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I Piloni: stria di una famiglia ta e Beluno a cura di Marta Azzalini 22 marzo 2016

BIBLIOTECA CIVICA DI Palazzo Crepadona - Via Ripa, 3 Tel. 0437 948093 - [email protected] Citazioni

Troncato di nero e d'argento, alla banda del secondo squamata di nero, ogni squama carica di una codetta di armellino del primo (A. Burlon, L. Pontin, Araldica della Provincia di Belluno, Belluno 2000, pp. 82-83)

Dante, Paradiso, XVI, 103 ...grand'era già la colonna del Vaio... (riferimento alla dignità cavalleresca)

...messer Odorico Pillon q. ser Antonio da Cadore (che abitava) in la contrada inter Ecclesias... (Descrittione delli cittadini di Cividal di Belluno … fatta l'anno 1546)

Ben fece conoscere quanto era grande anche in opere di argomento meno severo e di fantasia; come quando per ornamento di una sala eseguì per la nobile famiglia Piloni sei statue allegoriche di naturale grandezza, che sono veramente mirabili per la bella invenzione, pel corretto disegno, per la proprietà dei caratteri, e pel magistero dell'esecuzione. Tre di esse...rappresentano la Giustizia, la Prudenza e la Grazia; e le tre altre...raffigurano Mercurio, Saturno ossia il Tempo, ed il Peccato simboleggiato per Tizio...” (Antonio Agosti, Elogio di Andrea Brustolon da Belluno..., 1833, pp. 14-15)

Curiosità

Le prime attestazioni documentali di quella che diventerà la nobile famiglia Piloni si hanno almeno a partire dal XII secolo. Tra il 1286 ed il 1313 Giovanni Piloni viene nominato podestà di Pieve di Cadore dalla signoria dei da Camino e nel 1329 i due fratelli Lorenzo e Giovanni ricevono dal caminese Rizzardo l'investitura dei feudi del Cadore. Nel XV secolo i fratelli Giovanni e Giacomo residenti a Valle di Cadore si separano: Giacomo resterà in terra cadorina, mentre Giovanni arriverà a Belluno ed acquisterà casa in Via S. Andrea. Nel 1506 finalmente anche i Piloni, con il figlio di Giovanni, Antonio, riescono ad entrare ufficialmente nella nobiltà bellunese diventando parte del Consiglio dei Nobili con 38 voto a favore e 24 contrari. Palazzo Piloni nel corso del XVI secolo viene ampliato e pian piano decorato soprattutto grazie a Odorico Piloni (1503-1594) che, amico e mecenate di Cesare Vecellio (1521 c. - 1601), chiama l'artista cadorino a decorare la cosiddetta Sala affreschi con le quattro stagioni e a ritrarre lo stesso Odorico, la moglie Laura contessa di Terlago e Lodrone e successivamente il figlio Giorgio e la moglie Degnamerita contessa di Porcia. Odorico fa anche edificare la magnifica villa di campagna a Casteldardo di Trichiana dove conserverà ed amplierà la sua grande collezione di cui faranno parte anche quasi duecento volumi dipinti da Cesare Vecellio. I volumi verranno venduti a partire dal 1874 a diversi collezionisti ma fortunatamente la Biblioteca Civica di Belluno ne conserva 4 esemplari. Il figlio Giorgio si distinguerà per le sue doti diplomatiche ma passerà alla storia come l'artefice della “Historia della città di Belluno” pubblicata, a sua insaputa, nel 1607 ed acquisterà dalla famiglia Persico il bel Palazzo Reviviscar, adiacente agli orti di Palazzo Piloni. Numerosi saranno i membri della famiglia Piloni a ricoprire cariche ecclesiastiche e ad entrare nell'ordine dei Cavalieri di Malta, come attesta la presenza della croce di Malta dai primi decenni del Seicento posta dietro lo stemma nobiliare. Le grandi committenze artistiche si chiudono con la magnifica serie di sei statue realizzate da Andrea Brustolon nel 1722 per Tiopo Piloni, un tempo ospitate nel palazzo bellunese ma oggi in una collezione privata italiana. Leggere

Volumi e libri conservati e consultabili presso la Biblioteca Civica di Belluno riguardanti la storia della famiglia Piloni e del suo palazzo a Belluno

C. Vecellio, Habiti antichi, et moderni di diverse parti del mondo. Libri due, fatti da Cesare Vecellio, & con discorsi da Lui dichiarati, Venezia, stamperia Damian Zenaro, 1590

G. De Bortoli, A. Moro, F. Vizzutti, Belluno storia architettura arte, Belluno 1984, pp. 272- 274

F. Vizzutti, Arte e storia di Palazzo Piloni, 1995

T. Conte (a cura di), Cesare Vecellio 1521 c.-1601, Provincia di Belluno Editore, 2001

J. Guérin Dalle Mese (a cura di), Il vestito e la sua immagine, Atti del convegno in omaggio a Cesare Vecellio nel quarto centenario della mostra, Belluno 20-22 settembre 2001, Provincia di Belluno Editore, 2002

M. Perale, Dal longobardo Billo (Hist. Lang. VI, 26) al casato dei Piloni: note di antroponimia longobarda (e di toponomastica) bellunese, estratto da Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore, Anno LXXXVI, n. 327, Gennaio-Aprile 2005, pp. 5-24

Andrea Brustolon 1662-1732 “Il Michelangelo del legno”, catalogo della mostra tenutasi a Belluno in Palazzo Crepadona, Milano 2009, pp. 324-326

S. Zen, Quattro stagioni bellunesi. Nuove ipotesi di lettura degli affreschi di Palazzo Piloni, tesi di laurea in Storia delle arti e conservazione dei beni culturali, Università Cà Foscari di Venezia, a.a. 2009-2010

C. Vecellio, Abiti e costumi a Venezia, voll. 1-2, Dario De Bastiani Editore, Vittorio 2011

M. Curti, D. Vignaga, Famiglie nobili di Belluno, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno 2015, pp. 352-365 Illustrazioni realizzate da Cesare Vecellio e tratte dal libro Abiti e costumi a Venezia, voll. 1- 2, Dario De Bastiani Editore, 2011