Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di Napoli

Abstract. The Suburbs Deterioration: an Analysis of the Productive Structure in Neapolitan Neighbourhoods. , as all the urban areas, is interested by diversified degrees of deterioration. This paper aims to analyze the economic structure of the thirty neighbourhoods of Naples. While the central area is characterized by a large number of enterprises of various economic activities, in the suburbs, even though there is the most presence of young people, economic activities and labour opportunities are very scarce.

Keywords: deterioration, productivity and economic structure, suburbs

Jel: r12

1. In t r o d u z i o n e

La città di Napoli, come tutte le aree metropolitane, è caratterizzata da fenomeni di degrado diffuso e diversificato, che investono sia il centro urbano che le periferie, e produ- cono forti ritardi nel processo di sviluppo del tessuto economico ed influenze estremamente negative sulla dinamica sociale. Tra i notevoli mali che affliggono questa città, quello della mancanza di opportunità lavorative è sicuramente uno dei principali. L’emergenza occupazionale deriva, essenzial- mente, dall’assenza di un adeguato tessuto economico produttivo e costituisce una delle cause fondamentali del radicamento, sul territorio, della micro-criminalità e della crimina- lità organizzata. I problemi legati a questa città, in ogni caso, non si presentano con la stessa intensità in tutto il territorio cittadino, ma assumono connotazioni completamente diverse nei quartieri in cui essa è suddivisa. Se è vero, infatti, che tutte le grandi città del mondo presentano pro- fonde contraddizioni e sono animate da diverse identità culturali, sociali ed economiche, ciò vale per la città di Napoli in maniera particolare, per la coesistenza, nello stesso territorio, di contesti profondamente diversi, ma anche per la circostanza che i diversi ambiti che com- pongono il territorio, sia se si fa riferimento ai quartieri che alle municipalità, evidenzia- no realtà totalmente diverse, presentano ciascuno delle specificità proprie, tanto da essere spesso considerati delle città nella città (Centro Studi Interistituzionale per l’integrazione Socio-Sanitaria, 2007). In particolare, infatti, il forte processo di deindustrializzazione, che ha caratterizzato la città in questi ultimi decenni, ha provocato la perdita di identità di diversi quartieri, fino ad allora a prevalente destinazione industriale, mentre il contestuale processo di terziarizzazio- ne di gran parte delle economie locali ha portato, negli anni successivi, ad una ridefinizione delle zone centrali per l’accoglimento di funzioni nuove e di rappresentanza delle istitu- zioni. Attualmente, esauriti questi meccanismi, si assiste ad un processo di trasformazione

45 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca della città che si caratterizza per una crescita disordinata e priva di chiavi di lettura evidenti (Ministero dei Lavori Pubblici e Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, 2000). Questo lavoro vuole fornire un contributo per cercare, a partire da un’analisi della situazione economico-produttiva partenopea, di comprendere i meccanismi in atto e le tendenze emergenti, nell’intento di individuare quelle leve su cui poter agire al fine di innescare un processo virtuoso di sviluppo economico. A tal fine, viene proposto uno studio dei fattori peculiari che caratterizzano il tessuto economico-produttivo locale a livello di quartiere, in virtù della estrema eterogeneità del territorio cittadino sia sotto l’aspetto socio-demografico che economico-produttivo.

2. Le i m p r e s e d e l t e r r i t o r i o p a r t e n o p e o

La provincia di Napoli si attesta al terzo posto nella graduatoria nazionale, superata solo da Roma e Milano, per il numero di imprese registrate presso la Camera di Commer- cio, che al 31 dicembre del 2007 erano 261.767. A tale dato di stock, a riprova della rilevante vitalità del tessuto produttivo partenopeo, si affianca un dato pari a 19.355 imprese nuove iscritte nel corso del 2007, a fronte di 17.203 cessate, con un saldo positivo di 2.152 unità (Camera di Commercio di Napoli, 2008). Tali dati, peraltro, in analogia a quanto sta avvenendo in questi ultimi anni in tutto il territorio nazionale, sono il segnale di un rallentamento della crescita e della vivacità demografica delle imprese1, derivante dalla crisi economica internazionale e, in partico- lar modo, dalla contrazione dei consumi, che ha danneggiato, soprattutto, le piccole e le piccolissime imprese. A tale rilevante presenza, dunque, di imprese sul territorio provinciale, che apportano un contributo al PIL nazionale piuttosto significativo, pari al 3,4%, il più alto di tutte le province del Sud, quando si considera la densità imprenditoriale, rapportando il numero di imprese a quello della popolazione residente, si ottiene un valore di sette imprese ogni 100 abitanti, che è appena quart’ultimo in Italia2. Il Comune di Napoli è infatti caratterizzato da un tessuto imprenditoriale diffuso, completo, giovane e vivace, in continua evoluzione strutturale ed organizzativa (Filioli e De Angelis, 2004). Come evidenziano, infatti, alcuni studi sul territorio, il sistema im- prenditoriale napoletano si caratterizza per una percentuale di imprese nuove molto ele- vata e per una forte presenza di imprenditori molto giovani. Tale dato, se da una parte può risultare positivo, in quanto indicatore di vitalità e spiccata iniziativa giovanile, dall’altro pone in evidenza l’esistenza di un tessuto socio-economico molto fragile, caratterizzato

1 Il tasso di crescita, calcolato come rapporto del saldo tra iscrizioni e cessazioni rilevate nel periodo e lo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato, nel 2007 è stato di 0,8. Si tratta di un valore piuttosto contenuto, se paragonato a quello registrato negli anni 2003 e 2004, in cui esso è risultato pari a 2,1. 2 Per quanto riguarda, invece, la dotazione di infrastrutture per la mobilità dell’area, nonostante essa sia superiore a quella nazionale, gli indici di dotazione in rapporto alla popolazione risultano nettamente inferiori al dato italiano (Filioli e De Angelis, 2004).

46 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli da fenomeni di mortalità aziendale molto sostenuti (Quintano e Romano, 1997). L’intera area comunale è, peraltro, afflitta da un degrado socio-economico diffuso, anche se di diversificata intensità, evidenziando un forte ritardo nel processo di sviluppo del tessuto economico, con ripercussioni evidenti sulla struttura sociale (Quintano, 2007). Esaminare come si distribuiscono sul territorio le imprese, le unità locali e gli ad- detti consente di caratterizzare da un punto di vista economico ciascun quartiere, specie quando tale analisi viene compiuta a livello di settore di attività economica (Quintano e Romano, 2004). Contestualmente ai dati che emergono dalle rilevazioni statistiche ufficiali sulle im- prese napoletane, occorre poi tener conto, ai fini di una visione completa, del fenomeno dell’economia sommersa, che, specie in taluni contesti, assume un peso molto importan- te. L’economia cittadina risulta dominata da una miriade di piccole e piccolissime im- prese, nelle quali il rapporto tra lavoratori regolari e a nero è spesso di uno a uno, troppo frequentemente ai limiti della legalità per molte delle condizioni di operatività. Da uno studio operato sul territorio (Comune di Napoli, 1999), infatti, è emerso che, accanto alle imprese regolarmente registrate, ne esistono tante altre totalmente sconosciute sia al fisco che a qualsiasi altra fonte di rilevazione statistico-amministrativa. In un tale contesto, dominato da micro-imprese per lo più di natura commerciale ed artigianale, il reperimen- to della manodopera avviene soprattutto per conoscenza e coinvolge prevalentemente persone con basso titolo di studio, che iniziano solitamente la loro attività lavorativa in condizioni prevalenti di sfruttamento, con la scusa ufficiale di dover imparare il me- stiere, una sorta di apprendistato fai da te. Coloro che gestiscono queste piccole attività, solitamente, hanno un titolo di studio molto basso, sono scarsamente informati su tutte le iniziative volte a favorire lo sviluppo ed il funzionamento delle piccole imprese, si relazionano a banche e istituzioni con diffidenza, considerati quasi dei nemici dai quali difendersi (Comune di Napoli, 1999). Pertanto, il livello di complessità e di eterogeneità del tessuto economico-produttivo comunale è estremamente elevato.

3. Le c a r a t t e r i s t i c h e d e l t e s s u t o e c o n o m i c o -p r o d u t t i v o n a p o l e t a n o

Confrontando la struttura settoriale dell’assetto economico-produttivo partenopeo con i territori più estesi nei quali esso si inserisce (Tabella 1), ovvero quello campano e nazio- nale, si evince la prevalente vocazione della città di Napoli per le attività del terziario e, conseguentemente, il peso assolutamente scarso rivestito dalle imprese del settore prima- rio e secondario. Infatti, nel confronto con l’economia nazionale, l’incidenza degli addetti nei settori del terziario, specificamente in quelli dei Trasporti, magazzinaggio e comuni- cazioni e nella Pubblica amministrazione e difesa è quasi doppia rispetto al dato nazio- nale mentre scarso, tre volte inferiore al dato percentuale nazionale, il peso delle imprese manifatturiere. In città, inoltre, si registra un peso piuttosto rilevante di addetti anche nei settori dell’Istruzione, della Sanità e altri servizi sociali e delle Attività immobiliari, no-

47 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca leggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali. Naturalmente, il maggiore peso delle attività legate alla Pubblica amministrazione, Sanità e Istruzione, ovvero in generale delle istituzioni pubbliche, non può essere considerato come il segnale di una maggiore presenza di infrastrutture e di servizi ai cittadini sul territorio, in quanto la densità abitativa della città di Napoli, con i suoi 8.566 abitanti per km2, è assolutamente superiore a qualsiasi altro dato nazionale, come si evince dai dati dell’ultimo Censimento della Popolazione (ISTAT, 2001a). Inoltre, confrontando la distribuzione degli addetti nei vari settori di attività econo- mica del territorio partenopeo con quelli relativi all’intera regione , si evince come quest’ultima si attesti in una posizione che, sebbene intermedia tra la composizione settoriale nazionale e quella partenopea, sembra mostrare una maggiore omogeneità con quella nazionale, evidenziando, quindi, come l’economia della città di Napoli presenti connotazioni del tutto peculiari.

Ta b e ll a 1 Numero di addetti complessivamente occupato in Italia, in Campania e nella città di Napoli in relazione al settore di attività economica delle imprese in cui essi lavorano. Valori assoluti e percentuali. Italia Campania Napoli Settore di attività economica N. addetti % N. addetti % N. addetti % Agricoltura caccia e silvicultura 79.377 0,41 2.154 0,17 126 0,04 Pesca piscicolt. e servizi connessi 39.190 0,20 2.068 0,16 165 0,05 Estrazione di minerali 37.214 0,19 1.131 0,09 34 0,01 Attività manifatturiere 4.906.315 25,28 224.543 17,70 29.047 8,82 Produz. e distribuz. energia, gas e acqua 134.333 0,69 9.757 0,77 4.047 1,23 Costruzioni 1.530.917 7,89 100.391 7,91 16.766 5,09 Commercio e riparaz. autoveicoli, motocicli e 3.156.606 16,26 218.139 17,19 46.843 13,81 beni personali e per casa Alberghi e ristoranti 859.053 4,43 49.728 3,92 10.188 3,09 Trasporti, magazz. e comunicazioni 1.193.027 6,15 89.718 7,07 35.179 10,68 Intermediazione monetaria e finanziaria 590.226 3,04 28.561 2,25 11.509 3,49 Attività immobiliari, noleggio, informatica, 2.281.424 11,75 126.680 9,98 51.092 15,51 ricerca, altre attività PA e difesa; assicuraz. sociale obbligatoria 947.830 4,88 88.103 6,94 32.334 9,82 Istruzione 1.454.665 7,49 169.962 13,39 39.701 12,05 Sanità e altri servizi sociali 1.444.219 7,44 109.347 8,62 38.111 11,57 Altri servizi pubblici, sociali e personali 756.160 3,90 48.639 3,83 15.600 4,74 Totale 19.410.556 100 1.268.921 100 330.742 100 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

Nell’ambito della provincia di Napoli, inoltre, il capoluogo racchiude sul suo territorio quasi il 40% del totale delle imprese delle provincia, a fronte di meno di un terzo della popo- lazione ivi residente, confermando la vocazione della metropoli come centro capace di eserci- tare un forte peso gravitazionale su tutto il territorio provinciale circostante, e non solo. Nel seguente Grafico 1 viene mostrata la mappa del territorio cittadino e la sua sud- divisione nelle Municipalità e, al loro interno, nei quartieri, individuati in base ai numeri progressivi e la cui legenda segue direttamente la figura. Passando ad esaminare, più in particolare, la distribuzione degli addetti all’interno del territorio partenopeo nei vari settori di attività economica (Tabella 2), un primo aspet-

48 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli to estremamente interessante risulta il peso, quasi inesistente, assunto dalle imprese del settore primario. Come, infatti, si evince dalla consultazione dei dati del Censimento del 2001 (ISTAT, 2007b), i soli che presentano un grado di dettaglio che consente un’analisi per quartieri, le uniche imprese del settore Agricoltura caccia e silvicoltura sono presenti, in massima parte, nei quartieri di , , e . Pochi anche gli addetti in imprese dedite alla Pesca, piscicoltura e servizi connessi, presenti soprattutto nei quartieri collegati al porto di Chiaia, San Giuseppe e , e anche quelle del settore dedito all’Estrazione di minerali, per il quale quasi tutti gli addetti che vi appartengono lavorano nel quartiere di Chiaia.

Gr a fi c o 1 Rappresentazione del territorio del Comune di Napoli. I colori identificano le Municipalità per la cui individuazione occorre fare riferimento ai numeri romani mentre i numeri arabi consentono l’associazione, all’interno di ciascuna Municipalità, con i quartieri da cui essa è composta.

Legenda: Municipalità Quartieri Centro-Ovest (I) Chiaia (1), (2) (3) Centro (II) Mercato (4), (5), (6), (7), Porto (8) San Giuseppe (9) Centro-Nord (III) San Carlo all’Arena (10) (11) Centro-Est (IV) (12), (13), (14) , (15) Collina (V) (16) Arenella (17) Est (VI) (18), (19) (20) Nord-Est (VII) (21), (22) S. Pietro a Patierno (23) Nord (VIII) (24), (25) (26) Nord-Ovest (IX) (27) (28) Ovest (X) (29) Fuorigrotta (30)

49 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Ta b e ll a 2 Numero di addetti occupato nel comune di Napoli in relazione al quartiere di ubicazione delle imprese in cui lavorano e al settore di attività economica in cui operano queste ultime. Valori assoluti, percentuali di colonna (in corsivo) e di riga (in grassetto). Attività economiche Quartieri A B C D E F G H 15 99 15 1375 25 2205 3736 1041 Chiaia 11,90 60,00 44,12 4,73 0,62 13,15 7,98 10,22 0,06 0,40 0,06 5,51 0,10 8,84 14,98 4,17 0 0 0 200 0 449 664 259 Posillipo 0,00 0,00 0,00 0,69 0,00 2,68 1,42 2,54 0,00 0,00 0,00 4,05 0,00 9,09 13,45 5,25 5 0 0 1006 62 1448 1818 1338 S.Ferdinando 3,97 0,00 0,00 3,46 1,53 8,64 3,88 13,13 0,02 0,00 0,00 4,82 0,30 6,93 8,70 6,41 1 13 0 608 9 37 562 190 Mercato 0,79 7,88 0,00 2,09 0,22 0,22 1,20 1,86 0,02 0,22 0,00 10,39 0,15 0,63 9,60 3,25 5 1 0 790 1 229 2663 308 Pendino 3,97 0,61 0,00 2,72 0,02 1,37 5,68 3,02 0,05 0,01 0,00 8,41 0,01 2,44 28,36 3,28 0 0 0 502 0 280 848 98 Avvocata 0,00 0,00 0,00 1,73 0,00 1,67 1,81 0,96 0,00 0,00 0,00 10,55 0,00 5,88 17,82 2,06 0 0 0 332 1 118 677 135 Montecalvario 0,00 0,00 0,00 1,14 0,02 0,70 1,45 1,33 0,00 0,00 0,00 8,52 0,03 3,03 17,38 3,47 3 0 0 703 2 357 896 483 Porto 2,38 0,00 0,00 2,42 0,05 2,13 1,91 4,74 0,02 0,00 0,00 4,60 0,01 2,34 5,87 3,16 36 18 0 668 48 990 1465 652 S. Giuseppe 28,57 10,91 0,00 2,30 1,19 5,90 3,13 6,40 0,19 0,10 0,00 3,61 0,26 5,36 7,93 3,53 1 1 0 1581 105 972 2682 456 S. Carlo all’Arena 0,79 0,61 0,00 5,44 2,59 5,80 5,73 4,48 0,01 0,01 0,00 9,21 0,61 5,66 15,63 2,66 0 0 5 428 21 142 748 104 Stella 0,00 0,00 14,71 1,47 0,52 0,85 1,60 1,02 0,00 0,00 0,15 12,84 0,63 4,26 22,44 3,12 0 5 8 725 567 451 2663 556 S. Lorenzo 0,00 3,03 23,53 2,50 14,01 2,69 5,68 5,46 0,00 0,03 0,04 3,66 2,86 2,28 13,44 2,81 0 0 0 614 0 449 2663 146 Vicaria 0,00 0,00 0,00 2,11 0,00 2,68 5,68 1,43 0,00 0,00 0,00 6,75 0,00 4,94 29,28 1,61 3 0 0 2291 977 1122 2017 735 Poggioreale 2,38 0,00 0,00 7,89 24,14 6,69 4,31 7,21 0,01 0,00 0,00 6,68 2,85 3,27 5,88 2,14 0 0 0 1928 1550 818 1052 290 Zona Industriale 0,00 0,00 0,00 6,64 38,30 4,88 2,25 2,85 0,00 0,00 0,00 15,08 12,12 6,40 8,23 2,27 1 1 5 1928 42 616 3418 583 Vomero 0,79 0,61 14,71 6,64 1,04 3,67 7,30 5,72 0,01 0,01 0,03 13,19 0,29 4,21 23,38 3,99 14 4 0 486 98 956 3136 435 Arenella 11,11 2,42 0,00 1,67 2,42 5,70 6,69 4,27 0,07 0,02 0,00 2,34 0,47 4,60 15,10 2,10 7 0 0 626 0 468 1320 105 Ponticelli 5,56 0,00 0,00 2,16 0,00 2,79 2,82 1,03 0,09 0,00 0,00 8,24 0,00 6,16 17,38 1,38 2 5 1 4015 0 621 1999 120 Barra 1,59 3,03 2,94 13,82 0,00 3,70 4,27 1,18 0,02 0,05 0,01 38,76 0,00 6,00 19,30 1,16

50 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Segue Ta b e ll a 2.

0 7 0 983 407 271 965 77 S.Giovanni a Teduccio 0,00 4,24 0,00 3,38 10,06 1,62 2,06 0,76 0,00 0,12 0,00 16,86 6,98 4,65 16,55 1,32 0 0 0 498 0 100 464 38 Miano 0,00 0,00 0,00 1,71 0,00 0,60 0,99 0,37 0,00 0,00 0,00 19,04 0,00 3,82 17,74 1,45 1 0 0 839 0 193 1744 145 Secondigliano 0,79 0,00 0,00 2,89 0,00 1,15 3,72 1,42 0,01 0,00 0,00 11,58 0,00 2,66 24,08 2,00 0 0 0 2250 0 169 603 166 S. Pietro a Patierno 0,00 0,00 0,00 7,75 0,00 1,01 1,29 1,63 0,00 0,00 0,00 45,17 0,00 3,39 12,11 3,33 0 0 0 617 0 45 376 31 Piscinola 0,00 0,00 0,00 2,12 0,00 0,27 0,80 0,30 0,00 0,00 0,00 31,01 0,00 2,26 18,89 1,56 5 0 0 454 0 376 669 71 Chiaiano 3,97 0,00 0,00 1,56 0,00 2,24 1,43 0,70 0,05 0,00 0,00 4,86 0,00 4,03 7,17 0,76 0 0 0 102 0 36 278 52 Scampia 0,00 0,00 0,00 0,35 0,00 0,21 0,59 0,51 0,00 0,00 0,00 3,77 0,00 1,33 10,28 1,92 6 0 0 307 0 414 1451 131 Soccavo 4,76 0,00 0,00 1,06 0,00 2,47 3,10 1,29 0,09 0,00 0,00 4,82 0,00 6,50 22,77 2,06 0 0 0 468 11 442 1061 94 Pianura 0,00 0,00 0,00 1,61 0,27 2,64 2,27 0,92 0,00 0,00 0,00 11,93 0,28 11,27 27,05 2,40 0 0 0 876 6 438 1031 297 Bagnoli 0,00 0,00 0,00 3,02 0,15 2,61 2,20 2,92 0,00 0,00 0,00 12,24 0,08 6,12 14,41 4,15 21 11 0 847 115 1554 3174 1052 Fuorigrotta 16,67 6,67 0,00 2,92 2,84 9,27 6,78 10,33 0,10 0,05 0,00 4,16 0,57 7,64 15,60 5,17 126 165 34 29.047 4.047 16.766 46.843 10.188 Napoli 100 100 100 100 100 100 100 100 0,04 0,05 0,01 8,78 1,22 5,07 14,16 3,08 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

Alcune di queste osservazioni sono molto più facilmente desumibili dall’analisi delle distribuzioni relative del numero degli addetti, che consentono di coglierne, da un lato, la distribuzione sul territorio delle imprese in relazione a ciascun settore di attività economi- ca (percentuali di colonna, in corsivo) e, dall’altro, la connotazione per settore di attività economica riferita a ciascun quartiere (percentuali di riga, in grassetto). Mentre le imprese manifatturiere si concentrano maggiormente nei quartieri periferici di Barra, Poggioreale, , Zona Industriale e nel collinare quartiere del Vomero, le imprese che si dedicano alla Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua sono presenti nel territorio contiguo rappresentato dai quartieri di Zona Indu- striale, Poggioreale e San Giovanni a Teduccio, che, tradizionalmente, sono sempre stati quelli maggiormente legati all’industria cittadina e nei quali sono presenti anche molti addetti impiegati nelle imprese di Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni.

51 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Segue Ta b e ll a 2. Attività economiche(*) Quartieri I J K L M N O Tot. 1193 1259 7705 1550 1742 1973 1008 24.941 Chiaia 3,39 10,94 15,08 4,79 4,39 5,18 6,46 7,54 4,78 5,05 30,89 6,21 6,98 7,91 4,04 100 313 162 798 117 260 1517 199 4.938 Posillipo 0,89 1,41 1,56 0,36 0,65 3,98 1,28 1,49 6,34 3,28 16,16 2,37 5,27 30,72 4,03 100 3533 2462 3268 2492 1315 327 1814 20.888 S. Ferdinando 10,04 21,39 6,40 7,71 3,31 0,86 11,63 6,32 16,91 11,79 15,65 11,93 6,30 1,57 8,68 100 2915 136 347 48 111 748 129 5.854 Mercato 8,29 1,18 0,68 0,15 0,28 1,96 0,83 1,77 49,80 2,32 5,93 0,82 1,90 12,78 2,20 100 424 175 1579 352 620 2052 192 9.391 Pendino 1,21 1,52 3,09 1,09 1,56 5,38 1,23 2,84 4,51 1,86 16,81 3,75 6,60 21,85 2,04 100 78 54 598 642 860 640 160 4.760 Avvocata 0,22 0,47 1,17 1,99 2,17 1,68 1,03 1,44 1,64 1,13 12,56 13,49 18,07 13,45 3,36 100 174 99 491 241 594 898 135 3.895 Montecalvario 0,49 0,86 0,96 0,75 1,50 2,36 0,87 1,18 4,47 2,54 12,61 6,19 15,25 23,06 3,47 100 2917 539 2803 2259 3361 478 471 15.272 Porto 8,29 4,68 5,49 6,99 8,47 1,25 3,02 4,62 19,10 3,53 18,35 14,79 22,01 3,13 3,08 100 2437 2416 2330 3901 1153 612 1753 18.479 S. Giuseppe 6,93 20,99 4,56 12,06 2,90 1,61 11,24 5,59 13,19 13,07 12,61 21,11 6,24 3,31 9,49 100 1532 246 1326 2522 3077 2324 339 17.164 S. Carlo all’Arena 4,35 2,14 2,60 7,80 7,75 6,10 2,17 5,19 8,93 1,43 7,73 14,69 17,93 13,54 1,98 100 222 92 236 172 337 287 540 3.334 Stella 0,63 0,80 0,46 0,53 0,85 0,75 3,46 1,01 6,66 2,76 7,08 5,16 10,11 8,61 16,20 100 1283 283 2781 2611 4096 3095 689 19.813 S. Lorenzo 3,65 2,46 5,44 8,08 10,32 8,12 4,42 5,99 6,48 1,43 14,04 13,18 20,67 15,62 3,48 100 234 86 2996 175 642 477 612 9.094 Vicaria 0,67 0,75 5,86 0,54 1,62 1,25 3,92 2,75 2,57 0,95 32,94 1,92 7,06 5,25 6,73 100 4303 856 9716 7622 847 2855 959 34.303 Poggioreale 12,23 7,44 19,02 23,57 2,13 7,49 6,15 10,37 12,54 2,50 28,32 22,22 2,47 8,32 2,80 100 3551 137 1605 1184 158 42 473 12.788 Zona Industriale 10,09 1,19 3,14 3,66 0,40 0,11 3,03 3,87 27,77 1,07 12,55 9,26 1,24 0,33 3,70 100 580 574 2716 280 1499 1190 1189 14.622 Vomero 1,65 4,99 5,32 0,87 3,78 3,12 7,62 4,42 3,97 3,93 18,57 1,91 10,25 8,14 8,13 100 406 400 2154 553 5021 6414 685 20.762 Arenella 1,15 3,48 4,22 1,71 12,65 16,83 4,39 6,28 1,96 1,93 10,37 2,66 24,18 30,89 3,30 100 1776 75 314 306 1727 616 255 7.595 Ponticelli 5,50 0,65 0,61 0,95 4,35 1,62 1,63 2,30 23,38 0,99 4,13 4,03 22,74 8,11 3,36 100 903 83 661 444 718 316 470 10.358 Barra 2,57 0,72 1,29 1,37 1,81 0,83 3,01 3,13 8,72 0,80 6,38 4,29 6,93 3,05 4,54 100 1021 70 336 0 1294 232 167 5.830 S. Giovanni a Teduccio 2,90 0,61 0,66 0,00 3,26 0,61 1,07 1,76 17,51 1,20 5,76 0,00 22,20 3,98 2,86 100

52 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Segue Ta b e ll a 2.

22 28 152 75 465 674 99 2.615 Miano 0,06 0,24 0,30 0,23 1,17 1,77 0,63 0,79 0,84 1,07 5,81 2,87 17,78 25,77 3,79 100 247 122 485 1530 1101 537 300 7.244 Secondigliano 0,70 1,06 0,95 4,73 2,77 1,41 1,92 2,19 3,41 1,68 6,70 21,12 15,20 7,41 4,14 100 670 28 164 435 398 47 51 4.981 S. Pietro a Patierno 1,90 0,24 0,32 1,35 1,00 0,12 0,33 1,51 13,45 0,56 3,29 8,73 7,99 0,94 1,02 100 90 14 114 135 449 76 43 1.990 Piscinola 0,26 0,12 0,22 0,42 1,13 0,20 0,28 0,60 4,52 0,70 5,73 6,78 22,56 3,82 2,16 100 101 50 392 360 555 6071 228 9.332 Chiaiano 0,29 0,43 0,77 1,11 1,40 15,93 1,46 2,82 1,08 0,54 4,20 3,86 5,95 65,06 2,44 100 49 6 41 0 1432 407 300 2.703 Scampia 0,14 0,05 0,08 0,00 3,61 1,07 1,92 0,82 1,81 0,22 1,52 0,00 52,98 15,06 11,10 100 710 165 693 675 1046 400 375 6.373 Soccavo 2,02 1,43 1,36 2,09 2,63 1,05 2,40 1,93 11,14 2,59 10,87 10,59 16,41 6,28 5,88 100 96 48 358 142 711 310 182 3.923 Pianura 0,27 0,42 0,70 0,44 1,79 0,81 1,17 1,19 2,45 1,22 9,13 3,62 18,12 7,90 4,64 100 557 66 1068 24 1103 1213 477 7.156 Bagnoli 1,58 0,57 2,09 0,07 2,78 3,18 3,06 2,16 7,78 0,92 14,92 0,34 15,41 16,95 6,67 100 2842 778 2865 1487 3009 1283 1306 20.344 Fuorigrotta 8,08 6,76 5,61 4,60 7,58 3,37 8,37 6,15 13,97 3,82 14,08 7,31 14,79 6,31 6,42 100 35.179 11.509 51.092 32.334 39.701 38.111 15.600 330.742 Napoli 100 100 100 100 100 100 100 100 10,64 3,48 15,45 9,78 12,00 11,52 4,72 100 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

Legenda della attività economiche considerate: A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca, piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali L Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici, sociali e personali

La città di Napoli presenta caratteristiche di elevata specializzazione nell’interme- diazione commerciale. Spiccano, in particolare, gli esercizi commerciali al dettaglio. Essi sono presenti in tutti i quartieri cittadini, ma con punte di spicco in quelli di Chiaia,

53 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Vomero, Arenella e Fuorigrotta, seguiti da tutta l’area del centro cittadino. È negli stessi, inoltre, che si concentra anche il maggior numero di Alberghi e ristoranti. Le imprese che svolgono attività di Intermediazione monetaria e finanziaria sono fortemente concentrate nei contigui quartieri di San Ferdinando e di San Giuseppe, che rappresentano la City partenopea, nei quali è impiegato oltre il 40% degli addetti del settore in città. Il comparto che occupa, in assoluto, più addetti in città è, al Censimento del 2001, rap- presentato da quello del cosiddetto terziario avanzato, rappresentato, cioè, dalle Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoria- li. Il 30% circa degli addetti dei quartieri di Vicaria, Chiaia e Poggioreale, infatti, lavora in tale settore. Altre note degne di rilievo risultano la spiccata vocazione del quartiere Mercato nel settore dei Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, che vede occupato quasi un addet- to su due del quartiere; evidente, più in generale, in tutti i quartieri centrali e marittimi, il richiamo in termini occupazionali offerto dalla risorsa portuale. Il settore dei Trasporti, magazzinaggio e comunicazione, inoltre, assume un peso determinante anche nei quartie- ri Zona industriale, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. Forte il peso del settore Istruzione nel periferico quartiere di Scampia, in cui tale dato sembra segnalare, più che altro, la povertà di strutture economico-produttive di altro tipo, lasciate all’iniziativa privata. Le imprese collegate alla Pubblica amministrazione ed ai servizi collettivi, incluse nei settori di attività economica da L a O, sono particolarmente presenti nei quartieri di Pog- gioreale e San Giuseppe, con riferimento al settore Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, mentre la cosiddetta Zona ospedaliera, che abbraccia i quartieri Arenella e Chiaiano, occupa un addetto su tre di quelli che operano nel settore della Sanità; infine, gli addetti negli Altri servizi pubblici, sociali e personali sono con- centrati principalmente nel quartiere Stella. Infine, sebbene pochi in valore assoluto gli addetti che in città si dedicano ad attività manifatturiere, essi risultano fortemente più presenti nei quartieri di Barra e San Pietro a Patierno (percentuali in corsivo), nei quali queste attività, peraltro, occupano, rispet- tivamente, il 38,76% e 45,17% del totale degli addetti che vi lavorano (percentuali in grassetto).

4. L’ a p p r o c c i o d i r i c e r c a

La descrizione della distribuzione degli addetti partenopei nei vari settori di attività economica, sebbene permetta di pervenire ad una buona conoscenza del fenomeno, non consente di cogliere le affinità e le diversità dei quartieri in termini di presenza di strutture economico-produttive e della maggiore attitudine di taluni settori a concentrarsi in aree particolari. A tal fine, e nell’intento, non ultimo, di fornire delle chiavi esplicative che possano apportare un contributo all’individuazione delle leve capaci di innescare un pro-

54 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli cesso virtuoso di sviluppo economico, si è operata un’analisi delle componenti principali tra i quartieri cittadini ed i settori di attività economica, la cui utilità risulta, soprattutto in questo contesto, quella di tentare di individuare i fattori latenti sottostanti alla spiegazione del processo di sviluppo economico che finora ha interessato la città3. Le prime due componenti consentono di spiegare il 58% della variabilità complessiva del fenomeno investigato. La proiezione dei punti rappresentati dai settori di attività eco- nomica sul sistema di assi cartesiano individuato dalle prime due componenti (Grafico 2) evidenziano contrapposizioni non troppo marcate, coerentemente con quanto ci si atten- deva, visto la maggiore vocazione di alcuni quartieri ad accogliere un numero più elevato di addetti, anche di settori diversi, e la sostanziale povertà di altri quartieri in termini di insediamenti produttivi. Tuttavia, rispetto al primo asse fattoriale, è possibile scorgere una certa contrapposizione tra le aziende del settore della Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua e delle Manifatturiere rispetto, principalmente, a quelle dei settori della Pesca, dell’Estrazione di minerali, del Commercio e delle Costruzioni. In re- lazione alla seconda dimensione, invece, sono quelle dei settori della Sanità e altri servizi sociali e dell’Estrazione di minerali a contrapporsi a tutti gli altri. L’analisi del posizio- namento dei punti-settori lascia inoltre emergere l’aggregazione, da una parte, dei settori principalmente sviluppati nel centro cittadino, quali il terziario avanzato, le Costruzioni, gli Alberghi e ristoranti, e, dall’altra, di quelli la cui localizzazione è principalmente nelle periferie, come il Manifatturiero e quello dell’Energia elettrica. Tali intuizioni trovano conferma sia dalla proiezione, sulle medesime coordina- te fattoriali, dei punti-quartiere (Grafico 3), sia dall’esame delle graduatorie dei diversi quartieri rispetto ai settori di attività economica esaminati, sulle quali sono stati calcolati pure i coefficienti di cograduazione (Tabella 3). Rispetto alla prima dimensione, infatti, quartieri come Chiaia, innanzitutto, ma segui- to da Arenella, Fuorigrotta, San Giuseppe e San Lorenzo, che primeggiano rispetto al nu- mero di addetti impiegato nelle imprese rispetto a molti settori, tra i quali il Commercio, il terziario avanzato, le Costruzioni, la Pesca, l’Estrazione di minerali e Alberghi e risto- ranti, si contrappongono, principalmente, a quello della Zona industriale, che presenta il maggior numero di addetti nei settori della Produzione e distribuzione di energia elettri- ca, gas e acqua e con Poggioreale primeggia pure in quello dei Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni.

3 Prima di procedere con l’analisi fattoriale, si è verificato che i dati a disposizione rispettassero le ipotesi di base: il test di Kaiser-Meyer-Olkin ed il corrispondente test chi-quadrato inducono a ritenere il data set in esame idoneo al trattamento attraverso la tecnica di analisi multivariata prescelta.

55 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Gr a fi c o 2 Analisi delle componenti principali applicata alla distribuzione degli addetti nei vari settori di attività economica rilevati nei trenta quartieri della città di Napoli. Proiezione delle prime due dimensioni. Contributo all’inerzia totale delle prime due componenti 58%.

Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b). Legenda della attività economiche considerate: A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca, piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali L Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici, sociali e personali

56 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Gr a fi c o 3 Proiezione dei punti-quartiere sugli assi fattoriali individuati dalle prime due componenti principali dell’analisi applicata alla distribuzione degli addetti nei vari settori di attività economica. Contributo all’inerzia totale delle prime due componenti 58%.

Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

Rispetto alla prima dimensione, dunque, sono i settori più tradizionali a contrapporsi a quelli tipici dell’economia partenopea, legati soprattutto al terziario, dato che la Pesca e l’Estrazione di minerali coinvolgono un numero di addetti del tutto irrisorio. La seconda dimensione, invece, vede contrapposti i quartieri capaci di offrire mag- giore occupazione, ovvero Poggioreale, Zona industriale, San Ferdinando, San Giuseppe e Fuorigrotta, in cui il numero di addetti complessivamente impiegato è molto elevato (quasi sempre oltre i 20.000), a quelli con minor numero di addetti. Appartengono a

57 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca questa categoria sia i quartieri periferici degradati di Chiaiano, Scampia, Secondigliano, Miano, Piscinola e Pianura, sia quelli a vocazione prevalentemente residenziale, come i quartieri bene di Posillipo e Arenella; sia, infine, quartieri centrali come Stella, Montecal- vario e Avvocata in cui poche, comunque, sono le iniziative imprenditoriali.

Ta b e ll a 3 Matrice dei coefficienti di correlazione di rango calcolati su tutte le coppie di settori di attività economica derivanti dalle graduatorie calcolate rispetto al numero di addetti occupati nei trenta quartieri della città di Napoli. La misura di associazione adoperata è il coefficiente di cograduazione hor di Spearman.

settori A B C D E F G H I J K L M N O A 1 ,78 ,46 ,25 ,60 ,56 ,52 ,52 ,48 ,60 ,49 ,54 ,48 ,43 ,52 B 1 ,80 ,26 ,68 ,29 ,31 ,32 ,32 ,34 ,26 ,24 ,27 ,24 ,28 C 1 -,24 ,31 -,22 -,20 -,22 -,25 -,21 -,22 -,22 -,22 -,23 -,19 D 1 ,52 ,46 ,45 ,48 ,59 ,31 ,39 ,41 ,16 -,13 ,29 E 1 ,61 ,53 ,61 ,64 ,61 ,56 ,51 ,43 ,30 ,59 F 1 ,76 ,71 ,58 ,70 ,78 ,63 ,46 ,27 ,76 G 1 ,67 ,38 ,68 ,76 ,55 ,57 ,37 ,69 H 1 ,71 ,90 ,86 ,65 ,42 ,38 ,73 I 1 ,69 ,56 ,56 ,25 -,00 ,48 J 1 ,84 ,69 ,42 ,37 ,74 K 1 ,65 ,42 ,39 ,78 L 1 ,42 ,21 ,55 M 1 ,32 ,53 N 1 ,20 O 1 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

Legenda della attività economiche considerate: A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca, piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali L Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici, sociali e personali Dalla matrice dei coefficienti di correlazione di rango (Tabella 3), che misurano la correlazione sulle graduatorie dei quartieri calcolate, per ogni settore di attività econo- mica, in relazione al numero di addetti rilevato in ciascuno di essi, è possibile scorgere alcune evidenze significative. Innanzitutto, la prevalenza dei segni positivi pone in luce la maggiore tendenza delle imprese, anche di settori di attività diversi, a concentrarsi in alcuni specifici quartieri, che costituiscono, cioè, dei territori dal forte richiamo per le im- prese. Ciò non sorprende, se si pensa all’esistenza di quartieri particolari, come quello di Poggioreale, in cui è situato il Centro Direzionale, massima espressione della concentra-

58 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli zione di imprese di varia natura, oppure ai quartieri del Centro, ove, oltre alla consistente presenza di attività commerciali, particolarmente sviluppate, moltissime imprese hanno posto le loro sedi più prestigiose di rappresentanza, richiamando, conseguentemente, anche quelle del settore monetario e creditizio. Ancora, la concentrazione delle aziende ospedaliere nei quartieri di Arenella e Chiaiano, e l’indotto creato dal porto, che, dopo Genova, è il porto italiano più importante. Particolarmente significativa, inoltre, la correlazione di rango tra i settori delleCostruzioni , degli Alberghi e ristoranti e dell’Intermediazione monetaria e creditizia, per la loro contestuale presenza nei quartieri del centro mentre l’unico settore che fa rilevare correlazioni di rango quasi tutte negative con gli altri è quello dell’Estrazione dei minerali. La realtà economica partenopea, pertanto, risulta estremamente complessa e diversificata e di ciò si può avere ulteriore conferma operando un’analisi di raggruppamento dei quartieri in base ai valori assunti in corrispondenza degli stessi dalle 15 componenti fattoriali individuate in precedenza4. A parte la sostanziale omogeneità, rispetto ai parametri considerati, dei quartieri di Mia- no, Piscinola, Montecalvario e Avvocata, cui, ad un livello di inerzia appena maggiore, si associano pure Posillipo, Soccavo e Pianura, ed ad un livello ancora superiore Scampia, Ba- gnoli e San Giovanni a Teduccio, le diversità esistenti tra i restanti quartieri risultano, man mano che nel dendrogramma rappresentato nel Grafico 4 ci si sposta verso il basso, sempre maggiori ed è massima, rispetto al collettivo esaminato, per i quartieri più ricchi in termini di numero di addetti impiegati, quali Chiaia, Poggioreale e San Giuseppe. L’analisi compiuta, per quanto interessante ed utile, non fornisce, in sé, un quadro completo del tessuto economico-produttivo partenopeo. Al fine di poter attribuire un maggiore significa- to economico ai risultati finora emersi non si può, infatti, prescindere da ulteriori utili informa- zioni per l’individuazione dei quartieri in cui l’attività economico-produttiva è realmente più sviluppata. In altre parole, non si può trascurare il collegamento con la diversa estensione di ciascun territorio ed il mettere in relazione tali informazioni con la dimensione prevalente delle imprese appartenenti ai diversi settori di attività economica. Pertanto, per ciascun quartiere, oltre al numero di addetti complessivamente occupato, è opportuno fare riferimento al numero di imprese presenti sul territorio e alla densità imprendi- toriale di ciascuno di essi, intesa come rapporto tra il numero delle imprese e la superficie del territorio in cui esse sono ubicate. Al fine di rilevare, invece, la dimensione aziendale, si è rite- nuto utile adoperare il rapporto tra il numero di addetti complessivamente occupato in ciascun settore e il numero di imprese in cui essi lavorano, in modo da ottenere in ogni quartiere, per ciascun settore, il numero medio di addetti occupato in quel sub-collettivo di imprese. I risultati sono sintetizzati nella successiva Tabella 4.

4 La motivazione alla base della scelta di operare una classificazione a partire, anziché dalle infor- mazioni di partenza, dai punteggi fattoriali risponde alla maggiore capacità di queste ultime di eviden- ziare la somiglianza tra i quartieri, trattandosi di variabili incorrelate, cioè depurate dalle interazioni derivanti dalle duplicazioni in termini di carica informativa insita in ciascuna di esse.

59 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Gr a fi c o 4 Rappresentazione grafica dello schema di raggruppamento dei quartieri partenopei sulla base della cluster analysis compiuta sul numero di addetti occupati nei settori di attività economica considerati.

Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

60 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Ta b e ll a 4 Indici di densità imprenditoriale, calcolati come rapporto tra il numero di imprese e la superficie del quartiere di ubicazione, e numero medio di addetti per impresa, calcolato come rapporto tra il numero di addetti complessivo ed il numero di imprese corrispondenti, per settore di attività economica e quartiere di ubicazione dell’impresa. A B C D Quartiere Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Chiaia 1,85 3 0,74 49,5 0,74 7,5 174,54 2,91 Posillipo 0 - 0 - 0 - 11,41 3,39 S.Ferdinando 2,17 2,5 0 - 0 -- 278,26 3,93 Mercato 2,56 1 5,13 6,5 0 - 220,51 7,07 Pendino 3,17 2,5 1,59 1 0 - 390,48 3,21 Avvocata 0 - 0 - 0 - 125,41 3,28 Montecalvario 0 - 0 - 0 - 162,67 2,72 Porto 0,88 3 0 - 0 - 130,7 4,72 S. Giuseppe 4,65 18 4,65 9 0 - 455,81 3,41 S.Carlo all’Arena 0,13 1 0,13 1 0 - 59,42 3,48 Stella 0 - 0 - 0,53 5 74,33 3,08 S. Lorenzo 0 - 0,7 5 0,7 8 231,69 2,2 Vicaria 0 - 0 - 0 - 213,89 3,99 Poggioreale 0,22 3 0 - 0 - 60 8,58 Zona Industriale 0 - 0 - 0 - 55,97 12,85 Vomero 0,46 1 0,46 1 0,46 5 125,35 7,09 Arenella 0,57 4,67 0,19 4 0 - 49,9 1,85 Ponticelli 0,22 3,5 0 - 0 - 20,86 3,29 Barra 0,13 2 0,13 5 0,13 1 37,08 13,84 S.Giovanni a Teduccio 0 - 0,43 7 0 - 72,34 5,78 Miano 0 - 0 - 0 - 47,06 5,66 Secondigliano 0,34 1 0 - 0 - 103,74 2,75 S.Pietro a Patierno 0 - 0 - 0 - 20 20,64 Piscinola 0 - 0 - 0 - 27,32 6,36 Chiaiano 0,21 2,5 0 - 0 - 13,86 3,39 Scampia 0 - 0 - 0 - 6,86 3,52 Soccavo 0,39 3 0 - 0 - 26,81 2,24 Pianura 0 - 0 - 0 - 14,67 2,79 Bagnoli 0 - 0 - 0 - 20,85 5,28 Fuorigrotta 0,16 21 0,32 5,5 0 - 44,35 3,08 Napoli 0,24 4,5 0,13 11 0,05 5,67 50,52 4,9 E F G H Quartiere Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Chiaia 4,06 2,27 149,82 5,43 716,61 1,92 93,73 4,1 Posillipo 0 - 17,21 5,04 86,07 1,49 13,93 3,6 S.Ferdinando 5,43 12,4 216,3 7,28 963,04 2,05 201,09 7,23 Mercato 5,13 4,5 51,28 1,85 817,95 1,76 141,03 3,45 Pendino 1,59 1 112,7 3,23 2290,48 1,85 171,43 2,85 Avvocata 0 - 59,02 3,89 461,48 1,51 36,07 2,23 Montecalvario 1,33 1 69,33 2,27 561,33 1,61 80 2,25 Porto 0,88 2 84,21 3,72 399,12 1,97 95,61 4,43 S. Giuseppe 4,65 24 302,33 7,62 1683,72 2,02 300 5,05 S.Carlo all’Arena 0,13 105 20,94 6,08 226,44 1,55 15,71 3,8 Stella 0,53 21 21,93 3,46 258,82 1,55 22,99 2,42 S. Lorenzo 1,41 283,5 76,06 4,18 1220,42 1,54 142,96 2,74 Vicaria 0 - 73,61 8,47 875 2,08 76,39 2,65 Poggioreale 2,02 108,56 32,36 7,79 175,51 2,58 22,02 7,5 Zona Industriale 2,61 221,43 23,88 12,78 146,27 2,68 16,04 6,74 Vomero 2,76 7 81,57 3,48 869,12 1,81 72,35 3,71 Arenella 0,38 49 44,95 4,05 391,62 1,53 25,33 3,27 Ponticelli 0 - 12,4 4,14 79,47 1,82 7,24 1,59 Barra 0 - 12,79 6,21 104,35 2,45 8,44 1,82

61 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

Segue Ta b e ll a 4.

S.Giovanni a Teduccio 1,7 101,75 29,36 3,93 216,6 1,9 18,3 1,79 Miano 0 - 21,39 2,5 187,7 1,32 14,97 1,36 Secondigliano 0 - 24,83 2,64 391,84 1,51 27,89 1,77 S.Pietro a Patierno 0 - 7,16 4,33 62,57 1,77 3,3 9,22 Piscinola 0 - 7,32 1,73 77,18 1,37 5,63 1,55 Chiaiano 0 - 12,1 3,21 44,67 1,55 3,41 2,15 Scampia 0 - 3,07 2,77 44,44 1,48 4,73 2,6 Soccavo 0 - 21,14 3,83 165,75 1,71 12,13 2,11 Pianura 0,26 3,67 13,28 2,91 54,67 1,69 4,72 1,74 Bagnoli 0,25 3 11,81 4,66 69,85 1,85 9,55 3,91 Fuorigrotta 0,32 57,5 38,87 6,45 289,03 1,77 27,42 6,19 Napoli 0,53 65,27 28,17 5,08 217,43 1,78 22,22 3,91 I J K L Quartiere Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Chiaia 42,44 10,37 89,3 5,2 917,71 3,1 5,9 96,88 Posillipo 4,26 14,23 15,47 2,03 110,44 1,4 0,97 23,4 S.Ferdinando 130,43 29,44 146,74 18,24 1288,04 2,76 32,61 83,07 Mercato 171,79 43,51 102,56 3,4 441,03 2,02 2,56 48 Pendino 111,11 6,06 88,89 3,13 922,22 2,72 12,7 44 Avvocata 36,07 1,77 27,05 1,64 318,03 1,54 4,1 128,4 Montecalvario 50,67 4,58 24 5,5 380 1,72 8 40,17 Porto 221,05 11,58 97,37 4,86 565,79 4,35 25,44 77,9 S. Giuseppe 227,91 24,87 332,56 16,9 2283,72 2,37 67,44 134,52 S.Carlo all’Arena 12,83 15,63 14,14 2,28 88,09 1,97 3,4 97 Stella 13,9 8,54 8,02 6,13 86,1 1,47 0,53 172 S. Lorenzo 68,31 13,23 61,97 3,22 565,49 3,46 17,61 104,44 Vicaria 63,89 5,09 50 2,39 468,06 8,89 6,94 35 Poggioreale 25,17 38,42 23,37 8,23 160,45 13,61 8,09 211,72 Zona Industriale 29,1 45,53 11,57 4,42 81,72 7,33 3,73 118,4 Vomero 47,93 5,58 629,03 0,42 3,69 339,5 3,69 35 Arenella 21,9 3,53 37,14 2,05 236,95 1,73 2,86 36,87 Ponticelli 12,18 16 3,95 2,08 20,09 1,72 0,44 76,5 Barra 14,96 7,72 2,43 4,37 22,12 3,82 1,41 40,36 S.Giovanni a Teduccio 30,21 14,38 7,23 4,12 71,06 2,01 0 - Miano 6,42 1,83 8,02 1,87 43,85 1,85 1,07 37,5 Secondigliano 21,09 3,98 15,99 2,6 80,27 2,06 2,04 255 S.Pietro a Patierno 8,81 13,96 2,39 2,15 11,74 2,56 1,47 54,38 Piscinola 5,35 4,74 2,82 1,4 15,49 2,07 0,56 67,5 Chiaiano 3,62 2,89 3 1,72 20,06 2,02 1,55 24 Scampia 3,31 3,5 1,42 1 7,57 1,28 0 - Soccavo 10,76 12,91 14,09 2,29 71,23 1,9 1,37 96,43 Pianura 3,23 2,59 2,1 2 18,17 1,72 0,09 142 Bagnoli 4,02 17,41 4,02 2,06 30,65 4,38 0,13 24 Fuorigrotta 20 22,92 22,58 5,56 165,32 2,8 2,58 92,94 Napoli 19,09 15,71 27,8 3,53 123,49 3,53 2,8 98,58 M N O TOTALE Quartiere Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Densità Media add. Chiaia 24,72 26 215,13 3,38 205,17 1,81 2642,44 3,48 Posillipo 2,51 20 30,37 9,66 25,92 1,49 318,57 3 S.Ferdinando 34,78 41,09 170,65 2,08 318,48 6,19 3788,04 5,99 Mercato 25,64 11,1 76,92 24,93 200 1,65 2264,1 6,63 Pendino 42,86 22,96 120,63 27 238,1 1,28 4507,94 3,31 Avvocata 22,95 30,71 113,11 4,64 132,79 0,99 1336,07 2,92 Montecalvario 33,33 23,76 97,33 12,3 134,67 1,34 1602,67 3,24 Porto 19,3 152,77 62,28 6,73 121,93 3,39 1824,56 7,34 S. Giuseppe 74,42 36,03 320,93 4,43 637,21 6,4 6700 6,41 S.Carlo all’Arena 12,04 33,45 39,66 7,67 45,03 0,99 538,09 4,18 Stella 11,23 16,05 50,27 3,05 57,75 5 606,95 2,94 S. Lorenzo 45,77 63,02 161,27 13,52 263,38 1,84 2857,75 4,88 Vicaria 23,61 37,76 145,83 4,54 188,89 4,5 2186,11 5,78

62 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Segue Ta b e ll a 4.

Poggioreale 11,46 16,61 18,88 33,99 39,33 5,48 578,88 13,32 Zona Industriale 5,6 10,53 5,97 2,63 26,12 6,76 408,58 11,68 Vomero 37,79 18,28 236,41 2,32 207,37 2,64 2391,71 2,82 Arenella 13,9 68,78 94,48 12,93 91,05 1,43 1011,24 3,91 Ponticelli 4,17 45,45 12,84 5,26 15,48 1,81 189,35 4,4 Barra 4,35 21,12 11,76 3,43 16,88 3,56 236,96 5,59 S.Giovanni a Teduccio 17,45 31,56 28,51 3,46 35,32 2,01 528,51 4,69 Miano 7,49 33,21 25,67 14,04 35,83 1,48 399,47 3,5 Secondigliano 11,22 33,36 48,98 3,73 73,47 1,39 801,7 3,07 S.Pietro a Patierno 1,83 39,8 3,67 2,35 10,64 0,88 133,58 6,84 Piscinola 5,63 22,45 9,86 2,17 15,49 0,78 172,68 3,25 Chiaiano 2,38 24,13 7,86 79,88 7,76 3,04 120,48 8,01 Scampia 7,57 44,75 7,09 13,57 8,98 7,89 95,04 6,72 Soccavo 6,65 30,76 26,61 2,94 38,75 1,89 395,69 3,15 Pianura 3,23 19,22 7,42 3,65 10,22 1,56 132,05 2,59 Bagnoli 3,89 35,58 9,05 16,85 19,6 3,06 183,67 4,89 Fuorigrotta 11,29 42,99 53,55 3,86 64,35 3,27 739,68 4,44 Napoli 9,29 36,46 38,52 8,44 49,09 2,71 590,7 4,77 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

La densità delle imprese sul territorio dei quartieri partenopei, prescindendo dal set- tore di attività economica, evidenzia una fortissima concentrazione a San Giuseppe, la City cittadina per antonomasia, in cui, su un territorio di 430 metri quadrati, si contano ben 18.479 addetti. Valori comunque particolarmente elevati di densità imprenditoriale si riscontrano, in ordine decrescente, nei centralissimi quartieri di Pendino, San Ferdinando, San Lorenzo e Chiaia. Ben diversa la situazione in tutti i quartieri periferici. I quartieri Zona industriale e Poggioreale, invece, pur presentando una densità imprenditoriale ap- pena superiore a quella della periferia, spiccano per presentare, in media, le aziende di maggiori dimensioni. La città partenopea, in ogni caso, si caratterizza per la prevalenza, in assoluto e in quasi tutti i settori di attività economica, di micro-imprese, che talvolta non presentano neanche un addetto. I dati esaminati, va sottolineato, si riferiscono in ogni caso alle unità locali delle imprese e, quindi, ciò che di seguito si va ad analizzare è il numero medio di addetti nelle unità locali delle imprese ed il numero di unità locali presenti in ciascun quartiere. Il numero medio, complessivamente, di addetti delle imprese cittadine intese come unità locali, infatti, con 4,77 di essi, non raggiunge neanche i 5 addetti. I quartieri in cui il numero medio di addetti nelle unità locali è superiore a 11 sono quelli contigui di Poggioreale e Zona Industriale, cui si contrappongono, con un numero di addetti inferiore a tre, nell’ordine, Pianura, Vomero, Avvocata e Stella. Sempre con riferimento alla dimensione delle unità locali, misurata in termini di nu- mero medio di addetti, l’analisi per settore di attività economica evidenzia per i setto- ri forti dell’economia partenopea del Commercio, degli Altri servizi pubblici, sociali e personali, delle Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività pro- fessionali ed imprenditoriali e degli Alberghi e ristoranti, un numero medio di addetti estremamente contenuto, rispettivamente pari, nell’intero territorio cittadino a 1,78, 2,71, 3,53 e 3,91 addetti, senza particolari punte di rilievo in nessun quartiere.

63 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca

I settori in cui, invece, il numero di addetti medio è maggiore risultano, nell’ordi- ne, quelli tradizionali della Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (98,58), della Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e ac- qua, (65,27), dell’Istruzione (36,46) e dei Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (15,71). Con riferimento, infine, alla densità imprenditoriale rilevata nei diversi quartieri a livello di settore di attività, i settori che facevano gruppo nella precedente analisi in com- ponenti principali, caratterizzandosi per la forte presenza nei quartieri del centro e a vo- cazione maggiormente turistica, spiccano anche in questo caso per la maggiore densità di imprese in quei quartieri. Ci si riferisce, in particolare, a quello degli Alberghi e risto- ranti, dell’Intermediazione monetaria e creditizia, delle Attività immobiliari, di noleggio e informatica e delle Costruzioni. Le meno di 6.000 imprese manifatturiere cittadine si addensano, in particolare, nei quartieri San Giuseppe, Pendino, San Ferdinando, San Lorenzo e Vicaria. Al fine di racchiudere in un’unica misura la carica informativa proveniente sia dalla densità delle unità locali delle imprese sul territorio che dal numero medio di addetti in esse impiegato, si è calcolato un indicatore ottenuto dal prodotto del numero medio di ad- detti per la densità di presenza delle unità locali sul territorio. Tale indicatore è finalizzato ad esprimere proprio come il numero medio di addetti delle unità locali si relaziona con il territorio. È, cioè, una misura composita della dimensione tipica dell’unità locale, in ter- mini di addetti, che tiene conto anche del grado di addensamento o concentrazione delle imprese sullo stesso territorio. Analizzando il modo in cui sono costruite le grandezze a numeratore e a denominatore dell’indice, risulta evidente come tale informazione possa essere ricavata semplicemente rapportando il numero di addetti impiegato complessiva- mente, nel totale delle unità locali del territorio, alla superficie dello stesso. Infine, per ottenere una misura direttamente comparabile sia in un’analisi tra quartieri che intra-settoriale, ovvero espressa attraverso numeri puri, i valori dell’indicatore così ottenuto sono stati relativizzati rapportandoli a quello che, per ciascun settore di attività economica, è stato rilevato per Napoli intera città (Tabella 5). La ripetizione dell’analisi in componenti principali sul dataset individuato sulla base di questa misura relativizzata della concentrazione dell’occupazione consente di affian- care ai risultati già ottenuti alcune significative evidenze. Il dataset in esame, in questo caso, infatti, risulta depurato dal fattore di scala delle imprese in quanto la numerosità degli addetti tiene conto del numero di unità locali nelle quali essi sono occupati e non risente nemmeno della diversa superficie territoriale dei quartieri, dal momento che è stata considerata la densità imprenditoriale, consentendo di mettere a fuoco il fenomeno della concentrazione sul territorio degli addetti.

64 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

Ta b e ll a 5 Valori dell’indicatore della importanza di ciascun settore nei trenta quartieri cittadini in relazione al numero medio di addetti complessivamente impiegato in quel settore di attività economica e alla densità economico-produttiva del quartiere, calcolata come rapporto tra il numero di imprese del settore presenti sul territorio e la superficie del territorio stesso. I valori dell’indicatore così ottenuti sono stati relativizzati rapportandoli al valore che lo stesso indicatore assume, nell’ambito di ciascun settore di attività economica, per Napoli intera città. Attività economiche Quartieri A B C D E F G H Chiaia 5,15 25,96 19,09 2,05 0,27 5,69 3,55 4,42 Posillipo 0 0 0 0,16 0 0,61 0,33 0,58 S. Ferdinando 5,06 0 0 4,41 1,95 11,01 5,09 16,74 Mercato 2,39 23,69 0 6,29 0,67 0,66 3,71 5,61 Pendino 7,39 1,13 0 5,06 0,05 2,54 10,9 5,63 Avvocata 0 0 0 1,66 0 1,61 1,79 0,92 Montecalvario 0 0 0 1,79 0,04 1,1 2,33 2,07 Porto 2,45 0 0 2,49 0,05 2,19 2,03 4,88 S. Giuseppe 77,92 29,75 0 6,27 3,23 16,1 8,78 17,45 S. Carlo all’Arena 0,12 0,09 0 0,84 0,4 0,89 0,9 0,69 Stella 0 0 9,22 0,92 0,33 0,53 1,03 0,64 S. Lorenzo 0 2,5 19,43 2,06 11,57 2,22 4,83 4,51 Vicaria 0 0 0 3,44 0 4,36 4,7 2,33 Poggioreale 0,63 0 0 2,08 6,36 1,76 1,17 1,9 Zona Industriale 0 0 0 2,9 16,76 2,13 1,01 1,25 Vomero 0,43 0,33 7,95 3,59 0,56 1,99 4,06 3,09 Arenella 2,48 0,54 0 0,37 0,54 1,27 1,54 0,95 Ponticelli 0,72 0 0 0,28 0 0,36 0,37 0,13 Barra 0,24 0,45 0,44 2,07 0 0,56 0,66 0,18 S.Giovanni a Teduccio 0 2,12 0 1,69 5,02 0,81 1,06 0,38 Miano 0 0 0 1,08 0 0,37 0,64 0,23 Secondigliano 0,32 0 0 1,15 0 0,46 1,53 0,57 S.Pietro a Patierno 0 0 0 1,67 0 0,22 0,29 0,35 Piscinola 0 0 0 0,7 0 0,09 0,27 0,1 Chiaiano 0,48 0 0 0,19 0 0,27 0,18 0,08 Scampia 0 0 0 0,1 0 0,06 0,17 0,14 Soccavo 1,09 0 0 0,24 0 0,57 0,73 0,3 Pianura 0 0 0 0,17 0,03 0,27 0,24 0,09 Bagnoli 0 0 0 0,44 0,02 0,38 0,33 0,43 Fuorigrotta 3,15 1,26 0 0,55 0,54 1,75 1,32 1,95 Napoli 1 1 1 1 1 1 1 1 Attività economiche(*) Quartieri I J K L M N O Tot. Chiaia 1,47 4,73 6,53 2,07 1,9 2,24 2,8 3,26 Posillipo 0,2 0,32 0,35 0,08 0,15 0,9 0,29 0,34 S. Ferdinando 12,8 27,27 8,15 9,82 4,22 1,09 14,82 8,05 Mercato 24,92 3,55 2,04 0,45 0,84 5,9 2,49 5,32 Pendino 2,24 2,83 5,75 2,03 2,91 10,02 2,29 5,29 Avvocata 0,21 0,45 1,13 1,91 2,08 1,61 0,99 1,38 Montecalvario 0,77 1,35 1,5 1,17 2,34 3,68 1,35 1,84 Porto 8,53 4,82 5,64 7,19 8,71 1,29 3,11 4,75 S. Giuseppe 18,89 57,25 12,44 32,9 7,92 4,38 30,65 15,24 S. Carlo all’Arena 0,67 0,33 0,4 1,2 1,19 0,94 0,33 0,8 Stella 0,4 0,5 0,29 0,33 0,53 0,47 2,17 0,63 S. Lorenzo 3,01 2,03 4,5 6,67 8,52 6,71 3,65 4,95 Vicaria 1,08 1,22 9,55 0,88 2,63 2,04 6,39 4,48 Poggioreale 3,22 1,96 5,01 6,21 0,56 1,97 1,62 2,73 Zona Industriale 4,42 0,52 1,37 1,6 0,17 0,05 1,33 1,69 Vomero 0,89 2,7 2,87 0,47 2,04 1,69 4,12 2,39

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Segue Ta b e ll a 5.

Arenella 0,26 0,78 0,94 0,38 2,82 3,76 0,98 1,4 Ponticelli 0,65 0,08 0,08 0,12 0,56 0,21 0,21 0,3 Barra 0,38 0,11 0,19 0,21 0,27 0,12 0,45 0,47 S. Giovanni a Teduccio 1,45 0,3 0,33 0 1,63 0,3 0,53 0,88 Miano 0,04 0,15 0,19 0,15 0,73 1,11 0,4 0,5 Secondigliano 0,28 0,42 0,38 1,89 1,11 0,56 0,77 0,87 S.Pietro a Patierno 0,41 0,05 0,07 0,29 0,22 0,03 0,07 0,32 Piscinola 0,08 0,04 0,07 0,14 0,37 0,07 0,09 0,2 Chiaiano 0,03 0,05 0,09 0,14 0,17 1,93 0,18 0,34 Scampia 0,04 0,01 0,02 0 1 0,3 0,53 0,23 Soccavo 0,46 0,33 0,31 0,48 0,6 0,24 0,55 0,44 Pianura 0,03 0,04 0,07 0,04 0,18 0,08 0,12 0,12 Bagnoli 0,23 0,08 0,31 0,01 0,41 0,47 0,45 0,32 Fuorigrotta 1,53 1,28 1,06 0,87 1,43 0,64 1,58 1,16 Napoli 1 1 1 1 1 1 1 1 Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b). Legenda della attività economiche considerate: A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca, piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali L Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici, sociali e personali Dall’analisi del Grafico 5, in cui sono riportate le proiezioni dei punti rappresentati dalle attività economiche rispetto alle prime due componenti principali, che, assieme, spiegano ben il 71% della carica di variabilità complessiva del dataset, si evince la contrapposizione tra i settori più “hard”, ovvero legati all’Estrazione di minerali e alla Produzione e distribu- zione di energia elettrica, gas e acqua, che si caratterizzano pure per le imprese di dimen- sioni maggiori, ed i settori che costituiscono la vera vocazione cittadina, in quanto molto più presenti e molto meno concentrati solo in taluni quartieri. Inoltre, dalla proiezione dei punti- quartieri compiuta sul medesimo riferimento fattoriale (Grafico 6), si nota come, rispetto al primo asse, siano contrapposti i quartieri dal maggior grado di concentrazione di imprese e di addetti, quali San Giuseppe e San Ferdinando, a quelli periferici, residenziali come Posillipo o centrali ma poveri di risorse economico-produttive come Avvocata e Bagnoli. Rispetto alla II dimensione, invece, a quest’ultimo gruppo di quartieri estremamente pove- ro si contrappongono, nell’ordine, i quartieri di San Lorenzo, Pendino, Chaia e Mercato, i quali spiccano per presentare un elevato grado di specializzazione in taluni settori di attività economica. Ci si riferisce, ad esempio, al quartiere di San Lorenzo, che presenta un grado di concentrazione di addetti fortemente superiore al dato cittadino nei settori dell’Estrazione dei minerali, dell’Energia e dell’Istruzione o a Pendino, con la concentrazione più elevata nel Commercio e nella Sanità.

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Gr a fi c o 5 Analisi delle componenti principali applicata sui valori assunti dall’indicatore di importanza di ciascun settore nei trenta quartieri cittadini in relazione al numero medio di addetti complessivamente impiegato in quel settore di attività economica e alla densità economico-produttiva del quartiere, calcolata come rapporto tra il numero di imprese del settore presenti sul territorio e la superficie del territorio stesso. I valori di tale indicatore sono stati relativizzati rapportandoli al valore che lo stesso indicatore assume, nell’ambito di ciascun settore di attività economica, per Napoli intera città. Proiezione delle prime due dimensioni. Contributo all’inerzia totale delle prime due componenti 71%.

Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b). Legenda della attività economiche considerate: A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca, piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali L Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici, sociali e personali

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Gr a fi c o 6 Proiezione dei punti-quartiere sugli assi fattoriali individuati dalle prime due componenti principali dell’analisi applicata sui valori assunti dall’indicatore di importanza di ciascun settore nei trenta quartieri cittadini in relazione al numero medio di addetti complessivamente impiegato in quel settore di attività economica e alla densità economico-produttiva del quartiere, calcolata come rapporto tra il numero di imprese del settore presenti sul territorio e la superficie del territorio stesso. I valori di tale indicatore sono stati relativizzati rapportandoli al valore che lo stesso indicatore assume, nell’ambito di ciascun settore di attività economica, per Napoli intera città. Contributo all’inerzia totale delle prime due componenti 71%.

Fo n t e : Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

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Pertanto, ciò che emerge in tutta la sua drammaticità da questo esame è l’estrema povertà, prevalentemente, dei quartieri periferici della città. Solo alcuni di essi, in particolare Barra, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Secondigliano e Miano, presentano valori appena superiori alla media cittadina rispetto al grado di presenza di imprese del settore manifatturiero. Complessivamente, rispetto ai vari settori di attività economica, solo per San Giovanni a Teduccio e Secondigliano si evince una minima consistenza di struttura produttiva, che, in taluni, pochi, settori di attività economica, supera addirittura la media cittadina. Quartieri come Scampia, Soccavo, Pianura e Chiaiano fanno registrare, invece, un grado di concentrazione di addetti nelle imprese totalmente inadeguato, richiedendo, pertanto, interventi urgenti di riqualificazione e di incoraggiamento economico. L’analisi dei gruppi, operata attraverso una cluster gerarchica effettuata sulle componenti estratte con l’analisi fattoriale (Grafico 7), conferma pienamente queste evidenze, rilevando la contrapposizione, in termini di estrema eterogeneità, tra i quartieri poveri, da un lato, e cioè il gruppo composto da quelli periferici, da quello residenziale di Posillipo, più alcuni del centro cittadino definiti poveri, quali San Carlo all’Arena, e, ad un livello di inerzia maggiore, anche i quartieri residenziali del Vomero, Arenella, Montecalvario; dall’altro lato, al massimo livello di diversità, si pongono i più vivi e densamente abitati, anche dalle imprese, quartieri di San Giuseppe, San Ferdinando Mercato, Chiaia e Pendino.

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Gr a fi c o 7 Rappresentazione grafica dello schema di raggruppamento dei quartieri partenopei sulla base della cluster analysis compiuta sui valori assunti dall’indicatore di importanza di ciascun settore nei trenta quartieri cittadini in relazione al numero medio di addetti complessivamente impiegato in quel settore di attività economica e alla densità economico-produttiva del quartiere, calcolata come rapporto tra il numero di imprese del settore presenti sul territorio e la superficie del territorio stesso. I valori di tale indicatore sono stati relativizzati rapportandoli al valore che lo stesso indicatore assume, nell’ambito di ciascun settore di attività economica, per Napoli intera città.

Fonte: Elaborazioni ad hoc su dati ISTAT (2001b).

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5. Co n c l u s i o n i

Questo studio fornisce un ulteriore contributo all’analisi della realtà economico-produt- tiva locale per quartiere, confermando quanto ci si attendeva, e cioè l’esistenza, sul territo- rio cittadino, di realtà molto differenziate. Sebbene l’analisi svolta sia stata finalizzata ad accertare solamente la capacità dei diversi quartieri cittadini di attirare imprese sul proprio territorio e quindi di offrire opportunità concrete di lavoro, è evidente che tali risultati as- sumono maggiore significato quando vengono posti in relazione ad altri indicatori di con- testo, di natura demografica, sociale e, soprattutto, di degrado socio-economico (Quintano, 2007). Il fattore che, più di tutti, emerge in tutta la sua drammaticità riguarda l’estremo degra- do dei quartieri periferici della città, nei quali i tassi di disoccupazione, il basso livello di istruzione, la povertà creano una situazione di disagio allarmante. Un territorio non ritenuto attraente induce i suoi abitanti a non investire in esso, producendo un depauperamento delle risorse e delle opportunità (Cagnazzi, 2007) e la disaffezione verso i luoghi di origine conduce verso un sempre maggiore scadimento delle condizioni di vita. Contestualmente, è proprio nelle periferie che si registrano i tassi più elevati di popolazione in età giovanile e di donne in età fertile per cui sono proprio tali luoghi destinati ad ospitare, già oggi, ma soprattutto in futuro, la maggiore presenza di giovani. L’economia partenopea si presenta molto debole, dominata da una miriade di micro- imprese, che svolgono il più delle volte la loro attività ai limiti della legalità per molte delle condizioni di operatività; essa presenta pochi agglomerati produttivi ed una competitività estremamente modesta. La fragilità del tessuto economico-produttivo è confermato da tassi di nati-mortalità aziendali estremamente elevati. Pertanto, se è vero che spirito di iniziativa, capacità di invenzione ed esperienza fatta di saperi tramandati da generazioni costituiscono dei patrimoni peculiari della economia partenopea, a fronte di tali enormi potenzialità, si assiste, nei fatti, ad una situazione economica totalmente dominata da criticità rilevanti, da livelli assolutamente inadeguati di investimenti in ricerca e sviluppo e da tassi di produtti- vità che risultano tra i più bassi, anche quando il confronto è compiuto con le altre regioni del Mezzogiorno (Osservatorio del Denaro, 2008). Rispetto all’economia nazionale, il gap tra il Centro-Nord ed il Mezzogiorno continua ad aumentare: il numero medio di imprese, rispetto ai residenti in età da lavoro, nel Mezzo- giorno è un terzo di quello del Nord mentre il numero medio di addetti alle unità locali delle imprese private è pari alla metà. Tuttavia, non mancano, nell’economia partenopea, realtà produttive capaci di affermarsi nei mercati internazionali ed esperienze di successo basate su tipologie innovative di orga- nizzazione della produzione. Molte sono le potenzialità su cui poter agire per favorire una conversione di queste attività produttive, estremamente fragili, in iniziative imprenditoriali solide, capaci anche di creare maggiori livelli di occupazione. Tali azioni, affinché possano portare a risultati soddisfacenti, devono includere e, anzi, partire, da una riqualificazione delle aree periferi- che più povere, affinché si verifichi un fenomeno di riappropriazione del territorio, da parte

71 Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Antonella Rocca dei residenti, anche affettiva, capace, quindi, di innescare fenomeni di inclusione sociale e di integrazione nel mercato, che miri ad attivare una rivoluzione innanzitutto culturale, sconfiggendo luoghi comuni e sfatando i numerosi pregiudizi che, troppo spesso, minano alla base gli atteggiamenti dell’imprenditoria partenopea, più spesso incline a subire la bu- rocrazia amministrativa, piuttosto che tentare di sfruttarla a proprio vantaggio. In un contesto, infatti, in cui la criminalità organizzata influenza pesantemente le attività imprenditoriali e la vita quotidiana delle famiglie, anche le iniziative di intervento, da parte delle Autorità, purtroppo, si rivelano frammentate e inefficaci (Camera di Commercio di Napoli, 2008). Solo l’innescarsi di un processo virtuoso di sviluppo, che parta proprio dalle motivazio- ni che hanno condotto alla grave crisi economica che si registra, non solo a livello locale, ma anche globale, può riscattare la città dalla sopraffazione della criminalità e della povertà e condurla a riscoprire l’orgoglio di una grande cultura e di una grande civiltà, per troppo tempo calpestata dal degrado e dalla mancanza di un pensare positivo, che riassapori il coraggio di dimostrare al mondo gli straordinari miracoli, anche economici, di cui soltanto essa, con la passione che la contraddistingue, è capace.

Cl a u d i o Qu i n t a n o Ro s a li a Ca s t e ll a n o An t o n e ll a Ro c c a

72 Il degrado delle periferie: un’analisi del tessuto produttivo nei quartieri della città di napoli

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