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PIANO DI EMERGENZA ESTERNO “FATER S.p.A.”

STABILIMENTO DI CAMPOCHIARO (CB)

Edizione 2016

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INDICE

ELENCO DISTRIBUZIONE DEL PIANO Pag. 4 REGISTRAZIONI AGGIUNTIVE E VARIANTI Pag. 5 RIFERIMENTI NORMATIVI Pag. 6 PREMESSA Pag. 777 PARTE GENERALE Pag. 999 DESCRIZIONE DEL SITO Pag.Pag.11 111111 • Inquadramento Territoriale Pag.Pag.11 111111 • Elementi territoriali, ambientali vulnerabili Pag.Pag.14 141414 INFORMAZIONE SULLO STABILIMENTO Pag.20 SCENARI INCIDENTAINCIDENTALILI ––– EVENTO Pag.22 • Tabella degli scenari incidentali in caso di rilascio tossico Pag.Pag.24 242424 MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO Pag.2Pag.25 555 LE FUNZIONI DI SUPPORTO Pag.Pag.2 2225555 L’ORGANIZZAZZIONE E LE PROCEDURE Pag.26 • Intervento sul luluogoogo dell’incidente, coordinamento tecnico e sanitarsanitarioio Pag.2Pag.27 777 • La Sala Operativa H24 Pag.2Pag.29 999 • Procedure e Coordinamento generale Pag.2Pag.29 999 • Composizione del Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) Pag.30 • Vie di accesso dei mezzi di soccorso e di deflusso, cancelli Pag.Pag.31 313131 • Percorsi viabili alternativi Pag.Pag.31 313131 • L’evacuazione assistita Pag.Pag.31 313131 SISTEMI DI ALLARME E FLUSSO DELLA COMUNICAZIONE Pag.Pag.32 323232 • Dislocazione dei sistemi di allarme Pag.32 • Gestione e manutenzione dei sisistemistemi d’allarme Pag.32 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI ALLERTA Pag.Pag.32 323232 • Attenzione Pag.Pag.32 323232 • Preallarme Pag.33 • Allarme ––– Emergenza esterna allo stabilimento Pag.33 • CCCessatoCessato allarme Pag.34 2

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• Le comunicazioni Pag.34 • Gestione postpost----emergenzaemergenza Pag.35 • Informazione alla Popolazione Pag.35 RIEPILOGO DELLE FUNZIONI MINIME DEI SOGGETTI COINVOLTI NELL’EMERGENZA Pag.35 • Gestore Pag.35 • Prefetto Pag.36 • Vigili del Fuoco Pag.37 • C.T.R. Pag.38 • Consorzio per lo Sviluppo InduIndustrialestriale CampobassoCampobasso----BojanoBojano Pag.38 • Sindaco Pag.39 • Polizia Municipale Pag.39 • Questura e altre Forze di Polizia Pag.39 • Azioni e modalità d’intervento Pag.40 • Servizio emergenzemergenzaa sanitaria 118 Pag.41 • Croce Rossa Italiana Pag.Pag.41 414141 • ASREM Dipartimento Unico della Prevenzione Pag.41 • Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente Pag.42 • Servizio regionale di Protezione Civile Pag.42 • Volontariato Pag.43 ELENCO ALLEGATI Pag.43 NUMERI DI EMERGENZA Pag.Pag.44 444444

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ELENCO DISTRIBUZIONE

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Dipartimento della Protezione Civile ROMA MINISTERO DELL’INTERNO - Gabinetto del Ministro - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ROMA MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - Divisione III - Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale ROMA MINISTERO DELLA SALUTE - Gabinetto ROMA I.S.P.R.A. ROMA QUESTURA DI CAMPOBASSO COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI CAMPOBASSO COMANDO PROVINCIALE GUARDIA DI FINANZA CAMPOBASSO COMITATO TECNICO REGIONALE CAMPOBASSO DIREZIONE REGIONALE VIGILI DEL FUOCO CAMPOBASSO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO CAMPOBASSO COMANDO PROVINCIALE CORPO FORESTALE DELLO STATO CAMPOBASSO PRESIDENZA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO ASSESSORATO REGIONALE AMBIENTE CAMPOBASSO PROVINCIA DI CAMPOBASSO CAMPOBASSO COMUNE DI CAMPOCHIARO CAMPOCHIARO COMUNE DI S. POLO MATESE SERVIZIO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE CAMPOBASSO ARPA MOLISE CAMPOBASSO ASREM – Dipartimento Unico di Prevenzione CAMPOBASSO SOCCORSO SANITARIO Servizio Emergenza “118” CAMPOBASSO C.R.I. Comitato Regionale Molise CAMPOBASSO ANAS Compartimento della Viabilità per il Molise CAMPOBASSO AZIENDA SPECIALE MOLISE ACQUE CAMPOBASSO CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE DI CAMPOBASSO- CAMPOBASSO FATER S.p.A. CAMPOCHIARO RETE FERROVIARIA ITALIANA Direzione Territoriale Produzione BARI RETE FERROVIARIA ITALIANA Direzione Territoriale Produzione NAPOLI 4

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REGISTRAZIONI AGGIUNTIVE E VARIANTI

Le aggiunte e varianti al presente Piano, emanate di volta in volta, devono essere numerate complessivamente. Nella tabella che segue devono essere registrate tutte le aggiunte e varianti e la lettera di relativa trasmissione deve essere inserita dopo l’ultimo allegato.

SERIE DI AGGIUNTE E VARIANTI

FIRMA DI CHI APPORTA LA N. N. DI PROTOCOLLO E DATA DI INSERIMENTO CORREZIONE ED INSERISCE DATA DELLA LETTERA DI DELLA SERIE DI VARIANTE PROGRESSIVO TRASMISSIONE LA VARIANTE

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RIFERIMENTI NORMATIVI

• D. Lgs 112/1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali., in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n.59 “

• D.P.C.M. 25 febbraio 2005 “ Pianificazione dell’Emergenza esterna degli stabilimenti a rischio d’incidente rilevante – Linee Guida “ in vigore sino alla emanazione delle nuove linee Guida ai sensi del D. Lgs. 105/2015

• D.P.C.M. 16 febbraio 2007 “ Linee guida per l’informazione alla popolazione sul rischio industriale”

• D.Lgs.105/2015 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di Incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”, nonché art. 20, comma 4 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n.334 in vigore sino alla emanazione delle nuove linee guida per la predisposizione del P.E.E.

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PREMESSA

1. Finalità del piano

La Pianificazione dell’Emergenza Esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante è obbligo normativo ora previsto dall’art.21 D. Lgs.105/2015 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di Incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”.

Essa viene redatta anche sulla scorta delle informazioni fornite dal gestore, così come ora previsto dagli articoli 13 e 23 del citato decreto e delle conclusioni dell’istruttoria sui rapporti di sicurezza (R.d.S.) validati dal Comitato Tecnico Regionale in data 28/2/2012.

Il presente Piano di Emergenza Esterna (P.E.E.) è stato elaborato allo scopo di :

ó controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitare i danni per l’uomo, per l’ambiente e per i beni, assicurando il contenimento nella misura massima possibile degli effetti dannosi derivanti da eventuali incidenti rilevanti che si possano produrre sul territorio, in relazione all’attività industriale dello stabilimento “ Fater S.p.A.”; ó mettere in atto le misure necessarie per proteggere l’uomo e l’ambiente dalle conseguenze di incidenti rilevanti, in particolare mediante la cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso con l’organizzazione di protezione civile; ó informare adeguatamente la popolazione, attivare i servizi di emergenza e le Autorità locali competenti; ó provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo il verificarsi di un incidente rilevante.

Ai fini dell’efficacia del Piano sono stati considerati di primaria rilevanza aspetti quali: a) la previsione e la verifica della concreta predisposizione di adeguati sistemi di allarme per la popolazione lavorativa e per quella eventualmente residente nelle aree di impatto (Zona I “di sicuro impatto”– Zona II “di danno”– Zona III “di attenzione”); b) l’allestimento, a livello cartografico, di utili riferimenti per l’individuazione degli elementi territoriali vulnerabili, della viabilità, dei siti e delle aree per l’allocazione e il dispiego delle unità e dei mezzi di soccorso; c) l’informazione alla popolazione sui dati concernenti le sostanze pericolose stoccate nello Stabilimento, sugli effetti delle stesse sulla salute, sulle norme disciplinanti la condotta di autotutela da adottarsi da parte di eventuali residenti, o soggetti presenti nelle aree di danno, in caso di incidente rilevante che possa avere effetti all’esterno dei confini dello Stabilimento.

Rispetto a tali fini il P.E.E. in questione intende configurarsi come uno strumento strutturalmente e funzionalmente agile, in grado di assicurare, in caso di emergenza, una risposta tempestiva, sottesa

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Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Campobasso all’obbiettivo di evitare - quanto più possibile - gli effetti dannosi dell’evento emergenziale temuto nei confronti della popolazione (lavoratori, residenti e soggetti occasionalmente presenti) esposta.

Il presente P.E.E. sarà riesaminato, sperimentato ed aggiornato ad intervalli appropriati e comunque non superiori a tre anni. La revisione terrà conto di eventuali cambiamenti avvenuti nel tempo nello stabilimento e nei servizi di emergenza, dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidenti rilevanti, nonché di cambiamenti riguardanti le altre attività dell’area industriale, potenzialmente esposte, ricadenti all’interno delle aree di danno. Il documento è stato redatto in conformità alle Linee Guida per la pianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (dicembre 2004) emanate dal Dipartimento della Protezione Civile e approvate con D. P.C.M. 25/02/2005, in vigore sino alla emanazione delle nuove linee Guida ai sensi del D. Lgs. 105/2015, che rappresentano lo strumento operativo per l'elaborazione e l'aggiornamento dei Piani di Emergenza Esterna (P.E.E). L'organizzazione, per rispondere alle caratteristiche dell'efficienza, si baserà su una struttura di Comando e controllo, alla quale confluisce il flusso delle informazioni e dei dati dall'inizio dell'emergenza sino alla conclusione degli interventi di messa in sicurezza degli impianti. In sintonia con le direttive emanate in materia, la formazione del Piano è stato conformata con l’intento di raggiungere il massimo della compartecipazione e della condivisione possibili tra i vari Enti nella scelta delle strategie, del modello d’intervento e delle modalità di gestione dell’emergenza. A tal fine sono state così convocate apposite riunioni con gli Enti interessati, in modo da consentire a tutti i soggetti convocati di rendere, nell’ambito dello schema generale del disegno procedimentale unanimemente adottato, i rispettivi contributi sulla base delle proprie competenze ed in assoluta autonomia. I risultati prodotti sono stati poi oggetto di confronto e valutazione e successivamente partecipati e validati da tutti i rappresentanti degli Enti interessati.

2. Efficacia del P.E.E

Come sopra già accennato, l'efficacia di un Piano si può valutare in funzione della capacità di rispondere in modo tempestivo ad una emergenza industriale senza far subire alla popolazione esposta (residenti, lavoratori e soggetti occasionalmente presenti) e all’ambiente gli effetti dannosi dell'evento incidentale atteso, ovvero mitigando le conseguenze di esso attraverso la riduzione dei danni. I requisiti minimi che concorrono a rendere efficace il Piano riguardano essenzialmente i tre elementi di seguito descritti, che devono essere contemporaneamente presenti nel documento di pianificazione:

∑ sistemi di allarme - indispensabili per avvertire la popolazione e i soccorritori del pericolo incombente; ∑ informazione alla popolazione - effettuata dal Sindaco territorialmente competente per rendere noti i dati, forniti dal Gestore dello Stabilimento (che sono riportati negli allegati al presente Piano), con riferimento alle sostanze pericolose, agli incidenti rilevanti e agli effetti di questi sulla salute umana, nonché alle misure di autoprotezione e alle norme comportamentali da assumere in caso di emergenza; 8

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∑ vulnerabilità territoriale – riportando nella cartografia gli elementi vulnerabili, unitamente ai luoghi ove è necessario inviare con tempestività i soccorsi in caso di attivazione del piano.

PARTE GENERALE

Il presente documento riguarda la predisposizione del Piano di Emergenza Esterna (P.E.E.) per lo stabilimento FATER S.p.A., come prescritto dall’art. 21 del D.Lgs. 105/2015 applicabile anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del richiamato decreto, così come successivamente disposto dall’art. 32. Lo stabilimento, soggetto agli obblighi previsti dall’oramai abrogato art.8 del Decreto Legislativo n.334 del 17 agosto 1999, alla notifica ai sensi dell’art.6 del citato decreto, nonché alla presentazione del Rapporto di Sicurezza (R.d.S), può ora ritenersi qualificabile come “stabilimento preesistente” ai sensi dell’art.3 comma 1 lett. f) D.Lgs. 105/2015. Il R.d.S. (edizione dicembre 2009), presentato dal Gestore dello Stabilimento, è stato validato, in data 28/2/2012, dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) della Direzione Regionale Vigili del Fuoco del Molise. Successivamente lo stesso CTR ha chiesto al Gestore dello stabilimento di valutare anche gli effetti di un eventuale incidente in caso di evento sismico che potesse interessare il territorio. L’ulteriore analisi richiesta dal CTR, relativamente ai vari scenari più credibili presi a riferimento nel R.d.S, edizione 2009, è stata condotta dal Gestore ed ha portato ai risultati evidenziati nel presente piano.

Nell’ ALLEGATO A1 al presente piano, per lo stabilimento FATER S.p.A. insediato nella zona industriale del comune di Campochiaro, sono state descritte, a cura del Gestore, la tipologia dell’azienda, le diverse attività produttive, le sostanze prodotte nello stabilimento (materie prime, intermedie e prodotto finito), che potrebbero dare origine a incidenti con possibili conseguenze anche all’esterno della propria area produttiva, nonché quanto ritenuto necessario per una corretta gestione dell’emergenza.

Il presente P.E.E. è da considerarsi definitivo in quanto gli elementi tecnici per l’individuazione delle aree di danno, a cui estendere la pianificazione d’emergenza, sono stati desunti dalle risultanze del procedimento istruttorio di cui sopra, nell’ambito del quale il Comitato Tecnico Regionale ha esaminato e validato gli scenari, presi a riferimento dal Gestore tra quelli più credibili, desunti dal rapporto di sicurezza (R.d.S. – edizione dicembre 2009).

L’attuazione del presente piano sarà coordinata dalla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Campobasso, con la collaborazione tecnico-operativa dei seguenti Enti:

• Regione Molise – Assessorato all’Ambiente; • Servizio Regionale di Protezione Civile; • Provincia di Campobasso;

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• Comuni di Campochiaro e San Polo Matese; • Questura di Campobasso; • Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Campobasso; • Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso; • Comando Provinciale Guardia di Finanza; • Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato; • Sezione Polizia Stradale di Campobasso; • Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA Molise); • ASREM – Dipartimento Unico di prevenzione; • Servizio 118; • Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano.

Sono stati comunque coinvolti, nella redazione del presente piano, anche i seguenti soggetti:

• Direzione regionale Vigili del Fuoco Molise ; • Ditta FATER S.p.A.; • Anas S.p.a.; • RFI – Rete Ferroviaria italiana – Gruppo Ferrovie dello Stato.

Al fine di addivenire al massimo livello di efficienza del presente piano, oltre agli Enti direttamente interessati, parteciperanno anche le diverse Associazioni di volontariato e le Associazioni di radioamatori iscritte all’Albo Nazionale del Dipartimento di Protezione Civile presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Albo Regionale, nonché all’Albo dei Comuni interessati.

Il Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano , in base alle esigenze di attuazione del P.E.E. e di gestione dell’emergenza, programmerà e curerà appositi corsi di formazione ed addestramento per le aziende coinvolte nelle aree a rischio industriale interessate al presente P.E.E. In particolare renderà noto alla popolazione lavorativa e residente all’interno del Consorzio che al suono della sirena deve essere immediatamente adottato il seguente comportamento “ ricovero al chiuso senza aerazione alcuna dei locali”

Ogni Ente o Istituzione coinvolta nella redazione del presente piano sarà, per gli argomenti di rispettiva competenza, responsabile dell’aggiornamento dei dati e delle informazioni riportati nelle varie sezioni. Qualora si verificassero mutamenti rilevanti, circa i dati riportati nel presente piano, i vari Soggetti coinvolti sono tenuti a darne tempestiva comunicazione alla Prefettura-UTG per i necessari aggiornamenti .

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DESCRIZIONE DEL SITO

Il territorio di riferimento, esaminato per la redazione del presente piano, è stato descritto facendo riferimento ai seguenti tre elementi, ampiamente trattati nel seguito:

Elementi per la redazione del PEE

Inquadramento Territoriali, ambientali Informazioni sullo

territoriale vulnerabili stabilimento

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’impianto della ditta FATER S.p.A. di produzione di “Candeggina per uso domestico” ( ipoclorito in soluzione acquosa al 4% ) si colloca all’interno del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso–Bojano. Lo Stabilimento sorge su un’area di circa 34.000 m 2, con una superficie coperta di circa 7.000 m 2. I confini dello Stabilimento sono delimitati: ó a Nord dalla strada del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale, adiacente lo Stabilimento, al di là della quale passano la Ferrovia Campobasso-Isernia e la S.S. 17 Campobasso-Isernia; ó a Sud dalla ditta SEROPLAST S.p.A. di produzione di bottiglie in plastica; ó ad Est dalla strada consortile (bretella n° 1 strada via Cristoforo Colombo); ó ad Ovest da un’area verde che confina con la strada del Consorzio Bretella 2 – Via Amerigo Vespucci.

Coordinate geografiche e chilometriche dell’area dello stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante

Le coordinate geografiche (rif. Greenwich) e chilometriche dell’area dello stabilimento industriale a rischio d’incidente rilevante, rilevate all’ingresso principale, sono le seguenti:

N° AZIENDA COORDINATE GEOGRAFICHE COORDINATE GAUSS-BOAGA (FUSO EST) Latitudine N 41° 28’ 15” 4591147.23 N 1 FATER S.p.A. Longitudine E 14° 31’ 40” 248576.11 E

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Caratteristiche geomorfologiche dell’area interessata

Il comune di Campochiaro, con il suo Nucleo industriale, si colloca all’interno dell’area del Matese Orientale, delimitata dalla linea tettonica Bojano-Monte Miletto-Raviscanina, e dalla linea di confine che passa per Piedimonte d’Alife, Cerreto Sannita, Morcone, S. Croce del Sannio, , , Campochiaro, San Polo Matese, Bojano. Lo stabilimento FATER si colloca all’interno del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano, in un sito prossimo al settore di giunzione tra la struttura della conoide di Campochiaro e della Piana di Bojano, localizzato immediatamente a monte della strada statale SS 17. L’andamento altimetrico della zona di insediamento del Nucleo industriale di Campochiaro è pressoché pianeggiante ed ha una quota media di riferimento di circa 500 m.s.l.m. L’area del Nucleo Industriale di Campochiaro ha una forma pressoché trapezoidale, con direttrice NE – SW ed estensione di circa 1 Kmq.

Altezza sul livello del mare

L’area di insediamento dello stabilimento industriale FATER si trova ad un’altezza di circa 510 m. sul livello del mare.

Dati meteo climatici

Dal rapporto di sicurezza (dicembre 2010) dello stabilimento FATER si evincono dati riferiti al periodo 2000/2002, selezionati come rappresentativi del clima locale ed estratti dalle statistiche ISTAT. Al fine di offrire un quadro aggiornato della situazione climatica della zona, i dati presi a riferimento, all’interno del presente PEE, sono quelli più recenti relativi alla stazione meteoclimatica di Campochiaro (CB), di coordinate (Lon. 14,54; Lat. 41,47), attinenti al periodo 2012-2014 ad un intervallo temporale di 10 minuti. La stazione è gestita dal Servizio regionale di Protezione Civile e compresa nella rete nazionale dei Centri Funzionali.

Dall’analisi dei dati raccolti si evincono i seguenti valori di riferimento:

Temperatura minima -17.3°C alle ore 7.00 del 15/02/2012; Temperatura Massima 38.0°C alle 15.00 del 7/08/2012; Temperatura Media:12.3°C. Umidità relativa media: 58.7%; Velocità media dei venti: 1.21 m/s;

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Direzioni predominanti Frequenza media annua (%) Nord 8,42 Nord-Est 3,83 Est 1,57 Sud-Est 5,05 Sud 3,78 Sud-Ovest 6,65 Ovest 5,98 Nord-Ovest 9,52 Calma 55.19

Nella figura seguente è indicata la rosa dei venti prevalenti, relativa alla stazione di Campochiaro, desunta da osservazioni statistiche:

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Come é possibile rilevare dalla rosa dei venti le direzioni predominanti dei venti, in termini di probabilità, sono la direzione N-W e la N.

Nel rapporto di sicurezza, per il sito in esame, gli scenari incidentali sono stati esaminati considerando la distribuzione delle condizioni di stabilità atmosferica, in classi di Pasquill, desumendo che la condizione di stabilità atmosferica più frequente è rappresentata dalla classe D – condizioni neutre - (5m/s) che si verifica nel 48,5% dei casi, e dalla classe F – condizioni moderatamente stabili - (2m/s) che si verifica nel 17,8% dei casi. Nell’ultimo decennio non sono state segnalate perturbazioni meteomarine o cerauniche rilevanti nella zona in esame, così come non sono state segnalate trombe d’aria di notevole intensità e inondazioni. Dalla mappa ceraunica (Appendice B delle Norme CEI 81-1), il valore medio del numero di fulmini a terra, all’anno e al km 2, per l’area in esame è pari a circa 2,5.

Nella mappa sotto riportata sono individuate le aree omogenee di attività ceraunica:

All’interno del Centro Funzionale della Protezione Civile è presente una stazione di rilevamento meteo, di coordinate (Lon. 14,54; Lat. 41,47) in grado di fornire in tempo reale, durante una emergenza, i parametri anemometrici, igroscopici, pluviometrici e termici.

ELEMENTI TERRITORIALI, AMBIENTALI VULNERABILI

Nell’area circostante lo stabilimento, in un raggio di circa 5 km dal perimetro dello stesso, si possono rilevare i seguenti centri abitati (le distanze riportate sono da intendersi in linea d’aria):

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ó Campochiaro: km 3 circa, con altimetria 750 m.s.l.m., variabile da 464 a 1.794 m.s.l.m., con popolazione residente, al 9 ottobre 2011, di 637 abitanti; ó San Polo Matese : km 3 circa, con altimetria 730 m.s.l.m., variabile da 458 a 1.923 m.s.l.m., con popolazione residente, al 9 ottobre 2011, di 458 abitanti; ó Guardiaregia : km 4 circa, con altimetria 730 m.s.l.m., variabile da 493 a 1.823 m.s.l.m., con popolazione residente, al 9 ottobre 2011, di 787 abitanti; ó Bojano : km 5 circa, con altimetria 482 m.s.l.m, variabile da 462 a 1.900 m.s.l.m., con popolazione residente, al 9 ottobre 2011, di 7.946 abitanti.

A Bojano sono presenti, quali punti sensibili, una clinica privata e una casa di riposo per anziani, ma la loro posizione è di gran lunga al di fuori della terza zona di danno (zona di attenzione).

Nell’area compresa entro un raggio di 5 km dallo Stabilimento sono inoltre presenti un tratto del fiume Biferno e suoi piccoli affluenti. Le attività produttive e artigianali presenti nelle vicinanze allo stabilimento, entro un raggio di circa 500 metri dai confini, sono:

SANNIOLAT S.n.c DPM di DI PETTA MARIO FRESCO GELATI S.n.c. ARREDO DESIGN S.r.l. UNION CAMERE MOLISE C.T.M. S.r.l. (Laboratorio Chimico Merceologico) SVILUPPO ITALIA SERIOPLAST S.p.A. SPADA (mensa, laboratori, ecc.) FUTURA ENTERPRISE S.r.l. ALBACAR SRL ALIMENTARIA MOLISANA Laboratorio Chimico KIPOR ITALIA S.p.A. PRINGRAF Merceologico Molisano MARTINO S.I.P.A MOLITEX S.p.A. INTERNATIONAL

Nell’area del Nucleo industriale, entro 1 km dal confine dello stabilimento , non sono presenti altri stabilimenti a rischio d’incidente rilevante. Nella stessa area non esistono luoghi ad elevata concentrazione di persone vulnerabili, quali scuole, asili, ospedali ecc. E’ presente nel raggio di 300 m, oltre ad alcuni insediamenti industriali, la sede del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano, all’interno del quale sono presenti piccole realtà artigianali e produttive. L’area circostante il perimetro dello stabilimento e quella del Consorzio, è prevalentemente agricolo- rurale.

Nell’ ALLEGATO A2 del presente piano sono riportati i dati relativi alle aziende presenti nell’area del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano con l’indicazione del numero dei lavoratori presenti, il numero dei turni, gli orari di lavoro, gli addetti stagionali e frequentatori giornalieri.

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Sarà cura del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano aggiornare periodicamente i dati riportati nell’Allegato A2 in caso di mutamenti o cambi significativi che potrebbero interessare le aziende presenti nell’area consortile, dandone immediata comunicazione alla Prefettura di Campobasso per le successive modifiche al presente piano.

Censimento dei corsi d’acqua che interessano l’area suddetta

Come sopra già evidenziato, il sito dello stabilimento FATER ricade nell’alto bacino del fiume Biferno, in sinistra idrografica del Torrente Quirino, ad una distanza planimetrica minima di circa 1300 metri dall’alveo del Quirino stesso e ad una pari distanza dall’alveo dell’impluvio a carattere idrometeorico del “Fosso del Perito”, quest’ultimo, recapito delle acque di piazzale dell’area industriale mediante uno scarico localizzato in corrispondenza di “Ponte dei Liguri”. Nell’area si riscontra una rete di drenaggio superficiale costituita da numerosi fossi, canali o impluvi che collettano le acque all’interno del torrente Quirino o direttamente nel fiume Biferno. Detti fossi, stagionalmente, intercettano la superficie piezometrica drenando direttamente le acque di falda o disperdendo in falda le acque superficiali. E’ presente in direzione nord ovest, ad una distanza di circa 1060 mt. dallo stabilimento, la sorgente Santa Mariella (quota 490). Nell’area è presente, altresì, ad una distanza di 2,5 km. a monte dello Stabilimento, la sorgente di Rio Freddo, gestita dall’Ente Molise Acque. Un eventuale incidente rilevante di cui agli scenari valutati nel Rapporto di Sicurezza, come accertato dagli organi a ciò deputati, non si ritiene possa dare luogo ad un impatto significativo sulla acque presente nel sottosuolo. Le acque di piazzale dell’area di pertinenza del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso- Bojano, prima dell’immissione nei corsi d’acqua, sono convogliate nel depuratore consortile.

Descrizione dettagliata delle strutture strategiche e rilevanti interessate dagli effetti incidentali

Le strutture strategiche, considerate rilevanti ai fini del presente piano, presenti nell’area del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso – Bojano che, potenzialmente, potrebbero essere interessate dagli effetti incidentali causati da rilasci tossici sono le seguenti: ó Linea ferroviaria Campobasso-Isernia; ó Strada statale SS 17 Campobasso-Isernia; ó Area sede di “Sviluppo Italia” all’interno del quale sono presenti, oltre a diverse attività artigianali, produttive e servizi, anche un punto mensa giornaliero (solo pranzo), i cui dati relativi ai fruitori giornalieri sono riportati nell’ ALLEGATO A2 ;

Tali strutture strategiche ricadono, in parte, all’interno di un’area di ridotta pericolosità (III a zona di attenzione ). E’ presente inoltre a circa 1 Km di distanza dai confini dello Stabilimento la sede del Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Molise, che ricade al di fuori delle possibili aree di danno. L’ospedale e la caserma dei Vigili del Fuoco più vicini si trovano a Campobasso, a circa 25 km dallo stabilimento.

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Infrastrutture stradali, ferroviarie aeroportuali, portuali

Le principali infrastrutture stradali e ferroviarie che attraversano il Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano sono riportate di seguito e rappresentate graficamente nell’ ALLEGATO B, con l’indicazione della distanza in linea d’aria dallo stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante. Nelle vicinanze dello stabilimento non vi sono aeroporti civili (l’aeroporto civile più vicino è quello di Napoli, distante circa 130 km), né l’area si trova inserita in un corridoio aereo di decollo o di atterraggio. Ubicati a meno di 1 km dallo stabilimento sono presenti una pista per il volo sportivo, un eliporto e una pista di atterraggio per aerei leggeri, quest’ultimi ubicati all’interno del Centro Funzionale della Protezione Civile del Molise.

Le infrastrutture stradali e ferroviarie presenti nell’area circostante lo stabilimento sono: • Strade consortili adiacenti lo stabilimento • Linea ferroviaria Campobasso-Isernia m 60 • Strada statale SS 17 Campobasso-Isernia m 70 • Strada provinciale SP 67 per Campochiaro m 500 • Strada provinciale SP 52 (racc. SP17 con SS647) m 1000 circa • Pista per il volo sportivo m 1.200 circa • Eliporto e una pista di atterraggio (Centro Polif. P.C.) m 800 circa • Stazione ferroviaria di Campochiaro (dismessa) m 500 circa • Stazione ferroviaria di San Polo Matese (dismessa ) m 700 circa • Stazione ferroviaria Guardiaregia (dismessa) m 4.000 circa • Stazione ferroviaria Bojano m 5.000 circa

oltre alle sopra citate infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali, sono presenti anche le seguenti attività che potrebbero essere d’interesse in caso di evento incidentale:

• azienda agricola Prioriello (comune di San Polo Matese) m 700 circa • vivaio forestale (Centro Funzionale della P.C.) m 800 circa ricadenti entrambi al di fuori dell’area di ridotta pericolosità (III a Zona di attenzione ).

Reti tecnologiche di servizi (reti elettriche, metanodotti, ecc.)

Nell’area del Nucleo industriale di Campochiaro sono presenti reti tecnologiche di servizi primari, quali reti elettriche, telefoniche, metanodotti, acquedotti e rete fognarie. Tali reti sono interrate e ubicate nella fascia di rispetto, avente larghezza di circa m 7, tra il bordo della sede stradale e la recinzione dello stabilimento. Le citate reti tecnologiche sono gestite dal Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso - Bojano, presso il quale, in caso di necessità, saranno reperiti i dati utili per la gestione di una eventuale emergenza che potrebbe interessare le stesse . 17

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Rischi naturali del territorio (rischio idrogeologico e rischio sismico)

Nel Rapporto di Sicurezza, redatto dal gestore dello Stabilimento e validato dal CTR, nulla viene riferito in merito ad un eventuale rischio idrogeologico. In quel che concerne, invece, il rischio sismico, si evidenzia che in accordo alle indicazioni previste nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28/04/2006, il Consiglio Regionale del Molise, con delibera n° 194 del 20/09/2006, ha riclassificato il comune di Campochiaro in zona sismica 1. Lo stabilimento FATER S.p.A., dalla data di costruzione non ha subito alcun danno da eventi sismici che hanno interessato, negli anni, la zona dei Monti del Matese; ciò anche in virtù dei criteri antisismici di costruzione e di progettazione adottati nella progettazione e nella costruzione delle strutture principali e secondarie impiantistiche e edilizie. Come sopra già evidenziato, il CTR nelle proprie valutazioni conclusive del R.d.S. (anno 2012) ha richiesto al Gestore dello stabilimento di considerare la ricaduta di eventuali effetti sismici sugli scenari di sicurezza individuati come rilevanti all’interno dello stabilimento. Il Gestore ha provveduto a rielaborare il R.d.S. ritenendo di dover considerare quale scenario più significativo, tra quelli ritenuti più probabili in caso di evento sismico, quello relativo al rilascio di cloro al 34% da serbatoio in bacino di contenimento, che ha prodotto le distanze di danno massime riportate nell’ ALLEGATO B . Lo stesso Gestore ha ritenuto di non individuare ulteriori scenari di danno. Tali valutazioni sono state poi validate dal CTR (anno 2013).

Documenti e Cartografia di base

La cartografia di base riportata nell’ ALLEGATO B , composta da unica tavola scala 1:5000, utile ai fini del modello d’intervento, comprende:

ó RETE VIARIA EXTRAURBANA – RETE FERROVIARIA – RETE VIARIA CONSORTILE: con l’indicazione delle zone dove posizionare i “CANCELLI” per l’interruzione dei flussi veicolari in caso di emergenza; ó N° 2 AREE DI EMERGENZA: posizionate rispettivamente a monte e a valle dell’area industriale, utilizzate per lo stazionamento dei mezzi e delle attrezzature di soccorso ai fini del primo trattamento delle persone coinvolte dalla nube tossica. ó EDIFICI STRATEGICI: area all’interno del quale è ubicato la sede di “Sviluppo Italia” con relativi servizi e attività. ó Inviluppo delle distanze di danno relativamente alle zone di sicuro impatto, di danno e di attenzione deducibili dal verificarsi del TOP EVENT n° 6 del R.d.S. (rilascio di acido cloridrico al 34% da serbatoio in bacino di contenimento in caso di evento sismico).

La cartografia su citata sarà parte integrante della sezione del Piano Comunale di emergenza predisposto rispettivamente dai comuni di Campochiaro e San Polo Matese.

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Presso gli uffici del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano, è disponibile lo Stralcio del Piano Urbanistico che andrà integrato con gli adempimenti di cui all’art.5 DM.LL.PP. del 9/5/2001 . Nell’ ALLEGATO B al presente piano è riportata la posizione della torre di allertamento, che sarà ubicata all’interno dello stabilimento FATER, il cui suono, in caso di attivazione del piano, è udibile ben oltre la zona di attenzione (terza zona). Nell’ ALLEGATO A2 sono riportati le destinazioni d’uso, il numero di utenti residenti, lavoratori, numero frequentatori, orario d'uso. I dati e le informazioni individuati sono quelli relativi agli insediamenti e alle infrastrutture presenti all'interno delle aree potenzialmente interessate dagli incidenti rilevanti e comunque con un'estensione non inferiore al raggio di 1 km dallo stabilimento. La planimetria degli elementi territoriali vulnerabili è riportata nell’ ALLEGATO B, dove sono indicati l’ubicazione delle varie attività ricadenti all’interno del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano.

Distribuzione qualitativa e quantitativa del dato demografico

Nell’area del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano non si rilevano nuclei abitativi ad eccezione, ad oggi, di un residente/lavoratore della ditta ALBACAR S.r.l.. Il resto delle persone presenti, all’interno delle aree potenzialmente pericolose, sono tutti lavoratori delle varie ditte nonché avventizi quali trasportatori per conto delle varie ditte. E’ presente altresì all’interno del sedime di Sviluppo Italia un servizio mensa giornaliero (solo pranzo) il cui numero di avventori è variabile ma comunque non superiore giornalmente alle 80 persone. Il censimento della popolazione residente (lavorativa e non) coinvolta nelle zone a rischio è riportato nell’ ALLEGATO A2.

Censimento dei centri sensibili e infrastrutture critiche

All’interno dell’area del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano sono stati individuati i seguenti centri sensibili: ó Linea ferroviaria Campobasso-Isernia ; ó S.S. 17 Campobasso-Isernia; ó Sede Sviluppo Italia, all’interno del quale è presente, a diverse attività artigianali e servizi, anche un punto mensa giornaliero (solo pranzo).

Non sono presenti nelle zone a rischio altre attività ritenute sensibili, nonché attività produttive, che potrebbero essere coinvolti nello scenario incidentale con effetti domino. Il censimento dei centri sensibili, delle infrastrutture critiche e delle attività produttive nelle zone a rischio, è riportato nell’ ALLEGATO A2.

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Censimento delle zone agricole

Le aree a rischio industriale, ricadenti nel territorio del Comune di Campochiaro, rientrano nel comprensorio di pertinenza del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso – Bojano. All’interno di dette aree non esistono attività agricole. Sarà cura del Sindaco competente per territorio, in caso di accertato inquinamento, adottare ordinanza di divieto della raccolta e del consumo dei prodotti eventualmente provenienti dalle aree agricole, esterne al citato nucleo industriale, ma comunque ricomprese nell’area di danno (III zona - raggio di 390 m).

Censimento delle risorse idriche superficiali e profonde

L’area a rischio industriale ricadente nel territorio del Comune di Campochiaro, come sopra già evidenziato, è attraversata da una serie di canali, di modesta entità, che confluiscono, attraverso una rete, in corsi d’acqua maggiori che sono al di fuori delle zone di pericolo.

Effetti per l’ambiente

Relativamente ai rilasci di sostanze tossiche derivanti dall’analisi degli incidenti, condotta all’interno del Rapporto di Sicurezza, che possono avere effetti sull’ambiente, si possono fare le seguenti considerazioni. Per i rilasci di cloro e idrogeno, è stato accertato dagli organi competenti che non si hanno effetti sulle acque superficiali e sul suolo, visto che si tratta di sostanze allo stato gassoso che quindi si disperdono nell’aria. Per i rilasci di acido cloridrico 34%, si specifica che il serbatoio di stoccaggio è collocato all’interno di un bacino di contenimento a tenuta, mentre per le operazioni di scarico l’autobotte si posiziona su un’area pavimentata e cordolata, con pendenza accentuata verso il pozzetto di estrazione con pompa, che aspira il liquido e lo invia nella vasca di contenimento del serbatoio. Il rilascio di ipoclorito di sodio 14%, anche supponendo che parte del liquido possa fuoriuscire nella rete fognaria esterna prima della chiusura della valvola di intercettazione, non è in grado di provocare effetti significativi sull’ambiente acquatico, sia per la limitata quantità rilasciata, sia per la rapida decomposizione dell’ipoclorito stesso. Pertanto in relazione agli scenari incidentali di cui sopra, risultanti dal Rapporto di Sicurezza, non si rilevano particolari impatti significativi sulla matrice acqua.

INFORMAZIONE SULLO STABILIMENTO

La FATER S.p.A. di Campochiaro (CB) è un’azienda chimica che produce candeggina per uso domestico. 20

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La FATER S.p.A. è, ad oggi, l’unica attività a rischio di incidente rilevante ricadente nell’area del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso – Bojano. Ragione Sociale: FATER S.p.A. via C. Colombo snc – Nucleo Industriale Consortile Campobasso - Bojano 86020 Campochiaro (CB)Telefono: 0874/788.1 - Personale giornalmente presente: totale n° 88 di cui in turno n°54 e giornaliere n°34.

A supporto del personale Fater sono presenti mediamente 15 lavoratori interinali al giorno, di cui 12 in turno. L’attività produttiva dello Stabilimento FATER S.p.A. di Campochiaro viene svolta normalmente per: • 365 giorni all’anno (24h/24, 7 giorni/7), per quanto riguarda l’impianto HYPOMAKING; • 250 giorni all’anno (24h/24, 5 giorni/7), per quanto riguarda l’impianto MAKING; Durante il turno notturno del fine settimana e nei giorni festivi in stabilimento sono presenti due persone: un operatore in sala controllo e uno in campo. Nei magazzini l’orario lavorativo è diviso in due turni (06:00 – 14:00 e 14:00 – 22:00), dal lunedì al venerdì. I dirigenti e i quadri sono normalmente presenti negli orari diurni (08:00 – 17:00), dal lunedì al venerdì. Complessivamente i dipendenti dello stabilimento sono attualmente 88 + 15 interinali.

Lo Stabilimento è dedicato alla produzione di: - flaconi in plastica nei formati 1 litro, 2,5 litri, 3 litri, 4 litri e 5 litri; - tappi in plastica per i formati 1 litro, 2,5 litri, 3 litri; - ipoclorito di sodio in quantità pari a circa 152 t/giorno in soluzione acquosa al 14% in peso; - candeggina per uso domestico (ipoclorito in soluzione acquosa al 4 % in peso).

La candeggina viene anche imbottigliata e confezionata per la vendita. Nell’ ALLEGATO A1.1 è riportata la planimetria generale di emergenza dello stabilimento con l’indicazione delle singole unità di impianto, la viabilità interna, i punti di ingresso, i punti di raccolta, i presidi antincendio attivi e passivi. Sulla planimetria sono individuabili i centri di pericolo, le aree di lavorazione e stoccaggio in cui sono presenti sostanze le pericolose. Nell’ ALLEGATO A1.2 sono riportate le reti tecnologiche (punti di intercettazione della rete fognaria interna allo stabilimento, linee acque di produzione, linee acque bianche, linee acque nere).

Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e stoccate

Nell’ ALLEGATO A1 sono riportate, nelle varie sezioni, le informazioni sullo stabilimento industriale a rischio d’incidente rilevante, le informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e stoccate nello stabilimento, con particolare riferimento alle quantità massime presenti (anche se presente una sola volta all’anno), le proprietà tossicologiche e chimico-fisiche (funzionali a stabilirne il comportamento in caso di fuoriuscita e/o combustione ivi compresi i gas/vapori che si possono generare in caso di 21

Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Campobasso incendio), i sistemi di detenzione e/o utilizzo, i mezzi estinguenti, i DPI idonei all'avvicinamento in sicurezza. Sono riportate altresì le schede di sicurezza delle sostanze potenzialmente coinvolgibili negli scenari incidentali di riferimento (ALLEGATO A1.8 ) Le schede di sicurezza di tutte le sostanze stoccate o processate nello stabilimento sono tenute e aggiornate dal Gestore dello stabilimento e raccolte in apposito dossier che deve essere messo, da parte del Gestore medesimo, a disposizione degli Enti di soccorso che intervengono al verificarsi di un’emergenza.

SCENARI INCIDENTALI - EVENTO

Tipologia degli eventi incidentali

Le informazioni di dettaglio sugli eventi incidentali ipotizzabili sono riportati nell’ ALLEGATO A1 - FATER , mentre, come suggerito dalle Linee Guida per la Pianificazione dell’emergenza esterna, ai fini dell’attivazione del presente piano, sono stati individuati degli scenari incidentali “di riferimento” sulla base delle determinazioni del CTR, accorpando gli eventi per tipologia (energetica o tossicologica) o per scenari omologhi (stessa tipologia di evento con sostanze pericolose con analoga classificazione di sicurezza).

Dall’esame delle informazioni fornite dal Gestore dello stabilimento emerge che la tipologia di evento incidentale in grado di provocare effetti rilevanti all’esterno del perimetro degli stabilimenti è il RILASCIO TOSSICO DI GAS/VAPORI IN ARIA.

Delimitazione delle zone a rischio –Valori di riferimento per la valutazione degli effetti

Per l’individuazione delle zone, cui deve essere estesa la pianificazione dell’emergenza, si sono presi in considerazione i cerchi di danno relativi agli scenari incidentali ritenuti credibili dal Gestore e validati dal Comitato Tecnico Regionale (CTR), nel corso del più volte citato procedimento istruttorio.

Per quanto riguarda lo stabilimento FATER , gli scenari incidentali considerati nel R.d.S. hanno una “zona di sicuro impatto – I zona ” che dal punto del rilascio resta confinata all’interno dello stabilimento. Tale zona , conservativamente, viene raffigurata con il perimetro dello stabilimento.

Nel caso in esame di rilascio tossico, per la delimitazione delle zone a rischio si è proceduto nel seguente modo:

Prima Zona “di sicuro impatto”: (soglia di elevata letalità) immediatamente adiacente allo stabilimento. Caratterizzata da effetti comportanti una elevata letalità per le persone; in questa zona l'intervento di protezione da attuare consiste, in generale, nel rifugio al chiuso.

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La Zona “di sicuro impatto” viene ricavata tramite le distanze di danno riferite al LC50 – Lethal Concentration 50% - (concentrazione di sostanza tossica, letale per inalazione nel 50% dei soggetti esposti per 30 minuti o per la durata del rilascio, nel caso che questo risulti significativamente più breve o più lungo).

Seconda Zona “di danno” :(soglia di lesioni irreversibili) esterna alla prima, caratterizzata da possibili danni, anche gravi ed irreversibili, per le persone che non assumono le corrette misure di autoprotezione e da possibili danni anche letali per persone più vulnerabili come i minori e gli anziani. In tale zona, l'intervento di protezione principale dovrebbe consistere nel rifugio al chiuso. La Zona “di danno” viene ricavata tramite le distanze di danno riferite al IDLH (Immediately Dangerous to Life or Healt), che rappresenta la concentrazione di sostanza tossica fino alla quale l’individuo sano, in seguito ad esposizione di 30 minuti, non subisce per inalazione danni irreversibili alla salute e sintomi tali da impedire l’esecuzione di appropriate azioni protettive. La zona di danno è stata raffigurata mediante curve d’inviluppo che comprendono le aree all’esterno dello Stabilimento, comprese entro le distanze di danno elencate nella seguente tabella. Le curve d’inviluppo della zona di danno dello stabilimento FATER, si estendono oltre i confini dello stabilimento ed impattano a Ovest su un terreno agricolo, mentre a Sud su parte del capannone della ditta SERIOPLAST che produceva, per conto della ditta all’epoca denominata Procter & Gamble, bottiglie di plastica (attualmente chiusa).

Terza Zona “di attenzione” :(soglia di lesioni reversibili) caratterizzata dal possibile verificarsi di danni, generalmente non gravi anche per i soggetti particolarmente vulnerabili oppure da reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche di ordine pubblico. La sua estensione dev'essere individuata sulla base delle valutazioni delle autorità locali. Tipicamente in questa zona rimane consigliabile il rifugio al chiuso (eventualmente dovranno essere previsti solamente interventi mirati ai punti di concentrazione di soggetti particolarmente vulnerabili) e azioni di controllo del traffico. La Terza Zona “di attenzione” viene ricavata tramite le distanze riferite al LOC - Level Of Concern (concentrazione in aria della sostanza pericolosa alla quale, a seguito di una esposizione relativamente breve, possono prodursi effetti dannosi per la salute. Il LOC ha un valore pari a 1/10 dell’IDLH).

Nella tabella seguente sono riportati gli scenari incidentali più significativi per lo stabilimento FATER derivanti dall’analisi incidentale che possono coinvolgere aree esterne allo stabilimento, sia in condizioni di evento non sismico, sia in condizioni di evento sismico, con l’indicazione delle distanze di danno per le condizioni di stabilità atmosferica di riferimento: • classe D – neutra – (2m/s) , la più probabile; tale classe si riscontra sia durante il dì che durante la notte; • Classe F- moderatamente stabile – (2m/s), riscontrabile solo di notte.

Per quanto riguarda lo stabilimento FATER, la Zona di Attenzione dello scenario incidentale “Rilascio di cloro da linea di trasferimento” ha una estensione massima di 290 m, mentre la Zona di Attenzione dello scenario incidentale “Rilascio di acido cloridrico 34% da fondo serbatoio di stoccaggio in bacino di contenimento ” ha una estensione massima variabile da 282 m. a 390 m. a 23

Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Campobasso seconda se si considerano o meno gli effetti di un eventuale evento sismico che dovesse interessare lo stabilimento. I cerchi che rappresentano le zone di attenzione sopra descritte insistono su un’area ben definita della zona industriale di Campochiaro. All’interno di detta zona ricadono tutte le industrie e centri di servizio che si affacciano sulle strade consortili, nonché la strada statale SS17 dell’Appennino e la linea ferroviaria Isernia–Campobasso. Allo scopo di consentire una più facile e omogenea identificazione delle aree d’interesse della pianificazione di emergenza esterna, per quanto riguarda l’area di competenza del Nucleo Industriale di Campochiaro, la Zona di Attenzione cumulativa può essere identificata nell’area a forma trapezoidale compresa tra le strade consortili afferenti al Consorzio.

Nella seguente tabella sono stati evidenziati in grassetto, per maggior chiarezza, le distanze di danno i cui effetti potrebbero estendersi su aree esterne allo stabilimento.

Le distanze di danno sono state prese a partire dal punto di rilascio della sostanza, che normalmente coincidono con la zona o impianto interessato dall’evento incidentale e si estendono con una progressione geometrica circolare fino alla distanza massima indicata nella seguente tabella.

TABELLA DEGLI SCENARI INCIDENTALI IN CASO DI RILASCIO TOSSICO Distanze di danno in metri per le classi di stabilità atmosferica D - (2m/sec) ed F-(2m/sec) (I° Zona – di sicuro impatto === II° Zona – di danno === III° Zona – di attenzione)

I° II° III° I° II° III° Zona Zona Zona Zona Zona Zona Stabilimento Evento Descrizione LC 50 IDLH LOC LC 50 IDLH LOC (D-2) (D-2) (D-2) (F-2) (F-2) (F-2) 1 Rilascio di cloro da linea di trasferimento 5 28 95 6 63 290 5 Rilascio di acido cloridrico 34% durante scarico da autobotte (ATB) 7 38 115 (*) (*) (*)

6 Rilascio di acido cloridrico 34% da fondo FATER serbatoio di stoccaggio in bacino di 3 20 71 8 75 282 contenimento 6(**) Rilascio di acido cloridrico 34% da fondo serbatoio di stoccaggio in bacino di contenimento (in caso di evento sismico) 4 27 95 9 103 390

(*) le condizioni di elevata stabilità atmosferica (classe di stabilità F) si riferiscono a condizioni notturne; lo scarico di acido cloridrico viene effettuato in orario giornaliero, per cui le condizioni di effettivo riferimento sono quelle della classe di stabilità D. (**) in caso di evento sismico

La cartografia delle Zone di danno cumulative è riportata nell’ ALLEGATO B al presente piano .

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Descrizione degli scenari incidentali con riferimento agli elementi sensibili all'interno di ciascuna zona

Il censimento dei centri sensibili e delle attività ricadenti nelle zone a rischio del territorio del comune di Campochiaro, è riportato nell’ ALLEGATO A2.

Altri scenari (irraggiamento termico e sovrappressione)

Oltre agli scenari relativi al rilascio di sostanze chimiche (rilascio tossico), dall’esamina del rapporto di sicurezza (RdS) sono rilevabili alcuni rilasci di sostanze infiammabili, di seguito indicati, configurabili come incendio, che comportano scenari incidentali di FLASH FIRE: - ROTTURA MEMBRANA O TUBAZIONE FLESSIBILE PER ALTA PRESSIONE LATO IDROGENO ; - INNESCO DELL ’IDROGENO CHE FUORIESCE DAL CAMINO E17. che determinano distanze di danno nell’ordine di qualche metro, e comunque confinate all’interno dello stabilimento.

MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO

Ogni qualvolta si verifichi un incidente rilevante, ossia un evento dovuto a sviluppi incontrollati che si producono durante l’attività dello stabilimento e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e in cui intervengono una o più sostanze pericolose, sarà necessario attivare il presente piano, con l’avvio automatico delle procedure di seguito riportate.

LE FUNZIONI DI SUPPORTO

Il modello organizzativo proposto, che in caso di allarme necessità di attivazione del piano, prevede l’utilizzo delle Funzioni di Supporto della Sala Operativa della Prefettura–U.T.G. al fine di rendere più tempestive le risposte in caso di emergenza.

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L'ORGANIZZAZIONE E LE PROCEDURE

Organigramma funzionale del modello organizzativo d’intervento

Nella seguente figura è riportato, in forma schematica, l’organigramma funzionale del modello organizzativo d’intervento afferente al presente piano in caso di allarme-emergenza esterna allo stabilimento:

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Intervento sul luogo dell’incidente, coordinamento tecnico e coordinamento sanitario

Al fine di garantire, fin dai primi momenti dell’emergenza, il coordinamento degli interventi tecnici e di soccorso di tutte le squadre che intervengono sul luogo dell’incidente, viene individuata nella persona del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco (o nel responsabile delle squadre dei Vigili del Fuoco più alto in grado presente sul luogo dell’incidente) il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS), cui è affidato il compito di definire le priorità degli interventi da attuare. Il coordinamento dei servizi sanitari viene assunto inizialmente dal primo medico del 118 giunto sul posto, in attesa dell’arrivo del Direttore dei Soccorsi Sanitari (DSS). Le squadre che intervengono sul luogo dell’incidente operano ciascuna nell’ambito delle proprie competenze tecniche e secondo quanto previsto dalle proprie procedure operative, che sono parte integrante del presente piano (ALLEGATI C1, C2, C3 e C4 ), coordinandosi con il DTS. Nel definire l’ordine di priorità degli interventi, la tempistica e le modalità di attuazione degli stessi, il DTS si avvale della costante collaborazione dei responsabili sul posto di ciascuna delle Istituzioni e degli Enti coinvolti nelle operazioni di soccorso, riuniti, a tal fine, nel Posto di Comando Avanzato (PCA), che viene costituito nelle immediate vicinanze del luogo dell’incidente e tiene costantemente informato il C.C.S. Centro Coordinamento Soccorsi, convocato presso la Prefettura dell’evolversi della situazione. Il PCA rappresenta il nucleo di coordinamento - sul posto - per la gestione dell’emergenza; lo stesso è identificabile fisicamente con l’automezzo UCL del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Campobasso. Ognuno dei responsabili degli enti e istituzioni coinvolte dalla presente pianificazione provvede, per parte sua, ad organizzare ed attivare le proprie squadre secondo quanto stabilito dal Direttore Tecnico dei Soccorsi nell’ambito del PCA.

- I Vigili del Fuoco operano secondo quanto previsto nelle proprie procedure operative interne (ALLEGATO C1). - Il 118 opera secondo quanto previsto nelle proprie procedure operative interne - (ALLEGATO C2 ). - L’ ARPAM opera secondo quanto previsto nelle proprie procedure operative interne (ALLEGATO C3 ). - Le forze di polizia operano ciascuna secondo quanto previsto dalle proprie procedure operative interne (ALLEGATO C4 ).

Ferme restando le competenze del DTS, il Questore - a norma dell’art. 14 della L. n. 121/81 - ha la direzione, la responsabilità e il coordinamento, a livello tecnico-operativo, dei servizi di ordine e di sicurezza pubblica e delle altre forze eventualmente poste a sua disposizione.

Nel dettaglio, in accordo con le indicazioni del Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS), cui devono essere fornite tutte le informazioni tecnico-specialistiche necessarie a garantire che le operazioni si svolgano in

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Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Campobasso condizioni di sicurezza, sono attuati i seguenti interventi operativi che coinvolgono i rispettivi Enti intervenuti:

- soccorso tecnico urgente (Vigili del Fuoco) ; - delimitazione delle zone, prima verifica e messa in sicurezza dell’area (Vigili del Fuoco); - soccorso sanitario (Servizio 118 - ASREM) e, in particolare: a. eventuale attività di ricognizione e triage; b. eventuale impiego dei mezzi mobili di soccorso sanitario; c. eventuale installazione di un Posto Medico Avanzato - PMA di I o II livello; d. trasporto e ricovero dei feriti secondo quanto previsto dai piani di emergenza intraospedalieri; e. attività medico-legali connesse all’eventuale recupero delle salme, tutte le problematiche connesse di sanità pubblica e di assistenza psicologica (Azienda Sanitaria Locale );

Inoltre: - allocazione nell’area di raccolta (Area di Raccolta 1 o 2) destinata alle attività di soccorso (soggetti deputati al soccorso su indicazione dei Vigili del Fuoco ); - controllo delle matrici ambientali (ARPA Molise) - interdizione e controllo degli accessi all’area mediante presidi (cancelli) (Forze di Polizia e Polizie Locali secondo pianificazione della Questura); - interruzione della strada statale SS17; (Anas ) - interruzione della linea ferroviaria (RFI); - gestione della viabilità generale dell’area circostante le operazioni ( Forze di Polizia e Polizie Locali secondo pianificazione della Questura ); - individuazione e gestione di corridoi riservati per l’afflusso e il deflusso dei mezzi di soccorso e relative aree di sosta ( Forze di Polizia e Polizie Locali secondo pianificazione della Questura ); - eventuale interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali (aziende erogatrici dei servizi per il tramite del Consorzio e dei Comuni); - attività di ordine pubblico e attività di analisi e raccolta di dati per l’investigazione sulle cause dell’ incidente ( Forze di Polizia ); - aggiornamento costante sulla situazione al CCS (personale responsabile in loco di ciascun Ente dal Posto di Comando Avanzato ); - immediata definizione e attivazione di un eventuale piano di viabilità alternativa ( Forze di Polizia e Polizie Locali secondo pianificazione della Questura ). In particolare, gli automezzi provenienti da direzione Isernia, verranno deviati – all’altezza del cancello n.4 – sulla SS. 647 per il raggiungimento delle diverse destinazioni. Per il traffico proveniente dalla direzione Benevento, all’altezza del cancello n.1, verrà deviato sulla S.P. 52 fino al raggiungimento della SS.647 dir.A

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La Sala Operativa H 24

La gestione dell'emergenza prevede l'attivazione delle Funzioni di Supporto che possono confluire nella sede individuata, opportunamente attrezzata, per seguire l'evoluzione dell'evento incidentale. In caso di attivazione del piano la Sala Operativa di Protezione Civile viene istituita presso la Prefettura e si costituiscono inizialmente le 11 funzioni di supporto sul totale delle funzioni del Metodo Augustus:

FUNZIONE N. 1 TECNICO SCIENTIFICA E DI PIANIFICAZIONE (ARPAM); FUNZIONE N. 2 ASSISTENZA SANITARIA E VETERINARIA (SERVIZIO 118 E ASREM); FUNZIONE N. 3 MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE (PREFETTURA); FUNZIONE N. 4 VOLONTARIATO (SERVIZIO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE); FUNZIONE N. 6 TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITÀ - ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA (QUESTURA – FORZE DI POLIZIA); FUNZIONE N. 8 SERVIZI ESSENZIALI (ENTE GESTORE COMPETENTE – ENEL, TELECOM, ENI ETC PER IL TRAMITE DEL CONSORZIO); FUNZIONE N. 10 CENSIMENTO DANNI A PERSONE (COMUNE DI CAMPOCHIARO – SAN POLO M. – CONSORZIO INDUSTRIALE CAMPOBASSO-BOJANO) FUNZIONE N. 12 MATERIALI PERICOLOSI (VIGILI DEL FUOCO); FUNZIONE N. 13 ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (COMUNE DI CAMPOCHIARO E SAN POLO MATESE – SERVIZIO REGIONALE PROTEZIONE CIVILE); FUNZIONE N. 14 COORDINAMENTO C.O.C. E STRUTTURE OPERATIVE (PREFETTURA); FUNZIONE N. 15 PROTEZIONE DELL’AMBIENTE (ARPAM).

In caso di necessità potrà essere valutata l’attivazione di ulteriori funzioni.

Procedure e coordinamento generale In caso di attivazione del P.E.E., presso la Prefettura viene convocato il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) , viene attivata la Sala Operativa di Protezione Civile e l’annessa Sala Trasmissioni Radio. Gli Enti interessati dal Piano di Emergenza Esterna attivano, a loro volta, i propri piani operativi e le relative strutture in relazione all’incidente accaduto. Il C.C.S. per la gestione dell’evento di crisi costituisce la struttura tecnico-operativa a supporto del Prefetto al fine di coordinare l’azione degli Enti e delle Strutture preposte alle attività di soccorso e per il coordinato impiego delle Forze di Polizia. Il C.C.S. è strutturato per Funzioni di Supporto, che rappresentano le singole risposte operative all’emergenza dei vari Enti coinvolti nel piano.

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Qualora ritenuto necessario, su disposizione del Prefetto, sarà attivato il COM con sede a Bojano.

Per ogni Funzione deve essere designato un responsabile che provvede all’organizzazione delle attività inerenti la propria funzione, all’aggiornamento dei dati e al costante supporto funzionale alla complessiva attività di coordinamento del Prefetto.

Il C.C.S. acquisisce il maggior numero possibile di informazioni in ordine al luogo e alla tipologia dell’evento, all’entità dello stesso, al numero delle persone coinvolte e all’eventuale presenza di feriti.

- Composizione del Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.):

Il CCS è composto dai seguenti soggetti: ó Prefetto o Viceprefetto Vicario (che ne assume il coordinamento); ó Capo di Gabinetto (che cura i rapporti con gli organi di stampa); ó Dirigente preposto all’Area V – Protezione civile e soccorso pubblico; ó Assessore regionale all’Ambiente/Protezione Civile o suo delegato ó Direttore Servizio Regionale Protezione Civile o suo delegato; ó Direttore Generale A.R.P.A. Molise o suo delegato; ó Direttore Dipartimento Unico di Prevenzione ASREM o suo delegato; ó Presidente della Provincia di Campobasso o suo delegato; ó Direttore regionale dei Vigili del Fuoco o suo delegato; ó Comandante Provinciale Vigili del Fuoco o suo delegato; ó Rappresentanti qualificati della Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato); ó Sindaco di Campochiaro o suo delegato; ó Sindaco San Polo Matese o suo delegato; ó Capo Compartimento ANAS o suo delegato; ó Responsabile del Servizio di Emergenza Territoriale (118) o suo delegato; ó Direttore Stabilimento Industriale, Responsabile Sicurezza o suo delegato (FATER); ó Direttore Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano; ó Referente R.F.I.

Il Prefetto, qualora se ne verifichi la necessità, individuerà componenti ulteriori del C.C.S. in grado di fornire contributi specialistici ( ad es. referente Enel, Telecom, o altri). Per il supporto amministrativo, l’Unità di crisi - C.C.S. si avvale del personale della Prefettura. L’Unità di crisi mantiene contatti costanti con le forze preposte alle operazioni di soccorso, presenti sul luogo dell’evento, ovvero con i centri di coordinamento soccorsi avanzati eventualmente costituiti. Il flusso informativo è gestito secondo supporti standard correlati all’attivazione delle funzioni di supporto funzionali alla gestione dell’emergenza. Il C.C.S. opera attraverso le suindicate undici funzioni basilari di supporto, ognuna con competenze in materie specifiche, tutte integrate fra loro in modo da poter dare una risposta sinergica ed efficiente a qualsiasi problematica possa proporsi in materia di sicurezza e soccorso. Attesa la peculiare tipologia degli interventi coordinati dal C.C.S., tali funzioni vengono attivate a seconda delle reali necessità. 30

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In via generale, come già detto, non risulta necessario attivare tutte le funzioni previste nel Metodo Augustus.

Vie di accesso dei mezzi di soccorso e di deflusso, cancelli

Come sopra indicato le arterie stradali del Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso – Boiano, interessate dal presente piano, sono le seguenti: • Strada statale SS 17; • Strada provinciale SP 67 per Campochiaro; • Strade consortili; che sono rilevabili nell’ ALLEGATO B . I punti nodali delle citate arterie stradali in cui attuare i posti di blocco/cancelli sono i seguenti: - cancello n° 1: all’altezza dell’incrocio tra S.S. 17 Isernia–Campobasso e Bivio di Campochiaro; - cancello n° 2 : all’altezza dell’incrocio tra Strada Provinciale per Campochiaro e strada comunale Bojano – Guardiaregia; - cancello n° 3 : all’altezza dell’incrocio tra S.S. 17 Isernia–Campobasso e Bivio di San Polo; - cancello n° 4 : in agro del Comune di Bojano, S.S. 17 Isernia–Campobasso svincolo per SS.647;

Percorsi viabili alternativi

A seguito della interruzione della SS17, in caso di rilascio di gas/vapori tossici, sono stati previsti percorsi alternativi; da Isernia in prossimità del cancello n° 2, il traffico veicolare viene pertanto deviato sulla SS 647, mentre il flusso veicolare proveniente da Campobasso – Benevento viene deviato sulla bretella che raccorda con la SS 647.

Il flusso veicolare proveniente dal comune di Campochiaro è deviato sulla strada comunale Bojano – Guardiaregia e poi sulla SS 17 verso Isernia, dopo il cancello n° 3;

L’individuazione dei cancelli è riportata nella cartografia dell’ ALLEGATO B.

Il personale di ciascuna componente del soccorso verrà poi dislocato in una delle due Aree di raccolta ( Area di raccolta 1 e Area di raccolta 2) desumibili dalla piantina di cui all’ Allegato B, sulla base delle indicazioni del Responsabile delle Operazioni di Soccorso dei Vigili del Fuoco, che valuterà, a tal fine, la direzione del vento al momento dell’intervento.

L'evacuazione assistita

L’evacuazione assistita non è stata prevista nel presente piano in quanto non esistono le condizioni per doverla effettuare. Per la tipologia di evento temuto, è infatti previsto, inizialmente e fino al cessare delle condizioni di pericolo, il ricovero al chiuso e non l’allontanamento dei soggetti esposti. 31

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Per quanto riguarda gli altri scenari (incendio ed esplosione), che avrebbero potuto far ipotizzare una evacuazione della popolazione, come attestato nel Rapporto di Sicurezza edizione 2009, gli stessi sono confinati all’interno dello stabilimento e non hanno ripercussioni sull’esterno.

SISTEMI DI ALLARME E FLUSSO DELLA COMUNICAZIONE

Dislocazione dei sistemi di allarme

La Fater S.p.A disporrà, per l’attivazione del presente piano, di un sistema di allarme costituito da un palo-torre installato all’interno dell’area dello stabilimento, sulla cui sommità sono collocate delle sirene acustiche di elevata potenza, in grado di allertare la popolazione lavorativa e non, presente all’interno della zona di attenzione (390 m) così come delimitata nel presente piano. L’ubicazione della torre di allertamento è riportata nella planimetria di cui all’ ALLEGATO B. In caso d’incidente rilevante che richieda l’attivazione della fase di allarme prevista dal piano di emergenza esterno, è possibile attivare la sirena di allertamento direttamente utilizzando l’apposito pulsante di allarme, ubicato all’ingresso del locale di ritrovo della squadra di emergenza. E’ obbligo del Gestore mantenere costantemente in perfetta efficienza il sistema di allarme. L’allertamento agli Enti preposti per l’attivazione del presente PEE sarà eseguita a mezzo telefonata dal Coordinatore dell’emergenza interna dello Stabilimento Fater S.p.A., poi seguito da comunicazioni scritte.

Gestione e manutenzione dei sistemi d’allarme

Il sistema di allarme, così come tutto l’impianto, sarà oggetto, a cura del Gestore, di un piano di controllo e manutenzione a scadenza prefissata, il cui funzionamento sarà assicurato anche in caso di mancanza di energia elettrica poiché gli stessi saranno collegati ad un gruppo di continuità; inoltre le sirene funzioneranno anche con proprie batterie.

DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI ALLERTA

Viene prevista per il presente piano la seguente gradualità dei livelli di allerta a cui sono collegati distinti flussi comunicativi, di seguito indicati, tra i soggetti preposti alla gestione dell’emergenza e tra questi e l’esterno, con specifiche procedure d’intervento:

ATTENZIONE

Si ha qualora si verifichi un evento che seppur privo di qualsiasi ripercussione all’esterno dell’attività produttiva, per il suo livello di gravità, potrebbe essere avvertito dalla popolazione lavorativa e non, 32

Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Campobasso creando così una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione (es. forti esalazioni maleodoranti, etc.). In pratica si verifica un allarme interno allo stabilimento in cui si rilevano situazioni anomale e potenzialmente pericolose, controllabili esclusivamente dal personale interno che operano in base alle procedure previste nel Piano di emergenza Interno (PEI). In tal caso non è richiesta la mobilitazione di forze esterne. Il Gestore comunica la situazione in atto nello Stabilimento ai Vigili del Fuoco, alla Prefettura-UTG e al Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano. La Prefettura ne darà informazione ai Sindaci di Campochiaro e San Polo Matese . L’assetto operativo d’intervento per questo livello di allerta è quello ordinario di stabilimento con l’eventuale intervento dei Vigili del Fuoco.

In tal caso il Consorzio provvede ad attivare, qualora necessario, idonea procedura informativa .

PREALLARME

Si ha quando dal Gestore dello stabilimento viene segnalato un incidente i cui effetti, al momento interni allo stabilimento, potrebbero propagarsi all’esterno dello stabilimento stesso e dal quale si presume possano derivare danni alla salute del personale dipendente e ulteriori eventi non preventivabili (esalazioni tossiche).

Il Gestore informa i Vigili del Fuoco, il Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso- Bojano e la Prefettura , la quale provvederà a preallertare le Forze di Polizia e i diversi soggetti che potrebbero essere coinvolti dalla successiva fase di emergenza, compresi i Sindaci dei Comuni interessati. Ciò non esclude che alcuni adempimenti debbano essere attivati già in questo momento (ad esempio verifiche ambientali etc.) Questa fase viene affrontata con procedure ed interventi previsti nel PEI ; l’assetto operativo d’intervento per questo livello di allerta prevede l’attivazione del PEI ed eventualmente l’intervento dei Vigili del Fuoco. Nell’eventualità dell’estensione degli effetti provocati dall’evento incidentale verso l’esterno dello stabilimento, il Gestore provvederà a mettere in atto, ai fini dell’eventuale attivazione del presente piano, le procedure di allertamento di cui al punto seguente.

ALLARME - EMERGENZA ESTERNA ALLO STABILIMENTO

Tale fase scatta quando l’evento incidentale è in procinto di estendersi all’esterno dello stabilimento in quanto le forze interne ed esterne non riescono a fronteggiarlo adeguatamente. Al verificarsi di un incidente rilevante il GESTORE , dopo aver attivato il sistema di allarme acustico esterno , oltre ad adottare tutte le misure previste nel PEI, chiede l’intervento immediato delle seguenti strutture operative: - Vigili del Fuoco (numero d’emergenza 115), Soccorso Sanitario (numero d’emergenza 118), Polizia (numero d’emergenza 113), Carabinieri (numero d’emergenza 112); 33

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Informa altresì: - Prefetto - il Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso - Bojano - RFI per l’immediata interruzione del transito dei treni sulla linea d’interesse . Il Prefetto, a seguito della comunicazione del Gestore e dei Vigili del Fuoco, previa valutazione effettuata con il supporto tecnico dei Vigili del Fuoco, dispone l’attivazione del PEE, facendo apposita comunicazione alla Regione, contattando anche il Servizio regionale di Protezione Civile, il CTR per il tramite del Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, la Provincia, i Sindaci, l’ARPAM, l’ASREM e l’ANAS.

Il Prefetto provvederà anche a darne opportuna informazione agli Organi Centrali .

Il Sindaco curerà l’informazione alla popolazione secondo quanto previsto dal relativo Piano Particolareggiato di cui all’ALLEGATO D .

CESSATO ALLARME

Il Gestore ed i Vigili del Fuoco, verificata la conclusione dell’incidente, comunicano la situazione alla Prefettura che, dopo le assicurazioni provenienti dalla Funzione di supporto Sanitaria, dalla funzione Tecnico-Scientifica e di Pianificazione e dall’ARPAM, competente ad effettuare le opportune valutazioni dei dati ambientali rilevati, dichiara cessato l’allarme e avverte i Sindaci per la successiva comunicazione alla popolazione. Vengono altresì informati della cessata emergenza tutti i soggetti cui era stata comunicata l’attivazione del PEE, ivi compresi gli organi centrali.

LE COMUNICAZIONI

I flussi comunicativi che saranno attivati, contestualmente all’attivazione del PEE, secondo le procedure di cui sopra sono: • comunicazione dell’evento incidentale dal gestore all’Autorità preposta (Prefetto), agli Enti del soccorso, al Consorzio per Lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano, a RFI; • comunicazione tra la sala operativa della Prefettura e gli altri soggetti interessati del presente PEE; • comunicazioni dai Sindaci alle popolazioni residenti nelle aree a rischio per informare dell’evento incidentale in corso ed eventualmente per diramare l’ordine di “rifugio al chiuso”; • comunicazione del Prefetto alle Amministrazioni centrali. Le comunicazioni tra i vari soggetti interessati avverranno con i mezzi tecnologici più avanzati a disposizione prevedendo, in caso di difficoltà, per mancanza dei servizi essenziali, l’intervento delle Associazioni dei Radioamatori.

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La Prefettura-UTG, tramite il proprio ufficio stampa sarà l’unico soggetto deputato a curare una corretta divulgazione ai mass-media delle notizie relative all’emergenza.

GESTIONE POST - EMERGENZA

Controllo sulla qualità ambientale (aria, suolo, acqua) bonifica dell’area e ripristino dello stato di normalità Tale attività viene gestita dall’ARPAM che, qualora accerti contaminazioni significative nell’ambiente, ne dà immediata comunicazione alla sala operativa della Prefettura, perché venga richiesto dal Prefetto al Gestore e agli Enti preposti l’avvio delle procedure di bonifica dei siti inquinati.

INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

Per quanto riguarda l’informazione alla popolazione residente e non che si trovi, a vario titolo, nella zona ove è ubicato lo stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante, si fa riferimento a quanto previsto nel Piano Particolareggiato redatto dal comune, secondo le “Linee guida per l’informazione alla popolazione” predisposte dal Dipartimento della Protezione Civile nel novembre 2006 ed approvate con D.P.C.M. 16.03.2007. Detto Piano Particolareggiato è riportato nell’ ALLEGATO D alla presente pianificazione e sarà gestito e aggiornato dal comune.

RIEPILOGO DELLE FUNZIONI MINIME DEI SOGGETTI COINVOLTI NELL’EMERGENZA Di seguito sono riportate le funzioni minime di supporto all’Autorità Preposta (A.P.) – Prefetto ed i relativi compiti previsti per la gestione delle emergenze connesse allo stabilimento in questione, fermo restando che ciò non esclude la possibilità da parte dell'AP medesima di individuare altri soggetti che possano essere coinvolti nelle operazioni di soccorso.

IN CASO DI ALLARME – EMERGENZA ESTERNA ALLO STABILIMENTO

GESTORE In caso di quasi incidente o evento incidentale, il Gestore:

ó attiva il Piano di Emergenza Interno - PEI; ó attiva l’allarme sonoro che rappresenterà l’avviso per tutti i soggetti presenti nell’area di danno di disporsi per il RICOVERO AL CHIUSO; ó allerta tempestivamente il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Servizio 118, le Forze di Polizia, attivando i vari livelli di allerta in funzione della gravità dell’evento;

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ó allerta tempestivamente RFI per l’immediata interruzione del transito dei treni sulla linea d’interesse o comunque, affinché l’eventuale transito avvenga con convoglio avente finestrini e prese d’aria accuratamente chiusi; ó informa il Prefetto, nonché il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso – Bojano per i successivi adempimenti di loro competenza; ó segue costantemente l'evoluzione dell'evento incidentale, aggiorna le informazioni comunicando direttamente con la Prefettura e resta a disposizione del responsabile del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; Non appena ne venga a conoscenza, il gestore comunica le informazioni di seguito riportate alla Prefettura, alla Questura, al CTR, alla Regione, al soggetto da essa designato, al Sindaco, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, all’ARPA e all’ASReM: 1) le circostanze dell’incidente; 2) le sostanze pericolose presenti; 3) i dati disponibili per valutare le conseguenze dell’incidente pe la salute umana, l’ambiente e i beni; 4) le misure di emergenza adottate; 5) le informazioni sulle misure previste per limitare gli effetti dell’incidente a medio e lungo termine ed evitare che esso si ripeta; 6) aggiornare le informazioni fornite, qualora da indagini più approfondite emergano nuovi elementi che modificano le precedenti informazioni o le conclusioni tratte.

PREFETTO (AP) In caso di evento incidentale, il Prefetto, in qualità di Autorità Preposta: • riceve dal Gestore l'informazione sul pre-allertamento e la richiesta di allertamento, secondo quanto previsto nel PEI; • qualora l’incidente abbia rilevanza esterna, dispone l’attuazione del piano di emergenza esterna e assicura che siano adottate le misure di emergenza e le misure a medio e lungo termine che possono rivelarsi necessarie; le spese relative agli interventi effettuati sono poste a carico del gestore, anche in via di rivalsa e sono fatte salve le misure assicurative stipulate ( art. 25, comma 2, d.lgs 26/05/2015, n.105; • coordina l'attuazione del PEE in relazione ai diversi livelli di allerta. Il centralino della Prefettura viene allertato, di norma, da una segnalazione del Gestore dello Stabilimento interessato dall’incidente o da una segnalazione dei Vigili del Fuoco nel caso di impossibilità del primo; • informa del verificarsi dell’incidente rilevante il Presidente della Giunta Regionale, il Presidente della Provincia, i Sindaci dei comuni di Campochiaro e San Polo Matese, il Servizio regionale di Protezione Civile, il CTR per il tramite del Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, l’ARPAM e il Dipartimento Unico Prevenzione dell’ASREM per la verifica e il monitoraggio della qualità ambientale - acqua, aria, terreno e l’Anas per gli eventuali provvedimenti di competenza lungo la statale 17; 36

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• acquisisce dal gestore e da altri soggetti (Vigili del Fuoco, 118, ARPAM e Forze di Polizia) ogni utile informazione in merito all'evento in corso; • acquisisce i dati meteo locali avvalendosi del Centro Funzionale Decentrato del Servizio regionale di Protezione civile • attiva e presiede il Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) ed istituisce in loco, qualora ritenuto opportuno, il (COM) Comitato operativo Misto ai sensi dell’articolo 14 del D.P.R. n. 66/1981 presso il comune di Bojano; • informa gli Organi centrali (Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, Ministero dell'Interno e Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), il CTR, nonché i Sindaci dei comuni limitrofi all’area di danno e, ove necessario, i Prefetti delle province limitrofe, ai sensi dell’articolo 25, comma 2, del D. Lgs. n. 105/2015; • acquisisce i dati concernenti le condizioni meteo locali avvalendosi del Centro Funzionale decentrato del Servizio regionale di Protezione Civile e del Dipartimento della Protezione Civile; • si accerta dell'attivazione dei sistemi di allarme per le comunicazioni alla popolazione e ai soccorritori; • si assicura che gli organi preposti effettuino la perimetrazione delle aree che hanno subito l'impatto dell'evento incidentale; • accerta che siano state poste in essere le misure di protezione collettiva; • valuta e decide con i Sindaci, sentito il Direttore Tecnico dei Soccorsi ed il Direttore dei Soccorsi Sanitari, le misure di protezione da far adottare alla popolazione in base ai dati tecnico-scientifici forniti dagli organi competenti o dalle funzioni di supporto; • valuta la necessità di adottare provvedimenti straordinari in materia di viabilità e trasporti; • dirama comunicati stampa/radio, gestendo la comunicazione con i mass media in emergenza con il proprio Responsabile dei Rapporti con la stampa; • valuta costantemente con i Sindaci, sentiti gli organi competenti, l'opportunità di revocare lo stato di emergenza esterna e dichiara il cessato allarme; • richiede che siano avviati i provvedimenti di ripristino e disinquinamento dell'ambiente.

VIGILI DEL FUOCO In caso di evento incidentale, i Vigili del Fuoco: • ricevono dal Gestore l'informazione sul pre-allertamento e la richiesta di allertamento, secondo quanto previsto nel PEI; • qualora l'incidente abbia rilevanza esterna, potenziale o reale, avvisano il Prefetto per l'attivazione del PEE; • assumono, su attribuzione del Prefetto, la funzione di Direttore Tecnico dei Soccorsi, cui dovranno rapportarsi in loco tutte le altre Funzioni di Supporto; 37

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• svolgono le operazioni di soccorso tecnico, finalizzate al salvataggio delle persone e alla risoluzione tecnica dell’emergenza avvalendosi del supporto del Gestore e delle altre funzioni, mettendo in atto il Piano operativo per il soccorso tecnico e raccordandosi con il Prefetto secondo quanto previsto dal presente PEE; • individuano le zone di danno per consentire la relativa perimetrazione, al fine di far impedire l’accesso al personale non autorizzato e/o non adeguatamente protetto da parte delle Forze di Polizia. • individuano, sulla base della direzione del vento, una delle due Aree di raccolta indicate nella piantina di cui all’allegato B: in cui far allocare il personale degli enti deputati al soccorso. • tengono costantemente informato il Prefetto sull’azione di soccorso in atto e sulle misure necessarie per tutelare la salute pubblica, valutando l’opportunità di una tempestiva evacuazione della popolazione eventualmente minacciata oppure la possibilità di adottare altre misure suggerite dalle circostanze; Le procedure operative dei Vigili del Fuoco sono riportate nell’ ALLEGATO C1al presente piano. CTR Ai sensi dell’art.25 del D.lgs 105/2015 in caso di evento incidentale, il CTR: a. raccoglie, mediante ispezioni, indagini o altri mezzi appropriati, le informazioni necessarie per effettuare un’analisi completa degli aspetti tecnici, organizzativi e gestionali dell’incidente; b. adotta misure atte a garantire che il gestore attui le misure correttive del caso; c. formula raccomandazioni sulle misure preventive per il futuro.

CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE CAMPOBASSO - BOJANO • programma e cura appositi corsi di formazione ed addestramento per le aziende coinvolte nelle aree a rischio industriale interessate al presente P.E.E, rendendo noto alla popolazione lavorativa e residente all’interno del Consorzio che al suono della sirena deve essere immediatamente adottato il seguente comportamento “ricovero al chiuso senza aerazione alcune dei locali ”; • riceve dal Gestore l'informazione sul pre-allertamento e la richiesta di allertamento; • qualora l'incidente abbia rilevanza esterna, potenziale o reale, si attiva e si rende disponibile con proprio personale affinché, in caso di necessità, siano rese le informazioni (dati sui sevizi pubblici essenziali o altro) relative all’area consortile necessarie all’AP e ai Vigili del Fuoco per le determinazioni di competenza; • tiene costantemente aggiornato l’allegato A2 concernente i dati relativi alle aziende localizzate all’interno del Consorzio.

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SINDACO In caso di evento incidentale, il Sindaco: • attiva le strutture comunali operative di protezione civile istituendo il COC ( Polizia Municipale, Ufficio Tecnico, Volontariato, ecc.) secondo quanto previsto dal presente PEE; • informa la popolazione sull'evento incidentale e comunica le misure di protezione da far adottare per ridurre le conseguenze sulla popolazione in stretto raccordo con il Prefetto; • adotta ordinanze contingibili ed urgenti per la tutela della salute e dell’incolumità pubblica; • segue l'evoluzione della situazione e informa la popolazione circa la revoca dello stato di emergenza esterna; • in caso di cessata emergenza esterna, si adopera per il ripristino delle condizioni di normalità.

POLIZIA MUNICIPALE In caso di evento incidentale, la Polizia Municipale del comune interessato, nonché quella proveniente dai comuni limitrofi: • collabora alla predisposizione e al presidio dei cancelli di ingresso nel proprio territorio congiuntamente e alle altre forze di Polizia; • coadiuva gli organi di Polizia nel controllo dei blocchi stradali su indicazione della Questura; • eventualmente presidia i percorsi alternativi individuati nel presente PEE, garantendo un regolare flusso dei mezzi di soccorso.

QUESTURA E ALTRE FORZE DI POLIZIA La Questura di Campobasso ha il coordinamento tecnico degli interventi delle altre Forze di Polizia e delle Polizie Municipali. In caso di evento incidentale, la Questura: • svolge compiti operativi connessi alla gestione e controllo dei flussi nelle aree interessate dall'emergenza, anche ai fini del mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica; • dispone per il presidio ai cancelli, agli sbarramenti e alle eventuali perimetrazioni avvalendosi a tal fine delle altre Forze di Polizia e delle Polizie Municipali, con particolare attenzione alla viabilità sulla SS 17 e secondo le indicazioni contenute nel presente piano; • predispone e presidia, avvalendosi delle altre Forze di Polizia e delle Polizia Municipali, i percorsi stradali alternativi previsti nel presente PEE per garantire il flusso dei mezzi di soccorso; • coordina e vigila sulle eventuali operazioni di evacuazione affinché le stesse avvengano in modo corretto ed ordinato;

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• svolge le eventuali funzioni di polizia giudiziaria, ove si ravvisino ipotesi di reato, facendo riferimento all’autorità giudiziaria competente.

AZIONI E MODALITÀ D’INTERVENTO

Le Unità Operative delle singole Forze di Polizia, ricevuto l’ordine di attivare il piano d’emergenza, si recano sullo scenario d’intervento e si attestano in prossimità dei seguenti incroci:

- S.S. 17 Isernia–Campobasso incrocio Bivio di Campochiaro - Polizia Stradale – cancello n° 1 (km.212+600); - Strada Provinciale per Campochiaro incrocio strada comunale Bojano–Guardiaregia – Comando Provinciale dei Carabinieri – cancello n° 2 ; - S.S. 17 Isernia–Campobasso incrocio Bivio di San Polo - Polizia di Stato – cancello n° 3 (km.210+230); - S.S. 17 Isernia–Campobasso svincolo per SS.647 - Polizia di Stato – cancello n° 4 (km.207+450) Le unità operative disciplinano la circolazione veicolare nel modo seguente: - Al flusso veicolare in transito sulla S.S.17, verso Isernia viene impedito l’accesso alla Strada Provinciale per Campochiaro e la continuazione sulla stessa S.S. 17; - Al flusso veicolare in transito sulla S.S.17, verso Campobasso viene impedita la continuazione sulla stessa S.S. 17; - Il flusso veicolare in transito sulla Strada Provinciale per Campochiaro viene deviato, sulla Strada Bojano – Guardiaregia e successivamente sulla S.S. 17 verso Isernia; - Viene istituito un cancello all’altezza dell’incrocio tra S.S. 17 Isernia–Campobasso e Bivio di Campochiaro; - Viene istituito un cancello all’altezza dell’incrocio tra S.S. 17 Isernia–Campobasso e Bivio di San Polo; - Viene istituito un cancello all’altezza dell’incrocio tra Strada Provinciale per Campochiaro e strada comunale Bojano–Guardiaregia; - Viene istituito un cancello all’altezza dello svincolo tra la SS.17 e la SS. 647.

Le unità di Polizia, preposte al controllo dei “cancelli”, consentiranno il transito nell’“area operativa”, individuata nell’ ALLEGATO B , identificabile con l’area trapezoidale racchiusa tra le strade consortili, ai soli mezzi autorizzati (veicoli in servizio di pronto soccorso e pronto intervento, veicoli del personale in servizio presso lo stabilimento a rischio di incidente rilevante e chiamati a gestire l’emergenza, personale delle organizzazioni di volontariato munito di apposito distintivo di riconoscimento).

Le procedure operative della Questura di Campobasso e delle Forze di Polizia sono riportate nell’ALLEGATO C4.

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SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA 118 Preliminarmente il Servizio 118 acquisisce le informazioni necessarie per individuare e reperire farmaci, antidoti e attrezzature per contrastare gli effetti sanitari degli eventi incidentali individuati nel presente PEE. In caso di evento incidentale, il Servizio 118: • invia con immediatezza sul luogo dell’evento il personale sanitario, che si raccorda con il Prefetto secondo quanto previsto dal PEE per effettuare il soccorso sanitario urgente; • assume, su attribuzione del Prefetto, la funzione di Direzione dei Soccorsi Sanitari, cui dovranno rapportarsi l’ASREM e l’ARPAM; • gestisce l’attuazione dello specifico Piano operativo per il soccorso sanitario per la parte di propria competenza; • interviene nelle zone di danno per soccorrere le vittime, previa specifica autorizzazione e valutazione dei Vigili del Fuoco e dotati di adeguati DPI; • mette in opera il PMA, con l’ausilio del Servizio regionale di Protezione Civile; • assicura il trattamento degli eventuali feriti in loco mediante il PMA e il successivo trasporto presso i Presidi ospedalieri secondo le pianificazioni interne; • allerta e informa i direttori sanitari ospedalieri locali e quelli delle zone limitrofe sugli aspetti sanitari connessi all'evento incidentale in atto, per i provvedimenti di competenza, secondo quanto previsto nel Piano Operativo per il Soccorso Sanitario per la parte di propria competenza;

Le procedure operative interne del servizio 118 sono riportate nell’ALLEGATO C2.

CROCE ROSSA ITALIANA

• Invia il proprio personale che dipenderà funzionalmente dal Responsabile del 118

ASREM – DIPARTIMENTO UNICO DELLA PREVENZIONE In caso di evento incidentale il Dipartimento unico della prevenzione: • invia il personale, che si raccorda con il Prefetto, per una valutazione della situazione e fornisce sempre al Prefetto, sentite le altre Autorità sanitarie, i dati relativi all'entità e all'estensione del rischio per la salute pubblica e l’ambiente; • provvede, di concerto con l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, a concordare e programmare analisi, rilievi e misurazioni finalizzate all'identificazione delle sostanze coinvolte

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ed alla quantificazione del rischio sulle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) e a far adottare all’Autorità preposta gli eventuali e consequenziali provvedimenti; • attiva il servizio veterinario per la tutela degli animali potenzialmente coinvolti nell’emergenza;. • attiva, ove necessario, il servizio di medicina legale e necroscopica

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE In caso di evento incidentale, l’ARPAM: • invia personale che fornisce supporto tecnico, nella fase di emergenza, sulla base della conoscenza dei rischi associati allo stabilimento, derivante dalle attività di analisi del rapporto di sicurezza e dall'effettuazione dei controlli; • effettua, di concerto con il Dipartimento Unico di Prevenzione dell’ASREM, ogni accertamento ritenuto necessario sullo stato dell'ambiente nella zona interessata dall'evento, effettuando analisi, rilievi e misurazioni finalizzate all'identificazione delle sostanze coinvolte ed alla quantificazione del rischio sulle matrici ambientali (aria, acqua, suolo), nonché analisi chimiche e/o fisiche per valutare l'evoluzione della situazione di emergenza nelle zone più critiche, • fornisce al Prefetto, sentite le altre autorità sanitarie, i dati relativi all'entità e l'estensione del rischio per la salute pubblica necessari per proporre, unitamente al Dipartimento Unico della Prevenzione, le eventuali e possibili misure di protezione e prevenzione da porre in essere nei riguardi della popolazione coinvolta; • fornisce e acquisisce tutte le informazioni sulle sostanze coinvolte; • trasmette direttamente al Prefetto le risultanze delle analisi e delle rilevazioni richieste; • fornisce supporto circa le ulteriori azioni da intraprendere a tutela della popolazione e dei luoghi dove si è verificato l'evento; • coordina le attività di bonifica del territorio ed effettua monitoraggi sullo stato dell’ambiente e del terreno interessato da eventuali ricadute di inquinanti; • ove accerti contaminazioni significative, ne dà comunicazione al Prefetto, perché venga da quest’ultimo richiesto al Gestore e agli Enti preposti l’avvio delle procedure di bonifica dei siti inquinati. Le Procedure operative interne di ARPA Molise per incidenti rilevanti sono riportate nell’ALLEGATO C3.

SERVIZIO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE In caso di evento incidentale, il servizio regionale di Protezione Civile attiva i Volontari, anche dei Comuni limitrofi, di altri Comuni della Regione o di altre Associazioni di volontariato.

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Pertanto, in caso di evento incidentale, volontari dei gruppi comunali o delle associazioni di volontariato possono: • supportare, ove necessario, le Forze di Polizia e la Polizia Municipale per il controllo del traffico all'esterno delle zone di danno, tramite volontari; • assistere la popolazione in caso di necessità.

VOLONTARIATO Le organizzazioni di volontariato, di cui al DPR 194/2001, nel rischio industriale possono essere utilizzate solo se: V le loro attività si svolgono al di fuori delle aree denominate di sicuro impatto e di danno; V il personale delle stesse è adeguatamente equipaggiato e formato per le attività ad esse deputate nell’ambito della gestione delle emergenze esterne. In caso di evento incidentale le organizzazioni di volontariato possono fornire supporto alle Forze dell’ordine per il controllo del traffico esterno alla zona dell’evento incidentale ed assistere eventualmente la popolazione in caso di necessità sempre al di fuori della anzidetta zona.

ELENCOALLEGATI

V ALLEGATO A1 : consistente in un fascicolo predisposto dal Gestore dello Stabilimento a rischio di incidente rilevante contenente: ó Informazioni sullo stabilimento; ó Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e stoccate(documento di sintesi); ó Informazioni per la elaborazione del Piano di Emergenza Esterno (PEE) ex art.11, comma 4, del D.Lgs.334/99; ó Planimetria dello stabilimento (con l’indicazione delle singole unità di impianto, della viabilità interna, i punti di ingresso, i punti di raccolta, le mappe delle reti tecnologiche, i punti di intercettazione della rete fognaria interna allo stabilimento, gli spazi di manovra per il personale dei VV.F., ecc.); ó Allegato A1.1 Planimetria generale di emergenza; ó Allegato A1.2 Planimetria rete fognaria; ó Allegato A1.3 Planimetria punti di rilascio; ó Allegato A1.4 Planimetria mappature eventi n.ri 1, 5, 6 LC50 e IDLH non sismico; ó Allegato A1.5 Planimetria Mappature evento n.ri 1, 5, 6 LOC non sismico; ó Allegato A1.6 Planimetria mappature eventi n.ri 1, 5, 6 LC50 e IDLH sismico; ó Allegato A1.7 Planimetria Mappature evento n.ri 1, 5, 6 LOC sismico. 43

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ó Allegato A 1.8 Schede di sicurezza delle sostanze chimiche di cui agli scenari del RdS.

V ALLEGATO A2 : Censimento della popolazione coinvolta, censimento centri sensibili nelle zone a rischio. V ALLEGATO B : Cartografia del Rischio Industriale – scala 1:5000 (Zone di sicuro impatto, di danno, di attenzione); V ALLEGATO C1: Procedura d’intervento VV.F. per incidente chimico convenzionale; V ALLEGATO C2: Piano di emergenza del 118 in caso d’incidente chimico rilevante; V ALLEGATO C3: Procedure operative di ARPAM per incidenti rilevanti; V ALLEGATO C4: Procedure operative della Questura e delle Forze di Polizia; V ALLEGATO D : Piano Particolareggiato – Informazione alla Popolazione sul Rischio Industriale; V ALLEGATO E: Atto di approvazione del Prefetto della Provincia di Campobasso.

NUMERI DI EMERGENZA

Recapiti h24 Recapiti per Indirizzo PEC ENTI ordinari l’attivazione in emergenza

PRESIDENZA CONSIGLIO 06/68201 06/202265 [email protected] MINISTRI - Dip.to Prot. Civile

MINISTERO DELL’INTERNO 06/465.26596 06/4651 [email protected] DIPARTIMENTO VIGILI DEL FUOCO

PREFETTURA - UTG 0874/4061 [email protected]

QUESTURA CAMPOBASSO 0874/40 61 0874/406500 [email protected]

PROVINCIA DI CAMPOBASSO 0874/4011 [email protected]

SEZIONE POLIZIA STRADALE 0874/4061 113 [email protected]

COMANDO PROVINCIALE 0874/4901 112 [email protected] CARABINIERI

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COMANDO PROVINCIALE 0874/9621 117 [email protected] GUARDIA DI FINANZA

COMANDO PROV.LE CORPO 0874/424860 1515 [email protected] FORESTALE DELLO STATO

COMANDO PROVINCIALE com [email protected] 0874/604111 115 VIGILI DEL FUOCO [email protected]

REGIONE MOLISE 0874/4291 [email protected]

ASS.TO REG.LE AMBIENTE 0874/429403 [email protected]

SERVIZIO REGIONALE P.C. [email protected] 0874/424407 08714/3141 PROTEZIONE CIVILE [email protected]

[email protected] ARPA MOLISE 0874/432600 335/1882301 [email protected]

ASREM DIP.UNICO.PREV. 0874/4091 [email protected]

SOCCORSO SANIT. “118 ” 0874/409476 118 [email protected]

ANAS Molise 0874/4301 [email protected]

COMUNE DI CAMPOCHIARO 0874/789131 [email protected]

COMUNE DI S.POLO MATESE 0874/775135 [email protected]

[email protected] C.R.I. 0874/418500 COMITATO REGIONALE

MOLISE ACQUE 0874/4201 [email protected]

CONSORZIO PER LO SVILUPPO IND.LE 0874/481365 [email protected] CAMPOBASSO-BOJANO

348/7018297 Soc. FATER 0874/788215 [email protected] 345/1390012

R.F.I - DIREZIONE TERRITORIALE PRODUZIONE 313/8095600 [email protected] - BARI 45

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313 /8095626

R.F.I - DIREZIONE 313/8044567 [email protected] TERRITORIALE PRODUZIONE 081/5672234 336/980930 - NAPOLI

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