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V’è una brutta, bruttissima storia che forse abbiamo rimosso, con la quale magari non vogliamo fare i conti, ma che grava sulle nostre testoline come una micidiale e minacciosa spada di Damocle. È una norma ipotizzata nella prossima Legge Finanziaria che dice, in sintesi, questo: “Nessun ente locale nel 2011 potrà investire per spese di rappresentanza più del 20% di quanto impiegato nel 2009”. Ci siete sui numeri? Esatto: si tratta di un taglio dell’80%. Un taglio che interviene su cosa? Per capirlo bisogna andare a spulciare cosa la norma intende per “spese di rappresentanza” e scoprire, non senza un filino di sorpresa, che all’interno di quella dicitura sono comprese le mostre d’arte. Non le fiere enogastronomiche, non le sfilate di moda, non le sagre della polenta: le mostre d’arte. Spese di rappresentanza... Che, tanto per aggiungere paradosso a paradosso, vengono tagliate anche nel caso fossero coperte da sponsor privati. Mostre proprio non se ne potranno fare, neppure a costo zero per l’amministrazione: non potrà essere speso per loro che il 20% di quanto speso lo scorso anno. Beh, come reagire a un provvedimento che significherebbe la fine di decine di musei, la morte del turismo culturale, la rovina di interi indotti, di sistemi urbani che su quell’indotto campano (Brescia e Treviso, caro Tremonti, mica Cosenza o Caserta)? Si può reagire in tre modi. La prima reazione, non nascondiamo di conservarne una parte ancora oggi dentro di noi, suona un po’ così: “Non è possibile, non lo potranno fare, sarà anticostituzionale, sarà impugnabile, e poi il taglio è talmente inaudito che è stato fatto apposta per essere eliminato prima della fine dell’anno”. Già, plausibile, ma lo diciamo dall’estate e ora che la fine dell’anno (e l’approvazione della Finanziaria) si avvicina, qualche dubbio ci viene. La seconda reazione è buttarla in politica, ne abbiamo già fatto cenno e naturalmente l’idea è balenata anche in noi. In che senso? Nel senso che, tanto per buttarla giù facile, il governo è presieduto da un ceffo che possiede un visibilio di tv e dunque fa di tutto affinché la gente non abbia troppe distrazioni culturali e se ne stia buona a guardare la pubblicità dei suoi inserzionisti. Plausibile, no? Già, molto plausibile. Però poi c’è una terza reazione possibile. Ed è una sfida meravigliosa. Eccola: ci tagliate i fondi? Bene. Fate pure, per carità, tagliateceli anche tutti, come in America, però, poi, proprio come in America, ci costruite delle autostrade burocratiche a prova d’ingorgo che ci consentano di incamerare sponsorizzazioni senza lungaggini, che permettano ai privati che ci offrono il loro aiuto di effettuare detrazioni vantaggiosissime, che ci permettano di fare servizi aggiuntivi che davvero rendano profittevoli tutti i nostri musei, che ci consentano di stare sul mercato delle opere (non per venderle, ma per prestarle in libertà, ad esempio), che ci consentano di licenziare e assumere a nostro piacimento, non a piacimento della politica, per poter raggiungere la massima efficienza. E così via per mille altri punti. La realtà è questa, signori: con un sistema efficiente, ma efficiente davvero, si potrebbe sul serio fare a meno anche dell’80% dei finanziamenti pubblici, “americanizzando” tutto quello che di cultura si fa in Italia. Forse, rispetto al tema dei tagli, una strada alternativa al “no” e al “è colpa di Berlusconi”, transita per un “ok, però...”. Perché tra le aziende (e i ricchi privati) del Paese c’è un potenziale inespresso di potenziali denari che, in confronto, lo zerovirgola del Pil che lo Stato mette sulla cultura potrebbe essere trascurabilissimo. (m. t.)

4retrocover Il sommario di questo numero è a pag. 26 sexybart Tracey Emin stefano canto di ferruccio giromini sondaggi sondaggi.exibart.com

Prima Nitsch, poi Cattelan. Arte e politica polemica continua

l'arte è sempre stata scomoda 15,84% wow, che classe politica che abbiamo! 21,78% ormai siamo un paese provinciale 27,72% ormai l'arte fa scandalo solo da noi 34,65% vignetta

i perche del mese la SALERNO CAPITALE David Chipperfield per la Cittadella giudiziaria, Zaha Hadid per la Sta- zione Marittima, Riccardo Bofill per il Fronte del Mare e per Piazza POP UP della Libertà, Santiago Calatrava per il Porto turistico, Jean Nouvel e Periodo di spolvero per la Pop Massimiliano Fuksas per il recupero di ex spazi industriali. E presto, Art? Quella di Andy Warhol e din- pare, anche Dominique Perrault per un nuovo auditorium in collina. torni? Pare proprio di sì, almeno No, signori, non si tratta di Barcellona, Berlino, San Paolo del Brasile o nel mondo dei grandi retailer italia- Shanghai. Non si tratta di una metropoli emergente della Corea o della niOK che stanno portando questa ricerca evergreen all’at- Polonia. Si tratta di Salerno, cittadina della Campania che sta cam- tenzione del pubblico di massa. Ha iniziato Upim, lancian- biando i propri connotati riformattando la sua stessa identità. I perché do quattro concept store Upim Pop, con tanto di mostra sono due: perché non se ne parla quasi per nulla? E perché così poche di Andy. Ha seguito Sisley, che in nome della Pop Art ha città in Italia prendono esempio? mobilitato artisti contemporanei per la personalizzazione di alcuni capi. Sotto la direzione, niente di meno, di Glenn SE BULGARI SI SVEGLIASSE... O’Brien. Stupidi voi, che atterrando a Orly o a Charles de Gaulle non vedete l’ora di andarvi a gustare una mostra in uno dei più intelligenti e puntuali spa- (RI)FONDAZIONE ROMA zi espositivi parigini. Stupidi voi, che appena arrivati nella Ville Lumière vi Dio sa quanto possono servire le fondazioni (più o meno fiondate verso sud e bramate di attraversare la barriera di vetro imma- bancarie) in questo delicato passaggio in cui i finanzia- ginata da Jean Nouvel che separa la Fondation Cartier dal boulevard. menti pubblici per la cultura dovranno giocoforza essere Non è possibile che l’azienda Cartier “faccia immagine” sul suo marchio Stefano Canto - Baby Chair - 2010 sostituiti da sostegno privato. Un caso da seguire è quel- con mezzucci come questo; non è possibile che questa fondamentale lo della ricchissima Fondazione Roma, un player notevo- istituzione aumenti il valore del suo brand e dunque, indirettamente, le le per tutti gli spazi artistici della Capitale, dal Macro al sue vendite. Non è possibile che un museo d’impresa serva a qualcosa L’eclettico e ambizioso Stefano Canto (Roma, Palazzo delle Esposizioni. Pur non mancando di proporre come voi e anche noi pensiamo, altrimenti ci si dovrebbe chiedere, una programmazione “in house” con un museo che ha 1974) si dà da fare in diversi settori contigui. urlandolo, perché l’italiana Bulgari, che di Cartier è la prima competi- aperto una seconda sede, sempre lungo via del Corso. Partito in teoria come architetto, specializzatosi tor, non si degni neppure di sponsorizzare una mostra (se non su se interior designer e redesigner, si è deciso artista, stessa). Altro che museo... ARCHITETTI DA CULT(O) non senza passare attraverso l’esperienza di La tradizione è sempre stata feconda. Dalla notte dei gallerista e promotore culturale (a Roma tra il ACCADEMIE A CINQUANTA ALL’ORA tempi, in Italia, le chiese sono state assegnate ai più 2003 e il 2005, con l’ArtSpace SC02). È un uomo “I nostri figli sono il futuro del Paese”. Al di là della retorica, siamo d’ac- grandi architetti viventi affinché lasciassero anche ai po- curioso, dunque, e ben gli sta il nomadismo cordo. Così come siamo d’accordo sul fatto che la formazione, a ogni steri un’idea monumentale e di gran qualità dell’edilizia di livello, sia lo stimolo maggiore per far crescere un Paese civile, anche produttivo che si è scelto. La sua produzione culto. Tutto ciò, poi, si era fermato lasciando la qualità in ambito artistico, per far crescere chi l’arte la crea e chi ne fruisce. assoluta delle realizzazione e il coraggio architettonico a artistica, peraltro, non fa che confermare certe Allora perché, Ministro Gelmini, pagare 50 euro (lordi, beninteso, e al salutari irrequietezze, che di volta in volta lo fatti episodici. Oggi le cose stanno evolvendo di nuovo in netto di ricevimento studenti, tesi di laurea ecc.) coloro che insegnano positivo. La consacrazione, a Roma, di una chiesa dalla sballottano lontano dalla routine (buon per lui, nelle Accademie con contratti di un anno? bellezza mozzafiato firmata da Alessandro Anselmi nella e peggio per chi ama incasellare). Spiazza qui periferia di Malafede è solo l’ultima tappa di una tendenza e ricontestualizza là, per ricavare i suoi “oggetti che ha visto negli anni impegnati architetti come Ren- scultorei” ha lavorato ora con marmitte e catene zo Piano (Santo Stefano Rotondo), Mario Botta (Torino), di moto e trattori, ora con cortecce e alghe, ora Massimiliano Fuksas (Foligno) e Richard Meier (Roma). con camere d’aria e transenne metalliche, ora con marker segnaletici catarifrangenti, in genere vedodo piop TREMONTI? PREFERIAMO IL MINISTRO comunque incentrandosi sul riuso di scarti - Sarà banale dirlo, ma lo diciamo lo stesso. Sarà da per- naturali e/o artificiali - in quell’ottica che ormai si benisti affermarlo, ma lo affermiamo ugualmente. Forse usa definire “posturbana”. Operando sul duplice la mostra di Angiola Tremonti, sorella del potentissimo piano dell’estetica e della funzionalità, “inquina” do piop ritratto Ministro dell’Economia, è stato il punto più basso che la trasversalmente i livelli della comunicazione città di Milano ha toccato per quanto riguarda le politiche e crea cortocircuiti espressivi che godono sull’arte. In una metropoli priva di spazi pubblici per l’arte certamente di una speciale creatività centrifuga. contemporanea, priva di investimenti e attualmente priva di idee, come si può decidere di dare visibilità a del medio- È il caso anche delle sue recenti incursioni nel cre artigianato esclusivamente in virtù di un cognome? Si campo dell’immaginario erotico; o, meglio, dello tratta di una mancanza di rispetto verso dozzine di artisti strumentario erotico. Ora che i falli artificiali veri cui la città da anni volta le spalle, oppure è solo una sembrano essere penetrati a fondo nei ricettivi nostra impressione? tessuti di questa stravaccata contemporaneità, senza più scandalo né timide segretezze, ertisi ROMA. FINE DELLA RINASCITA? a protagonisti delle alcove più improvvisate, non L’ondata era iniziata nel 2002. A partire da quell’anno Brice Coniglio Nevruz Joku potevano non essere presi in considerazione (il primo, bisogna dargliene atto, fu Matteo Boetti con la artista concorrente di Xfactor pure dallo sguardo maschile. Che viene subito sua AutoriCambi) non ci si fermò più e le nuove gallerie a punito, dal nostro ridisegnatore dell’esistente, Roma inziarono ad aprire a manciate ogni mese. Almeno una settantina di spazi negli ultimi sette anni. Ora, tutta- con un vero colpo basso: in Baby Chair, per do piop sguardo via, si odono i primi scricchiolii e molte gallerie che erano esempio, una ri-sedia si rizza su ri-gambe che arrivate a Roma da fuori (Studio Legale da Caserta, Triso- per metà sono turgidi dildoni. Idea falloclasta! rio da Napoli, Traghetto da Venezia, Romberg da Latina) L’effetto, per un maschietto, è quanto mai lasciano. Naturale assestamento o qualcosa di diverso? coinvolgente: non possiamo evitare di raccapricciarci. E meno male che la sedia è NON PIù LA SOLITA TORINO vuota... Il testo critico di Emanuela Nobile Mino Anche solo cinque anni fa non sarebbe stato pensabile. E che si presenta in accompagnamento all’opera invece oggi ci sembra normale. È successo su un recen- suggerisce a sorpresa la “percezione tangibile te numero de L’Espresso che descriveva fra (tante, per che l’oggetto costituisca il luogo di riferimento lanciare un po’ la figura del sindaco Chiamparino in chiave nazionale) luci e (poche) ombre la città di Torino. I settori simbolico attorno al quale un accadimento presi in oggetto? Musica, cinema, spiacevole si è consumato (un atto di pedofilia)”. fiction, design, architettura. Fine. Sarà. Ma a chi non vede pedofili dappertutto, E pensare che fino a qualche tem- ossessivamente com’è di moda, fa serrare le po fa questa era la capitale italiana gambe lo stesso. La situazione del pene oggi si Lady Gaga per Vogue Waiting di Robert Gligorov dell’arte contemporanea. Era, ap- è fatta davvero pesante, sì. punto... KO

6opinioni undicidecimi N’EST PAS ady Noire diretto da Olivier Dahan. Lady Rouge diretto Dajonas Akerlund. Lady È vero, è un disastro. La cultura sarà tagliata nel 2011 dell’80%. Le amministrazioni Blue per la regia di David Lynch. Un corto ogni sei mesi. L’ultimo con gli stilemi pubbliche dovranno fare i bilanci con i peanuts. Che succederà negli 8.155 Comuni classici di Lynch: tagli di luce abbaglianti, flashback e colonna sonora da film noir. italiani? Nelle oltre cento Province, e venti e rotte Regioni? È un tema non trascurabile. A calcare la scena, Marion Cotillard (Oscar per La vie en rose) che scambia baci Che metterà in seria difficoltà moltissimi progetti, azioni, festival, produzioni. Spazzerà via sognanti con un azzimato amante cinese agghindato in perfetto stile anni ‘30. molto di trascurabile e inutile, ma anche molto di qualità. Il problema, però, è a monte. La Cotillard compare anche nei due corti precedenti e tuttavia non è lei la vera E rischiamo di non volerlo mai affrontare. È il numero straordinario di istituzioni. Decine protagonista. La Lady al centro dell’attenzione è una borsa, il costosissimo accessorio simbolo L di migliaia. Decine di migliaia di direttori, assessori, presidenti, consigli, con relativa straordinaria della maison Dior, la griffe di punta del più potente tra i gruppi de lusso internazionale, LVMH. F parcellizzazione di contributi, azioni, progetti. Tutto ciò è oggi sostenibile? È utile? È nato un sistema Al regista di Blue Velvet per realizzare questo filmato è stata posta una sola condizione: che con questa gestione? Ne abbiamo visti risultati concreti? No. Non cado nella retorica blanda delle l’ambientazione fosse cinese. Non è questo del resto il mercato che sta tenendo in piedi i soluzioni. Voglio solo portarvi, in questo desolato panorama che ci aspetta, una piccola ma significativa fatturati dei gruppi internazionali del lusso? E difatti lo skyline di Shanghai appare sin dal primo best practice. Parola anche questa noiosa e a tratti pericolosa. Partiamo da lì. Da quelli che provano fotogramma di Lady Blue, con al centro la più alta tra le costruzioni della Cina contemporanea, a ripensarsi. Da quelli che non si piangono addosso e tentano di tirar fuori un nuovo pensiero. Il 4 la Pearl Tower, luogo d’incontro privilegiato dei due amanti... Inutile domandarsi se l’operazione ottobre si sono riuniti in un’assemblea dei consigli comunali quasi 200 consiglieri di 11 Comuni, per dal punto di vista estetico sia riuscita. Vale la pena invece di sottolineare come per i brand dar vita alla Federazione dei Comuni del Camposampierese, che fonde i Comuni di Villa del Conte, Santa di moda più celebri sembri giunto il momento della produzione cinematografica in proprio. La Giustina in Colle, Loreggia, Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche, Borgoricco, Campodarsego, comunicazione nel fashion system è bulimica e le sue formule adottate e dismesse con grande Villanova con Piombino Dese, Trebaseleghe e Massanzago. Nomi che sembreranno esotici, ma che velocità: ma questo è senza dubbio il momento del corto realizzato da un grande cineasta. sono a soli 10 minuti dal centro di Padova e dall’autostrada A4. Per la prima volta in Italia è nata, con Quello di David Lynch non è un debutto del resto: ha già lavorato per brand come Gucci, Kalvin l’approvazione di uno statuto e di un atto costitutivo, un’unica realtà territoriale. L’ente amministrerà Klein e Yves St. Laurent. E non è il solo: Baz Luhrman, Jean Pierre Jeunet e Martin Scorsese quasi 100mila abitanti con un reddito pro capite di 16.161 euro, una superficie di 226 kmq, 12.200 lo hanno fatto per Chanel. Scorsese anche per Emporio Armani. Ridley Scott per Prada... Si imprese con quasi 40mila addetti. Questi Comuni lavoravano già da tempo nel tavolo dell’Ipa, un tavolo tratta di lavori quasi mai destinati alle sale cinematografiche e tuttavia molto cinematografici, di concertazione territoriale, guidato da una giovane sindachessa, Silvia Fattore. Colori politici diversi, spesso addirittura un po’ retrò. Vengono inizialmente diffusi attraverso il sito del brand, senza ma tutti con la stessa intenzione. Con relativi grandi vantaggi per tutto il clima sociale ed economico. nascondere tuttavia la vera ambizione, che è quella di essere immediatamente catturati dal L’idea non è solo di condividere servizi e tasse, ma una visione competitiva e internazionale dei terri- maggior numero di clic possibili su YouTube o scaricati attraverso i mille strumenti che lo tori. La Federazione si permette così progetti e azioni impensabili a Comuni della stessa dimensione. consentono. A Milano, lo scorso maggio, Diane Pernet ha portato la sua rassegna A shaded Esempi? Attualmente stanno facendo tutti assieme un progetto con la Biennale di Venezia con una view on fashion film, dove si sono viste proiezioni di corto e medio metraggio costruite per la partecipazione esemplare di tutta la comunità. Un laboratorio per ripensare i territori. L’altra sera, a moda nell’intento di uscire dall’idea dello spot pubblicitario. Esperimenti interessanti, ma lontani Trebaseleghe, c’erano 200 persone che fino a notte fonda sono rimaste a parlare di processi parteci- dall’intento che vogliono raggiungere le case di moda alla ricerca di cineasti celebri. Nemmeno pativi. Hanno in programma in due mesi quasi 30 appuntamenti. E se provassimo ad applicare questo si può ridurre questo rapporto a un banale scambio tra denaro e visibilità; la controprova è fa- modello agli altri 8.000 comuni italiani? cile: tra i milioni di consumatori vecchi e nuovi che costituiscono il potenziale mercato di marchi globali come questi, è più famoso il nome di Chanel o quello di Baz Luhrman? Quello di Dior o quello di Olivier Dahan? La ragione per cui il fashion system si avvale di grandi cineasti in questo cristiano seganfreddo direttore di fuoribiennale e innov(e)tion valley momento è un’altra. Forse meno evidente, più sottile ma altrettanto importante: i brand più blasonati sentono il bisogno di rappresentarsi suggerendo l’idea di non essere solo superficie, apparenza, lustrini e tartine. Si rivolgono ai modi del cinema d’autore per accreditarsi come depositarie di un savoir faire, di una tradizione, di uno stile che non è riproducibile ovunque o A MONDO MIO da chiunque. Non si tratta di sottigliezze o atteggiamenti snobistici, ma di una vera e propria ella storia dei tormentoni avrebbe sicuramente diritto a un posto d’onore la doman- strategia per resistere all’aggressione crescente - e in tempi di crisi particolarmente efficace - da “ma che fine ha fatto Second Life?”. Una domanda oziosa e scontata, che si delle catene di fast fashion. Per riversare sui propri prodotti un’aura che li distingua da quelli in basa soprattutto sul calo mediatico di quel mondo virtuale. Per quanto mi riguarda, rapida crescita di appeal provenienti dalla Cina, dal Vietnam, dall’India, dalla Thailandia. I mezzi Second Life è viva e vegeta. Però, come ho detto in altre occasioni, si presta deci- messi in campo sono molti. Sfilate, costosissimi scatti di star dell’obiettivo, liaison sempre più samente meno di un tempo alle notizie a effetto e alle ricerche giornalistiche basate fitte con il mondo dell’arte contemporanea, spazi progettati da archistar, lussuosi siti internet su qualcosa di veramente nuovo e sensazionale. Second Life è stato un mondo vivacizzati da blog e show diffusi in streaming. Ora è il momento dei corti. Una medicina nuova straordinario nel 2005/2006, quando ogni cosa era una novità e quasi nessuno se n’era ancora per un malessere che resta difficile da combattere. N occupato in maniera puntuale e dettagliata. Anche adesso ci sono cose interessanti da vedere e da aldo premoli raccontare. Però tutto ciò che accade è una variazione sul tema di ciò che si è già visto anni fa, che si parli di arte, di strategie di marketing, di business o di relazioni sociali. Per questo motivo ultimamente cool hunter ho spostato l’attenzione su alcuni fenomeni del mondo vero che offrono una rimediazione delle culture dei mondi virtuali. Che questa ricaduta, con influenze reciproche da una parte e dall’altra, ci sia è dimostrato dal fatto che un altro tormentone, lumière in verità un po’ meno diffuso, è: “Sembra di essere in Second Life”. Il vero problema, se mai, è un altro: confondere tutto l’universo dei mondi virtuali NCEPTION di CHRISTOPHER NOLAN - USA/GRAN BRETAGNA 2010. Il consiglio è quello di leggere il meno pos- con Second Life. È vero, Second Life per molto tempo ha avuto una certa sibile su Inception, andarlo a vedere senza alcun condizionamento, lasciarsi trasportare, perché quello che fa di supremazia su tutti gli altri mondi sintetici. Però non è che i concorrenti o Christopher Nolan uno dei più grandi registi in circolazione non è solo la maniera in cui fa recitare i suoi attori, né i compagni di corsa siano spariti. Anzi, ci sono mondi virtuali più vecchi di i temi ormai conosciuti (ovvero, tutte le dinamiche che riguardano il tempo: memoria, amnesia, durata, senso di SL che nel frattempo si sono evoluti, senza aver avuto però la giusta atten- colpa...), ma il fatto di combinare tutto questo con una maestria visiva tale da farci perdere qualunque tentativo di zione da parte dei media. Ma qual è allora la situazione generale dei mondi discernimento, tant’è che alla fine di ogni suo film il primo pensiero è “questo film voglio vederlo un’altra volta”. Ad virtuali? Decisamente buona. Secondo quanto riporta il blog della società di esempio,I vi diranno che Inception è un film di fantascienza: è vero, ma è talmente riduttivo che è come dire che Cattelan è consulenza inglese KZero (www.kzero.co.uk), nel terzo trimestre del 2010 uno scultore. I fan di Nolan, quella ristretta cerchia per cui Nolan segna una generazione con l’immagine di Guy Pearce che c’è stata un’impennata degli utenti complessivi di mondi virtuali, che hanno si sveglia ogni mattina nella stessa stanza dell’Icann Motel (Memento, 2000), quelli per i quali i due Batman (e un terzo in superato il miliardo. Di questi utenti, la maggior parte è composta da chi lavorazione che è stato rimandato proprio per permettere a Nolan di finire Inception) sono solo la pagnotta necessaria per ha tra i 10 e i 15 anni (da soli contano 468 milioni). In generale, poi, il accontentare i produttori e Insomnia l’indispensabile incontro-scontro col mercato, saranno invece felici di aver ritrovato il trend degli utenti di mondi virtuali è in crescita continua. Ma la cosa più loro autore cavalcare senza compromessi una produzione di ben 120 milioni di euro (recuperati, comunque, nelle prime interessante è che si continuano a mettere in cantiere nuovi mondi. Per due settimane di programmazione). Nolan è l’erede di David Lynch, il maestro dell’uncanny, del non-familiare, del mondo “al- esempio, nel 2011 la See Entertainment lancerà Planet Michael, tro”, perverso, pazzesco... ma rispetto al maestro possiede la dote di restituirci questo mondo privo di coordinate con una un universo sintetico dedicato alla poetica di Michael Jackson. Una scelta macchina narrativa altrettanto intricata, ma consistente e più spettacolare di quella lynchiana. David Lynch è Photoshop, vincente, quella della musica, come testimonia RockTropia, uno dei pianeti mentre Nolan è a suo agio con Premiere. Se Lynch ci mette a tu per tu con l’inconscio, lasciandoci a volte in una condizione di Entropia Universe, che sta iniziando a lavorare sul concetto di piattafor- di splendida ammirazione, Nolan ci rimette in gioco come se guardassimo al ralenti l’esperienza di qualcun altro con il forte ma, proponendo diversi mondi differenti, tutti a tema. In tal modo i mondi sospetto che si tratti di noi stessi. David Lynch resterà per sempre “poetico”, un artista prestato al cinema, Christopher virtuali stanno diventando parchi dei divertimenti, dove passa momentane- Nolan trae la sua forza dal racconto. Per Lynch non è importante che tutto sia spiegabile, una zona d’ombra è bene che amente in second’ordine il discorso dell’apporto degli utenti e delle culture resti oscura, per Nolan una zona d’ombra è un’area di propulsione che prima o poi tornerà all’interno della storia; questo è generate dal basso e dove invece si può contare su show appassionanti il motivo per cui alcuni citano Stanley Kubrick tra le influenze del regista inglese, mentre l’altro maestro nel creare situazioni messi a punto dagli staff degli sviluppatori e su occasioni talvolta uniche per che ampliano la trama è senz’altro Hitchcock (Michael Caine durante le riprese di The Prestige: “Nolan mi ricorda Alfred ascoltare musica e incontrare gli altri fan. Allora, forse, anziché chiedersi Hitchcock nel modo in cui riesce a creare dei bei momenti di suspense”). Quella delle influenze è comunque una dinamica se è in crisi “Second Life”, o meglio “il modello Second Life”, e cioè i mondi sulla quale il regista ama giocare: ad esempio, guardando Inception la prima volta ho avuto qualche problema a liberarmi virtuali (che molti identificano in SL), bisognerebbe domandarsi se è in crisi dall’effetto Matrix nella prima parte del film (lo slittamento tra dimensione del sogno e la realtà, tra realtà e softwareality, una parte dell’ideologia del web 2.0, almeno per quanto riguarda la crea- per poi scoprire che in effetti Nolan ammira quanto fatto dai Wachowski perché dimostra come il pubblico sia pronto ad tività negli universi sintetici. Dico questo traendo semplicemente delle con- affrontare tematiche complesse quando sono presentate in maniera interessante: “È il mondo che ti è stato messo davanti clusioni dalle statistiche. Se World of Warcraft dopo anni continua a avere agli occhi per nasconderti la verità”). Da Michael Mann deriva certamente la ricerca di location reali che costringe i colla- uno zoccolo duro di fan, se nascono mondi virtuali a tema pensati come boratori di Nolan a girarsi mezzo mondo (questo film è stato girato in Giappone, Inghilterra, Francia, Marocco, Stati Uniti e stadi da concerto - sale giochi - parchi dei divertimenti, se la gente frequen- Canada) per trovare “il posto giusto”. E infine, naturalmente, Mr. Scott di Blade Runner con la sua capacità di denunciare ta le sale da poker virtuali e il Bingo 3D, significa che in genere si continua allo spettatore la possibilità di un’umanità diversa o la dimensione familiare che domina la Nostromo e che colpì il pubblico a preferire la qualità certificata dei professionisti, lasciando da parte le alla visione del primo Alien. La dedizione di Di Caprio al ricordo della moglie che incontra solo in fase onirica è un rimando visite (senza dubbio divertenti e ricche di sorprese) nei negozi della piccola forse troppo diretto al personaggio di Hari nel Solaris (1972) di Andrej Tarkovskij. Inception è il progetto di una vita, quello e media impresa sviluppatasi all’interno di Second Life. A una boutique goth con il quale Nolan (che liquida i giornalisti dicendo che si tratta di un “thriller di fantascienza ambientato nell’architettura o steampunk di SL si preferisce un solido calendario di enti pop-rock con della mente”) riesce a “innescare” la storia di un ladro di sogni in un complesso alternarsi tra sogno e realtà durante il quale star certificate. Se così fosse, bisognerebbe cominciare a rivedere la stra- i personaggi provano l’esperienza del sogno condiviso. Di Caprio è meno ingenuo che in Shutter Island, più in sintonia con tegia dell’arte e della creatività legata alla cosiddetta “grassroot culture”. il cast che Nolan ha messo insieme; anzi, questo suo mostrarsi continuamente accigliato corrisponde bene al tipico per- Evidentemente nei mondi virtuali non si è riusciti ancora a legittimare o a sonaggio alla Nolan, preoccupato da tensioni interne, dal fare i conti con emozioni e ricordi, sempre sull’orlo di una crisi di fare apprezzare del tutto il dilettantismo di genio, e l’idea di far trionfare e nervi. Nel corso del film il sogno prende il sopravvento e da spettatore non ve ne potrà importare di meno della realtà, anzi soprattutto di far apprezzare da altri l’immaginazione dell’uomo qualunque vi troverete d’accordo con Tom Berenger che a un certo punto dice: “You mustn’t be afraid to dream a little bigger darlin”. è ancora un’utopia. Almeno per ora.

GIANNI ROMANO mario gerosa critico d’arte ed editore di postmediabooks docente di multimedia e paesaggi virtuali al politecnico di milano opinioni 7 sei...a bordo? WWW.PRESTINENZA.IT

l design italiano è vivo e pervasivo? Viva il design. Fashion on fidatevi degli architetti giapponesi. Più appaiono esili e indifesi, più sono d’acciaio. Più parlano a monosillabi week Milano. Le idee dell’arte guidano un team di fashion de- mettendo insieme frasi di circostanza, più nascondono un progetto culturale forte e preciso. A dimostrarlo, signer a produrre una collezione che è un’opera da indossare per chi non ne fosse convinto, è Kazuyo Sejima attraverso la 12. Biennale di Architettura da lei diretta. Pren- in nome della sostenibilità: BEST, Bio-Ethical-Sustainable-Trend dete il titolo. Non se ne poteva immaginare uno più banale: People meet in architecture. “E dove, se no?”, di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. Trascorsa la settimana, verrebbe da rispondere. E poi le sue ripetute dichiarazioni di essersi limitata a selezionare una cinquantina la città rinfresca la sua identità di capitale del design italiano di architetti, affidando a ciascuno un ambiente e lasciando loro la più ampia libertà. Se si leggono i tre saggi dedicandoI al tema un weekend. Niente a che vedere con le eufo- Ndi corredo al catalogo, scritti da altrettanti critici da lei scelti, non emerge nulla: non un filo conduttore, non un ragionamento rie del Salone e del Fuori Salone, ma una tre-giorni di showroom, specifico. Bene. Non lasciatevi prendere per il naso. La biennale della Sejima non è niente di tutto questo. È piuttosto un progetto negozi e gallerie aperti e affollati a orari insoliti, quasi a ribadire il forte impostato su tre mosse. Prima mossa: sbarazzarsi degli avversari. Cioè dei colleghi dello star system che, per la prima vol- posizionamento rispetto a quanti guardano al design come risorsa di ta, non vengono invitati. A essere chiamati sono, invece, progettisti che vanno dai cinquant’anni ai trentacinque, cioè della fascia sviluppo. In Laguna va in scena il Venicedesignweek: incontri per atti- generazionale sua (1956), del socio (1966) e degli allievi (anni ‘70). Il logo dopo le Twin Towers e dopo Prada è morto. D’ora in vare sinergie tra creativi e aziende, rendendo nel contempo partecipe poi si parlerà solo di no-logo, naturalmente firmato ma in trasparenza (ecco perché tra le pochissime star chiamate c’è Rem Ko- la cittadinanza con laboratori d’immaginario. Torino, Design attracts olhaas). Seconda mossa: annichilire gli espositori. È vero che la Sejima lascia la massima libertà di muoversi, ma solo all’interno è l’azzeccato slogan 2010 dell’associazione TURN che raggruppa e della prigione da lei allestita. Fate quello che volete, ma tu fai la nebbia, tu fai il buio, tu fai il peso, tu la struttura, tu i residui me- rende tangibile la massa e la qualità del disegno in città. Marco Rai- tropolitani, tu l’informazione... Terza mossa: promuovere una nuova estetica. Ogni espositore è il tassello di un puzzle, la pagina nò, past president e ideatore della piattaforma, ci racconta che il di un catalogo di sensazioni messo in piedi dalla Sejima. Ma a che serve un catalogo? A promuovere l’idea che l’architettura è un design è un ponte, “uno spazio di confronto a favore della creatività gioco che somma le sensazioni primarie. Un gioco non complesso, né barocco. Basta quindi con l’architettura parametrica della diffusa, capace di colonizzare vuoti urbani e di trasformare gli spazi Hadid o con le doppie curvature di Gehry. Via invece all’estetica della nuova semplicità, di cui sentiremo sempre di più parlare in pubblici”. Suo, con Barbara Brondi, il progetto IN Residence, labo- futuro e di cui la Sejima è l’antesignana. Ditemi se è poco. Fuksas, che di ego se ne intende, per dominare la biennale del 2000 ratorio annuale che costruisce dialogo tra designer affermati e stu- aveva dovuto annichilire gli espositori assordandoli davanti a uno schermo di quasi trecento metri. Ma non era riuscito a costruire denti, per decodificare le attitudini con vocazione sperimentale. Con un monumento a se stesso comparabile con quello che ha allestito oggi questa minuta giapponese che pratica l’understatement. loro, in un ideale approfondimento, Artissima apre per la prima volta al design con una sezione interamente dedicata, voluta dalla Camera LUIGI PRESTINENZA PUGLISI di Commercio per favorire la contaminazione fra le diverse discipline docente di storia dell’architettura contemporanea presso l’università la sapienza di roma e pratiche. Comune denominatore la ricerca di risorse nella capacità di rivedere, attualizzare, riusare l’esistente. Con questa filosofia, Daniele Pario Perra sbanca in libreria con Low cost design e a Vicenza nasce AAA Cercasi Nuovo Artigiano. CNA e Università unite in un progetto con la tutorship di Aldo Cibic: un percorso immersivo tra workshop e pratica per artigiani e giovani designer italiani e internazionali coinvolti in ERGO SUM una seduzione g-locale, per ridare energia a un settore economico centrale. Risultato? Oltre il prodotto, nuovi approc- ci, processi, dinamiche, inter-gener-azione nel senso temporale e disciplinare: più energia al territorio. Forse perché il l giorno dopo. La cultura, la morale, il senso della comunità nascono design è più accessibile dell’arte a un vasto pubblico? Un’interazione tra le idee e il sociale, in primis la produzione, non dall’esperienza dell’uccidere insieme. Cosi è stato nel lontano passato, solo per nuovi oggetti, ma per innovare il sistema, per fare in modo che un distretto ingrani nuove marce, per stimo- quando l’uomo era in uno stato di inferiorità rispetto alla natura. E cosi lare una comunità a ricollocarsi nel presente, partendo dall’aggiornamento della tradizione. Tutti progetti a potenziale continua a essere oggi nonostante l’antico terrore della natura sia ormai viralità, che aprono a nuove considerazioni sulle discipline relative alla progettazione, con l’obiettivo di confermare una un effetto speciale cinematografico. Nello sviluppo delle società l’atto necessità irrinunciabile della contemporaneità: continuare ad apprendere dalla sperimentazione e vederne la forza dell’uccidere la bestia si è trasformato nell’odio verso l’altro. Ma pos- tangibile nell’equazione “idee+ricerca+saper fare”. Signor Ministro: “Più cultura, Più pane”. siamoI vedere questo impulso anche nella sua trasfigurazione politica. I nemici devono essere intimoriti e terrorizzati. Le prime pagine di alcuni giornali dove CATTERINA SEIA si lincia mediaticamente un “nemico” svolgono questa funzione atavica. Attra- cultural manager verso l’immagine del nemico in primo piano gli si taglia la testa e lo si espone come uno scalpo. Distruggere l’altro diventa una festa collettiva condivisa dalla comunità dei lettori. La ferocia sanguinaria che accompagnava l’uomo primitivo UN SACCO BELLO nell’atto dell’uccidere la bestia ha cambiato volto: è la ferocia del supplizio media- tico. Ma che cos’è un supplizio? Alla voce “Supplice” dell’Encyclopédie realizzata ualche settimana fa, su La Repubblica, Carlo Petrini raccontava la sua esperienza in un teatro di da Diderot, Voltaire e altri, si legge: “È un fenomeno inesplicabile l’estensione Seul in cui giovani universitari coreani mettevano in scena con competenza e passione la Traviata dell’immaginazione degli uomini in fatto di barbarie e di crudeltà”. Più vicino a verdiana, in un clima di eccitazione palpabile. Non è un caso: in Corea del Sud è in atto un vero e noi Foucault dirà che il supplizio, per quanto “inesplicabile”, è però una tecnica proprio boom culturale che fa di questo Paese uno dei laboratori più interessanti a livello globale che ha delle regole e delle procedure. Distruggere, umiliare, suppliziare, non (le produzioni musicali e video coreane stanno letteralmente conquistando l’Asia) e una vera e sono gesti spontanei. Ma richiedono mezzi, regole e poi, infine, anche immagi- propria land of opportunity per i giovani professionisti della cultura. In Corea si preparano grandi nazione. È un’arte quantitativa dell’umiliazione e della sofferenza. I giornali che celebrazioniQ per il bicentenario verdiano e, in effetti, il morbo operistico sta contagiando l’Estremo Oriente, che non praticano l’assassinio mediatico non lo fanno a caso, ma a caso produce da anni (con sempre maggiore efficacia e successo) un numero crescente di cantanti e musicisti calcolano e scelgono al momento opportuno la vittima da classici di alto livello. Quello che colpisce, se si approfondisce l’atteggiamento sociale verso i temi della produzione sacrificare. Occorre perciò avere una certa dose di informa- e dell’espressione culturale di questi Paesi, è l’etica del lavoro e del sacrificio di ragazzi spesso giovanissimi ma zioni sulla vittima ottenute in qualsiasi modo, così da poter già fortemente motivati (anche grazie a un contesto sociale che attribuisce alla cultura una grande importanza e giustificare l’uccisione pubblica e manipolare l’opinione. L’as- investe di conseguenza), il loro senso di responsabilizzazione, il loro travolgente entusiasmo. Da noi le celebrazioni sassinio mediatico ha lo scopo di tracciare attorno alla vitti- verdiane avverranno probabilmente in tono minore perché notoriamente non ci sono risorse per la cultura e bisogna ma dei segni irriconciliabili con la comunità, segni di esclu- tagliare, tagliare, anche le eccellenze riconosciute, anche i progetti più sione che restano nella memoria collettiva. Anche se questi indiscutibilmente sensati e importanti (come denunciato ormai quasi segni sono opera di delazione. Ciò che conta è la distruzione quotidianamente dai nostri migliori musicisti e uomini di cultura). E poi, del nemico. Ma che significato ha l’atto del distruggere? Il che cosa può importare agli italiani di oggi di Giuseppe Verdi? Almeno una fatto che l’emancipazione sociale si rovesci in restaurazione, volta, quando c’era la sua faccia sulle banconote da mille lire, qualche storicamente non è inconsueto. Per quanto agisca in nome motivo d’interesse c’era. Ma ora? Abbiamo l’euro, Verdi non ci serve dell’ordine e del “popolo”, spesso la restaurazione agisce più. È nato duecento anni fa? Pace all’anima sua. E qui arriva il confronto nervosamente con eccessi di distruzione. Non basta ucci- con la seconda notizia: si parla tanto dei costi diretti (e delle devastanti dere mediaticamente il nemico, occorre cancellare anche conseguenze indirette) della politica italiana, soprattutto in un contesto ogni segno di coesione sociale frutto di generazioni (stato di comparazione internazionale, ma ci voleva una fantasia perversa per sociale, servizi estesi ai deboli, la cultura nelle sue variegate immaginare che, in aggiunta a livelli d’indennità già senza paragoni in manifestazioni artistiche e non). Anche la parola “moderno” cambia volto. Sa- tutti gli altri Paesi occidentali, i nostri parlamentari caricano sul bilancio rebbe “moderno” - come si sente dire spesso per la bocca dei politici - ciò che pubblico un costo giornaliero per gli affitti di uffici pari a 150mila euro al effettua un colpo di spugna verso il passato. Gli impolitici della restaurazione, giorno, 8mila euro al mese a parlamentare. Quale ufficio (per un singolo questi pronipoti di Nerone, distruggono tutto ciò che sbarra loro la strada: costi- parlamentare, fra l’altro) può ragionevolmente costare 8mila euro al tuzione, magistratura, informazione, scuola... La distruzione crea spazio, apre mese (al netto delle spese di segreteria che valgono altri 4mila euro un accesso e garantisce, oltre all’esercizio del potere, la predazione del bene al mese per parlamentare, pagate a parte)? Cosa deve avere, per potere costare tanto? Maniglie d’oro? Tappeti pubblico. La stessa demolizione della libertà - quella dell’informazione soprattut- persiani sul pavimento? Servitori in livrea? A fronte di quale tipo di attività di interesse collettivo? Cos’altro si potrebbe to - è dipinta come un gesto di “libertà”. Mentre la parola “democrazia” è diven- fare con quelle stesse risorse sperperate in spregio totale della precarietà economica strutturale in cui vivono ormai tata la maschera di un’oligarchia. La parola “cambiare”, invece, nell’ottica della quotidianamente milioni di italiani? Peraltro, se lo Stato avesse acquisito direttamente gli immobili che affitta per distruzione significa abolizione (lo statuto dei lavoratori, ad esempio). In questa gli uffici dei parlamentari, avrebbe risparmiato in modo consistente, ma naturalmente, in questo caso, e solo in furia reazionaria anche il tempo subisce i colpi della cancellazione. La linea del questo caso, spendere il doppio o il triplo di quel che si potrebbe non è un problema. Le risorse, per questo, ci sono. tempo deve essere abolita. Il ’68 e il ’77 vengono presi di mira quali archetipi Bene, è questo qui lo Stato che ci dice che i soldi per la cultura (e per tante altre cose) sono finiti e che bisogna del tempo della protesta. Esempi di tempo collettivo antagonista al capitalismo, tagliare, sempre e comunque, non importa di quale progetto o attività culturale si parli. Sono quelle stesse istituzioni da condannare. La distruzione è un’azione contro la storia. Non molto tempo che per se stesse riescono ad assorbire risorse al di là di ogni ragionevolezza, al di là di ogni criterio di mercato. fa, quando si conquistavano paesi e popoli si abbattevano i campanili con i loro Quelle istituzioni che quando parlano di tagli, di sacrifici, di contorte quanto improbabili razionalizzazioni della spesa orologi. Oggi è sufficiente una trasmissione che manipola la storia e ne rovescia pubblica aggiungono sempre una postilla muta ma eloquente: “esclusi i presenti”. Ed è questo inverecondo spettacolo i fatti. Ma, affinché la distruzione faccia il suo corso, è necessario concentrarsi di irresponsabilità istituzionale il perfetto rispecchiamento di quel clima di stagnazione, di mancanza assoluta di sul quotidiano. E lì che la memoria collettiva è aggredita pezzo per pezzo, ren- coraggio e di prospettive che confina l’Italia in un umiliante ruolo da osservatore inebetito, mentre altri rievocano con dendola inutilizzabile e dunque superflua. Si cancella il bene pubblico - il paesag- entusiasmo la sua stessa identità culturale passata, ne prendono in mano il testimone, danno ad essa nuova vita e gio, ad esempio - a vantaggio dei campi di concentramento del consumo, gli nuovo significato. Quell’Italia inebetita, per parte sua, considera la propria cultura soltanto un peso inutile da tagliare. ipermercati. E così di seguito. E se alla luce degli scandali dei politici e delle lobby Ancora pochi anni e questo processo di disfacimento diverrà praticamente irreversibile. Bisogna fare qualcosa. Non affaristiche che li sostengono lo spiraglio di una rivolta sociale è lontana, questa si può essere complici di questo scempio, nemmeno involontariamente. Non ci può essere alcuna scusante, alcuna opera di distruzione vorrà dire che è riuscita nel suo intento. Forse siamo figure invocazione di buona fede. Si può soltanto decidere da che parte stare. E agire di conseguenza. postume di un racconto di Kafka dove il Messia non verrà che quando non sarà più necessario: non il giorno del Giudizio, ma il giorno dopo. pier luigi sacco pro-rettore alla comunicazione e all’editoria e direttore del dipartimento marcello faletra delle arti e del disegno industriale - università iuav - venezia saggista e redattore di cyberzone 8speednews

Imperatori dell’arte. A Merano nuovo art hotel gea diario per immagini di gea casolaro La zona è una delle più ricche, quanto a strutture del ge- nere, e una delle più note e attive – il Nerocubo Hotel, a Rovereto - la si intravede già pas- sando sulla A22, verso il Brennero. Ora alla schiera degli art hotel trentini e altoatesini si aggiunge un nuovo tassello, l’Imperialart di Merano, allestito con la collaborazione di kunst Meran/o arte. Un progetto che ha messo insieme l’architettura con l’arte contemporanea, per il quale il proprie- tario Alfred Strohmer e l’architetto Harald Stuppner hanno chiamato alcuni dei più importati artisti meranesi, per personalizzare ognuna delle 11 camere e gli spazi comuni. Dalla proposta concettuale di Ulrich Egger, con un gioco realizzato con differenti materiali e video- immagini, al suo confronto con la memoria dei luoghi di Elisabeth Hölzl, fino all’indagare sulla densità, la struttura fisica e la luminosità dei cristalli di Marcello Jori. www.imperialart.it Il nuovo logo di Roma? Una zuppa inglese… Dal cetriolo alla zuppa inglese. Ovvero, l’anno zero della comunica- zione, per l’Italia. Sì, perché quello del famigerato logo “Italia” - da Exibart efficacemente ribattezzato appunto cetriolo - poteva essere un incidente, seppur grave: ma ora arriva una conferma, e ormai la situazione pare davve- ro irreparabile. Cambia amministrazione, non cambia musica: stavolta Malakoff 2010 il committente è il Co- mune di Roma, che per la ricerca del suo nuovo Inaugurato a Roma il museo come Botto & Bruno, Stefano Cagol, Nicola Gobbetto, Kensuke Koi- “brand caratteristico, della rinnovata Accademia d’Egitto ke, ZimmerFrei. Anche questi video sono stati caricati su YouTube, in simbolo di tradizione e di un canale specifico riferito alla mostra. È il primo museo di Roma futuro” ha indetto addirit- padovacultura.padovanet.it dedicato all’antica civiltà tura un concorso nazio- egizia, con pezzi unici e nale di idee. Ecco il re- Geo&Geo e Art News: l’arte in tv di grande valore, come sponso: vincitore è risultato il progetto dell’agenzia torinese Mediape- I segreti della natura all’interno dei più famosi dipinti della storia, rac- la statua di Chefren o la ople, per “la forza del richiamo alla tradizione classica, evidente tanto contati da un critico d’arte nei messaggi che fin dall’antichità comuni- grande testa di Akhena- nella ricca iconografia del capitello quanto nello slancio della colonna cavano all’interno di affreschi, dipinti e sculture. Dove? In televisione, ton. Un piccolo ma prezio- sovrastata da una stilizzazione della leggendaria Lupa”. La realtà ci che ogni tanto si risveglia dal suo scoraggiante torpore culturale con so cammeo, circa 300 mq che ospitano una cinquantina di reperti, pare tristemente diversa: un’immagine di una banalità sconcertante, qualche piacevole sorpresa. La prima riguarda appunto Geo&Geo, allestiti con grande gusto e attenzione alle più moderne tecniche mu- che non risponde a nessunissima regola chiave della comunicazione noto contenitore curato su Rai Tre da Sveva Sagramola, che per il seologiche. Parliamo del Museo della rinnovata Accademia d’Egitto, la visuale, prima su tutte la riconoscibilità, la leggibilità. Segni slegati, nuovo spazio dedica- cui inaugurazione si è trasformata in un vero e proprio vertice interna- “pesi” squilibrati, look ben peggiore della peggiore clip art di Word, to all’arte ha chiamato zionale, con la presenza del Presidente Mubarak accolto dal premier un risultato che - anche per i colori - fa pensare a una cucchiaiata di Costantino D’Orazio, Berlusconi. La struttura è stata inaugurata al termine di una serie di zuppa inglese... già habitué di Radio Tre lavori che hanno portato al completo rifacimento degli interni dell’edi- www.comune.roma.it e ora “prestato” alla tv. ficio e della facciata esterna. Oltre al nuovo museo, ora l’Accademia Le altre giungono da Art - l’unica accademia araba e africana della Capitale - potrà disporre Giacinto di Pietrantonio: News, il magazine set- anche di una sala teatro e cinema. “Cura dimagrante per Miart 2011" timanale di Rai Educa- www.egyptianacademyinrome.com “Novità? Beh, la prima è pratica, la fiera si terrà su un unico piano, tional che si occupa di sia per il moderno che per il contemporaneo, così da evitare ai vi- arte e cultura. Su tutte, lo spostamento del programma dalla consueta sitatori i continui saliscendi. Poi stiamo lavorando su una selezione L’arte su YouTube? fascia oraria del mattino al pomeriggio del sabato di Rai Tre. Debutto qualitativamente sempre più rigida delle gallerie. Che sicuramente Art//Tube, of course. per il “noir” d’arte, con alcuni fra i più importanti scrittori italiani specia- saranno di meno...”. Manca ancora tanto tempo, a Miart 2011, eppu- Quali sono i caratteri della nuova estetica della bassa definizione? lizzati nel giallo d’autore chiamati a scrivere per Art News il racconto re qualche anticipazione riusciamo a ottenerla. Ad affidarcele - anzi, Come stanno reagendo gli artisti di fronte a questo fenomeno plane- di un crimine legato al mondo della cultura e dell’arte. Altra novità la gliele abbiamo proprio strappate... - è Giacinto di Pietrantonio, da due tario? Il concetto di arte ne risulterà mutato? Quali sono i mutamenti scenografia del programma: la tradizionale rubrica The Making Of si anni curatore del settore Contemporaneo della fiera milanese Siamo“ cui è soggetta la creatività, oggi che una moltitudine di dilettanti pos- trasferisce, infatti, nello studio di Art News: un artista al lavoro realiz- molto soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo a Miart”, ha detto siede un formidabile strumento di visibilità e partecipazione, quale il za in ogni puntata un’opera d’arte in diretta, dalla pittura alla scultura riferendosi anche a Donatella Volontè, curatore del settore Moderno. sito internet YouTube? A queste domande vuole dare una risposta alle installazioni. Nuovi prestigiosi arrivi anche fra i collaboratori, da “Certo, è inutile negare che sulla fiera pesa almeno un decennio di Art//Tube. L’arte alla prova della creatività amatoriale, che a Padova Claudio Strinati, già soprintendente al Polo Museale Romano, ad An- gestione incerta, che aveva allontanato molte gallerie importanti che presenta una selezione di 100 video amatoriali, scelti in base alla tonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ai critici e curatori Deme- ora stanno tornando. Vogliamo fare una grande fiera a Milano, che loro qualità creativa da un gruppo di studenti universitari di ambito trio Paparoni e Cristiana Perrella, tutti impegnati nel racconto di opere resta la capitale del mercato dell’arte italiano”. artistico. Altre 5 videoproiezioni mostrano al pubblico altrettanti video e personaggi dell’arte classica e contemporanea. www.miart.it appositamente commissionati ad artisti di fama ormai internazionale www.geo.rai.it / www.artnews.rai.it

stralciodiprova synestesie RITALS DANS LA VILLE LUMIÈRE di marco enrico giacomelli

Un gruppo di sbirri della criminale che fanno capo a quel Quai des Orfèvres che non può non riportare alla mente leggendari personaggi letterari come il commissario Maigret. Però qui siamo ben distanti dalle atmosfere pensose e malinconiche di Simenon. Il ritmo è ben più serrato, hollywoodiano quasi, da film d’azione. Anche se non mancano gli spazi, sulla pagina, per riflettere con maggior calma. Eh sì, perché Les italiens, nel primo e omonimo libro della serie firmata dal grafico torinese Enrico Pandiani, hanno avuto a che fare con una ricca transessuale, tipologia umana che certo non rientrava nella loro “normalità”. Anche e soprattutto perché si trattava di un’artista di successo, con le idee piuttosto chiare: “Quando il lavoro diventa davvero duro e mi prende la tentazione di smettere, ho sempre una specie di allucinazione. Vedo David Hockney seduto là nell’ombra, che mi guarda e mi incoraggia”. Appena il tempo per ricalibrare i propri pregiudizi e arriva una seconda sonora mazzata.Troppo piombo, anche per dei duri come loro. Nient’affatto avvezzi a cenare al Georges, al sesto piano del Beaubourg, e nemmeno a bazzicare dalle parti di Saint-Sulpice, Bill Woodrow - Long Distance Information - 1983 - tecnica mista dove “tutto è first choice, i negozi, i caffè, le gallerie d’arte”... British Council, Roma Enrico Pandiani, Troppo piombo, Instar, Torino 2010 collezione permanente dopo aver guardato bene, molto bene, quest’opera arte e letteratura? continuano sul blog .::raccolta differenziata::. all'indirizzo me.giacomelli.blog.exibart.com vai alla rubrica Synestesie a pag. 24

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Scuola Ceretto. Prenderà il via invece a Pa- a Londra dal Royal Institute of British Architects, consegnano Zaha Nel cuneese l’art hotel Alter lazzo Grassi il 4 giugno, in Hadid e il Maxxi alla storia. Assegnando loro la vittoria nell’edizione concomitanza con l’apertu- 2010, su un lotto di agguerriti finalisti che comprendeva l’Ashmole- Da quelle parti, nel cuneese, la tradi- ra della 54. Biennale di Arti an Museum di Oxford, di Rick Mather, il Neues Museum di Berlino, zione più forte è quella che sposa arte Visive, la mostra Il Mondo vi di David Chipperfield e Julian Harrap, il Bateman’s Row di Londra e ristorazione, grazie soprattutto alle appartiene, che proporrà un (Theis and Khan), la Christ’s College School di Guildford (DSDHA), scommesse dell’illuminata famiglia Ce- diverso punto di vista, “met- la Clapham Manor Primary School di Londra (dRMM). Al quarto ten- retto, che a questo ha dedicato due noti tendo in discussione i limiti tativo, l’architetto anglo-iracheno si aggiudica così il premio - dotato art-ristoranti ad Alba, La Piola e Piazza tradizionali della geografia e di 20mila sterline -, unanimemente riconosciuto come una sorta di Duomo. Ora, un po’ più a ovest, giun- dell’arte e il nostro rapporto tra l’‘altro’ e il mondo”. Una quarantina gli Nobel per l’Architettura, anche se limitato a opere costruite o proget- ge una nuova iniziativa che sposta il artisti presenti, provenienti da 20 Paesi, con una selezione di opere tate in Inghilterra. tiro sull’ospitalità, con la presentazione la maggior parte delle quali mai mostrate nelle precedenti esposizioni www.maxxi.beniculturali.it della nuova collezione di opere d’arte della Collezione François Pinault. “Due esposizioni che propongono contemporanea dell’Alter Hotel di Bar- due punti di vista specifici e complementari sull’arte come forza visio- Un cyber-Pollock personale? ge. Il tour parte dalla hall, con un’opera naria”, ha dichiarato Pinault. “Le scelte di Caroline Bourgeois testi- Ci pensano Manetas e l’iPad su carta di Sergio Ragalzi, fino alla sala moniano la straordinaria capacità degli artisti di esplorare il rapporto È un sito popolarissimo, lettura, fra cataloghi e libri d’arte, con un quadreria che è il cuore con i nostri stessi interrogativi e la nostra relazione con gli altri”. E tanto che qualche anno della collezione: disegni su carta di piccole dimensioni compongono per le prossime mostre, auguriamoci di non dovere attendere altri fa Time Magazine lo in- la parete, con artisti di generazioni differenti fra cui Aldo Mondino, due anni... serì nella sua classifica Luigi Mainolfi, Marco Gastini, Salvatore Astore e Valerio Berruti. Lo www.palazzograssi.it dei 50 Coolest Websi- scalone che porta agli altri piani presenta poi due opere ad acrilico su tes, primo fra i siti art cartone di Bartolomeo Migliore, e anche le camere sono tutte piccole Al Maxxi il RIBA Stirling Prize oriented. Parliamo di gallerie da scoprire. “Un pezzo di architettura ma- jacksonpollock.org, la www.alterhotel.it tura. Un luogo di percorsi e pagina internet creata itinerari. La quintessenza del dall’artista greco-italiano Parte l’era Bethenod: ecco i programmi costante tentativo di creare un Miltos Manetas, che permette a tutti di trasformarsi in Jackson Pol- Dalla François Pinault Foundation, due grandi mostre affidate en- paesaggio, una serie di spazi lock, creando il proprio dripping personalizzato con il mouse. Ora arri- trambe alla curatela di Caroline Bourgeois, che segnano l’esordio di cavernosi disegnata con una va immancabile l’aggiornamento, che “trasporta” l’applicazione sull’i- Martin Bethenod alla direzione. A Punta della Dogana, il 10 aprile linea libera, vagante. L’opera Pad: completamente ridisegnato per il display ad alta risoluzione del aprirà Elogio del Dubbio, una raccolta di opere storiche e nuove pro- risultante, piuttosto che indicare tablet e ottimizzato per le sue prestazioni, RandomPollock permette duzioni con una ventina di artisti che indagano “la sfera del turba- percorsi predeterminati, offre al visitatore il senso dell’esplorazione. anche di salvare e condividere i “dipinti” su Facebook e numerosi mento, la messa in discussione delle certezze in tema di identità, Forse è suo miglior progetto di sempre”. Con queste parole, i giudi- social network. il rapporto tra la dimensione intima, personale e quella dell’opera”. ci dello Stirling Prize, il prestigioso premio di architettura assegnato ineenltd.com/randompollock

più schiettamente dimostrativa, che DIGITUS IMPUDICUS non ha nulla a che fare con la ricerca Ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori sull’ormai celeberrimo “dito” di Cattelan in Piazza Affari. Per non dire delle di una configurazione psicologica del polemiche e degli scontri che hanno preceduto l’inaugurazione della mostra. Ma sinora nessuno aveva contestualizzato soggetto nella materia. Il frammento quel medio nella storia dell’arte. Lo ha fatto Giovanni Lista, di cui pubblichiamo alcuni estratti dall’editoriale che uscirà anatomico non viene imitato, ripro- sul prossimo numero di “Ligeia”... dotto o psicologizzato, ma ingigantito nelle dimensioni, sistematicamente La mostra milanese di Maurizio Cat- glio anatomico isolato e ingigantito, moltiplicato nella volumetria e nelle telan presenta solo tre opere ma è senz’altro riferimento alla psicologia proporzioni per sovradimensionare i quanto basta per illustrare ciò che e al corpo umano, come avviene in riflessi che si producono naturalmen- caratterizza la sua ricerca: la volon- scultura. A partire dal XVII secolo, te sulla superficie dei dettagli corpo- tà di giocare provocatoriamente con i numerosi giovani dell’aristocrazia rei, la luce sulla pelle, la porosità dei lo straniamento della coscienza, con europea giunti in Italia per perfezio- tessuti, la trama dell’epidermide, gli la manipolazione della percezione nare la loro educazione a seguito del effetti plastici della struttura anato- e dell’illusione, operando attraver- Grand Tour, vengono a contatto con mica in sé, con il risultato di valoriz- so la collocazione di forme comuni i capolavori della scultura romana zare tali elementi in modo inedito, dell’immaginario collettivo all’interno e dalla pittura rinascimentale. Tra come componenti plastiche e risorse di contesti impropri, sorprendenti o questi, Jean Isidore Grandville, di- formali indipendenti. incongruenti. segnatore, caricaturista e litografo Un collegamento tematico immedia- Affinché questo processo di deviazio- ottocentesco, è certamente colpito a to permette comunque di associare ne del senso si compia e si produca Roma, in particolare, dal gigantismo la tavola di Grandville al pollice teso uno straniamento brutale, un urto monumentale e dal gesto della mano di César e alla scultura esposta a della coscienza collettiva, Cattelan di Costantino. Piazza Affari da Cattelan. Nella vi- ha bisogno di appellarsi a contenuti Nel 1844, immaginando, in Un au- sione satirica del caricaturista, il noti dell’immaginario, a forme sim- tre monde, un universo visionario e sovradimensionamento del dito appa- boliche che siano immediatamente onirico creato da tre spregiudica- re dotato di un pregnante spessore riconoscibili prima di essere deviate ti demiurghi e popolato da animali simbolico. Nell’ingrandimento plasti- in una zona non ortodossa dell’inter- antropomorfizzati, uomini zoomorfi co di César, il dito è un importante pretazione e capovolte in qualcosa di e oggetti animati colti in situazioni spunto di riflessione autoreferenziale non più intelligibile, fino a disgregarsi illogiche al limite del surrealismo, sulla scultura. Nel caso di Cattelan, in una deriva del significato o in un Grandville concepisce un gigantesco il legame si stabilisce nel segno del immaginario perturbante perché non colo a.C. ne Le nuvole di Aristofane, sfolgorante del marmo di Carrara, pollice umano posto su un piedistallo gigantismo monumentale e del rea- simbolizzato. e in seguito nella letteratura latina dall’imponenza delle proporzioni, dal da scultore e lavorato da un martello lismo anatomico, seppur adottati e Nel caso della controversa opera del I secolo d.C., definito digitus me- gigantismo del dettaglio anatomico da pietra che impugna uno scalpello declinati con finalità diversa. esposta in piazza Affari, Cattelan ha dius da Quintiliano, digitus infamis delle vene, dall’intenzione imperativa [nell’immagine]. In una prospettiva La disamina dei riferimenti figurativi puntato il suo dito medio contro il da Persio Flacco, digitus impudicus e diretta del gesto stesso. satirica e anti-accademica, la ta- da cui proviene, nel campo della scul- cuore pulsante della Milano capitali- da Marziale. In ciascuno dei casi, il La solennità straniante che emana vola costruisce un discorso meta- tura, il gesto del digitus impudicus re- stica, il Palazzo della Borsa. Di fronte gesto dal significato fallico rivela il dalla scultura emerge prepotente- linguistico sull’arte stessa. Grandville alizzato da Cattelan lascia emergere allo stupore dei passanti curiosi e proprio valore di insulto, ma più pre- mente anche dal contrasto fra lo sti- rappresenta sul piedistallo il pollice una vera e propria evoluzione che è nell’andirivieni degli affaristi, l’artista cisamente di una contro-aggressione le dell’opera e quello del luogo scelto come dito d’opposizione, cioè, in ul- contemporaneamente antropologica padovano ha inaugurato L.O.V.E., un rivolta a qualcuno che ha preceden- per l’installazione. Piazza Affari, infat- tima analisi, lo strumento operativo ed estetica, rispecchiando una paral- monumento che consta in un’enorme temente attaccato o provocato, a cui ti, è uno degli scenari architettonici primario dell’homo faber, dunque la lela modificazione delle strutture sim- mano con quattro dita mozzate, tran- si risponde portando in primo piano, più coerenti della città, realizzato condizione necessaria della scultura boliche e dei processi comunicativi. ne il medio, eretto verso l’alto. simbolicamente, la parte più rappre- nel 1932 da Giovanni Mezzanotte, e dell’arte in genere. Dopo uno svuotamento simbolico del In realtà non si tratta del ricorso sic sentativa della propria aggressività. esponente del cosiddetto Novecento Il termine di congiunzione fra il pollice gesto e la sua naturalizzazione in un et simpliciter a un gesto particolar- In altre parole, il digitus impudicus milanese, movimento architettoni- di Grandville e il dito medio di Cattelan topos comunicativo comune, si as- mente incisivo della comunicazione di Cattelan, allude senza mezzi ter- co di “ritorno all’ordine” che, a dif- è individuabile in un’opera che asso- siste a una rifunzionalizzazione della volgare moderna. Cattelan costrui- mini a una situazione di carattere ferenza di quello in atto nella coeva cia gigantismo monumentale, plasti- parte in sé e non più dell’atto: è il sce un’invettiva gestuale dotata di erotico-sessuale, descrivendo in tal Roma mussoliniana di Piacentini e cità moderna e senso dell’installazio- dito come forma plastica e non più un valore simbolico pregnante, in cui modo sia l’azione di sopraffazione Morpurgo, non guardava allo stile ne performativa: Le Pouce realizzato come simbolo, che catalizza l’atten- confluisce una sintesi formale post- e violenza sociale attuata dal capi- monumentale dell’impero romano, nel 1965 da César. Diversamente zione, tanto da diventare oggetto di moderna del digitus impudicus d’a- talismo moderno sulla società, sia ma reinterpretava il neoclassicismo dal tono sarcastico con cui Grandville un neo-monumentalismo rivisitato. scendenza greco-latina, un simbolo la contro-risposta simbolica con cui lombardo di matrice asburgica di ricorre all’ingrandimento di un polli- Simbolizzato, de-simbolizzato e nuo- che ha conosciuto una lunga evolu- la società può reagire all’economia Quarenghi, Pollak e Piermarini, ce come soggetto scultoreo, César vamente simbolizzato, il digitus arriva zione semantica in seno alla storia di mercato. La carica comunicativa diffusosi fino alle sponde di San Pie- utilizza il sovradimensionamento del così alla versione di Cattelan, la tap- dell’arte. dell’opera acquisisce anche maggior troburgo, a cavallo fra il XVIII e XIX particolare anatomico per dilatare pa più attuale di questa evoluzione, In termini di microstoria sociologica, vigore dal fatto che la scultura, con secolo. al massimo le proprietà mimetiche nella quale si attua una convergenza infatti, l’atto di mostrare il dorso della le dita tronche e non ripiegate, come Il tema del dito puntato conosce un della scultura, per amplificarle ed dell’intenzionalità estetica e simbolica mano con il dito medio esteso e le nel vero digitus impudicus, riveste lungo sviluppo in pittura, dal San Gio- esaltarle, mostrando un’attenzione in quella di un’arte politica di rifiuto. altre dita chiuse, appare nella comu- un aspetto trionfalmente monumen- vanni Battista di Leonardo da Vinci per il dettaglio corporeo che riman- nicazione gestuale fin dall’antichità. Il tale, dato dalla gravità delle forme a L’Apparition di Moreau. Ma non da all’approccio di Rodin, ma se ne gesto è documentato già nel IV se- e dei volumi, dall’imporsi materico e ha mai la forza espressiva del detta- allontana subito per un’intenzionalità [giovanni lista]

12speednews nuovinuovinuovi dall’archivio docva by careof & viafarini annotazioni di milovan farronato

ALESSANDRO ZUEK SIMONETTI OLGA SCHIGAL SILVIA IDILI Le prime fotografie che ho visto di Zuek Simonetti erano collegate Ho conosciuto Olga a Münster, alla Kunstaka- Idili rincorre una pittura a soggetto in tele sempre al backstage della performance di Nico Vascellari a Viafarini. Da me demie. L’ho rivista a Milano. Era in Erasmus alla e comunque delle stesse dimensioni. Fino ad ora. medesimo curata. Anche per lui - come per l’Alessandro (Di Giam- sempre procrastinata Grande Brera. Pensavo Dichiara di voler ampliare la gamma di possibilità. pietro) della puntata precedente - l’idea di essere di fronte a una fuggisse e invece a distanza di un anno è tornata Ma l’asserzione pronunciata a labbra serrate mi ricerca prettamente ed esclusivamente fotografica... fino a quan- a presentarmi gli aggiornamenti del suo lavoro. perplime. Ad ogni modo, il formato è una delle va- do, e torniamo in seno all’attività espositiva di Viafarini, durante La Risiede stabilmente nella fredda capitale lom- rie ricorrenze. Il cielo è sempre viola, il pavimento Fioritura del Bambù viene presentata la serie Shame on You!: fogli barda. Non so se il cielo plumbeo giova alla sua è sempre verde! Delle fiabe conserva la tragedia. Il di carta variamente istoriati raccolti a NY, in cui piccoli furti vengo- ricerca, ma di certo le ha portato malinconia e il macabro si stempera in luoghi possibilmente arca- no esposti a pubblico ludibrio nelle bacheche dei negozi stessi. Un desiderio di tornare poeticamente a rivisitare il dici, da idillio strozzato. Le scene ritratte all’imbru- cane che si morde la coda. Il furto della merce nel supermercato, il suo paesaggio infantile. Heimat e sradicamento nire presentano cervi e cerbiatti con strane prote- conseguente furto della privacy (sempre e comunque) da parte del- sembrano essere gli ingredienti caratterizzanti si o gruppi di figure accatastate. C’è claustrofobia, la parte lesa, e quindi l’appropriazione dell’artista.... Evoluzione in- le più recenti sculture e installazioni. forse anche incubo, e tuttavia mi viene simpatica- teressante. Ho perso le tracce di Alessandro, credo sia rimasto a NY. mente da sorridere. Nata nel 1980 a Ischimbai (Russia), vive a Milano Nato nel 1977 a Bassano del Grappa, vive a New York Yellow egg in a boat, 2006 Nata nel 1982 a Cagliari, vive a Milano Shame on You n. 01, 2009 legno, styrofoam, gesso colorato, Proiezione, 2010 inkjet su carta, tecnica mista, cm 21,6x28 cm 64x63x195 dipinto, cm 20x30

LES ITALIENS Cervelli in fuga. Inaugurato negli Usa il Vignelli Center for Design Studies Un nugolo ben nutrito di artisti italiani. Quelli della “generazione post-Cattelan”. Una quarantina di Cervelli in fuga, anzi, ormai fuggi- giovani (e meno giovani) virgulti del Belpaese. Che si ritrovano tutti insieme in quel di Grenoble, invi- ti da tanti anni. Non risparmia - e tati per una grande collettiva allo storico Magasin. Quando vedere le cose con un certo distacco è non ha mai risparmiato - l’ambito piuttosto utile... della creatività, questo male en- demico molto italiano, che vede sto il noto aplomb d’ol- servare un panorama avulso dal suo (pre- personaggi in cerca di spazi e tralpe, ma il concetto sunto) contesto. Un metodo proficuo per sostegno alle loro idee andare a è chiaro. In specie se, poterne cogliere motivi dominanti e detta- cercarli fuori dalle patrie frontie- come fa monsieur le gli, flussi ed eccentricità. Per poi rimette- re. Personaggi come Massimo directeur, si prosegue re quello stesso panorama al suo posto, e Lella Vignelli, prestigiosi designer internazionali milanesi di origini sottolineando - fra i ma con gli occhi arricchiti da una griglia ma ormai a New York da oltre quarant’anni. Autori - giusto per citare primi tratti distintivi ermeneutica più sfaccettata e rigorosa. qualcuno dei loro moltissimi successi - della segnaletica della metro- di questa scena - la politana di New York, delle corporate identity di aziende come Xerox e profonda politicizzazio- [marco enrico giacomelli] American Airlines, dei packaging program per Bloomingdales e Saks ne di molti dei lavori Fifth Avenue. Ora la loro opera trova uno spazio di documentazione (e delle progettualità) info e studio con la recente inaugurazione, presso il Rochester Institute of in mostra. Un piglio Technology, del Vignelli Center for Design Studies, un archivio di oltre che innanzitutto - ed è fino al 2 gennaio quarant’anni di carriera. Immancabile l’interrogativo: perché Milano, ancora Aupetitallot a SI - Sindrome Italiana sempre alla ricerca di qualcosa che polarizzi le attenzioni e gli sforzi dichiararlo - è presso- a cura di Yves Aupetitallot in coll. con sul fronte del contemporaneo, anche in chiave Expo 2015, non ha sa- Uno spazio e un’attenzione tale rivolti alla ché assente in Francia, e soprattutto che Inge Linder-Gaillard e Veronica Valentini puto attrarre questi suoi “figliol prodighi” tanto celebrati oltreoceano? “giovane creazione italiana” non li si vede- non diviene mai didascalico, ossia utilizza artisti in mostra: www.vignelli.com va da tempo. Non solo all’estero, ma pure strumenti eminentemente artistici per Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, in Italia. Forse perché nel nostro Paese proporre riflessioni socio-politiche. Il che Salvatore Arancio, Francesco Arena, sarebbe stato più difficile trascendere è un bel complimento, ancora. Rosa Barba, Francesco Barocco, Da Jean Clair a Norman Rosenthal, - com’è stato fatto, almeno in parte, in Aupetitallot chiude la sua presentazione Rossella Biscotti, Lupo Borgonovo, nuovo comitato scientifico al Palaexpo questa occasione (e ci riferiamo in par- sottolineando come sia forse più facile Alex Cecchetti, Danilo Correale, “Abbiamo sentito l’esigenza di avere un respiro più ampio, più inter- ticolare alla mostra) - da parrocchie e essere italiani all’estero piuttosto che in Rä Di Martino, Patrizio Di Massimo, nazionale”. Anche perché, dopo l’uscita di Ida Gianelli, manca anche “circoli chiusi”, per citare Jonathan Coe. patria. E non è un discorso valido soltanto Lara Favaretto, Luca Francesconi, quello nazionale, verrebbe da chiosare: queste parole sono infatti di Perché dunque Grenoble, il suo Magasin per i nostri artisti, se è vero che il me- Linda Fregni Nagler, Christian Frosi, Emmanuele Emanuele, Presidente dell’Azienda Speciale Palaex- e il suo storico direttore Yves Aupetitallot desimo (o quasi il medesimo) discorso è Giuseppe Gabellone, Martino Gamper, po, che così annuncia la nomina del nuovo comitato scientifico del si sono dedicati con tanto “accanimento” valido per i francesi, ad esempio quando Francesco Gennari, Piero Golia, Palazzo delle Esposizioni di Roma. Istituzione attualmente priva di alla scena italiana? Alcune risposte le giungono a Villa Medici a Roma. Da parte Sabina Grasso, Massimo Grimaldi, una “guida artistica”, visto che la ex direttrice del Castello di Rivo- ha fornite lo stesso Aupetitallot, citando dei visitatori italiani, siano essi “addetti ai Renato Leotta, Claudia Losi, li, pur rivestendo il ruolo di Presidente, garantiva pure la linea delle innanzitutto i legami storici e sociali di lavori” o pubblico più genericamente inte- Marzia Migliora, Seb Patane, scelte, buone o meno che siano state. Il nuovo comitato comunque Grenoble con l’Italia (la città era sotto il so, l’occasione è dunque piuttosto ghiot- Pennacchio Argentato, Diego Perrone, sarà composto da personaggi di indubbia caratura, da Jean Clair a dominio dei Savoia e tuttora vi abitano cir- ta: a Grenoble si ha la possibilità di veder Paola Pivi, Riccardo Previdi, Pietro Michael Peppiatt, Norman Rosenthal, Giorgio Van Straten, Umberto ca 20mila persone con origini italiane), e riunito un buon numero di “creatori” più o Roccasalva, Matteo Rubbi, Andrea Sala, Croppi, Fabio Isman. Ai quali vanno aggiunti due membri di diritto, poi il fatto che, almeno ai suoi occhi, la meno affermati, e di farlo con una certa Manuel Scano, Marinella Senatore, ovvero il presidente e il direttore generale dell’Azienda Speciale Pa- nostra è una realtà tra le più frizzanti e distanza critica. Ed è questo il punto. Giulio Squillacciotti, Alberto Tadiello, laexpo, rispettivamente, Emmanuele Emanuele e Mario De Simoni. propositive, almeno in Europa. Certo, di rilievi se ne potrebbero fare. Si Santo Tolone, Luca Trevisani, Patrick Qualche osservazione? Nulla da eccepire in senso assoluto, si tratta Ecco, l’Europa (e gli Stati Uniti, e la Cina). potrebbe obiettare che alcune sezioni del- Tuttofuoco, Nico Vascellari, di scelte di grande prestigio. Però salta all’occhio la mancanza di fi- Sì perché, fa notare Aupetitallot ai gior- la mostra sono troppo affollate. Che alcu- Francesco Vezzoli gure di impronta manageriale, e di qualcuno che garantisca il lato più nalisti suoi concittadini, molti di questi ni lavori sono forse poco rappresentativi Magasin strettamente contemporaneo, dando un minimo di continuità con l’era 40 giovani artisti italiani hanno studiato dell’operato del singolo artista. Che forse 155, Cours Berriat - 38100 Grenoble Gianelli. Fra i libri più famosi di Clair, e valga da simbolo, c’è Critica all’estero, vivono all’estero, lavorano con sarebbe stato preferibile non includere da martedì a domenica ore 14-19 della modernità. Nel comunicare le nomine, Emanuele ha inoltre an- gallerie straniere. Insomma, sono tanto nomi come quello di Vezzoli, soprattutto intero euro 3,50; ridotto euro 2 nunciato il progetto per il 2013 di una serie di esposizioni che inda- più italiani - ed è un complimento - quanto se l’opera scelta a rappresentarlo non è tel. +33 0476219584 gheranno lo sviluppo dell’arte e della cultura nel Novecento in quattro più non restano in Italia. Ed è un po’ il certo di quelle memorabili. Ma sono det- [email protected] città: Londra, Parigi, Berlino e Roma. refrain dei cervelli in fuga, non palesato vi- tagli. Quel che conta è la possibilità di os- www.magasin-cnac.org www.palaexpo.it

14 speednews L’EMERGENZA? è UN SEÑALES ROJAS Roma mobilitata per il progetto IILA-Fondazione Volume. L'iniziativa ideata da Patricia Rivadeneira si presenta in versione allargata. E coinvolge molte gallerie e spazi culturali romani, con mostre e performance. Per una serata collettiva...

La prima edizione, nella sola sede ro- dalla relazione tra le realtà culturali cio trasversale al concetto di allarme to di network: grazie a una mappa Apart. Un progetto condiviso diretta- mana dell’Istituto Italo-Latino Ameri- romane e si ampli nella creazione di sociale, si concentra in particolare realizzata per l’occasione, il pubblico mente anche da Exibart, media part- cano, servì quasi da “prova generale” una piattaforma dibattimentale, per sulla prospettiva del debole, costret- seguirà un percorso tematico che si ner dell’evento insieme a Ram - Radio per un’idea di ben più grande respiro. riaffermare la funzione sociale dell’ar- to a divincolarsi tra oppressione, pre- snoderà lungo le vie del centro sto- Arte Mobile. Ora Señales Rojas, progetto ideato e te”. Nucleo centrale della manifesta- giudizio, aggressione fi e giochi di rico di Roma, interessando princi- curato da Patricia Rivadeneira, se- zione resta la Galleria IILA, che fi no potere. Dal canto suo, la Fondazione palmente il territorio tra campo de’ [massimo mattioli] gretario culturale dell’IILA, prova a all’11 dicembre propone la mostra Volume! propone una videoinstalla- Fiori e Trastevere. Gli spazi espositivi presentarsi in versione allargata, e collettiva Señales Rojas a cura di Pa- zione tratta dalla performance di coinvolti sono 1/9 Unosunove, Asso- con la collaborazione della Fondazio- tricia Rivadeneira, con opere di Jota Myriam Laplante dal titolo Lupus ciazione Culturale ESTHIA, Casa della ne Volume! coinvolge molte gallerie Castro (Perù), Regina Galindo (Gua- in fabula che, con riferimento alle Memoria e della Storia del Comune di info e spazi culturali romani con mostre temala), Alejandro Gómez de Tuddo favole dei fratelli Grimm, evidenzia Roma, Casa Internazionale delle Don- e performance nella costruzione di (Messico), María Rosa Jijón (Ecua- “la crudezza di una realtà apparente- ne, Federica Schiavo Gallery, Furini dall’11 novembre all’11 dicembre una serata collettiva. Si tratta di un dor), Emilio Leofreddi (Italia), Jorge mente rassicurante, in cui il confi ne Arte Contemporanea, LipanjePuntin Señales Rojas ciclo espositivo dedicato all’indagine Pineda (Repubblica Dominicana), tra vittima, carnefi ce e osservatore arte contemporanea, MLAC - Museo a cura di Patricia Rivadeneira del concetto di emergenza, per cre- Manuela Viera-Gallo (Cile), Camilo complice è illusorio”. Ma l’elemento Laboratorio di Arte Contemporanea, Sedi varie - Roma are “un tessuto connettivo che parta Yáñez (Cile). La mostra, con approc- fondamentale è comunque il proget- Studio Stefania Miscetti, The Gallery [email protected]; www.iila.org

Il cielo sopra New York. Gioni promosso Tutto nuovo! Cresce a Spoleto associate Director del New Museum Palazzo Collicola arti Visive A 37 anni, praticamente al top. Magari è un A pochi mesi dall’apertura uffi ciale del 26 giugno, si riaccendono i rifl ettori sul centro luogo comune, ma accade in America. Non d’arte Palazzo Collicola Arti Visive - Museo Carandente. Il nuovo progetto artisti- numero 69 | anno nono certo in Italia, endemicamente malata di ge- co, sotto la direzione di Gianluca Marziani, vede infatti grandi novità. A cominciare novembre - dicembre 2010 rontocrazia cronica. Accade a Massimiliano dal Collicola Caffè, la nuova caffetteria interpretata da Veronica Montanino con una DIRETToRE EDIToRIalE Massimiliano Tonelli Gioni, nominato Associate Director e Director coinvolgente installazione lungo mobili, soffi tto e pareti perimetrali. E il nuovo spa- [email protected] of Exhibitions del New Museum of Contempo- zio espositivo, Collicola Ring, dove è in corso una mostra della stessa Montanino. STaff DI DIREZIoNE Inaugurata la mostra del primo Collicola Residence, il progetto di ospitalità che vede Marco Enrico Giacomelli (vicedirettore) rary Art di New York, dove dal 2006 era Asso- Massimo Mattioli (caporedattore news) ciate Curator. Una carriera folgorante, la sua, Palazzo Collicola in collaborazione con altri musei e fondazioni per il sostegno della Claudia Giraud (caporedattore eventi) Helga Marsala (caporedattore Exibart.tv) dentro i gangli del sistema Usa come editor giovane arte italiana e internazionale. In questa prima occasione sono esposti i qua- dri di Rob Sherwood, l’autore che dentro una sala del museo ha lavorato per alcune SUPERVISIoNE per Flash Art, poi i grandi progetti a Milano con la Fondazione Nicola Trussardi, poi Anita Pepe l’ingresso al museo newyorchese, quest’anno la prestigiosa direzione della settimane estive (il progetto è supportato dalla Anna Mahler Cultural Association). Gwangju IMPaGINaZIoNE Biennale. Ora la promozione, con la mission specifi cata di controllare e dirigere l’exhi- Proseguono inoltre le acquisizioni di Collicola on the Wall, progetto a lungo raggio Alessandro Naldi bition program dell’istituzione, condurre il dipartimento curatoriale e gestirne il perso- con cui Marziani sta inserendo alcune opere permanenti su alcune pareti del museo. REDaZIoNE Dopo il gigantesco stencil di Sten & Lex, tocca ora alla pittura murale dello spagnolo Via Giuseppe Garibaldi 5 nale, defi nire le politiche per la crescita e l’evoluzione del New Museum. Chapeau! 50123 Firenze www.newmuseum.org Santiago Morilla, uno degli street artist più interessanti del momento. [email protected] www.exibart.com www.palazzocollicola.it INVIo CoMUNICaTI STaMPa Carabinieri Tpc, [email protected] Exibart prosciolta per l’inchiesta sui lilanga al comando il generale Muggeo RESPoNSaBIlE PRoDoTTI Prosciolti. Non che avessimo mai dubita- PUBBlICITaRI “Il Tpc va onorato non solo per i risultati raggiunti, ma anche perché ogni singolo Cristiana Margiacchi to dell’esito, ma ora c’è l’uffi cialità:Exibart Tel. +39 0552399766 componente dell’Arma ha gli stessi valori che sono incarnati dalla nostra storia na- - nelle persone del direttore responsabile Fax +39 06233298524 zionale”. Con queste parole il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, ha salutato [email protected] Giovanni Sighele, del direttore editoriale il generale Giovanni Nistri, che dopo quasi quattro anni ha lasciato la guida del UffICIo CoMMERCIalE Massimiliano Tonelli, del caporedatto- Fabienne Anastasio Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale, alla cui guida arriva il generale Valentina Bartarelli re Massimo Mattioli - è stata prosciolta Pasquale Muggeo. Nel corso del suo intervento, Nistri ha sottolineato le caratteristi- dall’accusa di diffamazione a mezzo DIRETToRE RESPoNSaBIlE che portanti del Comando addetto alla lotta alla contraffazione e del trafugamento Giovanni Sighele stampa, mossale dalla società National di opere d’arte, a cominciare dalla sua proiezione internazionale. “Oggi il Comando STaMPa Gallery. Il “casus belli”? I lettori più affe- CSQ - Centro Stampa Quotidiani Tpc”, ha sottolineato il generale, “è considerato dall’Unesco partner chiave nelle zionati lo ricorderanno: una nostra inchie- Via delle Industrie 6 - Erbusco (BS) iniziative di contrasto al traffi co illecito di beni culturali”. sta in più puntate relativa a una mostra dell’artista africano George Lilanga allestita a TIRaTURa 85.000 copie www.carabinieri.it Roma al Museo Andersen, rispetto alla quale raccogliemmo pareri che sostenevano DISTRIBUZIoNE PER lE EDIColE che la gran parte delle opere erano false. Ovviamente ci limitammo a riportare que- DIFFUSIONE Sembrano semi di girasole? ste opinioni terze, offrendo alla controparte - gli organizzatori della mostra, appunto CDM srl Viale Don Pasquino Borghi 172 – 00144 roma È ai WeiWei alla Turbine Hall la National Gallery - il diritto di replica, e arricchendo l’inchiesta di ulteriori riscontri GESTIONE RETE DI VENDITA E LOGISTICA PrESS-DI srl – 20090 Segrate (MI) “Quello che vedete non è ciò che si vede, e testimonianze. Tutto inutile: la società - nelle persone di Luca Faccenda e Mar- aBBoNaMENTo quello che vedete non signifi ca quello che co Parri - ci trascinò in giudizio, sostenendo di essere stata diffamata dalla nostra 8 numeri x 24 euro pensate”. L’assunto sarà anche vecchiotto, inchiesta. Ora giunge la risposta più logica e scontata, anche grazie al lavoro degli onpaper.exibart.com quasi banalmente duchampiano, ma è l’ap- ottimi avvocati Niccolò Grossi e Carlo Zaccagnini: proscioglimento. Tutto bene, dun- IN CoPERTINa Patrizio Di Massimo - Circo Massimo plicazione che è straordinaria. Come molti que? No, perché resta una grande amarezza, per due ragioni almeno. La prima, la conferma che la giustizia italiana perde tempo in casi del tutto inesistenti come que- EDITo Da degli interventi di Ai WeiWei, l’architetto- Emmi s.r.l. sto, tralasciando di occuparsi delle vere emergenze, che sono molte. La seconda? È Via Garibaldi 5 - 50123 Firenze artista cino-americano noto anche per il www.emmi.it suo impegno per i diritti civili in Cina. È lui che la nostra inchiesta metteva nel mirino non tanto gli organizzatori della mostra o PRESIDENTE infatti l’autore dell’installazione per le Unile- le opere false (o autentiche, poco cambia); noi ci rivolgevamo principalmente ai fun- Artico Gelmi di Caporiacco zionari pubblici che incautamente - o dolosamente - avevano ospitato in un museo ver Series della Turbine Hall, alla Tate Mo- aMMINISTRaToRE dern londinese. Di che si tratta? Di una letterale inondazione di quelli che sembrano pubblico una mostra su un artista che era notoriamente e da tempo al centro di di- Paolo di rocco semi di girasole, e lo sono, salvo che sono realizzati... in porcellana. Cento milioni spute sull’autenticità delle opere e sulla paternità a certifi carne l’autenticità o meno. REGISTRaZIoNE Un terreno minatissimo, insomma. Nella fattispecie ci rivolgevamo alla direttrice del presso il Tribunale di di oggetti, e - quel che è ancor più sorprendente, e che introduce una rifl essione Firenze n. 5069 del 11/06/2001 Museo Andersen, Elena Di Majo, ma soprattutto alla soprintendente della Galleria ______di “secondo livello” - non realizzati industrialmente, ma tutti pezzi unici, opera di Nazionale d’Arte Moderna - alla quale il Museo Andersen afferisce - Maria Vittoria centinaia di abili artigiani. Una installazione che però è stata subito chiusa, almeno associato: Marini Clarelli, rivolgendo loro precise e circostanziate domande. Che sono tutt’oggi temporaneamente, poiché il frantumarsi dei “semi” provocava un innalzamento di rimaste senza risposte, e probabilmente lo resteranno ancora. polveri insostenibile per i visitatori. www.museoandersen.beniculturali.it www.tate.org.uk

16 popcorn

SILVIA PETTINICCHIO Wannabee Gallery - Milano

WANNA-BANANA ingredienti

In una terrina dai bordi alti, schiacciate con una forchetta le banane 3 banane mature (ma proprio mature mature. Aggiungete lo zucchero, le uova, il burro fuso e amalgamate mature, con la buccia che comincia ad à la une la copertina d’artista raccontata dall’artista il tutto fino a che diventi una crema omogenea (ci saranno comunque i annerirsi) pezzetti di banana che la rendono un po’ grumosa). Aggiungete la farina 4 cucchiai di zucchero di canna e lavorate il composto, che deve comunque rimanere abbastanza mor- 150 gr. di farina bido. Spezzettate grossolanamente i gherigli di noce e uniteli alla pasta. 50 gr. di burro Infine aggiungete il lievito. Versate il tutto in uno stampo da plumcake 3 uova intere (ma anche la tortiera va bene) imburrato e cosparso di zucchero di una manciata di noci sgusciate canna e infornate immediatamente in forno caldo a 180° per 40 minu- 1 bustina di lievito vanigliato ti. Lasciate raffreddare, togliete la torta dallo stampo e ricopritela con e, se proprio si vuole esagerare, una cioccolato fuso a bagnomaria (non è obbligatorio, la torta è buonissima tavoletta di cioccolato fondente anche senza). galleristi ai fornelli piattoforte

Patrizio Di Massimo - Circo Massimo - 2010

Il Circo Massimo è un antico circo ro- chi è questo personaggio del mondo dell’arte? mano dedicato alle corse di cavalli e ai giochi circensi. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città di Roma: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle indovinachi... Sabine, in occasione dei giochi indetti da di laurina paperina Romolo in onore del dio Consus. La sua il personaggio dello scorso numero era Piero Manzoni prossimità all’approdo del Tevere dove, dall’antichità più remota, si svolgevano gli scambi commerciali, fece sì che il luo- go costituisse sin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre at- tività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e - di conseguenza - anche le connesse attività rituali e di socializza- zione, come giochi e gare.

invito the best Patrizio Di Massimo (Jesi, Ancona, 1983; vive ad Amsterdam dove è in re- Ha puntato tutto sull’iperrealismo la pittrice Marica Fasoli. Tanto che il cartoncino inviato sidenza presso il de-Ateliers) lavora con a casa degli invitati alla sua mostra (a cura di la galleria T293 di Napoli e Roma Luca Beatrice, presso la Fondazione Luciana ([email protected]; www.t293.it). Matalon di Milano, www.fondazionematalon. org) quasi sembrava una foto, non un dipinto, di una buca per le lettere, grazie anche alla foggia dell’invito, proprio a forma di cassetta postale. Non certo una di quelle mailbox inglesi tutte smaltate e linde, ma la tipica buca da lettere italiana, graffitata, malconcia e piena di affissioni abusive. Con tanto di citazione social- ironica di una “laureata in fisica nucleare cerca urgentemente lavoro come baby sitter”...

prendi l’arte e mettila da parte

Perino & Vele, se le cose si mettono male...

“Passeremo intere giornate al bar dello sport con i ‘vecchi’ amici”

18 speednews

Benvenuti in Idiocracy. Idiocracy si intitolava un sbattere ogni giorno le più insulse e triviali intercettazioni Larry Gagosian: una megavilla a Beverly Hills film di qualche anno fa, nel quale si raccontava telefoniche in prima pagina è considerato un atto di tra- e una corona... la storia di un tale che, ibernato per un espe- sparenza e di democrazia; dicevo: non bastasse questo, Il progetto risale al 1955 e a disegnarla fu rimento scientifico dall’esercito americano, si c’è pur sempre l’arte, faro della civiltà futura. Già, l’arte: l’architetto Archibald Quincy Jones per il risvegliava solo dopo 500 anni. E finiva per un luogo virtuale, dove costruire immensi monumenti alla grande attore Gary Cooper. Successiva- trovarsi in una terra infestata da un’immensa, merda è ormai considerato un atto non solo normale, ma mente la villa in stile modernista - 550 mq ammorbante forma di idiozia collettiva, dove anzi sacrosanto, da inaugurare in pompa magna, come con piscina, giardino e parco - fu acquistata il linguaggio comune era diventato un mix di un tempo si inauguravano i trafori, o la Tour Eiffel; dove da David Bohnett, filantropo e imprenditore slang da gang di periferia e di gergo giovanil-te- la gran parte dei critici e dei curatori costruiscono im- nelle tecnologie, fondatore fra l’altro di Ge- levisivo eternamente condito da versi gutturali mense e costosissime macchine del nulla, quei carrozzoni oCities. Ora però la magione passa nelle e volgari; dove il livello medio di intelligenza era che in gergo si chiamano biennali, condite sempre dagli mani del megagallerista Larry Gagosian, pari a quello di un deficiente, dove la lettura era stessi artisti, con gli stessi progetti-luna park, dove non si che sancisce così il suo ingresso nello star system globale installandosi nella sua stata da tempo bandita in favore di una video- espone più alcun quadro, alcuna scultura, alcuna opera, zona simbolo, Beverly Hills. A fronte di una richiesta di 18,9 milioni di dollari, pare crazia dominante in ogni settore della ma solo un immenso, autoreferenziale gioco a rim- che sia riuscito a spuntarla per poco più di 15 milioni. Uno squalo, anche negli affari vita quotidiana, dove la repres- piattino “concettuale” con l’attonito e spaesato immobiliari. Che, nel frattempo, spodesta pure Hans Ulrich Obrist dal primo posto sione giudiziario-poliziesca era spettatore; dove quello che un tempo era il nella mitica Power 100 List stilata ogni anno dalla rivista anglosassone ArtReview. z alcatra di alessadro riva tanto più avvolgente quanto dibattito artistico, condotto con le armi del- www.gagosian.com fondamentalmente ottusa, disarticolata la critica e delle idee, è stato sostituito e disumana, dove a guidare il Paese con un meta-dibattito a più voci, creato For sale. Whitney Museum sul mercato era arrivato un presidente-campione di dal pubblico degli anonimi “addetti ai lavo- 475 milioni di dollari. A tanto, stando al New York Times, wrestling, ed ex pornostar, che si pre- ri”, nei forum e nei commenti delle riviste ammonta il ricavato della vendita di otto edifici nell’area sentava in consiglio dei ministri circon- online, il cui trivialissimno livello non è al- della sede di Madison Avenue, con la quale il Whitney dato da zoccole, e i cui ministri erano tro che il riflesso perfetto e speculare del Museum di New York finanzierà la costruzione del nuovo un sedicenne imbecille, una cretina tetto- dibattito politico, o giornalistico, o gossippa- museo progettato da Renzo Piano nel quartiere di Me- na messa lì in quanto sua lontana parente, ro, imperante in ogni canale televisivo a ogni atpacking. Una bella boccata di ossigeno, che avvicina e un paio di analfabeti dediti continuamente al ora del giorno: lazzi, insulti, volgarità, sospetti, il board del museo al traguardo di 680 milioni di dollari turpiloquio e alla battuta sconcia. Che c’entra, dire- infamie, accuse. Dove persino chi ha la sventura di necessari per il nuovo edificio, che dovrebbe essere com- te voi, tutto questo con noi? C’entra, eccome, e lo sapete morire viene vilipeso, e dove chi invece ha la fortuna di pletato entro il 2015. Ora l’interrogativo aperto riguarda il bene: perché non solo noi tutti siamo in piena idiocracy; fare una mostra pubblica da qualche parte diventa per destino dell’attuale sede, opera di Marcel Breuer. ma anche l’arte, un tempo considerata l’avanguardia e il forza un intrallazzone e un infame. Non poteva mancare, whitney.org motore di ogni civiltà, ne è diventata, consapevolmente o in tutto questo, il genio di turno, Cattelan. Che, per sug- meno, la punta di diamante. Non bastasse, infatti, vivere gellare la volgarità e l’idiocracy del suo tempo in un solo, in una landa dove la tivù è ormai governata unanimemen- esemplare gesto, fa realizzare ai suoi artigiani un immen- Rosso Campari, una collezione di accessori te dal cazzeggio, dove il degrado ambientale e architet- so “vaffanculo” di marmo: spacciandocelo - birichino! - per “griffata” Munari tonico è pari solo al degrado culturale delle intere classi un monumento alla “fine delle ideologie”. Scandalo? Ma va Non si vuole far mancare niente, la Campari, dirigenti, dove il presidente del consiglio passa (tanto per là! Tutta l’intellighenzia italiana si sbraccia per decrittare per festeggiare il suo 150esimo anniversario. fare un esempio, fra i tanti) la notte dell’elezione di Obama il profondo significato morale ed estetico di questo mera- Dopo un museo firmato nientemeno che da - una notte giudicata storica da milioni di persone - a goz- viglioso, straordinario “vaffanculo” di marmo. Chissà se Mario Botta, dopo le bottiglie griffate da artisti zovigliare nel lettone regalatogli dall’oligarca russo Putin, Cattelan ha visto Idiocracy: dove il presidente-pornostar come Rehberger, Beecroft, Avaf, dopo il Cam- suo compagno di bevute, assieme a una escort, dove i arringava la folla urlante e schiumante dei suoi violenti paritivo milanese by Matteo Ragni, ora arriva la giornali sono diventati un letamaio di dossier incrociati, di fan - metafora di ogni folla e di ogni populismo, di ieri e di prima collezione di accessori fashion. Un’edi- nefandezze, di paparazzate, di ricatti, di scoop sulla vita e oggi - alzando in alto i pugni delle due mani, al cui centro zione limitata che trae ispirazione dal celebre i vizi privati di questo o di quell’altro protagonista della vita campeggiava, indovinate cosa? Ma sì, proprio lui: il dito Manifesto Campari di Bruno Munari, realizzata pubblica, dove i sottoscala delle procure sono diventati medio, alzato: nuovo simbolo, metaforicamente perfetto, in collaborazione con il brand Bric’s, con accessori in pvc e finiture in pelle. L’intera un coacervo di guerre e di guerriglie per bande, dove nella sua banale e diretta trivialità, dell’orrenda, volgare, collezione è disponibile anche presso la Galleria Campari a Sesto San Giovanni. i comitati d’affari hanno preso il posto dei partiti, dove banalissima e violenta Idiocracy di oggi. www.camparigroup.com

non solo venezia Niente di nuovo sotto il sole. più interessante viene dal sottotitolo scelto per la Biennale, ovvero Zmijewski, che nel 2010 ha vinto l’Ordway Prize, assegnato ogni 5 domande agli artisti del mondo. Che Curiger così spiega: “Tal- due anni dal New Museum di New York. Nato nel 1966 a Varsavia, Il Padiglione Italia di Sgarbi volta si è parlato di ‘anacronismo’ rispetto ai Padiglioni della Bien- come artista si esprime con fotografia e video, con tematiche lega- Alla fine, la montagna par- nale, che sono invece strumento di riflessione dell’identità. Così te al potere dell’arte e al suo rapporto con la politica. Nel 2005 ha torì... Se sarà un topolino, voglio rafforzare questo senso di unità tra la Mostra internazionale rappresentato la Polonia alla 51. Biennale d’Arte di Venezia. lo vedremo. Intanto pos- e le Partecipazioni nazionali, siamo registrare che un ponendo 5 domande agli arti- Biennale di Sydney, risultato c’è: il Padiglione sti di tutti i Paesi, nonché agli Italia alla Biennale Arti Vi- artisti di ILLUMInazioni: Dove doppia direzione nel 2012 sive griffato Vittorio Sgarbi ti senti ‘a casa’? Il futuro par- Diventa maggiorenne, la è stato presentato, anche la in inglese o in quale altra Biennale di Sydney, dun- con l’assenza del presiden- lingua? La comunità dell’arte que una bella responsa- te Baratta, forse esaspera- è una ‘nazione’? Quante na- bilità, quella dell’edizione to dai continui rinvii. Poche zioni senti dentro di te? Se 2012. Meglio dunque se non nessuna le novità, l’arte fosse una nazione, cosa dividersi i compiti: per la tutte ampiamente anticipate dal certo non riservato critico. Di al- ci sarebbe scritto nella sua prima volta nella sua sto- cune registriamo con piacere la conferma, come il taglio “diffuso”, Costituzione?”. La Biennale - dichiara ancora Bice Curiger - è uno ria, la rassegna austra- con il coinvolgimento di 27 città in Italia e degli 89 istituti italiani dei più importanti forum per la conoscenza e l’“illuminazione” dei liana avrà alla guida una di cultura all’estero. Omaggi dichiarati all’Italia per il suo 150esi- nuovi sviluppi dell’arte internazionale. “Il titolo ILLUMInazioni let- coppia di direttori artistici: mo compleanno, così come 150 saranno i curatori improvvisati ai teralmente ‘punta i riflettori’ sull’importanza di questi sviluppi in un Catherine de Zegher e Gerald McMaster. I due critici hanno re- quali Sgarbi chiederà di suggerire gli artisti partecipanti. Esperti e mondo globalizzato. Mi interessa in modo particolare l’ansia di mol- centemente collaborato presso l’Art Gallery of Ontario, in Canada, studiosi di diverse discipline, da Alberto Arbasino a Gianni Vattimo, ti artisti contemporanei di stabilire un dialogo intenso con colui che dove hanno partecipato al riallestimento della collezione del museo Elisabetta Rasy, Aldo Busi (che ha smentito il proprio coinvolgi- guarda l’opera, e di sfidare le convenzioni con cui si guarda l’arte nell’edificio rinnovato da Frank Gehry. mento con una sdegnata lettera a Dagospia), Paolo Mieli, Furio contemporanea”. Poi una nuova sorpresa, che lega direttamente Colombo, Ferzan Ozpetek. Novità sarà quella del raddoppio dello il progetto della neodirettrice con certe indicazioni del curatore del Spagna, Scozia e Russia spazio disponibile per il padiglione tricolore, che potrà contare su Padiglione Italia, Vittorio Sgarbi: “Il lavoro del pittore veneziano Tin- pronte per Venezia 2011 6mila mq, con cento televisori sui quali scorreranno immagini delle toretto giocherà un importante ruolo simbolico in ILLUMInazioni. Spagna, Scozia e Russia altre “sedi” individuate in Italia e all’estero. Già ampiamente nota Trovo in molti artisti (quelli che mi interessano di più) dell’arte con- ai blocchi di partenza per anche la lettura che il curatore da della “contemporaneità”, e che temporanea quella stessa ricerca della luce, a un tempo razionale la Biennale Arti Visive di certamente troverà riflessi nelle scelte veneziane: tutto ciò che oggi e febbrile, che anima alcune opere del tardo Tintoretto, e l’ansia Venezia. Si parte con la possiamo vedere e conoscere è contemporaneo, da Caravaggio di un rapporto forte con lo spettatore. La presenza di Tintoretto Spagna, a cui spetta pure fino ai Bronzi di Riace. Annuncia uno spazio a tutti i Blob di Enrico servirà anche a stabilire una connessione artistica, storica ed emo- il compito di tirare in alto Ghezzi, ribadisce la presenza di disegni inediti di Enzo Cucchi e tiva con Venezia”. Che dire? Ancora è presto per giudicare, ma da le sorti patrie - visto che di creativi oggi piuttosto defilati, dal ceramista Federico Bonaldi al queste premesse è probabile che quantomeno non si vedranno all’ultima edizione il padi- designer Luigi Caccia Dominioni. E il topolino (eventuale)? Potreb- scelte scontate e “di giro”. be arrivare dall’aspetto economico. Sgarbi annuncia budget per un glione, con un big come milione e mezzo di euro, dal ministero Mario Lolli Ghetti si affretta a Miquel Barceló, ha deluso precisare che la disponibilità per l’edizione 2009 fu di 800mila euro, Artista-curatore, Artur Zmijewski i più - che si affida a Dora García. Selezionata dal commissario e che nel 2011 non potrà discostarsi di troppo. per la settima Berlin Biennale Katya García-Antón, direttrice del Centre d’Art Contemporain di Non è una novità assoluta, Ginevra, a sua volta indicata da una commissione formata da Car- ILLUMInazioni. anzi un precedente diretto men Giménez, Estrella de Diego, Bartomeu Marí e José Lebrero. c’è: risale al 2006 e por- In Italia la si è vista quest’anno in due occasioni, nelle quali ha presentato il suo progetto Mad Marginal: a marzo a Milano, presso Bice Curiger presenta la sua Biennale ta che il nome di Maurizio ILLUMInazioni. Sarà questo il titolo della Biennale di Venezia. A Peep Hole, e a giugno a Roma, in occasione di Reading Room Cattelan (allora in “società” comunicarlo la direttrice Bice Curiger, nel corso dell’incontro con i #3 alla Nomas Foundation. Per la sua quinta presenza, invece, la con Massimiliano Gioni e Ali rappresentanti dei Paesi invitati, prendendo un po’ tutti alla sprov- Scozia propone Karla Black, 38enne autrice di installazioni scul- vista, senza nessun annuncio né battage comunicativo. Magari si Subotnick). Comunque sia, toree marcatamente concettuali. La Russia, infine, sceglie Andrei tratta di un segno del suo stile, e non è detto che non ci sia del vedere un artista chiama- Monastyrsky, alla sua seconda volta a Venezia. Già invitato nel positivo. Una prima indicazione numerica: nel 2011 ci sarà la prima to a curare un’importante 2007 da Robert Storr nella sezione internazionale, ora l’artista tor- presenza per Andorra, Arabia Saudita, Bahrain, Bangladesh, Ma- rassegna internazionale un po’ colpisce: accade al polacco Artur na in laguna, ma da protagonista assoluto: sarà lui - con Collective laysia e Ruanda, mentre Congo e India torneranno in laguna da Żmijewski, direttore della settima edizione della Berlin Biennale, Actions - a rappresentare la Russia con una mostra curata da Boris dove mancano rispettivamente nel 1968 e 1980. Ma l’indicazione in programma nel 2012. Un momento particolarmente felice, per Groys.

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È Yto Barrada l’artista del 2011 piccolissima quantità di verde - rimando al tricolore - “per ricordare per sviluppare progetti sempre nuovi, con la qualità e la competenza per la Deutsche Bank indirettamente il ruolo di Torino nel processo di unità nazionale ma che contraddistinguono tutta la piattaforma Exibart. Comunichiamo anche rimando alla numerosa comunità islamica che costituisce una con piacere anche i vincitori delle altre cinque categorie in concorso: Ancora donna, e ancora legata importante componente etnica dell’identità torinese contemporanea”. DEAbyDay, Migliore Web Tv 2010; BooksWeb, Web Tv più Effi cace all’Africa. Dopo la keniota Wan- Elemento fondamentale di tutto il progetto è infatti l’ideazione e la re- 2010; YouImpact, Web Tv più Innovativa 2010; You Reporter, Web Tv gechi Mutu nel 2010, tocca a Yto alizzazione di volta in volta di uno specifi co tartan, il classico pattern più Interattiva; Artivi, Web Tv Estera 2010. (helga marsala) Barrada - che i natali li ha visti a scozzese sinonimo di una precisa appartenenza. Il personale della www.exibart.tv / www.tivogliodigitale.it Parigi, ma vive a Tangeri - il tito- Gam continuerà a indossare la divisa per tutti i mesi di novembre e lo di per Artist of the Year 2011 dicembre 2010. Verso StEP09, la Deutsche Bank. Il suo lavoro www.antonioriello.com rifl ette la particolare situazione con un articolato progetto di andy Countdown avviato per la seconda edizione di , la fi era che della sua città d’adozione, all’in- and the winner is... Exibart.tv! StEP09 crocio fra le culture araba, afri- si terrà a Milano dal 26 al 28 novembre nella “nuova” sede del Mu- Era arrivata nella cana ed europea. L’artista, fra seo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. E con l’avvicinarsi rosa dei fi nalisti, l’altro presente nella mostra internazionale della Biennale di Venezia del via, si vanno defi nendo i dettagli di quella che si prevede come votata dal popo- del 2007, sarà onorata con una personale al Deutsche Guggenheim un’edizione di consolidamento e di apertura a livello internazionale. In lo del web come di Berlino dal 15 aprile al 19 giugno 2011. quest’ottica un ruolo fondamentale lo giocano i già annunciati gemel- una delle tv di- www.db.com laggi con Berliner Liste e Green Art Fair Pechino, che saranno sanciti gitali più viste e con la presenza a Milano dei due direttori, rispettivamente Wolfram TartanTorino: alla GaM nuova tappa più amate. E non Volcker e Apple-Keng. Perfezionata anche la lista delle gallerie parte- poteva che vincere, alla fi ne.Exibart.tv , giunta per volere del pubblico cipanti, che saranno del progetto Be Square! nel best of 2010 delle web tv italiane, arriva sul podio del concorso una quarantina, delle di antonio Riello TVC - Ti Voglio Così, il primo dedicato alle web tv nazionali, realiz- quali oltre il 30% stra- Nel 2007 la Kunsthalle zato da TiVoglioDigitale.it in collaborazione con il MEI - Meeting degli niere. Fra le italiane di Vienna, nel gennaio Indipendenti. Sei le categorie in concorso. Quella vinta da Exibart.tv? hanno confermato la 2009 il Baltic Art Center Web Tv più Creativa, ovviamente. Un premio guadagnato grazie agli presenza le milanesi di Gateshead/Newca- impeccabili report di Lerri Bolognesi, dedicati alle migliori mostre sul Pack, Gloria Maria stle. E ora la Gam di To- territorio nazionale, e grazie al grande archivio che raccoglie prezio- Gallery, NoWhere rino, l’unica realtà muse- si documenti per approfondire la conoscenza di temi e personaggi Gallery, la romana ale italiana a partecipare del mondo dell’arte e dell’architettura contemporanee. Ad assegnar- CO2 Contemporary a Be Square!, progetto lo, dopo la prima selezione a opera dei videospettatori, è stata una Art, la Skin Gallery da Brescia. Protagonista dell’evento di inaugu- itinerante dell’artista An- giuria tecnica, che ha scelto fra le tante emittenti giunte in fi nale. Il razione di StEP09 sarà la Galleria San Lorenzo di Milano, con due tonio Riello. Oggetto? Le concorso si colloca nell’ambito di una serie di iniziative che stanno progetti appositamente concepiti. Il primo dedicato allo street artist divise. O gli abiti indossati dal personale di sala e degli uffi ci, dal maturando in Italia, tutte dedicate al mondo della televisione via inter- Thomas Berra, che presenterà un’installazione site specifi c; il secon- direttore del museo e dalla presidente. In occasione dell’inaugura- net: premi, convegni, messe in rete collettive, creazioni di network per do più articolato, con un progetto musicale dal titolo Popage, ideato zione delle nuove mostre autunnali, Riello ha realizzato una divisa la condivisione di contenuti, informazioni, iniziative, idee. Un settore da Andy (Blue Vertigo) con il chitarrista Fabio Mittino, e una rasse- che indaga e celebra l’identità collettiva utilizzando una stoffa appo- in via di sviluppo, che vede Exibart.tv in prima fi la nella comunica- gna di opere create dal laboratorio creativo FLU-ON - ideato e diretto sitamente disegnata. Si chiama TartanTorino e utilizza i colori delle zione dell’arte contemporanea in Italia. Un piccolo grande traguar- sempre da Andy - dove verrà posto l’accento sul collegamento fra due squadre di calcio della città - il granata, il bianco e il nero - e i do che, insieme ai tanti attestati di stima e agli straordinari numeri Pop Art e Neo-Pop. colori dello stemma della città - l’azzurro e il giallo oro -, nonché una conquistati in questi pochi anni di attività, ci spinge ad andare avanti www.step09.com

come animatori culturali capaci di costituire per i loro colle-

zionisti un riferimento auto- PENSIAMOa cura del Festival dell’Arte Contemporanea revole e stimolante nella giungla sempre più intri- Questo mese Cpensiamo dà una prima anticipazione dei temi e dei contenuti cata e complessa di nuovi della quarta edizione del Festival dell’Arte Contemporanea Forms of collecting/ artisti, nuove manifesta- Forme della committenza (Faenza, 20-22 maggio 2011) con Pier Luigi Sacco, zioni, nuove occasioni membro della direzione scientifi ca con Angela Vettese e Carlos Basualdo. L’oc- di esplorazione (e quindi casione per riparlarne sarà Artissima, dove la prossima edizione del festival naturalmente di investi- sarà presentata per la prima volta al pubblico, domenica 7 novembre alle 18.30. mento). È un compito diffi cile, che spesso viene La Giornata del Contemporaneo ha messo in luce le diffi coltà che i mu- svolto operando su margini sei stanno affrontando in questo momento di crisi, attraverso il dibattito. economici ristretti e precari, Quale può essere il ruolo dei musei in un periodo di risorse limitate? Quali tanto più quanto maggiore è strategie e sinergie potrebbero mettere in atto in relazione ai processi di l’attenzione per la qualità. L’Ita- sviluppo del territorio, sia a livello locale che nazionale? lia, rispetto alle “grandi potenze” Il museo è una realtà oggi in profondo cambiamento, a prescindere dalla crisi. È del sistema dell’arte internazionale un’istituzione nata in un contesto socio-economico in cui la maggior parte delle come gli Usa, il Regno Unito o la Ger- persone avevano limitate possibilità di viaggiare, di vedere e quindi di conosce- mania, non ha un gran numero di gallerie “pesi re, mentre la situazione attuale è pressoché opposta: la quantità di opportunità massimi” capaci di orientare il mercato al livello internazionale, ma dispone di di viaggiare, di vedere e di conoscere è nettamente superiore alle possibilità (e una grande quantità di gallerie di buono od ottimo livello e soprattutto di un spesso soprattutto alla effettiva volontà) di cogliere tali opportunità. Pertanto, il tessuto collezionistico vasto, diffuso e competente, che però si orienta spesso museo non può più essere “soltanto” un luogo di raccolta e di presentazione di verso le piazze più internazionali per i suoi acquisti più importanti. La crisi sta oggetti e informazioni, ma deve diventare soprattutto un luogo che motivi i suoi operando una selezione, anche in Italia, dove il quadro è complicato, rispet- visitatori ad assumere atteggiamenti sempre più attivi e consapevoli di ricerca to ad altri Paesi, dalla scarsa attenzione sociale verso le tematiche culturali ed esplorazione degli ambiti di senso rispetto ai quali i musei si pongono come e da una fi scalità piuttosto punitiva che genera problemi e contraddizioni ben portali fi sici di accesso. In un momento di crisi, il problema si pone in modo conosciuti. È un quadro che richiederà ai galleristi italiani sforzi, coraggio e ancora più marcato perché la scarsa disponibilità di risorse porta spesso la capacità immaginative superiori alla media. Come sempre, del resto. Mi au- pubblica amministrazione a dover compiere scelte estreme e quindi, nel caso guro che anche questa volta la sfi da possa essere superata con successo. dei musei pubblici, che in Italia come nel resto d’Europa hanno un peso notevo-

lissimo all’interno dell’offerta culturale complessiva, diventa decisivo riuscire a La quarta edizione del Festival dell’Arte Contemporanea si intitolerà legittimarsi presso l’opinione pubblica come luoghi vivi e attivi di produzione di Forms sapere, di competenze e quindi di valore sociale. Spesso, per svolgere questa of collecting/Forme della committenza. In un viaggio all’interno delle for- funzione in modo effi cace e innovativo, può essere importante dare vita a reti me della committenza, quali sono i temi da cui non si può prescindere? collaborative con altre istituzioni simili o complementari per permettere la co- Il ruolo mutato della committenza pubblica e la necessità di radicare le ragioni e produzione di mostre e progetti, la sperimentazione e la diffusione di modelli il senso di questo tipo di committenza nell’opinione pubblica (quindi anche nella e pratiche nelle attività espositive, nella didattica, nella comunicazione, e così coscienza politica). La grande crescita del collezionismo privato “istituzionale”. via. I momenti di crisi sono spesso anche quelli in cui la necessità fi nisce per Il ruolo che l’arte contemporanea va assumendo nei processi di trasformazione aguzzare l’ingegno e stimolare adattamenti positivi del sistema culturale all’am- e rinnovamento urbano, non soltanto dal punto di vista dello spazio fi sico, ma biente sfavorevole. Quello attuale, in cui assistiamo tra l’altro allo sviluppo e dell’identità stessa delle città. Le logiche di committenza, pubbliche e private, alla diffusione di nuove tecnologie che possono aumentare sostanzialmente la dei Paesi economicamente e culturalmente emergenti, e la loro relazione con capacità di coinvolgimento del pubblico nelle esperienze conoscitive, potrebbe le logiche di committenza consolidate nei Paesi occidentali. Il ruolo delle nuove essere uno di questi. interfacce tecnologiche nel defi nire nuovi spazi e nuovi modi di committenza. Il crescente interesse delle aziende verso un coinvolgimento diretto dell’arte Le gallerie private sono sempre di più promotori culturali che operano a e degli artisti nei propri processi di creazione di valore economico. Sono solo livello internazionale. Com’è cambiato dagli anni ’60 a oggi il ruolo delle alcuni esempi, ma direi tra i più signifi cativi. gallerie in Italia e qual è il panorama che si sta disegnando? Le gallerie non possono che cogliere queste dinamiche di cambiamento e ope- PIER LUIGI SACCO rare a propria volta sempre meno come venditori e intermediari e sempre più professore di economia della cultura - università iulm

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McDonald’s Portrait Gallery. al 25 novembre altre anteprime italiane, come quella di Waste Land la? Della Fondazione Roma, che A Milano il progetto della Sterpaia di Lucy Walker, vincitore del Premio del pubblico all’ultimo Sundance in occasione della mostra Roma e Film Festival, lo straordinario racconto di un complesso progetto arti- l’Antico. Realtà e visione nel ‘700 di Oliviero Toscani stico che si è svolto a Jardin Gramacho, la discarica di Rio de Janeiro, inaugura i nuovi spazi espositivi 400 ritratti, realizzati la più grande del mondo, protagonista l’artista brasiliano Vik Muniz. del Museo della Fondazione in nella prime quattro tap- www.schermodellarte.org Palazzo Sciarra Colonna, che si pe del tour, a Rozzano, vanno ad affiancare a quelli già Pisa, Udine e Perugia. Tensostruttura medievale, esistenti in via del Corso, all’in- Protagonisti: clienti e di- terno di Palazzo Cipolla. Confermando la Fondazione presieduta da pendenti di McDonald’s, ecco la nuova sede per Design Miami “ Emmanuele Francesco Maria Emanuele come una delle realtà più fotografati, intervistati Ai progettisti non si chie- dinamiche del panorama capitolino. e soprattutto invitati a deva solo un nuovo ap- www.fondazioneromamuseo.it prendere parte a un vero shooting fotografico e video. Un“ affresco proccio per la creazione vivo, colorato ed eterogeneo che racconta la diversità di razze, colori, di una tensostruttura, ma sapori che si incontra nei ristoranti”. In puro Oliviero Toscani style, un concept che ispirasse Premio Ermanno Casoli: per chi ricorda le campagne Benetton. E come luogo, ancora McDo- eccitazione e stupore nel il vincitore è Francesco Barocco nald’s, la super-location di piazza Duomo, a Milano; è lì che va in pubblico della fiera. Mo- Il Premio nasce nel 1998 ed è dedicato scena per un mese la galleria realizzata da La Sterpaia, il laboratorio orhead & Moorhead hanno vinto questa sfida in modo incredibilmen- alla memoria di Ermanno Casoli, fon- creativo di Toscani che ha immortalato il popolo dell’hamburger. te stimolante e intelligente”. Con queste parole, il direttore di Design datore dell’azienda Elica e grande ap- www.lasterpaia.it Miami, Wava Carpenter, presenta il progetto per una nuova struttura passionato d’arte, e viene rilanciato nel temporanea, che ospiterà la sesta edizione dell’importante rassegna di 2007 con la nascita della Fondazione Anteprima Basquiat. design, in programma in Florida dal 1° al 5 dicembre. Ad aggiudicarsi Ermanno Casoli, sotto la direzione arti- A Firenze Lo schermo dell’arte la gara è stato dunque lo studio di design industriale New York-based stica di Marcello Smartelli. Parliamo del Moorhead & Moorhead, che si avvarrà poi del design degli interni degli Francesca Woodman, Jean-Michel Basquiat, Antony Gormley, Olafur Premio d’Arte Contemporanea Ermanno architetti Aranda\Lasch, che hanno ideato una suddivisione degli spazi Eliasson, Vik Muniz, Renzo Martens. Sono questi alcuni dei protago- Casoli, che alla sua 12esima edizione che si ispira alle città medievali. nisti del film festivalLo schermo dell’arte, che al Cinema Odeon di Fi- incorona l’artista torinese Francesco Ba- www.designmiami.com renze giunge alla terza edizione con importanti anteprime e ospiti, ol- rocco, che avrà la possibilità di realizza- tre a quelli “virtuali”, ovvero presenti in pellicola. Su tutte, l’anteprima re un progetto in un contesto aziendale, italiana di Jean-Michel Basquiat. The radiant child, che inaugurerà la Ri-Fondazione Roma: con il coinvolgimento di un gruppo di rassegna alla presenza della regista americana Tamra Davis, celebre ecco i nuovi spazi espositivi dipendenti individuati per la loro motivazione a vivere un’esperien- per aver diretto alcuni episodi delle serie televisive Grey’s anatomy, Un nuovo polo museale, con una superficie espositiva di oltre 1.500 za formativa di questo genere. In particolare, Barocco trascorrerà un The ex list e Ugly Betty, e di video musicali tra cui quelli dei Depeche mq, in grado di offrire mostre in contemporanea e di rendere fruibile al periodo di tempo a Fabriano durante il quale, insieme a una ventina Mode e dei Sonic Youth, e di Mike D (Michael Diamond), leader del pubblico il corpus più importante di opere appartenenti alla collezione di dipendenti di Elica, provenienti da tutte le funzioni aziendali, com- gruppo hip-hop americano Beastie Boys e curatore delle musiche del permanente, comprendente capolavori che vanno dal Quattrocento al prese le fabbriche, svilupperà un percorso incentrato sull’incisione. film. Diretto da Silvia Lucchesi, Lo schermo dell’arte propone dal 22 Novecento e una rara collezione di medaglie pontificie. Di che si par- www.fondazionecasoli.org

in questioni politiche, economiche, LA CARICA DEL 13ESIMO Lo spazio per la vostra collezione è sociali e ambientali: Ahmed Alsou- Il mondo dell’arte ha bisogno di convivialità, interazione e di discussione. Così i collezionisti nato sulle ceneri di un laboratorio dani, Christian Boltanski, Christo- Chiara e Steve Rosenblum lanciano la loro ricetta: un ex laboratorio fotografico di 1.500 di sviluppo fotografico. Il restauro ph Buchel, Matthew Day Jackson, mq nella zona est di Parigi. La prima mostra? Un viaggio storico, sociale e ideologico. è stato affidato agli architetti Jo- Mounir Fatmi, Loris Gréaud, Ramin Completato grazie all’aiuto dei loro “amici”... seph Dirand e Aurélien Bedel: qual Haerizadeh, Rokni Haerizadeh, Mark è stato il loro approccio? Handforth, Duane Hanson, Andreas Chi sono Chiara e Steve Ro- Il nostro spazio espositivo consiste Hofer, Kristof Kintera, Barbara Kru- senblum? in 1.500 mq ed è stato ristrutturato ger, Tala Madani, Aleksandra Mir, Siamo una coppia di 35 e 36 anni, con l’idea di dar vita a un ambiente Andrei Molodkin, Lili Reynaud-Dewar, parigini, con tre figlie. Steve è fonda- accogliente e familiare. Lo spazio, Allen Ruppersberg, Steven Shearer tore e presidente di pixmania.com, che è anche il prolungamento del no- e Kelley Walker. Inoltre, Matthew gruppo leader delle vendite online. stro attuale appartamento privato, è Day Jackson e Loris Gréaud saranno Chiara prima ha lavorato negli Stati stato organizzato con un soggiorno, presenti con due opere monumentali Uniti assieme a un mercante d’arte una sala da pranzo e una cucina (ol- realizzate appositamente. francese, poi come direttore di una tre che con la biblioteca e lo spazio rivista francese d’arte contempora- dedicato ai bambini). Così, presen- E come si finanzia tutto ciò? nea, mentre oggi è coinvolta a tempo tando le opere in un ambiente “do- Attraverso se stesso, senza alcun pieno nel progetto Rosenblum Collec- mestico”, ci auguriamo di agevolare tipo di sovvenzione esterna. tion & Friends. l’approccio all’arte contemporanea. Il nostro obiettivo, infatti, è abolire Chiara e Steven Rosenblum, cosa Quando e come nascono i Ro- quel senso di “distanza” che la gente pensate del sistema dell’arte con- senblum collezionisti? avverte quando si ritrova a guardare temporanea in Francia? Circa quindici anni fa. Abbiamo co- le opere nei musei. Per questo ab- Il governo francese sovvenziona mol- minciato collezionando opere d’arte biamo chiesto a Joseph di dar vita a to l’arte, attraverso i fondi regionali africana e poi, otto anni fa, ci siamo mondo che ci circonda. importanti: abbiamo chiesto, infatti, uno spazio ben lontano dall’idea del del Frac finalizzati all’acquisto di ope- avvicinati all’arte contemporanea. a ognuno degli autori delle opere in “white cube”. re d’arte contemporanea: un’ottima Comunque diciamo che la nostra col- Quanti pezzi avete in raccolta e qual esposizione di riempire la biblioteca idea, ma che purtroppo non aiuta i lezione è decollata negli ultimi quattro è la vostra ultima acquisizione? con libri, film, opere musicali, che Rosenblum Collection & Friends: nostri artisti anche a competere sul- anni, quando abbiamo iniziato a fare Attualmente abbiamo più di 130 hanno avuto (o stanno avendo) un ma com’è uscito fuori il nome? la scena artistica internazionale. Noi acquisizioni sempre più importanti e pezzi e la nostra ultima acquisizio- ruolo nella costruzione del loro mon- Dall’idea di completare le nostre pensiamo invece che per far cresce- a un ritmo sempre più veloce. Solo ne sono le tele “riflettenti” di Jacob do. Questa biblioteca, che probabil- esposizioni temporanee grazie ai pre- re l’economia del mercato dell’arte che non sempre riusciamo a gestire Kassay. mente all’inizio potrà sembrare un stiti dei nostri “amici”. Praticamente in Francia ci sia bisogno di maggiori la collocazione delle opere che ac- poco vuota, poi crescerà nel tempo, quello che noi faremo è richiedere ad iniziative private, di un numero mag- quistiamo, come il container di Chri- La novità è l’apertura di questo grazie a ogni nuova esposizione, e altri collezionisti, così come a chiun- giore di collezionisti, di stimolare la stoph Büchel, tanto per intenderci, spazio a Parigi, Rosenblum Collec- tutti i suoi elementi saranno a dispo- que altro abbia opere degli stessi scena artistica nazionale non solo at- acquistato alla Fiac nel 2006 (difatti tion & Friends? sizione dei visitatori, che potranno autori che stiamo collezionando noi traverso delle acquisizioni ma anche in molti ci hanno detto che è stato un Il punto di partenza di questo proget- sedersi e sfogliare un libro, guardare (tranne a gallerie o ad altre collezioni alla concorrenza e alla promozione a inizio piuttosto coraggioso!). to è stato il nostro desiderio di mo- un film oppure ascoltare musica... istituzionali), dei lavori “complementa- livello internazionale. Per il resto, ci strare le opere della nostra collezio- ri”. In maniera da rendere la mostra sono anche tante buone gallerie d’ar- Che tipo di collezione avete? Quan- ne, di condividere i nostri gusti perso- Quali sono le motivazioni? più completa ed esaustiva. te qui da noi, come Ropac, Perrotin, to c’è di autobiografico nella vo- nali, di sostenere gli artisti che amia- Secondo noi è una maniera diversa Jocelyn Wolff, Kamel Mennour, Art stra raccolta? mo; assieme all’idea di offrire uno per accedere al mondo di un artista, Parliamo di Born in Dystopia, mo- Concept, Air de Paris, Praz-Delaval- La nostra collezione comprende ope- spazio diverso, nuovo, “alternativo”, un altro approccio per interpretare il stra inaugurale. Come avete scel- lade. re di vario genere: alcune sono di dove guardare l’arte contempora- suo lavoro. to le opere? dimensioni enormi, altre riescono a nea. Uno spazio informale e rilassato Abbiamo selezionato 60 opere di 20 [a cura di marianna agliottone] colpire subito l’attenzione dello spet- all’interno del quale sia possibile non L’interazione tra spazio e artisti artisti internazionali (i nostri pezzi tatore, altre invece possono a prima solo scoprire nuove opere, assistere però riguarderà pure altre aree... rappresentano l’85% dell’esposizio- vista sembrare di difficile compren- a performance e a conversazioni tra Sì, abbiamo chiesto agli artisti di ne, mentre i pezzi presi in prestito ne info sione. Eppure tutte quante hanno artisti, ma anche stare con gli amici, dare un apporto anche alla zona ri- rappresentano il 15%) con l’intento una caratteristica in comune: rap- cenare e portare i propri bambini, servata ai bambini donando un og- di costruire una mostra basata sul- dal 21 ottobre presentano le riflessioni degli artisti che avranno a disposizione un’area getto che apparteneva a loro stessi le pagine della nostra storia dal se- Born in Dystopia sulla storia, sulla politica e sulle que- speciale tutta per loro. Abbiamo vo- quando erano piccoli. Inoltre, hanno condo dopoguerra a oggi e sull’idea Rosenblum Collection & Friends stioni sociali. Fin dai primi tempi in luto dar vita a Rosenblum Collection partecipato alla stesura dei contenu- di una società in cui gli ideali utopici 183, rue du Chevaleret cui abbiamo deciso di dar vita alla no- & Friends in risposta al bisogno di ti delle “family guide”: degli opuscoli hanno finito per trasfigurarsi nell’im- 75013 Paris stra collezione, abbiamo voluto che le convivialità, interazione, discussio- didattici, pieni di giochi e disegni da magine di una società degradata. apertura su prenotazione opere d’arte diventassero la nostra ne all’interno del mondo dell’arte. colorare, realizzati per aiutare i geni- Questa prima mostra consiste, dun- intero euro 10; libero fino a 12 anni “guida” per il viaggio storico, sociale, Tanto che la biblioteca è destinata tori a far socializzare i propri bambini que, in una panoramica delle opinioni [email protected] ideologico, spesso introspettivo, nel a diventarne uno degli elementi più con le opere in mostra. di artisti contemporanei impegnati www.rosenblumcollection.eu

24speednews Ovvero sovrapposizioni tra arti visive e letteratura. Su ogni numero un’opera (tro- Negli spazi del potere. A Prato vala a pag. 8), selezionata da una mostra rigorosamente in corso. A partire da ogni synestesie opera, un racconto. A firma di una giovane scrittrice, d’un fiato. la mostra diffusa di Thomas Ruff di lavinia collodel Riportare l’arte negli spazi del potere e negli In attesa di More macchinetta e walkie-talkie in mano, e li ha protetti con il suo corpo, spazi sociali, riappro- nella caduta. Emorragia del fegato, così pare, ma ancora nessuna priarsi dell’antica tra- L’agente Less, nella sala d’aspetto del Policlinico, sbatte ripetu- notizia. dizione europea, dove tamente il piede isterico sul triste pavimento di plastica celeste. Una goccia abnorme centra in pieno la sigaretta all’attacco della ce- l’arte era soprattutto Non si accorge che sta infastidendo, con la sua inutile ansia, chi sta nere, proprio quando Less è lì lì per aspirare a pieni polmoni. Una di in luoghi come chie- nella sua stessa barca, tutti nella stessa situazione di attesa in vista quelle cose che non ti aspetti e che seppur minimamente con uno se e palazzi pubblici. della tempesta. Ma Less è assente, talmente assente che non si ac- stonc ti risvegliano. Questo l’obiettivo del corgerebbe affatto se un’infermiera gli portasse notizie di More. Getta la sigaretta e affronta la pioggia, sempre più fitta ormai. progetto Thomas Ruff More è il suo compagno di squadra, sempre insieme da otto anni, Pensa agli Etruschi agli Egizi al culto dei morti nelle civiltà lontane. Prato, che si pone come continuazione di un progetto iniziato nel stessa macchina, stesse avventure. Una gran coppia di agenti, si Non sa se è meglio non pensare o farsi venire in mente pensieri folli. 2002 con Spread in Prato: portare l’arte negli spazi della vita, del dicevano. In realtà facevano ben poco, dicevano di loro realmente. L’inquietudine gioca brutti scherzi. consumo, delle attività produttive, nel tessuto della città, quello del Un ben poco fatto bene, ribattevano. E poi c’era chi faceva di più - nel Non vuole che il suo amico muoia così. centro e quello periferico. Curata da Pier Luigi Tazzi, la mostra diffusa poco da fare - e chi di meno, naturalmente. Da qui i due soprannomi Le gocce gli entrano nel collo della camicia. presenta opere che provengono dall’intero corpus della produzione impressi sulla fronte e le relative ironie, come “More or Less, avete Non vuole che More sia rinchiuso in una bara, accanto a familiari che dell’artista, e si adattano ai diversi ambienti che le accolgono. Dai finito o si sta giocando, qui...”, More“ or Less quando è pronto questo non ha mai sofferto. Si merita di più. primi e innovativi Portraits, i ritratti dei compagni d’accademia nei benedetto rapporto?” - visto che da loro ci si aspettava sempre qual- Inizia ad avere freddo anche alle mani. grandi formati che hanno reso Thomas Ruff celebre in tutto il mondo, cosa di non esattamente esaustivo, dati i soggetti. More parlava di voler essere cremato, un tempo, chissà se l’ha las- al noto ciclo Nudes, immagini erotiche in bassa definizione scaricate Less guida, solitamente. Perché si diverte, e perché pensa solo ad ciato scritto da qualche parte. dal web su cui l’artista interviene cambiando i colori o ripulendole da eseguire gli ordini del navigatore - More - così facendo il minimo Ritorna il pensiero dei culti antichi, non c’entra nulla adesso, o forse alcuni dettagli. sforzo indispensabile, senza sprechi di energia e affaticamenti evi- sì. Voli pindarici sconnessi o forse non troppo. www.thomasruff2010.it tabili. L’atto del guidare lo porta a dover anche parcheggiare di con- Anche i piedi ora sono fradici. Less alza il viso alla pioggia che gli lava seguenza, cosa adorata poiché in questo modo More si trova cos- le lacrime. Da Arena a Tadiello, tretto a scendere per primo sulla scena del delitto / dell’incidente Se - sperando in un non se - More dovesse per forza morire, gli sceg- / della dannatissima rogna, a prendere bocconi di informazioni lierebbe un bel cimitero di un paesino in collina, l’ideale per il RIP la Nomas Foundation “diffonde” sull’accaduto, per poi presentarli su tavola imbandita a Less, il quale eterno. In una bella urna funeraria alla maniera classica, solo cenere l’arte per Roma. A ritmo di jazz bel bello si appropinqua con la faccia alquanto assonnata anche a di una vita sfumata troppo velocemente. Niente puzza, membra de- Opere che alterano temporaneamente mezzogiorno. Ma a More non ha mai dato fastidio tutto questo. Lui composte, aspetto rigido e tutte quelle cose orribili da morti come il paesaggio urbano, interrompendo sì fa un po’ di più, ma non così tanto, suvvia. Si applica solo un po’ più l’abito il trucco la foto. l’abituale fruizione dello spazio pub- del meno. E insieme hanno le loro genialità impreviste, che li porta Ha l’acqua anche dentro le orecchie, stringe il naso tra le dita per blico attraverso interventi che mutano a esaltarsi. Restando fermo il fatto che per Less esaltazione è allar- stapparle. l’immaginario di chi è solito attraversa- gare i lati della bocca in un accenno di sorriso soddisfatto contempo- Niente lapide per More, ci vuole qualcosa di più. re quei luoghi. Per rispondere ad alcu- raneamente alzando entrambe le sopracciglia, e basta. Less inizia dapprima a sorridere al pensiero che gli è saltato in testa, ne semplici ma attualissime domande: Attrezzi del mestiere? Due walkie-talkie scassatissimi con raggio poi ride afono fino allo scroscio di una sonora risata, insolita per lui, come si racconta il cambiamento di d’azione ridicolo - puntano al risparmio, i due, visto che non vengono soffocata dalla pioggia. Anche Less verrà sepolto con More, non ora, una città? Come si fa spazio alla mo- rimborsate le telefonate; e una macchina fotografica con uno stock no, quando sarà il suo momento. Vicini vicini come da vivi, due siga- dernità in un tessuto urbano connotato di obiettivi. Un tempo era analogica e dunque Less si era autoincari- rette finite, tra le tante che si sono fumati insieme, in macchina. Ed dalla storia? Esce a fare una passeg- cato custode dei rullini di riserva. Adesso è digitale e dunque Less ecco il punto: la macchina. La loro lapide sarà il cruscotto della loro giata per Roma l’iniziativa Tempora- non deve fare proprio nulla. Indica a More cosa fotografare, cerca Fiat gialla che li ha sopportati per tutti questi anni. Di seconda mano neo. Arte contemporanea nella città dettagli prove indizi. Lo chiama al walkie-talkie per farlo divertire, da un ex tassista, non risultava certo un camuffamento militare. in evoluzione, con il quale la Nomas e nulla più. Proprio nulla non è vero perché in realtà lui - Less - è un Ma loro c’erano affezionati, sì, da morire. E dunque se la sarebbero Foundation sperimenta la propria vo- mago nella postproduzione ingrandimenti digitali scoprire cavilli e portata nella tomba. Tombola. Un ricordo felice della loro esistenza, cazione a sostenere e promuovere la ricerca artistica contemporanea via dicendo. una prova perfetta delle loro esperienze per i tempi a venire, un rep- con un progetto di arte diffusa. L’occasione è la collaborazione con Less ha bisogno di una sigaretta. Fuori piove, di quella pioggia erto archeologico per i posteri protetto dalla sacralità del cimitero. la 34esima edizione del Roma Jazz Festival, e i luoghi prescelti sono pesante e rada che preannuncia un bel diluvio. Dannazione - pensa Stremato e congelato, Less, ad occhi socchiusi, ritorna verso la sala il laghetto dell’Eur, l’Ara Pacis, l’Università Roma Tre e l’Auditorium Less. Se l’accende sull’uscio della porta automatica dell’ingresso, d’attesa come un automa in tilt. Un’infermiera lo scuote, crea una Parco della Musica. È lì che, dal 13 al 28 novembre, trovano spazio le che si chiude appena e si riapre un minimo, insistente. Non pensa pozza a raggiera intorno a lui, e comunica “È fuori pericolo”. Less opere di quattro giovani artisti italiani, dalla Torre di Francesco Arena a nulla. stropiccia gli occhi, prova a riadattarsi alla realtà e, lentamente, con a Simone Berti (con Untitled), Sandrine Nicoletta (Thefore we shall More si era accasciato a fianco a lui, la mattina stessa, a una delle fare sornione, le risponde “Vado a comunicargli un certo progetto, sleep well), Alberto Tadiello (K100A). solite chiamate d’urgenza, sul momento di salire in macchina. Aveva per la prossima volta...”. www.nomasfoundation.com r.i.p.

VITALIANO CORBI 1943, negli anni successi- negli ultimi cinque anni. Nella sua lunga carriera c’è un Se n’è andato in vi era stato commentatore legame forte con l’Italia: dal 1967 infatti l’artista soggiornò punta di piedi, come politico e dirigente Rai, lungamente nelle Marche, e fino a pochi mesi fa aveva un aveva vissuto. All’età dove aveva svolto il ruolo atelier a Jesi, nel Chiostro Sant’Agostino. Difficile ricorda- di 80 anni, è morto a di critico d’arte; nel 1959 re qualcuna delle tante importanti mostre tenute un po’ in Napoli Vitaliano Cor- era stato eletto deputato tutto il globo: basterà citare la Biennale di Venezia, dove bi, critico d’arte e al Parlamento italiano. Dal espose nel 1962, e altre biennali come San Paolo del Bra- giornalista, docente 1965 al 1986 fu titolare sile, Alessandria d’Egitto, New York, Parigi). e studioso, curatore della cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera, e di mostre e scrittore, dal 1971 al 1976 aveva diretto l’Accademia e la Pinacote- LORENZO PIZZANELLI attento osservatore dell’arte contemporanea campana e ca Comunale di Ravenna, passando del 1989 al 2000 a Con un ultimo e impreve- non solo. Nel 2002 aveva pubblicato l’importante saggio dirigere l’Accademia di Arte e Restauro Aldo Galli Como. dibile colpo di scena, si è Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella seconda metà tolto la vita nel bel mez- del Novecento, per le edizioni Paparo. Sempre disponibi- VITTORIO COSTANTINI zo delle campagne del le e pronto a difendere il significato profondo dell’arte, al Con la sua Galleria Il Torchio Costantini è stato per anni un Chianti nella notte tra il di là dei mercati e dei profitti. Profondamente scettico sul protagonista di buon livello del mondo dell’arte di Milano. 27 e il 28 settembre, a 41 sistema globalizzato della cultura e della vita, ha sino alla Nella notte fra sabato 18 e domenica 19 settembre si è anni, l’artista Lorenzo Piz- fine sottolineato gli aspetti omologanti e impoverenti dello spento nel capoluogo lombardo Vittorio Costantini, galle- zanelli. Sperimentatore di scenario artistico della sua città, spesso solo specchio di rista attento ai giovani artisti, che ospitava nei suoi spazi linguaggi digitali e provo- “esperienze datate e nate altrove”. (ivana porcini) alternando le mostre con autori più affermati, sempre con catore divertito, Pizzanelli un ottimo sguardo sulla scena internazionale. ha attraversato la scena RAFFAELINO DE GRADA fiorentina, e non solo, con equivoca irriverenza: dalla ver- Nei suoi 94 anni di vita ha attraversato quasi tutto il Nove- JOSÉ GUEVARA sione toscana di Lift Gallery al Museo Trans-Unto, ai voli cento, e nella sua esistenza l’attività intellettuale e quella È stato uno dei protagoni- di palloncini itifallici nei cieli di Firenze, fino alla Moschea, politica si sono spesso incrociate, nutrendosi a vicenda. sti della grande stagione installazione interattiva per schiacciare i dittatori del nostro Il critico e storico dell’arte Raffaele De Grada - chiamato dell’Informale iberico degli tempo. È stato un artista eccentrico, Lorenzo Pizzanelli, anche Raffaelino, per distinguerlo dal padre - è morto il 1° anni ‘60, celebrato in tutto nel senso preciso della parola, sempre coltivando i propri ottobre nella sua casa milanese. Nato a Zurigo nel 1916, si il mondo accanto ad artisti progetti al margine dei circuiti dell’arte. Proprio l’arte, la era laureato nel 1939 a Milano, pubblicando nel frattempo del calibro di Tàpies, Igle- storia e i meccanismi della fruizione sono stati al centro saggi e scritti d’arte sulle principali riviste del tempo e fon- sias, Saura, Rueda, Vela, del suo lavoro, sintetizzato nella creazione di Iconoclast dando nel 1938, con un gruppo di giovani intellettuali mila- Muñoz, Genovès. José Game, videogioco/opera di net art dove Marcel Duchamp nesi, Corrente, rivista di espressione culturale antifascista. Guevara è scomparso a Huelva (Andalusia), la città che affronta le icone della cultura occidentale e orde di turisti Arrestato per attività politica contro il regime nel 1938 e nel gli aveva dato i natali nel 1926 e dove l’artista si era ritirato feticisti. (pietro gaglianò)

26speednews

04 retrocover 06 opinioni 08 speednews 16 popcorn 30 trailers 46 nuovispazi 50 déjàvu 69 58 intervallo 70 où? 72 agenda sommario Mensile - Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. - Mensile 77 fotofinish

 inteoria

free | anno nono | numero sessantanove | novembre-dicembre duemiladieci | www.exibart.com V’è una brutta, bruttissima storia che forse abbiamo rimosso, con la quale magari non vogliamo fare i conti, ma che grava sulle nostre testoline come una micidiale e minacciosa spada di Damocle. È una norma ipotizzata 34 rivestire la nuda pietra nella prossima Legge Finanziaria che dice, in sintesi, questo: “Nessun ente locale nel 2011 potrà investire per spese di rappresentanza più del 20% di quanto impiegato nel 2009”. Ci siete sui numeri? Esatto: si tratta di un taglio dell’80%. Un taglio che interviene su cosa? Per capirlo bisogna andare a spulciare cosa la norma intende per “spese di rappresentanza” e scoprire, non senza un filino di sorpresa, che all’interno di quella dicitura sono comprese le mostre d’arte. Non le fiere enogastronomiche, non le sfilate di moda, non le sagre della polenta: le mostre d’arte. Spese di rappresentanza... Che, tanto per aggiungere paradosso a paradosso, vengono tagliate anche nel caso fossero coperte da sponsor privati. Mostre proprio non se ne potranno fare, neppure a costo zero per l’amministrazione: non potrà essere speso per loro che il 20% di quanto speso lo scorso anno. Beh, come reagire a un provvedimento che significherebbe la fine di decine di musei, la morte del turismo culturale, la rovina di interi indotti, di sistemi urbani che su quell’indotto campano (Brescia e Treviso, caro Tremonti, mica Cosenza o Caserta)? Si può reagire in tre modi. La prima reazione, non nascondiamo di conservarne una parte ancora oggi dentro di noi, suona un po’ così: “Non è possibile, non lo potranno fare, sarà anticostituzionale, sarà impugnabile, e poi il taglio è talmente inaudito che è stato fatto apposta per essere eliminato prima della fine dell’anno”. Già, plausibile, ma lo diciamo dall’estate e ora che la fine dell’anno (e l’approvazione della Finanziaria) 35 si avvicina, qualche dubbio ci viene. La seconda reazione è buttarla in politica, ne abbiamo già fatto cenno e naturalmente l’idea è balenata anche in noi. In che senso? Nel senso che, tanto per buttarla giù facile, il governo voglia di epica è presieduto da un ceffo che possiede un visibilio di tv e dunque fa di tutto affinché la gente non abbia troppe distrazioni culturali e se ne stia buona a guardare la pubblicità dei suoi inserzionisti. Plausibile, no? Già, molto plausibile. Però poi c’è una terza reazione possibile. Ed è una sfida meravigliosa. Eccola: ci tagliate i fondi? Bene. Fate pure, per carità, tagliateceli anche tutti, come in America, però, poi, proprio come in America, ci costruite delle autostrade burocratiche a prova d’ingorgo che ci consentano di incamerare sponsorizzazioni senza lungaggini, che permettano ai privati che ci offrono il loro aiuto di effettuare detrazioni vantaggiosissime, che ci permettano di fare servizi aggiuntivi che davvero rendano profittevoli tutti i nostri musei, che ci consentano di stare sul mercato delle opere (non per venderle, ma per prestarle in libertà, ad esempio), che ci consentano di licenziare e assumere a nostro piacimento, non a piacimento della politica, per poter raggiungere la massima efficienza. E così via per mille altri punti. La realtà è questa, signori: con un sistema efficiente, ma efficiente davvero, si potrebbe sul serio fare a meno anche dell’80% dei finanziamenti pubblici, “americanizzando” tutto quello che di cultura si fa in Italia. Forse, rispetto al tema dei tagli, una strada alternativa al “no” e al “è colpa di Berlusconi”, transita per un “ok, però...”. Perché tra le aziende (e i ricchi privati) del Paese c’è un potenziale inespresso di potenziali denari che, in confronto, lo zerovirgola del Pil che lo Stato mette sulla cultura potrebbe essere trascurabilissimo. (m. t.)  approfondimenti

pubblicità su Exibart? 36 laddove sta per nascere il partito dell’arte [email protected] | 0552399766 gracias 40 qual è la capitale dell’asia? questo numero è stato realizzato grazie a... 42 ecco la mia artissima 44 riposizionare liverpool Agenzia turismo FVG Interno Ventidue Arte Con- Anci temp. Arte e Arte Lo schermo dell'Arte Arte media srl Lukas Zanotti  rubriche Ascom Macro Ass. Cult. Dell'Oro 28 assoloshow { alan reid / håvard homstvedt } Ass. Cult. Lab. Contemp. Maxmara Ass. Cult. Proposta Milan Art Center 60 tornaconti { il ritorno dell’artigiano } Ass. Magnani Monica Marioni Blindhouse srl Motelsalieri 62 essai { i sogni son desideri } Civita Servizi Museion Civita Tre Venezie Museo Maga CLP 64 arteatro { scena barocca } Museo Mambo Corsi Arte Antiquaria DB Consorzio Museo MAR 66 libri { l’altra faccia della critica } Ellequadro Events srl Music Meal Fond. Bevilacqua Omar Galliani 68 pre[ss]view { l’alfabeto di alfabeta2 } Fond. Palazzo Pretorio Palaexpo Fond. Palazzo Strozzi Provincia Bolzano 69 design { la questione del restauro } Fond. Giuliani Revolution Galleria Civica di Modena 76 daniele marzorati Sliding Doors srl talenthunter { } Galleria Contemporanea Galleria Open Art srl Step09 78 hostravistoxte { dalí a qui } Giacomo Guidi Villa Medici Giunti Arte Mostre Musei Vizeum per Enel

28assoloshow a cura di marianna agliottone ALAN REID Nato a Fort Worth nel 1976, è in mostra alla Lisa Cooley Gallery di New York fino al 6 dicembre. Dice di sé...

Thankfully, our world births souls endowed with Fortunatamente nel nostro mondo alcune persone nascono the verbal élan to pry into art; they are critics. dotate di una grande sensibilità verso l’arte e di un élan I’m simply occupied with “making”. verbale - quelle persone sono i critici - mentre io mi occupo semplicemente di “fare”. I’d like to offer some foothold; but meaning is timid, friend. Comunque vorrei offrire qualche timido e informale spunto di riflessione. Art is organization, but priorities continually change. What was paramount is soon L’arte è organizzazione, ma le sue priorità cambiano marginal. True, my subjects often look bored, continuamente. E proprio quel che è stato fondamentale bitchy or despondent. ben presto diventa marginale. Però è anche vero che i miei soggetti sembrano annoiati, menefreghisti o depressi. Caring was directed at the concept of lightness in my first show, “Heiresses on Terraces: love- Nella mia prima mostra, Ereditiere sui terrazzi, una of-life insouciance, breeziness plays variously. particolare attenzione era rivolta al concetto di leggerezza: The title of the exhibition implies as much the lo stile di vita spensierato delle protagoniste, il libero words “heiress” and “terrace” both pun on movimento della ventilazione. Il titolo della mostra è basato being in the air. Pencils replaced paints and all su un gioco di parole, ‘heiresses’ e ‘terraces’, proprio per was perceptively lighter. rendere l’idea dello stare per aria. Le matite sostituivano la pittura e tutto era percettivamente più leggero. So, my paintings undermine the idea of weight as a metaphor for seriousness. I would I miei quadri mettono in discussione il concetto di peso come suggest that lightness can not only convey us metafora della seriosità. Poiché, attraverso loro, voglio towards more reflective, weighty conversation, suggerire che la leggerezza non solo può condurci verso una but also, that lightness can assuage the weight riflessione tutt’altro che banale, ma anche alleviare il peso of seriousness and our myriad anxieties. della seriosità e la nostra miriade di ansie.

Babyfat 2008 - colored pencil and acrylic on canvas matita colorata e acrilico su tela - cm 137x122

courtesy Lisa Cooley Fine Art, New York - photo John Berens

[ Softness Performed 2008 - colored pencil on canvas matita colorata su tela - cm 45,7x61 courtesy Lisa Cooley Fine Art, New York - photo John Berens [

Mintadi 2010 - mixed media materiali vari - cm 122x183 - courtesy Lisa Cooley Fine Art, New York photo John BerensRichard Telles Fine Art, Los Angeles - photo Fredrik Nilsen assoloshow 29 a cura di marianna agliottone HÅVARD HOMSTVEDT Nato a Lørenskog nel 1976, è in mostra alla annarumma404 di Napoli fino al 10 gennaio. Dice di sé...

Sono un collezionista di immagini d’ogni sorta. Rovisto continuamente negli archivi della cultura visiva comune per estrarre semi da cui far nascere possibilità pittoriche. Spesso le immagini ottenute grazie alle tecniche di stampa più antiche, le xilografie ad esempio, sono quelle che mi interessano di più, poiché la forma e lo I am a collector of sorts. Rummaging through the image bank of common visual stile assai semplice, la riduzione dello spazio a linee tratteggiate, le rendono molto culture, I am constantly mining for seeds of painting possibilities. Often, pictures simili alle moderne immagini digitali. in older image reproduction techniques, such as woodcuts, hold my interest the most. In the simplicity of design, and the reduction of space into hatched lines, Il mio studio potrebbe trovarsi un po’ ovunque. Gli elementi che figurano nelle woodcuts are akin to modern digitized images. mie composizioni pittoriche sono in gran parte estratti dalle riviste e dalle bibbie che circolano nel mio spazio di lavoro. Cerco di raccogliere immagini da una gran My studio could’ve been just about anywhere. The pieces of my painterly compo- varietà di fonti ovunque vada. Poi il materiale raccolto diventa il punto di partenza sitions are drawn mostly from magazine scraps, and illustrations of bibles float per le mie invenzioni pittoriche. around in my workspace. I try to collect image material from a wide variety of sources wherever I go. The collected material is then the start off point for my own La mia pittura è la traduzione di una trama xilografica e ha la stessa parvenza painterly inventions. di una superficie tessile. Ciò che sto studiando è il legame tra i linguaggi visivi dell’avanguardia e l’arte popolare tradizionale, come l’esperienza sovietica nella In the painterly translations of woven woodcuts, and the textile-like appearance of progettazione, oppure gli storici modelli di produzione tessile del Nordeuropa. Così my paintings, I am examining the link between the visual languages of the avant facendo, focalizzo l’attenzione sulle varie modalità di costruzione. guarde and traditional folk art, such as in Soviet stage design, and Northern Euro- pean historical textile patterns. In doing so, I seek to draw attention to the manner of construction.

Å være om å gjøre 2009 - oil on canvas on panel olio su tela su tavola - cm 140x80 - courtesy Galleri Riis, Oslo [ To Skin a Cat [ 2009 - oil and acrylic on canvas on panel olio e acrilico su tela su tavola - cm 198x96,5 - courtesy Galleri Riis, Oslo

Ripple Sole 2010 - mixed media materiali vari 30trailers

IL RITORNO DELLA LAND ART Lui si chiama James Magee e l’autorevole critico Richard Brettell lo ha definito “il più grande artista sconosciuto vivente”. advartising Classe 1946, Magee nella sua vita ha fatto di tutto: autista di raffaele bifulco di taxi, disegnatore di scenografie, operaio su piattaforme petrolifere. La sua passione per l’arte l’ha celata dietro l’alter ego di Annabel Livermore, pittrice simbolista amata da Laura

New York, 1962. Alla galleria a cura di alfredo sigolo rassegna stampa internazionale Bush. Dopo varie vicissitudini, nel 1981 Magee si stabilisce in Eleanor Ward’s Stable la so- s una proprietà isolata, pressoché inaccessibile, a più di un’ora cietà americana, già in avan- nel deserto oltre El Paso, e qui comincia a lavorare al suo capolavoro: The Hill è una costruzione in zato stato bulimico, sta per progress il cui primo pezzo è stato realizzato a Staten Island nei primi anni ’70. Hill è un ibrido, a mostrarsi a se stessa. Marilyn metà tra l’architettura e la scultura, una sorta di tempio alla natura di quel luogo selvaggio che può Diptych, 100 Soup Cans, 100 essere avvicinato ai grandi capolavori della Land Art di Judd, Smithson o De Maria. Lo Sculpture Coke Bottles e 100 Dollar Bills Center di Dallas ha recentemente organizzato la prima mostra su Magee, cui è stato dedicato anche sono le opere che stigmatizza- un volume che celebra questa sorta di moderno eremita e il suo progetto. Che per concludersi avrà no quella società, riproducen- bisogno ancora di circa 15 anni di lavoro. do simboli dei consumi di mas- Chi: Willard Spiegelman sa: i prodotti iperstandardizza- Dove: The Wall Street Journal ti e le star del cinema. Andy Quando: 12 ottobre 2010 Warhol è l’autore e l’esposi-

zione, la sua prima personale, TUTTI ARTISTI QUESTI CINESI lo farà conoscere al grande Non sembra subire soste la crescita dell’industria culturale cinese. A 40 minuti da Pechino, la pubblico, identificandolo come cittadina di Songzhuang è ormai diventata il nuovo distretto dell’arte, abitato da artisti e dealer, esponente principale della Pop costellato di studi, gallerie e spazi espositivi, invaso da berline di grossa cilindrata. Più recente del Art. È un’ottima annata. Come noto 798 District, si stima che siano tra i 2 e i 4mila gli artisti residenti, tra top seller, professionisti può essere quella di un vino e dilettanti. Il pittore Bo Yun sostiene che le colonie d’artisti in Cina sono storicamente documentate di Champagne. Realizzata da con l’unica eccezione del periodo maoista. Oggi, dalla popolazione, l’arte è soprattutto vista come un team interno e pianificata un’opportunità di lavoro, un impiego in un’industria che produce un genere di beni di consumo a partire da settembre, Never (opere d’arte) fortemente esportato. Gli acquirenti principali continuano infatti a essere americani stop reaching for the stars è il ed europei, mentre una vera classe di collezionisti asiatici ancora non si è realmente consolidata. tema della campagna stampa Chi: Richard Bernstein internazionale multisoggetto di Dove: The New York Times Dom Pérignon Vintage 2002, Quando: 8 ottobre 2010 che si focalizza su personaggi

eccezionali, icone dell’arte e LA FIERA DELLE VANITÀ della cultura e sulle loro an- Il noto critico Christopher Knight stigmatizza sulle pagine del Los Angeles Times le vanity exhibition. nate di consacrazione. Andy Il fenomeno è diffuso in tutti gli States ma, se possibile, ha avuto ancor maggiore impulso dopo Warhol, Rudolf Nureyev, Richard Geoffroy, Chef de Cave Dom Pérignon diventano esempi di la recente crisi economica. Molti musei programmano regolarmente mostre dedicate a collezioni passione e tensione creativa che li spinge a rompere le convenzioni, fino a raggiungere apici private, eventi che finiscono per celebrare più i raccoglitori che la raccolta, più il collezionista che le stellari; aspirazione questa che li accomuna alla visione di Dom Pérignon, sintetizzata nel suo opere. Il potente sistema museale americano mostra i suoi limiti e, in tempi di vacche magre, non “manifesto”: “Ogni millesimo Dom Pérignon è una creazione assoluta che discende da una si va troppo per il sottile. Tuttavia qualche malumore e qualche critica non manca di serpeggiare: va originale visione estetica, ma ogni millesimo porta in sé l’idea del multiplo”. La campagna con bene rinunciare a progetti scientifici e critici, ma perché offrire ribalte pubbliche prestigiose, che pur il soggetto Warhol è costruita partendo dagli autoritratti dell’artista e, in linea con il suo stile, godono di un regime fiscale particolarmente favorevole, a privati cittadini in cerca di fama? Alcune diventa esso stesso soggetto multiplo, ri-creazione infinita. Diari di Warhol, 8 marzo 1981: “I strutture come il MoMA hanno provveduto a dotarsi di regolamenti che ostacolano questi progetti, went to the gallery; they had a little show of the Glitter Shoes series. There were Interviews, ma sono pochi a operare in controtendenza. Knight rileva in quest’estetica trickle-down le tracce photos for German newspapers, then we had to go back to the hotel for the people from 2000. di una poco lusinghiera eredità reaganiana, in cui il potere e la ricchezza assurgono a modelli e si It’s a club of twenty guys. They are trying to buy 2000 bottles of Dom Pérignon that they want trasformano in spettacolo. to put in a sealed chamber until the year 2000. Then, they’ll drink it. The trick was to guess Chi: Christopher Knight who would still be there and who wouldn’t. It was funny because all the men were really straight Dove: Los Angeles Times and it was fun to go out with them. Some brought their wives. It was an eight-course dinner and Quando: 10 ottobre 2010 a bunch of different wines with each course”. When will your Vintage be?

giorgio fasol verona

Quando e com’è iniziata la sua passione per l’arte contemporanea? Ancora studente, vidi un servizio su Morandi e me ne innamorai. Il giorno che mi diplo- mai, nel 1958, mi recai in una galleria per acquistarne uno, ma i miei risparmi furono insufficienti. Poi vidi un Fontana e fu un altro colpo di fulmine, e riuscii ad acquistarne uno nel ‘69.

E poi, presumibilmente, è arrivata l’arte contemporanea. Quali sono stati i primi artisti che ha acquisito? Negli anni ‘80 ho cominciato a interessarmi dei giovani artisti. Acquistai così un lavoro di Stefano Arienti e, poco dopo, di Maurizio Cattelan.

E chi arrivò subito dopo? Ho tanti “figli”, come Pietrit Halilaj, Eva Marisaldi, Jacopo Mazzonelli, Francesco Arena, Andrea Galvani, Sabrina Mezzaqui, Lara Favaretto, Rä Di Martino, Tino Sehgal e altri.

Nella sua collezione è possibile tracciare un filo conduttore? No, perché va dalla pittura alla scultura, dai video alla fotografia, all’installazione. Non c’è una tecnica che primeggia sulle altre né una precisa tematica.

Di quanti pezzi è composta? E dove li conserva? Oltre alle opere che sono in casa, ho oltre cento lavori conservati in un piccolo magazzino. Ma mediamente ho sempre 20/25 opere esposte in varie mostre. Ultimamente si è notato un certo ritorno alla pittura... Dove compra le sue opere Giorgio Fasol? Sì, secondo me c’è questo ritorno e il motivo è l’esigenza dell’espressione dell’artista, che Acquisto sempre in galleria, ma se vedo un lavoro che m’interessa, anche in fiera. Mai si sente ormai saturo di questo surplus d’immagini e di tecnicismo. direttamente dagli artisti. a cura di daniela trincia

sti collezioni Qual è il ruolo del collezionista? Cosa prevede per la sua collezione? Il collezionista ha sempre avuto un ruolo importante perché è uno dei cinque punti di forza Voglio continuare a mantenerla solo collezione. del sistema dell’arte. Il collezionista è attualmente il principale sostegno economico del sistema, perché sono scarsi gli enti pubblici capaci di sostenerlo. Speriamo nel futuro. Molti artisti italiani lamentano che nel nostro Paese non sono sufficientemente valorizzati. Secondo lei è vero? Gli artisti frequentano poco le mostre e non vedono quello che accade al di fuori del loro identikit mondo. Sono loro che devono muoversi, non aspettare che succeda qualcosa. Nome e cognome: Giorgio Fasol Avverte una differenza fra il collezionismo italiano e quello internazionale? Luogo e data di nascita: Verona, 21 luglio 1938 Finché in Italia ci sarà l’IVA del 20%, i collezionisti italiani saranno sempre penalizzati. E Formazione: commercialista poi, le ingenti spese di conservazione del nostro patrimonio penalizzano gli investimenti Attività lavorativa: libero professionista nell’arte contemporanea. Stato civile: sposato con Anna

34inteoria a cura di christian caliandro

rivestire la nuda pietra Le aree archeologiche urbane (in primis quella di Roma, la più grande del mondo)? Sono ferite. Se non, addirittura, “non luoghi”. Ferite che, come tali, vanno sanate. Un saggio di qualche anno fa ha rilanciato l’argomento sul come vivere l’antico. E come riconnetterlo al contemporaneo e alla vita della città...

 Chilometri e chilometri di recinzio- vecentesca dei raschiamenti e degli il Fascismo alla successiva presa di fascista, l’“uso pubblico del monu- Per quanto riguarda gli edifici antichi, ni si parano di fronte a chi si aggiri isolamenti; la discussione suscitata, distanza da ogni uso ideologico, che mento storico”. bisognerà provvedere ad attribuire per la città di Roma, ne scortano il prima di tutto fra gli stessi archeolo- si tradusse nella rinuncia a un’assun- Questa strada può essere percorsa loro una funzione, che ne consenta passeggio, lo obbligano a peripli im- gi, da alcune controverse sistemazio- zione di responsabilità, preludio al in due maniere distinte, a seconda un pieno reinserimento nella città pensabili. Al di là delle delimitazioni, ni di aree archeologiche (ad esempio degrado dei siti e alla loro progressi- che si abbia a che fare con scavi o contemporanea: non si può quindi si levano le rovine antiche, scarnifi- il “buco” del Portico d’Ottavia) e dalla va sparizione dalla coscienza e dalla con strutture in elevato. I primi oc- pensare al solo fine espositivo (il mo- cate e congelate in assetti che sono vorace espansione di scavi illeggibili, stessa percezione visiva dei cittadini, corre in molti casi ricoprirli, dando numento classico come museo di se il risultato di un processo tutto som- che attendono invano di essere rico- specialmente nel caso dei tanti resti vita a piazze o spazi verdi e provve- stesso o come sede di mostre, come mato recente, il cui apice si ebbe tra perti (come quelli lungo via dei Fori avviene ai Mercati di Traiano), ma a la fine dell’Ottocento e la prima metà Imperiali). una pluralità di utilizzi, possibilmente del Novecento. Allora la pluriseco- Sono stati proprio alcuni archeologi “alti” (biblioteche, centri di documen- lare pratica del riuso di monumenti sensibili alla dimensione sociale della tazione, sale da concerto o per pro- antichi e rovine fu interrotta; templi, loro disciplina a dare il via al dibattito, iezioni...). Specialmente per quelle teatri e mausolei, raschiate via le su- al quale hanno preso parte sin da su- strutture antiche situate in contesti perfetazioni di epoca post-antica, fu- bito numerosi architetti. Meno pre- Gli scavi urbani? Occorre in molti casi ormai del tutto stravolti, come quel- rono portati fuori dal tessuto urbano senti sembrano essere gli urbanisti, le della periferia romana, il riuso e dalla Storia, in un limbo desolante a indicare che ci si è sinora interes- ricoprirli, dando vita a piazze o spazi appare una prospettiva inevitabile, dove ancora fluttuano. sati più all’aspetto dell’intervento sul verdi e provvedendo a creare strutture che può fare dei resti del passato i Negli ultimi tempi, tuttavia, più d’u- singolo monumento o sito piuttosto centri identitari di quartieri che, fra no si è accorto dell’inadeguatezza di che al suo reinserimento nel tessu- ipogee che permettano la visita ai resti tanti problemi, hanno anche quello di questa soluzione. Si è sviluppata una to urbano; latitano, invece, gli storici essere privi di un’identità. riflessione sul rapporto tra il monu- dell’arte. L’architettura è chiamata a rendere mento antico e l’area archeologica, Tra le principali tappe della discussio- possibile il reimpiego attraverso in- da una parte, e la città contempora- ne meritano di essere ricordati i due terventi che siano però rispettosi del- nea, dall’altra. Sul ruolo che le rovine volumi che presentano tesi di laurea le strutture antiche. Il compito non giocano nella nostra società, sulla di argomento archeologico discus- è facile: una suggestione viene da relazione tra archeologia e architet- se presso la facoltà di architettura disseminati tra i palazzoni della Roma dendo a creare, laddove la differen- quanto fatto da David Chipperfield tura. Tra le condizioni che possono di Roma 31, i seminari che si svol- moderna, ai quali giustamente Ricci za tra il piano di calpestio attuale e al Neues Museum di Berlino [nella aver favorito lo sviluppo di tale rifles- gono da diversi anni presso questa dedica ampio spazio. quello antico lo consenta, strutture foto in alto]. Non restauro, ma vero sione andranno menzionati almeno, stessa università, ora in parte rac- È giunto il momento di sanare le fe- ipogee che permettano la visita ai re- recupero di una rovina.  a un livello più generale, il diffuso in- colti in volume2, le attività dell’area rite e riconnettere l’antico al nuovo, sti; idea che già sostenne, purtroppo teresse, tra sociologi, antropologi e di ricerca Architettura e archeologie per garantire la fruizione e una mi- senza successo, Giuseppe Valadier5. [fabrizio federici] urbanisti, per i modi in cui le persone dello IUAV3. Ma è stato soprattutto il gliore conservazione dei resti, resti- vivono - o non vivono - gli spazi ur- pamphlet di Andreina Ricci, Attorno tuire porzioni enormi di abitato alla 1. Archeologia e progetto, Roma 2002 e 2009. bani (si pensi soltanto ai “non-luoghi” alla nuda pietra (2006), ad accende- cittadinanza, creare spazi pubblici, 2. Arch.it.arch. Dialoghi di archeologia e architettura, Roma 2009. di Augé, tra cui, accanto ad aero- re l’interesse intorno a questi temi che suonino come una combattiva 3. In particolare, il convegno Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei, porti, stazioni e centri commerciali, presso un pubblico più vasto della risposta alla progressiva privatizza- Venezia, novembre 2009, e gli omonimi workshop dedicati alla progettazione potrebbero rientrare parecchie aree ristretta cerchia degli specialisti: con zione delle città4. Si tratta quindi di di coperture e piccole strutture per siti archeologici. archeologiche); la fioritura di studi sul grande chiarezza, l’archeologa riper- sostituire all’“uso pubblico della sto- 4. Cfr., per Roma, P. Berdini, La città in vendita, Roma 2008 coperture e reimpiego nel Medioevo e in Età Mo- corre le vicende recenti delle rovine, ria”, di cui parla Ricci a proposito piccole strutture per siti archeologici. derna, nonché sulla stagione otto-no- dall’impiego strumentale che ne fece dell’utilizzazione delle rovine in epoca 5. Cit. da T. Kirk in M. Barbanera (a cura di), Relitti riletti, Torino 2009. inteoria 35 a cura di christian caliandro

Voglia di epica C’è dell’epos nella produzione creativa attuale? Certo che c’è. A partire dal cortometraggio di Chandler Tuttle, “2081”, ripercorriamo la topografia dell’epica contemporanea attraverso musica, arte, fiction, letteratura. Con un’ossessione: l’ossessione...

 Signori, è ufficiale. Abbiamo la pri- creativamente progressive, metal e epiche. Ossessione intesa come ri- strutturato: il New Italian Epic, siste- Italia De Profundis (2008) di Giusep- ma opera della “nuova epica” anche post-grunge, sulla scia dei Kyuss e cerca spasmodica, come creazione matizzato dai Wu Ming nell’ormai pe Genna - a una strana e feconda in campo visivo. Ovviamente non è del loro stoner rock. L’idea base era di interi mondi a partire da frammen- famoso promemoria omonimo1. In saldatura fra tempo mitico e tempo venuta fuori dall’arte contemporanea quella di espandere indefinitamente ti-relitti-rovine culturali (al di fuori e Italia, l’adozione di un approccio del storico: la narrazione epica è la via (e come potrebbe essere altrimenti, l’intuizione fondamentale spalancan- al di là della prospettiva nostalgica), genere trova la sua ragion d’essere scelta per affrontare e interpretare nelle condizioni attuali, anche e so- do immense praterie sonore. E an- come costruzione del sé alternativa nella situazione attuale, che sembra l’Italia di oggi. Mentre, con ben altra prattutto italiane?). Si tratta invece che di narrazione, come fanno i The e contrapposta a quella proposta dal prefigurare gli sviluppi eventuali di potenza e complessità, l’americano del cortometraggio fantascientifico altri Paesi, e al tempo stesso costi- William T. Vollman è riuscito addi- 2081 (2009) di Chandler Tuttle, tuisce una sorta di sprofondamento, rittura a comporre in Europe Central basato sul racconto Harrison Ber- di paralisi collettiva e connettiva, lo (2005) “la nostra epica occidentale, geron (1961) di Kurt Vonnegut. Am- “spaesamento” di cui parla Giorgio mentre l’occidente si folgora nel suo bientato in una società - naturalmen- Vi è una strana e feconda saldatura Vasta2. tramonto [...] epica apparentemente te - distopica, in cui l’eccezionalità Gli scrittori più consapevoli rispon- storica, fondamentalisticamente sto- atletica e intellettuale viene annichi- fra tempo mitico e tempo storico: la dono a questa sfida sopperendo alle rica” 4. lita a vantaggio dell’universale medio- lacune della storiografia ufficiale e Infine, a chi - come Alessandro Dal crità, dell’egualitarismo al ribasso. narrazione epica è la via scelta per innestando la narrazione letteraria Lago5 - dipinge questo atteggiamento Harrison è l’eroe neo-romantico della in quella storica: la memoria, la rico- come pretestuoso e velleitario, biso- riscossa creativa, di un’attitudine fi- affrontare e interpretare l’Italia di oggi struzione del passato e dei rapporti gnerebbe ricordare che il ruolo degli nalmente eroica e anti-conformista. causali tra gli eventi sono gli unici an- intellettuali non è quello di vagheggia- Pur con tutta la rozzezza concettuale tidoti disponibili ed efficaci al presen- re perdute età dell’oro (un vecchio e le ingenuità artistiche di un giova- te perpetuo che ormai costituisce, vizio italico, peraltro), ma di investire ne autore americano alle prese con da almeno un trentennio, l’estensio- tutte le proprie forze nella compren- questi argomenti, l’opera registra Sword, che rivitalizzano gli impianti mainstream. In un periodo in cui il ne unica e monolitica della percezio- sione e nella trasformazione della re- efficacemente il mutamento di un cli- grandiosi dei Metallica con un im- concetto stesso di un “fuori”, di “un- ne (“questa specie di ‘anni ‘80 ideali altà: se siamo ridotti così, è anche ma culturale, di un’atmosfera, di un maginario preso di peso dalla nuova derground”, persino di “avanguardia” eterni’ che abbiamo avuto in sorte, per la sostanziale e completa abdica- atteggiamento diffuso. La rinascita di dark fantasy (George R. R. Martin & non solo è andato incontro a pesanti e che non sembrano avere nessuna zione a questo compito. Il racconto di un’esigenza. Co.). ridefinizioni in ogni campo della cono- voglia di passare”3). questi difficili e disgraziati anni italiani In musica - senza dimenticare il di- Nell’arte visiva contemporanea, scenza, ma è stato perfettamente Si assiste allora nelle opere di questi è invece propriamente, intrinseca- scorso unico che stanno portando qualcosa del genere si comincia a in- integrato fino all’annullamento nella autori più o meno nuovi - il Romanzo mente epico - tolkieniano verrebbe avanti da più di dieci anni i Sigur travedere, per esempio, nelle instal- produzione culturale, che cosa rima- criminale (2002) di Giancarlo De quasi da dire - e non una proiezione Rós, all’insegna di un efficace emo- lazioni a metà fra esoterismo primo- ne di assolutamente e propriamente Cataldo, Gomorra (2006) di Ro- spettrale, un’illusione auto-generata tional ambient - il nuovo respiro epi- novecentesco e mitografie vichinghe estraneo a questo “dentro” che tutto berto Saviano, L’ottava vibrazione e consolatoria. Come tale, perciò, va co caratterizza le ricerche di gruppi di Matthew Day Jackson (1974), pervade e riduce (e che possiamo (2008) di Carlo Lucarelli, Hitler e elaborato.  “primitivi” già nei nomi che si sono o nelle sculture composte ossessi- chiamare, alternativamente, Spetta- dati, come Mastodon, Baroness, vamente dallo svedese Michael Jo- colo, Ordine, Omologazione) se non Torch, e poi Down, Isis, Neurosis. hansson, assemblando e montando una sana e robusta ossessione cre- 1. Cfr. Wu Ming, New Italian Epic. Letteratura, sguardo obliquo, ritorno al E ancora, su un versante più riflessi- oggetti di design provenienti dall’età ativa? futuro, Torino 2009. vo-meditativo (a tratti, anche depres- dell’oro della produzione industriale Tanto più che in tale mutamento 2. Cfr. G. Vasta, Spaesamento, Roma-Bari 2010. so e ossessivo; ma, effettivamente, (dagli anni ‘50 ai ‘70) [nella foto in espressivo ci inseriamo a pieno ti- 3. Editoriale, in alfabeta2, 24 giugno 2010, www.alfabeta2.it epica è anche La Gerusalemme libe- alto]. tolo, e non solo con personalità sin- 4. G. Genna, “William T. Vollmann, Europe Central” (recensione), in Carmilla, 20 rata): Crowbar, Sleep, Weedeater, E proprio l’ossessione sembra esse- gole e isolate ma con un movimento settembre 2010, www.carmillaonline.com Jesu. I quali hanno scelto di fondere re il concetto chiave di queste nuove vero e proprio, ormai solidamente 5. Cfr. A. Dal Lago, Eroi di carta. Il caso Gomorra e altre epopee, Roma 2010. 36approfondimenti LADDOVE STA PER NASCERE IL PARTITo dell’arte La Polonia è la vera risposta alla Vecchia Europa in affanno. Dieci anni fa la Francia se la faceva addosso per l’ingresso in Europa di un Paese che avrebbe tolto il lavoro a tutti gli idraulici d’oltralpe. Oggi dalla Polonia nessuno parte verso ovest e il Paese chiama a sé cervelli e direttori (italiani) di museo...

 Negli ultimi anni l’agenda artistica una delle “tigri” della Nuova Europa. e di promuovere mostre di artisti po- tività espositiva, nonostante non ab- come Frieze, Art Basel, Fiac. Raster internazionale ha visto la presenza di Ed è questo dinamismo a renderla lacchi all’estero. bia ancora una sede definitiva, che nel 2006 ha organizzato l’evento svariate mostre di artisti polacchi, una promessa per gli art lover dei Il Centro per l’Arte Contemporanea inaugurerà nel 2014 in una location Villa Warsaw: dieci gallerie, tra cui sia personali come quelle di Artur prossimi anni, che potranno scoprire nasce invece nel 1985 con l’obiettivo straordinaria nei pressi del Palazzo Zero... di Milano, Jan Mot di Brus- Zmijewski (prossimo curatore del- qui una diversa vitalità. di presentare non solo mostre, ma della Cultura e della Scienza, sorta di sels e Hotel di Londra, hanno presen- la Biennale di Berlino), Zbigniew Iniziamo con le istituzioni pubbliche. anche cinema, musica e live media. Gotham City stalinista di cui parliamo tato per una settimana performance, Libera, Miroslaw Balka, Paulina Sono il Centro per l’Arte Contempo- Ha una ricca collezione di opere di nell’articolo a fianco. eventi e incontri. L’ultima edizione si Olowska, Pawel Althamer, Moni- ranea Castello Ujazdowski, Zacheta artisti internazionali, un programma Oltre alle istituzioni, un lavoro impor- è tenuta a Reykjavik la scorsa estate. ka Sosnowska, Katarzyna Kozyra, Galleria Nazionale d’Arte, e il Museo di residenze, un archivio sull’arte po- tante in Polonia è svolto da gallerie e Foksal Gallery Foundation è stata fon- Piotr Uklanski, sia collettive come d’Arte Moderna di Varsavia. La più lacca, pubblica libri e riviste tra cui fondazioni private come Foksal Galle- data nel 1997 da tre curatori - Adam Polski Express III, Early Years ai Kun- ry Foundation, Raster Gallery, Czar- Szymczyk (ora direttore di Kunsthalle stWerke di Berlino o il Polska Years na, Profile, Leto, Krytyka Polityczna Basel), Joanna Mytkowska (diret- in Inghilterra. “Dopo la fase pionieristica ora la (che non è proprio una galleria, ma trice del Museo d’Arte Moderna di Come nasce questa scena era la un club/centro culturale/casa edi- Varsavia) e Andrzej Przywara - per domanda a cui volevamo rispondere, situazione è diversa, vi è una maggiore trice che organizza concerti, presen- conservare l’archivio della Foksal Gal- e per poterlo fare ci siamo recati in consapevolezza, lo Stato crede nella tazioni e performance), oltre alla na- lery, galleria pubblica d’avanguardia Polonia. Varsavia è una città ancora scente scena che si sta sviluppando fondata a Varsavia nel 1966 con un defilata rispetto ai centri più conso- cultura, la sostiene” nel quartiere Praga. programma concettuale in tempi di lidati dell’arte internazionale, ma la Qualche storia di questi spazi che repressione comunista. La fondazio- scena è realmente interessante: al hanno cambiato faccia all’ex son- ne funziona anche come spazio com- di là degli spazi istituzionali, l’atmo- anziana è Zacheta. Nasce nel 1920 Obieg. Fabio Cavallucci è da qualche nacchioso paesone agricolo dell’Est. merciale con mostre degli artisti più sfera informale che si respira nelle per ospitare l’arte d’avanguardia (di mese il direttore del Centro, dopo Raster magazine nacque nei primi amati dai curatori, tra cui Althamer, gallerie indica la volontà di creare un allora) grazie al sostegno della so- la direzione ventennale di Wojciech anni ‘90 da un’idea dei critici d’arte Sosnowska, Anna Molska e Robert nuovo collezionismo privato tutto da cietà di belle arti Zacheta; nel 1950 Krukowski, storico dell’arte e re- Lukasz Gorczyca e Michal Kaczynski. Kusmirowski. Segue inoltre il pro- inventare. Tenuto conto anche della è nazionalizzata e nel 1990 la colle- gista di Akademia Ruchu, celebre Una decina d’anni dopo decisero di gramma di The Avantgarde Institute, storia politica del Paese e della sua zione storica è trasferita al Museo gruppo di performer. aprire una galleria, una delle prime l’ex casa-studio degli artisti Edward giovane e vitale economia capitalista, Nazionale. Ciò le permette di votarsi Il Museo d’Arte Moderna, infine, e più importanti gallerie polacche, Krasinski e Henryk Stazewski. Vi è che la fa essere in questo momento unicamente all’arte contemporanea nasce nel 2005 con un’intensa at- che partecipa a fiere internazionali contenuta un’installazione permanen- approfondimenti 37

VARSAVIA VAL BENE UN (NUOVO) museo Un Paese in piena rinascita attende il suo nuovo, importante museo d’arte. Affidato all’architetto svizzero Christian Kerez, il biglietto da visita della Polonia del XXI secolo sarà elegante e minimalista. Breve resoconto di un vivace confronto intellettuale. A proposito di una scelta che continua a far discutere...

C’è da stare allegri, visto che il dibattito che contrappunto strutturale costituito dai ripidi da qualche anno appassiona un grande Paese soffitti sorprendentemente a volta. in piena rinascita come la Polonia riguarda la Intanto i lavori proseguono, ed è certamen- costruzione di un nuovo, importante museo, te positivo apprendere che in tutto questo l’atteso Museo d’Arte Moderna di Varsavia, tempo il potere politico si sia mantenuto, a pronto presumibilmente per il 2014. quanto si dice, fuori dalla tenzone. Agli am- A farne una questione nazionale sono inter- ministratori sarà bastato aver incassato la venuti due elementi di una certa rilevanza: in sola evidenza esente da possibili polemiche, primo luogo, la constatazione del fatto che il fatto cioè che - a prescindere dalla scelta l’ultimo museo d’arte edificato in territorio po- relativa al suo appeal architettonico - a Varsa- lacco (il Museo Nazionale, sempre a Varsavia) via stia prendendo corpo, anche in virtù della risale incredibilmente al 1938; poi, la scelta sua localizzazione, un museo-agorà destinato di posizionare la nuova opera architettonica a collocarsi tra i maggiori poli d’attrazione in nella spianata totalitaria situata in pieno cen- Europa in materia di arti visive, dotato di nu- tro città, a ridosso del Palazzo della Cultura e merose sale espositive, di uno spazio in stile della Scienza ricevuto in regalo da Stalin negli Turbine Hall per interventi oversize, di un tea- anni ’50, grattacielo turrito e isolato che è tro e di un auditorium. stato per molto tempo fra i più alti d’Europa, L’attività, già partita, si svolge per ora in un con i suoi 261 metri in pietra visibili ancora ex negozio statale di mobili, a pochi passi dal oggi da ogni punto della capitale. cantiere, in pieno centro città, grazie a un Quest’ultima decisione, per certi versi clamo- drappello di curatori (tra i quali Ana Janevski rosa, dovuta all’ex presidente Lech Kaczynski lista firmato dallo svizzero Christian Kerez si è accanito sul bianco parallelepipedo di e Tomasz Fudala, incontrati sul posto da Exi- (dei due gemelli della politica polacca, quello [in alto il rendering ufficiale], unico tra i fina- Kerez, parlando di occasione mancata, ha bart) che propone le prime ambiziose mostre, deceduto nel tragico incidente aereo di qual- listi a non rivaleggiare in presenza scenica paragonato il nascituro museo a un banale lecture e conferenze, con l’entusiasmo di chi che tempo fa), ha dato la stura a un confron- col totem staliniano, abbia potuto scatenare supermarket, un fabbricato scialbo e orizzon- è stato chiamato a partecipare fin dalle fasi to intellettuale avvincente, con interessanti un putiferio, trasformando la vicenda in un tale per niente idoneo a riscattare l’immagine iniziali a una grande avventura. implicazioni di carattere estetico-politico. In fuoco incrociato di accuse fra entusiasti e del paese dal suo passato modernismo socia- buona sostanza, visto che gli architetti par- detrattori, con tanto di cambio in corsa del lista. Chi lo ha difeso (la stampa soprattutto) [pericle guaglianone] tecipanti al concorso non soltanto venivano direttore di prima nomina (sostituito con ha sostenuto la tesi secondo la quale aver chiamati a proporre un’ipotesi di biglietto da Joanna Mytkowska, attualmente in carica). optato per un’architettura poco rutilante, anzi visita per la Polonia del XXI secolo, ma dove- Cose che possono accadere, soprattutto in asciutta e funzionale, costituisce il segno del- vano pure tenere presente che la loro cre- un Paese democratico, ma anche appassio- la raggiunta maturità di una nazione non più atura sarebbe stata ubicata a pochi metri nato e mediamente piuttosto colto come la smaniosa di stare a demonizzare la propria dall’oggetto architettonico più ingombrante Polonia, dove si parla addirittura di costituire storia. del Paese (fisicamente e ideologicamente), una formazione politica in rappresentanza del Due veri e propri schieramenti, cui si posso- per la giuria si trattava a quel punto anche di gran numero di operatori culturali attivi sul no soltanto aggiungere prese di posizione in info stabilire l’atteggiamento critico da assumere territorio. controtendenza, come quella dell’ex direttore al cospetto di un simbolo così vistoso della Risulta in effetti assai arduo trovare un punto del Centro per l’Arte Contemporanea Castel- Museo d’Arte Moderna travagliata storia recente. d’incontro tra le varie argomentazioni addotte lo Ujazdowski, Wojciech Krukowski, che ha Ul. Panska 3 Si comprende quindi facilmente come la vitto- dagli osservatori, riconducibili sostanzialmen- espresso perplessità circa l’unica nota ef- [email protected] ria nel 2007 dell’elegante progetto minima- te a due punti di vista distinti e separati. Chi fettivamente bizzarra del progetto, ovvero il www.artmuseum.pl

te creata da Krasinski dopo la morte Rolando preferisce allontanarsi da ni? “Beh, potremmo avvicinarla a tempo eccitante. Nei prossimi anni di Stazewski, composta da una linea una rappresentazione diretta per quella inglese quanto a vitalità, con link apriranno otto nuovi musei in Polo- di scotch di colore blu che suddivi- confrontarsi con i new media, l’ani- la differenza che non è stata deter- nia: a Cracovia, Poznam, Wroclaw de orizzontalmente lo spazio, su cui mazione, la musica”. Laura Palmer minata da un collezionismo privato e VARSAVIA e Varsavia. I giovani non lasciano più è intervenuto anche Daniel Buren Foundation è invece un progetto non dal mercato”. Negli ultimi anni si è Castello Ujazdowski il Paese per cercare migliori con- quando ha visitato lo studio nel ’74 profit creato nel 2007 da Joanna andati ancora all’arrembaggio o c’è csw.art.pl dizioni di vita e di lavoro altrove; vi [qui sopra la veduta di Varsavia dal- Warsza, che propone azioni, mostre stata una stabilizzazione? “Ora la si- Zacheta sono invece artisti che da Berlino si la terrazza nella foto di Giovanni De e performance in spazi pubblici come tuazione è diversa, vi è una maggiore www.zacheta.art.pl trasferiscono a Varsavia, anche se Angelis]. Pur mantenendo inalterata lo stadio di Varsavia, che da vent’anni consapevolezza, lo Stato crede nella Foksal Gallery Foundation Berlino continua a essere ben più l’installazione, Foksal ha creato un in- ha smesso di funzionare come tale cultura, la sostiene. Esiste in Polonia www.fgf.com.pl economica. nesto (un padiglione vetrato con una per assumere le vesti di fantasma un’associazione indipendente forma- Raster Gallery Czarna Non è da trascurare la scena di straordinaria vista sulla città) dove post-comunista, mercato e spazio ta da galleristi, scrittori, artisti che czarnagaleria.net Lodz, antica capitale della manifat- si svolgono concerti, conferenze e multiculturale per immigrati vietnami- controlla la qualità dei progetti cul- Leto tura tessile riconvertita in hub del interventi artistici in collaborazione ti e commercianti russi. turali. È un movimento che discute, www.leto.pl terziario artistico. Oltre al Muzeum con studenti dell’Accademia d’arte e “Nel corso degli ultimi due decenni dibatte sulla cultura”. In tutto questo Krytyka Polityczna Sztuki (disseminato in tre diversi spa- artisti emergenti. si è formata una generazione di ar- come si innesta la nomina di un di- www.krytykapolityczna.pl zi espositivi, che ospitano esposizioni E le gallerie giovani e di tendenza? tisti straordinaria”, racconta Fabio rettore italiano per un incarico così Laura Palmer Foundation temporanee, le collezioni, e la sala Di certo non mancano: ricordiamo Cavallucci, neodirettore del Centro nodale? “È stata la prima volta che www.laura-palmer.pl neoplastica progettata nel 1947 da Czarna, curata dall’affascinante per l’Arte Contemporanea Castello la gara per l’incarico a direttore di LODZ Wladyslaw Strzeminski) vi sono Agnieszka Czarnecka-Wiacek, Leto Ujazdowski. “Una scena che ho segui- un museo è stato aperto a candida- Museum Sztuki spazi non commerciali come la sto- e Profile. La prima espone, tra gli to con particolare interesse invitando ti stranieri. Questo indica la volontà www.msl.org.pl rica Wschodnia Gallery (fondata nel altri, Olaf Brzeski e Tomasz Mroz, artisti polacchi alla Galleria Civica di di aprirsi al confronto, al nuovo”. La Wschodnia Gallery 1981 dagli artisti Adam Klimczak artisti che propongono progetti biz- Trento (quando ne ero il direttore) futura programmazione? “Penso di www.wschodnia.pl e Jerzy Grzegorski), la biennale zarri e surreali, lontani dall’approccio e alla Biennale di Scultura di Carra- prendermi un anno per riorganizzare d’arte e appuntamenti annuali come politico e concettuale dei nomi più ra, dove ci sono Grzergoz Kowalski, il tutto. Mi piacerebbe che i diver- l’International Design Festival e il Fo- conosciuti come Zbigniew Libera e docente dell’Accademia di Belle Arti si linguaggi (il cinema i concerti, le vi lavorano più di 80 persone, pen- tofestiwal. Artur Zmijewski. “Non è solo attra- di Varsavia, maestro di Zmijewski, mostre, il teatro) dialogassero più so di iniziare il nuovo programma nel Anche Lodz, al di là di tutto, con- verso messaggi di dissenso che si Kozyra, Althamer, e le più giovani tra loro, che non ci fossero suddivi- 2012, non prima. Del resto vi sono ferma l’atmosfera creativa di vitalità delinea la scena artistica polacca”, Anna Szwajgier e Zorka Wollny. Una sioni rigide. Il Castello Ujazdowski è già ottimi curatori che vi lavorano, io artistica che si respira in questo Pa- racconta Marta Kolakowska di Leto scena nata spontaneamente per la sempre stato un punto di riferimento vorrei ritagliarmi un lavoro di regia”. ese. E che non si limita solo a Var- Gallery. E aggiunge: “La generazione reale necessità di fare arte, e che per me”. Di che tipo di struttura si Certo è che, viste le condizioni eco- savia.  di Wojciech Bąkowski, Konrad Smo- all’inizio non si sapeva neanche come tratta, qual è il dimensionamento? “È nomiche del Paese e il contesto da lenski, Maurycy Gomulicki e Bianka chiamare”. Neanche per similitudi- una macchina piuttosto impegnativa, boom, la sfida è ambiziosa e al con- [lorenza pignatti]

40approfondimenti

Tokyo? Singapore? Beijing? Shanghai? Fuochino. Certo, è in Cina, ma non in Cina. Lontana dalle nostre latitudini, Hong Kong è uno dei mercati più interessanti del momento. Per conoscerlo meglio e iniziare a capirlo, ne abbiamo parlato con tre curiosi interpreti della scena dell’arte (e dell’economia) locale. Jonathan Stone di Christie’s, Daniel Komala di Larasati e Nick Simunovic della Gagosian Gallery... qual è la capitale dell’asia?

 Una casa d’asta occidentale, tamente un prestigio internazionale private occidentali. Guardando per Christie’s, con una storia lunghis- possederla. In termini di percezione, esempio alla stagione autunnale di sima e illustre; Larasati, nata nel “Crisi? La nostra attività in Asia si l’arte asiatica è ancora indietro ri- Hong Kong, stiamo offrendo una se- 2000 in Indonesia, ma già con spetto alle sue controparti occiden- rie di oggetti che includono un sen- una notevole lista di successi alle è espansa durante la crisi globale. tali; questo non ha nulla a che vedere sazionale diamante rosa da 14,23 spalle; una galleria internazionale, Abbiamo aperto a Hong Kong all’inizio con la qualità, bensì con il marketing carati (stimato tra i 14 e i 19 milioni Gagosian Gallery, tra le più impor- e le infrastrutture, ed è esattamente di dollari USA), un importante dipinto tanti al mondo. Qual è il ritratto del 2008 e la crescita che abbiamo avuto ciò su cui noi a Larasati stiamo lavo- della Mask Series del grande artista del vostro collezionista tipo a rando. Abbiamo l’obiettivo di portare contemporaneo cinese Zeng Fanzhi Hong Kong? Cosa lo appassiona fin da quel momento ha superato le l’arte asiatica a pari livello di quella (stimato 1,5-2,3 milioni di USD) e particolarmente? occidentale, a livello internazionale, un rarissimo vaso (stimato 1,3-1,95 Jonathan Stone: Così com’è difficile nostre aspettative” incoraggiando e promuovendone le milioni di USD). caratterizzare i nostri clienti di New opere moderne e contemporanee. York, Londra, Ginevra, Milano, è il mercato si sta espandendo rapida- dell’idea che questa predisposizione Per questo motivo abbiamo creato Il mondo, non solo quello dell’arte, ugualmente difficile farlo qui a Hong mente e sta diventando sempre più cambierà col tempo. One East Asia, espandendo i nostri sta fronteggiando una crisi globa- Kong. Abbiamo clienti provenienti da sofisticato. I collezionisti cinesi sono servizi, offrendo consulenze, corsi fi- le senza precedenti. Come sta vi- tutto il mondo che partecipano alle interessati a diversi tipi di arte, dalle Che rapporto c’è con l’arte occi- nalizzati alla conoscenza dell’arte, ex- vendo Hong Kong questo periodo? nostre aste e, naturalmente, soprat- pergamene alle antichità all’arte con- dentale? C’è interesse tra i colle- pertise di cui il mercato ha bisogno. Quali effetti ha avuto la recessio- tutto dall’Asia: Hong Kong, Taiwan, temporanea occidentale o al design. zionisti locali? ne sul mercato locale? Singapore, Indonesia, Cina, Giappo- Non credo che si possa parlare di N.S.: C’è un enorme interesse in E per l’arte contemporanea italia- N.S.: La nostra attività in Asia si è ne, Corea del Sud... Ovviamente, le un “collezionista tipo” a Hong Kong. Asia per l’arte contemporanea occi- na? espansa durante la crisi globale. Ab- nostre offerte su Hong Kong sono Molte persone con cui lavoriamo col- dentale. I collezionisti locali tendono N S.: Per favore, mandatemi delle biamo aperto a Hong Kong all’inizio massicciamente focalizzate sull’ar- lezionano pittura a inchiostro o arte ad avere gusti estremamente diffe- tele di Fontana! Ho alcuni clienti che del 2008 e la crescita che abbiamo te asiatica - dal contemporaneo più contemporanea cinese, e qualche renti e, mentre molti naturalmente stanno cercando pezzi importanti. avuto fin da quel momento ha supera- estremo all’avanguardia, ai dipinti volta entrambe. sono legati a un focus molto mirato to le nostre aspettative. Certamente classici e alla calligrafia, alle opere Daniel Komala: Colto, estremamen- (giada, bronzo, mobili Ming...), ci Ci sono collezionisti europei o ame- nei primi spaventosi mesi dopo il crol- d’arte e alle ceramiche cinesi ecc. te informato, ama la pittura di qualità sono molti altri il cui interesse si sta ricani che vengono a Hong Kong lo della Lehman, i collezionisti hanno Offriamo anche categorie che afferi- e allo stesso tempo capisce al volo il globalizzando. Ricevo spessissimo ri- per le aste? mostrato un approccio più cauto. Ma scono allo “stile di vita”, come gioielli, suo valore in termini di investimento. chieste per artisti quali Andy Warhol, J.S.: Certamente. Come accennavo questo è comprensibile e opportuno. orologi e vino. È un ampio spettro di Damien Hirst e Richard Prince, così prima, molti dei nostri più importanti Tuttavia, nel corso dell’anno ci siamo categorie del collezionismo, che si Quali sono i soggetti più popolari come per Picasso e Monet. collezionisti - compratori e venditori resi conto che i collezionisti sono ri- adatta a un ampio spettro di colle- per l’arte locale? D.K.: Proprio mentre la comprensio- - provengono dall’Europa, dalla Gran masti molto interessati all’acquisto zionisti. N.S.: In generale la pittura figurativa ne per l’arte asiatica è in crescita, i Bretagna e dalle Americhe. Inoltre di opere importanti a prezzi molto Nick Simunovic: La scena dell’arte e la scultura sono più popolari dell’a- collezionisti amano ancora avere le- in ogni stagione offriamo opere im- attraenti. a Hong Kong è vivace e diversificata, strazione tra i collezionisti. Ma sono gami con l’arte occidentale. Dà cer- portanti che vengono da collezioni J.S.: Il recupero del mercato arti- approfondimenti 41

stico globale è guidato proprio da ne qui a Hong Kong è incomparabile. J.S.: Lo siamo molto! La nostra se- stagionale più alto di sempre; abbia- la forza di questo mercato. Le nostre questa regione, e Hong Kong ne è D.K.: Nessun mercato è immune rie di vendite primaverili, a maggio, mo stabilito più di 50 record e due aste di opere cinesi hanno totalizzato l’hub principale. Infatti, l’Asia è stato dalla crisi globale. Il mercato sta è andata molto bene e una volta di vendite white-glove (100% di vendu- 55,5 milioni di USD, il risultato più l’unico mercato a essere cresciuto sperimentando enormi correzioni, più ha confermato Hong Kong come to). Il recente successo delle nostre alto per una serie di aste di arte ci- nel 2009, con un totale realizzato che hanno riguardato anche le ope- un importante centro di aste a livello vendite settimanali di arte asiatica nese a New York. nelle aste di 2,2 miliardi di USD con- re sopravvalutate e sovraprezzate. globale. Il totale (294 milioni di USD) presso Christie’s New York è un’ulte- D.K.: Sì, siamo molto felici. La fre- tro i 2,1 miliardi del 2008. Si tratta La buona arte comprata come un è stato il nostro secondo risultato riore indicazione della domanda e del- quenza dei record e le performance di una crescita modesta attorno al investimento nel medio periodo nor- realizzate dai nostri old master asia- 5%, ma è molto, molto favorevole in malmente resiste al test del tempo e tici sono state davvero incoraggianti. Tanah Lot di Affandi, per esempio, è L’ISOLA IN FIERA stato venduto per 240.000 $ e il suo “L’Asia è stato l’unico mercato a essere Self portrait eating a watermelon ha cresciuto nel 2009. Si tratta di una Hong Kong è anche la sede ottenuto 264.000 di USD; entram- di una delle più interessanti bi hanno superato di gran lunga le crescita modesta attorno al 5%, ma è fiere d’arte contemporanea stime iniziali, quasi quadruplicandole. del momento, la Hong Kong Il mercato dell’arte asiatica è eviden- molto, molto favorevole in confronto International Art Fair, che temente in un momento di crescita e nel 2011 si svolgerà tra il 26 Larasati ha chiuso le vendite con un al decremento del 40% verificatosi in e il 29 maggio. Diretta da totale di 2,1 milioni di USD.  Magnus Renfrew e, come Europa e in America” Frieze, sponsorizzata da Deutsche Bank, nel 2010 ha presentato una lista di oltre 155 espositori internazionali - 29 i Paesi di prove- [santa nastro confronto al decremento del 40% ve- in molti casi supera le tempeste della nienza - di grande prestigio come Gagosian, Hauser & Wirth, Em- si ringraziano cecilia conti e rificatosi in Europa e in America. Non recessione. Durante questo periodo manuel Perrotin, Lisson Gallery, White Cube e, dall’Italia, Continua susannah underwood] è una sorpresa perciò sentire che i di incertezza i compratori tendono e Primo Marella. Pubblico? Oltre 46mila visitatori, confermando un collezionisti della Cina continentale a dare attenzione alle opere dal va- interesse sempre più accentuato per l’arte contemporanea. Tra gli stanno esercitando un enorme po- lore sicuro, come quelle di maestri artisti più apprezzati c’è Damien Hirst. Il suo The Inescapable Truth tere d’acquisto: il valore delle opere del moderno che esistono in quantità (2005), la prima opera in formaldeide esposta in Cina, è stata ven- che hanno acquistato globalmente limitata e hanno un curriculum con- duta da White Cube per 1,75 milioni di sterline. Grande successo da Christie’s è cresciuto del 94% lo solidato alle spalle. Ci vorrà un po’ anche per Pace Beijing: Green Wall - Husband and Wife di Zhang scorso anno. I collezionisti di quest’a- prima che i compratori acquistino Xiaogang (2010) è stato venduto per 1 milione di dollari america- rea sono estremamente attivi nelle confidenza con il mercato dell’arte ni. Si piazzano molto bene anche Sean Scully, con More Light del info nostre vendite internazionali, ma c’è contemporanea. Ma comunque è 1988 (750.000 $, Galerie Lelong) e Anish Kapoor, del quale la Lis- ovviamente una naturale affinità con un buon periodo per i collezionisti son Gallery vende un Senza titolo del 2010 per 550.000 sterline. La Jonathan Stone è Managing le categorie che vendiamo entro i interessati a riesaminare cosa è di- lista delle opere che hanno conseguito risultati invidiabili sarebbe Director, Asia and International loro confini: opere d’arte cinese, arte sponibile oggi, prima che si verifichi ancora molto lunga. C’è dunque grande attesa per la prossima edi- Business Director of Asian Art & contemporanea asiatica, dipinti clas- un’altra impennata del mercato. zione di Art HK, che in soli tre anni di vita si è posizionata come uno Antiquities per Christie’s sici cinesi... Il combinato disposto tra degli appuntamenti chiave del mercato, confermando Hong Kong Daniel Komala è CEO potere d’acquisto e passione del col- Siete soddisfatti dei risultati con- come lo snodo asiatico dell’arte contemporanea. di Larasati Auctioneers lezionismo che questi signori portano seguiti in asta lo scorso - www.hongkongartfair.com Nick Simunovic è Managing Director alle nostre aste durante ogni stagio- stre? of Gagosian Gallery Asia 42approfondimenti ecco la mia

Il lavoro concentrato in pochi mesi. La scure delle riduzioni che, seppur indirettamente, si è abbattuta anche su di lui, il cambio di sede dal Lingotto all’Oval. E ancora il rapporto con la città, il programma collaterale e gli interessi personali (ad esempio quello, strategico per il mercato, verso gli artisti ingiustamente trascurati) che vengono tradotti in sezioni della fiera. Francesco Manacorda ci presenta la sua Artissima...

per date di produzione di un Inoltre, essendo più vasto dal punto lavoro, e invece rivederla an- di vista volumetrico, ho potuto ripor- che in funzione dell’impatto tare in fiera un programma culturale di tale lavoro sul dibattito molto articolato, cosa a cui tenevo artistico. Un esempio cardi- molto per dare un segnale importan- ne è Marcel Duchamp che, te ai galleristi. grazie a un gruppo di artisti americani, ha veramente Andrea Bellini stava impostando inciso sulla produzione del sempre di più la fiera come un dopoguerra quasi in manie- festival, soprattutto in rapporto ra maggiore all’effetto del con la città. È una tendenza che suo lavoro quando esso era interessa anche te? stato prodotto. A me inte- Mi interessa molto lavorare e costru- ressava creare questa me- ire sinergie con le altre istituzioni, più taforica macchina del tempo che con il tessuto urbano generica- in fiera per cui, in un con- mente inteso. La gestione della fiera testo dove sono presentati che appartiene alla Regione, Comune artisti emergenti per età, e Provincia è esercitata dalla Fonda- si potesse notare l’attualità zione Torino Musei, che mi ha specifi- di lavori prodotti nel passa- catamente commissionato program- to. In sostanza mi premeva mi culturali come parte della mia provare a verificare la possi- funzione. È fondamentale per Torino  Quali sono stati i momenti più giare in pianificazioni solitarie. Da the Future, ad esempio, una sorta di bile sostituzione della nozione di con- avere un appuntamento in cui le ten- difficili in questi nove mesi di orga- collaborazione e fiducia reciproca speciale macchina del tempo all’inter- temporaneità (due opere sono dello denze più contemporanee si affianca- nizzazione per la fiera? possono nascere progetti incredibili no della fiera; il programma culturale stesso tempo storico) con quello di no alla qualità della programmazione La cosa più difficile coincide esatta- con costi limitati. Poesia in forma di Rosa, palinsesto simultaneità della rilevanza storica continua fatta dalle istituzioni cittadi- mente con quella più entusiasmante: di ricerca che si stacca dalle abitua- (due opere sono di due periodi diversi ne per, insieme, attirare l’attenzione accettare la direzione di Artissima ha Artissima si configura sempre più li convenzioni fieristiche; sino all’uso ma parlano lo stesso linguaggio). internazionale sulla città. Con quali significato per me reinventare il mio come una fiera personalizzata. degli stampati - abbiamo completa- mezzi ottenere questo risultato, deve ruolo, affrontare e misurarmi con un Era la fiera di Andrea Bellini, ora è mente rivisto la formula del catalo- La scelta dell’Oval come nuovo essere studiato di anno in anno, a nuovo mestiere e, per di più, in tempi la fiera di Manacorda: hai trovato go, ad esempio - e della pubblicità in spazio espositivo per la fiera l’hai seconda delle situazioni contingenti. rapidissimi. Dopo questi nove mesi di delle gallerie che venivano soltan- modo originale. gradita o l’hai subita? Si tratta di lavoro posso dirmi soddisfatto di ciò to perché c’era Andrea e che non una location tutt’altro che como- Artissima ha subito la crisi in que- che stiamo proponendo con Artissi- torneranno? Allo stesso modo, hai Scendiamo un po’ più nel profon- da e facilmente raggiungibile... sto 2010 terribile? Avete, insom- ma 17 al pubblico e al mondo dell’ar- dato il tuo personale apporto con do proprio su Back to the Future. Mi permetto di contestare l’afferma- ma, dovuto “tagliare”? Cosa? te e mi piace la sensazione che mi alcune presenze di quest’anno? C’è questa novità, attesissima, zione: l’Oval è a 500 metri dal padi- Ci sono stati ridotti i contributi pub- rimane: sentirmi ancora in corsa... Non saprei collegare direttamente dell’attenzione agli artisti di una glione usato lo scorso anno al Lin- blici del 20%. Per Artissima questo rinunce o adesioni ad Andrea perché certa età fino a oggi trascurati. gotto Fiere. La scelta di cambiare è vuol dire una riduzione del budget Il sistema-Piemonte che aveva me- non conosco le sue relazioni perso- Da dove ti proviene? stata mia. Lo spazio interno dell’Oval complessivo pari al 4% circa, per cui ravigliato l’Italia negli anni Zero nali con ogni singolo gallerista. Os- Da un interesse per la teoria degli è molto più bello, non ha colonne, in- è stato difficile ma non tragico. L’a- sta cedendo: la leadership della serviamo che quest’anno, accanto a universi paralleli applicata alla sto- terruzioni, c’è un unico pavimento in spetto complesso di questi tagli con- Regione sembra messa in discus- un’ottima presenza di gallerie euro- riografia. Ho lavorato e scritto molto cemento e la struttura ha un’enorme siste nel riceverli in corso d’opera, a sione, mentre sembrano esserci pee, ci saranno meno gallerie dagli sulla necessità di ripensare il modo parete in vetro a tutta altezza, che ridosso dall’apertura. sempre meno soldi. Come hai vis- Usa. Ma era, questa, una tendenza in cui la storia dell’arte si organizza vuol dire avere luce naturale in fiera. suto questa situazione? già avvertita lo scorso anno e che Come hai governato le risorse Questa situazione non è soltanto lo- non dipende da relazioni personali, mancanti? cale, bensì globale. I tagli alla cultura ma da una congiuntura economica TRASLOCO ALL’OVAL Ho ripartito i tagli su varie voci di non riguardano solo il Piemonte ma globale che conosciamo tutti. Aven- budget, così da non dover cancella- si sono verificati in tutta Italia (come do io vissuto e lavorato a Londra per re pezzi del programma culturale o Sarà che i suoi tanti il caso del Madre a Napoli) e oltre: in quasi dieci anni, è possibile che que- parti fondamentali della fiera, come anni trascorsi a Londra Inghilterra, ad esempio, la situazione sto abbia contribuito a una presenza il programma per i collezionisti e gli lo avranno fatto sentire è attualmente molto peggiore. La for- britannica rinforzata, ma è difficile allestimenti per le gallerie.  in affinità con l’archi- tuna più grande del Piemonte è stata fare bilanci di questo tipo: partecipa- tettura disegnata dai e continua a essere la stabilità ga- re o meno a una fiera è una scelta [a cura di m. t.] britannici progettisti di rantita dalle fondazioni bancarie (Fon- strategica che le gallerie fanno ba- Hok Sport (assieme dazione CRT per l’Arte e Compagnia sandosi su un insieme di moltissimi allo Studio Zappolini di San Paolo). Queste due forze vive fattori e considerazioni. e associati di Milano) hanno svolto e continuano a svolgere oppure saranno moti- un ruolo determinante nell’attuazione Qual è la tua impronta nella fiera? vazioni strutturali e di del grande progetto politico e cultu- Dove la si potrà ravvisare più chia- disposizione interna info rale di Regione, Comune e Provincia ramente? degli spazi come effettivamente dichiara in questa intervista, sta di di rilancio della cultura nella nostra Mi piacerebbe pensare che se un’im- dal 5 al 7 novembre fatto che il neo-direttore di Artissima ha deciso di allestire la fiera regione. pronta particolare debba essere Artissima 17 in un nuovo spazio. Il fatto è che l’Oval - residuato dedicato al pat- colta, questa sia ravvisabile nell’at- Lingotto Fiere - Oval tinaggio delle Olimpiadi invernali del 2006 a cui l’amministrazione Come si deve reagire alle difficol- titudine sperimentale che Artissima Sottopassaggio Lingotto, 294 deve cercare un ruolo - è distante dai classici padiglioni del Lingotto tà? 17 avrà, secondo le mie intenzioni, 10127 Torino e ancor più distante da Eataly, tradizionale mensa high-quality del Io credo che proprio in periodi come riproponendo nuove formule “a ri- Info: tel. 011 19744106 popolo che affolla la fiera torinese, che così disterà oltre un chilo- questi sia fondamentale il lavoro di schio” in varie parti della fiera e dei [email protected] metro dagli stand. squadra e che non ci si debba rifu- suoi meccanismi. La sezione Back to www.artissima.it

44approfondimenti riposizionare liverpool I Beatles, gli operai, i contrasti degli anni ‘80 tatcheriani. E poi, pian piano, la rinascita fino al suggello del 2008, con la nomina a Capitale europea della cultura. A Liverpool piace cambiare ed eccedere. E questo crea nodi da affrontare. In questa mini-inchiesta nelle strade della città dove si sta svolgendo la Biennale diretta dall’italiano Lorenzo Fusi, abbiamo cercato di prenderne in mano qualcuno, di nodo...

riflessioni di carattere politico ed dicata alla lettura, Lee Mingwei pro- economico, come racconta Lorenzo pone un laboratorio di rammendo e Fusi, curatore della Biennale: “Sono decorazioni sartoriali dove le persone arrivato a Liverpool sull’onda del possono portare i propri abiti e farli credit crunch che ha coinvolto tutti i decorare/rammendare in tempo re- mercati finanziari occidentali. La cit- ale, Daniel Knorr scrive sulla pelle tà, il cui volto è cambiato in seguito di manichini viventi (esposti in vetrina alla sua elezione a Capitale europea durante i giorni dell’inaugurazione) della cultura nel 2008, vive ora un testi pubblicitari ripresi da multinazio- momento di incertezza. La maggior nali e agenzie governative. Minerva parte delle attività commerciali si Cuevas presenta billboard e murales sono spostate verso il nuovo shop- che parlano sia della storia della città ping mall, mettendo in pericolo la (Liverpool è stata un centro impor-  È lontano il tempo in cui erano il sussistenza di iniziative indipendenti, tante per la tratta degli schiavi d’ol- sound dei Beatles e il Merseybeat, presenti nel centro cittadino fino a treoceano, com’è ben documentato i problemi economici e i duri scontri “Prova a chiedere informazioni a un poco tempo fa. Catene e negozi in all’International Slavery Museum), sia sindacali a caratterizzare l’immagine franchising stanno omologando l’of- dello sfruttamento della forza lavoro di Liverpool. La città negli ultimi anni taxista su un’opera presente in città e ferta commerciale, polverizzano il nella società globalizzata di oggi. E è cambiata, è riuscita a trasformare ‘colore locale’ e annientano l’iniziativa ancora Time/Bank di Julieta Aran- il proprio declino industriale in una avrai subito un’idea di come quest’arte privata, che non può competere con da/Anton Vidokle e il Souvenir Pala- risorsa turistica. E la zona portua- il sistema del corporate business. ce di Meschac Gaba, che reinventa le è stata dichiarata fra i patrimoni stravagante abbia ridefinito il clima La disoccupazione e l’impoverimen- oggetti quotidiani attraverso l’icono- dell’umanità dall’Unesco. Importanti to culturale che derivano da questo grafia africana. investimenti economici sono stati cittadino” processo, insieme a considerazioni Passeggiando per la città s’incontra- destinati alla riqualificazione del wa- più generali, mi hanno suggerito di no gli interventi urbani di Do-Ho Suh, terfront e a edifici di archeologia in- attivare ‘Thinking Trade’. Un modo di Emese Benczúr e Will Kwan. Inte- dustriale. priati del proprio territorio. L’obiettivo Congregational Chapel e un grande toccare con mano uno dei problemi ressante la proposta della Tate Liver- Del riposizionamento della città nel- è quello di dare una diversa identità emporio abbandonato. Quest’ultimo più cogenti della città, senza la pre- pool, che declina il tema Touched in la geografia dei centri di produzio- sia a luoghi poco frequentati sia a ospita la sezione Re-Thinking Trade, sunzione di trovare soluzioni”. azioni di carattere performativo con ne culturale nel Regno Unito non è quelli conosciuti, com’è accaduto con dove si concentra il maggior numero L’emporio offre ai visitatori situazio- le opere di Eva Kot’átková, Wan- responsabile solo la riqualificazione le 100 sculture in ferro di Gormley, di artisti e interventi. ni diverse. The Marx Lounge è una nes Goetschalckx e Jamie Isen- urbana, quanto una vivace scena disseminate lungo tre chilometri nel Una scelta curatoriale motivata da grande libreria di Alfredo Jaar de- stein. Scelta che trova risonanze da artistica che si compone di diverse mare e nella spiaggia di Crosby. L’o- A Foundation nell’opera Cut Papers istituzioni. La più nota? Senz’altro pera è diventata un’icona cittadina, di Sachiko Abe (composta da scul- la Tate Liverpool, accompagnata da non solo per gli amanti dell’arte ma ture di fili di carta che l’artista ha ta- centri espositivi come the Bluecoat, anche per i giovani che decidono di C’ERA UNA VOLTA IL PORTO gliato in galleria) e nella performance FACT - Foundation for Art and Creati- incontrarsi lì il sabato sera”. di Antti Laitinen: un’improbabile na- ve Technology, Contemporary Urban “Prova a chiedere informazioni a 26 nuovi edifici, vigazione del fiume Mersey a bordo di Center e Open Eye Gallery, per citar- un taxista su un’opera presente in 10 ristrutturazioni, una barca costruita con le cortecce ne solo alcuni. Determinante è stata città e avrai subito un’idea di come 130mila mq di su- d’albero raccolte nelle foreste della poi anche la presenza di think tank quest’arte stravagante abbia ride- perficie dedicati a nativa Finlandia. come Laurie Peake, proveniente da finito il clima cittadino. Oppure da’ spazi commerciali Ma al di là delle singole opere, quello Alsop Architects (dove ha seguito di- un’occhiata su YouTube per vedere con 160 negozi, che colpisce è la volontà di lavorare versi progetti di rigenerazione urba- come gli abitanti hanno accolto l’in- 21mila mq destinati in rete e di costruire una nuova sce- na nel nord dell’Inghilterra) e diretto- stallazione di Richard Wilson”, ag- ad attività di risto- na artistica. “Stiamo lavorando in col- re della sezione Public Art della Bien- giunge Mark Waugh, direttore di A razione, caffè, bar, laborazione con la Biennale per rico- nale d’arte di Liverpool. Memorabili Foundation Liverpool, oltre 5.000 più di 500 unità re- struire la vita economica e culturale le installazioni da lei curate di Jaume mq di spazio non profit ricavati da sidenziali, un cine- della città”, afferma Patrick Henry di Plensa, Richard Wilson e Antony una vecchia fornace. Li incontriamo ma multiplex da 14 sale, uffici, 2.500 posti auto, un Hotel Novotel e Open Eye Gallery. “Certo gli incenti- Gormley in occasione delle prece- in occasione di Touched, la sesta un Hotel Hilton. Fa impressione, no? E infatti è la più grande ope- vi economici sono determinanti, ma denti edizioni della Biennale, opere edizione della Biennale (in corso fino razione di recupero urbano che si è avuta negli ultimi anni in tutta non si tratta solo di questo. Quel che divenute permanenti visto il successo al 28 novembre), disseminata in una Europa. Il grande shopping mall di cui parla nell’intervista Lorenzo importa è il clima positivo che si re- di critica e pubblico ottenuto. rete di spazi espositivi pubblici e pri- Fusi si chiama Liverpool One e ha significato la riqualificazione di spira: la città divenuta un luogo po- “Abbiamo sempre coinvolto la popo- vati, gallerie (quelle succitate), musei tutti gli sconfinati dock del porto, modificando il volto della città e tenziale in cui vedere e fare arte”.  lazione locale nella realizzazione di (la Tate Liverpool), l’oratorio della accompagnando gli anni a cavallo della nomina a Capitale europea nuovi progetti”, afferma Peake, “in cattedrale anglicana, l’abside della della cultura. modo che non si sentissero espro- sconsacrata Great George Street [lorenza pignatti]

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Quattro amici e il sogno di condividere le loro emozioni. La mettono sul poetico Marina, Umberto, Bettina e Gianluca. In realtà il loro progetto ha più l’aspetto di un  ISI napoli panzer “industriale”. Una sorta di kunsthalle con tanto di bistrot interno, edicola e negozio nel cuore di Napoli. Qui ci anticipano qualcosa...

Da chi è nata l’idea di ISI? Chi c’è Alternando in calendario eventi spe- cate alle diverse discipline artistiche: artistiche sul tessuto urbano, perso- dietro questo grosso progetto? cifici differenti che insieme concorre- arte, design e gastronomia. nali di artisti, allestimenti tematici di Quattro amici affiatati (Umberto ranno a un progetto dinamico d’inte- design e attività visive e performative. Martinez, Bettina Mattii, Gianluca razione. Qualche anticipazione sulla stagio- Marangi e Marina Romano) con un ne espositiva? grande sogno comune: condividere le Un cenno ai vostri spazi espositivi: Il programma espositivo 2010/2011 proprie emozioni con gli altri. come sono? Che locali avete a di- affronta nel corso dell’anno quattro sposizione? tematiche che danno anche il titolo Si tratta di un investimento con- le arti, convinti che Napoli sia una cit- È uno spazio di 500 mq adiacente a alle quattro mostre in calendario: Co- info siderevole. Quale sarà il modello tà molto ricettiva alle diverse espres- via dei Mille, caratterizzato da finiture municAzione, Metropoli, Segno e Or- di business? Come funzioneranno i sioni artistiche contemporanee. volutamente industriali (pavimenti in ganica. Ogni singola mostra, concepi- Vico del Vasto a Chiaia ritorni economici di una struttura cemento, passerelle zincate a vista ta come connettore multidisciplinare, tel. 081 6586381 simile? Come funzioneranno i vari settori, e pareti bianche), distribuito su tre li- è quindi un progetto dinamico d’inte- [email protected] Proponendo nuovi modi per far fruire dal bistrot al negozio di design? velli con zone contigue e aperte dedi- razione che si sviluppa tramite azioni www.isiartiassociate.com

Non si arresta l’appeal della Città Eterna, se è vero com’è vero che un’importante galleria internazionale, basata a Napoli, decide di aprire una gemmazione della sua  T293 roma attività a pochi metri da piazza Navona. Paola Guadagnino e Marco Altavilla ci spiegano come mai...

Standovene a Napoli siete riusciti essere interessata più a chiudere per assecondare l’entusiasmo dei no- dalle altre gallerie mentre è vicino a vede il programma e quale sarà il a creare una delle gallerie italiane i suoi spazi spendibili nel mondo stri artisti. un museo e a una fondazione. Non rapporto tra questo spazio e quel- più riconosciute e quotate a livello piuttosto che svilupparne l’attivi- ci spiace l’idea di poter sperimentare lo di Napoli? internazionale. Chi ve lo fa fare di tà? E invece quanto ha pesato per la una maggior vicinanza con i nostri Stiamo definendo le date delle prossi- aprire uno spazio a Roma? Intanto ci auguriamo Napoli non ri- vostra scelta l’esistenza di un col- colleghi romani. me mostre di Simon Denny e Jordan Siamo molto contenti di come stanno nunci ai propri spazi e che si insista legamento ferroviario finalmente Wolfson, che saranno precedute da andando le cose, e di quello che sia- sul contemporaneo, magari con uno civile tra le due metropoli? Ci raccontate qualcosa sullo spa- una new entry a breve ufficiale. In mo riusciti a fare, a partire da Napo- spirito più lungimirante e costruttivo. Moltissimo, soprattutto da quando zio espositivo? Cos’era prima, pratica sarà un’unica e più intensa li. Aprire a Roma è un primo passo Il museo è un bene prezioso per una abbiamo iniziato ad avere questa come lo avete trasformato, come programmazione dislocata su due per una naturale espansione. Vedre- città, l’esistenza di importanti spazi strana attrazione per il pendolari- lo avete trovato? sedi distinte. mo se il nuovo percorso intrapreso espositivi a Roma ci fa sentire a no- smo. Prima è stato un’officina, poi qualco- darà i suoi frutti. stro agio, ma non è stato il fattore sa di simile a una tappezzeria, infine scatenante della nostra scelta. Se la vostra scelta è scaturita an- ci è apparso sotto forma di annuncio info Quanto ha contato l’elemento- che grazie ai musei, come mai non su internet e quasi immediatamente musei? Ritenete che Roma, grazie Allora quale è stato il fattore sca- vi siete scelti una location vicina lo abbiamo scelto. Ci ha convinto per Via dei Leutari 32 all’apertura di nuovi importanti tenante? al Macro o al Maxxi? Ha giocato la giusta quadratura e la posizione tel. 081 295882 spazi espositivi, possa essere più È stata la presenza di alcuni suppor- un ruolo maggiore la necessità di centrale. [email protected] attrattiva soprattutto per un pub- ter che ci ha spinto a pensare se- stare vicino alle altre gallerie che www.t293.it blico internazionale, proprio nel riamente a una scelta del genere. Il hanno un profilo simile al vostro? Cosa proporrete a Roma dopo fino al 18 dicembre momento in cui Napoli sembra passo definitivo lo abbiamo compiuto Lo spazio di Napoli è molto distante Pennacchio Argentato? Cosa pre- Pennacchio Argentato

Francesca Kaufmann, nome mitologico del panorama galleristico milanese e italiano, cambia. Cambia tutto? No, ma  KAUFMANN REPETTO milano cambia molto. Aggiunge un cognome, quello della sorella Chiara Repetto, e aggiunge tanti mq in galleria...

Quali le motivazioni alla base di mondo dell’arte, come La Fabbrica artisti, degli spa- artisti, quindi giovane artista newyorchese nella uno spostamento dopo tanti anni? del Vapore, con ViaFarini e Care/of, zi per i magazzini agli artisti con project room, Matt Sheridan Smith. In primo luogo volevamo dare più e nostri colleghi come Lia Rumma e e, finalmente, cui la galleria Ma di più non dico, per non rovinare spazio ai nostri artisti, che in questi Suzi Shammah. Crediamo sia impor- una piccola cu- collabora da la sorpresa. anni sono cresciuti professionalmen- tante che noi attori del mondo dell’ar- cina dove pre- tempo si ag- te. Gli ambienti più grandi ci daranno te lavoriamo in sinergia, per creare parare deliziosi giungeranno modo di ospitare progetti più ambi- un network vitale e che supplisca le pranzetti. nomi nuovi, ziosi e articolati, e potremo esporre carenze del settore pubblico. tra i quali Thea lavori nel cortile, parte integrante Insomma, ba- Djordjadze e della nuova sede. Insomma, spazi espositivi nuovi. sta pause pran- Shannon Eb- info Come sono? zo nei bar. Ma per il resto cosa ner, che hanno inaugurato il nuovo Come mai avete deciso di posizio- Oltre ai due spazi espositivi, avremo cambierà? La nuova sede determi- spazio il 10 ottobre. Via di Porta Tenaglia 7 narvi dove vi siete posizionate? una piccola project room dedicata nerà anche qualche cambio di “li- tel. 02 72094331 Ci interessava essere ubicati in una agli artisti più giovani e a progetti spe- nea” della galleria o tutto rimarrà E per il resto della stagione? [email protected] zona che mantenesse un sapore mi- ciali, e un cortile per i lavori outdoor. nel filone? Dopo le due personali di Thea e Shan- www.kaufmannrepetto.com lanese. E soprattutto abbiamo voluto Inoltre avremo uno show room dove Francesca e io abbiamo sempre dato non avremo una mostra di Gianni fino al 31 dicembre avvicinarci di più ad altre realtà del esporre una scelta di lavori dei nostri molto spazio alla ricerca di nuovi Caravaggio, a cui accosteremo un Thea Djordjadze / Shannon Ebner

Dopo cinque anni di NOTgallery, Manuela (Esposito) e Marco (Izzolino) - coppia professionale conosciutasi in “Exibart”, fatecelo dire  LITHIUM napoli • sorrento con una punta d’orgoglio - cambiano registro. Si punta tutto sul video, sulle nuove tecnologie, pure di vendita...

Davvero in due righe il progetto Non sarebbe stato sufficiente far tutte le gallerie d’arte, o almeno quel- una schiera di artigiani e carpentieri frattempo apriremo uno spazio tem- Lithium. Cos’è e com’è nato? virare l’ambito di azione di NOT le che non vogliano fare un’attività che metteranno la propria capacità poraneo che da novembre ospiterà Lithium è un progetto di promozione verso il video, ma conservando per così dire “antiquaria”. al servizio dell’arte. Speriamo che la preview e i lavori che Emanuele e diffusione della ricerca di artisti il brand ormai noto della vecchia Lithium possa offrire qualcosa di Kabu ha realizzato per l’installazione visivi che utilizzano come medium galleria? Uhm, ad esempio? completamente nuovo e diverso da di piazza Tasso, ampliando l’interesse espressivo il video; artisti che usano Siamo gli stessi di NOTgallery? Mar- Avrà ancora senso, per esempio, qualunque galleria (almeno italiana) che con NOTgallery abbiamo rivolto in modo “animato” i propri soggetti e co e Manuela? Beh noi due sì, ma stampare le fotografie e venderle non nella scelta degli artisti - che anzi alla street art e alla cultura under- il cui lavoro non è basato sui semplici saremo poi solo e sempre noi due? così, quando il 99,9 % delle fotogra- speriamo di condividere e scambiare ground. Nella preview sono stati ripresa e montaggio di scene tratte Forse si, ma forse no! Del resto fie realizzate da chiunque non vengo- con altre gallerie - ma proprio nella coinvolti alcuni degli artisti che sono dalla realtà. Con NOTgallery abbiamo NOTgallery non sparisce, semmai si no più stampate? tipologia mediatica delle opere propo- nella programmazione dei prossimi proposto diversi eventi incentrati sul ingrandisce e il termine ‘NOTgallery’ ste, stimolando gli artisti a lavorare mesi. Apriremo anche una sezione di video e sulle sue possibilità di fruizio- non basta più: Lithium è una NOTgal- Cambierà la tipologia di target a con noi per obiettivi e in direzioni alle Lithium che funzionerà solo ed esclu- ne e utilizzo, e a un certo punto è sta- lery + molto altro. NOTgallery diventa cui vi rivolgerete? quali non hanno mai pensato. sivamente sul web, che mostrerà, to naturale definire questo interesse apposizione. A proposito, il concetto Non vogliamo pensare a un target farà circolare e venderà le opere solo con un progetto che già nel nome ha di “brand” per una realtà che fa cul- a cui rivolgerci. Vorremmo chiedere La vostra sede di Napoli è già nota all’interno del web; non solo però dei un legame con la tecnologia del futu- tura ci fa un po’ storcere il naso; per agli artisti di rappresentare la realtà per aver ospitato la NOTGallery. file (video, foto ecc.) ma anche opere ro (il litito è l’elemento con cui sono questa ragione non ci preoccupa il visiva di oggi: una realtà tecnologica, Ci parlate di questo nuovo “spa- fisiche. Non più dall’analogico al digi- costituite la maggior parte delle bat- fatto che il nome con il quale ci siamo informatica, ecologica e globale. La zio” a Sorrento? tale, dunque, ma dal digitale all’ana- terie ricaricabili), ma allo stesso tem- fatti conoscere fino ad ora possa es- preview di Lithium è stata costruita Lo spazio di Sorrento è estremamen- logico.... po un riferimento al primo materiale sere superato e dimenticato oppure con opere digitali giunte a noi solo ed te complesso. Come tutto il centro con cui si è espressa l’arte (lithium, considerato come parte del nuovo... esclusivamente attraverso la rete o storico della città, è costruito sulla dal greco lithos, significa pietra). È anche vero però che Lithium non supporti informatici, è frutto dell’u- roccia, o meglio “dentro” la roccia. È info è NOTgallery, non abbiamo bisogno so di nuove tecnologie che però si talmente complessa la sua architet- Siete gli stessi di NOTGallery, uti- di definire l’attività come di una NON sposano con manifatture artigianali, tura, su tre livelli, che prevede una Piazza Trieste e Trento 48 lizzerete lo stesso spazio e nono- galleria, è qualcosa di nuovo, di diver- come la tradizione sorrentina della vera e propria “discesa” verso il sot- tel. 081 0607028 stante ciò avete deciso, cambian- so, che riguarda il futuro, qualcosa lavorazione del legno. Insomma, non tosuolo, e abbiamo avuto molti pro- [email protected] do tematiche, di cambiare nome. in cui - crediamo - si trasformeranno solo nuove tecnologie, ma anche blemi per la sua ristrutturazione. Nel www.lithiumproject.it nuovispazi 47

(BO) C’era una volta una stalla. Oggi è una galleria con un programma lungimirante, di lunga gittata. E c’è Anteo Radova, mezzo  CASABIANCA zola pedrosa artista, mezzo gallerista, mezzo curatore. Che ha trasformato la stalla in casotto e il casotto in galleria...

Cos’è il progetto Casabianca? Ho voluto che conservasse queste riamo dietro al mercato, ai collezioni- porremo tre personali in contempo- Raccontacelo. caratteristiche. L’ho solo ripulito dei sti e agli sponsor per concentrare le ranea. Di un artista che ha iniziato Casabianca è uno spazio espositivo tanti mobili e oggetti che conteneva e nostre energie sull’arte come produ- a esporre nella seconda metà degli in campagna, a dieci minuti dai viali l’ho dipinto completamente di bianco. zione e circolazione di pensiero. Se anni ‘80, di un artista che ha iniziato di Bologna. Di una casa mantiene la arrivano collezionisti e finanziamenti, a esporre alla metà degli anni ‘90 e cucina e una stufa a legna. Vogliamo Essere non profit significa che se bene. Noi continuiamo lungo la no- un esordiente. Questo è lo schema conservare questo aspetto di familia- entra qualcuno e vuole comprare stra strada indipendentemente da di massima. rità, ospitalità e relax che caratteriz- quell’installazione, tu non gliela questo, come abbiamo fatto con il za lo spazio espositivo e la campagna vendi e lo mandi via? Graffio per quasi dieci anni. info che lo circonda. E come si chiamava? Sono presidente di un’associazione Si chiamava Graffio. culturale. Se qualcuno vuole compe- Ci anticipi cosa proporrai per l’im- Via Pepoli 12 E tu, Anteo Radova, chi sei? rare quell’installazione, gliela vendo mediato futuro? mob. 347 2627442 Sono un po’ artista, un po’ curatore e Lo spazio espositivo è del tutto molto volentieri e metto a disposi- Vogliamo prendere in esame cos’è [email protected] un po’ gallerista. Per quasi dieci anni, particolare. Ce ne parli? zione il ricavato per la galleria e gli successo in Italia dopo la Transa- casabianca12-info.blogspot.com alla metà degli anni ‘90, ho gestito Casabianca era una stalla, che un artisti. Essere non profit significa vanguardia e i movimenti neoespres- dal 31 ottobre un altro spazio espositivo a Bologna, mio amico ha ristrutturato con le sue solo che puntiamo a una gestione sionistici di quegli anni. Per questa Cesare Viel | Sabrina Torelli in zona universitaria. mani per farne una specie di casotto. economica molto leggera. Non cor- stagione, una volta al mese, pro- Emanuela Ascari

Un progetto nato a Roma e lanciato verso Milano dopo qualche mese. Una sinergia, un pizzico di coraggio e un tocco di entusiasmo. Ed ecco che la  UNOSOLO milano Capitale politica esporta nella Capitale morale un luogo di sperimentazione e scoperta. Negli spazi (e con le persone) che furono della Galleria Notfair...

Come mai la scelta di approdare a con i galleristi che prima stavano re a Milano anche la mazione dello spazio sperimentarle nello spazio in via Bro- Milano con una gemmazione della in quello spazio milanese? Si occu- sede “grande” della a Milano? Avrà un letto, confrontandosi con nuovi inter- galleria? peranno di gestirlo in autonomia? galleria? dialogo con Roma o locutori e visitatori. Abbiamo scelto È stata una scelta piuttosto natura- Avete fatto società? Per adesso nessun sarà completamente di inaugurare la nuova sede con un le. Unosolo_project room è nato un Nessuna società. A monte c’è sem- progetto di trasferi- indipendente? progetto molto interessante che l’ar- anno fa come progetto dinamico che pre 1/9unosunove che struttura il mento. Roma è il luogo La programmazione tista, Raffaella Crispino, ha realizza- si affiancava alla programmazione programma. I ragazzi di Notfair ave- dove 1/9unosunove a Milano, totalmente to nel periodo di residenza presso il della galleria, ma con una vita pro- vano chiuso un percorso e il tutto è ha scelto di operare e inedita e indipendente JCVA di Gerusalemme. Il titolo della pria e libero di modificarsi nel tempo. coinciso con la nostra ricerca di un dove compirà 5 anni da Roma, sarà sicu- mostra è no politics, no war, just sim- Per un po’ lo abbiamo ospitato con luogo dove proseguire dopo Roma. di attività fra qualche ramente più in dialogo ple stories. noi a Roma, ma appena si è verifica- L’amicizia fra noi e la possibilità di mese. Direi che abbia- con il programma della ta l’occasione lo abbiamo “messo alla sfruttare l’esperienza di Giulia Sar- mo ancora molto da sede principale rispet- info porta”, oramai maturo per misurarsi giacomo come responsabile a Milano fare qui prima di co- to al primo anno di con un pubblico nuovo. hanno reso l’idea una realtà. minciare a guardarci intorno. mostre di “Unosolo” che si è svolto Via Broletto 26 in sede. L’intenzione è di rinnovare al- [email protected] Che tipo di accordo hai stretto Previsioni per il futuro? Trasferi- Come si strutturerà la program- cune delle esperienze fatte a Roma e www.unosolo-projectroom.blogspot.com

Un piccolo spazio con una piccola vetrina per piccole “mostre di segnalazione”. Il tutto per un grande, anzi grandissimo  STUDIO MARCONI 65 milano nome della storia galleristica italiana. Giorgio Marconi apre una nuova galleria a Milano...

Giorgio Marconi che apre una nuo- al pubblico dei collezionisti, special- sti storici nella nuova galleria se non Lo spazio espositivo è di circa 30 antologica dedicatagli in Fondazione. va galleria tutta sua. Che succede? mente dei più giovani, di vedere e per opere piccole, disegni, gouache, mq con una vetrina. Va bene per Presentiamo disegni fatti con la luce Niente e tutto. conoscere opere, progetti, disegni e multipli o grafiche. piccole “mostre di segnalazione” del su carta fotografica. anche multipli e grafiche. Insomma, il nome dell’artista e di un linguaggio Non faccia il criptico. Che obiettivi lavoro di artisti del recente passato. Lo Studio Marconi rappresenterà artistico. info si è posto? il côté commerciale della Fondazio- Ci sono molti spazi e gallerie con pro- C’era la necessità di lasciare fare ne, in sostanza? Come si dipanerà la programma- Via Tadino 17 poste di arte contemporanea, ma è a Giò solo arte più o meno giova- No, non lo rappresenterà. zione nei prossimi mesi? Che pro- tel. 02 29511297 difficile vedere opere degli artisti degli ne portando gli autori storici della getti avete per questo spazio? [email protected] anni tra i ’50 e gli ’80. Penso quindi, galleria da un’altra parte? Come sono gli spazi espositivi del- Intanto abbiamo Bruno di Bello, una www.studiomarconi.info in questo piccolo spazio, di dar modo Confermo che non ho portato gli arti- lo Studio? mostra complementare alla grande dall’11 novembre Enrico Baj

Distinguersi a Torino fra uno stuolo di agguerrite gallerie di qualità? Difficile ma non impossibile. A rispondere è Liliana Boursier, viaggiatrice e  BOURSIER torino architetto, gallerista di questo nuovo spazio nella “cinematografica” piazza Cavour...

sionalità. La gallerista è l’architetto possibile, soprattutto in un panora- pone anche opere d’arte accessibili, rio di celebrare i 150 anni dell’Unità Liliana Boursier, viaggiatrice e dalle ma meno dinamico di quanto si pos- ma di indubbio valore, per avvicinare d’Italia e della sua prima capitale. Su poliedriche curiosità artistiche. Bour- sa pensare. Troveremo una “sezione coloro che ritengono un piacere e un questo tema diversi progetti sono al sier Contemporary Art si affaccia su aurea” per irradiare la forza di una privilegio entrare in possesso di un vaglio e, per il momento, ci riservia- piazza Cavour, riconoscibile per esse- spassosa querelle tra il mondo degli manufatto artistico, credendo nel ta- mo il gusto di allestire delle sorpre- re divenuta in questi anni set privile- artisti dalla fama ormai acquisita e lento dei giovani. se. Vi sono molte probabilità che Dal giato di molti film girati a Torino, tra l’azzardo talvolta in-cosciente dei gio- Caos all’Armonia venga ospitata da cui I giorni dell’abbandono di Roberto vani artisti. Com’è la vostra galleria? altre gallerie italiane. Faenza con protagonisti Margherita La galleria occupa un’area di circa Buy e Luca Zingaretti. Il vostro cliente tipo quale sarà? 300 mq, distribuiti in tre grandi sale info Chi c’è “dietro” la nascita di que- Non vogliamo rivolgerci a tipologie al pianterreno sormontate da volte sta nuova galleria a Torino? A Torino le gallerie non mancano, precostituite e storicamente ingessa- a croce, più uno spazio interrato Piazza Cavour 2 Lo spazio espositivo della galleria era alcune anche di eccellente livello te nei gusti, nei luoghi e nelle scelte. della stessa metratura strutturato tel. 011 19700113 preesistente. Attraverso una ristrut- ed entrature. Come pensate di Siamo sicuri che una nuova genera- anch’esso per ospitare le opere. [email protected] turazione mirata acquisisce una nuo- distinguervi? Con quali strategie zione di collezionisti è alla ricerca di www.galleriaboursier.it va veste, con l’intento di scommette- espositive e commerciali? occasioni d’acquisto avvedute e non Idee per il futuro? fino al 20 novembre re su una rinnovata visione e profes- Distinguersi sarà difficile ma non im- convenzionali. La nostra galleria pro- Tra le idee per il futuro c’è il deside- Dal Caos all’Armonia

(SA) Una galleria nel bugigattolo dove stava il ciabattino. Capita anche questo nel variopinto mondo dell’arte contemporanea italiana.  COBBLER cava de’ tirreni Che non si ferma a Napoli, ma si spinge anche in direzione della mitica Eboli. Rosa Cuccurullo ce la racconta...

Una galleria nello spazio di un ex dell’ASL Salerno a progetti innovativi un pubblico di giovani. psichici. Si tratta di manufatti bel- ciabattino? Ci raccontate... di riabilitazione psico-sociale. lissimi! Lo spazio, oggi piccola galleria d’arte, Gli spazi espositivi? Descrivetece- è rimasto chiuso per anni ed è stata Cosa significa aprire una galleria, li. la bottega di un ciabattino. Da qui il oggi, a Cava de’ Tirreni? La galleria è un piccolo spazio di due nome ‘cobbler’, traduzione in inglese. Lo spazio cobbler propone un conte- metri per tre con due pareti espo- nitore come riferimento per la cultu- sitive Chi siete, chi è oggi cobbler, da ra nella città metelliana. info che tipo di storia provenite? Cosa ci metterete dentro? Diplomata all’Accademia di Belle Arti Ma collezionisti ne esistono? In programma a dicembre ci sarà blico. Per la stagione primaverile: Via Rosario Senatore 26 di Napoli, scultrice. Lavoro presso La città è piena di professionisti, in- una novità: la mostra di dipinti di L’arte è terapeutica, con opere in [email protected] il Dipartimento di Salute Mentale dustriali, collezionisti d’arte. E poi c’è Antonio Petti mai esposti al pub- maiolica di un anonimo con disturbi dal 12 dicembre Antonio Petti

50déjàvu [musei & co.] rivoli (TO) caraglio (CN) genova gallarate (VA) rovereto (TN) EXHIBITION, EXHIBITION BRUGUERA / GABA MEDITAZIONI MEDITERRANEO CARSTEN NICOLAI CONCEPTUAL ART

Ancora un’esperienza torinese per il cu- Parlare di postcolonialismo significa Innanzitutto c’è il paesaggio. Agreste, Opere come tracce. Passaggi e re- Pensava che l’arte contemporanea fos- ratore anglosassone Adam Carr, classe fare i conti con un passato recente. E, marino, tellurico. Poi si percepisce il gistrazioni. Immagini residue. Ombre se figlia del pensiero, la“ più alta delle 1981, che dopo il contributo ad Artis- riflettendo sulle interpretazioni di identi- suono, muto come una bolla d’acqua, nell’aria. Superfici iridate. Nastri ma- attività umane”. Forse è stata proprio sima 2009 e un’esposizione presso la tà sociale ed etnicità, la nuova stagione assordante di uno sciame d’api, ance- gnetici. Voti di silenzio. Vernici fonoas- questa convinzione che ha scatenato in galleria Norma Mangione, torna in città, del Cesac apre un dialogo sulle temati- strale come il richiamo di un muezzin. sorbenti. Scienza, finzione (dal latino Giuseppe Panza di Biumo una passio- questa volta con una grande collettiva che dell’Altro, ri-avvalorando le questio- Gli affreschi interattivi dei sei “paesag- ‘fingere’: plasmare, dunque simulare) e ne per l’arte durata più di mezzo seco- in spazi istituzionali. ni sulle differenze culturali e sulla discri- gi instabili” del Mediterraneo (Francia, intrattenimento. lo, indissolubilmente unita alla sua vita Il tema scelto è quello del doppio, tema minazione politica con cui la modernità Grecia, Italia, Libia, Marocco, a cui si Carsten Nicolai (Chemnitz, 1965; vive quotidiana, tanto da spingerlo ad aprire affascinante e scivoloso, che prima di globale sta affrontando le conflittualità aggiunge quest’anno la Siria) ritratti da e lavora a Berlino) si presenta al Maga le porte della villa di famiglia, a Varese, tutto si pone come strumento per rileg- del mondo. Studio Azzurro in 19 installazioni col- scegliendo la sua immancabile livrea alle sperimentazioni di maestri come gere lo spazio espositivo. Niente trattati Se in letteratura si possono individua- locate lungo le sale dell’appartamento bianca e nera. Foto, sculture, video, James Turrell, Joseph Kosuth o Sol di psicologia sui nostri alter ego, niente re precedenti in Passaggio in India di del Doge, scelgono la via dell’impatto installazioni e applicazioni murali (sette LeWitt, prima di donarla al Fai. analisi sulla “doppiezza”, niente dibattiti Edward M. Forster, o nel più recente emotivo, avvolgente, dipingono uno serie di lavori realizzati tra il 2004 e il Scomparso pochi mesi fa, il più im- intorno alla riproduzione, ma semplice Salman Rushdie, in arte è senza dub- stato d’animo che penetra millenni di 2010) danno un nuovo volto al museo. portante collezionista italiano viene duplicazione: più che un modo com- bio la mostra Les Magicièns de la Terre storia, di gesti reiterati nel tempo, di et- Il piano mezzano, affacciato sulla hall ricordato con una mostra eccezionale, plesso per indagare le sensibilità, una - curata nel 1989 da Jean-Hubert Martin nie e civiltà. dell’ingresso, infatti, offre a Nicolai, in Conceptual Art. The Panza Collection, lente speciale che sdoppia lo spazio al Centre Pompidou - a tracciare una to- La mostra scorre lenta, fluida, in una arte Alva Noto, di non essere solo uno dedicata a dodici pionieri dell’arte con- espositivo, obbligando a una rilettura pografia di orizzonti ellittici in cui trovare penombra meditativa. Il simbolo è il ca- dei principali chimici sonori presenti sul- cettuale: Barry, Darboven, Dibbets, delle opere e degli ambienti. una specie di unità nella diversità delle valletto da ripresa posto en plein air di la scena musical-sperimentale europea Fulton, Irwin, Kosuth, LeWitt, Trem- La manica lunga del Castello di Rivoli si diramazioni. fronte alle singole opere che, invitando degli ultimi quindici anni. lett, Vimercati, Wegner, Weiner e presenta infatti divisa in due sezioni (ul- E in una dimensione comune, dove il visitatore al rituale dell’osservazione, Da sempre attratto dalle difformità del- Wilson. Panza ci teneva così tanto che teriormente sdoppiate), dove è come se avviene la compattazione di parola e esprime un riferimento alla pittura im- le fonti luminose, per il Maga riproduce l’aveva progettata da due anni nei mi- la mostra si vedesse in uno specchio, icona, si collocano le opere di Gaba e pressionista, reso esplicito nei campi processi sonori che, tradotti su differen- nimi dettagli insieme a Gabriella Belli. in cui le opere ritornano in un percorso Bruguera. Nelle Perruques-architecture provenzali pullulanti d’insetti, battuti dal ti formati e supporti, portano impresse Insieme avevano selezionato 60 opere fatto di richiami e verosimiglianze. di Meschac Gaba (Cotonou, 1961; vive vento o “sciolti” dalla pioggia. A questa tracce svanenti di intensità luminose. suddivise in sale monografiche. A febbraio, la mostra presso la Galleria ad Amsterdam) è tracciato un paesag- circolarità di luoghi e contaminazione Ancora una volta, le variazioni dei Una mostra coraggiosa e di grande ri- di Norma Mangione mirava sempre a gio urbano costituito da venti sculture - dei sensi fa da contrappunto una rigo- contrasti fra luce e buio sono dunque gore, che ci offre l’occasione per com- indagare il tema dello spazio espositivo, nate appunto dalla commistione tra un rosa selezione di antiche mappe geo- privilegiati conduttori di energia, che Ni- porre un profilo privato di Giuseppe presentando una serie di lavori scelti tra modello architettonico e una parrucca - grafiche tolemaiche, atlanti cinquecen- colai sistematizza e trasforma in spazio Panza di Biumo con l’aiuto delle parole momenti diversi del contemporaneo e allestite come in un negozio. Lo skyline teschi, rocce preistoriche, anfore dal IX d’esperienza percettiva. Geometria che di sua figlia Giuseppina, che oggi ha il che vertevano tutti sulla rilettura degli di questa città immaginaria è realizzato al VII secolo a.C., manufatti, reliquie, ex intrattiene perché fa sperimentare. delicato compito di promuovere e tute- spazi espositivi. Qui, però, il lavoro di con la tecnica delle treccine di capelli voto e statuette nuragiche provenienti Fotografie e video, indissolubilmente in- lare la collezione del padre. Adam Carr si svincola quasi dalle ope- sintetici tipiche delle acconciature afri- dall’ area tirrenica. Da citare la perga- trecciati tra loro, sono testimonianza di “Mi sembra naturale proseguire, insie- re: per molte di esse la doppia espo- cane, le stesse ormai entrate a far parte mena miniata del 1564, finemente de- passaggi invisibili, modulazioni di luce me con mia madre Rosa Giovanna, la sizione non crea nuovi livelli di lettura, di un global style. corata, opera del cartografo Giacomo che producono un suono e spesso fan- passione del papà”, racconta. “Negli ma semplicemente sottolinea l’intento Le case-copricapo, indossate nell’am- Maggiolo, che si estende fino alle coste no sì che la luce non solo diventi, ma ultimi vent’anni seguivo spesso i miei curatoriale, che domina sulla pregnan- bito di una performance al di fuori del- atlantiche europee e africane. anche sia. Incisa. Fades still 1-48 del genitori nei loro viaggi negli Stati Uniti za delle opere. lo spazio espositivo del Filatoio, sono L’esposizione, a cura del Museo di 2007, ad esempio, progetto duplicato alla ricerca degli artisti da acquistare Questo slittamento del focus della mo- parte di una raccolta più ampia iniziata Archeologia Ligure e della Biblioteca in disposizione simmetrica sulla pareti per la collezione, e col tempo credo che stra, dal lavoro degli artisti alla massic- da Gaba nel 2005. E nascono come Berio di Genova, s’intreccia alla multi- del Maga, è una serie di 48 fotogram- mi abbiano trasmesso la loro passione”. cia presenza mentale del curatore, non forma di rielaborazione delle sensazio- medialità in un percorso parallelo, ben mi tratti dalla videoinstallazione fades. Panza di Biumo non faceva acquisti in è estraneo a tanti ragionamenti odierni ni provate di fronte a diversi orizzonti calibrato, a volte integrandosi perfet- Ognuno di queste immagini fotografi- fretta, né in maniera passionale. Quan- sull’arte: si pensi ad esempio al recente metropolitani: “Mi sentivo schiacciato tamente, a volte affiancandosi con di- che, 58x88 cm ciascuna, è la risultante do un artista lo interessava, comprava volume della Phaidon Creamier, il cui dai grattacieli di New York senza sen- screzione. E qui si svela un paradosso: visiva di un codice numerico basato sul- due o tre opere di dimensioni medie, valore è dato proprio dal presentare tirmi straniero”, racconta infatti l’artista. la tecnologia virtuale messa in moto la combinazione di logaritmi che fanno le portava a casa e le studiava a lun- nomi di curatori à la page e in cui l’arti- L’ambiente proposto - mescolando ad da Studio Azzurro, mirata a generare emergere dal buio pattern di luci sotto go. Doveva riflettere, capire il pensiero sta perde centralità. esempio l’Empire State Building con il una sensorialità fittizia, una naturalez- forma di scie geometriche. dell’artista in profondità. “Per questo Da questi spunti occorre partire per Metlife Centre di Cape Town - è allora za “meccanizzata”, ricrea l’illusione di Installato di fronte alla ripetitività di nel suo percorso di collezionista ha spiegare perché nella mostra trovano una stratificazione di sguardi, un mel- una scoperta inattesa, imprevedibile, entrambe le serie si staglia il monolite cominciato prima con l’Espressionismo poco spazio sia i legami tra le opere che ting pot di cliché culturali, un insieme di quindi viva e reale, che si contrappone vibratile anti. Attraverso questa enorme astratto, poi con la Minimal Art e infine la presentazione corale di diverse sen- architetture da abitare. A misura d’uo- alla storicità immobile degli oggetti nelle sublimazione della messianica pietra è arrivato all’arte concettuale. L’arte sibilità; scompaiono infatti, adombrati mo. teche di vetro in un continuo scambio nera, l’artista esamina le relazioni fra troppo semplice non lo interessava”, dalla narrazione curatoriale. L’esposi- Il lavoro di Tania Bruguera (L’Avana, tra materiale e immateriale, passato e tecnologia, matematica, valenza tote- aggiunge Giuseppina. zione risulta così (volutamente?) di dif- 1968) è invece una commistione di ele- presente, corpo e spirito, alla ricerca di mica, scienza ottica e fisica. Il valore Era amico degli artisti? “Non di tutti. An- ficile lettura, diviene faticoso e talvolta menti collettivi e sociali che riflettono un equilibrio “instabile”. del processo creativo, in anti, consiste che nelle amicizie era molto selettivo. I impossibile trovare i fili e i capi logici sulla cultura e l’ideologia. Poetic Justi- Drammatica l’ultima parte: il disfaci- nella ricerca di attivazioni magnetiche suoi amici più cari sono stati Lawrence di quest’uniforme magma che spazia ce, presentata per la prima volta nel mento silenzioso della Siria è trattato che consentano una sorta di catacresi Carroll, Jan Wilson e Franco Vimerca- dall’Arte Povera a Jonathan Monk. 2003 alla Biennale di Istanbul e recen- attraverso il tema dello sguardo, gli oc- ideale fra il corpo nero dell’opera e i mo- ti. Aveva anche amici di vecchia data Molte domande potrebbero sorgere at- temente acquisita dalla Collezione La chi di pietra delle statue si reincarnano vimenti di avvicinamento del visitatore. tra i galleristi, come Leo Castelli, e tra torno all’esposizione. Ad esempio ci si Gaia di Busca, è una videoinstallazione negli occhi aperti/chiusi di uomini e don- Il risultato finale dovrebbe provocare la i critici, come Pierre Restany”. Ma la potrebbe chiedere perché compaiano praticabile e percorribile. Concentrata ne per assistere impotenti a uno scena- sensazione di poter articolare suoni e sua grande e vera passione erano gli solo artisti italiani ampiamente storiciz- in uno spazio stretto e lungo, l’opera è rio misterioso di città fantasma, erose vibrazioni frutto di un’interazione perso- artisti americani, che per lui avevano zati (Lara Favaretto a parte) o perché infatti un angusto corridoio sinestetico. dal vento, sospese nel nulla. Architravi, nale con l’oggetto-arte. Ma, forse, per una forza difficile da trovare in Europa. i jeans così omoerotici di Powerless Migliaia di bustine di tè usate rivestono colonne e capitelli si sgretolano mentre avere maggior effetto l’opera avrebbe Nella collezione, costruita con pazienza Structures di Elmgreen & Dragset pos- le pareti del passaggio, creando stimo- le ruote di legno sul fiume Oronte conti- dovuto ricevere un riparo più intimista, nell’arco di sessant’anni e divisa tra la sano essere assimilati alle sculture rico- li visivi, olfattivi e cromatici. L’odore è nuano il loro secolare movimento. perdendone, com’è ovvio, di visibilità. casa di Milano e la villa di Varese, do- struite di Trauerspiel di Nina Beir. Ma intenso e al tempo stesso acre, come La mostra si sviluppa insieme a una se- Da notare, infine, l’unico dipinto presen- minano pittura, scultura e installazioni. saranno tutte questioni fuori focus, che duro è stato il colonialismo britannico e rie di iniziative culturali che vedono Ge- te in mostra: magnetic static 2. Il pan- Rari gli italiani: Ettore Spalletti, Mau- mal individuano il vero protagonista. come efferata è la natura dei rapporti di nova capitale del Mediterraneo, colle- nello traduce in sequenza la scansio- rizio Mochetti e Franco Vimercati, un In questo mare di specchi, di rimandi e potere. gamento strategico tra la sponda Nord ne ritmica orizzontale di segnali audio artista concettuale che si esprimeva di doppi vale comunque la pena focaliz- Bruguera sceglie allora di raccontare e Sud, sede nel 2010 della Biennale del provenienti da un lettore CD. Frutto di attraverso la fotografia, protagonista di zarsi sui video di Dan Rees, sulla rilet- criticamente la storia del colonialismo Mediterraneo. Il catalogo risale all’edi- un’installazione (Telefunken) prodotta una sala al Mart. Sono poche però le fo- tura del Big Splash di David Hockney indiano attraverso un prodotto: il tè, lo zione partenopea del 2002 e presenta da una serie di monitor tv, il dipinto, at- tografie che interessavano Panza, e an- fatta da Monk, o sui lavori di Douglas stesso che la lunga dominazione ingle- un saggio di Thierry Fabre e un ampio traverso la stesura e l’adesione di nastri cor più rari i video, fatta eccezione per Huebler. Segni e gusti del mercato in- se ha trasformato da ingrediente della scritto di Paolo Rosa, tra i fondatori di magnetici sulla superficie, diventa uno le videoinstallazioni di Bruce Nauman: ternazionale. tradizione indiana a simbolo dell’identi- Studio Azzurro. strumento fisso in grado di analizzare “I video lo annoiavano, diceva che alla tà britannica. il tempo scorso sotto forma di traccia. fine si guardano una o due volte e poi si [alberto osenga] Lungo il percorso, infine, otto piccoli [giovanni riga] dimenticano”, conclude la figlia. monitor trasmettono in loop una sele- [ginevra bria] zione di cinegiornali storici, frammenti [ludovico pratesi] decontestualizzati che rimandano a un immaginario coloniale. In dissolvenza.

[claudio cravero]

MART CASTELLO DI RIVOLI Corso Bettini 43 Piazza Mafalda di Savoia CESAC PALAZZO DUCALE fino al 27 febbraio fino al 9 gennaio Via Matteotti 40 Piazza Matteotti 9 Conceptual Art. The Panza Collection Exhibition Exhibition MAGA a cura di Gabriella Belli a cura di Adam Carr Tania Bruguera / Meschac Gaba Meditazioni Mediterraneo Via Egidio De Magri 1 e Richard Koshalek da martedì a giovedì ore 10-17 a cura di a.titolo a cura di Studio Azzurro da martedì a domenica ore 10-18 da venerdì a domenica ore 10-21 da giovedì a sabato ore 14.30-19 da martedì a domenica ore 9-19 Carsten Nicolai venerdì ore 10-21 intero € 6,50; ridotto € 4,50 domenica ore 10-19 intero € 8; ridotto € 6 a cura di Vittoria Broggini intero € 10; ridotto € 7 Catalogo Skira intero € 5; ridotto € 3 Catalogo Silvana Editoriale da martedì a domenica ore 9.30-19.30 Catalogo Silvana Editoriale tel. 011 9565222 tel. 0171 618260 tel. 010 5574065 intero € 8; ridotto € 5 tel. 800 397760 [email protected] [email protected] [email protected] tel. 0331 791266 [email protected] www.castellodirivoli.org www.cesac-caraglio.com www.palazzoducale.genova.it www.museomaga.it www.mart.trento.it déjàvu [musei & co.] 51 bolzano venezia venezia venezia vicenza ISA GENZKEN TONY CRAGG ISOLA & NORZI LUCE E MOVIMENTO RESPIRO

Sconcertante è che, nonostante la pro- A 30 anni dalla prima partecipazione Luogo dell’azione (e soggetto della ri- Non sempre per quei movimenti che L’idea vulgata dell’artista maudit, tutto fusione di realismo, si approdi da tutt’al- di Tony Cragg (Liverpool, 1949; vive flessione) di Ballad, personale di Isola hanno fatto la storia dell’arte contempo- genio, sregolatezza e autodistruzione tra parte. Come? Dando voce all’inner a Wuppertal) alla Biennale di Venezia, e Norzi (Torino, 1976) a Venezia, è lo ranea l’apporto determinante è arrivato, è, come ogni mitologia, una narrazione side. Lo specchio diventa la metafora Ca’ Pesaro gli dedica una retrospettiva. spazio teatralizzato dell’idrosfera. La come invece si è portati a credere, dalle favolosa ed esagerata fondata su alcuni attraverso cui guardare il lavoro Isa Oltre 30 opere scultoree e una ventina ballata è, per definizione, un movimento intuizioni e dalla capacità organizzativa dati effettivi. L’immagine romantica (e, Genzken (Bad Oldesloe, 1948; vive a tra disegni e bozzetti permettono di ri- lento. Come lento è il ciclo dell’oceano, di un critico militante. ancor più, decadente) dell’artista asso- Berlino), nella mostra antologica che percorrere la carriera, dagli anni ’80 a e l’elemento acquatico stesso, che ral- La vicenda della cosiddetta arte cineti- ciato agli stati abnormi della coscienza il Museion le dedica. Nello specchio si oggi, di questo tornitore-filosofo. lenta e ottunde i moti, i suoni (si veda ca, con il suo notevole successo duran- e a pratiche che nessun medico curante riflette l’immagine di noi stessi e quella Da sempre Cragg lavora su una dop- l’installazione sonora Canale audio). E te gli anni ’60, dovuto principalmente al prescriverebbe non può più darsi acri- del mondo, il soggetto e l’oggetto. Un pia esigenza. Da un lato vi è la ricerca rallentare, d’altra parte, è orientamen- lavoro svolto dalla Galleria Denise René ticamente nell’attualità, ma resiste (for- punto di vista che si muove costante- dell’autentica sostanza formale degli to attentivo, proprio dell’osservazione di Parigi, dimostra chiaramente questa tunatamente, forse) a un ribaltamento mente tra esterno e interno e genera un oggetti. Spesso infatti l’uomo, distratto, scrupolosa. discontinuità, ovvero che in talune cir- speculare. Nessuno immaginerebbe, senso di instabilità visibile anche nelle li degrada a puri utensili, inespressivi, Elementi principali del lavoro sono: costanze i soggetti propulsivi rivelatisi per esempio, Hermann Nitsch testimo- sue sculture. funzionali, statici (e quindi, in realtà, l’acqua (medium filmico, scacchiere decisivi sono poi risultati altri rispetto ai nial del veganesimo. Come calchi della realtà, materiali tra- inutili dal punto di vista estetico-cogni- percettivo), l’archeologia (memoria, critici patentati, anche dal punto di vista La Fondazione Zoé (collegata alla casa slucidi, riflettenti catturano immagini dal tivo). La riflessione sui principi, sull’idea eco, ripescaggio, relitto), l’architettura dell’indirizzamento teorico. farmaceutica milanese Zambon e cen- mondo combinate in composizioni di porta all’individuazione delle strutture (modulo minimo, diaframma, limite, pe- La piccola ma leggendaria mostra Le trata sulla comunicazione nell’area del- più livelli, che spingono a una continua primarie, semplici, o composte di parti rimetro), la storia (plot), la condizione mouvement, del 1955, con la quale gli la salute) per evidenti ragioni allestisce alterazione del rapporto tra visione sog- semplici, di ambito minimal e poverista. del lavoro artistico, la sua verità (e non artisti che si ricollegavano all’avanguar- un’esposizione collettiva di artisti chia- gettiva e oggettiva. L’altra necessità è empirica. Cragg è verità) nel luogo deputato (l’acquario- dia costruttivista anteguerra rubarono mati a lavorare nella direzione opposta Calandosi nella sua eterogenea pro- anche l’operaio esperto che conosce museo) al rapporto con il fruitore. definitivamente la scena all’astrazione e sul tema specifico delrespiro . Adelina duzione artistica, sembra di essere di i materiali e li piega al proprio volere, L’esperienza della Starfish House, lirica propugnata dai protagonisti del von Fürstenberg insiste sull’omologia fronte a un assemblage di linguaggi controllando il processo produttivo. Il fi- evento scientifico-cinematografico rea- Tachisme, fu ideata e attentamente co- del suo ruolo con quello del medico che opposti, partendo dal purismo formale losofo intende l’idea, il tornitore la mate- lizzato nel 1964 dall’oceanografo me- struita (oggi diremmo curata) da Mada- “cura” il corpo, giocando con le parole comune a Modernismo e Minimalismo e rializza, producendo un oggetto nuovo, diatico Jacques Cousteau, è ripresa me Denise René, direttamente in galle- e riferendosi alla concezione ippocrati- giungendo al grunge sporco di un Paul aggregato di materia-pensiero. in un saggio di scenografia analitica ria. Alla sua intelligenza e lungimiranza ca della medicina come atto creativo, e McCarthy. L’ossessione di voler acca- Queste masse plastiche, vibranti di mo- dell’archeologica subacquea. L’archi- si devono la scelta di puntare su un nu- allestisce un’esposizione che si snoda lappiare la vita quotidiana è l’unica via vimento vitale, invadono ora la fabbrica tettura è qui intesa come spazio d’inte- cleo di giovani artisti che operavano in nel tessuto urbano di Vicenza - città, da percorrere. di Longhena, dialogando con gli ele- razione tra uomo e ambiente, natura e aperta contrapposizione con le istanze come afferma la curatrice, perfetta per Al piano terra, Oil, XI, presentato alla menti architettonici, i cicli sartoriani e, guscio antropico. di matrice espressionista in voga in quel creare situazioni di conflitto data la sua Biennale di Venezia del 2007, ricorda con l’altro greve Pensatore centenario, Ma questa rievocazione, che torna nelle momento, e la capacità di sostenere il impronta uniforme palladiana - in quat- molto i combine paintings di Robert quello di Rodin. foto di Bated Breath, è solo una delle fenomeno dell’arte cinetica una volta tro sedi corrispondenti ad altrettante Rauchenberg, sorta di collage tridi- Le sculture sono congegni mobili di figure attraverso cui gli autori indagano esploso. sezioni. mensionali in cui il tema del viaggio decodificazione spaziale, il cui nucleo il rapporto liquido fra interno e ester- Un decennio più tardi, all’apice del suc- La videoarte comincia da Sheba Chha- rievocato dalle valigie si combina con liquido è portato in superficie. Ed è in no, delimitato e sconfinato, naturale e cesso internazionale e con la galleria chhi: l’artista, sempre più apprezzata e disparati elementi: civette impagliate, superficie che esse appaiono diverse artificiale (ad esempio nella maquette parigina ormai attivissima protagonista quotata, declina il lavoro abituale sulle corni, quadri, poster. È così messo in le une dalle altre. Legni elegantemente integrata di Shell). L’attenzione per in campo (da ricordare, oltre alla mo- icone della cultura indiana nel loop di scena il nomadismo dell’arte, in conti- stratificati Chip( ) o in tensione plastica l’ambiente subacqueo non è naturali- stra del decennale Le mouvement 2, un elefante, immerso in una vasca, che nuo movimento e senza più un centro. divergente (Red Figure), bronzi curvi smo descrittivo. tenutasi nel 1965, quella sui costruttivi- si disintegra e si ricompone creando Ma anche nei lavori che si relaziona- dai colori accesi (Declination, McCor- Non la physis, non uno scarno modello sti polacchi Wladyslaw Strzemiński e un effetto di enorme suggestione, cor- no con l’architettura, lo specchio non mack, Outspan), raggruppamenti e epigonale di Talete; piuttosto una poeti- Katarzyna Kobro, cui venne affiancato relando il ciclo vitale della materia e il è solo richiamo alla trasparenza del accumulazioni di elementi, in poliestere ca dialettica, e scientifica. L’immersione Kazimir Malevic, del 1957), la consa- ciclo continuo della respirazione. All’op- vetro dello skyscraper modernista, ma (Distant Cousin), vetro (Eroded Lan- è pratica riflessiva, studio del medium crazione per l’arte cinetica si ebbe nel posto, l’opera dei Masbedo sembra presa sulla realtà circostante, pronto a dscape), bronzo (Passers-by), figure acquatico, e quindi del prodotto visivo 1967, con una collettiva di più ampio re- soffrire di una certa confusione tra ci- catturare l’impronta del visitatore e dello totemiche in inox riflettente si avvicen- che giunge (in pasto) allo spettatore. spiro, dal titolo Lumière et mouvement, nema (mediocre) e arte, senza trovare spazio. Le Colonne invitano il visitatore dano nelle sale. E in ogni pezzo, pur La chiave microscopica torna in diversi allestita al Musée d’Art Moderne de la uno statuto specifico. a camminarvi attorno. L’architettura è così differente, si riconoscono gli stessi lavori, attraverso un’indagine fisica che Ville de Paris. Lo Spazio Monotono è occupato da ricondotta del tutto alla portata dell’uo- principi informatori, sempre riaffermati. produce immagini di processi organici Associata nel titolo al suo passaggio Nikos Navridis la cui poetica - si ricor- mo, tanto che i singoli lavori prendono Le opere, come macchine, avviano il (spugne, conchiglie), biologici (batteri, espositivo più altisonante, la mostra di, ad esempio, l’installazione dedicata il nome degli amici dell’artista: Kai (Al- processo generativo della forma, agen- alghe, come negli acquerelli di Relics, veneziana Luce e movimento si occupa a Breath di Samuel Beckett, alla Bien- thof), Dan (Graham)... In un intreccio do come software topografici di model- o nel ready made deposizionale del del senso complessivo di questa storica nale veneziana del 2005 - si articola at- di valori formali e soggettivi-personali. lazione multiassiale (4D). L’oggetto è Grande vetro), chimici (formule di strut- esperienza, rendendo omaggio attra- torno al respiro come gesto esplicativo Interessanti sono le Sozialen Fassa- rimappato. Una tecnica cronoplastica tura, molecole, ecco la scultura Platonic verso l’esempio di Denise René al ruolo dell’individuo ed è dunque prêt-à-porter den, in cui le facciate dei palazzi diven- (analoga al modello futurista, simulta- Aquarium), anch’essi messi in archi- “creativo” del gallerista di razza e dando sul tema della collettiva. On life, beauty, tano il riflesso della società e della vita neo e multiprospettico) giustappone tettura, ovvero collocati entro differenti conto dell’ampiezza di un discorso che translations and other difficulties ripren- che si svolge al di fuori, in una sorta di i layer. È la compresenza nancyana magic mirror rilucenti (vasche, lastre, li- abbraccia pressoché interamente il se- de quattro ragazzi gonfiare palloncini collage tra materiali specchianti e foto dei piani, della loro interazione, del quid door), modelli spaziali confinati per colo scorso. mentre ripercorrono momenti salienti di piazze e vedute urbane. Tutto esibito singolare-plurale. Questa modellazione esperimenti fisici formali concettuali. Se per un verso è fuori discussione la della propria biografia; Difficult breaths in superficie, mentre più difficile è pene- delle configurazioni possibili determina C’è poi lo sguardo d’insieme, macro- pertinenza dell’inserimento tra i dieci ritrae persone che utilizzano il respiro trare all’interno. l’oggetto-scultura, deliberato (l’organi- scopico, sul teatro d’acqua. La mostra artisti rappresentati di Werner Graeff nella propria professione. Ancora un omaggio a New York e ai cismo di Cragg non è un naturalismo della Bevilacqua riprende e sviluppa il e László Moholy-Nagy, già attivi negli Nove billboard d’annata (più un’instal- suoi grattacieli è offerto dalla serie Em- spontaneo). Le forme, spesso antro- lavoro iniziato circa un anno fa nell’ac- anni ’20 in ambito Bauhaus, e di uno lazione di Vito Acconci) sono sparsi pire/Vampire. Tanti piccoli teatrini della pometriche (figurazione è trasmissione quario di Coney Island. L’acquario è come Jósef Robakowski, che invece tra la Loggia del Capitaniato e il Teatro crudeltà o set cinematografici in minia- di secrezione culturale) e antigraziose un ambiente spettacolare, un idro-zoo è stato un protagonista della videoarte Comunale: nel 1998 la casa farmaceu- tura, resi con ombrelli, pasta, cannucce, svelano come la verità dell’essere sia dove le immagini si succedono, e lo negli anni ’70 e ’80, un’altra ipotesi di tica Zambon sponsorizzò una mostra bicchieri, giocattoli. Scene apocalittiche inevitabilmente il divenire. spettatore vi si immerge, come davanti lettura cui la mostra sembra rimanda- itinerante organizzata da Art for the come in un Hieronymus Bosch mo- Che dire infine di Cragg, artista capace, o dentro una fiction. Questo schermo re, riguarda il debito da parte di molta world, sempre curata da Adelina von derno. Su tutto, colature di vernici. Un per oltre 40 anni, di grande, fluida coe- (di proiezione) è anche soglia, e sinap- produzione site specific attuale incen- Fürstenberg, sul tema della salute fisi- plastico della vita reale che si spinge renza formale e ideale? Senza dubbio, si: la membrana di contatto tra profon- trata sul problema della percezione ca e mentale. Era l’epoca in cui i gran- oltre il razionale. nessuno potrà mai dirlo un eclettico. dità naturali e mentali. sensoriale, nei confronti degli ambienti di cartelloni pubblicitari cominciavano “You see it you know it”: no, c’è sem- Proprio per questo, il suo lavoro non Le strutture dell’acquario sono spazi percorribili concepiti da Jesús Rafael a invadere le metropoli e si chiese ad pre qualcosa di non riconducibile al già pare più suscettibile di rinnovamenti ra- - idealizzati, metaforici - posti tra per- Soto e Carlos Cruz-Diez, maestri rico- alcuni artisti di grido di realizzare bill- noto. Difficile tentare un approccio ana- dicali. E, mentre ci si muove tra queste cezione e immaginazione. L’immagine nosciuti dell’interazione psico-fisica tra board a soggetto libero. Si va dallo slo- litico di fronte all’opera di Isa Genzken. forme, si sente di conoscerle da molto è colta e trasferita nello spazio chiuso opera e spettatore. gan di Alfredo Jaar alla naiveté pop di Le opere più recenti sono dedicate a tempo. Il tornitore Cragg è ancora assai (vasca, architettura). Qui, attraverso Da segnalare il finissage-evento con la Robert Rauschenberg, dall’eleganza Michael Jackson. È la serie Wind, fatta operoso, si conferma, ma non inventa un’analisi risignificante, acquisisce va- proiezione di un film d’artista commis- minimal di Pat Steir al parto secondo di fogli lucidi, carte a specchio che sta- più, apparendo ormai definitivamente lore trasformativo, illustrando la rete dei sionato a Delfina Marcello, intitolato Teresa Serrano. volta tentano di catturare il movimento storicizzato. rapporti - anche di quelli mendaci - tra Inside, che racconta e documenta la Si ha l’impressione che le opere migliori del vento. La sfida è ancora più avvin- l’oggetto e la sua immagine. mostra. siano quelle che sviluppano il tema in cente: a imprimersi accanto all’immagi- [gianluca d’incà levis] senso metaforico e meno propagandi- ne di Michael, il vento che in una folata [gianluca d’incà levis] [pericle guaglianone] sta: le mitologie, anche logore, hanno se l’è portato via. lunghe radici.

[antonella palladino] [alessandro ronchi]

MUSEION Via Dante 6 CA’ PESARO BEVILACQUA LA MASA Santa Croce 2076 Dorsoduro 2826 FONDAZIONE ZOÉ fino al 16 gennaio SIGNUM FOUNDATION Corso Palladio 36 Isa Genzken fino al 9 gennaio Isola & Norzi San Polo 2177 da martedì a domenica ore 10-18 Tony Cragg a cura di Paola Nicolin fino al 21 novembre giovedì ore 17-22 a cura di Silvio Fuso e Jon Wood da mercoledì a domenica ore 10.30-17.30 Luce e movimento Respiro intero € 6; ridotto € 3,50 da martedì a domenica ore 10-17 intero € 5; ridotto € 3 a cura di Grzegorz Musial e Franck Marlot a cura di Adelina von Fürstenberg Catalogo Mousse Publishing intero € 8; ridotto € 5,50 Catalogo disponibile mercoledì e sabato ore 15-19 tutti i giorni ore 9-18 tel. 0471 312448 tel. 041 721127 tel. 041 5207797 Catalogo Marsilio tel. 044 4325064 [email protected] [email protected] [email protected] tel. 041 5289797 [email protected] www.museion.it www.museiciviciveneziani.it www.bevilacqualamasa.it www.signum.art.pl www.fondazionezoe.it 52déjàvu [musei & co.] bologna traversetolo (PR) modena nuoro napoli DINO GAVINA RENATO GUTTUSO DAIDO MORIYAMA ED TEMPLETON KUSMIROWSKI / ONDÁK

“Sovversivo”, dichiara il manifesto con Produzione sterminata, quella di Rena- La contestazione parte da lontano. Pri- Ai piedi del monte Ortobene, in quel Coerenza e armonia sono le caratte- la sua foto, “per azioni volte a turbare to Guttuso (Bagheria, Palermo, 1912 ma ancora che nella scelta dei tantis- paese del vento cantato da Grazia De- ristiche dell’ultimo abbinamento alla l’andamento e l’ordine costituito”. È fra - Roma, 1987). Frutto di una lunga vita simi soggetti - rotolo di carta igienica, ledda, è allestita una mostra che sem- Fondazione Morra Greco, dove due le carte che raccontano la storia di Dino e di un’attività di pittore iniziata fin da pube femminile, manifesto stracciato, bra un distillato dell’altra adolescenza, personali si integrano e richiamano Gavina (Bologna, 1922-2007), insieme giovanissimo nelle terre d’origine, quel- elefante nello zoo, copertone di un’au- quella rimasta fuori dalla severa logica per contrappunto. Da un lato, Robert a documenti programmatici, inviti a mo- le siciliane. tomobile, jeans... - la leggiamo nello sti- di mercato della nostra società. Kuśmirowski (Lódz, 1973; vive a Lubli- stre, riviste. I tavoli che accolgono le Tra le quasi tremila opere, una raffinata le: un bianco e nero meravigliosamente L’evento, denominato Il cimitero della no): l’eccesso, il disordine, l’esclusione. pubblicazioni sono progettati per lui da scelta è ora esposta alla Fondazione graffiante, sfocato, insolente verso un ragione e curato da Thomas Caron in Dall’altro, Roman Ondák (Zilina, 1966; Enzo Mari. Magnani Rocca, nei dintorni di Parma, equilibrio formale precostituito. collaborazione con lo Smak di Gent, vive a Bratislava): la pulizia, la precisio- Sovversivo significa provocazione, iro- città che forse fu pioniera nel proporre Questo Daido Moriyama (Ikeda, 1938; scaglia il visitatore - attraverso una pa- ne, la comunicazione. nia sui comunicati, sui volantini, sulle il pittore sulla scena artistica naziona- vive a Tokyo) lo intuiva già quando, noramica di circa 1.200 opere - tra le A legarli, il filo rosso di un’attenzione cartoline, sul suo biglietto da visita. le, organizzando una celebre mostra ventenne, decise di trasferirsi a Tokyo emozioni disperate di una vita condotta agli oggetti: cose vecchie e cose anti- “Sovversivo”, scrive Vittorio Sgarbi, per nel 1963, curata da Roberto Longhi e con l’idea di far parte dell’Agenzia Vivo, ai margini. Il titolo della mostra deriva che, scarti di rigattieri o opere di valore, voler “sovvertire il disordine. Perché, Augusta Ghidiglia Quintavalle. Un “ri- diventando poi assistente di Eikoh da un testo scelto dall’artista per un’o- in ogni caso carichi di memorie. En- nel momento della confusione, Gavina torno” dunque, a distanza di più di cin- Hosoe. Il suo panorama culturale, del pera realizzata durante le elezioni di trambi gli artisti preferiscono delegare cerca un ordine nuovo, prefigura la ne- quant’anni, in un’antologica che mette resto, era nutrito della letteratura di Ke- Barack Obama, come riflessione sui “ l’esecuzione del proprio progetto, che cessità morale della scelta”. E le scel- l’accento più sulle tematiche principali rouac, Mishima, Hesse, Baldwin, riferi- danni causati da Bush e sulla distruzio- sia la ricerca di rottami da ammassare, te più significative di questo eclettico, del lavoro di Guttuso che non su una menti che ritroviamo immediatamente ne di ciò che ha fatto grande l’America”. o l’acquisto di stampe d’antiquariato. instancabile ricercatore, alla conquista ricostruzione dei contesti in cui operò nelle sue fotografie degli anni ‘60, in A fare da guida è la poliedricità di Ed Solo che uno - Ondák - finisce con l’en- del nuovo e della bellezza - conosciuto l’artista, dei contatti con gli altri pittori cui è dichiarata l’ammirazione per Wil- Templeton (Orange County, California, trarci: in modo discreto, e un po’ ironico, come designer senza avere mai dise- della Roma degli anni ‘60 e oltre, delle liam Klein, Shomei Tomatsu e Andy 1972; vive a Huntington Beach, Califor- “laterale”. L’altro disperde la sua anima gnato un pezzo, creatore di “presenze”, contestazioni verso l’astrattismo e l’in- Warhol. nia), definito l’”Andy Warhol, o forse il maudit nel monumentale mucchio di se- come lui stesso amava definirle - sono formale. È da questi lavori - Pantomime, An Basquiat dell’America di oggi”, entusia- die sfasciate, bottiglie vuote, manichini, riunite, non a caso, in un tempio dell’ar- E infatti nelle elegantissime e storiche actor: Isamu Shimizu, A Japan Photo sta osservatore della pittura di Schiele in un’archeologia del consumo protetta te contemporanea. sale della villa di Mamiano, tra arredi Theater - che parte anche Filippo Mag- e Balthus, grande appassionato di fo- da una cancellata tassativamente inva- Molti dei suoi oggetti sono il risultato stile Impero e una collezione preziosa gia, curatore della prima retrospettiva tografia, che con pathos racconta ogni licabile. Bulimia dell’accumulo con ad- di incontri con artisti come Fontana e di pittura dal Medioevo a Morandi, le italiana di Moriyama, organizzata dalla storia come fosse la sua. dentellato estetico-sadico, visto che da Duchamp. A partire dagli anni ‘50 na- tele del pittore siciliano sono accosta- Fondazione Cassa di Risparmio di Mo- L’esposizione è dispiegata sui quattro anni il polacco salva lavori condannati scono mobili che oltrepassano il tempo, te in base ad argomenti (sequenza dena nell’ambito di Festival Filosofia di piani del Man e mescola decine e de- alla distruzione regalatigli dai “colleghi”, le mode, la lezione del ’68; oggetti che seguita anche nell’impaginazione del Modena, Carpi e Sassuolo. cine di foto a disegni, acrilici, sculture, ma li tiene gelosamente sotto chiave in parlano nuovi linguaggi, che superano catalogo), illustrati in lunghi e - am- Nell’ex Ospedale Sant’Agostino tro- parole, video, clip, tag e murales, in un anonimi armadietti di ferro, sicché oltre radicalmente la concezione del furni- mettiamolo - piuttosto noiosi pannelli vano collocazione oltre 450 stampe in odore di America forte e stagnante. In lo squallore del contenitore la presunta ture per diventare simboli dell’abitare, didattici. Sezioni quali “Ritratto”, “Guer- bianco e nero, linguaggio che appartie- un horror vacui che riempie gli spazi e bellezza del contenuto resta interdetta. opere d’arte da vivere. ra, lavoro, politica, memoria” cedono il ne al grande fotografo giapponese, che che facilmente si legge quale orrore del Non tutto però è ready made. La ma- Nella ricchissima mostra che Bologna passo a meno strutturate sale dedicate lo ritiene “sexy e accattivante”. vuoto della cultura, dell’appiattimento, nualità irrompe con un coup de théâtre gli dedica, si ritrovano esempi celebri al binomio “Vita collettiva, solitudine” o “Le mie fotografie non raccontano una delle scelte opportune e tutte uguali quando Kuśmirowski snida il vano sotto di collezioni dai nomi poetici: emblema “Allegoria”. Se la disposizione potrebbe storia, immortalo degli attimi, delle pic- della gioventù contemporanea. la scala, e lo trasforma in un colomba- della sua visione dell’abitare, del suo favorire un livello di fruizione popolare cole cose all’interno del tutto”, spiega I riflettori illuminano sacche di vita in rio, così ben mimetizzato che pare sia voler consentire una “democratica” fru- più immediato, l’allestimento ridotto Moriyama. “Scatto diecimila foto e poi cerca d’identità, vecchi rimasti poveri e sempre stato lì. In una nicchia adiacen- izione dell’arte, come necessario pan- all’essenziale (tempi di “vacche ma- le pubblico in un libro, così senza un sconfitti, ma soprattutto giovani in diffi- te, poi, spicca un teschio, di quelli che si estetismo. Ed ecco l’indimenticabile gre”...) lascia un po’ la sensazione di ordine. Mi darebbe fastidio l’idea che ci coltà, in balia del sesso e della droga; vedono in giro per i vicoli limitrofi. Pas- Tripolina, sedia dal sapore primitivo, un’occasione sprecata. fosse una sorta di percorso didascalico. realtà che l’artista conosce bene per saggio “naturale” sul genius loci, e non divenuta un cult d’arredo; la poltrona Ma la visita alla mostra vale assoluta- Le fotografie sono messe a caso, ma esser stato non troppo tempo fa uno di oneroso tributo di convenienza. Wassily, dal nome di Kandinsky, pro- mente per la qualità e la quantità dei sono tutte sullo stesso piano: ognuna loro e perché con loro è ancora in con- E di genius loci è pregna la personale prietario dell’unico prototipo, con fa- dipinti esposti, che ripercorrono quasi ha lo stesso valore. Sono tutti frammen- tatto. È infatti un ottimo skater, abilità al piano superiore, dove Ondák si ri- sce in doppio cuoio nero, datata 1927. tutte le fasi della carriera di Guttuso, ti uguali di una stessa realtà”. che gli ha consentito di fondare a soli trae nel passepartout di stampe sette- Il progetto è di Breuer, maestro del in particolare gli anni centrali della sua Il percorso modenese, che include 21 anni la Toy Machine Bloodsucking ottocentesche del Vesuvio in eruzione o Bauhaus. La poltrona Sanluca, dalle frequentazione romana di gruppi quali Hunter e Shinjuku, inizia con la cele- Skateboard Company, società leader di rielabora il capolavoro hitchcockiano La eleganti forme neo-liberty nate per av- Corrente o il Fronte Nuovo delle Arti, bre Stray Dog, scattata a Misawa nel una cultura urbana fuori norma. Partico- finestra sul cortile, cristallizzando attimi volgere il corpo, la sedia in acciaio e sempre legati indissolubilmente al tema 1971: una delle fotografie più quotate lare non indifferente, che ha fatto volare sospesi della quotidianità con soluzioni paglia di Vienna, dedicata a Ceska, la della rappresentazione del reale, a cui del momento (nell’aprile 2010 è stata la notizia sul web, facendo accorrere da che, pur non essendo nuove e stretta- figlia di Breuer, le opere prodotte dal il pittore associa, fedele sostenitore del battuta all’asta da Christie’s a New York tutta l’isola decine di ragazzi in skate, mente site specific, sono del tutto a loro Centro Duchamp, i componibili che Partito Comunista, tematiche quali la per 10/15 mila dollari), straordinaria per lasciato poi all’ingresso in reception agio con l’ambiente circostante: tappeti vivono di una loro autonomia anche contestazione delle guerre (Fosse ar- il magnetismo nello sguardo del cane come il più caro oggetto personale. alla ringhiera, una tenda intrappolata tra in singoli elementi, le lampade Flos. deatine, 1950; Martire algerina, 1960), randagio. Un’immagine “dannata”, in Un’arte di strada, quella di Templeton, due ante serrate da un’improvvisa cor- Una filosofia che contagia pure l’arre- le condizioni dei lavoratori (Zolfara, sintonia con l’icona della mostra: il ri- così disordinata e polimorfa, trasgressi- rente d’aria, la fedele riproduzione del do urbano, come nell’Albero del Bene, 1953-55), le manifestazioni di popolo tratto fine anni ’70 di Naoki Mori, “bad va e intima, aggrappata alla forza della balconcino “della signora di fronte” (al- omaggio a Robert Mallet Steven, un (Comizio, 1962). boy” grande amico del fotografo (con- creatività per uscire ieri dal tunnel e tro topos caro ai napoletani). Un voyeu- albero d’acciaio che si inserisce tra gli Oltre a ciò, numerosi esempi di pittura dividevano l’uso massiccio di pillole per mettere a nudo, oggi, con coraggio e rismo senza filtri che porta all’integra- elementi ispiratori di quel Paradiso ter- cosiddetta “di genere”: nature morte, dormire) il cui sguardo è celato dagli senza giudicare, un mondo di paure e zione, seppur effimera, e che almeno restre che Gavina aveva in mente, dove che molto devono al Cubismo e a Gior- occhiali da sole, con la testa poggiata di sogni infranti. ad occhi “autoctoni” cede a quella punta una seduta ha la forma di un grande oc- gio Morandi, paesaggi sia naturali sia sul finestrino della metropolitana Tokyo- L’esperienza è interessante per la sua di sentimentalismo e di folklore buona chio azzurro. urbani, ritratti degli amici intellettuali Kamakura. Esposte per la prima volta, eccentrica filosofia, per la contamina- ma corrosiva come una caramella. Poi, l’Altare della buona fortuna, ispira- (come Manzù e Morlotti). Strepitose poi, le 37 stampe di Farewell Photo- zione dei linguaggi comunicativi, per la Una nota a margine, ma doverosa, to a Goethe, un omaggio alla vita come le grandi tele affollate di personaggi, graphy provenienti da negativi recupe- riflessione a cui costringe sul disagio per l’installazione permanente di Sol mistero. Una festa per lo sguardo, dove dove a opere allegoriche a cui non rati dall’oblio, pubblicate a suo tempo esistenziale. Ma soprattutto per lo spa- LeWitt, nata e pensata per la Fondazio- Tracce è un tavolino rivestito in foglia manca una vena surrealista (Spes con- su Provoke, la rivista fondata nel ’68 esamento che si prova di fronte a una ne nel 2004, ma realizzata solo adesso. d’oro con i piedi a zampe di gallina in tra spem, 1982) si accostano il Caffè (ne uscirono solo tre numeri) da Taku- carica eversiva e decontestualizzante. Un enorme wall drawing in bianco e bronzo lucidato, in un Paese delle me- greco, Van Gogh porta il suo orecchio ma Nakahira e Taki Koji, a cui oltre a Fuori di lì, per un lieta casualità verifica- nero, che prosegue su parte della volta, raviglie che ricorda la collaborazione tagliato al bordello di Arles (1978), la Moriyama contribuirono il fotografo Ta- tasi durante l’inaugurazione, c’è la festa innalzandosi come un’onda. Poesia a con Kazuhide Takahama, e le opere Spiaggia (1955-56). kanashi e il poeta Takahiko Okada. più importante della città: quella Sagra tocchi, che sovrasta i visitatori: alla luce di Sebastian Matta, che per lui disegnò Pittore storico-civile, forse il più celebre Portavoce del malessere giovanile del Redentore che fa sfilare con orgo- della malattia che lo opprimeva, se non Magritta, una poltrona che pare una del Novecento italiano, testimone espli- dell’epoca, Provoke fu l’esplicita conte- glio, tra paesani e turisti assiepati, i co- un presagio, quasi un testamento spi- mela verde, ma anche una bombetta cito del proprio tempo, come sottolinea stazione a un sistema sociale e politico stumi più antichi e rappresentativi della rituale del grande maestro americano. capovolta. nel catalogo Enrico Crispolti, Guttuso ipocrita. “Per questo avevamo deciso di Sardegna. Il corto circuito è immediato, Di Man Ray invece c’è il famosissimo ha messo al centro del suo fare la fisici- andare contro lo stereotipo, attraverso perché gli occhi non potrebbero imma- [anita pepe] specchio ovale che porta la scritta in tà delle cose, l’esigenza di comunicare contrasti fortissimi, inquadrature in mo- ginare nello stesso luogo due realtà più nero: les grands trans Parents. Ci sono e un’assidua pratica del disegno, pen- vimento, creando - insomma - disordine diverse. E in bocca si scioglie un sapo- i cactus d’acciaio, piccoli e grandi fiori, sando la pittura in termini di figura e re- tra colori e non colori, considerando che re inatteso, come di pizza consumata a alberi futuristi, in un giardino dove la alizzandola sostanzialmente nel colore. le fotografie erano in bianco e nero. Le Beijing. natura è il tema del paravento di Gia- nostre immagini non erano quelle che como Balla. Meraviglie, presenze del [marta santacatterina] tutti si aspettavano e che, in particolare, [ivana porcini] quotidiano, che vivono con e tra noi. l’informazione di massa continuava a Quelle che ci ha lasciato un oltre-uomo. propinare”.

[cecilia ci] [manuela de leonardis]

FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA MAMBO Via Fondazione Magnani-Rocca 4 Via Don Minzoni 14 EX OSPEDALE DI SANT’AGOSTINO MAN fino all’8 dicembre Via Emilia Centro 228 Via Sebastiano Satta 15 fino al 12 dicembre Renato Guttuso Dino Gavina a cura di Stefano Roffi fino al 14 novembre Ed Templeton FONDAZIONE MORRA GRECO a cura di Elena Brigi e Daniele Vincenzi da martedì a venerdì ore 10-18 Daido Moriyama a cura di Thomas Caron Largo Proprio d’Avellino 17 da martedì a domenica ore 10-18 sabato, domenica e festivi ore 10-19 a cura di Filippo Maggia da martedì a domenica giovedì ore 10-22 intero € 8; ridotto € 4 da martedì a domenica ore 11-19 ore 10-13 e 16.30-20.30 Robert Kuśmirowski / Roman Ondák Catalogo Corraini Catalogo Mazzotta Catalogo Skira Catalogo Smak da lunedì a venerdì ore 10-14 tel. 051 6496611 tel. 0521 848327 tel. 059 239888; tel. 0784 252110 tel. 081 210690 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.mambo-bologna.org www.magnanirocca.it www.mostre.fondazione-crmo.it www.museoman.it www.fondazionemorragreco.com déjàvu [gallerie & co.] 53 torino torino torino genova milano LARA FAVARETTO TOM JOHNSON KAREN KNORR ROBERTO CODA ZABETTA MATTHIAS BITZER

Se vi capita di passare in corso San Quando si dice “è un volto noto”, in re- Il lavoro di Karen Knorr (Francoforte, È una storia fatta di musica, di colore e Questa mostra supera con facilità im- Maurizio e buttare un occhio attraverso altà, si suppone che si conosca anche 1954; vive a Londra) è sottile. Come della loro assenza quella che racconta pertinenti rievocazioni domotiche, sca- le finestre della Fetta di Polenta, o pas- il resto della persona di cui si sta par- sottili sono i limiti tra la parodia e la sa- Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975; turibili dall’associazione nel titolo della seggiare in piazza Santa Giulia e sbir- lando. La figura retorica che, attraverso tira. La linea critica distintiva di Knorr è vive a Milano) nei suggestivi spazi la- parola ‘maison’ con l’aggettivo ‘automa- ciare nella vetrina al civico 0/F, non pre- una parte, indica la totalità di una cosa infatti più un ghigno che una risata. sciati in penombra della Galleria Guidi tique’. occupatevi, lo storico edificio dell’An- si chiama sineddoche e vale per tutti, Con caustica sagacia e arguzia, le sue & Schoen. Una musica che si confon- La seconda personale venturiana di tonelli, da due anni spazio espositivo ma non per Tom Johnson (New York, foto mettono alla berlina determinati de con il silenzio assordante che ac- Matthias Bitzer (Stoccarda, 1975; della Galleria Franco Noero, e il palaz- 1966; vive a Torino e New York). cliché, comportamenti e ambienti tipi- compagna le vittime di una delle tante vive a Berlino), infatti, apre al pubbli- zo al cui piano terra si trova il project Quando nel 2005 i torinesi hanno incon- ci della borghesia. Note sono le serie guerre che ogni giorno insanguinano il co rivelandosi come un piccolo gioiello space della stessa galleria, non stanno trato per la prima volta questo simpatico Gentlemen (1981-83), una ricerca sui continente africano nel disinteresse del architettonico. Un meccanismo statico per crollare. La selva di tubi Innocenti artista newyorchese, che per molti anni club maschili inglesi, Connoisseurs resto del mondo. elegantemente incastonato e sorretto non sono altro che i lavori di Painlessly è stato l’assistente di Matthew Barney, (1986-1988), Academies (1994) e Visi- Protagonisti di questo racconto sono da una preziosa e quanto mai solida Consumed, la terza personale torinese hanno letteralmente conosciuto solo il tors (1998), realizzate invece nelle sale gli albini: neri che nascono bianchi, costruzione: il senso. Alla sua seconda di Lara Favaretto (Treviso, 1973; vive suo volto. Nella performance Standing di musei e dimore storiche europee, dal condannati a una totale perdita della volta negli spazi di Francesca Minini, a Torino). Date, presentata alla prima Triennale Musée Carnavalet al Musée d’Orsay di propria identità, vittime di un razzismo Bitzer risolve con raffinatezza modulare Per creare la sorta di coreografia archi- di Torino, l’artista era, infatti, chiuso in Parigi. Al centro il mondo animale con al contrario e di una società che nel mi- ogni tipo di relazione dialogica, instau- tettonica che ha invaso i cinque piani una scatola di alluminio da cui usciva i suoi protagonisti. Esemplari di varie gliore dei casi li ignora, ma il più delle rando tracce biunivoche tra la materia, della Fetta di Polenta e il project space, solo la testa. specie entrano nei luoghi della storia volte riversa contro di essi superstizio- le sue geometrie, la sua componibilità e l’artista trevigiana è partita dagli appunti Ora Johnson è tornato a esporre i suoi e dell’arte, nei santuari culturali in cui ni e pregiudizi, attribuisce loro poteri i relativi bilanciamenti finali. di viaggio e dalle fotografie scattate in New Works. E stavolta non è inscatola- normalmente non hanno accesso, scar- taumaturgici, li sacrifica come vittime, Maison automatique non rappresen- India ai ponteggi in legno usati per la to, poiché nella galleria di via Mazzini dinando stereotipi e immaginari. È una li ridicolizza, li discrimina, li condanna ta un gioco manierista di rievocazioni costruzione degli edifici. In Painlessly si vedono solo i suoi disegni. Come sia trasgressione giocata sul doppio binario all’emarginazione, ne nega l’umanità destrutturanti, ma decodifica un lin- Consumed le impalcature, prive di ogni passato dalle performance al disegno, di spettacolarità e spontaneità che, ge- fino a picchiarli, a violentare le donne e guaggio prospettico adulto, un lessico compito strutturale e installate senza con un intermezzo scultoreo rivelato nerando uno spostamento di senso ri- addirittura a ucciderli. che porziona pitture, sculture e disegni alcuna logica ingegneristica, si muovo- nella mostra del 2007 sempre da Costa, spetto all’ordinario, tende ad alimentare Secondo le credenze popolari, gli albini attraverso contrasti netti e ormai asso- no nello spazio con il caos apparente ce lo spiega lui stesso: “I miei nuovi la- una relazione tautologica con le cose. non morirebbero come gli altri esseri lutamente riconoscibili. Segmenti basati dei ponteggi indiani, inventando nuove vori non sono così distanti dall’idea che La ricerca di Knorr, per quanto utilizzi umani, ma si scioglierebbero a contatto su rappresentazioni figurative astratte. volumetrie e inquadrando porzioni di c’era in ‘Standing Date’. In entrambi c’è il mezzo fotografico, dunque fresco e con la pioggia. Proprio questo sembra La crescita del lavoro di Bitzer si mani- spazio. una riflessione sullo spazio umano. Nel immediato, è più vicina alla lettura del succedere ai volti che fissano lo spet- festa tanto nel maggior ordine allestitivo Liberati da ogni funzione di sostegno, primo caso è uno spazio fisico, mentre Fedro di Ovidio, alle illustrazioni di La tatore dalle cinque opere esposte nella quanto nella crescente interdipendenza i tubi Innocenti diventano qualcosa di nei nuovi disegni è mentale. È una sorta Fontaine o al mondo delle meraviglie mostra Il Bianco nero. delle opere. Gestire la complessità si- nuovo (tutta l’arte di Favaretto è un in- di proiezione di un’ombra nello spazio. di Lewis Carroll. E, non ultimo, rientra Fedele alla sua poetica, Roberto Coda gnifica, per questa personale, dare vita ganno tra ciò che qualcosa sembra e Come quando entri in casa di un tuo nell’approccio dello sguardo umano Zabetta utilizza pennellate decise e piena alle installazioni, pur continuando ciò che realmente è) e si trasformano, amico e anche se lui non è lì, attraverso verso il mondo animale che - analizzato frammentate, gesti veloci, sceglie una a mantenere un saldo legame tra lo salendo di piano in piano, in strutture una serie di tracce e indizi, percepisci recentemente dallo zooantropologo Ro- marcata aggressività del tratto, trasmet- spazio, l’imprescindibilità della bidimen- sempre più fittizie. Dal piano terra dove comunque la sua presenza”. berto Marchesini come “atteggiamento te la sensazione che quei volti dipinti si sione e la caduta precipitosa verso un l’impalcatura è aperta nel mezzo per la- La decina di Senza titolo in mostra sono icona” - vede l’animale come simbolo stiano decomponendo, urlando in modo figurativo sfuggente. Benché la sua ri- sciar passare lo spettatore, si passa al lavori di grandi dimensioni realizzati a dei vizi e virtù dell’essere umano, con- assordante una rabbia incontenibile. cerca, soprattutto all’interno del percor- piano superiore dove i tubi sono tagliati carboncino e raffigurano ambienti do- figurandosi (e ne è esempio l’universo Il ritmo sostenuto e crescente della so di Maison automatique, si presenti e raccordati da una massa di fili di lana, mestici dai toni teatrali e ambigui. Sono Walt Disney) come l’antropomorfizza- composizione fa immaginare l’artista come un invito aperto alla memoria, ma è all’ultimo piano che l’astrazione spazi della memoria in cui mobili antichi zione di alcuni caratteri dell’uomo con- mentre dipinge al suono di una musica come un processo attivatore di connes- è totale. Qui i tubi sono mozzati a una sono riprodotti con un dettaglio quasi dotti alla zoomorfia. che, in questo caso, potrebbe essere sioni, la sua analisi formale si lega pro- decina di centimetri da terra e pendono ossessivo, mentre ante e cassetti cu- Oltre alle immagini, nei lavori di Karen quella di Salif Keita, il cantante del Mali, fondamente al mondo letterario. sospesi in un vuoto che ne contraddice stodiscono al loro interno ricordi passati Knorr compaiono didascalie a commen- albino di nascita, che non ha mai na- È lo scrittore e poeta Pessoa, in questa la funzione e ne amplifica il senso di e da vecchi pavimenti in legno sale una to della composizione, elaborazione scosto i disagi legati alla sua condizione mostra, a far risorgere figurativamente precarietà, ma anche quello di magia. nebbia misteriosa. Ambienti mentali in che talvolta appare come vera e propria che lo ha portato a essere emarginato personaggi e scenari che Bitzer collo- In questa stanza sospesa a oltre ven- cui sono incastonati monoliti quasi ku- mise en scène con animali vivi o tassi- dalla società e dalla sua stessa fami- ca talmente al di là del tempo da farli ti metri di altezza, in un palazzo che brickiani di colore puro, neri come il car- dermizzati, tal altra è invece realizzata glia, all’interno della quale ha dovuto rimanere ritratti estranei. Cammei alieni sembra una sfida alle leggi della stati- boncino pieno o bianchi come la carta con il più contemporaneo dei fotoritoc- sopportare il rifiuto del padre di rivol- a qualsiasi sistema solare, a qualsiasi ca, l’impalcatura fluttua nell’aria inutile immacolata. chi, Photoshop. gergli la parola proprio a causa del suo facoltà umana di ricostituzione di un come il ferro da stiro con i chiodi di Man Tutti i lavori sono pensati apposta per lo Mix tra la poetica visiva de I misteri dei aspetto fisico. reale fittizio. Ray o le macchine celibi di Marcel Du- spazio di Guido Costa, una vecchia lito- Giardini di Compton House di Peter I volti dipinti spiccano nel buio grazie al Attraverso riquadri vetrati, colori pri- champ. grafia artigiana in cui sono volutamente Greenaway e le performance sul turi- grande formato e all’uso sapiente del mari, cornici e bianche e nere, rombi Nei lavori di Favaretto accade spesso visibili i segni dell’attività precedente. smo museale di Andrea Fraser, la se- colore, sfruttato nella forza della sua ricorsivi e tratti sfumati di matita, la che i materiali utilizzati siano, come li Una galleria ben diversa da quelle tipi- rie India song di Knorr è una sofisticata presenza o della sua assenza che, ana- mostra esplora le infinite implicazioni chiama lei stessa, “dei derelitti, dei re- che (e tutte uguali) dai muri bianchi e sintesi degli scenari lussureggianti delle logamente a quella del rumore, quando dell’essere altro e dell’agire in nome di sidui”. Lo sono anche questi tubi che dai pavimenti in resina grigia, in cui le leggende raccontate negli Zenanas e è totalmente mancante sembra farsi altro, sfruttando appieno gli spunti che portano le tracce dell’usura, tanto che opere di Tom Johnson, che parlano di Mandawas rappresentate nei palazzi sentire ancora più forte. le hanno dato vita. In accordo con le il titolo, Painlessly Consumed, “consu- presenze fantasmatiche, si calano per- del Rajasthan. Le storie di animali di La scelta di costruire l’immagine “bian- loro rispettive personalità identitarie for- mato senza dolore”, sembra rivolto a fettamente, diventandone quasi esten- Karen Knorr, filtrate dall’occhio occiden- co su bianco” porta a un apparente az- nite da molteplici eteronimi, ogni opera loro. Usurati ma felici (certamente più sioni metafisiche. tale, e grazie a una residenza sostenu- zeramento del colore, con lo scopo di esposta si presenta ascrivendosi come di quelli piegati nel crollo del ponteggio La figura della sineddoche torna nuova- ta da UCA Research, parlano così della denunciare l’annullamento dell’identità un congegno a sé stante, con stili e mo- che Favaretto aveva progettato per il la- mente utile per spiegare questi lavori, vanità delle cose terrene, della simbo- dei soggetti rappresentati. Ma allo stes- dalità plurime. voro in piazza Dante a Trento), tanto più che raccontano una presenza, quella logia indiana attribuita ad esempio alla so tempo il “colore-non colore” bianco Bitzer, avendo una forte capacità con- che ora, liberati dal dovere di sorregge- dell’uomo, attraverso la sua assenza. mucca, alla scimmia o al pavone, icona racchiude in sé tutti i colori dello spettro cettualizzatrice, dimostra anche di sa- re qualcosa, possono finalmente com- Come quando diciamo “ci vediamo da della vacuità umana a confronto con la del visibile, proprio come le mille sfuma- per attuare una nuova tridimensionalità piacersi della poeticità del loro nome, me”, con il “da me” che dà alla persona forza della natura. ture che vengono riflesse dall’interiorità prospettica. L’artista tedesco, infatti, fra che in realtà è un cognome. che parla un valore architettonico e fa Pur con la messa a punto di artifici ed dei soggetti dipinti: uniti nella stessa letteratura portoghese e rievocazioni La I maiuscola dei tubi Innocenti, che coincidere lo spazio fisico con quello escamotage compositivi, India song denuncia ma capaci di affermare una avanguardiste, regolarizza il ritmo del- si riferisce al nome di famiglia dell’au- umano e l’interno (inteso come spazio) diventa saggio critico sulla contempora- propria preziosa individualità. la composizione così come il tempo ha tore del brevetto di questo sistema di con l’interiorità. Questo è il motivo per neità, drammaturgia filmica di sequen- Una richiesta di aiuto, quindi, ma al tem- fatto con modernismi classicheggianti e ponteggi, può finalmente diventare mi- cui le opere di Tom Johnson non sono ze ben calcolate sugli attuali principi po stesso anche uno spiraglio di ottimi- linguaggi già storicamente condensati. nuscola. I tubi di Painlessy Consumed nature morte, ma sorprendenti ritratti. d’identità e interpretazione del compor- smo: il bianco assume anche la valenza Tra la realtà e il suo lato invisibile, diventano innocenti, un aggettivo che tamento umano. di “colore” della luce che porta con sé Maison automatique appare agli occhi descrive bene questi oggetti semplici [stefano riba] la forza della rivendicazione di una giu- del visitatore come un pianeta ricco di che portano su di loro il peso materiale [claudio cravero] stizia sociale, diventando simbolo della trasparenze e impalcature; una dimen- della vita umana e nemmeno si lamen- lotta contro i razzismi d’ogni tipo. sione che - fra linee, intersezioni e figu- tano. re - abbandona l’umano per mettere in [alice cammisuli] scena, invece, i suoi sistemi. [stefano riba] [ginevra bria]

FRANCO NOERO GUIDI & SCHOEN Via Giulia di Barolo 16d GUIDO COSTA Vico della Casana 31/r FRANCESCA MININI Via Mazzini 24 PHOTO & CO. Via Massimiano 25 Lara Favaretto Via dei Mille 36 Roberto Coda Zabetta da giovedì a sabato ore 15-19 Tom Johnson da lunedì pomeriggio a sabato Matthias Bitzer su prenotazione da lunedì a sabato ore 15-19 Karen Knorr ore 10-12.30 e 16-19.30 da martedì a sabato ore 11-19.30 tel. 011 882208 tel. 011 8154113 da martedì a sabato ore 15.30-19.30 tel. 010 2530557 tel. 02 26924671 [email protected] [email protected] tel. 011 889884 [email protected] [email protected] www.franconoero.com www.guidocostaprojects.com [email protected] www.guidieschoen.com www.francescaminini.it 54déjàvu [gallerie & co.] milano milano milano milano milano SEAN EDWARDS FLEXNER / MONAHAN DAVIDE LA ROCCA GEROLD MILLER VIRGINIA OVERTON

Il lavoro di Sean Edwards (Cardiff, La critica d’oltreoceano ha a più ripre- La moderna cultura di massa ha un’in- Il nuovo spazio di Alessandro De March Vive lo spazio, lo fa suo. Ne esplora 1980; vive ad Abergavenny) si con- se ravvisato nell’opera dell’americano dubbia, singolare capacità: quella di è una vetrina essenziale ma impecca- ogni spigolo, ogni traccia di superficie. centra sul concetto di traccia e si pone Matthew Monaham (Eureka, Califor- trasformare oggetti e individui in icone bile. Una cornice minuta, una galleria Lo setaccia e lo rielabora rompendo- come una serie di attività e procedi- nia, 1972; vive a Los Angeles) l’influsso popular. La stessa sorte tocca senza temporanea affacciata sul cortile inter- ne ogni verosimiglianza col prima. La menti di carattere essenzialmente de- di artisti europei, da Joseph Beuys a distinzione il mondo dell’arte, del cine- no dell’edificio d’angolo, tra via Ventu- N.O. Gallery inaugura la stagione con costruttivo. Dieter Roth, da Martin Kippenberger ma, dello spettacolo e dell’immagine in ra e via Massimiano. La luce naturale un’artista attualmente in mostra anche L’artista dispone all’interno della galle- a Thomas Schütte, per la sperimen- generale. Ma non tutto va perduto: in non entra mai direttamente nella sala al MoMA PS1 di New York: Virginia ria una serie di oggetti che subiscono tazione sui materiali e per la ricerca di un enorme serbatoio culturale della me- principale. Ma i neon, ben accorpati sul Overton (Nashville, 1971). così un procedimento di decontestualiz- una dimensione sacrale. moria collettiva giacciono i superstiti, le soffitto, instaurano la giusta atmosfera. Oltre una settimana di permanenza zazione in grado di provocare una per- L’artista americano, alla sua prima per- figure che hanno abitato l’immaginario Un’aria decisiva per questa mostra, né in città per elaborare Untitled - Milano dita del loro senso e significato origina- sonale italiana, non smentisce questi con le loro visioni. accentratrice né impersonale. 2010 nella stanza di via Matteo Ban- rio. Tali oggetti divengono, per utilizzare legami ed espone una serie di scultu- Attingendo a quel sostrato comune, Sostanziazione e dematerializzazione, dello, radicalmente trasformata da una terminologia cara alle avanguardie re ed opere su carta essenzialmente Davide La Rocca (Catania, 1970; vive infatti, restano i due timoni concettuali un’installazione vertiginosa e dai tratti storiche, delle macchine celibi, stru- figurative, anche se non strettamente a Milano) accosta classicità dell’arte e di Early works, prima personale mi- vibranti. La nudità del legno e l’immen- menti impiegati per compiere indagini mimetiche, pervase da atmosfere di risonanze dello star system, miti ca- lanese di Gerold Miller (Altshausen, sità dello sguardo artistico bastano a legate alla sfera della significazione. carattere ancestrale e primordiale, ca- ravaggeschi e miti di celluloide, foto- 1961; vive a Berlino). L’artista tedesco Overton per regalare allo spettatore Ed ecco che troviamo tredici sacchet- ratterizzate dall’impiego di una grande grammi e colpi di pennello, secondo installa alle pareti opere realizzate negli l’opportunità di un viaggio impossibile. ti a strisce bianche e rosse distesi sul varietà di materiali differenti: bronzo, quella predilezione che fu già di Andy anni ‘90, riquadri in alluminio e smalto Un itinerario affascinante (tra le assi pavimento della galleria; una scatola in cera, legno e plastica. Warhol. Nel fare questo però ci mette laccato che ritraggono il realismo della inclinate e adagiate alle pareti) che po- legno con impilati dei vassoi colorati di Nella maggior parte dei casi, la materia del suo: i soggetti raffigurati non sem- forma. trebbe “crollare” al minimo errore. Così plastica, di quelli usati nei mercati per viene assemblata per strati successivi; brano voler sfruttare al primo impatto Disegno, dipinto, rilievo, installazione, come l’esistenza contemporanea (in- porvi la frutta; due tasselli di legno che le opere vengono create con un proce- la loro notorietà; piuttosto, tramite un scultura, supporto e cornice, i lavori tuizione che Howie Chen fa emergere sembrano far parte di un campionario dimento di assemblaggio, in cui alcune procedimento inverso, eluderla silen- dell’artista tedesco sono espedienti to- nella nota critica del catalogo in mostra) di tipologie di legname; un quadro che delle varie parti che compongono la sta- ziosamente o dissimularla alla ricerca tali. Meccanismi visivi di rincorsa che fatta di disagi e compromessi, fughe e simula la parete, con all’interno una fo- tua nella sua completezza risultano vi- di nuove possibilità di lettura da offrire rendono l’impalcatura prospettica una smarrimenti, input e implosioni senza tografia sfocata di piccole dimensioni sibili e non perdono pienamente la loro all’osservatore. proiezione concettuale. Miller, infatti, scampo. avente per soggetto dei trofei; una stri- autonomia, pur trovandosi all’interno di Così Nicole Kidman in Grace e Grace rialza di pochi centimetri l’area bidimen- L’artista semina una traccia in que- scia di legno tripartita secondo tre colori una struttura organica. seduta è stata fedelmente scansionata sionale a sua disposizione, traducendo sto universo di utopie nevrotiche, allo - grigio, marrone e bianco - che nella La ricerca di una sacralità della scultura dalle scene di The Others e ricomposta nel bianco dell’intonaco il riflesso di spettatore la capacità di raccoglierne parte iniziale aderisce al muro per poi è ottenuta anche dal ricorso al piedistal- in minuscole unità di grigi, fino a sper- un’illusione architettonica. Miller è co- spunti dialettici attraversando di stan- uscirne con una traiettoria curva. lo, a sottolineare la distanza tra opera e sonalizzarsi assumendo valenze clas- stantemente attratto dalla resa formale za in stanza la magia della scoperta, L’attenzione dell’artista si focalizza sul spettatore e da un ergersi ieratico del- siche, alle quali lo stesso titolo sembra di uno spazio contenibile. Un vuoto at- o fermandosi all’uscio rinunciando in momento in cui permane una sorta di le opere come se fossero veri e propri fare riferimento. L’immagine occupa tivo trattenuto sotto forma di piano infi- partenza. Parafrasando il sommo poe- assenza d’identità, non tanto sull’as- totem. solo parzialmente la tela su cui è stato nito, un nulla geometrico, sospeso tra ta, a ognuno di noi la scelta di “negar” sunzione di un possibile nuovo signi- I lavori su carta, non privi di fascino, steso un nero intenso, è una rifrazione vertici e apici. o meno “l’esperienza di retro al sol...”. ficato. Inoltre, questa situazione di si avvicinano ai graffiti, anzi traggono iperrealista destinata a sgranarsi se ci Significativa, in merito a questa ricerca, La rivelazione e la sconfessione dell’ar- collasso identitario investe anche la dalle incisioni rupestri la loro primaria si avvicina troppo. Ancor più mimetizza- la fotografia esposta da De March con rivo. Lo sbandamento e la convinzione relazione tra immagini e cose, come nel fonte d’ispirazione; il soggetto di queste ta Ninfetta, tratta da Eyes Wide Shut, il titolo Amazing (1997). In primo piano, di una nuova scommessa. Un gioco che caso del quadro-parete con la fotografia opere è costituito da una serie di corpi appare frammentata in una fantasma- quattro sigarette intersecano due dia- ci vede tutti protagonisti e comparse as- al centro. pervasi da un tratto nervoso e inciso, goria di colori giustapposti nella tradi- gonali perfette, insistendo, tra cenere e sieme. E così lo spazio di Overton di- L’oggetto da un lato presenta delle po- oscillanti, come percorsi da una tensio- zione del Divisionismo europeo di fine fili di tabacco, su tracce di circonferenze venta panorama immenso sulle nostre tenzialità di significato, dall’altra le ha ne elettrica. Ottocento o pointillisme. poste attorno a un centro. paure, incombenze e potenzialità che perdute e permane in esso la traccia Fresco di partecipazione alla Biennale Ma il pezzo forte della mostra è senz’al- Tra figurazione e astrazione, i conteni- quasi neanche conosceremmo se non di tale perdita; gli oggetti precipitano del Whitney Museum curata da Fran- tro l’imponente reinterpretazione in tori metallici esposti in galleria inqua- mettendoci alla prova. in una dimensione sospesa tra assen- cesco Bonami, Roland Flexner (Nizza, scala 1 a 1 della Vocazione di San Mat- drano la giusta direzione per lo sguar- Percorrere il cammino tracciato dalle za della significazione e potenzialità di 1944; vive a New York) propone una teo di Caravaggio, omaggio al genio do. Attorniati da una dozzina di lavori, assi di legno diventa altresì un’espe- una sua possibile acquisizione. L’idea è sperimentazione sul tema della vanitas. barocco a 400 anni dalla sua morte. Il gli occhi del visitatore sono posti nella rienza metafisica: soglia dopo soglia quella di una sperimentazione sull’og- L’artista, dopo aver soffiato del fumo in più cinematografico dei pittori italiani, condizione di cominciare la medesima scegliamo e torniamo ora indietro, ora getto che perde parte della sua identità; prossimità della scultura di un teschio, oggetto di numerose celebrazioni uffi- ricerca dell’artista. Mettendo a fuoco ci spostiamo soffermandoci e ricono- la volontà è enfatizzare lo scarto tra la lo lascia libero di espandersi e scatta ciali, fornisce questa volta lo spunto per quell’unico punto che, al di fuori di ogni scendoci in una nuova alterità. Tutto è sua fruizione e il carattere identitario una fotografia, per poi duplicare e porre un’interessante riflessione su contem- giusta distanza, aiuta a vedere dentro. immobile ma in moto in un tempo che che dev’essere ridefinito. in posizione speculare l’immagine del poraneità e fruizione artistica. A un primo impatto, la mostra può risul- ognuno può selezionare. Le cose mu- L’allestimento e la disposizione degli teschio stesso, dando vita a un’opera Se Caravaggio usava la luce nel modo in tare asciutta, troppo breve per essere tano al nostro passo e rivelano parti oggetti sono stati eseguiti con cura al unitaria. Si tratta di un lavoro che non cui un regista usa la macchina da presa, assorbita d’un solo colpo e ancor più inimmaginabili e proprio lì pronte a sor- fine di rispettare le specifiche possibili- elabora certo nuove riflessioni sulla va- dirigendola sulla materia per strappare perfetta per indicare al meglio l’illimitata prendere. tà offerte dalla disposizione degli spazi nitas, e anche dal punto di vista visivo alla zona d’ombra volti e gestualità in produzione di Miller. Ma si consiglia di A seguire la mostra procede in una se- della galleria. Nonostante questa atten- risulta un po’ superficiale e non piena- base a un preciso stratagemma espres- avvicinarsi a ciascun lavoro e di fare conda stanza, con la sezione fotografia. zione, non possiamo non avanzare per- mente riuscito. sivo, La Rocca scompone la luce ban- attenzione ai movimenti impressi. Da In questo caso Virginia Overton direzio- plessità sul tipo di operazione messa in Bellissime invece le serie di disegni, dendo il blu dallo spazio di colore RGB, notare, infatti, più che l’esattezza dei na lo sguardo dentro Untitled compo- atto da Edwards. frutto di un attento e rigoroso studio cosicché i restanti rosso e verde aggredi- profili, i moti centrifughi e centripeti che nendone quattro ulteriori possibilità di Le indagini compiute dall’artista gallese delle tecniche della pittura sumi, con scono la tela in tasselli irregolari. L’effetto distribuiscono le pennellate di smalto vedute, riconquistandone e rimontan- non si possono definire inedite: quello relativo apprendistato in Giappone. In ottenuto è quello di un grande display che (blu, bianco e nero). done lo spazio nella cavità della camera dei procedimenti di straniamento come questa personale si assiste per la pri- trasmette fastidiose interferenze, dilatate L’energia pittorica di ogni aspersione è oscura. Il risultato è nuovamente inte- fonte d’indagine sui rapporti tra un og- ma volta all’impiego da parte dell’artista fino a cancellare quasi del tutto proprio le il segreto per saper leggere non tanto ressante. “Nel suo lavoro fotografico”, getto e il suo significato inteso nel sen- della grafite liquida al posto dell’inchio- parti su cui Caravaggio aveva puntato i l’impianto radicale e conciso, quanto la precisa Howie Chen, “Overton tratta so del suo utilizzo e della sua fruizione stro. Il risultato è una serie di immagini riflettori. retrostante ricerca critica e semantica. le immagini come materiale concreto: è un territorio che è già stato esplorato che esercita una grande forza di sug- In questo caso è come guardare il rifles- La geometria dell’alluminio, infatti, è quasi fossero oggetti da manipolare, da a più riprese nel secolo scorso. E le in- gestione e rinvia a paesaggi fantastici so capovolto dell’opera attraverso una solo una scusa, una rete affilata che fa riproporre, da mettere sotto pressione, vestigazioni di Edwards non riescono e onirici che rapiscono lo sguardo e lo superficie increspata, ma se a breve emergere senza alcun tipo di disturbo da trasporre. Ciò include spostamenti ad aggiungere qualcosa di particolar- inducono a perdersi in essi. distanza il caos prende il sopravvento l’interpretazione semiotica dell’intera di immagini, come rappresentazioni di mente significativo, benché si scomodi Il fascino dei disegni permette all’occhio irrimediabilmente, basta collocarsi a una Early works. luoghi riflessi e illuminati spazi di sogli”. Jacques Derrida. di condurre un’esplorazione incessan- manciata di metri dal quadro per crede- Senza istigare emozioni marcate, né La mostra si “chiude” attendendo alle te, senza mai stancarsi. A fare da pa- re di riconoscere lineamenti e particolari effetti percettivi squillanti, le opere po- spalle il visitatore. Ecco, un’ultima cita- [matteo meneghini] drone è il potere dell’immaginazione, dell’originale, in realtà mancanti. sticipate di Miller manifestano a distan- zione, un’estensione inattesa dell’instal- che Flexner porta ad alte vette di in- Prodigiosa persistenza della retina o za di oltre dieci anni quanto siano state lazione principale. Un altro omaggio al tensità. sbalorditivo effetto ottico? In che misura fondative alcune radici radicali, lati na- viaggio, alla scoperta di chi non si rasse- lo sguardo è condizionato da ciò che è scosti dell’arte contemporanea sempre gna e procede per ripartire ancora. [matteo meneghini] stato assimilato dalla mente? più difficili da vedere. Se realtà oggettiva e processi percettivi [caterina misuraca] s’intersecano al punto di rendere arduo [ginevra bria] il compito di distinguerli, allora persino le grandi opere d’arte costituiscono il sistema cognitivo umano, indirizzando- lo a nostra insaputa, frame by frame. Caravaggio, prima che al museo, è già dentro di noi.

[giovanni riga]

MASSIMO DE CARLO CORSOVENEZIAOTTO ALESSANDRO DE MARCH N.O. GALLERY ENRICO FORNELLO Via Ventura 5 Corso Venezia 8 Via Massimiano 25 Via Matteo Bandello 18 Via Massimiano 25 Roland Flexner / Matthew Monaham Davide La Rocca Gerold Miller Virginia Overton Sean Edwards da martedì a sabato da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 da martedì a venerdì ore 12-19 da lunedì a venerdì ore 15-19 da martedì a sabato ore 14-19 ore 11.30-14 e 14.30-19.30 Catalogo disponibile sabato ore 14-19 Catalogo disponibile tel. 02 3012012 tel. 02 70003987 tel. 02 36505481 tel. 02 6685580 tel. 02 4989892 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.enricofornello.it www.massimodecarlo.it www.corsoveneziaotto.com www.alessandrodemarch.it www.nogallery.it déjàvu [gallerie & co.] 55 milano milano milano milano brescia LUCA POZZI KOKA RAMISHVILI MATTEO RUBBI FANTASILANDIA RINALDO CAPRA

Le epoche passano, così come gli stili e C’è questo romanzo di Viktor Pelevin, Dal macro e al microcosmo, Matteo Fantasilandia sbarca a Milano, nel cuo- I volti che campeggiano sulle pareti i movimenti artistici; eppure nella storia lo scrittore contemporaneo più in voga Rubbi (Seriate, Bergamo, 1980; vive re di Brera, portando una corposa dose della Galleria Fabio Paris hanno un (non sono in quella dell’arte) l’esigenza nella Russia di oggi: si intitola La freccia a Milano) continua a prendere spunto d’arte ebbra e più vitale che mai. Una non so che di familiare, affabile; ricor- di utilizzare la pratica del disegno non gialla. È la storia di un treno, la freccia e ispirazione dalla scienza. Planetario collettiva ben strutturata sui maestri del dano i ritratti degli avi esposti ordinati sembra essere destinata a estinguersi, gialla appunto, tanto lungo che non se è una ricostruzione del sistema sola- Pop Surrealism americano, da Gary nei corridoi delle famiglie bene. O forse ma piuttosto a progredire trascendendo ne vede né capo né coda; tanto veloce re che, partendo dal sole-pallone da Baseman a Tim Biskup ed Eric White, le fotografie chiassose dei compagni di la specificità dei media. È attorno que- che non si ferma mai e tanto lento da basket all’ingresso, riporta alla stessa dagli esponenti del Low Brow Anthony liceo. La sensazione intimistica che si sta semplice intuizione che si sviluppa non arrivare mai; così disperato da ro- scala distanze e diametri dei pianeti Ausgang, Gary Taxali e Heiko Müller percepisce è filtrata attraverso lo sguar- l’ultima mostra personale di Luca Pozzi tolare verso la meta ultima di un ponte nello spazio esterno alla galleria, fino a fino agli italiani Nicola Verlato e Gabrie- do indagatore di un fotografo che non (Milano, 1983), che nuovamente propo- distrutto. Non è importante sapere per- collocare un Plutone-granello di sabbia le Arruzzo. smette mai di scavare nelle motivazioni ne - attraverso la complessa progetta- ché Andrej, il protagonista, sia su que- a 1.300 metri di distanza. Un percorso espositivo stratificato, che dei propri soggetti, uno sguardo capace zione di installazioni - la sua persona- sto treno. È importante vedere come All’interno, svariati oggetti e oggettini via via si compone di slanci e input di cogliere quella particolare consape- lissima poetica. prova, forse, a scenderne. Come tenta, evocano le loro minuscole componenti, contraddittori, i quali provocano conflitti volezza dettata dalla condizione di aver Sembrerebbe l’ennesimo, audace ten- sicuramente, di leggere i suoi compagni spostando la rappresentazione dal pia- e superamenti e ancora subbugli con- partecipato alla costruzione di qualcosa tativo di riconiugare il binomio mille- di viaggio. no estetico a quello materiale. Soldatini cettuali. Dall’universo trasversalmente di inedito e di aver supportato il valore nario tra arte e scienza, bruscamente Per quell’affascinante capacità che di piombo e palloncini gonfiati, laser, onirico delle tele di Gabriele Arruzzo aggiunto di un nuovo percorso. interrotto nella modernità dallo spirito hanno le arti di guardarsi negli occhi, fotocopiatrici, magneti, luci al neon e a (si veda in tal senso il Senza titolo The Rinaldo Capra, una vita dedicata alla avanguardistico. Eppure, se ci si soffer- l’atmosfera de La freccia gialla è forse svariati altri gas danno vita a un curioso Talented), in cui creature mostruose im- fotografia pubblicitaria, ripercorre con ma ad analizzare ogni suo intervento, la sorella più fedele delle visioni che bazar periodico, a cui si accompagna il plodono in pesanti deliri, passando per un lavoro lungo sette anni le vicende immediatamente si ha la percezione Koka Ramishvili (Tbilisi, 1956; vive a libretto Novantadue, in cui l’artista narra le arditezze surreali di Gary Baseman, di un decennio d’arte fuori dagli sche- che questi due campi di ricerca pos- Ginevra) trasmette all’interno dei suoi le origini degli elementi in una persona- che utilizza toni inesorabilmente irrive- mi, intrecciata col web, traviata dalle sano effettivamente trovare un punto lavori, tutti recentissimi, in mostra a le cosmogonia. renti in The Serpent of Liberty, dove manomissioni, esaltata da incursioni d’incontro. Milano. L’universo viene così espresso dai suoi un occhio ineffabile osserva e muove e macchine inimmaginabili, fatta di ar- Visitando la mostra dal titolo U-Dra- Alexei Yuschak lo ha inserito, per età microscopici mattoni, i 92 che si trovano le idiosincrasie di una dimensione po- tisti giovanissimi, di meditatori, di inizi wings si ha la sensazione di trovarsi anagrafica e orizzonti di ricerca, nel- in natura - rispetto ai 118 che formano limorfa che scorre e resta ferma senza di provincia, di suoni delle metropoli. nelle stanze di un curioso laboratorio di la cosiddetta “last Soviet generation”; il sistema periodico - rappresentati da esitazione. Ognuno è diverso, va da sé, ed esi- fisica più che in quelli di una galleria pri- Viktor Misiano, in occasione della sua oggetti d’uso quotidiano o industria- A seguire, la poetica dell’allegoria, ste un momento preciso - con tanto di vata: lo spazio coerentemente allestito partecipazione all’ultima Biennale di le che ne sfruttano le proprietà per le dell’accumulazione vertiginosa e pop minuti e secondi da annotare - in cui insieme all’architetto Carson Chan Venezia, ha ricordato l’eccentricità di un loro caratteristiche funzionali. Come nel che contraddistingue i mondi remoti di appare la vera natura dell’artista che (anche curatore della mostra) riflette punto di vista equidistante da Mosca e caso dell’azoto, usato nei binocoli per Anthony Ausgang, in cui protagonisti si racconta. È un incontro che nasce l’intenzione di Luca Pozzi di proiettare dal resto del mondo, la condizione “re- impedire l’appannamento delle lenti, e supremi sono enormi e coloratissimi in galleria e spesso si consuma all’in- ogni singolo oggetto in una dimensione gionale” - attenzione: non “provinciale” addirittura dell’uranio, che - oltre a es- gatti intenti in situazioni incredibilmente terno dello studio fotografico dove, fra specifica di esperimento che, nell’insie- - di un artista che non può in fondo dirsi sere combustibile per i reattori nuclea- pulp (Which way? e Eat Or Be Eaten). set spesso ridotti all’essenziale, talvolta me, si costituisce in un vero e proprio pienamente orfano di alcuna ideologia. ri - viene utilizzato in modiche quanti- Il senso della fiaba che approda a spon- ricalcati sulla scia della mostra, emer- “studio” artistico e scientifico al tempo Proprio per questo forse, proprio in tà per colorare il vetro. In alcuni casi, de mostruose e meravigliose insieme lo gono intrecciati esperienze creative e stesso. virtù di un’ancestrale e atavica alterità qualora non fosse possibile individuare si trova nell’universo del californiano passi di vita vissuta, in un immutabile È così che l’applicazione di regole rispetto alla cultura sovietica, l’opera di una materializzazione oggettuale dell’e- Tim Biskup, “l’artista”, si legge nella scambio di impressioni ed esperienze scientifiche hanno permesso all’artista Ramishvili sa raccontare spaesamento, lemento, lo si evoca, come nel caso del nota critica, che “parte da un’ispirazio- tra fotografo e soggetto, artista e opera di fissare su una superficie fotosensibi- dissoluzione e dissolvimento, tenendo cesio, la cui costante del salto dell’elet- ne legata all’illustrazione americana d’arte. le la sua grafia descritta attraverso un un registro fieramente proprio; senza trone dà la misura esatta del secondo, anni ’50 di Jim Flora che mescola a for- Nessuno smentisce la propria repu- fascio luminoso; il risultato è stato poi sfiorare nemmeno per un istante la ed è così rappresentato dal suono di un me barocche estendendo la sua pittura tazione, anzi ammette senza mezzi fotografato ed esposto, come per fissa- retorica, senza attaccarsi ai maniglioni metronomo. anche alla performance e l’installazione termini le proprie peculiarità: ci sono le re i risultati di tali esperimenti. antipanico di una comoda uscita di si- Chiude l’esposizione Lavagne, disegno con la quale riesce a dare vita tridimen- espressioni goliardiche e irriverenti del È evidente, nell’opera del giovane ar- curezza. È arte sociale, quella di Rami- a gessetti colorati su tre pannelli di ar- sionale alle sue creazioni”. collettivo Alterazioni Video, i perenni tista milanese, la volontà di destare shvili? Sì, anche: tra i suoi primi lavori desia, che riporta le fasi dell’origine co- La collettiva curata da Julie Kogler ha travestimenti di Eva e Franco Mattes, meraviglia, di spiazzare utilizzando le c’è la documentazione quasi scienti- smica degli elementi dalla primordiale il pregio di infondere una forte carica l’aura serafica e mutevole di Yumi facoltà apparentemente fantastiche del- fica, quasi giornalistica del crollo del esplosione del big bang, alla loro diffe- di stupore, proprio come nelle migliori Karasumaru, le macchine illogiche la materia. Come nel caso degli oggetti regime e della rinascita della Georgia. renziazione e diffusione nell’universo. fiabe, come se ci si trovasse davanti a ed emozionanti di Michele Bazzana, sospesi, che oltre a ingannare la gravi- Arte sociale, allora: via, ci sta. Ma non Va riconosciuta a Rubbi un’inventiva un prodigio da interpretare, o nei pressi il doppio obiettivo indagatore di Fabio tà conservano sempre un valore di tipo arte post-socialista. Oggetto d’indagine accattivante, in grado di dare corpo di un simulacro insondabile sui misteri Torre, i volti traslati in video del duo scultoreo, richiamando non solo esempi è l’individuo, sempre tenacemente ne- a idee effimere, concretizzandole in dell’essere. Si veda in tal senso la pro- Ubermorgen.com, i disegni luminosi di dell’arte tradizionale, ma anche quella gato: mai un volto, mai un’espressione; modo piacevole e suggestivo. Ciascu- va artistica di Nicola Verlato, soprattut- Tonylight, le concretezza delle prove di sensazione primitiva insita in ognuno di una carrellata di torsi impegnati in azio- no dei suoi progetti sembra originarsi to il suo Meeting at the crossroad, o le Janez Jansa, le trappole e le sigarette noi di “scoperta” davanti a una diversa ni che sfidano il comune buon senso, da piccole intuizioni, che rimescolano sconfinanti intuizioni tracciate da Heiko di Bruno Muzzolini. percezione della realtà che l’artista pro- declamano uno smarrimento che trova porzioni del quotidiano rinnovandone Müller, in cui arte, folklore e per il trash In ogni fotografia Capra riflette sul lavo- pone in questa mostra, così come nelle radici ben più profonde che non il crollo la percezione. In particolare, le sue tro- si fondono rileggendo in luce contem- ro dell’artista, ma più di tutto su chi egli precedenti. del Muro. vate d’ispirazione scientifica realizzano poranea gli influssi dell’arte fiamminga sia, riproponendo un interrogativo che Loop Quantum Gravity, Fotoni, Spin L’unica concessione arriva nelle labbra rappresentazioni simboliche e senti- (si veda ad esempio l’opera su carta da secoli aleggia su questa figura, rical- Network, pacchetti di energia, super- e nelle nuche rubate di sottecchi nella mentali della natura e delle sue leggi. Headland). cando in parte un meccanismo, quello conduttori, e poi nomi di teorie scien- serie di acquerelli di Story of Kaspar L’unica nota dolente rispetto alla fre- E ancora, ironia irriverente nei temi di del ritratto, che si piega agli stereotipi tifiche di altrettanti fisici e scienziati Hauser, dove dettagli di corpi e oggetti schezza delle sue sperimentazioni? Il Gary Taxali, con Docendo discimus; del genere e che amplifica la percezio- ignoti per lo più alla maggior parte del da Kgb si compongono nel simulacro di prediligere semplicità troppo confor- realtà alterate e percezioni di vuoto con ne seduttiva che incarna. pubblico dell’arte, mostrano la mancata una spy story senza trama apparente; tanti, accontentandosi di rispecchiare la poesia dell’indefinibile di Eric White: alfabetizzazione della cultura artistica nell’ironico riferimento al misterioso sistemi “stabili” e mansueti, rischiando in Heaven Can Wait un volto in primis- [renata mandis] contemporanea nei confronti delle or- giovane Hauser, personaggio oggetto peraltro di cadere in un piglio eccessi- simo piano appare sospeso sull’orlo mai più elementari ed eclatanti scoperte di fantasie esoteriche nella Germania vamente didascalico. Ci si augura che dell’essere e del non essere, del sogno scientifiche del nostro tempo. di inizio Ottocento, e nella geniale follia le sue opere possano guadagnare com- e dell’incubo, del dolore e dell’impalpa- Eppure, queste citazioni (esattamente cinematografica di Werner Herzog. plessità, iniziando a farsi carico anche bile. come quelle prese dalla storia dell’ar- Video, fotografia e infine pittura; Tea, dei paradossi della scienza, delle sue E l’intera mostra diventa una gigante- te o dalla cultura pop) non sono indi- Coffee e ancora Milk: tre linguaggi vertigini e contraddizioni. sca allegoria sull’esistenza, e per defi- spensabili per apprezzare le singolari espressivi diversi concorrono alla rico- Magari affrontandole con lo stesso in- nizione non si rivela mai definitamente. installazioni di Pozzi, che si presentano struzione di una situazione unica; uomi- cedere leggero, ma facendo vibrare un al visitatore compatte nella loro densità ni e donne versano tè, latte e caffé fuori po’ più fortemente la terra sotto i piedi [caterina misuraca] artistica e che, attraverso il leitmotiv del dalla tazza, in una misurata rivoluzione. dello spettatore. disegno, sembrano annullare le distan- Un maestro, Koka Ramishvili. Degno za temporale e culturale che intercorre sfuggente passeggero de La freccia [stefano mazzoni] fra le grotte di Altamira e il Cern di Gi- gialla. nevra. [francesco sala] [riccardo conti]

ARTRA ANTONIO COLOMBO FEDERICO LUGER Via Burlamacchi 1 Via Solferino 44 FABIO PARIS Via Domodossola 17 STUDIO GUENZANI Via Alessandro Monti 13 Koka Ramishvili Via Eustachi 10 Fantasilandia Luca Pozzi da martedì a sabato a cura di Julie Kogler Rinaldo Capra a cura di Carson Chan ore 10.30-13 e 15-19 Matteo Rubbi da martedì a sabato ore 15-19 da lunedì a sabato ore 15-19 da lunedì a venerdì ore 15.30-19 Testo critico di Alberto Mugnaini da martedì a sabato ore 15-19.30 Catalogo disponibile Catalogo disponibile tel. 02 67391341 tel. 02 5457373 tel. 02 29409251 tel. 02 29060171 tel. 030 3756139 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.federicolugergallery.com www.artragallery.com www.studioguenzani.it www.colomboarte.com www.fabioparisartgallery.com 56déjàvu [gallerie & co.] canneto sull’oglio (MN) bolzano padova san gimignano (SI) roma BEEL / ZANGHI RASHAAD NEWSOME FRANCESCO FONASSI TAYOU / PISTOLETTO DIAMANTE FARALDO

Due personali al BonelliLAB. Che co- Se si vuole parlare di linguaggio globale L’”effetto farfalla” può spiegare come Ospite ancora della Galleria Continua, Schiava del petrolio e dei preconcetti, s’hanno in comune William Marc Zan- non si può non considerare quello del sia sufficiente un batter d’ali di insetto Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) la cultura occidentale ha ormai “perso ghi e Paul Beel? Entrambi americani, corpo. Perché davvero non conosce in un emisfero della Terra per provocare propone Buco Nero, progetto inedito la vertigine della verticalità”. È così che ma italiani d’adozione, quasi coetanei, confini e barriere culturali, ma ha forse un uragano in quello opposto. Così, il che ambisce a esplorare la natura dello Diamante Faraldo (Aversa, Caserta, fanno della pittura iperrealista il mezzo un unico limite: il pregiudizio. brusio diffuso in galleria, nel momento specchio nella sua prossimità all’infini- 1962; vive a Milano) sintetizza la pro- privilegiato della loro espressione. Se si pensa al dualismo mente/corpo in cui supera una certa soglia, provoca to. pria personale concezione dell’Occi- Domina il colore, quasi “urlato” e ar- che ha riguardato la cultura eurocentri- lo sparo sordo di una pistola. Un auten- In Onda, la ripetitività dello spazio in- dente, spiegando che, “seppur salendo tificiale per il primo - acrilico, smalti e ca per secoli, e al progressivo svilimen- tico attacco acustico che si estende e contra il fascino eracliteo della ciclicità in alto si può avere un senso di vertigi- vernici industriali -, precisi e sfumati gli to delle funzioni corporali, si capisce si propaga come un’eco nello spazio, del tempo. Sette specchi neri e argen- ne, si ha anche una visione più ampia”. oli del secondo. La pennellata è libera come Rashaad Newsome (New Orle- comportando lo spostamento dell’atten- tati dalle misure importanti (203x143 Da questo assunto apparentemente e violenta in Zanghi, che lascia colare ans, 1979; vive a New York), nonostan- zione dal luogo della visione al luogo cm) si rincorrono sulle pareti della sala semplice si articola la riflessione arti- le tinte in fluide cascate o crea macchie te punti la sua attenzione sulla cultura dell’ascolto. espositiva, riflettendosi reciprocamente stica di Faraldo. Una ricerca imperniata che suggeriscono un flusso animato e afro-americana, faccia di tutto per evi- Ma Francesco Fonassi (Brescia, in una dimensione pseudo-illusoria; il su alcuni specifici concetti esplicati nei variopinto; il gesto invece è più misu- tare un’ulteriore ghettizzazione. Annul- 1986; vive a Brescia e Venezia) non si risultato è un labirinto di forma e con- diversi lavori che, riuniti, costruiscono rato e controllato per Beel, che gioca la ogni tipo di chiusura, mostrando la limita a dare testimonianza di una sono- tenuto in grado di narrare passato, pre- un articolato percorso. Lavori come con le ombre e il chiaroscuro. Soggetti gestualità afro-americana creatrice di rità che appare e si dissolve nella sua sente e futuro nell’immediatezza di un frammenti che, simili alle tessere di diversi, che vogliono manifestare situa- un linguaggio transnazionale. Certo le stessa permanenza, ma mostra come istante. un mosaico disseminate in galleria, zioni ed emozioni simili: la solitudine e il sue performance partono da New York, anche il suono possa avere una sua L’immagine riflessa non è individuata in relazionati fra loro vanno a comporre male di vivere. ma passano per Parigi e arrivano fino tonalità e un suo colore, quasi fosse quanto tale, ma in rapporto all’azione la grande mappa del mondo, Dentro William Marc Zanghi (Wichita, Kan- in Russia. un’intensa proiezione del vedere. E nel umana che ne presentifica lo stato d’es- l’occhio dell’occidente appunto. Una sas, 1972; vive a Palermo) dipinge sen- La comunicazione avviene mediante video IR-Shoot for Isolation presenta sere. Se, infatti, l’integrità del materiale mappa, però, formata da numerosi det- za disegnare, aggredendo direttamente segni, in cui si esprime un corpo spes- due performance realizzate in piazza ospita in nuce le più diverse forme del tagli - alcuni anche in contrasto - che la tela con paesaggi abitati, spesso im- so elegante, capace di sedurre e am- della Loggia a Brescia e nella chiesa divenire, le tracce nere generate dalla stanno tutti a significare l’autoreferen- mersi nella natura. A volte compaiono miccare. Segni che costruiscono forme della Vigna a Venezia, in cui ripropone rottura dello specchio sono testimo- zialità in cui la cultura occidentale si è animali - orsi, scimmie ecc. e creano un linguaggio in grado di unire il colpo di pistola e in cui si può “ascolta- nianza stentorea di un unico agire, inve- chiusa. Un po’ come Narciso che ormai In Black Dust, Pic Nic, Chemist Monkey lower e upper class. Sono quelli che re” qualcosa che sorge dal silenzio per stendo di profondo senso performante il si guarda solo allo specchio (da qui le - o figure umane, appena accennate, esistono prima delle parole e senza di fornire un nuovo segno. L’ascolto allora “dividere per moltiplicare”. immagini capovolte, con contorni a vol- magre, come fugaci apparizioni o spet- esse, capaci di astrarsi dalla materia diventa qualcosa che va al di là del suo- Il visitatore che si pone al centro della te sommari). tri. Si tratta di un cambiamento rispetto nonostante nascano dal corpo. no o, meglio, qualcosa in cui il senso stanza è al tempo stesso osservatore Per spezzare questa gabbia è dunque alle Siberie, scenari “marziani”, non re- In Shade Composition l’artista si fa dello spazio, della piazza, della chiesa e osservato, combattuto tra disagio e necessario ricostruire le rovine del ali ma possibili, in qualche modo visti o direttore d’orchestra di un gruppo di si “mescolano e risuonano l’uno nell’al- attrazione rispetto alla raffinatezza del passato affinché si possa capire que- intravisti in certi momenti della vita, con donne afro-americane che esprimono tro e l’uno attraverso l’altro” (Jean-Luc gioco identitario. Intanto le coordinate sto mondo, individuando il momento in la soddisfazione per qualcuno di non attraverso il throwing shade - fatto di Nancy). del qui e ora perdono di consistenza cui si è creato quel gap che ha portato farne parte e la disperazione per altri schiocchi di dita e labbra, suoni, gesti In IR - Reproduction Fonassi incide e si declina l’essenza enigmatica dello all’attuale sfaldamento culturale. Per re- di essere presente, magari in forma di e espressioni del viso - un senso di di- addirittura le tracce sonore di un disco specchio. alizzare questo recupero è necessario vittima. I lavori più recenti sono dedicati niego. Si crea una sinfonia linguistica, in vinile, facendo così assumere all’e- La medesima logica è riproposta in ripartire dalle origini. E le nostre origini alle pareti, immobili eppure macchiate con tanto di partitura. Il tutto si complica lemento audio la valenza di calco, di chiave scultorea da Pozzo: realizzata biologiche sono nel grande continente dal trascorrere del tempo. Sono luoghi- in un gioco di sovrapposizioni e innu- impronta, di presenza materica. Qui il in acciaio, granito e cartone ondulato, nero. non luoghi, spazi della mente per incon- merevoli sfumature, che sottolineano la suono prende davvero forma: ci infor- evoca l’oniricità del doppio incarnan- Il percorso ha inizio proprio dalla gran- trare i propri fantasmi. complessità di questo linguaggio solita- ma della sua densità, della sua capacità done il tono ermetico, senza tuttavia de Africae nova descriptio. Realizzata Paul Beel (Westlake, Ohio, 1970; vive mente relegato in ambiti culturalmente di conservare e rispondere agli impulsi tradursi in caricatura. Un lavoro che con marmo nero e camere d’aria (com- a Firenze) è un maestro del ritratto: si “bassi”. che riceve. predilige la liberazione rispetto alla co- mistione tra materiali nobili e poveri che è aggiudicato il BP Travel Award 2010 Sullo sfondo vengono trasmesse im- Nel film Silent acustic monuments ven- struzione, e simboleggia con estremo rappresenta la peculiarità dell’artista), della National Portrait Gallery di Lon- magini del casting, occorso per selezio- gono riprese tre enormi strutture di ce- rigore la filosofia dell’Arte Povera. non è la riproduzione di quella attua- dra. Uomini o donne in disparte o soli, nare le donne. Newsome, con un sof- mento che durante la guerra servivano Ancora più spiazzante e “trasgressiva” le, bensì quella dell’olandese Willem dal viso malinconico e assorto. Sguardi tware della Nintendo, campiona i suoni per ascoltare il cielo e intercettare gli at- è la mostra di Pascale Marthine Tayou J. Blaeu del 1635, perché è proprio in stralunati ma coraggiosi, occhi velati da emessi in tempo reale e li ritrasmette tacchi aerei nemici. Una visione muta, (Yaoundé, 1967; vive a Ghent). Noma- quest’epoca che inizia la colonizzazio- un tormento che si fa compagno della con una sfasatura temporale durante e non solo perché il sistema non fu mai de nella vita come nell’operare artistico, ne del continente e la sua spartizione vita quotidiana (Four pac). I personaggi la performance. Un collage sonoro e utilizzato, ma soprattutto perché fonda- scandaglia la realtà delle più diverse da parte delle grandi potenze europee, sono autentici, selezionati direttamente visivo che si spinge al di là di barriere ta su qualcosa di potenziale, sull’attesa geografie e culture allo scopo di assimi- che hanno creato quelle gravi fratture dalla realtà urbana. Spesso compare spazio-temporali. di un suono a venire. Lo stesso obietti- larne con creatività le specificità rituali. tuttora vive. Spartizioni rappresentate una sequenza di piastrelle, di cui non Ne vien fuori un immenso archivio da vo l’artista lo persegue anche quando Ospite in un mondo oscillante tra felicità dall’andamento geometrico dei confini si vedono né inizio né fine Word( from studiare negli Screen Tests dove sono si autoritrae in due slide: frontalmente, e sofferenza, l’uomo di Tayou si perce- (che non sono naturali) dei diversi stati, David, 2010), parodia dolorosa dell’in- finiti i provini del casting stesso. Una pare relazionarsi solo con se stesso, ri- pisce nella metamorfosi dell’esistente che stanno a indicare l’impossessarsi finito, dell’eternità, dell’incommensura- preziosa testimonianza visiva della dif- volto verso il riquadro aperto nel muro, e nel dialogo incessante con l’altro da del territorio. bilità della sofferenza umana. Imman- fusione del linguaggio gestuale, che in dischiudersi oltre di sé, in una estensio- sé. Al centro della nuova produzione, Questa riappropriazione delle origini cabili gli insetti, come firma o logo dei maniera trasversale si muove fra età e ne che vuol essere insieme acustica e per la maggior parte realizzata in situ, dev’essere realizzata con un certo ra- suoi quadri, elementi che contaminano culture differenti, di fatto distruggendo visiva. troviamo la riproposizione del continen- ziocino. Ecco allora Melancholia po- il rigore della composizione, così come la falsa idea di ghetto. Ma è in White Balance che viene messa te africano osservato sia dal di dentro liedro (per l’esattezza, un esaedro) di altri particolari di disturbo: piccoli puzzle È lo specchio di una società complessa in campo, attraverso sensori collocati ai che con gli occhi dell’estraneo/stranie- düreriano ricordo, che indica la perfe- e trucchi visivi. che non ammette facili categorizzazio- due lati del muro, l’idea di transitività e ro. Storie, miti e fantasie si raccontano zione delle nostre certezze e che vuole Due artisti vicini al Realismo america- ni. Così la danza dalla strada salta nella transizione tra l’io e l’altro. L’incontro è a chi guarda in sculture e installazioni, anche essere un invito a guardare at- no, che lo contaminano con le loro per- moda. È il Voguing, nato nei dance club interdetto, l’ascolto è segreto (a bassa proprio come i due bronzi posti specu- tentamente la nostra cultura. Che scor- sonali ossessioni. Raccontano storie gay e lesbo americani, che sviluppa la frequenza), come in una comunica- larmente nella sala d’ingresso: emblemi re come sangue nelle nostre vene (Zei- fatte di silenzi, di parole mai dette o, se tematica del gesto e dell’espressione zione di carcerati o nel sussurro di un di una fertilità anticamente sacra, pre- thof_1 - Dimora del tempo_1) o come pronunciate, cadute nel nulla, rimbalza- corporea. “Strike a pose, vogue, vogue, confessionale. A Fonassi interessa la servano la tradizione dall’espediente l’acqua dei fiumi Zeithof_2 ( - Dimora te su muri spogli. vogue”, cantava Madonna. Assumere le sonorità più che il messaggio: interessa contemporaneo pur nel loro chiaro ri- del tempo_2) perché è nell’acqua che pose delle dive da copertina di Vogue, l’essere al contempo singolari e plurali, mando alle contraddizioni della moder- la vita è racchiusa. [vera agosti] rendendole una danza. essere insieme (toccarsi) nel mentre ci nità postcoloniale. In Melancholia è nuovamente un polie- In Untitled e Untitled (new way) alcuni si distingue. Scritte al neon, oggetti africani, tavoli, dro che segnala un male della nostra ballerini si esibiscono di fronte alla te- Attraverso la mostra Sonic Raids testa sedie e televisori sono solo alcuni dei civiltà: la dipendenza dal petrolio, con lecamera. L’ambiente è quello di uno una serie di connessioni, ma anche di linguaggi di Tayou, ed è in questo mix due parallelepipedi neri su cui di nuovo spazio espositivo asettico. Assente ogni “sincopi percettive” (quali il silenzio o il espressivo che si estrinseca il com- è rappresentato l’emisfero capovolto. tipo di musica. Di modo che l’aspetto vuoto), per cogliere “l’estensione ideale mento dell’artista sulle trasformazioni Un lavoro, questo, che vuole fortemen- puramente visivo delle forme che si cre- dei propri confini”. Come sta a indicare del suo Paese. te sollecitare la percezione dello spetta- ano dai movimenti del voguing emerga anche la finale cancellazione di un testo Partendo rispettivamente dall’astrazio- tore, perché la perfezione della compo- dal vuoto dello spazio e del silenzio. di Jan Fabre (Monologue-Dialogue): ne e dalla concretezza, Pistoletto e Ta- sizione e dei materiali con difficoltà fa Il processo di astrazione che si origina segna una perdita e un impossessa- you partoriscono mondi nuovi o, meglio, distinguere la compresenza di marmo e dai movimenti di questa danza è tale mento, un’eliminazione e un’aggiunta. verosimili. Infinitezza e viaggio hanno petrolio, e conseguentemente il punto che, in Five, si tramuti in un groviglio di È un rinvio dal sensato al sensibile: sempre abitato, d’altronde, i pensieri e in cui finisce l’uno e inizia l’altro. linee che seguono le posture assunte è una ri-lettura, un ri-ascolto, una ri- le aspirazioni d’ogni uomo. dai ballerini. E la linea diviene metafora velazione. [daniela trincia] di un linguaggio capace di essere tra- [margherita artoni] sversale e di mescolare continuamente [luigi meneghelli] codici sociali, culturali, etnici, sessuali.

[antonella palladino]

BONELLI LAB Via Cavour 29 AR/GE KUNST Via Museo 29 GALLERIA CONTINUA OREDARIA fino al 5 dicembre PERUGI Via del Castello 11 Via Reggio Emilia 22-24 Paul Beel / William Marc Zanghi Rashaad Newsome Via Giordano Bruno 24 a cura di Alberto Agazzani a cura di Luigi Fassi fino al 29 gennaio fino al 30 novembre da lunedì a sabato pomeriggio da martedì a sabato mattina Francesco Fonassi Pascale Marthine Tayou Diamante Faraldo ore 10-12.30 e 15-19 ore 10-13 e 15-19 a cura di Amerigo Nutolo Michelangelo Pistoletto a cura di Angel Moya Garcia Catalogo disponibile Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 15.30-20.30 da martedì a sabato ore 14-19 da lunedì a sabato ore 10-13 e 16-19.30 tel. 0376 723161 tel. 047 1971601 tel. 049 8809507 tel. 0577 943134 tel. 06 97601689 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.bonelliarte.com www.argekunst.it www.perugiartecontemporanea.com www.galleriacontinua.com www.oredaria.it déjàvu [gallerie & co.] 57 roma roma roma napoli modica (RG) ARNULF RAINER FRANZ WEST UNA QUESTIONE DI SPAZIO ANDRE / NORO FRANCESCO LAURETTA

Le vedute del Tempio di Antonino e Vietato non toccare. Così Franz West Quattro artisti di fama internazionale Cemento e acciaio, pareti grigie e pa- Imbattersi nell’immagine del cimitero di quella di piazza del Popolo che vi- (Vienna, 1947) potrebbe titolare tutti i sono stati chiamati da Ludovico Pra- vimenti plumbei. Le oleografiche ico- Ispica che Francesco Lauretta (Ispi- vevano nell’autenticità dell’architetto suoi lavori, compresi quelli realizzati tesi a partecipare alla mostra dal titolo ne delle depravazioni architettoniche ca, Ragusa, 1964; vive a Firenze) ha e incisore Giovambattista Piranesi agli inizi della sua carriera, negli anni Una questione di spazio, ciascuno con odierne sono protagoniste di una ri- fissato sulla prima parete, utilizzando avevano subito la negazione della pit- ‘70. E, infatti, l’intento fondamentale una propria opera ritenuta significativa flessione sul costruito umano, ma con l’antica tecnica dello spolvero. Scorgere tura dall’artista Arnulf Rainer (Baden, dell’artista è proprio quello di far sì che per rappresentare il tema. Jan Dibbets, ruoli diversi dalla solita identificazione quindi quel rosso che richiama i funerali 1929; vive a Vienna) già alla fine degli lo spettatore interagisca con le sue ope- Candida Höfer, Giulio Paolini e Imi col crimine urbanistico assoluto. E sia guttusiani in mezzo a tanto verde fico anni ‘80. re, col chiaro proposito di instaurare un Knoebel è il poker di artisti che ha rea- il veterano pluridecorato Carl Andre d’India; e ritrovarsi a picchiare con gli Ed è proprio con questi lavori che Gal- cortocircuito tra l’oggetto e il potenzia- lizzato le altrettante opere esposte nella che i promettenti cadetti Gioberto Noro occhi sul giallo fico d’India che domina lerja ospita per la seconda volta ospite le utilizzatore, anche se solo per pura galleria romana. Tre lavori fotografici e scivolano in modalità comunicative si- il ritratto del volto dell’altro quadro. Tutto l’artista austriaco figlio dell’Espressio- e mera curiosità. Perché ai Passtücke una scultura che, sebbene diversi, dia- mili: non superficiale interazione con questo dà una certa sensazione di “si- nismo astratto, non più alle prese con (sculture portatili che lo spettatore può logano alla grande tra loro, uniti dalla lo spettatore, riflessione sui luoghi reali cilianità”. la fotografia e la body art. Le “tecniche maneggiare e utilizzare a suo piaci- comune dimensione concettuale dello dell’ambiente ospitante, sfruttamento Lauretta forse è siciliano o forse no, ma miste su pagina di libro antico” dimo- mento), come generalmente a ogni sua spazio. della casualità. è difficile tirarsi fuori da questo impat- strano oli, matite e pastelli graffiare le opera, West sottrae la fisiologica con- Jan Dibbets, con una fotografia di Per Carl Andre (Quincy, 1935; vive a to: Guttuso e i fichi d’India. Non che magnificenze romane, così come l’inci- notazione passiva. grande formato dai colori tenui e da una New York) è un’abitudine richiedere si voglia affermare una guttusianità di sore italiano le aveva elogiate alla fine Un incontro, quello tra le opere e trama quasi materica, intitolata Robert all’osservatore un completamento nella Lauretta, ma piuttosto testimoniare una del Settecento. lo spettatore, possibile allorquando Ryman Blue, interviene sulla relazione fruizione dell’opera. Il suo “pavimento” percezione più articolata e interessata: È il caso di Piranesi Zyklus 2 o Zyklus 6 quest’ultimo è intenzionato e ben di- tra dipinto e ambiente con la monocro- di 243 omologhe lastre d’acciaio è muta Lauretta alla Galleria La Veronica si mi- in cui graffi di pastello blu confondono il sposto ad accogliere l’invito a prender- mia di un rarefatto trompe l’oeil, che presenza a-narrativa, a-rappresenta- sura con alcuni dei valori di quella terra bianco e nero di una perfetta incisione si una pausa dal caos quotidiano, per mette in gioco l’azzeramento della pittu- tiva, a-metaforica, secondo la migliore e lo fa, tra l’altro, con i colori “acidi” di alla monumentalità romana. La serie di entrare nell’arte e perdersi nei lavori in ra minimalista di Ryman esaltandone al tradizione minimalista, e proprio perciò cui parla Elio Grazioli nella sua presen- cicli presenti in mostra non fanno altro una sorta di mistica contemplazione. contempo il rigore concettuale. è pronto a prender vita, come le assi di tazione. Lo fa con un ritratto che evoca che sottolineare la fine di una speri- Una prolungata osservazione che lo La tedesca Candida Höfer propone un palcoscenico, se calpestato. certe opzioni fotografiche di grandango- mentazione avviata già a partire verso stesso artista sollecita con le sue note uno scatto che ritrae il teatro comuna- Dall’attore, che con rivoluzione coper- lo. Lo fa con la descrizione di una festa i primi anni ’50 con il ciclo del Dead sedie (in galleria) e con un’invitante pe- le di Bologna completamente vuoto, nicana coincide con lo spettatore - il finita male. Self-Portrait. La cancellazione di ciò dana (in piazza). com’è consuetudine nei suoi lavori, visitatore della mostra - integrato quale La festa è un luogo importante nella so- che è stato, come poteva essere per un Anche stavolta, nella mostra romana, valorizzandone così architettura e det- protagonista nell’opera dal suo gesto. cietà, in cui certe pratiche dei soggetti volto defunto o nel caso di Piranesi, di ci sono tutte le costanti dell’austriaco: i tagli, conferendogli il valore di “tempio” E l’azione reale (presentazione, mai sociali sono condotte su piani che le ri- architetture magniloquenti appartenenti Passtücke, la performance, due video, della cultura. L’inquadratura e la perfe- rappresentazione) che nasce col suo flettono, le macerano e le restituiscono. a un’epoca remota, porta Rainer al suo le sculture, una sedia e un divanetto, e zione tecnica dell’opera esaltano l’iden- casuale camminare è leggibile e fruibile E la festa finita male offre un’interes- eterno confronto con la morte e la di- la volontà di creare un ambiente acco- tità di questo spazio, consentendone la su più piani. La lieve vertigine della mo- sante figurazione di questa relazione struzione, condizione incombente entro gliente per un diretto incontro fra opera lettura fin nei minimi particolari. mentanea perdita di baricentro dovuta tra società e rappresentazione. Lau- la quale ha espresso i suo gesti grafici, e pubblico. Perché ciascun lavoro è la Ancora dalla Germania, Imi Knoebel agli impercettibili dislivelli delle lastre e retta la dipinge descrivendo, quasi con fotografici e pittorici. traduzione materiale del concetto prin- presenta Lolita-Wan, una scultura for- della base su cui queste poggiano offre fare cronachistico, sia la caduta del bal- Il gesto sovversivo che ricade sui suoi cipale che sottostà alla produzione tutta mata da barre d’acciaio sovrapposte e un canovaccio esperienziale ed emoti- dacchino religioso il cui tetto è bruciato lavori pone a confronto due realtà ar- di West: “L’arte stessa è una sorta di dipinte con pennellate orizzontali molto vo, incrementando anche la percezione dalla luce, sia l’interesse del personag- tistiche lontane e neppure opposte: enorme sedia” (è quasi d’obbligo ricor- acquose, dove ogni elemento è identifi- delle peculiarità del concreto contesto gio con la fotocamera in mano. Ma al nelle vedute di Piranesi la delicatezza dare che alcune di queste sedie fanno cato da una componente cromatica pre- ospitante. contempo si astrae dalla descrizione, sublime di un tratto incisivo e tuttavia parte della collezione del Maxxi). cisa e definita, quanto morbida e calda. La stessa fioca differenza di rilevo sug- tratteggiando i personaggi con una par- elegantemente superbo è interrotto Non poche perplessità e reazioni con- Lo spazio di quest’artista è quello del gerisce uno svolgimento scultoreo este- ticolare tecnica “a macchie”. dalla violenza rapida di tagli in pastello trastanti ha creato tra i romani Room colore inteso come linguaggio struttura- so nel tempo, plasmando livelli e volumi Sta raccontando la società e lo fa uti- diretti e decisi. Rainer non ha pudore in Rome, il lavoro di grandi dimensioni le di una pittura minimalista. non solo nell’oggetto, ma soprattutto, lizzando squarci o, meglio, macchie. né conservazione e schiaccia il gio- allestito in Piazza di Pietra. Ed è inte- Infine, Giulio Paolini presenta un qua- insieme alle invisibili forze della dinami- Una di queste è la descrizione della co prospettico settecentesco con una ressante osservare il differente approc- drittico di collage fotografici, un’opera ca e della gravità, nel corpo del fruitore, débâcle della festa. Un altro è il ritrat- violenza espressionista rarefatta ma cio all’installazione: ludico da parte dei che si può definire una sintesi del suo modulandone il diverso modo di muo- to - quasi un grandangolo - fatto a un sempre sua. Le tavole divengono così più piccoli, che tentano di rintracciare lavoro: c’è il fronte e il retro, il cavallet- versi come risposta fisica di adattamen- signore abbastanza anziano, un “volto bidimensionali, sfidando il pubblico somiglianze con oggetti a loro noti; di to vuoto e il cavalletto pieno, l’artista di to per contrastare lo sbilanciamento. della storia, che resta sconosciuta, ano- “conservatore” a leggere Piranesi nel curiosità da parte dei turisti stranieri, spalle... Lo spazio è lo studio dell’arti- Le innumerevoli, sottilissime variazioni nima, dimenticata”, scrive Grazioli. Non modo espressivo di Rainer. ben felici di farsi immortalare con alle sta, e Studio per Synopsis è l’ideale del metallo, venato di sfumature grigio- è però una storia dei vinti; piuttosto una Si tratta di oltraggio? Disprezzo? Nul- spalle il bizzarro oggetto e sullo sfondo laboratorio per riflessioni sul senso azzurre mai identiche pur nella serialità storia della personalità di questo volto, la nell’arte dell’austriaco viene preso il Tempio di Adriano; di critica negativa dell’opera d’arte come gioco di specchi della produzione, propongono un diver- che impone la propria caratterialità e come una sfida alla rappresentazione in da parte dei turisti italiani e dei romani, fra artista e spettatore. so vissuto estetico e visivo. Gradazioni la propone in modo principesco, come sé. È con la condizione di annullamento che l’hanno vista come uno modo per Un gruppo costituito da artisti importanti cromatiche e luministiche sottilmente può essere la maschera di un principe che Rainer si scontra, con la passione “deturpare una bella piazza”. e pressoché coetanei, che hanno vissu- indagate anche in Camera #7 di Gio- popolare. E questa principalità, o “prin- perversa della negazione del trapas- Il “bizzarro oggetto” è una scultura to anni in cui l’arte ha avuto modo di svi- berto Noro (Sergio Gioberto, Torino, cipescheria” (e con questa definizione so. Operare su incisioni lontane secoli composta da tre elementi con caramel- lupparsi in modo estremamente libero: 1952, e Marilena Noro, Rosta, Torino, siamo agli antipodi della marginalità) si senza intervenire su esse ma sopra losi colori e dall’apparente soffice con- Höfer e Knoebel nella Düsseldorf degli 1961; vivono a Torino). E a decidere è propone in tutto il suo splendore, rap- esse, assecondando il gesto spontaneo sistenza, come stoffa ripiena o nastro anni ‘70 e ‘80 alla scuola dei Becher ancora la casualità zen, o l’”inconscia presentato da Lauretta con il giallo, i e drammatico della sua pittura, porta adesivo accartocciato, ma in realtà di e di Beuys, Dibbets in Olanda con un verità” - l’opposto dell’inconscio tecno- rossi e i verde-blu fico d’India, e con tut- Rainer e i suoi lavori nello sgomento di solido ferro. periodo di formazione a Londra, Paolini logico vaccariano - dell’oggetto fotogra- ta la presenza di quell’ideale “mantello”: un’affermazione: il ricordo esuberante Invece in Roman Room fanno mostra come testimone dell’arte concettuale fato, il modellino di una stanza vuota, Lo splendore portato come un mantello. dei fasti imperiali andati viene affrontato di sé, nella grande sala ovale della e di quel contesto torinese dimenicato mosso fino a intercettare l’illuminazione Il titolo del ritratto è infatti una delle cose con un intervento personale di cancella- galleria, i sette totem che compongono dall’Arte Povera. adatta. più efficaci della mostra. tura che, nello stesso tempo, permette Ecolalia. Realizzate con la cartapesta e La mostra si pone dunque l’interrogati- “Ma è ‘lui’ a sceglierla, e non si inter- Ma il percorso non si ferma qui: c’è l’”in- di ricordare, perché non è totale ma in- posizionate su improbabili basi, come vo se tra lo spazio e l’opera d’arte esista ferisce”. E “lui” si personifica davvero, troibo” del cimitero, una scritta al neon vita al sorpasso, al superamento. secchi o valigie, le sculture sembrano una relazione: è l’opera che racchiude perchè le “camere mentali” del duo che invita a uscire perché la festa è fi- Arnulf Rainer, votato al continuo rinno- sfidare la gravità e appaiono come il lo spazio o viceversa? I lavori esposti sono prosceni per l’inferenza dell’osser- nita (Uscite, uscite, stiamo chiudendo!), vo della sua arte, non ha smesso dun- risultato di un’improvvisa esplosione. nello spazio ampio ma compatto della vatore, psicodrammatiche “sedie vuote” una gabbia vuota (Ex stasis) e un ultimo que di smentire il suo percorso artistico Sculture che muovono da forme ge- galleria sembrano dimostrare che am- per aneliti e turbamenti, la cui irreale quadro che ritrae un pollo arrosto con aggressivo e insieme sottomesso nei ometriche solide ben precise, quali il bedue le affermazioni sono vere. Così, plausibilità è enfatizzata dalla digitale le patate. E sono, queste ultime - come confronti di ciò che è passato. cilindro o il parallelepipedo, per poi es- spazio reale e spazi concettuali dei la- “pelle” cementizia e dalla singolare con- suggerisce Grazioli -, anche un po’ an- sere manipolate e giungere a qualcosa vori si integrano in un unicum altrettanto sonanza morfologica e luminosa con lo date a male, dipinte quasi con un certo [flavia montecchi] d’altro. compatto. spazio ospitante, la nuova project room timore della propria capacità tecnica. Su queste forme inedite, i colori colati di Artiaco. La parte più convincente resta il dialogo dall’alto si vanno a sedimentare, so- [pierluigi sacconi] Ancor più convincenti degli altri scatti tra i due quadri. Il resto è una grande ed vrapponendosi l’uno sull’altro o com- sul rapporto modernità-natura, “sovrap- elegante didascalia, come un display binandosi e mescolandosi insieme. posizioni di trasparenze” e di dimensio- che, nel proporsi come anti-sistema, ne Ognuna è collocata su una piccola ni esistenziali che evitano il pericolo de- utilizza alcune delle sue componenti. piattaforma di legno, come un lacerto di corativo e lezioso della fotocomposizio- pavimento, sulla quale sono sparse le ne. E, dalla muta materia, nuovamente [vito calabretta] tracce dei colori utilizzati. spunta l’uomo. Strutture in ferro massiccio sono lo scheletro degli invitanti sofà bianchi [diana gianquitto] e della parete sulle cui facciate sono proiettati i video delle performance con i Passtücke.

[daniela trincia]

GALLERJA GIACOMO GUIDI & MG ART LA VERONICA Via della Lupa 24 Vicolo di Sant’Onofrio 22/23 Via Clemente Grimaldi 55 GAGOSIAN GALLERY ALFONSO ARTIACO Arnulf Rainer Via Francesco Crispi 16 Una questione di spazio Piazza dei Martiri 58 fino al 20 novembre da lunedì a venerdì a cura di Ludovico Pratesi Francesco Lauretta ore 11-13.30 e 15-19.30 Franz West da martedì a sabato ore 11-13 e 16–20 Carl Andre / Gioberto Noro a cura di Elio Grazioli Testo critico di Bruno Corà da martedì a sabato ore 10.30-19 Catalogo disponibile da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20 da martedì a domenica ore 15-22.30 tel. 06 68801662 tel. 06 42746429 tel. 06 96043003 tel. 081 4976072 tel. 0932 948803 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.gallerja.it www.gagosian.com www.giacomoguidimgart.it www.alfonsoartiaco.com www.gallerialaveronica.it 58intervallo

# lemma facciamo13con di marco enrico giacomelli scala

le preferenze di Davide Rampello direttore de La Triennale di Milano

01. città Parigi 02. libro De hominis dignitate di Pico della Mirandola 03. film Andrej Rublëv 04. cantante Freddie Mercury 05. ristorante Ristorante dal Pescatore a Runate, Canneto sull’Oglio 06. cocktail Martini (secchissimo) 07. uomo politico Giorgio Napolitano 08. quotidiano Il Foglio 09. automobile Audi 10. stilista Giorgio Armani 11. attore Al Pacino 12. programma tv La Storia siamo noi 13. canzone I was made for loving you

Antonio Manfredi (CAM di Casoria), tenterà il 13 sul prossimo numero

IL PODIO art chart sulle mostre del mese a cura di ludovico pratesi

ORO THIERRY DE CORDIER ARGENTO DIMITRI GUTOV BRONZO Peter Coffin - Untitled (Spiral Staircase) (particolare) - 2007 - alluminio e acciaio L’opera dell’artista Dimitri Gu- DAVID TREMLETT cm 670,6x670,6x213,4 - courtesy The Saatchi Gallery, Londra tov esposta nell’esemplare La Crocefissione dell’arti- mostra collettiva Landasca- sta belga Thierry de Cordier pes/Confini in disordine, cura- esposta nella collettiva Ca- Le opere concettuali di David La scala del Senza titolo (1968) di sottotitolata The Laboratory of Doubt; ta da Lorenzo Bruni alla Chiesa mere XII a RAM - Radio Arte Tremlett esposte alla mostra Pier Paolo Calzolari, esposta alla per quelle di Alessandro Piangiamo- di San Filippo Neri in via Giulia Mobile, #1a Roma. Un dipinto Conceptual Art.The Panza Biennale veneziana di dieci anni dopo, re, che sì hanno un obiettivo, ma i cui a Roma, dove Gutov si con- drammatico e intimo che fa Collection al Mart di Rovereto. era ovviamente refrigerata. E tuttavia, pioli sono fissati con deboli nastri colo- ferma come#2 uno dei massimi capire quanto la pittura con- Secche, asciutte, essenziali per una strana casualità mnemonica, rati, dunque inetti a sopportare il peso interpreti dell’arte russa con- temporanea possa sfidare nella loro semplicità. Fonda- richiama una scala più calda, assolata, d’un essere umano; per la scala “mu- temporanea, sospesa tra me- ad armi pari i capolavori del mentali per comprendere il quella poggiata a The Haystack, calo- sicale” di Ceal Floyer, realizzata con moria e futuro. passato. suo percorso successivo. tipo di Fox Talbot che, nella mente di speaker e amplificatori. Quand’anche la #3 Jean-Christophe Bailly - nel bel libro L’i- scala - intesa come icona atta a rappre- stante e la sua ombra -, ha a sua volta sentare il tema classico dell’elevazione ripescato due scale ancor più roventi, (Georges Didi-Huberman cita la scala di l’una rimasta miracolosamente intatta Giacobbe) - trovi spazio nella contem- e l’altra letteralmente ridotta alla sua poraneità, è il tema stesso a subire un ombra (come quella nella Delocazione détournement, a finire in un cortocircu- del 1970 di Claudio Parmiggiani), ito indebolente. Così avviene, per citare che hanno assistito allo scoppio della un caso particolarmente eloquente, in bomba atomica in Giappone. Scale te- Steps to Hell di Tom Burr, dove una stimoniali, scale mentali, scale meta- scala metallica, di quelle richiudibili, è foriche. Un altro filone si apre, parte “incappucciata” da un paracadute bian- da Piranesi, passa per Escher (citato co. Come a dire che ascesa e ascesi in Untitled (Spiral Staircase) di Peter non sono più appartenenti alla medesi- Coffin), scorge un approdo ancora ma costellazione teorico-semantica. Si alla Biennale del 1978, dove si trova può d’altro canto utilizzare la scala per una scala lignea di Alice Aycock che una funzione altra, e qui l’esempio prin- premio spam per l’arte s’inabissa in una torre, più che per- ceps è il celeberrimo dipinto del 1912 abbiate pietà di noi (e della nostra e-mail) metterne l’uscita. Allo stesso modo, di Marcel Duchamp, Nu descendant quella a chiocciola - e molte altre ve ne un escalier, rievocato da Gerhard sono di simili, come quella di Periodo di Richter nell’evanescente Ema (Nude Giuseppe Gabellone - di Cell (Tha Last on a Staircase) e, in quell’inquietante Tutto sommato hanno avuto una buona idea. Anche se, visto il vincitore di questo premio Climb) di Louise Bourgeois è un simu- abbondanza di arti orfani (celibi, ver- spam, un po’ di paurina per il mood permaloso che è stato dimostrato finora la conserviamo. lacro di salvezza, mentre chiaramente rebbe da dire), ne La scala di Fausto svela la sua inutilità, così sfociante in Pirandello. In altre parole, non v’è più Hanno avuto una buona idea, dicevamo, i colleghi che ci hanno scritto e ci hanno consigliato: uno spazio isolato appena al di sopra spazio per Steps grandangolari e ma- “Ma perché sul prossimo numero, vista la quantità di comunicati stampa e la numerosità della gabbia. Fuori sì, ma pur sempre gniloquenti come quelli fotografati, nel- dell’ufficio stampa interno, non gli affibbiate simpaticamente il Premio Spam?”. A chi si dentro l’impossibilità di andare altrove. lo stesso 1934, da Margaret Bour- riferivano? Tenetevi forte: al Ed è, questo, un tema che ritorna os- ke-White a Washington. Su scalinate sessivamente quando gli artisti figura- monumentali siffatte, come quella che no l’oggetto-scala, come di consueto conduce al piano nobile della Triennale MUSEO MADRE ri- o de-funzionalizzandolo. Così è per di Milano, oramai si può solo incedere Alexandre Léger, nei suoi Escalators, con ironia. Magari portandosi in spalla disegni su carta riciclata che ritraggo- un’altra scala, da imbianchino, come il quale, per carità, non certo per colpa sua, è stato oggetto - o almeno così ci ha detto, no schiere di scale mobili che portano fece Ugo La Pietra per la sua Grande anche in inglese (“we are under attack”) - di un attacco da parte di chi ne vorrebbe il in nessun luogo; per quelle vertiginose occasione. del Vito Acconci di Decoy for Birds ridimensionamento. Ed ecco che il centro d’arte contemporanea partenopeo è stato costretto and People; per la vitrea trasparenza marco enrico giacomelli a una quantità un filino sopra la media di comunicati stampa. Tanto da meritarsi il nostro di quella che Carsten Höller immagina scherzoso riconoscimento: se la piglieranno pure stavolta? per la Maison Ronquières, non a caso il prossimo lemma sarà clown

60tornaconti a cura di alfredo sigolo Il ritorno dell’artigiano Iper-professionalizzazione dei processi (e dei prodotti)? Delocalizzazione delle mansioni? Segmentazione degli incarichi nell’industria artistica che deve produrre opere d’arte a tutto vapore? Tutto vero, sì, salvo eccezioni, che puntano al riavvicinamento dell’artista a una qual certa manualità...

 La grande mostra di Maurizio scambiano saperi vecchi e nuovi, nei Cattelan a Milano diventa un’ottima più disparati settori della creatività. occasione per riflettere sul mestiere Quasi a confermare questi spunti, dell’artista a cavallo del nuovo secolo. Federico Rampini sulle pagine de La A partire dagli anni ‘90 la grande for- Repubblica qualche mese fa celebra- tuna avuta dall’arte contemporanea va il successo di Etsy che, con 724 ha prodotto senza dubbio profondi milioni di visitatori al mese, è un por- cambiamenti non solo strutturali, ma tale che dal 2005 si è posto come anche nei suoi protagonisti ed eroi. obiettivo il commercio e la diffusione Che si sono dovuti confrontare con i di tutto quanto si definisce handma- nuovi scenari globalizzati, quelli stessi de. profetizzati da Jean-François Lyotard L’artista contemporaneo negli ultimi già alla fine degli anni ’70, caratte- decenni sembrava aver abdicato alle rizzati dalla crisi delle “grandi narra- pratiche manuali nel suo lavoro, di zioni” e dall’arretramento degli stati- fatto privandosi in prima persona (e nazione a vantaggio di nuovi equilibri privando al pubblico di conseguenza) trasversali governati dall’economia. di tutta una serie di valori che un Tramontata definitivamente l’idea tempo costituivano importanti ele- classica dell’artista demiurgo che menti di distinzione come la ricerca assomma in sé l’artigiano e il divino, sulle tecniche, la sperimentazione la pratica e l’idea, un nuovo individua- diretta dei materiali, l’esercizio e lo lismo conduce l’artista a farsi prota- sviluppo di abilità, la perizia artigia- gonista diretto delle nuove dinamiche nale e la pratica virtuosa. Non che dell’arte dominata dal mercato, se- questi siano scomparsi, semplice- condo logiche di carattere imprendi- mente sono stati demandati, differiti toriale. e delocalizzati. L’impresa d’artista è molto distante Eppure c’è chi intravede anche dalla “bottega” di classica memoria, nell’arte i segnali di un cambiamento che si fondava sull’apprendistato e di rotta. Recentemente, è parso si- sulla trasmissione di competenze dal gnificativo il progetto A basic human maestro verso gli allievi. È più simile impulse della Civica Galleria di Mon- a un’azienda che individua le compe- Sembra crescere una nuova sensibilità finire tutto quel complesso di attivi- falcone nel quale Andrea Bruciati ipo- tenze necessarie al raggiungimento tà esercitate a livello dilettantistico, tizza, sulla scia di Sennett, un ritorno di obiettivi strategicamente definiti. che prova a reagire ai rigidi modelli prevalentemente nel tempo libero, le alle pratiche artigianali e un dialogo Nel 2008 il Guardian pubblicava un imposti dall’economia, rivendicando quali opportunamente coltivate, indi- più serrato con il design. Ancor pri- interessante articolo sull’industria rizzate e organizzate possono fornire ma, nello Spazio Brown di Milano che si muove intorno al mestie- il riscatto della creatività applicata modelli alternativi di sviluppo econo- riflessioni sul concetto del “fare” han- re d’artista. Qualche esempio? A mico e produrre determinanti capitali no caratterizzato progetti come Let’s Brighton la Millimetre è una vera nire “nuovo Rinascimento”, un’epoca Nel frattempo però, in altri contesti, culturali. forget about today until Tomorrow di e propria fabbrica a disposizione che ha portato l’arte a specchiarsi sembra crescere una nuova sensibili- La sua Pro-Am Revolution è il riscat- Marco Tagliafierro o L’uomo ridotto. per la realizzazione dei più disparati nel suo mercato. Probabilmente il tà che prova a reagire ai rigidi modelli to della creatività amatoriale dopo un È possibile che siamo alla vigilia di un progetti artistici. Dietro gli animali Damien Hirst più interessante non è imposti dall’economia, rivendicando secolo di oscurantismo determinato ritorno della manualità nell’arte? imbalsamati di Damien Hirst c’è tanto quello che squarta gli animali il riscatto della creatività applicata. dal mito della specializzazione estre- A rispondere positivamente anche un lo studio di Gloucestershire gesti- ma piuttosto quello che organizza Una sorta di neo Arts & Crafts che ma e della gerarchizzazione dei sa- progetto padovano in corso, curato to dall’inseparabile assistente Emily un’asta dei propri lavori, o quello che però, a differenza del movimento peri. Sono soprattutto le nuove tec- da Guido Bartorelli e intitolato Art/ Mayer, mentre Tristan Simmonds è realizza l’opera più costosa del mon- che a cavallo tra XIX e XX secolo si nologie a fornire le infrastrutture che Tube - creatività a bassa risoluzione, l’ingegnere e progettista che ha reso do. Ma potremmo citare il gallerista opponeva all’industrializzazione, non servono e favoriscono la diffusione di nel quale alcuni giovani artisti con- possibili le idee di Antony Gormley o al muro e la Wrong gallery di Cat- nasce in una cerchia intellettuale questo fenomeno: i social network, il temporanei sono messi a confronto Anish Kapoor. Si dice che se qual- telan e giungere fino al suicidio del come quella di cui facevano parte peer to peer, gli open source, attra- con gli anonimi creativi che affollano cuno tirasse una bomba sullo studio collezionista di Elmgreen & Dragset John Ruskin e William Morris, ma si verso questi e altri canali si genera- YouTube: una sfida che si fa davvero di un oscuro personaggio nominato [nella foto di Manolo Remiddi], solo muove dal basso, tra i giovani e la no community che condividono e si dura.  Michael Smith il volto dell’arte con- per evidenziare alcuni esempi auto- gente comune. temporanea britannica ne uscirebbe referenziali che sembrano introdur- Recentemente è uscita in Italia la tra- stravolto. Dal suo lavoro dipendono re, su altri fronti, produzioni seriali duzione dell’opera del sociologo ame- toplot a cura di santa nastro infatti artisti come Rachel Whitere- improntate a una sorta di perpetuo ricano Richard Sennett dal titolo L’uo- ad, Gary Hume, Gavin Turk, Keith autocitazionismo. mo artigiano (titolo originale The craf- L’arte è alla ricerca di nuove mete? Forse no, ma da Christie’s a Tyson, Jake & Dinos Chapman, La recente crisi dalla quale anche tsman, 2008) che analizza dapprima ottobre si sono segnalati risultati sorprendenti per i tre appunta- Max Wallinger. l’industria culturale mondiale sta fati- la progressiva decadenza nel mondo menti dedicati all’arte islamica (Art of the Islamic and Indian Worlds, Tra agenti e dealer, assistenti, pro- cosamente tentando di risollevarsi ha contemporaneo post-industriale del- Oriental Rugs and Carpet, Indian and Islamic Works of Art and gettisti e artigiani che realizzano le pericolosamente intaccato non solo il la figura dell’artigiano, almeno nelle Textiles) che hanno totalizzato a Londra un gran totale di quasi 16 loro opere, la figura dell’artista che comparto economico, ma anche (e forme tramandate storicamente, e milioni di sterline, con l’82% di venduto (per valore). Il primo round unisce il genio all’abilità e al virtuo- diremmo soprattutto) le strutture celebra poi la sua rinascita in nuovi ha conseguito oltre 11 milioni di sterline, praticamente stracciando sismo tecnico è un’astrazione oggi come i musei e le pubbliche collezio- ambiti come la tecnologia. Esem- la stima iniziale di 8, con un catalogo (comprendente circa 50 lotti molto distante dal vero. La spiegazio- ni che in qualche modo dovrebbero plare è poi l’esperienza di Matthew dalla collezione di Mohammed Said Farsi) dedicato a opere e og- ne è persino banale: per un artista di fungere da garanti e ammortizzatori, Crawford: smessi i panni del colletto getti d’arte di un periodo inquadrabile tra il IX e il XIX secolo. Top media fama, con un mercato inter- mostrando tutti i limiti di un sistema bianco a Washington, ha aperto un lot dell’evento, che non ha dimenticato di dedicare due sezioni, nazionale, il numero di opportunità di dell’arte dall’andamento centripeto ri- negozio di riparazione di cicli e moto, anch’esse molto apprezzate, all’arte ottomana e indiana, è stata esporre i lavori supera la sua capaci- spetto all’economia che certamente riscoprendo il valore etico del lavoro una porta egiziana intagliata in legno e avorio della seconda metà tà di produrli. non ha risparmiato neppure la figura manuale. Il suo libro di successo, Il del XIII secolo, battuta per oltre 1 milione di sterline. Anche da So- Certo l’idea di un’arte pianificata, dell’artista. lavoro manuale come medicina dell’a- theby’s, sempre nella capitale britannica, l’arte islamica ha dato ot- programmata sulla scorta di scelte Forse mai come oggi, anche dopo le nima, rivendica la funzione sociale ed timi risultati. Un’asta in due sessioni ha totalizzato oltre 18 milioni strategiche che sembrano avere più sterili polemiche che hanno precedu- etica dell’artigianato. di sterline, il più alto esito mai realizzato per questa categoria, cui affinità con il marketing che con una to la mostra di Maurizio Cattelan a Di qualche anno precedenti sono vanno ad aggiungersi i 7 milioni battuti per la Princely Collection. qualche forma di Weltanschauung Milano, la figura disincantata e cinica le riflessioni di Charles Leadbeater: Top lot e top price un pugnale spagnolo del XV secolo, un rarissimo non è propriamente affascinante, dell’artista degli anni ‘90 ci appare amateur professionalism è un ossi- Nasrid Ear-: stimato 600-800.000 sterline, è stato aggiudi- ma di fatto ha rappresentato perfet- offuscata, quasi avesse perso di au- moro creato dal teorico britannico, cato per 3,7 milioni. tamente quello che si è voluto defi- torevolezza. già consigliere di Tony Blair, per de-

62essai a cura di christian caliandro I SOGNI son Desideri Sarà anche vero che “Inception” è un film da stroncare, come fa l’articolo qui sotto, ma sta di fatto che il lavoro di Chris Nolan, in questo numero di “Exibart”, ha monopolizzato tutti gli spazi che abitualmente dedichiamo al cinema. E quindi, dopo esservi letti l’“opinione” di Gianni Romano nelle pagine iniziali, eccovi il punto di vista di Mariangela Priarolo nella rubrica “essai”...

 Che cosa faresti se potessi entra- sogni degli altri, lo faccia per mestie- primato non da poco, essendo stato Su Inception si possono certo fare che si procrastina di giorno in giorno, re consapevolmente nei sogni degli re, per carpire informazioni riservate recensito, secondo l’affidabile Inter- un’infinità di osservazioni (e di criti- tra un sogno e un altro, una spara- altri? Sei a letto, accanto a qualcu- a illustri finanzieri o ricchi paperoni, e net Movie DataBase, ben 357 volte. che), ma vi è una frase in particolare toria e una fuga, scopra qualcosa no, tua moglie, tuo figlio o un amico sia perciò particolarmente avvezzo ai Ciò del resto non deve sorprendere, sulla quale vale la pena riflettere, una di veramente grande, di immenso e di passaggio, e nel momento in cui misteri della psiche umana, talmente se si pensa che Nolan è riuscito a frase messa in bocca al tormentato maestoso, e non ci propini un hap- vi addormentate ti infili nel loro sub- a tuo agio nelle dimensioni oniriche mettere dentro a un unico film, gra- Dom Cobb - un Leonardo Di Caprio py end sui valori familiari e l’impor- conscio. Te ne stai lì, lucidamente, da poter capovolgere ciò che farebbe zie a un gioco di scatole cinesi che perennemente corrucciato - che è tanza di accettare con serenità la passeggi per le strade delle città che un marito sospettoso: tu infatti non caducità dell’esistenza umana. Ci sognano (anzi: già che ci sei ne diven- ti limiti a estrarre segreti, ma riesci Ci aspettiamo un capolavoro. aspettiamo che l’amore e l’amicizia ti tu l’architetto e, novello Mies van a piantare nuovi pensieri nelle menti si fondano nella figura della giovane der Rohe, le costruisci ex novo, quel- altrui. Ti sembra possibile qualcosa Troviamo invece due ore e mezza di Arianna - impersonata da una Ellen le città), li incontri (in fin dei conti è il del genere? Page evidentemente condannata a loro sogno), ci fai due chiacchiere o A Christopher Nolan, il regista di corse contro il tempo, fiumi di parole portare nomi mitologici -, per evoca- ti nascondi per non essere visto. Pro- opere come Memento o Il cavaliere e rompicapo cervellotici. Le idee re l’urgenza di seppellire un passato babilmente, se sei curioso o paranoi- oscuro, evidentemente sì, visto che che la nostra epoca vede ormai solo co, cerchi di scoprire qualcosa che su questa ipotesi ha costruito un ko- nuove sono rimaste a dormire come nostalgia o, peggio, vintage. Ci non conosci, le prove di un presunto lossal da 200 milioni di dollari, giran- aspettiamo che l’acuta analisi della tradimento o un atto inconfessato di dolo in sei Paesi diversi con un cast rimanda esplicitamente a Escher, stata stranamente trascurata dalla differenza che intercorre fra il tempo cui sospetti l’esistenza, qualcosa che decisamente glamour e dopo otto Matrix, Ocean’s eleven, La donna che critica, ma non dai trailer, nonostan- della veglia, il tempo reale, oggettivo, il malcapitato ti rivelerebbe candida- anni, pare, di gestazione. Uscito a lu- visse due volte e il Mago di Oz, con- te riguardi l’elemento centrale del e il tempo del sogno, dei desideri, mente, ignaro, lui, di stare dormen- glio negli Stati Uniti, Inception (lette- dendo il tutto con immancabile salsa film: il concetto di innesto, appunto. dilatato e potenzialmente infinito, sia do. Mettiamo poi che tu, l’intruso nei ralmente ‘innesto’) ha già ottenuto un freudiana. “Qual è il parassita più resistente?”, qualcosa di più che un mero espe- si chiede Cobb. La risposta è nell’og- diente per effetti speciali o prolissi getto stesso dell’Inception: “Un’idea. inseguimenti, e rinvii magari alla ne- in sala Una singola idea della mente umana cessità che abbiamo oggi, in questa può costruire città. Un’idea può tra- società “cronofaga” (per citare Pao- WALL STREET IL REGNO DI GA’ HOOLE THE SOCIAL NETWORK sformare il mondo, e riscrivere tutte lucci), di reimpadronirci della nostra   di Oliver Stone di Zack Snyder di David Fincher  le regole”. vita, espropriataci dalle esigenze di Più che un remake, il secondo ca- Dopo le convincenti prove di Dawn L’avventura-simbolo di Mark Zu- Pronunciata all’inizio del film, una un mercato che ci vuole consumatori pitolo della saga di Gordon Gekko. of the Dead, 300 e Watchmen, ckerberg, dall’habitat nerd Harvard frase così ci fa sperare di stare per obbedienti e vigili 24 ore al giorno. Lo squalo di Wall Street è alle pre- questo atipico autore ci riprova, assistere a una grandiosa metafora Ci aspettiamo un capolavoro, insom- ai fantastiliardi, rivive sul grande se con un mondo divenuto ancora sparigliando naturalmente le car- del nostro tempo, un film che, rac- ma, il capolavoro di un regista che schermo a opera del regista di più spietato di lui. Tra crisi finan- te. Lo fa con un fantasy di ani- contando con l’impeccabile maestria amiamo. Troviamo invece due ore e ziaria, filosofia della speculazione mazione (com’è ormai d’obbligo, Fight Club. Paragonato forse un di Nolan la difficoltà di distinguere il mezza di corse contro il tempo, fiumi e burrascosi rapporti familiari, la in 3d) basato sui romanzi per ra- po’ troppo frettolosamente al clas- sogno dalla realtà e la verità dall’ap- di parole e rompicapo cervellotici. Le denuncia politica del regista è an- gazzi di Kathryn Lasky. Il giovane sico Tutti gli uomini del presidente, parenza - inquietudine tipica dell’età idee nuove, purtroppo, sono rimaste cora viva e vegeta dopo la bella gufo Soren sogna di combattere i e basato sul discusso sul libro di in cui continuiamo a sguazzare, noi a dormire.  operazione portata a termine con malvagi Pure Ones a fianco degli figli della società dello spettacolo -, ci Ben Mezrich, The Accidental Bil- W., e Stone si conferma cantore epici guerrieri alati, i Guardiani di fornisca nuovi strumenti per ricreare lionaires, si tratta di una parabola popolare di un’epoca e interprete Ga’Hoole... Assolutamente delizio- un immaginario ormai interamen- dell’immaginario collettivo ame- so. Snyder sta preparando sapien- amara - e un pochino sconclusio- te colonizzato dal consumismo. Ci ricano (JFK, Nixon, World Trade temente il cinema del futuro. E non nata - di amicizia tradita e visiona- aspettiamo che Cobb, nella disperata Center). è uno scherzo. rietà intruppata. Perdibile. ricerca di una redenzione individuale [mariangela priarolo]

64arteatro a cura di piersandra di matteo

È un macrocosmo complesso quello che vive nelle performance di Barokthegreat. Sonia Brunelli è la performer, Leila Gharib la musicista. Una dentro l’altra propongono una peculiare ritmica della ripetizione corporea, che genera un immaginario potente che stratifica livelli d’intensità atmosferica. Ripercorriamo i loro ultimi lavori... eccitati dal barocco

un corpo vibrante, do- continuo e circolare. L’effetto cumu- tato di una ricercata, lativo della ripetizione e la sovrascrit- ma non dichiarata, tura di una stessa cellula sonora dimensione affettiva, registrata in origine si assoggetta finanche pulsionale. al cambiamento, al ritardo, all’antici- Presentata in prima as- pazione in una pronuncia altra, che soluta al Grand Theatre snerva le pulsazioni regolari in asim- di Groningen, ospitata metrie ritmiche. i primi di settembre Barok ha letteralmente in The Origin a B.motion TEATRO/ il suo grumo originale e originario. Opera Estate Festival di The Origin, performance ideata per Bassano del Grappa e Sujets à Vif 2008/Festival d’Avignon di recente al Teatro del- in stretto dialogo con il regista londi- le Passioni di Modena nese Simon Vincenzi, è un calzino dentro la cornice di Vie rovesciato di Barok. L’azione si apre Scena Contemporanea su due sottsassiane gambe capovol- Festival, Barok [nella te, emergenti dal pavimento, quasi foto di Valerio Tosi Be- elemento scultoreo. Un capovolgi- leffi] è una creazione mento repentino svela la figura, un toccata dal principio- abito e l’emergere di un non-volto. guida dell’eccitazione All’unisono uno spostamento della come impulso elettrico, sorgente sonora lavora sul taglio in senso propriamente delle frequenze. Appare una creatu- nervoso, liberato da ra nera fino al busto. Testa, capelli, una logica dell’isteria. mani, braccia di un nero intensissi- In nero, incappuccia- mo, risaltano dal costume-armatu-  Poche sono le realtà performative ta, con il viso coperto ra elisabettiano. Busto, corsetto, capaci come Barokthegreat di colpire da un ovale arancione stringhe e faldiglia per sorreggere i cliché della visione, una grammatica La figura si staglia su uno sfondo montato catarifrangente, senza gli strati di tessuto catarifrangente. coreografica riconoscibile, attraver- occhi né bocca, la fi- Questa performance è l’invenzione so la creazione di figure, di paesaggi da temperature luminose, piani di luci e gura si staglia su uno di uno spazio che agisce come vuo- ritmico-mentali intesi come ambienti sfondo montato da to pneumatico, in cui un andamento che, nella loro aliena apparizione, ci ombre, retaggi di un cinema astratto temperature luminose, ostinatamente ritmico, sospinto dalla ri-guardano. piani di luci e ombre, ripetizione pulsante di un accordo mi- Barokthegreat nasce dall’incontro retaggi di un cine- nore statico, serba qualcosa di alluci- di due percorsi artistici individuali: scenica serrata dentro una quadra- non conservare più nulla dell’umano ma astratto (dal Lettrismo a Stan natorio e familiare, un nodo psichico. la performer Sonia Brunelli, figura tura ritmica nella quale si inscrivono né dell’animale, per collocarsi in Brakhage). Oggetti di plastica, gela- La progressione del suono, prodotto anomala di danzatrice dotata di un’at- le figure corporee costruite da Bru- una zona d’indecidibilità, in uno spa- tine, piastre metalliche sono manual- dalla sovraincisione di un timbro me- titudine al movimento primariamente nelli, letteralmente immerse nell’uni- zio che altera la relazione esterno/ mente modulate (non a vista) davanti tallico e crepitante, s’intensifica e si istintuale e al contempo analitica; e verso sonico di Gharib. interno. La straordinaria energia agli spettri luminosi, creando un di- distorce con l’avanzamento della figu- la musicista Leila Gharib, già voce e Nelle creazioni performative - mai istintuale delle sue figure è quella spositivo analogico di proiezione che ra, come guidata da un bussare osti- chitarra del gruppo post punk Bikini superiori ai 40 minuti - è in atto una dell’apparizione. La presenza corpo- regola i livelli di intensità attraverso nato e controllata da un basso conti- the cat. Dalla loro unione si definisce strategia di superamento della figura- rea si stratifica di forze invisibili che una logica degli elementi compositivi. nuo di fischi. L’immagine aliena elude una ricerca di radicalità e nettezza zione (e della rappresentazione). Le assumono la qualità dell’isolamento, Su questi detriti cromatici s’inquadra il centro spingendosi continuamente espressiva che pensa lo spazio sce- partiture ideate e incorporate da So- della deformazione, della dilatazione. una schizomorfia gestuale regolata verso un fuori della scena, fino alla nico come atto di continui fallimenti nia Brunelli sono costruzioni in cui si Si tratta di forze che agiscono su un (per atti mancati) su un loop sonico brusca caduta che cancella il volto (della referenza). Barokthegreat si fa dispiega al massimo grado un’intensi- corpo mai assoggettato a una tecni- che bagna, asciuga, gonfia e svuota con le gambe. carico di una originale composizione ficazione della presenza, che sembra ca, sebbene tecnicamente avvertito, l’ambiente attraverso un andamento Un figura sintetica e statica è, in- vece, Fidippide, performance breve pensata per Marathon of the Unex- sipari pected, sessione dedicata alle espe- rienze sperimentali del Festival di IS IT MY WORLD? MÀNTICA L’ACQUA IN TESTA Danza Contemporanea della Bienna- Con questa domanda Kinkaleri inaugura gli III edizione per Màntica. Il festival, ideato da Chiara Con un cartellone di 20 appuntamenti per oltre 70 le di Venezia 2010. Barokthegreat si appuntamenti ideati nell’ambito del progetto regionale Guidi, dedicato a voce, musica, teatro e cinema, artisti e curatori, Italia Creativa, in collaborazione ispira al leggendario corridore greco: DaTo/danza in Toscana, raccogliendo il percorso di torna a Cesena dal 16 al 28 novembre presso Teatro con l’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e lavora didascalicamente sulla logica Comandini, sede della Socìetas Raffaello Sanzio. motoria del maratoneta e lo fa rifug- quattro artisti della scena performativa nazionale. GAI, fa il punto sul biennio appena trascorso, e lo fa Un programma stratificato di eventi, laboratori e gendo l’illustrativo e ribattezzando le In due weekend di fine novembre, SpazioK di Prato dando vita, a Bari, a una tre giorni di eventi (dal 25 seminari ruota attorno al tema del Volto annunciato motivazioni del movimento per gene- accoglie il lavoro di Davide Savorani, Is it my world? al 28 novembre). Il Festival A.T.S. L’Acqua in Testa rare, ancora una volta, la presenza di dallo spettacolo di Romeo Castellucci, Sul concetto di diventa, infatti, il contenitore per realizzare una fitta - Yes, Hell!, una lunga installazione live che esplode volto nel Figlio di Dio, e dalle immagini dei videoartisti un corpo attraversato. programmazione di spettacoli, performance, reading, in una ritmica ripetizione coinvolgendo lo spazio di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi che, in dialogo proiezioni, e per costruire una serie di incontri con fruizione. Cristian Chironi con Poster presenta una con Enrico Ghezzi, presentano una selezione di [piersandra di matteo] i protagonisti che, nell’ultimo biennio, sono stati performance che lavora sulla relazione figura-sfondo, lavori. Al volto dedica il suo intervento sonoro Daniela riconosciuti come i migliori interpreti e ideatori di Barokthegreat con The Origin crea una figura anonima Cascella. Un’altra forma di ritratto è proposta dagli progetti artistici, nelle quindici sedi di Italia Creativa. in cui si stratificano immaginari plurimi, Dewey Dell con sloveni Via Negativa con lo spettacolo Invalid, mentre A.T.S. si configura anche come l’occasione per Cinquanta urlanti, quaranta ruggenti, sessanta stridenti sul filo del vedere, o dell’ascoltare attraverso la visione, vanno lette le presenze degli illustratori Stefano Ricci mettere in rete i giovani artisti italiani nelle diverse utilizza i nomi dei venti per farne principio di dinamiche e Anke Feuchtenberger, le proiezioni filmiche di discipline espressive. Merita una menzione speciale ritmiche. Nelle serate del 20 e del 26 novembre alle link Elephant di Alan Clarke e Decasia di Bill Morrison. la formazione ravennate Orthographe, presente con performance sono presenti anche le esibizioni live Molti sono gli incontri e i progetti laboratoriali, che Gorgone III. La nascita dell’ibrido, performance ideata www.barokthegreat.com di due artisti dell’improvvisazione sonora: Mula aka hanno per protagonisti Alexander Balanescu, Fabrizio da Alessandro Panzavolta, come terzo episodio di una myspace.com/barokthegreat Zona mc e WJM / JD Zazie. Incontri per moltiplicare le Borghesi, Igor Koshkendey, Marivaldo Paim. Molto serie di azioni sceniche che indagano il mondo delle facebook.com/barokthegreat occasioni di visioni del corpo vivente. altro ancora... abductions (rapimenti alieni). vimeo.com/barokthegreat www.kinkaleri.it www.raffaellosanzio.org www.acquaintesta.it www.dadaprod.net

66libri a cura di marco enrico giacomelli L’ALTRA faccia della CRITICA Correva l’anno 1969. Tra i fermenti più proficui di quella stagione di lotte e impegno, un posto di primo piano fu svolto dal femminismo, dalle questioni di genere. E in ambito artistico il capolavoro fu “Autoritratto” di Carla Lonzi. A distanza di 41 anni, l’editore milanese et al. lo ripropone. Eccone uno stralcio in anteprima...

parte di una maggioran- Magari senza esserne cosciente, il vezza non sta a loro preoccuparsi. za anch’essa estranea critico fa il gioco di una società che Ecco perché anche l’arte, come ogni all’arte, e che si avvale di tende a considerare l’arte come un altra espressione umana, diventa questo trait-d’union per accessorio, un problema secondario, accessibile solo in quanto oggetto trovare in qualche modo un pericolo da tramutare in diversivo, di valutazione. Tramite le Istituzioni un punto di contatto. Si un’incognita da tramutare in mito, Culturali essa non appare come una determina così un falso comunque un’attività da contenere. E responsabilità di realizzazione uma- modello nel considerare come contenere? Appunto, attraver- na: agli “altri” è riservato il compito l’opera d’arte: un model- so l’esercizio della critica, che opera di consumare l’arte, di identificarsi lo culturale. Il critico è sulla falsa dissociazione: creazione- come pubblico. In questo quadro la colui il quale ha accettato critica. professione critica manifesta tutta di misurare la creazione Questo libro non intende proporre un la sua funzionalità rispetto a un Si- con la cultura dando a feticismo dell’artista, ma richiamarlo stema. Ma perché non chiedersi se quest’ultima la prero- in un altro rapporto con la società, tale modo di far consumare l’arte è gativa dell’accettazione, negando il ruolo, e perciò il potere, compatibile col senso dell’arte, con del rifiuto, del significato del critico in quanto controllo repres- la sua vera ragion d’essere? Perché dell’opera d’arte. La no- sivo sull’arte e gli artisti, e soprattut- accontentarsi del ruolo di estraneità, stra società ha partorito to in quanto ideologia dell’arte e degli sia pur elevato a condizione stessa un’assurdità quando ha artisti in corso nella nostra società. del giudizio? reso istituzionale il mo- Ma come si potrebbe più distinguere I discorsi qui raccolti non sono sta- mento critico distinguen- il vero dal falso artista, se venisse a ti fatti con l’intenzione di dimostrare dolo da quello creativo mancare il critico, è l’interrogativo quanto sopra, ma per iniziarmi a e attribuendogli il pote- che nasce in questo caso. Tuttavia, un’attività e a un’umanità verso cui re cultu rale e pratico c’è da chiedersi, prima, perché que- mi sono sentita attratta, nello stesso sull’arte e sugli artisti. sta distinzione venga considerata tempo che trovavo ridicola la prete- Senza rendersi conto che così essenziale dalla società. Da dove sa affidatami dall’Università di fare il l’artista è naturalmente proviene il bisogno di una garanzia? Il critico di una umanità e di un’attività critico, implicitamente santo non è forse intuito per l’odore che non mi appartenevano. Cercare critico, proprio per la di santità che sprigiona? È possibile di appartenervi e vedere crollare il sua struttura creativa. ipotizzare un critico della santità? No- ruolo di critico, è stato tutt’uno. Cosa Certo non attraverso gli nostante l’intermediario delle Chiese, rimane, adesso che ho perso questo schemi mentali, culturali, il conteggio degli eletti esula dalle uti- ruolo all’interno dell’arte? Sono forse didascalici, professionali lità di questo mondo. La convinzione diventata artista? Posso rispondere: del critico. Però lo è, an- del religioso è che il fenomeno esista non sono più un’estranea. Se l’arte che, a livello di riflessione anche misconosciuto e che questo non è nelle mie risorse come crea- e non solo di operazione, non sia un elemento indifferente del zione, lo è come creatività, come sebbene non provi nes- suo valore. Perciò nessuno, sostan- coscienza dell’arte nella disposizione suno stimolo a rendere zialmente, rinuncia a essere santo: al bene.  socialmente efficace que- indipendentemente dalle religioni, sta sua capacità. Allora, la religiosità fa parte della struttura la consuetudine con gli dell’umanità.  In questi anni ho sentito crescere cui molte interviste non sono altro artisti, il parlare insieme, l’ascoltare Anche l’atteggiamento estetico, la mia perplessità sul ruolo critico, che giudizi in forma di dialogo, mi portano alla coscienza questo fatto: l’arte, fanno parte della struttura in cui avvertivo una codificazione di pare che da questi discorsi venga non c’è critico che possa interessare dell’umanità, ma questa convinzione estraneità al fatto artistico insieme fuori una constatazione: l’atto critico l’artista in merito, proprio, del lavo- non è un patrimonio di chi si occupa all’esercizio di un potere discrimi- completo e verificabile è quello che ro. Lo interesserà, naturalmente, d’arte: è un patrimonio riservato agli info nante sugli artisti. Anche se non è fa parte della creazione artistica. Chi moltissimo come situazione, analoga artisti. A differenza delle Chiese, le automatico che la tecnica della regi- è estraneo alla creazione artistica a quella di qualsiasi altra persona fac- Istituzioni Culturali si sono costituite Carla Lonzi - Autoritratto strazione, di per sé, basti a produrre può avere un ruolo critico socialmen- cia un’esperienza artistica. sul bisogno di offrire la quotazione et al., Milano 2010 una trasformazione nel critico, per te determinante solo in quanto fa [...] spirituale di un mondo della cui sal- www.etal-edizioni.it no dust no italian WARHOL HIROSHIGE POP OR POPULUS IL CONFINE EVANESCENTE DIZIONARIO DEI TERMINI ARTISTICI Un piccolo editore bolognese con Una semplice politica editoriale: Greenberg e Adorno, Hal Foster Uno di quei libri che in Italia Questo magazine ama lemmi le idee chiare. Che ragiona con ampia diffusione, prezzi bassi. e Aristotele. Son giusto quattro sporadicamente si scrivono e e lemmari. E non può dunque lucidità sulla crisi oramai fisiologica Ad esempio: come pubblicare le nomi per dis-orientare il lettore che ancor più di rado vedono passare sotto silenzio una dotta delle pubblicazioni accademiche e Cento famose vedute di Edo a che si appresti ad affrontare la la luce editoriale. Per molteplici panoramica che sviscera temi 29 euro e 99 centesimi. E mica questione proposta dalla studiosa e sconsolanti ragioni: scarsità e nodi dell’arte attraverso lo dei finanziamenti all’università. E in brossura, ma con una bella tedesca. Quale? La differenza d’idee, mancanza di luoghi di strumento dizionario. E chi altri trova pure il tempo per selezionare rilegatura e una carta setosa che fra cultura “alta” e “bassa”, pop e discussione, oggettiva rarefazione poteva imbarcarsi in un’impresa titoli attinenti il mondo dell’arte. Ad sa tanto di Giappone e mondo popolare. E, en passant, Beuys e dei lettori volontari. Ci voleva il del genere se non il tentacolare esempio, una gustosa biografia fluttuante. Lo spiegassero a certi la ciarlataneria. Attualissimo, non Maxxi, insomma, per ragionare su Flaminio Gualdoni? Chi altri può del re della Pop Art. nostri compatrioti... c’è che dire. Arte italiana 1960-2000. accostare ‘medioevo’ e ‘mercato’? Odoya - 416 pp. - euro 20 Taschen - 272 pp. - euro 29,99 Sternberg - testi ing. - 192 pp. Electa - 420 pp. - euro 40 Skira - 240 pp. - euro 34 www.odoya.it www.taschen.com euro 19 - www.sternberg-press.com www.electaweb.com www.skira.net libri 67 a cura di marco enrico giacomelli Si fa presto a dire arte

Due questioni rendono stimolante lo studio libro non è una sorta di introduzione for dum- tale coinvolgente panoramica, può suscitare dell’arte e della sua storia. La prima è preli- mies, ma la lettura risulta comunque agile e i alcune perplessità. Shiner plaude a un supera- minare ed è ciò su cui si basa l’estetica. La concetti sono analizzati e ripresi con pazienza. mento del “moderno sistema dell’arte”, quello domanda è tanto semplice che la risposta di- Il problema-chiave è illustrato nelle primissime basati sulle “belle arti”. In quale direzione? Ver- viene eccezionalmente complicata: cos’è l’arte? pagine con un aneddoto. Prima visita a Chicago so un’inclusione più ampia e flessibile, in un “ter- La seconda questione pare collocarsi a valle e dell’autore adolescente: è la fascinazione per i zo sistema”, di tutti quegli ambiti tangenti ma concerne il concetto contestuale di arte; una manufatti conservati al Field Museum of Natu- esclusi de jure dal sistema moderno. Di cosa si questione che ha sviscerato Arnold Hauser in ral History, con “vasi e arnesi, scudi e lance, parla? Del design, ad esempio. Ma è sufficien- Storia sociale dell’arte del 1971, ma che può troni e scettri, alcuni spaventosi simulacri, mol- te guardarsi intorno per capire che tale terzo esser affrontata anche da un punto di visto sto- te maschere e numerosi abiti”. Seconda visita a sistema è già nato e pure cresciuto, se - ed è rico, di storia delle idee, delle tecniche ecc. In Chicago, qualche anno dopo: “Scoprii che alcu- un caso fra innumerevoli - Alessandro Mendini realtà, le due questioni non si pongono a un ne delle sculture e delle maschere (non gli abiti) espone e dialoga con Fortunato Depero nella capo e all’altro del problema-arte, ma devono avevano miracolosamente percorso il tratto di casa-museo di quest’ultimo a Rovereto. continuamente interrogare l’arte, se stesse e strada dal Field Museum all’Art Institute”. Insomma, la pratica ha ancora una volta pri- l’un l’altra. Solo così si può evitare di restare Perché è accaduto? Secondo quali criteri? L’in- meggiato sulla teoria. Anche sulla teoria stessa imbrigliati nei labirinti dell’estetica, della storia dagine è assai ricca poiché estesa nel tempo e del primato della pratica. dell’arte, della sociologia. nello spazio, e inoltre non si limita alle arti visive Vale la pena di citare una delle prime frasi del (operazione che sarebbe stata contraddittoria, [m.e.g.] libro, con la quale Larry Shiner mostra senza se pensiamo che quello di ‘arte’ è un concetto alcuna sovrastruttura quell’approccio pragma- recente - Shiner ne individua la nascita nel XVIII tico tanto apprezzato nella saggistica anglosas- secolo - e occidentale, strettamente legato allo Larry Shiner - L’invenzione dell’arte sone: “Mi è capitato più volte di voler consigliare sviluppo di uno specifico mercato rivolto alla na- Einaudi, Torino 2010 a studenti e amici la lettura di una breve storia scente borghesia), ma spazia da Shakespeare Pagg. 468, 32 euro dell’idea di arte, senza trovare ciò che cercavo; a Pierre Boulez. ISBN 9788806201081 ho quindi deciso di scriverla”. Ciò dichiarato, il Quanto alla tesi finale del libro, che giunge dopo www.einaudi.it Fateci studiare! È un economista che insegna alla George Ma- se di quanto costa”. to è quello “simbolico” del prestigio, che si può son University e scrive sul New York Times. Giungiamo così all’argomento dello sviluppo sintetizzare nell’affermazione: “Un governo che E tiene un blog, Marginal Revolution, che ha economico: l’arte genera economia e dunque supporta le arti è considerato più bello e pre- come mission di indicare “small steps toward a contribuisce al “general social welfare”, poiché stigioso”. much better world”. Con questo piglio “migliori- - ma il discorso vale per ogni ambito, non solo Date queste premesse, ed effettuata un’at- sta”, Tyler Cowen analizza il mondo dell’arte e, culturale - la produzione di idee nuove e varie tenta analisi dei variegati fondi che il governo in particolare, The Creative Success of Ameri- contribuisce alla crescita economica. E tuttavia, statunitense elargisce all’arte, Cowen giunge a can Arts Funding, come sottotitola il suo Good questo argomento non si traduce immediata- conclusioni che forse non piaceranno a molti & Plenty. mente in uno a favore dei sussidi diretti all’arte: addetti ai lavori, ma che hanno la statura per Cowen si immagina nelle vesti di un consigliere in primo luogo, perché la capacità dell’arte di esser prese almeno in considerazione. In buona presidenziale che prende le mosse da alcuni generare economia implica che l’arte stessa sostanza, “la miglior politica artistica stimola la dati di fatto: “Il modello americano incoraggia potrebbe farlo anche senza aiuti di Stato; in scoperta creativa in maniera più generale. Ciò la creatività artistica, mantiene al livello minimo secondo luogo - ma qui pare l’argomento del implica un’economia forte, numerose e diver- la politicizzazione dell’arte e lega economia ed paiolo bucato esposto da Freud -, se l’arte abbi- sificate fonti di finanziamento decentralizzato estetica in una relazione simbiotica”. sogna di aiuti, difficilmente potrà generare una per l’impresa creativa e politiche sensibili nei I problemi da affrontare però sono parecchi. notevole crescita economica. Insomma, le ar- confronti della scienza, della tecnologia e dell’e- Innanzitutto quello della commensurabilità. gomentazioni utilizzate per sostenere i sussidi ducazione”. In altre parole, lo Stato come “an Ossia, con quali criteri supportare l’arte, vi- non tiene conto del fatto che si sarebbero potu- enable, not a doer”. In Italia prosaicamente di- sto che “la maggior parte dei progetti artistici ti spendere quegli stessi denari in altre attività, remmo: fateci studiare, dateci gli strumenti; poi sono fallimenti commerciali ed estetici”? Quello e non è detto che le conseguenze sarebbero ci pensiamo noi. meramente economico, ossia la disponibilità state di minor impatto, almeno a livello econo- dell’individuo di pagare, è sì uno standard valu- mico. [m.e.g.] tabile, ma si scontra con un approccio più con- Vi sono però altri due argomenti che l’autore trattualista, che esamina la questione a livello ritiene più rilevanti a favore dell’impegno stata- più “alto”, andando a guardare non il singolo le nei confronti dell’arte. La decentralizzazione, ma le categorie sociali. E le cose si complicano, poiché la creatività si nutre di differenti visioni Tyler Cowen - Good & Plenty poiché la valutabilità perde in chiarezza. Inoltre, e, poiché molte di esse sono destinate all’in- Princeton U.P., Princeton (NJ) 2010 vanno prese in considerazione le “positive exter- successo, conviene puntare su una pluralità di Pagg. 198, 21,95 USD nalities” a più ampio spettro: “Un sussidio, se opzioni (lo stesso discorso vale, ad esempio, ISBN 9780691146263 applicato correttamente, può creare più risor- per la ricerca scientifica). Il secondo argomen- press.princeton.edu Le storie dell’arte

Raccoglie un ciclo di incontri che si sono tenuti chiama il tema affrontato pure dal Larry Shiner Abramovic, Mona Hatoum, Ingrid Mwangi - alla Facoltà di Design e Arti dell’Università di de L’invenzione dell’arte, libro recensito su que- autrice dell’opera in copertina -, Magali Cloud, Bolzano questo denso volume curato da Ema- sta stessa pagina. Poiché qui si evidenzia, ov- Maud Sulter, Tajal Shah) e dall’arabista Cri- nuela De Cecco, professore associato di Storia viamente da molteplici punti di vista, il fatto che stina Rovere (I gesti dell’alfabeto. Artiste ara- dell’arte contemporanea presso il medesimo “‘la’ storia dell’arte che conosciamo attraverso i be contemporanee dalla tradizione al design). ateneo. manuali e le collezioni dei musei di arte moder- Sul fronte della storiografia e della meta-storia Un volume che reca un titolo per certi versi na e contemporanea dell’Europa e degli Stati dell’arte lavorano Carla Subrizi, focalizzando la fuorviante: Arte-mondo non è infatti un richia- Uniti, sia ‘una’ storia dell’arte, espressione di un sua attenzione sul concetto di archivio e, tem- mo a quel fare mondi di birnbaumiana me- racconto tutt’altro che neutro e idealizzato, non poralmente, sulla seconda metà del Novecento, moria, bensì un riferimento al Tutto-mondo di oggettivo”, come scrive ancora Emanuela De nonché Paola Nicolin, più concentrata però sul- Édouard Glissant, lo scrittore antillese chiama- Cecco nella sua programmatica Introduzione. la storia delle esposizioni. to in causa anche da Nicolas Bourriaud nel suo Così si inizia dal saggio di Roberto Pinto, che Impossibile è qui rammentare tutti i contributi, ultimo libro, Il radicante (in uscita per i tipi della - ancora una volta si veda la recensione al vo- dagli anni ’70 di Luigi Fassi al Douglas Gordon stessa Postmedia nella traduzione di chi scrive, lume di Shiner - focalizza la sua attenzione su di Marco Senaldi, sino agli interventi di artisti e le cui tematiche risuonano particolarmente Primitivismo e ibridazione, sulle Demoiselles di come Flavio Favelli e Cesare Viel. Sintomo nell’intervento dell’antropologo Ivan Bargna). Picasso e il Self Portrait di Jimmie Durham, della ricchezza di un libro e dei suoi punti di Dunque, diremmo l’opposto - se non fosse che nonché su mostre come Magiciens de la Terre. vista. Come da programma. la creolizzazione propugnata da Glissant non Per comprendere come il colonialismo abbia prevede opposizioni, in ciò rischiando il periglio- assunto - e stia assumendo - volti sempre nuo- [m.e.g.] so avvicinamento al suo alter ego, al suo Hyde, vi, sino all’esempio del metaforico Avatar. la sistematicità à la Hegel -, un “mondo come Anche della diversificazione delle discipline si totalità, dove le differenze sono accettate e con- nutre Arte-mondo, e allora la prospettiva di “ge- Emanuela De Cecco (a cura di) - Arte-mondo divise, in cui l’incontro con l’altro non implica nere” viene analizzata dalla sociologa Maria An- Postmedia, Milano 2010 la riduzione alla trasparenza”, come rammenta tonietta Trasforini (Lontane da dove. Artiste fra Pagg. 208, 19 euro De Cecco citando Glissant. centri e periferie nei mondi dell’arte, che dedica ISBN 9788874900527 Un volume che, nella sua traccia orientante, ri- particolare attenzione a Maja Bajevic, Marina www.postmediabooks.it 68pre[ss]view a cura di marco enrico giacomelli L’Alfabeto di alfabeta2

L’avevamo annunciato su questa pagina, e a luglio è ufficialmente nata “alfabeta2”, continuazione ed evoluzione naturale della prima, storica rivista. I protagonisti di quella stagione decidono di riprovarci, coadiuvati da giovani autori agguerriti. Ne abbiamo parlato con uno dei maggiori ispiratori di “alfabeta”, 1 e 2, oltre che poeta e attento osservatore della realtà: Nanni Balestrini...

Gli ‘80 sono sta- della cultura media(tica) italiana. zione del ruolo dell’intellettuale, e ti anni di riflusso Che idea ti sei fatto in merito? secondo quali modalità? dopo l’esplosio- È un segno positivo che ci sia ancora Certamente non si tratta di restau- ne del decennio qualche reazione a idee che cerca- rare una figura anacronistica, di cui precedente, e la no di scuotere un Paese collassato. l’avvento della cultura di massa ha funzione del primo Segno anche che le idee ancora na- messo in crisi il ruolo elitario. Il la- alfabeta è stata scono e operano. Ma la cosa fonda- voro intellettuale oggi si è esteso a quella di arginare mentale è che il dibattito si apra e categorie, ampiamente sfruttate, culturalmente la investa le nuove generazioni, quelle a sempre più impiegate nella produ- deriva emergen- rischio di perdere ogni futuro, e che zione di beni materiali, ma che non ziale con i suoi siano loro a condurre in prima perso- incidono se non marginalmente sul effetti perversi na questa battaglia. tessuto sociale. Si tratta di riannoda- sulle libertà civili re i fili del discorso della cultura con nel ritorno all’ordi- Il primo numero era dedicato quello della politica, in una situazione  Com’è nata l’idea di alfabeta2? pratico e immediato per intervenire ne. Oggi l’emergenza richiede invece alla figura dell’intellettuale oggi, in cui quest’ultima è degenerata nella Ci puoi dire quali esigenze hanno collettivamente in una situazione così un intervento diretto degli intellettuali mentre il secondo presenta un squallida rappresentazione di interes- indirizzato sin dai primi passi l’evo- compromessa. nelle vicende del Paese, una visione articolato dossier sulla condizione si privati e di casta.  luzione di questo progetto? politica che investa un presente in dei lavoratori della conoscenza. È L’idea è nata dalla constatazione di L’Italia del 2010, in cui compa- decomposizione con nuove idee e chiaro che alfabeta2 dedica gran- [a cura di christian caliandro] un’emergenza che da tempo trascina re alfabeta2, è molto diversa da nuove forme. de attenzione allo stato presente l’Italia in un profondo degrado socia- quella in cui veniva pubblicata la della cultura, interpretato come le, politico, morale. E dunque cultu- prima serie della rivista (1979- Il sito di alfabeta2 riporta in una una chiave di lettura per compren- rale, di fronte a cui gli intellettuali, 1988), ma al tempo stesso - come sezione apposita una gustosa dere la società attuale. Quali sono cioè quanti operano nel campo della sottolineava giustamente il primo rassegna stampa con le reazioni le strade che intravedi per resti- cultura, non possono continuare a editoriale - ne è figlia e diretta al primo numero, che ha effetti- tuire centralità a un territorio che restare inattivi. Strumento tradizio- conseguenza. Come dovrebbe agi- vamente scatenato polemiche e è divenuto piuttosto marginale, link nale del dibattito di idee, la rivista ri- re alfabeta2 in questo contesto discussioni piuttosto accese nel soprattutto nel nostro Paese? È mane forse ancora oggi il mezzo più mutato? panorama generalmente asfittico possibile secondo te una ricostru- www.alfabeta2.it rotocalco CHI CERCA TROVA (QUASI) NULLA A CASO IN VIAGGIO COVER STORY LA VERTIGINE DELLA LISTA Checché ne dica l’anonimo col- La Civica di Modena non si ferma. Giunto al quinto anno di vita, il Non ce ne vorrà Stefano Salis se Sull’onda del furto, ci appropriamo lettivo che confeziona - e il termi- E non si fa mancare nemmeno un quadrimestrale di Glasgow MAP gli scippiamo il titolo della sua ru- anche del titolo d’un libro di Um- ne non è casuale - Spiccioli, non house organ, anzi una vera e pro- - Journeys in Contemporary Art si brica sul Domenicale de Il Sole 24 berto Eco. Perché a un certo qual si tratta della “sola rivista d’arte Ore. Perché TAR è innanzitutto disorientamento induce l’iniziativa pria rivista. civico 103 per ora è al rifà il trucco grazie allo studio ber- contemporanea che è essa stessa degna di nota per le sue coperti- editoriale di Beppe Finessi. Tutto #0 - Governare il Caso il tema, con lin-londinese HIT. Sul #23 si trova anche opera d’arte”. Però certo è ne, straordinarie. Dalla doppia di è progetto, sottotitolo della nuova l’immenso Cage in copertina - ma un articolo dell’ennesimo cervello l’unica scritta “unicamente sul bor- Cattelan (qui il retro) a quella de- avventura promossa da Foscari- do”. Per ora in versione borsetta, promette assai bene. E si può pure in fuga, Francesco Gagliardi. E, dicata a un’anatomica Kate Moss, ni, evidenzia l’ampio abbraccio di biscotti argento e carta igienica a scaricare dal sito del museo, oltre che stranezza!, pure un’intervista sino a un Benicio Del Toro targato contenuti che avranno le uscite di bomba. che da quello dello Studio Pesci. realizzata dall’immancabile Obrist. Schnabel. Inventario. www.acronimo.org www.comune.modena.it/galleria, www.mapmagazine.co.uk www.tar-art.com www.corraini.it design 69 a cura di valia barriello La questione del restauro

Exibart si è addentrata tra le segrete della Triennale di Milano per scoprire un laboratorio che non “cura” le opere d’arte ma gli oggetti di design. Con l’aiuto della direttrice del Triennale Design Museum e dei suoi collaboratori, iniziamo a parlare di una disciplina neonata. E proprio per questo di grande interesse...

 L’essenziale è invisibile agli occhi. Potrebbe essere questo il corretto sottotitolo da affibbiare alla nuova deriva che ha imboccato l’arte del restauro, occupandosi di design. E le ragioni sono molteplici. In Italia, pur essendo specialisti di restauro sia che si tratti di manu- fatti storici, sia di architetture, sia di vere e proprie opere d’arte, non abbiamo quasi mai sentito associare il restauro al design. Eppure, sempre più spesso, si scoprono interazioni, assonanze e commistioni tra le due discipline, e si notano oggetti che oscillano tra l’arte e il design. E ancor con maggiore frequenza il prodotto industriale è riconosciuto con il nome I problemi tecnici sono spesso legati ad una del suo ideatore piuttosto che con il proprio. Allora perché non restaura- gamma diversificata di materiali, molti dei re un oggetto che ha fin troppe so- miglianze con un’opera d’arte, quindi quali innovativi e di cui non si conosce il meritevole della stessa tutela? Questo deve essersi chiesta Silvana degrado nel tempo Annichiarico, direttrice del Triennale Design Museum, quando, ormai tre anni or sono, ha ideato il primo mu- seo di design. Infatti, parallelamente il design contemporaneo: “Quando pone anche di prevenirlo, proprio rosa e diversificata di materiali da torio avviene in stretto contatto con a quella che ormai è un’istituzione mi- ho iniziato a immaginare un museo come si fa con il restauro delle opere restaurare, molti dei quali innovativi i Paesi Nordici, i più all’avanguardia lanese, è nato anche un essenziale che ospitasse oggetti non volevo che d’arte. Ma se l’arte del restauro clas- e di cui non si conosce il degrado nel settore. laboratorio di restauro a servizio del fosse una semplice vetrina ma che sica vanta una storia secolare, quella nel tempo. È proprio da ciò che il la- Nel laboratorio viene effettuata una museo. Pensato fin dal principio uni- avesse un’anima”. del restauro dell’oggetto è neonata, boratorio trae il suo punto di forza prima diagnosi delle condizioni di tamente al progetto museale, spiega Quest’anima è riuscita a trovare una incontra quindi delle difficoltà tecni- e diventa anche centro di ricerca. degrado dell’oggetto e successiva- Silvana Annichiarico, è un vero e pro- sua collocazione proprio in un labo- che e deontologiche. Barbara Ferriani, restauratrice e mente, dopo i vari consulti e scelte prio centro di ricerca e sperimenta- ratorio che non si limita a curare il I problemi tecnici sono spesso legati responsabile del progetto, spiega su come intervenire, viene contatta- zione su come si debba restaurare degrado di un manufatto, ma si pro- alla presenza di una gamma nume- che il lavoro che si svolge in labora- ta la figura professionale più adatta per trattare quel particolare materia- le. Cercando di risolvere gli ostacoli compassi tecnici si deve parallelamente consi- derare la questione etica di “come” IL DESIGN VA AL MERCATO EDIZIONI D’ARTE NECESSARIA QUANDO IL DIFETTO È UN PLUSVALORE intervenire sull’oggetto da restaurare A Torino il 5, 6 e 7 novembre non sono soltanto i Arte e design si fondono nuovamente in un pro- È nata quest’anno, grazie a nove graphic desi- e che aspetto dare a un oggetto re- giorni in cui seguire Artissima ma, per gli appas- getto sociale. Il risultato sono delle edizioni o, gner, l’Officina Tipografica Novepunti, a Cesano staurato. Come per le opere d’arte, Boscone alle porte di Milano. L’officina, oltre a ogni oggetto fa storia a sé, spiega sionati di design, anche i giorni in cui andare al meglio, delle produzioni di arte necessaria. Pro- essere un’associazione culturale, è un vero e Ferriani, ma se un’opera è conte- mercato. Per la prima volta, infatti, gli oggetti di duzioni d’arte perché il risultato tangibile sono il- proprio laboratorio artigianale che usa i meto- stualizzata in un determinato periodo design non saranno esposti dentro inaccessibili lustrazioni grafiche e pittoriche successivamen- di di stampa tradizionali con i caratteri mobili in storico, l’oggetto di design spesso è teche museali o su scaffali di costosi shop, ma te riprodotte su oggetti. Arte necessaria perché legno. “Consideriamo anche il libro come un og- ancora attuale. in un vero e proprio marketplace lungo le strade per gli artisti, definiti outsider, che frequentano getto di design”, spiega Fabrizio Radaelli, uno L’obiettivo del laboratorio del Trien- della città. Il design scende in piazza e con esso centri di attività, la produzione creativa diventa dei soci fondatori. Officina Nove Punti s’impe- nale design Museum è di fermare il i singoli creatori, i designer che esporranno e basilare. Ecco che l’arte è necessaria per per- gna a riportare alla luce il valore della stampa processo di degrado del materiale, ma di non occultare i segni del tem- venderanno i loro pezzi autoprodotti. Operae, corsi di guarigione che seguono la creatività e il artigianale che produce copie uniche, con pic- coli difetti, che conferiscono un valore aggiunto, po che, per un oggetto, conferiscono nome indovinato del coraggioso progetto, vuo- design è utile perché diventa supporto per que- per evitare che accada quel che recita nel mani- un valore aggiunto. “Vogliamo che il le sensibilizzare e promuovere così il design ste forme di espressione. Entrambe le discipline festo con cui ha partecipato alla design week di volto degli oggetti ci parli”, sottolinea dell’artigianato e non solo. E per la prima volta, diffondono visioni laterali e spontanee di un’arte Budapest: “Sopra la stampa l’Italia campa, sotto Annichiarico nell’illustrare l’intervento perché no?, si potrà anche trattare sul prezzo. che non riesce a essere imprigionata. l’Italia la stampa crepa”. su una vecchia Vespa restaurata ma www.operae.biz www.artb.it www.novepunti.org con le rughe ben in evidenza.  70où ecco una selezione di point dove trovare free Exibart.onpaper (se siete così tirchi da non abbonarvi o andare in edicola)

Alessandria Firenze GALLERIA LIA RUMMA - Via Stilicone 19 Palermo GALLERIA MASSIMO DE CARLO - Via Giovanni Ventura 5 ZOGRA - Corso Roma 123 BASE - PROGETTI PER L’ARTE - Via di San Niccolò 18r FRANCESCO PANTALEONE ARTECONTEMPORANEA GALLERIA MILANO - Via Manin 13 CASA DELLA CREATIVITÀ - Vicolo di Santa Maria Maggiore 1 Piazzetta Garraffello 25 GALLERIA MONICA DE CARDENAS - Via Francesco Viganò 4 (Vi) CIVICO69 - Via Ghibellina 69 GALLERIA DELL’ARCO - Via Siracusa 9 Altavilla Vicentina galleria nicoletta rusconi - Corso Venezia 22 CUCULIA - Via dei Serragli 1r / 3r LIBRERIA BROADWAY - Via Rosolino Pilo 18 GALLERIA ATLANTICA - Vi a Piave 35 GALLERIA NINA LUMER - Via Carlo Botta 8 FOR GALLERY - Via dei Fossi 45r LIBRERIA KURSAAL KAHLESA - Foro Umberto I 21 GALLERIA PACK - Foro Buonaparte 60 FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA - Via Val di Marina 15 LIBRERIA MODUSVIVENDI - Via Quintino Sella 79 GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA - Via Antonio Bazzini 17 Ascoli Piceno GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI - Via del Sole 15r RISO - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA GALLERIA PIANISSIMO - Via Giovanni Ventura 5 LIBRERIA RINASCITA - Piazza Roma 7 GALLERIA IL PONTE - Via di Mezzo 42b GALLERIA RAFFAELLA CORTESE - Via Alessandro Stradella 7 GALLERIA POGGIALI E FORCONI - Via della Scala 35a GALLERIA RICCARDO CRESPI - Via Mellerio 1 Parma Asti GRAN CAFFè GIUBBE ROSSE - Piazza della Repubblica 13 GALLERIA RUBIN - Via Bonvesin de La Riva 5 GRAPEFRUIT - Piazzale San Lorenzo 3 EX3 - Viale Giannotti 81 LIBRERIA FIACCADORI - Strada Duomo 8a FONDO GIOV-ANNA PIRAS - Via Brofferio 80 GALLERIA SUZY SHAMMAH - Via San Fermo LIBERA ACCADEMIA - Piazza di Badia a Ripoli 1a GALLERIA WABI - Via Garigliano 3 PALAZZO DEL GOVERNATORE - Piazza Giuseppe Garibaldi LIBRERIA BRAC - Via dei Vagellai 18r HANGAR BICOCCA - Viale Sarca 336 Bari LIBRERIA CAFFè LA CITé - Borgo San Frediano 20r HOME-MADE - Via Tortona 12 peccioli (pi) TAVLI BOOK BAR / ART CAFE’ - Strada Angiola 23 LIBRERIA DEL PORCELLINO - Piazza del Mercato Nuovo 1 HOTEL STRAF - Via San Raffaele 3 FONDAZIONE PECCIOLI PER L’ARTE - Piazza del Popolo 10 MUSEO MARINI - Piazza di San Pancrazio IERIMONTI GALLERY - Via Gustavo Modena 15 IMPRONTE - Via Montevideo 11 Benevento SAN GALLO ART STATION - Via Fra’ Giovanni Angelico 5r Perugia ISTITUTO MARANGONI - Via Pietro Verri 4 PESCATORE SAS - Via San Pasquale 36 SANTO FICARA - Via Ghibellina 164r ARMORY ARTE - Via Guglielmo Calderini 9 IULM - Via Carlo Bo 4 SOCIETà DELLE BELLE ARTI - Via Santa Margherita 1 JEROME ZODO CONTEMPORARY - Via Lambro 7 SOCIÉTÉ ANONYME - Via Giovan Battista Niccolini 3f Pesaro Bergamo LE BICICLETTE - Via Giovanni Battista Torti STROZZINA - Piazza degli Strozzi 1 CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA - Via Cavour 5 ARS ARTE + LIBRI - Via Pignolo 116 LE CASE D’ARTE - Via Circo 1 TEATRO DEL SALE - Via de’ Macci 111r libreria DERBYLIUS - Via Pietro Custodi 16 GAMEC - Via San Tomaso 52 VILLA ROMANA - Via Senese 68 LIBRERIA ELECTA KOENIG - Via Dogana 2 Pescara LOG - Via San Bernardino 15 LIBRERIA HOEPLI - SECONDOPIANO - Via Ulrico Hoepli 5 ECOTECA - Via Giovanni Caboto 19 Foggia LIBRERIA SKIRA TRIENNALE - Viale Alemagna 6 GALLERIA CESARE MANZO - Via Umbria 48 Biella LIBRERIA UBIK - Piazza Giordano 74 LIBRERIA UTOPIA - Via della Moscova 52 RIZZIERO ARTE - Viale Regina Margherita 44 CITTADELLARTE GLOCAL RESTAURANT - Via Serralunga 27 LIFE GATE CAFFè - Via Commenda 43 Foligno (Pg) LORENZeLLI ARTE - Corso Buenos Aires 2 Pisa CIAC - Via del Campanile 13 MALO - Via della Spiga 7 PALAZZO BLU - Via Pietro Toselli 29 Bologna MARCOROSSI ARTE CONTEMPORANEA - Corso Venezia 29 ART TO DESIGN - Via Porta Nova 12 Gallarate (VA) MI CAMERA - Via Medardo Rosso 19 Pistoia MILANOLIBRI - Via Giuseppe Verdi 2 BETTY & BOOKS - Via Rialto 23a Civica galleria d’arte moderna - Viale Milano 21 CENTRO CULTURALE IL FUNARO - Via del Funaro 16/18 MIMMO SCOGNAMIGLIO - Corso di Porta Nuova 46b BRAVO CAFFè - Via Mascarella 1 MAGA - Via Egidio De Magri 1 PALAZZO FABRONI - Via Sant’Andrea 18 MOM - Viale Monte Nero 51 CAMERA CON VISTA - Via Santo Stefano 14/2a SPAZIOA CONTEMPORANEARTE - Via Amati 13 N.O. GALLERY - Via Matteo Bandello 18 CAR PROJECTS - Viale Pietro Pietramellara 4/4 Genova NABA - NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via Darwin 20 GALLERIA GUIDI & SCHOEN - Vico della Casana 31r Poirino (to) CONTEMPORARY CONCEPT - Via San Giorgio 3 NOWHERE GALLERY - Via della Moscova 15 MENTELOCALE - Piazza Giacomo Matteotti 5 FONDAZIONE SPINOLA BANNA PER L’ARTE - Viale Banna FABIO TIBONI ARTE CONTEMPORANEA - Via del Porto 50 O’ARTOTECA - Via Pastrengo 12 PINKSUMMER - Piazza Giacomo Matteotti 9 OPEN CARE - FRIGORIFERI MILANESI - Via Piranesi 10 GALLERIA FORNI - Via Farini 26 VILLA CROCE - Via Ruffini 3 PAC - PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA Pordenone GALLERIA MARABINI - Vicolo della Neve 5 ZONAFRANCA - Via Xxv aprile 16 Via Palestro 14 CAFFè LETTERARIO AL CONVENTO - Piazza della Motta 2 LIBRERIA IL LEONARDO - Via Guerrazzi 20 PALAZZO DELLE STELLINE - Corso Magenta 61 LIBRERIA MODO INFOSHOP - Via Mascarella 24b LA SPEZIA PALAZZO REALE - Piazza del Duomo 12i Prato L’INDE LE PALAIS - Via de’ Musei 6 CAMEC - Piazza Cesare Battisti 1 PAPER & PEOPLE - Via Friuli 32 CENTRO PECCI - Viale della Repubblica 277 PEEP HOLE - Via Panfilo Castaldi 33 MAMBO - Via Minzoni 4 LIBRERIA IL CONTRAPPUNTO - Via Galileo Galilei 17 PALAZZINA DELLE ARTI - Via del Prione 236 PINACOTECA DI BRERA BOOKSHOP - Via Brera 28 Reggio Emilia NEON>CAMPO BASE - Via Zanardi 2/5 PRIMO MARELLA GALLERY - Via Valtellina COLLEZIONE MARAMOTTI - MAX MARA - Via Fratelli Cervi 66 OTTO GALLERY - Via D’Azeglio 55 PROJECT B CONTEMPORARY ART - Via Borgonuovo 3 Lecce LIBRERIA ALL’ARCO - Via Emilia a Santo Stefano 3d PROMETEOGALLERY - Via Giovanni Ventura 3 PRIMOPIANO - Viale Guglielmo Marconi 4 LIBRERIA LA COMPAGNIA - Via Panciroli 1a Bolzano PURPLE - Corso Porta Ticinese 22 REFEEL - Viale Sabotino 20 ANTONELLA CATTANI - Rosengartenstrasse 1a Livorno Rivoli (to) REVEL - SCALO D’ISOLA - Via Thaon di Revel Genova 3 AR/GE KUNST GALLERIA MUSEO - Via Museo 29 FACTORY DESIGN - Via Michon 24 CASTELLO DI RIVOLI BOOKSHOP - Piazza Mafalda di Savoia RIVA RENO GELATO - Viale Col di Lana 8 CENTRO CULTURALE TREVI - Via Cappuccini 28 SOTTOCORNONOVE STUDIOGALLERIA - Via Sottocorno 9 LIBRERIA GOETHE 2 - Via Cappuccini 26a Lucca SPACCIO DI CHARTA - Via della Moscova 27 Roma LU.C.C.A. - Via della Fratta 36 6° SENSO ART GALLERY - Via dei Maroniti 13/15 MUSEION - Via Dante 6 SPAZIO CRAPAPELADA - Via Savona 12 SPAZIO ROSSANA ORLANDI - Via Matteo Bandello 14 ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via di Ripetta 222 Mantova STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO - Via Stoppani 15 ACCADEMIA DI FRANCIA - Viale Trinità dei Monti 1 Brescia CENTRO BOMA - BORSA - Piazza Vilfredo Pareto 1/2 STUDIO GUENZANI - Via Bartolomeo Eustachi 10 AMERICAN ACADEMY - Via Angelo Masina 5 A PALAZZO GALLERY - Piazza Tebaldo Brusato 35 TAD - Via Statuto 12 Assaggi d’Autore - Via dei Lucchesi 28 FABIO PARIS ART GALLERY - Via Alessandro Monti 13 Matera THE FLAT - MASSIMO CARASI - Via Frisi 3 B>GALLERY - Piazza di Santa Cecilia 16 GALLERIA MASSIMO MININI - Via Luigi Apollonio 68 LIBRERIA PALAZZO LANFRANCHI - Via Ridola Domenico 47 VECCHIATO ART GALLERIES - Via Santa Marta 3 BAR A BOOK - Via dei Piceni 23 VIAFARINI - DOCVA - Via Procaccini 4 BECOOL - Via del Leone 10/11 VISIONNAIRE DESIGN GALLERY - Piazza Cavour 3 Merano BRANCOLINIGRIMALDI - Via dei Tre Orologi 6a Cagliari WOK - Viale Col di Lana 5a KUNSTMERANOARTE - Via Portici 163 CAFFÈ FANDANGO - Piazza di Pietra 32 EXMà - Via San Lucifero 71 ZERO... - Via Tadino 20 CAFFÈ LETTERARIO - Via Ostiense 83 ZONCA & ZONCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Ciovasso 4 Mestre CAFFÈ UNIVERSALE - ACANTO - Via delle Coppelle 16a Camogli (Ge) GALLERIA CONTEMPORANEO - Piazzetta Olivotti 2 Modena CAOS - Via della Conciliazione 24 FONDAZIONE REMOTTI - Via XX Settembre 1 CASA DEL JAZZ - Viale di Porta Ardeatina 55 CAFè LIVRE - Via Emilia Centro 103 Milano GALLERIA CIVICA DI MODENA - Corso Canalgrande 103 CHANGING ROLE - ROME - Vicolo del Bollo 13 Campobasso ACCADEMIA DI BRERA - BRERA 2 - Viale Marche 71 EMILIO MAZZOLI - Via Nazario Sauro 62 CHIOSTRO DEL BRAMANTE - CAFFE - Arco della Pace GALLERIA LIMITI INCHIUSI - Via Muricchio 1 ANTONIO COLOMBO - Via Solferino 44 CIRCUS - Via della Vetrina 15 ARMANI - Via Manzoni 31 Montecatini Terme (Pt) CONTER - Piazza di San Giovanni in Laterano 64 ARTBOOKBOVISA - Via Lambruschini 31 BK1CONCEPTSPACE - Via della Nievoletta 20 CONTESTA ROCK HAIR - Via degli Zingari 9 Capannori (Lu) ARTE STUDIO INVERNIZZI - Via Domenico Scarlatti 12 DEGLI EFFETTI - Piazza Capranica 79 TENUTA DELLO SCOMPIGLIO - Via di Vorno 67 BAR MONO - Via Lecco 6 Napoli DOOZO - Via Palermo 51 BOND BAR - Via Pasquale Paoli 2 ANNARUMMA404 - Via Carlo Poerio 98 DOP CONCEPT STORE - Via Urbana 25 Carrara BOOKS IMPORT - Via Achille Maiocchi 11 CAFFÈ LETTERARIO INTRAMOENIA - Piazza Bellini 70 DORA DIAMANTI - Via del Pellegrino 60 CULTI SPA CAFE - Via Carlo Poerio 47 CASTELLO MALASPINA - Via Papiriana 2 BROWN PROJECT SPACE - Via Bartolomeo Eustachi 3 DOROTHY CIRCUS GALLERY - Via Nuoro 17 FRANCO RICCARDO ARTIVISIVE - Via Chiatamone 63 CAFFè JAMAICA - Via Brera 32 EMMEOTTO - Via Margutta 8 GALLERIA ALFONSO ARTIACO - Piazza dei Martiri 58 CAFFETTERIA DEGLI ATELLANI - Via della Moscova 28 ÈSTILE BOOKSTORE - Via Chiana 15 Catania GALLERIA CHANGING ROLE - Via Chiatamone 26 CARDI BLACK BOX - Corso di Porta Nuova 38 ETABLI - Vicolo delle Vacche 9 FONDAZIONE BRODBECK - Via Gramignani 93 GALLERIA FONTI - Via Chiaia 229 CIOCCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Lecco 15 EX ELETTROFONICA - Vicolo di Sant’Onofrio 10/11 FONDAZIONE PUGLISI COSENTINO - Via Vittorio Emanuele II GALLERIA LIA RUMMA - Via Vannella Gaetani 12 CURTI / GAMBUZZI & CO.- Via Pontaccio 19 EX MAGAZZINI DI VIA ARIMONDI - Via Giuseppe Arimondi 3 GALLERIA T293 - Via Tribunali 293 DOMUS ACADEMY - Via Giacomo Watt 27 IL PERDITEMPO - Via San Pietro a Maiella 8 EXTRASPAZIO - Via di San Francesco di Sales 16a Catanzaro DREAM FACTORY - Corso Garibaldi 117 ISI ARTI ASSOCIATE - Vico del Vasto a Chiaia FABIO SARGENTINI - L’ATTICO - Via del Paradiso 41 L’ISOLA DEL TESORO - Via Francesco Crispi 7 EFFEARTE - Via Ponte Vetero 13 MADRE BOOKSHOP - Via Luigi Settembrini 79 FABRICA - Via Girolamo Savonarola 8 ENOCRATIA - Via Sant’Agnese 14 MANI DESIGN - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b FAFIUCHE - Via della Madonna dei Monti 28 Cinisello Balsamo (Mi) FEDERICO LUGER GALLERY - Via Domodossola 17 NAI ARTE CONTEMPORANEA - Via Chiatamone 23 FIRST GALLERY - Via Margutta 14 FLUXIA GALLERY - Via Ciro Menotti 9 NENNAPOP - Via Nardones 22 FONDAZIONE GIULIANI - Via Gustavo Bianchi 1 MUFOCO - Via Frova 10 FOOD&DRINKS 35 - Via Panfilo Castaldi 35 NOTGALLERY - Piazza Trieste e Trento 48 FONDAZIONE GUASTALLA - Viale Regina Margherita 262 FORMA – LIBRERIA - Piazza Tito Lucrezio Caro 1 PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - Via dei Mille 60 FRENI E FRIZIONI - Via del Politeama 4 Città della Pieve (Pg) FRANKLIN&MARSHALL - Corso Porta Ticinese 76 STUDIO TRISORIO - Riviera di Chiaia 215 FURINI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giulia 8 TRIP - Via Giuseppe Martucci 64 IL GIARDINO DEI LAURI - San Litardo FRIDA - Via Antonio Pollaiuolo GALLERIA CESARE MANZO - Vicolo Del Governo Vecchio 8 UMBERTO DI MARINO - Via Alabardieri 1 FRIP - Corso Porta Ticinese 16 GALLERIA DEL PRETE - Via di Monserrato 21 Comiso (Rg) GALLERIA 1000 EVENTI - Via Porro Lambertenghi 3t GALLERIA LORCAN O’NEILL - Via degli Orti d’Alibert 1e Nuoro GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH - Via Rigola 1 GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH - Vicolo Sforza Cesarini 3a GALLERIA DEGLI ARCHI - Via Gioberti 41 MAN - Via Sebastiano Satta 15 GALLERIA ARTRA - Via Burlamacchi 1 GALLERIA PIO MONTI - Via dei Chiavari 58

GALLERIA CA’ DI FRA’ - Via Carlo Farini 2 (NO) GALLERIA SALES - Via dei Querceti 4 Como ORTA SAN GIULIO GALLERIA CARDI & CO - Corso di Porta Nuova 38 ASSOCIAZIONE OPERA PRIMA - Piazza Motta 49 GALLERIA VOLUME - Via San Francesco di Sales 86/88 LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana 15 GALLERIA FRANCESCA KAUFMANN - Via dell’Orso 16 GIUFà - Via degli Aurunci 38 GALLERIA FRANCESCA MININI - Via Massimiano 25 Padova gnam BOOKSHOP - Via Gramsci 73 Cortina D’ampezzo GALLERIA GALICA - Viale Bligny 41 GALLERIA FIORETTO - Riviera Albertino Mussato 89a HOBO - Via Ascoli Piceno 3 LIBRERIA SOVILLA - Corso Italia 118 GALLERIA GIò MARCONI - Via Alessandro Tadino 15 PERUGI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giordano Bruno 24 Il Ponte contemporanea - Via di Monserrato 23 où 71

KOOB - Via Luigi Poletti 2 T293 - Via dei Leutari 32 Spoleto Trento

LA DIAGONALE - Via dei Chiavari 75 Tad - Via del Babbuino 155a PALAZZO COLLICOLA - Via Loreto Vittori 11 A.B.C. ARTE BOCCANERA CONTEMPORANEA - Via Milano 128 LA QUADRIENNALE - Piazza di Villa Carpegna fondazione GALLERIA CIVICA - Via Belenzani 46 The Gallery Apart - Via della Barchetta 11 LIBRERIA ALTROQUANDO - Via del Governo Vecchio 80 Taranto STUDIO D’ARTE RAFFAELLI - Via Livio Marchetti 17 THE CRYSTAL BAR - HOTELART - Via Margutta 52 LIBRERIA BIBLI - Via dei Fienaroli 28 LIBRERIA DICKENS - Via Medaglie d’Oro 129 TREEBAR - Via Flaminia 226 LIBRERIA BOOKABAR - Via Milano 15/17 Trieste LIBRERIA BORGHESE - Via della Fontanella di Borghese 64 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA - Via degli Specchi 20 Teramo KNULP - Via Madonna del Mami-re 7a libreria In der tat - Via Diaz 22 LIBRERIA DEL CINEMA - Via dei Fienaroli 31d VM21ARTECONTEMPORANEA - Via della Vetrina 21 PIZIARTE - Viale Crucioli 75a LIBRERIA FAHRENHEIT451 - Campo de’ Fiori 4 WINE BAR CAMPONESCHI - Piazza Farnese LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 4 STUDIO TOMMASEO - Via del Monte 2/1 LIBRERIA FERRO DI CAVALLO - Via del Governo Vecchio 7 WONDERFOOL - Via dei Banchi Nuovi 39 Terni LIBRERIA NOTEBOOK ALL’AUDITORIUM - Via de Coubertin 30 CAOS - Viale Luigi Campofregoso 98 Z2O GALLERIA - Via dei Querceti 6 Udine LIBRERIA VIVALIBRI - Piazza di Santa Maria Liberatrice 23 PLACEBO - Via Cavour 45 LIMENOTTO9CINQUE - Via Tiburtina 141 GALLERIA NUOVA ARTESEGNO - Via Grazzano 5 (Tn) Rovereto VISIONARIO - Via Fabio Asquini 33 LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via di Montoro 10 Torino LO YETI - Via Perugia 4 MART BOOKSHOP - Corso Angelo Bettini 43 ARTBOOK LINGOTTO - Via Nizza 230 MACRO BOOKSHOP - Via Reggio Emilia 54 NEROCUBOHOTEL - Via per Marco Venezia BOURSIER - Piazza Camillo Benso Conte di Cavour 2 CENTRO CULTURALE CANDIANI - Piazzale Luigi Candiani 7 MACRO FUTURE - Piazza Orazio Giustiniani CAFFÈ CESARE - Corso San Maurizio 69 Fondazione Bevilacqua la Masa - Dorsoduro 2826 MAM - MAGAZZINO D’ARTE MODERNA - Via dei Prefetti 17 Rozzano (Mi) DOKS DORA - ENNE DUE BAR - Via Valprato 82 FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL - Cannaregio 4392 MAXXI - Via Guido Reni 4a FONDAZIONE ARNALDO POMODORO - Via Adda 15 ERMANNO TEDESCHI GALLERY - Via Carlo Ignazio Giulio 6 GALLERIA A+A - Calle Malipiero 3073 MIA MARKET - Via Panisperna 225 FONDAZIONE 107 - Via Andrea Sansovino 234 IUAV Biblioteca Centrale Tolentini - Santa Croce 191 MELBOOKSTORE - Via Nazionale 252 Fondazione Merz - Via Limone 24 JARACH GALLERY - Campo San Fantin 1997 Mondo Bizzarro Gallery - Via Reggio Emilia 32c/d Salerno fondazione sandretto re reubadengo - Via Modane 16 libreria del campo - Campo Santa Margherita 2943 MONITOR - Via Sforza Cesarini 43a-44 GALLERIA TIZIANA DI CARO - Via Botteghelle 55 FRANCO SOFFIANTINO - Via Rossini 23 LIBRERIA EDITRICE CAFOSCARINA - Calle Foscari 3259 MONOCROMO ARTGALLERY - Viale Parioli 39f GALLERIA ALBERTO PEOLA - Via della Rocca 29 libreria Toletta - Dorsoduro 1214 NECCI - Via Fanfulla da Lodi 68 San Candido (bz) GALLERIA FRANCO NOERO - Via Giulia di Barolo 16d MISAEL - Galleria Porti 3 NOMAS FOUNDATION - Viale Somalia 33 KUNSTRAUM CAFè MITTERHOFER - Via Peter Paul Rainer 4 GALLERIA GLANCE - Via San Massimo 45 MUSEO CORRER - San Marco 52 ODRADEK LA LIBRERIA - Via dei Banchi Vecchi 57 GALLERIA IN ARCO - Piazza Vittorio Veneto 3 MUSEO GUGGENHEIM - Dorsoduro 701 OFFICINE - Via del Pigneto 215 San Gimignano (Si) GALLERIA SONIA ROSSO - Via Giulia di Barolo 11h PALAZZO GRASSI - Campo San Samuele 3231 OFFICINE FOTOGRAFICHE - Via Giuseppe Libetta 1 Gam bookshop - Via Magenta 31 OPEN BALADIN - Via degli Specchi 6 GALLERIA CONTINUA - Via del Castello 11 GAS ART GALLERY - Corso Vittorio Emanuele II 90 Verbania Open Colonna Ristorante - PalaExpo Via Nazionale 194 CRAA - CENTRO RICERCA ARTE ATTUALE - Corso Zanitello 8 GUIDO COSTA PROJECTS - Via Giuseppe Mazzini 24 OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE - Via Reggio Emilia 22-24 Sarzana (Sp) IL TASTEBOOK - Corso Vittorio Emanuele II 58 PALAEXPO - Via Nazionale 194 CARDELLI & FONTANA - Via Torrione Stella Nord 5 Verona Km5 - Via San Domenico 14/15 Paraphernalia - Via Leonina 6 ARTE E RICAMBI - Via Antonio Cesari 10 LA DROGHERIA - Piazza Vittorio Veneto 18 PASTIFICIO SANLORENZO - Via Tiburtina 196 GALLERIA DELLO SCUDO - Vicolo Scudo di Francia 2 Sassari libreria Comunardi - Via Bogino 2 PRIMO - Via del Pigneto 46 libreria Gheduzzi - Corso Sant’Anastasia 7 LIBRERIA DESSì - Largo Felice Cavallotti 17 libreria Oolp - Via Principe Amedeo 29 S.T. - FOTOLIBRERIAGALLERIA - Via degli Ombrellari 25 STUDIO LA CITTà - Lungadige Galtarossa 21 SALOTTO 42 - Piazza di Pietra 42 Mood Libri E Caffè - Via Cesare Battisti 3e (mi) SCHIAVO MAZZONIS GALLERY - Piazza di Montevecchio 16 sesto san giovanni NORMA MANGIONE GALLERY - Via Matteo Pescatore 17 Vicenza Rock’n’Folk - Via Bogino 4 Scuderie del Quirinale bookshop - Salita di Montecavallo 12 GALLERIA CAMPARI - Viale Antonio Gramsci 141 C4 - VILLA CALDOGNO - Via Giacomo Zanella 3 SECONDOME SRL - Via degli Orsini 26 Scuola Holden - Corso Dante 118 libreria Librarsi - Contrà delle Morette 4 VERSO ARTE CONTEMPORANEA - Via Pesaro 22 SETTEMBRINI CAFFÈ - Via Settembrini 27 Siena SOCIÉTÉ LUTÈCE - Piazza di Montevecchio 16 WE - Via Maddalene 40b Villorba (Tv) ALOE6WOLF.GALLERY - Via del Porrione 23 STUDIO PINO CASAGRANDE - Via degli Ausoni 7a YOU YOU - Piazza Vittorio Veneto 12f Fabrica - Via Ferrarezza - Fraz. Catena GALLERIA ZAK - Via San Martino 25/27 STUDIO STEFANIA MISCETTI - Via delle Mantellate 14 Studio Trisorio - Vicolo delle Vacche 12 PUNTO EINAUDI - Via di Pantaneto 66 Traversetolo (pr) VITERBO SUPER - Via Leonina 42 SANTA MARIA DELLA SCALA - Piazza del Duomo 2 FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA - Via Mamiano 4 POP STORE - Via Saffi 94

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CALABRIA dal 29/10 al 10/01 da lunedì a venerdì Butter - Side Down è la prima mo- immaginario sociale autonomo. HAAVARD HOMSTVEDT ore 9-13 e 16-18 stra personale in Italia dell’artista e martedì, giovedì e venerdì Acri (CS) Prima personale in Italia di Haa- frac scrittore britannico Harland Miller. ore 9-13.30 e 15-18; vard Homstvedt, giovane artista via convento da lunedì a venerdì mercoledì e sabato ore 9-13.30; dal 20/11 al 20/02 norvegese il cui lavoro ha già avu- 089 828210 ore 10.30-13 e 15-19.30 domenica ore 15 -18 ALDO MONDINO to un notevole riscontro internazio- [email protected] galleria marabini mar a cura di Boris Brollo nale, culminato nella sua presenza vicolo della neve 5 via di roma 13 Attraverso una collezione di 20 ad Art Basel nel 2008 nella sezio- 051 6447482 0544 482791 opere di grandi dimensioni, tra ne Art Statements. EMILIA ROMAGNA www.galleriamarabini.it www.museocitta.ra.it sculture e dipinti, e una serie di da martedì a venerdì [email protected] [email protected] gioielli, la personale intende resti- ore 16-19.30 Bologna tuire al pubblico il carattere polie- annarumma404 Modena Reggio Emilia drico, arguto ed esotico del grande via carlo poerio 98 dal 20/11 al 20/12 artista torinese, un vero e proprio 081 0322317 ADRIANO ALTAMIRA dal 27/11 al 13/03 dal 20/11 al 27/02 creatore di fantasmagorie. www.annarumma404.com A partire dal 1972 Altamira inizia a BREAKING NEWS FLAVIO DE MARCO da martedì a domenica [email protected] lavorare alla serie Area di Coinci- a cura di Filippo Maggia La ricerca artistica di Flavio de ore 9-13 e 15-19 denza a cui si dedicherà per tutto In un percorso di oltre 115 opere Marco è focalizzata sull’esperien- maca dal 22/10 al 4/12 il decennio. Si tratta di una ricerca - tra video, film, installazioni e foto- za del paesaggio attraverso il lin- piazza giovanni falcone 1 KILUANJI KIA HENDA basata sulle straordinarie analo- grafie che rimandano alla ricchez- guaggio della pittura. www.museovigliaturo.it Seconda personale da Giangi Fon- gie riscontrate in numerose opere za di culture millenarie - Breaking da giovedì a venerdì [email protected] ti del fotografo angolano Kiluanji d’arte contemporanea fino ad allo- News offre uno sguardo approfon- ore 14.30-18.30; Kia Henda. La mostra propone un ra mai comparate tra loro. dito sulle criticità che attraversano sabato a domenica progetto sviluppato dall’artista tra da martedì a sabato ore 15.30-19.30 il mondo contemporaneo. ore 9.30-12.30 e 15-18 CAMPANIA Venezia e Luanda all’interno del studio g7 da martedì a domenica ore 11-19 collezione maramotti programma di residenze interna- via val d’aposa 4a ex ospedale di sant’agostino via fratelli cervi 66 Napoli zionali Art Enclosures, promosso e 051 2960371 via emilia centro 228 0522 382484 realizzato dalla Fondazione Vene- www.galleriastudiog7.it 059 239888 www.collezionemaramotti.org dal 30/10 al 23/01 zia e organizzato in collaborazione [email protected] www.mostre.fondazione-crmo.it [email protected] BILL VIOLA con Polymnia e la Fondazione Be- [email protected] L’installazione di Bill Viola - pre- vilacqua La Masa. dal 23/10 al 3/12 dal 23/10 al 31/01 sentata negli spazi della Sala Cau- da martedì a sabato BENEDICENTI / CARTA / Parma KARA TANAKA sa del Museo, la cui particolare ore 11-14 e 16-20 VENTRONE I corpi assenti in A Sad Bit of Fruit, conformazione architettonica ha galleria fonti Saranno esposte una ventina di dal 23/10 al 16/01 Pickled in the Vinegar of Grief, rea- sempre garantito effetti di grande via chiaia 229 opere dei tre più importanti artisti CLAUDIO PARMIGGIANI lizzata per la Collezione Maramotti suggestione - propone 6 video di 081 411409 dell’Iperrealismo italiano, ciascuno Tra i maggiori protagonisti del pa- di Reggio Emilia, ci parlano di un forte incisività, e mai presentati www.galleriafonti.it reduce da importanti mostre inter- norama artistico internazionale, rifiuto del sentimento di immortali- a Napoli, tesi a mettere in luce le [email protected] nazionali. Claudio Parmiggiani è un artista tà il cui desiderio onnipresente ha tematiche più ricorrenti dell’artista da martedì a sabato raro. Il suo volontario “esilio” dalla permeato la cultura occidentale, americano in una sorta di dialogo dal 21/10 al 2/12 ore 10-12.30 e 16-19.30 scena artistica italiana, il suo osti- ora in una condizione di declino e a distanza con la sensibilità cara- EUGENIO TIBALDI stefano forni nato silenzio da oltre 40 anni val- di profonda crisi. vaggesca così diversa. La nuova personale presenta un piazza cavour 2 gono, nel mondo artistico di oggi, da giovedì a venerdì da giovedì a martedì progetto in cui problematiche le- 051 225679 come una presa di posizione di ore 14.30-18.30 ore 8.30-19.30 gate al marketing, al disegno indu- www.galleriastefanoforni.com una radicalità pressoché unica. sabato a domenica museo di capodimonte striale e alle dinamiche produttive [email protected] da martedì a domenica ore 10 -19; ore 9.30-12.30 e 15-18 via di miano 2 contemporanee divengono forma sabato ore 10-24 collezione maramotti 081 7499111 e sostanza dell’elaborazione con- dal 23/10 al 2/12 palazzo del governatore via fratelli cervi 66 www.museo-capodimonte.it cettuale. EMANUELA FIORELLI piazza giuseppe garibaldi 0522 382484 [email protected] da lunedì a sabato 15-20 a cura di Valerio Dehò 0521 218929 www.collezionemaramotti.org umberto di marino Una decina di nuovi lavori e [email protected] [email protected] dal 22/10 al 30/11 via alabardieri 1 un’installazione costituiscono il DAVIDE CANTONI 081 0609318 nucleo della mostra di Emanuela Ravenna Tra le opere esposte, l’imponente www.galleriaumbertodimarino.com Fiorelli, artista romana protago- Rimini nuovo lavoro 111 anni, che dà il ti- [email protected] nista di una ricerca originale e dal 13/11 al 12/12 tolo alla mostra ed è composto da complessa. ALTERAZIONI VIDEO dal 23/10 al 27/03 111 disegni bruciati in cui il mondo Baronissi (SA) da martedi a sabato a cura di Camilla Boemio PARIGI viene rappresentato anno dopo ore 10-12.30 e 15.30-19.30 L’analisi di Alterazioni Video vede a cura di Marco Goldin anno, evidenziando con le bru- dal 6/11 al 5/12 galleria spazia confluire arte e politica, impegno Impressionismo contro Salon. In ciature i Paesi che di volta in volta ANTONIO PESCE via dell’inferno 5 sociale e trasversale ricerca arti- mostra circa 90 opere provenien- sono coinvolti in guerre. In mostra l’intera collezione do- 051 220184 stica. Combinano l’arte con una ti da musei e collezioni di tutto il blindarte nata di recente dall’artista al www.galleriaspazia.com funzione sociale e alternativa dei mondo. via caio duilio 4d/10 Frac-Baronissi. Più di cento ope- [email protected] nuovi media elettronici. L’obiettivo da lunedì a venerdì ore 9-19; 081 2395261 re cadenzano sulle pareti della diventa il recupero delle tecniche sabato e domenica ore 9-20 www.blindarte.com Galleria dei Frati circa 60 anni di dal 6/11 al 10/12 di comunicazione a favore del li- castel sismondo [email protected] esperienza. HARLAND MILLER bero pensiero e la creazione di un piazza malatesta 0541 54094 fattofuori a cura di helga marsala LAZIO

ASCHAFFENBURG Neuer Kunstverein Paolo Chiasera Alberto Tadiello, Santo Tolone, Roma Corrado Bonomi + Fulvio Di Piazza Rotes Schauspielhaus. 1. Akt. Installation Luca Trevisani, Patrick Tuttofuoco, a cura di Heinz Bartkowski + Elisabeth Claus fino al 31 dicembre Nico Vascellari, Francesco Vezzoli. dal 9/11 al 27/02 fino al 14 novembre SI - Sindrome Italiana CARLOS AMORALES GRENOBLE Magasin a cura di Yves Aupetitallot a cura di Daniela Lancioni BERLINO Ambasciata Italiana Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, fino al 2 gennaio Remix è il titolo scelto da Carlos Rosa Barba, Riccardo Benassi, Salvatore Arancio, Francesco Arena, Amorales per la sua prima mostra Antonio Catellani, Paolo Chiasera, Rosa Barba, Francesco Barocco, KIEV PinchukArtCentre in Italia. Il giovane artista messica- Martina della Valle, Jonatah Manno, Rossella Biscotti, Lupo Borgonovo, Alex Nico Vascellari no utilizza un termine del linguag- Andrea Melloni, Vedovamazzei, Cecchetti, Danilo Correale, 21 Shortlisted Artists of the Future Generation gio musicale per tradurre la spe- Luca Vitone Rä Di Martino, Patrizio Di Massimo, Art Prize (group show) ciale commistione che lega le sue Italiens Lara Favaretto, Luca Francesconi, fino al 9 gennaio opere scelte per questa mostra: 6 a cura di Alessandra Pace e Marina Sorbello Linda Fregni Nagler, Christian Frosi, poderose installazioni, datate tra il fino al 1° aprile Giuseppe Gabellone, Martino Gamper, LONDRA The Bay Window Project 2006 e il 2010, si susseguiranno Francesco Gennari, Piero Golia, Silvia Iorio senza soluzione di continuità nello BERLINO Feinkost Sabina Grasso, Massimo Grimaldi, The Viewing Cabinet spazio e, pur mantenendo ciascu- Cristiano Mangione, Eva & Franco Mattes, Renato Leotta, Claudia Losi, fino al 7 novembre na la propria fisionomia e ricono- Marco Bruzzone Marzia Migliora, Seb Patane, Pennacchio scibilità, si fonderanno per dare Breaking Windows Argentato, Diego Perrone, Paola Pivi, SHANGHAI Other Gallery vita a un inedito insieme, secondo fino al 7 novembre Riccardo Previdi, Stefano Cagol una prassi che Amorales speri- Pietro Roccasalva, Matteo Rubbi, Andrea Suspensions of Disbelief (group show) menta per la prima volta. BERLINO Grünfläche Almstadt/Ecke Rosa- Sala, Manuel Scano, a cura di Raul Zamudio domenica e da martedì a giovedì Luxemburg-Strasse Marinella Senatore, Giulio Squillacciotti, fino al 28 novembre ore 10-20; venerdì e sabato ore 10-22.30 agenda 73 a cura di gianluca testa palazzo delle esposizioni viale de coubertin 34 nerario inedito di intenzioni e pras- sabato ore 10-13 ANGELO PRINI via nazionale 194 06 80241436 si operative diverse fra contiguità one piece a cura di Marzia Ratti 06 489411 www.auditorium.com storiche o generazioni differenti. via margutta 85 Un nuovo progetto espositivo fo- www.palazzoesposizioni.it [email protected] da lunedì a venerdì ore 15.30-19.30 06 3244575 calizzato sulla pittura italiana sto- [email protected] anna d’ascanio www.onepieceart.it ricizzata del Novecento attraverso dal 3/11 al 13/02 via del babuino 29 [email protected] la significativa collezione di dipinti dal 25/10 al 6/02 COBRA E L’ITALIA 06 36001804 del Premio del Golfo, focus della MARIO SCHIFANO La mostra mette in evidenza an- www.galleriadascanio.it dal 23/10 all’11/12 prima mostra. E con un approfon- a cura di Luca Massimo Barbero che il collegamento fra la presenza [email protected] MA LIANG dimento su Angelo Prini, uno degli e Francesca Pola di Jorn a Albisola, l’influsso delle a cura di Silvia Cirelli artisti spezzini di spicco in quel ri- Per la prima volta in mostra più di sue sculture in ceramica in Belgio dal 29/10 al 23/12 Seconda personale in Italia dell’ar- ferimento temporale. 1.000 immagini realizzate da Ma- e il rilancio di CoBrA tentato da NICOLETTA CECCOLI tista cinese Ma Liang (Maleonn), da martedì a sabato rio Schifano negli anni ‘80 e ‘90, Christian Dotremont a Bruxelles a cura di Alexandra Mazzanti in concomitanza con la Biennale di ore 10-13 e 15-19; esposte secondo un allestimento dopo il 1954. Dorothy Circus, in occasione del Shanghai alla quale l’artista è sta- domenica e festivi ore 11-19 teso al coinvolgimento del pubbli- da martedì a domenica suo quarto compleanno, riporta to invitato a partecipare. La mostra camec co nell’inarrestabile flusso creativo ore 8.30-19.30 sulle scene dell’arte contempo- offre una selezione di fotografie in piazza cesare battisti 1 dell’artista. Inedite polaroid, foto- gnam ranea italiana Nicoletta Ceccoli, bianco e nero e 2 serie a colori che 0187 734593 grafie e fotocopie a colori - spes- viale delle belle arti 131 con un omaggio all’Alice di Lewis elaborano i suoi concetti onirici e www.camec.spezianet.it so dipinte - saranno presentate 06 322981 Carroll. utopistici. [email protected] insieme a immagini manipolate www.gnam.beniculturali.it da martedì a giovedì da lunedì a venerdì ore 11-19; tratte da giornali, riviste e fogli di [email protected] ore 11.30-19.30; sabato ore 16-19 Alassio (SV) appunti, per ricostituire idealmente da venerdì a sabato co2 e fisicamente il laboratorio creati- dal 29/10 al 30/01 ore 15.30-19.30 via piave 66 dal 27/11 al 15/01 vo di Schifano, anche grazie alla LABIRINTO FELLINI dorothy circus 06 45471209 GIORGIO FALETTI presenza di filmati inediti realizzati a cura di Gian Luca Farinelli via nuoro 17 www.co2gallery.com a cura di nicola davide angerame con materiali audiovisivi originali In occasione del Festival Interna- 06 70391661 [email protected] Giorgio Faletti è nato ad Asti, vive dell’artista. zionale del Film di Roma, nel 50esi- www.dorothycircusgallery.com e lavora tra la sua città, New York e mo anniversario de La Dolce Vita e [email protected] dal 5/11 al 17/12 l’isola d’Elba. Molto conosciuto per a novant’anni dalla nascita di Fede- FRANCESCO MERNINI il suo passato di uomo di spettaco- roma rico Fellini, la Cineteca di Bologna dal 21/10 al 30/11 a cura di Gianluca Marziani lo. È attore, autore, musicista, in- fino al 2 gennaio rende omaggio al grande maestro STANLEY DONWOOD Le opere selezionate appartengo- terprete straordinario. Approdando LA PESANTEZZA con questa mostra-evento. a cura di Luisa Montalto no a un progetto che si ispira all’ar- alla letteratura ha superato i suc- E LA GRAZIA da martedì a domenica ore 16-24 e Dario Morgante chitettura razionalista. cessi già conseguiti nelle sue vite la pelanda Stanley Donwood, il grafico, l’ar- da lunedì a venerdì ore 14-19 precedenti, ma sempre parallele: il piazza orazio giustiniani 4 tista, inizia a collaborare con valentina moncada rumore è stato fortissimo. Ora per www.zetema.it Thom Yorke e con i Radiohead via margutta 54 lui un nuovo campo d’azione, in- [email protected] dal secondo album, The Bends, 06 3207956 contrato per caso, come gli accade realizzando la cover e le immagini www.valentinamoncada.com spesso: la pittura. dal 28/10 al 3/12 interne. Da lì in poi la partnership [email protected] da lunedì a venerdì MARCO BERNARDI sarà totale e premiata più volte, ore 10-13 e 15-19 a cura di Gianluca Brogna apprezzatissima sia dal pubblico dal 13/11 al 13/12 ex chiesa anglicana La mostra si pone a metà strada che dalla critica. TAKASHI MURAKAMI via adelasia 10 autori: Emanuele Becheri, fra una wunderkammer e un ga- da lunedì a sabato ore 12-20; Il noto artista contemporaneo, re- 0182 648078 Callum Innes, Georges Tony binetto alchemico con all’interno domenica ore 16-20 duce dalla imponente esposizione www.comune.alassio.sv.it Stoll, Emmanuel Van der installazioni-macchine che pro- mondo bizzarro ancora in corso al Castello di Ver- [email protected] Meulen, Marthe Wery ducono un movimento ciclico e via reggio emilia 32c sailles, presenta a Roma un nuo- Villa Medici ripetuto. 06 44247451 vo ciclo di lavori inediti ispirati alla Accademia di Francia da martedì a venerdì ore 16-20 www.mondobizzarro.net tradizione pittorica giapponese. LOMBARDIA Viale della Trinità dei Monti, 1 ex elettrofonica [email protected] da martedì a sabato ore 10.30-19 da martedì a domenica vicolo di sant’onofrio 10-11 gagosian gallery ore 13-19; 06 64760163 dal 10/11 al 12/02 via francesco crispi 16 como giovedì ore 13-23 www.exelettrofonica.com DANIELA EDBURG 06 42746429 dal 13 novembre Ingresso: intero € 8; [email protected] Nelle 12 opere recenti (fotografie, www.gagosian.com al 10 dicembre ridotto € 5 / 3 sculture e installazioni) Daniela [email protected] TARSHITO (minori di 25 anni) dal 21/10 al 10/12 Edburg individua in un modo molto e FEDERICO GUIDA biglietto cumulativo BETTY WOODMAN poetico i diversi fulcri generativi della dal 29/10 al 18/12 Il Vaso e il Turbante per la mostra e i giardini € 11 a cura di Roberto Caracciolo ed crisi, le crepe e le fratture che con- PENNACCHIO ARGENTATO gratuito per i minori di 10 anni Emanuela Nobile Mino dizionano il nostro stare al mondo, Pennacchio Argentato presenta tel. 06 6761291 Una selezione tra le più recen- che sanciscono le nostre limitazioni una serie di sculture che sviluppa- [email protected] ti opere, in ceramica e su tela, e minano le nostre potenzialità. no il progetto iniziato in occasione www.villamedici.it dell’artista americana. da martedì a sabato della mostra The New Boring al da lunedì a venerdì ore 9.30-12.30 ore 10-13 e 15.30-19.30 Midway Contemporary Art di Min- american academy spazionuovo neapolis. CAROLA BONFILI via angelo masina 5 via d’ascanio 20 da martedì a venerdì ore 15-19 LUANA PERILLI 06 58461 06 89572855 t293 a cura di Gabriele Gaspari www.aarome.org www.spazionuovo.net via dei leutari 32 inaugurazione e Ilaria Gianni [email protected] [email protected] www.t293.it sabato 13 novembre ore 15.30 L’installazione di Carola Bonfili [email protected] Roberta Lietti Arte - Kipplelake - dialoga con lo spa- dal 27/10 all’1/12 dal 23/10 al 21/12 Contemporanea zio, presentandosi esternamente BRUNA BIAMINO INVADER dal 21/10 al 15/01 Via Diaz 3 come una tribuna su cui il pubblico Fotografare Israele per Bruna Bia- Invader è uno dei più importanti GIULIO TURCATO da martedì a sabato può sedersi per guardare il video mino è stata un’esperienza di im- street artist internazionali. Dopo a cura di Silvia Pegoraro ore 16.30-19 di Luana Perilli, The man of the mersione non solo nella storia, ma l’invasione estiva degli alieni a Una cinquantina di opere, datate tel. 031 242238 season (in loving memory of loving nella parte più spirituale e profon- Roma, l’artista espone a Wun- dalla seconda metà degli anni ‘40 [email protected] memories), proiettato sulla parete da di un luogo per comprendere derkammern gli alias degli space all’inizio degli anni ‘90. Un per- www.robertalietti.com di fondo della sala. come in quel luogo e solo lì pote- invaders della Capitale, insieme corso attraverso tutta la parabola da martedì a domenica ore 9-19 vano prendere vita tre religioni. Un a installazioni e curiosità, come i creativa dell’artista, dalla figura- macro luogo di cui non si può fare a meno RubikCubism che ripresentano im- zione stilizzante delle prime opere Bergamo via reggio emilia 54 di cogliere l’intensità, la forza del magini della storia dell’arte. all’astrazione “informale” dei Re- 06 671070400 ricordo, la letterarietà degli spazi. da lunedì a giovedì ore 17-20 ticoli degli anni ‘50, alla geniale dal 5/10 al 9/01 www.macro.roma.museum da lunedì a venerdì wunderkammern creazione delle Superfici lunari IL MUSEO PRIVATO [email protected] ore 10-13 e 15-19 via serbelloni 124 degli anni ‘60. a cura di Giacinto Di Pietrantonio ermanno tedeschi 06 86903806 da lunedì pomeriggio a sabato e Maria Cristina Rodeschini dal 19/11 al 9/01 via del portico d’ottavia 7 www.wunderkammern.net ore 10-13.30 e 15.30-19.30 A vent’anni dall’apertura della GA- WOLF VOSTELL 06 45551063 [email protected] mucciaccia MeC, dedicare una mostra al col- a cura di Achille Bonito Oliva www.etgallery.it piazza d’aracoeli 16 lezionismo d’arte contemporanea Nell’ambito di Fluxus, Vostell spe- [email protected] dal 26/11 al 10/01 06 69923801 della città di Bergamo e del suo rimenta e mette a punto l’assem- HÉLÈNE LAUNOIS www.galleriamucciaccia.it territorio significa esplorarne le blamento di oggetti diversificati nei dal 28/10 all’8/01 Hélène Launois ha creato opere [email protected] “potenzialità nascoste” e scoprirne collage, la separazione di elementi CARLO CARRÀ / molto originali e affascinanti con l’inaspettata ricchezza. strettamente legati nei décolllage, ETTORE SORDINI oggetti luminosi creando dei dipinti da martedì a domenica la manipolazione delle immagini a cura di Antonio Capaccio elettrificati, installazioni luminose, LIGURIA ore 10-19 televisive e dei video. Due. Consonanze inversioni se- quadri elettrici. Il suo lavoro unisce giovedì ore 10-22 da lunedì a venerdì ore 17-21; greti appariscenze lapsus nell’arte pittura, elettrico, effetti di luce, pa- La Spezia gamec sabato, domenica e festivi italiana. Un ciclo di mostre a due. role d’ordine e gli oggetti. via san tomaso 52 ore 10-21 Un ragionamento a più tappe sulle a cura di Olimpia Orsini dal 10/12 all’8/05 www.gamec.it auditorium - parco della musica molteplici forme del dialogo. Un iti- da lunedì a venerdì ore 17-20; IL PREMIO FRA I PREMI / [email protected] 74 agenda

Milano PAVEL BRAILA 02 89075915 dal 6/11 al 9/01 PIEMONTE a cura di Fabiola Naldi www.belartgallery.net REGENERATION2 dall’11/11 al 23/12 e Alessandra Pioselli [email protected] a cura di William A. Ewing e Na- Torino ENRICO BAJ Artista poliedrico nell’uso dei mez- thalie Herschdorfer La mostra vuole documentare la zi e linguaggi, dal video alla per- dal 12/11 al 22/12 In mostra un’ampia selezione di 80 dal 3/11 al 30/04 ricerca dell’artista sulle materie formance, dal neon alla pittura, ANTON HENNING fotografi emergenti. PAOLO GRASSINO plastiche, dal 1963 al 1970. Pavel Braila mette al centro della In mostra 20 dipinti, 3 sculture, da martedì a domenica ll progetto di Paolo Grassino per da martedì a sabato sua ricerca la realtà della Moldavia 1 installazione e 3 video. Anton ore 10.30-19.30; Contaminazioni consiste nella re- ore 10.30-12.30 e 15.30 -19 nell’era post-sovietica e la sua in- Henning combina elementi ap- mercoledì e giovedì alizzazione di 4 cervi bianchi in fondazione giorgio marconi certa identità. parentemente contradditori nel- ore 10.30-21 fusione di alluminio sabbiato e pa- via tadino 15 da martedì a sabato la sua opera. Ogni lavoro vive lunedì ore 15.30-19.30 tinato chiaro da collocare in alcune 02 29419232 ore 10.30-13 e 15-19 in una propria indipendenza e galleria sozzani sale della Pinacoteca. Le dimen- www.fondazionemarconi.org artra come parte di un tutto, di un’in- corso como 10 sioni degli animali sono quelle reali [email protected] via burlamacchi 1 tera composizione (Gesamtkom- 02 653531 mentre le zampe e le corna sono 02 5457373 position). www.galleriacarlasozzani.org leggermente allungate per dare dal 28/10 al 31/12 www.artragallery.com da martedì a sabato press@galleriacarlasozzani maggiore leggerezza alle figure. JOHN BALDESSARI [email protected] ore 11-13 e 14.30-19 da lunedì a sabato ore 10-18 Per la Fondazione Prada, l’artista brand new gallery Gorgonzola (MI) accademia albertina californiano ha concepito un pro- dal 18/11 all’11/01 via farini 32 via dell’accademia albertina 6 getto totalmente inedito. Consiste MATTHEW BRANNON 02 89053083 dal 30/10 al 12/12 011 889020 in una serie di enormi figure, alte In primo piano nelle opere dell’ar- www.brandnew-gallery.com ANNE E PATRICK POIRIER www.accademialbertina.torino.it circa 4,5 metri, ispirate all’immagi- tista temi come l’incoerenza, l’ac- [email protected] L’esposizione presenta i disegni, i [email protected] nario dello scultore svizzero, che cesso, il desiderio represso, l’alco- rendering e le maquette che i due saranno abbigliate e accessoriate lismo, la carriera. dall’11/11 al 7/01 artisti francesi hanno realizzato dal 23/10 al 30/01 con oggetti e con vestiti, disegna- da lunedì a venerdì JERRY KAMITAKI per il nuovo cimitero che sorgerà MARTHA ROSLER ti da Baldessari stesso, al fine di ore 10.30-12.30 e 15.30-19 La mostra offre un estratto dal- alle porte di Milano. a cura di Elena Volpato formare, seppure immobili, un’ipo- galleria gio’ marconi la serie di disegni che l’artista ha tutti i giorni ore 10-18 AS IF (come se) è la formula che tetica sfilata. via tadino 15 effettuato per un decennio sulle palazzo pirola Martha Rosler ha sempre usato da martedì a domenica ore 11-20 02 29404373 pagine di Artforum, il prestigioso piazza della repubblica per descrivere il suo metodo di la- fondazione prada www.giomarconi.com magazine newyorchese di arte [email protected] voro che è quello tipico dello schiz- via fogazzaro 36 [email protected] contemporanea. zo, dello studio, senza nessuna 02 54670515 da lunedì a venerdì Legnano (MI) pretesa di professionismo dell’arte www.fondazioneprada.org dal 28/10 al 14/01 ore 10-13 e 15-18 e di compiutezza delle opere. [email protected] CARLOS CASAS gloriamaria dal 20/11 al 20/03 da martedì a domenica ore 10-18 Dopo aver concluso la trilogia End via giacomo watt 32 RODIN gam dal 23/11 al 23/12 con un evento speciale presentato 335 7187768 Con 120 opere - 65 sculture, 26 via magenta 31 SILVERIO RIVA all’Hangar Bicocca, l’artista visivo www.gloriamariagallery.com disegni e 19 dipinti inediti - la 011 4429518 La Fondazione Mudima riscopre e filmaker catalano Carlos Casas [email protected] mostra Rodin. Le origini del genio www.gamtorino.it con una mostra antologica l’in- torna a Milano per presentare in (1864-1884) ricostruisce per la [email protected] tenso percorso artistico di una anteprima assoluta la seconda dal 21/10 al 30/11 prima volta la produzione artistica voce significativa della scultura tappa di Cemetery. VANNI CUOGHI dagli anni della formazione fino dal 6/11 al 27/02 italiana della seconda metà del da lunedì a venerdì ore 10-18 a cura di Alberto Mugnaini al grandioso progetto della Porta CHINA POWER STATION XX secolo. marselleria e Ivan Quaroni dell’Inferno, attraverso alcuni dei a cura di Gunnar B. Kvaran, da lunedì a venerdì ore 15-19.30 via paullo 12a Nata dallo studio sul lavoro di suoi maggiori capolavori, come il Julia Peyton Jones fondazione mudima 02 76394920 Henry Darger, scrittore e illustrato- Giovanni Battista, il Pensatore, il e Hans Ulrich Obrist via tadino 26 www.marselleria.com re statunitense vissuto a Chicago Bacio, le Grandi Ombre. L’indagine sul collezionismo porta 02 29409633 [email protected] tra il 1892 e il 1973, la (vera) storia da martedì a domenica a Torino un nuovo tipo di mecenati- www.mudima.net di Veronica e Virginia scopre im- ore 9.30-19 smo quello della collezione Astrup [email protected] dal 18/11 al 15/12 portanti cambiamenti nel lavoro di palazzo leone da perego Fearnley, che produce interamen- FRANKLIN EVANS Vanni Cuoghi. via gilardelli 10 te una mostra come China Power dal 10/11 al 17/12 In questo progetto l’artista conti- da lunedì a venerdì ore 9-18; 0331 471335 Station e poi decide di acquistarla EDUARD WINKLHOFER nua la sua ricerca sul tempo e la sabato e domenica ore 10.30-18 www.legnano.org e farla diventare così parte della Dopo la mostra alla Galleria Maria ripetizione, grazie a un’installazio- area b [email protected] sua collezione permanente che ha Grazia Del Prete a Roma, arriva ne che include pittura, disegno e via cesare balbo 3 sede nel museo Astrup Fearnley anche a Milano l’artista austriaco diversi tipi di materiali. 02 58316316 Gallarate (VA) Museum of Modern Art a Oslo, in Eduard Winklhofer, che qui pre- da martedì a sabato www.areab.org Norvegia. senta gli ultimi lavori, quali disegni ore 11.30-13 e 14-19 [email protected] dal 13/11 al 13/02 da martedì a domenica ore 10-19 a grafite e carboncino su carta e federico luger COSA FA LA MIA ANIMA pinacoteca agnelli una installazione inedita. via ventura 5 dal 16/11 al 21/01 MENTRE STO LAVORANDO? via nizza 230 da lunedì a venerdì ore 9-17 02 67391341 HUGO WILSON a cura di Francesca Pasini 011 0062008 forum austriaco di cultura www.federicoluger.com La ricerca artistica di Wilson si e Angela Vettese www.pinacoteca-agnelli.it piazza del liberty 8 [email protected] muove attorno a temi scientifici La mostra, attraverso una selezione [email protected] 02 783741 che non possono prescindere da delle straordinarie opere dell’impor- www.austriacult.milano.it dal 18/11 al 30/12 domande etico-filosofiche e reli- tante Collezione Consolandi, riper- dal 29/10 al 31/12 MAURIZIO GALIMBERTI giose, come l’evoluzione biologi- corre le principali tendenze dell’arte PRIVATE GARDEN dal 21/10 al 29/05 Dopo aver immortalato varie cit- ca, le manipolazioni genetiche e contemporanea nazionale e interna- a cura di claudio cravero TERRE VULNERABILI tà del mondo, da Londra a New il rapporto di forza innescato con zionale dagli anni ‘50 a oggi, dando L’esposizione intende presentare a cura di Chiara Bertola York, Maurizio Galimberti dedica l’uomo. prova della grande sensibilità e lun- sguardi, visioni, finestre e passag- e Andrea Lissoni un nuovo ciclo di opere a Milano. da lunedì a venerdì gimiranza e dello spiccato intuito di gi aperti sulle posizioni e i ruoli che Il progetto Terre vulnerabili si arti- Attraverso le insostituibili Polaroid ore 11-13 e 14-19.30 Paolo Consolandi. ognuno di noi può occupare nel cola in 4 mostre. Tutti i lavori delle descrive la metropoli lombarda, project b da martedì a domenica presente. quattro mostre sono site specific rivelandone scorci inediti, antichi via borgonuovo 3 ore 9.30-19.30 da mercoledì a venerdì ore 15-18; e/o ripensati appositamente per lo palazzi e nuovi edifici. 02 86998751 maga sabato e domenica ore 12-19 spazio dell’Hangar. da martedì a sabato www.projectb.eu via de magri 1 pav hangar bicocca ore 10-13 e 16-19.30; [email protected] 0331 791266 via giordano bruno 31 via chiese 2 domenica ore 11-19 www.museomaga.it 011 3182235 02 853531764 barbara frigerio dal 28/10 al 4/12 www.parcoartevivente.it www.hangarbicocca.it via fatebenefratelli 13 FRANCESCO ZEFFERINO Como [email protected] [email protected] 02 36593924 a cura di nicola davide angerame www.barbarafrigeriogallery.it Il progetto con il quale white- dal 13/11 al 4/12 dal 6/11 al 15/01 dal 23/11 al 29/01 [email protected] labs porta Francesco Zefferino a FEDERICO GUIDA DANIELE GALLIANO MATTEO BASILÉ esporre in una sua prima mostra TARSHITO Una nuova personale del pittore Il progetto prende il via da uno dei dall’11/11 al 30/11 personale a Milano si basa su Roberta Lietti sceglie di celebrare piemontese negli spazi di Piazza massimi capolavori del tardo goti- ALESSANDRO GEDDA una produzione inedita di nuovi i primi 20 anni di attività con una Vittorio. Con la presentazione del co fiorentino, La Battaglia di San Mostra in chiave digitale (lastre lavori dell’artista e ha per titolo mostra che diventa occasione di regista Marco Ponti. Dalla collabo- Romano di Paolo Uccello (1397- di plexiglas dipinte secondo una Ground Zero, rimando icastico dialogo e interessante confron- razione fra i due è nato anche “un 1475), cui si ispirano le 10 fotogra- speciale tecnica) dedicata all’am- a un mood particolare, a un sen- to tra due artisti rappresentativi piccolo film. Forse un documenta- fie di grandi dimensioni realizzate bizioso progetto Art Around The timento profondo venuto in luce dell’attività di ricerca svolta dalla rio, forse non lo so più se è impor- dall’artista romano. World: l’artista viaggerà a bor- l’11 settembre 2001, giorno del galleria nell’ambito della pittura tante definire con quella precisione da martedì a sabato ore 13-19.30 do di un container di 12 metri crollo delle Twin Towers di New contemporanea e del design. lì le cose che ci inventiamo oggi”. galleria pack facendo tappa in Russia, Cina, York e, con esse, di tutte le cer- da martedì a sabato da martedì a sabato foro buonaparte 60 Giappone, Nuova Zelanda, Usa tezze occidentali. ore 15.30-19 ore 10-12.30 e 16-19.30 02 86996395 e Sudafrica. da martedì a sabato ore 11-19 roberta lietti in arco www.galleriapack.com da martedì a sabato whitelabs via armando diaz 3 piazza vittorio 1 [email protected] ore 15.30-19.30 via tiraboschi 2 031 242238 011 8122927 bag - bel art gallery www.whitelabs.it www.robertalietti.com www.in-arco.com dall’8/11 al 9/12 via sottocorno 7 [email protected] [email protected] [email protected] agenda 75 a cura di gianluca testa dal 27/10 al 10/12 dal 5/11 al 4/12 dal 27/10 al 10/12 e ritrattisti contemporanei. Di lui In questa occasione Frangi riflette ANNIKA LARSSON 108 THOMAS BAYRLE Geraldine Chaplin ha detto: “Un su delle immagini botaniche e su Noire presenta in anteprima in Ita- a cura di Guillame Von Holden La mostra è costituita da 2 video, cavaliere errante della fotografia: delle forme di foglie nere che diven- lia Copia, l’ultima creazione video 108 è a oggi uno degli artisti italiani uno visibile come videoproiezione un vagabondo, un avventuriero, tano ombre della nostra fantasia , dell’artista svedese che continua che, come pochi altri della sua ge- e uno su monitor, che documenta- un nomade con la macchina foto- disegna un nuovo capitolo nella a giocare con le nostre percezioni, nerazione, ha saputo integrare le no e condividono con il pubblico i grafica”. sua storia anomala nel panora- confondendo le relazioni tra sog- radici della street art in un discorso gesti e i movimenti agiti intorno a da martedì a domenica ma contemporaneo. Ogni sua getto e oggetto, rappresentazione più ampio, capace attraverso un una pianta di gomma. ore 10-19.30 mostra rappresenta un pezzo di e realtà, famigliare e insolito. personalissimo immaginario di sal- da martedì a sabato ore 18-20 lu.c.c.a. un puzzle. su appuntamento tare a pie’ pari ogni classificazione base via della fratta 36 da lunedì a venerdì marco noire di sorta. via di san niccolò 18r 0583 571712 ore 10-12.30 e 15.30-19.30 via piossasco 29 da martedì a sabato ore 17-20 328 6927778 www.luccamuseum.com antonella cattani 011 5364000 zelle www.baseitaly.org [email protected] rosengartenstrasse 1a www.marconoire.com via matteo bonello 19 [email protected] 0471 981884 [email protected] 339 3691961 www.accart.it www.zelle.it dal 27/11 al 13/02 prato [email protected] dal 29/10 al 10/12 [email protected] LUCA PIGNATELLI dal 6 novembre MASSIMILIANO PELLETTI a cura di Marina Fokidis dal 4/11 al 30/11 al 10 gennaio a cura di Riccardo Bonini dal 29/10 al 31/12 Il nucleo centrale della mostra è ANTONELLO VIOLA SILVANO BOZZOLINI WE ritorna con la sua terza mostra ALESSANDRO BAZAN rappresentato da oltre 20 grandi Antonello Viola costruisce un pe- e coinvolge un giovane curatore, a cura di Maria Chiara Valacchi lavori inediti, con al centro imma- rimetro cromatico dove tutto trova Riccardo Bonini con [2,4,7,1,4,7] Nasce un nuovo spazio dedica- gini di sculture della tradizione la sua ragion d’essere, un hortus un progetto site-specific di Massi- to all’arte contemporanea con la greco-romana, classica ed elle- conclusus zeppo di sovrapposizio- miliano Pelletti. Un rebus intrigan- personale di Alessandro Bazan, nistica. ni, accumulo, stratificazioni in cui te che nasconde un interrogativo... artista colto che elabora una pit- da martedì a sabato sembra ricomporre una mitologica Arriveremo mai a comporne la fra- tura espressiva e molteplice, fatta ore 10-13.30 e 15.30-19 “unità” frammentata. se definitiva? di riferimenti alla cultura pop e al poggiali e forconi da lunedì a venerdì ore 15.30-19.30 da martedì a venerdì ore 10-16 fumetto, al cinema noire e alla mu- via della scala 35a goethe2 we sica, alla tradizione e alla contem- 055 287748 Inaugurazione sabato 6 via dei cappuccini 26a via maddalene 40b poraneità. www.poggialieforconi.it novembre ore 17.00 0471 323938 011 19865480 da mercoledì a sabato [email protected] www.goethe2.191.it weprojectwhat.it ore 16-19.30 Catalogo n. 22 a cura di [email protected] [email protected] galleria bianca dal 29/10 al 22/01 Mauro Stefanini, piazza san domenico FRANCO SUMMA testo a cura di Rovereto (TN) dal 29/10 all’8/12 www.galleriabianca.com a cura di Vanna Razzolini Vichi Beatrice Buscaroli dal 23/10 al 9/01 MIMMO ROTELLA [email protected] Questa è la prima esposizione orario: lunedì-venerdì 16-20 DANA SCHUTZ Opere uniche e multipli che giun- personale a Firenze di Franco sabato ore 10.30-13/16-20 a cura di Gabriella Belli gono fino a Torino, novella capitale Summa, artista assai noto e e John Hutchinson del cinema italiano, direttamente puglia che da anni pratica l’arte am- Galleria OPEN ART Dana Schutz, tra le migliori artiste da Park Avenue di New York (luglio bientale. Viale della Repubblica, 24 apparse sulla scena internaziona- 2010), dove hanno conquistato l’A- da martedì a sabato tel. 0574 538003 le negli ultimi 5 anni, ha scelto la fax 0574 537808 merica. ore 10-12.30 e 16-19.30 pittura per esprimere la sua perso- [email protected] da martedì a sabato bari varart nale e visionaria rappresentazione www.openart.it ore 10.30-12.30 e 15.30-19.30 dal 5 al 27 novembre via dell’oriuolo 47 della vita. pow gallery PETRA STAVAST 055 284265 da martedì a domenica ore 10-18; piazza castello Libero [email protected] Pietrasanta (LU) venerdì ore 10-21 011 0266178 mart www.powgallery.com dal 23/10 al 30/11 corso bettini 43 [email protected] BERTOZZI & CASONI / BER- 0464 438887 firenze NARDÍ ROIG www.mart.trento.it fino al 23 gennaio dal 6/11 al 22/12 Different Realities è un confronto [email protected] RITRATTI DEL POTERE T. VENKANNA Volti e meccanismi tra due modi differenti di interpre- La narrativa di T. Venkanna as- dell’autorità tare la rappresentazione, Bertozzi sume varie forme traducendosi in & Casoni e Bernardí Roig hanno VENETO costellazioni di immagini, collage, costruito attraverso le loro opere plastiche, allegoria, pittura. Ben- un sistema antitetico nella ripro- Verona ché utilizzi spesso un repertorio di duzione meticolosa della scena figure erotiche la sua arte non ha dove la ricerca della verosimi- dal 16/11 al 4/12 intenti deliberatamente provoca- glianza diventa un mezzo per in- LIU BOLIN tori. Destabilizzando le tradizionali durre uno spaesamento nell’os- a cura di Denis Curti nozioni di genere e sessualità, la servatore. Il progetto di Liu Bolin - celebre sua arte invita il pubblico a valuta- Mostra fotografica da venerdì a domenica per la serie Hiding in the city - si è re se il concetto stesso di identità Galleria BLUorG ore 10.30-13 e 15.30-20 concretizzato all’interno di monu- sia auspicabile o persino difendi- Via M. Celentano, 92/94 galleria cardi menti e luoghi sociologicamente bile. da lunedì a sabato via barsanti 45 significativi per la storia nostrana, da mercoledì a sabato ore 10-13.30 e 17-20.30; 0584 793578 il Duomo e la Scala di Milano, ma ore 15.30-19.30 domenica su appuntamento www.galleriacardi.com anche Piazza San Marco, Ponte luce gallery tel./fax 080 9904379 CCCS - Centro di Cultura [email protected] di Rialto e Ponte dei Conzafelzi corso san maurizio 25 [email protected] Contemporanea Strozzina a Venezia. 011 8141011 www.bluorg.it Piazza degli Strozzi, 1 Pistoia tutti i giorni ore 10-20; www.lucegallery.com Ingresso: intero € 5; giovedì e venerdì ore 10-22 ridotto € 4 (studenti [email protected] dal 13/11 al 30/01 boxart universitari e convenzioni) / TOSCANA VIAGGIO IN ITALIA via dei mutilati 7a € 3 (scuole) Verbania a cura di Ludovico Pratesi 045 8000176 Catalogo Silvana Editoriale Firenze La mostra riunisce una quaranti- www.boxartgallery.com tel. 055 2776461 dal 31/10 al 13/02 fax 055 2646560 na di opere ispirate direttamente [email protected] CARLO BERNARDINI dal 29/10 al 16/01 [email protected] dall’attuale situazione socio-cultu- a cura di Francesca Referza ANTONIO LIGABUE www.strozzina.it rale del nostro Paese e realizzate Vicenza Carlo Bernardini sviluppa un la- a cura di Augusto Agosta Tota Immagine: Hiroshi da trentadue artisti internazionali voro ad hoc per l’occasione, in Una mostra incentrata sulla te- Sugimoto, Fidel Castro, delle ultime generazioni, che si dal 21/10 al 10/12 accordo con la sua ricerca visiva matica degli animali, in partico- 1999, fotografia b/n, esprimono prevalentemente attra- LUCA LILLO incentrata sul concetto di trasfor- lare belve colte in scene di lotta cm 149x119, courtesy verso fotografia e video. a cura di Angelo Cruciani mazione percettiva dello spazio at- e aggressioni - la Vedova nera, il Sonnabend Gallery da giovedì a domenica Una mostra che mette a nudo la traverso opere tese tra dimensione Leopardo, Gatto selvatico con nib- ore 10-13 e 15-18 verità sulla nostra sottomissione scultorea e installazione. bio, Tigre assalita dal serpente - e palazzo fabroni alle nuove tecnologie attraverso da mercoledì a venerdì ore 14-19; numerosi autoritratti in cui Ligabue Lucca via sant’andrea 18 dipinti che denunciano poetica- sabato e domenica ore 11-19 mostra il proprio volto in tutti gli 0573 371214 mente le nostre solitudini metro- craa aspetti del dolore fisico e psichico: dal 20/11 al 23/01 [email protected] politane abilmente nascoste dietro corso zanitello 8 circa 80 opere esposte, veri capo- MICHEL COMTE il dito delle molteplici possibilità di 0323 503249 lavori di intensa forza espressiva e a cura di Alessandro Luigi Perna, comunicazione. www.craavillagiulia.com di prorompente energia cromatica. Enrico Stefanelli e Maurizio Vanni TRENTINO-ALTO ADIGE da martedì a sabato [email protected] da martedì a domenica Evento principale del programma ore 10-13 e 16-19:30 ore 8.15-18.50 del Lu.C.C.A. ed esposizione di Bolzano misael palazzo pitti punta del LDPF - Lucca Digital galleria porti 3 SICILIA piazza dei pitti Photo Fest, la mostra porta nel dal 29/10 al 20/12 347 5710555 055 2654321 nostro Paese circa 60 immagi- GIOVANNI FRANGI www.misael.eu Palermo www.palazzopitti.it ni di uno dei più grandi fotografi a cura di Walter Guadagnini [email protected] 76talenthunter a cura di daniele perra DANIELE MARZORATI Classe 1988, sta terminando il triennio alla NABA di Milano e di recente ha preso parte a un workshop alla XIV Biennale Internazionale di Scultura a Carrara, tenuto dall’artista polacco Grzegorz Kowalski. Leggerezza e pesantezza, interno ed esterno: sono questi gli elementi su cui ruota la sua ricerca artistica. Daniele Marzorati realizza performance, che documenta con brevi filmati, e studi pittorici sulle pagine di piccoli diari, che con la materialità della pittura acquistano tridimensionalità. Ma la forza del suo lavoro va verso una direzione: la scultura. Senza confini, perché oggi “non hanno motivo d’essere”...

la performance si è trasformata in un’immagine fotografica come in laltrapartedelcielo, in altri casi le hai riprese, al solo scopo di do- cumentazione, con brevi filmati. Da cosa nascono le tue azioni? Una premessa m’impone la perfor- mance come interessante, solo se non risulta teatrale. Penso dunque alle mie come a “sculture globali”, minime certamente e che lavorano con una loro ripetitività, producendo la possibilità di uno sguardo distan- te. Da dove nascono in realtà non lo capisco, ritengo essenziale non con- cepirle come gesti, in esse non voglio entri in azione un’emotività aliena. So che potrebbero essere eseguite da tutti, un’ulteriore forma di calco sempre differente; di queste ritengo importante che formino appunto una “scultura del pensiero”, non fisica, e che lavorino nello spazio, inteso non come luogo cartografico, piuttosto come posizione senza riferimenti, smontabile e ricomponibile.

Hai raccolto sulle pagine di piccoli diari alcune pitture che “parlano” di scultura. Le consideri studi pre- paratori? Che rapporto hai con il mezzo pittorico? Non li considero studi preparatori, esistono come studi e basta. Questi formano delle specie di assimilazio- ni. Ecco perché hanno la forma del diario, contengono una continuità, a rimarcare una fissità come insisten- za lavorativa, consumativa. Scorso Io non vivo mai negli spazi antropologici - 2009 - performance dunque tutto il libretto, se ipotetica- mente cucissi i disegni intorno a un cilindro, ruotandovi attorno potrei  Che libri hai letto di recente? lo vorrei percorrere a piedi, intorno do Rosso, Joseph Beuys, Gino de Le tue opere sembrano essere ac- ottenere una sorta di scultura piana, Sto per finire La somiglianza per non c’è nulla, e il ghiaccio a volte è Dominicis, Robert Rauschenberg, comunate da un binomio costante come fosse costruita da tantissime contatto di Georges Didi-Huberman, fragile. Sol LeWitt, Giuseppe Penone, Neo ma allo stesso tempo contrastan- fotografie di particolari, una vicina prima La piega. Leibniz e il barocco Rauch... insomma, troppi per scrive- te: leggerezza e pesantezza, inter- all’altra. Un giorno “sfogliavo” Ba- di Gilles Deleuze, e una breve storia Le pellicole che hai amato di più. re un elenco finito. no ed esterno. Penso alla scultura con: trovo interessantissimo il suo di José Saramago, Il racconto dell’i- Quelle di Antonioni sono terrifican- con le pietre e la scansione di una processo, la moltitudine di pagine sola sconosciuta, che ho riletto più ti, nel senso buono! Se rivedi i suoi E i giovani a cui ti senti vicino, ar- di queste o al lavoro fotografico strappate, cancellate e piegate su e più volte. film mille e mille volte non finisci mai tisticamente parlando? con la scorza di mandarino. Ti ri- cui interveniva in diversi modi, quasi d’imparare, Deserto rosso su tutti. È da un po’ di tempo che m’interessa trovi in questa mia lettura? ad attaccare la materia, intuendola Che musica ascolti? Mi piace il modo con cui si astraeva il lavoro di Giuseppe Gabellone, prima M’interessa molto il limite delle cose, in modo differente. De Andrè, Afterhours, comunque di- e faceva funzionare il “meccanismo di lui alcuni lavori di Christian Frosi, che sia superficie o meno non capi- pende dalla giornata. film”, così, da solo, un po’ come il poi di Tomas Saraceno, Thomas Hou- sco mai fin dove esistono. Se dico: Stai lavorando con la fotografia. pensiero di Boetti. seago, Marco Bongiorni... interno /esterno è già sufficiente a Cosa ti interessa di quel mezzo? Città che consiglieresti di visitare mettere in dubbio il mio pensiero, la La fotografia è un mezzo straordina- e perché. Le mostre visitate che ti hanno la- Che formazione hai? mia posizione. La domanda succes- rio già di per sé. Esiste prima d’es- Bucarest. È una città che non si può sciato un segno. Liceo artistico, ora sto per finire il siva è: allora dove terminano questi sere prodotta. Mi dà la possibilità immaginare, da 5 anni la rivisito di Nel 2004 Joan Miró, Alchimista del triennio in Pittura e Arti visive alla due? Ecco perciò la mia attenzione di mantenermi rigido rispetto a ciò continuo e paradossalmente è tanto segno a Como forse mi ha avvicinato NABA di Milano. per una sorta di formazione del pen- che mi si presenta, ed è il metodo assordante da azzittirti. Tutti i miei ai primi disegni. Poi la collezione della siero come relazione nello spazio, di partenza per la comprensione del istinti per potervi produrre un lavoro, Fondazione Beyeler a Basilea, Gianni Hai seguito un workshop con l’ar- che non si identifica mai definitiva- segno pittorico. È un lavoro menta- lì sono bloccati. Colombo al Castello di Rivoli, alcune tista polacco Grzegorz Kowalski. mente. L’idea poi di ribaltare le cose le: la si deve scattare per ottenere sezioni della Biennale a Carrara e il Cosa ricordi di quest’esperienza? è costante o, meglio, d’avere uno sostanzialmente un’incisione che I luoghi che ti hanno particolar- Maxxi a Roma. Carrara porta da sola un’energia in sguardo, un sotto-sopra, una linea rimanga visibile, ma in realtà sarà mente affascinato. sé, nella montagna di marmo. Lì si d’orizzonte che appartiene a chissà totalmente differente da come ci si Tutti i posti che mi ritornano in mente Gli artisti del passato per i quali crea un vuoto che è già scultura. Di quale dei due lati. È inutile oggi deli- presenta nell’obiettivo. Proprio in hanno a che fare con l’altitudine o, se nutri interesse. Grzegorz Kowalski, la sua clinicità e mitare dei confini, non hanno motivo quel motivo si gioca la possibilità di vogliamo ribaltare la faccenda, con Pontormo, Auguste Rodin, Jean- la pulizia di pensiero limata da orpel- d’essere. questo mezzo: costituisce un’altra una sorta di diminuzione della gravi- Auguste-Dominique Ingres, Peter li inutili. È stato un vero confronto evenienza dello sguardo, disambiguo tà. La funivia che percorre un intero Paul Rubens, Giovanni e Nicola Pi- aperto a tutto e tutti, reale demo- Hai realizzato due performance e con una straordinaria “dislessia” in ghiacciaio a 4.000 metri. Un giorno sano, Constantin Brancusi, Medar- crazia. fatte di gesti semplici. In un caso se stesso.  fotofinish 77

In senso orario da in alto a sinistra: Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir; Simona Marchini; Rita Levi Montalcini; Achille Bonito Oliva; Vittorio Gasmann, Eduardo de Filippo e Marcello Mastroianni; Maria Luisa Frisa; Giorgio de Chirico. Al centro, dall’alto in basso: Carmelo Bene e Lydia Mancinelli; Oliviero Toscani.

Umberto Pizzi - C’era un volto è il titolo della mostra, curata da Micol Veller, che dal 18 novembre si tiene a Roma all’Auditorium - Parco della Musica e che celebra il noto fotografo per una volta al di fuori delle atmosfere cafonal di cui è interprete, per conto di Dagospia, da dieci anni a questa parte. Paparazzo vero e quindi narratore, il fotoreporter Pizzi è uno dei monumenti della post-Dolce Vita romana. I settanta scatti in mostra puntano a porre l’accento sul va- lore artistico e professionale del lavoro fotografico di Pizzi. Exibart concede a Umberto Pizzi una passerella privilegiata per un ingresso “ufficiale” nel mondo dell’arte attraverso un’intera pagina dedicata al maestro, con alcuni scatti inediti che non troverete né in mostra, né sul catalogo. Per questo numero la nostra classica pagina dedicata alle foto gossip dai vernissage e dalle serate frequentate dal mondo dell’arte italiano e internazionale vengono sostituite dagli scatti di Pizzi a personalità del mondo intellettuale dagli anni ‘60 a oggi. Lo sguardo netto di un artista che da mezzo secolo riesce a interpretare lo spirito profondo dei personaggi noti e di coloro che noti vorrebbero diventare. dal 18 novembre al 4 dicembre. Umberto Pizzi - C’era un volto. Fotografie 1965-2010. Dalle ore 11 alle 18. Tel. 06 6872700 - [email protected] 78hostravistoxte Dalí a qui

testo: MARCO SENALDI illustrazione: bianco-valente

 Il lavoro culturale alle volte è una faticaccia. stato considerato, nella percezione comune e blicitaria alla moda (indimenticabile il cappello a bero la fortuna di un personaggio catodico, Già sessant’anni fa (ma sappiamo tutti che mol- nella vulgata manualistica, solitamente come forma di scarpa ripreso da Elsa Schiaparelli). ma anche le numerose incursioni televisive in to spesso è ancora così) quel geniaccio di Rag- un “pittore” surrealista. Per capire che questa Del 2007 la mostra Dalí and Cinema alla Tate trasmissioni perdute nel tempo, e oggi tornate ghianti notava come chi si occupa di carbone concezione è insieme incompleta e approssima- e l’appassionante saggio omonimo di Elliott H. visibili grazie alle stravaganze della rete. Cameo o di grano pensa comunque di poter vantare tiva, per non dire completamente fuorviante, King edito da Kamera Books, che rivela detta- indimenticabili, come quello a What’s My Line o dei galloni di superiorità su chi invece opera nel basta una ricognizione appena un po’ più circo- gli inediti, quali la mancata collaborazione con a I’ve Got a Secret, dove il paranoico catalano campo delle arti e dei saperi, come se queste stanziata delle sue collaborazioni, come quelle Jodorowsky alla sua versione - poi abortita - del sbuca con i suoi mustacchi dalla Gioconda, che cose fossero meno importanti e meno “concre- leggendarie con Buñuel o Disney. Ma nei tempi fantascientificoDune . E oggi, finalmente, anche ci fanno capire come, per un grande genio, tut- te” di quelle. In realtà sono così concrete che più recenti gli approfondimenti importanti, quelli in Italia, nella mostra Salvador Dalí - Il sogno si to fa arte, anche quella discarica di immondizie possono cambiare i valori, economici e morali, che cominciano a fare luce sulla parte sommer- avvicina, a Milano, Palazzo Reale, abbiamo la che è la tv. a seconda di come vengono interpretate, mos- sa dell’iceberg, non sono certo mancati. possibilità di vedere per intero la versione del Ma i curatori se ne saranno accorti, o anche se, “lavorate”. Proprio come accade nel campo A questa estate risale la notevole mostra Dre- 2003 del mitico Destino, il cartoon nato dalla loro continuano a guardare solo la parte emer- delle obbligazioni o dei pronti contro termine. amlands al Centre Pompidou, a cura di Didier collaborazione con Disney nel ‘46, rimasto nel sa dell’iceberg?  Prendiamo il caso di un artista famosissimo Ottinger e Quentin Bajac, di cui un capitolo fon- cassetto per 53 anni e solo oggi accluso (pare) come Salvador Dalí; uno che si può citare senza damentale era dedicato al delirante Venus Pavil- alla versione blu-ray di Fantasia. fatica anche nelle discussioni conviviali, sicuri di lion concepito da Dalí per la World’s Fair di New Tutto chiaro dunque? Finalmente siamo usciti non essere fraintesi. Dalí sosteneva: “Il giorno York del 1939, un progetto che - tra ragazze- dal cliché del Dalí pittore surrealista per ameri- che la gente osserverà con attenzione la mia pianoforte immerse nell’acqua, catene alla Pi- cani kitsch? Un po’ sì, ma non del tutto. Un ca- opera, capirà che i miei dipinti sono come un ranesi e intimo fetish - sta tranquillamente alla pitolo praticamente inesplorato è quello del Dalí iceberg, di cui solo il dieci per cento del volume pari con le visioni più immaginifiche di un Mat- sedotto dalla cultura di massa, un vero antici- è visibile”. Questo significa che, a mano a mano thew Barney. Ancor più specifica in questo sen- patore di gente come Warhol (che comunque lo che la parte sommersa dell’iceberg daliniano so era stata la mostra It’s All Dalí, al CaixaFo- incluse fra i suoi celebri screen tests realizzati verrà scoperto, cambierà la percezione com- rum di Barcellona (2004) e poi al Boijmans Mu- alla Factory). Basta farsi un giro su youtube per plessiva della sua opera. seum di Rotterdam nel 2005, con un catalogo scoprire autentiche prelibatezze, come la pub- Ma è stato davvero così? Fino a un certo pun- che rivela l’impressionante varietà di interessi di blicità di Dalí per il cioccolato Lanvin, per Braniff to, si potrebbe rispondere di sì. Dalí è infatti Dalí, dal design al packaging, dalla grafica pub- Airlines o per Alka Seltzer, che da sole fareb- [scrivimi: [email protected]]