Francis Bacon – A.S

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Francis Bacon – A.S Prof. Monti – classe IV – Francis Bacon – a.s. 2016/2017 Francis Bacon 1561 - 1626 1. IL PROFETA DELLA TECNICA Se Galileo ha chiarito il metodo della ricerca scientifica, Bacon ha intravisto per primo e in modo chiaro il potere che la scienza offre sulla natura e, in questo senso, l’ha concepita come orientata alla realizzazione del regnum hominis. Nato a Londra, studiò a Cambridge e trascorse poi alcuni anni a Parigi al seguito dell’Ambasciatore d’Inghilterra. Di ritorno in patria volle intraprendere la carriera politica, ma non poté ottenere incarichi importanti sino a che visse la regina Elisabetta. Salito al trono Giacomo I, nel 1603, Bacon seppe sfruttare l’appoggio del favorito del re, Lord Buckingham, per ottenere cariche e onori. Venne così nominato avvocato generale (1607), poi procuratore generale (1613), infine Lord Guardasigilli (1617) e Lord Cancelliere (1618). Divenne anche Barone di Verulamio e Visconte di S. Albano. Quando Giacomo I, nel 1621, dovette convocare il parlamento per chiedere l’imposizione di nuove tasse, Bacon fu accusato di avere accettato doni in denaro nell’esercizio delle sue funzioni e si ammise colpevole. A questo punto Bacon decise di ritirarsi dalla vita politica e trascorse negli studi gli ultimi anni della sua vita. La sua carriera politica, come abbiamo visto, fu quella di un cortigiano abile e senza scrupoli. Uomo amante del denaro e della bella vita, ebbe una concezione altissima dell’utilità e del valore della scienza in servizio dell’uomo e dei suoi bisogni. Tutte le sue opere, non a caso, tendono a illustrare il progetto di una ricerca scientifica che, portando il metodo sperimentale in tutti i campi della realtà faccia di questa il “dominio dell’uomo”. La scienza, nella concezione baconiana, avrebbe dovuto attraverso la tecnica fornire all’uomo il dominio di ogni parte del mondo naturale. Quando, nella sua Nuova Atlantide, Bacon volle dare l’immagine di una città ideale (ricorrendo al pretesto, già adoperato da Thomas Moore nella sua Utopia, della descrizione di un’isola sconosciuta), non si limitò a vagheggiare forme di vita sociali e politiche perfette, ma immaginò un paradiso della tecnica dove fossero portate a compimento le invenzioni e i ritrovati di tutto il mondo. L’isola – Atlantide, appunto – altro non era se non un enorme laboratorio sperimentale i cui abitanti cercano di conoscere tutte le forze della natura per estendere il dominio dell’uomo. I numi tutelari dell’isola erano i grandi inventori di ogni paese, le reliquie erano gli esemplari di tutte le più rare e grandi invenzioni. L’attenzione di Bacon non si rivolse, però, solo alle scienze della natura – la sua prima opera, Saggi, era infatti costituita da sottili ed erudite analisi di vita morale e politica – ma la sua maggiore attività fu dedicata al progetto di una grandiosa enciclopedia delle scienze, capace di rinnovare completamente la ricerca scientifica ponendola su basi sperimentali. Il piano dell’enciclopedia baconiana comprendeva: 1 Prof. Monti – classe IV – Francis Bacon – a.s. 2016/2017 1) le scienze che si fondano sulla memoria, in particolare la Storia, che si divide in “naturale” e “civile”; 2) le scienze che si fondano sulla fantasia, cioè la poesia, che si divide in “narrativa”, “drammatica” e “parabolica” (che serve a illustrare una verità); 3) le scienze fondate sulla ragione, tra le quali troviamo la “filosofia prima” o “scienza universale” e, più nello specifico, le varie scienze particolari che concernono la natura, Dio, l’uomo. Di tutte queste scienze, Bacon si proponeva di fornire almeno le direttive principali nella sua opera Instauratio magna. L’opera, che doveva essere divisa in sei parti, trovò effettiva realizzazione solo nella seconda, il Nuovo Organo, pubblicato nel 1620. Le altre opere di Bacon sono schizzi o abbozzi per le altre parti della Instauratio: La sapienza degli antichi (1609), Storia naturale (1622), Sulla dignità e sull’accrescimento delle scienze (1623). Negli ultimi anni, Bacon scrisse pubblicò anche una Storia di Enrico VII. 2. IL PROGRAMMA DI UN NUOVO SAPERE Del progetto grandioso di una Instauratio magna – che doveva culminare nella Scienza attiva, cioè in una tecnica applicativa delle scoperte teoriche – Bacon riuscì, come abbiamo visto, a realizzare ben poco. Ciò che riuscì a realizzare, il Nuovo Organo, comprende una logica del procedimento tecnico-scientifico che veniva da lui polemicamente contrapposta alla logica aristotelica, ritenuta adatta solo a riportare vittoria nelle dispute verbali, cioè strettamente teoriche. Con la vecchia logica si espugna l’avversario, diceva Bacon, con la nuova si espugna la natura. Questa “espugnazione” è il compito fondamentale della scienza. L’uomo, ministro e interprete della natura, tanto opera e intende, quanto dell’ordine della natura ha osservato o con l’esperienza o con la riflessione: al di là di questo non sa né può nulla. L’intelligenza umana ha bisogno di strumenti efficaci per penetrare nella natura e dominarla: come la mano, essa non può compiere alcun lavoro senza lo strumento adeguato. Gli “strumenti” della mente sono gli esperimenti, escogitati e adattati tecnicamente allo scopo che si vuole realizzare. I sensi, da soli, non bastano a fornire una guida sicura: solo gli esperimenti sono i custodi e gli interpreti dei loro responsi. Essi sono il “connubio della mente e dell’universo” dal quale Bacon si aspetta “una prole numerosa di invenzioni e di strumenti atti a domare e mitigare almeno in parte le necessità e le miserie degli uomini”. Tale connubio fra mente dell’uomo e natura non si può celebrare fino a che la mente rimanga irretita in errori e pregiudizi che le impediscono di interpretare correttamente la natura medesima. 2 Prof. Monti – classe IV – Francis Bacon – a.s. 2016/2017 Bacon opponeva fra loro, a questo riguardo, i due concetti di interpretazione della natura e di anticipazione della natura. L’anticipazione ha due caratteristiche: essa prescinde dall’esperimento e passa subito ad assiomi generalissimi. In base a questi, poi, l’anticipazione trova i cosiddetti assiomi medi fra le cose e i principi generali. Di questa via si serve la logica tradizionale: si tratta di una via sterile perché gli assiomi che essa stabilisce non servono a inventare nulla di concreto. L’interpretazione, invece, è feconda: dagli assiomi da essa esibiti scaturiscono nuove conoscenze particolari. Il compito preliminare assunto da Bacon nel suo tentativo di stabilire l’organo nuovo della scienza fu quello di eliminare tutte le anticipazioni: a questo è dedicato il primo libro del Nuovo Organo. Qui Bacon intende purificare l’intelletto da quelli che chiamava “idoli” – le nozioni anticipatorie – avvicinandolo alla conoscenza delle cose stesse. Vediamo di cosa si tratta. 3. LA TEORIA DEGLI “IDOLI”: I PREGIUDIZI DELLA MENTE Le “anticipazioni” che si radicano nella natura umana sono definiti da Bacon come idola tribus e idola specus. Mentre i primi sono comuni a tutti, i secondi sono propri di ciascun individuo. Bacon utilizza il termine "idoli" poiché a suo avviso l'uomo, invece di ricercare e onorare la verità, onora e ricerca proprio questi. " Gli idoli e le false nozioni che sono penetrati nell'intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti in modo da rendere difficile l'accesso alla verità ma addirittura (una volta che questo accesso sia dato e concesso) risorgeranno di nuovo e saranno causa di molestia anche nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini preavvertiti non si agguerriscano per quanto possibile contro di essi. " F. Bacon Nuovo organo IDOLA TRIBUS L’intelletto umano è portato a supporre nella natura una armonia molto superiore di quella che effettivamente c’è, a dare importanza più a certi concetti che ad altri (per esempio, più a ciò che colpisce la fantasia che a ciò che è nascosto e lontano). Inoltre, l’uomo è impaziente, vuole sempre procedere oltre e pretende che la natura lo assecondi. Tutte queste tendenze naturali sono fonti di idola tribus. La principale fonte di tali idola è, però, l’insufficienza dei sensi ai quali sfuggono tutte le forze nascoste della natura. 3 Prof. Monti – classe IV – Francis Bacon – a.s. 2016/2017 IDOLA SPECUS I cosiddetti idola specus, invece, dipendono dall’educazione, dalle abitudini e dai casi fortuiti in cui ciascuno di noi viene a trovarsi. Bacon dice che Aristotele, dopo aver inventato la sua logica, asservì ad essa la sua fisica, rendendola del tutto sterile. Ciò fu certo dovuto a una particolare inclinazione del suo intelletto. Ogni uomo, del resto, ha le sue propensioni e interessi peculiari: per gli antichi o per i moderni, per il vecchio o per il nuovo, per le cose semplici o per quelle complesse, per le somiglianze o per le differenze. Tutte queste propensioni individuali sono fonte di idola specus, quasi che ogni uomo avesse nel suo interno una caverna che rifrange e distorce il lume della natura. Oltre a queste due specie, ci sono anche gli idola fori – provenienti dall’esterno – e gli idola theatri – che derivano “dalla piazza” o dal linguaggio. IDOLA FORI Gli idola fori derivano dal linguaggio. Gli uomini credono di imporre la loro ragione alle parole: ma accade anche che le parole ritorcano e riflettano la loro forza sull’intelletto. Accade, insomma, che l’uomo cerchi di adattare in modo forzato il mondo reale alla struttura del linguaggio umano. Gli idola che derivano dalle parole sono di due specie: nomi di cose che non esistono; nomi di cose che esistono, ma confusi e male determinati. Della prima specie sono nomi come “fortuna”, oppure “primo mobile”: essi hanno origine da false teorie e si riferiscono, appunto, a cose inesistenti. Alla seconda specie appartiene, per esempio, la parola “umido”, che indica cose sì esistenti, ma diversissime fra loro; altri esempi sono parole che indicano azioni come “generare” o “corrompere”.
Recommended publications
  • Francis Bacon´S Philosophy Under Educational Perspective
    International Journal of Humanities and Social Science Vol. 3 No. 17; September 2013 Francis Bacon´S Philosophy under Educational Perspective Gustavo Araújo Batista – PhD Docent at Master Degree Program University of Uberaba - Brazil Abeuntstudia in mores. Francis Bacon Abstract This article has as main objective to make a concise approach about Francis Bacon’s (1561-1626) philosophy, dimensioning it inside educational area. It will be done a summary explanation of his historical context (Renaissance), of some of his works and of some of the main topics of his philosophy, demonstrating its applicability to pedagogy. By developing a conceptual and contextual approach, this study has adopted as its theoretical-methodological reference the historical-dialectical materialism, according to Lucien Goldmann (1913-1970), appointing as main result the alert done by Bacon in relation to knowledge usefulness in order to improve human being´s lifetime, this knowledge that, identifying itself to power, it allows to mankind to dominate natural world and, equally, to itself, wining, so, its own weakness and limitations, because its own ignorance is the root of the evils of which suffer, as well as the material and spiritual difficulties in the presence of which it founds itself, reason for which education, by adopting that conception as one of its foundation, there will be thought and practiced in a way to be aware to the responsibility that knowledge brings with itself. Keywords: Education. Francis Bacon. Philosophy. Science. Introduction This text has as its objective to deal with, summarily, the thought of the English philosopher Francis Bacon (1561-1626), appointing, simultaneously, its convergences to educational field.
    [Show full text]
  • Annotated Bibliography, Footwear and Tire Tread Analysis
    November 16, 2011 SWGTREAD response to questions submitted from the NSTC Subcommittee on Forensic Science Research Testing Development and Evaluation Interagency Working Group. QUESTION 1 What literature exist that addresses the number of characteristics/identifying marks required to render a conclusion? No literature/studies could be found which specifically addresses the number of characteristics and/or identifying marks necessary to render a conclusion relating to footwear and/or tire track evidence. Impressions evidence practitioners agree that rendering opinions relative to footwear and/or tire track examinations must be based upon a combination of both class and individual characteristics. “Class characteristics of footwear and tires result from repetitive, controlled processes that are typically mechanical, such as those used to manufacture items in quantity”.1 Although defined similarly by various authors, Bodziak describes footwear class characteristics as “an intentional or unavoidable characteristic that repeats during the manufacturing process and is shared by one or more other shoes.”2 Individual characteristics are defined by Bodziak as “individual identifying characteristics that result when something is randomly added to or taken away from a shoe outsole that either causes or contributes to making that shoe outsole unique.”3 Often referred to as accidental characteristics, they can include cuts, scratches, gouges, holes, cracks, tears caused by extreme wear, or random inclusions that may result from manufacturing, such as bubbles, and other items or substances subsequently introduced to the outsole or tread, such as rocks, chewing gum, nails, tacks or small twigs. Footwear and tire tread examination practitioners agree that a specific number of individual or random characteristics are not necessarily needed to render an opinion.
    [Show full text]
  • The Memory of God. Hans Blumenberg's Philosophy
    The Memory of God Hans Blumenberg's Philosophy of Religion Rasmussen, Ulrik Houlind Publication date: 2009 Document version Publisher's PDF, also known as Version of record Document license: CC BY-NC-ND Citation for published version (APA): Rasmussen, U. H. (2009). The Memory of God: Hans Blumenberg's Philosophy of Religion. Københavns Universitet: Publikationer fra Det teologiske Fakultet. Download date: 07. apr.. 2020 The Memory of God Hans Blumenberg’s Philosophy of Religion Was ist eigentlich Aura? Ein sonderbares Gespinst aus Raum und Zeit: einmalige Erscheinung einer Ferne, so nah sie sein mag. Walter Benjamin Ph.D.‐Thesis by Ulrik Houlind Rasmussen Theological Faculty, University of Copenhagen Supervisor: Prof., Dr. Theol. Arne Grøn July 2009 The Memory of God Hans Blumenberg’s Philosophy of Religion Publikationer fra Det Teologiske Fakultet 9 Licensed under CreativeCommons Ulrik Houlind Rasmussen ISBN 978-87-91838-17-0 (print) ISBN 978-87-93361-37-9 (pdf) Trykning og indbindning: Det Samfundsvidenskabelige Fakultets ReproCenter Københavns Universitet 2009 Udgivet af: Det Teologisk Fakultet Københavns Universitet Karen Blxens Plads 16 2300 København S www.teol.ku.dk Contents PRELUDE: DIFFICULTIES REMEMBERING TO FORGET .................................................................................. ‐ 5 ‐ 1.E TH MAIN THEME OF THIS DISSERTATION ................................................................................................. ‐ 7 ‐ 1.1 THE DEATH(S) OF GOD........................................................................................................................................‐
    [Show full text]
  • Plagiat Merupakan Tindakan Tidak Terpuji
    PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI MASOCHISM AS APPEARED IN DAN BROWN’S THE DA VINCI CODE A THESIS Presented as Partial Fulfillment of the Requirements to Obtain the Saarjana Pendidikan Degree in English Language Education By Gregoria Mayang Dwiandhesti 051214087 ENGLISH LANGUAGE EDUCATION STUDY PROGRAM DEPARTMENT OF LANGUAGE AND ARTS EDUCATION FACULTY OF TEACHERS TRAINING AND EDUCATION SANATA DHARMA UNIVERSITY YOGYAKARTA 2011 PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI MASOCHISM AS APPEARED IN DAN BROWN’S THE DA VINCI CODE A THESIS Presented as Partial Fulfillment of the Requirements to Obtain the Saarjana Pendidikan Degree in English Language Education By Gregoria Mayang Dwiandhesti 051214087 ENGLISH LANGUAGE EDUCATION STUDY PROGRAM DEPARTMENT OF LANGUAGE AND ARTS EDUCATION FACULTY OF TEACHERS TRAINING AND EDUCATION SANATA DHARMA UNIVERSITY YOGYAKARTA 2011 i PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI ii PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI iii PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI Creativity is unusual stuff. It deranges. It’s subversive. It mistrusts what it sees, what it hears. It dares to doubt. It acts even it errs. It infiltrates pre‐conceived notions. It rattles established certitudes. It incessantly invents new ways, new vocabularies. It provokes and changes point of view. ‐Anonymous‐ This thesis is devoted especially to my beloved family and those who have introduced me to the wonderful life iv PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI STATEMENT OF WORK’S ORIGINALITY I honestly declare that this thesis, which I have written, does not contain the work or parts of the work of other people, except those cited in the quotations and the references, as a scientific paper should. Yogyakarta, 9 March 2011 The Writer Gregoria Mayang Dwiandhesti 051214087 v PLAGIAT MERUPAKAN TINDAKAN TIDAK TERPUJI ABSTRACT Dwiandhesti, Gregoria Mayang.
    [Show full text]
  • UNIT 1 – History of English Literature – SHS1105
    SCHOOL OF SCIENCE & HUMANITIES DEPARTMENT OF ENGLISH UNIT 1 – History of English Literature – SHS1105 1 ELIZABETHAN PERIOD & SHAKESPEARE PERIOD Edmund Spenser: Edmund Spenser (ca. 1552-1599) ranks as the fore most English poet of the 16th century. Famous as the author of the unfinished epic poem The Faerie Queene, he is the poet of an ordered yet passionate Elizabethan world. He was deeply affected by Irish faerie mythology, which he knew from his home at Kilcolman and possibly from his Irish wife Elizabeth Boyle. His genocidal tracts against Gaelic culture were war propaganda. His house (ruins remain) was burned to the ground during the war, causing him to flee Ireland. Edmund Spenser was born in East Smithfield, London, around the year 1552, though there is some ambiguity as to the exact date of his birth. As a young boy, he was educated in London at the Merchant Taylors' School and matriculated as a sizar at Pembroke College, Cambridge. Spenser‘s main poetical works are: The Shepher d‘s Calendar (1579) Amoretti (1595), a collection of eighty eight Petrarchan sonnets Epithalamion (1959), a magnificent ode written on the occasion of his marriage with Elizabeth Boyle Prothalamion (1596), an ode on marriage Astrophel (1596), an elegy on the death of Sir Philip Sidney Four Hymns (1576) written to glorify love and homour The Faerie Queen (1589 –90). Spenser matriculated at the University of Cambridge on May 20, 1569. Ten years later he published his first publicly-released poetic work, The Sheapheards' Calendar, to positive reviews. He then began work on his magnum opus, The Faerie Queene, publishing the first three of the projected twelve books in 1590.
    [Show full text]
  • Saddam, Phone Your Mom!
    2450 30 Oct 90 "SADDAM, PHONE YOUR MOM!" OR ELLIOTT THINKSHEETS THE ANTIBIBLICAL MYTH OF PRIMORDIAL GYNECOCENTRIC PEACE 309 L.Eliz.Dr., Craigville, MA 02636 Phone 508.775.8008 Noncommercial reproduction permitted An irreverent (to Saddam Hussein), uproarious current popsong spoofs (1) SH & (2) the ever more widely held dysfunctional no- tion that the world, if taken away from the boys & given to the girls, would be more peaceful (a no less romantic, though slightly more intelligent, variant of the latter being that it'd be more peaceful if the world were taken away from the boys & given to the girls & boys [usually, in that order] together). If we could just get Saddam to phone his Mom, she'd yell "You getthehellouta Kuwait RIGHT NOW!" & (so goes the myth) he'd do it! A more nuanced, sophisticated version is that though she wouldn't do it, that would only be because her natural anti-war psyche had been corrupted by the androcentrism prevailing in her culture &, indeed, in all cultures for the past 5,000 - year "detour" of natural human evolution.... This Thinksheet is a bibliocritical review of Riane [Tennenhaus] Eisler's THE CHALICE & THE BLADE: OUR HISTORY, OUR FUTURE (H&R187188), a radical feminist antibiblical rewrite of history. Most radical feminist literature I only glance at / read reviews of, but I try to give a thorough read to any piece that is overtly antibiblical: that's why I call this review "bibliocritical." 1 A refugee from Hitler's spectacularly-disastrously androcentric Europe, perhaps she can be forgiven her spectacularly-disastrously gynecocentricity, which she labors to defend against the charge of gynarchy (usu.
    [Show full text]
  • Mediações Da Ciência Da Compreensão Pública Da Ciência À Mediação Dos Saberes Um Reader
    MEDIAÇÕES DA CIÊNCIA DA COMPREENSÃO PÚBLICA DA CIÊNCIA À MEDIAÇÃO DOS SABERES UM READER ANTÓNIO FERNANDO CASCAIS LIVROS ICNOVA 1 | MEDIAÇÕES DA CIÊNCIA FICHA TÉCNICA TÍTULO Mediações da Ciência – Da Compreensão Pública da Ciência à Mediação dos Saberes AUTOR António Fernando Cascais COLEÇÃO Livros ICNOVA EDIÇÃO ICNOVA – Instituto de Comunicação da Nova Faculdade de Ciências Sociais e Humanas/Universidade NOVA de Lisboa Av. Berna, 26 1069-061 Lisboa – Portugal www.icnova.fcsh.unl.pt [email protected] DIREÇÃO Francisco Rui Cádima Maria Lucília Marques Cláudia Madeira ISBN 978-989-54285-7-1 (Digital) 978-989-54285-6-4 (Impresso) DESIGN E PAGINAÇÃO José Domingues | UNDO DATA DE PUBLICAÇÃO Novembro de 2019 APOIO Esta publicação é financiada por Fundos Nacionais através da FCT – Fundação para a Ciência e a Tecnologia no âmbito do projeto Refª: UID/CCI/04667/2019 O conteúdo desta obra está protegido por Lei. Qualquer forma de reprodução, distribuição, comunicação pública ou transformação da totalidade ou de parte desta obra carece de expressa autorização do editor e dos seus autores. Os artigos, bem como a autorização de publicação das imagens, são da exclusiva responsabilidade dos autores. ÍNDICE Introdução 5 A MEDIAÇÃO FILOSÓFICA E EPISTEMOLÓGICA DA CIÊNCIA 11 O problema da demarcação: a distinção epistemológica doxa x episteme 14 O deslocamento do problema da demarcação na controvérsia entre continuismo e descontinuismo 30 A incidência do problema da demarcação na comunicação da ciência 58 A MEDIAÇÃO HERMENÊUTICA E RETÓRICA DA CIÊNCIA 73
    [Show full text]
  • Prof. Dr. H. Duski Ibrahim, M.Ag
    DARI PENUMPANG ASING UNTUK PARA TAMU Prof. Dr. H. Duski Ibrahim, M.Ag. Penerbit dan Percetakan i Dilarang memperbanyak, mencetak atau menerbitkan sebagian maupun seluruh buku ini tanpa izin tertulis dari penerbit Ketentuan Pidana Kutipan Pasal 72 Undang-undang Republik Indonesia Nomor 19 Tahun 2002 Tentang Hak Cipta 1. Barang siapa dengan sengaja dan tanpa hak melakukan sebagaimana dimaksud dalam pasal 2 ayat (1) atau pasal 49 ayat (1) dan ayat (2) dipidana dengan pidana penjara masing-masing paling singkat 1 (satu) bulan dan/atau denda paling sedikit Rp. 1.000.000,00 (satu juta rupiah), atau pidana penjara paling lama 7 (tujuh) tahun dan/atau denda paling banyak Rp. 5.000.000,00 (lima juta rupiah). 2. Barang siapa dengan sengaja menyiarkan, memamerkan, mengedarkan, atau menjual kepada umum suatu ciptaan atau barang hasil pelanggaran Hak Cipta atau hak terkait sebagaimana dimaksud pada ayat (1) dipidana dengan pidana penjara paling lama 5 (lima) tahun dan/atau denda paling banyak Rp. 500.000.000,00 (lima ratus juta rupiah). Penulis : Prof. Dr. H. Duski Ibrahim, M.Ag. Layout : NoerFikri Offset Desain Cover : Haryono Hak Penerbit pada NoerFikri, Palembang Perpustakaan Nasional Katalog dalam Terbitan (KDT) Anggota IKAPI (No. 012/SMS/13) Dicetak oleh: NoerFikri Offset Jl. KH. Mayor Mahidin No. 142 Telp/Fax : 366 625 Palembang – Indonesia 30126 E-mail : [email protected] Cetakan I : Maret 2017 Hak Cipta dilindungi undang-undang pada penulis All right reserved ISBN : 978-602-6318-97-8 ii PENGANTAR PENULIS Bismillahirrahmanirrahim Segala puji bagi Allah, Tuhan semesta alam. Saya bersyukur kepada-Nya yang telah memberikan rasa keberanian untuk menulis sebuah buku tentang filsafat ilmu yang sesungguhnya masih relatif asing bagiku.
    [Show full text]
  • Facultad De Ciencias Sociales Departamento De Ciencia Política Y Relaciones Internacionales
    1 FACULTAD DE CIENCIAS SOCIALES DEPARTAMENTO DE CIENCIA POLÍTICA Y RELACIONES INTERNACIONALES LA GRAN INSTAURACIÓN (INSTAURATIO MAGNA) DE BACON, EL PROGRESISMO DE COMTE Y CONTRAPUNTOS DE LA ACCIÓN CREADORA BERGSONIANA: MÉTODO, CIENCIA Y VITALIDAD. Memoria para optar al Grado de Magíster en Ética Social y Desarrollo Humano. Por José Nício da Silva Director de Tesis: Dr. Carlos Augusto Casanova Guerra Profesor Informante: Dr. Jaime Fierro Santiago de Chile, Agosto de 2009. 2 DEDICATORIA Dedico con cariño esta Tesis: a mis hijos Luciano Fabricio, Álvaro Gabriel, Plinio Lucas y André Murilo, por la colaboración, comprensión y paciencia durante los estudios del Magíster y trabajo de tesis; a mi esposa Teresa Fabiola, por el apoyo, comprensión y colaboración; a mis padres José Murilo y María Assunção por haber acreditado en el misterio de la vida y en la vida del Misterio, propiciándome la existencia y la vitalidad, a pesar de la distancia; a mis hermanos y siempre amigos Jussimar, María, Cílio, Leonor, Nelson e Izabel, y sobrinos; al Sr, Washington Catalán Y Sra. Clemencia Leppe y familia en Chile, por la acogida, apoyo y colaboración; a los incontables profesores y profesoras que, durante los largos años de mi historia de estudios, del básico (los primeros pasos) a los posgrados, apuntando el “sin límites”, me facilitaron en la apertura de los conocimientos y vivencias más amplias. 3 AGRADECIMIENTOS Agradezco: a la Universidad Jesuita Alberto Hurtado por la acogida, aceptación y apoyo a este estudio, facilitando toda la estructura y servicios indispensables a los trabajo académicos; incluyendo: la dirección, coordinación, secretaría de ESODE; sectores administrativos, bibliotecas, laboratorios de Info., servicios de limpieza, de portarías y guardias, a los profesores: Pablo Salvat (Dir.
    [Show full text]
  • Music and Knowledge
    Music and Knowledge Music and Knowledge A Performer’s Perspective Per Dahl University of Stavanger, Norway SENSE PUBLISHERS ROTTERDAM / BOSTON / TAIPEI A C.I.P. record for this book is available from the Library of Congress. ISBN 978-94-6300-885-3 (paperback) ISBN 978-94-6300-886-0 (hardback) ISBN 978-94-6300-887-7 (e-book) Published by: Sense Publishers, P.O. Box 21858, 3001 AW Rotterdam, The Netherlands https://www.sensepublishers.com/ All chapters in this book have undergone peer review. Printed on acid-free paper All rights reserved © 2017 Sense Publishers No part of this work may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, microfilming, recording or otherwise, without written permission from the Publisher, with the exception of any material supplied specifically for the purpose of being entered and executed on a computer system, for exclusive use by the purchaser of the work. TABLE OF CONTENTS Preface ix List of Figures xv Part I: Music and Knowledge Chapter 1: A Musician’s Store of Knowledge 3 Introduction 3 Practice, Practice, Practice 3 Dreyfus’ Model of Skill Acquisition 4 What about the Genes? 10 Chapter 2: Music Performance as Creative Practice 13 The Musical Performance 13 The Creative Practice 16 Chapter 3: The Rise and Fall of Literacy in Classical Music 25 Introduction 25 The Rise of Literacy in Music 25 The Work of Art 27 The Classical Music 30 The Fall of Literacy 33 Chapter 4: Music Reading as Eye Movement 39 Background 39 The Music Reading
    [Show full text]
  • Iv History of Scientific Method
    IV THE PLACE OF FRANCIS BACON IN THE HISTORY OF SCIENTIFIC METHOD RANCIS BACON has been popularly accounted as the F father of modern ‘science and its method. Unfor- tunately, that sort of title has been given to many people. In fact, it must be remarked that on the tree of knowledge, considered as a family tree, many a “bar sinister” is hung; for it is rare in science that the son knows his own father. Even where parentage may be conceivable, an oblique descent is so much more the rule than the exception, that it is quite possible that we can find a more appropriate name for the relation which Bacon bore to the several scientific disciplines. Let us spend a few moments in investigating this problem of paternity. The question is not one of the importance of Bacon, but rather more definite. It may be stated as fol- lows: If there had been no Bacon, would the future of science have been essentially different, or would its develop- ment have been materially slower? I think we may give the negative answer to both these questions. Let us consider, therefore, the states of various modern sciences, and see if they may be traced back more or less directly to a source. Probably we can all agree that up to the middle of the last century, at least, the most important body of natural science was that of physics and astronomy, with its mathe- matical systematization. Along this branch the lines of descent seem straighter than elsewhere. Two modern 73 74 Lectures on Francis Bacon names are characteristic of it more than any others.
    [Show full text]
  • Chapter Ii the Enlightenment’S Critique of Tradition
    CHAPTER II THE ENLIGHTENMENT’S CRITIQUE OF TRADITION Suspicion of the authority of tradition is the very signature of the Age of Reason, and particularly, of the Enlightenment. In the last chapter we saw how the suspicion to which tradition was subjected led to a profound misunderstanding of its very nature. If tradition is not merely doctrines or beliefs transmitted from the past, but the very context in which they are interpreted, then the effort to subordinate tradition to reason will necessarily diminish the understanding of tradition. A part of tradition, that aspect of it which can be deliberately examined, will take the place of the whole. The dimension of tradition which operates in an unconscious and pre-conscious way will be consigned to the realm of prejudice. It is pre-judgmental in that it comprises ingrained ways of thought which, many would say, need to be fully illumined by reason if they are not to hinder the search for truth. This is the heritage of the Enlightenment, which will be the topic of this chapter. According to the pessimistic assessment of the Enlightenment, tradition (and the prejudices which accrue to it) have obscured the true nature of things. The thinkers of this age set for themselves the task of enlightening what had, up until their time, remained in darkness. Their chief tool would be the human reason. This reason, however, is not viewed by the eighteenth century in a communal sense, as a common heritage which binds a society together by a general agreement about what is reasonable. No one inherits reason, this age proclaimed, and God has not planted it as an innate idea in the human mind.
    [Show full text]