrice del tipo :

TEMATICHE AMBIENTALI

ATMOSFERA , ENERGIA BIODIVERSITA' ED AZIONI AMBIENTE RISORSE CULTURALI RIFIUTI E ACQUA E CAMBIAMENTI AREE NATRURALI SUOLO URBANO E PAESAGGISTICHE BONIFICHE STRATEGICHE CLIMATICI PROTETTE

SISTEMA INSEDIATIVO E RELAZIONALE

AZIONE STRATEGICA P.U.C.

SISTEMA PRODUTTIVO

AZIONE STRATEGICA P.U.C.

SISTEMA NATURALE

AZIONE STRATEGICA P.U.C.

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

AZIONE STRATEGICA P.U.C. S

TRATEGICHE

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TEFERA ENERGIA

Nelle caselle di incrocio fra le righe e le colonne saranno riportati dei simboli che esprimono la relazione di ciascun obiettivo con le tematiche ambientali. Gli impatti saranno schematizzati come segue:

IMPATTI POSITIVI: l’azione strategica genererà una miglioria per la tematica ambientale;

NESSUN IMPATTO : azioni ininfluenti rispetto agli obiettivi prefissati

IMPATTI NEGATIVI: l’azione strategica determinerà effetti negativi sulla tematica ambientale .

Nel caso di impatti negativi, si procederà ad approfondire i casi di interazione negativa o poten- zialmente tale,per evidenziare le misure di mitigazione e/o compensazione (§ 7.1) degli impatti, in modo da ridurre al minimo o sopprimere del tutto l’impatto negativo.

6.3 LA VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE DEL PUC

L’art. 5 della Direttiva 42/2001/CE stabilisce che il Rapporto Ambientale deve riportare, oltre all’individuazione, descrizione e valutazione, degli effetti significativi che l’attuazione del program- ma potrebbe avere sull’ambiente, anche le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale di riferimento. L’obbligo di individuare e descrivere le alternative al PUC mira a verificare ed a mettere a confronto le possibili evoluzioni dello stato dell’ambiente in relazione al- le scelte messe in atto. L’obiettivo del prefigurare possibili scenari, non è quello di indicare con precisione eventi futuri ma mettere in evidenza le forze di larga scala che spingono il futuro in direzioni diverse. Tenendo in debita considerazione il contesto ambientale di riferimento, saranno individuate due ipotesi di scenario minimo: Alternativa 0 (assenza del PUC) – possibile evoluzione del contesto ambientale nel caso di mancata attivazione delle azioni strategiche proposte dal Piano; Alternativa 1 (attuazione del PUC) – possibile evoluzione del contesto ambientale di riferi- mento a seguito dell’attuazione del Piano.

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I risultati saranno sintetizzati in una tabella di questo tipo:

TEMATICA AMBIENTALE ALTERNATIVA 0 ALTERNATIVA 1

ACQUA

AMBIENTE URBANO

ATMOSFERA , ENERGIA E CAMBIAMENTI CLUMATICI

BIODIVERSITA' E AREE NATURALI PROTETTE

RISORSE CULTURALI E PAESAGGIO

RIFIUTI E BONIFICHE SUOLO

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7 LE MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE

7.1 LE CRITICITÀ, GLI INDIRIZZI ED I CRITERI PER ANNULLARE, RIDURRE, COMPENSARE GLI EVENTUALI IMPATTI NEGATIVI DEL PIANO

Per definizione il Piano Urbanistico Comunale è lo strumento di pianificazione a livello comuna- le che individua le zone territoriali omogenee e ne disciplina gli usi, il riassetto ecologico ambienta- le, la valorizzazione storico -culturale, le trasformazioni compatibili e sostenibili del territorio comu- nale. Dalla definizione delle azioni possibili di Piano si evince che gli interventi/indirizzi programmatici ipotizzati per il Piano Urbanistico Comunale di Zungoli sono: poter disegnare uno sviluppo del paese organico, ordinato ed equilibrato, basato su più settori economici (chiudendo con un passato caratterizzato da un'economia basata unicamente sull'a- gricoltura) e sulla valorizzazione e la salvaguardia delle risorse esistenti (dal territorio al centro storico) e sull'ampliamento dei servizi da mettere a disposizione dei cittadini; salvaguardare l‘ambiente naturale e il paesaggio rurale mediante il mantenimento e il poten- ziamento delle attività connesse a quelle agricole (agriturismo , il paesaggio agrario) l‘artigianato locale, il commercio e le attività produttive esistenti e quelle che potranno insediarsi.

Tuttavia, sebbene il piano miri alla riqualificazione dell‘esistente, è inevitabile che alcune delle azioni possibili di Piano possano avere impatti negativi o molto negativi sull‘ambiente legati, ad e- sempio, all‘incremento dei carichi insediativi o al cambio di destinazione d‘uso dei suoli. In tal senso, all‘interno del Rapporto Ambientale, con l‘ausilio di apposite schede, per ogni azio- ne possibile di piano per la quale possano risultare impatti significativi sull‘ambiente (negativi), re- lativamente alla componente ambientale e agli indicatori interessati, nonché alle problematiche in- dividuate, verranno ricercate , descritte ed analizzate le necessarie misure di mitigazione volte a impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi sull‘ambiente derivanti dall‘attuazione del Piano. Tali misure di mitigazione saranno scelte sulla base dei seguenti principi : Evitare impatti alla fonte; Ridurre impatti alla fonte; Minimizzare impatti sull’area; Minimizzare impatti su chi li subisce.

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e riepilogati in una tabella del tipo

TEMATICA AMBIENTALE CRITICITA' POSSIBILI INTERVENTI DI MITIGAZIONE

ACQUA

AMBIENTE URBANO

ATMOSFERA , ENERGIA E CAMBIAMENTI CLUMATICI

BIODIVERSITA' E AREE NATURALI PROTETTE

RISORSE CULTURALI E PAESAGGIO

RIFIUTI E BONIFICHE SUOLO

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8 IL MONITORAGGIO

In un rapporto ambientale il monitoraggio si sviluppa nei momenti della fase intermedia, cioè di applicazione degli interventi del Piano e nella fase ex-post, ovvero concluso il Piano. L‘importanza del monitoraggio nel garantire l‘efficacia della valutazione ambientale dei piani è stato affermato con decisione dalla norma quadro europea (cfr. l‘art. 10 della direttiva CE/2001/42, le linee guida sull‘attuazione e il report speciale della Commissione Europea). In particolare, il monitoraggio assume un ruolo essenziale nel perseguire la chiusura del ciclo di valutazione, consentendo una verifica delle ipotesi formulate nella fase preventiva e offrendo con- crete opportunità di modifica in fase di attuazione di quegli aspetti del piano che dovessero rivelarsi correlati ad effetti ambientali significativi. Gli indicatori per la VAS sono dunque lo strumento messo a disposizione dell‘Ente per monito- rare nel tempo l‘andamento del Piano e la coerenza rispetto agli obiettivi assunti nella fase iniziale. Nel caso emergano nel tempo indicazioni che attestino il mancato perseguimento degli obiettivi, l‘Ente potrà adottare interventi correttivi (che naturalmente dovranno integrare il sistema degli indi- catori nella VAS). Inoltre, il sistema di monitoraggio dovrebbe consentire di tracciare i percorsi attuativi del piano, perché si abbia certezza di quanto effettivamente realizzato lungo una scansione cronologica. Infine, un buon sistema di monitoraggio dovrebbe permettere delle congetture sulla correlazione fra gli interventi eseguiti e le modificazioni delle condizioni ambientali osservate. Il monitoraggio, dunque, può allertare i soggetti attivi della pianificazione e della gestione urba- na sottolineando il nesso fra una tipologia di attività e una determinata criticità ambientale, lascian- do aperte ipotesi di risposta che variano dall‘astensione (l‘intervento viene annullato o rimandato), alla rielaborazione (l‘intervento viene considerato realizzabile solo a determinate condizioni che e- vitino o attenuino gli effetti ambientali), e infine alla compensazione (la realizzazione viene reputata irrinunciabile nonostante la consapevolezza delle ricadute ambientali negative, ma qualora per es- se valga il principio di sostituibilità, si procede ad un secondo intervento che mira a ristabilire un equilibrio).

Nella sostanza, già nella redazione di ciascuna delle analisi e valutazioni settoriali si è avuta la cura di evidenziare lo stato della conoscenza di ognuna delle componenti, anche con riferimento al quadro complessivo delle informazioni disponibili per descrivere lo stato ed il trend (storico ed atte- so) della quantità e della qualità delle tematiche ambientali trattate.

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Preliminarmente è doveroso dare almeno un cenno sullo stato della rete regionale di monito- raggio ambientale e sul relativo SIRA, Sistema Informativo Regionale Ambientale. A tal proposito va qui riferito che la rete regionale di monitoraggio è tuttora in fase di completamento. Di fatto ancora oggi alcune reti di sensori (per esempio quelli della rete di monitoraggio atmosfe- rico) attendono una loro precisa localizzazione e pertanto le informazioni ambientali desumibili ri- sentono di alcune importanti lacune strutturali. Partendo da questo dato di fatto sin da ora si evi- denzia e si raccomanda che quando la rete regionale di monitoraggio verrà messa a regime e sa- ranno disponibili le prime informazioni più estese e complete, si dovrà procedere in itinere alla veri- fica delle conclusioni del presente rapporto. Ciò conformemente all‘impostazione della Direttiva 2001/42/CE (art. 10 Monitoraggio) che prevede la possibilità di individuare eventuali effetti negativi sull‘ambiente naturale in fase di esecuzione ed apportare tempestivamente le più opportune misu- re correttive. E’ evidente che, per giungere a rapporti di VAS completi, strutturati e soprattutto efficaci, è ne- cessario creare le premesse per la diffusione delle indagini atte a fornire dati per le elaborazioni e porre le basi per lo sviluppo di banche dati, indicatori e modelli facilmente trasferibili e confrontabili tra i diversi contesti con una copertura quantomeno regionale, se non di livello nazionale e comuni- tario. Pertanto per la carenza di dati relativi a descrivere lo stato attuale del territorio oggetto della va- lutazione si rimanda un adeguato piano di monitoraggio finalizzato sia al controllo delle tematiche ambientali interessate dagli effetti del Piano sia a costituire il punto di partenza di banche dati che verranno aggiornate periodicamente.

8.1 I RIFERIMENTI PER LA VALUTAZIONE IN ITINERE

La valutazione in itinere è un processo a supporto della corretta attuazione del Piano e finaliz- zato a conseguire una trasformazione sostenibile del territorio e dell‘ambiente. Questo processo deve garantire due obiettivi: la correzione delle indicazioni del Piano in caso di scostamenti tra le previsioni e la realtà e l‘attivazione di appositi momenti valutativi in caso di modifiche al Piano do- vute a cause differenti rispetto a quelle sopraelencate. Riferimenti utili per un‘adeguata valutazione in itinere sono l‘andamento delle superfici dei di- versi usi del suolo e delle relative percentuali, a cui si aggiungono i dati relativi alle quantità di ter- reno edificabile disponibile, suddivisa rispetto ai livelli di sostenibilità e al rapporto percentuale tra la superficie di terreno da edificare e la superficie di terreno idoneo all‘edificazione, territorio agri- colo destinato ad agricoltura a basso impatto, grado di tutela paesaggistica.

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La valutazione in itinere prevede il controllo delle trasformazioni paesistiche delle aree interes- sate da interventi del piano. Le valutazioni riguardano quindi sia il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal piano, sia gli esiti delle valutazioni di idoneità paesistica delle trasformazioni territoriali previste dal Piano. I meccanismi per modificare le azioni e/o gli obiettivi di piano da attivare nel caso di differenze sostanziali tra le previsioni di piano e le trasformazioni territoriali dipendono dal tipo d‘intervento considerato, dall‘intensità dei suoi effetti sull‘ambiente e dalle valutazioni che sono state effettuate. Nel caso di inserimento di nuovi obiettivi, strategie e azioni di sviluppo, questi dovranno essere sottoposti a una valutazione che ne verifichi la compatibilità e la sostenibilità ambientale rifacendo- si ai procedimenti attivati per questa valutazione ambientale e integrandone gli esiti. Nel caso di eventuali modifiche di azioni di sviluppo che prevedono una ridefinizione degli inter- venti che rivestono aspetti importanti tra quelli indicati, tali azioni dovranno essere sottoposte a una valutazione puntuale che ripercorra ed eventualmente approfondisca quanto indicato nel Rapporto Ambientale. Se invece interessano temi non rilevanti, allora è sufficiente verificare che siano rispettati i criteri valutativi. Nel caso di nuove azioni di tutela o di modifiche in senso più restrittivo di azioni di tutela già attivate, se interessano temi significativi, occorre che esse siano supportate nella loro elabora- zione progettuale da questo procedimento valutativo e che i relativi esiti siano integrati in quest‘ultimo. Nel caso di modifica di azioni di tutela in senso meno restrittivo o che prevedano una riduzione dell‘entità degli interventi di valorizzazione paesistico -ambientale, è sufficiente verificare che siano rispettati i criteri valutativi ripercorrendo, e approfondendo dove necessario, quanto effettuato in questa valutazione.

8.2 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI

Di seguito si riporta uno schema di schede utili alla valutazione dei dati di riferimento :

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COMPONENTI Tipologia Unità di Valore Valore valore INDICATORI Rilevamenti TERRITORIALI indicatore misura attuale limite obiettivo

01 POPOLAZIONE IMPATTO Popolazione residente n.

02 OCCUPAZIONE IMPATTO Tasso di occupazione / disoccupazione %

Numero addetti nel settore produttivo n. 03 ECONOMIA IMPATTO

SOCIO-ECONOMICI Numero di imprese n. SODDISFAZIONE DEI Percentuale dei cittadini per livello di 04 VERIFICA CITTADINI soddisfazione %

Superficie urbanizzata mq.

Densità abitativa n./ha 05 USO DEL TERRITORIO VERIFICA Area di nuova edificazione mq.

Mq residenziale mq.

Mq produttivo mq.

Mq attrezzature collettive mq.

STANDARD n. aree verdi per la fruizione ricreativa 06 IMPATTO n. URBANISTICI AMBIENTE URBANO AMBIENTE Rapporto percentuale tra le aree adibite ad attrezzature collettive-verde e la superficie del tessuto urbano %

n. aree di connettività ecologica n. 07 QUALITA' DEGLI SPAZI IMPATTO Rapporto percentuale tra le aree di connettività ecologica e la superficie del tessuto urbano %

EMISSIONI IN 08 VERIFICA Particolato sottile (PM 10) ATMOSFERA valore limite t/Kmq

Rapporto percentuale tra la lunghezza delle

MOBILITA' CAPACITA' DELLE RETI strade previste e la lunghezza della rete 09 IMPATTO ml INFRASTRUTTURALI stradale esistente in ambito urbano %

VALORIZZAZIONE 10 IMPATTO Mq. aree di valorizzazione turistica TURISTICA

TURISMO mq.

11 CONSUMI ENERGETICI IMPATTO Percentuale di energia fotovoltaica sul totale Kwp % CONTRIBUTO AL

ENERGIA 12 CAMBIAMENTO VERIFICA Biossido di carboniuo valore limite CLIMATICO t/Kmq

VERIFICA Superficie agraria / Superificie territoriale % UTILIZZAZIONE DEI 13 Rapporto percentuale tra la superificie di TERRENI AGRICOLI territorio agricolo coltivato con tecniche IMPATTO compatibili con l'ambiente ed il totale della AGRICOLTURA Superficie Agricola Utilizzata (SAU) % valore limite Particolato sottile (PM 10) t/Kmq valore limite Ozono (O3) t/Kmq valore limite

14 QUALITA' DELL'ARIA VERIFICA Composti Organici Volatili (COV) ARIA t/Kmq valore limite Ossido di Azoto (Nox) t/Kmq valore limite Ammoniaca t/Kmq

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COMPONENTI Tipologia Unità di Valore Valore valore INDICATORI Rilevamenti TERRITORIALI indicatore misura attuale limite obiettivo

Aree di nuova edificazione mq. 15 USO DEL TERRITORIO VERIFICA Mq residenziale mq.

Mq produttivo mq. Rapporto percentuale tra la superficie

SUOLO permeabile in modo profondo e la superficie PERMEABILITA' DEI fondiaria delle zone di tarsformazione a % 16 IMPATTO SUOLI Rapportocarattere residenzialepercentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle zone di tarsfornazione a % carattere produttivo

AREE DI Rapporto aree di connettività ecologica e la 17 CONNETTIVITA' IMPATTO superficie del tessuto urbano

ECOLOGICA

NATURA & NATURA BIODIVERSITA' %

Quantità di rifiuti urbani totali PRODUZIONE DI t/anno 18 VERIFICA RIFIUTI Quantità di rifiuti urbani pro-capite kg/Ab. RIFIUTI Quantità di rifiuti destinati a raccolta differenziata t Quantità differenziata per frazione merceologica in un anno : ingombranti t Carta e cartone t Vetro t Plastica t RACCOLTA 19 VERIFICA Ferro t DIFFERENZIATA Scarti vegetali verde t Legno t Pile t farmaci t Accumulatori al Pb t Abiti t Elettrodomestici t Livello INQUINAMENTO diurno / 20 VERIFICA Livelli di rumore ACUSTICO notturno dB (A)

INQUINAMENTO A/m 21 VERIFICA Intensità dei campi elettromagnetici

ELETTROMAGNETICO V/m AGENTI FISICI AGENTI INQUINAMENTO 22 VERIFICA Livello di inquinamento LUMINOSO (lm/cm2) (cd/cm2) Volume di acqua immesso nella rete di mc/anno distribuzione 23 CONSUMI IDRICI VERIFICA Volume di acqua erogato per gli usi civici mc/anno

Volume di acqua consumata pro-capite mc/anno

L.I.M. classe

ACQUA QUALITA' ACQUE 24 VERIFICA I.B.E. SUPERFICIALI classe S.E.C.A. classe

25 QUALITA' ACQUE VERIFICA Manganese Mg/l SOTTERRANEE n. aree di interesse storico , culturale , PATRIMONIO architettonico n. 26 CULTURALE ED VERIFICA Rapporto tra le aree di interesse storico , ARCHITETTONICO culturale , architettonico e le aree di PAESAGGIO connettività ecologica %

RISCHIO 27 VERIFICA mq. Aree a rischio idrogeologico IDORGEOLOGICO

FATTORI DI RISCHIO DI FATTORI mq.

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9 LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

La Valutazione d’incidenza costituisce uno strumento per garantire il raggiungimento di un rap- porto equilibrato tra la conservazione degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile del territorio compatibilmente con gli obiettivi di tutela dei siti protetti. La procedura, seguendo il principio di precauzione, si applica sia agli interventi che ricadono all’interno della Rete Natura 2000 sia a quelli che, pur sviluppandosi all’esterno, possono compor- tare ripercussioni sullo stato di conservazione degli habitat protetti. In ambito nazionale la valutazione d’incidenza è disciplinata dal DPR n. 357/1997 che attua la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche modificato ed integrato dal DPR n. 120 del 12 Marzo 2003. L’art. 6 del D.P.R. 120/2003 stabilisce che nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico – ambientale dei proposti Siti di Importanza Comuni- taria (PSIC), dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Con Decreto Ministeriale del 3 aprile 2000 Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha pubblicato l’elenco dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), individuati ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE. Con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 25 marzo 2005 è stato pubblicato l’elenco dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la regione biogeografia mediterranea individuati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE. Il 7 novembre 2013 la Commissione Europea ha approvato l’ultimo (il settimo) elenco aggiorna- to dei SIC per le tre regioni biogeografiche che interessano l’Italia, alpina continentale e mediterra- nea, rispettivamente con le Decisioni 2013/738/UE, 2013/741/UE e 2013/739/UE. L’elaborazione dello studio di incidenza costituisce un’applicazione della normativa esistente ri- ferita alla conservazione degli habitat e delle specie di flora e di fauna presenti nei SIC e/o nelle ZPS e al mantenimento e alla coerenza delle funzioni ecologiche. Lo studio rappresenta uno strumento di valutazione a carattere preventivo rispetto agli effetti che l’atto di pianificazione urbanistica potrebbe avere sul territorio, tenuto conto degli effetti qua- li/quantitativi indotti dal piano, delle attività e opere connesse nonché quelli cumulativi derivanti dal- la sommatoria di altre iniziative presenti al fine di tutelare e conservare gli habitat e le specie di flo- ra e di fauna di interesse comunitario, nazionale e regionale presenti. L’analisi degli impatti, pur essendo finalizzata ad una valutazione degli effetti su “specie” ed “habitat” di rilevante interesse naturalistico e particolarmente vulnerabili, fa riferimento al sistema ambientale nel suo complesso, considerando le componenti abiotiche, biotiche e le connessioni ecologiche esistenti.

- 53 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

Nell’analisi delle possibili interferenze tuttavia è indispensabile tener conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali e della capacità di carico dell’ambiente naturale. La Valutazione di Incidenza del PUC del Comune di Zungoli, sarà effettuata analizzando le possibili incidenze che il Piano può avere sui siti Natura 2000 presenti nel Comune, ed i potenziali effetti sugli stessi. Nel territorio comunale di Zungoli (Av) , lo si è già detto , non ricadono SIC ma solo una Zona di Protezione Speciale , la IT.8040022 “Boschi e sorgenti della Baronia” estesa complessiva- mente 3.478 Ha , 387 ca. dei quali ricadenti nel suddetto territorio comunale .

Il Formulario Standard Natura 2000 identifica compiutamente il sito , lo localizza , ne dà le in- formazioni ecologiche individuando le seguenti specie : - uccelli migratori abituali A243 Calandrella brachydactyla A074 Milvus milvus A073 Milvus migrans A224 Caprimulgus europaeus A242 Melanocorypha calandra A081 Circus aeruginosus A084 Circus pygargus - 54 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

A072 Pernis apivorus A095 Falco naumanni A338 Lanius collurio A339 Lanius minor A113 Coturnix coturnix A208 Columba palumbus A210 Streptopelia turtur A247 Alauda arvensis A283 Turdus merula A155 Scolopax rusticola A285 Turdus philomelos A286 Turdus iliacus

- mammiferi 1303 Rhinolophus hipposideros 1324 Myotis myotis

- anfibi e rettili 1279 Elaphe quatuorlineata

- pesci 1137 Barbus plebejus 1120 Alburnus albidus 1136 Rutilus rubilio

- altre specie importanti di flora e fauna Alnus cordata Chalcides chalcides Elaphe longissima Felis silvestris Glaucium flavum Hyla italica Lacerta bilineata Podarcis sicula per ognuna le quali elaborare ogni specifica valutazione relativa alle possibili incidenze del Piano. in relazione .

- 55 - PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) DOCUMENTO PRELIMINARE RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE COMUNE DI ZUNGOLI (AV)

La Matrice di Incidenza finale sarà una matrice del tipo :

AZIONI STRATEGICHE INCIDENZA SUGLI HABITAT INCIDENZA SULLA SPECIE

ù SISTEMA INSEDIATIVO E RELAZIONALE

AZIONI STRATEGICHE P.U.C.

SISTEMA PRODUTTIVO

AZIONI STRATEGICHE P.U.C.

SISTEMA NATURALE

AZIONI STRATEGICHE P.U.C.

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

AZIONI STRATEGICHE P.U.C.

La Matrice di Incidenza sarà costruita correlando le azioni strategiche del Piano, per ogni si- stema del PUC, con gli habitat e le specie su esposti, attribuendo un giudizio indicativo della pos- sibile incidenza derivante dall’adozione dell’azione sui Siti Natura 2000 :

INCIDENZA POSITIVA

INCIDENZA NULLA

POSSIBILE INCIDENZA NEGATIVA – AZIONE STRATEGICA NON APPLICATA AL SITO

Nel caso di possibili incidenze negative, si procederà ad approfondire i casi di interazione nega- tiva per evidenziare le misure di mitigazione e/o compensazione degli impatti. In particolare le mi- sure di mitigazione indicate seguiranno due direzioni principali: la prima è quella di tutelare e valo- rizzare i siti Natura 2000 nel loro complesso, la seconda è quella di mitigare e compensare le inci- denze che appaiono minacciare alcuni habitat o alcune specie .

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