Strategie Di Lotta Del Fronte Polisario Per E Con Il Popolo Saharawi: Dalla Lotta Armata Alla Diplomazia Internazionale
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Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... Università degli Studi di Torino FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE Corso di Laurea Binazionale in Studi Internazionali TESI DI LAUREA in Relazioni Internazionali Strategie di lotta del Fronte Polisario per e con il popolo saharawi: dalla lotta armata alla diplomazia internazionale Candidato Relatore Benedetta Pagotto Prof. F. Armao 1 of 81 21/10/19 21:00 Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... Anno Accademico 2006-2007 Sessione Autunnale INDICE INTRODUZIONE E ORIGINI DEL CONFLITTO.....................................p. 2 CAPITOLO 1..................................................................................................p. 14 Il Fronte Polisario: una lotta militare e politica (1973-1990) 1.1. Nascita del Fronte Polisario 1.2. Il riconoscimento del diritto all'autodeterminazione 1.3. 1975: un anno decisivo 1.4. Le risposte politiche e militari all'occupazione 1.5. Sviluppi diplomatici e inizio del processo di pace CAPITOLO 2..................................................................................................p. 30 Gli insuccessi della via diplomatica (1991-2006) 2.1. I primi “incidenti di realizzazione” 2.2. Il blocco del processo di identificazione dei votanti 2.3. James Baker e il rilancio del processo di pace 2.4. Una “terza via” come nuovo piano dell'Onu 2.5. Le violazioni dei diritti umani nei territori occupati 2 of 81 21/10/19 21:00 Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... CAPITOLO 3 .................................................................................................p. 48 Società dei campi profughi: identità e rapporti internazionali 3.1. La rivoluzione sociale come strumento per l'indipendenza 3.2. La Rasd e il Fronte Polisario nell'amministrazione dei campi 3.3. Cooperazione internazionale e diplomazia CAPITOLO 4 ..................................................................................................p. 64 Dinamiche attuali e prospettive future della causa saharawi 4.1. Il coinvolgimento delle potenze regionali e mondiali 4.2. I negoziati del 2007 4.3. Possibile deriva islamista nel futuro del Fronte Polisario? CONCLUSIONE ............................................................................................p. 81 BIBLIOGRAFIA............................................................................................ p. 84 ALLEGATI..................................................................................................... p. 90 1. Carta geografica del Sahara Occidentale 2. Lista dei paesi che riconoscono la Rasd 3. Risoluzione 1754 (2007) del Consiglio di Sicurezza 3 of 81 21/10/19 21:00 Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... INTRODUZIONE E ORIGINI DEL CONFLITTO INTRODUZIONE La risoluzione 1514 (XV) del 14 dicembre 1960 costituisce il testo di riferimento delle Nazioni Unite in materia di decolonizzazione. Votata l'anno in cui 16 nuovi stati africani fanno il loro ingresso nelle Nazioni Unite, essa segna l'inizio di una vigorosa politica anticoloniale guidata dal Movimento dei Paesi Non Allineati, che porterà alla creazione del Comitato speciale sulla decolonizzazione nel 19611. Essa sancisce il diritto all'autodeterminazione per le popolazioni ancora soggette a qualsiasi forma di colonialismo, condizionando questa possibilità al rispetto dell'unità e dell'integrità nazionale. La risoluzione 1541 (XV) votata il giorno successivo, precisa le modalità di esercizio di tale diritto. Quest'ultima appare più equilibrata laddove prevede che il processo di emancipazione e maturazione del popolo in questione, possa sfociare non solo nell'indipendenza, ma anche nell'associazione o integrazione ad uno Stato già esistente. Ed è proprio nel caso unico di «decolonizzazione mancata»2 che il Sahara Occidentale rappresenta ancora oggi, e in particolare relativamente alle rivendicazioni avanzate in sede Onu dal Marocco, che queste risoluzioni acquisiscono una notevole importanza. In effetti esse hanno legittimato le diverse alternative un Sahara Occidentale indipendente, associato oppure integrato ad un altro Stato. Nel sostenere quest'ultima possibilità, il Marocco si è appellato più volte a quel paragrafo della risoluzione 1514 che proclama incompatibile con la Carta dell'Onu «ogni tentativo di distruggere parzialmente o totalmente l'unità nazionale e l'integrità territoriale di un paese»3. Quest'ambivalenza, dovuta anche alla complessità del conflitto, é più evidente nei documenti specifici relativi alla questione della decolonizzazione del Sahara Occidentale. Infatti, mentre la Commissione delle Nazioni Unite, che dal 1963 esamina regolarmente il dossier saharawi, riconosce l'applicabilità del principio di autodeterminazione in qualsiasi forma decisa dal popolo, la risoluzione 2072 (XX) del 16 dicembre 1965 non menziona la possibilità dell'indipendenza nel caso del Sahara Occidentale. Grazie all'uscita dalla clandestinità del Frente Popular de Liberaciòn de Saquiet el-Hamra y Rio de Oro (Fronte Polisario), la lotta di autodeterminazione del popolo saharawi assumerà una dimensione internazionale, presentandosi come lotta per l'indipendenza, contraria al colonialismo spagnolo e alle tesi nazionaliste4 del Marocco. L'impegno delle organizzazioni internazionali 4 of 81 21/10/19 21:00 Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... inviterà la Spagna a lasciare definitivamente l'ex-colonia e a promuovere un referendum per l'autodeterminazione, appoggiato anche dalla Corte Internazionale di Giustizia. Ma nel 1975 due eventi modificano radicalmente tali prospettive: la morte del Generale Franco e le trattative per la spartizione del Sahara Occidentale tra il Marocco e la Mauritania. In seguito ad esse, gli attacchi aerei dell'esercito marocchino e l'occupazione di quei territori, costringeranno parte dei saharawi a cercare rifugio nel deserto algerino. Proprio nei pressi dei campi profughi creati in quei luoghi, il 27 febbraio 1976, il Fronte Polisario proclamerà la Repubblica Araba Saharawi Democratica. Nonostante le vessazioni subite nei territori occupati dal Marocco e nei campi profughi, la comunità internazionale interverrà concretamente solo nel 1988, promuovendo negoziati diretti che porteranno all'elaborazione di un Piano di Pace. Questo prevedeva, insieme al cessate il fuoco, l'organizzazione di un referendum e la creazione della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO). A causa del boicottaggio sistematico di Hassan II, che non riconoscerà valide le liste dei votanti e favorirà l'insediamento di nuovi coloni marocchini nel Sahara, il referendum atteso per il 1992 non avrà mai luogo. Per tutti gli anni Novanta e fino al 2005, vi sono state molte proposte, negoziazioni e accordi per la risoluzione del contenzioso, ma tutti sono falliti al momento della loro reale attuazione. La situazione attuale è assai problematica e vede la popolazione saharawi divisa. Parte continua a vivere nel Sahara Occidentale sotto l'occupazione marocchina5, e parte nei campi profughi. A questi va aggiunta una diaspora numerosa, prevalentemente in Spagna, nelle isole Canarie, in Mauritania o nello stesso Marocco6. In questa complessità geografica, sociale e politica, il Fronte Polisario ha costruito la propria «utopia di una società immediatamente libera ed egualitaria»7, rinunciando progressivamente alle azioni militari per intraprendere la via diplomatica. Proprio il 2007 potrebbe rivelarsi un anno importante, forse risolutivo visto che i rappresentanti del Marocco e del Fronte Polisario si sono incontrati per nuovi negoziati diretti, il cui terzo round è previsto a dicembre. I termini delle negoziazioni sono cambiati spesso nel corso di tutti questi anni, e oggi la posta in gioco è alta: seppur “congelato” questo conflitto dura da troppo tempo e tutti gli attori coinvolti percepiscono l'importanza di porvi fine in maniera definitiva ed equilibrata. Probabilmente, ed è ciò che emergerà in questo elaborato, la posizione più difficile è quella del Fronte Polisario. Rinunciando alle armi, esso ha conquistato la fiducia e la credibilità della comunità internazionale, ma un ennesimo fallimento della via diplomatica potrebbe far degenerare la sfiducia della popolazione in un ritorno alla lotta armata8. E' questo che il Fronte Polisario non può permettersi: sarebbe come buttare al vento i sacrifici e i successi di una lotta politico-sociale che ha contribuito alla loro evoluzione sociale da tribù autonome ad un solo popolo, unito dal sentimento nazionale. Al fine di capire e descrivere quali siano stati gli strumenti e le strategie messe in atto dal Fronte Polisario, prima come movimento nazionalista e militare, poi come partito nella Rasd, mi pare 5 of 81 21/10/19 21:00 Tesi http://www.saharawi.org/oldsite/tesi/pagotto/tesiCompleta4Se... importante chiarire le origini del conflitto con un breve inquadramento storico antecedente il 1973. In seguito a queste premesse si osserverà la nascita del Fronte Polisario come organizzazione militare, il suo progressivo coinvolgimento come interlocutore politico presso gli organismi internazionali e l'elaborazione del Piano di pace del 1990. Il secondo capitolo sarà dedicato alle difficoltà incontrate nell'organizzazione del referendum, fino ad arrivare ai tentativi più recenti di rilanciare il processo di pace. In contrapposizione alle delusioni per gli scarsi risultati della via diplomatica intrapresa, gli ultimi due capitoli dell'elaborato sono dedicati