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Martedì 3 giugno 1997 2 l’Unità2 LA CULTURA

Esce «Le magnifiche sorti» di Sandro Onofri, racconti e reportage da realtà nazionali in via d’estinzione Una rivista di poesia Dai sassi di Matera alla Milano «agra» Viè,unavoltatanto,lacertezzadei italiana finanziamenti: 20 miliardi da spen- dersi entro il 1999. Dodici per gli in- terventi di «restauro» del verde sto- negli Usa viaggio italiano tra cronaca e rico: a partire dai «Giardini segreti» della villa (oggi sede della Pinacote- Sullo sfondo c’è lui, il poeta, A una serie di resoconti sul campo si contrappone un seguito di «finestre» narrative, come apologhi di segno rovesciato. ca finalmente riaperta al pubblico); questo strano ghiribizzo L’autore prende così le distanze da altri celebri percorsi: sia quello storico di Piovene, sia quelli del Ceronetti «apocalittico». e a seguire con una nuova cancella- della natura, che, secondo le ta di recinzione generale, attuata se- parole di Baudelaire, condo il modello ottocentesco tut- «...esiliato/ sulla terra, fra Documentario e narrativa, to di ante narrative, quasi fos- magnifiche, ma la storia lascia folla dalla giovialità fragorosa tora esistente attorno al Giardino scherni, camminare/ non cronaca e metafora sono i poli sero apologhi di segno rove- intravedere tra segnali occulti e volgare, alonata da citazioni del Lago; nonché con il sistema di può per le sue ali di intorno a cui gravitano le in- sciato, nello stesso magma di o deviati, barlumi di possibili- letterarie, dove, però, tra un Cappelletti: annaffiamento automatico esteso a gigante». Baudelaire che è tenzioni progettuali di Sandro sofferenze, illusioni e ossifica- tà. Del resto, Onofri, come Sedara e un Cicikov rigorosa- tutto il parco. Otto miliardi andran- anche il nume tutelare di Onofri, che finora le ha perse- te speranze, come se il reale da Stendhal, è innamorato dell’I- mente meschini, spuntano So- niente tasse no, invece, al restauro e sistemazio- una nuova rivista, che nasce guite separatamente, seguen- solo non bastasse più a certifi- talia; come Stendhal ama il di- rel, Bouvard e Pecuchet, di ne degli edifici: a partire, anche qui, care. Sembra quasi che l’auto- verso che è in se stesso, anche prorompente ambigua simpa- in terra americana ma con do un disegno di suggestioni per la Treccani dalla villa, finalmente uscita dal sentimentali e «politiche» nel- re abbia voluto prendere le di- se, diversamente dallo scritto- tia. E manca lo spazio per ri- gli occhi rivolti all’Italia. la certezza che i fatti racconta- stanze da altri celebri viaggi, re francese, lo cerca nelle pla- cordare anche altri passi, altri tunnel degli interminabili restauri, Italiani, infatti, sono i padri no quello che il linguaggio si- siano essi l’ormai storico itine- ghe di un territorio in perenne momenti di questo composito Concedere all’Enciclopedia con la sua uccelliera e la Meridiana, di «YIP» (acronimo per Yale gnifica. Romanzo o reportage, rario di Piovene della fine de- estinzione, tra il silenzio delle e affascinante viaggio, non italiana un’esenzione fiscale per le quali i lavori sono in parte già Italian Poetry), Paolo per Onofri, indicano un valore gli anni cinquanta o i più epi- Murge o il fracasso dei mercati ben amalgamato in tutte le come avviene già in altri appaltati, e a proseguire con i re- Valesio ed Ernesto Livorni, mutuabile perché entrambi sodici percorsi, negli anni ot- paesi europei per analoghe stauri degli arredi architettonici: docenti all’università di tendono a istituire la narrazio- tanta, del Ceronetti apocalitti- di Napoli, tra gli sue parti, se è vero istituzioni culturali, per propilei, fontane, Portico dei leoni; Yale, e Luigi Fontanella, ne come significante privile- co; dal primo perché da quella ulivi della Basilica- che i racconti di aiutare la Treccani a risanare e i vari monumenti: a Umberto I del professore alla State giato della realtà. Così, ne Le realtà ci allontanano ormai se- ta e i sassi di Mate- finzione cedono a il bilancio. È la proposta del Calandra, a Victor Hugo diL. Pallez, university di New York, che magnifiche sorti, il cui titolo coli e non pochi decenni; col ra, nel volto consa- una succube inven- vicepresidente della aGoethediG.Eberlein. si sono assunti il compito di antifrastico e ironico invita su- secondo, invece, il rapporto è pevole dei vecchi, tiva troppo paradi- Treccani, Vincenzo Unminibuselettricorenderàflui- presentare al pubblico bito a furori e incantamenti stretto, contiguo, anche se come un nipote gmatica, rispetto al- Cappelletti, che sta di gli spostamenti tra i vari poli mu- «consapevole» di la forza descrittiva, italiano la loro creatura ben diversi (per dirla con la Onofri sostituisce la visione Le Magnifiche lavorando insieme al seali del parco: oltre alla Galleria accidiosa di costui con uno Carlo Levi. Sono i alla capacità analiti- sotto le prestigiose volte bella poesia che chiude il vo- sorti comitato scientifico Borghese, quella d’arte moderna, il lume), le carte sono mescola- sguardo in cui predominano luoghi dell’ovun- ca che animano le dell’Istituto per gli studi di Sandro Onofri dell’encicoedia per Museo Etrusco e le Accademie stra- te, alternate di prose varie, a partecipazione e indulgenza. que, e quindi della pagine di vero re- filosofici di Napoli. raffigurare un viaggio italiano poesia, laddove il Baldini & Castoldi portage, come se elaborare le proposte di niere a Valle Giulia, la Fortezzuola «Poesia è il sogno un po’ caotico e casuale, come Barlumi di senso vento si porta via pp.198 Onofri volesse di- rilancio delle due opere che dell’Asprucci con il Museo Canoni- dell’utopia nella carne del il sottofondo di citazioni che urla, proclami e di- lire 24.000 mostrare che il rea- si voleva eliminare, il ca, la Casina di Raffaello (quando si linguaggio». È ancora lo accompagna e finisce, suo Infatti, che lo scrittore rac- battiti. «Vivo con le, in tutta la sua Dizionario Biografico e riuscirà a sloggiare gli occupanti); e, Baudelaire a fare da malgrado, col costituire una conti le due anime di Lipari gli occhi aperti, e enigmaticità, è un l’Enciclopedia Archeologica. persino, la Casina delle Rose, recu- battistrada alla spiegazione specie di lettura ideologica, come la vita agra di Milano, o la sola paura dentro che qual- luogo inatteso, perennemente Le proposte verranno perabile ad un uso espositivo forse delle ragioni che li spingono talvolta anche enfatica nella la dabbenaggine di un potere cosa, migliorando, possa mori- sfuggente e indecifrabile. E presentate il 18 giugno al come museo storico della stessa Vil- a mettere in piedi una rivista sua apodittica sottolineatura. emiliano come la solitudine di re» dichiara infine lo scrittore. concludere inoltre, quasi a Consiglio di laBorghese. un figlio devoto, o feroci epi- di poesia italiana sotto il Ed è questo timore ambiguo, motivare la gamma estesa del- Amministrazione L’ultima novità è, infatti, nell’a- Lontano da Piovene sodi di delinquenza come stra- intellettuale che sorregge tutte le citazioni, che alla sua infini- cielo di Yale, zianti ricordi di guerra, non dell’istituto. La Treccani - ha vere liberato questa interessante e programmando due uscite le parti migliori del libro; co- bile decifrazione serva più la detto Cappelletti - «paga preziosa costruzione, dall’impegno Dunque, a una serie di cro- muta l’atteggiamento di fon- me quando è descritto lo stru- memoria del passato che non annuali, a maggio ed nache dirette, sul campo, di do: che è quello di intervenire, scio serale del ceto rampante e la fantasia del presente. ogni anno da8a10miliardi di doverlacedere alCircoloufficiali, ottobre. Ragioni cui realtà nazionali colte nella lo- nella finzione come nei reso- fotocopiabile di Ancona, per di tasse». in cambiodeltantoattesorilasciodi rimanda già il titolo, visto ro immediatezza simbolica conti, a disporre un senso: in- le viuzze del borgo antico: una Piero Gelli PalazzoBarberini. che «Y» suona «Why» Onofri contrappone un segui- somma le sorti non saranno [Mario Manieri Elia] (perché), e dunque obliquamente già formula una domanda: perché In mostra a Roma sessanta tavole del disegnatore Vauro poesia italiana. «Scarsa è la presenza e la conoscenza De Crescenzo della lingua e della poesia Vignettista con l’amaro in bocca italiana negli Usa», è il dato attacca critici elementare, quasi una considerazione statistica, su e giornalisti cui si fonda la rivista. E Paolo «La satira? Ormai è un lusso» Valesio riecheggia, Nella raccolta degli ultimi mesi un campionario di battute e di sfottò che prende di mi- Per non aver recensito la sua ampliandola, la domanda ra tutti i partiti. Un’ironia sferzante che non ricorre mai all‘ uso della metafora. ultima opera, «Nessuno» implicita nel titolo: «Cosa (Mondadori), De Crescenzo significa progettare una se la prende con i quotidiani rivista di poesia italiana in Una di quelle belle foto, come sa far- me ad un grande come Pino Zac, ro non va tanto per il sottile. An- e i giornalisti. «Vengono un contesto non italiano?» le Tano D’Amico. Campeggia sul ca- per Linus e Cuore. Vincitore, nel che perché, prenderlo là, fa decisa- meno al loro dovere di Le risposte aprono una talogodellamostraromanacheespo- 1966, del premio Forte dei Marmi mente male: «A me mi sa che ce lo informazione - ha detto lo finestra sulla dimensione ne 60 tavole originali di Vauro (spa- per la satira, attualmente è diretto- vogliono mettere in quel posto» scrittore-eparlano solo dei metafisica della lingua, che zio espositivo libreria Internazionale re di Boxer, il settimanale satirico dice il primo operaio sotto il titolo loro interessi...», ecco Paul Célan sintetizzava con il manifesto, via Tomacelli 146, fino che esce ogni sabato con il manife- «governo dei tecnici», e l’altro ri- perché le pagine culturali la formula «il trasferimento al 30 giugno). Ritraeil disegnatore sa- sto. In questa mostra ha raccolto batte «Si, ma con più professiona- «vengono lette sempre di di sé nel linguaggio» (verso tirico mentre schizza un suo autori- alcune delle vignette di questi ulti- lità». E se per questa volta con la meno». Immediata la replica gli altri). Se la lingua, nella tratto. Sguardo un po‘ sornione e un mi mesi (mancano però le più cat- manovrina «non ce l’hanno messo di Paolo Mauri, responsabile sua immediatezza, si po‘ irriverente, sorriso tagliente in- tive), un campionario di battute e in culo», «si vede che l’abitudine delle pagine culturali de «la identifica nell’accidentalità, corniciato dai baffi sottili, una ma- di sfottò che commentano i fatti ha ucciso la passione dei sensi», Repubblica»: «Non è affatto nell’epifenomenicità, il gliettina a righe che s’intravvede sot- delle cronaca e della politica. Ci commenta caustico l’interlocutore vero che i lettori «trasferimento» la costringe to la camicia di tela: assomiglia ad trovate di tutto: dagli albanesi alle in tuta. diminuiscono, lui stesso è a trascendere la condizione uno di quei frequentatori di bistrot camicie verdi, da Prodi a Berlusco- Tra crollo delle ideologie e tagli tra questi». Per Nico di partenza. E l’aura che s’incontrano nei vecchi romanzi ni, da Fini a D’Alema. Da destra a alle pensioni la parabola proletaria Orengo, responsabile di metafisica avvolge e di Maigret, che mangiano piatti sa- sinistra, insomma. Anche se, di sembra essersi consumata e persi- Tuttolibri de la «Stampa», è coinvolge lo stesso poeta, poriti, bevono Pastis e Calvados, e questi tempi, è la sinistra a pagare no le colombe della pace se la fan- doveroso dare per il quale, sostiene hanno sempre la battuta pronta. O lo scotto. Sinistra di governo, il no sotto davanti ad un cartello bu- informazione all’uscita del Fontanella, «l’atto poetico è forse (ed è più probabile) la sua faccia «nostro governo» che, anche se «fa cherellato dai proiettili, con scritto libro di De Crescenzo. «Ma una necessità, uno stato incarna quell’arguzia tutta toscana un po schifo», fa dire alla premu- su «Bosnia». Quasi quasi viene la recensirlo è un’altra cosa». assertivo, la sfida all’afasia, (pistoiese,perlaprecisione)concuisi rosa mammina che«ogni scarrafo- voglia di scappare e lasciar tutto, Chiamato in causa, anche al silenzio». Condizione è ritrovato a fare i conti dal giorno in ne è bello a mamma sua». magari chiamati da un Fellini-an- Renato Minore, critico del eroica, ribadita da Valesio cuiènato,quarantadueannifa. Però, intanto, l’operaio, quell’o- gelo che da lassù, grida a gran voce «Messaggero», ribatte: «De che considera la poesia «una Vaurocifaicontialritmodiunavi- peraio di cui a Botteghe Oscure «Dai Marcello sali!». Senza fretta, Crescenzo cerca sempre di professione come per san gnetta al dì (più o meno), prima dalle non si trova più traccia, nemmeno però. Perchè se, come dice Vauro, far notizia. Questa volta Francesco la povertà». La pagine del Messaggero, poi da quelle dopo una perquisizione, non ci di questi tempi «la satira è un lus- getta un amo, nella figura di san Francesco di Repubblica,diPaese Sera, e oggi sta. O se proprio è costretto a star- so», a noi, che siamo un po‘ aristo- speranza che qualcuno richiama i poli tra cui oscilla de il manifesto edelCorriere della ci, si ritrova in una posizione a dir cratici, il lusso piace. abbocchi». il mestiere di poeta. Sera, passando per la storica espe- poco scomoda. Se Altan usa la me- «Marginalità ontologica e Una vignetta di Vauro rienza de Il Male, cofondato assie- tafora e s’affida all’ombrello, Vau- Renato Pallavicini marginalizzazione fenomenologica», li definisce Valesio. «In ogni Verso la Biennale È afroamericano il pittore che rappresenta gli Usa alla prossima Mostra di Venezia epoca -spiega - ci sono stati fattori che hanno spinto il poeta ai margini della società. Oggi, tra gli altri, il Colescott, il graffio nero di un vecchio giullare declino Ironia e dissacrazione nelle sue opere che rileggono i capolavori del passato in chiave sessuale e interrazziale. Tra fumetto e astrazione. dell’alfabetizzazione e la commercializzazione della cultura». Osservatorio e HadettounavoltaRobertColescott, non canonica - dei rapporti sessua- figurativo negli anni dell’Espres- lo, mentre sul terreno sono am- laboratorio all’interno di il pittore che rappresenterà - primo li tra persone di colore diverso. Ad sionismo Astratto e ha brevemente mucchiati teschi di suppliziati. An- un’università che è afroamericano con una mostra per- esempio, un lavoro del 1978, inti- praticato l’astrazione nell’ultimo cora un quadro sulla difficoltà del- diventata il luogo di un sonale - gli Stati Uniti alla prossima tolato Ecole de Fontainebleau,mo- scorcio degli anni 60. le relazioni interrazziali e sulla interesse particolare per lo BiennalediVenezia:«Puòdarsicheci stra due cowgirl, una bianca una Negli ultimi dieci anni, Cole- condanna per chi viola le regole, sviluppo contemporaneo sia del buono nelle mutande usate, nera, col cappello in testa, gli sti- scott ha abbandonato in parte la da una parte e dall’altra; se parago- della poesia italiana. Questo nel trash popolare, negli scarti de- vali e gli speroni, sullo sfondo del- vena satirica, senza tuttavia rinun- nato a quello dei lavori precedenti, il ruolo che vuole ritagliarsi gli studi degli artisti, o nei lavori le montagne del West; entrambe ciare al gusto per la narrazione. Si il tono è tragico. «YIP», allungando il proprio che non sono passati alla storia hanno le camicie slacciate e la 03CUL01AF02 è dedicato a composizioni monu- Il mutamento nell’arte di Cole- sguardo sui poeti italiani dell’arte». bianca tiene delicatamente tra il 2.0 mentali, talvolta concepite in se- scott in questi ultimi anni si fa «metropolitani», su quelli Queste parole, pronunziate nel pollice e l’indice il capezzolo della rie, in cui sembra dedurre dall’arte sentire non solo nelle atmosfere, espatriati, su quanti fanno 1981, definiscono un progetto cui nera. 9.0 del passato non più stereotipi da ma anche nello stile, molto più at- poesia in italiano vivendo in l’artista stava lavorando da una de- Questo stesso gesto compare in irridere, ma il potere di coinvolgi- tento ai valori pittorici: mentre ne- altre culture. Da qui la cina d’anni: frugare fra quei detri- un famoso quadro manierista fran- mento e di comunicazione tipico gli anni 70 e nella prima metà de- suddivisione in quattro ti, farli interagire con la cultura al- cese, di ignoto autore della scuola della pittura di storia. gli anni 80 la fattura era voluta- sezioni: di poesia italiana, ta, per demistificare gli stereotipi di Fontainebleau, conservato al Segna questo cambiamento, sin mente trascurata e subordinata al- che si apre nel primo culturali circa i rapporti interetni- Louvre. Nel dipinto cinquecente- dal titolo, la serie Knowledge of the l’intento caricaturale, dall’85 in numero con testi di Franco ci. Un programma molto serio, ma sco, tuttavia, il gesto lega due no- Past Is the Key to the Future («La co- poi le superfici si sono fatte più Buffoni, Alessandro Carrera, svolto dall’artista con una buona bildonne in un simbolo di fertilità, noscenza del passato è la chiave complesse e raffinate e i riferimen- dello stesso Fontanella, di dose di ironia dissacratrice, che lo mentre nel quadro di Colescott è Robert Colescott, «Lightning Lipstick», 1994 per il futuro»). Uno dei dipinti di ti alla pittura moderna europea - Giovanni Giudici; di ha fatto definire «buffone di corte un preliminare amoroso tra due questa serie rappresenta un San Se- specie a Picasso e agli espressioni- traduzioni in italiano; di dell’arte nera». ragazze di campagna. bastiano (1986) alla colonna, per sti tedeschi - più sottili e meditati. riflessioni di poeti sulla Il terreno scelto da Colescott per Lo stile di Colescott, inoltre, è fondamentalmente razzista, che ha trovato la vena espressiva piut- metà nero e per metà bianco, o La forza polemica, tuttavia, resta poesia e recensioni. la sua opera di demistificazione è quasi fumettistico, in forte contra- vorrebbe impedire i contatti ses- tosto tardi, verso il 1970: l’artista è meglio, per metà maschio nero e intatta: il vecchio giullare si è tra- quello - delicato, ma in fondo ca- sto con l’idealizzazione del proto- suali tra neri e bianchi. nato nel 1925; si è formato in Cali- per metà donna bianca; nel cielo sformato, ma a quanto sembra Giuliano Capecelatro nonico nella storia dell’arte - della tipo. In quest’opera l’artista rifiuta Spiritoso, anticonformista, poli- fornia negli anni 40; ha studiato del paesaggio retrostante appaiono non ha perso il gusto di mordere. rilettura di capolavori del passato, non solo il confine tra cultura alta ticizzato, conscio della sua identità con Léger a Parigi fra il 1949 e il i busti di un maschio bianco e di nella chiave - questa decisamente e cultura bassa, ma anche quello, nella società americana, Colescott 1950; è stato pittore delicatamente una donna nera, col cappio al col- Claudio Zambianchi