LUIGI BUSOBUSO INGRESSO GRATUITO INAUGURAZIONE Sabato 13 Ottobre 2012 Ore 17.30
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Per informazioni: INAUGURAZIONE Comune di Cavasso Nuovo Sabato 13 Ottobre 2012 Assessorato alla cultura Ore 17,30 COMUNE DI CAVASSO NUOVO Piazza Plebiscito, 12 Provincia di Pordenone 33092—Cavasso Nuovo Sala Convegni ASSESSORATO ALLA CULTURA Tel 0427 – 77014 fax 0427 778000 Palazzo Conti Polcenigo [email protected] La mostra rimarrà aperta www.comune.cavassonuovo.pn.it “Palazat” Piazza Plebiscito, 12 da sabato 13 Ottobre 2012 a sabato 17 Novembre 2012 con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì: dalle ore 10,00 alle ore 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00 Presenta sabato e domenica: dalle ore 10 alle ore 12.00 MOSTRAMOSTRA DIDI PITTURAPITTURA dell’artista e dalle 15.00 alle 18.00 LUIGILUIGI BUSOBUSO INGRESSO GRATUITO INAUGURAZIONE Sabato 13 Ottobre 2012 ore 17.30 CRITICA DI PAOLO VENTI Nella produzione più recente di Luigi Buso balza evidente agli occhi la ripetizione di due LUIGI BUSO elementi ben distinguibili, variati nei toni e nella disposizione ma presenti cime una sorta di firma, di garanzia. Viste tre quattro tele finisci per cercarli nelle opere successive, quasi per Data di nascita: 19/07/1947 avere una conferma, per verificare un’idea. Ed eccolo lassù in alto, il globo del sole, a volte Residenza: Brugnera - PN forse della luna, a olte arancione, giallo,a volte sfumato, nascosto, duplicato, sempre isolato, Telefono: 3338773610 staccato dalle architetture confuse che si levano in basso, sempre stagliato in uno spazio uniforme e compatto. E’ garanzia di continuità, di un levarsi forte e sempreuguale dei Note Biografiche di Luigi Buso nasce a Varago di Maserada sul Piave in provincia di giorni, di una determinazione che sta oltre, così statico e perfettamente tondo. E’ il senso di Treviso il 19 luglio1947. Figurativo e astrattista. Inizia la sua attività artistica nel 1962 un aldilà che dialoga con il paesaggio, con l’”aldiquà”, è simbolo che attraversa il tempo e sotto la guida del Maestro Giovanni Bisson, dal quale apprende i primi rudimenti sembra benedire(filosoficamente intendo)questo inarrestabile variare delle cose, questo dell'arte pittorica. Espone per la prima volta le sue opere nel 1968 presso la galleria sfaldarsi di muri e solide bstrutture. Ma è anche, pittoricamente parlando, una tentazione “Cima” in Conegliano diretta dal Cavarzerani, ottenendo buoni consensi di critica e all’astratto,una via di fuga verso geometrie che non debbano più rispondere alle forme del pubblico. Negli anni successivi partecipa a numerose mostre ex-tempore e a molti reale: così perfettamente rotondo è una provocazione rispetto al d isordine che la spatola del concorsi...Padova, S.Lucia di Piave, Crespano del Grappa, Montebelluna, Bologna, pittore si sforza di salvare. Vi è una coerenza, una continuità rispetto alla storia pregressa Oderzo, Fiume Veneto, Portoferraio, Trento, Aviano, Colfosco, Treviso, Sacile, Cone- della pittura di Luigi Buso, alle tele dedicate al paesaggio rurale veneto, friulano o toscano. gliano,Chianciano, Bari, Montepulciano, Ravenna, Mestre, Brescia, S.Donà di Piave, Rispetto a quella fase realistica,memoriale, tesa a salvare dall’oblio quanto e ancora vicino Misano Adriatico, Brugnera, Porcia, Fontanafredda, Sabaudia, Mantova, Sesto al nel tempo e nello spazio, qui gli orizzonti si sono dilatati: il passatonon è la società contadi- Reghena...ottenendo lusinghieri premi e riconoscimenti. Allestisce mostre personali a na di ieri ma è l’antico, lo scorrere delle epoche ben rappresentate dalle rovine,dai ruderi. Il Fiera di Primiero, San Martino di Castrozza, Pordenone, Sacile, Fontanafredda, Ca- CRITICA DI MARIA TERESA ALIPRANDI sole non è quello che illumina le nostre campagne ma è rappresentato in una sua dimensione stelfranco Veneto, Conegliano, Auronzo di Cadore, Vittorio Veneto, Udine, Lignano, Arte è un concetto aperto, è ricerca. La pittura è espansiva e avventurosa, soggetta a metafisica, infinita, astratta. Dalle opere realistiche a queste vi è un salto di livello ben Portoferraio, Chianciano, Siena, Rimini, Misano Adriatico, Mantova, Sabaudia, Pado- continui cambiamenti che la rendono logicamente impossibile da definire con un preciso dove il cromatismo diretto fatto di colori accostati in modo coraggioso e talora va, Mestre, Portobuffolè, Piazzola sul Brenta, Castelfranco Veneto, Rovigo, Ravenna, insieme fisso di proprietà … tuttavia le opere pittoriche degne di essere chiamate tali violento rispetto alla produzione precedente parla già di un gioco che non si svolge in Brugnera, Foggia, Bari, Sesto al Reghena, Prata di Pordenone, Cordenons. All'estero hanno un carattere di trascendenza che va oltre il particolare ed esprime qualcosa di questo mondo. Ma è il secondo elemento, l’arco, che forse conferma questa lettura, come un espone in galleria a Brisbane-Australia, New York-USA, Toronto-Canada, Villeréal, profondo riguardo alla vita. refrain ossessivo costante sulle tele. Le architetture mantengono talora un residuo realistico, Grenoble e Saint Etienne-Francia, Linz e Sillian-Austria. E' presente in diversi catalo- Le opere di Luigi Buso vanno dal paesaggio figurativo all’astrattismo espressionista: altre volte si perdono nella forma del sogno ma invariabilmenta si aprono in finestre impro- ghi d'Arte: Catalogo UNEDI, Annuario d'Arte COMED, Annuario d'Arte MONDA- potremmo dire che “artistico” è il modo in cui le opere esprimono in relazione al babili, con archi che non danno su nulla, raddoppiati, fini a se stessi, sezionati dalla frana DORI, Catalogo Alba di Ferrara, Top Art, Quadri e Sculture, Annuario d'Arte Moder- contesto in cui sono state concepite, in relazione all’ispirazione che le ha motivate. del tempo o, semplicemente, da un estro artistico. Al di sotto troviamo un brulicare di forme na ACCA di Roma, IN Arte, ArtLeader, Arte Triveneta, Catalogo Regionale Friuli Una componente dell’evolversi dello stile del nostro Artista è la sfida che egli intra- indistinte, un coacervo di vita che si sfalda in colori e pennellate, si arrabatta fra dramma e RM, La Colomba 2006. Articoli e recensioni: Il Gazzettini, Il Messaggero, La Nazio- prende con se stesso, con le proprie convinzioni, con le conoscenze via via acquisite. gioco (si noti in molti quadri la presenza di una griglia, scacchiera che, terzo marchio meno ne, La Tribuna di Treviso, Nuova Pordenone, Il Mattino, Il Piave, Il Corriere della Non sorprende vedere quadri così apparentemente differenti. Essi corrispondono, e evidente e non sempre presente, allude forse al gioco e forse al nostro vivere comunque Sera, La Tribune le Progrès e altri... rispondono, a differenti modi di “sentire e di vedere” ,in tempi diversi, quali l’Artista chiusi e prigionieri di reti colorate). Il ponte o l’arco o la finestra o le reti colorate sono forse E' uno dei soci fondatori del Circolo Artistico “Luigi Nono” di Sacile. E' fondatore del ha interiormente vissuto. I paesaggi desolati, di stile iperrealista, sembrano riportare la saldatura fra i due mondi, quello reale e quello immaginario, con tutta una serie di valen- Circolo Culturale Artistico Brugnera con sede a San Cassiano di Brugnera dove tiene una natura sognata più che osservata, sembrano essere delle visioni riaffioranti dalla ze metaforiche (chiudersi in una circolarità, aprirsi verso altro, passare, salire e scendere… corsi di disegno e pittura. Attualmente collabora con l'Associazione C.I.C.O di Bru- memoria che sulle tele si materializzano con una vividezza enfatizzata, volutamente per dirne alcune). Tutte queste letture sono possibili, tutte porterebbero da qualche parte e gnera, delle quali è consigliere per la sezione Arte e Cultura. Organizza e cura mostre accentuata per dare risalto alla luce e all’atmosfera, perché sono proprio la luce e fornirebbero una chiave interpretativa. Ma sono soprattutto le tracce del tempo che colpisco- e concorsi d'Arte. l’atmosfera i soggetti della rappresentazione. Luigi Buso, autore di ciascuna opera, è no e su questa linea credo si possa costruire una traccia di lettura…L’arco è sempre arco di Luigi Buso il vero protagonista: è lui che sceglie cosa farci vedere, è lui che coglie l’aspetto rovina, gesto di presunzione tutta umana di chi vuol far galleggiare il peso sul vuoto, fidan- Via Giovanni XXIII, 13 misterioso/favolistico di un paesaggio altrimenti banalmente bucolico, è nel suo do su una precaria stabilità e sfidando buonsenso e leggi di natura o di chi erge poderose 33070 Tamai di Brugnera (PN) occhio e nella sua mente che prende forma, prima che sulla tela, la composizione architetture senza altro fine che la loro stessa esistenza. Nelle opere di Luigi Buso c’è come Tel. 0434.606422 dell’intera scena. I colori, per la maggior parte freddi, sono stesi con cura, con pennel- un franare delle cose, da fine dei tempi, in un’atmosfera che ora sa di carnevale ora di Cell. 333.8773610 late precise, con metodo lento e calibrato, con la pazienza e la sapienza di una pittura giudizio universale (e la scelta cromatica e formale così forte e decisa pare magicamente E-mail. [email protected] - [email protected] antica e danno alle intere opere un carattere di raffinata qualità formale. Nei quadri di adattarsi ad entrambe le situazioni). In alto il sole splende ma non illumina più nulla, lonta- stile figurativo-astratto l’oggetto della rappresentazione cambia: si assiste ad una no, in una dimensione ormai irraggiungibile, in una cromia innaturale o velato e irriconosci- maggiore osmosi fra emozioni, ricordi, sogni, incubi … L’accavallamento degli bile, fuori dal tempo. elementi che il pittore vuole rendere visibili porta ad una specie di disfacimento delle Paolo Venti forme. La struttura portante della composizione si dissolve e si distorce nella smanio- sa sovrapposizione di visioni già vissute dal nostro autore. Gli oggetti emergono allo stato razionale da un profondo sentimento emozionale, quasi in modo automatico ed incontrollabile. La forza del sentimento induce il pittore Luigi Buso a cambiare modo di dipingere. I legami fra le parti sembrano venir meno, i contorni si sfaldano, le forme si compenetrano in funzione della diompente spinta creativa: le scene rappre- sentate restituiscono una finzione della realtà perché preponderante è il bisogno di cogliere il senso di smarrimento dettato dai ricordi.