sNumienro 15t- seottembmre 2011i

"storie del tiranno" e "apologia della Tirannide" -due facce della stessa medaglia- Aksel Fazio e Francesco Barna

fuga di cervelli -racconto di un ex copernicano- di Alex valente

Tratto da una storia mera

le vignette di Andrea Capecchi

RAWA ­anche le donne protrestano­

di Immacolata Ranucci

Le rubriche:

-ipse quod dicit E altro ancora... -nel mezzo del cammin della V liceo -in fashion we trust -annunci del mese indice:

Pag.3 - Articolo all'inglese di Silvia Squarciotta Pag.13 - Consigli fumettistici Pag.4 - Storie del tiranno di Stefano Ciapini di Aksel Fazio Pag.14 - tratto da una storia Pag.5 - Apologia del tiranno mera di Francesco Barna di Andrea Capecchi

Pag.6 - RAWA Pag.15 - sudoku di Immacolata Ranucci di matteo Sabato

Pag.7 - Ipse quod dicit Pag.15 - Annunci del mese di Angelo Mei pag.8 -Fuga di cervelli di Alex Valente pag.9 - Nel mezzo del cammin della V liceo di Chiara Cipriani

Pag.10 - Toc toc, bussa il destino di Federica Bonucci

Pag.11 - In fashion we trust di Angela

Pag.12 - Pratica guida al cinema che non si può non conoscere di Francesco Leone, Matteo Ghironi, Simone Fabbrizzi e Matteo Sabato

Sintomi è un giornale scritto, diretto e realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico Niccolò Copernico. Non è fatto a scopo di lucro e gli articoli non subiscono alcuna censura prima di essere pubblicati. la redazione non è politicamente schierata, ma composta unicamente da chiunque voglia informare gli altri o condividere con gli altri le proprie passioni e i propri interessi. articolo all'inglese di Silvia Squarciotta

I giornali inglesi fanno così, prima i puttane (e non nel senso metaforico fatti, poi le opinioni a riguardo. del termine) e ministri che, al posto di Partiamo dai fatti. lavorare per “l’utile comune” pensano Accendo la TV e ascolto il TG. Le notizie, solo al loro, di utile. Sento l’impulso di queste. ribellarmi, di fare qualcosa perché indignarsi, sconcertarsi, provare schifo Pessimismo? Credo di sì. situazione non cambierà, per quello sempre più a fondo. È colpa nostra, vita. Sbagliato, non è così che funziona, indignarti e arrenderti, sperando che qualcun altro sistemi le cose al tuo Il Tg continua, ma io la TV la spengo. posto, oppure fare qualcosa, Continuo a guardare incantata lo impegnarti ogni giorno, perché questo, schermo nero, ripenso a quello che ho fango, creato da altri, non immerga appena ascoltato e visto. Mi rendo anche noi. conto di avere i muscoli del viso contratti in un’espressione di disgusto. Disgusto, sgomento, schifo, indignazione, rabbia, voglia di fuggire via, voglia di gridare al mondo che non è questo il Paese in cui voglio vivere, che la situazione deve cambiare, che non ne possiamo più, che non è normale avere un Premier che va a Storie di un tiranno di aksel Fazio

Chi non ha mai sognato di conquistare nella frustrazione, viene portato dalla e dominare il mondo? Chi non ha mai disperazione ad atti impulsivi e violenti, desiderato di plasmarlo a propria volti a mutare lo stato delle cose, nella immagine e somiglianza, speranza di un cambiamento. Il tiranno conformandolo ai propri ideali di bene sarebbe ancora in tempo per fermare e di giustizia? Togliamoci la maschera tutto, per evitare inutili scontri, ma il dell'ipocrisia e mettiamoci a riflettere potere di cui si è investito, gli se effettivamente, avendone i poteri, impedisce di sentire la voce del popolo. non distruggeremmo il mondo così I mezzi più efficaci del tiranno sono come lo conosciamo ora per ricrearne l'intimidazione e il terrore, che uno nuovo? Questa sembra la premessa parzialmente limitano i movimenti dei di film come tanti, e forse lo è... rivoltosi e ne sfoltiscono le fila.Tuttavia A questo punto mi piacerebbe molto ciò allunga solo i tempi e rende la fare un viaggio nella storia alla ricerca protesta una vera lotta di potere, un dei tiranni e dei tirannicidi, mi testa a testa che sfocia nella guerra piacerebbe parlare di Pisistrato e dei civile. I tentativi di reprimere la rivolta suoi uccisori, del trattato sulla tirannide in atto aumentano solo il senso di di Platone, della definizione di disperazione. Il tiranno, isolatosi per Cicerone, delle riflessioni del beneficiare da solo del potere, si Macchiavelli, delle opere dell'Alfieri,del ritrova davvero solo a combattere significato che assume questo concetto questa guerra, destinato a perire prima nel romanticismo tedesco, dei grandi sotto il peso del suo potere, poi per dittatori europei del 1900 e per mano dei rivoltosi. Così si celebra eroe concludere della politica del controllo colui che si macchia del sangue del americano in Africa e sud America; ma tiranno, vessillo scarlatto di effimera chi sono io per spiegarvi queste cose? gloria. Potete benissimo aprire il vostro Per questo motivo e per molti altri, manuale di storia o di filosofia, oppure pare ovvio optare per una forma di digitare due o tre nomi su Google...Per governo diversa dalla tirannide, che come la vedo io quella del tiranno è magari preveda sempre una una posizione allettante per colui che formazione piramidale ma che dia non ambisce a mantenere il potere ma l'illusione, almeno in parte, “che la solo ad assaporarlo. Il tiranno è di sovranità appartenga al popolo, che la norma colui che prende il potere con la esercita nelle forme e nei limiti forza, imponendosi alla cittadinanza, dellaCostituzione”(art 1), qual è ad ma per tiranno si può intendere anche esempio la repubblica democratica. Di colui che in maniera assolutistica usa il fatto la sovranità non appartiene suo potere senza curarsi degli organi di neanche in questo caso al popolo, ma rappresentanza a lui pari . Questo fa ai suoi rappresentanti che non sempre della prima definizione un'inesattezza, rappresentano i rappresentati nei in quanto si può essere tiranni anche modi per i quali essi li hanno scelti. essendo legittimati dal potere stesso. Mentre nella democrazia il governo Come il maestro Norberto Bobbio trova il suo sostegno primario nella spiegava in maniera talmente precisa e coesione del popolo, il tiranno può chiara da sembrare errata, il primo mantenersi tale solo esercitando il interesse di chi possiede il potere è divide et impera: pubblici elogi per chi quello di mantenerlo, ma come può si sottomette, gogna per chi rivendica mantenere il potere colui che sceglie la il proprio diritto alla partecipazione. Il strada del tiranno? In effetti per sogno di conquistare il quanto le tendenze al controllo mondo...salutare le folle in veste di assoluto siano innate in ognuno di noi, padrone assoluto... ma ne vale la pena? bisogna fare attenzione a non dare adito a possibili malcontenti dei “E' son tiranni che dier nel sangue e ne governati, per evitare l'insorgere di l'aver di piglio” (Dante,inferno,Canto movimenti eversivi e rivoluzionari. Il XII). popolo che vive nel malcontento e Apologia della tirannide di Francesco Barna Premetto che questo articolo è un Cosituzione”. L’illusione, parola di esercizio di stile, per quanto valido (o no) fondamentale importanza, è forse possa essere, inoltre, consiglio a positiva? Urge chiedersi quale sia la chiunque scelga di leggerlo di farlo con forma di governo più oppressiva per lo riferimento alla “Storia di un tiranno” del spirito: l’ipocrisia di un governo mio stimato collega Aksel Fazio. democratico che illude il cittadino di Tiranno: chi governa in modo dispotico e avere in mano le redini della nazione o crudele, accentrando in sé tutti i poteri un tiranno che non necessita alcuna statuali e politici, e spesso anche militari, auto-giustificazione e governa perché legislativi e giudiziari. Questo è il può? Forse è meglio la seconda non solo significato della parola tiranno per il fatto che, in tal caso, è chiaro chi riportataci dalla Treccani, giudizio sia il nemico ma, anche perché non spregiativo in senso assoluto ma, forse, avendo nessuna legittimazione al potere la storia dietro la tirannide è egli è removibile colla forza. leggermente più complessa di quel che Lo scopo di qualsiasi individuo che sembra. detiene una posizione di potere è di Le tirannidi trovano per la prima volta conservare quella posizione e quel una descrizione formale durante il potere, vale per i tiranni ma anche per i periodo dell’antica Grecia, il tiranno, in politici impegnati in paesi democratici; quei tempi, molto spesso, otteneva il entrambi sovvertono le leggi, o tentano potere con l'appoggio delle classi di farlo, per mantenere il governo, popolari, scontente della situazione facendo mandare un reato in politica. Quindi governava senza prescrizione, garantendosi l’immunità stravolgere sostanzialmente le leggi e le giudiziaria o semplicemente elargendo istituzioni preesistenti. Inoltre ricopriva mazzette a destra e a manca. Le tirannidi personalmente e affidava a suoi fidi le pure comprano consensi, poiché: si è maggiori magistrature, promuoveva lo mai visto un tiranno solo contro tutti?, sviluppo dei commerci, delle opere che sia la classe dirigente, quella pubbliche e dell'agricoltura, militare, o altro. Guardiamo ora alle generalmente nell'interesse del popolo democrazie, molti paesi si fregiano di sottomesso ed in contrapposizione ai questo nome ma quanti lo sono di privilegi dell'aristocrazia. Lette queste fatto? Pochi. Diversi paesi, molti di essi parole sembra già vedere la parola nel sud est asiatico, ma anche in paesi della ex­ tiranno tingersi di colori ben diversi dal URSS, sono autori di violente repressioni contro rosso sangue in cui molto spesso sembra chi osa esprimere dissenso per le politiche del essere imbevuto. Certo, ci sono azioni partito dominante. Infine, ricordiamoci che che rimangono comunque moralmente sono stati i governi legittimati dal errate, come l’elezione di amici e popolo tramite elezioni molto spesso a persone fidate a cariche di considerevole compiere le stragi più cruente della potere, una pratica, che è però in uso storia umana e non i tiranni che già anche nella maggior parte dei governi hanno problemi a conservare il loro odierni; il premier James Cameron è effimero potere sul territorio nazionale. stato, di recente, accusato di favoritismo Avendo detto ciò, oggigiorno le tirannie all’interno del suo governo come lo è sono sempre meno e grazie alla stato pure Sarkozy per non parlare primavera araba si spera ne verranno a dell’Italia, patria del favoritismo e del mancare altre, i governi che li nepotismo sfrenato (basti guardare cosa rimpiazzano, raramente sono migliori succede negli ospedali senza andare dei loro predecessori, perlomeno oltre a cercar altri episodi). dapprima, e se c è una cosa che ci hanno Questo è quanto riguarda le tirannie insegnato è il valore intrinseco della degli antichi greci, spesso libertà di guardare fieri il proprio considerevolmente più illuminate delle candidato politico, ora a capo della nostre democrazie moderne. nazione, che ha appena annunciato Le tirannie moderne sono pressoché un’altra disastrosa politica impossibili da difendere a livello morale, internazionale, dopo una ancor più molte si sono macchiate di crimini così disdicevole finanziaria, e mormorare con atroci da essere ingiustificabili in un orgoglio “Quello al governo ce l’ho qualsiasi sistema morale, ma è bene messo io!” chiedersi se sia meglio una forma di governo, e qui cito il mio stimato collega Fazio (nonché amico) “diversa dalla tirannide, che preveda sempre una formazione piramidale ma che dia l'illusione, (..), che la sovranità appartenga al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della RAWA di Immacolata Ranucci Fin dai tempi più antichi la storia è procurò molti nemici e fu assassinata stata scritta non solo da uomini a soli trentuno anni dagli agenti del valorosi e brillanti, ma anche da KHAD, il braccio afghano del KGB. donne altrettanto capaci e Nonostante il suo lavoro fosse stato determinate. Nel nostro occidente troncato così presto e così evoluto e combattuto ormai le brutalmente, Meena era riuscita a discriminazioni sessuali sono per gran porre le basi per un’associazione parte superate. Tuttavia, in un mondo che può solo sembrare molto duratura. Oggi il lavoro di RAWA lontano, vivere senza “la coda consiste principalmente nel sostegno davanti” può essere difficile e alle donne vittime della guerra e doloroso. Eppure, contrariamente a delle crudeltà commesse dagli quanto si possa pensare, non tutte le uomini armati. Le famiglie in pericolo donne sono trasferite in subiscono strutture e passivamen ospedali te quel organizzati in destino che Pakistan. Inoltre non si sono RAWA gestisce scelte. numerose scuole RAWA per bambini e nacque a Kabul nel bambine, corsi di 1977 con lo alfabetizzazione a scopo di domicilio, circoli ottenere per ragazze in cui diritti discutere dei diritti umani e delle donne e della giustizia resistenza ai sociale in fondamentalisti, Afghanista gruppi medici n. Infatti, mobili in otto tra il province del paese, regime corsi di pronto sovietico, i soccorso per talebani, l’Alleanza del Nord e le truppe statunitensi presenti nel ragazze e donne alfabetizzate. Dal paese, il clima di terrore e violenza 1981 RAWA pubblica una rivista costante è diventato insostenibile. In bilingue, Payam-e-Zan (Messaggio quanto associazione rivoluzionaria, delle Donne), al fine di diffondere le RAWA si batte per la popolazione proprie opinioni e informare la civile indifesa, soprattutto donne e popolazione femminile. Ovviamente bambine, e spera in un mutamento tutte queste attività sono svolte in politico decisivo, poiché ritiene che modo illegale. Chiunque sia sorpreso solo un governo laico possa a vendere o a leggere la rivista viene ostacolare i piani di “questi reazionari minacciato e torturato. Tuttavia le da Medioevo”. attiviste continuano a svolgere la loro L’organizzazione fu fondata da missione sostenendosi come meglio Meena, una donna coraggiosa che possono. rinunciò ai propri studi per attivarsi I fondi arrivano da privati poiché socialmente. Essa si oppose alle forze l’associazione non si basa né sul sovietiche che avevano istituito in sostegno dei governi, né dell’ONU o Afghanistan un regime fantoccio, delle varie ONG internazionali. organizzò marce e incontri in numerose scuole. Il suo successo le Le donne vengono formate in modo spesso una costrizione religiosa. Le che possano lavorare artigianalmente attiviste di RAWA rifiutano di portare e vendere i loro prodotti. Con la crisi il velo in segno di protesta. tuttavia le donazioni diminuiscono e Opponendosi al regime la manodopera locale è limitata, fondamentalista, esse non vogliono tanto che sono stati chiusi alcuni permettere a “bande di rapitori, ospedali e scuole. Nonostante la assassini e traditori” di stabilire cosa situazione odierna dell’Afghanistan esse debbano o non debbano non prometta troppo bene, queste indossare. Infatti, nel Corano, non è donne intraprendenti hanno ancora specificato l’obbligo di portare la molti progetti da realizzare. Il primo hejab, che viene quindi ritenuta una di questi riguarda l’insegnamento scelta più culturale che religiosa. dell’informatica e dell’inglese, in Lo scopo principale di questo articolo modo che il computer non sia più non è di far conoscere RAWA per considerato un monopolio maschile. quello che è, sebbene ovviamente mi D’altra parte vivere nel XXI secolo interessasse anche questo aspetto. In senza un minimo di conoscenze realtà, come ho già detto, la mia informatiche è quasi del tutto intenzione era sottolineare che le impossibile e una tale mancanza donne coraggiose e rivoluzionarie ci renderebbe ancora più difficile il sono state, ci sono tuttora e spero ci lavoro di RAWA. saranno sempre. Esse esistono anche Infine mi piacerebbe parlare di uno dove si crede che la condizione degli aspetti dell’Islam che definirei femminile sia di totale sottomissione, ‘evidente’: la hejab. Con questa parola dove purtroppo devono agire in araba mi riferisco al velo, ritenuto segreto.

Ipse quod dicit di Angelo Mei

Salve a tutti, nuovi lettori e non, ho voluto aprire questa nuova rubrica perché, forse con un po’ di tracotanza, ho deciso di scegliere per ogni numero una o più citazioni, frasi o pensieri di artisti e scrittori- anche autobiografici-, per poi commentarle e –chissà- trovarci una morale, una “lezione di vita quotidiana”. Insomma, cercare di spiegare quelle frasi strane che ogni tanto spuntano fuori, nelle canzoni come nelle poesie, e dar loro un’interpretazione personale! E, se la cosa sarà apprezzata da voi lettori, potreste, per esempio, commentare voi le frasi, o mandarmi qualche vostra massima per il numero dopo.( “Tutti dovrebbero scrivere, certi pensieri non andrebbero lasciati scappare”, giusto per entrare in tema) “Il Passato non è passato, è vivo, nel nostro Presente” Questa semplice frase ci fa capire come il passato non si esaurisca quando diventa ricordo, poiché la sua ombra rimane influente ed essenziale nel presente, non solo poiché è grazie ad esso che è possibile definire ciò che siamo, ma anche perché il tempo che viviamo, che in questo momento sta passando, è ricco di tracce di ciò che eravamo. Mi spiego meglio: il nostro oggi è pieno di ricordi e oggetti del passato; entrando in contatto con essi, che siano foto, canzoni, opere d’arte o semplici vestiti di un parente, la nostra mente non potrà che ricordare tutto ciò, l’influenza della storia di questo passato finirà quindi inevitabilmente per suggestionare le nostre decisioni. Ma, il lato più positivo di tutto questo è che, quando è possibile avere tracce di tempi andati, sarà facile rendersi conto di non essere soli, sentiremo più vicina la presenza dei nostri affetti più cari, e, considerando che il sentimento della solitudine è uno dei più universali, è sempre bene avere una traccia per non rischiare di perdersi troppo. Fuga di cervelli di Alex Valente

Sono seduto nella sala partenze cambiato? dell'aeroporto Galilei di Pisa. Ormai negli Partendo dal Copernico, mi ero già ultimi tre-quattro anni l'ho vista più volte formato alcune opinioni, su certi della stazione di Prato. Tiro fuori il mio andamenti all'interno della scuola e del 'stupid phone', un vecchio Nokia a mondo dell'istruzione in generale. Anche suonerie polifoniche, compagno di viaggi perché, il mio obiettivo è sempre quello universitari, e lo spengo; cambio la SIM, di tornare a insegnare, di aiutare a metto quella della Orange, e sono pronto formare le generazioni dopo la mia. a tornare nel me britannico. Stesso Sapere, quindi, che cosa stia succedendo scenario, stessa cerimonia, stesso viaggio. in Italia, a livello educativo e scolastico, Stessa persona? Non saprei. Dopo tre diventa se non necessario, utile. E le anni lontano dall'Italia, da Prato, dal opinioni non sono cambiate; continuo ad Copernico, non sono sicuro di essere essere deluso, sconfortato e frustrato da cambiato così tanto. Eppure.. Sono un sistema che non sta al passo con i laureato, vivo in Inghilterra, ho tradotto bisogni 'dell'utenza'. Agli studenti chi ci Ungaretti, ho pubblicato poesie, ho pensa? Agli insegnanti? Al personale conosciuto personalità internazionali, sto scolastico di amministrazione e ATAF? seguendo un Master. Non sono cose da 'Ma cosa torni a fare? Stai all'estero che è poco, no? Fisicamente, è ovvio, te lo meglio!' è una delle frasi che sembra fanno notare tutti. Di solito è per i essere diventato il ritornello di una capelli, più corti di quando sono partiti; lunghissima ballata sul crollo della scuola magari c'è l'orecchino, i tatuaggi e il italiana. Vi rispondo così: è vero, sempre presente 'ma sei dimagrito?'. C'è all'estero, in quanto a educazione il piacere di tornare ed essere un po' universitaria si sta meglio, c'è più diversi, senza che nessuno lo sappia. organizzazione, meno burocrazia, meno Effetto aumentato dal fatto di essere baronie, più apertura mentale, più spazio uno degli irremovibili che si ostinano a per la ricerca e (anche se ancora per non usare alcun tipo di social network, poco) più fondi. C'è il modo di laurearsi in quindi raggiungibili solo via e-mail, posta tre anni, di farsi pubblicare saggi e e telefono. E lì al massimo cambia il tono interventi su riviste nazionali e di voce, lo stile di scrittura. internazionali, di fare esperienze lavorative in vari settori, di andare ancora più all'estero per un paio di mesi, di scrivere per dovere e per piacere, di partecipare a conferenze, convention e fiere, il tutto incluso nelle rette universitarie. Quindi perché tornare? Perché in Italia tutto questo non è possibile. Perché il sistema educativo ha bisogno di essere scosso, rinnovato. Perché sono tuttora convinto che il metodo delle superiori italiane sia uno dei migliori in Europa. Perché sono stufo di sentire le stesse lamentele, ogni volta che torno. Perché voglio che tutto cambi, in meglio. E voglio esserne partecipe, di questo cambiamento, non uno spettatore passivo. A chi ci dice di andare all'estero a studiare, diamo ragione. E' un'esperienza formativa, a livello personale e professionale. E' liberatorio, ci rende capaci di valutare Ma io, come persona, come Alex, sono come condurre la propria vita indipendente, anche se solo per un Sono all'aeroporto Galilei di Pisa, sto per breve periodo. A chi ci dice di rimanere salire sull'aereo per Londra. Ma non è per all'estero, spieghiamo il motivo del fuggire. perché non vogliamo, e non possiamo, Sto andando a procurarmi i mezzi per farlo. Non possiamo andarcene perché tornare e poter portare quel non vogliamo arrenderci, perché non cambiamento. Sto partendo per studiare vogliamo lasciar vincere il lassismo dei all'estero, per finire il Master, e forse il menefreghisti, dei delusi e dei disillusi. dottorato dopo di quello. Sto partendo Non possiamo rimanerci, perché non Sto partendo, ma poi torno. gliela vogliamo dare vinta.

Nel mezzo del cammin della V liceo di Chiara Cipriani

Non credo di poter definire con il nome “rubrica” quello che farò quest’anno. Diciamo che è più un diario, una raccolta di memorie per l’ultimo (speriamo!) anno di liceo, per quelli che sono nella mia stessa situazione affinchè possano fare confronti, per quelli che ci arriveranno per capire un po’ come sarà e per quelli che ci sono già passati per ricordare come erano. Ne abbiamo sentito parlare tanto di questa V: ci hanno fatto sopra film, ci hanno scritto canzoni, ci hanno raccontato storie divertenti… ma io voglio scrivere in diretta. Non parlerò solo di me: racconterò dei miei compagni di classe, delle preoccupazioni e delle interrogazioni che ci affliggono; parlerò di scherzi, avventure e di figuracce fatte con i professori; parlerò di professori. Parlerò della V liceo scientifico a cuore aperto. Senza censure. “Questo ultimo primo giorno di scuola”

E chi lo avrebbe mai detto! C’è stato chi aveva scommesso che non ce l’avrei mai fatta e invece anche io ci sono arrivata e come me tanti altri stanno per affrontare quest’anno. E’ strano dire che questo sarà il mio ultimo “primo giorno” , sembra ieri che sono entrata in prima… ero come voi, eravamo come voi: nuovi copernicani che non sapevano cosa aspettarsi , che non sapevano se quella fosse stata la scelta giusta, che erano semplicemente seduti tra i banchi ad aspettare non si sa bene cosa. Poi siamo entrati nel circolo… via via intere classi se ne sono andate e altre nuove hanno occupato le loro aule, fino ad arrivare ad oggi che tocca a noi fare le ultime fatiche per poi abbandonare definitivamente questi corridoi. Solitamente il primo giorno è… tranquillo: si scherza, si ride, ci si racconta le cose che si sono fatte durante le vacanze e solitamente anche i professori stanno al gioco. Ecco, non so come sia andata a voi ma per noi è stato un po’ come un mercoledì di metà anno scolastico : vita, opere e due sonetti di Ugo Foscolo (tre pagine di appunti); vita, opere di Lucrezio e il proemio del “De rerum Natura” (due pagine di appunti più una per la traduzione del proemio); spiegazione del programma di quinta di astronomia e geologia (questa volta appunti non ne ho presi!) e per completare l’opera spiegazione sull’Unità d’Italia e sugli avvenimenti successivi al 1861 (due pagine di appunti). Con un totale di otto pagine di appunti questo giorno ha superato di gran lunga qualsiasi altro primo giorno di questi cinque anni. Ma la cosa più strana è stata quella di sentir nominare l’esame solo dopo dieci minuti dal suono della campanella e poi dopo un’ora e ancora una volta dopo un’ora e mezza. “Dovete cominciare a quello che vi piacerebbe per argomento della tesina…”, “E’ importante che non rimaniate indietro…”, “Il vostro primo pensiero deve essere prepararvi al meglio al fine di ottenere dei buoni risultati all’esame…” Va bene. Vi ascolto. Ma la mia mente non riesce a seguirvi. Ho ancora l’odore dell’estate sulla pelle e sandali estivi ai piedi. Colonna sonora: “Rospo” dei Quintorigo. Per darsi la carica. toc toc, bussa il destino di Federica Bonucci

Secondo un noto articolo di giornale, Magari, invece, il destino è una specie una coppia, sopravvissuta al disastro di religione a sé. Non lo vedi, non lo delle torri gemelle l’11 Settembre di senti, lo percepisci e basta. A parer quel tragico 2001, è deceduta poco mio se vuoi avere un destino ci devi tempo dopo in un incidente stradale. credere, solo così puoi farti La loro macchina correva, folle, verso condizionare la vita. Tu puoi una meta non precisa. Che c’è? raccontarti una bugia fino a farla Scappavano da un destino crudele diventare reale, ma ciò non significa che andava più veloce di loro forse? che è tale. Destino. “Con destino o fato È un po’ come essere costantemente tradizionalmente ci si riferisce fissati da un occhio di fuoco, e non è all'insieme di tutti gli eventi inevitabili che sto citando il Signore degli Anelli, che accadono in una linea temporale sia chiaro. Come essere messi sotto la soggetta alla necessità.” Questa è la luce della pila della polizia in piena definizione che wikipedia mi dà sul notte perché ti ha beccato ubriaco. destino. Io sono una di quelle persone Una vera e propria libertà in manette. orribili che lo usa per convenienza, Questo è essere succubi del destino. una di quelle persone che è brava e Ed io non sono succube a nessuno, se che se sbaglia è a causa di una non alla professoressa di storia potenza superiore. Che poi io al dell’arte. destino nemmeno ci credo, penso Ma, se proprio ci dobbiamo mettere solo che sia una di quelle bufale che si di mezzo i film, allora la mia vita è inventano per proteggere tutta un copione? E se è così, chi è lo l’inettitudine umana. Sono le persone sceneggiatore così bravo? Bisogna che prendono il treno la mattina ad pensare anche che nel migliore dei essere in ritardo, non il destino. Il film ci sono le scene tagliate, no? resto? Coincidenze su coincidenze ti Forse, però, il destino non è tutto dico. Forse è questo il nostro questo schifo che m’immagino. Alle problema, ci facciamo condizionare la volte ti conviene, ti risparmia chissà vita da coincidenze, da strani pensieri quante notti insonni. È come l’ultima su un burattinaio che ci manovra. spiaggia, ti fai una ragione su ciò che Come quella puntata dei Pokemon accade intorno a te. dove c’era Kadabra che trasformava È una scusa, però, non la causa. Non è Brock e Misty in burattini. Che c’è? I che se cadi una volta ti rassegni greci erano già più avanti di noi a subito. Forza, scettici, ora provate ad credere in un destino che non mette infilarci una frase in stile ‘è destino’! la firma alle sue opere? Sia nella Il solito destino scritto in quelle stelle letteratura che nel teatro, il destino lontane, calde e bugiarde. Le stesse aveva una parte fondamentale. Forse stelle che mi baciano perché sono tutti credono di vivere in un Ariete in Europa e mi snobbano cortometraggio? perché lo sono in Africa. Non siamo Credo di avere una penna, un foglio tutti sotto lo stesso cielo? Un cielo bianco e abbastanza parole per grigio, azzurro o nero ma è scrivere la mia vita. Una vita piena di comunque quello, credo. E se anche ghirigori e scritte colorate a margine esiste, io non lo voglio conoscere. Se pagina, certo, ma pur sempre la mia è pieno di immagini, non voglio vita. E se esiste questo destino, bè, vederle. vuol dire che sto sbagliando tutto. Se è tutto scritto non lo voglio Dio e il destino sono la stessa cosa, leggere, non voglio sapere la trama. forse. O almeno così sembra dato che Come dici, scusa? Sh, sta zitto, stai il destino è immutabile, per rovinarmi la più bella storia della incorrompibile e tante altre cose. Bè, mia vita. allora io dovrei essere atea, credo. in fashion we trust! a cura di Angela Manzione

Back to School Ciao! Prima di iniziare volevo presentarmi: mi chiamo Angela e frequento la 5° Es. Ho creato questa rubrica di moda non solo per parlare delle ultime tendenze, ma per raccontarne un po' la storia, spesso collegata ad eventi o culture passate, che molte volte rimangono sconosciuti. Se avete qualche richiesta particolare potete sempre cercarmi a scuola ;)

OK, la scuola è iniziata e anche se l'autunno non si fa sentire (almeno per ora) tutti siamo tornati alla nostra routine quotidiana. Con le giornate che si accorciano e i compiti che aumentano spesso arriva anche un po' di tristezza, ma su! non disperate! Questa potrebbe essere l'occasione buona per fare un po' di shopping autunnale a rispolverare maglioncini e gonnelle stile college, ultimamente tornati di moda, complici alcuni telefilm americani e serie tv, tra le quali Gossip Girl. Proprio di questa tendenza vi parlerò questo mese. Siamo negli States ai tempi di Regan, nei lontani anni '80, quando Lisa Birnbach scrisse, ben presto best seller, “The Official Preppy Handbook”, la guida per il perfetto prep boy, descrivendo dettagliatamente la vita, le abitudini e i costumi di questa nuova classe sociale, formata da ragazzi di buona famiglia, di ceto sociale medio-alto. Il termine deriva dalla parola inglese preparatory, utilizzata per definire le scuole inferiori di preparazione al college: questa moda prende infatti spunto da tali divise, utilizzando colori come il bianco e il blu, spesso combinati al verde o al rosso. I capi maggiormente usati sono giacche e blazer, camicie, polo, maglioncini ed ovviamente gonne corte a pieghe e calzettoni. Sebbene oggi e i tempi e le usanze si direbbero cambiati, questo stile sembra permanere: la stessa scrittrice infatti nel 2010 ha pubblicato un nuovo libro: “True Prep, It’s a whole new world”, a dimostrazione del fatto che questo piccolo mondo esisteva ancora, più vivo che mai. Attualmente le griffe che rappresentano meglio questo stile sono Lacoste, Ralph Lauren e Fred Perry, anche se consideriamo lo stilista americano Tommy Hilfiger colui che ha riportato in vita questo stile, modernizzandolo e rivalutandolo, mantenendo però inalterata la sua linea di base; è proprio grazie a lui se ognuno può oggi, anche solo sognando, rivivere quel magico mondo fatto di cheerleader, quarterback ed esperimenti scolastici. pratica guida al cinema (trash e non) che non si può non conoscere di Simone Fabbrizzi, Mattia Ghironi, Francesco Leone, Matteo Sabato

IL PRESCELTO (The Wicker Man, 2006), con Nicolas Cage e altri attori francamente inutili, regia di Neil LaBute. “Il tutto non è uguale alla somma delle sue parti” (Jim Morrison) Così vorremmo iniziare a parlare del remake del celebre, ma non troppo, film horror del 1973 dal titolo omonimo. Le premesse per fare un lungometraggio quantomeno decente c’erano tutte: un famoso attore hollywoodiano persosi un po’ per strada, un regista quasi discreto, un compositore d’eccellenza (Angelo Badalamenti, quello di Twin Peaks, per dirne una) e una trama abbastanza solida. Cosa, secondo voi, sarebbe mai potuto venirne fuori? “Una cagata pazzesca” (Oscar Wilde) Edward Malus è un poliziotto californiano, di quelli cazzuti da telefilm anni ’80, che un bel giorno ha la sfortuna di imbattersi in una comunità matriarcale a metà tra l’animismo più inquietante e il quaccherismo. La storia si evolve tra allucinazioni del protagonista e paesaggi arcadici, in un turbinio di scene nonsense che non fanno altro che appesantire all’inverosimile la trama, fino al classico colpo di scena messo lì un po’ così, a casaccio. Sebbene l’aspetto “horror” lasci molto a desiderare, c’è da dire che alcune scene ed inquadrature, condite da effetti speciali discreti, non sono malaccio, anche se trapela la poca “esperienza” del regista. Di buona fattura è però l’unica scena realmente macabra dell’intero film, nella quale compare un cadavere sfigurato che quantomeno ha restituito un po’ di tensione ad un film fino ad allora spento e noioso. “OMMIODDIO, UN ORSO!” (Ranger Smith) Insomma, un film che lascia il tempo che trova nonostante un paio di scene esilaranti (consigliamo caldamente di cercare su Youtube il video intitolato “Nicolas Cage Punches A Woman Whilst Wearing A Bear Suit”). Se avete tempo da perdere, sprecatelo facendo altro, non ci riterremo responsabili di eventuali problemi e/o alterazioni psicofisiche dovuti alla visione di tale pellicola.

(Visto che vogliamo fare le persone serie, abbiamo introdotto un sistema di valutazione, suddiviso in due unità di misura. Se il film da noi recensito si rivelerà trash, sarà valutato secondo una scala da 1 a 5 Rambo Turchi; se invece esso avrà un qualche senso logico come tutti i film normali, sarà valutato secondo una scala da 1 a 5 Dottor Stranamore)

VOTO: consigli fumettistici di Stefano Ciapini

Se ci sono dei fumetti di cui posso permettermi di parlare con occhio critico, sono quelli Disney, per questo, in questo numero, vi racconterò di una testata fumettistica che ha un forte legame con il liceo Copernico, con noi. Il titolo di questa testata è "Tesori Disney", un trimestrale che, come dicevo, in qualche modo ci riguarda. Si, perché i redazionali di questi volumi vengono scritti da un professore d'inglese della nostra scuola, Alberto Becattini, occupandosi delle più grandi "saghe" a fumetti Disney. Si tratta di una storia a fumetti per ogni volume, o di più storie, che furono pubblicate anni fa su a puntate, e che a distanza di anta anni vengono riproposti in versione integrale, in preziosi volumi cartonati con tanto di redazionali e curiosità. Tutte queste storie sono realizzate sempre da autori veterani, grandissimi, molti deceduti ed entrati nella leggenda del grande fumetto italiano e mondiale non soltanto Disneyano. Di seguito riporto le uscite precedenti a quella che possiamo trovare nelle edicole tutt'ora: 1. Paperino nel fantastico mondo di Reginella - Rodolfo Cimino, , Antoni Bancells Pujadas 2. Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi - , , G. Battista Carpi 3. I grandi navigatori - Guido Martina, Romano Scarpa /Martina, Carpi 4. La saga di Messer Papero e di Ser Paperone - Guido Martina, 5. Paperino il Paladino - , 6. Le prime leggendarie imprese di Topolino Kid - Guido Martina, Romano Scarpa, Massimo De Vita 7. Paperino contro Saturno - Carlo Chendi, Luciano Bottaro 8. Il segreto del Totem decapitato - Martina, Carpi, Scala, Cavazzano, De Vita 9. Alla ricerca della Pietra Zodiacale - Bruno Sarda, Massimo De Vita, Franco Valussi 10. Dragon Lords - Byron Erickson, Giorgio Cavazzano 11. Topolino & Atomino (parte 1) - Romano Scarpa, Rodolfo Cimino 12. Topolino & Atomino (parte 2) - Scarpa, Cimino, Cavazzano, Bencivenni, Asteriti, Boschi, Perina, Figus, Dotta

Riguardo questa testata posso dire che certo, come tutte, ha i suoi errori, ma è una di quelle che più si avvicini alla perfezione, che riproduce in modo quasi del tutto perfetto le versioni originali delle storie, con un apparato critico, curato da Becattini e Boschi, meticoloso e completo. I guai ci sono ma non si notano molto: piccole "sbavature" in corso d'opera che comunque non mettono in dubbio l'altissima qualità della testata. Il prezzo è di 9.90€, costo un po' alto ma giustificato dall'elevato numero di pagine, che comunque varia di numero in numero, arrivando anche a più di 400 pagine per volume, e dal fatto che venga utilizzata carta di ottima qualità, e che le introduzioni alle storie siano ben realizzate. Nell'immaginario collettivo, se si parla di fumetti Disney si intende il giornaletto che esce il mercoledì (chi non ha letto, almeno una volta, Topolino?), ma se si considera solo quest'ultimo si ha una cattiva concezione di quello che è il fumetto disneyano, con storie molte volte infantili e di bassa qualità. Fumetti come Tesori hanno invece la potenzialità di far riscoprire al grande pubblico il vero fumetto Disney, che ricorda grandi sceneggiatori e disegnatori fra i più grandi al mondo, che creavano storie con divertenti e coinvolgenti intrecci. Lettura consigliatissima, spero che vi piaccia come piace a me ed ai tanti "seguaci" di questa e altre collane da edicola Disney. Alla Prossima!

tratto da una storia mera le vignette di Andrea Capecchi sudoku

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AAA cercasi urgentemente: -valido sostituto del ormai passato a "miglior vita", che scriva e spedisca via mail versi anche in maniera anonima. si garantirà la massima discrezione. -giornalista sportivo che scriva di Calcio eccetera...se trattasse anche di altri sport non sarebbe male! manda una mail con l'articolo all'indirizzo sel direttore o di chi ti pare entro la metà di ottobre e sei dei nostri! NB=le biciclette si possono parcheggiare nella rastrelliera dentro il cancello della scuola dalla parte della ex-FIL. Si entra e si esce dal cancello del Bar e se lo trovate chiuso basta suonare il campanello al cancello. se mettete le bici in luoghi nascosti o non sicuri...al posto della vostra ne troverete sicuramente altre due o tre quando uscite! questa bacheca è aperta a tutti! sintomi

è iniziato un nuovo anno scolastico. Salutiamo gli studenti "passati oltre" e i nuovi arrivati, sperando diventino al più presto parte della redazione. ecco gli indirizzi e­mail di tutti coloro che hanno contribuito al primo numero di quest'anno, nel caso vogliate consigliarci, criticarcii, offenderci o esprimere apprezzamento per il nostro impegno. Ricordo che per scrivere sul giornalino è sufficiente mandare una mail al direttore o a uno dei giornalisti. Noi della redazione ci auguriamo che continuiate a seguirci, arriveremo presto con il numero di Ottobre, con, si spera, tante novità!

Direttore: Silvia Squarciotta V Cl [email protected]

Vicedirettore: Chiara Cipriani VDs [email protected] Hanno contribuito: Francesco Barna V Fs [email protected] Aksel Fazio V Fs [email protected] Simone Fabbrizzi V Fs [email protected] Mattia Ghironi V Fs [email protected] Matteo Sabato IV Es [email protected] Francesco Leone V Fs [email protected] Immacolata Ranucci III Fs [email protected] Angelo Mei III Es [email protected] Angela Manzione V Es [email protected]

Andrea Capecchi IV Gs [email protected] Stefano Ciapini II Es [email protected] Federica Bonucci II Es [email protected] Alex Valente (ex copernicano) [email protected]