Jane Austen:I Memoir Familiari

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Jane Austen:I Memoir Familiari James Edward Austen-Leigh RICORDO DI JANE AUSTEN e altri Ricordi familiari Traduzione di Giuseppe Ierolli © 2011 Giuseppe Ierolli per la traduzione 1ª ediz., gennaio 2012 Ultima revisione: 4 agosto 2017 Titoli originali: James Edward Austen-Leigh, A Memoir of Jane Austen Henry Austen, Biographical Notice of the Author Henry Austen, Memoir of Miss Austen Anna Lefroy, Recollections of Aunt Jane Caroline Austen, My Aunt Jane Austen. A Memoir www.jausten.it Introduzione I testi che seguono furono scritti da familiari di Jane Austen nell'arco di più di cinquant'anni, e costituiscono, in particolare quello di James Edward Austen-Leigh, la base di partenza di tutte le innumerevoli biografie che si sono succedute fino a og- gi. Ciascuno di essi, pur nei limiti dovuti a occhi più attenti a preservare l'intimità della famiglia e la figura di donna umile, buona e religiosa della scrittrice, che a fornire notizie circostan- ziate sulla sua vita e sul suo carattere, ha delle caratteristiche peculiari. Il breve profilo biografico di Henry Austen, stilato nel 1817 e pubblicato nell'edizione postuma di Northanger Abbey e Per- suasion (il secondo è solo un rimaneggiamento e ampliamento del primo), costituisce la prima testimonianza pubblica sulla pa- ternità dei romanzi, fino ad allora pubblicati anonimi; la biogra- fia del nipote James Edward, figlio di James Austen e della se- conda moglie, Mary Lloyd, è la prima biografia vera e propria, e, pur con i limiti descritti sopra, contiene una serie di informa- zioni di prima mano che altrimenti sarebbero andate sicuramen- te perdute; le testimonianze delle due nipoti, Anna e Caroline, rispettivamente sorellastra e sorella di James Edward, per la lo- ro natura di ricordi intimi e spontanei, anche se sempre attenti a non oltrepassare i limiti imposti dalla morale vittoriana, sono un degno complemento alla biografia scritta dal fratello, che d'al- tronde le usò largamente, talvolta anche citandole alla lettera. Sono quindi opere che vanno lette con la consapevolezza di quello che è stato scritto successivamente, ma che mantengono comunque un posto d'onore nella conoscenza che abbiamo delle vicende legate alla vita di Jane Austen, insieme, naturalmente, alla testimonianza diretta della scrittrice, contenuta nelle oltre centocinquanta sue lettere che ci sono rimaste. 3 James Edward Austen-Leigh Ricordo di Jane Austen James-Edward Austen-Leigh (1798-1874) era figlio di James, il fratel- lo maggiore di JA, e di Mary Lloyd, la sua seconda moglie. Intraprese la carriera ecclesiastica, come il padre e il nonno, e prese gli ordini nel 1823. Si sposò il 16 dicembre 1828 con Emma Smith, dalla quale ebbe dieci figli. Raccolse tutto il materiale che riuscì a ottenere dai numero- si discendenti della famiglia Austen per scrivere la biografia della zia, che fu la prima, a parte la breve "Nota biografica sull'autore" di Henry Austen inserita nella prima edizione dei due romanzi postumi (L'ab- bazia di Northanger e Persuasione), ed è ancora una delle fonti più usate e citate dai biografi austeniani. Nel 1837 ereditò le proprietà del prozio, James Leigh-Perrot (1735-1817), dopo la morte della moglie di quest'ultimo, Jane-Cholmeley (1744-1836), e aggiunse "Leigh" al proprio cognome. Il testo originale è quello della terza edizione (1872), praticamente identica alla seconda, pubblicata l'anno precedente. Rispetto alla prima edizione (pubblicata il 16 dicembre 1869, ma datata 1870) l'autore ag- giunse alcuni inediti: il capitolo cancellato da Persuasione, alcuni estratti da Sanditon e i testi completi di Lady Susan e I Watson. Per queste due ultime opere non ho inserito il testo completo ma solo le prefazioni e la breve nota finale a I Watson. Nel cap. XIV ho aggiunto il poscritto della prima edizione, non presente nella seconda. Per molte delle note al testo mi sono servito dell'edizione del "Me- moir" curata da Kathryn Sutherland: J. E. Austen-Leigh, A Memoir of Jane Austen and Other Family Recollections, Oxford University Press, 2002. Le note dell'autore sono contrassegnate dalle sue iniziali: [JEAL]. Prefazione Il Ricordo di mia zia, Jane Austen, è stato accolto con più favo- re di quanto mi fossi azzardato a sperare. L'attenzione riservata- gli nella stampa periodica, così come le lettere inviatemi da molte persone che non conosco personalmente, dimostrano che c'è ancora un immutato interesse per tutti i particolari che la ri- guardano Sono stato quindi invogliato non solo a offrire una se- conda edizione del Ricordo, ma anche a espanderlo con dell'ul- teriore materiale che mi ero fatto scrupolo di imporre al pubbli- co se non mi fosse stato chiesto di farlo. Nella presente edizione la parte dedicata alle opere è alquanto aumentata, ed è stata ag- giunta qualche lettera, con un breve esempio delle sue opere giovanili. È presente il capitolo cancellato di "Persuasione", in conformità a desideri che sono stati espressi sia in pubblico che in privato. È riportato un frammento di romanzo dal titolo "I Watson", e sono presenti estratti da un romanzo che era stato iniziato pochi mesi prima della sua morte; ma l'aggiunta princi- pale è un breve racconto mai pubblicato prima, intitolato "Lady Susan". Mi rammarico del fatto che il poco che sono stato in grado di aggiungere non sia apparso nella prima edizione, e spe- ro di poter meritare qualche indulgente attenuante per la diffi- coltà di recuperare piccoli fatti e sentimenti che sono stati og- getto di un profondo oblio per mezzo secolo. 17 novembre 1870. 7 SOMMARIO CAPITOLO I Osservazioni preliminari - Nascita di Jane Austen - I legami familiari - La loro influenza sulle sue opere 11 CAPITOLO II Descrizione di Steventon - Vita a Steventon - Cambiamenti negli usi e costumi nell'ultimo secolo 24 CAPITOLO III Prime composizioni - Amici a Ashe - Una lettera molto vec- chia - Versi sulla morte di Mrs. Lefroy - Osservazioni sullo stile epistolare di Jane Austen - Lettere 41 CAPITOLO IV Partenza da Steventon - Soggiorno a Bath e a Southampton - Sistemazione a Chawton 58 CAPITOLO V Descrizione della persona, del carattere e dei gusti di Jane Austen 68 CAPITOLO VI L'abitudine di scrivere ripresa dopo un lungo intervallo - Prima pubblicazione - Come l'autrice si interessava al suc- cesso delle sue opere 79 CAPITOLO VII Isolamento dal mondo letterario - L'attenzione del principe reggente - Corrispondenza con Mr. Clarke - Suggerimenti per cambiare il suo stile di scrittura 87 CAPITOLO VIII Lenta crescita della sua fama - Insuccesso dei primi tentativi di pubblicazione - Due recensioni contrastanti sulle sue opere 99 CAPITOLO IX Opinioni espresse da persone eminenti - Opinioni di altre persone meno eminenti - Opinione dei lettori americani 106 CAPITOLO X Osservazioni sui romanzi 113 8 CAPITOLO XI Declino della salute di Jane Austen - Adattabilità del suo spi- rito - Sua rassegnazione e umiltà - La morte 117 CAPITOLO XII Il capitolo cancellato (cap. X) di "Persuasione" 129 CAPITOLO XIII L'ultima opera 138 CAPITOLO XIV Poscritto 147 LADY SUSAN 150 I WATSON 151 9 Sapeva che nessuno oltre a lui era propenso a impe- gnarcisi. E non è un motivo insolito. Un uomo si rende conto che qualcosa dev'essere fatto, non cono- sce nessuno che vuole farlo tranne lui, e così si ac- cinge all'impresa. Helps, Vita di Colombo, cap. I1 1 Sir Arthur Helps, The Life of Columbus, the Discovery of America, Bell and Daldy, London, 1869, pagg. 9-10. Le parole sono riferite al principe Enrico del Portogallo (1394-1460), e la citazione completa è la seguente: "La ragione principale che spinse il principe ad assumersi l'onere delle scoperte geografi- che fu il fatto che né marinai né mercanti fossero propensi ad accollarsi un'impresa nella quale non c'era una speranza concreta di profitto. Doveva perciò essere affidata a uomini illustri e a principi, e tra di loro non ne cono- sceva nessuno che fosse propenso a farlo tranne lui. Non è un motivo insolito. Un uomo si rende conto che qualcosa dev'essere fatto, non conosce nessuno che vuole farlo tranne lui, e così si accinge all'impresa persino quando non ne avrebbe affatto voglia." Capitolo I Osservazioni preliminari - Nascita di Jane Austen - I legami familiari - La loro influenza sulle sue opere Più di mezzo secolo è passato da quando io, il più giovane dei dolenti,1 partecipai al funerale della mia cara zia Jane nella cat- tedrale di Winchester; e ora, nella mia vecchiaia, mi è stato chiesto se la mia memoria può servire a salvare dall'oblio qual- che avvenimento della sua vita o qualche tratto del suo caratte- re, per soddisfare le richieste di una generazione di lettori nati dopo la sua morte. Di avvenimenti la sua vita fu singolarmente povera; pochi cambiamenti e nessuna grande crisi ne interruppe mai il tranquillo fluire. Anche la sua fama si può dire che sia stata postuma; non raggiunse mai un vero vigore fino a quando lei non ebbe cessato di esistere. Il suo talento non attirò l'atten- zione di altri scrittori, non la mise in contatto con il mondo let- terario, né si fece in alcun modo strada attraverso l'oscurità del suo rifugio domestico. Ho quindi ben poco materiale per una biografia dettagliata di mia zia, ma ho un chiaro ricordo della sua persona e del suo carattere, e forse molti possono essere in- teressati alla descrizione, se mai fosse possibile una tale descri- zione, di quella mente prolifica dalla quale scaturirono i Dash- wood e i Bennet, i Bertram e i Woodhouse, i Thorpe e i Mu- sgrove, che sono stati accolti come ospiti consueti accanto al focolare di così tante famiglie, e sono conosciuti uno a uno e così intimamente come se fossero davvero dei vicini. Molti po- trebbero essere interessati a sapere se la rettitudine morale, il buongusto e il caloroso affetto dei quali lei rivestì i suoi perso- naggi fittizi, esistessero realmente nella sorgente originaria dalla quale scaturirono queste idee, e se queste doti fossero concre- tamente dimostrate da lei nelle molteplici relazioni della vita.
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