INFORMA Pagina 10 STORIA

L’INGRESSO DELLA PROVINCIA DI MANTOVA NEL REGNO D’ITALIA LA CRONACA DEL “NOSTRO” RISORGIMENTO Il 5 luglio 1866 alle 4 del mattino 153 cannoni sparano contro il forte di (Noyeau) e la Rocchetta (di Borgoforte). Il 9 luglio Motteggiana viene occupata dopo breve resistenza da bersaglieri e fanteria. Il 16 luglio il comando delle operazioni militari trasfe- risce il quartier generale a Croce del Gallo. All’alba del giorno seguente, il 17 luglio, gli Austriaci aprono il fuoco, al quale subito rispondono gli Italia- ni. Dal campanile di Sailetto il generale ordina di au- mentare l’intensità del cannoneggiamento. Il generale Austriaco Stankovics, comandante di Mantova, dà e Motteggiana l’ordine di ritirata dopo aver fatto saltare i forti. A mezzanotte i presìdi austriaci lasciano silenziosa- mente le piazzeforti ritirandosi su Mantova. Alle 3 si sentono violenti scoppi ai forti di Rocchetta e Bocca- diganda. I colpi sparati furono quasi 11.000! Com- plessivamente modesto il numero delle vittime: gli Nel periodo risorgimentale i confini tra l’Austria e l’Alleanza franco-sar- Austriaci ebbero 7 morti e 34 feriti, gli Italiani 2 morti da sono all’interno della Provincia di Mantova.Con le vittorie dell’Al- e 19 feriti. leanza sull’Austria quest’ultima si impegna a cedere i territori persi al Tre mesi dopo, nell’ottobre 1866, venivano svolti gli Comandante degli Alleati Napoleone III, il quale in seguito agli Accordi attesi plebisciti per l’unione al nuovo Regno: di Plombières (24 luglio 1858) deve passarli al Regno di Piemonte- era finalmente italiana. Sardegna. Tali accordi tra Napoleone III e Cavour sono esclusivamente Anche i Carabinieri, nella terza guerra d’indipendenza, verbali e solo in seguito vengono ratificati in Torino (traité de Turin du furono in prima linea nell’assedio dei forti di Motteg- 24 mars 1860). giana, Bocca di Ganda, Rocchetta e il Forte Centrale Dopo la Battaglia di (24 giugno 1859) e il conseguente Ar- di Mantova. mistizio di Villafranca (8-11 giugno 1859) la Lombardia viene ceduta dall’Austria alla Francia, eccetto la parte est della Provincia di Mantova ed una interposta striscia di terra considerata neutra. L’Armistizio con- sidera neutrale un lembo di terra esteso da Lazise a Borgoforte largo svariati chilometri, distanziando il confine austriaco da quello francese. L’Armistizio è ratificato nel Trattato di Zurigo (10 novembre 1859). Un atto di delimitazione dei confini tra le provincie italiane dell’Austria e il Regno di Piemonte-Sardegna avviene a Peschiera il 16 giugno 1860. Solo con la Pace di Vienna tra Italia e Austria (Vienna 3 ottobre 1866) quest’ultima acconsente alla riunione del Regno Lombardo-Veneto al Regno d’Italia, nei limiti dei confini del Regno Lombardo-Veneto al momento della Pace. In seguito alla seconda guerra d’indipendenza (1859), furono annessi al Regno di Sardegna (divenuto nel 1861 Regno d’Italia) i territori ad IL FORTE DI MOTTEGGIANA ovest del fiume Mincio della provincia di Mantova del Regno Lom- Opera facente parte della Testa di Ponte di Borgoforte. bardo-Veneto. Tali territori furono inseriti nelle province di e Venne costruito a differenza degli altri tre, a sud del Cremona. fiume Po. Era circondato da un fossato pieno d’acqua, La parte restante della provincia, come il Comune di Motteggiana, fu protetto da caponiere. annessa al Regno d’Italia in seguito alla terza guerra d’indipendenza Fu demolito quasi completamente nel 1923 e oggi è (1866) con Regio Decreto n.3300 del 4 novembre 1866 e con la Legge sormontato dalla ferrovia. Molto degradato per diverse n.3841 del 18 luglio 1867. cause (vibrazioni causate dalla ferrovia, scolo di acque La provincia fu ricostituita nei suoi confini storici con la Legge del 9 piovane, vegetazione infestante) ha subito interventi febbraio 1868 n. 4322. recenti del Magistrato per il Po (2000 – apertura di un Lo stemma della Provincia (contenente i simboli di Mantova, e passaggio) e delle Ferrovie dello Stato (consolidamen- Castiglione delle Stiviere) riassume in sé l’unione di quelle tre aree e fu to della struttura metallica di sostegno). Sulla struttu- adottato al posto del precedente, dietro pressione di casa Savoia, la quale ra esiste uno studio architettonico accurato eseguito poco gradiva l’aquila gonzaghesca, troppo simile a quella austriaca. dal Politecnico di Milano. Pagina 11 COMUNE INFORMA LA COSTITUZIONE ITALIANA

Parte prima - DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI TITOLO IV - RAPPORTI POLITICI Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge sta- bilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di senten- za penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Art. 49. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con meto- do democratico a determinare la politica nazionale. Art. 50. Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legisla- tivi o esporre comuni necessità. Art. 51. Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro. Art. 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordi- namento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica. Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contribu- tiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costitu- zione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con discipli- na ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

RICONOSCIMENTO ALLA BANDA “G. VERDI” Il sindaco Nosari assieme a Rossano Odini, in rappresentanza del Corpo Bandistico “Giuseppe Verdi” di Villa Saviola, il giorno 23 novembre si sono recati a Milano per ritirare l’attestato che notifica il riconoscimento della Banda come Attività Culturale di Interesse Nazionale, nomina istituita in occasione dei festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia.

Un riconoscimento che rende il nostro comune particolarmente orgoglioso di aver dato il pro- prio contributo a celebrare la memoria della nostra unità nazionale, pertanto il Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale si congratula per tale riconoscimento e ringrazia i membri del corpo bandistico per la loro attività e la loro disponibilità ad animare i vari momenti istituzio- nali a cui son chiamati a partecipare. Pagina 12 COMUNE INFORMA CULTURA

Gaio Giulio Cesare, nel promulgare il calendario Natale giuliano, stabilì che l’anno iniziasse il 1º gennaio, di Henry Van Dyke anziché il 1º marzo come era stato fino a quel momento. Questa convenzione rimase valida fin- Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri ché durò l’Impero romano; durante il Medioevo e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi? invece ogni stato e ogni città aveva un proprio A ignorare quel che il mondo vi deve “stile di datazione” tradizionalmente utilizzato, con e a pensare a cio’ che voi dovete al mondo? date differenti di computo dell’inizio dell’anno. A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, In epoca moderna, a partire dalla promulgazione del calendario gregoriano (1582), si ritornò pro- i vostri doveri nel mezzo gressivamente alla data del 1º gennaio, oggi adot- e la possibilità di fare un po’ di più del vostro tata universalmente. dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, Il Primo Giorno dell’Anno e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ? di Pablo Neruda A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non e’ Lo distinguiamo dagli altri cio’ che voi avrete dalla Vita, come se fosse un cavallino ma ciò che darete alla Vita? diverso da tutti i cavalli. Gli adorniamo la fronte A non lamentarvi per come va’ l’universo con un nastro, e a cercare intorno a voi gli posiamo sul collo sonagli colorati, un luogo in cui potrete seminare e a mezzanotte qualche granello di Felicita’? lo andiamo a ricevere Siete disposti a fare queste cose come se fosse sia pure per un giorno solo? un esploratore che scende da una stella. Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno. Come il pane assomiglia al pane di ieri, La data tradizionale del 25 dicembre è documentata a partire dal III e come un anello a tutti gli anelli... dal IV secolo. Un’ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale La terra accoglierà questo giorno corrisponda alla vera data di nascita di Gesù, basandosi sull’analisi dei dorato, grigio, celeste, testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informa- lo dispiegherà in colline zioni fornite dal Vangelo secondo Luca; nel Vangelo si afferma che San lo bagnerà con frecce Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi di trasparente pioggia prima del Natale) e l’annuncio del suo concepimento fu dato al padre e poi lo avvolgerà Zaccaria mentre questi officiava il suo turno di culto nel Tempio di nell’ombra. Gerusalemme che, dall’analisi dei rotoli di Qumran, corrisponderebbe Eppure all’ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima del Natale. piccola porta della speranza, Un’altra ipotesi spiega la data del 25 dicembre come un tentativo di nuovo giorno dell’anno, assorbimento di culti precedenti al Cristianesimo, con la sovrapposizione sebbene tu sia uguale agli altri di festività cristiane a feste di altre religioni antiche, quali le celebrazioni come i pani per il solstizio d’inverno o le feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 a ogni altro pane, dicembre). ci prepariamo a viverti in altro modo, C’è inoltre chi afferma che la nascita del Cristo derivi dalla tradizione e ci prepariamo a mangiare, a fiorire, dalla festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo a sperare. giorno di Kislev e all’inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. COMUNE INFORMA Pagina 13 PERSONAGGI

RICORDO DI ETTORE LAZZARINI (EBER) “A MIO PADRE” PESCATORE, CALZOLAIO E ARTISTA DI VILLA SAVIOLA “Dedico queste poche righe a mio padre per Il 27 ottobre scorso, all’età di 91 anni, ha lasciato la sua terra Ettore Lazzarini, ricordare la sua figura di uomo umile, sempli- conosciuto dai compaesani col nome di “Eber” e più famigliarmente col sopran- ce e generoso, sempre allegro e con la voglia di nome di “Chécu”. Di lui me ne parlano le figlie Lorenza e Norina, con la quale cantare, legato alla sua terra dov’è nato e vis- rimango più a lungo ad ascoltare affascinata scorci di vita del padre, raccontati suto, ai suoi ideali fino alla fine e alla sua gen- prima con una commozione velata e poi con un tono di voce calmo ma deciso, te che per lui era come una grande famiglia, facendo trapelare la fierezza di figlia per il genitore. “Quando hai genitori così, disponibile con tutti. Ho ereditato da lui la brave persone e generose col prossimo” -afferma Norina con la luce dell’orgoglio sua creatività e la generosità verso il prossimo. negli occhi- “nonostante la loro mancanza, ti lasciano bei ricordi e tutto il bene Mi ha lasciato bellissimi ricordi indelebili. Ri- che la gente gli ha voluto, ed è bello raccontare di loro”. Da giovane, Eber fece cordi di bambina felice la domenica mattina lo scariolante di legna e sassi al Manico del Paiolo, per poi dedicarsi all’attività nel grande lettone dove a squarcia gola si can- di calzolaio del paese che occupò gran parte della sua vita. Ma seppur svolto tava insieme, la discesa dalle scale di casa sulle con professionalità e dedizione, la vera passione di Eber era quella di essere stato sue spalle, la gioia del suo ritorno dal lavoro un pescatore sull’amato fiume Po. Costruiva reti e bartavelli, le “nasse”, con cui dopo una settimana via da casa, dove lo aspet- pescare pescigatti e anguille sulla sua prima barca chiamata “Norina”, ancora tavo sulla strada con il mio cagnolino. Ricordi ormeggiata al Manico del Paiolo. L’amore per il fiume se lo portava sempre den- che resteranno sempre nel mio cuore. tro, in una sorta di convivenza in cui si appartenevano a vicenda, e scegliendo Ti voglio bene papà. di abitarvi a ridosso, lungo quel tratto che prese il suo nome tra gli abitanti della Tua figlia Lorenza.” zona. Trascorreva intere giornate sulle acque del fiume, circondato dai boschi e dal silenzio della natura, interrotto soltanto dai suoni degli animali e da quello della sua voce che afferrava alcune note per cominciare a cantare. Ad Eber pia- ceva la musica, passione ereditata dalla sua famiglia, con suo padre capace di suonare il contrabbasso. Cantava sempre e la radio perennemente accesa accom- pagnava le ore di lavoro nel suo laboratorio. In quella piccola stanza, lo spazio angusto dalle pareti adornate da foto, disegni e articoli di giornale, è ancora oggi riempito dai suoi attrezzi del mestiere che circondano la sua sedia, ormai vuota. Ma gli oggetti di una persona ci parlano di lei, la mantengono vivida nei nostri pensieri e ne alimentano il ricordo. E in quell’ambiente ristretto la presenza di Eber era ancora percepibile, insieme alla fantasia che lo caratterizzava, e che ha sfruttato negli anni per coltivare il suo particolare hobby, dal quale si evinceva il suo genio, il suo talento artistico dalle radici lontane. Si dilettava a fare a mano delle scarpe in miniatura, tutte in pelle dalle forme e dai colori più svariati. L’eccentrico hobby ha avuto origine dal periodo in cui Eber visse in Libia con la famiglia, nel 1938, in cui vi rimase per quattro anni e fu colpito dalla curiosa foggia del sandalino arabo. Tanto da volerli imitare creandoli artigianalmente in versione di minuscole scarpette a quasi settant’anni di distanza. Nel suo labora- torio ci sono ancora le mensole sulle quali riponeva in fila le sue creazioni con cura, visibili a chiunque lo andasse a trovare per una chiaccherata fra amici e le volesse ammirare. Nel tempo ne ha collezionate un migliaio, ormai quasi tutte regalate o donate. La scarpa più grande di un metro l’ha donata al reparto di medicina dell’ospedale di Suzzara, mentre quella di 50 cm l’ha offerta al reparto di riabilitazione dell’ospedale civile di Gonzaga. Ma durante il soggiorno libico non solo fu folgorato dalla tipica calzatura, ma anche dall’amore per una ragazza che divenne in seguito sua moglie. Si chiamava Valentina, detta “Tina”, anch’ella dal carattere solare e dall’animo buono, scomparsa nel 2007. Fra le passioni di Eber vi era anche la politica, i cui ideali li portò con sé fino alla fine. Non era certo di stampo conservatore, ma aveva fede e gli piaceva molto Papa Giovanni XXIII° e si perdeva in lunghe disquisizioni col parroco e amico Don Giacobbe. Al funerale in chiesa a Villa Saviola, insieme alle figlie ed ai parenti, una folla di gente sotto le bandiere esposte del partito a cui è sempre appartenuto, lo accom- pagnò per l’ultimo saluto. Non è mancata la presenza del suo cane “Spillo”, devoto compagno di Eber che ha condiviso con lui un pezzo di esistenza ai piedi del loro fiume, fino all’ultimo giorno. Pagina 14 COMUNE INFORMA PERSONAGGI

ADELMO DALL’ “Come l’aratro e la stalla possono conciliarsi con le lettere” di Renato Bonaglia Volendo esaltare la diuturna fatica del contadino, Giovanni Papini, poeta e pubblici- sta, così si espresse in uno dei tanti memorabili aforismi: “Se in città si sapesse di cosa è fatto il pane si arrossirebbe mangiandolo”. Ebbene anche a noi, sedendo all’ospitale desco di Adelmo Dall’Oglio abbiamo sentito di arrossire. Ma un siffatto sentimento trovava la sua spiegazione in un duplice ordine di motivi: la meraviglia per la partecipazione alla vita intima ed eterna della natura del nostro intervistato ed ancor più l’apprezzamento per la sua segreta, appassionata associazione al vasto mondo della cultura. Scarpa grossa e cervello fino, è vero! Ma chi avrebbe potuto supporre di trovare tanta preparazione? Per renderci conto di tutto ciò ci sono bastati pochi significativi elementi. Entrando nella stalla dove il Dall’Oglio stava accudendo al governo del bestiame, abbiamo tro- vato la prima, gradevole sorpresa: le vaccine portavano indistintamente nomi biblici o comunque artistici: abbiamo così trovato: Giudea, Galilea, Saba, Lia, Betulia, Arca, Debora, Betsabea, Giuditta, Ruth, con la suocera Noemi, Rebecca, e Rachele (rispet- tivamente cugine e mogli di Isacco e Giacobbe) e, infine, Duse e Ristori (in onore delle due grandi del teatro italiano, scomparse). Le spiegazioni forniteci sono state ampie e ricche di dettagli. I più impensati. Ma a noi hanno destato sorpresa anche altre notizie, quelle che ci è sembrato spiegassero meglio le eccezionalità del fatto e ci dessero ragione della nostra curiosità. Adelmo Dall’Oglio nacque a Tabellano di Suzzara nel 1900, a soli 14 anni si trasferì a Torricella dove, assieme al fratello Gerolamo e alla sorella Ines, condusse per lungo tempo il fondo “Rama”. E, nonostante il mezzo secolo di duro lavoro nei campi, non cessò mai di coltivare la sua innata passione per la letteratura, la storia ed il teatro. Non disdegnò neppure l’attaccamento alla tavolozza. Iniziò a recitare ancora giovanetto, seguendo gli insegnamenti dei compianti don Bellomi (allora parroco di Torricella) e del poeta torricellese Ermete Portioli, ma a ragion veduta si considerava autodidatta. Memorabili rimasero le sue interpretazioni (quando ormai era passato alla Filodrammatica Suzzarese) de’: “La nemica”, “Il nostro prossimo” e “La moglie del dottore”. In letteratura aveva vaste cognizioni e riusciva a recitare a memoria l’Inferno dantesco, non pochi canti del Purgatorio e del Paradiso. Molti altri autori gli furono familiari ed a tempo perso scrisse pure versi. Una sua poesia dedicata alla città sicula di Cen- turipe, che lo ebbe ospite nel 1952, venne pubblicata da un giornale isolano. Sarebbe dovuto andare anche alla nota trasmissione televisiva “Lascia o raddoppia”, dove avrebbe portato la vita dei papi, ma gli andò male. La R.A.I. non accolse la sua richiesta. È morto a Torricella il 20-3-87, ma il suo resta senz’altro un esempio di come sia possibile conciliare le lettere con l’aratro.

IL PREMIO LOMBARDIA AGRICOLTURA Anche quest’anno, il giorno 11 novembre, si è tenuto il Premio Lombardia di Agricoltura, giunto già alla sua seconda edizione, tenutosi nella spettacolare cornice di Piazza Città di Lombardia, nella nuova sede della Regione Lombardia a Milano, che per l’occasione si è trasformata in un palcoscenico di mostre, eventi, dibattiti, laboratori, dimostrazione di antichi mestieri e di tradizioni popolari. Motivo di prestigio per il nostro comune è stata la premiazione, fra i rappresentanti della nostra provincia, dell’Azienda Agrico- la Gonfo Primo e Latteria Sociale Gonfo di Motteggiana. Inoltre è stato premiato come Agricoltore Storico il sig. Attilio Leali (vedi foto) di Villa Saviola. COMUNE INFORMA Pagina 15 PUBBLICITA’ Pagina 16 COMUNE INFORMA NOTIZIE UTILI AL CITTADINO

U.R.P. (sportello polifunzionale) SERVIZI AMMINISTRATIVI / FINANZIARI CONTATTI UFFICI COMUNALI

SERVIZI TECNICI/POLIZIA LOCALE/TRIBUTI

ORARI UFFICI POSTALI (comunali e limitrofi) ORARI PIAZZ. ECOLOGICA E.ON rete Via R. Sanzio - Villa Saviola

UFFICIO D.O.C.

TEA spa PRONTO INTERVENTO (fognature - acquedotto)

FARMACIA di MOTTEGGIANA SERVIZI PRESSO LA SEDE DEL MUNICIPIO (piano terra) SERVIZIO C.A.F. CGIL Via Merlino, 5 (VILLA SAVIOLA) SPORTELLO ACLI SPORTELLO SERV. SPORTELLO CASA Palazzetto dello Sport AGRICOLTORI

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* il dottor D’Ermenegildo effettua ambulatorio anche a Brusatasso il venerdì, dalle ore 17:15 alle ore 18:30 LINEE APAM Linea 29 Mantova - Suzzara Linea 30 Mantova -