n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE Scandalo VW: SIAE raddoppia Renzi vuole colpire Enjoy: “Noi italiani l’elettronica la copia privata: i big del web: “Dal più creativi, anche che sa mentire oltre120 milioni 02 2017 la Digital Tax” 04 nel car sharing” 05 Il mondo si indigna per lo scandalo che ha investito Volkswagen in questi giorni: proprio loro, i rigorosi tedeschi, beccati nel “taroccare” le centraline elettroniche per far ottenere presta- zioni eccellenti nei benchmark e nei controlli ad autovetture che evidentemente così eccellenti LG OLED 55EG960 non sono. Al di là degli evidenti interessi in gioco nella specifica vicenda e della chiara volontà degli informatori americani nell’affossare il motore diesel, nel quale al di là dell’oceano non hanno né tradizione né eccellenze, quello che È il TV del futuro? emerge è che il controllo digitale ed elettronico permette una “programmabilità” che, se usata dolosamente, è in grado di aggirare test e In prova il primo OLED di LG benchmark. Davvero niente di nuovo per chi vive il mercato dell’elettronica di consumo: da molti con pannello Ultra HD anni, anche da prima dell’avvento dell’elettroni- 32 ca digitale programmabile, i progettisti realizza- no apparecchi pensati (anche) per ben figurare sotto test, a prescindere dalle reali prestazioni nell’uso di tutti i giorni. O addirittura si inventano condizioni particolarissime in cui fare i test per Vinilmania: ecco come ottenere risultati, o più che altro numeri, che ben poco hanno a che spartire con la realtà. Fu il caso, diversi anni fa, della potenza degli nasce un disco 33 giri amplificatori: contavano solo i watt e bastava sparare un numero grande a piacere per Visita alla Phono Press di Settala risultare commercialmente vincenti; anzi, chi non lo faceva, rischiava di essere scartato dal mercato, malgrado prodotti spesso eccellenti. L’unica azienda italiana che ancora Così sono nati e si sono diffusi i watt DIN e poi addirittura i watt PMPO o i watt musicali, stampa dischi “alla vecchia maniera” valori non confrontabili tra loro e ovviamente in 23 crescita esponenziale rispetto ai watt “veri”; e ancora misure fatte solo a 1 KHz e non su tutto lo spettro o con distorsioni ammesse anche del 10%. Sempre ammesso che le dichiarazioni delle IN PROVA aziende, poi, corrispondessero a vere e proprie Roomba 980 misure e fossero fedeli ai numeri in esse ottenuti. Più avanti arrivarono le follie relative ai rapporti 35 di contrasto dei TV e alle mille metodologie di il robot “smart” misurazione inventate per ottenere numeri da favola su display che a occhio nudo apparivano Il nuovo iRobot si connette irrimediabilmente sbiaditi. I circuiti “speciali” inseriti solo nel momento della misurazione, i alla rete Wi-Fi, mappa comportamenti “dinamici” delle elettroniche, le metodologie on/off e così via: migliaia di stratagemmi per ottenere contrasti da tutta la casa e si comanda 1.000.000:1 su TV che forse arrivavano a 1000:1, se aiutati. E questo non fatto dai marchi di serie (anche) con un’app B ma da tutti i principali produttori, compresi di 26 irreprensibili giapponesi e i potenti coreani. Lo IOS 9: ecco perché stesso dicasi per il comportamento dei TV con i principali segnali test: per anni i produttori di TV E così via, fino alle auto-certificazioni relative e viene punita prima dalla borsa, che reagisce conviene aggiornare hanno richiesto alle redazioni tecniche - anche alle classi energetiche degli elettrodomestici: in pochi minuti, e poi, nei mesi a seguire, anche a noi - informazioni sulle metodologie di prova gli apparecchi in classe “A+++ -50%” oramai si dai consumatori. Con il danno collaterale ma e sui segnali test utilizzati; guarda caso una o sprecano e viene davvero il sospetto che queste non trascurabile di far percepire all’opinione due generazioni dopo arrivavano TV magari non certificazioni vengano auto-erogate con troppa pubblica l’elettronica come strumento destinato così belli ma che su quei segnali test fornivano facilità e qualche trucco di troppo; addirittura con principalmente a “taroccare” le prestazioni. 38 prestazioni eccellenti: semplicemente era stato il rischio che il progetto del prodotto venga cali- Va detto chiaramente: il rischio dell’esplosione aggiunto un sistema di riconoscimento del brato più per rispondere alla procedura formale di una bolla “dati taroccati” nell’elettronica di segnale test con corrispondente modifica del di misura della classe energetica che per essere consumo c’è ed è probabilmente più rilevante di comportamento dell’elettronica per ovviare davvero efficiente ed efficace nella vita reale. quanto non si pensi: il necessario richiamo alla temporaneamente al problema. Né più né Insomma, di “centraline taroccate” nel mondo “moralità” ai produttori è doveroso, anche se meno di quanto ha fatto Volkswagen con le sue dell’elettronica di consumo ce ne sono centinaia probabilmente destinato a cadere nel vuoto. Da centraline. di milioni, forse miliardi, ben più degli 11 milioni di parte nostra, continueremo a fare le misure degli Negli ultimi anni abbiamo assistito poi, tra le veicoli Volkswagen coinvolti dallo scandalo che apparecchi, applicando i principali benchmark altre cose, all’adattamento di alcuni smartphone scalda le pagine dei giornali di questi giorni. Il come supporto ai nostri test; ma non smettere- Android ai principali benchmark: processori e caso Volkswagen, con il suo clamore mediatico, mo di chiedere ai nostri lettori di fidarsi soprattut- software che “pompano” artatamente le presta- dovrebbe mettere in guardia anche i colossi to della nostra esperienza e del nostro “fiuto” da zioni, noncuranti dei consumi di batteria, quando dell’elettronica: in certi mercati, quello USA utenti esperti: certi numeri, per mille motivi, non riconoscono l’esecuzione del benchmark per poi soprattutto, la “falsa testimonianza” sui dati di sono (più) buoni indicatori della realtà. Huawei Mate S ritornare a performance ben meno entusiasman- targa, quando diventa conclamata e occupa le ti nella vita di tutti i giorni, nella quale la durata prime pagine dei giornali, è ritenuta dolo grave Gianfranco GIARDINA Salto di qualità della batteria conta.  torna al sommario 1 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MERCATO Il rendiconto di gestione 2014 di SIAE evidenzia debiti verso gli aventi diritto stabilmente sopra i 900 milioni di euro SIAE deve quasi un miliardo agli aventi diritto La Copia Privata raddoppia: oltre i 120 milioni La chiusura del rendiconto SIAE è in leggero attivo solo grazie agli interessi maturati sul capitale non ancora distribuito di Gianfranco GIARDINA Stiamo andando verso un netto raddoppio dei com- pensi per copia privata raccolti dalla SIAE, anche ben oltre le previsioni della stessa SIAE. A poco più di un anno dall’introduzione delle nuove (e fortemente au- mentate) tariffe del compenso per copia privata, e a pochi giorni dalla pubblicazione del rendiconto di ge- stione SIAE 2014, è ora di tracciare qualche bilancio. La questione può sembrare puramente tecnica e per addetti ai lavori: lo è, per quello che riguarda i grandi interessi ad essa collegati. Ma il fatto che a pagare siano, più o meno consapevolmente, i cittadini, ne fa una questione di forte interesse pubblico: milioni e milioni che escono dalle tasche degli utenti di tecno- logia completamente a prescindere dal fatto che, con Cosa sono i compensi per copia privata i loro apparecchi, facciano uso o meno di contenuti Per chi non lo sapesse, la copia privata è il diritto che un consumatore ha di copiare un contenuto legittima- tutelati da diritto d’autore. Lo scorso anno abbiamo mente acquistato (e quindi tassativamente non pirata) su altri dispositivi di sua proprietà. I contenuti copiati pubblicato una corposa inchiesta sulla copia privata non possono essere ceduti a terzi a nessun titolo, anche non oneroso. Per poter avere questo diritto (che però è e in particolare su quello che succede ai compensi, sempre più difficile esercitare perché può essere svolto solo nel rispetto delle misure di protezione anticopia) il decine di milioni di euro, dopo la raccolta: criteri e consumatore è tenuto al pagamento di un compenso che grava non sui contenuti stessi (almeno quelli copiabili) tempi di ridistribuzione e dinamiche, anche finanzia- ma su supporti e apparecchi. Per semplicità di gestione, il compenso viene versato a SIAE da chi importa o re connesse. I percorsi e le logiche di ridistribuzione produce i prodotti assoggettati, che poi carica quest’onere sulla filiera a valle (con incremento di IVA e margine sono occhio e croce gli stessi; quello che è cambiato del canale distributivo) fino ad arrivare a consumatore finale. SIAE si occupa, oltre che della raccolta, anche pesantemente è l’ammontare dei compensi, istituti della ridistribuzione di questi compensi, sottratti i propri costi, seguendo alcune indicazioni di legge (per con il “decreto Franceschini” a luglio del 2014. esempio sulle percentuali tra diverse categorie di aventi diritto) e stabilendo autonomamente altri parametri di Di seguito i compensi per copia privata (valori al netto ripartizione (come per esempio l’incidenza di quota audio e di quota video e così via). di IVA) applicati dallo scorso anno su alcuni dei prin- cipali prodotti: quindi attestarsi intorno ai 130 milioni. Proprio il doppio Un andamento il cui trend è in fortecrescita, malgrado Smartphone (32 GB o più) 5,20 € di quanto raccolto nell’ultimo anno di vecchie tariffe: la raccolta 2015 sia probabilmente sottostimata: mai, TV con funzione PVR 4,00 € non sbagliavamo, quindi, quando, più di un anno fa par- neanche negli anni in cui gli utenti facevano realmen- PC fissi o portatili 5,20 € lavamo di “prelievo doppio” in virtù delle tariffe fissate te un po’ di copia per uso privato, la raccolta aveva su- Hard disk 1 TB 20 € dal Ministro Franceschini. Il valore di raccolta per copia perato gli 85 milioni di euro. Che lo faccia, sfondando Qui la lista integrale di tutti i compensi privata riportato nel rendiconto di gestione 2014 della e andando ben oltre quota 100 milioni, ora che farsi SIAE, pari a 77,8 milioni, non risente interamente del- una copia privata (e legale) di un contenuto è quasi Come previsto, la raccolta l’aumento delle tariffe: queste sono entrate in vigore impossibile, oltre che inutile, è un fatto decisamente per “copia privata” raddoppia nel luglio scorso; le dichiarazioni dei produttori/impor- notevole e che evidenzia tutte le fragilità del decreto Le nuove tariffe, seppur con un mercato dell’elettronica tatori sono trimestrali; poi, con normali tempi ammini- Franceschini. pressoché fermo, stanno portando introiti doppi nelle strativi SIAE emette le fatture corrispondenti e queste, casse della SIAE: già nel bilancio preventivo 2015 SIAE con normali tempi contabili, vengono saldate. Questo SIAE vive dei “propri interessi” aveva previsto un netto incremento, con una raccolta ha fatto sì che solo gli ultimissimi pagamenti dell’anno Il rendiconto di gestione 2014, pubblicato da qualche stimata di 117,5 milioni di euro contro i 67,1 milioni del si riferissero alle nuove tariffe. giorno, dà una fotografia generale della SIAE presso- bilancio 2013, l’ultimo che non tenesse conto delle L’andamento della raccolta per copia privata degli ulti- ché analoga a quelle degli ultimi anni: la Società degli modifiche delle tariffe introdotte con il decreto Fran- mi anni è indicato nel grafico qui riportato: Autori ed Editori sarebbe in grave deficit se non aves- ceschini. In realtà, la situazione a consuntivo sarà an- se i proventi finanziari, ovverosia le rendite del capita- cora più rosea per gli aventi diritto: SIAE stessa stima le investito in banche, fondi, obbligazioni e titoli. Infatti di andare oltre il proprio preventivo raggiungendo e il margine operativo di SIAE vede un rosso di quasi probabilmente superando i 120 milioni di euro. Que- 27 milioni di euro, stabile rispetto allo scorso anno: sta previsione è decisamente realistica: infatti SIAE, la società perde quindi stabilmente diverse decine di secondo i dati che la Società stessa ci ha rivelato, ha milioni di euro nella sua gestione tipica, l’intermedia- già messo a segno incassi sul fronte copia privata per zione di diritti. E aggiunge poi altre perdite per attivi- ben 80 milioni di euro nel periodo gennaio-luglio 2015, tà straordinarie. SIAE nel corso del 2014 ha ottenuto con una media, quindi, di quasi 11,5 milioni al mese. I una remunerazione finanziaria dei fondi investiti pari cinque mesi mancanti dovrebbero portare quindi nelle al 3,27%, un tasso che molti italiani vorrebbero poter casse SIAE più o meno altri 50 milioni di euro e più, avere sui propri risparmi. Questo ha fruttato interessi con un raccolta lorda per copia privata che potrebbe segue a pagina 03 

 torna al sommario 2 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

MERCATO SIAE: rendiconto 2015 segue Da pagina 02  Si tratta in pratica di un valore che sfiora il miliardo di vata non possa essere resa pubblica: da SIAE ci fanno euro e che si ritrova pressoché intatto nell’attivo di sapere che non sussiste alcun obbligo, né di legge né attivi per oltre 35 milioni di euro ai quali vanno somma- bilancio in investimenti in fondi, titoli e disponibilità statutario, legato alla pubblicazione della contabilità ti altri 5 generati da plusvalenze su vendite di titoli in liquide. Da SIAE ci fanno sapere che sono stati fatti separata per i compensi da copia privata (c’è invece portafoglio. Più di 40 milioni che raddrizzano ancora pagamenti in capo alla copia privata per oltre 100 mi- per altre fattispecie, come per esempio, la bollinatura una volta il bilancio SIAE, che posta nel 2014 un utile lioni nel corso dell’anno, ma evidentemente i proventi, dei supporti). Considerato che parte dei proventi per prima delle tasse di circa 5 milioni (3,5 dopo le tas- aumentati più che proporzionalmente, hanno tenuto copia privata che SIAE intermedia sono destinati a en- se). Senza proventi finanziari staremmo parlando di un stabili i debiti verso terzi. Con il previsto raddoppio tità terze e scollegate da SIAE stessa (come Univideo, passivo di 35 milioni capace di spingere SIAE verso degli introiti da copia privata, è presumibile pensare Nuovo Imaie, Fimi e così via), la pubblicazione della l’ennesimo commissariamento. che a regime, cioè in un paio d’anni, possano raddop- contabilità separata della copia privata sarebbe un ge- piare anche i circa 150 milioni debiti di SIAE verso gli sto di trasparenza sicuramente apprezzabile. Il baco dei “debiti verso aventi diritto” aventi diritto, portando il livello di indebitamento verso Ma come fa SIAE a realizzare proventi finanziari così gli aventi diritto di SIAE a sfondare il tetto del miliar- Le restituzioni per gli usi professionali cospicui? Ovverosia, dove prende il capitale che in- do di euro. Questo vuol dire per SIAE poter contare Non si sa a quanto ammontano veste e che ha fruttato 40 milioni nel 2014? Semplice, su proventi ancora più alti in interessi attivi: nel corso Fino allo scorso anno SIAE ha sempre messo a bilancio il capitale investito, in larga parte, non è di SIAE ma del 2014, i 147 milioni di debiti verso aventi diritto per come voce separata la consistenza di un fondo rischi degli “aventi diritto” e si compone principalmente di copia privata, hanno reso quasi 5 milioni di interessi, per le restituzioni per usi professionali dei compensi diritti d’autore prelevati e in attesa di ridistribuzione. stando al rendimento medio ottenuto da SIAE; un valo- per copia privata. Questo fondo, con l’analisi degli in- La cifra “monstre” dei debiti verso gli aventi diritto ha re, che – come dicevamo – non potrà che raddoppia- crementi e dei decrementi, permetteva di stimare con oramai stabilmente superato i 900 milioni di euro at- re, a meno che SIAE non snellisca e acceleri le proprie buona approssimazione l’ammontare delle richieste testandosi nel 2014 a 912 milioni di euro; di questi 147 procedure di contabilizzazione e ridistribuzione, che di rimborso da parte di utilizzatori professionali che, fanno capo alla gestione della copia privata: tenuto evidentemente – lo dicono i numeri – sono ancora a norma di legge, non devono essere assoggettati ai conto della raccolta media delle ultime gestioni, si molto lente. Sicuramente più lente delle procedure di compensi per copia privata. La SIAE negli anni scor- tratta di una cifra in attesa di distribuzione pari a oltre incasso: i crediti riferibili alla copia privata a fine 2014 si ha aumentato considerevolmente l’ammontare del due anni di raccolta. Di certo ci sono motivi “tecnici” non arrivano al milione di euro, lo 0,65% dei corrispon- fondo e di conseguenza anche dei proventi da copia per questi ritardi, oltre che molti accantonamenti lega- denti debiti verso gli aventi diritto. Insomma, una SIAE privata trattenuti in attesa di eventuali richieste di rim- ti a ricorsi vari e che sarà possibile sbloccare solo più che sembra veloce a incassare, con crediti pendenti borso, che ammontano a fine 2014 a oltre 25 milioni avanti. E se nell’ultimo anno i debiti verso gli aventi di- inferiori all’1% della raccolta, ma molto più lenta nel ri- di euro. I corrispondenti rimborsi per usi professionali, ritto per i diritti d’autore “tradizionali” sono un po’ sa- distribuire, con debiti verso gli aventi diritto al 200% secondo le nostre stime dello scorso anno, erano però liti, va riconosciuto a SIAE di aver leggermente ridotto della raccolta. decisamente contenuti, sotto il milione di euro all’an- quelli relativi alla copia privata, scesi di circa 4 milioni no. In quest’ottica le cifre accantonate da SIAE appaio- (il 2,6%); da circa quattro anni, in ogni caso, i debiti per I costi di SIAE sulla copia privata no quantomeno sovradimensionate. copia privata si mantengono nell’intorno dei 140-150 Spese a piè di lista, ma costanti Nel rendiconto di gestione 2014, SIAE ha modificato milioni, come si può vedere nel grafico qui sotto: con l’aumento della raccolta la classificazione di bilancio di questo aspetto, azze- Oltre a fare propri i chiari vantaggi finanziari derivanti rando il fondo rischi per restituzioni usi professionali e dalla permanenza per un paio d’anni dei proventi per annegandolo in un fondo rischi vari non meglio detta- copia privata nelle proprie casse, la SIAE applica una gliato, rendendo di fatto impossibile anche la stima da trattenuta sulla raccolta che rimborso dei propri costi. parte nostra delle effettive restituzioni per usi profes- La trattenuta viene fatta in via preventiva su base for- sionali sulla base dei dati di bilancio. L’amministrazione fettaria, con un prelievo intorno al 6% per l’anno 2014 di SIAE, da noi interpellata, non è stata in grado per le (circa 4 milioni e 600mila euro), ammontare che co- vie brevi di comunicarci l’ammontare delle restituzio- munque viene poi conguagliato sulla base dei costi ni per usi professionali, ma non è da escludere che il realmente sostenuti per la gestione della copia priva- dato ci venga comunicato: nel caso ne daremo imme- ta. Infatti in SIAE esiste – ci dicono dall’amministrazio- diata notizia. ne - una precisa contabilità analitica relativa alla sola copia privata, che poi determina a piè di lista, quale Il dibattito sulla copia privata I debiti totali verso gli aventi diritto, che comprendono sarà il costo che SIAE tratterrà sui proventi lordi. Da resti aperto e venga resa pubblica al proprio interno anche quelli per copia privata, hanno SIAE ci spiegano che le nuove tariffe introdotte dal la contabilità separata avuto un andamento pressoché piatto, come si vede decreto Franceschini portano a un raddoppio degli L’anno prossimo i conti SIAE vivranno un momento di in questo grafico che mostra sia quelli derivanti dalla introiti pur senza incidere considerevolmente sui costi forte discontinuità perché andranno a regime le nuove gestione della copia privata che quelli della gestione assoluti di raccolta, che restano sostanzialmente gli tariffe dei compensi per copia privata: e proprio la co- dei diritti d’autore primari. stessi. Per questo SIAE prevede che, una volta andati pia privata, ipotizzando il resto della raccolta dei diritti a regime i nuovi livelli di tariffazione, i costi di gestione d’autore sostanzialmente stabile, finirà per pesare per di SIAE possano attestarsi su una media del 3% del- circa il 20% del totale dei diritti intermediati da SIAE. la raccolta lorda e non più del 6%, mantenendosi a Una cifra importante, con una pletora di aventi diritto in livello assoluto sempre intorno ai 5 milioni di euro. Un cascata in uno o due passaggi successivi, che muove atteggiamento corretto quello di SIAE nell’applicazio- molti interessi e che meriterebbe – come abbiamo det- ne dei propri costi, che quindi non dovrebbero salire to – la pubblicazione della contabilità separata. con il raddoppio del prelievo, seppur la logica del “piè Qualche perplessità invece la desta l’industria del- di lista” a consuntivo non stimoli certo la società ad l’hardware: tanta comunicazione fatta nei periodi su- attivare comportamenti virtuosi e di maggior efficien- bito precedenti all’approvazione dei nuovi compensi za. Viene da chiedersi, piuttosto, perché la contabilità separata che SIAE ha già in casa relativa alla copia pri- segue a pagina 04 

 torna al sommario 3 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MERCATO Le multinazionali che fanno utili in Italia dovranno pagare le tasse nel nostro Paese Apple acquisisce Renzi: “Dal 2017 in Italia la Digital Tax” Mapsense Stangata in arrivo per i colossi del web per mappare L’Europa potrebbe però anticipare tutti con una soluzione già entro il prossimo anno i big data Apple fa ancora parlare di sé per di Roberto PEZZALI l’acquisizione di Mapsense, una startup di San Francisco che si occupa e multinazionali devono pagare di fornire strumenti di sviluppo per le tasse dove fanno gli utili. Una elaborare big data geolocalizzati frase sentita tante volte in relazio- L provenienti da varie fonti, aggregan- ne al delicatissimo tema dell’elusione doli e rendendoli visivamente fruibili fiscale, e a quanto pare finalmente ci su mappe. Secondo indiscrezioni, si avvia verso una soluzione. Soluzio- Apple avrebbe sborsato una cifra tra i ne che potrebbe essere europea, se 25 e i 30 milioni di dollari per portare l’Europa farà in fretta, oppure italiana. Il nel proprio quartier generale il team presidente del Consiglio Renzi ha infatti di 12 esperti guidati dall’ingegnere annunciato l’arrivo dal 1 gennaio 2017 Erez Cohen, fondatore di Mapsense. di una nuova “Digital Tax” che andrà a La piattaforma di sviluppo cloud colpire le multinazionali che, sfruttando based rilasciata da Mapsense lo l’attuale legislazione, spostano i guada- scorso maggio aveva subito attratto gni all’interno di paradisi fiscali evitando l’interesse di clienti in vari ambiti tra di pagarle nei paesi dove la tassazione Difficile capire quale soluzione vor- to del PD Francesco Boccia aveva ad cui quello finanziario, governativo è più elevata. rà adottare il Governo, anche perché esempio presentato un emendamento e naturalmente pubblicitario, anno- “I grandi player dell’economia digitale e Renzi parla di una soluzioone tutta alla legge di Stabilità per la reintrodu- verando nella lista anche aziende mondiale, che per me sono dei miti, per- nuova: viene in mente la proposta di zione dell’obbligo di partita iva per chi della Fortune 500, la classifica stilata ché Apple è bellissima e Google è bel- legge presentata qualche mese fa alla vende servizi pubblicitari in Italia, emen- dalla nota rivista che include le 500 lissima – ha dichiarato Renzi - hanno un Camera dai deputati di Scelta Civica damento poi respinto. maggiori imprese statunitensi per sistema che gli permette di non pagare Giuseppe Quintarelli e Giulio Cesare Ora, Europa o non Europa, la Digital Tax fatturato. Siamo ormai abituati ad le tasse nei luoghi dove fanno business. Sottanelli, che prevede una ritenuta alla si farà, anche se uno dei grossi bersagli acquisizioni del genere da parte delle Stiamo aspettando da due anni che ci fonte del 25% sulle transizioni digitali europei ha pensato bene di adeguarsi big company, che sfruttano le poten- sia una legge europea e attenderemo e il recupero di circa 2/3 miliardi sulla prima di essere colpita. Amazon, più zialità della open innovation per far anche tutto il primo semestre del 2016, base di 11 miliardi di imponibile. L’Italia volte al centro di indagini per questioni proprie idee e competenze esterne ma dal 2017 immaginiamo una Digital ha provato più volte a introdurre una legate proprio all’elusione fiscale, dal al fine di ottenere rapidamente un Tax che vada a far pagare le tasse nei sorta di regolamentazione fiscale per 1 maggio 2015 ha infatti aperto partita vantaggio competitivo. Ma nel caso di luoghi dove fanno business. Non si arri- multinazionali come Amazon e Apple, iva italiana e ha iniziato a pagare tutte le Apple, probabilmente, si sta cercando verà a cifre straordinarie e non baste- ma tutte le volte le proposte sono state tasse sui beni venduti tramite i suoi sto- di colmare il ritardo accumulato sui ranno a risollevare l’economia, ma la respinte in quanto il tema sarebbe da re di e-commerce, emettendo regolare servizi di geolocalizzazione rispetto alla concorrenza. Digital Tax è una questione di giustizia” affrontare a livello europeo: il deputa- fattura italiana.

MERCATO SIAE: rendiconto 2015 ne della copia privata, non sembrano segue Da pagina 03  aver prodotto alcunché, ammesso che siano mai stati convocati. Lo per copia privata si è trasformata, ancora una volta, stesso dicasi per il tavolo comune in un assordante silenzio. Eppure le argomentazioni tra SIAE e AIRES, l’associazione dei sollevate dall’industria per osteggiare un aumento dei retailer, anch’esso oggetto di annun- compensi sono ancora valide e sostenibili; e, ora che ci e comunicati stampa: non si hanno i consumatori pagano (quasi sempre senza saperlo) i tracce di alcun lavoro su questo fron- nuovi compensi, lo sdegno dei produttori sembra es- te. Noi continueremo, anche se quasi sere sparito. Allo stesso modo stupisce non vedere più da soli, con pacatezza e il consueto attive le associazioni dei consumatori: sull’argomento rigore, a informare sullo stato dei non tornano più, anche se le storture del nuovo regime prelievi per copia privata: 120 milioni tariffario a confronto con la continua evoluzione dello di euro, due euro a testa all’anno per scenario tecnologico verso lo streaming audio e video ogni cittadino, neonati e anziani com- (ora arriva anche Netlix) sono sotto gli occhi di tutti. Il presi, che gli italiani stanno pagando tavolo di lavoro congiunto tra SIAE e le associazioni senza saperlo per avere un diritto dei consumatori (Federconsumatori prima e Adusbef che in larghissima parte non esercita- Un momento della firma dell’accordo tra Rosario Trefiletti dopo) tanto pomposamente annunciato quasi un anno no. E che, anche se volessero, quasi di Federconsumatori e Gino Paoli, allora Presidente di SIAE. fa come un’apertura verso la trasparenza della gestio- sempre non potrebbero esercitare.

 torna al sommario 4 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MERCATO Faccia a faccia con Giuseppe Macchia, il manager ENI a capo di Enjoy, il servizio italiano di car sharing delle “500 rosse” Enjoy: “Italiani più creativi, anche nel car sharing” Un’attività a regime dopo meno di due anni dal lancio, che sta aumentando gli investimenti e progettando una crescita continua

di Gianfranco GIARDINA rosegue il viaggio di DDay.it nel mondo del car sharing, l’esempio più lampante e rivoluzionario P di come si possano combinare, potenziandole, alcune tecnologie che – prese a se stanti – diamo ora- mai per scontate: la geolocalizzazione, il telecontrollo, l’accesso dati in mobilità, il tutto tenuto assieme e po- tenziato dagli smartphone e dalle app. Non a caso, a due anni dalla sua introduzione, il car sharing è entrato prepotentemente nelle abitudini degli abitanti delle cit- tà coperte ed è senza dubbio la fattispecie di “sharing economy” più popolare e di successo. Dopo aver incontrato Gianni Martino, amministratore delegato di Car2Go, il primo player ad aver lanciato il servizio, abbiamo intervistato Giuseppe Macchia, Vice President Smart Mobility di Eni, praticamente il “capo” di Enjoy. Con lui abbiamo trattato una serie di temi fica che è interessata al servizio e che prima o poi lo pensare anche a città più piccole o a centri storici in come la sostenibilità del servizio e le sue prospettive, utilizzerà. Il tasso di conversione, che non è al 100%, è cui sarebbe impensabile attivare il servizio tradiziona- senza evitare le questioni legate alle recenti polemiche legato solo al fatto che alcuni iscritti ancora non hanno le con le masse critiche necessarie”. sul “caso Milano”. avuto l’occasione di utilizzare il servizio per la prima DDay.it: A questo proposito, come sta andando DDay.it: Come sta andando? Possiamo trarre qualche volta; dopo che lo si prova, l’utilizzo generalmente di- l’esperienza dello scooter sharing, anche se per ora bilancio dopo quasi due anni dal lancio? venta molto frequente”. la flotta è di qualche decina di mezzi? Giuseppe Macchia: “A me piace parlare utilizzando DDay.it: in passato avevate espresso la previsione di Macchia: “Il numero dei noleggi al momento non lo i numeri, perché sono dati inequivocabili e oggettivi, raggiungere con Enjoy il break even nel 2016: è un rendiamo pubblico, ma lo divulgheremo presto. Quel- sui quali non si possono fare troppo voli pindarici. Da obiettivo ancora attuale? lo che posso dire è che in questo momento a Milano non più di mezz’ora (10 settembre 2015, momento del- Macchia: “Quello che possiamo dire è che stiamo con- è stata attivata metà della flotta prevista, flotta che l’intervista, ndr), abbiamo superato i 200mila iscritti a tinuando a fare sviluppo, e quindi nuovi investimenti: completeremo arrivando a 150 scooter entro la fine di Milano e stiamo per raggiungere i 350mila complessi- è evidente che il break even si sposta leggermente in settembre. I numeri sono più che incoraggianti, siamo vi. Tutto questo in soli 20 mesi di attività su Milano, uni- avanti…” molto contenti”. ca città già a regime; dopo aver aperto Roma a giugno DDay.it: Milano, che gode di una situazione più stabi- DDay.it: Qualche utente ha sollevato alcune perples- 2014, che sta andando a regime; e poi con altre due le, lo raggiunge? sità legate all’igiene: i caschi in dotazione passano di città, Firenze a novembre 2014 e poi Torino ad aprile di Macchia: “Milano sta andando oltre ogni previsione e, testa in testa… quest’anno, che sono ancora in fase di lancio. Credo se presa come entità a sé stante, possiamo dire che ha Macchia: “Questo è un punto sul quale abbiamo la- che si tratti di numeri letteralmente impressionanti e raggiunto il suo break even. È chiaro che comunque vorato tantissimo. I caschi vengono igienizzati ogni credo non possiamo che esserne molto contenti”. Milano va inserita in un business che vede anche le volta che lo scooter viene pulito e manutenuto dai DDay.it: Di questi 350mila iscritti, quanti sono attivi, altre città e l’introduzione di nuove modalità operative nostri incaricati; addirittura c’è una squadra specifica ovverosia hanno già fatto dei noleggi? con i relativi investimenti. Per esempio, rispetto ai no- che si occupa degli scooter. E poi ci sono delle cuf- Macchia: “Stiamo parlando di oltre il 75%, quindi un nu- stri competitor, abbiamo introdotto lo scooter sharing, fiette mononuso da indossare prima del casco, per mero molto elevato. Se una persona si iscrive a un ser- che è molto interessante per i clienti ma determina evitare il contatto diretto della testa con il rivestimen- vizio lasciando dei dati molto importanti, che non sono degli investimenti importanti che possono allungare i to interno…” solo quelli anagrafici ma sono quelli della patente e di tempi di rientro. Però ci teniamo molto all’offerta com- DDay.it: Qualche cliente ogni tanto segnala la man- una carta di credito o prepagata, evidentemente signi- binata auto e scooter perché ci mette in condizione di canza delle cuffiette… Macchia: “Non ho mai avuto segnalazioni in tal senso. Volendo essere positivi, se le cuffiette sono finite è per- ché lo scooter è stato tanto noleggiato. Scherzi a par- te, se i clienti che non trovano la cuffietta segnalano il problema al nostro call center ci mettono in condizione in intervenire al più presto con una nuova fornitura”. DDay.it: Anche nel caso degli scooter, si tratta di un noleggio a flusso libero, ovverosia nel quale si può la- sciare il mezzo ovunque, purché all’interno dell’area operativa? Macchia: “Esattamente. Noi abbiamo replicato quello che avviene con le auto utilizzando gli scooter. In que- sto caso possiamo dire che i mezzi a due posti ce li ab- biamo anche noi, oltre alle 500 che sono a 4 posti…”

segue a pagina 06 

 torna al sommario 5 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

MERCATO Intervista a Giuseppe Macchia - Enjoy segue Da pagina 05 

DDay.it: Anche a 5 posti nel caso della 500L. A questo proposito, la scelta della 500L da dove nasce? Non è più complicato gestire un parco disomogeneo? Macchia: “Quando siamo partiti a Milano, le 500L fa- cevano già parte della flotta iniziale. Le abbiamo inse- rite quasi per fare un esperimento. Il test dal punto di vista del cliente è andato molto bene. Non escludiamo di ripeterlo nelle città dove potrebbe avere senso un mezzo più grande. Certamente c’è un tema anche di costi: passare dalla 500 alla 500L richiede investimen- ti aggiuntivi non banali; tra l’altro noi abbiamo deciso di non variare la tariffa… In ogni caso stiamo facendo delle valutazioni.” DDay.it: Veniamo ora alle novità sul fronte del car sharing dettate dalle modifiche tariffarie introdotte a Milano ad agosto da Car2Go e resisi necessarie – a dir loro – per riequilibrare la disposizione della flot- ta, troppo concentrata nella cintura periferica della Noi per esempio abbiamo fatto un’operazione molto accade quando facciamo il carburante alle macchine, città. La domanda più generale è questa: il modello importante per aumentare la disponibilità di auto, sem- di fatto cerchiamo di far coincidere le due operazioni, di car sharing a flusso libero su Milano, con le regole plicemente modificando il sistema di prenotazione: il portando poi le vetture in punti strategici per la fascia del bando di Milano, sta in piedi o no e a quali con- tempo di prenotazione gratuito del veicolo è recente- oraria.” dizioni? mente passato da 30 a 15 minuti, portando un bene- DDay.it: Certo, perché nel caso di Enjoy sono i vostri Macchia: “Noi pensiamo che il modello possa stare in ficio enorme in termini di aumento della disponibilità operatori a fare il rifornimento, non i clienti… piedi. Milano ha fatto una scelta diversa da quella del- delle auto…” Macchia: “Sì, per il momento lo facciamo noi… Anche le altre città, vincolando l’area operativa. Ma Milano DDay.it: È arrivata anche qualche lamentela? perché l’occasione è buona non solo per riposizionare è anche la prima città nella quale abbiamo iniziato e Macchia: “Forse la prima settimana, ma una quantità e fare il pieno, ma anche per fare la pulizia e la manu- in cui abbiamo il maggior numero di iscritti. Un dato davvero ridotta. Quando le persone hanno capito che tenzione necessaria. Sfruttiamo in tal senso le strutture inequivocabile è che più aumenta in numero di iscrit- avevamo fatto i conti in maniera tale da favorirli e non che abbiamo sul territorio, come le EniStation”. ti e più la distribuzione delle auto all’interno del ter- sfavorirli, le lamentele sono sparite. E, a parità di flot- DDay.it: L’aumento della flotta che avete annunciato ritorio avviene in maniera omogenea. È evidente che ta, i noleggi sono aumentati. Adesso stiamo facendo di recente è finalizzato a mitigare l’imperfetta distri- c’è un tema di ‘ricentro’: quello che afferma Martino l’esperimento sull’area metropolitana, con l’estensione buzione delle vetture sul territorio o per sostenere di Car2Go è corretto, non possiamo dire che non ci ad alcuni comuni dell’immediato hinterland di Milano: l’area che si è estesa ad alcuni comuni dell’hinter- sia un effetto ‘centrifugo’. Però noi abbiamo l’idea di non possiamo ancora dire come stia andando, serve land? lavorare insieme al Comune per cercare di mitigare un po’ di tempo per le valutazioni. Certo è che se non Macchia: “C’è tutto dentro. È evidente che se ci muo- questo effetto, per esempio dotando il centro di una si è disposti a provarci, non si potranno mai avere dei viamo con i trend di crescita che stiamo sperimentan- serie di stalli dedicati al car sharing, per i mezzi di tutti dati su cui basare la strategia del futuro. Noi riteniamo do, dobbiamo anche supportarli, altrimenti finisce che i gestori, dove poter far rilasciare con più semplicità che un cliente della periferia di Milano non sia diverso i clienti si trovano davvero senza le macchine: questo e più agevolmente la vettura, determinando così una da un altro del centro di Milano, come neppure da uno è un tema. L’altro è quello legato all’estensione del- rotazione più alta…” dell’area metropolitana”. l’area operativa. Ma va detto che quando termineremo DDay.it: Buona idea. L’avete proposta al Comune? DDay.it: OK, ci sembra di capire che sentiate il proble- l’aumento previsto della flotta, avremo aumentato la E cosa dice? ma molto meno di Car2Go… densità media di veicoli per chilometro quadrato, che Macchia: “Certamente l’abbiamo proposta. E il Comu- Macchia: “Beh, ma noi abbiamo fatto anche delle scel- è il vero elemento di differenziazione. Il cliente deve ne si è mostrato aperto. Abbiamo la grande possibilità te strategiche che ci difendono un po’. Per esempio, trovare le nostre macchine nel raggio massimo di 400- di fare le cose insieme alla Pubblica Amministrazione parliamo del caso molto frequente di persone che 500 metri: questo è quanto noi desideriamo”. per una volta in maniera positiva. Il problema c’è ed è dalla periferia prendono una macchina per passare DDay.it: L’esperienza dell’utente Enjoy, sin dall’inizio, un problema per tutti: anche per il Comune è un pro- la serata in centro: molto spesso, se noleggiano con è nettamente superiore a quella della concorrenza, blema se ci sono poche auto in centro. Noi vogliamo Enjoy, decidono di mantenere la macchina in sosta e dato che ci si iscrive interamente online, senza biso- sederci a un tavolo con tutti gli attori in campo per con- di non rilasciarla. In fondo le nostre macchine portano gno di andare in un punto fisico, e l’iscrizione è del tribuire a definire nuove regole condivise che risolvano 4 persone, che possono dividersi la spesa, e abbiamo tutto gratuita. Car2Go ha affermato a DDay.it che il problema senza creare discriminazioni. Le discrimi- messo a punto delle tariffe per la sosta assolutamente questa procedura non si potrebbe fare per motivi nazioni non fanno bene al mercato…” convenienti (6 euro/ora, ndr): in questo modo i clienti normativi: bisognerebbe riconoscere fisicamente il DDay.it: Secondo Car2Go finché non si tocca l’area non fanno viaggi a senso unico e mantengono il siste- possessore della patente… Vi risulta? operativa o quantomeno la si rende non più obbliga- ma in equilibrio. Per questo spesso la sera sulla mappa Macchia: “Quando l’ENI si muove, lo fa sempre in toria, non ci sono altre soluzioni… si vedono poche macchine in centro, ma in realtà le maniera molto ligia alle regole. Noi abbiamo fatto le Macchia: “Per come la vediamo noi, l’area non era macchine ci sono, con i nostri clienti che ne mantengo- nostre verifiche perché sapevamo di rompere una bar- un problema insormontabile prima; lo è ancor meno no in possesso per essere certi di rientrare verso casa riera dematerializzando il processo di iscrizione. L’ab- adesso che abbiamo usufruito, come tutti gli altri ge- quando vogliono”. biamo fatto a ragion veduta e si è rivelata una scelta stori, della riduzione del 4% (legata all’estensione del DDay.it: Voi comunque fate delle operazioni di riposi- vincente. Noi abbiamo un contratto standard firmato servizio anche a qualche comune dell’hinterland, ndr), zionamento della flotta? con la Motorizzazione Civile, che è l’ente preposto al- che ci ha permesso di tagliare delle zone che erano Macchia: “Sì, le facciamo, anche se in quantità limitata, inutili e che non portavano valore aggiunto al servizio. dati i costi correlati. Per esempio il riposizionamento segue a pagina 07 

 torna al sommario 6 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MERCATO Una fonte del ministero smentisce categoricamente la possibilità di una tassa per Netflix e soci: nessuno la vuole Tassa del Governo su Netflix? Falso: ecco cosa succederà “Vogliamo che investano in Italia”. Ecco quali sono i veri piani per il rilancio del cinema e delle produzioni italiane di Roberto PEZZALI to e si esporta poco, soprattutto perché essuna tassa di scopo per gli le nostre produzioni non sono appetibili operatori video che vorranno in- sul mercato internazionale. Il mercato è N vestire in Italia, anzi, ci sarà pure avido di serie TV, eppure sono poche le agevolazione fiscale per le aziende che serie italiane che piacciono all’estero: per realizzeranno produzioni di respiro inter- ogni stagione di Gomorra che viene pro- nazionale. Fonti del MiSE ci hanno infatti dotta, ci sono almeno 20 serie in stile “Ca- confermato che le notizie apparse su al- rabinieri” e “Elisa di Rivombrosa” che un cuni quotidiani sono totalmente prive di pubblico streaming-oriented difficilmente fondamento, frutto probabilmente della potrebbe guardare e apprezzare. lettura di una sola parte del documento. “Produciamo tanto per massimizzare gli La parola “Tassa di scopo”, presente ef- ascolti tra i sessantenni” – aggiunge la fettivamente all’interno del documento nostra fonte – “è ora di cambiare”. Ecco intitolato “Rafforzamento del settore au- perché il Governo ha intenzione di age- diovisivo”, era riferita esclusivamente alle volare fiscalmente le aziende e i produt- soluzioni scelte in Francia e in Germania. tori che realizzeranno opere pensate per pea, il 10% della propria programmazione Tra le proposte del documento ci sarebbe In Italia, ci assicurano, l’ipotesi è stata un mercato globale, nella speranza che le a opere di natura europea e nazionale. quindi anche una sorta di “accordo” tra scartata da tutti coloro che hanno parte- case di produzione locale possano attrar- Queste deroghe non ci saranno più: Di- broadcaster e committente per spingere cipato alla riunione ai margini del Festival re i investitori internazionali alla ricerca di sney, che non riesce ad arrivare al 10% e un’opera alla massima valorizzazione. del Cinema di Venezia, broadcaster inclu- contenuti esclusivi. “Netflix non va tassa- ha ricevuto una deroga da Agcom, dovrà A fare da esempio per la rinascita delle si: tutti, da Rai a Mediaset, non ritengono ta, va accolta a braccia aperte perché se investire per produrre contenuti da noi, produzioni italiane ci sarà la Rai: ai nuovi giusto tassare gli operatori stranieri che inizia a investire in Italia ne giova tutto il in Europa. La vendita dei diritti deve pre- vertici infatti il Governo ha imposto una investono in Italia, sarebbe sufficiente settore” – conclude. Tra le indicazioni dei vedere inoltre una distribuzione globale: internazionalizzazione delle produzioni, che pagassero le tasse nel Paese dove Governo ci sono anche alcuni vincoli le- troppe opere vengono vendute per esse- missione condivisa anche dal nuovo di- operano. Il piano per rivitalizzare le pro- gati alle licenze e ai diritti: oggi vengono re tenute nel cassetto o trasmesse solo rettore della Rai Antonio Campo Dall’Or- duzioni italiane però c’è, ed è ambizioso e concesse troppe deroghe a chi dovrebbe su un canale, senza sfruttare i mezzi che to. Basta fiction per vecchi, se vogliamo pure condivisibile: in Italia si produce tan- destinare, secondo una delibera euro- la tecnologia oggi mette a disposizione. crescere serve un prodotto migliore.

MERCATO Intervista a Giuseppe Macchia (Enjoy) rienza nel car sharing, come mai non hanno pensato ci dissero che con questo servizio, che è erogato a segue Da pagina 06  a fare come voi, con il database della Motorizzazione molte società, come gli autonoleggi tradizionali, la e così via? Lo capisce anche un bambino che è mol- Motorizzazione realizza dei ricavi che ne fanno l’unico l’emissione, alla verifica, al controllo e alla sospensio- to meglio una procedura di iscrizione interamente o uno dei pochi enti pubblici in attivo”. ne delle patenti e sicuramente i nostri controlli sono online… DDay.it: Quindi, con un servizio digitale non solo si ferrei, perché li facciamo direttamente e in tempo Macchia: “A mio avviso la risposta è molto semplice. aumenta il servizio al cittadino, che può iscriversi al reale sul database della Motorizzazione Civile. Quin- Il vantaggio di essere stati ‘follower’ è stato quello di car sharing da casa sua, ma aumenta anche la soste- di il fatto che non ci sia l’intervento di un operatore, poter analizzare quanto già fatto da altri sul mercato nibilità della macchina pubblica… che potrebbe anche sbagliarsi, è per noi garanzia di e cercare di fare anche una cosa migliore. I due fat- Macchia: “Assolutamente sì. Noi abbiamo anche chie- maggiore sicurezza. Ciò detto, il regolamento di Enjoy tori chiave di successo di Enjoy, al di là del prezzo più sto di avere questo servizio a livello europeo, per parla molto chiaro: chi lo vìola, per esempio guidando basso e della macchina migliore, sono la procedura di controllare anche i dati delle patenti estere, in modo una macchina senza essere intestatario del noleggio, registrazione completamente online e la totale assen- tale da estendere a questi clienti il nostro servizio. Gli ne risponde civilmente e penalmente”. za di una card. In questo modo abbiamo creato una italiani hanno dimostrato ancora una volta di essere DDay.it: Ma quindi non esiste una normativa o una totale rottura con i modelli esistenti di car sharing…” più fantasiosi e flessibili; e di cercare delle soluzioni legge che impone il riconoscimento di persona di chi DDay.it: Non a caso Car2Go ha attivato una procedu- che andassero oltre il concetto del ‘si è sempre fatto noleggia un veicolo? ra di inizio noleggio senza card… così’”. Macchia: “A noi non risulta alcuna normativa in me- Macchia: “Certo, dopo di noi. Car2Go non fa quello DDay.it: E la questione dei neopatentati? È vero che rito. Quello che possiamo dire è che la nostra pro- che facciamo noi sulla registrazione probabilmente un neopatentato può iscriversi a Enjoy, salvo poi, in cedura rispetta tute le regole; anche perché siamo perché loro operano in oltre 30 città di tutto il mondo teoria, guidare senza copertura assicurativa? ENI e saremmo dei pazzi a operare fuori dalle regole. e dovrebbero modificare a livello centralizzato il loro Macchia: “Non mi risulta, dato che il collegamento con Ciò posto, se qualsiasi cittadino si impossessa della sistema; inoltre, con nostra grande sorpresa, la Mo- il database della Motorizzazione ci permette di avere tessera di un competitor come Car2Go, sale in mac- torizzazione italiana mette a disposizione un servizio il dato della prima emissione della patente. Stiamo china e fa cose pazze, non è la stessa identica cosa? che in Europa non c’è, almeno, dalle nostre verifiche comunque facendo delle verifiche. In ogni caso il fatto E questo anche se l’intestatario è stato riconosciuto non l’abbiamo ritrovato, neanche in Germania…” di richiedere la patente da almeno un anno aveva un di persona…”. DDay.it: Questa è una buona notizia per la nostra tema iniziale di sicurezza, delle persone e delle mac- DDay.it: Ci permetta di ragionare per assurdo: i vo- agenda digitale… chine, oltre che una valenza sul fronte assicurativo. stri competitor, che appartengono anch’essi a gruppi Macchia: “Dirò di più: per questo servizio noi abbia- Stiamo lavorando anche su questo aspetto: credo che importanti e in qualche caso hanno già lunga espe- mo fatto i complimenti alla Motorizzazione. All’epoca elimineremo a stretto giro anche questo vincolo”.

 torna al sommario 7 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MERCATO Intervista a Liu Tibin, presidente di Changhong, azienda cinese che vuole conquistare il mercato dei TV in Italia Changhong: “Tra 10 anni saremo come Samsung” Changhong è presente ora in Italia con un proprio ufficio che cura direttamente la distribuzione sul territorio nazionale

di Roberto PEZZALI opo Haier, Hisense e TCL arriva in Italia anche Changhong, azienda cinese di elettronica di D consumo con sede a Mianyang. Changhong è una azienda storica, nasce nel 1958 e oggi genera un fatturato di $ 15,1 miliardi di dollari (2014), dispone di 12 centri di produzione, 5 centri di R & D, e 35 filiali in Cina, con prodotti e servizi che arrivano in oltre 100 paesi. Changhong è presente ora in Italia con un proprio ufficio che cura direttamente la distribuzione sul territorio nazionale, appoggiato per l’assistenza post-vendita da una serie di centri sparsi sul territo- rio. Quali sono le prospettive di crescita e la strategia l’abbiamo chiesto a Liu Tibin, Presidente e General Manager di Changhong e a Chaim Ning, Managing Director per l’Europa. DDay.it: Mercato italiano: che aspettative avete e obbiettivi avete? Dove volete arrivare? Chaim Ning: “Ci siamo posti un obbiettivo a lungo Ning: “Changhong è uno dei marchi più grandi in Liu Tibin, Presidente termine, l’espansione in Europa è parte della nostra Cina, se siete stati all’Ifa avete visto la nostra line up. e General Manager strategia di espansione globale. Potrebbero volerci L’obiettivo è competere sulla gamma medio alta, an- di Changhong. dieci anni per diventare come Samsung, ma ci arrive- che con prodotti Premium.” remo, l’obiettivo è quello.” DDay.it: Abbiamo visto che avete anche l’OLED cur- mercato più duro, DDay.it: Il vostro nome, Changhong, è forse quello vo Ultra HD... la TV è medio dif- che suona più orientale di tutti tra i vari brand di Ning: “Si, abbiamo l’OLED, abbiamo i TV curvi, ab- ficile, gli elettrodo- elettronica di consumo che arrivano dalla Cina, si biamo TV con le stesse funzioni di Samsung e LG mestici forse sono pensi ad Haier, Hisense, TCL. Terrete il vostro nome e si vedono con la stessa qualità. Abbiamo anche quelli più semplici. o sceglierete un altro brand? funzioni speciali come “TV Anywhere”, che abbiamo Su cosa punterete? Liu Tibin: “Per voi europei la pronuncia è difficile, lo sviluppato appositamente per l’Europa. Agli europei Ning: “Il TV è il nostro prodotto di punta, abbiamo sappiamo, ma a terremo questo nome perché riflette piace lo sport, e con TV Anywhere puoi guardare in usato il TV per sviluppare canale e marchio in Euro- il nostro brand. (In Cina si chiama Sichuan Changhong cucina o a letto la TV con il tablet o lo smartphone pa. Adesso arriveranno anche tutti gli altri prodotti. Electric ndr). Anche Samsung suonava orientale ed sfruttando il Wi-fF.” Siamo davvero grandi, sapete? Siamo la più grande era difficile da pronunciare 20 anni fa, quindi aveva- DDay.it: Avete tanti centri di sviluppo, ma centri de- azienda di compressori per elettrodomestici in tutto il no lo stesso problema. Ora le cose son cambiate. Ab- sign? Non pensate sia utile averne uno in Italia? mondo, forniamo i compressori per frigoriferi a Bosch, biamo anche un altro brand , Chiq, che useremo per Ning: “Tutto il design viene fatto in Cina, gli uffici Indesit e a tante altre aziende.” alcune categorie di prodotti “smart”.” marketing locali danno indicazioni su quali sono ten- DDay.it: Tutti gli altri brand cinesi si sono alleati o DDay.it: Prezzi bassi e supermercati o prodotti Pre- denze e preferenze dei vari mercati.” hanno comprato brand occidentali noti, TPV ha Phi- mium in superfici specializzate che possono compe- DDay.it: Avete tre categorie di prodotti, TV, smar- lips, Hisense ha Loewe, TCL ha Thomson. Ci sono tere con Samsung, LG o Sony? tphone e elettrodomestici. Gli smartphone sono il sul mercato tanti brand liberi, avete obiettivi di ac- quisizione? Ning: “Lo abbiamo detto, terremo e vinceremo con Changhong. E in Europa puntiamo a vendere per il prossimo anno 1.5 milioni di pezzi, aiutati anche da una grande campagna pubblicitaria.

Uno dei TV OLED Changhong recentemente esposto alle principali fiere di settore. Uno dei modelli LED lanciati negli ultimi anni.

 torna al sommario 8 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE ENTERTAINMENT Finita la “telenovela” di Rai4 che approda a una posizione interessante Premium Online È ufficiale: Rai4 sul canale 104 dello SkyBox alla prova L’accordo non prevede corrispettivi da parte di Sky e ciò potrebbere sembrare “strano” Champions L’offerta Premium di Gianfranco GIARDINA Online parte da 9 € ufficiale: il numero 104 di Sky va a RAI 4. Così il quarto (e finora deci- per le serie TV È samente in secondo piano) canale e si arriva ai 40 dell’emittente pubblica accede a una del pacchetto completo posizione sul telecomando decisamen- te interessante, almeno in relazione ai che include anche quasi cinque milioni di famiglie abbo- la Champions nate al gestore satellitare. La conferma arriva dopo giorni di dibattito pubblico di Roberto PEZZALI sull’opportunità o meno da parte del Premium Online, l’offerta Mediaset canale pubblico di aderire all’offerta di Premium destinata al pubblico che Sky a occupare uno degli spazi lascia- vuole fruire dei contenuti tramite ti liberi da Mediaset che ha deciso di Internet senza decoder e antenna, interrompere le trasmissioni in chiaro la scelta è stata vincente e che il pa- messa si gioca la poltrona: la Corte dei è partita. Infinity è incluso in tutti i via satellite. Il problema starebbe nel linsesto di Rai4 può essere migliorato. Conti, in mancanza di cospicui introiti pacchetti, quindi anche in quello fatto che la RAI, secondo quanto indi- Se mancheranno interventi importanti pubblicitari, non potrà che interpretare base Serie TV che parte da 9 euro. cato dall’Agcom, dovrebbe richiedere sul palinsesto, gli auspicati ascolti non questa mossa come un regalo pubblico Il pacchetto Cinema costa 10 euro un equo corrispettivo per la ritrasmis- ci saranno e la conseguente extra-rac- a Sky; e a quel punto pioverebbero in- al mese e comprende Infinity, quin- sione dei propri canali da parte di Sky colta pubblicitaria neanche. Il temerario terrogazioni parlamentari e mozioni di di tutti i contenuti più freschi in alta ma l’unico modo per raggiungere un direttore generale RAI su questa scom- sfiducia. definizione. Il pacchetto all-inclusi- accodo è stato con uno scambio “alla ve che include Serie TV, Cinema e pari”: RAI dà Rai4 a Sky e Sky cede uno Calcio (la Champions) è venduto dei posti più ambiti sul telecomando a 40 euro. E a proposito di Cham- dello SkyBox. RAI, in questo caso, so- ENTERTAINMENT Un modo per vedere tutto il calcio italiano pions, il grande debutto di Media- stiene che il corrispettivo starebbe pro- set non è andato male: la macchina prio nella possibilità, con questa nuova tecnica ha funzionato alla perfe- esposizione, di aumentare sensibilmen- Su SkyOnline c’è il ticket “Calcio” zione, non solo come affidabilità te la raccolta pubblicitaria. Mediaset, ma anche come qualità. Abbiamo da parte sua, replica che la discesa dei Vedi tutto a 19 €, anche SkySport24 guardato la partita in streaming per propri canali dalla numerazione Sky non vedere se ci fossero gli stessi pro- di Roberto PEZZALI ha apportato alcuna erosione ai suoi blemi avuti da SkyOnline alla pri- ascolti (abbastanza vero salvo per qual- l ticket Squadra del cuore, 99 euro all’anno per seguire le partite di Juventus, ma di campionato e effettivamente che discesa nella fascia pomeridiana). Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio, Fiorentina e Genoa, ha avuto successo, e Sky Premium non ha tradito le promes- Mediaset anzi conferma di aver messo I prova il raddoppio. Di fianco ai due ticket Cinema e Intrattenimento, disponibili se di chi ha pagato il pacchetto a segno dei “più” rispetto ai periodi pre- a 9,99 euro al mese senza vincoli, arriva la nuova offerta Calcio a 19,99 euro. Il completo, tradizionale o Online. cedenti. Inoltre, il comunicato Mediaset prezzo è ovviamente legato al costo più alto dei diritti, ma va detto che questa Nessuna interruzione, un ritardo fa notare come Sky Uno e Fox, canali offerta permette di vedere, Champions esclusa, il resto del calcio italiano. Il ticket tutto sommato ridotto rispetto alla che hanno preso il posto di Canale 5 darà, infatti, accesso a tutte le partite della Serie A e della Serie B, che Sky ha diretta (è streaming, non si può e Italia 1, non abbiano avuto altro che in esclusiva, oltre a quelle di Europa League di Lazio, Napoli e Fiorentina. Chi far nulla) e una qualità di visione ascolti “zerovirgola”, come li chiama acquista il pacchetto avrà accesso anche ai due canali SkyTG 24 e SkySport 24, buona anche su un grande scher- l’emittente di Cologno Monzese: “Un opzione questa che dà valore a un’offerta che oggi è unica. È la prima volta infatti mo. L’adaptive streaming funziona tasto non fa un canale”, conclude Me- che un servizio OTT propone un ticket mensile senza vincoli legato allo sport: Sky bene, qualche calo in determinati diaset nella sua nota di cui riportiamo aveva finora venduto i singoli eventi o il season pass. Ricordiamo che SkyOnline istanti di picco ma per il resto tan- uno stralcio: “Gli ascolti ottenuti negli non è fruibile solo su tablet, console, PC e smartphone: usando lo SkyOnline TV ta definizione, paragonabile per ultimi due giorni dai nuovi canali ai tasti Box infatti (clicca qui per leggere la prova) si possono guardare i canali come se appagamento a quella del canale 105 e 106 non sono minimamente para- fosse un normale TV, ovviamente in streaming e senza parabola o antenna. Pur- HD tradizionale. Meno brillanti gli gonabili a quelli delle reti trasmesse in troppo lo SkyOnline ascolti: Mediaset parla di “record”, precedenza: ieri il canale al tasto 105 TV Box non è as- con 1.019.000 spettatori globali per (presente anche alla posizione 108) ha sociato all’offerta le partite di Champions trasmesse registrato complessivamente lo 0,07% Calcio: si può acqui- su Premium e 800.800 spettatori in prima serata e lo 0,12% nelle 24 ore, e stare a 49 euro con per Manchester City - Juventus, la rete al tasto 106 ha ottenuto lo 0,18% dentro tre mesi di eppure nel 2013, quando la Cham- in prima serata e lo 0,22% nelle 24 ore. cinema o intratteni- pions non era esclusiva Premium, Come è evidente dai risultati “zerovir- mento oppure a 99 Copenaghen - Juventus face regi- gola”, un tasto non fa un canale.” Ora euro insieme all’of- strare 837.590 spettatori, mentre sta a RAI e al suo nuovo direttore ge- ferta “Squadra del lo scorso anno Sky con Juventus nerale Campo dall’Orto dimostrare che Cuore”. - Malmoe toccò i 1.013.584.

 torna al sommario 9 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE ENTERTAINMENT La partita è stata trasmessa su MTV, il canale 8 del digitale terrestre La NASA lancerà Sky cripta Fiorentina-Basilea su tivùsat un canale TV Una scelta motivata dalla volontà di spingere il nuovo pacchetto “Calcio” di Sky Online in Ultra HD Sarà visibile di Roberto PEZZALI ivùsat ha recentemente toccato i anche via web 2.5 milioni di tessere attive: sa- L’agenzia spaziale Ttellite, HD, tanta qualità e anche statunitense ha molti canali, tra i quali MTV e Cielo. Cielo e MTV sono canali Sky, e la pay annunciato la creazione TV li usa per trasmettere in chiaro gli di un nuovo canale TV eventi sportivi per i quali detiene i di- in Ultra High Definition ritti, come l’Europa League e la Moto GP. Sul canale 8 del digitale terrestre Le trasmissioni è stato possibile vedere Fiorentina - inizieranno ufficialmente Basilea senza essere abbonati a Sky: il 1° novembre un bel regalo per i tifosi, anche se qualcuno di questi si è trovato un’ama- di Paolo CENTOFANTI ra sorpresa. Sky, infatti, ha oscurato la partita su tivùsat lasciandola “free” dati di ascolto della seconda giorna- no a 2.400.000 spettatori. Secondo Dopo aver pubblicato su solo sul digitale terrestre, e la cosa ta di Champions League: la sfida al- Mediaset è “la migliore performance YouTube alcuni video in 4K rea- potrebbe ripetersi anche con la gara l’Olimpico tra Roma e Barcellona del calcistica di Mediaset Premium sia lizzati a bordo della stazione di MotoGP: chi ha l’antenna tradiziona- 16 settembre è stata vista in diretta della stagione in corso sia rispetto ai spaziale internazionale, la NASA le può seguire Valentino Rossi e soci, da 826.000 persone (3,25%), che turni di Champions League trasmessi ci ha preso gusto e ha deciso chi invece ha scelto tivùsat vedrà una sommati a quelli del martedì arriva- nelle precedenti edizioni.” di aprire un canale televisivo schermata nera. apposito in Ultra HD. L’agenzia Impossibile non collegare, almeno spaziale ha annunciato infatti mentalmente, questa questione con di aver stretto un accordo con il la decisione di Mediaset di criptare provider Harmonic per la realiz- sul satellite Canale 5, Italia 1 e Rete ENTERTAINMENT Alta definizione per gli avvenimenti sportivi zazione di un canale televisivo 4, anche se tivùsat non è una pay TV, completamente in 4K da distri- è gratuita e soprattutto non è solo di buire tramite tutte le piattafor- Mediaset. Una scelta quella di Sky che Rai Sport 1 è finalmente in HD me televisive, Internet incluso. si presta a svariate interpretazioni, ma Harmonic, secondo il comu- pare, secondo le nostre fonti, si tratti Lo troviamo sul canale 557 nicato, sta stringendo accordi di una scelta puramente commerciale. con operatori di TV via cavo e Sky ha infatti lanciato il suo ticket satellitare, ma il nuovo canale “Calcio” su Sky Online, 19 euro al di Roberto FAGGIANO di NASA TV sarà comunque ri- mese per vedere tutto il calcio, Europa l giorno tanto atteso è arrivato, il canale RaiSport 1 in alta definizione è tra noi, cevibile in streaming, con una League inclusa, e vuole spingerlo il più sul numero 557 dei decoder che usano la numerazione “ufficiale” LCN. Ora fi- banda necessaria di 13 Mbit/s. possibile. Non dimentichiamoci però I nalmente anche l’utente italiano non abbonato alle pay tv potrà vedere con de- Per quanto riguarda il discorso che molti dei 2.5 milioni di fruitori del finizione adeguata i maggiori avvenimenti sportivi per i quali la Rai ha acquistato i di quali saranno i contenuti, la servizio satellitare gratuito sono perso- diritti. Come suggerito dalla definizione di aiR Sport 1, i canali pubblici dedicati allo NASA parla di filmati realizzati ne che vivono in zone dove la ricezio- sport rimangono due e si spera che la ripartizione della programmazione tra Sport 1 in 4K sulla stazione spaziale e ne del normale digitale terrestre non è e Sport 2 sia tale da non far finire sul canale in sola SD avvenimenti degni di nota. in altre missioni dell’agenzia, ottimale, e ci immaginiamo che anche Inizialmente il piano della Rai prevedeva l’accorpamento dei contenuti sportivi in un ma ci saranno anche video ri- la connettività in quelle zone non sia solo canale, ma la redazione si è opposta per non penalizzare gli sport minori e gli masterizzati in Ultra HD presenti qualcosa su cui fare affidamento. Per avvenimenti locali. Con la partenza di RaiSport 1 HD c’è stata una serie di variazioni nell’archivio storico delle vec- loro Sky Online potrebbe non essere nel collocamento di altri canali Rai. In particolare Rai Sport 1 HD è inserita nel mux 4 chie missioni. L’appuntamento è un’alternativa, così come tivùsat non accanto a Rai HD, Rai Scuola si è spostata sul mux 3, Rai Storia e Rai 5 passano al mux fissato per il 1 novembre, giorno è stata una scelta libera ma obbligata: 2; sarà quindi necessario risintonizzare il televisore per ritrovare i canali di Rai Cul- in cui debutterà il nuovo canale, senza non si vede la TV. tura nelle posizioni anche su web. Restando in tema di “criptaggi”, ZDF LCN abituali. Ora ci ha confermato che non ha alcuna attendiamo con intenzione di criptare la trasmissione fiducia che venga- delle partite di Champions League tra- no accesi in tutta smesse fino ad oggi in chiaro sul satel- Italia le frequenze lite (facendo così infuriare Mediaset): del mux 5 dove Juventus-Borussia Mönchengladbach sono trasmessi in del prossimo 21 ottobre sarà quindi vi- modo sperimenta- sibile anche per gli abbonati Sky. le i canali Rai 2 HD Video sulla stazione spaziale Mediaset intanto ha comunicato i e Rai 3 HD.

 torna al sommario 10 Innovation for a Better Life

See the Great Feel the Great *Rispetto a LG G3 **Modalità manuale a LG *Rispetto

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PaginaStampa_G4.indd 1 07/05/15 09:28 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE ENTERTAINMENT Il malcostume dell’errata formattazione video non è un problema solo della TV Mediaset Immagini con le bande nere tutte attorno sorride: chiusi sei siti illegali Ci cadono anche Inside Out e Alitalia e abbonamenti Purtroppo ancora casi di immagini mal formattate e totalmente riquadrate da bande nere in crescita Lo scempio passa al cinema (con il corto che precede Inside Out) e sugli aerei Alitalia Mediaset ha di Gianfranco GIARDINA ottenuto dall’Agcom ontinua senza sosta il malco- l’oscuramento di sei stume dell’errata formattazione siti che trasmettevano C video, e non solo in TV. Diverse partite in streaming volte nei mesi scorsi avevamo riporta- to, con appositi articoli o via Twitter e della Serie A. Intanto, Facebook, di messa in onda da parte secondo i primi dati, ci delle emittenti (qui un caso di RAI) sarebbero già 200.000 in “windowbox” (o, termine da noi preferito, “blackbox”): praticamente abbonati in più da luglio si tratta di immagini dotate sia delle bande nere sopra e sotto, tipiche del- di Roberto PEZZALI la formattazione “letterbox”, che delle Mediaset sorride: AgCom ha ac- bande nere ai lati tipiche del “pillar- colto la sua richiesta e ha ordinato box”. Insomma, due fastidi in una volta schermo proiettate in nero). Non sap- deinterlacciato a campi invertiti: così la disabilitazione dell’accesso, tra- con immagini incorniciate di nero e piamo al momento se il problema sia su tutti i movimenti si vedono i classici mite DNS, a sei siti che diffondeva- una riduzione pesante dello schermo imputabile a Disney (master unico con e molto fastidiosi “spettinamenti”. Per no illecitamente in diretta le partite utile. L’ultima occasione di “godersi” i due contenuti e il corto formattato nel non parlare poi dei sottotitoli impres- del Campionato di calcio di Serie una bella cornice nera intorno all’im- canvas del film) o alla catena UCI Cine- si “obbligatoriamente” sull’immagine A 2015-2016. I sei siti sono Free- magine è stata la proiezione di Inside mas (mancato automatismo di cambio malgrado il sistema di intrattenimento calcio.eu, Calcion.in, Liveflash.tv, Out in una sala UCI Cinemas. Il nuovo formato al passaggio tra il corto e il gestisca la sottotitolazione in grafica Liveflashplayer.net, Webtivi.info, capolavoro Disney Pixar è in formato film): stiamo attendendo alcune con- in sovraimpressione, attivabile nella Miplayer.net e Supermariohd- 1.85:1 (che quindi lascia fisiologica- ferme in questo senso da Disney, an- lingua che si preferisce e solo quan- sports.wix. Mediaset si dice “sod- che se le informazioni che do serve. Ovviamente i sottotitoli non disfatta per le nuove, tempestive arrivano da diversi spetta- sono caricati nel sistema. Confusione misure AgCom che confermano la tori sembrano conferma- anche nel catalogo, in cui film dram- necessità di tutela contro attività re il problema sul master matici vengono catalogati come com- di pura pirateria che nulla hanno predisposto dalla major, medie e viceversa. Insomma, verrebbe a che fare con la libera manifesta- scagionando la singola voglia di gridare allo scandalo per il zione del pensiero”, ma è bene sala cinematografica. La brutto trattamento al quale sono sotto- ricordare che siamo di fronte a pe- sostanza è che il pubblico posti gli spettatori, in questi casi anche sci molto piccoli e che comunque si è dovuto sorbire al cine- “paganti”. Ma resta il forte sospetto sarebbe opportuno guardare non ma una proiezione, alme- che si tratti semplicemente di impre- solo ai siti ma anche a chi promuo- no per quello che riguarda parazione tecnica e professionale di ve siti e certe soluzioni per guar- il corto, su una superficie chi confeziona e gestisce i master. Di dare illegalmente film e partite. di schermo ridotta di circa certo il fatto di far vedere su schermi Ci riferiamo, ad esempio, a riviste il 50% rispetto a quella to- widescreen contenuti widescreen ri- che, per vendere qualche copia, Un esempio di immagine trasmessa su uno scher- tale. Pagando però prezzo quadrati è una pratica odiosa che as- non si preoccupano troppo di mo di un volo Alitalia: come si può vedere l’im- intero. solutamente deve finire: e se questo spiegare, minuziosamente, come magine del film non riempie affatto lo schermo, Ma che questa pratica sia articolo può dare una mano in questo fanno i pirati a vedere una partita già di per sé non generoso. diventata oramai qual- senso, ne siamo solo contenti. senza pagare. In ogni caso Media- cosa che molti operatori set può dirsi soddisfatta anche per mente spazio ai lati sul classico scher- ritengono accettabile è dimostrato gli andamenti degli abbonamenti: mo cinematografico 2.35:1) ed è stato anche da quanto accade sugli aerei nonostante la piaga pirateria sem- proiettato correttamente; ma Lava, il intercontinentali Alitalia, quelli con il bra che da luglio Premium abbia corto che lo precede e che è invece in sistema di intrattenimento di bordo, 200.000 abbonati in più, 40.000 Cinemascope, è stato appunto proiet- tanto per intenderci. Molti film sul ser- dei quali arrivati recentemente per tato nello stesso “canvas” del film e ver di bordo (e per certo tutti quelli il debutto Champions. Il target era quindi con le bande nere sopra e sot- italiani) sono caricati con un formato di 500.000 abbonati in tre anni, 2 to, oltre che con quelle di fianco, per su canvas 4:3, malgrado lo schermo milioni in totale a fine anno. Siamo un effetto finale francamente grotte- dei sistemi sia 16:9. Nel caso di Alita- a 100.000 abbonati dal traguardo, Un po’ di confusione nella catalo- sco, come quello nella foto di apertura lia, poi, si aggiungono altri problemi e a breve partirà anche l’offerta gazione dei film sui server di bordo (necessariamente sovraesposta per all’immagine, come il master chiara- congiunta con Telecom per Pre- degli aerei Alitalia. far vedere chiaramente le porzioni di mente interlacciato (chissà perché?) e mium Online.

 torna al sommario 12 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE ENTERTAINMENT Sky ha presentato il nuovo palinsesto che vede tanti graditi ritorni ma anche diverse serie TV inedite Si apre la stagione Sky, serie TV e show in esclusiva I programmi con cui Sky vuole conquistare la prima e la seconda serata della stagione televisiva autunno-inverno 2016

di Michele LEPORI i siamo: le vacanze sono finite, le giornate iniziano ad accorciarsi e all’uscita in centro con gli amici Cinizia a farsi spazio la serata relax davanti alla TV: Sky lo sa bene, e per la stagione autunnale ha messo insieme un esercito di nomi davvero importanti. I fronti sono tre: il primo è quello dei graditi ritorni per le serie TV di maggior successo che hanno ricevuto luce verde dalle major televisive americane per una nuova stagio- ne; il secondo è rappresentato dalle grandi produzioni esclusive e il terzo sono le grandi star del mondo talent che negli anni si sono dimostrati l’arma in più per sbara- gliare la concorrenza.

Sky Uno è la casa delle dirette Bastianich, che si dovrà dividere fra grembiule e tuta in andrà quindi su Netflix) e l’ultima stagione di Game of Si punta su X Factor e Masterchef pelle. Con loro un terzo conduttore, ancora segreto: il Thrones. Chiude il panorama sulle serie-evento in arri- Il canale di intrattenimento Sky Uno continua la sua format creato dalla BBC ed esportato in 230 Paesi con vo, Vinyl, il progetto a 4 mani scritto da Mick jagger e avventura fatta di produzioni originali e celebri format quasi 350.000.000 di spettatori sta per avere finalmen- diretto da Martin Scorsese sul rock’n’roll anni ’70 e tutto in onda no stop per 10 mesi: il primo nome è quello di te un’edizione tricolore. il mondo di “sex&drugs” che vi girava intorno nella New X Factor, il talent show dei record negli anni scorsi e York dell’epoca: imperdibile. È invece già arrivato il pilot che anche in questo 2015 parte col botto mettendo a Grandi serie, grandi storie, grandi star di Texas Rising, progetto stellare di con Ray segno tre centri alla voce miglior esordio (1.525.000 Tutto su Sky Atlantic Liotta e Bill Paxton che riporta il grande western della spettatori medi), miglior permanenza (78%) e raddoppio Serie TV estere e produzioni Sky sono il cuore del- tradizione cinematografica a stelle e strisce anche sul del traffico sui social rispetto all’esordio 2014. Numeri l’offerta di entertainment “puro” di Sky: c’è spazio per piccolo schermo, narrando le vicissitudini della guerra generati dal format, chiaro, ma anche dall’impatto sul grandi ritorni come le attesissime seconde stagioni di d’indipendenza del Texas. Sarà solo l’apripista per una pubblico della nuova formazione in cabina di regia, The Lefotvers e The Knick a marchio HBO con firme di stagione che vedrà tanti nomi nuovi ma anche i ritorni di rinnovata al 50% rispetto allo scorso anno: Mika, Elio, David Lindelof e Steven Soderbergh, così come l’altret- serie TV ormai cult come The Fall, Mozart in the Jungle, Fedez e Skin supporteranno la conduzione di Alessan- tanto attesissima seconda stagione di Fargo ma con un Masters of Sex e Veep. dro Cattelan nella ricerca della nuova popstar italiana, occhio di riguardo anche per tante nuove storie da tutto che quest’anno a sorpresa potrebbe appartenere alle il mondo. La prima che ci sentiamo di segnalare è la 70 serie TV inedite e 1000 ore neonata categoria delle band musicali. Alla prima sera- bellissima (televisivamente parlando) Deutschland 83, di prime visioni per il canale FOX ta si affiancherà la conduzione di una striscia giornaliera serie TV tedesca trasmessa sul canale USA Sundance I canali FOX hanno qualche grande ritorno e un paio di condotta da Aurora Ramazzotti, X Factor Daily, che da TV e che è stata la vera perla narrativa di un’estate te- nomi nuovi da lanciare in prima e seconda serata. Primo ottobre farà il punto della situazione sul procedere delle levisiva più sottotono del solito. La storia è quella vera in assoluto il sodalizio FOX- Kirkman, che oltre a riporta- selezioni. Il talento davanti a un microfono si affianche- della crisi diplomatica dei missili americani “Pershing re gli zombie di The Walking Dead in una nuova stagio- rà, da dicembre, a quello davanti ai fornelli: il ritorno col II”, nel tesissimo quadro politico della Germania Ovest ne che si spera possa riavvicinarsi ai fasti del fumetto, botto è ovviamente quello di Masterchef, l’unico vero dell’83, un evento che la grande Storia non conosce apre le porte all’altro progetto del visionario fumettista cooking show della TV che vedrà novità in giuria. Ad come dovrebbe ma che ha portato il mondo veramente americano che porta la paura alla sua connotazione più affiancare il trio Cracco-Barbieri-Bastianich arriva il due a un passo dalla guerra atomica: presentata con suc- ancestrale con Outcast. Spiriti, demoni, ed esorcismi stelle Michelin Antonino Cannavacciuolo che offrirà cesso all’ultimo Festival di Berlino, la spystory tedesca che andranno a completare l’overdose di paura della la sua esperienza ai giurati e rappresenterà una sfida ha dalla sua anche una colonna sonora imperdibile per seconda serata di FOX assieme a The Whispers, altro in più per i temerari avventurieri dell’impiattamento. gli amanti dei mitici anni ’80. Non mancano le produ- progetto sul tema del paranormale che Steven Spiel- Nuove sfide anche per i Junior Masterchef, che com- zioni in partnership con le emittenti internazionali, ed berg ha portato sugli schermi di tutto il mondo. L’eserci- batteranno in Darsena nella fase iniziale da 40 a 25 è il caso di The Last Panthers e . La to dei sequel vede invece nomi davvero importanti qua- partecipanti salvo poi spostarsi in studio per le selezioni prima, in partenza il 13 novembre, è una collaborazione li Homeland e American Horror Story: Hotel già sulla finali: a giudicarne l’operato, una nuova giuria compo- fra Sky Atlantic UK e Canal+ che narra le vicende della bocca di tutti per il casting di Lady Gaga nel ruolo di una sta da Bruno Barbieri, Alessandro Borghese e Gennaro banda di ladri “Pink Panthers” che a inizio ‘900 non si vampira bisex. Stanchi dell’overdose seriale? Non serve Esposito. Spazio, infine, al talento inteso nel senso più facevano scrupoli ad orchestrare colpi degni del miglior cambiare canale perché FOX è pronta a puntare sugli largo possibile con il ritorno di Italia’s Got Talent e l’at- Lupin in tutte le più importanti capitali europee, mentre appassionati di documentari realizzati grazie alle part- tesissima prima stagione italiana di . Il format la seconda arriverà sugli schermi nell’autunno del 2016 nership col National Geographic Channel: Breakthrou- di Simone Cowell ritornerà in primavera con la giuria di e vede coinvolta Home Box Office alla sceneggiatura gh ci porterà avanti nel futuro con le invenzioni che stelle delle prima stagione rinnovata in blocco: Claudio di una storia sull’elezione di un Papa, l’immaginario Pio stanno per arrivare, The Story of God sarà un viaggio in Bisio, Frank Matano, Luciana Littizzetto e Nina Zilli tor- XIII al secolo Lenny Belardo interpretato da Jude Law. bilico fra fede e scienza sulla voce di Morgan Freeman neranno a dirigere casting da tutta Italia supportata, in Sempre in cantiere ci sono le serie TV tratte dal nuovo e He Named Me Malala ci farà conoscere Malala You- day time, dalla striscia condotto da Lucilla Agosti e Roc- romanzo di Saviano “Zero, Zero, Zero” e “Diabolik”, ti- safzai, la giovane donna Nobel per la pace che i taleba- co Tanica. La vera attesa è però tutta per Top Gear Italia tolo che si esplica da solo come omaggio al personag- ni provarono ad assassinare mentre tornava da scuola. che vedrà impegnati il vicedirettore di Sky Sport non- gio creato dalle sorelle Giussani. Attese su Sky Atlantic Tutti i progetti sono prodotti da premi Oscar quali Ron ché direttore della redazione motori Guido Meda e Joe anche la quarta stagione di House of Cards (che non Howard, Morgan Freeman e Davis Guggenheim.

 torna al sommario 13 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE TV E VIDEO Negli Stati Uniti Amazon ha annunciato la nuova Fire TV, costa meno di 100 dollari Sony e Dolby Amazon risponde ad Apple con Fire TV 4K insieme per Basata su sistema operativo Fire OS 5, integrerà Alexa: l’assistente vocale di Amazon Echo portare l’HDR di Paolo CENTOFANTI nelle case mazon ha annunciato per gli Sony Pictures Home Stati Uniti una nuova versione del Entertainment ha scelto Aset top box Fire TV, che sembra il sistema Dolby Vision pensato apposta per rispondere alla nuova Apple TV, appena presentata. La per offrire contenuti novità più grande è che la nuova Fire video in 4K e HDR TV supporta la riproduzione di conte- I primi titoli verranno nuti in streaming in Ultra HD. Al lancio il annunciati durante set top box sarà in grado di riprodurre i contenuti disponibili in 4K sul servizio i prossimi mesi di streaming di Amazon, ma anche tra- mite l’app di Netflix. tanti i servizi dispo- di Paolo CENTOFANTI nibili per gli utenti statunitensi: Netflix, smentiti al più presto). Novità però an- sull’Amazon Echo e che offrirà funzioni Amazon Video, HBO NOW, Hulu, Wa- che per i contenuti in alta definizione, avanzate di ricerca di contenuti e di in- tchESPN, SHOWTIME ANYTIME, Sling con il passaggio alla codifica HEVC, più formazioni via web rispondendo alle ri- TV, STARZ PLAY, ENCORE PLAY, NBC efficiente rispetto al più comune H.264, chieste in linguaggio naturale. Il set top News, Prime Music, Spotify, Pandora, e che permetterà di ottenere una mi- box è dotato di Wi-Fi 802.11ac integrato Vevo, Plex, A&E, YouTube.com. Come si gliore qualità di immagine a parità di e di slot per schede microSD per espan- può vedere, la stragrande maggioranza banda consumata. La nuova Fire TV, dere la memoria di 8 GB fino a 128 GB. non sono disponibili in Europa, motivo anch’essa basata su sistema operati- E per finire il prezzo: la nuova Fire TV per cui il prodotto non arriverà in Italia vo Fire OS 5, integrerà inoltre Alexa, negli Stati Uniti costerà 99,99 dollari e a breve (anche se ci piacerebbe venire l’assistente vocale che ha debuttato sarà disponibile dal 5 ottobre. In attesa che la UHD Alliance fi- nalizzi le specifiche e l’Ultra HD TV E VIDEO Blu-ray diventi effettivamente TV E VIDEO Disponibile in Giappone, prezzo 118.000 euro disponibile, cominciano ad ar- Tivùsat rivare notizie anche da parte di È di Sharp il primo TV 8K in vendita chi i contenuti poi dovrà concre- 2,5 milioni tamente produrli e distribuirli. di Paolo CENTOFANTI Dopo Fox, che ha annunciato di tessere harp mostrerà al CEATEC di Tokyo in ottobre il suo primo modello di TV con che tutte le nuove uscite saran- pannello 8K che sarà effettivamente possibile acquistare, facendone di fat- no in Ultra HD e HDR, è arriva- attivate S to il primo TV 8K al mondo. Denominato LV-85001, il TV non è un prodotto ta la notizia che Sony Pictures La piattaforma Tivùsat sta godendo consumer vero e proprio, quanto più una soluzione per applicazioni commerciali Home Entertainment ha siglato di un aumento di richieste di attiva- o business, anche perché a quanto pare sarà disponibile solo su ordinazione. Non un accordo con Dolby, per ma- zioni per la sua smartcard, domanda è la prima volta che Sharp mostra uno schermo con risoluzione 8K, ma questo sterizzare le sue produzioni in che in realtà è andata crescendo per 85 pollici è quanto più vicino a un “normale” TV si sia visto fino ad ora. Il TV suppor- Ultra HD in HDR in Dolby Vision. tutto il 2015, complice la diffusione ta l’HDR, lo spazio colore BT.2020 con segnali a 12 bit, con una risoluzione massima Il comunicato al momento non di sempre più TV con sintonizzatore di 7680x4320 pixel a 120 Hz. Il pannello è di tipo LCD IGZO con retroilluminazione è molto ricco di dettagli: non ci satellitare integrato degli ultimi a LED e Sharp dichiara una copertura del 78% dello spazio colore BT.2020 e co- sono annunci di titoli (che ver- anni. E così, Tivùsat ha annunciato munque superiore al DCI-P3. Per poter visualizzare segnali 8K occorrerà utilizzare ranno rivelati nei prossimi mesi), il raggiungimento di quota 2 milioni tutti e quattro gli ingressi HDMI 2.0 contemporaneamente. Potrete ordinare il vostro né su quali piattaforme saranno e mezzo di tessere attivate dal LV-85001 a partire dal 30 ottobre, sempre che abbiate 16 milioni di yen da investire, disponibili i contenuti in Dolby debutto del 2009. Tivùsat è nata pari a circa 118000 euro, e una parete in gradi di reggere gli oltre 100 kg di peso. Vision. Sony e Dolby parlano come piattaforma satellitare per semplicemente di supporti fisici offrire l’offerta del digitale terrestre italiano, là dove il segnale broadcast di prossima generazione e piat- non arriva. Negli anni, il bouquet taforme di distribuzione digitale, satellitare si è allargato, offrendo in per cui è lecito pensare che Dol- esclusiva i tre canali principali RAI in by Vision sarà il formato di HDR alta definizione, BBC World, Bloom- scelto oltre che per i futuri dischi berg, EuroNews, Arte HD, Superten- Ultra HD Blu-ray, anche per servi- nis HD e altri ancora. Ricordiamo zi come Netflix e Amazon, il che che Tivùsat trasmette su satellite lascia supporre che Dolby Vision Eutelsat Hot Bird 13° e per ricevere rientrerà alla fine anche nelle i canali occorre l’apposito modulo specifiche della UHD Alliance. CAM (con smartcard annessa) che Sicuramente ne sapremo di più ha un costo intorno ai 99 euro. al CES di Las Vegas.

 torna al sommario 14 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MOBILE Apple ha introdotto in iOS 9 un’estensione per Safari Mobile che può essere usata per bloccare contenuti, tra cui la pubblicità iOS 9 blocca le pubblicità? Non è così, però... Con “Content Blocker” non si riesce a fare un adBlocker, ma è comunque potente e può seriamente danneggiare Google

di Roberto PEZZALI non creare deformazioni ella nostra recensione di iOS 9 non abbiamo nel layout della pagina citato una delle funzionalità più discusse e più web o enormi buchi vuo- N pubblicizzate di iOS 9, il “Content Blocker”, quel- ti. Un lavoro enorme: la lo che molti inavvertitamente (e erroneamente) hanno backlist per essere effi- chiamato AdBlock. Lo abbiamo fatto perché l’argomen- cace contiene infatti oltre to è delicato, si presta a interpretazioni sbagliate e non 50000 regole, e oltre a è propriamente una funzionalità di iOS 9, ma solo una queste viene anche cari- possibilità che Apple ha aggiunto in Safari per iOS 9 e cato un foglio di stile che non vale per gli altri browser che un utente installa. si occupa di correggere il Quello che dev’essere subito chiaro è che Apple con layout privato degli ele- iOS 9 non blocca le pubblicità, ma ha solamente inte- menti pubblicitari. Un ad- grato in Safari un filtro che, volendo, può essere utilizza- blocker come adBlock to per bloccare le pubblicità. Plus, oltre a rallentare il Non solo: “Content Blocker” è molto più potente, per- caricamento di una pa- mette di oscurare siti interi, eliminare interi elementi da gina, la appesantisce e una pagina web e impedire che vengano eseguiti de- soprattutto consuma molte più risorse di sistema: chiun- ma in un interruttore terminati script come quelli di tracciamento. Una mossa que può fare una prova e controllare quanta memoria nelle impostazioni che ha due obiettivi: il primo è permettere la creazione richiede un browser con AdBlock inserito e AdBlock di Safari, interrutto- di applicazioni che possano privilegiare la privacy, bloc- disinserito, verificando che il tool è un vero divora RAM. re che dev’essere care determinati siti e rendere più rapido il caricamento Situazione che è destinata anche a peggiorare: più i siti l’utente ad attivare delle pagine web; il secondo, non dichiarato ma intui- fanno modifiche per aggirare il blocco più regole dovrà manualmente. bile, è mettere qualche bastone tra le ruote a Google, aggiungere AdBlock, diventando sempre più pesante. Creare un Content azienda che fa utili sfruttando la enorme macchina della Apple ha approcciato la cosa in modo differente: è pos- Blocker in Xcode, pubblicità che ha costruito attorno al web. sibile realizzare delle estensioni di app che permettono l’ambiente di svi- La questione è ovviamente delicata e riguarda anche di stabilire una serie di regole che vengono compilate luppo di Apple per siti come DDay.it che vivono sulla pubblicità, tuttavia in un file e caricate prima che la pagina venga aperta. iOS e OSX, è relati- vedremo come questo “Content Blocker” sia probabil- Le estensioni sono legate a una applicazione specifi- vamente semplice: mente poco indicato per programmare un sistema che ca e non sono già integrate nel browser: se si installa basta creare una blocca le pubblicità in modo efficiente e universale, ma l’applicazione chiamata “Blocca Tutto”, all’interno delle nuova app e ag- si presta più ad azioni mirate e localizzate. impostazioni di Safari verrà aggiunto l’interruttore per giungere “Content Facciamo subito una premessa: questo articolo di ap- attivare le regole definite dall’estensione inclusa nel- Blocker Estension” profondimento è un po’ tecnico: potrebbe disorientare l’app. Attivandolo, l’utente da il permesso a Safari di ag- come target per chi non ha una infarinatura informatica, ma purtroppo giungere una serie di principi ai quali Safari si deve at- l’applicazione. per spiegare certe logiche di funzionamento non si può tenere ancora prima di caricare la pagina, senza impatti Xcode crea auto- DDay.it senza immagini. semplificare troppo. Un ad-blocker come il noto Ad- sulle performance e caricando quindi meno contenuto maticamente i file Block Plus è un enorme filtro con un insieme di regole: di quello che solitamente il browser carica. necessari, tra i quali funziona analizzando la pagina web mentre viene ca- iIl team che sviluppa AdBlock ha subito chiarito che anche un blocker- ricata, eliminando tutti gli elementi contenuti nella sua il sistema di Apple non si presta per essere utilizzato List.json che è l’unico file realmente da modificare se “blocklist” e rimpiazzandoli con elementi “vuoti”, per da loro: AdBlock ha troppe regole, alcune delle quali si vuole fare un filtro semplice. Questo file contiene le anche troppo complesse per quello che Apple ha istruzioni per Safari, e questo è il nostro esempio per integrato in Safari. Inoltre, cosa di non poco con- togliere tutte le foto da DDay.it: to, la stessa Apple non permetterà applicazioni [ che abusano del sistema: l’obiettivo è migliorare { l’esperienza di navigazione, non peggiorarla. “action”: { Per capire meglio come funziona il sistema di Ap- “type”: “css-display-none”, ple, e quindi per capire anche come mai questo si- “selector”: “img” stema può andare a danneggiare soprattutto Goo- }, gle, abbiamo creato una estensione che permette “trigger”: { di bloccare le foto su DDay.it. Apple ha realizzato il “url-filter”: “.dday.it” sistema di content blocking in modo decisamente } semplice, permettendo a chiunque senza la mini- } ma conoscenza tecnica di realizzare il proprio filtro ] anche se poi per caricare un app con il filtro inte- Siete di fronte ad un file .json, tipo di file molto usato in grato serve comunque l’account “Developer”. ambito informatico: senza entrare nel dettaglio, si può Come abbiamo scritto prima il “blocker” non è una vedere che questo file definisce il nostro filtro utiliz- applicazione, ma una estensione che viaggia con zando azioni e “trigger”. Il trigger è l’elemento che sca- una applicazione: ogni singolo blocker si trasfor- segue a pagina 16 

 torna al sommario 15 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE APP WORLD Kempf, papà della popolare app di riproduzione video, annuncia che anche VLC scenderà nell’arena di tvOS Apple TV a tutto video: dopo Infuse e Plex, arriva VLC È solo l’ultimo nome noto ad aggiungersi, dopo quelli di Infuse Pro e Plex. L’ecosistema promette bene: smart TV a rischio? di Emanuele VILLA televisivo. Per chi non lo sapesse, VLC LC annuncia il supporto per tvOS, è una delle più famose app per la ripro- il nuovo sistema operativo che duzione di video in quasi ogni formato, e Vequipaggerà le versioni di Apple supporta anche lo stream da e verso mol- TV in arrivo ad ottobre. La famosa app è tissimi dispositivi quali iPhone, smartpho- però solo l’ultima, in ordine cronologico, ne Android, Fire TV ed Android TV: in un a salire sul carro di Apple TV poiché già messaggio molto stringato il lead develo- durante il keynote e nelle ore immedia- per Jean-Baptiste Kempf scrive che l’app tamente successive, Plex e Infuse Pro è ancora nei primissimi step di creazione annunciavano la presenza sull’app store ma “… finalmente abbiamo un codice per lavorare su VLCKit per tvOS!”. Interessante notare, al di là dell’annun- cio in sé di VLC, che molti grandi nomi dell’intrattenimento smart per tablet e smartphone abbiano abbracciato pra- ticamente subito e il nuovissimo tvOS considerare come fattore determinante stria, potrebbe restituire al TV la propria lasciando indietro semmai le varie piatta- all’atto dell’acquisto di un TV. La nuova collocazione tradizionale, assumendo un forme Smart TV che “dall’altra parte dello Apple TV, con tanto di store e di suppor- ruolo accentratore per tutti i servizi e le schermo” sempre meno utenti tendono a to da parte della maggioranza dell’indu- funzionalità smart. Staremo a vedere...

MOBILE biamo fatto nel nostro esempio sopra, dove abbiamo qualche tipo. Al momento la situazione è questa, quel- iOS 9 blocca le pubblicità? indicato di nascondere tutti gli elementi di tipo “img”. lo che succederà e quanti lo useranno effettivamente

segue Da pagina 15  Abbiamo provato anche a scrivere un filtro per na- si potrà capire solo nelle prossime settimane. scondere tutti gli articoli scritti da Roberto Pezzali, ma [ purtroppo non è possibile scrivere un selettore così { tena il filtro: in questo caso si attiva solo su DDay.it, se complesso. “trigger”: { avessimo messo un “*” il nostro filtro sarebbe stato ap- Questo dovrebbe chiarire per quale motivo Content “url-filter”: “googlesyndication.com\\.js” plicato ad ogni sito. Apple permette un controllo granu- Blocker non può essere usato per funzionare come “unless-domain”: “.dday.it” lare sull’elemento che scatena un filtro: può essere un un completo AdBlock: servirebbe riscrivere 50.000 re- }, url ma anche uno script, una immagine o una font, sta gole, alcune delle quali troppo complesse per essere “action”: { al programmatore scegliere, e in questo caso abbiamo gestite con li pochi strumenti che Apple ha messo a “type”: “block” scelto di filtrare per “url” web. Quando Safari prova a disposizione. } carica una pagina, se l’indirizzo o un elemento sono Content Block può essere usato però per bloccare po- } tra quelli che attivano il “trigger”, allora viene eseguita chi elementi mirati, ed è qui che viene subito in mente ] una specifica azione. iOS al momento ne permette tre: Google: il codice di invocazione presente in ogni sito Alla fine di questa lunga analisi crediamo si sia capito block, block-cookies o css-display-none. Block non ha che usa la pubblicità di Google Adsense è semplice che quello di Apple in sostanza non è un AdBlocker, bisogno di molte spiegazioni: il sito o l’elemento che e universale: ma un filtro globale che può essere usato per bloccare ha attivato il trigger non viene caricato, Safari ci dice o un link. Non va bene per fare sistemi universali, ma { opzioni più comuni e permettono un buon grado di “trigger”: { contraria all’utilizzo di sistemi di questo tipo, ma siamo } Un filtro come quello scritto qui sotto bloccherebbe anche consapevoli che esistono siti dove popup sgra- ] tutta la pubblicità di Google su ogni sito che non sia devoli sparano musica e video a tutto volume e spes- Questo filtro, ad esempio, blocca tutti i siti che hanno, DDay.it, uno scherzo non da poco. E allo stesso modo so attivano servizi a pagamento su abbonamento. all’interno del dominio, la parola “sex”. si possono togliere script di “analytics” per tracciare Una soluzione c’è: se proprio decidete di usate Safa- Se “block” blocca, “block-cookies” impedisce di scri- le visite: bastano poche righe di codice per tagliare il ri con un content blocker, dopo aver caricato DDay. vere cookies (elementi scritti nel browser che permet- tubo della benzina alla macchina dei soldi di Google. it basta tenere premuto qualche secondo il tasto di tono di tracciare la nostra navigazione) e “css-display- Una mossa che potrebbe infastidire Mountain View: “ricarica” della pagina. Apparirà un menù dove, oltre a none” nasconde un elemento della pagina. Qui, per difficile che Apple voglia fare uno sgarro così grande richiedere il sito desktop, si può anche dire a Safari di sapere cosa nascondere, bisogna indicare anche un una azienda che è allo stesso modo partner e compe- caricare quel sito senza Content Blocker, aggiungendo “selettore” usando la sintassi CSS. E’ quello che ab- titor, quindi è probabile che si trovi una soluzione di una eccezione al filtro stesso.

 torna al sommario 16 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MOBILE Tramite una versione non ufficiale di Xcode, un malware si fa strada sull’app store cinese Chromecast 2 Un malware nelle app cinesi di iOS e WeChat lo diffonde in arrivo insieme Tra le app colpite, anche WeChat: i dispositivi infetti potrebbero essere centinaia di milioni a Chromecast di Paolo CENTOFANTI essere distribuite complete Audio er la prima volta un malware riesce del malware. a superare le barriere dell’App Store La vulnerabilità non è di poco Google si prepara P per iOS. È successo sull’App Store conto: il codice consente in- a lanciare la seconda cinese, colpendo quasi una cinquantina di fatti di sottrarre informazioni generazione applicazioni, tra cui però anche WeChat, dallo smartphone di nascosto il servizio di messaggistica molto utilizza- dall’utente, ma anche ai malin- di Chromecast: cambia to anche al di fuori dei confini cinesi. Ma tenzionati di effettuare attacchi la forma e soprattutto come è potuto accadere in primo luogo di phishing aprendo finestre in arriva anche che uno degli app store più controllati si popup che chiedono le cre- sia ritrovato con un malware a piede libe- denziali, dirottare il sistema di link interno “Apple prende la sicurezza molto sul se- la versione solo Audio ro? L’origine è tutta nel nome del malware di iOS e di leggere e scrivere i contenuti rio e iOS è progettato per essere affida- per utilizzare Google stesso, XcodeGhost: in Cina si è diffusa della clipboard (la memoria utilizzata per bile e sicuro dal momento in cui accendi Cast Audio con un set infatti, a quanto pare con successo, una il copia e incolla) A causa della popolarità il tuo dispositivo. Offriamo agli sviluppa- versione non ufficiale di Xcode, la suite di alcune app, gli infetti potrebbero essere tori gli strumenti più avanzati del settore di speaker attivi di software di sviluppo necessaria per centinaia di milioni di dispositivi. Apple è per creare grandi applicazioni. Una falsa o un impianto audio programmare applicazioni per l’ambien- corsa ai ripari è tolto dall’App Store tutte le versione di uno di questi strumenti è sta- pre esistente te iOS; secondo le ricostruzioni, i server app compilate tramite le versioni sospette ta rilasciata da fonti non sicure che po- ufficiali di Apple sarebbero troppo lenti in di Xcode. WeChat, dal canto suo, sostiene trebbe compromettere la sicurezza degli di Roberto PEZZALI Cina, motivo per cui molti sviluppatori si che la versione infetta della sua app era la utenti attraverso applicazioni create con sarebbero affidati a canali P2P per scari- numero 6.2.5, e che la build attualmente questo strumento contraffatto. Per pro- Sta arrivando una nuova versione care il software più velocemente, non sa- sull’App Store è già stata ripulita e quindi teggere i nostri clienti, abbiamo rimosso di Chromecast: sarà più potente, pendo di trovarsi tra le mani in realtà una teoricamente sicura. Resta un po’ la brutta dall’ App Store le applicazioni che sap- più veloce e più completa. Google versione modificata e contenete appunto figura per Apple, che nonostante tutte le piamo essere state create con il software dovrebbe presentare questa nuo- il codice malevolo. Le app compilate tra- sue contromisure non si è accorta della contraffatto e stiamo lavorando ora con va chiavetta nel corso dell’even- mite questa versione di Xcode, denomi- presenza del malware tra le app appro- gli sviluppatori per assicurarci che stiano to dedicato ai nuovi dispositivi nata Ghost appunto, hanno superato poi vate per la pubblicazione. Di seguito la utilizzando la versione corretta di Xcode Nexus, insieme ad una seconda i controlli dell’App Store, finendo così per posizione ufficiale di Apple: sulla vicenda: per ricostruire le loro app.” dongle destinata ai sistemi audio. Se Chromecast infatti si collega ad un TV tramite HDMI, Chromecast MOBILE Nome in codice Project V, la lettera indicherebbe la sua funzionalità più appariscente Audio si collegherà ad amplifica- tori e diffusori tramite il classico jack analogico. Le novità riguar- Lo smartphone Samsung pieghevole arriva a gennaio dano soprattutto il wi-fi: Google, vista anche la particolare forma, Sarebbe in grado di piegarsi su se stesso fino a 180°, come un moderno cellulare “clamshell” potrebbe aver inserito un modulo di Emanuele VILLA wireless 802.11ac per migliorare la er tornare sulla vetta di un merca- velocità di rete e il livello di con- to competitivo come quello degli nessione. Grazie poi alla funzione P smartphone bisogna innovare. Fast Play, la chiavetta sarebbe de- Sempre e comunque. Lo sa bene Sam- cisamente più rapida ad aggan- sung, che dopo aver realizzato il primo ciare e riprodurre lo streaming: smartphone con display Dual Edge, sa- ora servono circa 5 secondi, con rebbe prossima a un passo ancor più Fast Play il “Cast” dovrebbe es- rivoluzionario: lo smartphone con display sere quasi immediato. Secondo la indiscrezioni Google ha anche cambiato la “home”: potrà essere pieghevole. In realtà di un prodotto di 180° per permettere allo smartphone usata per visualizzare foto e noti- del genere si parla da mesi e pare che di occupare meno spazio. Fantascienza? zie dai social network. Il secondo Samsung lo stia testando col nome in Difficile, visto che la fonte parla anche modulo che Google ha pronto codice di Project Valley o Project V: pro- di gennaio 2016 come papabile data di è invece dedicato all’audio: si babilmente la lettera indica la principale presentazione (CES?) e di due configu- chiamerà Chromecast Audio e funzionalità dell’apparecchio, ovvero la razioni hardware in fase di test, una con sarà una piccolo disco con usci- capacità di piegarsi su se stesso come snapdragon 620 e l’altra con Snapdra- ta analogica: sfruttando Google fosse un cellulare “clamshell” del 2015. gon 820, che dovrebbe appunto debut- Cast Audio sarà possibile usare Tutto ciò sarebbe possibile grazie al di- tare nei prossimi mesi. In entrambi i casi la chiavetta per riprodurre audio Project V potrebbe essere questo. Non splay OLED pieghevole, che a differenza troveremo 3 GB di RAM, l’ultima versione in streaming dalle app compatibili, suggerisce un’idea di grande solidità di quello LG (il P-OLED usato sui G Flex) di Android, uno slot microSD e una bat- e tra queste finalmente dovrebbe ma è presto per giudicare. potrebbe addirittura ruotare su se stesso teria non removibile. esserci Spotify.

 torna al sommario 17 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE MOBILE Due tablet Amazon della famiglia Fire HD, colorati, resistenti e con display da 8’’ e 10.1’’ Il tablet Fire Grandi e pensati per il video: ecco i Fire HD Amazon di Amazon costa La versione di FireOS, Bellini, è molto diversa dalla precedente, con modifiche e miglioramenti meno di 60 euro modelli più piccoli dello Il nuovo Fire è il tablet di Emanuele VILLA scorso anno, vincolati a più economico opo la circolazione di rumor sul schermi da 6’’ e 7’’. Molto possibile lancio di un tablet Ama- colorati e con scocca pla- di sempre. Ha schermo D zon molto diverso dal solito e con stica rinforzata, i nuovi Fire LCD IPS da 7 pollici un’interfaccia in stile Android “classico”, HD sono i tablet più gran- processore quad core ecco giungere il comunicato ufficiale: di di Amazon e sono an- non si trattava di un fantomatico nuovo che più sottili rispetto alle e costa 59,99 euro tablet con sistema operativo Android generazioni precedenti, Disponibile standard ma del nuovo Fire HD, che per con un 7,7 mm di spesso- dal 30 settembre l’occasione è stato presentato in due ta- re che non è niente male. gli, da 8’’ e da 10,1’’, di fatto superando i In più, sono pensati per di Paolo CENTOFANTI l’impiego multimediale: entrambi dispongono di display di riso- con semplicità i contenuti recenti e forni- Le indiscrezioni prevedevano il lan- luzione HD con aspect ratio di 16:10, pen- re consigli personalizzati a seconda dei cio di un tablet ultra economico da sata per favorire la visione di materiale servizi cui si è iscritti e alle preferenze parte di Amazon per Natale, e in- cinematografico rispetto alle controparti d’uso del tablet. A livello hardware oc- vece il gigante dell’e-commerce ha 4:3. Ma quello che colpisce di più è la corre segnalare il processore MediaTek deciso di lanciarlo subito. Il nuovo nuova versione di Fire OS, che Amazon quad-core da 1.5GHz e il doppio speaker Fire di Amazon sarà infatti dispo- ha chiamato Bellini, che gira su Lollipop con supporto Dolby Audio, ma è anche nibile dal 30 settembre e avrà un e che - nonostante sia sempre incentrata importante segnalare il supporto micro costo di appena 59,99 euro, nella sul contenuto più che sulla caratteristica SD fino a 128 GB per i contenuti extra, versione con contenuti promozio- tecnica - appare davvero rivoluzionata la feature Word Runner per semplificare nali in evidenza. Senza pubblicità il rispetto alle precedenti. Amazon parla di la lettura, Amazon Underground, Activity costo sarà di 74,99 euro. Ma cosa oltre 100 modifiche e miglioramenti, Bel- Center, e la doppia fotocamera. Al mo- offrirà Amazon con questo prez- lini offre un’interfaccia totalmente diver- mento non abbiamo (ancora) notizie per zo? Il nuovo Fire è nel formato da sa, con le app in bella mostra e pagine il mercato italiano, ma negli USA i prezzi 7 pollici, con display LCD IPS con dedicate a seconda del tipo di contenu- di listino sono rispettivamente di 149,99 risoluzione di 1024x600 pixel, e to; l’interfaccia è pensata per mostrare dollari e 229,99 dollari. monta un processore quad core da 1,3 GHz, con 1 GB di RAM, 8 GB di memoria storage, Wi-Fi 802.11n, MOBILE L’azienda americana Sosche ha presentato una linea di nuovi accessori Bluetooth LE e slot per schedine microSD per spandere la memoria fino a 128 GB. Il sistema operativo Il micro USB double face è realtà: serve un Type C? è la versione 5.0 di Fire OS, nome in codice Bellini, sempre basato su La particolarità è il connettore micro USB, che può essere inserito in entrambi i versi Android, ma completamente per- chia micro USB. Visto sonalizzato per integrare in modo di Emanuele VILLA che ognuno di noi ha nativo tutti i servizi di Amazon. Il n’azienda sconosciuta ai più (Sco- tentato almeno una tablet è anche dotato di fotoca- sche) ha avuto un’idea decisamen- volta di inserire il cavo mera posteriore da 2 Megapixel e U te brillante: ha reso double face il micro USB al contra- frontale con risoluzione VGA. Non connettore micro USB, semplificando rio nello smartphone, stiamo parlando chiaramente di la vita a tutti coloro che possiedono un l’idea di Scoschse è caratteristiche da top di gamma, dispositivo di questo tipo. Che poi sono quanto meno utile. Si ma per un tablet da 60 euro non la stragrande maggioranza degli smar- tratta di un connet- possiamo nemmeno lamentarci tphone e tablet Android e Windows, un tore miniaturizzato troppo. Per 40 euro in più, rimane mercato da milioni e milioni di pezzi. di forma esagonale comunque in gamma il Fire HD 6, Tenendo un attimo fuori il mondo Apple, (che viene chiamato con schermo e processore miglio- che com’è noto offre da tempo questa EZTIP) e con i contatti ri. Per quanto riguarda la batteria, possibilità con Lightning - l’altro connet- al centro e non sulla Amazon parla di un’autonomia di tore che può essere inserito in entrambi base del connettore, 7 ore in lettura, navigazione web e i versi è USB Type C, l’ultimo nato della di modo tale da poter ascolto di musica. famiglia. Nonostante gli indubbi vantag- essere inserito in en- gi in termini di performance, è peraltro trambi i versi. Insieme alla presentazio- usati con i comuni smartphone, ma an- vero che la sua diffusione non è ancora ne del nuovo connettore è stata introdot- che i battery pack, alimentatori da auto capillare (ce l’ha il One Plus 2), specie ta un’intera nuova linea EZTIP dedicata e altro ancora. Quello che non è certo è su dispositivi come gli smartphone che proprio a sfruttarne i vantaggi: i cavetti se questi prodotti arriveranno da noi, ma sono ancora dominati dalla cara e vec- USB/micro USB che possono essere l’idea è brillante.

 torna al sommario 18 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE GAMING Arrivano le prime indicazioni di prezzo per il visore per la realtà virtuale su PlayStation Corretto il bug PlayStation VR costerà come una console WatchOS 2 Sapremo anche cosa aspettarci a livello di titoli per il lancio nel 2016. Il debutto si avvicina è finalmente

di Paolo CENTOFANTI disponibile Apple ha corretto l visore di realtà virtuale per PlaySta- tion, prima noto come Project Mor- rapidamente il bug che I pheus, costerà come “una nuova ha ritardato il rilascio piattaforma di gioco” secondo Andrew di WatchOS 2: il nuovo House, il CEO di Sony Computer En- tertainment, in un’intervista rilasciata a sistema operativo Bloomberg. Il dispositivo è atteso nella di Apple Watch prima parte del 2016 e, anche se non è finalmente disponibile si parla di numeri precisi, dalle parole utilizzate sembra chiaro che potremo per il download aspettarci un prezzo pari a circa a quel- Le app native sono lo della PS4 al lancio, intorno ai 400 la novità più importante euro. L’uscita di PlayStation VR sarà ac- compagnata da una line up di più di 10 di Roberto PEZZALI titoli, suggerisce inoltre House, riferen- rimarrebbe comunque competitiva potrebbe invece posizionarsi abbon- dosi alla decina di giochi già mostrati considerando i requisiti di sistema del dantemente sotto i 1000 dollari, specie nella varie dimostrazioni del visore concorrente Oculus Rift, che parlano alla luce del recentemente annunciato nelle ultime fiere e in particolare al re- di un budget di circa 1500 dollari tra taglio di prezzo per la console in Giap- cente Tokyo Game Show. Se il prezzo PC adeguatamente potente e visore pone (e che ancora non si sa se verrà fosse confermato, la soluzione di Sony virtuale; Il bundle PlayStation 4 e VR applicato anche nel resto del mondo).

APP WORLD Cambiamento grafico su tutte le piattaforme

Una nuova interfaccia per Deezer WatchOS 2 è stato finalmente rilasciato da Apple: dopo un pic- MAGAZINE di Paolo CENTOFANTI colo ritardo dovuto ad un bug, i l servizio di streaming Deezer ha annunciato il debutto della sua nuova inter- possessori di Watch potranno faccia grafica, un cambiamento che interesserà tutte le piattaforme su cui è di- aggiornare lo smartwatch ag- sponibile, e che gli utenti dell’app per iOS potranno provare da subito. Il nuovo giungendo una delle funzionalità Estratto dal quotidiano online I design punta tutto sulla semplicità di utilizzo del servizio riducendo il più possibile più attese, il supporto alle appli- www.DDAY.it i passaggi per arrivare alla musica che si vuole ascoltare e mette ancora più in evi Registrazione Tribunale di Milano - cazioni native. Se fino ad oggi il n. 416 del 28 settembre 2009 denza i consigli della redazione e i mix tematici. legame tra smartphone e smar- L’app mobile rinuncia al menù, in favore di una navigazione a tab nella parte inferio- twatch era molto saldo, con la direttore responsabile re che offre un accesso più rapido alle funzioni principali di Deezer. Flow, la playlist parte “logica” dell’applicazione Gianfranco Giardina dinamica compilata in funzione delle nostre abitudine di ascolto, continua a rima- eseguita dallo smartphone, ora nere in posizione privilegiata in home, mentre nella tab “notifiche”, troveremo le con WatchOS 2 alcune app ver- editing attività dei curatori musicali a noi affini e degli utenti che seguiamo. Il nuovo design ranno gestite interamente dal Claudio Stellari, arriverà anche su web, oltre che su Android, anche se al momento non c’è ancora processore del Watch. Maria Chiara Candiago, una data prevista per il lancio. Questo garantirà non solo una Alessandra Lojacono, Simona Zucca maggiore velocità, ma anche la possibilità per sviluppatori di Editore creare applicazioni diverse utiliz- Scripta Manent Servizi Editoriali srl zabili anche quando lo Watch non via Gallarate, 76 - 20151 Milano si trova nei paraggi di un iPhone. P.I. 11967100154 Oltre alle app native WatchOS 2 aggiunge anche nuovi qua- Per informazioni dranti, Time Travel, una modalità [email protected] “Notte” e tante altre piccole mi- gliorie. Nelle prossime settimane Per la pubblicità [email protected] metteremo alla frusta Watch con il nuovo OS, che abbiamo pron- tamente installato sul Watch di redazione.

 torna al sommario 19 Serie S78 / Ultra HD 50” / 58” Immergetevi in una nuova esperienza !

Avvicinatevi al vostro grande schermo UHD e tuffatevi in un’immagine di una ricchezza incredibile di det- tagli. Un’immagine che non è mai stata cosi profonda grazie alla precisione dei contorni, anche nei dettagli più lontani. Un’immagine che non è mai stata cosi realistica grazie alla nitidezza dei colori. Ammirate la perfetta fl uidita del movimento, resa possibile dalla tecnologia Clear Motion Index 800 Hz.

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S78_ITALIA_A4.indd 1 26/05/15 14:06 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE AUTO La Casa automobilistica tedesca ora rischia tantissimo, anche una multa molto salata Batteria Bosch Ecco come Volkswagen “truccava” le auto raddoppierà Inserite nelle centraline dei motori diesel destinati agli States due curve di calibrazione l’autonomia delle Una a basse emissioni che si attiva durante test specifici e una “killer” da usare su strada auto elettriche Batterie per le auto di Roberto PEZZALI elettriche con più osa ha combinato Volkswagen, del doppio dell’attuale crollata in borsa e costretta a densità di carica C richiamare negli Stati Uniti oltre 500.000 vetture? Semplice, ha imbro- e a costi inferiori gliato inserendo sulle sue vetture un Una nuova tecnologia software in grado di ridurre le emissioni di Bosch che potrebbe solo quando le auto venivano analizza- te in laboratorio. E non siamo di fronte a arrivare entro 5 anni un sospetto: Volkswagen ha ammesso di aver usato il trucco e ora rischia dav- di Paolo CENTOFANTI vero grosso, anche una multa di svariati miliardi di dollari oltre all’obbligo di ri- chiamo per 500.000 vetture da rimette- re in regola il più presto possibile. per rientrare nei parametri. Una risposta condo richiamo ha aumentato effettiva- Una storia, quella di Volkswagen, che accolta positivamente dall’ente america- mente il dosaggio di AdBlue rilasciato ha inizio nel 2014, quando una attenta no, che ha dato il permesso di applicare (un liquido usato nei sistemi catalizzato- analisi condotta dall’Università della la soluzione software il prima possibile. ri che trasforma l’ossido di azoto in in- West Virginia scoprì che alcuni motori La Casa automobilistica, a fine 2014, ha nocui azoto e vapore acqueo), ma non Il freno maggiore alla diffusione diesel, su strada, emettevano una quan- così dato il via a un richiamo sul territo- in modo sufficiente per rientrare nei pa- di veicoli elettrici è costituito dalle tità decisamente più elevata di ossido rio americano di 500.000 auto, 50.000 rametri standard. batterie, ancora troppo costose di azoto rispetto al valore registrato in delle quali in California, per apportare Dopo aver inviato i risultati del test a e dall’autonomia limitata rispetto fase di test e certificazione. Un risultato le modifiche al software del motore e Volkswagen, la stessa casa tedesca alle tradizionali vetture a combu- che è stato prontamente sottoposto alla ridurre così le emissioni su strada. Tra ha dovuto ammettere l’esistenza nelle stione. Bosch però sostiene di California Air Resources Board, ente le auto richiamate figuravano le Jetta, le centraline del motore due curve di cali- avere una soluzione: una nuova preposto al rilascio delle certificazioni Beetle, le Golf, le Passat e le Audi A3 brazione, una normale e una che viene tecnologia di batterie agli ioni anti-inquinamento, e che ha dato il via prodotte dal 2009 al 2015 (dal 2014 per caricata solo se viene rilevato uno speci- di litio che consentirà di realiz- a una indagine preliminare con la col- le Passat). La California Air Resources fico pattern, ovvero uno specifico com- zare celle con più del doppio di laborazione di Volkswagen, con l’obiet- Board aveva in ogni caso avvisato VW: portamento del motore. E guarda caso il densità di carica, il tutto a costi tivo di capire per quale motivo i motori dopo il richiamo avrebbero ricontrollato comportamento era quello dei test FTP, industriali inferiori a quelli attuali. da 2 litri diesel della casa tedesca, in e verificato le emissioni di alcune auto US06 e HWFET usati dalla Carb per L’innovazione si basa in parte sul condizioni di guida su strada, facesse- prese a campione, e se durante i test rilasciare le certificazioni. Volkswagen know how di Seeo Inc., azienda ro rilevare emissioni di ossido di azoto si fossero riscontrate emissioni elevate ha fatto in pratica quello che ha fatto americana acquisita da Bosch lo così elevate rispetto ai normali test di Volkswagen avrebbe dovuto richiamare qualche produttore di smartphone con scorso mese e specializzata nella certificazione. nuovamente le autovetture. alcuni benchmark, ha modificato le pre- produzione di batterie allo stato Volkswagen, dopo un periodo di anali- I test sono iniziati il 6 maggio di quest’an- stazioni e ridotto le emissioni dei motori solido. La tecnologia, che Bosch si iniziale, ha dichiarato alla CARB nel no, e nonostante il richiamo le emissioni solo in laboratorio, lasciando invariato il sostiene potrebbe essere pronta mese di dicembre dell’anno 2014 di non si sono affatto ridotte: qualche pa- comportamento su strada. entro i prossimi 5 anni, si basa aver trovato una motivazione tecnica rametro si è abbassato, ma le emissioni Una cosa gravissima sia dal punto di sullo sviluppo di un nuovo tipo di alle elevate emissioni su strada, sugge- di NOx, ossido di azoto, sono rimaste vista etico sia sotto il profilo ambien- batteria completamente allo stato rendo come soluzione una nuova curva decisamente sopra la media. Un dato tale, tanto che ora la CARB ha messo solido, in cui l’anodo è composto di calibrazione del motore da caricare continuava a stonare con quello rilevato il colosso dell’auto alle strette: deve da litio puro, il che consente di au- nella centralina tramite update software in laboratorio, e che ha spinto la CARB richiamare tutte le auto in circolazione mentare la capacità di immagaz- a effettuare applicando la curva di calibrazione cer- zinamento di carica di una cella test specifici tificata, anche a discapito di consumi e rispetto alle soluzioni classiche. più precisi prestazioni. La CARB ha inoltre avvia- L’abbandono di soluzioni liquide adottando su to una indagine su tutte le altre auto in favore di una struttura solida strada anche prodotte dal 2009 al 2015 con motore eliminerebbe i rischi di infiamma- alcuni metodi diesel, e probabilmente una inchiesta bilità delle batterie, migliorandone usati per la simile sarà attivata ora anche in Europa la sicurezza. Aumentando la ca- certificazione e in altri Paesi. Utilizzare inoltre soluzio- pacità delle celle, i pacchi batte- strumentale. ni fuorilegge per passare i controlli sulle rie diventerebbero più compatti La curva di emissioni è considerato negli Stati Uniti e leggeri e, secondo Bosch, più calibrazione una grave minaccia alla salute pubblica, economici. Bosch ha annunciato modificata da e Volkswagen rischia ora una multa a di avere già le prime celle basate Il pattern di misurazione; il motore si adeguava di conseguenza VW con il se- nove zeri. sulla nuova tecnologia.

 torna al sommario 21 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE AUTOMOTIVE Un bolide con un sofisticato sistema audio per deliziare conducente e passeggeri Il giubbotto Diffusori B&W per BMW: ecco la serie 7 per audiofili Dainese con Un sistema audio con 16 altoparlanti tra cui tre tweeter Diamond e una potenza di 1400 watt airbag può salvare la vita di Roberto FAGGIANO Dainese Misano 1000 a BMW serie 7 costa come minimo 88.000 euro ma se volete ascoltare è il primo giubbotto con L come si deve non solo il motore ma airbag completamente anche la musica, è meglio aggiungere “stand alone” qualche altro migliaio di euro per farvi montare il nuovo sistema audio B&W. Fi- nora il marchio inglese aveva realizzato di Emanuele VILLA sistemi audio solo per Maserati e Volvo, Dainese ha presentato un giub- ma ora allarga i suoi orizzonti con le ber- botto con l’airbag incorporato, line bavaresi. Il sistema è particolarmen- quello che la stessa azienda defi- te sofisticato e studiato nisce “il primo airbag stand-alone su misura per ottenere le Dainese per uso stradale”. Si chia- massime prestazioni so- ma Misano 1000 e differisce dalle nore per il conducente altre giacche della medesima ca- e i passeggeri. Il team di to le cose in grande sono tre tweeter del tipo Diamond, gli tegoria proprio per l’elettronica in- Bowers & Wilkins ha fat- piazzando addirittu- stessi usati nella serie casalinga 800 di corporata. Scopo del giubbotto è ra 16 diversi altopar- B&W, piazzati frontalmente nelle posizio- quello di rilevare un incidente e di lanti nell’abitacolo, ni sinistro, centrale e destro. Inoltre, tro- attivare la protezione in una frazio- pilotati da dieci am- viamo quattro tweeter in alluminio, sette ne di secondo per attutire il colpo, plificatori digitali in midrange in kevlar e due woofer da 217 ma mentre gli altri si basano su kit classe D per un totale di 1.400 watt; inol- mm. Per i tweeter ci sono anche raffinate di sensori da installare sul veicolo, tre, è possibile scegliere cinque diverse griglie in alluminio coordinate con la fi- Misano 1000 è “stand alone”, ov- curve di equalizzazione per ottenere un nitura interna della vettura. Buon ascolto vero si basa sui propri sensori in- risultato ancora più personale ed esclu- ai fortunati possessori di questo potente terni ed è quindi compatibile con sivo. Tra i sedici altoparlanti montati ci bolide musicale. tutte le situazioni e tutte le moto. Il segreto sembra risiedere negli accelerometri interni e nel GPS, che sono alloggiati nel paraschie- AUTOMOTIVE Greyp G12S ha un solo limite, il prezzo non proprio per tutti: si parte da 8.000 € na e che, sulla base delle proprie rilevazioni (si parla di 800 misura- La bici elettrica da 70 km/h. Un po’ cara, però... zioni al secondo tramite 6 sensori integrati) sono in grado di capire Leggera, supersportiva, con display e scanner per le impronte digitali, si ricarica in 80 minuti se c’è stato un incidente e/o si è stati disarcionati. Il grosso vantag- di Emanuele VILLA gio è l’indipendenza dalla moto: reyp Bikes, azienda croata nota se anche se ne cambiano 2 o 3 per aver realizzato una supercar in un giorno, la protezione resta G (Rimac Concept One) elettrica sempre attiva. Misano 1000, che da 1.088 cavalli, ha mostrato il suo nuo- presumibilmente ha bisogno di vo gioiellino: Greyp G12S, la bicicletta una fonte di alimentazione, si at- elettrica ipertecnologica. Basta dargli tiva con un pulsante sulla chiusu- un’occhiata per capire che non è una bici ra della giacca e dà un feedback qualunque: il telaio da 19’’ è stato com- visivo tramite un LED laterale. pletamente rivisto per assicurare stabilità L’airbag è basato su una struttura e leggerezza, quest’ultima garantita dai a microfilamenti e - riportando la pannelli in fibra di carbonio che nascon- comunicazione ufficiale Dainese - dono il motore. La batteria è un modulo “permette un gonfiaggio uniforme unico ed è posizionata nella parte bassa di 5 cm su tutta la sua superfice del telaio per dare più stabilità. Si tratta marcia) che si traduce in una velocità di dell’utente (è possibile registrare più dita garantendo di un modulo da 84 V con capacità di punta - autolimitata - di 70 km/h, mentre per permettere l’uso della bici a persone massima 1,5 kWh, si ricarica in circa 80 minuti e as- la modalità Street è vincolata ai limiti pre- diverse) è fondamentale ai fini della sicu- protezione sicura 1.000 cicli di ricarica. Greyp G12S visti dalla normativa europea per le bici rezza, ma a dita diverse possono essere e massimo è inoltre dotata di frenata rigenerativa, elettriche e raggiunge i 25 km/h. Greyp assegnati diverse modalità di marcia, dal- comfort”. che estende l’autonomia della batteria G12S è dotata di sospensioni Rockshox, lo Street al Power. Il “problema” è il prez- Sarà dispo- in modo anche significativo. Il motore ha anche un display frontale che riporta zo: si parte da 8,330 euro ma potrebbe nibile da produce una potenza di 12 kW in moda- informazioni utili e dispone di uno scan- salire in caso di particolari personalizza- novembre a lità Power (sono previste 3 modalità di ner di impronte digitali: il riconoscimento zioni richieste al momento dell’ordine. 1.499 euro.

 torna al sommario 22 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Siamo andati a visitare la Phono Press di Settala, l’unica azienda italiana che ancora stampa dischi Viaggio nell’ultima fabbrica italiana di 33 giri Per la stampa dei dischi vengono utilizzate macchine che hanno quasi 40 anni, ormai divenute molto difficili da reperire

di Roberto PEZZALI essuno avrebbe mai pensato che, con il Compact Disc in declino e lo streaming ai suoi N massimi livelli, il vecchio disco in vinile potesse ancora dire la sua. Eppure, e lo dicono i dati di merca- to, il vinile sta riscoprendo un vero e proprio periodo d’oro con le vendite degli ultimi anni che hanno sor- passato, numeri e grafici alla mano, i picchi degli anni d’oro dell’alta fedeltà. Il vinile per molti appassionati è la storia, ma per le etichette indipendenti e mol- ti giovani d’oggi è un modo per tornare alla musica genuina di un tempo, non viziata dalle logiche com- merciali delle grandi major e guidata soprattutto dalla creatività degli artisti e dalle loro ispirazioni. Di fronte all’impalpabile musica liquida, la copertina quadrata di un disco in vinile, con i suoi disegni e il suo pro- fumo, è ancora un prezioso oggetto da collezionare, responsabili - oggi siamo arrivati a 6000 dischi”. La di stampa: il nostro viaggio parte infatti dalla sala spolverare e ascoltare nelle sue piccole imperfezioni domanda è esplosa, tanto che in alcuni paesi euro- dove, tramite il processo di “trascrizione”, si trasfor- e nel suo analogico rumore di fondo. Un boom quello pei per un ordine la lista di attesa è lunghissima: in ma il master inviato dalla casa cinematografica (un del vinile inatteso, tanto che oggi la parte più com- Repubblica Ceca chi ordina una stampa deve atten- file oppure un CD) in quello che può essere definito plessa da affrontare è quella relativa alla produzione: dere fino a 6 mesi per ricevere i dischi. Phono Press il “disco numero 0”. nel mondo le aziende che ancora stampano dischi produce per tutti, ha clienti italiani e clienti europei: non sono più di venti, e tutte hanno in comune un “Tutte etichette indipendenti e qualche ordine di problema non da poco, ovvero la necessità di usare major - ci confermano - ma in media ogni ordine non macchine con più di quarant’anni di vita alle spalle, passa i 500 / 1000 dischi”. presse che hanno stampato milioni e milioni di dischi Confrontarsi con macchine di una certa età, in ogni e che meriterebbero di andare in pensione se ci fos- caso, non è un grossissimo problema: “Le macchine sero degni sostituti. che stampano sono molto vecchie, ma trattandosi di Ma all’alba del 2016, in piena era digitale, non c’è sistemi meccanici costruiti alla vecchia maniera met- più nessuno che produce macchine per la creazione terci mano non è difficile, e abbiamo anche una pic- di dischi e trovarne di vecchie è difficilissimo: molte cola officina per le riparazioni. Quella – ci indicano stamperie hanno mandato tutto a rottamare, distrug- con orgoglio – è una vecchissima pressa per dischi gendo un patrimonio che oggi sarebbe ancora stato manuale che stiamo rimettendo in sesto, è l’unica utilissimo. In Italia avevamo più di dieci aziende che che permette di realizzare dischi con lavorazioni stampavano dischi in vinile, ma oggi solo una di que- particolari, ed esempio l’effetto splash”. ste è ancora viva, la Phono Press di Settala, in provin- Alla Phono Press ci raccontano che qualche azienda La macchina visibile nella foto sopra è una sorta di gi- cia di Milano. Phono Press è sul mercato da oltre 30 che produce ancora presse per vinili esiste, ma il co- radischi inverso: al posto di una testina ha un cristallo anni, solo di recente ha cambiato sede per far fron- sto di ogni pressa, circa 300.000 euro, è un investi- di zaffiro che incide il solco su una lastra di allumi- te alle richieste di un mercato che è effettivamente mento che oggi non si riesce ad affrontare. nio ricoperta di una particolare lacca, vernice che ad esploso: “Se fino a qualche anno fa si stampavano Il problema vero, in realtà, non sono tanto le presse oggi viene prodotta da una sola azienda al mondo. dai 1000 ai 2000 dischi al giorno - ci dice uno dei quanto gli altri elementi che compongono la catena Macchine di questo tipo non se ne fanno praticamen- te più: la Neumann, azienda tedesca che ha creato quella realizzata in Phono Press, oggi produce solo ottimi microfoni ma ha abbandonato il settore degli apparecchi industriali. Il disco che viene realizzato tramite il processo di trascrizione è un vero disco che suona, una copia perfetta di quelli che saranno poi i dischi creati dalle presse. Alla Phono Press ci raccontano che la qualità di un disco è determinata al 90% dalla fase di incisio- ne: la profondità delle piste, la distanza tra una pista e l’altra e tanti altri piccoli dettagli determinano poi la dinamica e la qualità dell’ascolto. Le fasi successive del processo di lavorazione sono molto semplici: c’è una prima fase “chimica” che pre- La linea di stampa della Phono Press: su alcune Una vecchissima pressa manuale per dischi: vede la creazione delle matrici di stampa e succes- presse un vecchio contatore mostra i segni del- solo con questa macchina si possono realizzare sivamente c’è la fase di stampa vera e propria dove l’età: svariati milioni di dischi stampati lavorazioni speciali segue a pagina 24 

 torna al sommario 23 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

HI-FI E HOME CINEMA Vinilmania: la produzione dei 33 giri segue Da pagina 23 

intervengono le presse meccaniche. Per stampare servono però le matrici, dei dischi “negativi” realiz- zati rivestendo il master con uno strato di argento e nichel in bagno galvanico. In questa fase si pensa anche al futuro: viene creato anche un disco madre, una copia perfetta in nichel del disco “0” da tenere in archivio per eventuali ristampe.

Le etichette attorno al “foro” non sono adesive, ma Il braccio che preleva i dischi tagliati dalla pressa e li vengono pressate insieme al vinile caldo. deposita sul piatto: la fase successiva è l’inserimento nella busta.

La “magia” viene fatta da rumorose macchina dota- te di una forza spaventosa: in Phono Press ci sono Un po’ di scarti pronti per essere riciclati: non tutti i di- sei presse che lavorano a pieno ritmo per realizzare Il piccolo cilindretto nero è il vinile morbido, pronto schi vengono perfetti,e ogni disco viene controllato. i dischi. Come materiale di partenza vengono usati per essere schiacciato tra i due stampi. piccoli grani di pvc, disponibili in diversi colori: questi grani vengono scaldati da una caldaia e trasformati in un “bicchierino” di pvc, un cilindretto che viene lette- ralmente schiacciato dalla pressa all’interno delle due matrici. Il risultato, come si può immaginare, è il disco stesso: all’interno della macchina in realtà il proces- so è leggermente più complesso, con una spruzzata di vapore a oltre 200 gradi per ammorbidire il vinile e un passaggio di acqua fresca per raffreddare il di- sco. In Phono Press ci svelano anche alcuni piccoli dettagli che stupiscono anche alcuni estimatori del vinile: le etichette dei dischi non sono incollate come I dischi caldi vengono pressati con lastre di ferro per si potrebbe pensare ma vengono pressate insieme al raffreddarli e mantenerli piatti. disco. La carta utilizzata per le etichette è una carta speciale, con un alto grado di porosità, che viene pe- Un disco prima di essere rifinito dalla lama: prima del netrata dal PVC caldo e diventa parte integrante del taglio viene raffreddato con un getto di acqua. disco stesso.

Il disco è finito, pronto per essere imbustato (a mano) e inviato ai negozi. Il ritorno del vinile non è un fuoco di paglia, anzi: le aziende ci credono, i consumatori ci credono e anche I riccioli tagliati vengono completamente riciclati: una ai negozi il vinile piace. Perché, come abbiamo scritto I grani di PVC che compongono un disco: li produco- delle aziende che produce grani di pellet per vinile nello “Speciale” dedicato al vinile qualche mese fa, lo no ancora diverse aziende nel mondo. è italiana. streaming è comodo, ma il 33 giri fa godere ancora.

 torna al sommario 24 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Sonos starebbe per proporre un sistema di calibrazione automatica La nuova Da Sonos il multiroom con setup su misura? Sony α7S II Il sistema “Trueplay” utilizza il microfono di smartphone e tablet per il setup in ambiente riprende

di Roberto FAGGIANO anche video 4K onos ha reso pubblica per gli svi- Sony aggiorna luppatori una versione beta della la sua full frame S sua nuova applicazione da cui ad alta sensibilità sono emerse interessanti novità prati- che e di prodotto. La più interessante alla versione II: arriva è il sistema di calibrazione automatica la registrazione in 4K Trueplay per migliorare la risposta in e tante funzionalità frequenza dei diffusori in relazione al- per i videomaker l’ambiente dove sono collocati. Si tratta di una tecnologia largamente applicata negli amplificatori home theater, che di Paolo CENTOFANTI prevede l’utilizzo di un microfono col- legato all’apparecchio. Con il sistema studiato da Sonos invece basta uno Abbiamo parlato di nuovi modelli per- smartphone o un tablet sul quale è in- ché da altre parti dell’applicazione stallata l’applicazione: in pratica l’app emerge un’altra novità importante, la sfrutta il microfono presente in tutti i presenza di comandi a sfioramento sul dispositivi mobili per rilevare la risposta lato superiore che in effetti svela un in frequenza dell’ambiente e regolare di modello al momento inedito. A quanto Sony ha annunciato l’evoluzione conseguenza l’equalizzazione del dif- pare si tratterebbe di un Play:3 modifi- della fotocamera mirrorless full fra- fusore. L’app in circa tre minuti emette cato, dato che può stare in orizzontale me α7S, la nuova α7S II. La carat- una serie di frequenze audio, rileva la ri- o in verticale, ma potrebbe anche es- teristica più eclatante è il sensore sposta e regola il diffusore; non è chiaro sere un diffusore del tutto inedito. Pro- da 12,2 Megapixel che permette di se Trueplay sarà disponibile anche per babilmente ci sarà solo una revisione scattare immagini con una sensibi- i modelli già in commercio o solo per dei modelli attualmente in commercio, lità massima di 409600 ISO. Ma le quelli nuovi, ma di certo una funzione una versione mkII con i nuovi comandi non dovremo aspettare molto, dato che novità principali riguardano il video: del genere sarebbe un bel vantaggio a sfioramento e altre piccole migliorie. per il 30 settembre è già stata fissata la Sony ha infatti aggiunto la possibili- per Sonos rispetto ai concorrenti. Per sapere ogni dettaglio comunque presentazione di novità Sonos. tà di registrare video 4K con una ri- soluzione di 3840x2160 pixel a 100 Mbit/s. Sony afferma che in questa modalità l’immagine viene cattu- HI-FI E HOME CINEMA Bang & Olufsen presenta un diffusore Bluetooth dal design insolito rata sfruttando tutto il sensore full frame, senza salto di righe o pixel B&O BeoPlay S3 è il diffusore Bluetooth che arreda binning, il che garantirebbe grande definizione e assenza di moiré. La Il nuovo diffusore ha dimensioni compatte e cover colorate intercambiabili. Prezzo 399 euro stessa modalità di lettura del sen- sore viene utilizzata anche per le di Roberto FAGGIANO riprese in Full HD, con il downsca- le cover con altre ling che viene effettuato in fase di a linea di prodotti BeoPlay di colorate. Il mobi- elaborazione del segnale sfruttan- Bang & Olufesn si fa ogni giorno più le è realizzato in do una risoluzione di partenza 5 L ricca, questa volta il nuovo ingres- materiale sintetico volte superiore, con possibilità di so è il diffusore S3 (399 euro), un og- rigido e frontale in ripresa a 120 fps e funzione slow getto dalla forma irregolare che utilizza alluminio. motion. I filmati in 4K vengono regi- il Bluetooth per collegarsi a smartphone Dal punto di vista strati in formato XAVC S ed è pos- e tablet. Non fa parte del sistema multi- tecnico il diffusore sibile selezionare in ripresa i profili room BeoLink ma se ne possono collo- utilizza un sistema S-Gamut3.Cine/S-Log3, S-Gamut3/ care diversi in ogni stanza della casa, a due vie con lar- S-Log3 e S-Gamut/S-Log2. La α7S II con possibilità di diffondere la stessa ga banda da 10 cm è dotata del nuovo sistema di stabi- musica in tutti gli ambienti. Inoltre può e tweeter da 3/4 di pollice, la potenza di- lizzazione di immagine su sensore essere configurato in stereofonia, con sponibile è di 2 x 30 watt in classe D. Ol- a 5 assi, sono stati migliorati anche o senza fili, utilizzando due diffusori; c’è tre al Bluetooth è disponibile un ingresso l’autofocus a 169 punti e l’angolo di in ogni caso anche un DSP interno per minijack e l’uscita verso un secondo dif- visione del mirino elettronico con ricreare maggiore profondità e ampiezza fusore oltre a una presa usb per pc. schermo OLED XGA. La fotoca- anche usando un solo diffusore. Le dimensioni sono di 18 x 18 cm con mera sarà disponibile in Europa a Il diffusore è disponibile in versione nera profondità di 12 cm e peso di 1,75 kg; l’ali- partire da novembre a un prezzo o bianca, ma si possono poi sostituire mentazione è solo con la rete elettrica. indicativo di 3400 euro.

 torna al sommario 25 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE SMARTHOME Dovrebbe arrivare in Italia intorno a metà novembre. Prezzo ancora da comunicare, forse intorno ai mille euro È in arrivo il nuovo Roomba 980 di iRobot Robot aspiratore connesso e più “intelligente” Presentato a New York Roomba 980, l’ultima “creatura” di Colin Angle, il visionario fondatore e CEO di iRobot Un robot pulisci pavimento che si connette alla rete Wi-Fi ed è capace di mappare tutto l’ambiente domestico

di Gianfranco GIARDINA ono tre le parole chiave con cui Colin Angle, CEO e fondatore di iRobot (nella foto qui a de- S stra), ha presentato il nuovo robot aspirapavi- menti Roomba 980: Smart, Simple e Clean. Tre parole che racchiudono una serie di innovazioni finalizzate a rendere il servizio fornito dagli utili robottini sempre più evoluto, pur nel rispetto totale del primo credo della società: la semplicità di utilizzo. Il Roomba 980 prende ovviamente le mosse da tutti i modelli prece- denti, realizzati nell’ultima dozzina di anni, da quando iRobot ha di fatto inventato questa nuova categoria di prodotto, che vale oramai più del 20% del mercato degli aspirapolvere. Da allora sono stati venduti nel mondo oltre 13 milioni di apparecchi iRobot e la socie- tà, anche se è stata affiancata nel settore da altri gran- di nomi, come Samsung, LG, Dyson e così via, detiene una quota di mercato impressionante: oltre il 68% dei robot aspirapavimenti venduti nel mondo sono Room- ba. In Italia le quote non sono molto diverse. il che mette in condizione il robot di effettuare la pu- la diminuzione di potenza a seconda dei materiali è Il nuovo Roomba 980 ha fatto il suo debutto in un lizia completa di un appartamento “tutta di un fiato”; tutt’altro che un richiamo di puro marketing: si sente evento a New York, a cui abbiamo partecipato, che ovviamente resta il sistema automatico di “resume” chiaramente la rumorosità dell’apparecchio aumenta- è stata anche l’occasione per celebrare i 25 anni di in virtù del quale se Roomba inizia a scaricarsi e non re e il motore salire di giri non appena approccia una attività della società. La novità principale – o almeno ha ancora finito, torna automaticamente alla base, fa superficie “pelosa”. quella che salta immediatamente agli occhi – è che il una “scorpacciata” di energia e poi riparte automati- robot è ora connesso via Wi-Fi alla rete domestica e camente alla volta della porzione di casa non ancora L’asso nella manica soprattutto a Internet, da cui può essere comandato pulita. Ma in questo caso, come vedremo più avanti, il Riuscire a mappare tutta la casa tramite un’app via smartphone o tablet. Ma ci sono nuovo Roomba è molto più bravo e veloce a ritrovare Fino a oggi Roomba procedeva nel suo lavoro secon- altre innovazioni che, secondo Colin Angle, saranno la strada verso “casa”. do algoritmi sofisticati che gli permettevano di arrivare in grado di rivoluzionare nel giro di qualche anno non quasi dappertutto e di non trascurare porzioni di pavi- solo il mondo dell’aspirazione robotizzata ma anche Aspirazione modulata mento, ma di fatto il robot non riscostruiva una mappa quello dell’intera casa automatica. a seconda della superficie completa della casa. Il Roomba 980, invece, disegna Uno dei limiti, fino a oggi, dei robot per la pulizia era nella sua mente una mappa precisa dell’area coperta Potenza di aspirazione doppia il fatto di non discriminare il tipo di superficie in corso e questo grazie a due nuovi sensori: uno è posto nella e autonomia aumentata di aspirazione, comportandosi in pratica sempre allo sua parte inferiore ed è un sensore “luminoso”, simile a La cosa più concreta, ai fini della pulizia, è la ripro- stesso modo a prescindere dal pavimento battuto. Il quello dei comuni mouse; con questo sensore Roomba gettazione del motore (10 volte più potente) e della Roomba 980 ha una serie di sensori (li vedremo più riesce a calcolare con la massima precisione i suoi mo- batteria, ora agli ioni di litio: Roomba 980 ha una ca- avanti nel dettaglio) che permettono al robot di capire vimenti e quindi a mappare con esattezza tutta la strada pacità di aspirazione che è doppia rispetto a quella su che tipo di superficie sta camminando: se si tratta che ha fatto e le aree che ha già visitato. dei modelli precedenti e, malgrado ciò, ha un’auto- di moquette o tappeti, il Roomba aumenta potente- Oltre questo c’è anche, nella parte superiore, una vera nomia aumentata fino a 2 ore continuative di lavoro, mente la forza aspirante, come richiesto su una su- e propria videocamera: questa non serve, come anche perficie di questo tipo; quando torna noi avevamo creduto in un primo momento, a inviare su superfici più lisce, rimodula verso le immagini di casa all’utente tramite smartphone, ma il basso l’aspirazione a livelli più che è finalizzata solo a mappare con ancora maggiore pre- sufficienti per un pavimento che offre cisione la casa. Infatti, la videocamera cattura continua- una “tenuta” all’aspirazione. In que- mente delle immagini a bassa risoluzione, quanto basta sto modo, modulando l’intensità su per riconoscere e interpretare alcuni “pattern” visivi e quattro livelli diversi, il Roomba 980 associarli allo spazio visitato. In questo modo Roomba riesce a offrire nello stesso tempo la riconosce ancora meglio il luogo in cui si trova. massima efficacia di pulizia e una ge- Il risultato - dicevamo - è che il robot ricostruisce nella stione oculata dell’energia, permet- tendo così di raggiungere l’obiettivo dell’autonomia estesa. L’aumento e segue a pagina 27 

 torna al sommario 26 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

SMARTHOME iRobot Roomba 980 segue Da pagina 26  il robot inizia a battere la stanza parallela a una parete e offre una copertura che, anche alla vista, appare più uniforme. Quando poi si dà l’ordine al robot di rientra- re alla base, lui procede spedito facendo chiaramente la strada più diretta (a questo punto sa dov’è e ha in memoria la mappa completa) e non procedendo con qualche approssimazione, come faceva prima. Un vero passo avanti. Romba diventa connesso: Wi-Fi e app Nella foto si vede nella parte alta di destra una e lo comandi anche da fuori casa sorta di “oblò” nero: è il sensore che permette L’innovazione più “attuale” è la possibilità di controllare di mappare con precisione millimetrica la strada Qui si vede la videocamera per la mappatura posta il Roomba 980 anche via smartphone. Non si pensi a percorsa dal robot. superiormente, sotto un vetro di protezione. grandi “gadget”: iRobot è una società profondamente guidata dagli aspetti ingegneristici e poco incline alle seduzioni del martketing fine a se stesso. Quello che sua memoria la planimetria della casa visitabile (ovvia- conoscere la destinazione d’uso delle diverse stanze, si può fare con la app è molto semplice, tanto quanto mente se una porta è chiusa, non entra): sulla base di permettendo così attività automatiche ancora più “intel- quello che si può fare operando direttamente sul robot; queste informazioni, sa al volo dove si trova la sua base ligenti”, in grado di andare ben oltre la semplice pulizia cioè quello che serve, senza strizzare l’occhiolino a fa- e dove deve ancora fare un passaggio “di fino”. Non di casa ma riguardanti tutta l’home automation. cili sensazionalismi da tecno-gadget. si tratta di un’innovazione in senso assoluto: la stessa Sorprendentemente il Roomba 980 una volta finito il Per questo, fondamentalmente, a parte alcune scher- iRobot produce dei robot professionali in grado di map- lavoro, “dimentica” la mappa: noi avremmo pensato mate secondarie, il tasto presente sulla app è solo pare gli ambienti con una serie di emettitori e sensori che l’esperienza di un primo “giro” potesse essere uti- uno: “clean”. In questo modo il robot, che è connesso laser, che però comportano costi proibitivi, nell’ordine lizzata con vantaggio nelle pulizie successive. I tecni- via Wi-Fi, inizia la sua missione. A sistema in funzione delle decine di migliaia di dollari. Ora, con l’utilizzo di ci di iRobot ci spiegano che una cosa simile avrebbe (cerchio verde “acceso” attorno alla scritta Clean) una semplici (e quindi accessibili) sensori e con tanto tanto mandato il robot in confusione: la casa, anche se per nuova pressione sul tasto ferma il lavoro. software, la mappatura è accessibile all’utenza domesti- pochi dettagli, cambia continuamente; sarebbe bastata L’altra parte interessante dell’applicazione riguarda la ca: “Finalmente – ci dice Colin Angle, che abbiamo avu- una porta chiusa o una sedia spostata per creare delle possibilità di impostare facilmente una programma- to l’occasione di intervistare – abbiamo un sistema in incongruenze. Ma non escludiamo che questa funzione zione oraria: non si tratta di una novità per i Roomba, casa che si occupa di mappare facilmente gli ambienti. possa essere introdotta in futuro, su questo o sui pros- ma certo l’interfaccia grafica dello smartphone è ben In futuro queste informazioni saranno indispensabili simi modelli. altra cosa rispetto alle programmazioni fatte in maniera per qualsiasi applicazione sensata di smarthome; anzi All’atto pratico, si vede subito che il Roomba 980 ha tradizionale operando sul robot. La programmazione è sono proprio queste informazioni che mancano oggi ai cambiato strategia di pulizia: le generazioni precedenti davvero fondamentale per questo tipo di apparecchio: sistemi”. procedevano tendenzialmente in diagonale alla ricerca infatti, avere un Roomba che gira per casa mentre gli Infatti, lo stesso sistema potrà essere usato in futuro immediata dei limiti operativi della stanza, “rimbalzan- abitanti di casa sono in circolazione può essere noioso, non solo per ricostruire la planimetria ma anche per ri- do” di lato in lato; ora il processo è molto più ordinato: sia per l’ingombro del robot che per la sua rumorosità:

segue a pagina 28 

In un esempio reale che ci è stato mostrato, seppur accelerato, il Roomba 980 è stato messo alla prova con un grande appartamento di circa 140 metri quadrati: un totale di 6 stanze, perfettamente pulite in due “ondate” con un lavoro totale di 3 ore e 45 minuti, di cui 2 e 15 di pulizia vera e propria e il resto per una ricarica intermedia. Nella foto è chiaramente visibile la mappa che Roomba ha calcolato, con tutti i passaggi.

 torna al sommario 27 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE SMARTHOME Le aziende creano microreti locali incapaci di comunicare una con l’altra, non bastano neanche gli standard aperti Internet of Things? Meglio parlare di “Internet of Nothing” L’idea di un mondo di oggetti connessi tra loro è ancora lontana, nonostante si continui a parlare di “esplosione IoT”

di Roberto PEZZALI aziende americane: si stimano dai 30 ai 50 miliardi di oggetti connessi entro oveva essere la rivoluzione del il 2020, e secondo i dati attuali abbia- secolo, la nuova “Internet” degli mo già passato i 13 miliardi nel 2015. D oggetti, ma la realtà è che ad oggi, Quello che però le cifre non raccontano nonostante migliaia di parole spese, fiumi è che questi dispositivi, seppur connessi, di concept, standard vari e idee futuristi- sono in gran parte smartphone, tablet, che, “Internet of Things” resta ancora un computer o server e, fatta eccezione per concetto difficile da raggiungere. qualche auto e per un po’ di accessori (IP Quello che dovrebbe essere davvero Camera, termostati e smartwatch). siamo “Internet of Things” è ben spiegato dal- comunque di fronte a prodotti che si pre- le due parole che compongono il nome stano ad essere connessi e di fatto son stesso del concetto, : “Internet” lo cono- nati per essere connessi. Negli ultimi anni sciamo bene, è la rete che usiamo tutti abbiamo assistito alla nascita di ogni tipo i giorni e che mette in comunicazione possibile di sensore, al tentativo di ren- milioni di server e nodi presenti in tutto dere smart frigoriferi, ferri da stiro, forni alla stessa persona in modalità wireless Quello che le aziende stanno facendo, il mondo che parlano tutti lo stesso lin- a microonde e pure tazzine del caffè, ma o per essere pilotati da uno smartphone, ognuna oltretutto con un proprio stan- guaggio; “Things” si riferisce ai miliardi niente di tutto quello che si è visto può perché privi di schermo. dard “aperto”, è creare piccole microreti di oggetti connessi che dovrebbero par- rientrare davvero in un’ottica “Internet”, All’IFA di Berlino Samsung ha annuncia- locali isolate una dall’altra e incapaci di lare tra loro. I numeri del business sono anzi, la maggior parte sono oggetti inutili: to che entro il 2020 tutti i suoi dispositivi comunicare una con l’altra: fino a quando “exciting”, come direbbero le grosse la definizione giusta, più che “Internet of saranno “Internet of Things enabled”, non si troverà il modo di far parlare insie- Things”, sareb- ma il fatto che siano “agganciabili” a una me, in modo collaborativo, sensori, forni, be “Things on rete non significa necessariamente che auto, semafori, telecamere, termostati e Internet”, og- diventino parte di una rete più grande e tutti gli altri oggetti connessi, non si potrà getti connessi che siano in grado di dialogare con altri parlare di Internet delle cose. Questa è che usano la oggetti simili in modo indipendente. la vera sfida, una sfida carica di compli- rete solo per Con lei tutti i produttori di elettrodomesti- cazioni: ci sono problemi di sicurezza dei poter essere ci: ogni forno, lavastoglie, frigorifero del dati, analisi dei dati, linguaggi, intercon- gestiti da remo- futuro sarà connesso, ma non è certo la nessioni, licenze e privacy, tutte cose che to, per scam- possibilità di accendere il forno mentre si probabilmente verranno risolte ma che biare dati con torna a casa usando lo smartphone che richiedono ancora tantissimo tempo, anni La vera IoT connette tutti i dispositivi, non solo smartphone, altri dispositivi rende quel forno un punto di una rete e anni di ricerca e sviluppo. Fino ad allora tablet e smartwatch. appartenenti globale di oggetti connessi. è meglio parlare di “Internet of Nothing”.

SMARTHOME iRobot Roomba 980

segue Da pagina 27  che da remoto: basta essere collegati a Internet. In Roomba 980 a novembre realtà l’app si collega a un servizio cloud di iRobot che anche in Italia. Prezzi alti “gira” la connessione al proprio Roomba, sulla base Roomba 980 è atteso per il lancio in Italia attorno a infatti, l’incremento di potenza ha portato a un paral- del numero seriale hardware. A questo proposito, stu- metà novembre, in tempo per i regali natalizi. Un regalo lelo aumento della rumorosità, soprattutto durante le pisce in prima battuta, che i tecnici di iRobot non ab- che però rischia di pesare non poco sul bilancio fami- fasi di aspirazione di tappeti e moquette. Program- biano reso disponibile nella app anche la possibilità di liare: non si conoscono ancora i prezzi in euro, ma ci si mare la pulizia per quando si è fuori casa è quindi la vedere le immagini catturate dalla videocamera a bor- attendono livelli intorno ai mille euro, una bella cifra per strategia ideale. Per fare questo una programmazio- do del robot, giusto per unire alla funzione di pulizia una funzione che – a mano – alcuni ritengono di poter ne settimanale “statica” non sarebbe sempre adatta; anche quella di videocamera di sorveglianza; la realtà svolgere con poche decine di euro e un aspirapolvere oggi, tramite lo smartphone, la programmazione può è che ovviamente una cosa simile si poteva fare ma qualsiasi. Ma – come abbiamo avuto modo di dire altre essere cambiata al volo senza impazzire con sequen- iRobot non ha deliberatamente voluto farla: “Il colle- volte – un robot pulisci pavimenti permette un’igenizza- ze di tasti sull’apparecchio. Inoltre, la app dà alcune gamento è super-sicuro – ci spiega un rappresentante zione e una pulizia che probabilmente nessuna mano informazioni interessanti, per esempio sullo storico di iRobot - ma non avremmo voluto in nessun modo umana riesce a fare, per metodo, costanza e tecnolo- delle pulizie effettuate e sull’apparecchio, come per che qualcuno pensasse che la presenza di Roomba in gia di pulizia. Il test è presto fatto: se si fa passare un esempio la capienza residua del serbatoio per la pol- casa possa mettere a repentaglio la propria privacy: Roomba in una casa appena pulita dai propri abitanti, vere e lo stato delle parti di consumo. Inoltre è possi- da casa e dal Roomba 980 non esce alcuna imma- il serbatoio alla fine del lavoro sarà pieno di polvere e bile impostare una serie di parametri, come la potenza gine”. Un atteggiamento saggio e – come dicevamo sporco. E con questo Roomba 980, la pulizia è ancora di aspirazione o alcuni fattori legati alla strategia di prima – poco incline alle “sirene” del martketing a tutti migliore, con una semplicità di utilizzo aumentata e la pulizia. Infine è possibile anche “battezzare” il proprio i costi. La app è disponibile gratuitamente sia per iOS comodità dell’attivazione a distanza. Non una rivoluzio- robot impostando il nome e la data di nascita. che per Android ed è veramente facile da utilizzare, a ne, probabilmente; ma di certo un bel passo avanti. Ovviamente l’app dà accesso al proprio Roomba an- prova di “massaia”. Clicca qui per un video di presentazione.

 torna al sommario 28 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE SMARTHOME La fabbrica di Conair produce asciugacapelli BabyLiss e BabyLiss Pro, brand francese che fa parte del gruppo Visita alla fabbrica del phon con motore digitale Consuma poco, dura tanto ed è costruito in Italia Siamo andati a visitare la fabbrica della Conair di Bergamo, dove vengono prodotti oltre un milione di asciugacapelli Tra gli apparecchi, anche uno dei primi phon dotato di motore digitale. Promette lunga durata, risparmio ed efficienza

di Roberto PEZZALI osa ci fa un asciugacapelli su queste pagine? No, non si chiama iPhon e non è un errore: C siamo davanti a uno dei primissimi phon al mondo dotati di motore digitale, e se leggiamo la parolina magica ci si illuminano gli occhi. Quando ab- biamo scoperto che tutta la ricerca, lo sviluppo e la produzione di questo prodotto è stata fatta in Italia, abbiamo deciso di visitare la fabbrica in provincia di Bergamo che prova a rivoluzionare un settore ai no- stri occhi piccolo, ma in realtà enorme. La fabbrica è di proprietà del gruppo americano Conair e produce asciugacapelli BabyLiss e BabyLiss Pro, brand fran- cese che fa parte proprio di Conair. La scelta del gruppo franco-americano di far produr- L’Italia con le sue fabbriche di asciugacapelli rifornisce ca 200 euro. Un prezzo importante per una tipologia re tutto in Italia, cosa che a molti potrebbe appari- il 90% del mercato mondiale in campo professionale di prodotto che vede a scaffale modelli a 10 euro, ma re strana, è motivata dal fatto che in tutto il mondo e produce davvero per tutti, dal Sud America al Giap- così come i TV da 200 euro sono diversi da quelli l’asciugacapelli deve essere “Made in Italy”: “Nessu- pone agli Emirati Arabi. Non un lavoro facile, perché da 2000 euro, anche per gli asciugacapelli ci sono no prenderebbe mai in considerazione un prodotto ognuno vuole il suo “phon”: i parrucchieri giappone- elementi che fanno la differenza. fatto altrove – ci dicono in fabbrica - produciamo si lo vogliono ultra silenzioso perché amano parlare I motori digitali non sono certo una novità: comune- 1.400.000 pezzi all’anno destinati a ogni angolo del con i clienti, nei Paesi nordici lo vogliono leggero e mente denominati brushless, ovvero senza spazzole, mondo”. E visto che negli ultimi anni qualcuno ha soprattutto con l’aria poco calda perché i capelli fini questi motori vengono ormai utilizzati in tutti gli am- provato anche a fare il furbo prendendo componenti potrebbero rovinarsi, negli Emirati invece pretendo- biti dove si richiede potenza, efficienza e soprattutto cinesi e limitandosi ad assemblare il prodotto in Italia, no tanta potenza e aria caldissima visto che il costo risparmio. Nel campo degli asciugacapelli tuttavia la oggi prima di fare un ordine i prodotti vengono addi- dell’energia non è un parametro importante nel re- scelta del digitale non era mai stata considerata fino rittura smontati dai grossi acquirenti internazionali e gno del petrolio. C’è chi lo vuole addirittura pesante: ad oggi, e il motivo è semplice: non essendoci una controllati pezzo per pezzo, per assicurarsi che tutto, è il caso del Venezuela, dove più un asciugacapelli è etichetta energetica e soprattutto essendo parte del ma in particolare il motore, arrivi dal nostro Paese. I pesante e più viene percepito come robusto. consumo legato alla resistenza che scalda l’aria piut- phon prodotti qui a Bergamo hanno il 95% di com- L’asciugacapelli è un prodotto relativamente sempli- tosto che al motore stesso, quest’ultimo è sempre ponentistica italiana, tutti pezzi che arrivano da for- ce: un paio di interruttori per velocità e temperatura, stato un elemento secondario. nitori della zona. L’unico componente fatto all’estero un motore, una ventola e una resistenza che scalda Ad oggi i motori più diffusi, tutti di tipo tradizionale, è lo ionizzatore: non ci sono aziende italiane che lo l’aria, ma come per ogni prodotto c’è alle spalle una sono quelli DC, a corrente continua, e AC, a corrente producono. Scopriamo anche che, paradossalmente, divisione R&D che lavora a pieno ritmo per migliorare alternata. I primi vengono usati quasi esclusivamen- gli unici che non si curano troppo della provenienza prestazioni, durata e ridurre i consumi. Sono questi gli te su economici prodotti Made in China, gli altri rap- del prodotto sono i parrucchieri italiani, che utilizzano obiettivi del primo asciugacapelli con motore digitale presentano quasi la totalità del mercato consumer e senza farsi troppi problemi prodotti realizzati altrove, prodotto in Italia (e uno dei primissimi nel mondo), il spesso in Cina. BabyLiss 6000E Pro Digital, venduto nei negozi a cir- segue a pagina 30 

Qui sopra: nella foto a sinistra, un piccolo motore DC, costa poco, spinge poco e dura poco Uno scorcio della catena di montaggio. A destra, il motore AC confrontato con il piccolo motore digitale.

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SMARTHOME Phon con motore digitale segue Da pagina 29  professionale. Un motore AC tuttavia, nonostante la sua affidabilità e la sua potenza, è un motore di tipo tradizionale e funziona con le spazzole. La rotazio- ne viene infatti generata dal campo magnetico che si crea alimentando alternativamente due bobine: per farlo una coppia di spazzole in carbone sfrega continuamente con le piste di rame del rotore cau- sando quella che viene chiamata “commutazione Il primo motore fatto con Ferrari: veloce, rosso meccanica”, ovvero una continua inversione del Ferrari ma anche troppo pesante. campo magnetico. Un motore poco efficiente, però: il contatto limita la velocità di rotazione, frena l’al- bero e soprattutto usura le spazzole, e quando la spazzola in carbone è finita il motore non gira più. Il prodotto consumer costruito a Bergamo Un phon con motore AC dura dalle 1500 alle 2500 Si trova nei negozi a 199 euro. ore (uno DC addirittura dalle 150 alle 300 ore), tante per una casa, poche per uno studio di parrucchieri dove è un indispensabile strumento di lavoro che si d’induzione montate all’esterno e pilotate dal chip. usa per svariate ore al giorno. In Conair hanno così Nessun contatto, nessuna spazzola: ecco perché è pensato, nonostante il costo più elevato, di realizzare chiamato brushless. una soluzione digitale: un primo modello di motore Questa seconda generazione di motore, oltre ad es- è stato realizzato in collaborazione con Ferrari, ma il sere più leggera, garantisce una durata di 10.000 ore Il secondo modello di motore digitale creato, oggi risultato seppur ottimo, era troppo grande e pesante. e una maggior efficienza, e grazie a un aumento della usato sui modelli di phon BabyLiss più evoluti. Per chi tiene un asciugacapelli in mano svariate ore al velocità dell’aria del 17% circa e a un aumento della giorno, 100 grammi possono fare la differenza. Dopo pressione del 37% (rispetto alla media dei modelli AC) mesi di ricerca il reparto R&D, con la collaborazione Riesce a raggiungere 22000 rpm contro i 14000 rpm riesce ad asciugare i capelli in meno tempo. Questo anche di una azienda giapponese, è riuscita a creare di un motore tradizionale con una coppia più elevata. è un dato certificato: per valutare le performance di un secondo modello di motore, quello che viene oggi Un motore digitale usa un microprocessore per gesti- asciugatura esiste un metodo standard internazio- utilizzato sui modelli più avanzati della linea BabyLiss. re l’inversione del campo magnetico, con le bobine nale che usa come unità di misura i grammi d’acqua evaporati ogni minuto, e in questo caso con il motore digitale si toccano i 5.68g/min, percentuale più alta del settore. Il risparmio sta proprio nella velocità di asciugatura: parte dell’assorbimento energetico di un asciugacapelli è dovuto, come abbiamo già det- to, alla resistenza che converte la corrente in calo- re, tuttavia se un asciugacapelli dimezza il tempo di asciugatura (qui è ridotto del 32% rispetto alla media) anche il consumo sarà dimezzato. Visitando i laboratori R&D di Conair ci si rende conto di come ogni aspetto sia controllato al minimo detta- glio: i motori sono calibrati per una rotazione perfetta, la resistenza sagomata per offrire un riscaldamento uniforme per tutto il flusso (70° senza concentratore) e il motore provato in tutte le condizioni. Qui viene provata la resistenza del motori: i motori La ventola, l’albero e il motore vengono calibrati Difficile dire quale sarà la prossima novità: il settore AC raggiungono le 2000 ore, quelli digitali arriva- accuratamente per evitare anche la più piccola degli asciugacapelli non è certo veloce come quello no anche a 10.000. oscillazione. di TV e smartphone, tanto che la forma del prodotto è praticamente la stessa da moltissimi anni. Il digita- le, comunque, può davvero dare una grossa spinta permettendo anche la realizzazione di accessori che fino ad oggi non si sono potuti creare per ovvi limi- ti: il prodotto che abbiamo visto costruire, ad esem- pio, ha un concentratore (quello che molti chiamano “beccuccio”) con fessura di soli 4 mm: una fessura così stretta, su un phon tradizionale, non riuscirebbe a smaltire il calore generato dalla resistenza che si concentrerebbe tutto nella zona frontale, rischiando anche di colare la plastica. Grazie a un motore con più coppia e più efficienza i 4 mm riescono a fare qui la differenza: la temperatura sale a 134° e la velocità Una sorta di “galleria del vento” per calcolare la Una piastra con un array di termocoppie dell’aria tocca i 208 km/h, e valori fino ad oggi impen- portata d’aria. per misurare l’uniformità del flusso di calore. sabili. Ed è tutta tecnologia italiana.

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n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE TEST In prova il primo dei nuovi modelli di TV OLED LG con pannello Ultra HD, un 55 pollici che promette qualità video da urlo LG OLED 55EG960: il TV del futuro ora è Ultra HD Offre la nuova versione della piattaforma smart webOS e la compatibilità tramite aggiornamento con i futuri contenuti HDR di Paolo CENTOFANTI ino allo scorso anno per molti appassionati il di- lemma era: 4K o OLED? Con l’arrivo anche nei F negozi italiani della nuova serie EG960 di TV OLED di LG, il dubbio non ha più ragione di essere. Anche l’OLED di LG passa ai pannelli Ultra HD, con risoluzione cioè di 3840x2160 pixel, ma il numero video di pixel quattro volte superiore non è l’unica novità introdotta dal produttore coreano con questa nuova serie. Cambia leggermente il design, che però rimane ancora curvo, e si aggiorna la piattaforma smart TV basata su WebOS, che giunge alla versione 2.0. In più, tra qualche mese, arriverà anche un aggiornamento che preparerà il TV alla riproduzione di contenuti in HDR. Il modello che abbiamo provato è il primo 55 pollici con pannello 4K e affianca la serie EC970 che LG ha portato in Italia in primavera inoltrata nella ver- lab sione da 65 pollici ma che è ancora basata sul “telaio” 2014. Non è molto intuitivo, ma il 960 indica una serie LG 55EG960V più nuova del 970, una distinzione che in negozio po- L’OLED CRESCE, MA NON È ANCORA IL TV DEFINITIVO 4.999,00 € trebbe non essere evidente. Dopo questa premessa, L’OLED di LG migliora di generazione in generazione e anche questo nuovo 55 pollici Ultra HD incanta per la profondità del nero e una qualità andiamo a scoprire nel dettaglio quello che è indub- di immagine che complessivamente è inarrivabile per qualsiasi altra tecnologia. La definizione è finalmente al pari con quella degli LCD (il mo- biamente uno dei TV più attesi del 2015. dello full HD, a causa della configurazione WRGB, aveva la griglia dei pixel piuttosto visibile) e anche la piattaforma webOS è stata migliorata là dove serviva. L’OLED non ha però ancora raggiunto la sua totale maturità. Persistono ancora dei limiti a livello di uniformità del pannello, visibili soprattutto nella forma di una leggera vignettatura ai bordi laterali dello schermo nelle scene più scure, mentre la longevità dell’OLED Più bello e leggero è ancora un’incognita, motivo per il quale, nonostante sia un TV che supporta HEVC e HDR, abbiamo dato un punto in meno. E poi c’è il fattore La nuova gamma 2015 è stata ridisegnata in più punti, prezzo: quasi 5000 euro per un 55 pollici sono ancora tanti. con una nuova estetica che risulta tutto sommato più leggera e piacevole. Si tratta più che altro di dettagli Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo considerando lo spessore ridottissimo del pannello 8.6 9 8 9 8 9 8 OLED in sé e della sottilissima cornice. Cambia dun- que soprattutto la base, che abbandona le sperimen- tazioni dello scorso anno per un aspetto più sobrio Straordinaria qualità di immagine Uniformità del pannello da migliorare COSA CI PIACE Neri perfetti COSA NON CI PIACE Basse luci non sempre perfette e leggero: pedana in alluminio che segue la curva- Piattaforma smart più veloce Costo elevato tura dello schermo e stand in plastica trasparente che sembra mantenere sollevato nel vuoto il leggero pannello OLED. Grossi cambiamenti invece sul retro sica disposizione e coprono adeguatamente tutte le console di gioco contemporaneamente. del televisore. Il pannello posteriore è infatti ora tutto possibili esigenze. Ci sono tre ingressi HDMI 2.0, tre Gli ingressi HDMI supportano segnali 4K a piena riso- bianco e con un salto di qualità per quanto riguarda porte USB di cui una 3.0, LAN, uscita digitale ottica, luzione cromatica (4:4:4) a 50 e 60 Hz a patto di abili- la cura dei particolari. Il coperchio del vano che na- uscita per le cuffie, terminali di antenna terrestre e sa- tare la modalità HDMI Ultra HD Deep Colour nel menù sconde l’aggancio della base, ad esempio, si fissa tellitare e slot per un modulo common interface. Visto delle impostazioni video. Il TV integra naturalmente la a incastro, ma ci sono anche delle strisce di velcro anche il costo del TV forse avremmo preferito avere connettività Wi-Fi (802.11n), oltre che Bluetooth. Il TV per far seguire al meglio la curvatura dello schermo. almeno un quarto ingresso HDMI, ma tre sono più che supporta inoltre il codec HEVC sia per la riproduzione Le connessioni seguono quella che è ormai la clas- sufficienti per collegare un set top x,bo Blu-ray e una di file multimediali, che per la ricezione di programmi via tuner digitale. Sul versante audio, oltre al decoder Dolby Digital, c’è anche quello DTS. Anche il telecomando Magic Remote è stato legger- mente rivisto. Un po’ più grande, più maneggevole e soprattutto con qualche comando in più. C’è il tastieri- no numerico per accedere più velocemente alla sele- zione dei canali, e qualche “scorciatoia” per funzioni che prima richiedevano necessariamente la naviga- zione dei menù. Il telecomando è dotato ricordiamo di giroscopio ma anche di microfono con funzione di riconoscimento vocale. Il nuovo magic remote sosti- tuisce completamente da quest’anno il telecomando tradizionale, che non troviamo più in dotazione.

segue a pagina 33 

 torna al sommario 32 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

TEST LG 55EG960V segue Da pagina 32  webOS 2.0: ancora più veloce Sulla gamma 2015 di TV LG arriva una nuova versione della piattaforma smart basata su webOS. LG la chia- ma webOS 2, ma a prima vista potrebbero sfuggire le Sopra le misure con il profilo Cinema e le impostazioni default, sotto i grafici dopo la nostra calibrazione differenze. In effetti a livello di interfaccia e funziona- lità le novità sono davvero poche, visto che LG ha mi- gliorato soprattutto le prestazioni in termini di velocità della piattaforma rispetto alla versione precedente. Sul modello EC930 avevamo lamentato la pesantezza della navigazione nei menù di impostazione, proble- ma che è stato quasi del tutto risolto su questo nuovo televisore. A livello di interfaccia, la novità più grande è un nuovo menù di azione rapida che compare quando si preme il tasto delle impostazioni. Si tratta di una fila di icone multimediale, la guida ai programmi e così via. Unica sulla parte destra dello schermo che permettono di novità nell’interfaccia è un’icona speciale che funzio- selezionare al volo parametri come il profilo delle im- na come cartella a cui possiamo aggiungere i nostri postazioni video e audio, il formato di schermo e così canali preferiti, anche misti tra digitale terrestre e tu- via. Per accedere al menù di impostazioni completo ner satellitare; molto comodo. occorre premere sull’ultima icona in fondo. Questa schermata è praticamente identica a quella Talmente nero che il contrasto della versione precedente di webOS, con la differen- non è misurabile za che è molto più reattiva e quindi veloce da esplora- Il TV LG è dotato di un profilo di immagine Cinema e re. Anche le impostazioni sono rimaste praticamente di due banchi di impostazioni ISF per una calibrazione le stesse e sul versante video è possibile regolare più precisa. Per un’analisi out of the box abbiamo mi- qualsiasi parametro. Per il bilanciamento del bianco surato il profilo Cinema con le impostazioni di default, è disponibile anche una regolazione avanzata a 20 che offre una calibrazione solo in parte precisa. punti della scala di grigio per una calibrazione più Il bilanciamento del bianco, ad esempio, è molto pre- accurata. ciso fino a metà della scala di grigi, per poi introdurre Spazio colore in modalità Wide Gamut Torna la simpatica procedura di configurazione guida- un eccesso di blu nella parte superiore. Lo spazio co- ta animata che aveva debuttato con la prima versione lore è sufficientemente entro i parametri ma la colo- Anche se nelle specifiche non se ne fa menzione, ab- di webOS, sempre semplice e intuitiva e che sicura- rimetria non è perfetta. I colori sono un po’ frenati a biamo effettuato un test riguardo alla copertura dello mente verrà apprezzata da chi è meno pratico con bassi livelli di saturazione e viceversa la loro lumino- spazio colore DCI P3 (qui sopra), visto che il TV LG è la tecnologia. Non cambia neppure il menù principale sità non tiene al 100% del segnale, con una leggera dotato di una modalità Wide Gamut. Nonostante il TV di webOS: una barra colorata con le applicazioni di flessione. Il livello di errore non va comunque perico- sia perfettamente in grado di andare oltre lo spazio utilizzo più frequente (oltre quelle in posizione privi- losamente oltre i livelli di guardia, ma il modello full colore Rec.709, manca ancora qualcosa sul verde e legiata per motivi promozionali) e un menù seconda- HD presentava una colorimetria più corretta. Il nuovo sul rosso per arrivare a una copertura completa dello rio con tutte le app installate sul televisore. La logica pannello è molto luminoso e utilizzando dei pattern a spazio DCI. Naturalmente non ci sono ancora conte- è che tutto è un’app in webOS: i canali TV, il lettore finestra (con le schermate piene la luminosità massi- nuti consumer che sfruttino questo spazio colore, ma ma viene automaticamente limitata) abbiamo registra- le cose potrebbero cambiare con l’arrivo dell’Ultra to fino a 365 cd/mq. Con i controlli a disposizione si HD Blu-ray o le specifiche della UHD Alliance per lo riesce a calibrare senza difficoltà il bilanciamento del streaming in 4K. bianco, mentre la regolazione 3D dello spazio colore non permette comunque di migliorare la situazione: Immagini straordinarie è possibile ad esempio portare al riferimento primari Ma si può migliorare ancora e secondari al 75% della saturazione, ma la colorime- Ed eccoci finalmente alla prova di visione dell’atteso tria si sbilancia altrove, come è possibile vedere dai OLED 4K. Con questo modello siamo effettivamente grafici sottostanti. Alla fine è meglio lasciarele cose dinanzi più o meno alla quarta generazione di TV come stanno. OLED di LG, la seconda in 4K (la prima, presentata a Il gamma è di base molto vicino al riferimento. È pos- IFA 2014 e arrivata brevemente sul mercato in Italia sibile scegliere tra 2.2, 2.4 e BT.1886, ma i risultati con il modello EC970, l’abbiamo saltata). Per cui la migliori li abbiamo ottenuti impostando il gamma su prima domanda è quale siano i miglioramenti rispetto 2.4 e alzando un po’ la luminosità per compensare la ai modelli fin qui visti. Prima di tutto questo 55 pollici chiusura sulle ombre. Con le altre due impostazioni, ha risoluzione Ultra HD, per cui rispetto all’ultimo TV infatti, abbiamo notato la comparsa di banding e di un OLED che avevamo provato - che era full HD - la con- eccessivo rumore sulle ombre. figurazione WRGB dei singoli pixel risulta praticamen- L’OLED visualizza il nero spegnendo completamente te invisibile, il che rende l’immagine compatta e priva i pixel, con il risultato che lo strumento non misura al- di quell’effetto “griglia” che sul modello precedente cuna luce proveniente dal pannello con sala oscurata: era ancora visibile a causa della maggiore dimensio- il rapporto di contrasto non è pertanto misurabile. segue a pagina 34 

 torna al sommario 33 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

TEST LG 55EG960V segue Da pagina 33 

ne dei pixel. Naturalmente la prima cosa che colpisce appena si accende il nuovo TV LG è il nero assoluto che il pan- nello OLED è in grado di restituire; un effetto che da solo basta a far capire immediatamente perché gli ap- passionati aspettano questa tecnologia da così tanto tempo. Il TV LG offre un rapporto di contrasto sempli- cemente inarrivabile per qualsiasi altra tecnologia, sia durante la visione in ambiente oscurato, che con luce nella stanza. Il nero perfetto enfatizza i colori e spinge da solo il contrasto dell’immagine, ma questo nuovo OLED sa anche “pompare” la luminosità quando ser- ve. Chiaramente il TV non è fatto per visualizzare una schermata totalmente bianca a 300 cd/mq, ma come abbiamo visto anche nell’analisi strumentale, il nuovo OLED è in realtà molto luminoso (più di qualsiasi pla- Sui livelli più bassi di grigio si può notare una spiccata mancanza di uniformità. Lo stesso effetto lo ave- sma del passato ad esempio) e in nessuna occasione, vamo notato su un sample della serie EC970. Solo la vignettatura ai bordi può diventare effettivamente durante la visione di contenuti reali, si avverte una visibile con alcuni tipi di contenuti reali. mancanza di dinamica. Un punto questo che tra l’altro ci fa capire che non c’è alcun motivo per cui un TV contenuti Ultra HD che, come naturale, tirano fuori estrema, ma che potrebbe rivelare, oltre ai limiti della di questo tipo non possa supportare contenuti HDR il meglio da questo televisore. Abbiamo riprodotto codifica a 8 bit degli attuali dischi, anche un’insuffi- e di fatti LG ha annunciato la prossima disponibilità filmati dimostrativi da dischi esterni, ma anche dal ciente granularità nel controllo delle basse luci da di un aggiornamento software ad hoc. Oltre al nero canale demo via satellite in HEVC a 10 bit presente parte del pilotaggio del pannello. Professionalmente assoluto, quello che ci fa subito piacere questo TV è su Eutelsat e la resa è senza dubbio ottima. Buona siamo portati a cercare il proverbiale pelo nell’uovo, la morbidezza dell’immagine, con quei colori caldi e la risoluzione in movimento, assolutamente in linea ma ci sembra un particolare interessante da riportare. piacevoli che tanto apprezzavamo sui TV al plasma. con quella espressa da altre tecnologie. Il circuito Del resto la tecnologia OLED è ancora nuova e c’è Di fatto, potremmo descrivere la sensazione restitui- TruMotion elimina qualsiasi problema di motion blur ancora molto da imparare su questi pannelli. ta dall’OLED LG come quella di un plasma migliorato ma introduce anche un effetto telenovela più o meno Altro aspetto che era critico sul modello full HD era sotto tutti i punti di vista: più contrastato, più brillante, evidente a seconda dell’impostazione. La soluzione quello dell’uniformità. A livello di colorimetria, una più definito e meno rumoroso. La cosa interessante migliore è ricorrere alla modalità “utente” che permet- schermata grigia rivela significativi miglioramenti ri- è che i colori, pur apparendo molto saturi e brillanti, te di ridurre al minimo l’interpolazione dei fotogrammi spetto al precedente modello 55EC930: non è ancora non sono in realtà più “forti” di quanto lo siano su un e di conseguenza eventuali artefatti di movimento. perfetta (ma quale TV lo è?), ma sicuramente non ci ordinario LCD, come del resto abbiamo visto nelle no- Davvero notevole la resa con dischi in 3D con imma- troviamo dinanzi a variazioni così evidenti nel bilan- stre misure: è la profondità del nero che li rende così gini molto definite e completamente prive di qualsiasi ciamento del bianco nelle varie aree dello schermo. vibranti e piacevoli, oltre naturalmente all’emissione effetto di ghosting sui contorni. Quello espresso dal Permane invece un problema di uniformità sulle bas- diretta. Sul fronte della risoluzione, lo scaler integrato TV LG è forse il miglior 3D che abbiamo mai visto per se luci, che risulta particolarmente evidente tra lo 0 fa quello che può con i contenuti in definizione stan- luminosità delle immagini, resa cromatica, contrasto e e il 5% di segnale e via via va scomparendo fino al dard, che appaiono inevitabilmente impastati e poco precisione. Il più delle volte l’immagine riprodotta da 15%. Premessa: si tratta di qualcosa che nel 90% dei definiti, e lavora discretamente con invece sorgenti in questo 55 pollici è semplicemente sbalorditiva, 2D o contenuti reali non vedrete mai, ma il problema c’è. In HD. Il dettaglio non buca mai lo schermo, nel senso 3D che sia. Neri così profondi come quelli espressi da pratica, visualizzando una schermata uniforme parti- che il TV come abbiamo già detto un’impostazione questo OLED richiedono però un grande controllo sul- colarmente scura si notano una vignettatura ai bordi piuttosto morbida, ma questo non vuol dire che la le basse luci. Opportunamente regolata la luminosità e delle bande verticali nella parte centrale. Quest’ul- definizione manchi, tutt’altro. Lo si vede bene con i in funzione dell’impostazione del gamma scelta, il TV time, durante la visione di film, non le abbiamo mai non chiude eccessivamente sulle ombre notate, ma la vignettatura con video particolarmente e i dettagli rimangono ben percepibili, scuri può diventare visibile, tanto più con schermate anche se abbiamo notato con molti di- di app o menù dei dischi. A meno di non conoscere schi Blu-ray la tendenza a enfatizzare un alla perfezione certe scene è probabile che difficil- po’ degli artefatti sui particolari più scu- mente ce se ne accorga, ma sicuramente si tratta di ri. In generale la resa è più che ottima, un aspetto su cui LG ha bisogno di lavorare ancora ma in alcune situazioni abbiamo notato molto, prima di poter parlare di televisore definitivo un’immagine più rumorosa sulle ombre. dal punto di vista della qualità video. Un esempio di questo è la scena della Prima di chiudere un’ultima nota sull’audio integrato sepoltura di Kill Bill vol.2, che viene ri- che è davvero di ottima qualità. Pur non potendo of- prodotta in modo impeccabile, ma le sfu- frire i bassi di un impianto stereo o multicanale sepa- mature appena percepibili del viso della rato, il TV di LG offre una risposta molto equilibrata protagonista durante i momenti di buio sia con la musica che soprattutto con i dialoghi, con totale - che sulla maggior parte dei TV un’ottima timbrica, alte frequenze prive di asperità e manco si riescono a vedere, intendiamo- un registro medio dettagliato e preciso. A nostro av- ci - appaiono più come dei quadrettoni. viso comunque, un TV di questa classe va abbinato a Il telecomando Magic Remote, un po’ più grande e maneggevole Si tratta di una situazione chiaramente un impianto home theater come si deve, punto.

 torna al sommario 34 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE TEST È appena uscito iOS 9 per iPhone e iPad, ultima release del sistema operativo mobile Apple. Lo abbiamo testato per voi iOS 9 in prova: conviene aggiornare iPhone e iPad? Tante piccole novità, ma anche cose già viste altrove. Vediamo cosa c’è di nuovo e scopriamo perché conviene aggiornare

di Emanuele VILLA l gran giorno di iOS 9 è arrivato. iOS 9 non rappre- senta un cambio epocale, ma un aggiornamento ric- I co di tante piccole novità che gli utenti iOS stavano aspettando da tempo. Una giusta premessa, perché molte delle cose che Apple ha aggiunto sul nuovo video iOS 9 erano già da tempo disponibili per Android o Windows Phone, e scorrendo l’elenco delle novità o delle piccole migliorie ci si stupisce anche di come sia possibile che Apple alcune cose non le abbia mai fatte prima. La più banale, ma è solo un esempio, è il tasto “shift” per le maiuscole della tastiera: fino ad iOS 8 non si capiva mai se “shift“ fosse premuto o no, iOS 9 invece per farcelo capire cambia le lettere della ta- stiera da minuscole a maiuscole. Una sciocchezza, un dettaglio se si vuole, ma in iOS 9 di dettagli di questo tipo ce ne sono davvero tanti. Dopo aver giocato nel lab corso della beta con le varie release che Apple ha messo a disposizione, abbiamo finalmente installato su un iPhone 6 la versione finale di iOS 9 già distribui- ta agli sviluppatori, la stessa che sarà disponibile per tutti domani sera. iOS 9, viste anche le similarità con iOS 8, sarà instal- La prima novità visibile dopo aver aggiornato ad iOS lissimo menù che offre una panoramica dei consumi labile da tutti coloro che hanno già installato l’attuale 9 è la font: Apple ha sostituito il suo storico Helvetica divisi per applicazioni. Grazie al nuovo menu batteria versione: si parte da iPad 2 e iPhone 4S, anche se con un nuovo font realizzato per il web e per valo- è facile identificare subito la causa di problemi di au- come sempre i possessori di un modello datato di me- rizzare gli schermi Retina: si chiama San Francisco. tonomia, come un gioco mal progettato o una appli- lafonino dovrebbero attendere qualche report prima Pochi noteranno subito la differenza, anche perché cazione che fa uso intensivo della rete in background. di premere “aggiorna”. In realtà iOS 9 è nato per esse- sono molto simili, in ogni caso basta guardare la G e Abilitando la modalità risparmio energetico vengono re un po’ più snello e per girare meglio su dispositivi le R maiuscole per accorgersi di come San Francisco disabilitate automaticamente alcune funzioni di iOS: le più datati, grazie alla riscrittura in Swift della maggior sia più netto e meno arrotondato. La seconda novità app in background non vengono aggiornate, gli effetti parte del sistema operativo e all’uso di Metal per app la si nota in fase di setup: il codice di sicurezza da 4 grafici disabilitati e la ricezione della mail da push, se e rendering grafico, ma solo il tempo dirà se Apple cifre passa a 6 cifre, una piccola noia per gli utenti di attivata, diventa manuale. Ad occhio, ma non ci sarà ha lavorato bene. Chi ha uno smartphone da 16 GB iPhone 4S e 5 privi di Touch ID. I cambiamenti princi- mai un dato preciso, si guadagnano circa dai 30 ai 60 non dovrebbe avere grossi problemi con l’aggiorna- pali, piccoli ritocchi grafici a parte, vanno nella direzio- minuti di autonomia in più. mento: l’update OTA dovrebbe richiedere solo 1.4 GB ne richiesta da tutti: prestazioni, usabilità e batteria. iOS 9 rivoluziona anche Siri: l’assistente vocale im- di spazio libero sul dispositivo (usiamo il condizionale Per quanto riguarda le prestazioni non abbiamo no- para un po’ da Google Now e un po’ da Cortana, perchè noi abbiamo usato il ripristino completo): se tato alcun rallentamento su un iPhone 6 Plus, segno diventando più proattivo: una nuova schermata, rag- ancora non dovesse bastare Apple chiederà di can- che comunque il numero maggiore di operazioni in giungibile con un colpo di pollice verso destra dalla cellare alcune apps che verranno reinstallate automa- background non impatta sulle performance generali, prima “home”, suggerisce le applicazioni più usate, i ticamente al termine dell’aggiornamento. mentre per la batteria finalmente arriva una modalità contatti più frequenti e le news del giorno. Questo in a basso consumo e una sezione che permette un con- realtà è un po’ un work in progress: le notizie arrivano trollo granulare delle app che consumano di più. solo da Corriere, Repubblica e il Sole 24 Ore e non si aggiornano in base alle preferenze degli utenti, e Nel menu notifiche è comparso un nuovo widget con pure i suggerimenti per le app necessitano di un po’ l’indicatore di carica per iPhone e eventuale Watch di “allenamento” per iniziare ad essere corretti.

collegato, mentre nel menu impostazioni c’è un uti- segue a pagina 36 

 torna al sommario 35 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

TEST mette di passare automaticamente alla connessione Una nota infine per le donne: l’impegno di Apple nel iOS 9 in prova 3G o LTE nel caso in cui il Wi-fi non sia stabile. Atten- campo della salute prevede l’aggiunta nell’app Salu- segue Da pagina 35  zione ad attivarlo con un piano dati da 2 GB: nel caso te di una sezione dedicata alla Salute Riproduttiva: si di streaming video e Wi-fi debole ci si potrebbe trova- può tenere traccia di attività sessuale e mestruazioni, Migliora anche la ricerca con Spotlight: si può chie- re davanti a brutte sorprese. Durante la registrazione dati da utilizzare poi congiuntamente ad altre app che dere un risultato di calcio, il meteo o un numero di dei video è ora possibile attivare il flash LED: prima telefono direttamente nella barra di ricerca, anche se non si poteva. non sempre il risultato è perfetto. Siri, ad esempio, I possessori di iPhone, iPad e Macbook saranno feli- scambia la Juventus con il Torino, cosa che potrebbe ci di trovare nel menu impostazioni una gestione del renderla decisamente antipatica a una buona fetta di routing delle chiamate Handoff: se con iOS 8 all’arrivo tifosi italiani. Spotlight ora cerca anche all’interno del- di una chiamata suonava ogni dispositivo, con iOS 9 le app, sempre che gli sviluppatori abbiano predispo- si può decidere di gestire l’inoltro solo su uno o più sto l’app per questa funzione. iDevice. Cambiano anche le notifiche: la visualizzazione di de- fault è ora per data e non per applicazione, anche se si può tornare al raggruppamento per applicazione dal menu di configurazione. Passando alle app più usate Apple ha lavorato molto ne fanno richiesta. Per quanto riguarda l’iPad le novità su Mail, Safari e Note. Mail, oltre alla possibilità di ge- guardano soprattutto all’iPad Pro: Slide Over, Split View stire allegati di ogni tipo, caricandoli da iCloud, integra e Picture in Picture permettono la gestione finalmente ora anche gli strumenti Markup per aggiungere note e di due applicazioni contemporaneamente. Slide Over appunti ad una immagine allegata, novità questa ere- permette di accedere ad un app secondaria senza ditata dalla versione desktop presente su Yosemite. chiudere quella principale, sfruttando una sorta di wid- Inoltre sempre mail permette ora la gestione di grup- po delle email, e aggiunge un nuovo toggle “segna come non letto” sfruttabile anche con una gesture (la Tolti questi due elementi iOS 9 è un insieme di tantis- sime piccole novità, nessuna così eclatante ma tutte molto gradite. Tra queste l’app iCloud Drive: Apple ha realizzato una applicazione per navigare all’interno del proprio spazio iCloud, utile quasi esclusivamente per salvare gli allegati, modificarli e spedirli con una nuova mail. L’app di iCloud Drive non è però parago- nabile a quelle di Dropbox, Drive o OneDrive, molto più complete e funzionali: non si può, ad esempio, creare una nuova cartella, va fatto da web, ma si pos- sono eliminare o rinominare cartelle. Apple proba- bilmente non vuole dare sull’iPhone una esperienza get nella sidebar. SplitView è un verso split screen, tropo da “computer” limitando le operazioni possibili funzione c’era però anche in iOS 8). due app attive nello stesso istante con lo schermo con i file. Oltre ad iCloud Drive, chi ha aggiornato si Safari, il browser web, guadagna una nuova modalità diviso in due. Picture in Picture, invece, permette di troverà altre tre cambiamenti in fatto di app: Wallet, di lettura con possibilità di gestire font e dimensione visualizzare un video in una piccola finestra mentre Trova iPhone e Trova Amici. Wallet è Passbook che del testo, il salvataggio delle pagine nelle Note e la stiamo usando una applicazione in primo piano. ha cambiato nome e icona, mentre le altre due sono creazione di PDF dalle pagine web. Inoltre è stata Considerando le risorse richieste da tali operazioni, app già esistenti che ora Apple pre-installa e impedi- spostato il tasto di richiesta della modalità desktop, soprattutto il carico a livello grafico, Apple non le ha sce di rimuovere. Una panoramica delle app e delle molto più accessibile. Utile in certi casi la possibilità di rese disponibili per tutti gli iPad: Picture in Picture e impostazioni ci permette di trovare altre feature più o caricare un documento o un file in una pagina web: il Slide Over sono disponibili su iPad Pro, iPad Air e iPad meno visibili, come la possibilità finalmente di cercare mini a partire dalla seconda generazione, mentre Split nelle impostazioni, opzione preziosa vista la quantità View è disponibile su iPad Pro, iPad Air 2 e iPad mini di regolazione ormai permesse da Apple. Navigando i 4. PiP necessita di applicazioni pensate per quello: In- menu infatti si scopre poi che iOS 9 permette di cam- fuse e altri player video, al momento in cui scriviamo, biare la risoluzione di ripresa video e che ha un siste- ancora non sono ancora ottimizzati per questa funzio- ma chiamato Wi-fi Assist: il primo è utile con i nuovi nalità. Una nota infine sull’usabilità: spesso una ap- iPhone 6S, in quanto permette di registrare in Full HD plicazione apre in una nuova finestra Safari, per dare al posto del 4K mangiaspazio, il secondo invece per- una conferma o visualizzare una pagina web, passag- gio questo che costringeva ad utilizzare il multitasking per tornare indietro. Ora, con iOS 9, è comparso nella barra delle applicazioni un piccolo link per tornare al- l’applicazione precedente. documento dev’essere però disponibile su iCloud. iOS 9 racchiude tante altre piccole migliorie d’inter- Completamente riscritta l’app Note: può gestire ele- faccia, scorciatoie e tweak per rendere più semplici menti copiati da altre app (schermate web ad esem- operazioni che prima non si potevano fare e ora sono pio) e integra strumenti di scrittura e disegno, con tan- possibili, ma va anche detto che in Italia siamo anche to di righello per tirare linee dritte. Un grande passo penalizzati per l’assenza di alcune delle top features: in avanti: se quello di prima era un semplice blocco l’app News ancora non c’è, Apple Pay neppure e appunti, il nuovo Note diventa una applicazione com- nemmeno le nuove Mappe, con la navigazione pedo- pleta e funzionale sfruttabile soprattutto su un iPad. nale, sono disponibili nelle città italiane.

 torna al sommario 36 133_bw_P3_pgp_ddy.qxp:- 29-04-2014 20:01 Pagina 1

Concert for one

Cuffia P3. Un mix di alta qualità sonora e comfort di lusso, frut- nuti sonori, ne integra la funzionalità e la cosmetica. P3 è in- to della fusione calcolata e calibrata tra materiali pregiati e tec- fatti dotata di un cavo con comando per iPod/iPhone con mi- nologie raffinate. Nata dalla penna di Morten Warren, lo stes- crofono e controllo volume/salto-traccia, utilissimo per tutti gli so creatore dello Zeppelin Air iPod Speaker, la P3, disponibi- amanti dei player firmati dalla mela argentata. Ma –ovviamente- le in 4 colori, nero, bianco, rosso e blu, ne conserva la per- P3 è "anche" una cuffia Hi Fi tradizionale di elevatissimo livello, sonalità, il talento sonoro e la frequentazione privilegiata, ov- da poter collegare a qualsiasi sorgente standard, tramite il vero l’iPod e l’iPhone dai quali estrapola il meglio dei conte- cavo a corredo intercambiabile con quello per player Apple.

Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.

www.audiogamma.it n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE TEST Abbiamo provato il nuovo dispositivo Huawei disponibile in due versioni, da 32 e 64 GB, presto in vendita a 649 euro Huawei Mate S alza un po’ l’asticella della qualità Uno smartphone bello, potente e costruito a regola d’arte. Basterà per spaventare la concorrenza nel panorama Android?

di V.R. BARASSI nnunciato nel corso dell’IFA 2015 di Berlino, Huawei Mate S è lo smartphone con il quale il Aproduttore cinese ha deciso di affrontare tutti i big del mercato giusto in tempo per l’ormai prossima sessione di vendite pre-natalizia. Il dispositivo viene proposto in due versioni, una da 32 GB di memoria video fisica e una seconda con un quantitativo doppio (64 GB) mentre la variante da 128 GB con Force Feedback - tanto chiacchierata - pare destinata a non arrivare mai in Europa. Per questa prova Huawei ci ha inviato il di- spositivo nella sua versione entry-level da 32 GB nella colorazione Titanium Silver (l’altro colore per l’Europa sarà quello dorato Mystic Champagne); il tutto sarà presto in commercio a 649 € (è già pre-ordinabile sullo store ufficiale di Huawei, con consegne tra un mese), Huawei Mate S HUAWEI FA SUL SERIO: LA STRADA IMBOCCATA È QUELLA GIUSTA 649,00 € prezzo di listino leggermente inferiore a quello di tutti i lab principali concorrenti del panorama Android. Mate S è uno smartphone dal design decisamente riuscito che non farà fatica ad attirare l’attenzione degli utenti. Oltre al fattore estetico, lo smartphone si contraddistingue per un ottimo mix tra hardware e software che collaborano molto bene a mantenere l’esperienza d’uso sempre ai massimi livelli, senza mai incappare in rallentamenti o situazioni poco piacevoli. La batteria difficilmente vi lascerà senza energia Linea da capogiro nel corso della giornata e se si vuole davvero trovare un difetto lo si deve ricercare nel comparto fotocamera, con il modulo principale da 13 qualità da primo della classe Megapixel che risulta essere un po’ indietro se messo a diretto confronto con la concorrenza. Il prezzo di listino di 649 € è in linea generale Che questo Mate S sia nato per stupire lo si capisce elevato ma assolutamente commisurato alle specifiche tecniche e soprattutto inferiore a quello di molti competitor. Quello di Huawei è subito dalla elegantissima confezione di vendita scu- certamente un ottimo smartphone e siamo certi che, magari quando il prezzo risentirà del suo consueto calo fisiologico, potrà fare molto bene sui mercati. Huawei sta continuando a sfornare eccellenti dispositivi e la concorrenza ha di che preoccuparsi; in primis di questo Mate S. ra, abbastanza grande, che una volta aperta mette subito in mostra il gioiello di famiglia e che “nel dop- pio fondo” nasconde sapientemente quattro allog- Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo COSA NON CI PIACE giamenti destinati rispettivamente alla bellissima flip 8.5 9 8 9 8 8 8 case in pelle (con finestrella dalla quale è possibile fare ben poco se non rispondere/rifiutare le chiama- Design e costruzione Browser web insufficiente te), agli ottimi auricolari standard a doppia uscita con COSA CI PIACE di primissimo livello COSA NON CI PIACE Niente video in 4K Impostazioni EMUI finiture metalliche, al caricatore USB e al cavo di colle- Schermo AMOLED eccellente Prestazioni generali un po’ complicate gamento USB-microUSB. Se il buongiorno si vede dal mattino è chiaro ed evidente di come Huawei si sia messa in testa di fare le cose per bene e la sensazio- zione frontale e questo, unito alle sottili cornici, fa sì liscio, ma ci si fa l’abitudine. Ovviamente non vi è al- ne si trasforma ancor più in certezza una volta estrat- che il complesso risulti molto più piccolo di quello che cun tipo di scricchiolio ma, se davvero si vuol cercare to lo smartphone dal suo scompartimento poiché ci è realmente. Lo spessore di soli 7,2 millimetri è quello il pelo nell’uovo, abbiamo notato come la porzione vuole un attimo a capire come ci si ritrovi tra le mani massimo e corrisponde alla porzione più “bombata” posteriore (che tende inevitabilmente a soffrire di un dispositivo qualitativamente impeccabile. Mate S è della curvatura posteriore poiché in prossimità dei ditate e sporcizia) dia l’impressione di essere un po’ uno smartphone dalle dimensioni generose (149.8 x bordi Mate S offre un profilo che supera di poco il “vuota” in determinati punti; il 99% degli utenti non 75.3 mm) ma il display occupa quasi il 75% della por- mezzo centimetro, risultato senza dubbio eccellente se ne accorgerà neppure, ma provando a pigiare in che non lo fa affatto sfigurare (anzi) diversi punti si notano spessori differenti e provando se messo in confronto con la più a premere con decisione nel centro della copertura di diretta concorrenza del panorama alluminio posteriore si percepisce lontanamente una Android (e non solo). Tutto il dispo- certa sensazione di vuoto. Sempre sul retro trovano sitivo è stato integrato in una solida spazio centralmente la fotocamera principale con struttura metallica con bordi rifiniti doppio flash LED (dual-tone) e poco più in basso un in elegante alluminio satinato e una sensore per il riconoscimento delle impronte digitali, porzione posteriore liscia al tatto, precisissimo oltre che velocissimo nella sua funzione anch’essa in alluminio. Il risultato di rilevamento (siamo ai livelli di TouchID di Apple) e finale è un prodotto che pesa solo posizionato in maniera accurata in modo tale da po- 156 gr e che grazie alle dimensioni ter essere “azionato” con il dito indice della mano. È non troppo elevate e alle sapienti possibile registrare fino a un massimo di 5 impronte curvature si impugna decisamente digitali. Come su altri device analoghi non si è potuto bene; chi proviene da un device con fare a meno di inserire due “bande” orizzontali per fa- scocca posteriore in plastica però è vorire la ricezione dei vari segnali radio, elementi che avvertito: attenti alla presa perché però non disturbano affatto il design di un dispositivo le prime volte potrebbe sfuggirvi sicuramente molto ben riuscito. Sul lato destro vi sono di mano. Il retro è davvero molto segue a pagina 39 

 torna al sommario 38 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

TEST Smartphone Huawei Mate S segue Da pagina 38  il bilanciere del volume e il tasto di blocco/sblocco del device, quest’ultimo caratterizzato da una finitura ru- vida che ne permette il facile riconoscimento; sul lato sinistro vi è l’apposito carrellino per inserire nano SIM e scheda microSD fino a 128 GB; la porzione supe- riore presenta il jack da 3,5mm e uno dei tre micro- foni (per il riconoscimento dei rumori di fondo delle chiamate), mentre in basso c’è spazio per l’ingresso microUSB, per due griglie simmetriche (ma solo una è per l’altoparlante) e per le uniche due viti visibili sulla scocca. Il Quad HD non serve Spazio a un ottimo AMOLED Full HD Incassato alla perfezione nella solida scocca metallica, frontalmente c’è un vetro Gorilla Glass 4 con effetto “2.5D” - quindi con bordi arrotondati ed effetto “quasi 3D” - che nasconde un fantastico display da 5,5 polli- ci basato sulla tecnologia AMOLED. Quello scelto da Huawei è un pannello di incredibile qualità che non ha nulla da invidiare agli analoghi componenti pre- per gli autoscatti. Non mancano, ovviamente, sensore trete scegliere di installare una scheda microSD con senti sui modelli di punta degli agguerriti concorrenti. di prossimità e di luminosità, quest’ultimo molto velo- capacità fino a 128 GB. La risoluzione non è Quad HD come molti si sarebbe- ce e preciso nella regolazione. ro aspettati bensì Full HD che, con 1920x1080 pixel EMUI promossa e su questa diagonale riesce comunque a strappare Potenza da vendere Ma si può ancora migliorare il risultato di 401 ppi, il che significa che i pixel non Ma c’è chi va più forte Mettendo in secondo piano il design, indubbiamente si vedono in nessun frangente. Come ogni AMOLED Da ogni top di gamma degno di questo nome ci si l’aspetto più riuscito del dispositivo in oggetto, quel che si rispetti gli angoli di visione sono estremi, il nero aspetta - giustamente - il meglio del meglio sotto il che più stupisce di Mate S è come questo riesca quasi è assoluto e il contrasto è elevatissimo; molto buo- profilo strettamente tecnico e Huawei ha deciso sempre ad essere semplice e immediato. Il merito è na la riproduzione - sempre molto accesa - di tutte di equipaggiare il suo nuovo Mate S con un SoC della EMUI realizzata da Huawei, qui nella versione le principali tonalità e buona è anche la luminosità HiSilicon Kirin 935 il quale porta in dote otto core, 3.1, la quale aiuta non poco l’utente a districarsi tra massima che garantisce la visione anche sotto la for- quattro dei quali con clock massimo a 2,2 GHz e icone e menù vari; innanzitutto non vi è un vero e pro- te luce del sole. L’impostazione predefinita assicura il altrettanti a 1,5 GHz, che lavorano sapientemente prio app drawer a cui accedere tramite pulsante (cosa giusto compromesso ma tra le opzioni è anche possi- con i 3 GB di memoria RAM installati a bordo e la abbastanza usuale in ambiente Android), poiché una bile “tarare” il display a proprio piacimento, virando su GPU Mali-T628 MP4 680M. Chi si aspettava il solito volta sbloccato il dispositivo l’utente sarà già dinanzi a tonalità più fredde oppure più calde. Inutile dire come Snapdragon di Qualcomm resterà deluso ma chi avrà tutte le icone delle applicazioni installate organizzate nell’utilizzo quotidiano un display di questo genere modo di scegliere Mate S non farà assolutamente su più desktop. Non si fa fatica a scorgere più di una invogli letteralmente all’utilizzo: che sia per guardare caso a questo “dettaglio” poiché, nell’utilizzo quoti- analogia tra questa impostazione e quella affermatasi fotografie o per scorrere un po’ “a caso” tra i menù e diano, la piattaforma Kirin 935 - abbinata ad Android in iOS ma, sinceramente, non vediamo alcun male in le app, il pannello risulta sempre una gioia per gli oc- 5.1.1 - fa straordinariamente bene il suo lavoro e non tutto ciò: Huawei ha la sua filosofia e non c’è motivo chi. La versione in colorazione Titanium Silver da noi fa rimpiangere le più blasonate soluzioni Qualcomm. di sparare a zero su una cosa forse non proprio origi- testata presenta, inoltre, le cornici nere, elemento che Nonostante i benchmark facciano segnare punteggi nale ma decisamente funzionale. Se poi proprio non aiuta non poco a far emergere la bontà del pannello e inferiori rispetto ai modelli di punta della concorrenza piace si può tranquillamente andare sul Play Store e contribuisce tantissimo a rendere ancora più elegante (e non di poco, con AnTuTu ci si ferma a circa 44.000 scaricare il proprio gestore preferito… Lo smartpho- Huawei Mate S, soprattutto se si sceglie di utilizzare punti), Mate S si comporta egregiamente in ogni fran- ne giunge all’utente con sei diversi temi pre-installati un wallpaper il cui nero la fa da padrone. Se la risolu- gente, pagando qualcosa solamente nel gaming 3D, ma tramite l’apposita applicazione - chiamata “Temi” zione del pannello ci è sembrata assolutamente ade- ambito in cui si sente la mancanza di un framerate più - è possibile accedere a un vasto database nel qua- guata alla dimensione dello stesso, possiamo altresì costante e di qualche dettaglio grafico in più. utteT le le selezionare e scaricare quello più congeniale. Ce affermare che i 5,5 pollici di diagonale sono “giusti” operazioni si eseguono senza il benché minimo lag e ne sono centinaia con diverse combinazioni di colori, per questo dispositivo; il design ergonomico facilita anche provando ad esibirsi in sessioni di multitasking sfondi e icone: impossibile trovarne uno che non piac- l’utilizzo con una mano sola e ad aiutare ulteriormente sfrenato Huawei Mate S non vi lascerà mai “a piedi”, cia sul serio. Il tema predefinito è forse un po’ “ano- l’utente c’è anche una funzionalità della EMUI (Emo- segno di un’ottimizzazione davvero encomiabile; otti- nimo” ma Huawei ha probabilmente deciso così per tion UI) che permette di ridurre le dimensioni dell’in- me anche le prestazioni nella riproduzione dei filma- non spaventare nessuno. La schermata di blocco è terfaccia così da poter gestire il tutto con il pollice. Ba- ti (tutto bene fino a 1080p), seppur ci sia bisogno di abbastanza essenziale e anche qui si notano bene le sta fare uno swipe a destra o a sinistra sulla barra dei player di terze parti per i formati audio più complessi. somiglianze con iOS: grande orologio centrale nella pulsanti virtuali (personalizzabile, sul frontale non vi Come abbiamo anticipato all’inizio di questa recen- porzione superiore, pulsante fotocamera in basso a sono tasti fisici) e il gioco è fatto. La porzione anteriore sione, sono 32 i GB installati a bordo della versione destra (si aspre facendo lo swipe verso l’alto) e barra del dispositivo è completata dalla capsula auricolare, d’ingresso di questo Huawei Mate S, di cui circa 24 dell’orologio/icone/notifiche ben in vista in alto (tra le dalla fotocamera frontale e da un piccolo e alquanto realmente disponibili per l’utente. Se il quantitativo opzioni si può decidere di nascondere la dicitura del- elegante LED di notifica posto nella porzione sinistra non risulta sufficiente alle vostre esigenze potrete op- l’operatore telefonico). A differenza di iOS non è pos- con a fianco un discreto flash - sempre LED - pensato tare per la più costosa versione da 64 GB oppure po- segue a pagina 40 

 torna al sommario 39 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE

TEST Smartphone Huawei Mate S segue Da pagina 39  potrebbe sovente rimanere perplesso. Da segnalare, chicca sparsa qua e là non riescono a migliorare più infine, la presenza di un assistente vocale in grado di di tanto il giudizio poco più che sufficiente su questo sibile aprire la tendina superiore a schermo bloccato assecondare le più essenziali richieste dell’utente, ma aspetto. I video sono buoni e la stabilizzazione aiuta, (se sia un pregio o un difetto lo lasciamo al vostro giudi- che non è ancora in grado di riconoscere la lingua ita- ma più che del 4K (l’hardware non permette la riprodu- zio), mentre effettuando lo swipe dal basso verso l’alto liana (c’è solo l’inglese). Una volta attivato e configurato zione di file Ultra HD) si sente la mancanza di una mo- si apre un piccolo menù con quatto icone per aprire ri- (bisogna impostare una parola chiave per “svegliare” il dalità di registrazione a 60fps. Decisamente più azzec- spettivamente registratore vocale, calcolatrice, fotoca- sistema) sarà in modalità always-on; ottima la capacità cata, invece, è stata la scelta della fotocamera frontale mera e accendere il flash tipo torcia. C’è la possibilità di di comprensione della voce dei tre microfoni, capaci di da 8 Megapixel con sensore retroilluminato la quale attivare il pannello con il doppio tap sul display e molto sentire abbastanza bene anche a distanza di qualche è capace di garantire buonissime fotografie anche in particolare è la funzionalità che permette di effettuare metro. Se si domanda “Where are You?” (ovviamente condizioni di scarsa illuminazione; il merito non è solo ritagli di schermate “disegnando” con due nocche sul dopo aver pronunciato le parole chiave) lo smartphone del sensore ma è da attribuirsi anche al flash LED fron- display oppure lanciare determinate applicazioni “scri- inizia a suonare, a vibrare, a far lampeggiare i LED e a tale posizionato al fianco del piccolo LED di notifica, vendo”, sempre con due nocche, lettere a schermo; dire “I’m Here!” fino a quando non si agirà direttamente soluzione che permetterà sempre selfie di buonissima seppur non impeccabile a noi ha sempre funzionato sul device per stoppare il tutto. Decisamente originale qualità. Presente anche la modalità “Bellezza” la quale piuttosto bene. Inoltre, facendo un doppio tocco netto e utile soprattutto per chi è solito lasciare il telefono assicura la possibilità di modificare “al volo” gli scatti (molto netto!) con una nocca è possibile salvare una qua e là per la casa. ottenuti con la camera frontale andando a modificare schermata, mentre facendo un deciso doppio tap con grandezza e illuminazione degli occhi oppure permet- due nocche si farà partire una registrazione video (in Niente filmati in 4K ma buone foto… tendo di snellire il volto e rendere più bianca e liscia la risoluzione HD o mini) di quello che si sta facendo con di giorno pelle. Non una funzione rivoluzionaria ma a qualcuno, il telefono. Non c’è il Force Feedback ma per ora va Composto da un modulo principale da 13 Megapixel e soprattutto ai più giovani, piacerà. bene così. Buone e immediate le applicazioni Galleria da uno secondario frontale da 8 Megapixel, quello di (segnaliamo la possibilità di muoversi tra le immagini Mate S è sulla carta un comparto foto/video di tutto ri- Autonomia nella media effettuando gesture sul lettore di impronte digitali), Mu- spetto. Sul campo, però, i numeri non contano poi così Connettività (quasi) completa sica e Video, nella norma l’app dedicata alla posta elet- tanto e le prestazioni non sono sempre commisurate La combinazione tra SoC Kirin e schermo AMOLED fa sì alle aspettative: Huawei ha fatto del suo meglio per che Mate S, pur con una batteria da soli 2700mAh (ov- offrire la massima qualità possibile (spingendo molto viamente non rimovibile), riesca sempre ad arrivare al su questo tasto anche in sede di presentazione), ma termine della classica giornata di lavoro. Certo, vi sono il risultato finale, seppur oggettivamente molto buono, poche speranze di superare - eventualmente - la notte non ci ha pienamente soddisfatti e viste le premesse si (che si porta via un buon 15% di carica) ma tutto som- sarebbe sicuramente potuto fare di meglio. Sia chiaro, mato non ci si può lamentare poiché alla fin fine anche i il sensore da 13 Megapixel con lente grandangolare diretti concorrenti non è che siano in grado di fare mol- f/2.0 ha indubbie qualità in condizioni di luminosità ot- to meglio. Presenti diversi profili per il risparmio ener- timali (anzi, a volte stupisce per la bontà degli scatti) e getico con il più aggressivo (denominato “Ultra”) che l’applicazione Fotocamera a supporto è sempre molto lascia attive solo le funzionalità essenziali di chiamata rapida, ma appena la luce inizia a calare emerge più di e messaggistica e che un limite - forse non tutto da affibbiare all’hardware - in permette di strappare quello che possiamo considerare “solo” un buon mo- anche un paio di ore ab- dulo, che dà la sensazione di avvicinarsi molto ma non bondanti in condizioni eguaglia né - ovviamente - sopravanza in prestazioni di estrema emergenza. gli analoghi installati a bordo, tanto per citarne alcuni, Parlando di connettivi- tronica (e c’è anche Gmail preinstallata), minimal quella LG G4, Samsung Galaxy S6 o iPhone 6 (in attesa del tà, Huawei Mate S offre dedicata alle note mentre manca una vero e proprio 6S). Si tratta certamente di un modulo degno di un top tutto quello che si può reminder. Apprezzabile è la scelta di Huawei di pre-in- di gamma, ma forse si poteva fare un piccolo sforzo in desiderare e non manca stallare l’app Gestione Telefono dalla quale, in modo più. Detto questo, sarà davvero difficile ottenere foto di Bluetooth 4.0 (A2DP) estremamente semplice, è possibile liberare memoria, brutte, soprattutto in macro, certamente il frangente in con NFC, GPS e GLO- eliminare file non necessari, tenere sotto controllo le cui questo Mate S si difende meglio; grazie all’ampia NASS e modulo Wi-Fi app che consumano più batteria e chiudere tutte le apertura dell’obiettivo e alla stabilizzazione ottica (alla 802.11 b/g/n. Assente la app rimaste aperte in background. Meno felice, invece, quale è possibile aggiungere anche quella digitale, di- banda wireless a 5 GHz è stata la scelta del browser di sistema: il software è sabilitata di default) non si farà fatica a scattare senza ma, sinceramente, se ne molto indietro se paragonato alle proposte della con- flash anche di sera. Buono il bilanciamento del bianco può anche fare a meno. correnza e viste le sue prestazioni decisamente sot- e molto rapida e precisa è la messa a fuoco; segnalia- Il comparto telefonico totono (sia in quanto a velocità che in qualità del ren- mo un certo grado di distorsione dell’immagine dovuta è solido e garantisce la dering, alcune pagine vengono caricate proprio male) al grandangolo che però non influisce più di tanto sulla ricezione di un buon segnale 4G/LTE anche in luoghi costringe all’utilizzo di un browser di terze parti. Meno qualità complessiva degli scatti. Presente una moda- dove altri telefoni fanno fatica; per quanto riguarda le male che lo smartphone ha già Chrome pre-installato lità “professionale” attraverso la quale selezionare in chiamate possiamo tranquillamente lodare il sistema a bordo il quale, nonostante non sia perfetto (ma lo si prima persona tutti i parametri di scatto. Carina la mo- di eliminazione dei rumori di fondo basato su tre mi- sa), funziona molto bene. Altro frangente in cui la EMUI dalità a lunga esposizione Light Painting che permette crofoni (in determinate situazioni sembra addirittura può migliorare è quello relativo alle impostazioni: le di immortalare scie luminose durante la notte. Poche non esservi nessuno dall’altra parte della cornetta!), il opzioni sono tantissime (che è sinonimo di possibilità note di merito anche se si considerano le possibilità di quale però ha il limite di partecipare all’elaborazione di personalizzazione estreme) ma non sono organizza- registrazione video dove Mate S non va oltre una riso- di un audio dal volume forse un po’ troppo basso, an- te bene. Per trovare una determinata impostazione si luzione massima di 1920x1080 pixel a soli 30 frame per che al massimo valore possibile. Buono l’altoparlante fa prima ad utilizzare l’apposita funzione di ricerca ma secondo. Ovviamente non c’è la possibilità di registra- principale e valide anche le cuffie (non in-ear) a doppia anche così facendo un utente non proprio smaliziato re in slow motion o in timelapse, e qualche simpatica uscita caratterizzate da finiture metalliche.

 torna al sommario 40 n.118 / 15 23 SETTEMBRE 2015 MAGAZINE TEST Abbiamo provato l’iPod Touch per tutta l’estate come strumento di gioco, player multimediale e come fotocamera Ha ancora senso un iPod Touch a 2015 inoltrato? A prescindere dalle prestazioni (molto buone), l’iPod è ancora indispensabile in un mondo dominato dagli smartphone...

di Emanuele VILLA l’icona della musica liquida e del nuovo modo di ascoltarla fuori casa, ma ha ancora senso in un È mondo dominato dagli smartphone, iOS o Android che siano? Stiamo parlando dell’ormai leggendario iPod, che Apple mantiene in gamma nelle versioni Tou- ch, Nano e Shuffle pur senza dedicargli la medesima considerazione degli anni di gloria. Il recentissimo rin- video novamento della gamma Touch ci ha dato l’occasione per viverci un po’ insieme, portandolo in giro e usan- dolo come principale strumento multimediale e come foto/videocamera, ma soprattutto per affiancarlo al nostro solito smartphone (un iPhone 5s) per scoprire se – effettivamente – l’iPod abbia ancora un senso in un mondo ormai dominato dagli smartphone. Il dub- bio riguarda proprio la versione Touch, perchè Nano e Shuffle hanno senza dubbio un ruolo interessante nella gamma Apple, ma il Touch, quello che sembra sempli- lab cemente un iPhone che non telefona? Partiamo dicen- anche chi lo affianca al suo smartphone, dandogli una ne 5s da 16 GB stracolmo di app e di musica non può do che le sue dimensioni sono del tutto sovrapponibili posizione di supporto multimediale. Quest’ultimo – che essere impiegato come strumento per le riprese video (spessore escluso) a quelle di iPhone 5s: frontalmente riconosciamo non essere il più rilevante - è stato il no- a meno di usare il cloud, ma quello pone il problema è proprio uguale all’iPhone 5 (manca il Touch ID), men- stro caso. Durante le vacanze ci siamo trovati in tasca della connettività che in vacanza non è mai scontata. tre come spessore c’è un buon 20% in meno. Essendo sia un iPhone sia l’iPod Touch di ultima generazione e Inoltre, iniziare a registrare alle 9 del mattino in modo estremamente colorato, cattura l’attenzione dei curiosi. abbiamo cercato di sfruttarne le possibili sinergie: es- intenso rende necessario il classico battery pack all’ora È dunque un iPhone 5 di fuori, con la scocca in alluminio sendo all’estero, l’abbiamo usato come riproduttore di pranzo (se va bene), cosa che un iPod Touch in tasca sottilissima che ricorda iPad Air 2 e con caratteristiche musicale di brani preventivamente scaricati da Apple non fa. È stata dunque un’esperienza interessante: se tecniche di alto profilo che si sovrappongono a quelle di Music, come foto/videocamera principale e come di- nella precedente vacanza dovevamo spesso collegare iPhone 6. Ha Wi-Fi ac, il chip A8 di ultima generazione, spositivo per il gaming. L’esperienza di utilizzo è stata l’iPhone al battery pack e scaricare i video giorno per la fotocamera iSight da 8 mpixel, iOS 8 nativo, iTunes e positiva: l’unico limite dell’utilizzo multimediale è un po’ giorno, questa volta ha fatto tutto l’iPod. E non si può Apple Music, ma soprattutto ha una dotazione di stora- la luminosità del display che, nelle giornate assolate e neanche dire che sia fastidioso portarsi in giro due di- ge che può raggiungere i 128 GB integrati, contro i 16 in outdoor, rende difficoltosa la lettura e soprattutto può spositivi: lo smartphone lo si dimentica in tasca, lo si usa GB massimi del Nano e i 2 GB dello Shuffle. condizionare le riprese video. come telefono e come hotspot mobile per iPod, che a sua volta è sempre a portata di mano poiché serve per Tre settimane In casi specifici è un valido comprimario scattare foto, riprendere, ascoltare musica, navigare e con iPhone e iPod Convivenza possibile? L’impressione derivante da 3 settimane di utilizzo è che giocare. E a sera ci arriva sempre, anche in caso di uso Scopo di questo servizio non è tanto testare le poten- iPod Touch sia ancora un ottimo prodotto ma che viva intenso. Unica accortezza è la custodia, perchè la scoc- zialità di iPod Touch di ultima generazione, quando ca- all’interno di un mercato molto ristretto, il che giustifi- ca in alluminio tende a scivolare di mano con una certa pire se effettivamente il capostipite dei dispositivi mobi- ca alla perfezione la minor enfasi data da Apple. Ipod facilità, e lì son dolori. Poi ci rendiamo conto che in tanti le Apple abbia ancora un suo mercato a 2015 inoltrato. Touch ha infatti senso in ipotesi specifiche: quelle con- altri casi iPod Touch sia superfluo e non è assurda l’ipo- Che sia un buon apparecchio è indubbio: come ripro- siderate più sopra e come supporto multimediale per tesi che un giorno venga eliminato dalla gamma rien- duttore musicale si avvale di Apple Music per ascoltare uno smartphone limitato in quanto a capacità di storage trando in tutto e per tutto negli iPhone. Oggi infatti con i brani sotto Wi-Fi o scaricarli nella memoria integrata e autonomia e che - per svariati motivi - non si vuole una cifra più o meno analoga si può acquistare l’iPhone (che può arrivare a 128 GB) per l’ascolto offline, per il cambiare. In tutti gli altri casi, lo smartphone è più che di 2 anni fa o l’ultimo iPod Touch: il primo senza dubbio gaming ha tutta la potenza che vuole grazie al SoC A8, sufficiente a fare tutto e la sovrapposizione tra i due ap- più versatile, il secondo molto più potente sotto il profi- è bello da vedere, leggero e versatile. Non telefona e parecchi non giustificherebbe i 249 euro della spesa. lo multimediale. E non mettiamo in dubbio che per una non ha connettività cellulare, ma come dispositivo mul- Il fatto che noi si fosse precisamente in quest’ultima si- fetta di pubblico sia più importante quest’ultimo: in tal timediale ha davvero tutto ciò che serve, compreso il tuazione ci ha aiutato a schiarirci le idee: il nostro iPho- caso, l’ultimo iPod Touch non vi deluderà. display retina. Il costo di accesso non è male, nel senso che tra i 239 euro di iPod 16 GB e i 729 di iPhone 6 c’è un abisso e giustifica abbondantemente la minor versa- tilità. Quindi perché acquistare un iPod Touch nel 2015? La prima ipotesi è di indirizzarlo a un target molto giova- ne: pensiamo al caso di un genitore che vuole regalare un dispositivo iOS al figlio adolescente per il suo tem- po libero ma senza l’impegno economico di un iPhone dalle caratteristiche analoghe, che effettivamente costa il triplo. C’è poi, ipotesi più fantasiosa, chi ha assoluta- Le foto e le riprese diurne offrono un livello qualitativo apprezzabile, ma è innegabile una discreta perdita mente bisogno di un’app o di un gioco esclusivo iOS e di definizione dopo il tramonto, laddove la rumorosità si fa invadente.

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