Slayer.Joel.Mciver.By.Pds.Pdf

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Slayer.Joel.Mciver.By.Pds.Pdf GLI URAGANI 1 Titolo originale dell'opera: The Bloody Reign of Slayer Copyright © 2007 Omnibus Press (A Division of Music Sales Limited) – UK Copyright © 2008 A.SE.FI. Editoriale Srl – Via dell'Aprica, 8 – Milano www.tsunamiedizioni.com – www.myspace.com/tsunamiedizioni Prima edizione Tsunami Edizioni, settembre 2008 Tsunami Edizioni è un marchio registrato di A.SE.FI. Editoriale Srl Traduzione: Mauro Berchi Revisione: Massimo Baroni Tutte le note sono del traduttore tranne dove diversamente specificato. Progetto copertina: Fresh Lemon Foto copertina: Rolf Klatt/Wireimage.com – Foto IV copertina: Mick Hutson/Redferns Rielaborazione grafica a cura di Marco Fantin – TUNE Graphics, Milano PRIMA RISTAMPA – finito di stampare nel marzo 2010 dalla Gesp – Città di Castello (PG) ISBN: 978-88-96131-01-5 Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, in qualsiasi formato senza l'autorizzazione scritta dell'Editore. Sebbene sia stato fatto ogni sforzo per rintracciare i titolari dei diritti delle foto pubblicate, ciò non è stato sempre possibile. L'editore rimane a disposizione per essere contattato dagli aventi diritto. Joel McIver SLAYER Traduzione di Mauro Berchi Questo libro è dedicato a tutti coloro che si presero gioco degli SLAYER agli inizi della loro carriera. Ride bene chi ride ultimo. PREFAZIONE dei Municipal Waste Gli Slayer mi rubarono l'anima fin da piccolo, lo e mio fratello maggiore ascoltammo Show No Mercy finché il lettore distrusse la cassetta: eravamo gli unici ragazzi nella nostra scuola a portare delle magliette degli Slayer. Gli altri studenti cominciarono ad accusarci di essere degli adoratori di Satana, ma non avevano neppure il coraggio di guardarci in faccia. Portavo la mia consumatissima maglietta "Root Of All Evil" praticamente ogni giorno; ero attirato dal loro incrocio tra heavy metal tradizionale e hardcore punk. Hanno avuto una notevole influenza sul mio modo di comporre nei Municipal Waste – i loro rapidissimi tempi spaccaossa sono veramente troppo belli per non goderseli da cima a fondo. Credo che ogni gruppo thrash serio abbia copiato qualcosa dagli Slayer, anche se nessuno è mai riuscito ad essere tanto malvagio e dominante quanto lo sono stati loro nel corso degli anni. Rendete onore ai sovrani regnanti del thrash metal – altrimenti siete solo dei poser! Ryan Waste, chitarra Gli Slayer sono senza dubbio la più importante band thrash di sempre. Hanno scritto numerose canzoni semplicemente immortali e possiedono un catalogo che solo l'uno per cento di tutti i gruppi al mondo può sognare di eguagliare. Ricordo perfettamente la prima volta che li ascoltai: avevo 16 anni e vivevo nei sobborghi di Richmond, in Virginia. Con i miei amici eravamo abituati a stortarci ed andare in giro in macchina di notte per i boschi ascoltando gruppi metal. Uno dei miei amici mi disse: "Questi devi proprio ascoltarli" e mise su Reign In Blood. È l'album perfetto, fin dal primo riff di "Angel Of Death". La musica degli Slayer ha quel tocco magico che la fa apprezzare praticamente a tutti. Ci sono molti gruppi che cercano di suonare come loro, ma nessuno li può raggiungere: semplicemente, non si può competere con i migliori. Land Phil, basso Quando cominciai ad ascoltare metal, qualcuno mi fece ascoltare Reign In Blood: fu senza dubbio il disco più impressionante che io avessi mai sentito, e non riuscivo a smettere di ascoltarlo. Ne divenni dipendente. Da batterista, non appena sentii il passaggio di doppia cassa in "Angel Of Death", sentii che la mia vita era cambiata per sempre. Gli Slayer hanno spinto il thrash metal più in là di chiunque altro. Risvegliano i demoni in ognuno di noi. Onore agli Slayer. Dave Witte. batteria Slayer? Sì, cazzo! Tony Foresta, voce INTRODUZIONE Benvenuti in Slayer. Benvenuti a tutti coloro che vogliono sapere tutto degli Slayer, al punto di aver acquistato, preso in prestito o rubato questo libro. Spero non ne rimarrete delusi. Nello stendere questa biografia ho volutamente evitato l'errore che tutti gli autori entusiasti spesso commettono, vale a dire concentrarsi troppo sul primo periodo di un gruppo nel tentativo di apparire dei fan della prima ora, seri e seriosi, quelli che pensano di essere nati indossando un giubbotto di jeans con le maniche strappate. Dal momento che la prima fase della carriera degli Slayer è stata ben documentata anche altrove, mi sono imposto di concentrarmi profondamente anche sulla parte centrale e più recente della loro storia, ovvero quando la scena estrema che hanno contribuito a creare era al suo apice. Nel caso dei miei libri precedenti (compresi quelli sui Metallica e sui Black Sabbath) non mi sono mai preso il disturbo di chiedere autorizzazioni, perché credo che avere un avallo ufficiale mi avrebbe impedito di parlare male delle uscite minori (e di quelle scadenti) delle loro discografie. Non avendo problemi di questo tipo con gli Slayer, che a mio modo di vedere hanno sempre fatto le scelte giuste, ho invece chiesto espressamente il loro coinvolgimento per questo libro. Nel gennaio 2007 mi sono messo in contatto con il manager del gruppo (Kick Sales) per informarlo della mia intenzione di scrivere una biografia degli Slayer, e per chiedere la loro partecipazione ufficiale al mio progetto. Rick mi ha richiesto un piano dettagliato, che gli ho inviato assieme ad alcuni dei miei lavori precedenti, di modo che Tom, Kerry, Jeff e Dave potessero farsi un'idea di quello che avevo in mente di fare. Probabilmente gli importanti impegni di quell'anno (compresa la partecipazione come headliners alla tournée con Marilyn Manson) ha temporaneamente ostacolato la loro decisione; i miei contatti con Rick si sono fatti sempre meno frequenti fino a scomparire, sebbene sia lui che il suo assistente Andrew Stuart siano sempre stati gentili e professionali nei miei confronti. Otto mesi dopo la mia prima richiesta, (e solo tre mesi prima dello scadere dei termine per la pubblicazione del mio libro) il gruppo non aveva ancora preso una decisione, e così ho deciso di informare Rick che non c'era più tempo per rendere questa biografia "ufficiale", ringraziandolo nel contempo per il suo aiuto. Desidero fare a tutti loro i miei migliori auguri: sono sicuro che prima o poi gli Slayer si decideranno a scrivere una loro biografia ufficiale, e io di sicuro no acquisterò una copia. Il fatto che nessuno abbia mai scritto una biografia in inglese degli Slayer mi lascia senza parole. Guadagnarmi da vivere scrivendo di gruppi rock significa per me passare parecchio tempo cercando di decidere quali eventi siano significativi e degni di essere approfonditi. Mi chiedo spesso se un gruppo ha composto buona musica, ha vissuto esperienze interessanti, o spinto la propria musica molto oltre i limiti della norma, e di solito la risposta è "no". Nel caso degli Slayer invece, la mia risposta è un sonoro "si" a tutte e tre le domande. Dal momento che sono un grande fan degli Slayer da oltre vent'anni, scrivere questo libro è stata per me un'esperienza incredibile. Ma questa non è di sicuro l'unica ragione per cui dovreste leggerlo. Quello che ho cercato di fare con Slayer è offrire al lettore un punto di vista unico e privilegiato sulla band, nonostante la grande quantità di informazioni disponibili su internet e la babele di articoli che vengono pubblicati ogni anno. Ho contattato numerosi testimoni oculari, i cui interventi vengono qui pubblicati per la prima volta. Oltre alle parole degli stessi Slayer (raccolte durante interviste fatte nel corso degli anni), troverete in questo libro dettagli particolareggiati forniti da tour manager, fotografi, giornalisti e musicisti che hanno accompagnato la band nella sua lunga carriera. Ascoltare queste persone raccontare le loro storie mi ha fatto sentire partecipe, come se fossi anch'io stato presente nei fumosi club di San Francisco nel 1982, negli enormi stadi dieci anni dopo, e al giorno d'oggi come testimone dei rispettati padrini della scena metal, tuttora impegnati a produrre musica brutale e ancora lontani dal termine della loro carriera. Spero che anche voi proverete le mie stesse sensazioni – saprete cosa ho provato quando Kerry King mi ha insegnato a suonare "Raining Blood" pochi minuti prima di andare sul palco a Cardiff nel 2003, o quando Tom è scoppiato a ridere alla mia battuta sul fatto che il titolo Live Intrusion mi ha sempre ricordato un episodio di South Park, "Cartman Gets An Anal Probe…1". Joel Mclver, 2008 www.joelmciver.co.uk [email protected] 1 "Cartman si infila una sonda anale" CREDITI Un ringraziamento ai produttori degli Slayer, nel passato e nel presente: KJ Doughton, Kevin Estrada, Cole Gill, Doug Goodman, Ron Fair, Ross Halfin, Bill Metoyer, Bob Nalbandian, Rick Sales, Kevin Shirley, Brian Slagel, Andrew Stuart, Andre Verhuysen. Musicisti intervistati nel corso delle ricerche effettuate per questo libro: Proscriptor McGovern (Absu), Jason Mendonga, David Gray (Akercocke), Dave Hunt (Anaal Nathrakh), Frank Bello, Scott Ian (Anthrax), Tony Dolan (Atomkraft), Chris Reifert (Autopsy), Kat Bjelland (Babes In Toyland), Luke Kenny, Sam Bean (The Berzerker), Zakk Wylde (Black Label Society), Bård 'Faust' Eithun (Blood Tsunami), Alex Webster (Cannibal Corpse), 'Dimebag' Darrell Abbott (Damageplan), Nocturno Culto, Fenriz (Darkthrone), Dennis Pepa (Death Angel), Glen Benton, Steve Asheim (Deicide), Ollie Jones (Desecration), Schmier (Destruction), Silenoz (Dimmu Borgir), Ihsahn, Samoth, Trym (Emperor), Billy Gould (Faith No More), Dan Lorenzo (Hades/The Cursed), Katon DePena (Hirax), Peter Tägtgren (Hypocrisy),
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