Rapporto Annuale 2016
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FONDAZIONE COMUNITARIA DELLA PROVINCIA DI LODI ONLUS DONARE PER DARE UN FUTURO ALLA COMUNITA’ Contribuisci anche tu a realizzare progetti per il Lodigiano LETTERA DEL PRESIDENTE Cari amici, sono particolarmente entusiasta di presentare il Rapporto Annuale del 2016 in un contesto di eventi straordinari organizzati per festeggiare insieme alla nostra comunità i 15 anni della Fondazione Co- munitaria della Provincia di Lodi. Tanti sono stati gli avvenimenti che hanno caratterizzato la straordinaria avventura della nostra Fonda- zione Comunitaria, nata il 1° agosto del 2002 da un progetto di Fondazione Cariplo e dall’impegno gra- tuito di un gruppo di persone volenterose del nostro territorio del quale sono onorato di aver fatto parte. Primo fra tutti l’alluvione del novembre 2002 che ha colpito la popolazione del Lodigiano e che ci ha visti, a pochi mesi dalla nostra costituzione, subito attivi a fianco delle istituzioni per promuovere la campagna “Un fiume di solidarietà”, volta a raccogliere fondi a favore delle famiglie maggiormente colpite. Il successo dell’iniziativa dimostrò subito l’importanza della Fondazione Comunitaria quale catalizzatore di risorse per migliorare la qualità della vita della nostra comunità. Nel 2009 siamo stati testimoni dell’inizio della crisi economica e dei devastanti contraccolpi che ha avuto anche Domenico Vitaloni, Presidente nella nostra realtà lodigiana. È proprio per limitarne gli effetti che abbiamo aderito all’iniziativa della Diocesi di della Fondazione Lodi, “Fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà per motivi di lavoro”, incrementandolo nel corso degli anni con Comunitaria significative erogazioni e ponendoci quali intermediari per la raccolta delle donazioni, divulgando e promuovendo della Provincia di Lodi Onlus così lo spirito solidaristico che ha animato l’intera iniziativa. Decisiva è stata “la vincita della sfida” lanciata da Fondazione Cariplo che ci ha permesso una dotazione patrimo- niale in grado di garantire un futuro certo alla nostra attività di erogazione a favore del nostro territorio. Questo importantissimo obiettivo è stato raggiunto con l’impegno e la passione di tutti i componenti della Fondazione, ma soprattutto grazie al forte coinvolgimento della nostra comunità, che ha dimostrato con la sua generosità la volontà di avere anche nel nostro territorio una Fondazione Comunitaria. Negli ultimi anni siamo stati tra i principali protagonisti del cambiamento del welfare lodigiano, emettendo una volta all’anno, oltre ai due bandi tradizionali, un bando monotematico per rispondere ad un particolare bisogno del nostro territorio. Nel 2014 abbiamo emesso il Bando “Emergenza crisi” per combattere la povertà alimentare. Nel 2015 è stata la volta del Bando “Emergenza Giovani al Lavoro” per contribuire alla formazione e alla preparazione dei giovani al mondo lavorativo. Nel 2016 infine abbiamo emesso il Bando “Scuole”, investendo così risorse in un settore particolarmente significativo per la crescita delle nuove generazioni. Da segnalare infine un’altra importante tappa nello sviluppo della Fondazione in questi 15 anni: l’apertura all’inizio del 2017 della nuova sede nel centro storico di Lodi, resasi indispensabile per l’esigenza di maggiori spazi, voluta per rimar- care la vicinanza della Fondazione alla gente e il forte legame che ha e vuole mantenere con la comunità e il territorio. Prima di concludere, desidero ricordare uno storico consigliere che da qualche mese ci ha lasciati: il carissimo Carlo Daccò. Il Fondo Patrimoniale a lui dedicato vuole essere un segno della nostra gratitudine per l’impegno da lui profuso e un modo per mantenere vivi la sua memoria e il suo esempio. Il successo della nostra Fondazione, reso evidente dalla sua crescita e dai positivi risultati finora ottenuti, è il frutto dell’impegno gratuito e della generosità di molti. A loro rivolgo il mio sentito ringraziamento e la riconferma dell’im- pegno mio personale e di tutta la Fondazione. 2 ORGANI ISTITUZIONALI La Fondazione Comunitaria a servizio del territorio Il nostro C.d.A. è costituito da persone provenienti da settori professionali diversi, ampiamente inserite nella realtà locale, e che hanno dunque una visione globale di quelli che sono i bisogni e le potenzialità del territorio lodigiano. Questo è un grandissimo punto di forza per la Fondazione, perché consente di avere a disposizione uno staff che apporta le proprie conoscenze ed esperienze a beneficio dell’intera Comunità. Sia il C.d.A, così come il Collegio dei Revisori e il Segretario Generale operano in maniera volontaria e gratuita. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE COLLEGIO DEI REVISORI Vitaloni, Domenico Presidente * Carabelli Pierluigi, Presidente Devecchi Mariarosa, Vice Presidente* Marcobelli Roberto Stefanelli Claudio, Vice Presidente * Monteverdi Francesco Alquati Giovanna Arensi Marina LO STAFF Baggini Paola Roberto Tironi, Segretario Generale Bosoni Giacinto * Cristina Baroni, Referente Segreteria Costa Paolo Tina Signoroni, Referente Amministrazione Fugazza Emilio* Chiara Severgnigni, Referente Comunicazione e raccolta fondi Gulinatti Luigi Landi Paolo COMITATO DI NOMINA Monticelli Edmondo Prefetto della Provincia di Lodi Presidente della Provincia di Lodi Negri Giuseppe Vescovo di Lodi Orlandi Mario Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Papagni Aldo Agricoltura della Provincia di Lodi Parazzi Mauro Sindaco di Lodi Puviani Elisabetta Sindaco di Codogno Ronsivalle Luigi Sindaco di Casalpusterlengo Vertua Giampaolo Sindaco di Sant’Angelo Lodigiano Volpe Modesto Rappresentante di Fondazione Cariplo * Membri del Comitato Esecutivo 3 IL TESTIMONIAL Carlo Daccò Nato a Lodi nel 1941, è cresciuto e vissuto nel quartiere della Maddalena, dove si è sempre impegnato in parrocchia dedicandosi in particolare alla formazione degli adulti e alla preparazione al matrimonio. Laureato in lingue, impiegato in un istituto bancario della città, è stato presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1976 al 1983, delegato regionale per la Lombardia nel triennio successivo e consigliere nazionale dell’associazione per più mandati. Ha collaborato con dedizione e franchezza con i vescovi di Lodi incontrati nel suo servizio ecclesiale, ispirato dal Concilio Vaticano II e dalla tensione al rinnovamento della Chiesa. Ha contribuito alla nascita e al consolidamento del Consultorio “Centro per la Famiglia” di Lodi, svolgendo con la moglie il ruolo di coppia di riferimento per la formazione dei fidanzati. La sua sensibilità per i temi culturali, sociali e politici, oggetto di tanti suoi interventi nel territorio e sulla stampa locale, si è espres- sa nella formazione dei giovani all’impegno sociale e politico e nel sostegno alla nascita di esperienze locali di respiro civile, per il bene comune e a favore degli ultimi. Dopo aver guidato la Commissione diocesana per i problemi sociali e il lavoro, è stato dal 2003 al 2010 presidente dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e poi consigliere del Fondo di Solidarietà per le famiglie della Diocesi di Lodi. Dal 2000 è stato consigliere di amministrazione dell’Editoriale Laudense e della Cooperativa San Nabore. A lungo socio della Cooperativa Sollici- tudo, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di vice presidente del Centro culturale “San Cristoforo”. Nel 2002 ha contribuito alla costituzione della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi onlus, della quale è stato consigliere per 15 anni. “Quando è stata costituita la Fondazione Comunitaria, è stato spontaneo per la Diocesi proporre il nominativo del dott. Carlo Daccò tra i componenti del primo Consiglio; e in esso Carlo ha offerto il suo qualificato contributo fino alla fine. Era naturale alla Diocesi pensare a lui per la sua competenza e la sua passione per il bene comune, a favore del quale nasceva anche questa istituzione. È nella sua dedizione all’Azione Cattolica ai tempi del vescovo Mons. Giulio Oggioni che ho incominciato ad incontrarlo direttamente e trattenere con lui rapporti di collaborazione. A Carlo stava a cuore un’attenzione sincera per la famiglia e la vita familiare. Nasceva anzitutto dalla dedi- zione alla propria famiglia, primo pensiero della sua mente e del suo cuore, ma anche dalla sollecitudine per l’evangelizzazione della famiglia. Osservatore attento della vita e dei problemi del territorio non ha man- cato di esprimere frequentemente la sua opinione attraverso il nostro settimanale Il Cittadino, divenuto nel frattempo quotidiano. Intanto viveva la sua professione all’interno dell’Istituto bancario affacciato su Piaz- za Mercato, dove metteva a disposizione la sua competenza a servizio di tutti, con cordialità e disponibilità, attento alle condizioni e problemi del lavoro in Banca. Anche lì capitava di scambiare qualche considerazione veloce su progetti e scelte pastorali o su questioni riguardanti la vita ecclesiale e sociale. Il contatto diretto con le situazioni e le persone ha accentuato la sensibilità di Carlo alle esigenze della giustizia e della verità. Gli ha anche fatto avvertire l’urgenza di un disegno riguardante la conoscenza della situazione e la progettazione del futuro del nostro territorio. Era schietto e intratteneva una comunicazione diretta, aliena da bizantinismi o da messaggi per interposta persona: sapevi da lui quello che intendeva o voleva. E voleva una Chiesa non di facciata, ma trasparente: che lasciasse intuire il nucleo incandescente del suo messaggio e della sua forza vitale. E di tale trasparenza ha testimoniato la sua vita. Così lo hanno conosciuto gli amici