R Il fatto che nel titolo ci sia il nu- O mero uno sottintende che un C secondo capitolo di High Water K uscirà il prossimo anno e saran- no quindi tre, live a parte, i dischi di questo collettivo che per for- mazione e stile prolunga a suo modo l’esaltante saga dei Black Crowes. Proprio il meno appari- scente dei due Robinson, il chi- tarrista e cantante Rich, dopo qualche svolazzante disco a suo nome, si è impossessato dell’ eredità dei corvacci ridando fia- to a un rock strettamente legato agli anni settanta con schiamazzi di r&b sudista intinto nel bour- bon. Dal vivo, e sono reperibili diversi bootleg, i Magpie Salu- te assomigliano troppo ai Black Crowes, cover comprese, per de- stare un giustificato entusiasmo. Per fortuna in studio Rich e com- pagni si ricordano di essere una HIGH WATER I band diversa e ampliano lo spet- tro sonoro incorporando armo- Mascot nie west-coast, ballate ariose e atmosfere acustiche dal tono pa- wwww storale e folkie. Riescono nell’in- tento di diversificarsi, il miscu- glio assortito e ben amalgamato rende High Water I meno di- spersivo del già apprezzabile di-

CHARLES LLOYD stra una evoluzione no- lamente in un disco del- aveva prodotto il prece- to, nato per essere una & The Marvels feat. tevole, sia nel suono la Williams, ma anche dente lavoro, I Long To cosa diversa ma, al tem- che nelle idee. Il primo di Jackson Browne, op- See You. Defiant viene po stesso, decisamente Vanished Gardens disco di Charles Lloyd e pure nella limpida rilet- aperta e guidata dal sax ben costruito ed assolu- Blue Note dei Marvels, I Long To tura di Monk’s Mood, di di Charles, ed è una bal- tamente piacevole. Dust wwww See You, era uscito nel fanno lata calda, coinvolgente, parte come una canzone 2016 e si avvaleva del- da contraltare ai brani in fluida nel suono, distil- della Williams, si evolve le partecipazioni, in un cui Lloyd è protagonista lata sul sassofono, che nel suono e termina con brano a testa, di Willie con il suo sassofono. Ma viene affiancato sopra- assolo free di Lloyd, co- Nelson e Norah Jones. anche in Monk’s Mood il tutto da Leisz alla steel struito su una solida base Non è facile descrivere sax diventa protagonista guitar e dall’elettrica di melodica. Vanished Gar- il cocktail che Lloyd ed a metà, dialogando con Frisell. Un brano che ca- dens dà il titolo all’opera i sui partners, cioè Bill Frisell e Leisz. La bellez- ratterizza subito il disco perché è il brano che la Frisell, , Reu- za di Vanished Gardens e ci fa capire che ci tro- caratterizza nel profon- ben Rogers ed Eric Har- sta nel tenere un diffi- viamo di fronte a qualche do, che la segna con la land, hanno messo cile equilibrio tra e cosa di nuovo, di diver- sua base melodica avul- a punto: si passa canzone d’autore, mi- so. Dust è una composi- sa dal rock per diventare Il progetto Mar- dal free jazz di Va- schiando i suoni, cesel- zione recente di Lucinda jazz ma, al tempo stesso, vels, cioè il nuo- CONSIGLIATO nished Gardens al lando le improvvisazio- Williams, appariva sul ce- segnata da una evoluzio- vo gruppo del jaz- calore di Defiant, ni, adattando il mood lebrato The Ghosts of Hi- ne sonora che la pone su zista Charles Lloyd, è in un caleidoscopio alla voce unica di Lucin- ghway 20: la vocalità uni- un piano assolutamente in gestazione da tempo. di suoni e sensazioni ab- da Williams. Inoltre non ca della Williams entra creativo e decisamente Una sorta di ibrido mu- bastanza unico. Le chi- è un caso che il disco sia alla perfezione nel suo- gradevole. La struttura sicale tra jazz, rock, ra- tarre di Bill Frisell e Greg prodotto dallo stesso no dei Marvels. Il duet- del brano, in cui agisco- dici ed improvvisazione; Leisz, assolute protago- Charles Lloyd, affiancato to voce sax, prima canta no i vari strumenti, è li- un melting pot di suoni, niste in brani come The però da , pro- Lucinda poi entra in gio- bera, improvvisata, ma colori e sensazioni mai Ballad of The Sad Young ducer navigato e mol- co Lloyd, vale da solo il non perde nella sua so- provato prima che, già Men, una canzone che to esperto e da Dorothy disco e fa capire la filo- stanza melodica. Ventu- al secondo , mo- potrebbe stare tranquil- Darr: lo stesso team che sofia di questo proget- ra, era su World Without-

72 sco d’esordio, possiede unità e corpo e pur trova nei pezzi più potenti, nella bellaSend R non negando l’esperienza più che decen- Me Omen dove si affacciano Led Zep e Free, O nale maturata dai tre fondatori della band nella caotica e muscolosaTake It All e nelle C (, il chitarrista ed limpide chitarre di Can You See, il presen- K il bassista ) coi Black Crowes, al- te è sottolineato dalle tracce che premia- larga il campo, contestualizzando il contri- no la ricerca dei Magpie Salute verso nuovi buto portato dal cantante John Hogg, dal lidi. Sister Moon dondola tra folk, Beatles e tastieristaMatt Slocum e dal batteristaJoe Paul Simon ed è il frutto dei racconti attor- Magistro. High Water I è un disco godibi- no al fuoco di John Hogg e Marc Ford duran- lissimo di cui è facile lasciarsi irretire, per te un soggiorno di dieci giorni in una casa il sound solidamente anni settanta e per isolata nei boschi, Color Blind, il cui testo ri- la semplicità con cui una materia strausa- flette le difficoltà di integrazione vissute in ta come il rock viene declinata in brani che gioventù a Londra da John Hogg, metà sve- rinfrescano e aggiornano una identità rein- dese e metà africano, è un modo per ricor- ventata. Il gioco riesce per la chimica instau- dare che i Rolling Stones non sono solo riff ratasi all’interno della band, semplificazio- e fiammate rock- ma nel loro reper- ne strumentale di una convergenza e di torio si ritrovano anche delizie come Win- un benessere collettivo che permette ferimento all’acqua, ha chitarre acu- ter. Inoltre l’assonnato ragtime un po’ Kin- ai Magpie Salute di confermarsi arzilli stiche ed una dolenza da ballata alla ks-style di Hand In Hand aggiunge un altro continuatori di un rock classico di ma- CONSIGLIATO Tom Petty,For The Wind è una canzo- elemento alla strada che i Magpie Salute (il trice southern. Nonostante i sei ab- ne folk con annesso sconquasso elet- cui nome indica nella superstizione ingle- biano scelto le montagne e i boschi di trico da Led Zeppelin del terzo album, se una gazza che porta buone nuove) han- Woodstock come ritiro spirituale, cosa che You Found Me si spinge fino al country in no imboccato. Dai Corvi Neri alla Gazza del si riflette un po’ in tutto il disco. High Wa- compagnia di una lap steel e Open Up chiu- buon augurio, la continuità non è solo orni- ter I inizia come l’album d’esordio, Mary The de le danze con le cadenze lente e sincopa- tologica ma il frutto di un lavoro in cui il pas- Gypsy è un fiotto hard-rock registrato live te, rette dal pianoforte di Matt Slocum, di sato è ancora motivo di ottimo rock basta ma già il seguente titolo,High Water, ema- un soul ibrido. Rich Robinson e John Hogg suonarlo con la sensibilità e la verve di mu- na una frescura differente. Un impasto di si dividono le parti vocali così da non anno- sicisti che hanno mantenuto intatto il loro chitarre acustiche portano nell’ovest i Ma- iare e non far rimpiangere troppo Chris Ro- entusiasmo. High Water I ha la limpidezza gpie Salute e nello stesso tempo resuscita- binson, lo stesso Rich risponde con la sua dell’acqua di fonte e la bruciante elettrici- no quei modi da ballata pastorale che fa- chitarre bluesy al più pindarico e psichede- tà di una band che possiede tecnica e fee- cevano capolino in . Non è l’unico lico Marc Ford, un interplay che regala alla ling da vendere. momento bucolico, Walk On Water, altro ri- band fantasia e vivacità. Se il passato lo si ri- Mauro Zambellini

Tears, è tra le più roots re roots, legata alle ra- oriented del disco. La dici della nostra cantan- steel guitar di Greg Lei- te preferita, in cui Lloyd sz fa da sparring part- ed I Marvels forniscono ner con la voce di Lucin- un supporto prezioso. da, mentre la canzone ci We’ve Come Too Far to porta nel mondo della Turn Around è la classi- Williams, grazie alla sua ca ciliegina sulla torta, il melodia molto country pezzo da novanta, la can- ed al suono avvolgen- zone per cui vale la pena te della band di Lloyd. di fare nostro questo di- Ballad of The Sad Young sco. E non è finita. Blues Men è una composizio- For Langston and La Rue ne dolce, discorsiva, con è un brano free, ma de- Frisell protagonista, ben cisamente coinvolgente, coadiuvato da Greg Leisz. una improvvisazione jazz We’ve Come Too Far to di ottimo livello che evi- Turn Around è una can- denzia la bravura di Lloyd zone nuova, che Lucin- al flauto, a cui Frisell da da Williams ha compo- un mano con un asso- classico del grande piani- lo assolutamente inatte- è notevole. Giusta chiu- sto proprio per questo lo da manuale. Unsuffer sta Thelonious Monk, è so che Lucinda Williams sura di un disco inatte- disco. Intro di sax, cal- Me era su West, uno dei la scusa per lasciare am- e Charles Lloyd fanno ai so, bello, anzi molto bel- do e lineare, poi la voce dischi meno considera- pio spazio a Bill Frisell di propri fans. La voce di lo. Un disco che solo una della Williams si distende ti della Williams, ma la cesellare suoni sulla sua Lucinda ed il sax di Lloyd come la Williams poteva con la sua tonalità roca canzone, nel suo stile più chitarra, ed a Charles si mischiano in una ri- avere il coraggio di fare e pigra, al tempo stesso, classico, è una ballata di- Lloyd, per modulare suo- lettura appassionata di assieme ad un gruppo e ci regala una canzone, scorsiva e sofferta che si ni caldi sul suo sax. An- un brano che ha segna- jazz, avant garde, come a dir poco, superba: una fa ascoltare tutta d’un gel, proprio la canzone di to anche la nostra vita di quello di Charles Lloyd. ballata dal forte sapo- fiato. Monk’s Mood, un è un rega- ascoltatori. E la versione Paolo Carù

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