Larp Frescos: Affreschi Antichi E Moderni Sui Giochi Di Ruolo Dal Vivo
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Larp Frescos Affreschi antichi e moderni sui giochi di ruolo dal vivo Volume II: Affreschi moderni A cura di Andrea Castellani e J. Tuomas Harviainen Volume pubblicato in occasione del secondo Larp Symposium Firenze 2011 Prima edizione: settembre 2011 Seconda edizione: ottobre 2011 Progetto editoriale, coordinamento, revisione, proofreading (per gli articoli in italiano), progetto grafico, composizione e impaginazione: Andrea Castellani. Progetto editoriale, coordinamento, revisione e proofreading (per gli articoli in inglese): J. Tuomas Harviainen. Revisione e proofreading (per l’articolo di A. Castellani): Raffaele Manzo. Autori: Susi Ansaloni, Myriel Balzer, Rafael Bienia, Andrea Castellani, Marco A. Donadoni, Gilbert K. Gallo, Raffaele Manzo, Andrea Marmugi, Mikko Meriläinen, Enrico Peduzzi, Stephanie Pegg, Ivano Piva, Ariella Sponza, Eleni Timplalexi, Lorenzo Trenti. Progetto grafico di copertina: Michele Pupo. Immagine di copertina: Emanuele Manzo. I diritti relativi ai testi firmati appartengono ai rispettivi autori. Stampa a cura di Lulu. Larp Frescos Affreschi antichi e moderni sui giochi di ruolo dal vivo Volume II: Affreschi moderni A cura di Andrea Castellani e J. Tuomas Harviainen Volume pubblicato in occasione della seconda edizione del Larp Symposium Firenze 2011 Indice Volume II: Affreschi moderni A. Castellani e J.T. Harviainen: La diversità genera evoluzione. Introduzione ad Affreschi moderni 7 S. Ansaloni: Le regole del gioco: come divertirsi a un live di Susi 11 A. Castellani: L’onda anomala. Il larp come forma narrativa di tipo topical wave 15 M.A. Donadoni: Il binario 9 e ¾. Giochi di ruolo e formazione esperienziale 27 G.K. Gallo: Vite parallele. Live action role-playing e role-playing games per pc e console a confronto 33 A. Marmugi: La fine della storia infinita. Come far nascere e sviluppare una cronaca larp e come concluderla nel momento migliore 37 E. Peduzzi: Oriente e Occidente 45 E. Peduzzi: Ambientazione e libertà 52 I. Piva: Questione di stile. Un manifesto triveneto per il larp ad azione ininterrotta 55 A. Sponza: Chi ha paura dell’InnerRolePlay? 65 L. Trenti: Brigata Brancaleone: un gioco rivoluzionario? 69 M. Balzer: The Creation of Immersion in Live Role-Playing 79 R. Bienia: Writing Plot: Suggestions from Narratology 91 R. Manzo: There Is No Such Thing as a “Game Master” 103 M. Meriläinen: It’s Not Just Fun and Games 123 S. Pegg: Domestic Realism in Larp 131 E. Timplalexi: Towards a Discourse Between the Performative and the Iconic. Drama and Immersion in Larps (and mmorpgs) 137 L. Trenti: Boxing a Larp 153 Andrea Castellani e J. Tuomas Harviainen La diversità genera evoluzione Introduzione ad Affreschi moderni In questo volume vogliamo offrire alla lettura dei partecipanti al Larp Sym- posium (e di chi acquisirà il libro in seguito) alcuni nuovi articoli sul live action role-playing. Purtroppo non è stato possibile portare fino alla pubblicazione tut- te le proposte che ci sono arrivate, che erano in numero molto superiore rispetto ai saggi che sono stati ultimati e che trovate qui, ma ciò nonostante la mole di materiale che potrete leggere è di tutto rispetto: dieci articoli in italiano e sette in inglese, che trattano di una varietà di stili di larp considerevole, per non parlare della provenienza geografica. Infatti ai dodici articoli opera di italiani (che fanno la parte del leone, com’è giusto in un volume pubblicato in occasione del raduno italiano sui giochi di ruolo dal vivo) si affiancano due articoli provenienti dalla Germania, uno dalla Grecia, uno dalla Finlandia e uno dalla Nuova Zelanda. Nella lingua di Dante Tra i lavori pubblicati in italiano, cinque sono stati scritti appositamente per questa raccolta. Gli altri cinque avevano già visto la luce in altre forme: due come “manifesti di stile” allegati al materiale distribuito ai giocatori prima dei live organizzati dagli autori, due come messaggi di posta elettronica, uno su una rivista specializzata con un target completamente diverso dal nostro. Proprio per adattarli al target di Larp Frescos questi articoli sono stati rivisti, ampliati, riscritti, rendendoli diversi in maniera talora sostanziale dai testi da cui derivano. Speriamo che questo lavoro vi sia gradito, e che tutti gli articoli in italiano ora siano comprensibili per il maggior numero possibile di persone, nonostante provengano da culture di role-playing radicalmente diverse. Apre le danze in stretto ordine alfabeticoSusi Ansaloni, che condivide con noi in un vero e proprio manifesto, per quanto sintetico, le norme che mantengono i suoi eventi nel solco tracciato da quella che potrebbe essere chiamata la scuola im- medesimazionista modenese. Segue Andrea Castellani che ci mostra come, guar- 7 dando al larp da un punto di vista diverso da quello a cui siamo abituati, anche quelli che vengono tradizionalmente individuati come i suoi punti deboli possono diventare punti di forza. Marco A. Donadoni ci parla dell’utilizzo dei giochi di ruolo (dal vivo ma anche al tavolo) a fini formativi nelle aziende, attingendo dalla sua ventennale esperienza in questo campo. Gilbert K. Gallo confronta il larp con i giochi di ruolo digitali, valutandone caratteristiche, pregi e difetti sulla base di cinque parametri ben precisi. Andrea Marmugi stende un esauriente vademecum su come creare e gestire una campagna larp, che si conclude esortando gli orga- nizzatori a porle fine non appena questa raggiunge il massimo della popolarità. I due articoli di Enrico Peduzzi riprendono concetti da lui sviluppati quasi nove anni fa e che poco dopo porteranno alla stesura dello Standard G-Live, che potete trovare nella parte storica di Larp Frescos: costituiscono dunque due utili appro- fondimenti, il primo sulla distinzione tra masterizzazione centrale e delegata e il secondo su quella tra ambientazione aperta e chiusa, e al contempo ripercorrono le origini delle teorie sul larp di scuola siciliana. Ivano Piva ci propone il suo ma- nifesto stilistico, dimostrando che formalizzare le idee su cui si basano i propri live non è utile solo per qualche teorico scandinavo, ma anche in un contesto distante come quello delle campagne fantasy nel Nordest. Ariella Sponza, dopo averci presentato in Larp Graffiti, il libro del Larp Symposium 2010, l’InnerRolePlay da lei sviluppato, in questo nuovo articolo ci dà maggiori dettagli su come funzioni effettivamente il metodo e su quali siano i suoi scopi. Infine Lorenzo Trenti ci riferisce tutto quello che sa su Brigata Brancaleone, il misterioso esperimento tra politica, larp e provocazione artistica che si prefigge esplicitamente lo scopo di portare in Italia una rivoluzione sociale e culturale. Nella lingua di Shakespeare Agli articoli in italiano seguono sette saggi in inglese. Quattro di essi sono as- solutamente inediti, mentre gli altri tre sono versioni riviste e ampliate di lavori già pubblicati. Tutti sono accomunati dall’essere opere critiche, che esaminano concetti di teoria del role-playing già esistenti e spesso implicitamente accettati. Utilizzando idee prese dalla filosofia di Jürgen Habermas,Myriel Balzer of- fre un nuovo punto di vista su come l’immersione, uno dei concetti più dibat- tuti nella teoria del role-playing, venga costruita nei live. Con l’occhio rivolto soprattutto ai live mainstream,Rafael Bienia discute alcuni metodi per gestire trame e narrazioni, attingendo alla teoria del dramma.Raffaele Manzo scrive a proposito dei problemi causati dal vedere il “master” come un concetto unico, senza significati veramente espliciti: atteggiamento che apporta confusione e false aspettative.Mikko Meriläinen ci offre una critica rivolta a chi fa live allo scopo di ottenere esperienze negative, spingendo troppo in là il limite di quello che si può fare in un evento di role-playing. Stephanie Pegg dà uno sguardo alla necessità di conflitto nel role-playing, mantenendo la rotta verso un mag- giore realismo in tono basso. Ancora dal campo della teoria del dramma, Eleni 8 Timplalexi esamina con occhio critico il modo in cui i concetti di iconico e di performativo hanno influenzato il dibattito sui live, e in cui magaridovrebbero influenzarlo da oggi in poi. Come nella parte in italiano, anche qui chiude il gran ballo Lorenzo Trenti, che ci parla del modo in cui un’opera d’arte intrin- secamente effimera come un live possa essere “inscatolata” e pubblicata. Poiché i sette autori della parte in inglese provengono da paesi diversi e cul- ture di role-playing differenti, è probabile che il loro lessico non sia esattamente quello a cui siete abituati. Questo è intenzionale, non solo: è fondamentale. Certo, abbiamo incluso alcuni chiarimenti, ma un elemento chiave di questi contributi è che da concetti e terminologie diversi vengono punti di vista diversi: iltime-in dei tedeschi potrebbe non essere la stessa cosa di in-game, anche se i due termini de- scrivono all’incirca lo stesso fenomeno. Un’autrice greca vedrà la parola “diegesi”, che proviene dalla sua lingua madre, in una luce molto diversa rispetto ai primi teorici del larp, che presero in prestito il termine dai media studies. Si potrebbe perfino dire che questo è lo scopo con cui ci siamo accinti all’impresa di mettere insieme l’intero volume: stiamo cercando di stimolare un’evoluzione rendendo esplicite le differenze. Ribaltando il motto della biologia «l’evoluzione genera di- versità», potremmo dire che per noi, nel larp, la diversità genera evoluzione. Speriamo dunque che i nostri lettori troveranno stimolanti i nuovi punti di vista che vi andiamo a presentare: come provocazioni, come discussioni, e co- me contributi accademici per proseguire il dibattito sul live action role-playing. Ringraziamenti Dobbiamo un ringraziamento particolare a Karsten Dombrowski, curatore ed editore dei libri Larp: Einblicke (Zauberfeder, 2010) e Larp: Über den Tellerrand (Zauberfeder, 2011), per averci permesso di pubblicare versioni inglesi aggiornate dei saggi di Myriel Balzer e Rafael Bienia, originariamente pubblicati in tedesco nei volumi sopra citati. Ringraziamo anche Joséphine Verneuil, che ci ha aiutati a trovare del materiale essenziale, e Raffaele Manzo, che ha svolto egregiamente il compito di curatore per l’articolo incluso in questo volume scritto da uno di noi.